Lezione di umiltà

Qualche vecchia notecard polverosa, ritrovata sul fondo dell’inventario, rende necessario un piccolo mea culpa su un episodio marginale di qualche settimana fa.

FroughPP.jpg

Stavo ripulendo l’inventario, stamattina, quando ho ritrovato due vecchie notecard di tanto tempo fa. Mi piace rituffarmi nel passato, ogni tanto, e le ho rilette con curiosità per la Win di oltre un anno fa… ai tempi in cui ero innamorata cotta di Mystique ma, incapace di darle il controllo di cui aveva bisogno, le ronzavo attorno soffrendo ogni volta che qualcun altro la isolava impedendomi di vederla… e nel frattempo mi mettevo nei guai a mia volta. Anche a causa di un certo integralismo. Ecco la prima, datata del 2008-01-22 23:14:29, in cui rispondevo alla mia amica dopo aver ignorato a bella posta alcuni suoi IM:

Cara Mystique, mi spiace se non posso rispondere ai tuoi IM… Prima ho crashato e mi ci è voluto un po’ a tornare online. Al momento sto cercando di sfuggire a un tizio che ieri mi ha legata e che intende violentarmi. Non mi piace affatto l’idea, ma la mia decisione di non barare continua a restare salda nonostante questo. Spero, prima che torni online, che riuscirò a liberarmi dalle corde con cui mi ha assicurata a un palo. Sentiti libera di parlarmi, ma perdonami se non ti rispondo… perfino spedirti questa nota mi sembra un po’ come barare. Mi rendo conto di quanto la cosa debba sembrarti cretina, ma bisogna che ne esca in modo legittimo, come ho fatto con quelle manette con la configurazione 4.4.0. Vorrei essere vicina a te, spero che lo sarò presto. Adesso ti spedirò questo messaggio per vedere se ci riesco… ma anche se funzionerà non scriverò altro fino a quando non riuscirò a uscire da questa situazione… in qualche modo. Baci,
Win

lezioni di scripting_002.jpgIl problema della definizione di un RP legittimo impegnava all’epoca gran parte delle mie discussioni con Mystique. L’avevo vista uscire dalle celle con dei sit-TP (ossia, per chi non lo sa, il sedersi su oggetti fuori dalla cella, approfittando delle possibilità offerte da Second Life, in modo da fuggire), passare attraverso porte chiuse e anche togliersi manette chiuse a chiave da persone che non le piacevano. Senza giudicarla, mi rendevo conto che per me questo era impensabile, perché avrebbe distrutto completamente l’illusione dell’impotenza che tanto mi eccitava… e mi facevo – mi faccio ancora – un punto d’onore di non barare mai, per nessun motivo… ed usare solo ed esclusivamente il Restrained Life Viewer per essere sicura che non accadesse per sbaglio.

Un anno e mezzo fa non era ancora possibile bloccare gli IM, e certamente non era ancora possibile impedire a un prigioniero di scrivere e spedire una notecard. Eppure, mi sembravano entrambi modi poco legittimi per comunicare, dato che mi consentivano di chiedere aiuto. Per questo, mettermi a scambiare IM con la mia amica mi pareva inappropriato alla situazione in cui mi trovavo: avevo scritto la lettera lì sopra solo per evitare di turbare Mystique, che non capiva perché non le rispondessi e, essendo a sua volta prigioniera chissà dove, non poteva certo raggiungermi.

24 ore dopo, tuttavia, mi trovavo ancora in guai grossi… con un’altra amica, Alison Balut, che mi scriveva messaggi sempre più allarmati chiedendo se avessi bisogno di aiuto. E scrissi un’altra lettera, stavolta più articolata.

23 gennaio

Cara Alison, in effetti sono nei guai…

Un certo Duncan Oliver mi ha rapita, a Stonehaven, 2 giorni fa. Mi ha portata in un posto chiamato Roper’s Playground per abusare di me… abbiamo perso del tempo per certi problemi di rezzing, così alla fine mi ha lasciata legata a un guinzaglio con l’intenzione di tornare il giorno dopo per riprendere il RP.

Ieri sono rimasta online per un po’ mentre lui non c’era… così mi sono dibattuta nelle corde e sono riuscita ad allentarle parecchio. Sono andata offline proprio metre lui si ricollegava (ma ha scritto in IM che ha fatto appena a tempo a vedermi prima che io svanissi).

Solo oggi sono riuscita a tornare online e ho continuato a lottare contro i nodi… finché è arrivata una ragazza che non conoscevo, ha finito di slegarmi e immediatamente mi ha legata di nuovo. Mi ha appesa in una posizione molto pericolosa, in punta dei piedi su un’asse e con un cappio al collo, dicendo che mi lasciava lì per il suo padrone, che è anche proprietario della land. A quanto pare, ha l’abitudine di collarare di forza e tatuare tutte le ragazze che trova qui. Per fortuna, non è ancora online.

È da un pezzo che combatto con le corde, ma ho esaurito le forze… il bavaglio (chiuso da Duncan) sono quasi riuscita a togliermelo, perché non è mai tornato a richiudermelo… le corde, però, sono ancora molto strette.

Vedo che mentre ti scrivevo questa nota sei andata offline… Non so se e quando tornerai ma se trovassi il tempo per venire a tirarmi fuori te ne sarei grata. Dovresti poter riuscire a slegarmi almeno le corde, così posso togliermi il guinzaglio e almeno liberarmi dal rischio di scivolare da quest’asse e impiccarmi da sola…

Dovresti essere in grado di vedermi sulla mappa, Alison. Ti prego, aiutami, sei la mia unica speranza.

(Tutto quello che precede, Alison, è da intendersi come RP… se hai di meglio da fare, non sentirti obbligata di venire a salvarmi… ma questo sembra un posto mica male per mettersi in guai seri)

Win

androstone.jpgandrostone2.jpgandrostone3.jpgMi viene da sorridere a rileggere quella lettera. La nota finale per evitare che Alison si sconvolgesse troppo, quel desiderio-paura di finire in guai degni di nota… e la voglia di essere salvata per non essere costretta a subire uno stupro – ma anche la consapevolezza di volere, qualora quel Duncan fosse arrivato in tempo a riacchiapparmi, seguire il mio destino fino in fondo nonostante tutto… Perché la scelta di non barare mai – e, per me, anche di non usare una safeword – era e rimane fondamentale, su Second Life, per diversi motivi.

Il primo è, ovviamente, che nel metaverso siamo comunque protetti. Nessuno può, fisicamente, farci nulla nel mondo reale… e per me Second Life ha senso proprio perché mi consente di provare sensazioni che nella realtà non posso e nemmeno desidero provare. Una di queste è il senso di minaccia, di essere preda di qualcuno e di non poter reagire in alcun modo. È una sensazione che cercano in molti… ma molti pongono anche mille limitazioni, scrivendo nel profilo cose del tipo: “Legami pure, ma non tenermi più di mezz’ora”, oppure “non sopporto il mouselook, o essere bendata, o non poter parlare, o subire questo o quello”.

Io questo non lo chiamo perdere il controllo: lo chiamo dettare la scena, o, in certi casi limite, topping from the bottom (vale a dire fingere una posizione sottomessa che in realtà cela il desiderio di controllare tutto ciò che accade). Visto che mi trovo in un mondo di finzione, almeno qui voglio potermi lasciare andare all’avventura in modo totale. E questo significa, appunto, non avere diritto di scelta. La realtà non ha safeword e quando ti succede qualcosa di imprevisto non puoi spegnere e aspettare che il pericolo si trovi offline, oppure, come quando eravamo piccoli, alzare le mani e dire “pace! pace!” e sperare che il problema si volatilizzi. Poche cose danno una sensazione di realtà come essere disposta ad affrontare qualsiasi situazione – e magari fare il possibile per uscirne senza mai ricorrere a parole d’ordine o a conversazioni fuori personaggio… a costo di passare ore a discutere come ai tempi della famosa diatriba di Pandora.

E poi c’è un’altra considerazione: così come fuggire via da una situazione sgradevole barando, anche interrompere una scena, invocando la safeword o pretendendo che l’interlocutore si studi bene tutti i suoi limiti, corrisponde a violare il diritto al gioco di quella persona… che in ogni caso, ti piaccia o no, ti sta dedicando del tempo togliendolo a qualcun altro. Chi è nuovo sa bene (e chi è stato nuovo ricorderà) che per farsi prendere sul serio e trovare persone con cui giocare in modo un po’ più che estemporaneo ci vuole tempo e pazienza. Ma io credo che sia importantissimo anche dimostrare una disponibilità quasi assoluta a rispettare il tempo che gli altri ci stanno dedicando. E, perciò, saper stare al gioco.

Androstandard.jpgÈ per questo che la mia intepretazione del concetto di “cheat” è esagerata, estremista, talebana. È per questo che uso pochissimo le Real Key dei legami di Marine Kelley, è per questo che rifiuto di giocare con chi non usa il Restrained Life, è per questo che ai famosi tempi dello scontro fra Belias e Jaron per il possesso delle mie chiavi, dopo aver barato tornai a capo chino da Jaron pur rendendomi conto di quanto questo avrebbe fatto soffrire Belias (o forse anche sapendolo, dato che in quel momento ero un grumo di emozioni contrastanti e, lo riconosco oggi come lo riconoscevo allora, una parte di me desiderava farle male). È per questo che oggi, a differenza di un anno fa, se finisco nei guai non chiedo più aiuto, pur sperando che qualcuno mi venga a salvare (appena un mese fa Jelena mi ha salvata in extremis dalle attenzioni sgradite di un cane che mi aveva trovata presa in una trappola in una land che non conoscevo… e che si stava rivelando molto meno discreto di quel bricconcello di Teck Paine)… è per questo che Andromeda si è fatta dieci giorni lontana da me alla RR Prison. E, infine, che a tutti i prigionieri del WCF togliamo immediatamente gli IM e, di norma, anche le notecard. Perché l’esperienza sia vera e perché nessuno debba rimpiangere il tempo che le ha dedicato.

frough2.jpgEppure, qualsiasi regola deve avere la sua eccezione e devo confessare, qualche giorno fa, di aver fatto qualcosa di peggio che barare. Ho accettato, anzi, guardiamo in faccia la realtà, ho praticamente costretto un’amica a farlo… per superare un mio errore. Mi trovavo con Frough Spad  ad esplorare Enslaved, una sim segnalatami da Samy80 e in cui non conosco quasi nessuno – il che, speravo, mi avrebbe forse consentito di essere solo una possibile preda (o predatrice) tra la folla, e non la reginetta sul piedistallo del Winsconsin Correctional Facility. In realtà c’ero andata da sola, ma Frough, ricomparsa dopo molti mesi di assenza, mi aveva raggiunta trovandomi sulla mappa. Frough è in genere una Mistress (qui accanto una foto di una volta in cui sperimentava su di me i poteri del RLV)  ma da qualche tempo la scopro sempre più spesso a sperimentare il suo lato più sottomesso. Stavamo curiosando in giro, quando, per vedere come funzionasse una certa gabbia, l’ho costretta, tramite il Force Sit del suo Steel Collar, a sedersi in una scatola di vetro, le ho settato il timer a 70 ore online e poi, cliccando un certo pulsante di cui non mi era chiaro il significato, ho disattivato qualsiasi comando.

Quando me ne sono resa conto, era ormai troppo tardi: la gabbia era inattaccabile, e mi impediva di toccare il collare che inibiva alla mia amica la possibilità di alzarsi. Nessuna interazione era più possibile fra noi, se si eccettuava la chiacchiera. E con settanta ore da scontare, dati i ritmi con cui Frough si collega, non ne sarebbe uscita fino a questo autunno. Di fatto, lasciarla lì dentro non era molto diverso da ucciderle l’avatar, condannandola a ore e ore E ORE di inattività. Le ho provate tutte: niente TP, niente altro. Mi sono sentita sprofondare. Frough mi ha guardata timidamente, mentre avvampavo di vergogna. E ho capito che dovevo affrontare il problema togliendole il peso di dover fare una scelta sgradevole. Mi sono schiarita la voce e, prendendola un po’ vigliaccamente alla lontana, le ho detto: “Beh… ti dirò… dato che NON avevo alcuna intenzione di lasciarti qui bloccata per 72 ore, se volessi “barare”, potresti farlo col mio permesso”.

frougheudeamon.jpgHo fatto una smorfia: stavo ancora rifuggendo dalla mia responsabilità, scaricando su Frough il peso di una decisione che dovevo prendere io. Ho ripreso a parlare: “La verità”, ho aggiunto, “è che, devo andare a letto fra poco e questa situazione è molto al di là di quello che avevo pianificato”. Frough ha sorriso, ha capito, ma io sapevo di dover andare fino in fondo. E alla fine gliel’ho chiesto. Le ho chiesto, per favore, di rientrare col viewer normale… perché potessi liberarla e andare a letto senza il senso di colpa di averle rovinato la serata.

È uscita. È rientrata. Poi siamo rimaste un po’ a guardarci le punte dei piedi, in silenzio. È stata lei a ricominciare a parlare.

[2009/05/06 15:28]  Frough Spad: Una cosa piuttosto imbarazzante per entrambe.
[2009/05/06 15:29]  Win: La considero una sconfitta personale, Frough. Per me, non per te
[2009/05/06 15:29]  Frough Spad: Beh, entrambe. Dovremmo avere abbastanza esperienza per avere una idea di quello che facciamo.
[2009/05/06 15:30]  Win: È molto umiliante per me… Io probabilmente sarei stata troppo orgogliosa per barare… ma il mio senso di colpa ha fatto sì che spingessi te a barare, il che non è stato bello. Ti chiedo scusa
[2009/05/06 15:30]  Frough Spad: Sì, probabilmente avrei dovuto restare nella gabbia, dopo tutto.
[2009/05/06 15:30]  Win: Non avrei potuto andarmene lasciandoti semplicemente lì.
[2009/05/06 15:31]  Frough Spad: Sì, lo apprezzo.
[2009/05/06 15:31]  Frough gives WinthorpeFoghorn a sweet kiss.
[2009/05/06 15:31]  Frough Spad: mmmmmmmmmmmm
[2009/05/06 15:31]  Win sorride: “Mmmm… beh… forse alla fine ne è valsa la pena lo stesso”
[2009/05/06 15:32]  Frough Spad: Forse tutte e due ci siamo fidate troppo della nostra esperienza dimenticando che non basta fidarci di noi stesse, ma che bisogna fidarsi anche della sim.
[2009/05/06 15:32]  Win: Io sono più colpevole di te… ma non ho saputo accettare che fossi tu a subire punizione per la mia presunzione
[2009/05/06 15:32]  Frough Spad sorride.
[2009/05/06 15:33]  Win: Immagino che questo mi insegni ad essere più umile e a infrangere qualche regola, qualche volta
[2009/05/06 15:33]  Frough Spad sogghigna: “Ok, la prossima volta mi devi il favore di dominarmi. Sii gentile e prendi una delle mie chiavi, per la prossima”.

frougheud.jpgSorrido. Le faccio vedere le chiavi del suo collare: “Ho già tutto quello che mi serve”, ribatto. Le intasco, ci abbracciamo. “Non penso che dovremmo avere un rapporto a lungo termine”, sorride Frough, “ma, beh, almeno un’altra volta”.

[2009/05/06 15:38]  Win: Grazie di aver capito – e di aver condiviso un’esperienza
[2009/05/06 15:38]  Frough Spad sorride.
[2009/05/06 15:38]  Win: Buona notte, Frough… sogni dorati di prigionia
[2009/05/06 15:39]  Frough Spad: Buona notte.
[2009/05/06 15:39]  Frough Spad: Mi ricollego col RLV.

Ci scambiamo un sorriso di intesa e gratitudine, poi spengo e vado a letto. Anche stasera ho imparato qualcosa di nuovo su me stessa.

Lezione di umiltàultima modifica: 2009-05-31T21:03:00+02:00da winthorpe
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