Al diavolo il RedZone!

Direttamente dalla sala ovale, l’ultima parola sulla guerra fra Red Zone e Greenzone – una guerra che si è conclusa con una vittoria epocale… fino alla prossima volta.

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Lo so che avevo detto che non ci sarei più tornata e che sarei passata ad altro, ma c’è una notizia, già vecchia di qualche giorno, che non posso non dare: il zFire Red Zone non esiste più. Finito. Over. Kaputt. Dopo settimane di discussioni furibonde fra zFire Xue (e i suoi stolidi partigiani) da una parte e una quantità crescente di residenti furiosi dall’altra, la Linden Lab si è decisa a prendere provvedimenti definitivi e radicali. Il negozio di zFire è stato smantellato, il Red Zone è stato dichiarato fuorilegge e lo stesso account dell’arrogante mister Xue, è stato terminato, insieme a tutti i suoi alt.

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Soft Linden mentre rimuove il RedZone dal negozio di zFire

Questo, in breve, è il succo di queste ultime settimane, ma ci sarebbe molto, molto altro da raccontare. Chi legge l’inglese e vuole saperne di più sull’argomento, al di là dei miei resoconti personali, è invitato a dare un’occhiata all’articolo documentatissimo di Avril Korman che ricostruisce l’intera vicenda in modo impeccabile. Per gli altri, ecco qui sotto qualche dettaglio succulento.

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Dimostrazioni davanti al negozio di zFire, prima del raid di Soft Linden

Dunque, una quindicina di giorni fa, mentre da tempo infuriava la battaglia della JIRA VWR-24746 scoppia la bomba del video che potete vedere qui sotto. In esso, zFire, rivolgendosi a un’amica, le rivela un suo piano per tentare di impadronirsi degli account SL degli utilizzatori di Red Zone (vale a dire i suoi stessi clienti!) esaminando le password del loro account Red Zone. Nel caso non infrequente di utenti che usano incautamente la stessa password per account diversi, ci sono infatti buone chance di scippargli l’identità. Guardate.

Vero? Non vero? A me continua a sembrare demenziale che qualcuno che organizza una cosa del genere sia poi così scemo da pubblicare un video per bullarsene con un’amica. Ma zFire si è sempre comportato come uno che si crede invincibile e più furbo di tutti gli altri. Senza andare nei dettagli, comunque, sembra proprio che il video sia autentico e che zFire abbia tentato di farlo sparire appena si è accorto di essere stato scoperto – solo che qualcuno è stato più veloce di lui e ha fatto in tempo a farne una copia, per poi postarla su YouTube e metterla a disposizione di tutti.

oval2_005.jpgoval2_008.jpgMa la diffusione di questo video non è che la punta più visibile e meno significativa delle attività di decine di persone che si sono scatenate contro il nemico comune. In giro per i forum, i toni di zFire erano sempre più arroganti, sempre più di sfida. “Il mio server”, sosteneva, “è il più sicuro di tutta Second Life“, aggiungendo fra l’altro: “fatevi sotto”.

Ebbene, si sono fatti sotto in tanti. Qualcuno che conosco molto bene è riuscito addirittura a copybottare, a fini dimostrativi, l’intero avatar dello stesso zFire Xue senza che questi se ne accorgesse. E intanto, mentre Fart Admiral perfezionava il suo GreenZone (ormai diventato un oggetto di uso comune) il sito del Red Zone è stato buttato giù come un birillo, più di una volta. Il suo database di informazioni raccolte illegalmente è stato bucato senza difficoltà da hacker ben più abili del signor Xue e tutti i dati sono stati inviati alla Linden Lab insieme a documenti inequivocabili che dimostravano come il sedicente paladino della lotta ai copybot fosse non solo un poco di buono con la mania del controllo ma anche un vero e proprio truffatore telematico, condannato da più di un tribunale RL. Vi rimando all’articolo di Avril per i dettagli e le prove: ma per farla breve, nel mondo reale l’amico si chiama Michael (Mike) Stefan Prime e si è già guadagnato qualche condanna per truffa e appropriazione indebita mediante mezzi telematici!

Fra le mille iniziative che si sono moltiplicate nelle scorse settimane, ci tengo a segnalare qui una puntata del Paisley Beebe Show, un talk show del metaverso la cui conduttrice è in RL australiana. Dato che Fart è tedesco e Anastasia svedese, a fare da portavoce anglofona per il GreenZone è stata chiamata Azure Twine. Per chi capisce bene l’inglese, e ha una quarantina di minuti da spndere per saperne di più su tutta la storia, il video qui sotto merita attenzione.

Immagine 2.pngCon Azure ho parlato ieri per ringraziarla dell’intervento e farle i miei complimenti: sebbene fosse nervosissima prima della trasmissione, mi è parso che il suo intervento sia stato inappuntabile, solido e pieno di informazioni utili – cosa confermata dal fatto che alcuni degli amichetti dell’ormai defunto zFire si sono messi ad attaccarla su vari forum. E questo mi porta al tema dei contraccolpi emotivi che tutta questa brutta storia ha avuto su molte persone. La lotta contro l’impero di zFire è stata senza esclusione di colpi su forum, siti, in-world e anche off-world, con tentativi ripetuti di rintracciare l’identità reale e l’indirizzo fisico di alcuni membri delle due opposte fazioni in RL. Fra i partigiani del GreenZone si è diffusa una tensione, una paranoia, alcune divisioni interne, drammi, litigi, divisioni.

lacrime_001.jpgInsomma, l’atmosfera si è fatta non poco pesante. Due volte Anastasia è stata lì lì per lasciare Second Life per sempre, e credo che questo basti a dare un’idea della pressione che questa faccenda ha imposto a tutte noi. Nel complesso, adesso che il polverone comincia a depositarsi, ci si rende conto di quanto poco, nelle scorse settimane, abbiamo avuto l’umore giusto per quello che chiamiamo “giocare” e che, in sostanza, per noi vuol dire “vivere” la nostra seconda vita. Le rare volte che ci si trovava online le energie venivano assorbite tutte nel condividere le novità legate alla lotta al Red Zone e, al limite, a fare due chiacchiere per assicurarci che l’altra persona stesse bene. Niente altro: niente rapimenti, affettuose punizioni, avventure, roleplay. E sono cose che, quando non le fai per un po’, sembrano diventare lontanissime, aliene, insensate come, indubbiamente, appaiono a chi Second Life non la conosce.

statua_001.jpgPoi, per fortuna, ho scoperto che basta poco a recuperare. Una visita a casa di qualche amica con troppe trappole attive, una nuova prigioniera appena rinchiusa al WCF (che in questo periodo sembra il carcere di Spandau negli ultimi anni di Rudolf Hess), un’amica condannata a casa da una lunga influenza e con più tempo da passare online… Adesso che l’emergenza Red Zone è passata, per fortuna, la magia torna in pochi istanti, quando trovi online le persone giuste. Perché, ormai lo sappiamo, maschere o meno, nonostante (o forse anche grazie alla) mediazione dell’avatar, Second Life ha senso quando hanno senso le persone che ci incontri.

 

Un’ultima cosa sul GreenZone

Le novità circa la lotta per difendere i residenti di Second Life dai ladri di privacy si susseguono a un ritmo che questo blog non è in grado di seguire. Qualche ultima indicazione utile, e i link necessari per chi volesse tenersi informato.

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Dal giorno in cui Fart Admiral e Anastasia Howlett lo hanno messo a disposizione gratuitamente, il GreenZone ha cominciato a diffondersi come un incendio nella prateria, scatenando ogni sorta di reazione. Ci vorrebbe un blog apposito per dar conto solo di una battaglia che infuria più che mai mentre scrivo queste righe. A titolo esemplificativo, basterà dire che in questi ultimi dieci giorni i creatori del GreenZone sono stati bersagliati dalle attenzioni negative dei creatori del Red Zone, che sul marketplace si è scatenata una piccola guerra delle recensioni, che Anastasia – in quanto associata alla defunta Andromeda e quindi esposta alle accuse di voler solo vendicarsi – ha dovuto rinunciare a vendere (a 0 L$, ricordiamolo) il GreenZone, e l’ha ceduto a un altro venditore. Infine, Fart ha creato un programmino per Windows che può servire anch’esso a difendersi e che ovviamente è offerto gratuitamente.

fartbustop.jpgDel GreenZone, insomma, si parla ormai un po’ ovunque. L’amica Annamaria Button ha fatto seguire, ai suoi commenti gentilmente postati in questo blog, un articolo approfondito e legalmente documentato sull’argomento. Il blog (in inglese) di Forceme Silverspar ha raccolto per giorni e giorni liste di sim infettate rivelate dal GreenZone (oltre 2000 land diverse!) e poi ha smesso perché si è resa conto che molti proprietari di RedZone stavano rimuovendo lo strumento malefico, che alcuni lo stavano sostituendo con altri prodotti affini, e infine perché tutto sommato il GreenZone consente a chi lo indossa una sicurezza aggiornata minuto per minuto, mentre un blog richiede sempre di essere aggiornato e rischia di restare indietro. Qualcuno ha fatto partire una JIRA per chiedere a Linden Lab di bandire il RedZone (io ho già votato e suggerisco a chi mi legge di fare altrettanto, andando qui: dovrete fare login col vostro account di SL e poi, sul lato destro della finestra, cliccare la manina col pollice alzato) [NOTA aggiunta l’11 febbraio: ATTENZIONE, oltre a votare, è bene cliccare anche il pulsante Watch, poiché di qui a poco i Linden hanno intenzione di seguire più il numero delle persone interessate a un determinato argomento piuttosto che i votanti – ehi, non chiedete a me il perché, a loro sembrerà logico così!]. Un blog specificamente dedicato a bloccare il RedZone ha pubblicato alcune istruzioni per proteggere il proprio computer con pochi semplici passi [AGGIUNTA l’11 febbraio: (e la nostra Nightwish Sveiss ha provveduto a integrare le istruzioni per gli utenti Linux]. Infine, non si contano le discussioni sull’argomento su forum vari.

CineconEw.jpgNel frattempo, la mia RL è tornata ad impegnarmi parecchio, riducendo di nuovo il tempo in cui posso dedicarmi a Second Life. Questo blog ha fatto la sua parte per diffondere fra i residenti di lingua italiana la consapevolezza del problema, ma non voglio snaturarlo. Questo è il mio diario e ci tengo che rimanga tale. Nei limiti delle mie possibilità terrò aggiornato questo post con eventuali nuovi link che riterrò interessanti per chi vuole tenersi informato sulla faccenda. Per il resto, credo sia tempo di voltare pagina e, tempo permettendo, tornare a scrivere di tutte le emozioni che, fra un impegno RL e un altro, Second Life continua a regalarmi come un film sempre nuovo.