Ritorno amaro

Un mazzo di chiavi restituite. Un caso diplomatico urgente. Una riunione a cui, già lo so, non posso partecipare. I frutti avvelenati di una lunga assenza.

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Non pensavo mai che avrei dovuto pubblicare una foto come quella qui sopra. Jelena e io, faccia a faccia. Lei senza collare, io che lascio cadere nella sua mano un piccolo mazzo di chiavi. E due persone molto importanti della nostra Second Life, Belias e Nemesis (alias Clelia, alias Frine), che assistono imbarazzate.

Qualcuno dice che certe situazioni vanno risolte in IM – una sorta di variazione tecnologica del concetto per cui i panni sporchi si lavano in famiglia. Ma ci sono rapporti che coinvolgono anche il prossimo e, fra questi, sicuramente c’è il tipo di rapporto che prevede un collare. Due persone si appartengono intimamente, ma il collare è un segno rivolto all’esterno. E quando non c’è più è giusto – e, aggiungerei, sano – che se ne conosca il motivo.

Snapshot_002 2.pngSnapshot_001 4.pngSnapshot_006.pngHo dovuto togliere il collare a Jelena per necessità tecniche, quando l’ho sottoposta al banishment. La pena che le avevo imposto, secondo le regole della Kelley Tech, superava le cento ore. Abbastanza, facendo una stima, per non esaurirsi prima del mio ritorno dalle vacanze – sempre che Jelena non incrementasse le ore quotidiane in cui era solita collegarsi.

Però, una volta tornata, ho scoperto due cose. Prima di tutto che nel corso del banishment Jelena, con la complicità di un altro personaggio chiave del WCF (di cui, per il momento, preferisco non fare il nome) ha tentato di manipolare il suo Custodian. E poi che durante la mia assenza si è collegata molto più a lungo del normale, riuscendo pertanto a completare legalmente la sua sentenza – incluse le non poche estensioni automatiche impartite dal meccanismo.

Il risultato? Al momento del nostro incontro dopo due settimane, Jelena era uscita dal banishment. E non accennava a rimettere addosso il collare che ha portato, senza interruzione, dal giorno in cui si era sottomessa a me e che sarebbe stato suo dovere rimettere allo scadere della pena.

A tutto questo si aggiunge, mi si dice, un aggravarsi di certe tensioni fra il Femdom e il WCF. Qualche scontro fra singole persone è sempre stato all’ordine del giorno – e fa parte dell’ordine naturale delle cose. Ma stavolta sento voci insistenti che parlano di un possibile abbandono della land da parte della bella community di Fujiko. Una situazione da chiarire, più che un problema vero e proprio, ma che comunque bisogna affrontare – soprattutto per quello che riguarda chi riveste ruoli di responsabilità in entrambe le strutture. Potrebbe rendersi necessario, per mantenere buoni rapporti, introdurre una sorta di separazione delle carriere.

Infine, anche il WCF ha bisogno di qualche intervento. Da tempo, un paio di guardie benemerite hanno dedicato alla prigione un’attività particolarmente valida, costante e affidabile, ed è giunta l’ora di riconoscerlo in modo ufficiale. Ci sono alcune nuove stanze da inaugurare, un nuovo e più incisivo metodo di restrizione da implementare. Nuove regole, nuovi manuali. Un sacco di lavoro, insomma.

Non c’è tempo, adesso, per le questioni personali fra me e Jelena. Stasera, 22 luglio 2010, tutte le guardie e le co-owners (oltre a Jel e me, Lella Demonia e Andromeda Sawson) sono convocate a una riunione nell’aula del tribunale per ascoltare (ed, eventualmente, discutere) alcune delle novità che riteniamo necessario introdurre. Sarà Jelena a condurre l’incontro, a partire dalle 22.00 ora italiana, perché io so fin d’ora che non mi è possibile intervenire. Leggerò poi la trascrizione completa della discussione e valuterò di conseguenza come comportarsi. Per quanto riguarda le decisioni relative al WCF, lo metto nero su bianco (anzi, azzurrino su nero, visto il formato di questo blog), Jelena ha la mia totale fiducia: abbiamo discusso l’ordine del giorno di questa sera via mail e sono certa che lo rispetterà nel modo più assoluto. Chiunque sia interessato a partecipare, anche se non fa parte dello staff, è il benvenuto.

chiaviaddio_003.jpgQuanto alle questioni più personali… con lei, di lei e me, ne riparleremo una volta affrontate e risolte queste emergenze. Per adesso, non ha senso che io tenga in tasca un mazzo di chiavi a cui non corrisponde una situazione più che cristallina. La fiducia non si può dare per scontata ma deve essere riacquistata, giorno per giorno. E, soprattutto, bisogna volerlo fare.

È Second Life, bellezza, e nessuno può farci niente. Non siamo che bolle di sapone soffiate dal vento. E tutto può finire in qualsiasi momento, soprattutto la proprietà di un collare.

Grandi novità in famiglia: la Bravin

Mesi, mesi e mesi di attesa. Altre regole rispettate con una testardaggine degna di miglior causa. Ma alla fine, almeno su SL, l’attrazione vince su tutto, come un fiume che alla fine sfonda gli argini.

Finalmente Win_001.jpeg

Una delle cose che più mi attiravano, quando ho iniziato questo blog, era l’idea di creare un ponte verso chiunque lo avesse scoperto. Mi seduceva la possibilità che qualcuno, leggendo, ne fosse incuriosito al punto da intuire quanto Second Life sia ben altro rispetto a quello che crede chi non la conosce. E magari si creasse un avatar e venisse in-world, a visitare qualcuno dei luoghi che descrivevo, a conoscere me o le persone di cui parlo e, chissà, a partecipare all’azione diventando, da lettore, personaggio.

Lorella_003.jpgLorella_001.jpgLorellaclub_003.jpegL’unico caso in cui, mediante queste pagine, ho dato ai lettori un appuntamento esplicito in-world (perché venissero a votarmi al concorso della defunta Villa BDSM) non ha sortito praticamente alcun effetto. Ma l’interazione fra il mio blog e il metaverso c’è stata eccome: basterebbe ricordare come ho conosciuto Jelena, naturalmente, ma potrei fare decine di esempi di incontri anche fugaci con gli avatar di persone che mi avevano dedicato un po’ della loro attenzione: alla rinfusa, cito solo Albinia Koba (che prende il nome da una simpatica cittadina vicina all’Argentario), KatieScarlett Helendale (figlia in RL di una vecchia conoscenza) e, somma emozione, Miles Lectar – qualcuno di cui ero stata io un’ammiratrice quando, svariati anni fa, pubblicava su web disegni e racconti bondage sotto il nome di Miles Hendon.

Solo che avere un blog in cui racconti gran parte della tua vita può avere anche altri effetti che all’inizio non avevo previsto perché, se è vero che un lettore può diventare personaggio, è quasi inevitabile che i personaggi diventino lettori. Parlare di emozioni non risolte, in qualche caso contraddittorie, non è facile quando sai che quello che scrivi viene letto anche dalle persone che di queste emozioni sono partecipi o addirittura corresponsabili, e a volte ti viene la paura che parlare di certe cose diventi un modo di fare pressione sugli altri. Sempre più spesso, quindi, mi sono imposta di aspettare, prima di scrivere di qualche situazione particolarmente complessa, che questa avesse trovato una sua soluzione in-world… o per mio intervento diretto o per suo naturale sviluppo. So bene che questo è Win – La prigioniera di Second Life, non certo il sito di Repubblica: ma quando ti metti a scrivere di situazioni ancora aperte basta un niente per influenzarne l’esito, commettendo una sorta di minuscolo abuso di potere. Ed è per questo – solo per questo, davvero – che fino ad oggi ho parlato pochissimo di una persona speciale benché, ormai da tempo, avessimo cominciato a scriverci e frequentarci con intensità crescente.

Loriwhite.jpgLorella Bravin mi era stata simpatica dalla prima volta in cui aveva postato un commento su queste pagine firmandosi “la Bravin”, come se si fosse a scuola. Non so se sia stato questo, oppure quel cognome dalla musicalità veneta… o l’ironica civetteria con cui fin dall’inizio dribblava le attenzioni del buon Pedro Gibbs… so però che ricordo molto bene la prima volta che la vidi in-world, mentre passeggiava fra i negozi della oggi scomparsa Villa BDSM. I tempi di una Win molto diversa da quella attuale: alla ricerca di se stessa, sempre a caccia di guai, sospesa fra i batticuori senza speranza per Mystique e l’intenso dominio da parte di Belias. Una Win che aveva tanti amici ma nessuna radice, nessun rapporto consolidato – e che, anzi, di questo quasi si vantava, a volte esprimendo con una certa antipatica sicumera la sua disapprovazione per certe “famiglie”… in cui una persona appartiene a un’altra, che a sua volta appartiene a un’altra, via via creando catene di potere che, spesso, scatenavano drammi, gelosie, rancori.

Mi sembra di ricordare che, al nostro primo incontro, fui io a rivolgere la parola a Lorella. Credo fosse la prima volta che incontravo in-world qualcuno che conoscevo solo perché aveva postato sul blog, e la cosa mi emozionava molto. Forse cercai per qualche secondo di resistere alla tentazione, da pseudoscrittrice che sotto sotto (ma nemmeno poi tanto) muore dalla voglia di essere riconosciuta da un suo lettore senza dover fare lei il primo passo… forse speravo che fosse lei a parlarmi per prima, e poi, quando vidi che questo non succedeva, abbassai la metaforica cresta e le feci io un saluto veloce, ringraziandola per il commento come fanno i blogger novellini. Non ricordo molto altro che un veloce scambio di convenevoli – può darsi che alle belle calcagna di Lorella ci fosse già qualcuno (Pedro, magari?) e che non io volessi disturbare, oppure che lei avesse di meglio da fare o fosse troppo timida per portare avanti la conversazione. Fatto sta che la cosa si esaurì lì. Alla fin fine, sia SL che la RL ci offrono in genere più persone da conoscere che tempo per farlo davvero, e bisogna imparare ad accettare il fatto che non può nascere un rapporto con tutti quelli che incontriamo, di qua o di là dallo schermo.

collaratagwen.jpgEppure. Eppure, anche se col passare dei mesi la nostra frequentazione restava molto occasionale, la Bravin continuava ad essere per me qualcosa di più di un semplice nome in una lista di contatti. Non mi spiegherei altrimenti perché mi restassero tanto in mente certe notizie apprese per vie traverse: tipo che era divenuta la schiava di una certa Gwendalina Tedeschi (che avevo anche lei incontrato en passant a Villa BDSM), che assieme a lei condivideva una villetta con Erikah Jameson e con la sua compagna di allora, Asuka… e perfino che Lorella e Gwendalina si erano sposate, diventando, beh, moglie e moglie. Durante il mio terzo e a tutt’oggi ultimo banishment, mi capitò di incrociarla in Villa BDSM e di decodificare, nonostante la distorsione del mio Custodian, qualche sua frase affettuosa che mi colpì abbastanza da volerla riportare qui sul blog. Niente che non fosse accaduto tante volte con altre persone, lo so. Eppure.

Per mesi, quando Lorella mi vede online, mi saluta con un “Ciao” in IM. Io odio gli IM, e odio i “Ciao” a secco, eppure quelli di Lorella non mi infastidiscono mai. Anzi: ne nascono in genere conversazioni a distanza sempre più lunghe nelle quali cominciamo a scambiarci confidenze sulle nostre esperienze personali. Io le racconto di Belias, all’inizio, ma con Lorella comincio a parlare soprattutto dopo, quando Bel e io ci allontaniamo. E il dialogo si intensifica quando, per via di un TP intenzionalmente malizioso di Mystique, finisco per un poco nelle mani di Maironi Slade. Si tratta di un’avventura relativamente breve durante la quale sperimento la nostra compatibilità come sub (io) e Mistress (Maironi), prima che l’incontro con Andromeda mi faccia capire che la Win che sto diventando non vuole e non può avere più una padrona. Ma intanto è Lorella a sorbirsi, quasi in diretta, i racconti di tutto quello che succede fra me e Maironi – racconti che ricambia fornendomi aggiornamenti quasi quotidiani su lei e Gwendalina. Aggiornamenti che, fra l’altro, cominciano a farmi pensare che sia un peccato che siano sposate: perché io non alzerei mai lo sguardo su qualcuno che appartenga a qualcun altro, eppure non riesco a scacciare la convinzione, sempre più forte, che Gwen, Lorella, non se la meriti.

Samy_002.jpgSamysnark.jpgSono pensieri che tengo per me e che non esprimo neanche con la più piccola allusione, ma non riesco a scacciarli. Mi racconta situazioni che, se fossero accadute a me, mi avrebbero mandata su tutte le furie, e lo fa con una pacatezza che non posso non ammirare. Tradita in modo smaccato nella fiducia, ne resta sempre degna. E il suo non è distacco, perché sotto il tono pacato e spesso autoironico con cui mi racconta le sue disavventure si sente vibrare a volte un po’ di rabbia, a volte il dispiacere, il senso di abbandono. Non posso fare a meno, mentre la ascolto, di chiedermi come faccia, qualcuno che ha le chiavi del suo collare, a sciuparla in questo modo. Di chiedermi se si rende conto di quanto Lorella sappia sempre esserci, per le persone a cui tiene, e di quanto sia difficile trovare qualcuno armato di simili riserve di dolce pazienza. Io so che è Lori la prima che mi viene a trovare nel dungeon di Maironi, è lei la prima che viene ad aiutarmi un giorno in cui, a Snark, rimango felice vittima di uno scherzetto della rediviva Samy80.

E poi, anche se in genere per me l’aspetto di un avatar ha una rilevanza molto relativa, beh, va detto che quello di Lorella è quasi sempre stupefacente. Quando la incontro sono colpita dalla sua eleganza: da quei suoi soffici golf di cachemire, dall’ampio soprabito bianco, dalle camicie perfette. Anche se in genere trovo un po’ buffo fare o ricevere complimenti sull’aspetto di qualcuno, nel caso di Lorella faccio volentieri eccezione, anche per farmi dare qualche buon indirizzo dove andare a fare shopping il giorno che dovessi avere un po’ di tempo online libero da impegni e RP… Così a Natale, fra l’altro proprio nei giorni in cui parto per le vacanze, sotto l’albero mi trovo un generoso buono da spendere in uno dei suoi negozi di fiducia. Dove mi reco, ovviamente, solo una volta tornata, e in sua compagnia per farmi consigliare… col risultato che alla fine spendo allegramente una cifra pari a forse tre volte il regalo.

Lorella_001.jpegFaccio fatica a rimettere ordine nelle ultime settimane dello scorso anno… ricordo Lorella che comincia un lungo lavoro per liberarsi dal collare di Gwendalina… in realtà, palesemente, per risvegliare la sua attenzione, tanto che, dopo averlo aperto, torna da lei e le cade di nuovo in ginocchio davanti, facendole riprendere le chiavi. Ricordo, di quel periodo, lunghe discussioni sulle strane e strategiche scomparse di Gwendalina dalla lista dei contatti online di Lorella, scomparse che non sempre tornavano con il suo status online (uno status che, a un certo punto, ho cominciato a verificare io mediante un radar speciale) quasi che Gwen a volte si volesse rendere invisibile a Lorella. Ricordo gli IM confusi che Lori mi mandava in quel periodo, l’indecisione fra il rapporto difficile con la sua padrona e moglie, da un lato, e dall’altro la tentazione di Belias, che le proponeva i suoi suggestivi RP via IM. E poi una richiesta di consigli senza averne l’aria, un nuovo attacco a quel collare sempre più pesante… il mio desiderio inespresso di essere presente agli ultimi struggle, non tanto per rubargliele, quelle chiavi, una volta che le avesse recuperate… ma magari per metterle al sicuro, sempre che Lorella lo desideri, lasciandole collare e manette aperte ma in modo che nessun altro possa riprenderle tanto facilmente. Soprattutto quella Gwen…

batgirlgs_001.jpgNon l’avevo incontrata quasi mai, Gwendalina, io. E anche le poche volte che era successo, non dovevo averle lasciato una grande impressione, dato che non sembra riconoscermi la volta che mi becca in compagnia di sua moglie. Accade un giorno che Lorella mi invita non so bene dove per prendermi le misure. Le misure? Eh, sì, perché io vivevo da sempre in una shape che avevo pasticciato in modo irreparabile agli inizi della mia avventura nel metaverso, e che ero riuscita a rendere immodificabile. Qualsiasi tentativo di ritrovare l’esatta combinazione dei mille parametri che determinano la fisionomia di un avatar si scontrava contro la mia incapacità di mantenere esattamente le fattezze del mio viso… e Lorella, dedicandomi una bella fetta del troppo tempo libero che le veniva lasciato dal suo matrimonio, aveva offerto di cimentarsi lei nello sforzo. Insomma, quella volta Gwen si materializza a sorpresa mentre Lorella mi scatta alcune fotografie che le serviranno come guida per cercare di riprodurre una shape che mi assomigli. La comparsa improvvisa mi fa gelare come se ci avesse colte in un atto particolarmente intimo – anche se forse, a pensarci bene, lo è davvero. E Gwen non esita a rivolgersi a entrambe con autorità e prima che me ne renda conto mi ritrovo in ginocchio davanti a lei, incapace di reagire mentre le sue mani mi esplorano con una rapacità che sembra foriera di sviluppi imbarazzanti. Proprio non riesco a muovermi, e meno male che l’incontro dura poco perché Gwen, come spesso le accade, a un certo punto si scollega in modo repentino.

DueWin.jpgNuovashape.jpgPer completare la mia nuova shape, Lorella ci mette non so quante settimane di lavoro. Varie volte ci incontriamo per qualche nuova misura, per metterci una davanti all’altra e fare qualche confronto, per scattare altre foto, ma a questo lavoro lei dedica gran parte delle sue ore di connessione. Io, grata e anche un po’ imbarazzata, che vorrei trovare le parole per dirle di non sentirsi obbligata, che se decide di desistere non ci resto male… e lei che mi fa arrossire, dicendo che studiare la mia faccia e lavorarci le dà un senso di tranquillità, nientemeno. E quando decide che è pronta, che è venuto il momento in cui deve smettere perché ormai continua a ritoccare sempre gli stessi dettagli… quando questo accade, indosso la nuova me stessa e sento il calore di un corpo cesellato in ore di cura affettuosa, proprio per me, solo per me. Ci entro dentro, e so che sono a casa, e che quella casa è stata Lorella a crearla, così come l’edificio dietro di noi è nato tutto dal talento e dal cuore di Jelena.

È proprio in quella casa, a Penning, che Lorella viene a trovarmi qualche tempo dopo per stare al sicuro mentre combatte ancora una volta quel suo collare maledetto… perché Gwen ha continuato a ignorarla, a dimenticarla, a lasciarla indietro. L’aria davanti al caminetto, quando la porta si chiude dietro di noi, è carica di potenziale… non sappiamo bene quanto possiamo sederci vicine… e io, stupida, continuo a restare zitta… ormai divorata da un desiderio che non riesco a nascondere nemmeno a me, ma ancora schiava della mia regola di non insidiare mai, per nessun motivo, una coppia preesistente. Nemmeno quando, come è evidente in questo caso, la cosa si sta sgretolando da sola. Nemmeno quando dovrei aver cominciato a sospettare che non è certo un caso se Lorella è ospite da me. Nemmeno adesso. Invece la mia mente continua a fantasticare scenari inutilmente macchinosi: di griglie alternative a Second Life, quelle per i test, che ho scoperto grazie a Psi Merlin, una specie di Third Life dove Gwendalina non esiste e dove, forse, Lorella e io saremmo finalmente sole, senza regole autoimposte, come due adolescenti in una stanza da letto la cui porta, per un soffio di vento malandrino, si sia chiusa con uno scatto chiudendo fuori il resto del mondo. Siamo lì, insieme, in quel momento, e io sogno chissà che altra realtà. Scema. Scema.

LorellaOwned.pngInfine c’è Facebook, e soprattutto un infernale giochino che si chiama Owned e che permette di comprare e di vendere le immagini dei propri contatti. In Owned, una volta accumulato un discreto gruzzoletto, acquisto l’immagine di Lorella e ne consolido il valore, giorno dopo giorno, clic dopo clic, cercando di sospingerla su prezzi ai quali nessun altro potrà ricomprarsela da me. E ogni volta che la ricompro da me stessa e ne raddoppio il prezzo sento qualcosa che mi si smuove dentro con forza sempre maggiore? Qualcosa che vibra, che mi fa sentire sempre più vicina a una meta che, ormai, vedo chiaramente. Ma a cui sto cercando di arrivare senza confessarlo esplicitamente, nè a me stessa nè a lei. Fino al giorno in cui mi sento ragionevolmente sicura e le cambio il nickname. Scrivendo “So long, Gwen, now she’s mine”. Addio, Gwen, adesso è mia.

E lei se ne accorge, oh sì che se ne accorge. Mi fa una battuta sul fatto che ormai il mio dominio su di lei su Facebook è ben saldo. Sono io che me lo immagino o c’è una sfumatura di piacere, là dentro? Il cuore sa la verità, ma il cervello continua ad analizzarla e scomporla e ricoprirla di se e di ma. A perdere tempo, a rinviare, quasi che tutto questo fosse un sogno che si può dissolvere non solo se ne parlo sul blog, ma anche se ne parlo in privato con la diretta interessata. Quasi che parlarne rischiasse di mettere in discussione quella che ormai è diventata una bella amicizia. Anche perché quando il collare, finalmente cade, anche quando, dopo tanto tempo, scompare dal profilo di Lorella la menzione del suo matrimonio, lei mormora di aver intenzione di tenerlo libero, quel suo bel collo, per un po’ di tempo. E io, scema, scema e comprensiva, mi attacco a questa frase, reprimo ancora la tentazione, decido di aspettare, di darle tempo. Anche perché nel frattempo si è aperta una nuova crisi con Belias, che a Lorella è affezionata in modo particolare, che quasi mi diffida (oh, in modo amichevole: ma molto, molto chiaro) di metterle le mani addosso… e io le rispondo che ormai le allusioni sono chiare, che qualcosa che non so ben definire sta accadendo, che non mi sento di frenarmi in questo, che se non succede nulla eviterò di farmi avanti ma che, se mi capita mezza occasione, non mi tirerò certo indietro solo per amor suo… eppure poi mi tiro indietro davvero, esito, rinvio, un paio di volte che Lorella è online mi astengo proprio dal connettermi per non essere indotta in tentazione. E sento quella sensazione familiare e sgradevole, quella di quando riconosco come la mia timidezza ben nascosta sia in realtà una forma di vigliaccheria… di quando capisco che il mio cervello mi sta impedendo di seguire una strada che il cuore ha ben chiara davanti a sè.

BeliasLorellaWin.jpg

Ma la vita accade, alla fine, quasi sempre. Puoi farti tutte le paranoie che vuoi, ma se stai precipitando da un edificio non ci sono pensieri che tengano: Alla fine, in qualche modo, in fondo ci arrivi. E alla fine di questa lunga, deliziosa caduta, in qualche modo, a mettere le dita sulle manette di Lorella, ci arrivo. In più riprese, la prima volta a gennaio, con la complicità della cara Nicki Georgette, durante una visita a Dolores. Scopro la vertigine di avere Lorella in mio potere, scopro l’emozione di questo nuovo modo di declinare la nostra amicizia. Non ho più paura di non essere all’altezza della padrona precedente, non ho più paura di perdere un’amica e trovare una sub, non ho più paura di dare a Lorella una nuova pseudopadrona che ha troppe chiavi in mano. No, basta con le paranoie: io sono io, sto facendo quello che entrambe desideriamo da tanto tempo. Sto facendo qualcosa di bello e, se proprio voglio rimproverarmi per qualcosa, devo farlo per averci messo così tanto a decidermi. E infine accade. Il giorno prima del suo rez day.

Lorella!_002.jpgLorella!_003.jpgLorella!_004.jpgLorella!_001.jpgLorella!_005.jpgDalla visita a Dolores sono passate molte settimane. È maggio, sono in visita a casa sua e qualcosa ci travolge. Corde che vengono srotolate e poi strette. Piccoli, spietati, lucchetti che scattano. Sguardi che si incrociano. Sorrisi.

E poco dopo siamo da me, invece. Con Lorella immobilizzata. Imbavagliata. Io, sempre così logorroica, che stavolta mi costringo a parlare, cercando di non girare intorno alle cose. “Ho sprecato tanti mesi ad aspettare”, comincio, “…a trovare mille motivi per non concedermi quello che volevo. È una cosa che, mi sono resa conto, faccio anche nella RL”. Resto in silenzio per un attimo, raccogliendo le idee. Riprendo: “Mi sono accorta, guardandomi dentro… Gwen era una scusa…”

Lorella Bravin sorride, in silenzio. Non che possa dire molto, conciata com’è. Ma tanto io ormai sono partita: “…ed era una scusa anche Belias… e anche il fatto che… voglio dire, Andromeda, Jelena… Lella. Ora basta… devo vivere quello che sento… senza prenderlo troppo sul serio, perché è un gioco e abbiamo una RL tutte quante… e anche su SL a volte le cose si accavallano…” Lorella annuisce. Bofonchia qualcosa che capisco a stento… qualcosa sul fatto che SL è un gioco che a volte ci prende la mano… e non solo quella, aggiunge maliziosamente strappandomi un sorriso.

[2009/05/21 3:09] Win: Perciò, Lorella… io ho intenzione di tenerti, ormai
[2009/05/21 3:10] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: tenermi?
[2009/05/21 3:10] WinthorpeFoghorn Zinnemann si schiarisce la gola: “In un certo senso, s쨔
[2009/05/21 3:10] Lorella Bravin annuisce lentamente
[2009/05/21 3:11] Win: Non penso di tenerti legata tutto il tempo… non voglio, non posso farlo… non sarebbe bello per me e non sarebbe bello per te
[2009/05/21 3:11] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: capisco o meglio cerco di capire
[2009/05/21 3:12] Win: Anche io sto cercando di capire, Lorella… sto cercando di parlare senza avere un piano… senza sapere dove voglio andare a parare
[2009/05/21 3:12] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:13] Win: Voglio che tu possa continuare a vivere in modo normale, credo… ma voglio anche che tu mi appartenga in qualche modo
[2009/05/21 3:14] Win: Vorrei che tu mettessi una cosa… vediamo come ti sta
[2009/05/21 3:15] Win tira fuori un oggetto luccicante che lampeggia per un attimo sulla sua mano
[2009/05/21 3:16] Win: Attach to chest, Lorella… fatti guardare
[2009/05/21 3:18] Win: Non è lockable, Lorella…
[2009/05/21 3:18] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:19] Win: …ma vorrei che fosse in una cartella “Win” nella tua RLV folder
[2009/05/21 3:19] WinthorpeFoghorn Zinnemann ti guarda fissa negli occhi
[2009/05/21 3:19] Lorella Bravin: si certo
[2009/05/21 3:20] Lorella Bravin: fatto win
[2009/05/21 3:20] Win: Non è lockable, ma io lo considero come se fosse locked, in un certo senso
[2009/05/21 3:21] Lorella Bravin sorride “sai che ci sono legami piu forti di quelli di marine”
[2009/05/21 3:21] Win: Esattamente quello che pensavo, Lorella
[2009/05/21 3:22] Win: Mi costa un po’ di sforzo, fare questo… la mia natura è di girare attorno alle cose… di farmi offrire, non di chiedere direttamente…
[2009/05/21 3:22] Win: Ma voglio che tu sia mia, ecco, adesso l’ho detto esplicitamente

Lorellaclub_001.jpegArrivata fin qui, mi sono fermata e ho riletto il post. È confuso, divagatorio… non riesce a riassumere tutto quello che vorrebbe, le sfumature, i silenzi, le speranze. Troppe le piccole cose senza importanza per chi le dovesse leggere, eppure fondamentali per chi le ha vissute. Ma quello che conta, mi accorgo, è soprattutto quell’ultima frase del dialogo, detta mentre Lorella indossava il collare non lockable che avevo comprato, tanto tempo fa, da Brite Johin. “Voglio che tu sia mia”. Davvero, a posteriori non ci voleva così tanto a capirlo, dirlo, farlo.

The time has come, the post is over, though I’ve something more to say. Più in là di tanto, le parole non possono andare, nel fermare la vita. Che è bella e irresistibile, prima o seconda che sia, anche perché non si lascia mai semplificare in poche righe. Lorella porta il mio collare, adesso, ma io, già da alcuni mesi, vivo ogni istante della mia seconda vita nella shape che mi ha fabbricato lei. Che senso ha, a questo punto, parlare di chiavi?

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La scappatella di Backbuttoned

Qualcuno ogni tanto mi chiede ancora della promessa che avevo fatto a Backbuttoned la scorsa estate. È tempo di dare una risposta, perché da allora molte cose sono cambiate.

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Ogni tanto mi succede di incontrare qualcuno che mi chiede: “Ma con Backbuttoned poi come è finita?” E capisco immediatamente cosa intendono. Non è tanto per capire dove sia finita lei, cosa stia facendo io, o per fare quattro chiacchiere, no: vogliono sapere della famosa promessa che le avevo fatto, prima dell’estate, se fosse riuscita a superare la prova che si era offerta di affrontare per me. E che, lo ricordo per chi non avesse letto il post dedicato alla faccenda (e soprattutto i suoi e gli altrui commenti) lei aveva superato brillantemente, restando legata, nel prato di Villa BDSM, per ben tre settimane, ossia tutto il periodo in cui io, causa vacanze, mi trovavo lontana da Second Life.

All’epoca, Back si era sottomessa a me in modo totale: io avevo tutte le sue chiavi, avevo ritoccato i suoi legami per renderli più inestricabili ancora, e le avevo bloccato ogni comunicazione eccettuati gli emote. Ma in cambio le avevo fatto una promessa che doveva servire a soddisfare, una volta per tutte, un desiderio che mi aveva ogni tanto confessato di avere e che mi ero sempre rifiutata di esaudirle. Back, mi ripeteva sempre quando era in mia mano, voleva tanto legarmi, avermi in suo potere, poter fare di me quello che desiderava. E io avevo deciso che, se fosse davvero riuscita a resistere quelle tre settimane senza imbrogliare, glielo avrei concesso – pronta a correre tutti i rischi che la cosa comportava. Perché io le garantivo assoluta obbedienza per 48 ore… ma in 48 ore di cose ne possono succedere molte: certi legami possono essere saldati, certe situazioni possono cambiare in modo imprevedibile. Per quel che ne sapevo, Back avrebbe potuto impormi qualche legame che da sola non ero capace di aprire… o peggio ancora avrebbe potuto vendermi a qualcuno… o mettermi in qualche situazione senza uscita. O anche, semplicemente, rifiutarsi di slegarmi al termine del periodo – e continuare a oltranza a richiudere le manette vanificando ogni mio tentativo di fuga. Fino al giorno in cui, chi sa, avrei chinato io la testa, la volontà spezzata, accettando il suo collare e diventando magari il suo animale domestico, o la sua prigioniera per sempre.

Poi, il giorno in cui sono tornata e mi sono presentata a Villa BDSM per slegarla, Back aveva fretta. Io mi sono inginocchiata davanti a lei, pronta a offrire i miei polsi alle sue manette. Ma lei doveva andare – e anche io sarei stata offline qualche altro giorno. Mi ha fatto rialzare, mi ha detto che avrebbe aspettato, che mi avrebbe chiesto di onorare la promessa un’altra volta.

Untitled.jpgCi siamo riviste diverse volte, da allora, e ogni volta Back mi diceva “un’altra volta”. Sempre “un’altra volta”, e ogni volta, obbedendo a un ordine che le avevo dato prima dell’estate, quando, dopo aver perdonato una sua uscita infelice, le avevo dato un’ultima chance di dimostrarsi davvero desiderosa di trovare qualcuno che la dominasse, mi porgeva i polsi, aspettando di vedere se quel giorno avevo voglia di legarla oppure se preferivo farmi i cavoli miei, lasciando che se ne andasse in giro. Confesso che, quasi sempre, ho scelto di chiuderle le manette, portarla via, isolarla, metterla sotto nel modo più inflessibile che conosco: chiudendola in gabbie sperdute nel nulla, sbattendola a Pandora per una settimana, bloccandole tutto quello che le potevo bloccare, isolandola dalle sue amiche. E passando, spesso, ore a parlare e farla parlare, ascoltando le sue confidenze, rivelandole le mie, e godendo di una sensazione di possesso che sentivo crescere, giorno dopo giorno dopo giorno.

E così un giorno le ho detto che doveva decidersi, e che doveva farlo in quel momento. Che ero disposta a onorare la mia promessa, ma che le mie chiavi doveva chiedermele lì e ora. L’avrei slegata all’istante e le avrei ceduto tutto, se mi avesse appena detto di farlo. Ma se non l’avesse fatto lì ed ora, beh, mi sarei considerata sciolta dall’impegno. Perché anche una spada di Damocle non può dondolare per sempre, condizionando un’intera esistenza.

Back non ha esitato. Ha detto che preferiva restare sotto il mio controllo. Almeno, mi ha detto arrossendo e scaldandomi il cuore con la sua dolce insicurezza, finché non mi fossi stufata di lei e avessi deciso di mandarla via. Le ho sorriso. Ho cambiato il testo del suo collare da “Protetta da Win” a “Proprietà di Win” e ho rimesso le sue chiavi nella scatolina di quelle che non mi serve avere sempre a portata di mano. Ormai era mia, per sempre, irreversibilmente, che le piacesse o no, che cambiasse idea o meno.

black hole_002.jpgLa sua e la mia RL ci hanno tenute entrambe più lontane da SL di quanto non accadesse un tempo: ma ho sempre cercato di affacciarmi ogni volta che mi arrivava la notizia che si trovava online. Ogni volta che si collegava, interrompevo quello che stavo facendo – fosse anche un Bane da sistemare – per andare a vedere come stava, allentarle un attimo il bavaglio, permetterle di sgranchirsi le braccia e magari fare due chiacchiere. E sono passate alcune settimane. Finché, una volta che mi aspettava una decina di giorni di lavoro intenso e di totale astinenza da Second Life, ho deciso finalmente di consentirle qualcosa che mi chiedeva da tempo: ossia di essere libera per qualche giorno, libera di andare in giro senza essere legata… e magari di fare shopping, di vedere qualche amica, di esplorare nuove land. In attesa di tornare, quando io ne avrei avuto il tempo, a piegare le ginocchia davanti a me. Le ho aperto manette e cavigliere, lasciandole legato al collo il solo collare, l’ho abbracciata e l’ho lasciata andare. Convinta che una padrona debba anche saper concedere qualche privilegio – soprattutto a qualcuno che in passato ha saputo dimostrare costanza e fedeltà a un impegno come quello delle tre settimane estive.

Ma Backbuttoned ormai credo di conoscerla abbastanza bene e… beh, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Così, e non a sua insaputa, avevo preso due precauzioni: le avevo bloccato gli IM mediante il plugin creato da Tat1ana, e avevo acceso lo SPY – la funzione che, nel collare di Marine, consente di ascoltare tutto quello che viene detto nel raggio di venti metri dalla persona che lo indossa. In questo modo, a meno che non comunicasse tramite lo scambio di notecard, avevo la certezza di poter essere sempre informata di qualsiasi cosa Back dicesse o sentisse. E, nel caso, sarei stata in grado di richiamarla all’ordine. Ogni giorno, ricevevo via mail decine di rapportini che mi informavano dei suoi movimenti e dei suoi incontri. Ed è così che ho capito molto presto che quella vacanza dalle catene, in realtà, era destinata a prendere una piega un po’ diversa.

black hole_003.jpgFra le prime visite di Back c’è stata la prigione di Pandora, dove era rimasta una settimana, subendo angherie di ogni tipo e implorandomi ogni giorno che la tirassi fuori come avevo tirato fuori Andromeda – con la differenza che Andromeda era stata chiusa là dentro senza processo, mentre Backbuttoned aveva accettato in modo esplicito una sentenza di una settimana. Non sarei mai andata a scocciare ancora Bojo Auer e Mechelle Oceanlane – perché in questo caso sarei stata dalla parte del torto: una cosa che sto cercando di insegnare a Backbuttoned è di accettare le conseguenze delle sue azioni, e certo non l’avrei mai fatta uscire in anticipo. Eppure adesso era di nuovo lì, a insistere con le secondine, e con la stessa Bojo, perché la facessero entrare e le dessero l’uniforme della prigione, ma le dessero una pena minima, di poche ore, in espressa deroga alle regole, chiarissime, della prigione. Ho sentito la voce di Bojo che le rispondeva con sufficienza, per giunta esprimendo nei confronti della sottoscritta un certo rancore non sopito per il nostro scontro di qualche settimana prima. Ho sentito Back insistere fin quasi alla morte, fino a capire finalmente che era meglio allontanarsi.

L’altro posto familiare dove Back si è recata durante la vacanza è stato Our Wicked Dream, e qui sì che ho inarcato non uno solo, ma entrambe le sopracciglia. Our Wicked Dream è la land dove Back era andata a legare Costanza Franizzi ma, soprattutto, il luogo dove sorge la casa di Belias e di Pony Mondschein. E Belias era la singola persona da cui, a suo tempo, avevo cercato di tenere Back lontana. Quando ho conosciuto Backbuttoned per la prima volta, lei era in mano proprio a Belias, e la sua presenza aveva in seguito contribuito non poco a creare fra me e Bel la tensione che poi aveva fatto esplodere un brutto periodo. Come sa chi legge queste pagine, sotto il tallone di Belias ho passato momenti per me indimenticabili ma anche drammi che non ricordo volentieri, gelosie, rancori, angosce e tormenti che invece mi sarei volentieri risparmiata. E alcuni contraccolpi della cosa avevano ferito profondamente Backbuttoned (e anche Belias, che è una persona sensibile, anche se si atteggia a dura), al punto che Bel stessa aveva insistito con me perché mi occupassi io di Backie in quel momento difficile.

black hole_004.jpgGià nei giorni in cui la tenevo prigioniera a Stanlee, mi era successo un giorno di capitare lì vicino per caso e scoprirla in compagnia di un avatar alternativo di Belias, che stava cercando di slegarla – e avevo più o meno fatto finta di niente, anche se la mia presenza aveva indotto Bel ad allontanarsi facendo firulì firulà. Dopo aver gironzolato per Our Wicked Dream senza incontrare nessuno, Back se ne era andata a spasso, ma io sapevo che era solo questione di tempo… e infatti, qualche ora dopo, ho visto che era di nuovo lì, e che stavolta c’era anche Belias. Non ci voleva molto a immaginare cosa sarebbe successo, ma ho deciso di non intervenire, sperando che il problema si sciogliesse da solo. Ma con Back le cose non si sciolgono mai da sole, magari con la complicità di SL e dei problemi che a volte ci sono sulla grid.

Mentre lavoravo in RL, a un certo punto, ho ricevuto in mail la notizia che Backbuttoned si era tolta il collare – qualcosa che semplicemente non può (o non dovrebbe) succedere se si usa il Restrained Life e il collare è chiuso a chiave. Ora, io il collare di certo non lo avevo aperto. Per giunta, se Back ora era senza, non potevo più sentire quello che si diceva a Belias… e, in ogni caso, senza quel plugin del collare avrebbe potuto scriversi con lei in IM senza che io fossi in grado di controllarla. Ho sentito il sangue affluirmi alla testa. Furiosa, ho sospeso il mio lavoro, ho lanciato il client e sono piombata in-world scrivendo a Back un IM secco: “Hai 2 minuti per spiegarmi cosa è successo”.  Back ha fatto la gnorri: “ciao”, mi ha scritto, “sei online?”black hole_005.jpg

[2008/11/14 8:00]  Win: Rispondi alla mia domanda, resta un minuto e mezzo
[2008/11/14 8:00]  Win: Hai tolto e rimesso il collare.
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: non ho barato
[2008/11/14 8:01]  Win: Non chiedo cosa non hai fatto ma cosa hai fatto
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: ho indossato un bodybag su spine ed il collare è andato via
[2008/11/14 8:01]  Win: Impossibie a meno che tu non stessi usando il viewer normale
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: sto usando il restrained viewer
[2008/11/14 8:02]  Win: Non quando hai indossato il body bag
[2008/11/14 8:02]  Win: Se hai un oggetto locked questo non si toglie se usi il RL Viewer
[2008/11/14 8:02]  Win: Allora, restano 30 secondi. Perché hai usato il viewer normale?
[2008/11/14 8:03]  Backbuttoned Bian: non lo ho usato
[2008/11/14 8:03]  Backbuttoned Bian: ho restrained life viewer
[2008/11/14 8:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: @version
[2008/11/14 8:04]  Backbuttoned Bian (busy response): RestrainedLife viewer v1.10.5.2 (SL 1.19.1.4)
[2008/11/14 8:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Hai una versione vecchia. Devi aggiornare.
[2008/11/14 8:05]  Backbuttoned Bian: come faccio?

Nel frattempo, guarda guarda, mi stava scrivendo anche Belias. Occhio agli orari:

[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: ciao winth
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: ho rubato qcosa di tuo
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: almeno per un po’
[2008/11/14 7:59]  Win: Cosa?
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: un oggetto di scarso valore
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: back
[2008/11/14 8:00]  Win: Ha tolto il collare. Le ho dato due minuti per spiegare. Poi stacco
[2008/11/14 8:03]  Win: Ha usato il viewer normale, o il collare non si sarebbe tolto
[2008/11/14 8:03]  Belias Rubble: no, capita
[2008/11/14 8:03]  Belias Rubble: era con me quando è successo
[2008/11/14 8:04]  Belias Rubble: e da allora non ha sloggato
[2008/11/14 8:04]  Win: Boh.
[2008/11/14 8:05]  Win: Comunque, benissimo, tienila pure… io devo finire il mio articolo
[2008/11/14 8:05]  Belias Rubble: non miinteressa più
[2008/11/14 8:05]  Belias Rubble: la libero
[2008/11/14 8:05]  Win: Neanche a me

Ero furiosa. FURIOSA. Ho staccato e mi sono rimessa a lavorare in RL. Sono tornata dopo una mezz’ora.

[2008/11/14 8:29]  Backbuttoned Bian: winth, sei caduta?
[2008/11/14 8:29]  Win: No. Ho staccato perché avevo da fare e tu non rispondevi alle mie domande. Ti saluto, per adesso
[2008/11/14 8:29]  Backbuttoned Bian: non essere arrabbiata con me
[2008/11/14 8:30]  Backbuttoned Bian: sei tu che mi hai lasciata libera
[2008/11/14 8:30]  Win: Non lo sarei se non me ne dessi motivo, Back. Ti ho detto chiaramente che il collare non si doveva staccare in nessun caso. Non credo ci sia molto altro da dire
[2008/11/14 8:30]  Backbuttoned Bian: non abbandonarmi, per piacere
[2008/11/14 8:31]  Backbuttoned Bian: giuro che si è tolto da solo

Era vero? Forse sì e forse no. Ma io ormai avevo il cuore che batteva a mille per la rabbia. E poi, Belias, quella che mi aveva detto che non le interessava più, che la liberava, mi ha scritto di nuovo.

[2008/11/14 8:30]  Belias Rubble: ride

Ma non avevo proprio voglia di ridere, io. E non è che me ne sia venuta di più quando Back si è rifatta viva – per modo di dire: perché quel che mi ha scritto significava palesemente solo una cosa. Che adesso non era solo legata, ma anche imbavagliata:

[2008/11/14 8:34]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:34]  WinthorpeFoghorn Zinnemann alza le spalle
[2008/11/14 8:35]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:35]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa e rimuove di nuovo la possibilità che tu veda quando sei online
[2008/11/14 8:36]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:36]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:38]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Sono letteralmente stupefatta. Basta così, divertiti

Ho smesso di risponderle e credo di essermi anche scollegata, visto che Back continuava a mandarmi IM bloccati e inviti a tipparmi che non avevo nessuna intenzione di accettare. Se di quella libertà che mi aveva tanto chiesto di renderle per un poco aveva saputo fare solo quello – di tornare a farsi legare dalla sola persona da cui doveva tenersi lontana – che accettasse le conseguenze delle sue azioni anche in questo. Io avevo altro da fare che far finta che mi importasse, a quel punto, di andare a salvarla e farmi condizionare da qualcosa del genere. Sono tornata in RL e quando mi sono ricollegata, molte ore dopo, avendo finito il mio articolo, ho scritto a Backbuttoned un messaggio di ghiaccio: “Ti prego di rimandarmi il bavaglio che ti ho dato quando hai tempo. Grazie”.

Sono passate diverse ore, forse un giorno. In quelle ore ho tolto anche a Belias la possibilità di vedere se ero online, ho svenduto le sue foto che avevo comprato sull’infernale “Owned”, ho deciso di ignorarla. Se, ogni volta che Belias ha a che fare con qualcuno che conosco devo starci così male, beh, forse meno notizie ho di lei meglio è. Se, ogni volta che ha mezza occasione di legare qualcuno a cui tengo, Belias non sa resistere, forse meno amicizie in comune ho con lei meglio è. Se, ogni volta che la saluto, mi deve fare una battuta per farmi sentire in colpa, o cercare di provocarmi, forse è meglio che non la saluti proprio più. Sono meccanismi che, ormai, da tempo si ripetono con frequenza preoccupante ma che credevo di essere riuscita a evitare visto che, ormai da tempo, i miei rapporti con Bel sono diventati occasionali e, per forza di cose, praticamente platonici. E se Back, ogni volta che la lascio andare, mi deve mettere in situazioni che mi torturano… tutto sommato meglio che restasse dove si era voluta cacciare per forza, smettendola di chiedere il mio aiuto. Avrei dovuto andare a “salvarla”? Mettendomi contro una persona con cui già ho un rapporto abbastanza complicato? No, che se la cavasse da sola, che restasse con la sua Belias che, palesemente, ancora rimpiangeva di averla abbandonata per chiedere, proprio a me, di consolargliela.

BackSnapshot_001.jpgQuesta era la mia determinazione. Ma stavolta non ho avuto il coraggio di toglierle di nuovo entrambe dai miei contatti. L’ho fatto già una volta, non è servito se non a farci stare male tutte e tre per parecchio tempo. E, puntualmente, non molte ore più tardi, ho ceduto. Belias mi ha scritto scusandosi, dispiaciuta che io ci fossi rimasta così male – ma mi ha voluto far leggere il dialogo che aveva avuto con Back, quel dialogo che – a causa di chissà che malfunzionamento di Second Life che aveva staccato il collare – io non avevo potuto origliare direttamente. Un dialogo in cui, praticamente, Back implorava Belias di prendere le sue chiavi – in termini e con una insistenza tale da farmi credere che forse io stessa, se fossi stata al posto di Bel, avrei ceduto alla tentazione. Non posso dire di essere riuscita a cancellare il rancore che avevo nei suoi confronti: ma ho trovato almeno la forza per scusarmi con Bel per la mia reazione eccessiva nei suoi confronti.

Belias era legata a casa di Happytimes, in quel momento, e mi ha fatto sapere che ci sarebbe rimasta per un po’ e che Back si trovava a Our Wicked Dream, legata solo con le catene ma, di nuovo, col mio collare, che aveva indossato di nuovo appena si era accorta dello sfortunato incidente. Back nel frattempo mi implorava di perdonarla, di andare a slegarla usando la Real Key, di andare per lo meno a trovarla. Io, dura, niente. Per un po’. Poi, come era successo l’altra volta, mi sono sciolta. Back è Back, lo sappiamo tutti. Tippami, le ho scritto. E sono andata.

Evito di riportare nei dettagli la nostra conversazione, che questo post è davvero di nuovo troppo lungo e troppo, troppo personale e doloroso. Ma ho rifiutato con decisione di usare la RK per aprire le catene strette da Belias. Sarebbe stato un imbroglio, sarebbe stato un rubare a Belias qualcosa che aveva preso legittimamente… qualcosa, qualcuno che aveva insistito per darsi a lei. Sono possessiva, lo so, ma non sono competitiva in questo modo: non ruberei mai la sub di qualcun altro, non quando non sono stati usati mezzi illeciti per imprigionarla, non quando la vittima si è appena, spontaneamente, buttata nelle braccia della catturatrice. No. Eppure, Back portava ancora il mio collare, quello che dice “Proprietà di Win” e una cosa del genere, qualcosa, deve pur significare.

BackSnapshot_002.jpgBack mi ha promesso di tutto: si è detta disposta a lasciarsi legare, isolare, bloccare completamente, seppellire nel dungeon più profondo e solitario, sopportare il mio silenzio per sempre, anche di sottoporsi al controllo assoluto del banishment più stretto, purché io la riprendessi. Mi ha commossa, ma non potevo, non volevo cedere a quel punto, e alla fine ho capito quale fosse l’unica soluzione possibile. Le ho detto che per la sua scappatella si poteva ritenere perdonata, e che l’avrei potuta accogliere nuovamente, ma solo quando fosse stata di nuovo libera dalle catene che non le avevo imposto io. Che si liberasse da sola dalle manette di Belias, e solo dopo si rifacesse viva con me. L’avrei attesa a braccia aperte.

Da allora sono passate alcune settimane in cui non è riuscita quasi mai a collegarsi e non ci siamo mai trovate online allo stesso momento. Ogni tanto ci sentiamo a distanza, quando lei mi manda un IM che io ricevo in differita… e a cui rispondo sapendo che lo leggerà anche lei la prossima volta. Chissà se sta cercando di liberarsi. Chissà se porta ancora il mio collare. Chissà se riuscirà a riconquistare la sua libertà e se, quando questo dovesse accadere, tornerà ad offrirmela.

E chissà se, nel caso, io sarò ancora la stessa da cui lei ha detto di voler tornare. Tante cose stanno cambiando velocemente. Andromeda, tanto per cominciare. E poi Jelena, di cui è giunta l’ora di parlare seriamente. E forse, forse, anche qualcun altro. Ma questa è un’altra storia. Anzi, un’altra ancora.

Batticuori

Qualche dialogo, qualche rapimento, qualche appunto su cose che, nei giorni scorsi, ho fatto per la prima volta. In attesa di capire se sono i contraccolpi temporanei del mio lungo banishment, oppure un sostanziale cambio di atteggiamento.

607147199.jpg

A me il film Frantic di Roman Polanski non ha fatto una grande impressione, lo confesso. Ma c’è una scena che, quando l’ho visto, si è scavata un angolino nella mia memoria emotiva e ci è rimasta attaccata tutti questi anni. Non l’ho mai rivista e non ricordo assolutamente il dialogo esatto, ma ricordo bene la situazione. Harrison Ford, la cui moglie è scomparsa misteriosamente durante una permanenza a Parigi, cerca di descriverla ai poliziotti con la massima precisione possibile. Si capisce bene che, mentre parla, la sta pensando intensamente, che la “vede” con la memoria e con il cuore. Solo che gli sbirri che stanno raccogliendo le sue parole non conoscono la donna e si capisce benissimo che, nella trascrizione del verbale, si sta perdendo tutta la verità. Quella descritta nella denuncia di scomparsa, chiaramente, non sarà la donna in carne e ossa e sangue a cui Ford sta pensando, ma solo un freddo identikit, generico e fungibile, uguale a milioni di altri.

Certo che io, qui, non ho il filtro di qualche agente polizia: il mio verbale me lo scrivo da sola e i limiti di quello che riesco ad esprimere sono solo miei e non posso imputarli a nessun altro. Eppure mi rendo conto che ci sono cose che non posso e non voglio raccontare nei dettagli, perché so che non sarei in grado di resituirne le sfumature senza scrivere pagine e pagine noiosissime per chi dovesse leggere… e per farlo dovrei passare più tempo a scrivere che a vivere. Invito quindi l’eventuale lettore a passare senz’altro al prossimo post, saltando a piè pari questo… nel quale cercherò solo di annotare, per mia memoria, i momenti più intensi di incontri vissuti nel corso della scorsa settimana… in un lento e bellissimo riscoprire alcune persone per me centrali che non vedevo da troppo tempo, cercando di capire se e quanto sono cambiata nelle ultime settimane, cosa sia accaduto di irreversibile, cosa si può invece ritrovare. Cosa va reinventato da zero. In capitoletti.

1551373416.jpgBentornata, Belias

La persona che mi ha fatto soffrire di più è anche quella che ho fatto soffrire di più io. Lo temevo e ne ho avuto una conferma diretta durante la prima di alcune lunghe chiacchierate. Il giorno in cui ti ho rimossa dai miei contatti è stato uno dei peggiori anche per me, lo sai. E sai anche quali fossero le mie intenzioni: proteggere me stessa in un momento nero, ma anche cercare di evitare che quel nero stingesse troppo anche su di te e su chi ti stava vicina. Non so ancora se ho fallito o se sono riuscita a minimizzare i danni. So che nei giorni seguenti ho continuato a digitare il tuo nome sul search, a sentire una fitta di dolore unita a un senso di sollievo ogni volta che vedevo che, non avendoti più fra i contatti, non avevo modo nemmeno di sapere se fossi online o meno. So che ho apprezzato che tu non mi scrivessi più nemmeno una riga, dopo quella mia decisione così improvvisa. So che quando, nelle ultime ore del mio banishment, mi hai inviato una tua fotografia, il cuore mi ha fatto una piccola capriola. Hai fatto tu il primo passo chiedendomi di nuovo di aggiungerti e te ne sono grata. Posso immaginare come sia difficile chiedere friendship a una stronza che ti ha cancellata e, se ho esitato un attimo ad accettare, è solo perché mi sono, per un attimo, chiesta come avrei potuto fare
a ribaltare la sensazione. Avrei voluto cancellare la tua richiesta senza che fosse un rifiuto, per poi essere io a chiederti amicizia – ed espormi a un tuo rifiuto che avrei compreso benissimo. Invece non ho potuto che accettare chinando la testa, con gratitudine, felice dell’umiliazione di dover riconoscere che ti stavi dimostrando più generosa di me. Non so cosa sarà di noi due, Belias, ma sono davvero felice di vederti di nuovo nella lista dei miei contatti. Come ho detto a qualcuno che conosciamo entrambe, sentivo come profondamente sbagliato avere una lista di amici così lunga e sapere che per colpa mia ne mancavano due persone così importanti.

1743313736.jpgFinalmente, Rossella

Mesi e mesi che ti ronzavo attorno, Rossella, da quella volta che con Samy mi trovavo a Pak e che rimasi affascinata dall’attitudine che esprimevi nel tuo profilo. Sono un’avida lettrice di profili, io. Non mi capacito di chi li ignora. Ma da allora, se si eccettua una brevissima visita a una tua gabbia, e un veloce ma intenso scontro di volontà, eri rimasta per me una specie di voce della coscienza con cui confrontarmi a distanza in momenti di dubbio, un reagente con cui mettere a confronto le mie esperienze, spesso molto distanti dalle tue, per capire cosa davvero volessi in quel momento, cosa davvero stessi cercando. Come sai, sono ancora in cerca. Ma sai anche che, senza aver perso la Win ribelle di un tempo, determinata a fuggire a qualsiasi costo da qualsiasi manetta, esiste ora anche una Win più docile. Domata in parte da Belias, non potrei mai negarlo. Ma domata anche dalla goccia cinese di lunghissime discussioni in privato e in pubblico, fra l’escapologia e il bondage del cuore, fra le emozioni nei roleplay alla Cerdita, che partono come simulazione e poi diventano vere, e quelle vere dell’abbraccio delle corde, che poi si traducono in roleplay attraverso gli emote. Mi hai insegnato, o mi stai insegnando (o forse soltanto mi aiuti a ricordare) che le regole qui non esistono ma che esiste solo quello che ci si sente di fare. E che non esiste modo più sicuro di legare a te una persona che lasciarla andare, spingerla fra le braccia di qualcun altro quando senti che ne ha bisogno. Pronta però, quando finalmente arriva il momento, ad afferrarle i polsi, piegarli delicatamente dietro la schiena e ammanettarli strettamente. Dopo aver quasi perso l’occasione a causa di una breve sperimentazione del FreeZee di Serenella, quella sera del trenta luglio non ho pensato per un attimo a cercare di slegarmi, ben prima che la tua voce ferma mi dicesse: Quando sei con me non esiste struggle, tug o squirm. Ti posso liberare dopo un minuto, dopo un’ora, o un giorno. Ma lo decido io. Ho annuito, in silenzio, come avevo fatto solo con un’altra persona. Controlla le chiavi, mi hai detto, dopo avermele restituite, quando veramente abbiamo capito che era ora di staccare e andare a dormire, controlla tutto.  Potevo risponderti solo come ho fatto: No, non controllo niente, non ne ho bisogno.

776932737.jpgMi manchi sempre, Samy

Non pensavo che ti avrei rivista prima di settembre, per i motivi che tu sai e che io posso solo intuire in parte, fingendo di credere che vada tutto bene come coraggiosamente mi dici, sperando dentro di me che tutto vada bene sul serio. Invece sei ricomparsa a sorpresa e qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento non potevo non venire, di corsa, nel nostro posto delle sedie. Per raccontarti tutto quello che mi era successo nelle ultime settimane, aggiornarti sugli ultimi gadget acquistati, rimpiangere che non avessi accesso a un computer abbastanza decente da consentirti di fare clic su di me, esaltarmi nel vedere che per la prima volta, dopo tanti mesi, indossavi di nuovo manette e legirons. So che non saresti scappata, mentre ti annegavo con le mie chiacchiere. Ma so anche che avere avuto l’occasione di impedirtelo con la forza dei Real Restraints ha reso per me la serata particolarmente indimenticabile. Win, non ti eclissare, mi hai detto mentre quel tizio ti stava addosso e ti tempestava di IM ignorando il fatto che stavamo insieme. Non c’è pericolo, Samina: lo sai che per te ci sono sempre, che il tuo salvataggio dalla Nestler resta uno dei momenti più emozionanti della mia Seconda Vita, che parlare con te anche per poco mi illumina nei momenti più cupi, mi rende un po’ di equilibrio, mi rende tutto più facile aiutandomi a non perdere di vista il fatto che siamo qui, soprattutto, per divertirci.

686183019.jpgYou’re mine, Mystique

I’m no good at being a domme, you said to me at point blank on that night of July 31st. And I could not help but being surprised. You have endured the tightest restrictions, you’ve been kept in the deepest dungeons, in the darkest isolation, leashed to every post that ever existed, banished, gagged, hogtied, sold, used and abused in every possible way. And I have wanted you since I first met you – no, let me rephrase that, I have wanted you since you started giving me your Stockholm novel to read… but I could never find the domme in me to hold you as tight as you would need. When you wanted free from Jaron last time and became a Baroness shopping for slaves and servants, I was shocked and excited. Ownership can be mutual and if I could not own you, I thought, I might as well be owned. However, as usual, life proved to be what happens to us when we are planning something else: when you were trying to fill your vacant cells in Chamcook, I was being held by someone who loved me too much to sell me to you. Then all hell broke loose around me, and too many things happened that I had no control over whatsoever – by the time I was free to visit again, things and moods had changed for you again. When we met on the patio and saw you with your cuff keys hanging out, sadly, because nobody had seized them, I realized not many people would dare kidnapping the Baroness you have become. And I knew I could do it, instead… I had to, out of respect of the Win who almost surrendered her freedom for you once… and I also knew that I really really wanted to. Restraining you is so simple and yet so hard. I am aware of your weakness against the temptation to cheat out, I know our radical timezone differences make it very difficult for this to work out. And I know we have a relationship that’s probably too complex to be handled in the usual domme/sub schemes – provided such schemes even exist. But you should know I will be in Chamcook much more often now, and that all my love for you won’t make me any keener on ignoring your lack of discipline, Mystique. And I don’t expect you to ever complain again because you have been unrestrained for too long a time. You are much more likely to complain about the opposite. Besides, it is time for you to start writing again.

1981193985.jpg889753659.jpgQuesto è solo l’inizio, Backbuttoned

Backbuttoned, mi hai ossessionata per settimane, mentre ero in mano a Belias, chiedendomi di legarti quando non riuscivo nemmeno a slegare me stessa. Mi hai fatto venir voglia di tirare capocciate nel muro ogni volta che cedevo e che, poco dopo, ti rivedevo liberata da qualche Real Key malandrina eppure ancora ansiosa di porgermi i polsi in quello che mi sembrava un teatrino insensato. Hai contribuito al caos nei giorni più brutti della mia Second Life, e per finire me ne hai fatta una talmente grossa che ho cercato di rimuoverti per sempre. Ho scritto di te cose terribili, su queste pagine, e non ne rinnego nemmeno una. E da quel giorno so di essere stata, con te durissima – come non lo sono mai stata con alcuno. Tu sei rimasta, nonostante tutto, accettando fino a questo momento qualsiasi castigo o restrizione: restando ore in ginocchio ad aspettare che il mio banishment finisse, chinando la testa quando cedevo le tue chiavi a qualcun altro, restando online muta e obbediente quando ti inibivo non solo gli IM ma anche il canale del bavaglio. Hai subito da parte mia e da parte di tante persone che mi vogliono bene l’ironia, la condanna, il rifiuto, il silenzio, l’isolamento, l’esclusione – e non sei scappata nonostante tutto. Hai continuato a commettere qualche errore: a fare struggle al mio cospetto anche quando non te lo permettevo, a comparirmi all’improvviso accanto in un momento che discrezione avrebbe voluto rimanesse privato, a cercare di contattarmi prima che ti autorizzassi. Ma devo ammettere che il collare che ti ho stretto sul collo è rimasto, da allora, intatto. E ho la sensazione che, lentamente, qualcosa in te stia cambiando. Mi sbaglio? Ne riparleremo questa settimana. Perché ho pensato alla proposta che mi hai fatto e sto considerando seriamente di accettarla. Ma a una serie di condizioni su cui sto riflettendo in questi giorni – regole molto dure che deciderò io, che non sono negoziabili e che costituiranno per te una prova molto difficile. Saprai superarla, Backbuttoned? Qualche tempo fa avrei sperato di vederti fallire, ora scopro che sto cominciando ad augurarmi il contrario.

(Prossimamente: MossTP)

Libera!

La gabbia si è aperta, finalmente, e sono di nuovo una donna libera. Ma, per il momento, con pochissima voglia di giocare ancora. Effetti collaterali della disintossicazione?

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La sbrigo in poche righe, telegraficamente, questa faccenda. Dopo tutto ho scritto dei papiri insostenibili, nei giorni scorsi – anzi, ne approfitto per ringraziare chi ha avuto la pazienza di leggerseli fino in fondo. Sono sorpresa io stessa nel vedere quanto queste pagine, anche col passare del tempo, continuino ad attirare qualche lettore anche quando, come nei giorni scorsi, le parti dedicate, diciamo così, all’azione si sono ridotte lasciando spazio alle lamentose trascrizioni delle mie sofferenze interiori.

6d0a109fabab528a4ddd97cca24845c8.jpg681c07f3778b297bd024f2a972e8194e.jpgMa siccome di novità ce ne sono, e tante, bando alle ciance. Prima di tutto, beh, sì, sono sfuggita alle grinfie di Jaron. Il merito è tutto di Moss che, di sua iniziativa e senza che io nemmeno provassi a suggerirglielo, è riuscita a intrappolarlo di nuovo nel suo dungeon di Dolores, minacciando di tenerlo chiuso lì fino a quando non avesse ripensato a quello che mi stava facendo e non fosse sceso a più miti consigli. “Sei una delle mie Sweet Girls“, mi ha detto Moss mentre la ringraziavo, “e le Sweet Girls si aiutano sempre a vicenda”. Grazie, cara amica, possa il guinzaglio che ti lega ogni notte alla sponda del letto della tua cara Chriss non essere mai sfiorato da ossido o ruggine.

Per chiudere, temporaneamente, la vicenda di quest’ultima quindicina di giorni, posso aggiungere soltanto che, alcune ore dopo, ho avuto il coraggio di rivedere di nuovo Belias. Ci siamo abbracciate a lungo. Ma le mie ginocchia, stavolta, non hanno tremato. Qualcosa è successo, in questi giorni, qualcosa si è spezzato forse per sempre. O forse si è trasformato, non so. So che nel faro di Snark gran parte dei rancori accumulati nei giorni scorsi si sono, se non dissolti, quantomeno affievoliti. E se quello che è stato non si può cancellare… beh… il futuro è ancora pieno di pagine bianche tutte da scrivere. Quello che so è che, per il momento, vago per Second Life senza meta: non ho voglia di essere catturata da nessuno, ma quel che è peggio non ho nemmeno voglia di catturare qualcuno io. Non so quanto durerà, questa situazione… sono quasi tentata di buttarmi in un auto banishment per qualche tempo. Per darmi il tempo di riflettere su tutta la roba brutta che ho provato nei giorni scorsi.

6c2f3892e3c2cf57438075f49d6dabd6.jpg35eab7e8016c9bf77d0860ea11821f4b.jpga88b4659f83bd882cfd05f3a00f0b0c5.jpgPerò, intanto, c’è un sacco di gente che devo ringraziare per avermi reso meno pesante questo lungo periodo di disintossicazione. Oltre alle persone citate nei giorni scorsi (e Valentine, di cui ho già parlato ma che si fa sempre vedere quando ho bisogno di compagnia, come se avesse un radar speciale), una nuova amica come la tedesca Ferro Rau, la collega Bane Operator Spikeheel Starr (che mi ha regalato un magnifico Vox in grado di assicurarmi una via di comunicazione di emergenza anche in situazioni quasi impossibili. Ovviamente non intendo usarlo in caso di mia cattività… ma mi è stato utile già in un paio di occasioni… e segnalo a chi ne volesse una copia che è possibile acquistarla a questo indirizzo), la buona vecchia Bunny Hastings (le cui visite erano particolarmente gradite sapendo che ha avuto con Jaron qualche lite violentissima e che correre il rischio di incontrarlo le costava un grosso sacrificio). Ma anche New Vita, che ha cercato di darmi una mano per ovviare agli inconvenienti di una delle TRE sim restart che hanno reso ancora più complesso tutto questo periodo – sembrava quasi che Second Life congiurasse per tirarmi fuori da quella maledetta gabbia – e le persone che mi hanno manifestato solidarietà nei commenti o nei pochi IM che sono riuscita a ricevere. E ovviamente Samy80, che finalmente sta ricominciando ad affacciarsi online abbastanza spesso – e ha già ricevuto un paio di richieste di autografi.

Scherzo? Nemmeno poi tanto. Davvero, a quanto pare, questo blog sta diventando un piccolo punto di incontro. Oltre alle persone che vengono a salutare me, so che almeno Belias, Samy80 e New Vita sono stati contattati da qualcuno che aveva letto di loro – o che aveva letto i loro commenti – proprio navigando fra queste pagine. Ne sono sorpresa e ovviamente la cosa mi fa un piacere enorme – anche se confesso che la cosa un poco mi turba. Io qui intendo continuare a scrivere tutto quello che mi sento, continuando a considerarlo un diario online, e tremo al pensiero del giorno in cui qualcuno ci resterà male. Perché lo so che prima o poi succederà – è inevitabile. E me ne scuso a priori, anzi, ma l’alternativa sarebbe smettere di scrivere qui. E, per il momento, ho ancora alcune cose di cui ci terrei a parlare. Una di queste, beh, è una lettera che ho ricevuto e che intendo pubblicare nei prossimi giorni. Una lettera aperta, molto franca, che apre una discussione su cosa queste pagine sono e cosa potrebbero essere… e che in fondo mi costringe a riflettere su tutta la mia esperienza fino a questo giorno.

33bf743ebeaac055c4e74fff629a9a52.jpgMa ne parliamo domani, perché andremmo per le lunghe e ho promesso, stavolta, di essere breve. Vorrei, invece, chiudere questo strano post con qualche segnalazione importante. La prima è che tutto sembra mettersi al meglio per quanto riguarda l’annunciata edizione italiana di Eudeamon. Mi rivolgo soprattutto a Pedro Gibbs, che è quello che più spesso mi chiede notizie: a quanto mi dice l’editore, Erika è pronta a firmare il contratto – e io sono pronta a mettermi al lavoro per la traduzione in italiano. Sono molto emozionata: non mi era mai successo di fare da talent scout e di convincere un editore a pubblicare qualcosa sulla base di una mia segnalazione. Ma sono convinta che Eudeamon meriti questo e altro e niente mi renderebbe più felice se, in futuro, questa edizione italiana potesse aprire la strada a edizioni in qualche altra lingua. 

Visto che siamo in tema di roba da leggere, vorrei segnalare la nascita di una rivista che promette di diventare un appuntamento interessante. Ho avuto la prima copia, fresca di stampa, dall’amica Rossella Pintens – che, assieme all’ex puntino verde Astor Robbiani e a Jenny24 Scarpulla, ne è l’editrice. Il nome della rivista, [L] Magazine, non deve scoraggiare… anche se è l’organo ufficiale del Lesbian Italian Club, la lettura è interessante anche per le ragazze eterosessuali. Non so quanto possa attrarre i maschi, visto che si parla molto di moda, ma non si sa mai. Comunque, leggerla non può far loro male. Si dovrebbe poterla ottenere gratis da un vendor che trovate presso la sede del club…  ma in alternativa basterà che mi mandiate un IM e io sarò felice di inoltrarvi una copia del numero zero. Rossella non solo mi ha dato il permesso, mi ha chiesto di farla girare un po’. Se la trovate scritta troppo piccola, cliccando il “menu” in basso a sinistra si accede a un quadro comandi che permette di ingrandire la rivista – e suggerisco di settarla da 0 a 100, in odo da evitare di cavarvi gli occhi.

808e1a092b45d78e5965abba4930cd69.jpgUn’altra rivista interessante, anche se stampata decisamente troppo in piccolo (e qui non sono ancora riuscita a scoprire come ingrandirla: ogni suggerimento è bene accetto) è BDSL Magazine, che trovate in distribuzione gratuita a Zhora, vicino alla centrale della Kelley Technologies. Curatissimo dal punto di vista grafico, è già strapieno di pubblicità e lancia anche un concorso a premi. Io ho partecipato, augurandomi di non vincere la schiava offerta come primo premio, bensì il buono acquisto di 2500 L$ a Kayliwulf. Il che, fra l’altro, mi fa ricordare che il luogo dove si trova il vendor di BDSL Magazine pullula anche di landmark per le migliori prigioni di Second Life. So che c’è chi apprezza l’esperienza del carcere e non saprei pensare a un luogo migliore da cui cominciare. Poi, come ben sa chi legge queste pagine, al carcere c’è sempre l’alternativa eccitante offerta dal banishment. Anzi, non vedo l’ora di riprendere la mia attività di Operator alle dipendenze di Marine Kelley.

A proposito di Marine, segnalo anche che i responsabili del sito Virtual BDSM le hanno fatto una splendida intervista che senz’altro raccomando a chi capisce l’inglese. Ci sono considerazioni sul BDSM, virtuale e non, che sono profonde e acute. Magari ci si può tornare sopra nel prossimo post, partendo da quella famosa lettera di cui parlavo prima.

abca1bc93f75a8f24a690143c814798d.jpgMa ora basta scrivere. Mi resta un’ultima segnalazione abbastanza urgente e a cui tengo molto. Qualcuno si ricorda di Serenella Abruzzo, il mio primo bane italiano nonché creatrice di una linea di banesuit suoi? Leggendo il suo blog, come faccio ogni giorno, ho scoperto che sta testando una nuova invenzione davvero diabolica che ha battezzato FreeZee. Chi volesse andarla a trovare può tentare di raggiungerla al Bondage Ranch di Lorelei Mission – ne vale la pena, anche se la sim è spessissimo affollata al punto da richiedere numerosi tentativi prima di riuscire ad accedervi. Attenzione allo slurl: è possibile che seguendolo atterriate nel punto giusto ma a livello del suolo, mentre Serenella si trova al Ranch, sospeso a 300 metri di altezza. Consiglio chi vuole vederla in queste condizioni di afferttarsi… anche se a quanto ho capito le numerose visite stanno contribuendo ad allungare la sua prigionia ben oltre i termini fissati inizialmente, l’incantesimo potrebbe anche esaurire i suoi effetti da un momento all’altro. E, come potete vedere dalle foto che sono riuscita a scattare, si tratta di una visita che davvero merita una deviazione, come dicono sulle guide turistiche.

 (Prossimamente: La lettera)

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Un’ultima fotina – vediamo chi riconosce tutti i presenti… e chi nota una piccola novità

Spiragli

La prigionia si prolunga, i sentimenti cattivi si affievoliscono un poco, senza sparire. Frammenti di dialogo, visite, spiragli di luce nel cuore di tenebra che mi sta divorando.

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Jaron Bailey: Allora, come ti senti?
Win: Distante…
Jaron Bailey: Distante da lei? Da me? Da tutto?
Win: Da tutto, direi
Jaron Bailey fa sì con la testa.
Win: Penso che l’avessimo previsto… fore ci conosciamo troppo perché questo potesse essere uno di quei rapimenti che ti scuotono profondamente… mi sento… È un po’ come se fossei stata portata in una clinica dove un dottore, freddamente, cerca di togliermi una dipendenza… una cosa quasi clinica…
Win: Penso sia stato per questo che mi sono stupita quando mi hai detto di inginocchiarmi
Jaron Bailey ridacchia.
Jaron Bailey: Sì, quello era il piano originale. Comunque ora sto considerando che altro fare di te, invece.
Win: …oh? Ma non ti eri… non eri in pensione come dominatore?
Jaron Bailey: Sì… ma posso tenermene una come hobby, ne sono certo.
Win: Oh no

dfac17d391e1e8d7276a36fd8e2334d7.jpgVuole tenermi più a lungo? Non gli basta più farmi tornare la Win di un tempo? Me l’ha anche detto, “I am still bummed I had to let you go last time“, mi rode ancora di averti dovuta lasciar andare la volta scorsa (una storia che non ho ancora raccontato, ma ci arriverò, promesso). Io di qui devo andarmene, ad ogni costo.

– – –

Belias l’ha poi liberata, Costanza. Colpa in parte mia – del fatto che staccavo ogni volta che Belias si divertiva a citarmela. E colpa anche di Backbuttoned, che quando ha saputo del nuovo giocattolo umano di Belias si è scatenata a modo suo, dandomi una bella soddisfazione: le sta bene, a Belias. Ricordo che ancora ai tempi di Villa BDSM avevo discusso con lei del mio sospetto a pripri per quei grovigli di potere e affetti che sono le catene infinite di sub che sono sub di sub e domme di altri sub. Lei, schiava di Happytimes che era a sua volta schiava di qualcun altro, e all’epoca mia catturatrice, mi aveva detto che la cosa la divertiva… ma io ricordo bene quante volte capitava di trovare Belias di pessimo umore perché c’era stato qualche terribile conflitto di gelosie che nasceva da chissà che minima oscillazione in qualche punto della catena. Un covo di vipere, destabilizzante, per tutti. Lo credo che Belias, che Back sono così… così mutevoli. Io, alla fine, stremata dalla sua inaffidabilità, Backbuttoned l’ho rimossa dai contatti. Chi se la tiene se la merita e se la sciroppa. Sono cattiva? Sì, mi sento ancora cattiva, anche se più avvilita che arrabbiata. La vita, anche la seconda, è fatta di priorità, soprattutto nelle persone che si sceglie di frequentare.

E credo che Belias ce l’abbia ancora con me. Questo mi scrive: “Potrai non crederci… ma il fatto che ti sia fatta rapire dopo 5 minuti mi ha lasciato di “merda”. Tutto ciò che vuoi, era rp, io ho sbagliato – ma ci son rimasta davvero male”.

[2008/07/09 2:47]  Win: Posso immaginarlo molto bene. L’ho capito anche dalla tua reazione che Jaron, senza andare nei dettagli, mi ha riportato.
[2008/07/09 2:48]  Win: Come gia’ sai, qundo mi avevano rapito Samy non ci avevo visto più… anche se ero rimasta tre giorni poi a rovellarmi prima di decidere di intervenire per salvarla
[2008/07/09 2:49]  Win: Ma ti assicuro… Jaron mi annoia abbastanza ed è stato davvero solo RP… e avevo cercato un paio di volte di suggerirti di riportarmi a OWD prima che facessi logoff
[2008/07/09 2:49]  Belias Rubble: stavo portandotici quando sei scomparsa. avevo detto a Mystique: “scusa un attimo toeno a casa a legarla” e tu, poof. so che è colpa mia, ma non credevo che al primo spiraglio… ti facessi rapire
[2008/07/09 2:50]  Win: Non accetto il primo spiraglio. Non ci sto. Non avevo un guinzaglio ma giuro che non lo sapevo. O sarei tornata a Our Wicked Dream da sola per aspettarti
[2008/07/09 2:51]  Belias Rubble: lo so, ma mi sono sentita così. a livello intellettivo ti credo, ma mi sento come se tu avessi fatto quello per scappare un po’ da me…
[2008/07/09 2:52]  Belias Rubble: al che jaron ha deciso di tentare di curarti, poi back mi ha rapita… e pony si è auto bannata col bane nuovo… mi sono sentita al 7imo cielo
[2008/07/09 2:53]  Win: Il rapimento di Back mi sarei aspettata ti divertisse, data la situazione

eca6f1cdf9f2451cdeb08e4e26e16139.jpg0713e1c701a408433903a45bc7bd03be.jpg531ace0ddd73f7aca922a266c6f5998f.jpg Mi sforzo di temperare le mie reazioni. Di dirle che si senta  libera di giocare con altri. Anche se lo so benissimo: passerò il tempo a guardare dove si trova sulla mappa, e cercare di capire chi si trova con lei. E immaginare cosa stanno facendo. E impazzire. Ma glielo dico lo stesso, di cercare di giocare tranquillamente.

[2008/07/09 3:05]  Belias Rubble: non mi va
[2008/07/09 3:06]  Win: Sai che anche io ho pochissima voglia di giocare? Troppo forti queste emozioni, mi sa… forse mi sono raffreddata un poco
[2008/07/09 3:07]  Belias Rubble: raffreddata? tu?
[2008/07/09 3:08]  Win: In un certo senso… sento emozioni diverse, diciamo così… raffreddata dal gioco solito… affascinata dal rancore, dalla gelosia, dal distacco forzato…
[2008/07/09 3:09]  Belias Rubble: non ti ho mai sentito calda come adesso

– – –

Jaron mi ha spostata dal tubo della skybox a una gabbia che già conoscevo, a Snark – proprio davanti al faro dove Moss aveva fissato, su mia richiesta, la home del mio Curfew. È un posto che mi piace, con vista sul mare. Passa tanta gente, a salutare. Più che in quello schifo di posto con le pareti di legno. Tra gli altri, passa anche Virgo Babii, che conosco dalla vecchia Stonehaven anche se non ci siamo mai frequentate tanto. È lei che viene fuori con l’idea: basterebbe che qualcuno catturasse Jaron, e lo forzasse a liberarmi. Ma nessuno sembra averci pensato. Nemmeno io – qualche giorno fa, Jaron mi ha confessato in IM di essere stato fatto prigioniero di Moss e io, cretina, avrei DOVUTO scriverle immediatamente per chiederle di non mollarlo. Ma, già, mi ha bloccato gli IM verso gli altri, mica scemo. E Moss non è più tornata a trovarmi dopo la visita dell’altro giorno. Si vede che Chriss se la tiene ben stretta.

Ho rivisto Mystique. Quando sono riuscita a togliermi il collare di dosso, Jaron ne ha preso il controllo, cambiando la scritta da Belias’ Own a Jaron’s Catch, e la prima meta dove mi ha portata, al guinzaglio, è stata proprio Chamcook, dove è cominciata questa mia orribile settimana. Mystique si è dovuta scollegare per un poco, e alla fine ce ne siamo andati. Ma Valentine è passata a trovarmi e ha conosciuto Jaron. Gli ha anche controllato i polsi per vedere se sulle manette che, curiosamente, indossava, fossero state dimenticate delle chiavi. Non c’erano. Mi è venuto il dubbio che Jar sperasse di essere catturato da Mystique. Potrebbe avere senso – magari Mys era stata aggiunta fra i Friends? In quel caso, le chiavi sarebbero state accessibili a lei soltanto. Forse lui pianificava di essere obbligato da lei a cederle le mie chiavi? Lo ignoro, ma so che Valentine quantomeno lo affonta con una battuta impertinente sulla sua calvizie: “Jaron, hai dimenticato di indossare i capelli!” Lui risponde, devo ammettere, con stile: “I miei capelli, purtroppo, non cresceranno. Sono difettosi e la mia testa non può indossare nulla“. Più tardi, noto che Jaron le manette non ce le ha più indosso. Qualsiasi cosa pensasse di farci, adesso ha cambiato idea.

7de107a7f4fa9f89fda96854eb06f102.jpgaadf2d8c954f08c8555faea739dc878a.jpg E io sto cambiando, con una velocità che mi stupisce, ma anche in modo diverso da quello che Jaron spera. “Come va con Stoccolma, Win?“, mi chiede tutt’a un tratto, aggiungendo che “Mystique era curiosa di saperlo“. Lo raffreddo subito: se spera che questo rapimento e questa cattività possa servire a farmi innamorare di lui si sbaglia di grosso. Semmai, l’effetto potrebbe essere farmi fare un passo – dieci passi – indietro quanto a coinvolgimento emotivo. Potrebbe farmi passare la voglia di giocare. Jaron mi chiede cosa provo per quella che chiamavo Signora ancora pochi giorni fa:

Win: Non lo so. Non la stessa cosa, sono stata troppo male in questi giorni. Un po’ mi spaventa la velocità con cui sembra che questa avventura abbia raffreddato il nostro legame. Mi sembra un po’ troppo veloce… e tuttavia, quando mi scrive che le manco tanto… io… (abbasso la voce) Io… di rado rispondo “anch’io”
Jaron Bailey: Ti avevo avvertita che sembravi un po’ come Myst, no?
Win: Vero, Jaron. Credo di averlo messo addirittura in un post… una traduzione di un nostro dialogo qualche giorno fa
Jaron Bailey: Oh?
Win: Mi domando se mi sottometterei di nuovo a lei o se mi rifiuterò di piegarmi, la prossima volta
Win: Di certo sento che adesso voglio essere io a legarla.
Jaron Bailey: Hehe. Bene.
Win: Beh, l’impulso l’ho avuto molte volte… ma siccome non aveva mai addosso roba lockable finiva sempre che cadevo in ginocchio io. E le cedevo le mie chiavi a un semplice cenno.
Jaron Bailey: Va notato che appena un attimo fa ti sei inginocchiata davanti a me, nel bene o nel male
Win: Sì. Ma tu hai le chiavi del mio collare e me l’avevi ordinato. Mi avresti punita se non l’avessi fatto.
Jaron Bailey: Vero. Il punto è solo che non è così difficile…

22ea325eda69d67665a2624a3760d653.jpg Più tardi, ancora, una sorpresa. Samy80. Cara. Compare fuori dalla mia gabbia, come un raggio di sole nelle tenebre. Mi abbraccia attraverso le sbarre. Resta lì con me a chiacchierare, a farmi compagnia, a confortarmi. Abbiamo tante, tante settimane di cose da raccontarci. Ed essere chiusa qui dentro, avendo qualcuno con cui parlare guardandolo in faccia, sembra improvvisamente meno duro.

Mi torna la fiducia. Jaron non mi terrà a lungo: sento che il suo desiderio di tenermi prigioniera si affievolisce. Moss, prima o poi, tornerà a trovarmi e lei, se vuole, se appena ci si mette, ha sicuramente modo di convincerlo con le buone o con le cattive. Adesso so che posso farcela. Me ne vado da qui. Non so ancora con precisione quando e come ma me ne vado da qui.

(Prossimamente: Libera!)

Bad Feelings

Cosa resta del mondo quando sei chiusa in una gabbia a settecento metri di altezza? Un orrore, fra il desiderio spasmodico di sapere in ogni momento cosa succede alle persone a cui tieni – e i sentimenti orrendi che ti pervadono quando le notizie arrivano. Invidia. Gelosia. Rancore. Odio.

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Accanto al tubo che mi tiene prigioniera da giorni c’è un dipinto di Renoir – “Piazza San Marco a Venezia, c.1881”. Un trionfo di luci e riflessi Sul tubo che mi tiene sotto vetro, la luce non cambia mai: fredda, piatta come quella di un neon. A illuminare le pareti fatte di tronchi di lego – quelle vedendo le quali, l’altro ieri, una Mistress di passaggio ha commentato: “Questo posto l’ha costruito un uomo. Si vede dallo stile. O meglio dall’assenza di uno stile“.

Non appena mi ricollego, è lì che mi ritrovo, come sempre. E subito ricevo dalla mia Belias un IM. come sempre. Solo che stavolta è diverso: “IM bloccato dal viewer del mittente“. Che diavolo succede? Scrivo subito a Belias. Ricevo questa risposta: “The Resident you messaged is prevented from reading your instant messages at the moment, please try again later“. Belias che non riceve gli IM? Maledizione. Chi me l’ha catturata?

[2008/07/07 14:43]  Belias Rubble: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/07/07 14:43]  Belias Rubble: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/07/07 14:43]  Belias Rubble: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/07/07 14:43]  Win: Che succede?!?!?
[2008/07/07 14:43]  Belias Rubble: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/07/07 14:44]  Win: Posso tipparti? Un IM per si’, due per no
[2008/07/07 14:44]  Belias Rubble: *** IM blocked by sender’s viewer

È un sì. Posso teleportarla. Ci provo. Ma… “The Resident you invited is prevented from accepting teleport offers. Please try again later“. Bloccata anche lei… un guinzaglio, probabilmente. Che posso fare? Affannosamente, apro il profilo di Belias, clicco su Find on map. È a Our Wicked Dream, a casa. Nella mia mente scorrono velocemente scenari impossibili e minacciosi… Pony che si è rivoltata… Happytimes che ha deciso di dare una ripassata alla sua sub più aggressiva. Poi ricevo un IM da Costanza: “Sono qui da Belias. Mi ha chiesto di dirti che ha avuto un piccolo incidente con le sue chiavi“. “Chi è stato a legarla?“, chiedo subito, e lei fa: “Mi ha detto che è stata una certa Back” Due chiacchiere, poi Costanza mi fa sapere che Belias mi dà la colpa dell’accaduto, e che mi manderà una breve e-mail: “Dice che si sta ingelosendo retroattivamente leggendo il blog“, mi fa Costanza – e non stento a crederlo, visto quello che avevo provato per Mystique e che ho raccontato nella prima parte di Mystique e Claven. “Forse è anche per questo che ci ho messo tanto a scrivere quel capitolo“, le rispondo, “…ma dille che a Claven mi sarei donata solo per stare con Mystique, mentre con Belias l’ho fatto senza avere in cambio altro che lei stessa… ad essere gelosa dovrebbe essere Mystique (che infatti me l’ha confessato, più o meno)“.

Sapendo che a legarla è stata solo Back tiro un po’ il fiato, a questo punto. Poi arriva la promessa mail di Belias. Il subject è Bacio. il testo quello che segue: ciao bellissima, mi manchi da morire… mi manchi così tanto… che mi sono casualmente dimenticata un chiave nelle manette… e quando back mi ha presa non mi sono opposta troppo… sapevo che tanto non potevo stare con te— e sapevo anke che potevo stare in un certo senso con te… in una situazione simile anke se siamo lontane. un bacio… alla mia cameriera.

eb6fd45c28e1ee93017fb50f5fbd3da6.jpg Sorrido, ma forse è un sorriso un po’ tirato. È una lettera tenera, ma mi smuove dentro qualcosa di strano e sgradevole. Lo so che Belias si sente sola, lo so che non ho alcun diritto di sindacare quello che fa in mia assenza. Eppure, che abbia potuto legarla Back, proprio lei che ha l’affidabilità di un volantino elettorale, quando io, che da settimane scruto Belias alla ricerca di una mezza occasione, non ho mai potuto farlo… beh, questo un pochino mi infastidisce. Forse. O forse è solo invidia per quello che succede mentre sono lontana. La nevrosi di chi si trova ormai lontana dalla festa, e comincia a odiare quelli che sono rimasti lì, e se la stanno spassando.

L’umore si aggrava il giorno dopo quando Backbuttoned torna online, comincia a tempestarmi di IM bloccati, poi di notecard in cui mi implora di tipparla – cosa impossibile visto che qualcuno le ha messo un guinzaglio. “Winth, ieri sera ho legato Belias“, mi scrive in una nota: “stamattina avrei voluto liberarla ma lei mi ha bannato e così non posso avvicinarmi nè parlarle” Comincio davvero a seccarmi di questa fanciulla e la diffido dal bombardarmi di messaggi: “Basta con mille notecard brevi. Scrivimene una lunga, raccontando tutto quello che fai, a partire dal rapimento di Belias – e non tralasciare alcun dettaglio“. Sono patetica, lo so. Bramo notizie, voglio sapere tutto come se fossi lì, ma più cose sento peggio mi sento. Vorrei avere le chiavi del collare di Belias per poter origliare. Invece quelle chiavi ce le ha questa balorda di Back, che finalmente mi manda un messaggio insolitamente articolato.

Cara winth, ieri sera stavo giocando con belias, lei si è fatta legare e stavamo andando in giro per il dungeon provando vari strumenti.
Ad un certo punto lei è voluta andare sul letto ed io l’ho seguita, voleva fare un pò di sesso ed io sono stata al gioco, ma io le ho chiesto di legare anche me per farlo.
Così lo ha fatto, ma poi mi ha anche imbavagliata  e mi ha messo il guinzaglio ed allora mi sono arrabbiata così le ho bloccato l’environment.
A quel punto non poteva fare quasi più niente, io invece l’environment lo avevo ancora e con quello la ho chiusa nella cella le ho tolto gli im’s e le ho messo anche la benda e gli earplugs.
A lei non piace farsi vedere legata da Pony, la sua slave, e quindi le ho detto che la avrei tenuta legata fino all’arrivo di Pony per mostrarla bel legata.
Dopo un pò Pony è arrivata, ma era tardi ed io sarei dovuta andare in RL , forse la avrei liberata, ma lei e andata via. Non potendo più aspettare sono dovuta uscire e lei è rimasta legata. Più che un rapimento si è trattato di una disconnessione forzata.
Stamattina la avrei liberata, ma lei mi ha cacciata dal dungeon e mi ha gettata sulla spiaggia. Così non posso più scioglierla.
Questa è tutta la verità.
Mi spiace che tu sia stata rapita e spero che ti liberi presto così possiamo giocare un pò insieme…
A presto
backbuttoned

d7b1f37a02a50977ed95c873215aa4ae.jpg Dopo gli IM di Costanza e la mail di Belias è la terza campana che sento sui fatti di ieri sera. Fra l’altro, non ci sono sostanziali contraddizioni che mi diano appigli per dubitare di essermi persa qualcosa. E allora perché sento questa irritazione che cresce? La frase di Back “lei si è fatta legare“, mentre Belias mi ha detto di aver dimenticato una chiave? Ma ha anche detto casualmente… era ironica, la conosco, la mia Bel, non ha mica mentito, è chiaro che le chiavi gliele ha lasciate di proposito. Certo che… Belias ha portato Back su quel letto dove, qualche giorno fa, avevamo passato alcuni momenti intensi. Io però lo detesto, almeno in teoria, il sesso virtuale – non dovrei provare gelosia se Belias si toglie il gusto con qualcun altro. Allora sono furiosa perché Belias si è lasciata acchiappare da Back, forse…? Furiosa che la persona davanti a cui mi sono inginocchiata trovi divertente quel suo modo di giocare così sciocco, petulante, ripetitivo, incapace di un roleplay che abbia un senso sia pur minimo. Giochi con Backbuttoned? Sei come lei, allora. Ti diverti davvero con poco, Belias.

Sento la rabbia che cresce, non riesco a riflettere sul fatto che non abbia senso… e questa rabbia non c’è modo di scaricarla, chiusa nella gabbia – non posso acchiappare la prima Catherine Rodgers che passa di qui e farla pagare a lei… non posso farmi catturare da qualche niubbo orrendo e reggere un bel po’ di abusi grossolani fino a dimenticarmi dei miei problemi, per poi sfuggirgli dalle mani appena abbassa la guardia. Invece, mi viene da ripensare con rancore a momenti vissuti con Belias… a quello che ha cercato di farmi sul vacuum bed… a immaginare lei che lo fa con Pony… o peggio ancora con qualcun altro. Rosico, rosico, ripenso a mezze frasi dette qua e là… mi arrovello pensando che qualcuno, leggendo il blog, andrà a trovare Belias per farsi dominare. Odio questa idea, odio pensare che sono anche io a procurarle carne fresca, nuove vittime con cui distrarsi della mia assenza, e magari col tempo dimenticarmi. Il blog è mio, sono io la diva, sono io, io, io. Come si permette?

2d50dd24f29ab7eb62d9e6861c0df4cf.jpg Se avessi uno specchio, probabilmente mi guarderei e mi sputerei in faccia per questi pensieri. Invece sono sempre lì, nel tubo, un tipo di gabbia che mi era sempre piaciuta tanto ma che ora non sopporto più, e l’odio cresce, cresce l’insofferenza, si gonfiano l’irritazione ma anche la voglia di piangere. Non sono una Mistress, l’ho sempre saputo, ma non sono nemmeno una sub – forse non so reggere il peso di un rapporto così personale e così stretto, forse è solo che non so reggere una prigionia a lungo termine, che a tenermi sia Jaron o Belias. Jaron e Belias sono la stessa cosa? Dopo tutto, anche nella sua gabbia, dopo il cheat, sono tornata di mia volontà, legata solo dall’orgoglio. E se quando mi sono piegata davanti a Belias l’avessi fatto non come una sub ma come qualcuno che vuole esercitare dal basso un potere su un’amica? Sto topping from the bottom? Chi è che fa più male all’altra? Chi è veramente ad avere il controllo? Sto impazzendo perché, in questi giorni, il controllo non ce l’ho più?

Mi sforzo di respirare, di rallentare i cavalloni di ira che si infrangono uno sull’altro dietro la mia fronte. Ma poi ricominciano i messaggi. Belias che recupera gli IM, che ha ripreso il controllo su Back, che mi scrive per un po’ e che dice di averla sistemata per le feste, e poi di nuovo non riceve più gli IM perché Back le ha messo i tappi per le orecchie. E mi prudono le mani… non l’aveva sistemata? Perché continua a lasciarla libera e a perdere tempo con lei? Ed entro di nuovo nel loop. Non posso parlare con Belias, scrivo un IM a Costanza, scopro che è bloccata. Find on Map, faccio, ed è a Wicked Dream. Find on Map su Belias, c’è anche lei.

Mi sforzo di stare calma. È un gioco. Ma quando Belias ha di nuovo modo di parlare con me, le scrivo.

[2008/07/08 9:20]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ah, ma l’hai legata, la Costanza
[2008/07/08 9:22]  Belias Rubble: mi manchi
[2008/07/08 9:22]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Lo vedo… ti sei presa un’altra rossa con fiore nei capelli
[2008/07/08 9:23]  Belias Rubble: sai che quando l’ho vista ho pensato a te, davvero
[2008/07/08 9:24]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Sono già gelosa
[2008/07/08 9:24]  Belias Rubble: guarda caso, dopo aver letto quel post sul tuo blog sono capitata davbanti alla tua cella con una ragazza simaptica e nuda
[2008/07/08 9:25]  Belias Rubble: guarda a volte il mondo come è strano

Ah, fa pure la sarcastica, adesso.

[2008/07/08 9:26]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Quale post? Quale cella? Quale ragazza nuda?
[2008/07/08 9:26]  Belias Rubble: cella intendevo la tua gabbia
[2008/07/08 9:26]  Belias Rubble: ragazza nuda è costanza
[2008/07/08 9:26]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: L’avevi spogliata tu, però
[2008/07/08 9:27]  Belias Rubble: lo so
[2008/07/08 9:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: E quale post dicevi?
[2008/07/08 9:27]  Belias Rubble: e il tuo post intendo quello su mystique…
[2008/07/08 9:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ah, capito
[2008/07/08 9:27]  Belias Rubble: hai visto la mia risposta
[2008/07/08 9:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: La lacrima?
[2008/07/08 9:27]  Belias Rubble: si si
[2008/07/08 9:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Vista
[2008/07/08 9:30]  Belias Rubble: ho adorato quel post… anke se mi ha fatto un po’ male
[2008/07/08 9:31]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Dai, è una storia così vecchia… e di quando non ci conoscevamo ancora

801bbef09bc7859a50c25c782242697c.jpg Mi passa? Forse mi passa. C’è amore, affetto, in queste frasi… ma certo che… attaccarsi alla gelosia per un post su Mystique, su una cosa di secoli fa, per giustificare… per catturare… per approfittarsi… Costanza, che appena l’altro ieri faceva il suo primo struggle… e Belias che accelera i tempi, che spinge, che… Poi Belias mi disarma, sdrammatizza: “Con costanza mi sono scompisciata… forse poi ti passo il tutto, e vedi se vuoi bloggarlo… o almeno per leggerlo“. La gratitudine mi soffoca: ecco, sono un’egoista, lei invece con me è pronta a condividere un momento di divertimento con una nuova amica, vedi, Win, quanto sei cattiva?  “Va bene, volentieri“, rispondo forse con troppo entusiasmo: “Scrivo <<ricevo e volentieri pubblico>>. Potrei fare una specie di posta dei lettori cosi’ ci metto pure il disegno che mi ha fatto Valentine!!! Se mi mandi roba vostra ricorda anche di mettermici qualche foto, per favore“. Lo farei davvero? Dentro di me sento un senso di colpa sottile… forse è solo un altro modo di voler essere alla festa che mi sto perdendo? Non so se Belias lo avverte, o se ho chiesto troppo parlando di fotografie: “Ehm“, mi fa, “io non foto molto, dovrei chiedere a lei… vabbè… per il blog sarà per la prossima“.

E qui il diavolo nero si risveglia nella mia mente, lo Jago infame che mi soffia nelle orecchie. Non mi passa più il loro dialogo – chiaro, non vuole che io sappia. Eppure non esita a portarmela, qui davanti alla mia gabbia. Costanza al guinzaglio di Belias, legata, nuda. Con quei capelli rossi, quel fiore bianco, e niente altro… capelli rossi e fiore bianco, che sembrano lampeggiare in modo accecante, ora che non indossa altro che quelli – e le manette. È indifesa, imbarazzata, mi accende sentimenti contrastanti… sono… vorrei essere stata io a legarla, lo ammetto, io, non Belias. Ma vorrei anche proteggerla, impedire che qualcuno ne abusi. Soprattutto Belias. E provo a pensare che Costanza lo ha ben scritto nel suo profilo, che cerca una prigionia seria, di lungo termine, qualcosa che non certamente io non posso dare oggi, e che forse non potrò dare mai.

17c7b8a92698bb684614147bbeabf4df.jpg Ma non è questo, non è Costanza, non è la persona più discreta, più timida, più dolce che sia comparsa al mio orizzonte in queste ultime settimane. È Belias, Belias che ha già una nuova rossa col fiore, che me la sfoggia davanti, che non può non rendersi conto che così mi ferisce, mi spacca il cuore in tre modi assieme – perché si diverte senza di me, perché mi rapisce Costanza con cui ogni tanto mi potevo scambiare qualche IM, perché mi sostituisce facilmente. E a me viene voglia di distruggere quello che vedo davanti a me, voglio farle male, voglio che tutto questo finisca. Forse voglio distruggere perché è l’unica cosa che posso fare, confinata qui dentro? Posso solo fare del male a una persona a cui voglio… a cui volevo bene, da lontano, cercare di torturarla col senso di colpa. Perché se lo merita, perché anche lei mi odia… non mi perdona di essermi fatta rapire da Jaron. Fatta rapire? Ma se è lei che non mi ha messa al sicuro? Lei che mi ha portata da Mystique e non mi ha richiusa in cella. Perché? Perché era distratta: perché c’era la Back, perché c’era Pony. Ma soprattutto perché c’era Back che la inondava probabilmente di IM. Back che lei continua a tenersi tra i piedi. Io mi sarei fatta rapire? Ma si rende conto di quello che dice, lei, lei che mi ha tolto il guinzaglio – e senza nemmeno dirmelo… così che io non sono tornata da lei come volevo fare, e come avrei potuto benissimo fare quando mi sono trovata ancora a Chamcook senza che fossero online Belias, Mystique, nè Jaron stesso.

Odio, rancore, che monta, monta e trabocca. E che avvelena gli IM, avvelena Belias quando mi scrive…

[2008/07/08 23:53]  Belias Rubble: spero che ti liberi presto
[2008/07/08 23:53]  Belias Rubble: mi manchi
[2008/07/08 23:53]  Belias Rubble: e la povera costanza le pagherà tutte
[2008/07/08 23:53]  Belias Rubble: la sto transformando in una bambola gonfiabile

Un’altra fitta, elettrica, esplosiva, un fuoco d’artificio di rabbia, che non riesco nemmeno più a nascondere. La bambola gonfiabile! Quel costume che Belias mi ha fatto vedere qualche giorno fa, durante una visita allo skybox. Quella cosa che aveva promesso di mettermi quando fosse riuscita a riacchiapparmi.

[2008/07/08 23:53]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Non voglio sapere niente di Costanza. Sono gelosa. Dico MOLTO sul serio
[2008/07/08 23:53]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Non mi dire niente
[2008/07/08 23:54]  Belias Rubble sorride: “Sai che avevo preparato questo gioco per te. Davvero”

785c2c28d7031cb3d256c7c152d5d03f.jpgcdfd4ac79c05e0da8398c6b6a5ebe9af.jpg MALEDIZIONE, MA PROPRIO NON CAPISCE? Quel costume che doveva essere nostro, che mi aveva promesso come a voler alleviare la mia solitudine, nemmeno dieci ore dopo lei lo fa mettere a Costanza. Perché tanto chi se ne frega, Win ormai è da Jaron, è fungibile, una bambola è una bambola, una vale l’altra. Anzi, peggio… perché Costanza, io l’ho visto in quell’occasione in cui le ho fatto fare il primo struggle… Costanza è brava, il suo roleplay è fra i migliori. Altro che una vale l’altra, Costanza è anche meglio di Win, di quella rompiscatole, nevrotica, fanatica del gioco senza imbrogli, quella cretina di Win che si è fatta le paranoie quando Jaron le ha detto che aveva barato, e se n’è andata. Quella rigida, noiosa di Win, incapace di divertirsi in modo spensierato – e che ora fa la muffa nel tubo di jaron e le sta bene, se lo merita, tutto sommato se l’è voluta solo lei e si sta beccando quello che diceva tanto di volere. La perdita di controllo, l’isolamento. Che impari cosa vuol dire davvero, l’isolamento, quella Win.

Mi scollego, senza salutare. Odio Belias, ma odio me stessa due volte di più. Odio tutti. Voglio solo fuggire e nascondermi per un po’… E dopo qualche ora, o a volte qualche minuto, invece, mi riconnetto ogni volta. Corro al profilo di Belias. Guardo dov’è. Guardo se è con qualcuno. Controllo i profili delle altre persone che conosco e che posso tracciare sulla mappa. Guardo dove sono loro. Mi avveleno. Otello non era nessuno, al mio confronto: lui era geloso solo di Desdemona. Io sono gelosa di tutti e di tutto. Sono un Otello folle, senza controllo, paranoico, escluso.

Valentina mi gira una notecard, a un certo punto. È di Costanza. La leggo.

Ciao Vale, sembra che Belias abbia davvero voglia di fare sul serio stavolta, e che non abbia intenzione di rilasciarmi dopo qualche ora come le precedenti volte, mi ha già bloccato gli IM, anzi non so nemmeno se ti riuscirò a mandare questa note, però almeno per ora posso riceverli.
Dopo avermi un po sedotta con la dolcezza mi ha convinta a bloccarmi gli IM da sola dicendomi, non so se sia vero, che lei non poteva impostare nel bavaglio questa funzione ma dovevo farlo io, poi cercherò di saperlo da Win se avrò modo.
Dopo che l’ho assecondata sul blocco degli IM si è trasformata di nuovo, ed è diventata di nuovo severa e implacabile. Tralascio riguardo le cose più intime, non pensare a niente di chè, ma mi imbarazzo solo a ripensarci. Poi mi ha portata di nuovo nel suo Dungeon e mi ha messo nella cella, quella senza sbarre, buia, dove prima era rinchiusa lei. Mi ha bendata e lasciata imbavagliata con la porta chiusa perchè le avevo risposto che non mi piaceva la mia nuova stanza , come la chiama lei.
Poi le è venuta la sadica idea di trasformarmi in una lovedoll, ma ho scoperto solo dopo aver accettato e indossato il collare che significa bambola gonfiabile, ora per parlare posso usare solo il canale /8 e quando parlo compare la scritta “MIndy the Lovedoll:”. Si ora mi chiamo Mindy, almeno in chat pubblica e finchè vorra farmi tenere questo collare, spero non troppo a lungo, anche perchè per ora non ha nessuna intenzione di rivestirmi e non mi sento molto a mio agio soprattutto con il titolo di bambola gonfiabile davanti ad ogni mia parola.
Per ora questo è il mio breve riassunto. Spero che mi concederà qualche visita, per ora ti mando un abbraccio e un augurio… divertiti stasera alla festa al Fallen, ciao Vale.

ps. se ti capita di vedere Win aggiornala pure, puoi anche fargli leggere la nota se vorrai, avrei voluto scrivere di più ma ho paura che Belias mi blocchi anche le note e devo anche scappare a cena

Da quel momento, ogni volta che Belias anche solo nomina Costanza, mi scollego senza dire una parola.

(Prossimamente: Spiragli?)

Sotto vetro

Jaron non si è ricollegato per oltre 24 ore e io sono rimasta ad aspettare nella sua skybox. Che si è dimostrata tutt’altro che a prova di visite.

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Non appena arrivata nella skybox di Snark, fra me e Jaron c’è stata una lunga conversazione. L’argomento centrale era Belias – la malattia da cui lui è determinato a curarmi. E che, nel momento in cui si è svolto il dialogo che segue, mi aveva appena lasciata tornare nella gabbia da cui ero fuggita in modo illecito.

[2008/07/07 0:38]  Jaron Bailey: Ha detto qualcosa che valesse la pena di riportare? Sarei piuttosto scettico circa questo suo ‘trionfo’
[2008/07/07 0:40]  Win: Sì… Le – le ho detto che pensavo che tecnicamente tu avessi ragione e che avrei dovuto rifiutare il suo TP via dalla gabbia… e lei ha capito
[2008/07/07 0:40]  Jaron Bailey: Chiunque ti costringa a fare cose che non dovresti……
[2008/07/07 0:41]  Win: L’amore vince su tutto, immagino
[2008/07/07 0:41]  Jaron Bailey: No, non è così che va. L’amore non ha nulla a che fare con la conquista. E questione di trovare un equilibrio di dare e prendere. E la regola base è di non costringere la persona che ami a fare qualcosa in contrasto con ciò che è. E comunque si è comportata in un modo che ho trovato non alla tua altezza.
[2008/07/07 0:43]  Win: Beh… quello che dici sull’amore è vero… e tuttavia… SL è un gioco e non ci sono regole matematiche… Io – forse… io so come sono i morsi della gelosia, Jaron… D’istinto avrei potuto io stessa fare qualcosa del genere… e ho veramente apprezzato che Belias abbia corretto quel comportamento subito dopo.
[2008/07/07 0:44]  Jaron Bailey: L’ha fatto. Ma è stata molto sgradevole nei miei confronti a livello di OOC. Tu, almeno, tiri fuori l’argomento con cortesia.
[2008/07/07 0:44]  Win: Le emozioni possono confondere la gente, Jaron… e ricorda che lei è italiana e il suo inglese magari non può competere col tuo, visto che per te è la lingua madre.
[2008/07/07 0:45]  Jaron Bailey: Non rinfaccio alla gente il loro inglese.
[2008/07/07 0:46]  Win: Ti chiedo solo di considerare che essere sgradevole è più facile, con un inglese di base, di quanto non lo sia discutere sulle sottigliezze.
[2008/07/07 0:47]  Jaron Bailey: Ma il punto è che quanto mi ha detto non lasciava molto spazio ai malintesi. Non sono stato insultato direttamente, ma è stata molto sgarbata su questioni che si sarebbero potute esprimere più facilmente con un tono neutro. Non è che, solo perché una non parla la mia lingua, io non possa giudicarla una bulletta arrogante, per così dire.
[2008/07/07 0:48]  Win: Lo capisco. Ma ricordo anche come mi ribolliva il sangue quando andai a recuperare Samy80 da una Mistress che l’aveva rapita. Usai la Real Key allora, la cosa più vicina a barare che mi sentissi di utilizzare. Belias arrogante? Non ci credo.
[2008/07/07 0:48]  Jaron Bailey: Arrogante magari no, ma si comportava come una bulletta quattordicenne con problemi di gelosia. Le RK sono valide, dal mio punto di vista – anche se mi piacerebbe che ci fosse un qualche sistema unico e standardizzato.
[2008/07/07 0:49]  Win: Vedi? Punti di vista… Io avrei avuto modo di sfuggire a Belias più di una volta, perché ho un paio di persone a cui ho dato la mia Real Key… ma sentivo che non sarebbe stata una fuga valida se non mi fossi liberata coi tentativi.
[2008/07/07 0:51]  Jaron Bailey: Posso capire questa differenza. Ma un TP… mai. E poi, da parte sua… illudersi che una che se ne sta lì, semi-libera, non possa diventare un possibile obiettivo – mi pare alquanto strano. Ti ha lasciato aperta una finestra grande quanto la porta di un fienile.
[2008/07/07 0:52]  Win: Mi ha lasciata tornare, quindi non continuare a rinfacciarglielo… il teletrasporto fuori dalla gabbia è stato un atto impulsivo e irrazionale, da parte sua e da parte mia
[2008/07/07 0:52]  Jaron Bailey annuisce: “Ma è un dettaglio seccante, soprattutto visto che lei l’ha considerato una ‘vittoria’
[2008/07/07 0:53]  Win: Capisco. Beh, io ho apprezzato che lei mi abbia sconfitta in quel senso – dopo tutto barare non è poi questo gran crimine – come apprezzo che tu ti sia lamentato… e mi abbia costretta a tornare
[2008/07/07 0:54]  Jaron Bailey: Non so tanto che dire. Sono felice che tu sia data una regolata e tornata in quota. Mi preoccupa solo una ricaduta.
[2008/07/07 0:55]  Win: Non c’è da preoccuparti… Ma fuggirò appena posso. Voglio bene a Belias, dico sul serio.
[2008/07/07 0:55]  Jaron Bailey si acciglia: “Un cambiamento alquanto improvviso”.
[2008/07/07 0:55]  Win: Lo so
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Ma forse lo dici solo perché l’hai appena rivista. Anche Myst era così. La trovavi che stava per andarsene, poi non appena mi intravvedeva di nuovo era grande amore.
[2008/07/07 0:56]  Win: Forse è così… ma forse invece stavamo diventando come, diciamo, Moss e Chriss
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Strana coppia, quella.
[2008/07/07 0:56]  Win: E Mudlark e Halle. E Challenge e Tat1ana
[2008/07/07 0:57]  Jaron Bailey si stringe nelle spalle: “Ma forse anche no. Potrebbe essere come me e Myst, Claven e Myst, Bunny e Myst…. e anche chissà quante altre coppie che non includono me o Myst. Non so. Ma ho una sensazione strana su tutto questa storia, specialmente considerando quello che eri e quello che sembri essere diventata. Dovrò proibirti la chat e vorrei poterti togliere le notecard per darti un po’ di tempo per pensare.
[2008/07/07 0:59]  Win: Magari sarà così… solo il tempo lo dirà, immagino
[2008/07/07 0:59]  Jaron Bailey assentisce: “Avrai un po’ di tempo per disintossicarti. Ti devo chiedere di rifiutare le notecard fino a quando non ci sarà stato un congruo intervallo. Chiamami paranoico”.

e6c127bad352885e689d345847199d59.jpg Poi Jaron si scollega e scompare per una roba come 24 ore. Non me la ricordavo, questa sua attitudine all’abbandono dei prigionieri, ma ho tutto il tempo di rinfrescarmi la memoria… prigioniera di questo tubo di vetro, ma ancor più della vergogna per esserne uscita, barando, due giorni fa. Non accadrà più e, forse, sarà davvero l’occasione per avere il tempo di riflettere. Anche se l’isolamento che Jaron ha programmato resta una sua pia illusione – anche se inizialmente la gabbia mi nega la comunicazione via IM, gli amici che non riescono a parlarmi e che mi vedono sulla mappa si tippano direttamente nella stanza. E la mia solitudine diventa una piccola processione di visite.

Passano a trovarmi in tanti. Arriva Chloe Tomorrow, con la sua Andie Sirbu – Chloe è una Mistress della vecchia Stonehaven di qualche mese fa, quando eravamo sempre insieme, con Mudlark, Cerdita, Moss, Moon, Fawn e tanti altri… quando Yasmine Heartsdale mi rapiva quasi ogni giorno. Solo pochi mesi ma sembrano secoli, e sempre più spesso i nostri incontri sono venati di nostalgia. Chloe è stata lontana da SL per alcuni mesi, per gravi questioni di salute, e adesso è tornata ma a scartamento ridotto. E, davvero, dà l’impressione di una sopravvissuta: di qualcuno che non riconosce più il mondo, virtuale, che conosceva tanto bene. E che non sa accettare il fatto che nello stesso fiume non ci si possa tuffare due volte, soprattutto in un mondo fragile e volatile come quello di Second Life.

Passa Moss, che sfoggia l’uniforme da Bondage Trainer e che è stata legata dalla sua Chriss con un nuovo, diabolico script che resetta automaticamente i lucchetti se non riesci a liberarti in 37 mosse. Anche Moss ha ufficializzato il suo passaggio al mondo dei dominanti: da qualche tempo pare abbia una sua sub personale a cui è molto affezionata – e io lo apprendo solo leggendo il suo profilo, perché sono settimane che non la vedo. Là fuori, il mondo cambia. Gli amici cambiano. Tutto sembra sempre uguale, quando sei libera, ma prova a sparire dalla circolazione per due giorni e vedrai come, invece, tutto stia cambiando velocemente, lasciandoti indietro.

817d272cfe82ba75d3aec505c4ea4abd.jpg Passa Valentine, che qualche giorno fa mi ha mandato l’immagine che si vede qui a fianco – un mio ritratto fatto con tavoletta grafica e Photoshop. Sono commossa: dopo la famosa rosa, dopo il suo trasformarsi in una specie di micro-Win, ancora una testimonianza di un affetto che mi commuove e che soprattutto resiste, nonostante io sia ormai da tempo impossibilitata a fare alcunché. Sono sempre legata, sempre prigioniera, sempre bloccata da qualcuno. E comincio a stancarmi, comincio a essere sempre più spesso arrabbiata, di cattivo umore, con poca voglia di fare conversazione. Se va avanti così, di qui a poco non verrà a trovarmi più nessuno. Oppure continueranno a venire, per affetto, come si va a trovare una vecchia zia ormai rinchiusa in un ospizio, una volta a settimana, una mezz’ora di cortesia, ma magari la settimana prossima no perché siamo via, ci vediamo fra quindici giorni, eh, zia Win? Tanto tu sei sempre qui, riguardati e mangia la minestrina.

Passa New Vita, che è tornato dalle vacanze. Passano Mistress curiose, che palpeggiano la gabbia che mi racchiude, che mi fanno proposte invitanti e che si allontanano quando vedono che io di qui non posso uscire senza il benestare del padrone di casa. Passano coppie di sub/dom che forse stanno cercando un angolino appartato dove divertirsi un po’ e che, dopo aver sbirciato velocemente la cameriera intubata, se ne volano via senza una parola, liberi di privarsi a vicenda della loro libertà.

E poi c’è Backbuttoned che mi ossessiona, che piomba qui e insiste perché io la leghi, poi chiama Belias e insiste perché la leghi Belias, poi implora che la si liberi e vuole essere lei a legare Belias, poi cerca di tipparmi fuori dalla gabbia, poi chiede di essere legata di nuovo, per chiederci ancora la libertà. Back che continua a pasticciare con la Real Key, che te ne dà venti copie, come fosse chissà cosa, poi cambia la password, poi si scusa e promette di cambiarla di nuovo. Back che sta attaccata a Belias come una cozza e che la molla solo per attaccarsi a me, Back che fa a Belias scenate di gelosia cercando di metterla contro Pony. E intanto io sento una rabbia sorda, incontenibile, che cresce piano piano. Anche contro Belias, che ancora le dà retta.

E Belias… lei mi scrive almeno un IM ogni volta che mi vede tornare online – ma cosa possiamo dirci se non “ciao” e “mi manchi”? I nostri rapporti con le persone sono quello che facciamo con loro, non queste frasi, che perdono tanto presto qualsiasi significato. Ogni tanto, anche lei passa a trovarmi, ma io sono sempre in questo tubo come un cetriolo sottaceto. Pian piano, seguendo gli ordini del mio carceriere, mi sto liberando dalle sue catene e dal suo collare. E intanto penso che lei, comunque, è fuori e io sono dentro. Comincio a odiarlo, questo essere dentro, e non ho nessuna voglia di giocare. A tre giorni da quando Jaron mi ha rapita, Belias sembra lontana anche quando è a un metro da me – e mi rendo conto che anche lei prova una sensazione analoga.

Sono sotto vetro, e tutti quelli che mi vengono a trovare non riescono a farmi sentire meno sola.
Jaron, maledetto, cosa mi stai facendo?

(Prossimamente: Bad feelings)

You Cheated!

You Cheated! Hai barato! È il titolo di una notecard che mi è arrivata da Jaron Bailey ieri mattina. Il peggio è che aveva tutte le ragioni, anche se mi sento di confessarlo senza arrossire. Per i motivi che cercherò di spiegare.

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La visita al castello di Mystique deve essere stata defatigante, per Belias, alle prese con ben tre guinzagli – uno dei quali, per giunta, terminava sul collare indisciplinatissimo di Backbuttoned Bian. Backbuttoned è un tipo abbastanza incontenibile: parla sempre, si agita di continuo, non smette mai di dibattersi e di esigere attenzione e l’unico modo di renderla inoffensiva è di bloccarla completamente, imbavagliarla, toglierle gli IM e magari anche le notecard e chuderla a doppia mandata in qualche luogo sicuro. Prima o poi ci vorrà qualcuno che le dia una bella ripassata, insegnandole come ci si comporta, anche perché un paio di giorni fa so che ha fatto una brutta litigata con Pony, creando un certo scompiglio a Our Wicked Dream. Mettiamoci anche che Mystique corre su e giù, ansiosa di mostrarci la sua proprietà, e non c’è poi da stupirsi se, quando avverto Belias che fra poco devo scollegarmi, lei non si preoccupa di riportarmi nella mia cella per mettermi al sicuro. Tanto più che il collare che porto stretto al collo contiene una piccola radiospia che consentirà sempre alla mia Signora di sapere dove mi trovo e in compagnia di chi sono – comunicandole inoltre tutto quello che attorno a me viene detto in chat pubblica.

Solo che poi, quando torno online la mattina dopo, Belias non si è ancora collegata e io mi trovo, ben legata dalle catene e dal collare, ancora nella proprietà di Mystique. Ricordando che porto il guinzaglio, non sto nemmeno a tentare un TP e resto a fare due chiacchiere con la mia vecchia amica. Parliamo un po’ di quello che non è stato: “Tu stai con lei“, mi dice Mystique sospirando, “e io sono sola“.  Le sorrido: “Mi spezza il cuore saperti sola, Mystique, ma lo so che non mi rapiresti“. Lei risponde: “Siamo entrambe troppo morali per poter essere insieme. Tu che non fuggi, io che non rubo.  Ma sai che ti amerò sempre“. Le anticipo che sto finalmente scrivendo il post sul suo periodo da Claven, e per un attimo si illumina. Ma è un istante, perché il suo umore oggi è malinconico: “Mi hanno abbandonata tutti. Se n’è andato Jaron, se n’è andata Maironi, se n’è andata Lydia. Non ho nessuno“. Beh, commento, chissà che leggendo il blog non capiti a Chamcook qualcuno alla ricerca di una Mistress che, quanto a sottomissione, non ha davvero più nulla da imparare (e mi sa che ho ragione: il giorno dopo scopro che Erikah è appena passata a trovarla!). Mystique annuisce: “Devo farmi qualche nuovo amico. Continuerò a desiderare di averti –  ma so che ti avrà sempre qualcun altro“.

Date le premesse, quando Mystique si scollega mi illudo di poter aspettare tranquillamente il ritorno online di Belias – l’unica, in quanto keyholder, che possa offrirmi un teletrasporto riportandomi a Our Wicked Dream. Invece, dopo un poco, mi contatta Jaron, che già qualche giorno fa aveva cercato di scrivermi quando ero bloccata. Scambiamo due parole e lui si mostra perplesso nel sapere che mi trovo, legata dalla mia Signora, a casa di Mystique – da quando lei l’ha lasciato lui è addirittura inconsolabile e pare anzi che abbia smesso la sua attività di dominatore, passando gran parte del suo tempo prigioniero della sua amica Psi Merlin, la padrona di Snark. Jaron mi conosce da tanto tempo e la cosa che sembra turbarlo di più è apprendere come io abbia, alla fine, ceduto volontariamente le mie chiavi a Belias. Non lo accetta. Non dalla Win combattiva che credeva di conoscere: “Ti suggerisco di darti da fare per liberarti mentre lei è offline e passare da 5 a 10 giorni lontana da lei. Myst mi diceva che questo l’aiutava a spezzare il legame“. Sogghigno: “Anche se volessi, come potrei farlo?  Mi ha acceso la spia nel collare e sente tutto quello che dico, mi ha chiuso addosso il Curfew (e credo che per quello non ci sia struggle che tenga) e mi ha fatto indossare una Cintura di Castità che non ho la minima idea di come affrontare“.

6ecaefe9fd0e5f9ea0b65aeaf226dfdb.jpgMa Jaron è testardo e decide intanto di vedere se riesce a portarmi via da casa di Mystique. “Ho il guinzaglio, non posso teleportarmi“, protesto. Lui risponde “Vediamo“, si dissolve e mi manda un invito al TP. Io accetto, sicura che non succederà nulla. E mi ritrovo a Snark, a oltre 700 metri di altezza, in quella skybox di legno che avevo già conosciuto qualche mese fa, quando Mystique gli apparteneva ancora. Senza una parola, Jaron mi spinge in un tubo di vetro, chiudendomici dentro: “È per il tuo bene“, dice con voce ferma, “e lo sai“. Sento lo scatto della porta dietro di me e mi volto a guardarlo, quest’uomo che per la seconda volta mi ha in suo potere… quest’uomo che rosica ancora per il modo in cui gli sono sfuggita l’ultima volta, quest’uomo che non si fa una ragione di essere stato lasciato da Mystique e sa quanto lei e io siamo legate. Vuole che io mi metta a lottare contro la roba che Belias mi ha fatto indossare: “Datti da fare per toglierti quella roba di dosso, dolce Win. È la tua occasione… forse. Passerai un po’ di giorni a smaltire la sbornia… e alla fine potresti anche riacquistare la libertà. Forse. O forse essere reclamata da qualcun altro, o donata a Myst, dipende“.

Mi sento perduta, confusa. Fino a pochi minuti fa non avrei toccato le mie catene. Ma ora sono sola in questa gabbia, lontana da Belias, con Jaron che vuole che me li tolga e che ha le chiavi. “Se fossi libera, in effetti…. andrei da Belias, penso… Io… lei si arrabbierebbe… ma…“. Esito, poi riprendo: “Immagino non ci sia nulla di male se provo a dare qualche colpetto alle catene…” La voce di Jaron è salda come un lucchetto: “Al momento lei non ha importanza. In qualche giorno comincerai a ricordare. E di giorni ne avrai tanti“. Non posso sottoscrivere parole del genere: “Oh, Jaron… non è vero che lei non ha importanza“. Ma lui prosegue: “La porta è chiusa a chiave, renderò i muri più spessi per evitare che possa barare e penetrare qui dentro“. Scuoto la testa: “Non barerà, Jaron“. Lui risponde: “Bene. Ma io sono pessimista di natura“.

Win: Se mi libero dalle catene… mi lascerai tornare da Belias?
Jaron Bailey: Forse sì, forse no. Potrei tenerti, potrei darti via, potrei perfino lasciarti libera dietro la promessa che resterai solo di te stessa.
Win: Oh, sarebbe una promessa che non potrei mantenere… Ho visto che non posso disobbedirle quando sono con lei… di fatto, sono arrivata al punto di non tentare più la fuga dalle manette, cosa che fra l’altro lei non mi avrebbe affatto proibito di fare
Win: Ma… beh… allora proverò… a fare qualche tentativo… adesso
Jaron Bailey: Bene. Lieto di vedere che pensi nella direzione giusta
Jaron Bailey: Alla fine ricorderai come eri prima… o subirai l’effetto Stoccolma con me… o qualcos’altro
Win: Ohhh… Spero che mi perdonerà per essere così debole
Jaron Bailey: Sarai tu a dover perdonare te stessa
Win: Sarei tornata nel suo dungeon se avessi saputo che potevo fare TP
Jaron Bailey: Considerati mia, finché non avrò deciso cosa fare di te.
Win: Devo dire che queste parole non mi aiutano molto, Jaron
Jaron Bailey sogghigna: Ti ci abituerai. Anche se non ti invidio per quello che dovrai dirle… non che lei possa effettivamente entrare qui senza teleportarsi attraverso i muri, o toccando le tue manette attraverso il vetro

Un segnale blu in basso a destra sul mio schermo. Il cuore che fa una capriola. Belias Rubble is Online. “Eccola“, mormoro. Jaron fa una smorfia: “Me ne andrò da qui e lascerò che tu parli con lei, allora“. Rispondo subito: “Le ho già mandato un IM“, ma la mia voce risuona nella stanza vuota. Jaron se n’è andato. Belias arriva subito dopo, accanto a me. In barba a muri, porte chiuse, tutto.

52566198b6ff9a0597edf41536c78d06.jpgArrossisco, cado in ginocchio. La gabbia soffoca la mia voce, ma riesco comunque a comunicare con lei, a raccontarle tutto. Lei è seccata, palesemente: “Non mi piace chi gioca con la roba altrui senza chiedere“, mi dice, e prosegue dicendo: “Sai bene che se mi chiedessi di essere libera… lo farei in un attimo“. Sorrido angosciata: “Lo so bene, Belias… talmente bene che te lo dico chiamandoti Belias e non Signora Belias“. Lei accenna a una carezza, poi scompare. E un attimo dopo ricevo da lei un invito al TP. Non ci penso un attimo, accetto e mi ritrovo in Our Wicked Dream, a casa. Con Belias. Ma anche con nello stomaco una sensazione che non mi piace.

Ma non faccio in tempo ad analizzarla, quella sensazione. Da Jaron, ovunque sia, mi arriva una notecard. Si intitola You Cheated. – Hai barato – e contiene una sola riga: “Che altro resta da dire?”.

Mi sento sprofondare. Belias, impegnata a rimettermi il guinzaglio, commenta “Mi spiace, ma con ciò che hai fatto hai perso una buona parte dei tuoi diritti. Ieri hai fatto il log off prima che ti potessi reingabbiare e oggi ti sei fatta catturare come una novellina. Non uscirai più da qui“. Ma Jaron mi ha già mandato una seconda notecard: “Devo ammettere che sono molto deluso da te. E la tua Mistress ha zero senso dello sport. Piagnucola e si arrabbia per qualcosa di assolutamente legittimo. Credevo davvero che tu fossi al di sopra di piccolezze del genere“. Oddio, quindi Belias e Jaron stanno discutendo in IM? Gli rispondo, affannosamente.

> “Hai barato”
> Che altro resta da dire?

Vero.

Non avrei mai dovuto teletrasportarmi fuori dalla gabbia. Ma non potevo rifiutare un TP da Belias. Mi spiace.

Credevo davvero che avrebbe risolto tutto questo in roleplay, ma era veramente alterata e ha detto che non le piace chi gioca con la roba degli altri. Le ho detto che tu avevi ancora qualche diritto su di me da quella volta che Mystique mi aveva fatta catturare da te, e credevo che fosse disposta ad accettare la cosa. Poi mi ha offerto un TP.

Non potevo rifiutarlo. Non sarebbe stato giusto nei suoi confronti.

> E la tua Mistress ha zero senso dello sport
> Piagnucola e si arrabbia per qualcosa di assolutamente legittimo

Ti sta scrivendo? Non ne ero al corrente… mi spiace… mi sento molto legata a lei… ma mi piacerebbe tanto sapere cosa ti sta dicendo, se ancora ti importa qualcosa di farmelo sapere…

074de2cf3ed3552c0d73a6dc63934eae.jpg Intanto Belias mi ha rimesso tutti i guinzagli ed è pronta a rimettermi il bavaglio. Ma io devo dire quello che penso. Perché io so di averglielo detto per tempo, ieri, che mi sarei dovuta scollegare, proprio perché immaginavo che avrebbe potuto volermi riportare nella cella per sicurezza: “Win si rende conto… per questo aveva avvertito che se ne sarebbe dovuta andare via presto… ma c’era casino e lag e Win capisce che non abbia avuto il tempo di rinchiuderla“. Lo so, sto cercando di darle almeno una parte della colpa, e mi sento malissimo per questo. E lei lo sente, credo.

Belias Rubble: mi hai delusa winth, davvero
Belias Rubble: mi hai costretta a farti cheattare – e farlo fare anke a me
Win: Jaron ha appena scritta la stessa cosa. Ma tecnicamente… beh… OOC…
Belias Rubble: si?
Win: In effetti forse avrei dovuto non accettare il TP dalla gabbia… Jaron dice che una cosa del genere potrebbe farti bannare – anche se dice che essendo un amico non mi denuncia, ovviamente
Win: Avrei dovuto obbedire a Jaron fino a quando non fossi riuscita a tornare da te. Ma avevo troppa paura di ferirti
Belias Rubble le carezza il viso
Win: Ma come roleplay, beh… ero sola, legata, fuori da questo dungeon… Credo che Jaron avesse diritto di fare quello che ha fatto, ecco
Belias Rubble: a volte dimentico come sei da quel punto di vista
You: Certo, era rubare… oh, mi ha scritto ancora

4354edd1f65b8b0241615d01d953d53d.jpg Già. Un’altra notecard da Jaron. Al vetriolo:

Ho cancellato quello che mi ha scritto. Essenzialmente si lagnava del furto di proprietà e rifiuta di credere che la sua proprietà possa essere rubata, o anche allontanarsi da sola, anche se lei non è nei paraggi e non l’ha messa al sicuro.

E tu POTEVI rifiutare il TP. È ESPRESSAMENTE contrario alle regole di Stonehaven e del roleplay… questo lo SAI. Hai infranto una regola che potrebbe farti bandire se un guardiano lo scoprisse! Naturalmente non andrei mai a ridirlo, perché tu sei un’amica, ma è una questione di principio.

Quando io ti ho tippata la cosa era legittima. Avresti potuto camminare o prendere qualsiasi altro mezzo di trasporto per muoverti da dove ti trovavi. Una volta nella gabbia, comunque, ERI confinata e infrangere quel confinamento con un TP è stata una violazione enorme del roleplay.

Il fatto che la tua Mistress mi abbia prima ammannito una tirata lamentosa, seguita dal commento presuntuoso e gongolante che ‘Il Coprifuoco è più forte’ (sebbene il TP fuori dalle gabbie qui sia vietato, cosa che l’ha fatta star zitta) mi irrita sul serio. Io stavo aiutandoti, e mi becco tutto questo. Almeno, con l’incidente di Myst avevi trovato una via di uscita legittima… questa non è proprio accettabile.

Belias mi sorride, io rialzo lo sguardo e non riesco a ricambiare: “Mi sta masticando viva… e ha ragione

Steel Collar 1.14 (spine) whispers: Belias Rubble allows WinthorpeFoghorn Zinnemann IMs
Belias Rubble: puoi rispondergli per IM
Win: …e se mi lasciassi tornare la’? Lo sai che tornerei appena avessi finito… appena fossi riuscita a liberarmi…

Belias non esita un secondo. Sento i guinzagli che cadono tutti a terra, uno dopo l’altro.

Belias Rubble: puoi tornare da lui
Belias Rubble: ti lascio gli IM sblocati, andhe se credo che la gabbia liblocchi
WinthorpeFoghorn Zinnemann china la testa, poi la rialza…
Win: Signora… grazie… vorrei lasciarle qualcosa di importante, prima… Qualcosa che non – che pensavo di darle solo se l’avesse chiesta

Gliela faccio scivolare in mano. È la mia Real Key.

d1c7941889f9bf1d7d9bebc6ae060be8.jpg7d2e67c0dccde03ab3b7e331283e3c27.jpg5d77fddd1372a6bc7e420d226e9573f2.jpg

Belias Rubble: thank you win
Belias Rubble: dammi un bacio
Belias Rubble: non ho bisogno della tua real key. sei gia nel mio cuore
Win: Lo… lo so… ma… ma è importante per me che tu sappia che – beh, la RealKey tu ce l’hai… hai quella ancora piu’ reale di quella RR… e lo sai
Belias Rubble sorride a winth: ho la consolazione di averti fatt cheattare. non molti l’hanno
Win: Vero… alla fine sei riuscita a farmelo fare… e nel modo opposto a quello che credevi quando mi tenevi a Vlla BDSM
Belias Rubble: carissima, ad essere onesta quelle parole le avevo dette per tenerti legata
Belias Rubble: sapevo che dopo averle dette non avresi mai usato un cheat
Win: Quasi non ci credo… in una settimana… prima mi hai fatto cedere le chiavi, poi barare
Belias Rubble: sei mia piccolina, anke se meno di quanto vorrei
Win: …ma più di quanto avrei mai creduto, Belias

Di nuovo in IM. Con Jaron.

[2008/07/07 0:26]  Win: Ne ho discusso con Belias. Sono pronta a tornare se tu sei disposto a fingere che gli ultimi 10 minutes non siano mai accaduti
[2008/07/07 0:27]  Jaron Bailey: Nessun problema. Sono felice che tu torni e felice che lei abbia cambiato idea. Ha davvero un controllo forte su di te… barare è contro la tua natura.
[2008/07/07 0:27]  Jaron Bailey: Anche se, mi ha davvero sconcertato che sia arrivata a forzarti ad andare contro questa natura
[2008/07/07 0:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: È soddisfatta di essere riuscita a farmelo fare. Credo che questo le abbia dimostrato qualcosa di importante
[2008/07/07 0:27]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ti prego, dammi un minuto per salutarla.
[2008/07/07 0:28]  Jaron Bailey assentisce.

Mi giro di nuovo verso Belias.

Win: Ciao, Padrona, ti voglio bene
Belias Rubble le carezza il viso
Belias Rubble: ank’io mi voglio bene
Belias Rubble ridacchia
Belias Rubble: ma voglio bene anke alla mia camerira
Belias Rubble: dai adesso vai
Belias Rubble: altrimenti…
Belias Rubble: cambio idea
WinthorpeFoghorn Zinnemann sorride tristemente. Poi manda un IM a Jaron.

[2008/07/07 0:35]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Posso venire quando vuoi.

Pochi istanti. Poi, in alto sul mio schermo si accende la finestrina blu del TP.


(Prossimamente: Sotto vetro)

(Intermezzo) A volte ritornano

Per la seconda volta, proprio quando stavo per dedicarle un post sperando di avere sue notizie, un’amica da tempo lontana si fa rivedere a sorpresa. È solo l’inizio di 24 ore in cui si sfiorano per la prima volta le tre persone più importanti della mia seconda vita. E, per l’ennesima volta, il promesso post su Mystique e Claven deve siittare in avanti.

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Deve esserci una qualche forma di telepatia. Un mese fa o giù di lì c’è mancato un pelo che mettessi su un post intitolato “Samy, dove sei?”, per avere notizie di Samy80 Owatatsumi che, travolta da quel brutto vizio che sia chiama RL, Vita Reale, da tanto tanto tempo non mi dava più sue notizie… e proprio in quel periodo Samy era comparsa online, cogliendomi in un breve periodo di libertà e regalandomi una lunga sera di chiacchiere e la mezza promessa di farsi viva entro un paio di settimane (e l’occasione di scattare la foto che appare qui sopra). Poi, un nuovo lungo silenzio, gli intensi sviluppi del mio rapporto con Belias, la mia sconfitta finale. Fino a quando, due sere fa, incapace di dormire, ho scritto a Rossella una lettera in cui le racconto le emozioni che Belias mi sta facendo vivere in questo periodo (emozioni che solo in minima parte mi sento di raccontare su queste pagine) e porto avanti il nostro eterno scambio di idee (e una conversazione appena accennata a Stonehaven alla festa di Cerdita, mercoledì scorso, e a cui Rossella si è presentata portandosi Erikah al guinzaglio). In quella lettera, che è molto personale, c’è un brano che ci tengo a citare:

Cosa sarebbe successo se Samy80 non fosse sparita da Second Life? Non lo so. So che mi manca tanto la sua freschezza e il suo affetto, e so che potrei fare follie se ricomparisse. Ma so anche che oggi, quando Belias mi ha detto di resettare lo script del fiore che porto fra i capelli per poterla aggiungere come owner, il nome di Samy è stato cancellato – e poiché nel rinnovo dei RR avevo stupidamente eliminato tutti i nomi della lista dei “Friends” nei miei legami, ora sento come se avessi reciso anche l’ultimo filo di speranza di rivederla mai più.

È vero: poiché i miei tentativi di aggiungere Belias come owner del fiore continuavano a essere infruttuosi, venerdì scorso Belias mi ha suggerito di resettarlo. Io l’ho fatto con la morte nel cuore, cancellando Samy (e scoprendo poi che il comando “winaddm belias rubble” non funzionava lo stesso. Ma non perché, come aveva detto Belias, lei fosse antipatica ai fiori – solo perché i comandi sono case sensitive, e avrei dovuto scrivere “winaddm Belias Rubble“). Ma dalla lettera a Rossella non erano passate nemmeno ventiquattr’ore quando, collegandomi pochi minuti per dare la buona notte a Belias (e per vedere se Rossella mi avesse risposto), Samy80 è comparsa online all’improvviso, come il sole che si affaccia dietro alle nubi dopo un mese intero di tempesta. Abbiamo iniziato immediatamente a scriverci in IM, dato che Belias, per mia fortuna, mi aveva temporanemente restituito la facoltà di inviarli. Ma la mia Signora era online, presente, lì di fronte a me, e non ho potuto fare a meno di informarla immediatamente che stavo chattando, e soprattutto con chi.

Ora, Belias ha le mie chiavi. Tutte. Le bastava un clic a troncare la comunicazione fra me e una persona che, Belias lo sa molto bene (e non solo per aver letto tutto questo blog) per me è importantissima. Ma la mia Signora non lo ha fatto: mi ha detto di stare tranquilla e mi ha lasciato tutto il tempo per poter parlare, sia pure a distanza, con la mia Samy. Ho saputo che qualcuno, leggendo queste pagine, si è fatto di Belias un’immagine terrificante. Spero, raccontando questo piccolo, enorme, gesto di generosità, di rettificare quella impressione: Belias, grazie, grazie ancora. E, Samy, grazie di essere tornata, anche se fosse stato solo per una chiacchierata veloce come quella di ieri sera. Se il mio fiore bianco ti ha dimenticata, tu sai che io non potrò mai farlo.

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Costanza, Cerdita e Win: foto ricordo al compleanno di Cerdita, nel mio ultimo giorno di libertà
 

Ma la ricomparsa (effimera? preludio di un ritorno? solo il tempo potrà dirlo) di Samy non era che l’inizio: la giornata di oggi portava con sé anche un nuovo incontro con Mystique Aeon. La mia amica, un tempo sub perfetta, ma ora divenuta una Baronessa in cerca di schiavi, già qualche giorno fa era passata a salutarmi nel dungeon dove Belias mi custodisce, approfittando di un momento in cui lei era offline. Per la verità, approfittando non è il termine esatto: il collare che porto al collo ritrasmette a Belias tutto quello che dico e tutto quello che sento in qualunque istante, oltre a comunicarle dove mi trovo e chi mi avvicina. L’unica privacy che mi resta sarebbero gli IM, ma Belias può togliermi il diritto di spedirne o riceverne in qualsiasi momento – e soprattutto sa bene di poter pretendere da me che io le faccia avere, tramite notecard, i log di qualsiasi mia conversazione in IM con chiunque. In ogni caso, dopo avermi fatto sapere che sarebbe stata felice di mostrarmi il suo castello non appena fossi stata libera di muovermi, Mystique si era congedata da me, facendo dono a Belias di una sua graziosa invenzione – una sorta di gigantesco fiasco che intrappola in un comodo salottino in esso contenuto chiunque lo tocchi.

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Mystique Aeon: mi piace la compagnia, ma di solito qui ci sono solo io – e mi sento sola
Belias Rubble guarda Mystique con sorpresa
Montgomery Forcella: quanti schiavi ha, Miss?
Mystique Aeon: solo una e non la vedo da giorni.
Mystique Aeon: vorrei averne di più, ma non sono troppo brava ad acchiapparne.
Belias Rubble ridacchia: “Non vorresti Mont come schiavo?”
Mystique Aeon: sarebbe un ottimo schiavo. Potrei divertirmici molto.
Belias Rubble ridacchia
Mystique Aeon: non ho mai avuto uno schiavo maschio prima.
Belias Rubble: c’è sempre una prima volta
Mystique Aeon: belias, prenderesti in considerazione l’idea di vendere win?
Belias Rubble: no
Mystique Aeon: pagherei molto.
Belias Rubble: puoi rubarmela, ma non la venderò mai.
Mystique Aeon: non ruberò mai.
Win sposta lo sguardo fra le due ragazze più importanti della sua Seconda Vita
Win: Win è così piena di gratitudine… sia che Mystique sia pronta a comprarla sia che Belias non lo sia a venderla
Mystique Aeon: beh, allora torniamo di sotto, volete?
Win: Win forse è la ragazza più fortunata di SL
Mystique Aeon: e io la più sfortunata.

 

(Prossimamente: Mystique e Claven. Giuro!)