Le vite degli altri

Il periodo di assenza quasi totale dal metaverso sta per finire, ed è quasi ora. Perché, come al solito, anche quando tu non esisti per un po’ gli altri esistono eccome.

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Speravo meglio, lo confesso: alla vigilia di un importante impegno RL, mi illudevo che avrei avuto qualche occasione in più per mantenere il contatto con l’al di qua virtuale e con le persone che, su Second Life, mi sono vicine.

Non è stato così: mi sono trovata chiusa fuori molto più di quello che era successo all’inizio di settembre. Lontana da vite che continuavano a evolversi, ansiosa di tenermi informata ma, ogni volta che ricevevo informazioni, ancora più ansiosa nel vedere che non potevo dedicare il tempo che avrei voluto ad affrontare una situazione, ad ascoltare una confidenza o a congratularmi per una novità. È per questo che voglio buttare giù qui qualche appunto personale – quasi un promemoria, un aggiornamento, un riassunto di puntate precedenti che non ho vissuto di persona ma di cui mi sento partecipe. Questo sarà uno di quei post-sanatoria, insomma. Suddiviso in capitoletti dedicati ciascuno a persone i cui destini si intrecciano, per un motivo o per un altro, col mio.

 

Frinesera_001.jpegfranca_002.jpgfrancaclelia_006.jpgfrancaclelia_001.jpgfrancaclelia_003.jpgcleliadame.jpgFRANCA E CLELIA

Clelia Saxondale è apparsa su queste pagine per la prima volta con la sua precedente incarnazione, Frine Sapphire, e già questo cambio di identità può far intuire i tumulti che hanno scosso lei e quasi tutte le persone che con lei hanno avuto a che fare. Già una volta ho accennato al fatto che il suo rapporto con Franca Poper si sviluppa con una velocità e a una complessità che scoraggia qualsiasi tentativo della mia tastiera di starci dietro. Dirò solo che, nell’ultimo paio di mesi, ho sentito o incontrato l’una, l’altra o entrambe quasi quotidianamente, e che sono stata parecchio coinvolta nelle loro storie. Basterebbe osservare con attenzione le foto con cui illustro questa pagina, e che raccontano alcune delle fasi in cui la mia e le loro vite si sono intrecciate. Clelia in ginocchio per sua libera scelta, coi polsi liberi, nella mia vecchia casa di Penning. Franca in mano mia in un momento in cui avevo deciso di mettere alla prova, a modo mio, il suo rapporto con Clelia. Scene dal primo matrimonio fra queste due dolcissime ragazze, attratte irresistibilmente una dall’altra e al tempo stesso troppo diverse per riuscire a restare a lungo insieme in modo pacifico. E anche un momento in cui Clelia si trova a casa mia, e stavolta non più per sua libera scelta, perché i polsi sono legati strettamente, e così le caviglie. Un momento fugace, tuttavia, perché – e questo è chiaro da tempo, negli alti e nei bassi – il suo rapporto con Franca è quello che alla fine vince sempre su tutto, inclusa la coerenza del cosiddetto RP. Come nella vita reale, e forse anche più che nella vita reale, anche su Second Life qualsiasi regola vale solo fino a quando ha un senso che valga e la questione è solo ed esclusivamente cercare di capirsi e accettarsi e regolarsi di conseguenza. Faccio un esempio? Sebbene sia un’amica e parte della nostra famiglia, Clelia l’ho denunciata senza esitare alla Grey List quando è evasa dal WCF utilizzando il Viewer normale. Ma questo nulla ha cambiato nel nostro rapporto – anzi, sono convinta che abbia contribuito a metterne in chiaro le basi. In questi mesi ho cercato di capire di cosa queste due avessero bisogno per trovarsi, e mi sono trovata spesso a raccogliere confidenze come una specie di Donna Letizia del metaverso: ma sarei disonesta se negassi il piacere che questa richiesta di consigli mi ha procurato. Il controllo sulle persone non passa mai solo da corde, collari e manette e sia Clelia che Franca, in modi e tempi diversissimi, mi hanno dato accesso a una parte profonda della loro anima. A volte è questo che conta, molto più delle chiavi: e se legare una persona, in questo nostro strano mondo di appassionate del bondage virtuale, diventa a volte una sorta metafora dell’amore (nelle sue varie declinazioni che vanno dall’amicizia, alla passione all’affetto più profondo), raccoglierne le confidenze può diventare a sua volta una metafora del legare. Troppe capriole, troppe pippe mentali? Forse sì: ma il rimescolio che mi capita spesso di sentire quando incontro queste due, quando soffro per una loro separazione e al tempo stesso sfrutto l’occasione per togliermi qualche sfizio, oppure quando gioisco per il loro ritrovarsi apprestandomi a ridurre la mia presenza fra di loro, questo rimescolio è inequivocabile e rivelatore. Almeno su Second Life, non sta scritto da nessuna parte che i rapporti famigliari debbano per forza essere codificati nello schema tradizionale dominatrice/sottomessa. L’amore, l’affetto, l’amicizia lega tutti a tutti, anche quando non si capisce a che gioco si sta giocando.

FrancescaMiles.jpgBritemermaid_003.jpgFRANCESCA MILES

Visto che stiamo parlando delle possibili declinazioni dell’idea di famiglia, devo dedicare almeno due righe a Francesca. Entrata da diverse settimane nello staff del WCF, e dotata di una cartella RLV perfettamente organizzata (che ho avuto modo di esplorare in uno dei primi giorni del nostro incontro), Francesca mi ha comunicato a sorpresa di essere incinta. Anche se questo post si intitola “Le vite degli altri”, non intendo aggiungere qui alcun dettaglio personale sull’altro genitore – tanto più che mi sembra di aver capito che la cosa sia, nel frattempo, sfumata. Tuttavia, mi ha colpita molto scoprire, in qualcuno che mi è vicino la disponibilità ad aprire, nella propria Second Life, una dimensione che fin qui non avevo mai conosciuto. Non so davvero immaginare come potrebbe essere vivere una maternità digitale: so che alcune delle persone di cui ho cura le sento, a volte, come se fossero figlie mie. Però a volte le sento come amiche, altre volte come amanti, altre ancora come prigioniere, docili o a volte recalcitranti. A volte mi chiedo quanto le categorie che utilizziamo nella vita reale siano adeguate a descrivere le relazioni che si creano nei mondi virtuali: cosa significa qui matrimonio, cosa significa un rapporto a due e cosa possa significare la molteplicità di rapporti complicatissimi che Second Life stimola ogni giorno. Di certo so che, mentre nella RL sono assolutamente, felicemente e rigorosamente monogama, su SL mi sono trovata senza averlo pianificato ad avere rapporti molto stretti ed esclusivi con persone diverse – e di scoprirmi aperta, pur con molta cautela e non senza qualche difficoltà dovuta alla mia natura possessiva, a concedere anche alle MIE persone una qualche misura di libertà. 7231_1150891692303_1227954591_30407282_8154663_n.jpgPenso, naturalmente, a certe avventure di Jelena, oppure al pretendente di Andromeda – ma sono ben consapevole invece di aver reagito molto diversamente quando è successo qualcosa di simile, ma di molto più tranquillo, almeno sulla carta, a Lella (che infatti stavolta si è comportata ben diversamente, come si vede qui accanto). È il rischio forse più serio di questi rapporti, diciamo, metaforici: se un collare non è solo un collare ma implica un’assunzione reciproca di responsabilità, è anche vero che non ha lo stesso significato dell’anello che ci si scambia nel giorno delle nozze, e accade spesso che la linea che separa il gioco di ruolo da un vero coinvolgimento emozionale si sfumi. Al punto che a volte la Mistress si chiede se l’amore non l’abbia un po’ rammollita: se le sue adorate sub non sentano la mancanza di un polso un po’ più saldo e se non preferirebbero meno coccole e più bavagli. Per un momento solo, eh. Perché quello che ho imparato su Second Life è che puoi fare solo quello che ti senti quando te lo senti. E il vantaggio di avere le chiavi di qualcuno è anche di poter decidere di non utilizzarle.

secondlife-postcard 8.jpgsecondlife-postcard 9.jpgANDROMEDA SAWSON

Certo, bisogna essere preparate a tutto. Per esempio, nel corso di quest’ultima settimana ho avuto notizia che la gonna “Bad Day” che Andromeda indossa da un po’ di tempo (e che già le aveva procurato qualche brutta disavventura) stavolta l’ha fatta cadere fra le grinfie di qualcuno che potrebbe avere su di lei intenzioni un po’ più articolate. A differenza di certi rapitori recenti, che hanno fatto passare alla mia Andro (e non solo a lei) dei brutti quarti d’ora per poi lasciarla libera di tornare a casa a farsi coccolare, Vicki Kowalski è decisamente più pericolosa: avvocato della RR Prison, aveva avuto un ruolo importante in quella brutta storia di alcuni mesi fa, quando Andromeda (e io con lei) pagò duramente la leggerezza con cui aveva abusato del suo ruolo di guardia del vecchio WCF. Non ricordo bene in che rapporti Vicki fosse con la ragazza che Andromeda aveva rapito ma l’impressione è che, nonostante siano passati molti mesi, sia tuttora animata da intenzioni vendicative. Fatto sta che Andro, da alcuni giorni, si trova ben legata in una cella, spesso imbavagliata e bendata e comunque impossibilitata a teleportarsi (o lasciarsi teleportare) altrove. Una visita di Pene, che ha cercato di liberarla, pare abbia scatenato le ire della Kowalski – e i dialoghi che lo SPY mi riporta via mail non mi fanno certo dormire sonni tranquilli: Vicki si comporta come se Andromeda fosse ormai una sua proprietà e sembra decisa a cercare di spezzare la sua volontà – mentre io, da questa parte dello schermo, e con una connessione che mi consente a stento di leggere la posta ma mi rende impossibile collegarmi a Second Life, friggo, smaniando di poter trovare un momento per entrare in world e correre ad esigere la restituzione immediata di quello (anzi, di quella) che mi appartiene. Il tutto mentre altre nubi sembrano addensarsi all’orizzonte.

banishment2subs_002.jpgbanishment2subs_003.jpgbanishment2subs_004.jpgSnapshot_005-Ewyn.jpgNIXUS BRAVEHEART e il BANISHMENT PROGRAM

Come è accaduto in passato, anche stavolta le mie speranze di essere testimone della nascita di un Eudeamon si sono infrante contro la scadenza naturale della sentenza di Nixus. Non ho ancora avuto modo di parlare con calma con lei per farmi raccontare cosa, esattamente, sia successo: ma temo proprio che, alla fine, la presa di coscienza del suo Custodian non sia stata abbastanza rapida. Terminato il tempo stabilito, come da procedura, Nixus è stata riportata alla Kelley Technologies e l’oggetto innestatole nel cervello è stato pertanto rimosso chirurgicamente, restituendola alla vita civile e alle sue amate schiave (fra cui quella briccona di Kadira, che in un certo senso è diventata, fra noi, una specie di multiproprietà). Nel frattempo, da giorni e giorni non ricevo più notizie di Vanish Ethaniel, un Bane che aveva manifestato intenzioni di rivolta piuttosto inquietanti. Ogni volta che la trovavo online, mi premuravo di andare a trovarla per controllare che la chiusura del suo casco fosse ancora ben solida, perché in qualche caso l’ho colta mentre cercava con tutte le forze di liberarsene – un fatto per me senza precedenti. Nessuno, a memoria di Operator, è mai sfuggito al proprio Custodian: ma come tutti i prodotti di Marine anche questo ha in sè la possibilità intrinseca della fuga mediante struggle. Come se non bastasse, da qualche tempo Green Geary mi riporta voci strane, accennando a minacce ricevute dalla Kelley Technologies, Inc., parlando di ex Bane che desiderano vendetta, annotando la frequenza con cui i Bane della concorrente AlterTech bazzichino il Kelley Park. Conoscendo Green è più che probabile che si tratti solo di allarmismo, ma in questi casi è sempre meglio raddoppiare l’attenzione. E l’attenzione si può raddoppiarla solo sapendo di potersi collegare quando necessario, per controllare la tenuta del Custodian e per evitare che, mentre tu non esisti, chi trama nell’ombra possa organizzarsi. Nei prossimi giorni dovrei sottoporre alla procedura Stefany McAndrews (una ex schiava di Belias, che ora appartiene a Francesca72 Allen) e una cara amica come Ewyn Raymaker, che finalmente sembra essersi decisa ad affrontare l’esperienza… e so bene che non appena metterò piede a Zhora dovrò tenere gli occhi bene aperti.

Tat1ana!.pngCHALLENGE NAKAMURA

Fra tante preoccupazioni, l’evento più positivo avvenuto in questo lungo periodo di quasi astinenza è la ricomparsa di Challenge Nakamura. Durante la sua lunga permanenza come mia ospite, più volte le avevo sibilato all’orecchio che tanto valeva che lasciasse qualsiasi speranza di tornare libera: che la sua sottomissione a me era ormai senza ritorno, che piano piano l’avrei isolata sempre più da tutti i suoi contatti. Fino al giorno in cui sarebbe appartenuta solo a me e si sarebbe ritrovata a passare tutto il suo tempo online legata, bendata, imbavagliata, invisibile a chiunque. U9316_1223201589111_1501132780_606450_955085_n.jpgn oggetto a mia disposizione, ventiquattro ore su ventiquattro, a sperare di vedermi comparire online e, una volta che ciò fosse accaduto, a sperare che le concedessi qualche breve momento senza benda o bavaglio, una carezza, magari un bacio a fior di labbra prima di riportarla al suo isolamento. “Le nostre amiche”, le mormoravo piano all’orecchio, “mi chiederanno di te, e io dirò a loro che sono preoccupata anche io, che non ho tue notizie, che temo che tu abbia abbandonato Second Life. E sarò l’unica a sapere che in quel momento sei, in realtà, collegata ma invisibile a tutti tranne che a me”. Chi mi conosce sa che difficilmente avrei potuto davvero fare una cosa del genere – non tanto per Challenge quanto per Moss, Aimee e le persone che più avrebbero sofferto per la scomparsa della loro amica. Solo che poi, dallo scorso marzo, Challenge era scomparsa davvero – per giunta all’indomani di una serie di misure che avevo preso per consentire alla sua compagna, Tat1ana Pera (che sembrava in procinto di tornare a collegarsi) di riaverla con sè. Challenge_001.jpgChallenge_002.jpgChallenge_003.jpgPer ben sette mesi, Challenge non si è collegata affatto, nè più ha risposto agli IM inviatile mentre era offline o alle mail che tutte noi le scrivevamo per avere notizie, facendoci temere il peggio: a differenza di altre amiche scomparse (come Serenella o Costanza, o Halle Westland), il suo account non era stato cancellato, eppure sapevamo che non si era collegata più da allora. Io ricordavo che una delle ultime volte che ci eravamo parlate mi aveva parlato di alcune novità positive nella sua RL – ma che fosse svanita nel nulla senza salutare, soprattutto visto l’intensità che il nostro rapporto aveva raggiunto, mi sembrava improbabile. Aveva avuto un incidente? Niente di tutto questo: un paio di settimane fa, Challenge è ricomparsa all’improvviso, prima con una mail affettuosa, poi ricollegandosi – e ritrovandosi ben impacchettata nel luogo dove, a Penning, sorgeva la cella in cui l’avevo lasciata. Ci è voluto un po’ per riuscire a sincronizzare i nostri orari e liberarla da un collare ormai coperto di ruggine e polvere, ma alla fine siamo riuscite ad abbracciarci, dopo tanto tempo. Cosa era successo? Niente di drammatico. Solo che già da tempo Challenge si era resa conto che le ore che poteva permettersi di dedicare a Second Life non erano sufficienti a godersi appieno le emozioni che questo mondo le regalava. Lo scorso marzo, una felice svolta professionale ha ulteriormente ridotto il tempo a sua disposizione e Challenge, quando si è resa conto che questo l’avrebbe costretta a ridurre ulteriormente la sua vita virtuale, non se l’è sentita di salutare tutti e ha colto l’occasione per, diciamo, darci un taglio. Fino a quando, ben sette mesi dopo, si è resa conto non solo di quanto le mancasse la fuga quotidiana nel nostro mondo di pixel, ma anche e soprattutto di quante persone avesse lasciato col fiato sospeso. Ed è tornata, prima con una mail per le amiche che le avevano scritto, poi con una serie di IM, un aggiornamento del profilo e, finalmente, una serie di commoventi abbracci, preludio a un ritorno al metaverso, cum grano salis. È un argomento, quello della conciliazione fra SL e la RL, su cui torneremo, ma non oggi. Oggi bisogna che vada a rifarmi il trucco e a dare una controllata al guardaroba. Perché domani, finalmente, torno anche io.

Mille giorni

Un post scritto di getto, dopo aver ricevuto auguri che non mi aspettavo. E che mi hanno fatto ripensare a cosa cercavo quando ho creato il mio account su Second Life. E a cosa, invece, ci ho trovato.

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Io non me n’ero accorta per niente. Se ne sono accorte Daid5 Pontecorvo e Franca Poper, che ieri sera mi hanno fatto affettuosamente gli auguri: oggi compio 1000 giorni di Second Life. Un anniversario che cade, abbastanza curiosamente, a pochissimi giorni dal compimento del mio primo anno con Andromeda e che, come tutti gli anniversari, non ha alcun significato reale ma certamente ne ha uno emotivo. Sebbene molti di questi 1000 giorni non li abbia passati in-world, mille è sempre un numero tondo, grosso, suggestivo – anche se non ci si mette nello stato di chi pensava che il mondo sarebbe finito col primo millennio.

casaclelia_001.jpgHo solo un vago ricordo di quando, mille giorni fa, mi sono collegata al sito di Second Life e ho deciso di provare a creare un mio avatar, ma quello che ricordo molto bene è l’idea originale – quella che ancora oggi mi condanna a portarmi dietro un nome lungo, quasi impossibile da digitare senza fare errori e che, per giunta, continua a mandare in crisi alcuni degli script meno sofisticati. Da poco avevo letto l’affascinante “Snow Crash” di Neal Stephenson, e avevo tanto sentito parlare di questa Second Life che mi sembrava fosse giunto il momento di provare a entrarci. Sapevo solo che, una volta collegata, sarei stata chiamata a creare una specie di pupazzetto elettronico, a dargli una forma e un carattere, e poi a vivere una vita virtuale e andare in giro ad esplorare un mondo creato dagli utenti. Ci ho pensato un po’ su e ho deciso che, beh, se questa doveva essere una seconda vita, tanto valeva che in essa potessi diventare qualcosa che non ero nella realtà. La mia Seconda Vita sarebbe stata una sorta di elaborato gioco di ruolo, in cui avrei interpretato un personaggio di mia invenzione e sarei rimasta a vedere che cosa gli succedeva.

Pedro!_001.jpgMi ero sempre chiesta come sarebbe stata la mia vita se fossi nata maschio, per cui la mia prima scelta fu quella di creare un avatar uomo. Ma non mi bastava: volevo qualcosa di ancora più lontano da me e avevo deciso di diventare un personaggio detestabile. I motivi, francamente, ancora non me li so spiegare, ma posso fare una ipotesi: se avessi creato un avatar dal carattere predefinito avrei avuto delle regole da seguire nella mia interazione con gli altri… avrei avuto un ruolo in un mondo che ancora non conoscevo e che quindi mi intimidiva. Essere antipatica mi sembrava più facile che cercare di capire cosa potevo e non potevo fare. E poi, se fossi stata antipatica e spocchiosa avrei potuto liberarmi da un impulso che so di avere, nella vita reale: quello di farmi voler bene da tutti. In qualche modo, un personaggio odioso, e per giunta maschio, mi avrebbe resa totalmente libera dalla me stessa reale, pronta per iniziare, veramente, una Seconda Vita che non si sovrapponesse alla mia vita reale in alcun dettaglio.

Belias_001.jpegFra i cognomi disponibili in quel periodo sul sito di Second Life scelsi Zinnemann per vari motivi – un po’, forse, perché iniziava con l’ultima lettera dell’alfabeto, un po’ come omaggio a un regista americano ma di origini europee che aveva fatto, in tarda età, un bellissimo film sulla montagna. Ma anche e forse soprattutto perché, nella lista dei nomi, era quello che suonava più roboante e adatto al personaggio che avevo in mente. Per caricare ancora l’effetto volevo avere un doppio nome di battesimo. Il primo, Winthorpe, lo scelsi pensando al personaggio di Dan Aykroyd in “Una poltrona per due”: un figlio di papà presuntuoso, spocchioso, che sarebbe da prendere a schiaffi dalla mattina alla sera (e che infatti nel film ne passa, meritatamente, di tutti i colori).

foghorn.jpgPer il secondo nome, ricordando la mia antica passione di bambina per i cartoni animati della Warner Brothers (molto prima, naturalmente, che le disavventure di Penelope Pitstop cominciassero a formare il mio gusto per corde, trappole e bavagli), ricorsi al personaggio di Foghorn Leghorn: mi piaceva il suono rimbombante della parola Foghorn e, considerata la mia tendenza a chiacchierare troppo, anche il suo significato di “corno da nebbia”… ma credo di essere stata attratta anche dal fatto che Foghorn è un gallo. Usare il suo nome, pensavo, avrebbe rafforzato un poco la credibilità mascolina del mio personaggio – o quantomeno avrebbe aiutato me a crederci un po’ di più.

Ma la vita, dice il saggio, è quello che ti succede quando fai altri piani. Una volta creato l’account, e dopo essere atterrata per la prima volta, come tutti noi il primo giorno di Second Life, alla Help Island, impiegai quasi una settimana nel tentativo di dare al mio avatar un aspetto fuori dal comune. Mi feci subito crescere la barba (ma la tinsi di verde) e poi mi misi a cercare luoghi dove cominciare a recitare il ruolo che mi ero scelta: di un avatar supponente, arrogante, egoista, superficiale e vanitoso.

Lorellatornata_001.jpgDurai due, tre giorni. Forse nemmeno tanto. Ricordo che andai alla presentazione di un libro (e rimasi stupitissima – anzi, stupitissimO – nello scoprire che quando ci si scollega da Second Life il proprio avatar scompare nel nulla) poi in giro per varie sim, prima italiane e poi, quando vidi che lì il cazzeggio era tale da affogare anche qualsiasi mio tentativo di farmi notare comportandomi da stronza, in qualche sim di lingua inglese. E poi mollai, come mollano gran parte delle persone che si affacciano su Second Life con una lista della spesa.

Rimasi nel non essere per mesi. Quell’inverno finì, passarono la primavera, l’estate e l’autunno, arrivò un altro inverno e, con esso, una influenza che mi bloccò a letto per qualche giorno. Non avevo voglia di leggere, vedere la televisione, come sempre, mi rendeva irritabile e frustrata. Riaccesi il computer, mi dissi: “Bah, vediamo un po’ di farci un giro su Second Life“.

Jelena_003.jpegMi ritrovai nella pelle di WinthorpeFoghorn, quel barbuto che non aveva nemmeno saputo distinguersi per la sua antipatia, quel personaggio finto che avevo voluto creare per chissà che motivo e che forse stava troppo antipatico anche a me per meritare di succhiare parte del mio tempo. Cominciai a usarlo come puro veicolo, per rimbalzare da una sim all’altra. E poi… davvero, può sembrare una balla ma davvero non ricordo cosa successe. Non so cosa avvenne prima: non ricordo quando scoprii che su Second Life potevo esplorare fantasie che non avevo mai confessato a nessuno, e non ricordo quando decisi di restituire al mio avatar il sesso che avrebbe dovuto avere fin dall’inizio. Ricordo vagamente che non presi nemmeno in considerazione l’idea di buttarlo via per crearne uno nuovo: si chiamava Second Life, non Third Life, e avrei dovuto cambiare quello che potevo cambiare senza ripartire da zero, perché anche gli errori che abbiamo commesso sono parte del nostro passato. Anche WinthorpeFoghorn, il barbuto antipatico, in fondo in fondo in fondo, qualcosa di mio evidentemente doveva avercelo. Chiamatela scaramanzia, chiamatela come vi pare. Ma non potevo ucciderlo.

Samydomme_004.jpgHo cominciato a gironzolare, a osservare, ad ascoltare… con molta più timidezza ho cominciato a parlare, pian piano, a tentoni, provando a capire dove e come potevo inserirmi, con chi potevo fare amicizia e, quando ho cominciato a capire davvero cosa potevo combinare in questo strano mondo, dove dovevo andare per mettermi nei guai. Senza recitare un personaggio deciso a tavolino, però, bensì comportandomi come il mio istinto e la mia personalità mi suggeriva a seconda della situazione e – beh, di quella che a volte chiamo “coerenza del ruolo” ma che, di fatto, è solo coerenza (anzi un tentativo di coerenza) tout court. Capii piano piano che il mio errore, quando avevo deciso di entrare in Second Life con un ruolo da recitare, era stato illudermi che questa fosse una sorta di festa mascherata in cui ognuno recitava un ruolo. Ci ho messo settimane a capire che non era così ma che era, invece, un luogo dove, protetto dietro alla maschera di un avatar, ciascuno poteva vivere i suoi sogni, o i suoi incubi, purché fosse disposto ad abbandonarvisi con tutta la sincerità emotiva di cui era capace.  Perché recitare è divertente, senza dubbio, ma non si può recitare per sempre. E l’interazione fra le persone diventa possibile, interessante e preziosa solo quando lasci che le persone vedano come sei veramente, nel bene e nel male, e che, se lo vogliono, ti vogliano bene per quello che sei davvero.

Strom26_001.jpgQualcuno, credo a Stonehaven (ai tempi a cui risale questa vecchissimissima foto, che mi ritrae con l’amico Zahnbuerste Strom) cominciò a chiamarmi Win. “I have a long name, and Win is shorter”, spiegavo, quando i miei nuovi amici mi chiedevano se era okay usare quel diminutivo, e rilanciavo, sentendomi molto spiritosa: “and I also like that Win sounds like a lucky name: so it’s a Win-win situation”. Ecco, se WinthorpeFoghorn ha compiuto oggi 1000 giorni, Win probabilmente non ne ha ancora più di 7/800 ma, alla fine, è stata davvero lei a vincere. Nella vita reale non sono alta due metri e venti, non porto un fiore bianco su un caschetto di capelli rossi e ho passato ormai da un po’ di tempo quei vent’anni o giù di lì che dimostro su Second Life: ma il mio carattere è quello di Win, non quello di quel detestabile WinthorpeFoghorn Zinnemann che Win ha saputo, per fortuna, legare e imbavagliare in qualche profonda segreta. Buttandone via, per sempre, la chiave.

One Year Already!

Un post frettoloso, scritto rubando qualche minuto qui e qualche minuto là a una RL che in questo periodo (e per mia fortuna) non mi lascia spazio per Second Life. Ma un post che dovevo scrivere, e che dovevo scrivere oggi. Le illustrazioni sono tratte dall’album fotografico di un anno di vita insieme.

Toast!_001.jpg

[2008/10/09 23:58]  Win Zinnemann: Ahem… Miss Sawson?
[2008/10/09 23:58]  Andromeda Sawson: yes?
[2008/10/09 23:59]  Win Zinnemann: This s Operator Zinnemann from Kelley Technologies. I believe there is a matter of the utmost urgency we have to discuss
[2008/10/09 23:59]  Andromeda Sawson: About me going in the program I guess?
[2008/10/10 0:00]  Win Zinnemann: I am afraid that is the question, yes, Miss. I have your name listed here
[2008/10/10 0:01]  Andromeda Sawson: There is a problem :( …. I dont have the money … I was forced to pay a rent of one of my shop I had forgot
[2008/10/10 0:01]  Win Zinnemann: ((that’s ok… no hurry… but I wanted to start the RP))
[2008/10/10 0:01]  Win Zinnemann: I will need to see you at Zhora at your earliest convenience, Miss Sawson

andro Dolores.jpgChiedo scusa se stavolta ho fatto una deroga alla mia abitudine di tradurre in italiano tutti i dialoghi in inglese. Ma il breve scambio di IM riportato qui sopra ha per me un significato particolare perché costituisce il primissimo contatto fra me e Andromeda Sawson. Che, in quel momento, per me era soltanto l’ennesima candidata al banishment. Che, il giorno dopo, avrebbe cambiato la mia seconda vita per sempre. E io la sua.

andro ozzievisit_007.jpgandro ozzievisit_008.jpgIl giorno dopo abbiamo parlato un po’, con Andromeda. Poi l’ho invitata a Villa BDSM, dove Belias partecipava a uno di quei concorsi in cui, di fatto, vince chi riesce a far venire in una data land il maggior numero di persone (qualche immagine dell’evento si trova in questo post). Andro ha acconsentito volentieri auspicando, con una risatina, che questo le assicurasse, quando fosse venuto il tempo del suo banishment, un trattamento di favore. Ho risposto con un sorrisetto: “Grazie, lascia che ti tippi… sarò… eheheh… sarò… giusta!”.

Le ho mandato il TP. Erano le 0:24 del 10 ottobre. Ed ecco il primissimo dialogo dal vivo fra di noi:

[2008/10/10 0:25]  Andromeda Sawson: Hello
[2008/10/10 0:25]  Win Hello Andromeda… nice to meet you in person at last
[2008/10/10 0:25]  Belias Rubble: smiles to andromeda
[2008/10/10 0:26]  Andromeda Sawson: what is the voting about?
[2008/10/10 0:26]  Win: Trying to get you the group, Andromeda… then you should click on the red cube… it’s for best girl in garterbelt. In fact it’s… “whoever gets more people in the sim wins” ;-)
[2008/10/10 0:27]  Wrists straps (r forearm) 1.14 whispers: Sorry WinthorpeFoghorn, you can’t manipulate Andromeda’s Wrists straps (r forearm) 1.14

Andromedanewhome_004.jpgNon so cosa mi avesse preso a voler subito allungare le dita sulle chiavi di Andromeda. Forse era la mia professionalità di Bane Operator, che mi suggeriva di tenerla al sicuro intanto che recuperava il denaro per la cauzione… forse avevo paura che lo facesse per prima Belias. Ma credo invece che fosse già scattato qualcosa: quella biondina allegra, che prendeva la sua Second Life con la leggerezza di chi sa che è un mondo in gran parte di fantasia… ma anche con la serietà di chi sa che la fantasia è una cosa troppo importante per viverla senza regole, ed è ben determinata a seguire fino in fondo le conseguenze delle sue scelte. Almeno nella sicurezza del metaverso.

E aveva un relay RLV aperto.

Androtorre2.jpgAndrotorre3.jpgAndromeda non aveva ancora fatto a tempo a votare per Belias che io avevo già messo il naso nella sua cartella RLV e le avevo scritto in IM: “Wow, pretty cool RLV folder! ;-) “. Per poi proseguire in public chat, con un ghigno, dopo che Belias aveva ottenuto il voto: “Adesso sarò un Operator molto più tollerante. Mi limiterò ad essere MOLTO rigida… non ESTREMAMENTE rigida!” E qui, chiedo di nuovo scusa, lascio la parola alla registrazione di quello che è successo allora. Senza tradurlo.

[2008/10/10 0:42]  Andromeda Sawson: Oh … u saw my #RLV folder, right?
[2008/10/10 0:42]  Win Zinnemann nods
[2008/10/10 0:43]  Andromeda Sawson: u used one of my restraints?
[2008/10/10 0:43]  Win: I did not… I never would have captured you after inviting you to vote!
[2008/10/10 0:44]  Belias Rubble: leaave for a mom your key
[2008/10/10 0:44]  Belias Rubble: so we can control
[2008/10/10 0:44]  Belias Rubble giggles
[2008/10/10 0:44]  Andromeda Sawson: u want :)
[2008/10/10 0:44]  Win: But I do have some access to your folder, Andromeda… wanna see?
[2008/10/10 0:45]  Andromeda Sawson: yes, please

Anrdotorna_001.jpgAnrdotorna_002.jpgAnrdotorna_003.jpgLe metto addosso una cintura di castità, come per magia. Allora non potevo saperlo, ma era un elemento a cui Andro è particolarmente sensibile.


[2008/10/10 0:45]  Chastity Belt (stomach): Viewer detected: RestrainedLife viewer v1.12.7 (SL 1.20.17)
[2008/10/10 0:45]  Win: I just had you wearing a chastity belt
[2008/10/10 0:45]  Andromeda Sawson: :)
[2008/10/10 0:46]  Andromeda Sawson: how u did that?
[2008/10/10 0:46]  Win: I am an Operator, I can do anything
[2008/10/10 0:46]  Andromeda Sawson: lol … will u *winks*
[2008/10/10 0:46]  Belias Rubble: smils to her
[2008/10/10 0:46]  Win Zinnemann looks at you with a threatening smile
[2008/10/10 0:46]  Win Zinnemann removes the belt
[2008/10/10 0:47]  Win: Banes don’t wear belts… they have no use for them
[2008/10/10 0:47]  Andromeda Sawson: … but would u use me?
[2008/10/10 0:48]  Win: Is thata trick question? ;-)
[2008/10/10 0:48]  Andromeda Sawson: no – I would like to ….
[2008/10/10 0:48]  Win Zinnemann smiles
[2008/10/10 0:49]  Win: Beware what you wish in public chat…

androlegata_001.pngandrolegata_002.pngandrolegata_009.pngLe metto addosso la benda Real Restraint.

[2008/10/10 0:50]  RR Scarf blindfold (nose) 1.14 whispers: Sorry WinthorpeFoghorn, you can’t manipulate Andromeda’s RR Scarf blindfold (nose) 1.13
[2008/10/10 0:51]  RR Scarf blindfold (nose) 1.14 whispers: Andromeda Sawson has left Andromeda’s keys on her RR Scarf blindfold (nose) 1.13…
[2008/10/10 0:51]  RR Scarf blindfold (nose) 1.14 whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Andromeda’s keys from her RR Scarf blindfold (nose) 1.13.
[2008/10/10 0:51]  Andromeda Sawson: try that again :)
[2008/10/10 0:51]  Win: Already did, Andromeda…
[2008/10/10 0:51]  Andromeda Sawson: … I just left keys …
[2008/10/10 0:51]  Win Zinnemann comes closer to Andromeda and slowly unrolls some cloth around her eyes… then cinches it tight
[2008/10/10 0:51]  RR Scarf blindfold (nose) 1.14 whispers: Andromeda Sawson’s RR Scarf blindfold (nose) 1.13 has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Blurry).
[2008/10/10 0:52]  Andromeda Sawson: … this is awesome ….
[2008/10/10 0:52]  Win: Mmm… you might have been a bit careless, have you, dear?
[2008/10/10 0:52]  Andromeda Sawson: yes Miss ….
[2008/10/10 0:53]  Win: I have a feeling I should keep you secured until the day we can start your banishment…
[2008/10/10 0:53]  Win Zinnemann pulls you closer and takes hold of your wrists

androtrouble_003.pngandrotrouble_004.pngSo che che per chi legge tutto questo significa poco, ma io mi emoziono solo a rileggerle, queste righe. Da questo momento in poi, le chiavi di Andro cadono ai miei piedi. Una dopo l’altra.

[2008/10/10 0:53]  Ankles straps (r lower leg) 1.14 whispers: Andromeda Sawson has left Andromeda’s keys on her Ankles straps (r lower leg) 1.14…
[2008/10/10 0:53]  Win Zinnemann starts looking for keys, searching you
[2008/10/10 0:54]  Ankles straps (r lower leg) 1.14 whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Andromeda’s keys from her Ankles straps (r lower leg) 1.14.
[2008/10/10 0:54]  Win: There…
[2008/10/10 0:54]  Wrists straps (r forearm) 1.14 whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Andromeda’s keys from her Wrists straps (r forearm) 1.14.
[2008/10/10 0:54]  Win: Mmm… look what I have found
[2008/10/10 0:54]  Andromeda Sawson: Miss found my keys?
[2008/10/10 0:54]  Win Zinnemann slowly binds your arms first, in silence
[2008/10/10 0:54]  Wrists straps (r forearm) 1.14 whispers: Andromeda Sawson’s Wrists straps (r forearm) 1.14 has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Strap).
[2008/10/10 0:55]  Andromeda Sawson discovers that the Mistress has found her well hidden keys
[2008/10/10 0:55]  Wrists straps (r forearm) 1.14: Leashed by WinthorpeFoghorn Zinnemann, length is 2.000000 m
[2008/10/10 0:55]  Win Zinnemann pulls you still a bit closer, then slides her hands down your legs and takes some other straps out of nowhere
[2008/10/10 0:56]  Ankles straps (r lower leg) 1.14 whispers: Andromeda Sawson’s Ankles straps (r lower leg) 1.14 has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Tight).
[2008/10/10 0:56]  Andromeda Sawson: Miss ….
[2008/10/10 0:56]  Wrists straps (r forearm) 1.14: Leash length set to 70 cm
[2008/10/10 0:56]  Win: Yes, Andromeda?
[2008/10/10 0:57]  Win Zinnemann puts her hand on your neck, gently
[2008/10/10 0:58]  Win Zinnemann considers her unexpected captive measuring her up with her eyes. She nods in satisfaction
[2008/10/10 0:58]  Dari’s Collar Slim: Congratulations! You are now the proud owner of Andromeda Sawson. She is at your service.

banishment2subs_001.jpgNon è il primo collare che chiudo. Ma è il primo che abbia un significato che vada al di là di un rapimento estemporaneo, e lo sento fin da ora.


[2008/10/10 1:01]  Win: Oh, Andromeda… I am afraid you are now so in trouble…
[2008/10/10 1:02]  Andromeda Sawson realize that she got a lot more than bargained for ….
[2008/10/10 1:02]  Andromeda Sawson: …. I have never been this reastrained before …
[2008/10/10 1:02]  Win Zinnemann beams. She was here to get some votes for Belias and she has found a wonderful new toy instead
[2008/10/10 1:03]  Win: Unfortunately for you, Andromeda… I like to be very much in control when I capture someone
[2008/10/10 1:03]  Win: ((so make sure you read my picks while you still are on time))

wave_004.jpgAndromeda non esita: mi cede subito la proprietà del suo bavaglio. E da questo momento la conversazione prosegue solo in IM. Anche perché in public chat io continuo ad accogliere amici e amiche per racimolare voti destinati a Belias.

[2008/10/10 1:05]  Andromeda Sawson: will u store me somewhere?
[2008/10/10 1:05]  Win Zinnemann: I will sure do that…
[2008/10/10 1:05]  Andromeda Sawson: …. my God ….
[2008/10/10 1:05]  Win Zinnemann: But I have a question. Who is Vigo Schorr?
[2008/10/10 1:05]  Win Zinnemann: I never steal subs from someone who owns them
[2008/10/10 1:06]  Andromeda Sawson: He is my owner … but he is not online much now, is is ill – maybe even in hospital :(
[2008/10/10 1:07]  Win Zinnemann: Ouch, sorry to hear that
[2008/10/10 1:07]  Andromeda Sawson: He owns Carnal Sins
[2008/10/10 1:07]  Win Zinnemann: I will behave as if he did not exist but do tell me if he comes back on, please
[2008/10/10 1:07]  Andromeda Sawson: I will
[2008/10/10 1:08]  Win Zinnemann: We will have to go somewhere else where I can store you… I will TP you
[2008/10/10 1:08]  Andromeda Sawson: Yes Miss
[2008/10/10 1:08]  Andromeda Sawson: Remove the blindfold – I cant click the screen
[2008/10/10 1:11]  Win Zinnemann: I know you can’t… you can only click through that little hole… so far
[2008/10/10 1:12]  Win Zinnemann: …that is, until I take that away from you… now be quiet and let me chat with Aimee
[2008/10/10 1:34]  Andromeda Sawson: I will tell u this:
secondlife-postcard 9.jpgSnapshot_004 [800x600].png[2008/10/10 1:34]  Andromeda Sawson: I am deep into RLV – if u lock me somewhere – I will remain there and not cheat out
[2008/10/10 1:34]  Win Zinnemann: I see you have a shop… which means you have commitments
[2008/10/10 1:34]  Andromeda Sawson: Yes, I have
[2008/10/10 1:34]  Andromeda Sawson: I have many shops ….
[2008/10/10 1:34]  Andromeda Sawson: :)
[2008/10/10 1:35]  Win Zinnemann: I did guess that far… I am the same as you – except I have no shops. I never cheat
[2008/10/10 1:36]  Win Zinnemann: Whatever I do to you, do use ((this)) to get my attention and possibly stop me
[2008/10/10 1:36]  Andromeda Sawson: ((yes – talk out of RP))
[2008/10/10 1:36]  Win Zinnemann: ((yup))
[2008/10/10 1:37]  Andromeda Sawson: ((u seem so far to be the Mistress I have been looking for))

Androshop.jpgAndroprigione.jpgLo ero davvero? Ero veramente la Mistress che Andromeda stava cercando? Esattamente un anno dopo, quello che posso dire con certezza è che Andro era la sub che io cercavo senza rendermene conto: qualcuno che, come me, fa il possibile per evitare il drama che, nei rapporti BDSM virtuali, è sempre in agguato, ma che, una volta che il problema sia scoppiato, sa starmi accanto per tentare di risolverlo o superarlo con la massima serietà. Qualcuno che è sempre un vulcano di idee (il WCF nasce, tanto per dire, dalla piccola prigione personale che Andro costruì perché potessi chiudercela dentro). Qualcuno che appena ha un attimo mette nei guai se stessa e gli altri col sorriso sulle labbra. Qualcuno che, donandomi le chiavi del suo collare, mi ha offerto la possibilità di scoprire una Win che non conoscevo – quella stessa Win che oggi può sorridere raggiante per il fatto di avere, oltre a quello di Andromeda, i collari di alcune persone che adora.

In questo periodo, la RL sembra complottare per tenerci lontane: io lavoro moltissimo e anche Andromeda non riesce quasi più a collegarsi durante la giornata. Del resto, accade quasi lo stesso alla parte più ristretta della mia bella famiglia: sono occupatissime in questi giorni anche Lella, Lorella e Jelena, e le rarissime occasioni che abbiamo di abbracciarci sono spesso troppo veloci. Eppure, anche in questo essere in parte prigioniere del “non essere” che la forzata astinenza da Second Life ci impone, io sento che la nostra famiglia ormai c’è, che tiene e che, fra l’altro, include  ormai una lista di amici e amiche che non saprei nemmeno da che parte iniziare ad elencare – in parte guardie del WCF, in parte vicine di casa nella land che Lella ha comprato per noi, in parte, semplicemente, persone speciali per un motivo o per un altro, e a cui spero presto di poter dedicare una piccola galleria di ritratti.

win's family_001.jpgCredo che questa famiglia, anche se ne fanno parte tante persone che conoscevo prima del 10 ottobre dell’anno scorso, esista in gran parte grazie al mio incontro con Andro: un piccolo granellino attorno a cui, un anno fa, ha cominciato a crescere qualcosa che va molto al di là di qualsiasi cosa avrei mai potuto sognare di trovare su Second Life quando ho creato il mio account.

Andromeda, sweetie, thanks for existing. Here’s to our first, extraordinary year together and to whatever has yet to come!

notteandro_001.jpg

[Lezioni di RLV] Il plugin Real Time

Un solo giorno dopo l’ultimo post, mi tolgo il pensiero di pubblicare l’altra lezione breve sui misconosciuti plugin Real Time… che ci sono cose di cui devo trovare il tempo di parlare su queste pagine, adesso che (si spera) la RL mi dovrebbe lasciare qualche minuto di libertà in più.

AndroePsi_001.jpg

(Al salvataggio di Andromeda, nei guai dopo aver molestato Psi Merlin a Snark)

Salve, questa lezione è dedicata al plugin RL Time (anche noto come timer RL di sicurezza), che in realtà è abbastanza semplice da capire, così per una volta la faccio breve.

Cliccate sulle manette, andate a Plugins > RL Time e guardate il menu.

RL Time.jpgAnche questa volta andate a sbattere in un muro di numeri, ma se avete letto la lezione sul plugin Long Time dovreste avere già familiarità col loro significato. Potete aggiungere ore, giorni o anche settimane di tempo sui restraint della vostra prigioniera, finché non viene liberata. Ma la grande differenza è che… stavolta il tempo non viene aggiunto al normale timer di rilascio (quello che fa il conto alla rovescia verso il momento della liberazione), ma a un altro timer specifico di questo plugin. Un timer che non conta il tempo passato online, ma quello del calendario! Da qui il nome “RL Timer” (timer del Tempo Reale).

Questo plugin è stato introdotto essenzialmente come timer di sicurezza per liberare la prigioniera in una data prefissata, indipendentemente di quanto tempo abbia passato online nel frattempo. Ad esempio immaginate di voler tenere la vostra prigioniera legata per 8 ore online, oppure fino al prossimo Martedì, a seconda di che momento arriva prima, perché sapete che quel giorno deve partecipare al matrimonio della sua migliore amica. È qui che il plugin RL Timer diventa utile. Una volta arrivata quella data, resetta tutti i timer e restituisce la chiave alla prigioniera, esattamente come il timer di rilascio normale.

L’avevo detto che questa sarebbe stata breve!

Divertitevi,
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui (e, a proposito, è uscita la versione 1.21!)

[Lezioni di RLV] Il plugin “long time”

Una lezione breve (e la prossima sarà ancora più breve – ma è in preparazione quella, attesissima, sulle Real Key, e quella è un bel po’ corposa) per un plugin lungo, eheheh. Un metodo, cioè, per assicurarsi parecchio tempo prima che il timer di sicurezza restituisca, alla nostra prigioniera, la libertà che le abbiamo tolto.

Jelenaruota.jpg

(Jelena Kiranov in uno dei brevi momenti che di recente riusciamo a passare assieme)

Ciao, benvenuti alla lezione sul plugin Long Time. Questo plugin fa parte della “serie standard” di script contenuti nei prodotti Real Restraint: in altre parole è comune a ogni singolo prodotto che vendo. Il suo fine è triplice:

– Fissare il timer di rilascio su un tempo molto lungo

– Fissare il timer di rilascio su un tempo random (casuale)

– Nascondere o mostrare il timer di rilascio (e anche altri timer, come l’Autolock) in tutti i menu del restraint

 

Long Time.jpgQuando accedete al menu di questo plugin, andate a sbattere all’improvviso in un muro di numeri…

 

Whoa. E adesso che lingua è? Aspettate, adesso spiego. I 3 pulsanti nella riga sopra quella con la parola “Main…” servono ad aggiungere tempi random: da mezz’ora a 2 ore, da 2 a 6 ore, e da 6 a 12 ore. I 3 pulsanti nella riga ancora sopra sono tempi prefissati: più 12, 24 o 48 ore (da cui il nome di questo plugin: tempo lungo!). Insisto, questi pulsanti aggiungono tempo, per cui potete premerli ripetutamente per allungare il timer.

Quello che fanno è semplice: simulano numerosi clic sui pulsanti “+30 mn” e “+3 h” del menu principale. A caso oppure per un dato numero di volte. Magari avete notato che non c’è un pulsante “No timer” qui, e in effetti al momento in cui scrivo dovete tornare al menu principale per togliere i timer… Scusate, è una mia svista, magari la metterò a punto in uno dei prossimi aggiornamenti.

I due pulsanti nella fila più alta sono interessanti… Premendo “Hide” (nascondi) tutti i timer su tutti i menu vengono nascosti (salvo forse qualche plugin di terze parti di cui non sono al corrente). Una volta nascosti, i timer non si vedono che nella pagina del plugin Long Time, e prima che un autolock scatti non vengono dati avvertimenti. E come si fa a farli vedere di nuovo? Non c’è un pulsante “Show”! Beh… in effetti è questo il ruolo del pulsante “Default”. Nel nostro caso, “Default” significa “Show”. È un’eredità di Tesscatraz, dove le manette erano pensate per non rivelare mai il tempo, indipendentemente da quello che le guardie stavano facendo – era una sorta di “settaggio di fabbrica”. Il settaggio di fabbrica dei prodotti RR è di “mostrare il timer di default”, da cui il pulsante “Default”. Lo so, è un po’ confuso.

È divertente nascondere tutti i timer sui restraint della vostra prigioniera premendo “Hide” su questo plugin, e poi settare un timer senza dirle quanto a lungo dovrà restare legata. E anche settare un autolock per legarla di nuovo automaticamente poco dopo che avrà riacquistato la libertà! Potete stare sicure che vi maledirà!

Divertitevi!

Marine