Mystique e Claven: capitolo finale

L’ultimo capitolo della lunga saga di Mystique Aeon e di Claven Albatros. In cui si conferma che la fama sinistra di Claven ne nasconde una sensibilità fuori del comune. E che la mia amica Mystique può essere un fantasma ancora più inafferrabile di quanto non avessi realizzato fino ad allora.

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Mystique dietro le sbarre, io davanti. Chiusa fuori. Siamo sole, nell’area celle della casa di Claven, durante uno degli incontri che la padrona della mia amica ci concede. Dall’ultima volta è passata circa una settimana e abbiamo tante cose da raccontarci, oltre al consueto confrontare le nostre fantasie. Ed è così che arriviamo al dialogo che segue.

LMClaven.jpg[2008/03/13 17:02]  Mystique Aeon: se avessi un posto mio e fossi libera, ti acchiapperei e imprigionerei, e avrei spesso cura di te.
[2008/03/13 17:02]  Win: Mi piacerebbe così tanto, sai
[2008/03/13 17:02]  Mystique Aeon: saresti come un fiore nel mio giardino.
[2008/03/13 17:02]  Win: Dovrei far finta di aver voglia di scappare, e non sono sicura che sarei convincente
[2008/03/13 17:03]  Mystique Aeon: non saresti in grado di scappare. ti legherei di nuovo ogni sei ore.
[2008/03/13 17:03]  Win: Oh… lascia che stanotte sia questo il mio sogno
[2008/03/13 17:03]  Mystique Aeon: saresti in trappola.
[2008/03/13 17:03]  Win: Le butterei via, le mie chiavi
[2008/03/13 17:04]  Mystique Aeon: imparerei i tuoi orari per essere pronta quando tu ti colleghi.
[2008/03/13 17:04]  Win: Fonderei le mie chiavi e ne farei una stupida collanina a cuore che potresti indossare
[2008/03/13 17:04]  Mystique Aeon: ti userei come oggetto sessuale
[2008/03/13 17:05]  Win: Ricordo ancora quella sola volta che siamo state insieme, sul letto di qualcuno, nemmeno mi ricordo dove fosse
[NOTA: me lo ricordo adesso: era in una segreta nella casa di Challenge e Tat1ana]
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti stuzzicherei per ore, portandoti quasi al culmine e poi negandotelo.
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti terrei casta.
[2008/03/13 17:06]  Win: sarebbe come avere il mio Eudeamon…
[2008/03/13 17:06]  Win: non mi servirebbe nient’altro
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti soffocherei di controllo e di amore.
[2008/03/13 17:07]  Win: Sarei così felice di affondarci profondamente, Mystique
[2008/03/13 17:07]  Win: Perdermi completamente
[2008/03/13 17:07]  Mystique Aeon: anch’io… forse un giorno sarò io il master.
[2008/03/13 17:08]  Win: Ho sempre pensato che in te ci fosse una vena di dominatrice, e non piccola

lezioni di scripting_002.jpgSono parole che mi scombussolano tutta. Mi ero abituata a sognare di diventare una Mistress, perché Mystique fosse mia… mi sto preparando, sia pure coi dubbi emersi dopo i miei recenti colloqui con Claven, a diventare sua schiava nella speranza di poter essere ad ogni costo vicina a questa amica che mi ha catturata in un modo che mai avrei creduto concepibile qui su SL… e adesso le sue parole disegnano ancora un terzo scenario: io, Win, schiava di Mystique, per sempre legata, isolata in una sua casa dove nessuno più può sentirmi. Schiava, quasi oggettificata, senza più un amico che possa parlare con me, paga di appartenerle. Non sarà forse questo, quello che sono venuta a cercare qui su Second Life?

Passano altri giorni e il 19 marzo Mystique mi manda una lettera, via mail – il mezzo che ha scelto per comunicare con me quando Claven la isola completamente. (È barare? Forse lo è… forse io non lo farei. Ma Mystique lo fa e io non ho scrupoli a rispondere – e che diavolo, è amore, il nostro, e l’amore non si ferma davanti agli scrupoli). Risponde alla mail in cui io, felice, le annuncio di essere stata accettata da Marine Kelley come uno dei dieci Beta-Bane che avranno l’onore di testare per primi il suo Banesuit (sì: proprio quell’esperienza che ha dato origine a questo stesso blog col post Prigioniera di me stessa) e mi fa le sue congratulazioni confessando una leggera invidia. E poi mi dice di aver sognato di Second Life, le ultime due notti, e tutte e due le volte io ero coinvolta nel sogno:

Il primo sogno era solo su di te incatenata in un modo particolarmente sexy. Giacevi a pancia sotto su un letto. Indossavi una tuta integrale in lattice bianco che ti copriva tutta, inclusa la testa. Eri in una posizione tipo hogtie ma non così stretta. Avevi i piedi sollevati e tirati verso la schiena ma le ginocchia separate. Le tue mani erano dietro la schiena ma i gomiti non erano stretti assieme. Nel complesso la tua era una posizione che non era fisicamente dolorosa o estrema ma nella quale avresti potuto essere tenuta a lungo. Tutto era tenuto assieme da catene sottili ma forti, e c’erano anche catene che da te andavano ai lati del letto così che tu non potessi affatto muoverti attorno. Le catene erano arrangiate in modo che anche se ti fossi dibattuta non saresti riuscita a smuovere nulla dalla sua posizione, nemmeno un poco. E ti vedevo ogni tanto provare a dibatterti per poi arrenderti, sentivo le tue grida soffocate, appena udibili. Naturalmente tu non sapevi che io ero lì. Non eri in grado di vedere attraverso il cappuccio di lattice della testa. Mi sono avvicinata e ti ho messo le mani sul corpo e quando tu mi hai sentita hai cominciato a dibatterti istericamente, senza risultati. Ho continuato a muovere le mani sul tuo corpo, sentendoti attraverso il lattice. Non potevi fermarmi. Potevo vedere che eri terrorizzata. Non avevi idea di cosa ti stesse accadendo o perché. Non sapevi cosa sarebbe successo un attimo dopo o se mai saresti stata di nuovo libera. E questa è stata la fine del sogno. Mi spiace se suona crudele. Chissà cosa succede nell’inconscio della mia mente. La tua paura e la tua impotenza mi stava eccitando così tanto. Forse sono una brutta persona. Ne dubito. Non ho mai desiderato fare del male a qualcuno in RL, e non lo desidero ora. Non penso che la scena mi piacerebbe in RL. Simpatizzerei troppo con la vittima. Anche se non ho credenze religiose, credo in ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e rapire qualcuno è senza dubbio sbagliato e non lo farei mai in RL.

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Il mio secondo sogno non è stato altrettanto oscuro e spaventoso. Anche il mio secondo sogno era su di te. Ho sognato che ti avevo dato accesso al mio account di SL e che Claven ti aveva scoperta mentre mi impersonavi! Tu non sapevi qualcosa di cui lei e io avevamo parlato a lungo la sera prima. Ti aveva fatto promettere di non dirmi che ti aveva beccata, e tu non me l’avevi detto. Così la volta successiva che mi sono collegata, non sapendo nulla del fatto che ti eri fatta beccare, lei è stata molto astuta. Prima mi ha intrappolata lasciandomi inventare balle, perché credevo che non sapesse di te e che io potessi quindi mentirle impunemente, poi me le ha smontate una per una e io ho confessato. Mi sono sentita sporca e colpevole per averle mentito. Poi mi ha chiesto di dirle la verità e io non sapevo cosa dirle perché tu e io non ci eravamo messe d’accordo su cosa le avremmo detto così non sapevo come fare ad essere coerente con quello che le avevi detto tu in modo che sostenessimo la stessa versione. Per un momento ho considerato l’idea di dirle che tu eri una compagna di classe alla mia scuola e che occasionalmente usavi il mio computer, ma non potevo correre il rischio di farmi cogliere a mentire di nuovo e non sapevo cosa tu le avessi già detto. Non avevo altra scelta se non dirle tutta la verità. Così l’ho fatto e lei si è arrabbiata moltissimo ma non mi ha cacciata, invece ha detto che mi avrebbe punita, e sarebbe stata una punizione orribile, e che prima che fosse finita io le avrei chiesto pietà urlando. Questa è stata la fine di quel sogno.

mystique as a ghost.jpgSe leggere del primo sogno di Mystique è per me particolarmente eccitante, il secondo provoca in me tutto un altro tipo di sensazioni. Le regole di Second Life scoraggiano con enfasi l’idea di cedere a qualcun altro la password del proprio account e io sono d’accordo. Non è tanto una questione di sicurezza – malissimo che vada, anche se qualcuno ti svuotasse il portafoglio, il danno economico è in genere relativo (a meno che tu non sia un proprietario terriero)… no, si tratta di un problema di identità: la sola idea che qualcun altro possa diventare l’agente di un avatar che credo di conoscere mina alla base quella sospensione di incredulità che mi permette di vivere la mia Seconda Vita come se davvero fossi Win e come se davvero le persone che incontro fossero quello che appaiono essere. La mera idea che Mystique possa dare l’accesso al suo account a qualcun altro, pur se soltanto in un sogno, turba nel profondo le regole del gioco. E non mi stupisce affatto se, anche nello scenario onirico che il suo inconscio ha disegnato, la mia amica si sente divorata dai sensi di colpa per aver tradito Claven in un modo che, all’interno di Second Life, è addirittura incommensurabile, metafisico, sovradimensionale.

È solo un sogno? Sì e no, perché passare del tempo su Second Life come facciamo noi è, già di per sè, un’esperienza onirica e in ogni momento c’è solo un piccolo passo fra il pensare una cosa e realizzarla. E infatti, qualche giorno dopo, scoppia la bomba. Non era un sogno, era successo davvero. E, quel che forse è peggio, Mystique lo rivela. A me, a Jaron, a Moss. A Cressida. A Claven! Lo apprendo da una sua mail, a cui rispondo immediatamente.

Come ti ho detto, mi ha sorpresa molto che tu potessi pensare di dare a qualcuno la tua password consentendogli di essere te – ma mi sorprende ancora di più che tu abbia rivelato questo fatto ad altre persone. Non credi che renderà molto difficile, a coloro che lo sanno, il dominarti nel modo che tanto ti piace? Se io fossi Claven mi sentirei ferita – e mi stupisce molto che tu abbia fatto una cosa simile dopo avermi detto quanto eri felice con lei. Non sto cercando di farti sentire in colpa, ma sono davvero curiosa di come tu possa aver preso questa decisione. (…) Io non avrei mai confessato una cosa del genere – credo che sia il solo tabù che mai violerò su SL, perché sono convinta che distruggerebbe l’illusione del gioco e la sospensione dell’incredulità implicata dall’essere su SL.

mystiquevuoto2_001.jpgIn effetti, e purtroppo, è proprio questo quello che succede. Come era prevedibile, non appena Claven apprende la notizia butta Mystique fuori di casa sua, dandole tre giorni di tempo per riflettere. E la cosa peggiore è che la mia amica sembra non rendersi conto della gravità di quello che ha fatto, se alla mia mail precedente risponde quanto segue:

Forse ho sbagliato. Probabilmente ho sbagliato. Voglio dire, a confessare di aver permesso a qualcun altro di collegarsi a nome mio. Tu pensi che sia un grave tradimento. Claven pensa che sia un grave tradimento. Cressida pensa che sia un grave tradimento. Non mi sembrava nulla di così grave, ecco perché l’ho fatto. Ma se lo pensano tutti, allora probabilmente lo è e probabilmente ho sbagliato. Mi spiace. Mi sento davvero in colpa per quello che ho fatto a Claven barando e lasciandola. Con lei ero davvero felice e mi piacerebbe tornare da lei, ma ha detto che non posso farlo più. Vorrei che ci ripensasse ma non credo lo farà. Forse potresti parlarle tu. Dille che ho cambiato idea e che vorrei tornare. Dille che farò tutto quello che vuole.

Poi, a un certo punto, Claven mi manda un IM… Claven che scrive a me… e ne scaturisce una approfondita conversazione su quello che è successo.

clavenprofilo.jpgcressida.jpg[15:20]  Claven Albatros: Saluti Win. È probabile che tu sappia ormai che M non fa più parte di casa mia. Ora potrai vederla spesso quanto lei vorrà. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere saperlo.
[15:22]  Win: Salve, Miss Claven. L’ho appreso in un breve incontro con lei due sere fa. La notizia è stata per me un piccolo shock perché avevo finalmente quasi preso la decisione di chiedere a lei di prendere anche me per consentirmi di starle vicina.
[15:23]  Win: Ma apprezzo davvero molto che lei abbia voluto informarmi. Mystique mi ha detto di essere stata allontanata per 3 giorni, però. Le sue parole significano che la cacciata da casa sua è diventata permanente?
[15:24]  Claven Albatros: Questa è la storia, se hai voglia di sentirla.
[15:24]  Win: Mi piacerebbe molto, se lei ha tempo di raccontarmela
[15:25]  Claven Albatros: Tre giorni fa, di punto in bianco, ha ammesso a Cressida una varietà di trasgressioni. M e Cress hanno parlato a lungo e M ha creduto che tutto fosse finito. Ha preso la decisione di barare e andarsene.
[15:25]  Claven Albatros: Più tardi, è tornata, chiedendo scusa ma a quanto pare incapace di capire che aveva fatto qualcosa di sbagliato.
[15:26]  Claven Albatros: Le ho detto che nessuna di noi doveva prendere decisioni affrettate e ho fissato un  periodo di 3 giorni per calmare le acque, durante i quali non ci saremmo dovute sentire.
[15:26]  Win: Capisco. Mi ha, in effetti, raccontato di essersi slegata  barando, entrando col client regolare invece del RLV… e di aver discusso con Cressida.
[15:27]  Claven Albatros: Oggi ho parlato con lei perché i tre giorni erano scaduti. Mi ha detto che non desidera tornare.
[15:27]  Claven Albatros: Sapevo che sarebbe andata così. Aveva fatto esattamente la stessa cosa la prima volta che ci eravamo incontrate: aveva barato ed era fuggita.
[15:29]  Win: Oh… le prime volte che la incontravo facemmo grandi discussioni sull’argomento… barava spesso e io trovavo che rovinasse il senso di queste esperienze… ma credevo che fosse cresciuta e avesse imparato a evitarlo…
[15:29]  Win: In effetti, mi aveva turbata profondamente quando era rimasta così a lungo in isolamento, a casa sua. Confesso, Miss Claven, di averla odiata per questo, fino a quando Mystique non mi disse quanto fosse felice da lei.
[15:29]  Claven Albatros: Sembrava davvero che le piacesse. Ma avrebbe potuto barare allora, se l’avesse voluto.
[15:30]  Win: Quella volta che venni senza essere invitata.. Ricordo che sembrava disperata… Era in quella gabbia che la costringeva a camminare… e allora credevo che la odiasse… mi spezzò il cuore…
[15:31]  Win: Poi qualcosa cambiò e molte volte Mystique mi disse quanto fosse bello appartenerle… Da allora sono stata più serena… anche perché lei mi aveva dato il permesso di vederla
[15:31]  Claven Albatros: Parte di questa alternanza “Ti amo”, “Ti odio” potrebbe essere dovuta al fatto che ci sono stati agenti diversi a controllare il suo avatar. È stata una delle cose che ha ammesso.
[15:31]  Win: Agenti diversi?
[15:32]  Claven Albatros: Più di una persona muove Mystique
[15:32]  Win: Oh
[15:32]  Win: L’ha detto lei?
[15:32]  Claven Albatros: Sì
[15:32]  Claven Albatros: E in passato ha attribuito a “amnesia” il non ricordarsi certe cose
[15:33]  Win: Oh cielo
mystiquevuoto_003.jpg[15:33]  Claven Albatros: Una delle cose che ho più sottolineato con lei è l’onestà e lei dimostra di non averne nemmeno il concetto.
[15:33]  Win: Non mi è mai parso che non si ricordasse di me, ma è vero che a volte il suo era soggetto a variazioni improvvise
[15:33]  Claven Albatros: Forse solo una M è tua amica e l’altra ti lascia stare
[15:34]  Win: È una notizia scioccante, seriamente
[15:34]  Claven Albatros: Lo so
[15:34]  Win: Perché mai una farebbe una cosa simile?
[15:34]  Claven Albatros: Ha cercato di razionalizzare tutta la faccenda, così le ho detto di aspettare tre giorni
[15:34]  Win: Posso capire chi decide di avere un avatar alternativo… ma perché dovrei darne uno a qualcun altro?
[15:34]  Win: Chiedo scusa, sono scioccata
[15:35]  Claven Albatros: Non avrei problemi nel caso di un alt ma non approvo due o più persone che gestiscono un solo avatar
[15:35]  Win: Non ha alcun senso, sono d’accordo con te. Qui tutti i rapporti sono una questione di personalità. Non potrei stare con una persona che ne ha due. Devo poter credere che un avatar rappresenti una vera personalità, il che in effetti è la verità
[15:36]  Claven Albatros: Le ho cercato di dare tutte le occasioni possibili. Ma sembra decisa ad autosabotarsi.
[15:36]  Win: Autosabotaggio… avevo creduto che la sua fosse una sorta di autodistruzione quando ha cominciato ad essere così legata così a lungo, e isolata da tutti…
[15:37]  Win: Io… che sarebbe successo se fossi divenuta una tua prigioniera… con quale Mystique mi sarei trovata se fossi stata chiusa in una tua cella…?
[15:38]  Claven Albatros: Ero aperta all’idea. Glielo avevo anche detto. Ma la facevo aspettare. Non ha pazienza.
[15:38]  Win: Ero aperta anche io, avevo paura ma ero pronta a farlo… per lei… ma per, beh, “una” lei che mi piace molto
[15:38]  Claven Albatros: Quando fosse venuto il tempo, lo avrei ammesso. Ma lei è impetuosa e ha agito d’impulso prima che il tempo fosse venuto.
[15:39]  Win: È una delle cose che mi piacciono di lei… questa sua inquieta ricerca di qualcosa… credevo che a casa tua l’avesse trovata, Claven
[15:39]  Claven Albatros: Lo credevo anch’io ma, come ho detto, l’aveva già fatto prima. Al nostro primo incontro.

mystiquevuoto_002.jpgInterrompo qui, anche se ci sarebbe ancora molto dialogo da trascrivere e tradurre. Con Claven parliamo ancora a lungo: di come, anche se tutti, su Second Life, indossiamo in una certa misura una maschera, la coerenza di questa sia assolutamente fondamentale. Anche se quello che Mystique ha fatto mi sembra una follia, provo a farle da avvocato difensore: “In un certo senso”, azzardo, “SL è o può essere un gioco… e non me la sento di giudicare qualcuno che gioca in modo diverso”. Faccio una pausa, poi sono costretta a proseguire: “Ma certo non sono in grado di investire in quella persona la stessa intensità di emozione di prima che scoprissi una cosa simile”. Claven capisce cosa intendo: “Beh, non sto cercando di distruggere la vostra amicizia perché so quanto siete vicine. Ma ho pensato che avresti voluto sapere la storia, o almeno la mia campana, e avvertirti di stare attenta”. Sospiro prima di cercare le parole per rispondere: “No… beh, sì, grazie…” Esito ancora qualche istante, per poi riprendere con voce che cerca di essere ferma: “Non stai distruggendo un’amicizia ma… non so dire con sicurezza che cosa tutto questo… a che punto ci troviamo lei ed io dopo tutto questo”.

Il tono di Claven è gentile quando mi precisa che ovviamente sono libera di non crederle… e che non le sarebbe comunque venuto in mente di contattarmi se non fosse che poco fa ci siamo trovate fortuitamente vicine, a Stonehaven, e che lei mi ha notato sul suo radar e, leggendo il mio nome, si è ricordata di me. “Spero che ti sia di aiuto e non ti faccia male, anche se probabilmente farà entrambe le cose”. Annuisco e confermo: “Tutte e due, sì”, e proseguo parlando quasi con me stessa: “Mi piace giocare… So che qui siamo tutti avatar, per cui è tutto un grande ballo in maschera… ma poi mi piace incontrare personalità che sono vere o credibili”. Ora tocca a Claven far sì con la testa e confessare che, nonostante quel che si può pensare, è addolorata per Mystique: per come sembra incapace di mantenere alcun rapporto dom/sub di lunga durata, per la sua apparente incapacità di capire i suoi stessi desideri… e anche per quella tendenza, che io ho individuato fin dall’inizio, a voler dettare le regole… a voler topping from the bottom, voler essere una sub che decide quello che le succede, e tirarsi indietro quando qualcuno, come stava facendo Claven, cerca di insegnarle la pazienza.

mystiquevuoto2_003.jpgCi salutiamo con cordialità: Claven accennando a un leggero rimpianto per non avermi fatta sua quando io ero pronta ad essere colta, io a un rimpianto esattamente speculare per aver esitato troppo a lungo e, in qualche modo, aver dato a Mystique il tempo di rompere un incanto che mi stava seducendo. Chiedo a Claven l’onore di aggiungerla ai miei contatti (quella parte del dialogo l’ho pubblicato tanto tempo fa, nel post Nuovi amici) e lei fa qualcosa di più che concedermelo… mi risponde “Sì, per favore”. Forse le nostre strade si incroceranno ancora, forse no: però adesso so che Claven Albatros non è affatto il mostro che temevo, ma una persona capace di grande sensibilità e attenta almeno quanto me a voler fare chiarezza nei rapporti fra le persone. Se anche restassimo l’una per l’altra due occasioni perdute, sono felice di aver avuto quest’occasione di conoscerla meglio e di sfatare i pregiudizi.

Quanto a Mystique, nemmeno questa volta sono riuscita a chiudere la ricostruzione della nostra lunghissima storia. Ne riparleremo in un prossimo post, quando troverò il tempo, e stavolta cercherò davvero di arrivare a fondo degli eventi che hanno, alla fine, sgretolato il travolgente Primo Amore della mia Seconda Vita.

Segue da Mystique e Claven (2)

[Lezioni di RLV] Restraints per le braccia

Un argomento importante sempre sfiorato e mai affrontato: il modo in cui i legami RR per le braccia sono in grado di bloccare l’interazione – anche a chi non usa il RLV, poiché lo fanno tramite un HUD. Illustrato da immagini per lo più di repertorio. Come sempre in questa serie di lezioni, il testo che segue è di Marine Kelley.

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(Gandalf Willenov e tre guardie che ne hanno avuto abbastanza delle sue mani lunghe)

Di nuovo ciao, oggi esamineremo nello specifico i restraint per le braccia. Sono i miei preferiti! Useremo le Police Handcuffs che abbiamo usato nella lezione sulle chiavi, perché sono facili da usare.

jelenaelella.jpgL’obiettivo dei restraint per le braccia è di legarvi in modo che non siate più in grado di difendervi, nè di usare alcunché attorno a voi. Dopo tutto, è difficile aprire una porta quando hai le mani legate, non parliamo di proteggervi da ciò che la vostra catturatrice intende farvi… Ma, ancora una volta, dipende dal modo in cui siete legate.

Dato che la parola “Real” nel nome “RealRestraint” sta per “Realismo”, le Police Handcuffs (e tutti gli altri restraint per le braccia fatti da me) sono pensati per fare esattamente questo, impedirvi di toccare tutto quanto vi sta attorno. Per il modo in cui SL funziona, questa è una funzione tutto-o-niente: o siete in grado di toccare o non lo siete. Esiste un plugin RLV che si chiama “Touch” che può attuare una via di mezzo, ma naturalmente funziona solo se usate il RLV, per cui non ne parleremo qui.

Samydomme_002.jpgSamydomme_003.jpgEcco perché le manette vi “obbligano” a indossare uno HUD (un oggetto che si sovrappone alla vostra schermata e che voi sole potete vedere) quando le indossate la prima volta. Questo HUD non è di per sé uno “HUD di controllo”, non vedrete apparire pulsanti hi-tech o display monocromatici come in un aereo militare supersonico: in effetti non apparirà proprio niente, lo HUD resta invisibile fin quando le manette non lo attivano.

Quando le manette sono aperte, o chiuse in un modo per cui abbia senso che siate ancora in grado di usare le mani (ad esempio, quando siete ammanettate sul davanti), lo HUD rimane inattivo. Ma non appena le vostre mani si trovano visivamente bloccate in modo da impedirvi di toccare le cose, lo HUD improvvisamente salta fuori e vi rendete conto che non potete più toccare nulla. Proprio come nella vita reale!

ozzievisit_001.jpgozzievisit_002.jpgBeh, questa almeno è la teoria. In pratica la cosa funziona in modo più flessibile, sottile e versatile.

Prima di tutto, lasciate che vi faccia vedere. Queste manette sono quelle base, mi legano i polsi solo sul davanti o dietro la schiena. Clicco su di esse e premo “Lock”, in modo che si chiudano senza incatenarmi (come spiegato nella Lezione sulle Chiavi). Se premo “1 Hnd front” mi trovo le mani ammanettate sul davanti (anche questo viene spiegato nella Lezione sulle Chiavi). Ora premo “2 Hnd back”…

“Marine is now prevented from interacting with the environment.” (a Marine è ora impedita l’interazione con l’ambiente)

Aspettate… che cosa è appena successo? Il mio schermo ha preso una tinta leggermente arrossata, e ora ovunque clicco ottengo solo il menu delle manette invece di ciò che mi aspettavo che l’oggetto cliccato facesse! Questo, salvo che per gli altri HUD che magari indosso (come il mio AO, il radar ecc), i quali funzionano ancora.

Beh, si tratta solo dello HUD RR che fa il suo lavoro perché ho le mani ammanettate sulla schiena. Non posso più aprire porte, usare teletrasporti, ammanettare altre persone… Non posso fare nulla! Questo lo chiamo essere “bloccata”, come in “aver bloccata la mia abilità di toccare”. Sono chiusa a chiave e bloccata.

ozzievisit_003.jpgCome nota a margine, quando clicco su qualsiasi cosa, l’unica cosa che ottengo è il menu delle manette. Ciò significa che indossassi altri oggetti RR, come un bavaglio, non sarei in grado di cliccarci sopra per farli funzionare. Invece, posso dire “/77 gag” (senza le virgolette) per aprire il menu del bavaglio, perché “RR Ballgag” contiene la parola “gag”.

Vi è sembrato facile? Adesso passiamo a qualcosa di… più avanzato. Come mai ogni volta che mi lego le mani dietro la schiena sono bloccata, e non appena le lego davanti sono sbloccata? Dietro, bloccata, davanti, sbloccata. Beh, perché questa è la configurazione di default, e in realtà è interamente personalizzabile. Facciamolo adesso. Faccio un clic ovunque, ottengo il menu, premo “More…” e individuo il pulsante “Block”. Lo clicco e…

Block on menu.jpg“Marine is now allowed to interact with the environment.” (A Marine è ora permesso interagire con l’ambiente)

Woohoo, posso cliccare di nuovo! Lo so perché il mio schermo torna ad avere il suo colore normale (è solo una mia impressione o adesso fa un po’ più freddo?), e di nuovo posso cliccare dove voglio. Apro le manette, mi strofino i polsi, poi me li lego di nuovo dietro la schiena e… non succede nulla. Continuo a non essere bloccata. Macheccazz?! Le ho rotte?

Beh, no. Questo avviene perché “Block” è un comando accendi/spegni, e il suo stato dipende dalla posizione che scegliete, ma anche da se volete che quella determinata posizione vi blocchi o no. Se vi trovavate bloccate quando avete lasciato quella posa, sarete bloccate di nuovo quando tornerete a trovarvici, altrimenti resterete non bloccate. Credo sia questa la cosa più importante da tenere a mente sui restraint per le braccia: siete bloccate a seconda della posizione, potete cambiare i settaggi di default a volontà – resteranno così fin quando non li cambierete di nuovo.

Avrete senza dubbio notato il “Mouselook” accanto a “Block” sul menu. Che significa? È una funzione simile a “Block”, ma invece di bloccarvi i clic vi costringe a stare in Mouselook (cioè “visione in soggettiva”). E utile quando si vuole che la prigioniera sia costretta a vedere le cose dal suo proprio punto di vista, e non possa muovere la camera in giro. Ad esempio quando si trova in una cella.

chrisstotherescue_002.jpgchrisstotherescue_003.jpgchrisstotherescue_005.jpgOra, lo so, per la maggior parte della gente il Mouselook è una sofferenza. Questo avviene perché sono abituati a vedere il loro avatar ma, francamente, il Mouselook è più immersivo. Voi siete il vostro avatar. Ci vuole solo un po’ di tempo per abituarsi. Ricordate, quando siete in in Mouselook potete sempre fare tutto quello che fate in terza persona, ma dovete usare qualche scorciatoia da tastiera: Ctrl-T per la finestra degli IM e dei gruppi, Ctrl-H per la chat history, Ctrl-I per l’inventory e, naturalmente, Alt per cliccare in giro, incluse finestre e menu.

Ma sto divagando. “Mouselook” rende il vostro schermo nero per tutto il tempo in cui non siete in Mouselook, e vi tempesta con messaggi “go to mouselook” più o meno ogni secondo. È una sofferenza, sì. Come nel caso di Block, Mouselook dipende dalla posizione (è sempre spento di default), ed è indipendente dal Block. Potete essere Bloccate, o in Mouselook, o entrambe le cose, o nessuna.

Un’ultima cosa, il pulsante “Autoref”. Questo è riservato ai restraint che attivano un’animazione (braccia, gambe, collare Elegance). Forse avete notato che alcuni mobili, e anche alcuni Animation Overrider, interrompono l’animazione delle manette quando li si usa. Quando camminate indossando le manette, vi aspettereste che le mani vi restassero legate, giusto? Questo è il compito del pulsante “Autoref”. È On di default, per cui le manette prevalgono sempre su qualsiasi animazione (potremmo vederlo come un Animation Overrider overrider), ma se qualche volta avete bisogno che cedano il controllo a un oggetto di arredamento (ad esempio uno che vi tiene le braccia sollevate sopra la testa anche se siete ammanettate sul davanti) potete farlo cliccando su Autoref per metterlo Off. Questo funziona solo se il mobile o l’animazione a cui volete che le manette cedano il controllo sono settati con priorità 4, la più alta. Anche questo comando è acceso/spento, lo cliccate una volta per spegnerlo, un seconda per riaccenderlo, ma non dipende dalla posizione, almeno alla data in cui scrivo queste righe.

Per oggi è tutto, questa lezione non era poi così facile, eh?

Divertitevi,
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui

Stacey Westminster: “Le mie prigioni”

Dopo quaranta ore passate al WCF, un’ospite americana ci ha mandato le sue impressioni con una lettera articolata e ricca di lodi, critiche e suggerimenti. Al punto che credo sia il caso di condividerla con tutti – e di dare una risposta pubblica.

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L’attività della Winsconsin Correction Facility ferve, nel protrarsi di questa estate 2009, in un modo che nessuna di noi immaginava anche solo un mese fa. Nonostante la cospicua assenza dal metaverso di tanta gente che si sta godendo le ferie, ci sono momenti (soprattutto il pomeriggio nel fuso orario italiano, ma anche la seconda serata e, spesso, la mattina) in cui il cortile di ingresso pullula letteralmente di guardie, prigionieri al guinzaglio e visitatori occasionali o affezionati e recidivi (penso in particolare a Gandalf Willenov e a Mascherich Gackt, che ci seguono fin dai tempi di Penning). Grazie a numerosi acquisti recenti (e anche alla rinuncia di qualcuno che non ha voluto o potuto seguirci nel trasloco) possiamo vantarci, almeno in questo periodo, di essere una delle poche prigioni di SL dove il numero delle guardie attive supera di gran lunga quello dei prigionieri incarcerati… e nonostante questo sono orgogliosa di annunciare che ormai da giorni abbiamo le celle tutte occupate – al punto che abbiamo dovuto ospitare qualcuno in nuove gabbie prefabbricate e, in qualche caso, sistemare più di un prigioniero in una cella.

MG_001 [800x600].jpgPer me, questo significa prima di tutto che, a differenza di quanto accadeva alla sede precedente, accade di rado che debba occuparmi io di prigionieri arrestati da qualcun altro e poi lasciati a languire per molte ore. Ho più tempo non solo per attività personali, non necessariamente legate alla gestione del WCF, ma anche per occuparmi meglio della gestione dietro le quinte: aggiornare e tenere i contatti con altre realtà, dirimere le piccole inevitabili controversie fra guardie, allontanare e denunciare alla Grey List i prigionieri imbroglioni e perditempo, coordinare le attività di miglioramento delle attrezzature e della manutenzione di quelle esistenti, tenere in ordine gli archivi (in modo da garantire il funzionamento efficiente dell’ingegnoso sistema di sicurezza inventato e realizzato per noi da Pene Seetan), aggiornare le regole e i moduli di iscrizione, controllare i manuali riservati alle guardie e, in generale, facilitare il corretto funzionamento di una squadra sempre meglio assortita.

wcf!_001.jpegTutto questo per dire che Stacey Westminster, io, non l’ho praticamente incontrata. Non sono stata io ad arrestarla, non sono stata io a rilasciarla a pena conclusa: l’ho incrociata una volta quasi per caso mentre intervenivo per risistemare la porta della sua cella che, per i soliti seccanti e ricorrenti glitch di Second Life si è, nella scorsa settimana, incastrata due o tre volte di seguito. Ho, questo sì, ricevuto da lei un paio di notecard con una richiesta di libertà provvisoria – a cui ho risposto con un assenso condizionato alla disponibilità di qualche guardia disposta a tenerla sotto controllo. Stacey non era un’amica, né avevamo conoscenze comuni, e nemmeno so cosa l’abbia portata al WCF. Anche per questo, quando, una volta rilasciata, ha voluto mandarmi le righe che seguono, ho apprezzato il gesto in modo particolare. Una prigione non è, in genere, come una scuola, a cui ci si affeziona e si guarda con nostalgia; ma ovviamente una prigione su Second Life è un po’ un’altra cosa. E credo che le considerazioni di Stacey possano essere di interesse non solo per chi, come noi, ne trae preziosi suggerimenti per migliorare (e la sempre piacevole conferma di un lavoro complessivamente ben fatto) ma anche per i suoi colleghi prigionieri e per i criminali che rischiano, prima o poi, di trovarsi a guardare il mondo da dietro le nostre sbarre. Le lascio, pertanto, la parola, traducendo il suo rapporto dall’inglese all’italiano con la massima fedeltà. Mi sono limitata a completare il testo in un paio di casi, segnalando [con parentesi quadre] le parole da me aggiunte. In coda, ovviamente, qualche mio commento personale e le risposte che le ho inviato in privato.

Immagine 1.pngQuesto è un rapporto sulla mia esperienza al WCF.
Riassunto in una parola: Grandioso!
Necessità in una parola: comunicazioni.

(Prima di tutto chiedo scusa per la presunzione nello scrivere un rapporto come questo.  Nessuno me l’ha chiesto, ed è alquanto presuntuoso da parte mia proporre un rapporto simile.  E non sono una esperta di prigioni, non avendo avuto che un’esperienza di 2-settimane alla Pandora’s Box come unica altra esposizione a un ambiente carcerario.  Quindi voglio sottolineare che propongo questo rapporto in umiltà, sapendo che non ho la minima idea di quali fossero le intenzioni delle creatrici della prigione o delle difficoltà inerenti nel mantenere la prigione e farla crescere.  Ma mi sono talmente divertita che ci tengo a restituire qualcosa a coloro che l’hanno resa possibile, e questo è il mio modo di farlo.)

Ho firmato per [scontare il periodo] minimo di 10 ore.  Sono stata lì, tutto sommato, circa 40 ore (vale a dire, dall’arresto al rilascio); di quel periodo ho passato qualcosa come 15 ore online dentro la prigione (e 1 ora online fuori dalla prigione–ne riparlerò meglio più avanti).  La mia sentenza è stata estesa formalmente di 2 ore, ma il mio orologio è stato fermato almeno una volta per 3 ore (mentre ero in prigione), e forse per qualcosa di più.

La mia esperienza in quelle circa 15 ore è stata intensa e godibile; c’erano alcune persone ottime e un ambiente molto suggestivo, con una struttura di regole riccamente appagante.  Ci sono stati anche alcuni periodi di noia, e affronterò anche quelli.

Le caratteristiche specifiche del WCF mi sembrano essere queste:
–ambientazione carceraria moderna
–i prigionieri sono sempre ben legati al guinzaglio, fuori o dentro le celle
–il RLV è usato con regolarità per:
—-negare ai prigionieri di spedire o ricevere IM
—-negare ai prigionieri il TP
—-costringere i prigionieri a restar sempre in ginocchio quando non camminano
–sentenze:
—-comminate in ore passate online
—-possono essere estese da qualsiasi Guardia per capriccio

Alaricaciao1.jpgAlaricaciao2.jpgAlaricaciao3.jpgAlaricaciao4.jpgL’effetto di essere sempre tenuta al guinzaglio è molto forte, una vera perdita della libertà di movimento che è sempre presente; l’inginocchiamento forzato impone un’aggiunta costante e simbolica.  Alla Pandora’s Box Prison mi inginocchiavo sempre, ma era volontario (eravamo soggette a punizioni se non ci fossimo inginocchiate alla presenza delle Guardie, ma a nessuno importava che ci alzassimo in piedi quando nessuna Guardia era presente); l’inginocchiamento involontario è differente per qualità, perché è una perdita di potere.

L’inabilità al TP è una forma base di sicurezza.  Ma la perdita degli IM è molto più forte, è uno strumento di isolamento molto significativo.  Concentra con forza l’attenzione della prigioniera sulla prigione e in nessun altro luogo; e se la prigioniera si trova nella sua cella e non ha niente da fare, le fa davvero *sentire* l’imprigionamento.

L’indeterminabilità della mia sentenza mi ha sorpresa: non solo la mia sentenza è stata estesa formalmente del 20% senza alcuna ragione dichiarata, ma c’è stata un’estensione ulteriore del 30% dovuta al fatto che l’orologio della mia cella era stato fermato, anche stavolta senza apparente motivo.  Dal mio punto di vista, tutto è stato molto arbitrario.  Non faccio questa osservazione come un reclamo; semmai, ha reso la mia permanenza molto più “reale”, nel senso che non sapevo anticipare con precisione quando sarebbe finita.  Nelle regole [della prigione, che i candidati sottoscrivono nel compilare il modulo] si accennava al fatto che avrebbe potuto accadere, ma l’avevo interpretata come una tattica intimidatoria nella formulazione.  Invece, era la pura verità–e le tattiche intimidatorie erano nelle azioni delle Guardie, non nelle parole usate per le regole!  Questa è una parte forte dell’esperienza del WCF: la perdita di qualsiasi controllo sul proprio destino.

chloeinterrogatorio.jpgNon penso di aver provato nemmeno la maggior parte delle possibilità di interazione con le Guardie nel breve tempo che ho passato dentro, ma le interazioni che ho avuto sono state molto buone, spaziando da dimostrazioni del potere delle Guardie all’intimidazione casuale al sexual teasing alla danza.  Una forma di interazione particularmente insolita che ho avuto è stata la concessione di un’ora di libertà provvisoria per partecipare a una lezione di slave-training in altra località; il permesso mi è stato dato a condizione che riuscissi a convincere una Guardia a portarmici al guinzaglio.  L’ho trovato estremamente godibile, un modo di mantenere la qualità base dell’esperienza WCF pur consentendomi la stimolazione esterna che io avevo richiesto.

Immagine 2.pngImmagine 3.pngImmagine 4.pngUn altro elemento di incertezza stava in ciò che ci si aspettava che facessi durante la giornata:  resto in attesa, quando mi “sveglio”, aspettando che una Guardia mi porti fuori dalla cella per “esercizi”? Cerco di attrarre l’attenzione di una Guardia? Sono sicura che se fossi rimasta lì più a lungo avrei imparato una qualche routine; ma l’incertezza che ho provato, del non sapere quale dovesse essere la routine, mi faceva sentire disorientata e impotente–esattamente ciò che dovrebbe provare una prigioniera.  Far sì che la prigioniera sia costretta a orientarsi da sola nell’individuare una routine appropriata è un punto forte di questo sistema.

Tuttavia, ci sono state anche volte in cui sono rimasta in ginocchio nella mia cella, tutta sola salvo, qualche volta, una prigioniera che rispetto a me stava nell’altra ala, e a cui era stato proibito parlare.  Penso che ci siano ancora troppo poche persone che vengono alla prigione, che si tratti di prigionieri o di Guardie, per rendere l’esperienza ricca come la si vorrebbe, almeno in certi momenti.  Potrebbe esserci anche un problema quando si dà il caso che ci siano Guardie fuori dall’area celle che non sono al corrente del fatto che una prigioniera si è svegliata in una cella.

Se nel complesso l’esperienza è stata eccellente, ci sono ancora alcuni punti che vorrei citare in cui esistono debolezze che si potrebbero affrontare.  Ci sono alcuni dettagli meccanici che hanno ancora bisogno di essere risolti–i numeri delle celle, la policy su come gestire la situazione quando una sola cella ospita più di un prigioniero, problemi di funzionamento di collari e porte–e i problemi abituali che derivano dall’avere una popolazione esigua (ogni tanto una prigioniera si trova senza alcuno con cui interagire).  Ma al di là di questi punti ovvii, ce ne sono altri meno ovvii che vanno menzionati e che cadono tutti sotto un’unica categoria: comunicazione.

Prima c’è la questione della lingua:  Inglese, Francese e Italiano sono le lingue principali della struttura.  Molte delle guardie disponevano di traduttori che davano traduzioni immediate di ciò che dicevano in una lingua diversa.  Perché non rendere traduttori del genere disponibili a tutti i prigionieri?  Forse si potrebbe mettere un link a un traduttore nella stanza degli armadietti.

controlroom.jpgPoi la questione della comunicazione OOC durante le scene:  le regole suggeriscono di usare gli IM per discutere OOC scene potenzialmente perturbanti, col ricordo alle (( )) indicato, come alternativa, per le volte in cui gli IM non sono disponibili.  Ma gli IM sono *sempre* bloccati (o almeno ho avuto l’impressione che questa fosse la policy durante la mia incarcerazione); sarebbe una buona idea che le regole riflettessero questa policy e non fossero scritte da un punto di vista che non è effettivamente utilizzato.  In alternativa, le Guardie che stanno iniziando una scena forte potrebbero aprire gli IM al prigioniero con la specifica finalità di negoziare la scena.  (Ancora meglio sarebbe se ogni Guardia avesse il potere di attivare gli IM di un prigioniero con quella sola Guardia; ma non so se tecnicamente sia possibile.)

Penso che potrebbe venir migliorata la comprensione da parte delle Guardie della presenza nell’area celle di prigionieri (che probabilmente sperano in una qualche interazione con una Guardia) e di quella dei prigionieri nelle celle di quali Guardie siano attualmente in zona (in modo da poter avvertire una Guardia, con una Notecard, del fatto che si sono svegliati nella loro cella). Non sono sicura di quanto sarebbe facile rendere pubblico questo genere di informazione; magari un cartello all’esterno che elenchi i prigionieri nelle celle e un altro all’interno che elenchi le Guardie disponibili all’interazione.

Luana Lukkas_001.jpgSuggerisco con forza la formazione di un gruppo di reduci del WCF, per favorire una prosecuzione dell’associazione fra gli ex prigionieri–che si sperano destinati anche ad essere futuri prigionieri–e lo staff WCF, oltre che gli uni con gli altri.  La prigione ha bisogno di più prigionieri e più Guardie; e tutti questi arrivano col passaparola.  Niente stimola il passaparola più della gente a cui piace parlare della loro esperienza, e il tener viva un’associazione continuata stimola quel tipo di conversazione.

stacey Westminster

A Stacey ho risposto con una lunga lettera di ringraziamento e con alcune risposte specifiche. Riassumo qui solo quelle che ritengo di interesse comune. Non sono stata certo a spiegarle in che misura la sua esperienza fosse frutto delle nostre intenzioni e quanto casuale – anche se è vero che al WCF cerchiamo di usare le restrizioni ammesse dal RLV al massimo delle loro potenzialità per render l’esperienza più intensa possibile, e che ci si sforza di mantenere un RP il più possibile coerente pur lasciando più spazio possibile alla creatività delle singole guardie… e, naturalmente, dei singoli prigionieri. Come dovrebbe essere evidente a tutti, bisogna essere in due perché una scena sia efficace e, da sempre, ho notato che queli che si divertono di più, in un ruolo o nell’altro, sono quelli che partecipano al gioco in modo attivo e non si limitano ad aspettarsi che faccia tutto l’altro. Se dovessi cercare di sintetizzarlo in una specie di aforisma, SL offre a ciascuno una quantità di divertimento direttamente proporzionale a quello che questi è in grado di generare.

chloeinterrogatorio.jpgDetto questo, io credo che la solitudine e l’incertezza debbano essere messi nel conto di una pena detentiva. Il WCF non è un parco dei divertimenti e chi viene sbattuto dentro deve sapere che, da noi, finire dietro le sbarre può significare esattamente finire dietro le sbarre. Nessuna guardia ha alcun obbligo di occuparsi dei prigionieri, se ha di meglio da fare altrove. Ma detto questo, è allo studio già da tempo un sistema che consenta di avvertire le guardie online che nelle celle ci sono, in un dato momento, uno o più carcerati a cui possono dedicare la loro attenzione.

Per quel che riguarda l’opportunità di munirsi di traduttori, credo che ogni avatar che non si sente troppo sicuro della sua padronanza delle lingue farebbe bene a fornirsi almeno di uno strumento gratuito come il Simbolic Translator, che si ritira gratuitamente a Cupo, ma non è certo un requisito indispensabile. La barriera della lingua può costituire un ulteriore e suggestivo elemento di isolamento per determinati prigionieri, e sarebbe peccato limitarlo con strumenti che permettano di arginarlo. Quanto all’idea del gruppo riservato agli ex prigionieri, se ne parlava con Jelena qualche tempo fa: ai tempi di Penning avevamo creato non uno ma due gruppi per il WCF e uno, rimasto sostanzialmente inutilizzato, potrebbe essere destinato facilmente alla community dei reduci.

Nel frattempo, Andromeda ha messo su una nuova cassetta accanto a quelle per gli aspiranti prigionieri e alle aspiranti guardie. Serve a raccogliere i suggerimenti, le critiche e le lodi. Anche se noi non siamo un servizio pubblico, anche se siamo qui per divertirci, le comunità nascono e crescono sulle idee di tutti ed è bello pensare che il WCF non appartenga solo a chi sfoggia la tag di owner, ma (e soprattutto) a chiunque la frequenta, ci passa del tempo e la rende viva.

 

[Lezioni di RLV] Il gioco dello Struggling

Terza lezione tratta dal blog di Marine, stavolta per affrontare l’annoso problema degli Struggle. Per i quali vi rinvio anche a una bella spiegazione di Costanza Franizzi, nei commenti al post A volte ritornano. La modella di queste foto è, ovviamente, Lorella… non ci vedevamo da troppo tempo e abbiamo colto, diciamo, l’occasione di unire l’utile al dilettevole. Come negli altri casi, il testo che segue è opera di Marine Kelley. Io mi sono limitata a tradurre e illustrare.

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Salve, questa lezione riguarda quello che ho chiamato “il gioco dello struggling“… in altre parole, come diavolo fare a liberarvi da quelle manette che senza volere vi siete fatte scattare ai polsi senza prima assicurarvi di avere le chiavi.

Insomma, siete lì, le mani legate dietro la schiena, le chiavi chissà dove, avete assolutamente bisogno di liberarvi e sicuramente non volete farlo barando (non volete o, se usate il RLV, non potete). Come fare? Beh, come accade con molti restraint nella vita reale, se siete abbastanza agili potete tentare di liberarvi andando per tentativi. Ci vuole tempo e non è detto che ci si riesca, ma almeno avete una possibilità.

strugglelorella_001.jpgstrugglelorella_003.jpgPer liberarvi, dovete fare un giochino di logica e memoria. L’obiettivo è di indovinare una sequenza di mosse, provando e sbagliando. Più errori commettete più tempo ci vorrà a slegarsi. Avrete notato che il menu cambia quando siete sotto chiave e non avete le chiavi (o quando avete le chiavi ma c’è un timer attivo). È quello che chiamiamo “accesso ridotto”. Avete accesso ai vostri restraint ma avete solo una gamma ristretta di possibilità. Di certo non potete aprirli. Questo “menu ridotto” mostra in particolare i pulsanti “Tug” (tirare leggermente), “Squirm” (dimenarsi), “Struggle” (dibattersi con forza) ed “Examine” (esaminare). Che roba sono?

Sono le “mosse”, o i “tentativi”, e sono i passi necessari che vanno fatti, nel corretto ordine, per ottenere la libertà. Proverò a spiegare come il meccanismo funzioni, dall’interno. Immaginate una sequenza random di lettere A, B e C, sapendo che:

– C’è sempre lo stesso numero di lettere su un dato restraint (più di 20, ma dipende dal restraint)
– C’è sempre la stessa quantità di A
– C’è sempre la stessa quantità di B
– C’è sempre la stessa quantità di C
– Le quantità di A, B e C sono sempre diverse fra loro (ci sono più C che B, e più B che A)

strugglelorella_006.jpgstrugglelorella_007.jpgstrugglelorella_008.jpgOra, immaginate che A significhi “Tug”, B significhi “Squirm” e C significhi “Struggle”. La domanda è, qual è la prima lettera della sequenza? Se pensate che sia A, premete “Tug”, se pensate che sia B, premete “Squirm”, e se pensate che sia C premete “Struggle”. Certo, obietterete che non potete averne idea, visto che la sequenza è casuale. Ma, beh, non è casuale del tutto: come ho detto, ci sono più C che B, e più B che A, anche se per il momento è tutto quello che sapete. Proviamo “Struggle”. Se la prima lettera della sequenza è C, allora viene tolta dalla serie, e il restraint dice Pinco Pallo feels s/he’s making progress (ossia, Pinco Pallo sente che sta facendo progressi). Altrimenti la lettera resta lì e il restraint dice Pinco Pallo struggles fiercely in his/her restraint, to no avail. (Pinco Pallo si dibatte selvaggiamente nei suoi legami, senza risultato). E ora sapete che la prossima mossa sarà una A o una B, ma non una C.

Per esempio, diciamo che la sequenza interna sia CBACBB. Voi, naturalmente, non lo sapete. Premete  “Struggle”, e la prima lettera è C, per cui la mossa va a buon fine, e la C viene tolta. La sequenza diventa BACBB (una di meno, un passo avanti verso la libertà). Diciamo che ora premete “Tug”. Poiché la prima lettera della sequenza non è A, semplicemente il tentativo va sprecato e la sequenza non cambia. Adesso sapete che la prossima lettera è B o C, perché A era sbagliata. Premete “Squirm”, scommettendo sulla B. E ci azzeccate, perché la prima lettera della sequenza è proprio B, che viene quindi tolta. La sequenza diventa ACBB, e vi siete avvicinate ancora alla libertà. Una volta che la sequenza è interamente esaurita, siete libere!

strugglelorella_010.jpgstrugglelorella_009.jpgstrugglelorella_012.jpgVia via che continuate a making progress (fare progressi, in altre parole indovinare le lettere giuste facendole sparire) vi avviate pian piano ad allentare i legami, e il restraint lo dice nel menu: locked and very secure (chiuso a chiave e molto ben assicurato), locked and secure (chiuso a chiave e assicurato), locked (chiuso a chiave), locked but getting loose (chiuso a chiave, ma si sta allentando) e locked but almost escaped (chiuso a chiave ma vicino alla fuga). Sembra facile, giusto? Vi basterà continuare a provare mosse a caso e alla fine vi sarete liberate?

Sbagliato. Avete a disposizione un numero limitato di “tentativi” prima di esaurire le energie ed essere costretti a rinunciare per un po’, esauste. In genere avete a disposizione all’incirca 10 tentativi in più rispetto al numero di mosse che dovete indovinare (circa 30 tentativi, quindi). Quando esaurite i tentativi siete bloccate, e non importa quanto vi siate avvicinate alla libertà. Ma non siete bloccate per sempre: col passare del tempo recupererete pian piano i tentativi… Ogni volta che recuperate forze sufficienti per un nuovo tentativo, il vostro restraint dice una cosa tipo Pinco Pallo gathers what’s left of his/her energy to fight his/her restraint some more… (Pinco Pallo raccoglie quel che resta delle sue energie per tornare a sfidare il suo restraint).

La frequenza con cui le forze vi tornano consentendovi di riprendere a dibattervi dipende da diversi fattori:

– Più siete vicine alla libertà, più frequentemente riguadagnate tentativi
– Più errori di seguito avete commesso prima di esaurire i tentativi, meno frequentemente li riguadagnate
– Non potete recuperare più di due tentativi di seguito prima di tentare nuove mosse, in modo da impedire che qualcuno si limiti a restare online senza fare nulla in attesa di recuperare le forze; alla vostra fuga, naturalmente, dovete partecipare voi per prime.

strugglelorella_013.jpgPrima che cominciate a dirvi che fate schifo in questo gioco, solo perché avete esaurito tutti i tentativi e non avete fatto grandi progressi, sappiate che è molto difficile che possiate liberarvi dai vostri restraint senza esaurire le forze. Qualcuno, a volte, ci riesce, ma hanno fatto molta pratica. 99 volte su 100 dovrete aspettare per recuperare le forze, e ci vogliono ore. Proprio come nella vita reale!

Ma sapete una cosa? Abbiamo appena cominciato a grattare la superficie. Sul gioco dello struggling c’è altro da scoprire! Lasciate che vi spieghi cosa fa il tasto “Examine”…

Quando premete “Examine”, il restraint vi darà una dritta su cosa potete aspettarvi. Vi rivelerà una delle prossime tre mosse (con una chance leggermente superiore di indicarvi proprio la prossima) ma potrebbe anche solo non rivelarvi niente. Se fate “Examine” una volta, non vi costa nulla, purché subito dopo tentiate una mossa (non un altro “Examine”, perché vi costerebbe un tentativo). Se toppate quella mossa, vi costerà 2 tentativi invece di uno solo! Non potete fare “Examine” a ripetizione: non farete che consumare tentativi per niente perché non vi rivelerà più nulla – dovrete prima fare una nuova mossa.

strugglelorella_001.jpgstrugglelorella_002.jpgAspettate, c’è altro! Restraint tradizionali come le police handcuffs tendono ad essere alquanto normali e prevedibili… In altre parole, una mossa ha buone possibilità di essere seguita da una mossa uguale. Una sequenza del genere assomiglierà a una cosa tipo CCCBBACCBAAACC… Restraint più robusti come le shackles (le catene, studiate per tener legata la prigioniera molto a lungo) sono molto più toste e hanno sequenze più incasinate, come CBABCCABACCBCAB.

Volete saperne di più? Sapete già che restraint diversi hanno forza diversa. Alcuni sono più restrittivi, alcuni più forti, da qualcuno è facile liberarsi, altri sono un incubo. Ad esempio, è molto più facile sfilarsi un ballgag di quanto non lo sia rimuovere un collare! La forza e la restrittività influenzano la frequenza con cui si recuperano le forze, la complessità della sequenza, il numero delle mosse da fare e l’efficienza del pulsante “Examine”.

Complicato? Lo so… In teoria ora sapete tutto quel che c’è da sapere. Ora è tempo di metterlo in pratica! Con tutto quello che avete imparato, quanto vi ci vorrà a liberarvi dalle manette? C’è un solo modo di saperlo, vero?

Divertitevi,
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui

Un’altra buona spiegazione del gioco dello struggle è quella data da Costanza Franizzi nei commenti a questo post

Si fa presto a dire

Per dare una vaga idea di come a volte le situazioni su SL possano aggrovigliarsi, breve e schematico resoconto di una strana giornata di questa settimana.

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Chi lo legge, l’ha capito da tempo: anche se cerco di non omettere alcuno degli eventi più importanti, il diario che tengo su queste pagine non può e non vuole essere la trascrizione completa di tutto quello che mi accade su Second Life. Sono costretta a selezionare, sia perché il tempo passato a scrivere è tempo tolto al piacere di stare online (come accennavo in Vivere o raccontarla?) sia perché, ancora più importante, la RL deve sempre avere la precedenza. Per cui tante piccole avventure, molti rapporti, molte situazioni emozionanti, divertenti o che per qualche motivo potrebbero essere degne di nota restano consegnate solo alla memoria mia e di chi le ha vissute con me.

Immagine 1.pngE poi ci sono casi particolari… di storie che sono a tal punto intricate che solo cercare di sbobinarle e renderle comprensibili a chi non le ha vissute sarebbe una fatica improba per me e, con ogni probabilità, costituirebbe per chi non c’era una lettura mortalmente priva di interesse. Provo ad esemplificare con la ricapitolazione, per punti schematici, dell’intreccio relativamente semplice di situazioni che, lo scorso martedì, ha avuto come esito la scena rappresentata dalla foto qui sopra: la sottoscritta al guinzaglio di Fujiko Atlas, con al collo la rossa scritta della vergogna che mette alla berlina le sub che si sono tolte, barando, un Restraint che era locked (cosa impossibile da fare se non usando il client normale di Second Life e non il RLV). E che è finita in una situazione di scacco reciproco fra me e Lella Demonia. Ecco, notarilmente enumerati, i fatti.

1) Qualche giorno fa, Fujiko Atlas cattura a sorpresa la mia vicina di casa Francesca72 Allen, moglie di Mandrashee Aeon, unica mistress italiana delle Latex Dolls e che tuttavia solo da qualche giorno (per mio interessamento personale) ha scoperto i poteri malefici di un relay su Auto-ON. Fujiko la rapisce e poi si scollega, lasciando Francesca, presso La Fortezza, ben legata su una scomoda spalliera. Qualche ora dopo, Francesca72 fa relog e si ritrova in piedi, per un problema abbastanza comune degli script di Force Sit. Gandalf, che è nei paraggi e curiosamente slegata, cerca di approfittarsi della situazione. Francesca mi chiede di darle una mano per tenerla al sicuro in attesa che Fujiko possa tornare online e io non me lo faccio dire due volte. Piombo alla Fortezza, trovo Francesca indifesa e, mediante qualche giocattolino segreto, le sbatto addosso le pesanti catene RR Serious Shackles e la immobilizzo, portandomela su a casa.

fuga_001.jpgfuga001002.png2) Prima che Fujiko torni online, e io le restituisca la prigioniera, scopro che le catene che questa indossa sono addirittura arcaiche. Basterà dire che la versione attuale è la 1.16 e che Francesca ha ancora la 1.11 – addirittura, lo script è ancora quello che non permette il “Give Keys” ad avatar con nomi lunghi come il mio… parliamo di roba dei tempi in cui Gloria Oppewall mi aveva catturata a Villa BDSM, nientemeno! Francesca dice che di aggiornarle non ne ha proprio voglia – e Fujiko gliene compra peraltro un set nuovo. Così, qualche ora dopo, mi arriva un pacchettino che contiene le sue manette arrugginite: un simpatico souvenir della sua breve permanenza da me. Poiché ho qualche minuto libero, decido di andare a Pak ed aggiornarle, in modo da poterne fare dono a qualcuno – Kadira, forse, che se l’è meritate. Oppure qualcun altro. Sono pur sempre 1000 L$, una bella cifretta.

3) Arrivata a Pak, senza esitare, indosso le Shackles ricevute da Francesca per procedere all’aggiornamento e mi ritrovo coi polsi legati dietro la schiena. Maledizione: Francesca le ha evidentemente rimosse senza perdere tempo ad aprirle – dopotutto era con Fujiko, la sua keyholder, ed evidentemente lei l’ha autorizzata. Fatto sta che adesso io mi trovo legata, e su di me aleggia la scritta che mi indica come un’imbrogliona, una “Naughty Sub” che ha rimosso illegalmente manette chiuse a chiave. Io, proprio io che il client regolare di SL l’ho da mesi rimosso dal mio hard disk e che mi do tante arie di non barare mai! Qualcuno mi passa accanto e mi guarda col disprezzo che si riserva ai bari. Io cerco di non pensarci e provo a liberarmi da sola: niente da fare, le manette sono così arrugginite che non posso nemmeno provare a liberami col gioco degli struggle. E la chiave è in mano a Fujiko, che è offline.

4) Ci penso sopra un attimo. Di riloggare col client normale non se ne parla. Aggiornare le manette, finché sono chiuse, non è possibile. Tornare a casa mi è inibito perché alle manette è appeso un guinzaglio che mi impedisce di teleportarmi. A regola, dovrei aspettare Fujiko, ma ho saputo che per lei sono giorni difficili e temo che non si colleghi per chissà quanto. Poiché si tratta evidentemente di un incidente, decido che posso sentirmi autorizzata a farmi liberare con la Real Key senza che la cosa si configuri come una violazione di qualche RP. La cosa è complessa, perché la vetustà delle manette fa sì che si debba utilizzare un modello di RK ormai desueto, ma di cui, per fortuna, ho ancora una copia rimasta ad arrugginire in inventario. Convoco Andromeda, che fa quel che può, ma dato che si collega dall’ufficio (remotando da lì il suo computer di casa) non riesce a risolvere la situazione. Sono nei guai. Ma a quel punto, in rapida successione, si collegano sia Fujiko che Lella.

5) Lella mi raggiunge per prima. Sogghigna per la situazione, e fa anche un veloce tentativo per capire se può liberarmi. Non può, ovviamente. Poi ci raggiunge Fujiko, con Francesca ancora ben legata e al guinzaglio. Sorvolo sullo scambio di epiteti: io vengo accusata di essere una pasticciona perché ho indossato le manette senza prima resettarle, io ritorco la critica su Francesca ribattendo che mai avrei creduto di ricevere in regalo manette così arrugginite da bloccarmisi addosso – e rincaro la dose facendole notare che la scritta rossa della Naughty Sub, che da un po’ di tempo mi fa additare dai passanti come una niubba cialtroncella, è in realtà lei a meritarsela perché è stata lei a togliersi le manette illegalmente. Fujiko mi fa pesare un po’ la sua situazione di vantaggio, facendomi dondolare le chiavi davanti al naso per un po’, ma alla fine ha la bontà di slegarmi. Saluta e se ne va, strattonando Francesca e trascinandosela dietro.

fuga_002.jpg6) Faccio qualche tentativo per aggiornare i legami, ma qualcosa non funziona. Si tratta forse di lag? Spesso, a Pak, il traffico fa sì che gli aggiornamenti vadano a rilento. Acchiappo Lella, che continua a sghignazzare sotto i baffi (che, voglio precisare, non ha: è solo una di quelle frasi fatte) e me la porto al Little Shop of Kink per provarci con calma. Lì faccio diversi tentativi, resettando, aprendo e chiudendo le manette rugginose di Francesca, ma senza risultati: forse sono Restraint davvero troppo vecchi per poterli aggiustare senza rimandarli in fabbrica per una sostituzione. Mentre sto dandomi da fare, sento una manina che mi sfiora il polso, mi volto di scatto e vedo Lella che ha in mano le chiavi delle mie manette. Per chi non lo sa, un Restraint appena resettato ha, di default, le chiavi a disposizione. E quella briccona ne ha approfittato.

7) Devo agire in fretta. Mi divincolo e faccio scattare la serratura delle manette di Lella legandole le mani. Le blocco immediatamente l’interazione con l’ambiente (il cosiddetto “touch”) perché non possa fare altri danni, ma soprattutto per avere una leva che mi metta in grado di trattare la restituzione delle chiavi. Mi accingo a ordinarle di slegarmi, ma Lella cede al raptus: in un attimo, mi ritrovo ammanettata, anche io con l’interazione bloccata. E per giunta costretta in mouselook, vale a dire la modalità per cui posso vedere il mondo solo “in soggettiva” e non in terza persona. Come è possibile? In teoria, senza “touch”, Lella non avrebbe potuto più toccarmi le manette. Ma i menu dei Restraint restano aperti per svariati secondi e a quanto pare Lella ce lo aveva ancora aperto. Quando i nostri due menu si chiudono, non c’è più nulla che possiamo fare per riaprirli, ed ecco il bel risultato. Lella legata da me, senza touch. Io legata da lei, senza touch. Se giocassimo a scacchi, dovremmo dirla patta, ma poiché siamo entrambe legate la situazione assomiglia di più a uno scacco matto incrociato.

8) Per liberarmi, ci vorranno delle ore e non voglio farlo qui. Ma come posso tornare a casa? Se mi teleportassi a Winsconsin mi ritroverei, legata, nello spiazzo davanti alla prigione, che è il landing point della sim. Salire a casa, sulla mia nave volante, mi sarebbe impossibile, perché così legata non posso volare… e le manette che indosso sono talmente vecchie che mi impediscono anche di usare il MossTP per arrivare a destinazione. Non mi pare il caso, non col traffico che, in questo lungo ed entusiasmante agosto, c’è nella nostra land: già mi immagino le risate dei prigionieri e dei visitatori nel vedere la terribile Win legata come una carcerata qualsiasi. Poi, però mi viene un’idea. Per una felice combinazione, il giorno prima ho rapito Franca Poper e l’ho legata ben bene, assicurandola a una colonnina sulla tolda della mia nave. Ci vorrebbe tutto un altro post per spiegarne i motivi, ma il fatto è che ora Franca è online. Grazie al cielo, pur avendole bloccato praticamente tutto, le ho lasciato aperto un canale di comunicazione IM con me, così posso chiederle un TP.

scacco1.jpg9) Arrivo sul ponte di casa mia. Franca, legata, mi guarda incuriosita. Tippo a mia volta Lella, e ci ritroviamo in tre, tutte legate, tutte impossibilitate a liberarsi a vicenda, ma almeno nella sicurezza di casa mia. Ma a me resta ancora una possibilità: il Mars Ring di Lella posso controllarlo anche via chat e, ovviamente, lo faccio, limitando i suoi movimenti a un raggio di 5 metri. Ora so che non potrà andarsene fino a quando non lo vorrò io. E, ovviamente, nevicherà all’inferno prima che io la lasci fare un passo senza essermi prima slegata. Passano così molti minuti, durante i quali faccio quel che posso per slegarmi. Ma sono fuori allenamento, e queste manette sono davvero rugginose. Né Lella né Franca possono fare niente per me e Andromeda è offline. Passeranno ore prima che riesca a liberarmi.

scacco2.jpgscacco3.jpg10) Richiamata dalla sua RL, Lella saluta e si scollega. Resto sola con Franca, ad aspettare di riprendere le forze per liberarmi, quando, sorpresa, compare online Kadira DeCuir. La convoco subito e, mentre Franca a sua volta si scollega, io passo a Kadira una copia della Real Key antica e le spiego come deve comportarsi. Kadira non ha esperienza di queste cose, e le spiegazioni sono lunghe e laboriose. Quella sera, mi scollego restando legata. Ma la mattina dopo ritrovo la mia canadesina online e riprendiamo il lavoro. Fino a quando, proprio un attimo prima che debba nuovamente staccare per un impegno RL, Kadira riesce a slegarmi. È finita. Sono di nuovo libera e quando Franca e Lella torneranno online mi ritroveranno pronta a raccogliere le loro chiavi e a fare di loro ciò che mi dice l’ispirazione del momento.

Ecco tutto. Sembra complicato? Beh, niente in confronto con certe situazioni ancora più aggrovigliate: e anche questo breve e schematico racconto sfiora senza approfondirle una serie di storie parallele molto complesse. Il motivo per cui Franca si trovava e si trova tuttora legata sulla tolda della mia nave, ad esempio. Quello per cui, mentre mi trovavo a Pak con Fujiko che mi teneva per il guinzaglio, ho ricevuto da Belias un IM ironico in cui mi faceva uno sberleffo. E Kadira? Due giorni dopo i fatti che ho appena finito di raccontare, ho scoperto che una delle nuove guardie del WCF, Nixus Braveheart, è padrona del suo Mars Ring e ha sofferto molto quando io l’ho collarata: un’altra situazione complessa, risolta poi a colpi di IM, di incontri e di scambi di notecard (dico solo che Kadira ora è tenuta a portare il mio collare solo quando è al WCF ma che Nixus ha diritto di convocarla a sé in qualunque momento, col mio benestare).

wanted.jpgE nel frattempo, Jelena è tornata dal suo viaggio di nozze. Ieri è ricomparsa Lorella. Clelia e Franca, che si erano sposate e poi avevano divorziato, sono tornate insieme e al momento si trovano entrambe ben legate, una di fronte all’altra, su a casa mia. E qualcuno ha cominciato ad affiggere, alla prigione, manifesti in cui la sottoscritta e alcune delle guardie più attive risultano ricercate per crUmini cont_o l’umanitTà! Tutto accade velocemente, e nessun diario può tenerci dietro. Non è anche questo il bello della nostra Seconda Vita?

Dimmi tutto

Un lungo interrogatorio a qualcuno che ha qualcosa da nascondere e che fino all’ultimo cerca di non confessarlo. Fino a capire cosa si intende, al WCF, per fiducia.

Kadira_008.jpg

Una breve premessa a quello che sarà essenzialmente la trascrizione di un lungo dialogo. Kadira DeCuir, una giovane canadese, è entrata da qualche giorno a far parte dello staff di guardie del WCF e ha creduto di far cosa buona e giusta offrendomi il suo collare e giurandomi fedeltà e rispetto. Non che le guardie siano tenute a questo – a me basta che compiano il loro dovere – ma poiché Kadira sembrava tenerci davvero, ho accettato di prendere le sue chiavi e ho avuto modo di apprezzare la cura con cui si è subito dedicata ai suoi compiti alla prigione. Fra l’altro, Kadi è doppiamente preziosa per noi, sia perché parla bene il francese, sia perché la sua posizione RL fa sì che possa coprire fusi orari diversi da quelli delle guardie europee, riducendo il rischio che qualche prigioniero, diciamo, extracomunitario passi lunghi periodi di solitudine in cella.

Kadira_001.jpgIl problema è, come spesso accade, la mia adorata, pestifera, indisciplinata Andromeda. La quale, in una sera di noia dello scorso weekend, approfittando del fatto che io fossi offline, si è portata Kadira in una piattaforma di lavoro situata alcuni chilometri in verticale sopra la prigione e se l’è con lei spassata un po’. Niente che le fosse esplicitamente proibito, beninteso. Ma, decisamente, qualcosa di cui Kadira avrebbe dovuto parlarmi, visto che mi aveva appena giurato fedeltà assoluta e rispetto: Andro, durante il loro lungo e appassionato abbraccio, le aveva addirittura mormorato che io non sarei stata troppo contenta se lo avessi scoperto… e Kadira le ha sussurrato, mugolando di piacere, che avrebbe tenuto la bocca chiusa.

Tutto questo l’ho appreso dallo SPY con cui controllo costantemente quello che accade ad Andromeda – cosa di cui Andro è a conoscenza, ma Kadira evidentemente no. Così, ricollegandomi, le ho chiesto un rapporto dettagliato sulle sue attività del weekend trascorso, e la mattina dopo l’ho letto con attenzione. Manco a dirlo, nonostante elencasse con cura i prigionieri che aveva arrestato e gli incontri che aveva fatto, quello clandestino con Andromeda non vi appariva. Così l’ho portata, con discrezione, nella sala degli interrogatori dove, con Lella accanto, ho cominciato a girarle attorno come uno squalo attorno a un naufrago del Titanic. Qui sotto, un estratto del nostro colloquio.

Kadira_002.jpg[2009/08/17 5:56]  Win: Dunque, Kadira… ho qui il tuo rapporto…
[2009/08/17 5:56]  Kadira DeCuir: La sua ragazza è a sua disposizione, Signora
[2009/08/17 5:56]  Win: Mi compiaccio di come hai gestito l’arresto di due prigionieri… ottimo lavoro
[2009/08/17 5:57]  Kadira DeCuir: Grazie, Signora
[2009/08/17 6:00]  Win: Ora… sei sicura di avermi detto tutto quel che dovrei sapere?
[2009/08/17 6:01]  Kadira DeCuir: Questa ragazza ritiene di averle detto tutto ciò che è accaduto all’interno del WCF, Signora
[2009/08/17 6:01]  Win carezza i capelli di Lella mentre parla a Kadira
[2009/08/17 6:01]  Lella Demonia si appoggia alla mano della signora inginocchiandolesi a fianco
[2009/08/17 6:02]  Kadira DeCuir: C’era una porta rotta in una cella e la sua ragazza ha mandato un IM a Miss Andro che l’ha aggiustata, Signora
[2009/08/17 6:03]  Win: Anche questo è stato un buon lavoro, Kadira… qualcos’altro?
[2009/08/17 6:04]  Kadira DeCuir: Solo lievi problemi tecnici, Signora. La sua ragazza ha sempre tenuto addosso il collare e usato solo RLV senza mai usare il viewer normale, Signora
[2009/08/17 6:05]  Win sospira e annuisce: “Mmm… questo lo sapevo già”
[2009/08/17 6:05]  Kadira DeCuir: In effetti, la sua ragazza è felice di poter vivere sempre RLV indossando il suo collare, Signora
[2009/08/17 6:05]  Win: E tuttavia… ho la sensazione che tu qualcosa mi nasconda… ricorda che una schiava deve riferire tutto alla sua padrona, Kadira
[2009/08/17 6:06]  Kadira DeCuir: Come lei sa, Signora, questa ragazza obbedirà a ogni suo comando
[2009/08/17 6:07]  Gli occhi di Win penetrano quelli di Kadira come se volessero entrarle nel cervello
[2009/08/17 6:08]  Kadira DeCuir non ricorda altro che riguardi il WCF, Signora
[2009/08/17 6:09]  Win solleva la sopracciglia simulando sorpresa: “Oh… mmm… mi sono persa qualcosa? La tua schiavitù verso di me sarebbe limitata al WCF”?
[2009/08/17 6:10]  Kadira DeCuir: Quando è sul WCF, sì, Signora; ma questa ragazza ha molti amici fuori dal WCF, come scritto nel suo profilo, ma il suo nome è in cima, Signora
[2009/08/17 6:11]  Win: Hai detto una frase interessante… vuoi dire quando sei “sul” WCF…

Kadira_003.jpgKadira_004.jpgOmetto un pezzo di discussione. Dopo aver indossato il mio collare, Kadira mi racconta di aver visitato assieme a un’altra nostra guardia, Echo Foxclaw, le prigioni di Lendar e di Pandora, con l’idea di rapire qualche prigioniero laggiù e portarlo da noi. “Devi fare molta attenzione a Pandora”, le dico guardandola negli occhi. “Andromeda ed io abbiamo dei trascorsi, lì. Fu un RP molto delicato e non voglio che quelli di Pandora possano pensare che vogliamo disturbare il loro RP in qualche modo”. Kadira annuisce, poi mi chiede se voglio farle indossare una cintura di castità.

[2009/08/17 6:21]  Win: Non abbiamo finito, Kadi
[2009/08/17 6:21]  Kadira DeCuir: Capisco, Signora. Questa ragazza è a sua disposizione
[2009/08/17 6:22]  Win: Ok… ora mi hai detto TUTTO quello che dovrei sapere, Kadira?
[2009/08/17 6:22]  Kadira DeCuir: La sua ragazza crede di sì, Signora
[2009/08/17 6:22]  Win si china sul tavolo, verso Kadira. Dietro agli occhiali neri, i suoi occhi restano imperscrutabili
[2009/08/17 6:24]  Kadira DeCuir resta in silenzio, sapendo di aver detto tutto ciò che ricorda sul WCF
[2009/08/17 6:24]  Win: Kadira, sei proprio, PROPRIO sicura di avermi detto tutto quello che ti è successo mentre eri SUL WCF?
[2009/08/17 6:25]  Kadira DeCuir: La sua ragazza pensa di sì, Signora
[2009/08/17 6:25]  Win comincia a frugarsi nelle tasche della giacca e ne estrae un piccolo registratore. Preme un bottone e riarrotola il nastro.
[2009/08/17 6:27]  Kadira DeCuir ascolta
[2009/08/17 6:27]  Win alza lo sguardo e preme “play”. Una voce familiare emerge dall’altoparlante
[2009/08/17 6:28]  Registratore: “[Kadira DeCuir : Questa ragazza è di sua proprietà perché lei possa usarla, mia Mistress]”
[2009/08/17 6:28]  Kadira DeCuir: Questa ragazza potrebbe averlo detto a molte delle Mistresses elencate nel suo profilo, Signora
[2009/08/17 6:28]  Win si sfila gli occhiali e solleva un dito per intimare a Kadira il silenzio. Il nastro prosegue e un’altra voce ne emerge.
[2009/08/17 6:29]  Registratore: “[Andromeda Sawson : certo che lo farò…..]”
[2009/08/17 6:29]  Win: “[Kadira DeCuir : MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM]”
[2009/08/17 6:29]  Kadira DeCuir: Era fuori dal WCF, Signora
[2009/08/17 6:29]  Win preme “stop”. Poi “fast forward”. Non apre bocca.
[2009/08/17 6:30]  Kadira DeCuir: Miss Andro è la guardia che arrestò questa ragazza quando venne al WCF la prima volta, Signora
[2009/08/17 6:30]  Win ignora il commento di Kadira e preme ancora “Play”
[2009/08/17 6:30]  Registratore: “[Kadira DeCuir : La sua ragazza è così fortunata ad averla incontrata, mia Mistress] [Andromeda Sawson : … oh se la Signora Winth sapesse …. non credo che ne sarebbe contenta…..]”
[2009/08/17 6:30]  Lella Demonia osserva Kadira: “Sembra che tu sia nei guai, dolcezza”
[2009/08/17 6:30]  Registratore: “[Kadira DeCuir : Questa ragazza non dirà nulla, mia Mistress]”
[2009/08/17 6:31]  Win preme “stop”. Guarda Kadira, in silenzio, mentre rimette in tasca il registratore
[2009/08/17 6:31]  Kadira DeCuir: questa ragazza ha sempre avuto molto rispetto per Miss Andro; non la chiama Andromeda o Andro ma Miss Andro o Mistress, Signora. La registrazione è fedele e accurata. Miss Andro è questa ragazza sono state insieme per alcuni minuti fuori da questa struttura, Signora
[2009/08/17 6:32]  Win: Queste sono le coordinate del lugo dove è accaduto tutto, Kadira:  “Winsconsin/60/85/4007”. È quasi esattamente sopra di noi. Tecnicamente, è proprio
SUL WCF, non credi?
Kadira_006.jpgKadira_005.jpg[2009/08/17 6:33]  Kadira DeCuir: È un delitto trovarsi con un’amica fuori dal WCF, Signora?
[2009/08/17 6:33]  Win carezza le guance di Lella, tenendo gli occhi fissi su Kadira: “Qui sono io a fare le domande, Kadira. E ora te ne farò una. Ascolta di nuovo questo nastro”
[2009/08/17 6:34]  Win fa tornare il nastro indietro e preme di nuovo “play”
[2009/08/17 6:34]  Registratore: ” [Andromeda Sawson : … oh se la Signora Winth sapesse …. non credo che ne sarebbe contenta…..] [Kadira DeCuir : Questa ragazza non dirà nulla, mia Mistress]”
[2009/08/17 6:34]  Kadira DeCuir: In questo caso, la sua ragazza è colpevole di omissione nel suo rapporto, Signora. Non era consapevole di trovarsi
sul WCF quando la cosa è accaduta
[2009/08/17 6:34]  Win: Omissione? Era un elemento, ma non è solo questo, Kadi. Guardami negli occhi e rispondi attentamente – DOPO che avrò finito di parlare io.
[2009/08/17 6:36]  Kadira DeCuir annuisce obbediente
[2009/08/17 6:36]  Win: Andro ha detto chiaramente che avrei potuto non essere contenta di quanto era successo. Tu le hai detto che avresti tenuto il segreto e che non avresti parlato…
[2009/08/17 6:36]  Win: …ora dimmi… tacere di qualcosa che avrebbe potuto essere contro la mia volontà… è il modo di comportarsi di una buona schiava?
[2009/08/17 6:36]  Kadira DeCuir: No, Signora
[2009/08/17 6:37]  Win: Ho un’altra domanda, Kadira
[2009/08/17 6:37]  Kadira DeCuir: Questa schiava è rimasta zitta per proteggere Miss Andro perché Miss Andro le ha detto che lei avrebbe potuto essere scontenta e questa schiava voleva proteggere il suo buon rapporto con Miss Andro, Signora
[2009/08/17 6:38]  Win: Kadi, diventerà un problema se continui a parlare quando non sei interrogata
[2009/08/17 6:38]  Kadira DeCuir annuisce obbediente
[2009/08/17 6:38]  Win annuisce a sua volta e riprende: “Tu sai che Andromeda mi appartiene… e certo avrai notato che indossa una cintura di castità. Ora, a cosa serve di solito una cintura di castità?
[2009/08/17 6:40]  Kadira DeCuir: A evitare penetrazione sessuale e a limitare il piacere che una donna può provare con altre persone, Signora
[2009/08/17 6:41]  Win annuisce: “Esattamente, Kadira. E Andro sembra aver tratto piacere dalla tua – mmm… opera, non credi?”
[2009/08/17 6:42]  Kadira DeCuir: Sì, lei ha totalmente ragione, Signora; Miss Andro ha tratto piacere dalle carezze avute da questa schiava, Signora
[2009/08/17 6:42]  Win: Ok, ora ho un’ultima domanda… nella tua obiezione hai detto di aver voluto proteggere il mio rapporto con Andro nascondendo qualcosa di brutto che tu e lei avevate commesso. Ritieni forse che il mio rapporto con le mie schiave valga così poco che preferirei sentire una bugia al posto della verità?”
[2009/08/17 6:44]  Kadira DeCuir: È stato un grave errore di questa schiava, Signora. In qualità di sua schiava, questa ragazza doveva riportarle questo incidente e non l’ha fatto, Signora. Questa schiava colpevole di aver infranto il collegamento di fiducia fra lei e questa schiava, Signora.


Kadira_007.jpgPossiamo tagliare ancora un po’ di conversazione, dopo questa ammissione di colpa. Ma ci tengo a riportare ancora quanto segue.

[2009/08/17 6:51]  Win: Kadira… ho per te un’ultima domanda. Pensi che dovrei concederti la mia fiducia, dopo quanto hai fatto questo weekend? O, riformulando la frase, dopo quello che hai fatto e omesso di fare?
[2009/08/17 6:52]  Kadira DeCuir: Normalmente no, ma questa schiava le dà la sua parola che non accadrà mai più e che riporterà qualsiasi cosa possa accadere fra lei e altri membri del personale del WCF, Signora
[2009/08/17 6:53]  Win si volta verso Lella e nasconde un sorrisetto
[2009/08/17 6:53]  Win: Che ne pensi, dolcezza?
[2009/08/17 6:53]  Lella Demonia risponde al sorriso: “Sembra onesta, ora”
[2009/08/17 6:53]  Kadira DeCuir: Altrimenti, se lei non ha più fiducia in lei, questa schiava non potrà più restare al WCF perché non gode della sua fiducia e la fiducia è importante, Signora
[2009/08/17 6:53]  Win ride ad alta voce a quest’ultimo commento
[2009/08/17 6:54]  Win: Una cosa è certa… ha veramente una faccia di bronzo.

Kadira_009.jpgMi alzo, mi avvicino alla sedia di Kadira. Sollevo la mano come per colpirla, ma gliel’appoggio sulla guancia: “Kadira… voglio crederti”. Kadira respira, comincia a piangere di sollievo: “Signora, la sua schiava è pentita per l’accaduto, le chiede scusa più profondamente possibile e implora il suo perdono, Signora; si sente così colpevole, Signora”. La consolo: “È proprio così che devi sentirti, Kadira, e farò sì che tu paghi per questo. Dopo di che, avrai il mio perdono”.

Basta così, per oggi. Kadira si è fatta 24 ore nella posizione illustrata dalla foto, obbedendo all’ordine di rispondere ai visitatori che le chiedessero cosa avesse fatto per meritarsi questa punizione. E sono felice di dire che sembra diventata una guardia modello, al punto che ieri mi è stata utilissima in una situazione complessa. Ma questa è un’altra storia, e la racconteremo più tardi.

 

Tentacoli e relay

Una visita di servizio a fare scorta di freebies si trasforma a sorpresa in un incubo breve ma orribile, nelle mani di un francese perverso ma soprattutto fra i tentacoli di qualcosa di schifoso.

Noel_008.jpg

Giuro che se non fossi io a scriverlo non ci crederei io stessa. Non dopo quello che ho scritto qualche giorno fa raccontando del rapimento di Andromeda ad opera di Greennote, e di ciò che mi è toccato subire per poterla riavere con me. Io stessa, se leggessi le righe che seguono, non esiterei a dire: “Vabbe’, stavolta Win se l’è palesemente cercata, parlava di tentazioni, è andata a caccia di guai e li ha subito trovati”.

wave_002.jpgfrancaclelia_002.jpgBritevisita_001.jpgcleliastatua.jpgEbbene no, non è affatto così. Certo, la visita della scorsa settimana alla Sin Labs era stata un azzardo calcolato (checché ne dicano quelle pettegole di Francesca72 e Mandrashee, che stanno ancora ridendo) e certo, l’incontro con Greennote mi aveva lasciata per qualche ora un pizzicorino di eccitazione che da tempo non avevo più provato. Ma poi i quotidiani affanni mi avevano ripresa completamente: la prigione da gestire, le confidenze di Clelia e Franca, il nuovo viewer Green Emerald da provare, l’arrivo di nuove guardie bravissime ma spesso bisognose di spiegazioni. Fatto sta che ben presto quell’esperienza me l’ero messa alle spalle, tornando a occuparmi delle liste di prigionieri e, parallelamente, delle lezioni di RLV che sto pubblicando in questi giorni.

Stamattina ho fatto una veloce visita alla prigione, sia per assicurarmi che Gandalf restasse ben legata all’ingresso in modo che potessi usarla come modella per il post sui Timer, sia per controllare che tutto andasse come doveva. Ho incrociato Kadira DeCuir, nuovissimo acquisto francofono del WCF (prima o poi dovrò preparare un bel post riassuntivo dedicato a tutto il nostro validissimo staff… che cresce di giorno in giorno, facendo del Winsconsin Correction Facility, almeno in questi caldi giorni estivi, una delle rarissime prigioni su SL dove la quantità di guardie disponibili online è spesso superiore a quello dei prigionieri!) e scambiato qualche chiacchiera con Luana Umia e con Tanja Roxley. Il caso di Tanja è interessante: ieri si è intrufolata fra le guardie spacciandosi per un’ispettrice di un fantomatico governatore. “Te la faccio ritrovare impagliata”, mi ha sussurrato all’orecchio Francesca Miles (con Luana, il più fresco nuovo acquisto del nostro staff di secondine) prima che io mi allontanassi per una commissione, e in effetti così è stato: rivelatasi colpevole di omicidio, Tanja è stata immediatamente arrestata e tradotta in cella per scontare una sentenza severa.

Poiché abbiamo scoperto che il suo traduttore istantaneo ha, come non voluto effetto collaterale, quello di bypassare la funzione che nel collare della prigione permette di impedire ai detenuti di udire quello che si dice attorno a loro, ho deciso che fosse il caso di andare al negozio di Susan Daviau per rimpinguare la mia scorta di bavagli, manette e tappi per le orecchie freebie (roba che, quando necessario, passo ai niubbi che ancora non possono permettersi la roba di Marine). Stavo per l’appunto impacchettando i miei “acquisti” quando mi sono trovata all’improvviso trascinata via, incapace di controllare i miei passi come se qualcosa mi controllasse.

Noel_004.jpgNoel_002.jpgNonostante qualche attimo di smarrimento, non mi è sfuggita l’espressione strana di un figuro vestito di nero che sembrava guardarmi con l’aria sinistra. Ma non ho avuto tempo di affrontarlo: in pochi istanti mi sono ritrovata chiusa in una gabbia, senza la possibilità di liberarmi. E finalmente ho capito cosa stava succedendo.

Il Restrained Life Viewer, di per sé, non fa nulla di davvero miracoloso a chi non indossa restraints che siano lockable. Al di là di qualsiasi gioco di ruolo, mettersi addosso manette con chiavi a disposizione diventa, tacitamente, un invito alla cattura – una scelta consapevole di vulnerabilità che ci mette alla mercé di eventuali (e in realtà rarissimi) rapitori. Tuttavia, nella realtà, esistono infiniti modi per catturare qualcuno e i fantasiosi creatori di strumenti RLV hanno trovato da tempo il modo per far sì che anche questi oggetti, pur non indossati, possano essere utilizzati per costringere qualcuno in situazioni potenzialmente difficili. Basta che il soggetto, la potenziale vittima, indossi sempre un relay, vale a dire un aggeggino che faccia da ponte fra la trappola e l’avatar da intrappolare… prendendone, se del caso, il controllo.

Noel_006.jpgNoel_007.jpgUn relay può essere spento (non risponde alle richieste) oppure settato in due modi fondamentali: Request (se interpellato da un oggetto, il relay chiede a chi lo indossa se deve accettare la richiesta oppure no) o Auto-ON (o Auto-Accept: vale a dire che il relay risponde sempre di sì a qualsiasi richiesta, senza che chi lo indossa abbia alcuna scelta). Dato il modo in cui io vivo la mia Second Life, sono convinta che l’unico modo sensato di utilizzare un relay sia quest’ultimo: dopo tutto, nessuno è invulnerabile o inafferrabile, e ritengo che anche la mia posizione di proprietaria di prigione non faccia di me una superdonna che passa indenne attraverso le gabbie o si strappa le manette come la donna bionica. Salvo rare eccezioni, quindi, il relay che porto sempre su di me è costantemente acceso e pronto ad accettare tutto. Il che, stamane, si è rivelato fatale.

Il mio catturatore si chiamava Noel Xxxxxx [nome rimosso su sua richiesta], un francese di poche parole. Senza darmi alcuna scelta, mi ha teletrasportata di forza dal negozio di Susan fino a casa sua – una skybox in una land che non conoscevo – e, dandomi appena il tempo di visualizzare correttamente quello che mi circondava, mi ha spinta verso un oggetto dall’aria minacciosa che, con un sorriso sardonico, lui ha chiamato “Le ali del desiderio”. Ho provato a divincolarmi, ma in pochi istanti, dall’orrendo piedistallo sono spuntati tentacoli che mi hanno ghermito braccia e gambe, immobilizzandomi completamente. E solo a quel punto ho cominciato a rendermi conto di essere nei guai, e guai grossi.

Noel_009.jpgNoel_010.jpgNoel_014.jpgDa quando passo parte del mio tempo su Second Life, sono sempre riuscita a tenere a bada i potenziali stupratori: ricordo che una volta, in un bar malfamato di cui mi aveva parlato Cerdita, accettai una bevanda da una persona che non conoscevo, che tentò di approfittarsi di me… ma ebbi la fortuna di riuscire a fuggire appena in tempo. La mia disavventura nella terra di Roper Binder ebbe un lieto fine grazie all’intervento di Alison Balut… se ci penso bene, l’unico uomo che, diciamo, abbia avuto occasione di prendere da me qualcosa che non avevo alcuna intenzione di dargli, fu Jaron, in quella terribile notte a Ratmaw – ma a posteriori devo riconoscere che, per essere il guardiano di una cella in cui io mi ero stupidamente lasciata intrappolare, aveva saputo contenersi.

Non è andata così con Noel. Non ho capito se fosse lui a controllare l’orrendo essere tentacolato che si annida nel piedistallo, oppure se questo agisse seguendo qualche repellente istinto. So che mi sono vista strappare di dosso il mio amatissimo abitino Mondrian, che ho sentito un tocco viscido sulle cosce, che qualcosa mi tirava indietro il collo, le braccia, le gambe… so che ho lottato finché ho avuto forze, e anche dopo, cercando di ritrarmi, di impedire a quella cosa di… non riesco neanche a trovare le parole… di prendermi, di esplorarmi, di… di farmi cose che a stento riesco a ricordare perché troppo, troppo lontane da tutto quello che avevo provato fino ad ora.

Noel sorrideva, mentre la cosa si avventava su di me come in preda a una sorta di fame perversa, ancestrale e… e aliena. Sorrideva, si godeva lo spettacolo, l’infame, e non faceva nulla per nascondere la sua eccitazione. Sbattendomi disperata, col fiato corto, io lo imploravo di liberarmi ma lui si divertiva a ripetere che ero sua prigioniera, che non potevo fare nulla per fuggire. Ed era vero, purtroppo: il TP era disabilitato, non potevo alzarmi… potevo solo restare lì, preda di quei tentacoli che mi invadevano, mi violavano, mi sporcavano di umori vischiosi che, se non fossi stata travolta dall’orrore, mi avrebbero costretta a conati di vomito.

Noel mouselook.jpgNoel_015.jpgNon so quanto sia durata – credo che nella mente, in certi casi estremi, possa scattare a volte una qualche forma di protezione dalla follia… qualcosa che permette di staccare, di estraniarsi da quello che sta succedendo… soprattutto quando, come in questo caso, la realtà è più vicina a un incubo delirante. Ricordo che Noel ha proposto di liberarmi offrendomi, in cambio, di lasciare che fosse lui a farmi quello che mi stava facendo la creatura schifosa al suo servizio… credo di aver mormorato una debole accettazione… tutto pur di liberarmi da quelle “Ali del desiderio” (ma desiderio di chi? di cosa?), ma credo di aver parlato troppo piano perché potesse sentirmi… ricordo che mi ha promesso di liberarmi se in cambio gli avessi assicurato che sarei andata da lui, in futuro, quando mi avesse chiamata… e che, dopo aver mormorato fra me e me che una promessa estorta in questo modo non è vincolante, ho detto di sì, ho promesso qualsiasi cosa, senza pensare, pronta a tutto per avere una chance di scappare…

…e lui mi ha liberata… per un attimo… sono caduta a terra, sporca, sconvolta, incapace quasi di muovermi… ho cercato di sollevarmi per fuggire… e mi sono sentita trascinata invece a un piano inferiore della casa… spinta a terra, dove mi sono rannicchiata in posizione fetale, quasi rassegnata al mio destino… mentre Noel si avvicinava e mi guardava, torreggiando su di me, con espressione soddisfatta… commentando: “Mi piace averti ai miei piedi”…

Noel_016.jpgNoel_017.jpgPoi… qualcosa deve essere successo… mi sono accorta di avere di nuovo la forza di alzarmi, ho atteso qualche istante mentre lui si metteva ad armeggiare con una specie di croce montata accanto a un grande letto… e infine, chiamando a raccolta le ultime forze, ho fatto uno scatto disperato verso la porta di camera sua. Ho corso, corso senza voltarmi, e non posso dire se Noel mi abbia inseguita o se avesse già preso da me tutto quello che voleva. Mi sono lanciata verso la balaustra della sua skybox, mi sono gettata nel vuoto, sono sprofondata nel mare sottostante… e, finalmente, mi sono trovata sola, i TP di nuovo a disposizione, libera di tornare a Winsconsin, al sicuro.

Ho incontrato Pene, nell’oasi dei pirati che sta arredando sulla spiaggia fuori dalla prigione… mentre mi buttavo addosso un pesante mantello, e un paio di occhiali che mi nascondessero gli occhi arrossati, le ho raccontato la mia avventura. Mi sono fatta abbracciare, consolare. Ho annuito quando Pene ha mormorato la parola “vendetta”.

Noel_018.jpgNoel_020.jpgNoel_021.jpgNoel_022.jpg

E sono tornata, zoppicando, verso Winsconsin. Verso le docce che abbiamo installato nel cortile, verso una cascata d’acqua che portasse via tutto l’orrore di questa mattina… lasciando solo, come dice il personaggio di Claudia Cardinale in “C’era una volta il West”, un piccolo, schifoso, ricordo in più. Quel che è successo è successo, ma io sono più forte. Io sono Win. Io ho Lella, Andromeda, Jelena e Lorella. E sono riuscita a tornare a casa.

 

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[Lezioni di RLV] I timer

Seconda lezione dal blog di Marine Kelley, con tutto quel che avreste voluto sapere sui timer ma non avete mai osato chiedere. Con esempi pratici, naturalmente. Le immagini che ho aggiunto si riferiscono non all’esempio scritto da Marine bensì alla sorte che in questi giorni sta subendo Gandalf Willenov, assidua frequentatrice del WCF cronicamente (e allegramente) disattenta alla sorte delle sue chiavi. Se la incontrate in queste ore e in questa posizione, date un’occhiata ai suoi polsi. Scommettiamo che le sue chiavi sono a portata delle vostre mani?

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(Gandalf e due nuove guardie, la canadese Kadira DeCuir e l’italiana Luana Umia)

 

Salve e bentornati a questa serie di lezioni sui RealRestraint. Oggi parleremo di timer. Dò per scontato che abbiate letto la lezione precedente sulle chiavi. Chi non l’ha fatto è pregato di provvedere ora: è necessario averla letta per capire i concetti che affronteremo qui sotto.

TutLocking5.jpgmenu.jpgChe succede se legate una vostra amica che ha perso una scommessa ma non siete sicure di poter essere online quando lei ha bisogno di essere liberata (e notate che non ho scritto “quando vuole essere liberata”)? In questo caso, avete bisogno dei  timer. Ricordate quei pulsanti “No timer”, “+30 mn” e “+3 h” nella seconda pagina del menu? Prima di spiegare a cosa servono, lasciatemi spiegare che cosa significhi timer.

Di default, quando un restraint viene chiuso a chiave, l’idea è che rimanga locked fino “alla fine dei tempi”, oppure “fino a quando chi ha le chiavi decide di aprirlo”. In altre parole, il restraint non ha un timer di default, o meglio ne ha uno infinito. Ma quando si comincia ad aggiungere minuti, il timer parte da zero e immediatamente viene accresciuto del tempo specificato. Col passare dei minuti, il timer decresce lentamente fino a tornare a zero. Quando si arriva a zero, la prigioniera recupera le chiavi ed è in grado di liberarsi. Fino a quel momento la chiave resterà fuori dalla sua portata.

Ora, forse avete notato che una volta attivato un timer sul menu si vedono sempre due tempi, non uno soltanto. Beh, semplice, il primo cresce e segna il tempo che, fin qui, avete passato legate. Il secondo decresce, ed è il tempo che dovrete ancora restare legate. Facile. E ce n’è un terzo (Best) che tiene conto del tempo più lungo che avete passato in catene fino a quel momento, in modo che possiate vantarvene con gli amici. Hehe.

Allora, torniamo alla vostra amica che ha perso la scommessa ed è ben legata. Non può fare niente con le sue manette, a parte combatterci (il cosiddetto struggle, di cui parleremo in un’altra lezione). Non può allungare il tempo perché non c’è un timer attivo, vale a dire che ha un timer su infinito. Se potesse aggiungere tempo, le basterebbe settare 30 minuti ed aspettarne la scadenza per ritrovarsi libera – sarebbe troppo facile. Invece no, non può fare nulla – ma rivuole le chiavi per potersi slegare da sola, qui e ora. Certo, se le lasciaste le chiavi (con leave keys), potrebbe in effetti slegarsi.

Noel_023.jpgMa voi, invece, le cliccate sulle manette e, con “More…”, aprite la seconda pagina del menu. Supponiamo che vogliate fare un po’ la bastarda con lei e farle uno scherzetto: per cui vi limitate a cliccare “+30 mn”. Che succede? Le manette “dicono” che al loro timer sono stati aggiunti 30 minuti, e che pertanto resteranno chiuse (locked) per 0:30:0 – un totale di 30 minuti. Fin qui tutto bene. La vostra amica sogghigna perché si fa l’idea che siate una tenerona. Solo mezz’ora, pfui!

Questo timer particolare conta solo il tempo passato online (non sono tutti così: ad esempio il plugin RL Timer conta il tempo indipendentemente dallo status online). Ciò significa che la vostra amica dovrà resistere mezz’ora legata. Certo, potrà sempre andare AFK (Away From Keyboard, lontana dalla tastiera) ma sarà comunque una mezz’ora in cui non potrà andare da nessuna parte. Anche se si scollegasse da Second Life, e si ricollegasse un’ora dopo, non si troverebbe magicamente libera. Le manette resteranno chiuse mezz’ora perché voi così avete deciso.

Ma la piccola peste continua a sogghignare, e magari vi sta sfidando. Potrebbe essere un buon motivo per imbavagliarla prima che si metta nei guai. Invece… premete “+30 mn” un’altra volta. Che succede ora? Le manette dicono che sono stati aggiunti altri 30 minuti, facendo crescere il tempo a un’ora. Adesso la vostra amica non sorride più, anzi, vi guarda furiosa! Poverina. Naturalmente non c’è nulla che possa fare per fermarvi.

Noel_024.jpgE la chiave? Ovviamente, vorrebbe riaverla – forse un’ora le sembra troppo lunga. Ebbene, restituiamogliela, questa chiave! Premete “Leave Keys” nella prima pagina del menu. Adesso cosa può fare? Può prendere la chiave e slegarsi? Niente affatto. La chiave se ne sta lì, in bella vista e a portata del primo che passa, ma lei è impossibilitata ad usarla. Tutto quel che può fare è cercare di slegarsi dibattendosi (struggle), oppure allungarsi il timer! Qualcosa che non poteva fare, prima, fino al momento in cui non siete state voi ad attivare il timer.

Adesso è il momento di farle capire chi comanda. Riprendete la chiave toccando le manette e premendo il pulsante “Take Keys”, recuperando il diritto esclusivo di accesso alle sue manette (e togliendolo a eventuali terzi), poi andate alla seconda pagina del menu e premete il pulsante “+3 h”. Ed ecco che il suo sguardo, da furioso diventa, invece, implorante. Certo non la lascereste mai legata per 4 ore! …vero?

Noel_025.jpgCerto che potete, e certo che lo fate. Forse non fate log off, ma ve ne andate a spasso sapendo che la vostra amica è al sicuro e ben legata nella vostra casa. Ogni tanto, se ne avete voglia, andate a vedere come sta, magari ve ne andate AFK per fare qualcosa in RL. Fino a quando il timer non sarà scaduto. In quel momento, ovunque siate, riceverete un messaggio dalle manette (“Time over, Pinco Pallo is given the keys to her blah blah back“) che vi informa che il tempo è scaduto, che l’amica ha riavuto le sue chiavi e che ora è in grado di slegarsi da sola. Ora può farlo, perché le è stato reso “pieno accesso” (ha la chiave, e non è sotto timer).

E si libera, per cui… forse ora è il momento di… uh… scappar via… di corsa!

Marine

PS: Conosco una persona che si è fatta legata 1800 ore di seguito. Una roba come 4 ore al giorno, tutti i giorni, per oltre un anno. Chi vuole provare a battere il suo record?

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

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[Lezioni di RLV] Le chiavi

Quella che segue è la prima puntata di una serie di lezioni di Marine Kelley sull’uso dei suoi prodotti, i legami Real Restraints. Come ben sa chi segue queste pagine, sebbene esistano ormai innumerevoli prodotti analoghi, io continuo a ritenere quelli di Marine i più affidabili e facili da usare. Senza contare il fatto che è stata lei a inventare, ed è lei che mantiene e aggiorna, quel Restrained Life Viewer che rende le esperienze bondage su Second Life insuperabilmente intense (e che fra l’altro è requisito essenziale per poter entrare alla nostra prigione, sia come guardia che come prigioniero). Consiglio la lettura attenta di queste lezioni anche a chi crede di sapere già tutto: io stessa, nel tradurre le righe che seguono, ho scoperto cose che non sapevo e che ho trovato illuminanti. Per qualsiasi dubbio, utilizzate per favore lo spazio dei commenti, in modo che le risposte possano essere utili a tutti. Buona lettura, lascio la parola alla nostra benefattrice, Marine Kelley. Le righe che seguono sono tradotte (e in qualche caso leggermente adattate) col suo gentile permesso.

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Benvenuti alla prima lezione sui prodotti RealRestraint. Nelle righe che seguono verrà spiegato cosa sia un restraint, come chiuderlo a chiave, cosa siano le chiavi e perché i RealRestraint non prevedano il concetto di “proprietà” (ownership).

Prima di tutto, qualche premessa importante… Gli oggetti di cui parliamo sono restraint, e servono a “tenere al sicuro” voi stessi o qualche vostro amico. Questo elemento non è necessariamente legato ad alcuna considerazione BDSM, ed è per questo che non useremo molto termini come “sub” e “domme”. Useremo rispettivamente “prigioniera” e “top”. Per semplificare il discorso, dò per scontato che entrambi i giocatori siano di sesso femminile.

Jelenaoggi_001.jpegPer me, “tenere al sicuro” qualcuno significa “averla sotto controllo in qualsiasi momento”. In altre parole, se lasciate la vostra prigioniera incaprettata su un letto per un paio d’ore, al vostro ritorno avete una buona chance di ritrovarla incaprettata sullo stesso letto (anche se magari alquanto furiosa). Nel frattempo possono essere successe molte cose ma, se avete fatto le cose per bene, dovrebbe essere incapace di chiedere aiuto, o anche di liberarsi da sola in vostra assenza.

Ma, ma… in tutto questo dove va a finire il concetto di “sicuro, sano e consensuale”? Che succede se la prigioniera non si diverte più e decide di andarsene? Dopo tutto, si tratta di un gioco, no?

Beh, se per qualsiasi motivo la prigioniera decide di andarsene, è una sua scelta di prendersi la responsabilità di ingrangere le regole e liberarsi barando (“cheat out“). Il concetto stesso di “prigionia” su SL si basa sul presupposto che la prigioniera non vorrà barare, rovinandosi la reputazione (questo sempre che la catturatrice non sia una cretina o una pessima dominatrice che non sa prendersi cura dei suoi prigionieri). Come sicuramente avrete notato, su SL la reputazione è tutto. Se vi fate la fama di qualcuno che non si fa problemi a liberarsi barando non appena comincia ad annoiarsi, finirà che vi troverete a giocare in futuro solo con giocatori occasionali.

Okay, adesso che ci siamo tolti questa luuunga premessa è tempo di cominciare a sporcarci (e legarci) le mani. Tutti i miei prodotti funzionano più o meno allo stesso modo: alcune funzioni base (lock/unlock, prendere/lasciare chiavi, settare i timer, liberarsi con gli struggle) comuni a tutti i restraint, e diversi extra (plugin, animazioni ecc) specifici per ciascun restraint.

Tutti i miei restraint si controllano solo toccandoli, e solo di rado con comandi vocali (anche se alcuni plugin di terze parti lo consentono). Questo avviene perché i miei restraint per le braccia sono in rado di impedire il tocco, il che rende possibile alcuni giochini interessanti di power exchange (controllo reciproco). L’uso di comandi vocali, semplicemente, rovina questi giochi. L’unica vera eccezione è che la persona che indossa un restraint può (quasi) sempre accedervi dicendone, sul canale /77, il nome, parte di esso o anche solo “*”. Il resto del mondo, per utilizzarli, deve essere in grado di toccarlo.

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Quando toccate un restraint e avete accesso (ossia, la chiave è per voi disponibile), vi compare menu con diverse opzioni. La più evidente è… “Lock”.

TutLocking2.jpgChe succede quando cliccate su “Lock”? Beh, in apparenza… non molto. Il restraint dice che è stato “locked” da voi, il pulsante “Lock” diventa “Unlock”, quello “Take keys” (Prendi chiavi) diventa “Leave keys” (Lascia chiavi) perché la chiave di quel restraint è diventata automaticamente vostra… ma a prima vista non è successo altro. Proviamo di nuovo, ma stavolta al rallentatore…

Cliccate su restraint, e compare il menu. Premete “Lock” e il restraint dice “blah blah è stato locked da Pinco Pallo”. In quel momento, però, le chiavi spariscono, il restraint prende nota del fatto che adesso “solo voi avete pieno accesso”, poiché siete voi ad avere la chiave, e la prigioniera è incapace di togliersi il restraint, sempre che usi il viewer RestrainedLife. Nei miei prodotti, il concetto di “accesso” è fondamentale. Avete “pieno accesso” quando avete la chiave, salvo il caso in cui siete voi a indossare il restraint e ci sia un timer acceso [NB: Vedi futuro tutorial sui timer]. Avete “accesso ridotto” se siete voi a indossare il restraint e non avete pieno accesso, e avete “accesso zero” in tutti gli altri casi (se cercate di cliccare sul restraint ricevete un messaggio di diniego, tipo “Sorry Pinco Pallo, you can’t manipulate Pallo Pinco’s blah blah” – ossia, “Spiacente, Pinco Pallo, non sei in grado di manipolare le manette/collare/corde/blablabla di Pallo Pinco”). Queste tre modalità di accesso cambiano i pulsanti che compaiono nel menu quando ci si clicca sopra.

TutLocking3.jpgChe succede, ora che il restraint è locked? Diciamo che si parla di manette: ci si aspetterebbe che vi bloccassero i polsi, giusto? E allora perché le braccia appaiono ancora libere? Ecco a cosa servono i pulsanti nelle prime due file del menu principale. Hanno nomi spesso bizzarri, ma sono piuttosto espliciti. Clicco su “1 Hnd Front”.

Tshkshk shriiik… shrik

Ecco fatto, ora ho le mani ben assicurate sul davanti. Qualsiasi cosa io faccia, resteranno in quella posizione fino a quando non mi verranno tolte le manette cliccando il pulsante “Unlock” – che potrebbe anche non essere alla mia portata, a seconda di chi ha la chiave… In questo caso, l’Unlock è disponibile perché ho “pieno accesso” (ho la chiave e non ci sono timer attivi). Osservate la riga del menu che dice “(by Marine Kelley)” – significa che la chiave è in mano mia. Questo perché quando chiudo a chiave le manette, le chiavi mi vengono date automaticamente, per semplificare le cose.

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Dall’inizio di questo post abbiamo parlato parecchio di “chiavi”… vediamo di chiarire un po’ le cose. La “chiave” non è che un pezzo di informazione contenuta all’interno del restraint, e che gli permette di sapere chi vi ha pieno accesso. La chiave può essere “disponibile” (il menu dice “keys on”) o in mano di qualcuno comunemente chiamato “keyholder” (possessore delle chiavi). Ancora una volta, questo avviene perché non credo che il top possegga le manette: possiede la persona legata da queste, ma non le manette stesse. Non voglio dire con questo di avere qualcosa in contrario all’idea di poter stabilire un owner principale, un owner secondario, eccetera: ma qui cerco di attenermi al realismo, e nella vita reale le manette hanno chiavi, non proprietari. Per questo, su SL è meno drammatico “leave the keys on” (lasciare le chiavi a disposizione) invece che “revocare i diritti di proprietà”. Non lo sottolineerò mai abbastanza: per quel che riguarda il BDSM, i restraint sono solo strumenti per assicurarsi che la priginiera sia sotto controllo. Alcune sub hanno bisogno di un controllo maggiore, altre meno, ma l’ammissione di proprietà sta nella mente, nel cuore e nell’anima della sub, non nell’acciaio che la stringe.

Ma sto divagando. Non c’è altro da sapere sulle chiavi. O le avete oppure non le avete. Se poi siete voi a indossare le manette, e queste sono chiuse e c’è un timer attivo, che abbiate voi le chiavi, o che siano disponibili a tutti, fa poca differenza: non sarete in grado di liberarvi.

Oh, e adesso, che fine ha fatto il pulsante “Lock”? Ho le mani legate sul davanti, ma come posso fare se desidero che le manette siano di nuovo “Locked” senza costringermi in una posa particolare, ma senza doverle aprire? Beh, il pulsante “Lock” si è spostato in una seconda pagina del menu, perché la prima non ha più spazio. Per vederla, cliccate su “More…”. Nella nuova pagina troverete, fra l’altro, parecchie opzioni nuove.

TutLocking5.jpgLe funzioni dei pulsanti “No timer”, “+30 mn” e “+3 h” sono spiegate nella lezione sui “Timer”, mentre quelle di “Block”, “ML” e “Autoref” saranno affrontate in quella sui “restraint per le braccia”.

Per questa volta, chiudiamo la prima lezione riacquistando la libertà. Torno alla prima pagina del menu cliccando il pulsante “Back…”, e poi “Unlock”…

Tshik tshik tshuk

Di nuovo libera! E poiché utilizzo il RLV, tutte le capacità che mi erano state tolte mentre ero ammanettata (in particolare, quella di toccare oggetti che sono molto lontani, e quella di indossare oggetti) mi sono state restituite!

Spero che tutto questo vi sia stato utile a capire i primi rudimenti dei prodotti RealRestraint

Divertitevi,
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

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La lunga estate calda di Winsconsin

Dopo una grande inaugurazione, la nuova prigione è pienamente operativa e in piena campagna acquisti. Qualche annotazione sparsa su queste prime settimane di agosto e su quello che verrà.

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Per una che, come me, non sa costruire quasi niente, è una meraviglia che ogni volta si rinnova e che questa volta è più intensa del solito. È passato poco più di un mese dal sorgere della sim Winsconsin, ma le mie costruttrici di mondi si sono date da fare in modo forsennato – e quel deserto dove, all’inizio di luglio, vedevo sorgere il sole su un orizzonte irraggiungibile è diventato, oggi, una land in continua evoluzione.

viaspettiamo_001.jpgPrima di tutto, naturalmente, la nostra prigione. Jelena e Lella si sono date un da fare maledetto nei giorni delle mie vacanze estive e in quelli che precedevano il matrimonio RL di Jelena – che in questo preciso momento è in pieno viaggio di nozze: anzi, se mi leggi, tesoro… vergognati! Spegni subito il browser ed esci da quell’Internet Café, è un ordine! ;-) Una volta finito il grosso dei lavori, abbiamo aspettato qualche giorno per consentire ad Andromeda di tornare dalle sue vacanze RL e finalmente, lo scorso 29 luglio, la nuova sede del Winsconsin Correction Facility è stata inaugurata con una grande festa. L’immagine qui accanto mostra la facciata con il cartello che annunciava l’evento (e, sullo sfondo, lo schermo gigante che campeggia sulla facciata principale, su cui i cinefili esperti riconosceranno Annabella Sciorra in una bella sequenza bondage del film “Perversione mortale“).

Inaugurazione_009.jpgIo le feste in genere le detesto – in RL ma soprattutto su SL – ma l’inaugurazione del WCF è stata una serata davvero memorabile: è arrivata una tale quantità di amici che siamo riusciti a far crashare la sim, complici anche i bengala e fuochi d’artificio che Jelena aveva piazzato dappertutto e acceso tutti insieme, rischiando fra l’altro di abbattere la casa che mi ha regalato… una stupenda mongolfiera sospesa in perpendicolare proprio sopra alla prigione. Abbiamo ballato, naturalmente, alla musica del DJ Sirius, ma soprattutto ho avuto modo di rivedere persone che da troppo tempo erano diventate solo dei nomi nella mia, sicuramente troppo affollata, lista dei contatti. Alexander Chapman, ad esempio, un vecchissimo compagno di giochi della prima Stonehaven, è venuto insieme alla fidanzata/per Pan Swindlehurst – ed è stato bello riabbracciarlo e ridere di nostalgia pensando a quando, mentre esploravamo insieme i primi rudimenti dei guinzagli RR, lo trascinai in volo sopra una zona no script perdendolo lungo la strada e lasciandolo, abbandonato e legato, in una zona sconosciuta dove non riuscivo più a rintracciarlo.

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Fra le visite più inattese e gradite, quella di Claven Albatros, giunta verso la fine della festa accompagnata da una sua schiava ridotta a poco più che un oggetto. Abbiamo, ovviamente, parlato dei tempi di Mystique. Quando poi, al WCF, ci hanno raggiunte Rossella con Costanza ben legata al guinzaglio, ho avuto l’emozione di assistere all’incontro fra le due mistress che, senza (quasi mai) toccarmi, più hanno segnato in un modo o nell’altro la mia seconda vita.

simcrash_005.jpgsimcrash_009.jpgÈ venuta a salutarmi velocemente anche Mudlark Burns, ormai da tempo definitivamente bionda e, purtroppo, orfana di Halle Westland. Dopo un lunghissimo periodo in cui praticamente non si collegava più, Halle è definitivamente scomparsa da Second Life – voglio dire svanita, cancellata, rimossa dall’esistenza come era successo, quasi un anno fa, a Serenella Abruzzo, inghiottita dal nulla senza un fiato e, almeno da me, mai dimenticata. Sono cose che succedono e che dovrebbero ricordarci come, al di là della nostra personale fragilità di esseri umani mortali, gli avatar di Second Life siano ancora più evanescenti, pronti a dissolversi da un momento all’altro come i sogni all’alba, indipendentemente da quanto ci abbiano saputo far soffrire, gioire o battere il cuore. Perché qualcuno scelga di andarsene senza salutare, non lo sapremo mai: forse manca il coraggio di affrontare il momento dell’addio, forse si fugge da una situazione che si ritiene inestricabile, forse, con crudele superficialità, semplicemente si decide di cambiare vita e ci se ne infischia delle persone che ci hanno voluto bene. Chi lo sa: per quel che mi riguarda, non c’è nulla di peggio che svanire lasciando rapporti in sospeso, lasciando gli amici nel dubbio angoscioso che ci sia successo qualcosa in RL. Penso a Challenge Nakamura, che non si collega a SL dallo scorso marzo e la cui sorte in RL preoccupa me ma ancor di più Tat1ana, l’altra storica Bad Cat, e la mia dolce amica Moss. Challenge, if you ever happen to read these lines, dammit, give us a line in mail, or post a comment down here. Let us kow you are well, please!

Frine.pngUn avatar che è scomparso di recente, ma non senza salutare, è Frine Sapphire. Non provo nemmeno a riassumere tutto quello che le è successo, perché sebbene abbia seguito tutta la storia come testimone e confidente sua, di Jelena e di Franca Poper (una nuova, preziosa, amica della nostra famiglia) non ne sono stata coinvolta al punto da poter arrogarmi il diritto di raccontarla. Sarebbe, del resto, un racconto troppo intricato per le mie modeste capacità di narratrice. Basterà dire che Frine non è più, che si è mutata da qualche settimana in Clelia Saxondale – e che sia lei che Franca vivono ora in due terreni adiacenti nella nostra sim. Tutte e due fanno parte, in qualche modo, della grande famiglia che attorno a Winsconsin sta velocemente coagulandosi, e che include anche diverse altre persone che a vario titolo sono comparse in queste pagine.

Ewyncantina_001.jpegEwyn Raymaker, ad esempio. Dalle prime, timide visite, ai due mesi passati sotto il mio controllo quasi assoluto, ai lunghi allenamenti per un Bondage Ordeal che a tutt’oggi non ha ancora affrontato, Ewyn è diventata sempre più parte del gruppo: ha avuto modo di conoscere e spolpare a dovere Useme, è divenuta la prima delle guardie del WCF che abbia avuto l’incarico nella nuova sede e infine, assieme al fidanzato, ha preso dimora anche lei a Winsconsin, spostando qui una casa che contiene una quantità di opere d’arte che anche il Louvre si sogna. Non ho ancora capito come sia riuscita a convincere  il suo ragazzo – tutt’altro che sottomesso – a seguirla in una land dove, accanto al WCF, sorge il club femdom della nostra Fujiko Atlas, il che rende la zona alquanto a rischio per gli avatar maschi. Ma Ewyn sa essere molto persuasiva, quando occorre, e averla come vicina è un piacere particolare.

FrancescaZhora_002.jpegInfine, proprio accanto alle mura della prigione sorge la casa di Mandrashee Aeon e Francesca72 Allen, la prima una lettrice e postatrice regolare di questo blog, la seconda (sua moglie) la sola Mistress italiana delle Latex Dolls, il gruppo di cui fa parte anche Caliope Mah (nella vita reale, Erika Moak, l’autrice di Eudeamon). Se Mandrashee mi capita in questo periodo di incontrarla raramente, Francesca l’ho incrociata già almeno un paio di volte – cosa che fra l’altro mi ha spinta un giorno a curiosare a Circe in un’area dove mi sono trovata ridotta a bambola muta, sorda e immobilizzata per quasi un’oretta. Un’esperienza che non avevo programmato ma che si è rivelata intensa, riposante come un mini-banishment e che su cui varrà la pena di ritornare in futuro. Forse. Devo dire che la breve disavventura si inscrive nella tentazione che ogni tanto mi riprende di tornare, anche solo occasionalmente, la Win di un tempo…

rapita_001.jpgrapita_002.jpgScacco_001.jpgQuesta tentazione forse è stata risvegliata la settimana scorsa dall’ennesima marachella combinata da Andromeda. La settimana scorsa, per darle un po’ di sollievo dopo mesi di astinenza, le avevo temporaneamente tolto la cintura di castità e lei ne ha immediatamente approfittato per godersi un paio di incontri bollenti. Solo che quando la mattina dopo, appena sveglia, ho letto i log di quanto registrato dallo SPY che tengo sempre attivo nel suo collare, ho scoperto che era stata acchiappata da tale Greennote Freenote. Il quale, dopo averla illusa che le avrebbe mostrato non so ben che diavoleria, l’aveva intrappolata in casa sua e stava procedendo a bloccarle gli IM e ogni altra forma di comunicazione con l’idea di tenerla prigioniera. Mi sono collegata come una furia, ovviamente, ho localizzato Andro, e poi la skybox del rapitore – che ho affrontato con decisione, tenendo a freno la rabbia che mi faceva rimbombare le tempie, decisa a non usare la RK a nessun costo. Solo che Greennote non aveva alcuna intenzione di mollare la preda tanto facilmente e, dopo una lunga serie di schermaglie, ha sospeso Andromeda nel vuoto, a 4000 metri di altezza, minacciando di lasciarla cadere nel vuoto. L’alternativa, mi ha detto, sarebbe stata liberarla: ma l’avrebbe fatto dopo che io avessi accettato di offrire il collo al collare che mi porgeva.

In quasi due anni di Second Life non mi ero mai trovata di fronte a un aut aut del genere. Ho esitato, traccheggiato, ho cercato di guadagnare tempo mentre affannosamente studiavo se ci fosse un modo di liberare Andromeda – la quale, piangendo, mi gridava di non sacrificare per lei la mia libertà perché non se lo sarebbe mai perdonato. Ma quando Greennote ha cominciato a contare da uno a dieci, avvisando che se non gli avessi obbedito, alla fine avrebbe fatto cadere Andro nel vuoto, alla fine ho capitolato. Ho dovuto avvicinarmi, chinare la testa e lasciare che il collare mi scattasse al collo, preparandomi al peggio.

Inaugurazione_002.jpgInaugurazione_003.jpgUn peggio che, fortunatamente, non c’è poi stato: Greennote, somma umiliazione, non usa nemmeno il RLV – ma proprio questo ha probabilmente fatto sì che sia abituato a sessioni di gioco autoconclusive. Insomma, per farla breve, quando la RL lo ha richiamato e ha dovuto scollegarsi, ha liberato sia me che Andromeda, auspicando di riacchiapparci in una futura occasione. Gli ho detto che la futura occasione, almeno finché usa il client regolare, è meglio che smetta di sognarsela. Ma con Andro siamo tornate a casa scosse ed eccitate come non ci succedeva da tanto tempo (al punto da trovarci coinvolte in un rarissimo furto reciproco di chiavi che per qualche minuto ci ha messe entrambe sotto scacco, sotto lo sguardo perplesso di Pene). Di rado capita di incontrare rapitori in grado di gestire un RP decente e non convenuto in precedenza, e Greennote aveva saputo farci paura. Un sentimento che, prese dagli impegni della prigione e di altro, ci è capitato sempre più di rado di provare. E che, lo so per esperienza personale, spesso lascia a covare sotto la cenere dell’eccitazione la brace del desiderio di una dose più forte.

Sarà più forte la tentazione o il senso di responsabilità? Staremo a vedere. Per il momento, Andro è tornata a creare, con Pene, nuove diavolerie da usare nella prigione ma anche da mettere in vendita mentre io mi sto dedicando a rinnovare i ranghi delle guardie del WCF con qualche nuovo acquisto. Ci sono parecchie code da smaltire, visto che le candidature di nuovi prigionieri sono tornate ad affluire copiose nella nostra buca delle lettere. Per fortuna, anche se Tomiko, Lorella e Jelena in questi giorni sono in vacanza, e Fujiko è un po’ presa da altri impegni, alcune nuove guardie come Ewyn e xSandrax Savira stanno dedicandosi a dar nuovo lustro alla fama pericolosa del WCF, il tutto mentre Erie Waffle ed Echo Foxclaw macinano prigionieri con l’energia che già avevano messo in mostra alla vecchia sede.

dopofesta_006.jpglellaggiorna.jpgTra un nuovo prigioniero e un altro, io dedico il mio tempo a Lella, quando la sua RL convulsa le lascia qualche minuto per restare online, o ad amici che hanno bisogno i consigli sul funzionamento del RLV – ormai non passa giorno senza che qualcuno venga a chiedermi qualche lume su come funzionano le Real Key, come si usa questa o quella funzione dei Real Restraint, a cosa serve questo o quel plugin. Quando ho tempo, dare spiegazioni mi piace molto, ma ci saranno periodi in cui non mi sarà più possibile farlo – eppure non voglio rinunciare alla mia opera di evangelizzazione all’uso del RLV. Anche per questo, ho deciso che dal prossimo post questo blog ospiterà la traduzione in italiano delle lezioni che Marine Kelley ha cominciato a pubblicare sul suo blog e che mi ha ufficialmente autorizzata ad adattare nella nostra lingua. I Real Restraints sono ancora troppo poco diffusi nel nostro paese, ed è ora di rimediare. Ne riparliamo da domani.