Ritorno amaro

Un mazzo di chiavi restituite. Un caso diplomatico urgente. Una riunione a cui, già lo so, non posso partecipare. I frutti avvelenati di una lunga assenza.

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Non pensavo mai che avrei dovuto pubblicare una foto come quella qui sopra. Jelena e io, faccia a faccia. Lei senza collare, io che lascio cadere nella sua mano un piccolo mazzo di chiavi. E due persone molto importanti della nostra Second Life, Belias e Nemesis (alias Clelia, alias Frine), che assistono imbarazzate.

Qualcuno dice che certe situazioni vanno risolte in IM – una sorta di variazione tecnologica del concetto per cui i panni sporchi si lavano in famiglia. Ma ci sono rapporti che coinvolgono anche il prossimo e, fra questi, sicuramente c’è il tipo di rapporto che prevede un collare. Due persone si appartengono intimamente, ma il collare è un segno rivolto all’esterno. E quando non c’è più è giusto – e, aggiungerei, sano – che se ne conosca il motivo.

Snapshot_002 2.pngSnapshot_001 4.pngSnapshot_006.pngHo dovuto togliere il collare a Jelena per necessità tecniche, quando l’ho sottoposta al banishment. La pena che le avevo imposto, secondo le regole della Kelley Tech, superava le cento ore. Abbastanza, facendo una stima, per non esaurirsi prima del mio ritorno dalle vacanze – sempre che Jelena non incrementasse le ore quotidiane in cui era solita collegarsi.

Però, una volta tornata, ho scoperto due cose. Prima di tutto che nel corso del banishment Jelena, con la complicità di un altro personaggio chiave del WCF (di cui, per il momento, preferisco non fare il nome) ha tentato di manipolare il suo Custodian. E poi che durante la mia assenza si è collegata molto più a lungo del normale, riuscendo pertanto a completare legalmente la sua sentenza – incluse le non poche estensioni automatiche impartite dal meccanismo.

Il risultato? Al momento del nostro incontro dopo due settimane, Jelena era uscita dal banishment. E non accennava a rimettere addosso il collare che ha portato, senza interruzione, dal giorno in cui si era sottomessa a me e che sarebbe stato suo dovere rimettere allo scadere della pena.

A tutto questo si aggiunge, mi si dice, un aggravarsi di certe tensioni fra il Femdom e il WCF. Qualche scontro fra singole persone è sempre stato all’ordine del giorno – e fa parte dell’ordine naturale delle cose. Ma stavolta sento voci insistenti che parlano di un possibile abbandono della land da parte della bella community di Fujiko. Una situazione da chiarire, più che un problema vero e proprio, ma che comunque bisogna affrontare – soprattutto per quello che riguarda chi riveste ruoli di responsabilità in entrambe le strutture. Potrebbe rendersi necessario, per mantenere buoni rapporti, introdurre una sorta di separazione delle carriere.

Infine, anche il WCF ha bisogno di qualche intervento. Da tempo, un paio di guardie benemerite hanno dedicato alla prigione un’attività particolarmente valida, costante e affidabile, ed è giunta l’ora di riconoscerlo in modo ufficiale. Ci sono alcune nuove stanze da inaugurare, un nuovo e più incisivo metodo di restrizione da implementare. Nuove regole, nuovi manuali. Un sacco di lavoro, insomma.

Non c’è tempo, adesso, per le questioni personali fra me e Jelena. Stasera, 22 luglio 2010, tutte le guardie e le co-owners (oltre a Jel e me, Lella Demonia e Andromeda Sawson) sono convocate a una riunione nell’aula del tribunale per ascoltare (ed, eventualmente, discutere) alcune delle novità che riteniamo necessario introdurre. Sarà Jelena a condurre l’incontro, a partire dalle 22.00 ora italiana, perché io so fin d’ora che non mi è possibile intervenire. Leggerò poi la trascrizione completa della discussione e valuterò di conseguenza come comportarsi. Per quanto riguarda le decisioni relative al WCF, lo metto nero su bianco (anzi, azzurrino su nero, visto il formato di questo blog), Jelena ha la mia totale fiducia: abbiamo discusso l’ordine del giorno di questa sera via mail e sono certa che lo rispetterà nel modo più assoluto. Chiunque sia interessato a partecipare, anche se non fa parte dello staff, è il benvenuto.

chiaviaddio_003.jpgQuanto alle questioni più personali… con lei, di lei e me, ne riparleremo una volta affrontate e risolte queste emergenze. Per adesso, non ha senso che io tenga in tasca un mazzo di chiavi a cui non corrisponde una situazione più che cristallina. La fiducia non si può dare per scontata ma deve essere riacquistata, giorno per giorno. E, soprattutto, bisogna volerlo fare.

È Second Life, bellezza, e nessuno può farci niente. Non siamo che bolle di sapone soffiate dal vento. E tutto può finire in qualsiasi momento, soprattutto la proprietà di un collare.

Ritorno amaroultima modifica: 2010-07-22T12:06:00+02:00da winthorpe
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