Voltiamo pagina?

Si volta pagina? Dopo una mattinata passata in una lunga discussione con alcune vicine di casa, la speranza c’è. Qualche riga per chiedere a tutti la massima collaborazione per far sì che la nostra Second Life continui ad essere qualcosa di piacevole.

 

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Spesso mi piacerebbe avere poteri sovrannaturali. Non parlo di tirar fuori conigli da cappelli vuoti, di trasformare il piombo in oro o comunicare tramite telepatia, ma di roba davvero difficile. Mi piacerebbe tanto, per esempio, potermi chiudere in una stanza con israeliani e palestinesi e convincerli a smetterla di litigare. Dire loro che, da oggi, si deve voltare pagina: che tutto quel che è successo fino a questo momento bisogna impegnarsi a dimenticarlo, e che tutti i problemi che ci saranno da oggi in poi si dovrà affrontarli con calma, seduti in quella stessa stanza, caso per caso, evitando che diventino ciascuno il focolaio di problemi nuovi e sempre più insormontabili.

Vabbe’. Poi, naturalmente, mi sveglio, mi scuoto, e affronto la mia giornata reale. Oppure, quando trovo il tempo, la mia Second Life, in cui tutto (o quasi) diventa possibile. Tirare fuori conigli da cappelli vuoti, su Second Life, si può fare senza problemi. Trasformare il piombo in oro è solo una questione di cambiare texture (e del resto, anche se con un aiutino di qualcuno più esperto, in passato ho saputo trasformare in oro una rudimentale mela di legno che avevo fabbricato per Belias!). Quanto alla telepatia… beh, gli IM ce li abbiamo tutti.

fujischiavo.jpgE quanto al resto? Non è un mistero, per chi frequenta Winsconsin, che nel corso degli ultimi mesi i rapporti di buon vicinato fra il Winsconsin Correctional Facility e il club FemDom La Fortezza si sono quantomeno incrinati. Una serie di piccole e grandi provocazioni fra membri dei due gruppi si sono sovrapposte e alimentate a vicenda, ingigantendosi al punto da provocare una sorta di guerra fredda fra due land che erano partite con le migliori intenzioni di collaborazione reciproca. Si era arrivati vicine a un punto di rottura, come raccontato in Ritorno amaro, e sebbene la riunione indetta da Jelena avesse riavviato vivacemente un dialogo costruttivo, nonché alcune importanti novità al WCF, i problemi erano ancora ben lungi dall’essere risolti.

Inutile qui mettersi a riassumere i cento piccoli motivi di discussione che si sono verificati in passato. Inutile anche fare nomi e cognomi. Ognuno di noi piccoli avatar porta su Second Life la sua personalità, ciascuna coi suoi punti di forza e le sue debolezze. C’è chi ha un temperamento provocatore e chi crede nella diplomazia, c’è chi subisce in silenzio quel che ritiene una prevaricazione, macerandosi nel rancore, e c’è chi invece reagisce immediatamente alle offese, anche quando magari non dovevano essere tali. A tutto questo va aggiunto il fatto che in entrambe le nostre land le relazioni interpersonali sono spesso filtrate da codici che presuppongono un continuo gioco di forza fra personaggi dominanti, sottomessi e ambivalenti: un cocktail potenzialmente esplosivo, anche perché l’apparente coerenza di interessi nasconde invece differenze di impostazione molto profonde.

Starmaidens.jpgmaidenslibro.jpgChi non si interessa di questi argomenti farà fatica a capire, ma proviamo a spiegare. La Fortezza è un club BDSM dedicato in modo particolare al FemDom. Ciò significa che, in esso, gli avatar di sesso maschile sono per definizione assoggettati alle donne – un po’ come accadeva in Star Maidens, un curioso telefilm anglo-tedesco intitolato da noi Medusa e che vidi, qualche tempo fa, su segnalazione di Ewyn Raymaker. Alla Fortezza, qualsiasi maschio è sempre e comunque uno schiavo tenuto a obbedire alla sua Mistress personale o, in mancanza, alle donne che lo incontrano. Il che non impedisce che il luogo pulluli anche di schiave femmine.

valentinavatar_003.jpgIl nostro Winsconsin Correctional Facility, invece, è una prigione. C’è un piazzale aperto a qualsiasi visitatore e un’area celle che è invece riservata alle Guardie (e ai Wardens) e alle persone che sono state arrestate, quale che sia il loro sesso. Fino al momento dell’arresto, nessun membro dello staff ha alcun diritto sui visitatori. Ma dall’istante stesso in cui un arresto viene effettuato, il prigioniero (maschio o femmina che sia) ricade interamente sotto l’autorità (e, in qualche caso, l’arbitrio) delle guardie del WCF (maschi o femmine che siano).

Tutto chiaro, fin qui? Schiavi e schiavi della Fortezza rispondono all’autorità delle Mistress, mentre i prigionieri del WCF rispondono a quella delle guardie. Dove starebbe il problema? Il fatto è che, essendo le land adiacenti, è inevitabile che ci sia una certo scambio fra una e l’altra, e questo fa sì che a volte vengano a crearsi situazioni complesse: schiavi che scambiano le Guardie del WCF con le Mistress della Fortezza, Mistress della Fortezza che vengono arrestate e di conseguenza rischiano di dover subire l’autorità delle nostre rare (ma proprio per questo preziose) Guardie maschio, visitatori che si vedono rispettati al WCF e che al FemDom sono, per definizione, trattati come pezze da piedi, Guardie WCF che sono occasionalmente schiave di qualche Mistress e che, di conseguenza, vedono la loro autorità sui prigionieri seriamente condizionata. La capacità umana di creare conflitto è illimitata e lungi da me l’idea di tentare un catalogo completo, ma volevo dare un’idea generale dello scenario.

malbertdifende3.jpgIn questo clima, forse è inevitabile che gli incidenti diplomatici avvengano. E il modo in cui Second Life funziona favorisce, purtroppo, la litigiosità. Ci si parla molto spesso in IM (la telepatia!), da una persona a un’altra… anche perché quando si tenta di trovarsi in tanti, come è accaduto alla riunione indetta da Jelena, è facile che ci si trovi a parlare in dieci tutti insieme, così che seguire un filo sensato diventa quasi sempre più difficile che nei peggiori salotti televisivi. Qualsiasi scontro, quindi, rimane in genere una questione personale fra le persone direttamente coinvolte… ciascuna delle quali poi lo racconta a modo suo ai suoi amici, che a loro volta lo riportano a modo loro ad altri. Fino al punto che, molto più di quanto avvenga nella realtà, si creano fronti contrapposti divisi da una sorta di guerra fredda, pronti a scattare al minimo pretesto che possa essere considerato una provocazione.

È possibile evitare questo fenomeno? Lo ignoro, ma di certo ho tutte le intenzioni di provarci. Lo devo a tutte le persone che hanno dedicato e ogni giorno dedicano a Winsconsin impegno, denaro, creatività ed emozioni. Lo devo a Jelena, che questa estate ha preso il toro per le corna e ha fatto il diavolo a quattro per far venire al pettine alcuni nodi. Lo devo a Lella, senza di cui la sim non sarebbe mai esistita. Lo devo a Fujiko, che della Fortezza è la fondatrice e l’anima più profonda, e a tutto il suo staff. Ma lo devo anche a chi ha affittato casa sulla nostra land, alle persone che ci hanno messo dei negozi e perfino ai visitatori occasionali.

 

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Per farla breve, dopo lunghi scambi di mail in privato, stamattina sono andata alla Fortezza a trovare Fujiko – e Mumi Brune, che è diventata qualche tempo fa la sua padrona (e, in ogni caso, è ora anche lei fra le owners del FemDom). Abbiamo parlato a lungo, apertamente, e siamo arrivate, mi sembra, a un accordo.

 

femdompuliziemedia.jpgE l’accordo è questo: da oggi, si volta pagina. Quel che è successo è successo. Qualsiasi provocazione o presunta tale, avvenuta prima di oggi, viene dimenticata. Per decreto? Diciamo per decisione condivisa. Tabula rasa. Da oggi, nessuno avrà più il diritto di recriminare su casi del passato: di agganciarsi a presunte o reali offese ricevute ieri per giustificare una nuova offesa oggi. Basta. Punto. Reset.

E, da oggi, qualsiasi problema dovesse presentarsi (e ce ne saranno: nessuno si illude che così non sarà) dovrà essere affrontato subito, senza lasciare che incancrenisca. Chiunque appartenga allo staff del WCF è tenuto, da oggi più che mai, a comportarsi in modo da non macchiare l’istituzione di cui fa parte: rispettando i visitatori che mostrano rispetto e, quando possibile, educando coloro che non ne mostrano; trattando i prigionieri col rigore e la disciplina che meritano; affrontando con coerenza e dignità le conseguenze dei propri comportamenti. Non sono disposta ad accettare giustificazioni del tipo: “Ma quella persona, la settimana, il mese, l’anno scorso ha fatto… ha detto…”. Abbiamo detto che si volta pagina, e si volta pagina.

teatrino_005.jpgSuona tutto troppo serio? Forse sì, ma dopo tutto siamo qui per divertirci e sfuggire, per qualche ora, alla nostra RL… e il divertimento, ne sono convinta, è una cosa molto seria che richiede, da parte di tutti, un minimo di impegno. Credo che basti, appunto, questo minimo per rendere di nuovo possibile non tanto una convivenza formale e puramente geografica, ma anche quello che i politici chiamerebbero uno scambio proficuo. Io spero di vedere di nuovo personaggi della Fortezza che usano il nostro tribunale, nel rispetto delle attività della prigione… e spero di vedere guardie che effettuano arresti alla Fortezza, nel rispetto delle regole del luogo.

E se… anzi… e quando succederà qualcosa che crea problemi fra le nostre due land, parliamone. Parlatemene. Subito, prima che diventi un fatto su cui recriminare. Non è possibile essere sempre d’accordo, ma quando ci si parla si possono limitare i danni. E da qualsiasi situazione, parlando chiaramente, si dovrebbe poter uscire senza farsi la guerra. Almeno qui su Second Life.

 

[Lezioni di RLV] Il plugin Wriggle

Tradurre la lezione di oggi è stato particolarmente prezioso anche per me: devo confessare che non ho mai e poi mai nemmeno cercato di esplorare questo plugin, soprattutto perché preferivo concentrarmi sul gioco dello struggle. Non avevo riflettuto al fatto che, se i settaggi dei restraint sono quelli di default, c’è una bella differenza fra avere le mani legate dietro la schiena (col cosiddetto environment interaction bloccato) e avercele davanti. Con le mani legate davanti, anche se improbabile, non è da escludersi che si possa anche contrattaccare chi ti sta legando – sempre, ovviamente, che si tratti di un rapimento e non sia stata proprio tu a cedere le chiavi a quella persona, eheheh. Con questo post, che finisco di preparare nel tardo pomeriggio di venerdì 6 agosto, ma che apparirà solo fra qualche giorno (per evitare che esca troppo a ridosso del precedente!) vi saluto: sparisco di nuovo per qualche giorno da Second Life. Dovrei tornare più o meno regolarmente dopo il 18. Tanto stavolta so che la prigione, dopo le ultime novità, è in ottime mani.

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Salve a tutti, parleremo oggi di quello che è forse il plugin meno capito e più sottoutilizzato di tutta la suite RR, e che tuttavia in certe situazioni può rivelarsi utile.

A volte può darsi che una prigioniera possa voler cambiare posizione, se i suoi restraint lo consentono. O meglio, quando pensa che se fosse legata in quel modo in RL potrebbe avere una chance di divincolarsi in modo da assumere una posizione differente. Per esempio, mettiamo che abbia le mani ammanettate dietro la schiena: se fosse abbastanza in forma e flessibile, dopo qualche sforzo potrebbe essere in grado di portarle davanti. E questo l’obiettivo del plugin Wriggle (divincolarsi, dimenarsi): dare alla prigioniera una chance, quando è possibile, di cambiare posizione a forza di divincolarsi.

Prima di tutto, non è che si possa passare da qualsiasi posizione a qualsiasi altra posizione, bisogna che abbia un minimo di senso. Potete spostare i polsi ammanettati da davanti a dietro, o da dietro a davanti, ma non dai fianchi al dietro o roba simile, perché questo implicherebbe un cambiamento nel modo in cui le manette sono state chiuse, e non avrebbe senso che fosse possibile farlo senza la chiave.

me cuffed behind_001.jpgMa basta con le chiacchiere, proviamo con un esempio pratico. Ecco qui, ho le mani legate dietro la schiena, e sono bloccata. Ricordate la lezione sui legami per le braccia? Quando ho le mani legate dietro la schiena, non posso toccare più nulla. Ma questo adesso potrebbe costituire un problema: magari ho bisogno di toccare qualcosa, o aprire una scatola, o fare qualcosa che al momento mi è impedito dalle manette. In altre parole, devo assolutamente spostare le mani davanti a me! E se non ho la chiave, non c’è che una soluzione: il plugin Wriggle.

Diamo solo un’occhiata al menu di questo plugin: vado a Plugins > Wriggle ed ecco cosa ottengo:

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Mi chiede di scegliere la posizione a cui voglio arrivare, cioè quella che adotterò se il mio divincolarmi dovesse avere successo. C’è una solta scelta, “1 Hnd front” perché, realisticamente, posso spostare le mani da dove sono solo sul davanti. Per cui premo quel pulsante.

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Whoa. E questo che è? “Progression”, “Chances”, “Pot” (piatto)… siamo finite a Las Vegas? Dove le devo mettere le fiches? Vabbe’, ok, calma, lasciatemi spiegare. Le fiches in questo plugin sono i tentativi che spendete quando tentate di liberarvi dai restraints mediante lo struggle. Ricordate quella lezione? Dibattersi consuma tentativi, e li recuperate più o meno velocemente a seconda di come ve la state cavando. Beh, anche il Wriggling consuma tentativi, la fonte di energia è la stessa (il sudore della vostra fronte). Sostanzialmente, significa che potete fare struggle (dimenarsi per liberarsi) oppure wriggle (dimenarsi per cambiare posizione), ma non entrambe le cose. Il Wriggling, però, dovrebbe essere più facile.

Quindi, la valuta con cui “pagate” il wriggling sono i tentativi. Quando tentate di fare wriggle, avete 3 scelte:

* Soft (leggera), che consuma un tentativo
* Medium (media), che ne consuma due
* Hard (estrema), che consuma tre tentativi

Per ogni wriggle, avete una chance di progredire o meno. È chiaro che maggiore è l’energia con cui vi dimenate, maggiori sono le probabilità di riuscire, come si dice sul menu stesso.

Quando fate wriggle, i tentativi non li perdete subito. Vanno invece a finire nel “pot” (piatto), con un rapporto di 1:1 (ossia: ogni tentativo che scommettete va nel piatto). Ma se sbagliate un wriggle, il piatto perde due volte l’ammontare dei tentativi che avete appena scommesso! Ma prima di parlare del piatto, proviamo a fare un po’ di wriggle.

Premo “Soft”, e immediatamente i restraint dicono “You progress a little in your wriggling…” (nel dimenarti, fai qualche progresso…). Se ci fate caso, la barra di progresso sul menu ha fatto un passettino avanti (segnato con una “>”) per indicare che sto procedendo. L’obiettivo è di riuscire a completare la barra di progresso. Allo stesso tempo, il piatto è pari a 1, perché ho “speso” un tentativo nel fare questa mossa, e mi è andata bene. Okay, dunque, me ne restano 9 da fare.

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Premo “Medium” perché mi sento fortunata (anche se “mi sento fortunata” è la cosa più stupida che si possa dire, potrebbero diventare le classiche “ultime parole famose”). Notate che “Medium” ha esattamente una chance in più rispetto a “Soft”, ma costa 2 tentativi. Questa volta il restraint dice “You progress a little in your wriggling, and your chances of success are now higher…” (nel dimenarti, fai qualche progresso e le tue chance di successo crescono). Woohoo! Tutte le probabilità sono aumentate di uno! Da ora in poi, fare wriggle sarà più facile, e meno costoso! Oh, e ho fatto un altro passo sulla barra di progresso, e ora il piatto è pari a 3 (1 per la mossa Soft, poi 2 per quella Medium).

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Ok, così, ora che ho fatto 2 mosse e che entrambe sono andate bene, i 3 tentativi che ho consumato sono tutti nel piatto. Se ora premessi “Cancel”, mi verrebbero restituiti: i miei progressi verrebbero cancellati, e mi ritroverei al punto di partenza, senza perdere nulla e senza nulla vincere. Ma non premerò Cancel. Lo farei se avessi disperatamente bisogno dei tentativi nel piatto per, ad esempio, fare struggle e cercare di liberarmi.

Invece, facciamo un po’ di avanti-veloce: diciamo che ho fatto 6 mosse e che il piatto adesso è a 8. Stavolta scelgo “Hard”, e spendo 3 tentativi per avere il massimo delle chance. Purtroppo, stavolta mi va male, e il piatto viene ridotto di un numero di tentativi doppio rispetto a quelli che ho appena scommesso! Ho perso 6 tentativi! E adesso è sceso a 2 (anche se io avevo speso solo 3 tentativi – ma che ovviamente non hanno fatto in tempo a entrare nel piatto).

A questo punto non ho altra scelta se non andare avanti, perché il piatto all’improvviso è diventato molto meno appetibile. Se premessi “Cancel” adesso, recupererei solo 2 tentativi e perderei le 5 mosse andate bene, avendo consumato 8 tentativi. Di fatto, avrei sprecato 6 tentativi! Notate che se avessi fatto wriggle Hard all’inizio del progresso, e avessi toppato subito senza perdere mosse già fatte, il piatto sarebbe sceso a 0 ma non sotto zero. Questo è un elemento interessante perché mi impedisce di sprecare troppi tentativi.

Ok, da qui in poi è piuttosto lineare, penso che abbiate capito il punto. La forza del divincolamento può essere Soft, Medium o Hard: più forte ci si dimena, maggiori sono le chance, ma sono anche più costose. Internamente, ogni volta che si tenta una mossa, il plugin “lancia un dado da 10”. Più basso è il risultato, più è facile che si faccia un passo avanti. Se il risultato è abbastanza basso, le chance vengono ulteriormente aumentate per le mosse successive, mentre se è troppo alto vengono invece abbassate!

me cuffed front2 06.jpgE cosa succede se riesco davvero a completare tutti e 10 i passi? Beh, le manette si richiudono automaticamente nella posizione che ho scelto all’inizio (in questo caso “1 Hnd front”), e io recupero tutti i miei tentativi, perché questa è a tutti gli effetti una nuova posizione!

Oh, qui c’è un piccolo indizio per premiare chi è arrivato a leggere fino a qui: più fate struggle (e più progressi avete fatto nello struggling), più i restraint sono indeboliti, per cui maggiori sono le chance di cambiare posizione dimenandosi! È una roba tipo… hmm… *colpo di tosse*unachanceinpiùognicinquesuccessi*colpo di tosse*. Hey, l’ho detto!

Divertitevi!
Marine

 

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

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[Lezioni di RLV] Il plugin Leash (guinzaglio)

Una nuova puntata delle mie libere traduzioni dei tutorial di Marine Kelley sulle funzioni della linea Real Restraints. Una lettura consigliata anche per chi usa linee alternative, visto che molte funzioni sono comuni. E la puntata di oggi è dedicata a un plugin che mi è particolarmente caro: il guinzaglio. Pochi si rendono conto di quanta dolcezza si possa esprimere quando lo si accorcia piano piano, trascinando la persona che ti ha donato le sue chiavi verso di te.

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Ciao a tutti, lasciate che vi parli di uno dei plugin più popolari della linea RR (una funzione, peraltro, offerta anche da altre marche): il Guinzaglio. È sempre utile poter attaccare una catena alle manette della vostra prigioniera per costringerla a seguirvi, oppure a restare in un dato posto.

Prima di tutto, diamo un’occhiata al menu. Vado a Plugins… > Leash (Guinzaglio):

Image Leash menu.jpgQuesto menu è alquanto semplice. Posso essere messa al guinzaglio, sguinzagliata, strattonata, assicurata a un’altra prigioniera e la lunghezza del mio guinzaglio può essere variata. Facile. Oh, e che cos’è quel pulsante “Multi”? Viene usato per guinzagli multipli che si collegano allo stesso punto, ma per il momento nessun prodotto RR ne fa uso (in effetti l’ho fatto essenzialmente per il mio bavaglio a morso personale e gli anelli per capezzoli, ma shhh, non ditelo in giro). Non premete “Multi”, quindi, farebbe sparire la catenella e non troverebbe alcun prim-schiavo da cui estrarne di nuove. Pertanto, in questo caso “Multi” equivale a “Nascondi” e “Single” significa “Mostra”. È una funzione che magari a qualcuno può anche fare comodo, ma usatela a vostro rischio.

Se premo “Leash”, al mio collare viene immediatamente attaccata una catena. All’inizio, penzola, perché non è attaccata a niente. A tutti gli effetti sono legata al guinzaglio a me stessa. E che senso ha, potreste chiedere? Beh, se sto usando il Restrained Love Viewer, allora mi è impossibile teletrasportarmi fino a quando non mi viene tolto il guinzaglio. Questo è il solo modo di bloccare, mediante i prodotti RR, la capacità di teletrasporto di una prigioniera: le mettete il guinzaglio, e lei non può teletrasportarsi, toglieteglielo e può farlo. Ok, questa era una nota a margine, ma è importante.

In effetti ci sono diversi modi di usare un guinzaglio. Il primo è quando la top mette direttamente il guinzaglio sul restraint della sua prigioniera. Il risultato è una catena che va dal restraint all’inguine della top… Ouch! Potrebbe essere doloroso. Vi presento la mia alt, Mary (la bionda sulla sinistra), che ve ne darà una dimostrazione:

Image Mary holding my leash on crotch_001.jpg

Il secondo modo sarebbe di usare quella che io chiamo “leash handle” (maniglia per guinzaglio), un anello di metallo da portare con sè e a cui attaccare il guinzaglio. In altre parole, la catenella non si attacca più all’inguine ma ad un attachment speciale che la top indossa, in genere tenendola in mano. La leash handle può essere ottenuta dalla top direttamente dal plugin Leash della prigioniera, premendo il pulsante “Give handle”. Una volta ottenuta questa maniglia, la top (Mary, in questo caso) lo indossa e il guinzaglio vi si attacca immediatamente, senza bisogno di fare nulla.

E qui devo citare un… bug. Sì, questo particolare e complesso elemento del plugin ha un problemino riconosciuto. Se la top dis-indossa la leash handle, la catena scompare, ma la prigioniera resta legata a lei e non in grado di teletrasportarsi. Solo che non c’è più un elemento visivo (la catena) per ricordarlo, il che può confondere le idee. Per cui cercate di evitare di farlo: se indossate la maniglia, non ve la togliete di dosso senza prima aver tolto il guinzaglio alla vostra prigioniera – oppure, se lo fate, è meglio che subito dopo le rimettiate il guinzaglio, in modo da rivedere la catena.

Comunque, la top può appoggiare o far cadere la leash handle a terra. Mary, semplicemente, fa un clic col tasto destro sulla sua maniglia e sceglie “Drop”. E guardate che succede:

Image leashed to ground.jpg

Adesso non posso allontanarmi dalla maniglia che si trova sul pavimento, indipendentemente da dove va Mary. Il mio guinzaglio mi tiene legata alla leash handle gettata a terra, e non più a Mary.

Ora, Mary può scegliere di recuperare la maniglia, a cui io rimango legata! Le basterà cliccare col tasto destro sulla maniglia per terra e scegliere “Wear” (o, se preferisce, “Attach > Right Hand” o qualsiasi altro punto che le aggradi). Questo farà sì che lei si avvicini (a piedi o in volo) verso la maniglia e la indossi automaticamente. E…

Image Mary holding my leash on handle2.jpg

…eccomi di nuovo legata col guinzaglio a Mary, per la precisione alla maniglia che lei stringe. Facile!

Ora, magari Mary non ha il permesso di rezzare oggetti nel luogo in cui si trova, oppure vede attorno a sè qualche altra maniglia (ce ne sono molte in giro per SL, perché sono molto semplici e modificabili) e vuole attaccarmi a una di quelle, anche se non appartiene a lei. Per esempio, in un luogo BDSM pubblico. Beh, può farlo!

ollalla.jpgLe basterà cliccare a uno degli anelli che spesso si trovano in-world (imbullonato a un muro, sospeso in aria, semisepolto nel terreno eccetera) e Woosh! All’istante io sono legata a quell’anello e non più a Mary! Però, se a questo punto lei clicca su un altro anello non succede nulla: prima deve rimettermi il guinzaglio premendo “leash”. E, ancora una volta, se l’anello a cui mi ha legata le appartiene può sempre indossarlo (Wear) direttamente, anche se ha già in mano una maniglia (l’anello, che funge da maniglia, dovrebbe rimpiazzare quello che tiene in mano).

Visto che parliamo di maniglie, un altro particolare divertente… Dalla versione 1.17 della linea RR, ogni restraint che contiene un plugin Leash (in altre parole, ogni restraint cui può essere attaccato un guinzaglio) può anche fungere da leash handle/maniglia! In questo modo la top può letteralmente fare “catene” di prigionieri. Per farlo, basta premere il pulsante “Anchor” sul restraint di una prigioniera (ad esempio un collare) mentre un’altra prigioniera è legata a voi, e vedrete la seconda legata al guinzaglio alla prima. Per esempio, Mary indossa un Elegance Collar (che ha il plugin Leash) e mi ha legata a sè. Prendete nota del fatto che non deve più indossare una leash handle, perché entrerebbe in conflitto. Clicca sul suo proprio collare, va a Plugins > Leash, e preme “Anchor”…

Image me leashed to Mary's collar.jpg

Ora sono legata direttamente al suo collare! E se lei preme “No anchor”, il guinzaglio ritorna… a me stessa. Ciò significa che sono ancora impossibilitata a teletrasportarmi, ma almeno i miei movimenti non dipendono dall’altra prigioniera, in questo caso Mary. Ha interrotto la catena.

ollallaghost_009.jpgFin tanto che “Anchor” è attivo nel collare di Mary, qualsiasi guinzaglio che lei attivrà su uno dei miei restraint vi si attaccherà automaticamente dopo non più di 10 secondi. Questo accade solo in quanto Mary indossa un restraint ed è anche lei in grado di generare guinzagli. Se io fossi legata a qualcun altro, i miei guinzagli non si collegherebbero in automatico al collare di Mary, a meno che quel qualcuno non premesse “No anchor” e poi di nuovo “Anchor” sul collare di Mary.

Questo è più o meno quanto c’è da sapere sul plugin Leash. Cambiare la lunghezza del guinzaglio non richiede genialità – va da 70 cm (la distanza minima senza che l’avatar cominci a rimbalzare in giro) fino a 15 m. Oh, e la top può Yank (strattonare) la prigioniera, il che significa dare una tiratina alla catena per tirarsela vicina senza cambiare la lunghezza.

Una cosa divertente che si può fare con la leash handle è buttarla a terra e trasformarla in una palla d’acciaio physical che abbia una forma leggermente ovoidale (in modo che non possa rotolare troppo lontana). It would act like a ball-n-chain-like fetter ! Molto frustrante per la prigioniera, credetemi. Hehe.

Divertitevi!
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

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