Zona rossa, zona verde

Segnalazione importante: su Second Life si è diffuso un prodotto di grande successo che, tuttavia, ha più controindicazioni che lati positivi. E di cui ho scoperto l’esistenza in seguito alla morte di Andromeda Sawson.

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Solo chi cade può risorgere, diceva il titolo di un vecchio film con Humphrey Bogart, e in nessun luogo questo è vero come su Second Life. Se c’è chi se n’è andato senza più tornare (o almeno senza farsi riconoscere) come Costanza o Serenella, la mia Andromeda è risorta quasi subito dopo essere stata terminata dai Linden e, naturalmente, è venuta subito da me a farsi rimettere il collare. In questi giorni ci siamo viste poco, perché ha tutta la sua rete di negozi da rimettere in piedi con il nuovo account. Ma il tempo per riabbracciarsi c’è stato, nella piccola sala cinematografica di Winsconsin, ed è stato in quell’occasione che mi ha buttato lì una frase stupefacente. “So chi è stato”.

Snapshot_003.jpgSnapshot_004.jpgSnapshot_005.jpgHo capito all’istante a cosa si riferisse: sapeva chi era stato a farle la spia alla Linden Labs. E lo sapeva, molto semplicemente, perché questa persona glielo aveva detto direttamente, scrivendo un IM al suo nuovo avatar. Un messaggio che, nella sostanza, diceva: “Ciao Andromeda, non farti più vedere al mio negozio con i tuoi alt o ti faccio chiudere anche quegli account“.

Non riporto il nome di questa persona, perché è la proprietaria di uno dei negozi da cui Andromeda aveva illegalmente copiato diversi oggetti. Voglio ribadirlo ancora una volta: non approvo il furto di proprietà intellettuale e non mi sento di contestare la decisione di infliggere alla mia sub la pena capitale. Se riportassi qui il nome della persona che l’ha denunciata, o segnalassi il suo negozio, sarebbe come se invitassi la gente a boicottarla per solidarietà con me e con Andro, e questo non deve succcedere. Non sono il Presidente del Consiglio, anzi, chi mi legge da tempo sa quanto poco mi piaccia il suo atteggiamento di rifiuto del giudizio. Sia io che Andro accettiamo il verdetto severo della Linden Lab senza per questo delegittimare chi l’ha emesso.

Qual è, allora, il punto di questo post? È un punto delicato, perché ha a che fare con l’attendibilità dello strumento con cui Andromeda è stata smascherata. Uno strumento che in questo caso, sicuramente, ha sortito effetti positivi (per la giustizia) ma che, in realtà, sta da tempo provocando problemi a centinaia di avatar innocenti.

Si chiama Red Zone ed è uno scanner di IP. In certe condizioni permette a chi lo controlla di scansionare gli avatar che gli vengono a tiro e individuare l’IP da cui ciascuno si collega. Viene venduto come uno strumento per individuare gli alt (gli avatar alternativi con cui certe persone hanno l’abitudine di tormentare i loro nemici, o compiere atti illegali, come copybottare) e quindi bannarli e, come prodotto, ha un successo notevole. Traduco qui alcune righe di un post molto documentato sull’argomento, pubblicato lo scorso 3 settembre dal blog di Forceme Silverspar:

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Al momento, in-world ci sono 3005 di questi scanner attivi. Uno è il mio. Il prezzo è di L$3999 a scanner. Mi sembra che L$12.016.995 [Nota di Win: circa 48.000 €!] siano un bel po’ di soldi per chi l’ha creato. Ogni scanner controlla al massimo l’area di un’intera sim, mentre in altezza arriva alla quota di 4096 metri (più 96m, per ragioni che a me sfuggono). 63 sim hanno scelto di rendere pubblico sul sito della REDZONE il fatto che utilizzano questo scanner. 1476732 sono stati scansionati. Piu aumenta il numero degli scanner in-world, più cresce il numero dei collegamenti, i dati raccolti, le connessioni fra avatar e, di conseguenza, la quantità di alt identificati. Sono stati individuati 687941 IP collegati. 828 sono stati scoperti. Quando compri uno scanner (o ne diventi amministratore) ottieni l’accesso a un sito in cui vengono rivelati gli alt della gente che passa dalle tue parti.

Tutto molto bello, no? Solo che non funziona – o non funziona in modo attendibile. A quanto spiega molto bene Forceme, che ne ha comprato uno per poter dare informazioni attendibili, il Red Zone è alquanto zoppicante di per sè, ma soprattutto parte da un presupposto infondato: vale a dire che gli IP siano unici per ciascun utente che si collega alla rete. Sulla base di questa premessa sbagliata, cento, duecento, trecento persone che si collegano dallo stesso IP sono la stessa persona.

Ewynskybox2.jpgEwynskybox.jpgNon è così. Per restare solo all’italia, tutte le persone che si collegano con Fastweb risultano collegate a un IP unico per tutti. Basterebbe quindi che un solo utente Fastweb si facesse bannare come copybotter per fare sì che tutti gli altri utenti Fastweb siano esposti a subire la stessa sorte, solo perché l’ineffabile Red Zone ha stabilito che sono tutti alt di quell’unico imbroglione. Questo avviene in molte altre nazioni: leggete questo post (in inglese) per vedere cosa succede a chi si collega a internet dagli Emirati Arabi). E ci sono altre controindicazioni, come quelle che spiegavo stamattina a Ewyn che, diciamo, mi faceva compagnia mentre scrivevo queste righe:

[2011/01/21 02:09]  Win: Il RedZone è uno scanner di IP che in teoria servirebbe a tanare gli alt… È lo strumento, fra l’altro, con cui hanno beccato Andromeda! Ma anche se sulla carta è un’ottima idea, di fatto è molto poco affidabile
[2011/01/21 02:10]  Ewyn Raymaker: e io che me ne faccio? :O mica ho alts?
[2011/01/21 02:10]  Win: No, no, aspetta… il punto è esattamente questo… anche se non hai alt, rischi di essere bollata come alt se viene registrato qualcuno che usa il tuo stesso IP. Per dire… se tu usi Fastweb, TUTTI quelli che usano Fastweb hanno il tuo stesso IP
[2011/01/21 02:10]  Ewyn Raymaker: oddio… in passato il mio ragazzo si è collegato alcune volte da casa mia. una volta mi collegai da casa sua
[2011/01/21 02:11]  Win: Ma che provider avete?
[2011/01/21 02:11]  Ewyn Raymaker: no, ho alice
[2011/01/21 02:11]  Win: Alice credo che cambi IP ogni volta che riavvii il router…
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: È ip dinamico
[2011/01/21 02:12]  Win: Quindi se avessi un alt ti basterebbe riavviare il router per farla franca
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: ma per farla franca di cosa?
[2011/01/21 02:12]  Win: Immagina di avere un alt con cui fai copybot… come faceva Andro
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: ho capito
[2011/01/21 02:12]  Win: Sei colpevole, meriteresti di non poter rientrare nemmeno con gli alt puliti… ma riavvii il router e sei a posto
[2011/01/21 02:13]  Ewyn Raymaker: quindi sto sicura ;-)
[2011/01/21 02:13]  Win: Al contrario, immagina di essere Ewyn e di usare un IP che poi verrà usato da qualcun altro (o che lo è stato da qualcuno prima di te) e che si è fatto beccare con le mani nella marmellata…
[2011/01/21 02:13]  Ewyn Raymaker: si si capito
[2011/01/21 02:13]  Win: Ecco che ti trovi, innocente, a essere bannata da questo o da quello
[2011/01/21 02:14]  Ewyn Raymaker: si…
[2011/01/21 02:14]  Win: Sto mettendo a punto il post… il tema è difficile, perché è chiaro che Andro ha creato ‘sto oggetto per vendetta che l’hanno tanata… Ma da quel che leggo in giro è vero che ‘sto RedZone è pericoloso
[2011/01/21 02:15]  Ewyn Raymaker: perché frega pure gli innocenti?
[2011/01/21 02:15]  Win: Sì. Per esempio, ho letto che tutti gli utenti degli Emirati Arabi hanno anche loro un provider a IP unico, come Fastweb
[2011/01/21 02:15]  Ewyn Raymaker: tutti bannati? :O
[2011/01/21 02:16]  Win annuisce
[2011/01/21 02:16]  Ewyn Raymaker: vabbe’, e quanti saranno… :O li conterei sulle dita della mano, se potessi…
[2011/01/21 02:16]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Vabbe’, è il principio che conta… e poi, quanti saranno gli utenti di Fastweb?

Snapshot_001.jpgSnapshot_002.jpgDicevo che scrivere questo post è particolarmente delicato perché, senza dubbio, nel caso di Andro il sistema ha funzionato egregiamente nel farla individuare e diffidare dal farsi rivedere con un alt. È probabilmente solo l’irritazione per essere stata beccata che l’ha spinta a indagare sul Red Zone, e sarebbe legittimo sospettare in lei un desiderio di vendetta.

Eppure, quale che sia stato il motivo per cui l’indagine è stata avviata, la verità è che il Red Zone rischia di essere uno strumento più distruttivo che altro. Tanto per cominciare, pur individuando (e permettendo l’eliminazione di) Andromeda Sawson, non ha beccato l’alt che Andro usava da sempre come copybotter principale, con tanti saluti alle pretese di affidabilità. È come se un sistema infallibile di lotta al crimine avesse individuato un piccolo contrabbandiere di sigarette e non si fosse accorto dell’esistenza di Totò Riina. (Per la cronaca: ci ho pensato io a pretendere da Andro che il suo Riina venisse abbandonato)

Ma la cosa più grave, come spiegavo prima a Ewyn, è che un ban a tutti i presunti alt individuati tramite Red Zone si estende automaticamente a tutti coloro che hanno la sventura di condividere l’IP con qualcuno che si comporta male: tutti gli utenti di un provider “mono-IP” come Fastweb, oppure tutti coloro che si collegano da un medesimo Internet Cafè o, ancora, da una connessione wi-fi condivisa fra più utenti. In prospettiva, insomma, il rischio è di trovarsi una Second Life puntellata di aree proibite, senza motivo, a centinaia di visitatori che non sapranno mai il perché. Una situazione che trovo inaccettabile in un mondo che mi ha conquistata per come ti permette di sognare. Combattere la pirateria e i griefers va bene: ma non quando il risultato coinvolge chi non c’entra affatto.

Un modo molto semplice per difendersi dalla scansione c’è già. Il Red Zone riesce (quando ci riesce) a tracciare l’IP attraverso la funzione di Media Streaming. Se non vi è necessario ascoltare musica o vedere video quando siete in world, per evitare di essere tracciati vi basterà andare nelle Preferenze e disabilitare Play Streaming Media When Available.

fart1.jpgSe proprio dovete ri-abilitare la funzione, controllate prima che la land non sia sotto controllo di un terminale Red Zone. Uno strumento utile è quello che proprio Andromeda e il suo collaboratore Fart Admiral (un nome che, per chi sa l’inglese, è tutto un programma… ma anche il suo aspetto, come potete vedere, è fascinoso!) hanno messo a punto nei giorni scorsi: un piccolo HUD che, indossato, permette di verificare automaticamente se il luogo in cui ci si trova è o meno sotto controllo del Red Zone. Si chiama Green Zone e lo si può acquistare sul Marketplace a questo indirizzo:

https://marketplace.secondlife.com/p/GreenZone-Detect-zF-RedZone-Keep-your-privacy/1907392

GreenZone prod.pngIl prezzo, come vedrete, è molto basso (soprattutto se si pensa che serve a rendere innocuo un mastodonte da 4000 L$) ma, per evitare che si possa accusare Andromeda di sfruttare la sua disavventura a fini di lucro, ho chiesto e ottenuto di rendere il Green Zone disponibile in modo gratuito per un tempo limitato… anche perché il creatore di Red Zone, contattato da Andromeda, ha avuto un atteggiamento alquanto indisponente. Pertanto, una copia no transfer verrà inviata gratuitamente a chiunque me ne farà richiesta entro questo weekend. Basterà scrivere un commento qui sotto, entro e non oltre domenica 23 gennaio 2010 (farà fede la data del commento) e indicare il vostro nome in-world. Penserò io a inviarvi la vostra copia personale gratuita del Green Zone.

E un’ultima nota: anche se non giudico negativamente chi sceglie di utilizzare questo strumento, finché ci sono io il Red Zone non entrerà mai a Winsconsin. Preferiamo di gran lunga rischiare di avere qualche alt di troppo fra le scatole (e magari qualche copybotter pronto a rubacchiare) che tener fuori dalla nostra land chi non ha fatto nulla di male.

Zona rossa, zona verdeultima modifica: 2011-01-21T14:12:00+01:00da winthorpe
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11 pensieri su “Zona rossa, zona verde

  1. Come promesso lascio il commento pure qui :D
    Direi che è assurdo rischiare di essere bannati solo perchè si una un provider con ip statico e comune per tutti gli utenti… Cioè io nemmeno ce l’ho un alt, ma solo perchè ho fastweb rischio di essere bannata -.-

    Domanda da niubba: ma non si può ad esempio far notare ai Linden Lab questo difetto del Red Zone? Quantomeno per spingere (costringere?) il creatore a rivedere il funzionamento dell’aggeggio infernale o.O

  2. Effettivamente come oggetto è molto pericoloso specialmente considerando con chi se la può prendere…. io avevo un alt che ora non uso più ma cmq si rischia lo stesso di essere bannate lo stesso ed è una cosa assurda…….
    Grazie dell’informazione!!!!!!!!!!!!

  3. *alza la mano* Temo che il rischio di avere il proprio indirizzo riciclato per altri utenti sia una realtà per tutti i provider, soprattutto per chi vive in zone ad alta densità di connessioni. Se poi si mettono con certi strumenti IW che son tutt’altro che affidabili……….siam messi proprio male!

  4. Suzana… hai questo nome anche in world… oppure ho mandato il GZ a una omonima? Malbert, il tuo GZ arriva adesso… lo stesso per te, Misato…

    Elena… CREDO che sia effettivamente illegale e contro il ToS… da qualche parte mi pare di aver letto che sia anche contro la legge californiana! Eppure se parli al creatore del Red Zone ti risponderà in modo alquanto arrogante… mi riservo in futuro di pubblicare il suo dialogo con Anna…

  5. Grazie ancora per il GreenZone, Win.

    Giusto ieri ho depositato nella casella di Fart il report su uno shop protetto dal RedZone.
    Interessante anche il collegamento, del quale ho fatto menzione in fondo alla scheda, con uno script per individuare i client CryoLife

  6. Assolutamente sì, Dorian… mi manca il tempo ma la storia va avanti anche a tutt’oggi, con le nuove rivelazioni su zFire (che avrebbe tentato di rubare le password dei deficienti che usavano il suo sistema per scippargli gli account SL), sul ban a RedZone in Second Life, sul crollo del sito del sistema… scrivimi, ma abbi pazienza, che è un periodaccio (ossia “impegnato”, non “brutto”) in RL e leggo quando posso e rispondo ancora meno. Se hai delle foto di ciò che racconti, tienile da parte!

    Grazie a te!

    winthorpe.foghorn.zinnemann@gmail.com

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