I limiti del RP

Dove è che finisce il roleplay e comincia l’emozione reale? Quando è che ci si deve fermare? E, soprattutto, è sufficiente che siano d’accordo i protagonisti?

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Mi sa che Moss, stavolta, ci è rimasta male. E forse è un po’ colpa mia, ma credo che sia anche molta colpa sua. Fatto sta che devo correre ai ripari, perché non posso e non voglio ferire un’amica. E stavolta comincio a temere che stia succedendo davvero.

E dire che, almeno in teoria, questa storia non la riguarda direttamente. È una storia che dovrebbe riguardare solo me e Challenge Nakamura, la Bad Cat che è cascata nella mia rete qualche settimana fa, quando è passata a trovarmi in un momento di noia e si è lasciata convincere a provare su di sè il collare di Winsconsin. Quel collare si è chiuso quel giorno e non si è più riaperto, anzi: è diventato il grimaldello con cui ho stretto attorno a Challenge una ragnatela sempre più fitta di legami e di restrizioni. Prima bendandola, poi aggiungendo un bavaglio, quindi le manette… via via fino a quando, dopo averla costretta a toglierselo di dosso a furia di struggle (un’impresa che le è costata oltre sessanta ore, a causa del Nasty) le ho ordinato di darmi le chiavi del suo collare. E l’ho vista sorridere, mentre me le dava, sapendo bene che cosa questo significasse.

challenge_001.jpgChi ha letto il capitoletto su Challenge nel post Vivere o raccontarla sa che Moss era decisamente contraria al fatto che io mi impadronissi di Challenge in modo così totale. Si sentiva in dovere di proteggerla, o quantomeno di proteggerla da me, sosteneva che avrei dovuto lasciarla libera di vedere i suoi amici invece di tenerla tutta per me. E rispondeva in modo abbastanza irritato quando le dicevo che lei, Nicki o Aimee Riptide sarebbero sempre state le benvenute a casa mia per andare a trovare Challenge. Avendo io attivato lo spy, io sapevo sempre chi e quando andava a trovare Challenge: e avevo fatto caso che per qualche motivo Moss capitava soprattutto quando io ero altrove e Challenge era sola.

Intendiamoci: non che la cosa mi turbasse. Anzi: Moss è una cara amica mia e di Challenge e per me è davvero, sempre, la benvenuta. Moss è una delle poche persone che possono sempre vedere dove mi trovo sulla caotica mappa di Second Life, e questo vorrà pure dire qualcosa. Inoltre, che qualcuno andasse a trovare Challenge quando io ero costretta a lasciarla sola non poteva che farmi piacere: almeno non mi sarei sentita in colpa a non poter passare del tempo con lei. Tempo in cui, voglio dirlo, non facevo a Challenge nulla se non farla sentire ogni volta un po’ più prigioniera, ogni volta un pochino più mia, ogni volta un pochino più sprofondata nelle sabbie mobili del mio affetto e delle mie promesse terribili: di farla sparire pian piano dalla faccia della terra virtuale di Second Life, di isolarla da tutti tranne che da me, di farne il mio giocattolo privato, di farle dimenticare per sempre Tat1ana.

Foto (8).jpgNei giorni scorsi, Challenge si è collegata poco, per impegni di RL. Io, del resto, sono stata impegnata nella gestione della prigione a causa dell’assenza di Andromeda, e ho dovuto occuparmi io di molti degli aspiranti prigionieri, nell’attesa che alcune nuove guardie (a cui, dopo Monique Helendale, si sono aggiunte sua moglie Tomiko Pobieski e, da oggi, Fujiko Atlas) prendessero confidenza con le celle e con le procedure. Fra i nuovi candidati, una che mi ha subito colpito era una certa Ewyn Raymaker: vuoi perché aveva l’aria di una domme più che di una sub, vuoi perché erano giorni che bazzicava la prigione osservando in silenzio, vuoi perché era un’italiana che parlava un inglese così buono che ci avevo messo giorni a capire che era italiana. Fatto sta che, fra le decine di application form che si sono accumulate nei giorni scorsi in assenza di guardie sufficienti per smaltirle, ho scelto quella di Ewyn e ho scoperto subito che era una tipa impegnativa: per nulla rispettosa dell’autorità, disobbediente, recalcitrante. Una sfida, insomma, che col passare dei giorni ha risvegliato in me quegli stessi istinti di rapitrice che pochissimi giorni fa hanno messo in difficoltà la mia Andromeda. Anche se non era di proprietà di qualcuno come Shaya, Ewyn ha una fidanzata a cui, a quanto ho capito, il RP interessa come due fetidi rognoni di dingo. E che, Ewyn mi aveva annunciato illudendosi di scoraggiarmi (e in realtà stuzzicandomi ancora di più) sarebbe venuta a cercarmi, con la spingarda, sotto la mia casa RL.

Non posso e non voglio raccontare come è andata a finire: dirò solo che credo di aver dato a Ewyn (che proprio oggi è tornata libera) qualche brivido che non aveva previsto, e che di certo lei qualcuno lo ha dato a me. Ma quello che stava succedendo con lei era molto simile a quello che, portandolo più all’estremo, da settimane sta succedendo con Challenge e c’è una piacevole simmetria nel fatto che le due storie abbiano trovato una convergenza.

Mi stavo occupando proprio di Ewyn quando Challenge si è riconnessa. Era un po’ che non la vedevo online, ma ero appena arrivata da Ewyn e non potevo andarmene subito piantandola di nuovo in asso, così ho deciso di attivare lo spy per sentire a distanza come stava Challenge, che avevo lasciata ben assicurata sul mio letto, su a casa. Mi sono accorta subito che Moss si era materializzata accanto a lei, così ho chiesto a Ewyn di fare silenzio e mi sono messa ad ascoltare, utilizzando un piccolo altoparlante perché anche lei potesse seguire la conversazione. Eccola, ma la traduco.

fotogruppo_002.jpg[2009/02/25 3:15] [Moss Hastings : quando sarai libera?]
[2009/02/25 3:16] [Challenge Nakamura : i hont hink i mill bh fweh again] (non penso che sarò libera mai più)
[2009/02/25 3:17] [Moss Hastings : non va bene. hai visto Tat1ana di recente?]
[2009/02/25 3:19] [Challenge Nakamura : i ffokeh mih tat1 fomh hayf ago] (ho parlato con Tat1 qualche giorno fa. Via IM
[2009/02/25 3:20] [Moss Hastings : perché Win ti tiene così a lungo?]
[2009/02/25 3:20]  Win: Uh… aspetta un po’…
[2009/02/25 3:20]  Win aziona un piccolo altoparlante
[2009/02/25 3:21] [Moss Hastings : mi sembra molto egoista da parte sua]
[2009/02/25 3:21]  Win sorride, ascoltando
[2009/02/25 3:21]  Ewyn Raymaker: eheheh
[2009/02/25 3:21]  Win parla a bassa voce: “Moss non se ne fa una ragione che io abbia preso Challenge”
[2009/02/25 3:21]  Ewyn Raymaker: ma ovviamente loro sanno dello spy
[2009/02/25 3:22] [Challenge Nakamura : hh tameh mh moff… hat`f okay… i`m fine!…] (mi ha domata, Moss… va bene… sto benissimo)
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : non è giusto]
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : il tuo posto è prima con Tat1]
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : e poi con gli altri tuoi amici. non solo con Win]
[2009/02/25 3:23] [Moss Hastings : Chriss Nicki e io non ti vediamo quasi mai]
[2009/02/25 3:23] [Challenge Nakamura : i`m haffy hewh moff…] (sono felice, qui, Moss)
[2009/02/25 3:23] [Moss Hastings : Ne parlerò con Win di questa cosa]
[2009/02/25 3:23]  Win: Ora intervengo a distanza

Attivo lo speaker. Parlo in un microfono. Il collare di Challenge fa echeggiare la mia voce nella camera dove si sta svolgendo la visita, mentre io sono ancora con Ewyn, nell’ingresso della prigione.

[2009/02/25 3:23]  Win: Hello, Mossie. Ti posso già sentire
[2009/02/25 3:24] [Challenge Nakamura : of fouwfh ou giwf fan omh an vifit me!] (naturalmente tu potrai sempre venire a trovarmi)
[2009/02/25 3:24] [Moss Hastings : ciao Win]
[2009/02/25 3:24]  Win: “Vedo che di fatto Challenge *sta già*vedendo le sue amiche quando vengono a trovarla O sbaglio?”
[2009/02/25 3:25] Win: E ciao anche a te, Challenge, dolcezza!
[2009/02/25 3:25] [Challenge Nakamura : hello min!!!] (ciao win!!!)
[2009/02/25 3:25]  Win: ” Spero che la dolce Moss non ti stia molestando, Challenge!”
[2009/02/25 3:26] [Moss Hastings : no Win, ha da te tutte le molestie di cui ha bisogno]
[2009/02/25 3:26]  Win: Ahahahah
[2009/02/25 3:27]  Win: “Oh, Moss, perché dici così? La sto curando dalla sua malattia… la nostalgia per un passato perduto”
[2009/02/25 3:27] [Moss Hastings : stai pasticciando con la sua mente, Win]
[2009/02/25 3:27] [Moss Hastings : è qualcosa che io non farei mai]
[2009/02/25 3:28]  Win: “La tengo protetta dai guai, Moss!”
[2009/02/25 3:28] [Challenge Nakamura : moff if a loyal fwienh min! hh maf fuft heking if i`m okay!] (Moss è un’amica leale! Sta solo controllando che io stia bene!)
[2009/02/25 3:28] [Moss Hastings : Sono qui per ricordarle che esiste una vita al di fuori della tua cattività]
[2009/02/25 3:29] [Challenge Nakamura : moff i`m vewy haffy hewh … unhew min`f fontwol all hh hoef to mh if fow my omn gooh…] (Moss, qui sono molto felice… sotto il controllo di Win tutto quello che mi fa è per il mio bene)
[2009/02/25 3:29]  Win: “Lo so che Moss ha buone intenzioni, Challenge… Spero solo che non ti faccia soffrire “
[2009/02/25 3:30] [Moss Hastings : Io … la farei soffrire? Ma smettila, è la tua specialità, non la mia]
[2009/02/25 3:31]  Win: “Io percepisco solo la sua felicità, Mossie… nessuna sofferenza, ora… e quando l’ho catturata era così triste e sola”
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Non c’è nulla da fare]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Non tornerò]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Addio, Challenge]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : e addio Win]
[2009/02/25 3:33] [Challenge Nakamura : /me diventa un po’ nervosa]
[2009/02/25 3:33]  Win: ” Moss, sarebbe un peccato. Ma è una tua scelta”

fotogruppo_003.jpgA questo punto, è chiaro, sono un po’ nervosa anch’io. Moss, controllo sulla mappa, se n’è andata davvero. Guardo Ewyn e, un attimo dopo, mi teletrasporto su in camera e la porto con me, Non voglio lasciarla sola, ma questa situazione va affrontata prima che vada troppo oltre. Sempre che non sia già troppo tardi. Anche se questo mio gioco con Challenge sta andando bene per entrambe, a quanto pare Moss non riesce proprio ad accettarlo. E anche se non sono disposta a farmi tirare per la giacchetta dalle sue scenate (ricordo ancora quello che, in qualche modo, ritengo sia stato un piccolo scippo da parte sua: quello raccontato nel capitoletto Il ritorno di Mistress Hyde) beh, se ci tengo alla sua amicizia bisogna che trovi una via di uscita. Anche perché non si tratta solo del rapporto fra Moss e me, a quanto pare, ma anche di quello suo con Challenge. Moss me l’ha fatto capire tante volte: la coppia delle Bad Cats è per lei quasi un modello, un mito. E forse facendo di una delle due una docile micetta io sto minando proprio quel mito.

Arrivo da Challenge, che è come l’avevo lasciata: sul letto, ben legata, imbavagliata e con una stretta benda sugli occhi – i finestroni di casa mia non sono oscurabili e mi era parsa un’attenzione carina per permetterle qualche ora di sonno, eheheh. Le tolgo la benda, poi il bavaglio. Lei ed Ewyn si sono già incontrate qualche giorno fa, si salutano. Poi affrontiamo il problema che, a questo punto, non è più rimandabile. Dopo tutto, sono questi i limiti del RP: trovare un modo di fermarti quando ti rendi conto che ferisci davvero qualcuno a cui tieni, che sia o che non sia la persona direttamente coinvolta. E Second Life, ci piaccia o no, è fatto anche di relazioni che, in certe situazioni, possono essere messe in crisi. La cacciata di Andromeda da Winsconsin fa parte di queste situazioni estreme: dubito di aver mai vissuto, nella mia seconda vita, una situazione così complessa e lacerante, salvo forse all’epoca del mio rapimento da parte di Jaron. Ma Andromeda è ufficialmente di mia proprietà, e ce la vediamo solo fra noi. Mentre Challenge, oggettivamente, è al centro di una rete di affetti che risale a prima che io la conoscessi. Un fatto che non intendo ignorare, ma che voglio affrontare senza snaturare il gioco.

chalewyn_001.jpgchalewyn_002.jpgchalewyn_004.jpg“Challenge”, inizio, “come al solito mi accorgo che la mia eccessiva mancanza di rigore ti fa soffrire”. Challenge sorride, ma tira sul col naso. È chiaro che l’incontro con Moss l’ha un po’ scossa, e lo capisco: ha scosso anche me. Continuo: “Pensavo che concederti visite delle tue amiche sarebbe stata una cosa simpatica… invece vedo che ti rendono triste… trascinandoti indietro verso il passato che hai perduto”

[2009/02/25 3:42]  Ewyn Raymaker osserva con interesse
[2009/02/25 3:42]  Challenge Nakamura: Sono triste per ciò che è appena accaduto qui!
[2009/02/25 3:43]  Win: Sì. Lo sono anche io. Moss è una cara amica… ma a volte crede di sapere lei cosa è meglio per tutti
[2009/02/25 3:43]  Challenge Nakamura annuisce tristemente: “Non voglio che le mie amiche siano tristi”
[2009/02/25 3:45]  Win: Nemmeno io, Challenge. Per cui, ecco quello che farò. Faremo in modo che tu possa fuggire.  Non oggi… sarebbe troppo immediato. Ma mi fiderò di te e ti farò aprire il collare della prigione.
[2009/02/25 3:46]  Win: Tu dovrai tenere al sicuro le chiavi del tuo collare RR, dicendo che lo fai perché Tat tornerà presto.
[2009/02/25 3:47]  Challenge Nakamura annuisce a Win… “Prometto che starò attenta!”
[2009/02/25 3:48]  Win: Ne sono sicura, Challenge… e spero che questo farà stare meglio Moss. Mi è sembrata davvero turbata da tutto questo
[2009/02/25 3:49]  Challenge Nakamura: Win… vorrei davvero che Moss capisse… ma…
[2009/02/25 3:50]  Win: Challenge… qui ci sono diversi fattori in gioco
[2009/02/25 3:50]  Win: 1) Lei crede davvero di doverti difendere dall’essere
stoccolmata da me
[2009/02/25 3:50]  Win: 2) È ovvio che le piaci, per cui è un po’ gelosa
[2009/02/25 3:51]  Win: 3) È anche possessiva. Ci vuole una persona possessiva per riconoscerne un’altra… e so che io sono possessiva
[2009/02/25 3:52]  Win: Detto questo, non lascerò che mi impedisca di fare ciò che mi piace fare. È un’amica, ma non è la mia mistress
[2009/02/25 3:52]  Challenge Nakamura sorride e annuisce

È ora di andare. Con Ewyn, riporto Challenge di sotto, alle celle dove tutto è cominciato. Le faccio indossare l’uniforme della prigione, poi l’accompagno a una cella dove l’assicuro saldamente al muro. Imbavagliata e bendata: bisogna pur salvare le apparenze.

chalewyn_006.jpgAccarezzo i capelli di Challenge e, nel farlo, le regolo dei timer nascosti in tutte le manette. Fra un’ora, massimo due, le sue catene si apriranno da sole, e a tenerla non resterà che il collare della prigione. Io ho passato voce fra le mie guardie italiane: la prima che trova Challenge online, purché si sia liberata dalle catene, dovrà liberarla. La scusa è che la prigionia di Andromeda alla RR Prison mi sta impegnando a tal punto che non sono raggiungibile e che, pertanto, non trovando l’Application Form di Challenge, abbiano decretato conclusa la sua pena.

Sospiro, poi modifico la scritta che avevo inciso sul suo collare. Non più “Win’s Tamed Kitten” (la micetta domata di Win) ma “Stray Cat” (gatta randagia). Challenge resterà mia, ma lo sapremo solo noi, nel segreto dei nostri cuori.

 

Unable to Process

Un post flash, ma mi è successa una cosa che mi ha fatto troppo ridere.

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Poiché uno dei miei mestieri è la traduttrice, un fenomeno che conosco bene è quello dei cosiddetti falsi amici. Ossia quelle parole che sembrano quasi uguali in una certa lingua e in italiano, ma che in realtà hanno significati diversi. In francese, per esempio, salir les escaliers non significa salire le scale ma sporcarle.

Beh, ieri, dopo tanto tempo, ho di nuovo catturato Useme Offcourse e l’ho portato con me nella land “Nuova Sicilia 2” per un’idea che mi è venuta. Gli ho ordinato di acquistare l’avatar di un noto uomo politico italiano e lui, naturalmente, ha obbedito, pagando anche una cifra abbastanza elevata – ben 2000 L$.

berluuseme_002.jpgIn RL quel politico è abbastanza incline a non mantenere le sue promesse ma, soprattutto, ha dedicato l’intera sua carriera a evitare tutta una serie di indagini e di processi per certi comportamenti quantomeno opinabili tenuti nel corso della sua carriera imprenditoriale. Beh, sarà stato un problema di Second Life, non dico di no. Ma mi è parso molto significativo che, anche dopo aver pagato, il prodotto non sia arrivato.

Useme mi ha detto che il sistema gli ha inviato questo messaggio: “Unable to process”.

 

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P.S. Per correttezza nei confronti del creatore dell’avatar di cui sopra, MrSigmund Fride, devo precisare che gli abbiamo subito scritto un IM e che lui ha provveduto subito a inviare a Useme l’oggetto acquistato. Si trattava, come ipotizzato, proprio di uno di quei momenti in cui Second Life fa i capricci.

E, voglio aggiungere, se non faccio il nome dell’uomo politico in questione, non è per timore di ritorsioni o perché abbia paura di dire la mia opinione su di lui. Semplicemente, mi sembra che di visibilità ne abbia anche troppa e voglio evitare che il nome di un personaggio che mi piace così poco compaia anche su queste pagine. Mi rendo conto che anche questo piccolo post contribuisce alla sua dubbia fama, ma almeno Google non è in grado di riconoscerlo dalla sola immagine ed eviterò il fastidio di ritrovarmi quel nome detestabile davanti quando vado a vedere le stringhe di ricerca che hanno portato qualcuno a leggere il blog.

Give Keys

È finita. Dall’altro ieri sera, Andromeda non è più una guardia di Winsconsin. Da ieri sera è prigioniera alla RR Prison. Lontanissima da me. E in mano a gente che adesso ha in pugno anche la sua Real Key.

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Prima premessa: la Grey List.

Detesto chi bara. Second Life sarà anche un gioco, ma un gioco è per me qualcosa di maledettamente serio. Non sempre è facile riuscire a farsene coinvolgere fino in fondo, e perché la sospensione dell’incredulità funzioni occorre sapersi scegliere compagni di gioco che condividano lo stesso punto di vista. Che usino il Restrained Life Viewer, prima di tutto. Ma, ancora più importante, che sappiano che non si deve barare, mai. Perché nulla è più irritante di legare qualcuno, magari dedicandogli decine di minuti, se non addirittura qualche ora… e poi scoprendo, quando ci si ricollega dopo un po’, che quella persona si è collegata con il client normale di Second Life… si è tolto incongruamente le manette, le ha resettate e se n’è andato a spasso. E magari, dopo, ha pure la faccia di tornare per chiedere di ricominciare da capo. No, chi mi conosce sa che per me barare è il peccato capitale di Second Life, al punto che sono disposta quasi a tutto per evitare o cancellare un’accusa del genere.

Ollalla_002.jpgOllalla_003.jpgNon sono la sola a pensarla così. Nata all’interno della SLBI (una sorta di FBI di Second Life fondata da Ollalla Sugarbeet, compagna e consocia di Marine Kelley), la Grey List è un grande database accessibile alle migliori prigioni del metaverso, e raccoglie decine di segnalazioni e denunce documentate di cheaters e griefers. I cheaters sono quelli che barano, appunto: quelli che non si curano di trovare una via di fuga che abbia un senso narrativo, che si stufano a implorare i carcerieri di avere pietà. Che  danno la loro Real Key a destra e a manca perché ci sia sempre qualcuno in grado di liberarli. I griefers sono, invece, i guastafeste: quelli che interrompono una scena in modo incoerente, che distruggono le sim per il gusto di dare fastidio, che si divertono solo a creare scompiglio e godono solo nell’impedire agli altri di giocare in santa pace. .

Alla Grey List accedono solo prigioni gestite da avatar ritenuti eccezionalmente affidabili, perché lo strumento è delicato. Chi è stato messo in Grey List è automaticamente escluso dalle sim di tutte le strutture consorziate: perché siccome è uno scocciatore conclamato, ci si passa la voce e si evita di perderci tempo. Pertanto, è necessario che chi ha il potere di fare una denuncia sia assolutamente imparziale, e non sia tipo da segnalare qualche nemico per il puro desiderio di danneggiarlo – un comportamento che sarebbe gravissimo (e che configurerebbe chi lo perpetra come griefer di prim’ordine). Sono orgogliosa di poter dire che la nostra Winsconsin Correctional Facility fa parte della Grey List da alcune settimane: Andromeda ed io avevamo ricevuto la visita personale di Ollalla e, da allora, che sul tavolo della sala degli interrogatori fa bella mostra di sè il laptop che consente di accedere al database… di verificare chi è stato schedato, perché e da chi… e, se del caso, segnalare qualcuno.

Lazzy e Costanza.jpgCostanza.jpgSeconda premessa: lo scandalo.

Una prigione che fa parte della Grey List deve avere un comportamento irreprensibile. Le guardie sono tenute a rispettare scupolosamente i limiti dei prigionieri e le sentenze stabilite e, in caso di allungamento dei tempi di detenzione, devono prima assicurarsi che i prigionieri siano stati preventivamente informati dei rischi a cui andavano incontro. Ma la regola fondamentale, che ho imparato a mie spese di recente, impone di usare particolare attenzione quando ci si trova di fronte qualcuno che appertiene a qualcun altro. Qualcuno ricorda “La Mistress e il Bane“? Ecco un caso in cui il problema non nasceva certo da un mio abuso, ma solo da una mancanza di chiarezza fra una domme e una sub (quest’ultima si era iscritta al banishment senza aver davvero ottenuto il consenso della sua padrona): eppure ne scaturì un dramma interminabile e non particolarmente piacevole per nessuno. Ecco perché, nelle regole di Winsconsin, ho sottolineato che un avatar che risulti di proprietà di qualcun altro può entrare nella prigione solo con l’espresso consenso del padrone o della padrona (oppure dichiarando sotto la sua responsabilità di essere unowned, libero da qualsiasi legame).

trioguardie_001.jpgandrotrouble_004.jpgtrioguardie_002.jpgÈ pur vero che tutte le norme nascono per essere infrante – quando è il caso e quando ne vale davvero la pena – ma con molta attenzione. Da quando esiste Winsconsin, confesso che mi è capitato più volte di rapire qualcuno che non aveva compilato il modulo di iscrizione… ma alle mie guardie raccomando sempre la massima attenzione alle regole perché si fa presto a fare il patatrac. E infatti, quando l’abuso l’ha fatto Andromeda, il mio adorabile terremoto, è scoppiato il casino. Una sub ingenua, tale Shaya Ashdene, era venuta a curiosare. Andromeda le ha fatto indossare con l’inganno il collare della prigione e poi l’ha sbattuta dentro, togliendole IM e notecard e inventario e TP… e di fatto isolandola dalla sua Mistress, tale Sylestra Parkin. La quale, per colmo di sfortuna, è una delle guardie della RR Prison, la prigione ufficiale del marchio Real Restraints.

Tutto sembrava partito come un RP un po’ estremo ma gestibile. Invitata a partecipare, ho preso le parti di Andromeda, accusando Shaya di essere una bugiarda calunniatrice: che Andro non avrebbe mai rapito qualcuno che non fosse una criminale  e che mettevo la mano sul fuoco sulla sua sincerità. Su mia insistenza, a Shaya è stato consentito informare la sua Mistress della propria cattura tramite una lettera a Sylestra – che io, in qualità di padrona della prigione, ho passato a censura prima di autorizzare. Ecco il testo:

my beloved Mistress,

I am being locked up here in a prison called Winsconsin… it is new and I was curious how it was set up compared to RR, so I asked if I could look around a bit, and a friendly guard said yes and I did as she said and now they don’t let me out anymore…

If you can, please help me my Mistress

I love you
Shaya

((OOC: I am only temporarily allowed to write this note, and they do a great RP here, and treat me well so far, so please help me in RP to get me out of here, or, I will try to get out on my own if you don’t want that, it’s a new place and seems like they can do RP very well from what I can tell))

Non sto a tradurre tutto: ma nella parte finale, in OOC, Shaya dice che alla nostra prigione il RP è ottimo, che si diverte e che spera tanto che la sua Miss si presti a inventare uno scenario di gioco che le permetta di uscirne – senza barare e senza invocare una safeword.

Non è bastato: Sylestra si è presentata con un avvocato e con un giudice della RR Prison e, dopo un po’ di RP, ha annunciato che avrebbe denunciato Andromeda alla Grey List. Pensavamo che fosse un bluff per rendere il RP più convincente, ma poi abbiamo ricevuto una visita di Ollalla, molto preoccupata per aver ricevuto una vera denuncia. Lo scandalo. La vergogna. La reputazione di Winsconsin trascinata nel fango, mentre stavamo ancora agli inizi.

Cecilie_001.jpgCecilie_003.jpgCosa potevo fare? Ho preso Andromeda, l’ho legata ben bene, l’ho interrogata a lungo. Ha confessato di aver catturato Shaya senza che compilasse il modulo… di avermi mentito quando mi aveva assicurato che Shaya era una bugiarda… e ha ammesso perfino aver fatto lo stesso con un’altra ragazza, una certa Cecilie Greenwood. Ho convocato Cecilie, l’ho interrogata e ho scoperto che era vero: Andromeda aveva approfittato anche di lei e della sua ingenuità. Ma, quel che era peggio, mi aveva mentito spudoratamente. Spingendomi a infierire sull’innocente Shaya, ad accusarla di calunnia, a sbilanciarmi in difesa della mia adorata sub che, a mia insaputa, aveva invece la coscienza nera come una nuvola di inchiostro di seppia.

Ecco quale era il mio stato d’animo quando, l’altro ieri, ho spedito il messaggio a tutti i membri di Winsconsin e poi l’ho pubblicato anche qui. Delusione, ma forse soprattutto angoscia nel sapere che questa cosa era andata troppo in là. Che non potevo permettermi di risolverla in casa, lavando in famiglia i nostri panni sporchi e magari limitandomi a tenere Andromeda isolata per il tempo necessario a farle capire quanto avesse sbagliato. No: era necessaria una punizione esemplare, urbi et orbi, davanti a tutti gli amici miei e suoi, davanti al SLBI, alla Grey List, a Ollalla, alla RR Prison e a tutte le persone coinvolte. Era necessario dimostrare il massimo del rigore, perché fosse chiaro che a Winsconsin ci sono persone serie.

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Così, subito dopo aver pubblicato l’ultimo post, mi sono collegata e ho atteso che Andromeda tornasse online. Poi ho convocato tutte le persone che sono riuscita a trovare: amiche comuni come Nicki Georgette e Moss… vecchie amiche di Stonehaven come Moondog Merlin, Tula Daviau, KittyKat Maidstone, Nitalia Aeon… nuove amiche italiane come Tomiko e Annagavina. È venuto Ricky Munz, schiavo di Melissa Bulloch ma amico di Fujiko Atlas (col cui club stiamo avviando, spero, una proficua collaborazione). Ed erano presenti MG, ormai una presenza fissa a Winsconsin, ed Ewyn Raymaker, una probabile ospite della prigione di qui a poco. E ancora qualcun altro. Davanti a tutte queste persone ho spogliato Andromeda dell’uniforme che aveva svergognato col suo comportamento, l’ho espulsa dal gruppo e ho annunciato che il suo destino sarebbe appartenuto, appena possibile, alle guardie della RR Prison. Ho letto ad alta voce l’Application form che avevo riempito io per Andromeda e nella quale, alla voce “limiti”, ho scritto quanto segue:

“None of the above are limits. Andromeda will have to endure whatever the guards may see fit for her. I would appreciate if any misbehaviour on her part would be reported to me directly – however, my pledge is she won’t be allowed any kind of safewording, of OOC excuse or anything she could come up with in order to try and make her sentence shorter. I will trust the Guards of this prison to enforce discipline on her as long as the sentence hasn’t been completely served.”

Questa la traduco integralmente: “Nessuno dei comportamenti elencati sopra [che includono violenza, abusi, mouselook, blocco totale delle comunicazioni, isolamento e altre cose] costituisce limite. Andromeda dovrà sopportare qualsiasi trattamento le guardie riterranno opportuno infliggerle. Desidero essere informata di qualsiasi comportamento scorretto da parte sua – tuttavia, l’impegno che prendo per lei è che non le sia consentito alcun tipo di safeword, o di scuse OOC o qualsiasi altro trucco che lei possa inventarsi per cercare di abbreviare la sentenza. Confido che le Guardie di questa prigione le impongano disciplina fino a quando la sentenza non sarà stata scontata completamente”.

androlegata_005.jpgandrolegata_006.jpgandrolegata_007.jpgandrolegata_008.jpgLa pena massima ammessa alla RR Prison è di 24 ore. Ma ho deciso di optare per una pena non fissa. Ciò significa che le guardie sono libere di allungarla indefinitamente e unilateralmente se ritengono che sia necessario. E sono certa, conoscendo l’atteggiamento antiautoritario di Andromeda, che questo accadrà puntualmente. Per quanto ne so, Andromeda potrebbe non uscire mai più da quelle mura. E se anche uscisse, beh, non so se quello che avevamo insieme potrà mai tornare come era prima. Perché il RP è gioco, lo dice la parola stessa, ma anche il RP ha dei limiti. E questa volta, credo, con l’uscita di Andro dal gruppo di Winsconsin, quei limiti li abbiamo oltrepassati. Se ne sono accorti tutti, che c’era qualcosa di più difficile del solito: MG, che pure è stato vittima di Andromeda tante volte, Jelena, che qualche tempo fa con Andromeda aveva quasi avviato una storia parallela, Nicki, che in RL è scandinava come la mia amata sub e che ha provato a esprimerle solidarietà (prontamente rintuzzata da Moss, che l’ha ammonita: non metterti mai fra una sub e la sua padrona). Tutti, chi più chi meno, si sono informati sulla possibilità di visite ai prigionieri (sono ammesse, alla RR Prison come a Winsconsin, purché siano presenti guardie in grado di portare la prigioniera in parlatorio) o hanno manifestato pena per la situazione, pur capendo bene come la mia fosse una situazione senza uscita.

Ma chi ha mostrato il massimo del coinvolgimento è stato qualcuno che non mi sarei aspettata. Backbuttoned Bian, dopo l’ordalia dell’estate scorsa, ha accettato il mio collare per sempre e, da qualche tempo, ci ha aggiunto il plugin “No Escape” che mi permette di toglierle anche la benché minima chance di liberarsi da sola. Eppure, fin da quando è stata informata di quello a cui Andromeda stava per andare incontro, ha manifestato il suo disaccordo con estrema vivacità – e con l’insistenza che le è propria fin da quando la conosco, da quando apparteneva a Belias, e insisteva che io la legassi, mentre io rifiutavo di farlo perché mi sarebbe parso di rubarla.

androlegata_009.jpgTante cose sono cambiate, ma Back è sempre la stessa: insistente fino allo sfinimento, tacitabile solo con un bavaglio (e spesso nemmeno con quello) e con Andro ha mostrato ancora più fermezza del solito. Se cacci via Andro, ha ripetuto più volte, io vado con lei. Ha voluto che la legassi allo stesso paletto, ha continuato a insistere che, poiché avevo perdonato lei tante e poi tante volte, avrei a maggior ragione dovuto perdonare anche Andromeda. Ma il problema, stavolta, era diverso: le scappatelle di Backbuttoned coinvolgevano solo me e lei e il nostro rapporto e, al massimo, una o due altre persone). Questa di Andromeda aveva coinvolto la reputazione stesso di Winsconsin, la RR Prison, la SLBI e la Grey list, oltre ad almeno una decina di persone diverse. Transigere non era proprio possibile. E a Back ho detto, come altre volte, che se davvero voleva seguire il destino di Andromeda, beh, che così sarebbe stato. Ho pertanto compilato un’Application Form anche per lei – leggermente meno duro di quello di Andro, naturalmente, poiché Backie vivrà questa esperienza solo a causa della sua generosità mal riposta. E l’ho inviata alle guardie della RR Prison.

Sono passate, da allora, 24 ore angosciose. Sia Andro che Back sono rimaste tutto il tempo legate all’ingresso della prigione, e anche io, per ricevere amici in visita, candidati alle nostre celle, nuove guardie (a Monique, che è dei nostri dalla fine della settimana scorsa, si è aggiunta nel weekend sua moglie Tomiko: benvenute a entrambe) e potenziali candidati. Fino al momento in cui ho visto che una delle guardie che conoscevo alla RR Prison, finalmente, era online nello stesso momento in cui lo erano anche Andromeda e Backbuttoned.

rr prison_001.jpgrr prison_002.jpgrr prison_006.jpgrr prison_007.jpgEra il momento. Ho preso un respiro profondo, ho chiamato Kira Skytower al cellulare, le ho comunicato che avevo le due prigioniere e che ero pronta a consegnargliele appena avesse avuto tempo. Lo aveva, in quel momento, e non ci sono state più scuse. Mi sono tippata alla prigione e ho convocato le mie due sub. E ci siamo trovate davanti alla grande e pesante porta dell’istituto, dentro a cui il loro fato era in attesa.

Non mi dilungherò su quei momenti, nè riporterò i nostri dialoghi. Che io sia possessiva non è un segreto per nessuno: quando mi sono trovata al dunque, all’ora in cui dovevo avvicinarmi a qualcuno e, consapevolmente, cedergli le chiavi e la Real Key di Backbuttoned e di Andromeda, sono stata tentata di mandare tutto all’aria… ho sentito la mente che si lambiccava alla ricerca di una soluzione RP che ci permettesse di tornarcene a casa tutte e tre a testa alta, come se nulla fosse accaduto. Ma, naturalmente, ormai eravamo andate troppo in là. Tornare indietro non sarebbe stato un “cheat”, ma certo avrebbe costituito la vanificazione degli sforzi e del RP di una decina di persone, una perdita di tempo irreparabile e, soprattutto, il sigillo sulla mancanza di serietà di Winsconsin e della gente che ne era responsabile. No. Bisognava inghiottire il rospo. Bisognava andare a cercare, nei famigerati menu blu dei Real Restraints, quel plugin che, un tempo, il mio nome troppo lungo metteva in crisi… e che però Marine Kelley ha ormai da mesi corretto. Il menu Give Keys, che permette di passare a qualcuno le chiavi.

I miei occhi si sono incrociati prima con quelli di Backbuttoned. Non ci poteva credere, che stesse accadendo davvero, non ci poteva credere che la stessi abbandonando nelle mani di carcerieri sconosciuti che l’avrebbero isolata completamente per lungo tempo e tenuta ben lontana da Winsconsin. Mi ha implorata, mi ha supplicata, ha urlato e cercato di scappare. Quando l’hanno portata via, mi ha tempestata di IM. Fino a quando qualcuno deve averle messo il bavaglio.

[2009/02/21 11:19]  Backbuttoned Bian: winth
[2009/02/21 11:19]  Backbuttoned Bian: davvero mi lasci qui?
[2009/02/21 11:22]  Backbuttoned Bian: ti prego
[2009/02/21 11:22]  Backbuttoned Bian: ho paura
[2009/02/21 11:22]  Backbuttoned Bian: davvero
[2009/02/21 11:22]  Win: Ormai è fatta, Backolina
[2009/02/21 11:22]  Backbuttoned Bian: non lasciarmi qui
[2009/02/21 11:22]  Win: Scrivimi TUTTO quello che ti succede.. Se non hai le notecard, usa la mail
[2009/02/21 11:23]  Backbuttoned Bian: almeno hai dato un limite di tempo?
[2009/02/21 11:23]  Win: Non posso dirtelo
[2009/02/21 11:23]  Backbuttoned Bian: ti prego
[2009/02/21 11:23]  Backbuttoned Bian: hai messo dei limiti?
[2009/02/21 11:23]  Backbuttoned Bian: cosa mi faranno qui?
[2009/02/21 11:23]  Backbuttoned Bian: ho paura…
[2009/02/21 11:23]  Win: I imiti sono quelli che mi hai detto
[2009/02/21 11:24]  Backbuttoned Bian: quanto tempo dovrò restare qui?
[2009/02/21 11:24]  Backbuttoned Bian: mi verrai a riprendere?
[2009/02/21 11:24]  Backbuttoned Bian: aiuto
[2009/02/21 11:27]  Backbuttoned Bian: winth
[2009/02/21 11:27]  Win: Eccomi, cara, scusa, sono in public chat con Andro
[2009/02/21 11:28]  Backbuttoned Bian: non posso credere che mi hai lasciata qui
[2009/02/21 11:32]  Win: Back… faccio sempre quello che dico che farò
[2009/02/21 11:32]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer

rr prison_010.jpgHo scosso la testa, rendendomi conto che Back ormai era persa, e sono tornata a concentrarmi sulla public chat con Andromeda e Viper Yedmore, il guardiano che la stava prendendo in carica. Sotto gli occhi pazienti e impassibili di Viper, Andro ha pianto e gridato, ha tentato di slegarsi con una serie di struggle (sempre vanificati alla fine dal mio intervento: appena Andromeda esauriva le forze, facevo nuovamente scattare il lucchetto), ha chiesto perdono per gli errori che aveva commesso, ha cercato di scappare, ma è stata sempre riportata ai miei piedi dai poteri che su di lei mi da il collare che indossa. Con un crescente groppo alla gola, con gli occhi che mi si riempivano di lacrime nel vedere quanto fossero pieni di lacrime i suoi, ho sbrigato tutte le pratiche. E finalmente l’ho fatto.

[2009/02/21 11:46]  Win, lentamente e penosamente, chiude col luccchetto le cinture che legano Andromeda. Tiene in mano la chiave per un momento… poi…
[2009/02/21 11:47]  Andromeda Sawson: ti prego …… non farlo ,……
[2009/02/21 11:47]  Viper Yedmore: È ora che vada
[2009/02/21 11:47]  Wrists straps (r forearm) 1.14: WinthorpeFoghorn Zinnemann has given Andromeda Sawson’s keys to Viper Yedmore
[2009/02/21 11:47]  Wrists straps (r forearm) 1.14 whispers: Viper Yedmore has taken Andromeda’s keys from her Wrists straps (r forearm) 1.14.
[2009/02/21 11:47]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Signore… Io… Io temo di doverle dare queste
[2009/02/21 11:47]  Wrists straps (r forearm) 1.14 whispers: Sorry WinthorpeFoghorn, you can’t manipulate Andromeda’s Wrists straps (r forearm) 1.14

Sono rimasta a guardare mentre Viper la portava via. L’ho sentita urlare da lontano: “Signora! Signora!”. Poi non ho sentito più niente se non grida soffocate e sempre più lontane. Mi sono avviata come in trance verso il pesante portone, che si è aperto e si è richiuso alle mie spalle con un tonfo.

Mi sono appoggiata al muro torreggiante della prigione, sotto l’occhio della telecamera di sicurezza. Fuori, il sole era sorto e non c’era più nessuno. Solo il vento, che faceva sventolare lo stendardo marrone della RR Prison.

 

rr prison_014.jpg

 

 

Terremoto a Winsconsin

Con la morte nel cuore, l’annuncio che ho scritto adesso per lo staff della Winsconsin Correctional Facility. Con il quale mi trovo costretta ad allontanare da me qualcuno che era diventato una parte fondamentale di me e della mia Seconda Vita.

Terremoto.jpg

MESSAGGIO INVIATO A TUTTI I MEMBRI DEL GRUPPO WINSCONSIN

I am saddened to announce the expulsion of our own Andromeda Sawson from the Winsconsin Correctional Facility. I invite every online member to come and witness to her being banned from the land. Please read the attached notecard.

Sono addolorata di annunciare che la nostra Andromeda Sawson sarà espulsa dal WCF. Invito i membri attualmente online ad assistere alla sua messa al bando. Si prega di leggere la notecard allegata.

TESTO INTEGRALE DELLA NOTECARD

(versione italiana in basso)

I am saddened to announce that our own Andromeda Sawson, who has confessed abusive behaviour against certain inmates, has disgraced the Winsconsin Correctional Facility and is therefore being expelled from our ranks and from our land. I stood by her when I learned she was being accused by a Mistress whose sub she had kidnapped, because I trusted her. After her confession, and new evidence pointing to her kidnapping not one but TWO girls in the last few days, I have been forced to admit my trust was misplaced.

In order to save the fledgling WCF reputation, I had to take an irrevocable decision: being unreliable and unworthy of my love and esteem, Andromeda will be stripped of her status as a guard at the prison that bears my name. She will be ejected from the group and delivered to the RR prison in order to get the proper punishment for her behaviour. I trust all other guards WCF will support me and make sure the Facility remains active. I will dedicate myself to interviewing more guards to fill the hole that is being opened.

Winthorpe Foghorn Zinnemann
Owner – both of WCF and Andromeda

Sono addolorata di dover annunciare che la nostra Andromeda Sawson, rea confessa di condotta illecita nei confronti di alcune prigioniere, ha gettato la vergogna sul Winsconsin Correctional Facility e sarà pertanto espulsa dalle nostre file e dalla land. L’ho difesa dalle accuse di una Mistress la cui sub era stata vittima di rapimento, perché avevo fiducia in lei. Ma dopo una sua confessione di stamattina, e dopo l’emergere di nuove prove che rivelano come abbia rapito non una ma DUE ragazze negli ultimi giorni, sono stata costretta ad ammettere che la mia fiducia è stata mal riposta.

Per difendere la reputazione della neonata WCF, ho dovuto prendere una decisione irrevocabile: essendo inaffidabile e indegna del mio amore e della mia stima, Andromeda sarà privata del suo status di guardia della prigione che porta il mio nome. Sarà esplulsa dal gruppo e consegnata alla Prigione RR perché riceva la punizione appropriata alla sua condotta. Confido nella collaborazione delle altre guardie per assicurare il normale funzionamento dell’Istituto. Mi dedicherò a fare colloqui a nuove potenziali guardie per colmare il vuoto che in questo modo si apre.

Winthorpe Foghorn Zinnemann
Proprietaria – sia del WCF che di Andromeda

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Aggiornatevi!

Un post di servizio, ma quando ci vuole ci vuole. Troppa gente, soprattutto in Italia, non provvede ad aggiornare i Real Restraints. Ecco una guida veloce a come fare.

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Sarà che molti degli acquirenti dei prodotti di Marine non sanno davvero l’inglese, sarà la pigrizia, fatto sta che mi succede ormai abbastanza spesso di trovare qualcuno che ancora utilizza i Real Restraints in versioni vecchiotte. Da qualche giorno è disponibile l’aggiornamento alla versione 1.15, eppure mi capita ancora di legare persone che usano non dico la 1.14 ma addirittura la 1.13. Fino a un po’ di tempo fa l’aggiornamento era una faccenda abbastanza complessa da scoraggiare di affrontarla salvo che non ce ne fosse un ottimo motivo. Ma adesso Marine ha semplificato di molto le cose e allora questo è un appello, una raccomandazione e un consiglio. Aggiornatevi. E già che ci siete date un’occhiata anche a che versione del Restrained Life Viewer state usando: da un po’ di tempo è disponibile la 1.16. Fate una visitina al solito sito e vedete se quella che usate è l’ultima: ci sono tante novità succulente che sarebbe un peccato non esplorare.

Ne parleremo un’altra volta, magari. Adesso sono ancora piacevolmente sotto shock dopo aver notato che la comparsa del post di tre giorni fa (il primo in oltre un mese, che vergogna) ha fatto schizzare i numeri della frequentazione di queste pagine in modo inusitato. 163 visitatori unici l’8 febbraio, addirittura 662 (con oltre 15000 pagine viste) il giorno dopo, 511 ieri. Se si pensa che il record assoluto di presenze questo blog l’aveva toccato lo scorso Natale, con 201 visitatori, si può capire il mio stupore per questa impennata improvvisa. Ma è anche per questo che credo sia il caso far girare la voce. Aggiornatevi. Davvero, è facilissimo.

nitenite_001.jpgLa prima tappa è, naturalmente, Pak, dove Marine ha il suo negozio principale. Dovunque abbiate acquistato i suoi prodotti, l’aggiornamento va fatto in uno dei luoghi dove si trovano i server e quello di Pak è normalmente il più sicuro. Una possibile alternativa è The Little Shop of Kink.

Gli oggetti di Marine che potreste avere e che dovete quindi aggiornare sono questi. Accanto, fra parentesi, la parte del corpo su cui vanno indossati. Attenzione, per chi non lo sa: gli script sono contenuti solo in questi oggetti e non negli altri che fanno parte del set. Ad esempio, le manette sono composte da due pezzi, manetta destra e manetta sinistra, giusto? Però gli script sono solo in quella destra, quindi l’importante è indossare almeno quella (se indossate tutto, comunque, fate prima ed evitate errori).

– Police Handcuff (r forearm) – manette
– Police Legirons (r lower leg) – cavigliere
– Wrists Straps (r forearm) – cinture per le braccia
– Ankle Straps (r lower leg) – cinture per le gambe
– Slave Crate (pelvis) – cassa per schiavi
– RR Ballgag (mouth) – bavaglio a pallina
– RR Ringgag (mouth) – bavaglio ad anello
– Scarf Blindfold (nose) – benda per gli occhi
– Serious Shackles (r forearm) – catene pesanti per le braccia
– Serious Shackles (r lower leg) – catene pesanti per le gambe
– Steel Collar (spine) – collare d’acciaio
– Shibari Right Wrist rope (r forearm) – corde shibari per il busto
– Shibari Right Legs rope (r lower leg) – corde shibari per le gambe
– Elegance Collar (spine) – collare Elegance
– Elegance (r lower leg) – manette Elegance
– Elegance (r forearm) – cavigliere Elegance

Io, ehm, io li ho tutti, ma tutti. Non vi sto nemmeno a dire quanto tempo ci ho messo ieri mattina ad aggiornare tutto! Vabbe’, andiamo alle istruzioni, che traduco e adatto dalle istruzioni in inglese di Marine – che comunque vi verranno date solo recandovi a uno degli indirizzi sopra citati. Una premessa, però: assicuratevi di avere le chiavi degli oggetti che volete aggiornare, altrimenti fate un viaggio a vuoto. Se vi mancano, fatevele restituire. Oppure chiudete il legame e liberatevi con una diligente seduta di struggle, eheheh.

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COME AGGIORNARE
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1. Indossate l’oggetto e, se è chiuso a chiave, apritelo (unlock, o untie)

2. Controllate la versione dell’oggetto cliccandoci sopra. Vi si aprirà il menu blu che dovrebbe esservi familiare. Dovrebbe dire qualcosa tipo “V1.01”, “V1.02”, “V1.14″… Se non appare alcuna versione, accidenti, bene alzati: ma da quanto è che non aggiornate? A questo punto meglio che mandiate un IM a Marine Kelley in modo che possa rimpiazzarvi l’oggetto manualmente. Però, oh, vergognatevi: dove siete stati in quest’ultimo anno?

3. Recatevi a uno di questi indirizzi
Marine’s Little Shop
The Little Shop of Kink

update_002.jpg4. Troverete lì l’upgrade server. È quella grossa palla nera, sul piedistallo, a sinistra del negozietto (e anche nella foto qui accanto). Cliccateci sopra mentre già avete addosso l’oggetto NON locked. Occhio alle vostre chiavi, in questa fase. A volte ci sono i birichini che stanno in zona in agguato proprio per cercare di rubarvele. Meglio tenervele strette (SEMPRE take key dopo aver fatto unlock).

5. Il server vi passerà subito una cartella. Apritela nell’inventario e ci troverete le istruzioni in inglese e un orb. Trascinatelo a terra accanto a voi (rezzàtelo, si dice così, ormai lo sanno tutti, no?) sempre restando vicini al server. Potrete vedere che l’orb ha un aspetto simile al server: anche questo è una palla nera (o rossa, nel mio caso, visto che quando ho scattato le foto tenevo attivata la visione in “trasparenza”).

6. Cliccate sull’oggetto che volete aggiornare e, sul menu blu, in basso a destra, cliccate Update.

7. A questo punto dovrebbe apparire un menu in apparenza complesso ma in realtà semplicissimo. Il menu vi chiede cosa volete aggiornare. Senza stara a spiegare mille cose, in linea di massima è bene che scegliate “Full”. Però ci saranno quelle che, come me, ci tengono ai record registrati nei legami (il tempo più lungo passato legate, il numero delle fughe riuscite, la fuga più veloce eccetera). Per evitare di perdere questi dati, allora scegliere, invece di “Full”, il bottone “Type 1”.

8. A questo punto, basta aspettare. Un raggio rosso che parte dalla palla che avete rezzato a terra vi avvertirà del progresso dell’aggiornamento, partendo da 0% fino al 100%. Una volta finito, vi verrà proposto di resettare. Non fatelo, però, a meno che non abbiate scelto l’aggiornamento “Full”.

con bel_003.jpgEcco tutto, facile, no? Ma… era proprio necessario? No, forse no… ma forse, ripensandoci, sì. Non sto a farvi una lista dettagliata dei miglioramenti, ma dovrebbe bastarvi sapere che la nuova versione rende tutto più efficace ed efficente a livello di HUD (ce n’è uno solo sia per manette che per benda, ad esempio: e si attacca senza più chiedere il permesso!) e che migliora un bel po’ il funzionamento dei bavagli in modo da vanificare l’uso dei “listeners” (tipo il Mystitool, ebbene sì!) che consentiva ai furbacchioni (fra cui mi iscrivo senza esitare) di capire ugualmente le parole bofonchiate delle persone con la bocca tappata… ma al tempo stesso offre maggiore tolleranza sugli emote. Non si potrà più parlare ma mentre prima ci si doveva limitare a emote di tre parole (tipo “/me scuote la testa” o “/me si divincola disperata”) adesso si può esprimere roba più articolata (tipo “/me china la testa in segno di sottomissione e si abbassa per pulire coi capelli le scarpe della padrona”).

Un’altra bella novità è che gli HUD derivanti dal blocco dell’interazione non impediscono più l’accesso ad altri HUD (come gli Animation Overrider o anche lo stesso Mystitool). E poi che quando si ha la benda non si vedono più i nomi delle persone che si hanno attorno (nè quello del luogo). E poi… oh, beh, qualcosa vorrete pure avere il piacere di scoprirla da soli, no?

Vivere o raccontarla?

Sbatto gli occhi, ed è passato già un mese dall’ultimo post. Eudeamon è in libreria e io sono padrona di una prigione. Con tutti i problemi che, accanto alle gioie, questo comporta.

prisonoffice_001.jpg

Lo dico subito, stavolta: sarò breve. Devo esserlo, se voglio avere anche mezza speranza di riassumere per sommi capi tutto quello che è successo nell’ultimo mese. E che sembra, davvero, complesso a sdipanarsi come se fossero passati mesi e mesi di vita reale. Ormai ho imparato quanto SL sappia accelerare le cose in modo sfrenato ma, davvero, se mi volto indietro su questo gennaio già archiviato da qualche giorno, mi gira la testa. E per riprendere l’equilibrio posso solo guardarmi allo specchio e ammettere che nessun diario può davvero tener dietro alla vita – nemmeno quando è solo una Second Life. L’autobiografia di Gabriel Garcia Marquez si intitola “Vivere per raccontarla”: ma mi rendo conto che vivere al solo fine di raccontare non è giusto e non è bello. Da un lato rischi di scegliere quello che sembra più suscettibile di diventare un post interessante – dall’altro ti viene l’angoscia perché il tempo del racconto lo togli alla vita e il tempo della vita lo togli al racconto.

chrisstotherescue_006.jpgInsomma, anche considerando che gennaio è stato un mese lavorativamente abbastanza intenso in RL, e che il tempo che potevo dedicare a Second Life era molto ridotto, fra vivere e raccontare ho scelto di vivere. Facebook, con la possibilità di aggiornare lo status in una riga o due, e di postare qualche foto di momenti particolarmente emozionanti, mi ha fornito un alibi ulteriore. Gli eventi principali non andavano perduti del tutto, perché ne restava traccia – e il fatto di sapere benissimo che la traccia di Facebook è effimera quasi quanto quella della memoria (anzi, se ci penso bene forse anche di più) non mi turbava più di tanto. Pace. Amen. Anche perché la mia vita recente è, a pensarci bene, meno avventurosa di un tempo. O, forse, avventurosa in modo diverso: perché il cuore continua a battere forte in molte occasioni. Anche se alcune sono così inafferrabili e personali che qui non sarà possibile riassumerle. Proverò, come altre volte in passato, a usare il sistema dei capitoletti. Incominciando con la

Ol Quan_005.jpgWINSCONSIN CORRECTIONAL FACILITY

La prigione nata dal talento di Andromeda e Jelena ha subito già molti rimaneggiamenti. La prima bozza, costruita da Andro sfruttando alcuni prefabbricati, è stata utilizzata da Jelena come base di ispirazione per una versione realizzata coi megaprim. Per chi non lo sa, i prim sono l’unità base di ogni oggetto costruito su Second Life, sono pesantemente contingentati dal sistema e non possono superare i 10 metri per 10. Ma per un certo periodo, i Linden avevano consentito di creare alcuni prim speciali molto più grandi – e chi li usa è in grado di realizzare costruzioni decisamente più leggere. Jelena ha lavorato per giorni a ricostruire tutto, poi c’è voluto altro tempo per spostare tutti gli arredi dalla prigione vecchia (vecchia si fa per dire, visto che non aveva un mese) a quella nuova, riorganizzando bene tutto il sistema delle celle. La prigione è stata quasi sempre operativa e abbiamo cominciato ad assumere qualche guardia (per ora a Green Geary si sono aggiunte Madame Ol Quan, la padrona di Pene, e Samy80, che ricompare sporadicamente, ma ricompare). Stiamo valutando anche candidati maschi, naturalmente, anche se in questi giorni è tutto fermo perché la prigione ha subito una grave battuta d’arresto.

androstone_002.pngandrostone_001B.pngAndrostone_004.pngIL PASTICCIO DI ANDROMEDA

Chi non fa non sbaglia, chi fa può sbagliare. E Andromeda, una sera della scorsa settimana, per sbaglio ha cancellato metà della prigione così amorevolmente costruita nelle settimane precedenti. Poi, cercando di rattoppare il disastro, ha fatto peggio, devastando tutto il lavoro di costruzione fatto da Jelena. Il loro incontro ha sprizzato scintille, rischiando di mandare in crisi profonda un’amicizia fra le mie due sub che, a un certo punto, aveva preso anche una piega che un po’ mi turbava. Ne riparleremo: per ora basterà dire che entrambe sono rimaste scosse e dispiaciute per lo scontro – e che io ne ho tratto la conclusione di dovermi assumere, visto che a differenza loro non so costruire niente, almeno la responsabilità del coordinamento. Pertanto, Andromeda al momento è strettamente legata e tenuta in condizioni di non nuocere fino a quando Jelena non sarà riuscita a ricostruire le parti che l’intervento di Andro ha devastato. Dopo di che toccherà a Jelena tornare sotto le mie grinfie mentre Andromeda, insieme a Pene, provvederanno a restaurare il sistema delle celle. Nel concreto tutto questo significa un ulteriore rinvio della inaugurazione ufficiale della prigione – che tuttavia ha sempre almeno tre o quattro detenuti e altrettanti visitatori. Ma emotivamente, beh, mi offre un buon pretesto per ritrovare il gusto di legare le mie adorate sub – un gusto al quale, forse a causa della mia ammirazione per la loro capacità creatrice, che non volevo intralciare, finivo troppo spesso per rinunciare. Sfogandolo invece su altre persone che non mi sono altrettanto care. Come l’adorabile Laziter Twine (che qualche tempo fa ho chiuso nel Banesuit di Sable Janus e che in poche ore ha subito estensioni di sentenza che l’hanno portata dalle iniziali 24 ore a oltre una settimana – e che se non provvedo presto rischia di passare il resto della sua Second Life chiusa nella tuta), oppure come

 

 

compliant.jpg

COMPLIANT BREEN

Ho conosciuto Compliant a Stonehaven lo stesso giorno che ho conosciuto Laziter. Come Laziter ha continuato a ronzarmi attorno a lungo, scrivendomi IM, fino al giorno in cui ho preso il controllo della sua maschera antigas e, progressivamente, di collare, shackles, armbinder e nemmeno ricordo bene che altro. Da quando la conosco, Compliant non l’ho mai vista senza maschera, nè le ho mai permesso di uscire dalla stretta tuta di pelle che la fascia e la imprigiona completamente e su cui è stampata a grandi lettere la poco lusinghiera parola “slut”. La sua situazione è passata dalla solitudine all’isolamento, sprofondando in restrizioni sempre più pesanti – peraltro ispirate in parte da un racconto a puntate parecchio spinto che Compliant ha trovato su un sito specializzato di cui mi sta inviando via mail le varie puntate. Compliant_001.pngCompliant_002.pngÈ robaccia, senza dubbio, niente che possa valer la pena proporre ad un editore, ma devo ammettere che a tratti ha una qualche sua suggestione. La storia racconta di una politica rampante che si fida troppo di una impiegata – la quale a un tratto riesce ad ottenere su di lei alcune informazioni molto compromettenti, grazie alle quali a costringe a obbedire ad ogni suo comando, facendone in breve la sua schiava sessuale e sprofondandola in un abisso di umiliazioni che sembra non poter avere fine. Arrivata all’undicesimo capitolo, la storia si è fatta un po’ ripetitiva, è vero, ma la protagonista continua a scoprire nuove dimensioni di degrado fino a quel momento impensabili. E Compliant si sta rendendo conto che sebbene la mia cattiveria non sia comparabile a quella della famosa impiegata, beh, è più che sufficiente a darle molto più di quello che temeva (e sperava) quando ci siamo incontrate la prima volta.

Challenge 2_001.jpgchallenge3_001.jpgCHALLENGE NAKAMURA

Un’altra persona che ha scoperto una Win che non conosceva (e che non conoscevo nemmeno io) è un personaggio per il quale ho sempre nutrito una sorta di sconfinata soggezione. Partner storica della diabolica scripter Tat1ana Pera (più volte citata in queste pagine come autrice del Nasty e di diversi altri script), Challenge Nakamura formava con Tat1ana la coppia delle Bad Cats – due gatte selvatiche che si alternavano nel ruolo della sub e della domme e che da quando le conosco hanno sempre giocato durissimo: quando una delle due legava l’altra, era meglio mettere una pietra sopra su qualsiasi speranza di rivedere la vittima in circolazione prima di una quindicina di giorni. Se non si cercavano guai grossi, le Bad Cats era sempre meglio evitarle – come Moss e Chriss avvano imparato a loro spese. Solo che di recente avevo notato che Tat1ana era online di rado, e che Challenge dava l’impressione di sentirsi sola – anzi, aveva addirittura passato diversi giorni in una gabbia di Moss, che sembrava decisa a domarla. Insomma, quando un mattino Challenge mi ha mandato un IM di saluto, mi è parsa una buna idea invitarla alla prigione e chiederle di provarsi il relay RLV che Laida Laval ha realizzato per noi. L’idea era che se la Winsconsin Correctional Facility aveva dei punti deboli, un’esperta come Challenge li avrebbe trovati rapidamente – anche ricordando che aveva detenuto lei a lungo il record assoluto del Bondage Ordeal. In effetti, qualche buon suggerimento Challenge me l’ha dato… ma le cose piano piano hanno cominciato a scivolare su un piano inclinato. Tat1ana continuava a non collegarsi e l’impressione era che Challenge non avesse troppa fretta di andarsene: così le restrizioni che le avevo imposto sono piano piano aumentate, al relay si sono aggiunti un bavaglio, una benda, un paio di manette, le cavigliere. Più o meno consapevolmente, mi sono trovata a cercare di sottoporre Challenge alla famosa Sindrome di Stoccolma: l’effetto implacabile di una cattività a lungo termine, con restrizioni e isolamento portate all’estremo, e intensificate da qualche sporadico e temporaneo allentamento dei legami. Forse anche grazie all’ispirazione del romanzaccio che Compliant mi sta facendo leggere, sono riuscita a mettere Challenge in una situazione abbastanza compromettente da rendere la Bad Cat di un tempo una docile micetta pronta a obbedire ogni mio comando. Tat1ana, le ripeto da giorni, non tornerà più – e di fatto sta lontana da SL perché si è stufata di Challenge e non sa come lasciarla. Io, da buona amica, farò in modo che Challenge la dimentichi e pian piano la isolerò da tutte le sue conoscenze, fino a costringerla a far credere di aver lasciato Second Life per sempre – senza che nessuno più possa sapere che in r ealtà è ormai la mia schiava docile, segregata nella mia casa. A questo piano diabolico, Challenge reagisce come previsto. La reazione che non prevedevo è quella di Moss, che mi è parsa preoccupata della mia eccessiva rigidità e si è rifiutata di cedermi, anche su espressa richiesta, le chiavi del collare di Challenge, che custodiva lei. “Custodiva”, sì… perché quando ho visto che Moss si impuntava, ho ordinato a Challenge di liberarsi dal collare, costringendola a una lotta contro i lucchetti che è durata oltre sessanta ore ma che, alla fine, me l’ha data vinta. Adesso, Challenge è completamente in mio potere. Fino a quando Tat1ana non tornerà a reclamarla – perché so che accadrà. E, allora, che il cielo mi aiuti.

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Ci sarebbero molte altre storie da raccontare. Di Backbuttoned, che in questi giorni sta cercando di tornare sulla decisione di rinunciare al premio che le avevo promesso (ma si scontra con una serie di restrizioni spietate che le ho imposto in questi mesi). Del pretendente di Andromeda, che oltre che su di lei ora sembra aver messo un occhio anche sulla sottoscritta (ma su questo argomento ho promesso tempo fa un post specifico che spero ancora di scrivere prima o poi). Di una carissima amica con la quale i rapporti, in questo inizio di 2009, sono cambiati in modo sorprendente, passando da una prevalenza di IM a una frequentazione molto più ravvicinata (ma ancora in evoluzione, e molto lentamente dato il poco tempo che ci è consentito di passare insieme). Di Mascherich Gackt, un simpatico tedesco con l’hobby del lavoro a maglia, che mi sta realizzando alcuni vestitini magnifici in morbida lana (ma mi accorgo che su di lui non ho molto altro da aggiungere). Della ricomparsa promettente di Useme (ma vediamo che succede: se son rose fioriranno, e ho in mente un’ideina che lo riguarda). Ce ne sarebbero tante: ma ho promesso brevità e voglio mantenere. Anche perché ci tengo a chiudere con la notizia più eccitante di tutte, almeno per me. Ossia l’uscita in libreria di Eudeamon.

ErikaM.jpgÈ passato quasi un anno da quando, immediatamente dopo aver scoperto e letto il libro di Erica Moak, le ho scritto questa mail:

Hello. I just finished reading “Eudeamon”.

And I was wondering: has it yet been published anywhere but as a .doc document on your website?

Supposing I could find someone willing to publish it a book, would the rights be available? Should I need to speak to you, or to someone else (such as an agent or such)?

I would like to show this to someone I know, but I would like to hear from you before I do. I hope you get this and let me know if and how this might be done.

And, of course, I liked it a lot and was deeply intrigued, entertained and moved by it. At least I’d like to add mine to what I believe must have been a long series of kudos for your work. Thanks,

Da allora mi sono data da fare per cercare qualcuno che lo pubblicasse. Ci è voluto un po’ di tempo, alcuni rifiuti e un contatto trovato anche quello su Second Life. Ma alla fine, come sa bene chi legge queste pagine, una piccola casa editrice milanese ha creduto nel progetto e ha accettato la mia candidatura come traduttrice. Adesso, da giovedì 29 gennaio, Eudeamon è in tutte le librerie. E se non c’è, si può richiederlo. E se non si vuole farlo, per timidezza, si può ordinarlo in tutte le librerie online.

Io, la mia prima copia non ho resistito e sono andata a comprarmela in libreria – l’editore mi ha promesso di regalarmene qualcuna, ma proprio non ce la potevo fare ad aspettare. Ce l’ho lì, sul comodino, accanto a Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson, che sto leggendo. Me lo rigiro in mano, ancora incredula, felice, orgogliosa.

eudeamon_002.jpgUn anno fa, questo blog non esisteva. Un anno fa, nessuno – me per prima – avrebbe creduto davvero di riuscire a far pubblicare un libro come Eudeamon. Oggi, il libro esiste. Il blog esiste. Io sono padrona di due sub deliziose e di una prigione. Obama ha vinto le elezioni americane.

Si può fare. È vero. E se, qualche volta, la vita incalza troppo perché resti il tempo di raccontarla tutta… beh, l’importante è viverla, con le persone che conosci e che ami e che ti conoscono e che ti vogliono bene. Grazie, Erica Moak, per aver scritto Eudeamon ed esserti fidata di una fan virtuale. Grazie, Zero91, per averci creduto. Grazie per avermi ascoltato a Belias, Lorella, Moss, Rossella, Cerdita, Mudlark, Halle, Moondog, Chloe, Santana, Bunny, Mystique, Serenella, Pedro… oddio, più nomi cito più mi accorgo che per ciascuno ne dovrei aggiungere altri dieci, e allora meglio fermarmi qui, perché le persone che, in questo anno, ho ammorbato col mio entusiasmo su questo libro sono davvero una legione. Molte, del resto, non le conosco: perché davvero non so indovinare da dove vengano gli 80/90 nuovi lettori che ogni giorno si affacciano su questo blog anche quando, come è successo proprio ora, fra un post e l’altro passa a volte più di un mese. Grazie a tutti, davvero, e basta, che se no mi commuovo. E invece preferisco commuovermi rileggendo questo libro straordinario per l’ennesima volta.