Guardandomi allo specchio

Questa pagina degli appunti presi da Win nel corso della sua recente prigionia viene pubblicata con la sua autorizzazione solo a condizione di aggiungere questa breve introduzione e, in coda, un suo breve commento. Qui basterà segnalare che si tratta di note private, non destinate alla pubblicazione se non una volta che la vicenda si fosse conclusa. Qualcosa che, anche nel caso che le sue catturatrici avessero deciso di perquisirla, non le avrebbero trovato addosso, perché troppo personale, troppo sul filo del rasoio che divide il RP dalle sensazioni reali. E troppo suscettibile di modificare i comportamenti di chi le avesse lette. Lo pubblichiamo come una fotografia di quello che, in quei giorni, le passava per la testa.

rapitainizio_010.jpg

Quarto giorno – 12 dicembre 2009

rapitainizio_003.jpgOggi è il giorno dell’anniversario mio e di Jelena, e non posso celebrarlo con lei – prigioniera in-world di Francesca e dei suoi accoliti, e in RL del weekend, durante il quale non mi collego praticamente mai. Ma la mia situazione gravissima occupa quasi sempre una piccola parte dei miei pensieri in RL. Ero molto, molto turbata quando mi sono scollegata ieri. La sicurezza con cui Francesca mi raccontava di aver pianificato tutto, di avermi osservata a lungo, di essersi preparata a lungo per essere sicura di impadronirsi di me aveva qualcosa di ipnotico… mi faceva sentire come un coniglietto stretto nelle spire implacabili di un pitone, senza più nessuna speranza di salvezza. Una sensazione terrificante ma, lo confesso, anche profondamente eccitante: Francesca non aveva del tutto torto nel sostenere di essere una manifestazione di un mio desiderio – e la cosa che mi faceva venire le vertigini era rendermi conto di quanto, questo desiderio, fosse rimasto nascosto dentro di me per tutto questo tempo… Credevo che, nella nuova persona che sono diventata da quando conosco Andromeda, quella paura e desiderio del rapimento fossero ormai svaniti – però, se dovevo dar retta alle sensazioni che provavo mentre Francesca assaporava il suo potere su di me, invece, forse erano stati solo messi da parte.

rapita_001.jpgMa poi, col passare delle ore in RL, le sensazioni sono cambiate, diventando più complesse. Mille scenari continuano a disegnarmisi nella mente. In questo periodo, Lorella, Lella, Andromeda e Jelena si collegano pochissimo, ma cosa succederà quando cominceranno a collegarsi di più? E i Bane di cui mi sto occupando? Come posso garantire loro l’assistenza necessaria? È vero che il contratto con la Kelley Tech prevede ampiamente che alcuni Operator non siano disponibili proprio a causa di situazioni come questa (dopo tutto, se siamo tutte state dei Bane, un motivo ci sarà pure!), ma cosa succederà quando mi troverò nella situazione di non poter rispondere a un richiamo di emergenza?

rapitainizio_004.jpgFino a questo momento sono stata, come si dice, più realista del re: poiché sono legata, in un luogo chiuso a chiave, ho scelto di non comunicare con nessuno al di là di chi mi dovesse avvicinare in-world. Per questo ho tolto a chiunque – sì, anche alle mie sub – la facoltà di vedermi sulla mappa. Anche quando mi sono trovata l’inventario accessibile, non ho inviato notecard. E anche quando, riloggando, ho scoperto che la bolla che mi teneva prigioniera non tornava a bloccarmi gli IM (palesemente un problema di SL o dello script, o di entrambi) non ne ho approfittato. Eppure, sempre più spesso, sono tormentata dal dubbio: se scopro a un certo punto che posso mandare IM, non mandarli significa essere prigioniera di Francesca o, ancora una volta, di me stessa? E se sono prigioniera di me stessa, allora, che gusto c’è?

commenti su FB.pngPoi sono riuscita a collegarmi per qualche minuto. Francesca mi ha raggiunta quasi subito, raccontandomi ridendo che al WCF ci si chiede che fine abbia fatto… che l’indiziato principale è il famoso francese dei tentacoli (che, poverino, non ho invece mai più visto)… che Luana Umia ha giurato di vendicarmi. Nel frattempo, dallo spy del collare di Jelena ho saputo che anche lei, insieme a Franca, sta cercando di trovare un modo per rintracciarmi… su Facebook e nei commenti al blog (che consulto sempre, anche se non scriverò nulla su questa storia fino a quando non riuscirò a comunicare in qualche modo con l’esterno) ho visto che quel tesoro di Tomiko si è addirittura offerta come ostaggio in cambio della mia liberazione.

E ho capito, o creduto di capire due o tre cose. Una, che per seducente che possa essere, per brevi momenti, il soccombere alla tentazione di arrendermi all’evidenza di una situazione senza uscita, non credo proprio che succederà mai che mi sottometta a qualcuno, nè Francesca nè altri. Tengo troppo alle persone a cui voglio bene per accettare di restarne lontana, e la minaccia di Francesca di impadronirsi di loro, anche se non ci credo nemmeno per un momento, mi fa infuriare al punto che mi sento pronta ad accettare qualsiasi tormento pur di non piegarmi. E questo anche se, nel breve periodo che oggi ho potuto passare online, Francesca mi ha tolto il guinzaglio dalle manette (da cui, ogni giorno, tento di fuggire: e che non ci sia riuscita è solo una questione di occasione e di tempi) e me l’ha attaccato al collare (di cui, a causa di chissà che maledetto plugin, non riesco nemmeno a raggiungere la serratura), rendendo l’eventualità di una mia fuga praticamente impossibile.

rapitainizio_008.jpgL’altra cosa che credo di cominciare a capire ha, invece, a che fare con quella che sono realmente. Tante persone mi vogliono bene e mi fanno grandi complimenti che in genere qui non riporto, ma sotto il cofano della Win che fa o cerca di fare sempre la cosa giusta ci sono le emozioni di un essere umano con lati per niente edificanti. Sono nelle mani di Francesca solo da quattro giorni e già comincio a sentire verso di lei, oltre alla soggezione per il potere che ha ormai sul mio destino, un odio che sta crescendo e in cui mi sembra di riconoscere alcuni sentimenti che provavo, nei confronti di Belias, verso la fine della nostra avventura insieme. Credevo allora che quei cattivi pensieri fossero dovuti alla gelosia – per Belias e per Costanza. Comincio a chiedermi se non fossero, invece, la reazione furiosa di qualcuno che sogna di essere fatta prigioniera senza doverlo chiedere ma poi, quando questo succede, invece di subire la famosa sindrome di Stoccolma, comincia a scaricare su chi ha realizzato la sua fantasia tutta la tensione che la costrizione comunque le impone.

rapitainizio_012.jpgAi tempi di Belias sostenevo di non avere limiti, ma poi ho scoperto di averne anche io. Come tutti. Solo che non voglio ammetterlo, forse per lasciare ai miei interlocutori la possibilità di spingermi oltre. Però questo scarica su di loro tutto il peso delle loro decisioni. A costo, come è accaduto per Belias, che davvero ha saputo farmi sognare, di rovinare il rapporto con qualcuno a cui vuoi bene proprio mentre le dai quello che, hai saputo capire, sotto sotto desidera.

Consideravo Francesca un’amica, ho cercato di starle vicina nel momento difficile della sua separazione da Moltotaku Jewell, ho seguito alcune sue vicende da vicino e con partecipazione… e so che tutto quello che sta succedendo è in ultima analisi una manifestazione di affetto sconfinato. Posso aggiungere anche che, anche se non lo avrei mai confessato, una situazione come quella che sto vivendo sarebbe stata, una settimana fa, una fantasia emozionante. Ma so che adesso, quando la vedo, quando stringe i legami che mi trattengono in casa sua, sempre più spesso l’emozione si mischia con la rabbia, il desiderio di vendetta molto più che quello di fuga. Sento i primi sintomi di quella sensazione che mi portava, alla fine, a fare tutto quello che potevo per ferire Belias più profondamente possibile.

Nell’ultimo anno, tante volte ho pensato che chi mi frequentava e non approfittava del mio relay sempre aperto fosse privo di spina dorsale. Adesso che qualcuno l’ha fatto, scopro di nuovo in me alcuni di quei Bad Feelings che credevo di aver sepolto per sempre. E mi comincio a chiedere se quella che, all’epoca in cui nessuno osava mettermi le mani addosso, giudicavo il frutto mediocre di una malcelata soggezione nei miei confronti, non fosse in realtà l’istinto di chi aveva già capito che Win, sotto sotto, ha un carattere impossibile.

((Non pubblicherò queste parole scritte a caldo fino a quando questa storia non si sarà chiusa in qualche modo, naturalmente. Nemmeno se e quando sarò riuscita a far sapere a qualcuno dove mi trovo e chi mi tiene sotto chiave.))

prigionierasecondogiorno3_002.jpg

Avevo moltissime cose da aggiungere a queste note prima di pubblicarle e qualcosa ero riuscita a buttarla giù ieri sera – ma poi MyBlog ha avuto un crash del server e tutto si è perso nel cyberspazio perché, imprudentemente, avevo scritto tutto direttamente online. Non so se troverò la stessa lucidità di ieri sera, ma qualcosa devo provare a dirla partendo da quel poco che ricordo sul motivo per cui ho scritto queste parole ma ho deciso di non pubblicarle nè di farle leggere a Francesca prima che la storia si fosse conclusa in qualche modo. Volevo, credo, evitare di commettere di nuovo l’errore che avevo commesso ai tempi di Belias – usare il blog per comunicare in modo non diretto con la persona a cui avrei dovuto avere il coraggio di parlare direttamente, facendone la cattiva della storia e rischiando di ferirla. Dopo avermi rapita, qui ci tengo a dirlo, Francesca mi aveva anche chiesto notizie dei miei bane e, quando ha saputo che avrebbero potuto crearsi delle emergenze, mi ha detto che non avrebbe avuto problemi a farmi uscire per occuparmene. Io avevo rifiutato, dicendo che se mi avesse lasciata uscire, anche solo per andare al lavoro alla Kelley Tech, io sarei immediatamente scappata senza più tornare. Non era un rifiuto sdegnoso di una concessione: era un modo per proteggere l’occasione, forse irripetibile, di un rapimento ai miei danni completamente inatteso, non programmato e solo per questo davvero emozionante. Per me, il grosso problema del RP è che se lo negozio prima perde per me di ogni interesse: perché non si perde il controllo decidendo prima le regole. Ma il paradosso è che se non si negoziano le cose prima sono ben poche le persone che si azzardano ad avviare una scena, anche perché poi rischiano di essere additate come pericolose. Un po’ la fama che si era fatta Claven Albatros, eppure in quel caso il torto era stato in ultima analisi di Mystique, la mia amica che cercava una schiavitù sempre più totale, e tuttavia sempre se ne andava poi barando – forse proprio perché non aveva il coraggio di rimangiarsi le richieste che aveva fatto esplicitamente di essere ridotta in schiavitù. Però io, che mi picco di non barare mai, faccio forse di peggio, scaricando su chi mi regala l’emozione del vero rapimento, tutta la tensione di dover capire cosa desidero senza che io glielo dica. Ecco, credo che se avevo scelto di non far leggere a Francesca il testo pubblicato qui sopra, il motivo fosse che volevo costringermi a guardarmi nello specchio, stavolta prima che i miei Bad Feelings arrivassero a inficiare il mio rapporto con una amica che si stava dimostrando audace, affettuosa e deliziosamente perversa. Quando fosse stato il caso, avrei dovuto assumermi direttamente la responsabilità di dirle quando il gioco stava diventando, per me, troppo intenso. Il che poi è successo prima del previsto, ma soprattutto per motivi e con modalità che non avrei mai immaginato, come si vedrà nei prossimi post.

 

Guardandomi allo specchioultima modifica: 2009-12-17T01:02:00+01:00da winthorpe
Reposta per primo quest’articolo

3 pensieri su “Guardandomi allo specchio

  1. Non so se sia il caso di fare un intervento ora, con la storia non ancora sufficientemente spiegata e raccontata da parte tua e quindi con il rischio, per me o altri, di fare ipotesi e/o dare giudizi non conoscendo bene tutto lo svolgimento dell’avventura.
    Però, beh, qualcosa mi sento di voler condividere.
    Leggendo l’aggiunta al post qui sopra, mi sono poi soffermata un attimo a ragionare, a cercare di capire, immedesimandomi per quanto possibile nella situazione.
    Buh io sempre quella incerta, che vuole e non vuole, che cerca e non cerca, sempre un po’ dubbiosa e frenata da un problema per me grande e che in buona sostanza affronti anche tu quando dici “…. il paradosso è che se non si negoziano le cose prima sono ben poche le persone che si azzardano ad avviare una scena, anche perchè poi rischiano di essere additate come pericolose …”
    Più o meno mi ci vedo o comunque è questo, penso, in ultima analisi, il motivo per cui in un’anno di SL ho ruolato davvero poco. Capisco molto bene quello che dici Win, infatti in me il desidrio di ruolare è sempre molto forte, a volte spasmodico, ma spesso vengo bloccata da considerazioni che mi fanno pensare più alle “persone” che a me stessa…. Mostra tutto
    Ok idee poche e confuse come sempre le mie.
    Cerco di spiegarmi meglio. In SL conosco un discreto numero di persone con le quali mi piacerebbe ruolare, dalle quali mi piacerebbe essere rapita ma spesso mi blocco pensando ad esempio “ma se poi quando sono bloccata da qualche parte arriva Yasirah che entra sempre poco come faccio?” oppure “cavolo ho promesso a Tizio di fare quella cosa con lui/lei o andare qui o là …e se si offende se sparisco per un po’?”.
    Ok ho quasi 40 anni e si penserà che sono un po’ scema a fare questi ragionamenti ma la possibilità anche remota di ferire qualcuno, anche se capisco che in fondo non ferisco nessuno mi crea qualche difficoltà.
    Il senso del rispetto in me è sempre stato molto forte come il desiderio di non ferire in alcun modo nessuno.
    Tendo quindi a negoziare e a volte magari perdo qualche occasione perchè è anche vero che il negozio può far perdere un po’ l’emozione del “non sapere” insito nell’avventura e penso quindi di essere un po’ una rompina a stendere patti e condizioni.
    Ritengo però lo sai bene, a vedere SL come cosa estranea ad altri ambiti quali Facebook o un blog pur, ovviamente,in caso di ruolata, non usandoli per facilitare eventuali fughe o evasioni con considerando come un barare il fatto di messaggiare, salutare o scrivere di altro purchè, ripeto, non siano cose che vadano ad interferire con quanto sta accadendo in SL.

    Una tua affermazione poi mi ha colpita ed è questa “ … nell’ultimo anno, tante volte ho pensato che chi mi frequentava e non approfittava del mio relay sempre aperto fosse privo di spina dorsale …”
    Da un lato la comprendo visto che in ogni caso un po’ di sub in te ha sempre continuato ad esistere ma mi viene da pensare a come io vedevo questa tua modifica in “detentrice” di chiavi. Per quanto mi riguarda, fermo restando che non mi vedo e non mi sento nella parte della kidnapper, a me non sarebbe mai passato per la mente sempre per quanto sopra detto …. per il rispetto di una persona che, vista dall’esterno, si è modificata e ha esternato l’aspetto dom, che prima non si vedeva così tanto, in modo chiaro e a mio parere netto.
    Quindi, per rispetto sempre, come io posso improvvisamente, senza negoziazioni, arrogarmi di avviare un gioco del quale non so se hai intenzione di parteciparvi o meno? Rischio di perdere magari un’amicizia se sbaglio …o avrei questa paura.
    Da tutte queste cose capisco o mi pare di capire che in fondo la cosa più importante è la chiarezza, il non nascondersi per paure sciocche ma anche il non essere insensibili e pensare solo a se stesse fregandosene se l’altra persona è o meno d’accordo su quello che si intende avviare.
    Non è facile capire certe cose e spesso ci si parla troppo poco o ci si apre altrettanto poco per fa si che gli altri possano conoscerci bene.
    Francesca è una ragazza molto intelligente, sicuramente più di me ed ha capito cose che io nemmeno pensavo lontanamente di e su Win.
    E’ stata molto psicologa ed ha avviato un’avventura che ha si coinvolto voi due ma non solo, pure me ed altre che ci siamo trovate catapultate in una bella e divertente esperienza.
    Credo di aver imparato molto da questo rapimento e ringrazio tutte le parti che vi hanno partecipato.
    Capito quello che volevo dire? Lo spero ma dubito …. bionda dentro io ;)
    Kissoli sparsi
    Tomina

  2. Tomiko, ci sarebbero moltissime cose da dire in risposta a queste tue considerazioni (spiegate peraltro benissimo, checché tu ne dica), ma stavolta voglio limitarmi a dirne due soltanto… una, che sono felice di aver condiviso con alcune delle mie amiche più care almeno quella parte di avventura che, come dici tu (e come altrove dice Francesca 72) vi ha dato qualche emozione positiva… mentre mi spiace per l’elemento di stress che in parte ho imposto a chi ci si è trovato tirato dentro quasi di forza… l’altra è che, beh, credo che rapire o no rapire, sempre che se ne provi l’impulso, sia qualcosa su cui non bisogna stare a farsi troppe domande. È chiaro che andare, che so, a rapire qualcuno interrompendo una scena già avviata (che so: rapire una guardia del WCF che sta occupandosi di un prigioniero) è meglio evitarlo senza negoziare la cosa prima, ma è anche vero che del tempo che passiamo su SL molto è passato a non far nulla se non chiacchierare… e alla fine, se io vedo qualcuno che è vulnerabile e mi punge vaghezza di mettergli le manette addosso, lo faccio senza troppi scrupoli… se vedo che non mi va di mandare avanti la cosa, o se la persona non gradisce, o se per qualsiasi motivo vedo che è meglio soprassedere, faccio sempre in tempo a mettere un timer o improvvisare qualcosa per uscirne. Ma spero tu non abbia preso quella mia frase sulla spina dorsale come un pur velato rimprovero a chi non mi ha rapita in tutto questo tempo: voleva essere il contrario, un rimprovero a me stessa per non aver mai detto a qualcuno, che magari lo avrebbe fatto volentieri, “sai, mi piacerebbe tanto che mi rapissi”. Lo so, non è una cosa che mi venga naturale, e forse proprio per questo le rare volte che accade valgono di più. Ma una cosa che devo imparare è trovare l’equilibrio fra l’aspettare che l’avventura si presenti e, in qualche modo, il fomentarla.

    Anche se, lo confesso, credo che una parte del rigore che tengo tanto a sfoggiare sia, da sempre, una piccola provocazione verso gli altri… quasi ad invitarli, un giorno o l’altro, a darmi una solenne raddrizzata… un po’ come quella che mi sono in parte beccata in questi giorni! ;-)

Lascia un commento