Backbuttoned Bian

For an English version of this post, please scroll all the way down. For German and French versions, sorry, you’ll have to use Google’s automatic translator (links on the top right column of this very page)

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Da oggi, e fino alla fine di Agosto, Backbuttoned Bian è impegnata in una prova difficile, per verificare fino a che punto sia veramente in grado di sopportare una ferrea disciplina. Le ho legato i polsi e le caviglie, bloccandole ogni tipo di interazione con l’ambiente (non può quindi fare clic su nulla). Le ho tolto la possibilità di scrivere IM. L’ho imbavagliata e l’ho resa perfettamente muta, in modo che non sia in grado neppure di bofonchiare nel bavaglio cose inintelligibili. Quattro guinzagli l’assicurano a un anello metallico fissato a un blocco di marmo nel giardino di Villa BDSM. Le è quindi impossibile accettare un TP da qualcuno. Potrà comunicare solo tramite gli emote, descrivendo comportamenti fisici. Non, quindi Backbuttoned pensa che tu abbia ragione. Sì invece Backbuttoned scuote la testa, muove le dita, si divincola, ti guarda in silenzio mugolando nel bavaglio

A Back ho proibito anche solo di tentare di liberarsi. Le ho vietato di teletrasportare persone nel luogo in cui si trova (ma le è permesso consentire a chiunque di trovarla sulla mappa). Le è consentito accettare offerte di amicizia, ma non può accedere al suo inventario e non potrà leggere o scrivere eventuali notecards. Le ho ordinato invece, al termine di ogni sessione di collegamento a SL, di aggiungere un commento in calce a questa pagina. In esso dovrà indicare chiaramente da che ora a che ora (SL Time) è rimasta connessa, chi è passato accanto a lei durante quel periodo, che cosa le ha detto oppure fatto. E dovrà scrivere le sue emozioni, i suoi pensieri, le sue speranze, le sue frustrazioni. Qui, in pubblico, dove chiunque potrà leggere.

771375871.jpgI commenti potranno servire anche a chi volesse ad ogni costo comunicare con lei. Le sarà concesso, UNA sola volta al giorno, di postare una risposta articolata a tutte le eventuali domande che le fossero state fatte e a cui, data la sua situazione in-world, non avesse potuto rispondere.

Se, quando tornerò, troverò Back ancora nella stessa posizione… se non avrà cercato di liberarsi in alcun modo… se non avrà barato (usando un viewer diverso dal Restrained Life)… se non avrà omesso di raccontare nei suoi commenti nemmeno un minuto di questa esperienza… se tutte queste condizioni saranno soddisfatte, allora aprirò tutti i suoi legami e le consegnerò tutte le mie chiavi. Per 48 ore potrà fare di me qualsiasi cosa desideri. Se avrà sgarrato, invece, non avrà niente – e se sarà il caso studierò la punizione da infliggerle.

Invito chiunque legga questa pagina a tenerla d’occhio per mio conto e, se ritiene sia il caso, di intervenire a sua volta con qualche commento. Voglio sapere cosa penserà Back dell’esperienza ma mi interessano molto anche i punti di vista esterni. Andatela a trovare a Villa BDSM, se la vedete online, e raccontatemi se si sta comportando bene.

A tutti voi, e in modo particolare a Backbuttoned, buona estate. Ci risentiamo intorno al 1 di settembre.

Win

English Version

451228273.jpgStarting today, and through the rest of August, Backbuttoned Bian is taking a tough ordeal, designed to test her actual ability to endure a strict discipline. I have tied her wrists and ankles, and blocked any interaction with the environment (she cannot click on anything). I have removed her ability to write IMs. I gagged and muted her, so that she cannot even mumble unintelligible stuff through her gag. She is leashed four times to a metal ring set in a marble block in Villa BDSM’s italian garden. She is thus prevented from accepting TPs. She is only allowed to emote, by describing physical behaviour. She can’t use such stuff as Backbuttoned thinks you’re right. She can use Backbuttoned shakes her head, wiggles her fingers, squirms, looks at you helplessly while moaning in her gag

All efforts to struggle out of her restraints are forbidden to Backbuttoned. She is not allowed to TP people to the place where she is (but she is allowed to let anyone see her on the map). She is allowed to accept friendship offers, but she has no access to her inventory and she won’t be able to read or write notecards. At the end of each of her Second Life session, she is required to add a comment to this page. In that comment she will have to clearly indicate what the time was on SL when she logged in and when she logged out. She will have to tell who has been within her range in that period, and what did that person say or do to her. She will have to write all her emotions, her thoughts, her hopes, her frustrations. Here, in public, where anyone can read.

Comments are also available to anyone who need to communicate with her. ONCE a day she will be allowed a single post where she can answer to any question she has been asked – questions to which, given her in-world situation, she found she was unable to answer directly.

1564821665.jpgShould I still find Back in the same position when I come back… should it be apparent she has not even tried to struggle out… provided she will not have cheated (by using a different viewer than Restrained Life)… provided she won’t have skipped even just a minute of her experience in her comments… if all the above conditions will have been respected, then I will unlock all her shackles and let her have all my keys. She will have me for 48 hours and she will be free to do to me anything she wants. If she will have failed, she’ll get nothing instead – and I may be forced to think of an appropriate punishment for her.

Anyone reading this page is invited to keep an eye on her on my behalf and – if that is the case – contribute to the surveillance with further comments. I do want to know what Backbuttoned will think about this experience, but I am also very interested in external points of view. Should you see her online, please visit her in Villa BDSM, and let me know if she’s behaving.

I wish a nice summer to everyone – to Backbuttoned in particular. See you again around September 1st.

Win

Tutti gli uomini di Win

A pochissimi giorni della sospensione, una cattura che non avrei mai immaginato di poter effettuare nemmeno nei sogni più selvaggi. E che mi permette di rispondere a un’obiezione di New Vita.

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Ne uccide più il rossetto della spada, qualche volta. L’altro ieri sera mi trovavo al castello di Mystique. L’avevo lasciata ben ammanettata sul letto, ma in un momento di debolezza le avevo piazzato qualche timer, in modo che potesse liberarsi senza troppe difficoltà e, mentre io dormivo, lei potesse giocare liberamente. Sapevo che solo uno dei timer era scattato ed ero pronta a liberarla quando si fosse ricollegata – e nel frattempo avevo fatto accomodare, in una gabbia accanto, quella volenterosa remissiva di Trish Roux, che avevo in mano da ore ma che in quel momento era offline. Insomma, ero lì a non fare nulla di speciale se non aspettare, quando il radar mi ha avvertito che nel castello si aggirava Jaron. Proprio così, Jaron Bailey, l’uomo che mi aveva trattenuta in cella in una notte quasi da incubo, l’uomo che mi aveva rapita per poi cercare di aggiungermi al suo harem, l’uomo che mi ha sottratta con la forza al dominio di Belias.

1218333499.jpgInsospettita, sono andata a cercarlo, trovandolo a curiosare nella stanza del trono della mia amica Baronessa. Ho la certezza che su Mystique lui non ci abbia messo affatto una pietra sopra, ma non potevo ignorare la sua presenza, non in questi giorni in cui, per la prima volta, ho potuto legarla io e tenerla tutta per me. L’ho affrontato con fredda cordialità, abbiamo scambiato due chiacchiere. E quando mi sono resa conto che si trovava lì senza una vera meta mi è venuta l’idea. Distrattamente, durante la conversazione, mi sono voltata come a ritoccarmi un poco il trucco e ho messo sulle labbra quel che mi restava di un certo rossetto speciale avuto, tanto tempo fa, da una strega gentile. Dubitavo che Jaron se ne fosse accorto, intento com’era a mettere il naso fra le cose di Mystique, così poco dopo, con l’aria di volermi congedare, mi sono avvicinata e l’ho baciato, brevemente, sfiorandogli appena le labbra.

L’effetto del veleno è stato rapidissimo: pochi secondi e Jaron è crollato a terra ai miei piedi, lasciandomi in preda a emozioni contrastanti. Eccola lì, la mia nemesi di tutto questo tempo, il mio rivale imbattibile, il ficcanaso che decideva della mia vita. Eccolo a terra, impotente, immobilizzato per una ventina di minuti, fintanto che fosse durato l’effetto del veleno. Ma ora cosa dovevo farne? Non posseggo una casa mia, non potevo certo portarlo da Moss – che già sapevo averlo fatto prigioniero in tempi recenti. Per giunta, le chiavi di tutti i legami di Jaron sono detenute da Psi Merlin e non avevo quindi modo di legarlo con quello che portava con sé.

Frugando nel mio inventario sono uscite fuori un paio di ottime manette freebie. Me le aveva regalate Belias e mi è parso che ci fosse una piacevole ironia nell’inaugurarle per questa occasione. Sono simili a quelle di Marine ma hanno solo due posizioni… e soprattutto non offrono alcuna possibilità di liberarsi da soli. Erano un po’ rugginose ma, chinandomi sulla mia preda, gliele ho fatte scattare ai polsi, in fretta, con le mani sudate per l’emozione. Ho fatto appena in tempo, e quando Jaron si è riavuto ho inventato velocemente una storia, sostenendo che fosse svenuto da solo davanti a me, di certo per chissà che avvelenamento alimentare, e dichiarando che l’avrei tenuto al sicuro per un po’, almeno fino a quando non fossi stata certa che avesse ripreso le forze e non rischiasse più di crollare a terra.

853522357.jpg1971309925.jpgHo pensato subito alle obiezioni di New Vita il quale, soprattutto dopo il post Batticuori, sostiene con un filo di rancore che io mi trovi bene a giocare solo con le donne. Non è vero (ma è un discorso che prima o poi dovremo approfondire) ma la giornata di ieri mi è parso dimostrasse proprio il contrario. Oltre a Jaron, che è rimasto mio ospite abbastanza a lungo da consentirmi di presentargli Costanza (coinvolta suo malgrado dal caos che lui aveva scatenato attorno al mio equilibrio affettivo), ho avuto anche il tempo di passare qualche minuto con Useme, riuscendo persino a presentarlo a Trish… il tutto mentre l’amico Santana Thibedeau, che di persona non incontro da tanto tempo, mi tempestava di IM. A quanto ho capito, Santana ha deciso ad ogni costo di farmi sua e tuttavia, sapendo bene che farà freddo all’inferno prima che io lo lasci avvicinare alle mie chiavi, ha elaborato un piano diabolico che, alla lunga, comincia ad avere effetti inquietanti.

In cosa consiste? A quanto dice lui, sta contattando alcune delle mie amiche più care, cercando di convincerle ad approfittare della fiducia che ho in loro per impadronirsi delle mie chiavi… per poi consegnarle a lui. Confesso che all’inizio mi era parsa una spacconata… ma poi, quando Moss mi ha inviato in mail l’immagine per il mio post sul MossTP, mi ci ha messo questo poscritto: “Santana Thibedau is out to catch you – he tried to get me to take out a contract on you, but I declined. Apparently he has asked others , so be warned! MH” Da allora, un filo sottile di paranoia ha cominciato ad infiltrarsi nelle mie giornate – e anche se mi sforzo di rispondere con disprezzo all’insistenza di Santana, beh… devo ammettere che ho cominciato a rimuovere un bel po’ di gente dalla lista di chi è in grado di trovarmi sulla mappa.

1201018097.jpgAnche perché ho un progetto che mi sta a cuore per domattina. Qualcosa che riguarda Backbuttoned, e quella sua offerta cui avevo accennato al termine di Batticuori. Allora non l’avevo scritto, Back mi ha detto di volermi aspettare, nelle tre settimane di agosto in cui sarò offline, restando per tutto il tempo legata e imbavagliata. Ci ho pensato su e, quando l’ho vista online, l’ho convocata e le ho ordinato di ascoltarmi con attenzione. Perché ero disposta ad accettare la sua offerta solo se accettava le mie condizioni, molto dure. Ma anche a offrirle, se dovesse arrivare fino in fondo, un premio che ero certa le sarebbe interessato.

[2008/08/05 7:58]  Backbuttoned Bian: adesso vuoi dirmi le tue condizioni? cosa vuoi da me?
[2008/08/05 7:59]  Win: Lo farò. Non dovrai parlare. Mi lascerai finire, o ti metterò subito il bavaglio. Quando avrò finito ti dirò: “Adesso parla” e tu potrai dire solo un sì o un no.
[2008/08/05 8:00]  Backbuttoned Bian: va bene
[2008/08/05 8:01]  Win mette un dito sulle labbra di Backbuttoned e sussurra “Adesso taci… shhhhhhh”
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: posso guardarti neglio occhi?
[2008/08/05 8:01]  Win annuisce
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: grazie
[2008/08/05 8:02]  Win: Allora, Back… ti sottoporrò a una vera prova di resistenza, per vedere se davvero sei in grado di obbedire anche in una situazione difficile
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sceglierò un posto. Da qualche parte, probabilmente in pubblico. E ti legherò lì… ben assicurata con tutti i guinzagli possibili.
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sarai imbavagliata e non avrai modo di interagire, nè spedire IM ad alcuno. Ti consentirò di usare gli emote, convinta che non li userai in modo truffaldino. Sarai quindi in grado di comunicare solo con quella poca mimica corporea ammessa dagli emote. E quindi solo con chi sarà vicina a te in quel momento
[2008/08/05 8:04]  Backbuttoned Bian: È tutto?

Ho scosso la testa. Questa ragazza deve ancora imparare cosa sia l’obbedienza. Ho tirato fuori il bavaglio e gliel’ho cacciato in bocca senza dire una parola, legandoglielo dietro la nuca, senza stringere troppo.

[2008/08/05 8:04]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Loose).
[2008/08/05 8:05]  Win: Ti avevo avvertita, Back. Parlerai quando te lo permetto. No, non è tutto
[2008/08/05 8:05]  Backbuttoned Bian whispers: figh
[2008/08/05 8:06]  Win: Ti dedicherò un post sul blog, Back. Sarà il mio ultimo post della stagione. E ci sarà una foto della posizione in cui ti lascio, e un link perché chi lo desidera possa venire a visitarti
[2008/08/05 8:06]  Backbuttoned Bian whispers: gulf
[2008/08/05 8:06]  Win: Ovviamente, sarai autorizzata a mettere chi ti pare sulla mappa, in modo che possa raggiungerti. NON a chiamare la gente. NON a tipparli, a meno che non te lo chiedano loro. Ma non è finita qui…
[2008/08/05 8:07]  Win: Non so se e quanto ti collegherai, in queste tre settimane. Ma ogni volta che lo farai dovrai andare sulla pagina del blog dove c’è il post che ti riguarda. E scrivere un commento.
[2008/08/05 8:08]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:08]  Win: Nel commento dovrai scrivere come hai passato il tuo tempo su SL quel giorno. Chi ti ha visitato, cosa ti ha detto. E le tue sensazioni.
[2008/08/05 8:08]  Win: Guai a te se dovessi scoprire, perché magari qualcuno me lo segnala, che hai saltato anche un solo giorno.
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:09]  Win: Quando tornerò online, verrò a vedere se ci sei ancora. Verrò a vedere se sei ancora in quella posizione. E verrò a vedere se hai cercato di fuggire
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian whispers: È tutto?

Ho avuto un moto di stizza. Certe volte proprio mi verrebbe voglia di schiaffeggiarla, questa qui. Invece allungo la mano sul cinturino del bavaglio, lo stringo di una tacca.

[2008/08/05 8:09]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Medium).
[2008/08/05 8:09]  Win stringe ancora il bavaglio: “Non è ancora tutto”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: mom foffo fehfahh hi mieehahmi?
[2008/08/05 8:10]  Win: No. Non devi nemmeno provarci, a liberarti. Voglio ritrovare tutte le catene ancora “locked and very secure”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: fehhé?
[2008/08/05 8:12]  Win: Se quando torno ci sarai ancora…. se non avrai barato… se non ti sarai mai tolta i legami che ti avrò messo addosso, allora ti libererò. E sul tuo collare cancellerò la scritta attuale, “Protetta da Win”, scrivendoci invece: “Proprietà di Win”

Faccio una pausa che vuole essere ad effetto. Poi concludo.

[2008/08/05 8:12]  Win: E ti darò tutte le mie chiavi per 48 ore

157625471.jpg1321555631.jpgBack non esita nemmeno un secondo, invece. “fohhò mehahhi?“, chiede, e io so che mi sta facendo una di quelle sue domande inutili. Vuole sapere se potrà legarmi. Non le rispondo ma, poiché mi ha ascoltata, tengo fede alla mia promessa.

[2008/08/05 8:12]  Win: Ora puoi rispondere. Aspetta che ti tolgo il bavaglio. Ricorda. “Si'”, “no” oppure “ci devo pensare”
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been unlocked by WinthorpeFoghorn Zinnemann after 1:50:50 (detached 0 times)
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Backbuttoned’s keys from her RR Ballgag 1.14 (mouth).
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: per me è si, ma ho delle domande
[2008/08/05 8:13]  Win: Bene. Intasco il sì. Ora puoi fare le domande
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: perché un luogo pubblico? mi vergogno un po’
[2008/08/05 8:14]  Win: Perché voglio che tutti vedano di cosa sei capace… sempre che tu ne sia capace
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: devi per forza scrivere sul Blog dove mi trovo?
[2008/08/05 8:14]  Win: Assolutamente sì. L’occhio pubblico sarà un controllo in più.
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: e poi l’ultima domanda… perché solo 48 ore?
[2008/08/05 8:15]  You: Perché tu resti mia. Non sono io che ti appartengo. Ma potrai fare di me quello che vuoi, in quelle 48 ore. Qualsiasi cosa
[2008/08/05 8:15]  Backbuttoned Bian: se io faccio questo per te, vorrei poterti legare per tutto il tempo che riterrò necessario. non sei daccordo?
[2008/08/05 8:16]  Win: Io ti offro 48 ore, Back. Prendere o lasciare.
[2008/08/05 8:16]  Backbuttoned Bian: va bene. ma non hai paura che io ti tenga prigioniera di più?
[2008/08/05 8:17]  Win: Potrei averla, quella paura. Tu avrai le mie chiavi. Io mi fiderò completamente di te. Convinta che me le ridarai allo scadere del termine. Ma non avrò modo di costringerti a farlo
[2008/08/05 8:17]  Backbuttoned Bian: accetto

1940225823.jpgEcco tutto. Salvo imprevisti dell’ultima ora, quindi, domattina mi troverò con Backbuttoned (che al momento se ne sta al sicuro a Chamcook) a Villa BDSM. È il luogo che ho scelto per la sua prova: volevo un luogo italiano perché avesse meno difficoltà a esprimersi con gli emote, e volevo che fosse abbastanza trafficato da fare in modo che ci sia un passaggio quasi costante. Anche perché spero che, oltre ai commenti che Back dovrà scrivere per superare la sua prova, qualcuno di passaggio sarà disposto a darmi una mano a sorvegliarla – se possibile postando a sua volta il proprio punto di vista su come Back si sta comportando. Cielo e Gloria mi hanno assicurato che metteranno un palo o un anello di ferro alla fine della seduta dove in genere si tende a raggrupparsi, che non lo sposteranno fino al mio ritorno e che – e questo è un favore personale a me – controlleranno come sempre che nessun griefer la prenda di mira. Anche se mi aspetto che l’esperienza, da quelle parti, non sarà tutta rose e fiori.

Con Back ho già appuntamento in Villa, domattina dopo le nove, ora italiana. Se qualcuno ha voglia di passare, ne sarò contenta. Sempre che questo non convinca di nuovo New che io gioco solo con le donne. Jaron, Santana, Useme e in un certo senso anche lui stesso, mi sembra, sono la prova vivente che non è questione di uomini o di donne… ma semmai che non sono molti gli uomini di Second Life che sono in grado di sfatare un certo innegabile pregiudizio.

(Prossimamente: Backbuttoned Bian)

MossTP

La scuola di Chriss Rosca comincia a dare frutti particolarmente interessanti nella sua allieva più devota. Risolvendo un problema annoso per chi frequenta Stonehaven e altre SIM con limitazioni al TP.

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Tanto tempo fa, in una sim lontana lontana… Stonehaven era solo un settore di un’area condivisa con Psi’s Realm e un’affollata land di ragazze francesi. Si chiamava Littlefield, aveva un lag divenuto proverbiale, e capitava spesso di non riuscire a entrarci (come accade oggi al Bondage Ranch). Però ci si poteva teletrasportare in un attimo da un punto all’altro, senza alcun tipo di restrizione. Poi il traffico ha spinto Dirk Massiel e Psi Merlin ad allargarsi, Stonehaven e Snark sono diventate due isole collegate da un ponte, e ciascuna occupa una sim intera. Il lag si è ridotto di molto (a Snark praticamente non esiste più, il che ne fa uno dei miei luoghi favoriti) ma di certo sono aumentate di molto le spese di gestione. E forse è anche per questo che Dirk ha introdotto, a Stonehaven, pesanti restrizioni di TP che impediscono di teleportarsi in scioltezza da un punto all’altro – costringendoti a utilizzare alcuni portali strategicamente piazzati vicino ai punti chiave.

Lo stesso può capitare in numerose sim: per spostarsi da qui a lì si è costretti spesso a camminare a lungo, o magari a volare, sempre che, come accade ad esempio a Villa BDSM, il volo non sia fra le attività precluse a chi non ha sufficienti privilegi. In qualche caso può essere un problema: nei giorni del banishment mi sono beccata non so quante ore di estensione di pena solo perché ho tentato di andare a trovare Rossella. Mi sono teleportata nella sim in cui si trovava, per scoprire che riuscivo solo a materializzarmi a livello del suolo, mentre lei si trovava a 300 metri di altezza. E quando ho provato a volare, il Custodian mi ha punita severamente.

1098064844.jpgL’invenzione che Moss Hastings ha voluto condividere con me, come betatester, e che adesso si può comprare presso il chiosco di Chriss a Stonehaven, permette di aggirare queste limitazioni con un HUD facilissimo da usare. Basta indossarlo (io l’ho messo in alto a sinistra sullo schermo, facendo Attach HUD –> Top Left) e cliccarci sopra. Immediatamente compare un menu con tutti i luoghi memorizzati nella sim in cui ci si trova in quel momento. Premendo il bottone corrispondente, ti compare di fronte una specie di poltroncina evanescente, sedendosi sulla quale si viene trasportati senz’altro alla destinazione desiderata.

Il gadget viene fornito già con tutte le principali location di Stonehaven, ma è facilissimo da configurare per altre sim. Ogni volta che si desidera memorizzare una posizione in cui ci si trova, basta cliccare sull’HUD e, sul canale “/17”, prununciare ad alta voce il nome che si desidera dare a quel punto preciso. Da questo momento in poi, la location viene memorizzata con quel nome come destinazione temporanea (ad esempio: Stonehaven: Patio, seguita dalle coordinate) e resterà accessibile dal menu fino al momento in cui non si farà logoff.

Se si vuole fare in modo che la destinazione resti disponibile anche per usi futuri, la procedura è solo marginalmente più complessa, e ampiamente accessibile a chiunque sappia come si inserisce uno script in un determinato oggetto. Basta selezionare l’HUD con il tasto destro e scegliere il comando Edit per poi cliccare, nella finestrina che si apre, sulla linguetta Content. Fra gli oggetti contenuti nel MossTP, si fa un doppio clic sul documento di configurazione, e si copincolla al suo interno la riga ottenuta, tramite il canale /17, come spiegato nel paragrafo precedente. Ed ecco fatto: quella location resterà fra le destinazioni accessibili dal menu fino a quando non si deciderà di rimuoverla o modificarla.

Non ho ancora finito di esplorare le potenzialità di questo oggettino, ma nei pochi giorni in cui ho potuto usarlo ho scoperto quanto mi sia utile una maggiore flessibilità nel TP. Per ora, ecco quelli che a me sembrano i punti fondamentali:

630703598.jpg1) Teletrasporto libero nelle sim con limitazioni. Poco da aggiungere, anche perché è la funzionalità base: a Stonehaven ora si può balzare dal patio al molo, o dal pub di Beverly alla sala delle gabbie, senza doversela fare tutta a piedi (o chiedere un TP a chi già si trova sul posto).
2) Segnarsi un punto preciso anche nelle sim il cui owner ti proibisce di creare un landmark. La location viene memorizzata nel MossTP come pura indicazione testuale, bypassando quindi qualsiasi restrizione – senza contare il fatto che avere troppi landmark ingolfa l’inventory di oggetti non indispensabili.
3) Scambiarsi le liste delle destinazioni. Basta una notecard e un minimo di copincolla per condividere con chiunque abbia il MossTP la lista delle location fin qui memorizzate per una determinata area. Ottimo se, ad esempio, accompagni qualcuno a Deadend e vuoi evitargli di dover aprire diecimila porte per trovare quella data cella, quel bar, quel letto o quella stazione abbandonata della metropolitana.

Limitazioni? Solo due: prima di tutto occorre trovarsi in una sim che consenta quantomeno il rezzing (materializzazione) di oggetti, altrimenti la poltroncina magica non comparirà. E, ovviamente, bisogna essere in grado di cliccare – niente MossTP, quindi, se qualcuno vi ha tolto l’interazione con l’environment. Guai a chi lo ritiene un difetto. Vi pare che avrei mai potuto segnalare un prodotto che aiuta a barare? ;-)

(Il MossTP si trova in vendita a Stonehaven, nel secondo corridoio dei vendor a destra. Per chi avesse il MossTP, le coordinate precise sono “Stonehaven Island = Chriss+Moss <83,70,11> ;” Lo trovate anche su Marketplace a questo indirizzo)

 

Batticuori

Qualche dialogo, qualche rapimento, qualche appunto su cose che, nei giorni scorsi, ho fatto per la prima volta. In attesa di capire se sono i contraccolpi temporanei del mio lungo banishment, oppure un sostanziale cambio di atteggiamento.

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A me il film Frantic di Roman Polanski non ha fatto una grande impressione, lo confesso. Ma c’è una scena che, quando l’ho visto, si è scavata un angolino nella mia memoria emotiva e ci è rimasta attaccata tutti questi anni. Non l’ho mai rivista e non ricordo assolutamente il dialogo esatto, ma ricordo bene la situazione. Harrison Ford, la cui moglie è scomparsa misteriosamente durante una permanenza a Parigi, cerca di descriverla ai poliziotti con la massima precisione possibile. Si capisce bene che, mentre parla, la sta pensando intensamente, che la “vede” con la memoria e con il cuore. Solo che gli sbirri che stanno raccogliendo le sue parole non conoscono la donna e si capisce benissimo che, nella trascrizione del verbale, si sta perdendo tutta la verità. Quella descritta nella denuncia di scomparsa, chiaramente, non sarà la donna in carne e ossa e sangue a cui Ford sta pensando, ma solo un freddo identikit, generico e fungibile, uguale a milioni di altri.

Certo che io, qui, non ho il filtro di qualche agente polizia: il mio verbale me lo scrivo da sola e i limiti di quello che riesco ad esprimere sono solo miei e non posso imputarli a nessun altro. Eppure mi rendo conto che ci sono cose che non posso e non voglio raccontare nei dettagli, perché so che non sarei in grado di resituirne le sfumature senza scrivere pagine e pagine noiosissime per chi dovesse leggere… e per farlo dovrei passare più tempo a scrivere che a vivere. Invito quindi l’eventuale lettore a passare senz’altro al prossimo post, saltando a piè pari questo… nel quale cercherò solo di annotare, per mia memoria, i momenti più intensi di incontri vissuti nel corso della scorsa settimana… in un lento e bellissimo riscoprire alcune persone per me centrali che non vedevo da troppo tempo, cercando di capire se e quanto sono cambiata nelle ultime settimane, cosa sia accaduto di irreversibile, cosa si può invece ritrovare. Cosa va reinventato da zero. In capitoletti.

1551373416.jpgBentornata, Belias

La persona che mi ha fatto soffrire di più è anche quella che ho fatto soffrire di più io. Lo temevo e ne ho avuto una conferma diretta durante la prima di alcune lunghe chiacchierate. Il giorno in cui ti ho rimossa dai miei contatti è stato uno dei peggiori anche per me, lo sai. E sai anche quali fossero le mie intenzioni: proteggere me stessa in un momento nero, ma anche cercare di evitare che quel nero stingesse troppo anche su di te e su chi ti stava vicina. Non so ancora se ho fallito o se sono riuscita a minimizzare i danni. So che nei giorni seguenti ho continuato a digitare il tuo nome sul search, a sentire una fitta di dolore unita a un senso di sollievo ogni volta che vedevo che, non avendoti più fra i contatti, non avevo modo nemmeno di sapere se fossi online o meno. So che ho apprezzato che tu non mi scrivessi più nemmeno una riga, dopo quella mia decisione così improvvisa. So che quando, nelle ultime ore del mio banishment, mi hai inviato una tua fotografia, il cuore mi ha fatto una piccola capriola. Hai fatto tu il primo passo chiedendomi di nuovo di aggiungerti e te ne sono grata. Posso immaginare come sia difficile chiedere friendship a una stronza che ti ha cancellata e, se ho esitato un attimo ad accettare, è solo perché mi sono, per un attimo, chiesta come avrei potuto fare
a ribaltare la sensazione. Avrei voluto cancellare la tua richiesta senza che fosse un rifiuto, per poi essere io a chiederti amicizia – ed espormi a un tuo rifiuto che avrei compreso benissimo. Invece non ho potuto che accettare chinando la testa, con gratitudine, felice dell’umiliazione di dover riconoscere che ti stavi dimostrando più generosa di me. Non so cosa sarà di noi due, Belias, ma sono davvero felice di vederti di nuovo nella lista dei miei contatti. Come ho detto a qualcuno che conosciamo entrambe, sentivo come profondamente sbagliato avere una lista di amici così lunga e sapere che per colpa mia ne mancavano due persone così importanti.

1743313736.jpgFinalmente, Rossella

Mesi e mesi che ti ronzavo attorno, Rossella, da quella volta che con Samy mi trovavo a Pak e che rimasi affascinata dall’attitudine che esprimevi nel tuo profilo. Sono un’avida lettrice di profili, io. Non mi capacito di chi li ignora. Ma da allora, se si eccettua una brevissima visita a una tua gabbia, e un veloce ma intenso scontro di volontà, eri rimasta per me una specie di voce della coscienza con cui confrontarmi a distanza in momenti di dubbio, un reagente con cui mettere a confronto le mie esperienze, spesso molto distanti dalle tue, per capire cosa davvero volessi in quel momento, cosa davvero stessi cercando. Come sai, sono ancora in cerca. Ma sai anche che, senza aver perso la Win ribelle di un tempo, determinata a fuggire a qualsiasi costo da qualsiasi manetta, esiste ora anche una Win più docile. Domata in parte da Belias, non potrei mai negarlo. Ma domata anche dalla goccia cinese di lunghissime discussioni in privato e in pubblico, fra l’escapologia e il bondage del cuore, fra le emozioni nei roleplay alla Cerdita, che partono come simulazione e poi diventano vere, e quelle vere dell’abbraccio delle corde, che poi si traducono in roleplay attraverso gli emote. Mi hai insegnato, o mi stai insegnando (o forse soltanto mi aiuti a ricordare) che le regole qui non esistono ma che esiste solo quello che ci si sente di fare. E che non esiste modo più sicuro di legare a te una persona che lasciarla andare, spingerla fra le braccia di qualcun altro quando senti che ne ha bisogno. Pronta però, quando finalmente arriva il momento, ad afferrarle i polsi, piegarli delicatamente dietro la schiena e ammanettarli strettamente. Dopo aver quasi perso l’occasione a causa di una breve sperimentazione del FreeZee di Serenella, quella sera del trenta luglio non ho pensato per un attimo a cercare di slegarmi, ben prima che la tua voce ferma mi dicesse: Quando sei con me non esiste struggle, tug o squirm. Ti posso liberare dopo un minuto, dopo un’ora, o un giorno. Ma lo decido io. Ho annuito, in silenzio, come avevo fatto solo con un’altra persona. Controlla le chiavi, mi hai detto, dopo avermele restituite, quando veramente abbiamo capito che era ora di staccare e andare a dormire, controlla tutto.  Potevo risponderti solo come ho fatto: No, non controllo niente, non ne ho bisogno.

776932737.jpgMi manchi sempre, Samy

Non pensavo che ti avrei rivista prima di settembre, per i motivi che tu sai e che io posso solo intuire in parte, fingendo di credere che vada tutto bene come coraggiosamente mi dici, sperando dentro di me che tutto vada bene sul serio. Invece sei ricomparsa a sorpresa e qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento non potevo non venire, di corsa, nel nostro posto delle sedie. Per raccontarti tutto quello che mi era successo nelle ultime settimane, aggiornarti sugli ultimi gadget acquistati, rimpiangere che non avessi accesso a un computer abbastanza decente da consentirti di fare clic su di me, esaltarmi nel vedere che per la prima volta, dopo tanti mesi, indossavi di nuovo manette e legirons. So che non saresti scappata, mentre ti annegavo con le mie chiacchiere. Ma so anche che avere avuto l’occasione di impedirtelo con la forza dei Real Restraints ha reso per me la serata particolarmente indimenticabile. Win, non ti eclissare, mi hai detto mentre quel tizio ti stava addosso e ti tempestava di IM ignorando il fatto che stavamo insieme. Non c’è pericolo, Samina: lo sai che per te ci sono sempre, che il tuo salvataggio dalla Nestler resta uno dei momenti più emozionanti della mia Seconda Vita, che parlare con te anche per poco mi illumina nei momenti più cupi, mi rende un po’ di equilibrio, mi rende tutto più facile aiutandomi a non perdere di vista il fatto che siamo qui, soprattutto, per divertirci.

686183019.jpgYou’re mine, Mystique

I’m no good at being a domme, you said to me at point blank on that night of July 31st. And I could not help but being surprised. You have endured the tightest restrictions, you’ve been kept in the deepest dungeons, in the darkest isolation, leashed to every post that ever existed, banished, gagged, hogtied, sold, used and abused in every possible way. And I have wanted you since I first met you – no, let me rephrase that, I have wanted you since you started giving me your Stockholm novel to read… but I could never find the domme in me to hold you as tight as you would need. When you wanted free from Jaron last time and became a Baroness shopping for slaves and servants, I was shocked and excited. Ownership can be mutual and if I could not own you, I thought, I might as well be owned. However, as usual, life proved to be what happens to us when we are planning something else: when you were trying to fill your vacant cells in Chamcook, I was being held by someone who loved me too much to sell me to you. Then all hell broke loose around me, and too many things happened that I had no control over whatsoever – by the time I was free to visit again, things and moods had changed for you again. When we met on the patio and saw you with your cuff keys hanging out, sadly, because nobody had seized them, I realized not many people would dare kidnapping the Baroness you have become. And I knew I could do it, instead… I had to, out of respect of the Win who almost surrendered her freedom for you once… and I also knew that I really really wanted to. Restraining you is so simple and yet so hard. I am aware of your weakness against the temptation to cheat out, I know our radical timezone differences make it very difficult for this to work out. And I know we have a relationship that’s probably too complex to be handled in the usual domme/sub schemes – provided such schemes even exist. But you should know I will be in Chamcook much more often now, and that all my love for you won’t make me any keener on ignoring your lack of discipline, Mystique. And I don’t expect you to ever complain again because you have been unrestrained for too long a time. You are much more likely to complain about the opposite. Besides, it is time for you to start writing again.

1981193985.jpg889753659.jpgQuesto è solo l’inizio, Backbuttoned

Backbuttoned, mi hai ossessionata per settimane, mentre ero in mano a Belias, chiedendomi di legarti quando non riuscivo nemmeno a slegare me stessa. Mi hai fatto venir voglia di tirare capocciate nel muro ogni volta che cedevo e che, poco dopo, ti rivedevo liberata da qualche Real Key malandrina eppure ancora ansiosa di porgermi i polsi in quello che mi sembrava un teatrino insensato. Hai contribuito al caos nei giorni più brutti della mia Second Life, e per finire me ne hai fatta una talmente grossa che ho cercato di rimuoverti per sempre. Ho scritto di te cose terribili, su queste pagine, e non ne rinnego nemmeno una. E da quel giorno so di essere stata, con te durissima – come non lo sono mai stata con alcuno. Tu sei rimasta, nonostante tutto, accettando fino a questo momento qualsiasi castigo o restrizione: restando ore in ginocchio ad aspettare che il mio banishment finisse, chinando la testa quando cedevo le tue chiavi a qualcun altro, restando online muta e obbediente quando ti inibivo non solo gli IM ma anche il canale del bavaglio. Hai subito da parte mia e da parte di tante persone che mi vogliono bene l’ironia, la condanna, il rifiuto, il silenzio, l’isolamento, l’esclusione – e non sei scappata nonostante tutto. Hai continuato a commettere qualche errore: a fare struggle al mio cospetto anche quando non te lo permettevo, a comparirmi all’improvviso accanto in un momento che discrezione avrebbe voluto rimanesse privato, a cercare di contattarmi prima che ti autorizzassi. Ma devo ammettere che il collare che ti ho stretto sul collo è rimasto, da allora, intatto. E ho la sensazione che, lentamente, qualcosa in te stia cambiando. Mi sbaglio? Ne riparleremo questa settimana. Perché ho pensato alla proposta che mi hai fatto e sto considerando seriamente di accettarla. Ma a una serie di condizioni su cui sto riflettendo in questi giorni – regole molto dure che deciderò io, che non sono negoziabili e che costituiranno per te una prova molto difficile. Saprai superarla, Backbuttoned? Qualche tempo fa avrei sperato di vederti fallire, ora scopro che sto cominciando ad augurarmi il contrario.

(Prossimamente: MossTP)

Baci e abbracci. E corde.

Il Custodian, alla fine, mi ha lasciata libera e l’evento è stato molto meno angoscioso di quello che potevo temere. Grazie agli amici, ai baci e agli abbracci. E a un nuovo atteggiamento ispirato dai giorni dell’isolamento.

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Spikeheel Starr era stata presente quando, per errore, mi sono chiusa addosso il banesuit di Serenella. E ci ha tenuto molto ad esserci quando la sentenza si concludeva. Nei giorni in cui il mio isolamento era completo, il Vox che ha inventato le consentiva di essere la sola a potermi parlare. Io non avevo modo di risponderle, ma questa sua invenzione le ha permesso di diventare il mio amichevole Eudeamon personale e inviarmi sempre qualche parola di conforto, o anche solo un saluto, quando mi vedeva apparire online. E, in mancanza di tempo, quantomeno mi ha sempre mandato un abbraccio a distanza. Quando il casco si è aperto, quindi, era lì accanto a me. Mi ha abbracciata stretta, e mi ha anche invitata a casa sua per fare due chiacchiere fra amiche, scambiandoci confidenze su ciò che in passato ci aveva fatto del male. E tenendoci, in tutta innocenza, strette una all’altra per un poco.

1563635438.jpgÈ stato bello e mi ha fatto riflettere. Si ha tanto tempo per riflettere, quando ci si trova chiusi nel banishment, e spesso finisce che si pensa a quello di cui più sentiamo la mancanza. Anche un banesuit come quello di Serenella (abbastanza sui generis, visto che ti impedisce di essere davvero sola) ti toglie soprattutto la libertà di interagire con gli altri per via testuale. E in quei giorni – nei quali tutto quello che mi restava erano i gesti , No, Inchino, Tu, Io e Saluto – ho capito che a mancarmi era soprattutto un gesto che potevo attivare solo mediante quella chat pubblica che mi era ora preclusa. E quel gesto era Abbraccio. Potevo, questo sì, ricevere abbracci altrui: ma sono ben pochi quelli che osano proporre un abbraccio a un bane, forse perché l’assenza del volto li intimidisce, forse perché temono di indurti a violazioni punite con un’estensione di pena. E invece Dio sa quanto, in questa situazione, li desiderassi, gli abbracci altrui. Quanto anelassi a un contatto umano, a questo modo di esprimere affetto, di farti sentire non dimenticata o emarginata – non esclusa dal resto del mondo. Un Master che non conoscevo, in visita sul patio di Stonehaven, ha anche chiesto ad alta voce a qualcuno se un bane potesse ricevere un abbraccio – e io ho cominciato freneticamente a fare cenni di sì con la testa, applaudire e cercare di esprimere un assenso. Ma, per quanto mi sforzassi, il messaggio non è arrivato – e nessuno ha osato abbracciarmi, nemmeno quel curioso sconosciuto.

465746369.jpgUna volta uscita dal banishment, fra le braccia di Spikey, ho messo meglio a fuoco la cosa: ci si abbraccia moltissimo, su Second Life – o almeno lo si fa spesso nelle aree di Second Life in cui passo il mio tempo io. Si abbraccia qualcuno per esprimere la felicità di rivederlo, per ringraziarlo di esserci stato vicino – in un momento difficile o in un momento di felicità. Ma si abbraccia, a volte, anche la persona che hai legato e tormentato per ore… un modo non tanto di chiederle scusa, ma di ricordarle che quello che le hai fatto era dettato da affetto, amicizia o amore. Quell’amore strano che viviamo nelle land BDSM, declinato nei toni di una apparente sopraffazione dell’altro, la cui paura può diventare gratitudine quando il rapimento, la cattura, l’umiliazione sanno sfiorare i limiti estremi, e magari anche superarli un poco, ma senza perdere quel sottile e fragilissimo equilibrio che distingue un buon roleplay dal cosiddetto griefing – ossia il tentativo intenzionale di fare del male, di ferire, di disturbare.

448589002.2.jpgNei giorni in cui, da bane, avevo riavuto dal Custodian la facoltà di interagire con l’ambiente circostante, di gente ne ho catturata parecchia. E quasi tutti, quando sono tornata libera, sono tornati a cercarmi, confessandomi di aver avuto molta paura di me, all’inizio – visto che con quel casco apparivo implacabile e fredda – ma di essersi poi sorpresi a provare una strana nostalgia per l’avventura. Perché penso che abbiano sentito che le corde con cui quel bane indisciplinato li legava erano, a modo loro, abbracci. Avvolgenti, spietati, limitanti… ma alla fine in grado di far sentire qualcosa di profondamente emozionante.

Ecco, se quest’ultimo banishment mi ha insegnato qualcosa è stato a capire meglio l’importanza dell’abbraccio. Non solo quello del gadget che abbiamo tutti, con il quale basta scrivere Hug Pincopallo per offrirgli di farsi stringere fra le nostre braccia: no, anche l’abbraccio delle corde, o quello di un IM anche fugace. Qualsiasi cosa ricordi al destinatario che ci ricordiamo di lui, che siamo contenti di vederlo o anche solo di sentirlo. Perché, mi sono resa conto, troppo spesso la timidezza ci chiude nel nostro avatar e ci impedisce di salutare gli altri. Togliendoci chissà quante belle occasioni di interazione. Mi ha molto colpita, qualche giorno fa, un post di Erikah sul suo bel blog in inglese, nel quale diceva chiaramente di aver sofferto di noia e solitudine per una percentuale altissima del suo tempo recente su Second Life. Mi sono sentita in colpa: Erikah è capitata a Stonehaven subito dopo l’apertura del mio Custodian, e mi ha invitata a casa sua perché potessi cambiare, al riparo di sguardi indiscreti, gli abiti che indossavo ormai da una settimana. Ma nelle ore e nei giorni immediatamente successivi, sebbene varie volte sia andata a sbirciare dove si trovasse sulla mappa, non le avevo scritto perché l’avevo immaginata con la sua partner, Asuka, e non le volevo disturbare. Invece Asuka era offline, azzoppata da gravi problemi di connessione – e io ho capito di aver sciupato diverse occasioni di andare a fare finalmente due chiacchiere con una persona interessante. Mentre lei si annoiava, io facevo altrettanto restandomene per ore, da sola, a Zhora – in teoria a vedere se qualche candidato bane si faceva vedere per essere sottoposto alla procedura… in realtà a sperare che qualcuno si facesse vivo per un salutino anche veloce. Senza che dovessi essere io a fare il primo passo.

983200471.jpgQuante volte restiamo ognuna chiusa nel suo avatar, facendoci paralizzare dalla soggezione o dalla paura di disturbare? Ne parlavo qualche giorno fa durante una lunga chiacchierata notturna con una delle mie tante occasioni perdute. Ho passato su SL mesi a… beh, a cercare di rendermi interessante perché fossero gli altri a fare il primo passo – eppure le persone con cui ho sviluppato un qualche tipo di rapporto, con solo un paio di spettacolari eccezioni, sono quelle verso cui mi sono mossa io per prima. A Erikah, nel suo blog, ho scritto “tendiamo ad aver paura a contattare gli altri perché abbiamo paura di seccarli… e a volte si scopre che anche loro fanno lo stesso – così ognuno resta dove sta a sentirsi triste. Basta! Abbiamo bisogno di persone, abbiamo bisogno di abbracci, e abbiamo bisogno di corde! Andiamocele a prendere!”

1465458560.jpgE allora ecco forse perché, nei giorni trascorsi da quando il mio casco mi ha lasciata di nuovo libera, sono stata particolarmente attiva e al tempo stesso più rilassata. Gabriel Garcia Marquez ha intitolato la sua biografia “Vivere per raccontarla”. Io, più modestamente, ho cercato di smettere per un po’ di raccontarla, questa mia seconda vita, proprio per poter vivere – per provare a non sentirmi condizionata e cercare di ritrovare emozioni più impalpabili. Ho scoperto una Win in parte nuova, meno rigida, meno ansiosa di vivere sempre l’avventura irripetibile, più pronta a fare quel famoso primo passo, magari con la sola prospettiva di un breve scambio di battute. Ho vissuto qualche prima volta che mi ha fatto di nuovo battere forte il cuore nel senso buono – non per l’ansia, la gelosia o, ancor peggio, l’invidia. Esito ancora a parlarne, perché dal di fuori possono sembrare piccole cose. Ma dall’interno non lo sono affatto e, dopotutto, queste pagine le scrivo soprattutto per me. Per ripensare, rileggere, rivivere e, chissà, un giorno capire meglio.

Ma ci penserò domani. Per oggi vorrei mandare un abbraccio a chi legge, un abbraccio a chi sa lasciarsi abbracciare. E un abbraccio, in particolare, a chi sa abbracciare gli altri. Anche e soprattutto quando mi chiede per favore di non fare troppo spesso il suo nome su questo blog.

(Prossimamente: Batticuori)