Serata d’onore

La presentazione del numero 2 di L Magazine diventa l’occasione per una serata indimenticabile. Con un incontro addirittura storico fra Erika Moak e Marine Kelley.

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Un anno, di già. Anzi, qualcosa di più. Era quasi Pasqua 2008 quando indossai per la prima volta il Banesuit della Kelley Technologies, restando intrappolata per giorni in una aderente tuta di lattice, con la testa imprigionata nel casco, la mente nella presa ferrea del Custodian, le mie chiavi in mano alla diabolica creatrice del Progetto Banishment, Marine Kelley.

Da allora, tante cose sono accadute, e di molte ho reso conto su queste pagine. Ma penso che ieri sera sia stata per me il coronamento di una serie di sogni che non mi ero mai nemmeno confessata. Non posso e non voglio raccontare tutto nei dettagli: quello che conta è stato l’evento, l’atmosfera magica della serata, i momenti per me storici, e non le singole frasi o battute… Basterà dire che ho scattato decine e decine di fotografie, come cercando di catturare il momento… i momenti… per rivederli dopo e potermi confermare che era tutto vero, che non stavo sognando, che stava succedendo sul serio.

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Tutto è cominciato quando Astor e Rossella mi hanno detto che ci sarebbe stata una festa per il lancio di “L Magazine” numero 2, quello con la mia intervista su “Eudeamon”, e mi hanno invitata a partecipare. Anche se la sera non mi collego quasi mai, ho deciso che questa volta non potevo non farlo e mi sono tenuta la sera libera apposta… dopo di che ho scritto a Erika Moak per sentire se la cosa poteva interessarla.

Con Erika mi sono scritta a lungo durante il lungo lavoro della traduzione. Sapevo che aveva un avatar su Second Life, ma anche che aveva smesso di collegarsi da tanto tempo e che non era molto dell’idea di tornare, per paura di dover affrontare una quantità spaventosa di messaggi arretrati. Eppure, a questa mail di invito, mi ha risposto chiedendo il luogo e l’ora e lasciando capire che avrebbe potuto anche farci un pensierino. Ho avvertito subito Rossella e Astor, e ho mandato a Erika una copia della rivista, che potesse almeno vederla, anche se non parlando italiano non avrebbe potuto capire l’intervista.

Immagine 1.pngMi sono collegata in anticipo, ieri sera, eccitatissima. Jelena mi ha raggiunta presto e ci siamo affrettate verso il club Italian Lesbian dove la festa si sarebbe tenuta. Ad accoglierci, abbiamo trovato prima Lella Demonia, sub servizievole ed educata che nei giorni scorsi ho avuto spesso il piacere di vedere a Winsconsin, poi è arrivata Astor Robbiani – lo storico “puntolino verde” di Rossella, che non vedevo da secoli e secoli. E, proprio mentre si chiacchierava, ho ricevuto da Caliope Mah, l’avatar di Erika, risposta a quello che le avevo scritto mentre era ancora offline.

Poiché Erika è americana e non parla italiano, la prima cosa da fare era fornirla di un traduttore in vista della serata. Ho tirato Jelena per il guinzaglio e mi sono precipitata a Cupo per prenderne uno gratuito ma ottimo che consiglio sempre a tutti. Da lì ho mandato un invito al TP per Caliope… che pochi secondi dopo ci si è materializzata davanti.

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EricaMoak_006.jpgEricaMoak_007.jpgBeh, devo dire una cosa. Second Life aiuta molto a ridurre la timidezza, e rende più facile accostare senza troppi scrupoli persone famose… ma trovarmi Erika di fronte mi ha fatto davvero tremare le gambe – anche se solo per un istante. Era bellissima: vestita tutta di nero, col viso di una bambola perversa – ll’improvviso il fatto che sul suo sito si faccia chiamare Evil Dolly ha acquistato tutto un altro significato… e in un flash mi sono passate davanti agli occhi anche molte situazioni che ho letto in un altro suo romanzo che sto leggendo al momento, “Rest and Relaxation” e che è stata Ewyn a suggerirmi. Ci siamo guardate, le ho presentato Jelena, le ho mostrato il distributore. E nel frattempo scrivevo un IM a Marine Kelley, perché sapevo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per incontrare colei che le ha ispirato tutta la faccenda del Banishment Program. Marine era presissima da un RP ma mi ha pregata di cercare di trattenere Caliope… sarebbe venuta di corsa appena possibile.

EricaMoak_015.jpgEricaMoak_018.jpgTemevo che Caliope/Erika potesse aver perso dimestichezza con Second Life, invece ci ha messo pochi istanti per prendere il traduttore ed attivarlo per tradurre fra inglese e italiano. Poche battute, poi abbiamo visitato brevemente la Processing Area del Banishment Program. Non c’era tempo di mostrare a Caliope tutta la procedura, anche perché l’ora della festa si stava avvicinando e dovevamo tornare al club… ma ci tenevo a farle vedere l’aspetto di un Bane. Siamo quindi andate di corsa a Zhora, dove ho fatto comprare a Jelena la skin in lattice nero che tutti i Bane devono indossare. Poi siamo tornate al club, a Xigola, e Jelena ha indossato il collare e il casco che mi erano rimasti dai tempi del test originario, e che Marine ha consentito a noialtri proto-Bane di tenere (oggi, al termine del Banishment, il casco si autodistrugge e va restituito per riavere indietro la cauzione versata all’inizio della procedura).

Astor mi ha consentito il rezzing, così ho potuto scattare qualche foto assieme a Caliope davanti alla copertina del suo libro. Meglio di un autografo, no? Ho spiegato qualcosa a Caliope su come funziona il Banishment nel metaverso. Era molto interessata, come ci si poteva aspettare, anche perché, pur essendo a conoscenza di tutto quello che il suo libro ha scatenato su Second Life, non aveva mai visto un Bane in-world. E proprio in quella, Marine mi ha scritto in IM, dicendo che si era liberata e che sarebbe stata felicissima di venire a conoscere Caliope. Ho chiamato subito Astor, che non si perdesse la scena, e poi l’ho tippata.

EricaMoak_023.jpgMoak2_001.jpgLa scena successiva, davvero, la ricordo nella nebbia dell’emozione e del turbinio di incontri. Ricordo di aver presentato Marine e Caliope, di aver sentito il reciproco scambio di complimenti. Ricordo di aver tippato Lorella, e di aver visto arrivare anche Valentine Vendetta e Rei Schulman. Ricordo l’arrivo di Rossella, completamente rivestita da una sorta di banesuit su cui però spiccava, immancabile, il suo foulard. Ricordo Ross che buttava lì a Marine l’idea di una linea di foulard Real Restraints. Ricordo Marine che puntualizzava, rivolta a Caliope, di essere ben consapevole che nel romanzo i Bane non hanno il naso… ma che si è presa questa libertà per rendere loro un minimo di umanità – precisando però che il naso sparirà in una futura revisione del Banesuit a cui metterà mano appena possibile (e questo, se permettete, è uno scoop bello e buono!). Ricordo di aver conosciuto Lisa, motore dell’Italian Lesbian club, di aver scambiato qualche parola con la DJ Niky, di aver incrociato una marea di gente interessante…

Moak2_002.jpg…e poi ricordo che alla fine Marine è dovuta tornare a casa e noialtre siamo andate tutte di sopra. Niky cambiava i dischi ma non disdegnava di ballare, Caliope, Jelena ed io siamo rimaste per un poco a guardare la pista, per poi gettarci anche noi nelle danze. Ho visto Lorella e la DJ scatenarsi in formazione accanto a Caliope, Rossella e Astor che ballavano insieme abbracciandosi, ho ascoltato Rei che mi raccontava in IM tutta la sua vita, ho colto lo sguardo gentile di Lella sul guinzaglio che teneva Jelena legata a me, ho visto arrivare Erikah Jameson, a cui avevo mandato in mail i primi capitoli della traduzione, e le ho presentato la sua quasi omonima. È passata a salutare anche Katia80. Ho parlato a lungo, in IM perché ormai il casino era completo, con tante persone, una dopo l’altra, o insieme, fino a perdere il filo nella musica, nel ballo, nella notte che si srotolava tutta attorno a noi.

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Astor, Rossella, Lella, Elisa: grazie per una serata davvero indimenticabile. Grazie di avermi intervistata sulla vostra bella rivista, grazie di avermi invitata al club, e grazie di aver reso possibile l’incontro storico fra Caliope e Marine, e per aver fornito l’occasione per un evento che davvero non avrei saputo immaginare. Un anno fa, vagavo per Second Life sigillata nel banesuit. Ieri sera ballavo con la persona dalla cui fantasia è scaturito tutto. Un sogno? Realtà? Come dice la protagonista di “Eudeamon”… c’è davvero differenza?

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Serata d’onoreultima modifica: 2009-04-09T15:30:00+02:00da winthorpe
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2 pensieri su “Serata d’onore

  1. Heeei ti sei dimenticata della mia foto con la copertina del libro…………….
    GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
    /me prende un collare, incide copra il nome “Win” e lo mette in tasca pronto per la prima occasione………….

  2. /me sogghigna

    Pedro, semmai avrei dovuto metterla nel post successivo con l’intervista! Ma ho privilegiato quelle in cui si vedeva da vicino il volto della persona fotografata, che le immagini piccole si vedono male! Ma sulla pagina “Eudeamon” di Facebook ci sei eccome e non da ieri!

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