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Sorprendente quanta gente non legge il tuo profilo prima di contattarti, anche quando hai una scritta sospesa che chiede di farlo. Ma ora sono in condizioni tali che chi non lo fa rischia di scontrarsi su un muro di silenzio. E anche chi lo fa, ad essere sinceri.

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Detesto i tira e molla. Credo che alcune decisioni importanti vadano prese di getto, sull’impulso del momento, senza guardarsi indietro. Ed è quello che ho fatto ieri mattina, rimuovendo dai contatti alcune persone a me molto care ma che, in parte senza rendersene conto, rendevano la mia Seconda Vita una sofferenza. E ad almeno una delle quali anche io, a quanto mi ha detto l’altra, stavo indirettamente provocando, senza volerlo, molto dolore. Ho capito l’antifona, ho preso la decisione, ho abbracciato la mia interlocutrice, mi sono teleportata altrove. E ho rimosso i nomi in fretta, prima di poterci ripensare, come quando ci si tuffa da un trampolino troppo alto cercando prima di non guardare quanto lontana è l’acqua.

1758736473.jpg796150409.jpgE l’acqua era fredda, ma piena di persone calde, di gente da vedere, di vecchi amici e vecchie amiche con cui fare due chiacchiere e riprendere il gusto di vivere senza fardelli autoimposti. E c’era anche qualcuno che chiedeva aiuto. Rediviva dopo una vacanza, Backbuttoned era in un momento di profonda tristezza per essere stata ferita a morte da qualcuno – e ho creduto che fosse bene isolarla per un poco dalle persone che le avevano fatto male. Ho raccolto le chiavi di tutto quello che indossava e l’ho impacchettata per bene tenendola due giorni in una cella imbottita e insonorizzata a casa di amici. Le avevo tolto IM e notecard perché non potesse parlare con nessuno a parte la sottoscritta, le avevo messo tre guinzagli per impedirle di fuggire con un TP (che sarebbe stato comunque impossibile da quella cella speciale) e le ho ordinato di rimuovere a tutti i suoi contatti il privilegio di vederla sulla mappa.

Lunedì mattina, come le avevo promesso, l’ho fatta uscire dalla cella, le ho restituito i canali di comunicazione e le ho concesso di tornarsene a spasso. Senza tuttavia liberarla – anzi, mi sono assicurata che tutte le sue catene siano ben sicure e le impediscano di cacciarsi nei guai. Devo riconoscere che, dopo qualche incertezza, ora si sta comportando bene – sembra già un’altra persona rispetto a un paio di settimane fa, quando non c’era verso di farla stare ferma cinque minuti, o di farle capire che cercare di slegarsi in presenza di chi ti ha legata è solo una perdita di tempo, per giunta irritante per i presenti. Ma devo ancora capire se è pronta per poter tornare a prendere decisioni in autonomia e per il momento le sto dietro con la funzione SPY del suo collare, in modo da assicurarmi che non faccia sciocchezze.

A parte Back, il giorno si è srotolato in modo tranquillo, col mio cuore che, se non pacificato, almeno sembra essere stato imbavagliato dalla mia decisione della mattina. Ho avuto modo di fare due chiacchiere in IM con Rossella, che non sentivo da qualche giorno, di passare parecchio tempo con Samy80, e perfino di accettare finalmente l’invito di New Vita, che ha mostrato a me e Backbuttoned, e alla sua ospite Melinda Arnahan, il megaschermo con cui nella sua skybox può vedere i filmati di YouTube. Non ho scattato foto, laggiù, ma visto che ne parlo aggiungo a questa pagina due dei filmati che ho proposto io alla visione collettiva: prima di tutto un brano del bellissimo The Collector, che William Wyler trasse nel 1965 da uno stupendo romanzo di John Fowles – una storia straziante di ossessione e di bondage che, non certo per caso, non affiora mai nella programmazione televisiva.
 
E poi una scenetta da un pregevole episodio di una vecchia serie TV di Dario Argento, l’avvincente Il vicino di casa di Luigi Cozzi, con una Laura Belli impegnata in attività abbastanza simili a quelle praticate dai frequentatori di Stonehaven. New, che pure a suo tempo si era approfittato di un mio momento di distrazione (dalle cui conseguenze mi aveva salvata solo l’intervento di Valentine) devo ringraziarlo oggi due volte: non solo per l’ospitalità ma anche per l’orecchio attento e comprensivo con cui ha ascoltato i miei sfoghi. E per il libro di Gibran che mi ha fatto avere suggerendo che provassi a rivolgermi alle sue pagine per trovare conforto.

L’altra persona con cui ho avuto modo di sfogarmi parlando è stata, stamattina, Spikeheel Starr. Tra cuori spezzati ci si riconosce all’odore, a quanto pare, perché solo dopo aver passato parecchio tempo a chiacchierare abbiamo scoperto di avere entrambe storie abbastanza simili alle spalle. Se non che è stata proprio Spikey a spingermi, inavvertitamente, a cacciarmi in un guaio molto più grosso di quello che avrei mai immaginato. Perché ci siamo messe a parlare di bane.

740842890.jpgNiente di strano: eravamo a Zhora, e se io avevo Backbuttoned al guinzaglio, Spikey aveva con sé un bane su cui sta facendo non so bene che esperimento. Normale che l’argomento fosse quello, se non che Spikey ha accennato al fatto che vorrebbe presto tentare un nuovo banishment e che era attratta dal banesuit di Serenella, di cui ha udito parlare. Le ho detto che non è in vendita ma che ne avevo una copia avuta da Sere, che ancora non avevo provato, e l’ho indossato perché potesse vederlo. E lì… beh, lì mi sono sentita di nuovo sulla punta di un altro trampolino molto alto, con le farfalle nello stomaco.

Le istruzioni di Serenella erano molto scarne: dicevano solo che una volta chiuso, il casco non si apre fino a quando la sentenza non è stata scontata. Ho chiesto a Spikey di provare a cliccarlo lei per vedere se avrebbe avuto una chiave o qualcosa di simile, ma niente. Solo io potevo prendere la decisione, e tutto quello che potevo fare era scegliere, in un menu blu, fra due pulsanti: “Engage” e “Ignore“. Ho preso fiato e ho cliccato “Engage“. E mi sono trovata di nuovo a precipitare nel vuoto, verso acque stavolte gelide. Uno scatto, poi una voce fredda. Interrotta, ogni tanto, da quella di una Spike presa dal panico – ameno fino a quando il Custodian non ha deciso di punirmi, distorcendola al di là di ogni intelligibilità.

[2008/07/22 0:37]  Custodian: Custodian Attivo
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Fai attenzione, B-1000. Ti verrà detto una volta soltanto
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Poiché sei messa al bando…
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non ti è permesso entrare in alcuna struttura pubblica o privata.
[2008/07/22 0:37]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:37]  Comm: [Spikeheel Starr] ci sei, win?
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Ti è permesso entrare solo nelle Maintenance stations.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi sconfinare su proprietà privata.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi rubare o vandalizzare proprietà pubblica o privata.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi usare utensili di alcun genere.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi indossare abiti o gioielleria.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Spikeheel Starr ha toccato il tu casco, B-1000
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi tentare di comunicare coi Cittadini.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi avvicinarti troppo agli altri bane.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi avvicinarti troppo a gruppi di Cittadini.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi teleportarti troppo spesso.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi restare senza cittadini intorno a te.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi restare troppo a lungo nello stesso luogo.
[2008/07/22 0:38]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:38]  Comm: [Spikeheel Starr] porca vacca
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi correre.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi volare.
[2008/07/22 0:38]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:38]  Comm: [Spikeheel Starr] 12 ore di sentenza, Win
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Le Violazioni Saranno Punite.
[2008/07/22 0:38]  You: …
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Protocolli di default avviati.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Attenzione. Un altro bane entro 10 m.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Violazione di Protocollo. Troppo vicino a un altro bane.

523673865.jpg263563437.pngA questo punto mi trovo proiettata senza tanti complimenti dieci metri più in là. E paralizzata, con le gambe che non rispondono più, per un poco. Saluto come posso, mi teletrasporto altrove. Ma non c’è nessuno e il Custodian protesta: “Non puoi essere sola”. Maledizione, torno a teleportarmi e a questo punto le cose cominciano ad andare seriamente male. All’inizio l’immagine si sporca, come se la vedessi da un televisore mal sintonizzato. Ma anche questo luogo è vuoto e mi tocca tentare Villa BDSM. A questo ulteriore teletrasporto, il Custodian si arrabbia seriamente e mi acceca del tutto. Per molti minuti vedrò tutto nero, e meno male che in Villa qualcuno c’è, altrimenti non so come avrei fatto.

Per un po’ di tempo sono completamente cieca, non posso muovere le gambe e non sento assolutamente nulla. Cielo mi si avvicina, penso che cerchi di salutarmi, ma non lo sento nè posso rispondere. Qualsiasi emote viene sanzionato immediatamente dal Custodian implacabile di Serenella. E tutto quel che posso fare è ricorrere ai più inoffensivi dei gesti che ho disposizione: indicare le persone, inchinarmi, fare sì o no con la testa. Ma già se provo a salutare (col comando /wave) il Custodian si altera, perché al gesto il sistema abbina in automatico la frase “Goodbye“, e mi accusa (non proprio ingiustamente) di un tentativo di comunicazione. Poi, se riesco a evitare di commettere violazioni abbastanza a lungo, piano piano recupero parte delle mie facoltà. Dal buio, ottengo di nuovo immagini distorte, poi scure ma nitide e, infine e se riesco a comportarmi bene, addirittura normali. E lo stesso accade per la chat che diventa progressivamente più comprensibile. Ecco ad esempio quello che mi ha detto la Bravin, intorno alla quale ho continato a ronzare silenziosa durante la mia lunga visita a Villa BDSM:

[7:02]  Comm: [Lorella Bravin] Win zpari hwa lo non voglia cera il bana a lubro
[7:02]  Comm: [Lorella Bravin] perche ci xancwerai
[7:04]  Comm: [Lorella Bravin] bob è ballo vaderli cosi sau?

877549376.jpgPosso solo ipotizzare cosa significhi, ma mi sembra che sia qualcosa di affettuoso, tipo che spera che io non voglia fare il bane a lungo perché le mancherei, e che vedermi in queste condizioni non è bello. Quando lo capisco, mi allontano e cerco di stare più nascosta fra gli alberi. Ha ragione, deve essere destabilizzante vedere un bane che ti passeggia vicino, che non reagisce a quello che gli dici, che non ti parla e che tuttavia è, evidentemente, vivo e all’erta. Eppure non posso allontanarmi dalle persone: il Custodian mi sorveglia di continuo ed esige che io mi trovi vicino ad almeno un altro avatar. In questo, Serenella si rivela ancora più perversa di Marine: durante il banishment della Kelley Technologies, purché si riesca a individuare un luogo appartato dove nessuno ti viene a cercare, puoi anche pensare di lasciare acceso il computer e allontanarti per qualche minuto senza rischiare di beccarti un’estensione di pena. Ma Sere l’ha scritto chiaramente: Voglio che sia impossibile star lì e aspettare che il tempo passi. Con questo, invece, bastano pochi secondi di solitudine, o anche solo di immobilità, e cominci a ricevere messaggi inquietanti. A cui, peraltro, segue abbastanza rapidamente la sanzione. In meno di un’ora di banishment avevo già subito oltre tre ore di estensioni e alla fine di una giornata passata in gran parte online la pena da scontare ammontava ancora alle 12 ore iniziali… più qualche spicciolo.

1118438408.jpgChi volesse saperne di più sul banesuit di Serenella farà bene a leggere i post sull’argomento sul suo blog. Quando a me, chiedo scusa a Lorella e a chiunque altro si sentisse turbato dalla mia presenza, e ringrazio chiunque sia passato a salutarmi – e chi è rimasto nonostante io non fossi in grado di comunicare se non con pochi cenni del capo. Tutto quello che posso fare è aggiornare, in tempo reale, il mio profilo, in modo che rispecchi quello che, in ogni dato istante, posso e non posso fare. In questo preciso momento, ad esempio sono in grado di sentire la chat pubblica, di vedere e anche di toccare, ma sono facoltà che il Custodian mi può togliere in qualsiasi momento. Se qualcuno capitasse nei miei paraggi, quindi, per favore, faccia come dice la tag che il Custodian sospende sopra alla mia testa: legga il mio profilo. E, sempre che ne abbia voglia, mi faccia sapere, dicendolo ad alta voce, quanto mi manca ancora da scontare. Io non ho accesso al timer, ma chiunque sfiori il mio casco è in grado di sapere a che punto sono e quanto mi resta.

Come ben spiega Serenella, è una intelligenza artificiale, fredda e invincibile. È spietato ma, a suo modo, giusto. E non è in grado di ferirmi, perché non vuole farlo: è solo un programma, che fa il suo lavoro e che non è in grado di manipolare le mie emozioni. Forse è di questo che ho bisogno, in questo momento? Non lo so di per certo, ma so che questa cosa non l’avevo pianificata, e che adesso, comunque, non ho scelta.

Il gioco di Belias

Non mi collego a Second Life ormai da qualche giorno, e la mia situazione resta quindi invariata come in un libro di cui nessuno sfogli più le pagine. Ma i giorni con Belias sono stati densi abbastanza da far sì che ci sia ancora molto da raccontare…

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I giorni passano e ogni volta che mi collego mi ritrovo a Villa BDSM. A Stonehaven, dove avrei tanti vecchi amici che non vedo ormai da tempo, Belias non mi ci porta – la punizione per aver osato scrivere, nel post In balia di Belias, che il suo inglese lascia ancora a desiderare. In compenso, davanti alla mia croce sfila ogni giorno una quantità di personaggi. C’è chi vorrebbe approfittare della situazione: come Erik Easterman, un amico di Pedro che quando mi trova legata si prende sempre qualche libertà di troppo. Come Francis Garrigus, che un giorno compare davanti a me apostrofandomi con i suoi IM silenziosi, lo sguardo nascosto dietro a quelle sue lenti bicolori. Come Ronin Ansaldo, che si dichiara scrittore ma che sembra interessato soprattutto a tirarmi i capelli e incalzarmi con domande indiscrete.

ac5cec0d3fd295c5cca15adf7f93a7c7.jpg E poi tanti, tanti altri volti nuovi, che non posso elencare tutti ma che in parte entrano a fare parte dei miei contatti, forse per incontrarci di nuovo se e quando questa mia prigionia dovesse finire. Ci sono Mistress curiose e affascinanti come Moltotaku Jewell o Katia80 Flow, le mie affezionate lettrici Valentine Vendetta e Rei Schulman (sono colleghe in RL e si connettono da due computer affiancati!), la biondissima Schlong Boccaccio (che si collega da Dubai e a cui devo fornire io il RR Viewer perché lì il sito di eRestraints – da cui potrebbe scaricarlo – è considerato pornografia ed è pertanto inaccessibile), Ashlee Vollmar, vampirofila ma anche l’unica persona che vedendomi lì inchiodata da giorni abbia avuto il pensiero gentile di offrirmi qualcosa da mangiare (un gelato molto buono, fra l’altro).

cbf730973f4e29287024750aa61f2cf0.jpgcaed8ce40cda9fe49bfea10b1a20296f.jpg Tra le tante scene che si svolgono davanti ai miei occhi – l’unica parte del corpo che sia libera di muovere su questa scomoda croce – noto una certa attività da parte di Gloria e Cielo. Non so se c’entri anche la mia linguaccia, ma so di per certo di aver commentato più volte ad alta voce che, per essere una schiavett… una diversamente libera, Gloria si muove invece in Villa BDSM come una padrona di casa, e che Cielo mi pare un padrone che ha dimenticato come si usano le manette. Magari non saranno state queste parole a cambiare le cose, sta di fatto che in poche ore mi tolgo ampiamente lo sfizio di vedere Gloria legata, appesa all’infinito o costretta in ginocchio. Sotto sotto, mi piace illudermi di aver spinto i due piccioncini a voler dimostrare qualcosa a me… e continuo a pregustarmi il giorno in cui riuscirò a prendere io possesso delle chiavi di Gloria, in modo da farle pagare care le umiliazioni che mi ha fatto subire qualche settimana fa.

Intanto i giorni passano, uno dopo l’altro, scanditi dai miei disperati tentativi di fuga e le ripetute visite di Belias, metodica e implacabile nel legarmi ogni volta di nuovo. Se il 16 maggio, parlando con Cielo, l’avevo sentita dire “La sua volontà è forte… occorre molto lavoro per spezzarla”, quattro giorni dopo mi confidava in IM: “Il mio obbiettivo prncipale è quello di costringerti ad un bellissimo cheat… grazie al quale potrò sfotterti per un bel pezzo”. E poi ancora: “Se vuoi che ti liberi basta che dici la safeword: l’accetterò come la tua sconfitta”. Ma non sarà certo con Belias che io potrei violare la mia regola di non usare mai una safeword – la mia risposta (pronunciata simulando una sicurezza in me stessa che, confesso, comincia a incrinarsi) è: “Se fra un mese ancora non sono riuscita a liberarmi ne riparliamo”. La mia ex amica, e attuale spietata aguzzina, è ben decisa a piegarmi… e anche se sono ancora convinta che questo non succederà, è da qualche tempo che, con inquietudine, comincio a provare più intensamente quelle sensazioni insolite di cui ho già parlato in Come lei nessuno mai

Mi chiedo cosa proverebbe Mystique nella mia situazione: riconosco a tratti i sintomi della famigerata Sindrome di Stoccolma, eppure le variazioni di umore di Belias mi spingono continuamente in direzioni contrapposte… facendomi desiderare la fuga e la cattività nello stesso tempo. Il desiderio di conquistarmi la sua fiducia dimostrandole che ormai le appartengo anima e corpo si alterna a quello di riuscire a ingannarla, facendola restare lontana da me per un tempo sufficiente a liberarmi da manette e cavigliere… e allontanarmi, e nascondermi, sperando di recidere così anche i tentacoli invisibili che in tutto questo tempo ha continuato ad avvolgermi attorno al cuore.

cde2fa2de2baf4dc23a33ffbbde3ecd1.jpg E non solo attorno a quello, perché a un certo punto l’atteggiamento di Belias comincia a cambiare prendendo una piega che da lei non mi aspettavo… una nuova intraprendenza, un superare le frequenti carezze sulla guancia per far scivolare la mano anche altrove… esplorando zone fin qui mai sfiorate, osando avanzare su territori che i miei legami mi impediscono di difendere, costringendomi ad affrontare sensazioni che su Second Life avevo sempre cercato di evitare, più fisiche, più… inequivocabilmente… carnali. A parte la breve esperienza con Jaron, un’intensa serata con Mystique e qualche giocosa occasione con Forrest, non mi è mai capitato fin qui di vivere un’esperienza del genere – tantomeno in un luogo di pubblico passaggio come Villa BDSM… è meno male che quasi nessuno è testimone di quello che Belias mi fa mentre io sono appesa, impotente e vulnerabile, ai due legni incrociati, costretta ad assistere mentre la mia resistenza si scioglie piano piano come la proverbiale neve al sole, a scoprire con un misto di fascinazione e paura come le reazioni del mio corpo stiano sfuggendo progressivamente al mio controllo… abbandonando l’orgoglio del rifiuto, abbracciando la sensazione travolgente di un piacere che diventa impossibile lasciare inconfessato.

Ci troviamo a sorridere in due, alla fine, io con gli occhi un po’ più aperti del solito, Belias con gli occhiali appannati, entrambe con il respiro che riprende lentamente il suo ritmo abituale, i cuori che tornano a battere il tempo nel modo consueto dopo aver corso all’impazzata per lunghi e brevissimi minuti… mentre nessuno, per fortuna, era presente per assistere alla scena – nessuno tranne Erik Easterman, che tuttavia era “away” e quindi impossibilitato a intervenire o commentare a quel che gli accadeva a pochi metri di distanza. Ma la carezza sulla guancia che Belias mi fa dopo aver ripreso fiato ha una morbidezza che non avevo avvertito mai fino ad ora, e i suoi occhi nei miei occhi sembrano brillare di un bagliore caldo che stavolta non lascia spazio a quei suoi improvvisi rabbuiarsi.

E si parla, di nuovo, e scopro cose che non sapevo. Che Belias si è fatta così piccoletta perché ci teneva ad essere più bassa di Happytimes, la sua adorata Miss… che le ha parlato di me alcune volte, ottenendo il permesso di portarmi, ed eventualmente tenermi, nel suo dungeon… e perfino che, come dice lei stessa…

[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: mi spiacerà venderti
[2008/05/26 9:40] Win: Ti faro’ passare la voglia di vendermi
[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: già non è molta…
[2008/05/26 9:40] Win: :-)
[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: avevo deciso di venderti dopo 2 giorni… prima di catturarti, intendo

b20345b2ca932383651e8d57371d94df.jpg …che fin qui le è mancato il coraggio di fare davvero quello che ha minacciato di farmi… forse per paura di rompere qualcosa che anche lei sta sentendo… o forse, più semplicemente, perché non se la sente di cedermi a qualcun altro e perdere un controllo su di me a cui anche lei comincia ad affezionarsi. I legami di Stoccolma, credo, si allungano in due sensi – non è solo chi è prigioniera a scoprirsi dipendente da chi gli ha tolto la libertà, ma è anche quest’ultima che comincia ad aver paura di perdere la sua vittima. Un’ipotesi che mi si conferma quando penso all’ansia continua di Jaron, divorato dal terrore che Mystique prima o poi faccia a lui lo scherzo che ha fatto a tante Mistress precedenti, sfuggendo al loro controllo perfino a costo di barare. Forse Belias comincia a non aver più tanta voglia di costringermi al cheat, forse proverebbe una piccola fitta se, violando la regola che mi sono imposta, le chiedessi, seriamente, OOC, ((fra doppie parentesi)), di restituirmi la libertà? 

(Prossimamente: Belias non c’è) 

In balia di Belias

L’improvviso voltafaccia di un’amica recente conferma che certe sub possono rivelarsi le più spietate fra le domme. E rischia di dare, al sottotitolo di questo blog, un significato molto più letterale.

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In Romantico avventuriero (The Gunfighter, 1950), Gregory Peck interpreta Jimmy Ringo, un pistolero che comincia a sentire il peso degli anni ma che, soprattutto, è perseguitato dalla sua propria fama: la sua abilità con le pistole è così rinomata che tutti i giovani pistoleri cercano a ogni costo un’occasione per misurarsi con lui in un duello – per cercare così di affermare il proprio talento, e farsi conoscere.

849625e8b59d87ed94f33f0838fcfaa0.jpg Questo western di oltre mezzo secolo fa mi è tornato in mente l’altro giorno, durante una chiacchierata a Villa BDSM con Cielo, Gloria e altri, fra cui Belias Rubble. Da qualche tempo, Cielo insiste nell’idea malsana vendermi come schiava, asserendo di aver ricevuto offerte dell’altro mondo da aspiranti acquirenti particolarmente spendaccioni. A quanto ho capito, le offerte sarebbero arrivate a 12.000 L$ per una settimana, ma Cielo è convinto che ci vorrebbe pochissimo per arrivare a 20.000 – solo che io non ho alcuna intenzione di mettermi in vendita, nè tantomeno di regalare le mie chiavi a Cielo perché lui o Gloria possano approfittarsene. Come è noto, Gloria ha avuto per qualche tempo il controllo delle mie manette, ma per fortuna sono riuscita a recuperarle prima che le venisse in mente di mettermi all’asta allo Slave Market.

Nella chiacchierata cui accennavo, Cielo sognava ad occhi aperti di riacchiapparmi, per mettermi in vendita, e io esprimevo stupore su come certa gente spreca il proprio denaro. E Cielo ha esclamato: “Winth, ma tu sei un mito su sl. Molti master ti vorrebbero…” Qui è intervenuta Gloria, facendomi i complimenti per il blog, e Cielo ha commentato: “È un po’ come andare a letto con una diva di Holliwood… ti senti un divo anche tu. La gente si venderebbe un braccio per una roba del genere”. È qui che, a parte il piacere per i complimenti, mi sono resa conto che il mio esperimento comincia ad avere effetti interessanti. Oltre al tentativo di registrare le mie avventure in un diario, per cercare di capire cosa mi spinga a certe esperienze, la mia idea nell’aprire il blog era anche quella di creare un po’ di interscambio fra lettori e frequentatori di Second Life – in modo da vedere cosa succede quando abbatti la soglia fra chi scrive e chi legge.

d1a6e9b8a520f1369c02ea70559a8f08.jpg1e33fddab258d5486b4776c9c04329c6.jpg Il rapporto fra chi scrive qualcosa (che sia un romanzo, un articolo o un blog) è essenzialmente a senso unico: da uno a molti, dall’autore al lettore, senza la possibilità di un’interazione vera, perché tutt’al più potrà succedere che il lettore scriva all’autore per esprimergli critiche o complimenti, o per chiedere maggiori dettagli su questo o quell’argomento. Lo stesso avviene con la televisione, in cui allo spettatore non è concesso che uno sguardo passivo, con una libertà di scelta che si limita al cambiare canale o a spegnere l’apparecchio. O al limite a quelle forme semitruffaldine di partecipazione che si hanno in molti reality show, dove il pubblico è chiamato a votare sull’eliminazione di questo o di quello inviando SMS (per giunta a prezzi piuttosto elevati) a un numero prestabilito, e aspettando i risultati del sondaggio a cui ha partecipato.

Su Second Life le cose possono cambiare, e di molto, perché chi legge un blog su quello che vi accade è solo a pochissimi clic di distanza dal poter entrare nel metaverso con un proprio avatar e, volendo, interagire direttamente con chi il blog lo scrive… con la possibilità di diventarne a sua volta uno dei protagonisti, e partecipare in modo più o meno penetrante ai contenuti dei prossimi post. È successo con il signor Garrigus (che si è spinto, qualche tempo fa, a rapire una ragazza che io avevo estemporaneamente catturato tentando di usarla per attirarmi nuovamente nel suo dungeon – cosa che non è accaduta forse solo perché in quei giorni ero bloccata da qualche altro impegno in-world), è successo con Pedro Gibbs. E, in misura leggermente diversa, è successo con Belias Rubble.

In realtà Belias l’ho conosciuta a Stonehaven prima che diventasse lettrice di questo blog. L’avevo notata per il suo bazzicare, di preferenza, le sim anglofone (nonostante la sua padronanza della lingua lasci ancora un po’ a desiderare), a causa della difficoltà di trovare interlocutori interessanti, ma ci è capitato di rado di giocare insieme, più che altro in quanto lei si è sempre dichiarata proprietà privata di Happytimes Dawes (che ben di rado le dà il permesso, credo, di lasciare le sue chiavi a disposizione di qualcun altro). Dopo aver scoperto queste pagine, più volte Belias mi ha fatto complimenti su questo o quel post, facendomi addirittura arrossire con espressioni affettuose di ammirazione che in qualche caso non si limitavano al blog, ma anche al mio modo di vivere la mia Seconda Vita.

78afe89d9416097b359e47996ba2c4f7.jpg337be1d2ed68b2ece87d2fcd06139af0.jpg2389b65c6fffceaf8f24908f6c426024.jpg Poi, l’altro giorno, mentre con Moondog Merlin esploravo una struttura vagamente fantascientifica vicino a un luogo che mi è caro perché mi ci incontravo spesso con Samy80, Belias è comparsa un po’ all’improvviso nei paraggi e, dopo pochi veloci convenevoli, ha provato a cliccare sulle mie manette. Da tempo, in quanto amica, l’avevo aggiunta alla lista selezionatissima dei Friends autorizzati a rubarmi le chiavi, sicché lei se l’è trovate in mano. In pochi secondi mi ha rubato anche quelle delle cavigliere e del bavaglio e, prima che Moondog (che si trovava in una stanza vicina) potesse raggiungerci e intervenire, mi ha ammanettata strettamente.

Mi sono resa conto subito di essere in guai molto seri. Non prima di quella mattina, Belias mi aveva mandato un IM perché aveva catturato Cerdita e si trovava alle prese con un momentaneo vuoto di ispirazione su cosa farle – un indice evidente dell’ansia da prestazione che a volte coglie una sub che sta comportandosi da Mistress, e che anche io ho provato in passato (con Bunny e con la stessa Cerdita) quando mi è successo di rapire qualcuno senza avere veramente voglia di occuparmene. Per giunta, qualche giorno prima, quando ero riuscita a sfuggire a Gloria, Belias mi aveva scritto di essere stata un po’ delusa dall’inesperienza della mia catturatrice. Abbastanza prevedibile che, a questo punto, fosse determinata a fare di meglio. E infatti Belias ha subito dichiarato a Moondog che io da quel momento sarei stata il suo giocattolo e che potevo dire addio alla mia libertà per un bel pezzo.

Quando Moondog si è dovuta scollegare, la prima mossa di Belias è stata degna di uno dei giovani pistoleri nel film con Gregory Peck, ossia chiamare a raccolta un po’ di gente perché fosse testimone del suo acchiappo. Dopo pochi istanti, nel luogo dove ci trovavamo si sono avvicendati Montgomery Forcella, Pedro, Gloria, Cielo e altri frequentatori di Villa BDSM, mentre la mia catturatrice ed ex amica faceva la ruota mostrando a tutti la sua preda. Cielo ha subito buttato lì l’idea di portarmi allo Slave Market della Villa, e Belias ha detto che per il momento non intendeva farlo ma che quando si fosse stufata di me mi avrebbe messa all’asta lì per fare qualche soldo. E poi mi ha effettivamente trasportata nel prato della land di Cielo e Gloria, ricordandosi di controllare ogni poco i miei legami, per assicurarsi che io non potessi scappare.

086c67ba49ca5d50faec2aad87b97692.jpg Quella sera ho dovuto scollegarmi, ma la mattina dopo Belias mi ha raggiunta poco dopo che mi ero ricollegata – sempre vanificando come prima mossa tutti i miei tentativi di liberarmi dai legami in sua assenza – e ha cominciato a entrare nel vivo di quelli che sembrano i suoi piani nei miei confronti, senza più dare alcun segno di mancanza di ispirazione. Nel corso della giornata è riuscita a farmi passare praticamente tutto quello che mi aveva fatto subire Cerdita, al punto da farmi sospettare che stesse usando come guida il mio post dell’altro giorno: la pulizia delle scarpe, l’umiliazione di bere acqua da una ciotola per cani, il blocco dell’interazione, l’obbligo di stare sempre in ginocchio in sua presenza e chiamarla in un certo modo… il tutto, però, con una sfumatura di sadismo leggermente più intensa: qualche sberla, l’imposizione di mangiare un hamburger dopo che lei l’ha calpestato spiaccicandolo nell’erba, la minaccia di farmi diventare succube di Backbuttoned Bian, un’altra sua prigioniera (che a quanto ho capito Belias ha sfilato senza difficoltà dalle mani forse malferme di Pedro).

Di tutte queste cose, quello che sento di più sono le nuove regole. Belias è stata molto chiara con me: devo sempre rivolgermi a lei chiamandola Miss (non so perché, visto che parliamo italiano, ma non sono nella posizione di discutere), devo restare sempre in ginocchio in sua presenza (e anche qui nulla di nuovo rispetto a quanto impostomi da Cerdita, anche se Belias a volte pretende che io l’attenda in ginocchio anche quando lei non c’è – e si serve di Gloria per farle la spia nel caso io non obbedissi). E soprattutto devo sempre salutarla non appena la vedo comparire online. Sembra una sciocchezza, sembra un dettaglio. Ma posso assicurare che non lo è: è un amo acuminato che mi infilza nel profondo dell’animo e dal quale, al momento, non saprei proprio come divincolarmi.

(Prossimamente: Un fiore rosso per Win)

La chiamavano Gloria ma il suo nome era Tempesta

Il mio secondo giorno prigioniera della dolce Gloria Oppewall conferma che un po’ di esperienza da sub può sviluppare notevoli tendenze dominatrici. Ma anche che la mancanza di esperienza non è un fattore da trascurare.

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Come annunciato due giorni fa, la mattina mi sveglio ancora incatenata per il bavaglio in una cella chiusa a chiave, nei sotterranei di Villa BDSM. Rispetto a Stonehaven, questa land offre ancora poche alternative, e alcune restrizioni decise da Cielo continuano a lasciarmi perplessa e un po’ irritata (il fatto che non si possa materializzare nulla se non si attiva il tag del gruppo è per me la seccatura più fastidiosa) ma questa gabbia sembra fatta a regola d’arte. Non ho tentato la fuga mediante TelePort perché non mi piace imbrogliare, ma a occhio si direbbe che non ci sia modo di aprire queste sbarre senza il consenso di chi ci ha messo il lucchetto.

Non che ci sia il tempo di provarci. Non appena mi materializzo nella mia prigione, Gloria si avvicina e mi chiede come sto. “Come vuoi che stia?”, provo a bonfonchiarle masticando la pallina di gomma che da ieri pomeriggio mi tappa la bocca, ma le faccio capire che, sebbene legata al muro con un guinzaglio di appena 70 cm, sono riuscita a dormire benissimo. Gloria sorride con dolcezza e dà una ritoccata al bavaglio vanificando le due o tre mosse che avevo fatto per avvicinarmi almeno un poco alla libertà. Accanto a lei c’è anche Belias, che credevo un’amica ma che si gode la mia prigionia – e ogni tanto butta lì anche qualche suggerimento su cosa si potrebbe farmi… ma Gloria ha certe sue idee molto precise e tira avanti dritta per la sua strada senza lasciarsi distrarre.

Chiama Cielo e gli chiede: “Padrone? La Machiavelli è possibile tararla su 20 persone, o 25?” Cielo la guarda perplesso: “Ma con 20 non ce la farà”. Belias è più fiduciosa: “25 per lei saranno uno scherzo”, Gloria ribatte, pronta: “Ecco. Facciamo 30 e non se ne parla più”. La Machiavelli, per chi non lo sa, è una gabbia inventata da Cielo e che ha per obiettivo principale quello di attirare persone nella land dove si trova. Il funzionamento è semplice e ingegnoso: un avatar può chiudercisi dentro da solo, ma poi non è più in grado di uscirne perché il portellone che la chiude è molto pesante. Per liberarsi, il prigioniero deve chiamare a raccolta gli amici in numero sufficiente a spingere. In genere, il portellone pesa 1000 chili e ci vogliono le spinte di dieci persone per smuoverla, ma i settaggi possono essere cambiati a seconda del volere di Cielo. Quando la porta si apre, il prigioniero riceve dalla gabbia il premio stabilito, che di solito ammonta a una decina di Linden Dollars.

Dove sta il trucco? Nel fatto che per spingere il portellone della gabbia occorre prima diventare membri del gruppo Villa BDSM. Il niubbo che spera di mettersi in tasca quei dieci miseri dollarucci dovrà convocare un bel numero di suoi amici, e farli entrare nel gruppo – arricchendo una sorta di mailing list che Cielo usa per promuovere, mediante IM collettivi, le varie iniziative della sua land (alcune delle quali, come la tratta degli schiavi, potrebbero alla lunga anche rivelarsi lucrose e permettere di pagare parte delle spese di gestione). E se gli avatar più navigati evitano di sbattersi tanto per una cifra irrisoria (10L$, per dire, è la somma che si paga per caricare in Second Life una texture del mondo reale: un pagamento simbolico che serve solo a limitare il caricamento indiscriminato di troppa spazzatura sui server del sistema), per i niubbi squattrinati la Machiavelli è un modo per fare qualche soldino sicuramente più divertente (e socializzante) delle famigerate Camping Chairs che si trovano a volte in giro.

Fortunatamente la gabbia non può essere settata per più di 20 spinte (ossia 20 persone). Quanto al premio, Gloria è molto precisa al riguardo e si rivolge a Cielo in termini quasi perentori: “Però con zero linden di premio, se è possibile”. Cielo commenta, pensando a me: “O povera”, ma la sua schiava insiste: “Zero”. La mia amica Belias commenta con filosofia, senza concedermi un’unghia di solidarietà: “Credo che il suo premio sarà la libertà”. Provo a reagire sprezzantemente ma dal bavaglio mi esce un mesto: “Non ho bifogno hei voftwi ffowhi folhi!!!” Gloria mi rimbecca subito: ” Zitta Winth, che ti è andata bene che il massimo sia 20. La prossima volta… meglio che taccia”.

a868c5cdec614c229aa0133447bee748.jpg C’è una piccola colluttazione, mentre Gloria mi trascina nella gabbia: io le mani ce le ho libere e le tiro i capelli, cercando invano di rubarle le chiavi di manette, bavaglio e benda per gli occhi. Gloria finisce a piedi per aria per un attimo ma poi mi sigilla dietro all’oblò della gabbia, richiudendo su di me il pesante portellone. E mi ride in faccia: “Davvero Winth….nulla di personale”. Io non posso che guardarla con odio. Quando toccherà a me acchiapparla la cosa sarà molto, molto personale, e sarà meglio che Gloria se la rida adesso, finché è ancora in grado di farlo.

Le ore passano e ogni volta che sono sola io mi dò da fare per allentare il bavaglio in qualche modo, ma lei è piuttosto attenta a lucchettarlo di nuovo ogni volta che torna a trovarmi. Ricevo anche una visita di Cielo, da solo e piuttosto perplesso: “Sono stupito nel vedere quanto Gloria è decisa con te Winth. Voi donne quando vi ci mettete siete tremende davvero”. Gli spiego che non è una questione di sesso: sono sempre più convinta che  una vera dominatrice non possa essere che una sub – e guarda caso è stata Gloria, e non Cielo, a fregarmi le chiavi l’altra sera. Il punto è che devi essere stata imprigionata per sapere cosa si prova dall’altra parte, e infliggere le cattiverie peggiori. Come quella di chiudermi nella Machiavelli con un bavaglio che mi blocca gli IM e di conseguenza mi impedisce, se anche lo volessi fare, di chiamare a raccolta i miei amici lontani per implorarli di spingere la porta per liberarmi. Gloria lo sa benissimo, naturalmente, ma Cielo no, perché lui un bavaglio non credo l’abbia mai portato. Riporto un po’ di dialogo:

[2008/05/07 5:09]  WinthorpeFoghorn Zinnemann whispers: 10 o 20 few mh non fa hiffewenza. fenza im non foffo hiamawh neffuno (Traduco dal linguaggio del bavaglio: 10 o 20 per me non fa differenza. Senza IM non posso chiamare nessuno)
[2008/05/07 5:10]  Cielo Robbiani: come non puoi chiamare nessuno? sai benissimo che basta che chiami ed arrivano a frotte
[2008/05/07 5:10]  Gloria Oppewall: gli IM non può mandarli :)
[2008/05/07 5:10]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/05/07 5:11]  Cielo Robbiani: si ma se non può mandare gli im come fa?
[2008/05/07 5:11]  Gloria Oppewall: deve pensarci lei, non io
[2008/05/07 5:11]  WinthorpeFoghorn Zinnemann sorride amaramente
[2008/05/07 5:11]  Cielo Robbiani: scusa ma non puoi tenerla qui per sempre
[2008/05/07 5:12]  Gloria Oppewall: quando riuscirà a farsi cliccare da 20 persone uscirà

Capito il tipetto? Cielo, il dominatore, si preoccupa per me, al punto da provvedere lui a scrivere nella chat della Villa che io ho bisogno di aiuto a uscire dalla gabbia (cosa, aggiungo, che mi irrita parecchio: non mi piace essere aiutata da chi mi ha messo in prigione, o dal suo padrone, decidetevi). Gloria, la schiavetta, se la ride e non si smuove di un millimetro, burlandosi delle minacce che le sibilo da dietro la pallina di gomma. E intanto Cielo la difende dai miei insulti: mi rimbrotta quando dico a Gloria di non ridere troppo per non mostrare le otturazioni che ha nei denti, mi rinfaccia per aver parlato di lei in questo blog usando il termine schiavetta. Siamo alla parodia del politically correct, da qui in avanti la chiamerò diversamente libera.

011430d24b3bd567f6300c2addbb4e97.jpgQuello di cui la diversamente libera non si è accorta è che da stamattina, nelle manette (che indosso ma di cui tengo ben nascoste le chiavi) ho aggiunto il suo nome alla lista dei Friends, ossia di coloro che sono in grado di scipparmi le chiavi anche se io non le ho messe a disposizione. Perché l’ho fatto? Forse perché devo riconoscere che è stata molto brava a fregarmi col bavaglio, l’altra sera. Forse perché mi sono accorta che il suo modo di dominarmi merita un rispetto che non mi sento di concedere alla maggior parte dei frequentatori di Villa BDSM. E forse, infine, perché dopo tutto lei il controllo su di me l’ha preso: e una volta che sono imbavagliata e ingabbiata non è irrealistico che la catturatrice decida di ammanettarmi. Se, dopo avermi acchiappata, Gloria mi avesse chiesto di indossare le manette (anche con una frase che affida il tutto al roleplaying, del tipo “Gloria ti afferra i polsi e te li blocca con un bel paio di manette) quasi sicuramente avrei obbedito. Con il plugin Friends, pertanto, l’ho messa in grado di prendermi le chiavi senza che lei potesse scoprirlo fino al momento in cui non avesse provato a cliccare sulle manette.

Fin qui, Gloria non ci ha pensato – invece, quando alla Villa comincia a venire un po’ di gente, è molto veloce a stringermi il bavaglio in modo che quello che dico diventi completamente inintelligibile e io (che già non posso chiamare amici a causa del blocco degli IM) non possa implorare una spintarella nemmeno dagli ospiti di passaggio. Riesco a farmi aiutare, nonostante tutto, dalla cara Novaline Randt e da due sue amiche, ma mi rendo conto che devo fare di più e comincio a fabbricare un cartello che dica qualcosa come “Per favore, attivate il gruppo e cliccate sulla porta”. Gloria si accorge subito che sto facendo qualcosa di strano, viene inquisitoria a chiedere “Che stai facendo?” e… beh, forse per sbaglio, forse per intuizione femminile, clicca sulle mie manette.

[2008/05/07 6:56]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Gloria, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)
[2008/05/07 6:56]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: But magically Gloria grabs WinthorpeFoghorn’s key from Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

A questo punto sono messa veramente male. Con le manette, Gloria può in qualsiasi momento spogliarmi, costringermi a sedermi su qualsiasi cosa (l’infinito, o il palo per la fustigazione o altro), bloccarmi l’inventario e mille altre cattiverie. Per non dire del fatto che oggi ho su anche il plugin Nasty e che, se scopre quello, sono veramente spacciata. Invece, la diversamente libera di Cielo mi fa tirare fuori dalla Machiavelli e si dedica a legarmi in bella vista davanti all’ingresso principale di Villa BDSM, in modo da offrirmi al ludibrio di tutti quelli che arrivano. Imbavagliata e con le mani e i gomiti bloccati dietro la schiena, io taccio. Ormai è evidente che tutto è perduto, e che apparterrò a questa fanciulla per molto, molto tempo.

Poi, dopo un lungo tempo passato, in silenzio, a subire le sue manovre con il guinzaglio, una sua frase mi fa balenare uno spiraglio di luce. Gloria sorride a Cielo e gli fa, testuale: “E se ti passassi le chiavi Padrone?” Drizzo le orecchie. Il mio nome troppo lungo non consente la funzione Give Keys e l’unico modo in cui Gloria potrebbe passare le chiavi a Cielo sarebbe di lasciarle sulle manette e aspettare che lui le raccolga. E forse, forse…

45699c13afc29b73346f14b76e16166c.jpg Accade tutto in pochi istanti, mentre il battito del mio cuore accelera all’improvviso. Cielo clicca le mie manette troppo presto:

[2008/05/07 8:24]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Cielo, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

Gloria molla le chiavi:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Gloria Oppewall has left WinthorpeFoghorn’s keys on her Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)…

Io le afferro velocissimamente:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken WinthorpeFoghorn’s keys from her Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows).

Cielo prova a impadronirsene ma arriva troppo tardi:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Cielo, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)
[2008/05/07 8:25]  WinthorpeFoghorn Zinnemann whispers: ah-ha!!!!

Nel frattempo, io sto freneticamente smanettando col plugin Friends per togliere a Gloria dalla lista degli autorizzati prima che lei riesca a recuperare le chiavi. E faccio appena in tempo:

[2008/05/07 8:26]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Gloria, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

Ce l’ho fatta, sono di nuovo padrona delle mie manette! Trionfante, anche se sono ancora imbavagliata, rimbecco la mia persecutrice bofonchiando: “La prima mossa sbagliata della giornata, Gloria”. Cielo subito scatta a difenderla: “Può succedere”, mentre lei mi indirizza un sorriso un po’ verde e commenta: “Mi piace il rischio”. Dentro di me penso: “Ah sì, cocca? Beh, lascia che riesca a togliermi anche ‘sto bavaglio e di rischio ne avrai quanto ne vuoi. Dovrai vivere sotto scorta. E Cielo dovrà per un po’ abituarsi a fare a meno della tua compagnia”.

(…)

d0bb5445d43acab20ffa4d8d37f4eaa9.jpg La delusione si rivela fatale, per il prosieguo dell’exploit domme di Gloria. Circa dieci minuti dopo aver recuperato le chiavi delle mie manette, la dolce diversamente libera non ha ancora pensato a legare il mio guinzaglio a qualcosa di sicuro, e quando mi scollego per andare a dormire rimango imbavagliata ma sostanzialmente libera di muovermi. Potrei teleportarmi via, ma non lo faccio per correttezza e rispetto del roleplaying. Passa una nottata e il mattino dopo, appena mi ricollego, inizio a darmi da fare per cercare di liberarmi. Ci vuole del tempo, ma l’esperienza del Bondage Ordeal e un po’ di fortuna mi vengono in aiuto. Così, quando Gloria torna finalmente online, a me manca una sola mossa per riuscire a sfilarmi quella maledetta pallina di gomma dalla bocca. Lei mi si avvicina, gioca col mio guinzaglio ma stavolta si fa distrarre da Cielo e non si ricorda di controllare il lucchetto. Così si trova a meno di un metro da me quando riesco a piazzare la mossa giusta e a sputare il bavaglio, dopo oltre otto ore effettive da quando Gloria mi aveva fregato, e recuperare le mie chiavi.

“Nooooooo”, grida la diversamente libera mentre io sorrido con cattiveria e soddisfazione. “Winth, sei terribile!”, mi dice sorridendo. Io le afferro il mento fra le mani e la guardo dritta negli occhi: “Oggi c’e’ qui Cielo a proteggerti, ma da ora in poi dovrai fare MOLTA attenzione”. Per me l’incubo è finito. Per Gloria deve ancora cominciare.

(Prossimamente: Real Restraints)

Win finisce in Gloria

Quella che doveva essere una visitina veloce a Belias Rubble, a Villa BDSM, si trasforma in una situazione potenzialmente molto pericolosa – dove rischio di fare una fine peggiore di quella che volevo riservare a Cerdita.

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Lo dico fin da adesso, è stata colpa del lag. Sì, il lag, quel maledetto fenomeno dovuto alla lentezza dei server di Second Life quando ci si trova in una sim sovraccarica di avatar (e, attenzione, per sovraccaricare una sim possono bastare due o tre decine di presenze) e che a volte rallenta la reattività di tutto fino a limiti a volte intollerabili. Con effetti disastrosi per qualcuno, come nel mio caso ieri sera.

Mi ero collegata distrattamente, mentre il mio agente reale guardava con un occhio solo “Dr. House” in televisione. Mi ero teletrasportata nella sala di controllo della Kelley Technologies, con una mezza idea di verificare come se la passassero i miei bane attualmente online. Ma dopo un po’ ricevo un IM da Cielo: “Sono qui con Belias e ci chiedevamo cosa stia combinando la Winth”, aggiungendo che al momento stanno legando una certa Melinda.

0d364d17974a64d255cd6d4f15efd12b.jpgNessuno dei miei bane è online al momento, così decido di fare un saltino a Villa BDSM. Al limite mi sento anche un po’ in colpa dopo aver detto così male dei suoi frequentatori alla fine del post La vendetta di Cerdita. E poi, comunque, Belias la vedo sempre volentieri, e Cielo e Gloria sono due persone simpatiche. Mi diverte ogni tanto insegnar loro qualcosa sui legami di Marine – sono un po’ maestrina, come Belias mi fa notare spesso… mi piace darmi un po’ di arie, anche perché vedo che tanti interlocutori lo trovano estremamente irritante, e alla lunga questo può produrre effetti interessanti.

Quando arrivo, Melinda si è scollegata e trovo solo Cielo, Gloria e Belias. Altri arrivano e se ne vanno nei minuti successivi, mentre si chiacchiera del più e del meno, senza eccessivo coinvolgimento. Cielo mi cattura con quelle sue gabbie magiche in vetro, ma c’è ben poca gloria in un acchiappo del genere (anche se, in questa maledetta land dove solo gli owners possono materializzare oggetti, scopro di non poter contrattaccare con i miei sparagabbie) e alla fine mi lascia andare. Nel frattempo, lo rimprovero per il comportamento dei suoi ospiti l’altra sera, con Cerdita: una ragazza nuda e legata su cui si sono accaniti in tre a suon di frusta, bella forza! Cielo si difende senza troppa convinzione, mentre Pedro Gibbs si mostra un pochino più contrito (anche se la sua scusa è “Ero giovane e inesperto”: andiamo, sono passati appena 4 giorni!) Noto che Gloria sta tentando di sottomettere Belias, che non è affatto in vena (si direbbe anzi di umore nero) e la impegna in qualche schermaglia. Propongo loro un bikini per una bella partita di lotta nel fango, ma a quanto pare non è serata. E alla fine Cielo mi annuncia che sta pensando di organizzare un nuovo concorso, per la migliore ragazza imbavagliata.

Io ho rotto le scatole a troppi amici troppo poco tempo fa per farmi votare al concorso in Latex e annuncio subito che non intendo partecipare, ma l’argomento mi intriga. Belias indossa a scopo dimostrativo un suo bavaglio dall’aria abbastanza cattiva, e bofonchia qualcosa attraverso esso. Gloria si mette il suo ballgag Real Restraint, che Cielo provvede subito a chiuderle addosso. E anche io metto il mio, per una breve sessione di chiacchiere fra imbavagliate. Niente di male, dopo tutto: le chiavi le tengo strettamente in pugno.

1d8dde753b3fea224c9f8f7b2f38121a.jpgMi passa anche per la mente che la situazione è potenzialmente rischiosa. Quando aprirò il lucchetto del bavaglio, solo per un istante, potrei essere vulnerabile a un furto di chiavi. Mi guardo intorno: nel raggio dei due metri entro i quali è possibile interagire coi legami di qualcuno ci sono solo Belias e Gloria. E, in ogni caso, mi basteranno davvero pochi istanti per cliccare, dopo “unlock“, su “take keys” e recuperarle prima che a chiunque possa anche solo venire l’idea di impadronirsene.

Ed è  qui che, invece, il famoso lag ci mette lo zampino. Quando, dopo qualche minuto, decido di togliermi il bavaglio, il menu dei comandi scompare subito dopo che io ho cliccato “unlock” e dopo tre o quattro secondi non è ancora ricomparso. Ovviamente, nella chat pubblica si è sentito chiaramente che io ho appena sbloccato il bavaglio, il che implica che le chiavi sono disponibili. Comincio a sudare freddo e mi affretto a digitare in chat il comando “/77 gag” che dovrebbe riattivare il menu, il quale per qualche altro lunghissimo secondo non si fa vedere. Intorno a me, Cielo sta parlando e probabilmente nemmeno si è accorto del potenziale di questa situazione (ed ecco cosa succede a chi sa fare solo il Master e, palesemente, non ha mai voluto indossare lui stesso un paio di manette). Gloria e Belias sembrano impegnate ciascuna col suo rispettivo bavaglio. Ce la posso fare?

Finalmente il menu del ballgag mi si apre, in alto a destra del mio schermo. Il puntatore del mouse corre rapidissimo al  comando “Take Keys“. Ma nella chat si sente all’improvviso quanto segue:


RR Ballgag 1.13 whispers: Gloria Oppewall has taken WinthorpeFoghorn’s keys from her RR Ballgag 1.13.

324d86b8f58a152ff9e7a110901b99e9.jpg Gloria? Maledizione alle acque chete. È stata un fulmine. Scommetto che era lì in agguato da chissà quanto tempo, con il mio bavaglio sotto il puntatore, pronta a cogliere la sua occasione. Faccio appena in tempo a esclamare: “Gloria, mannaggia, colpa del lag! Fregata!” che lei mi caccia in bocca la pallina di gomma e gira la chiave con uno scatto.

Quello che segue dopo è particolarmente imbarazzante. Cielo ci mette non so quanto a rendersi conto che la sua schiava si è impadronita delle mie chiavi del bavaglio, ma quando lo scopre manca poco che si metta a saltare su e giù per la sim. Di fatto, anzi, fa proprio qualcosa di simile, mandando un annuncio ufficiale urbi et orbi a tutti gli iscritti di Villa BDSM: 

[2008/05/06 14:10]  Cielo Robbiani: udite udite
[2008/05/06 14:10]  Cielo Robbiani: siamo riusciti ad intrappolare winthorpe

Imbavagliata, io minimizzo, ma la situazione è molto grave: con il RR Viewer non ho modo di togliermi il bavaglio, e Gloria sta già collegandolo a un guinzaglio che mi impedirà qualsiasi teletrasporto. Nel frattempo, la sim si popola di personaggi inquietanti attratti dall’annuncio: appare quel Montgomery Forcella che l’altro giorno pretendeva di frustare Cerdita prima che io avessi anche solo fatto in tempo a legarla, ricompare Pedro Gibbs, che si è un po’ scocciato per quel che ho scritto di lui nel post precedente e che ormai da giorni me l’ha giurata, un paio di ragazze e altra gente che non conosco. C’è un tale New Vita che mi fa “Interessante blog, finirò di leggerlo…” e che provo a ringraziare come posso, con la pallina di gomma strettamente incastrata fra i denti.

Cielo minaccia immediatamente di legarmi al palo e io lo rimbecco subito, pensando alla sorte di Cerdita: “E poi quanti energumeni mandate a frustarmi?”. Ma il bavaglio pasticcia tutto e quel che viene fuori è questo mesto bofonchio: “h foi quanti enewgumeni manhath a fwuftawmi?” Per fortuna, il ballgag non ha il comando “Force Sit“, e nessuno può legarmi al palo contro la mia volontà – quanto alle chiavi delle manette, mi guardo bene dal metterle a disposizione. Però, maledizione, adesso sono davvero nei guai: Pedro osserva tutto con eccessivo interesse, Belias sogghigna un poco. E Gloria, soddisfatta come un gatto che ha acchiappato un topolino, impugna il guinzaglio e mi trascina al piano di sotto, seguita immediatamente da un piccolo corteo.

8de7c1afb9c83ee262f8221ec741f1f0.jpgTutto quello che posso dire su quanto accade in seguito, è che io faccio la più strenua resistenza. Nella gabbia mi ci devono trascinare tirandomi per il collo, ma le mani le ho ben libere – e ogni volta che Cielo si avvicina, minacciandomi una drastica sculacciata con una paletta che ha estratto con una prontezza degna di miglior causa, io impugno un’arma analoga e mi metto a menare fendenti su di lui e su Gloria. La lotta dura almeno un’ora, tanto che pian piano gli ospiti si allontanano. Alla fine la questione si riduce a me, la povera Win, imbavagliata e legata a un anello, spesso anche imprigionata in quella cavolo di gabbia magica che Cielo continua a spararmi addosso, contro due persone ben determinate a sopraffarmi.

È’ l’una di notte nel mondo reale quando avverto i due proprietari di Villa BDSM che devo scollegarmi, ben sapendo che domattina mi ritroverò ancora legata, nella stessa gabbia con le sbarre che Cielo è in grado di chiudere a chiave. E dalla quale, a differenza che dal bavaglio, sospetto che potrebbe essere molto difficile fuggire. Domani è un altro giorno, diceva un famoso personaggio del cinema e della letteratura popolare, ma lo intendeva in senso ottimista. Mentre quella che io vedo avvicinarsi è una specie di tempesta.

 

(Prossimamente: Intermezzo – Due bane innamorati)

Nuovi amici

Breve aggiornamento sugli ultimi nomi aggiunti alla lista dei miei contatti – gli “amici” della cui presenza o meno su Second Life sono aggiornata in tempo reale.

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“Diventare amici”, su Second Life, ha un significato leggermente diverso da quello della vita reale. Ogni avatar ha una lista di contatti selezionati di persone che ha ammesso (o che l’hanno ammessa) nella propria cerchia in seguito a una richiesta di amicizia inviata da una delle parti e accettata dall’altra. Nella versione minimale, i miei “amici” sono informati in diretta ogni volta che mi collego a Second Life, ma con un semplice clic posso consentire loro anche di individuarmi in qualsiasi momento sulla mappa generale della grid – per potermi raggiungere ma anche solo per farsi un’idea di dove mi trovo, di cosa sto facendo in quel momento, se sono o meno in compagnia di qualcuno. Volendo (ma io lo faccio solo in casi molto specifici) si può autorizzare un amico a modificare gli oggetti di nostra proprietà – un privilegio che non è necessariamente reciproco e di cui è considerato delittuoso abusare.

Aggiungere qualcuno alla lista senza il suo consenso è impossibile. Chiedere a qualcuno amicizia è possibile a tutti, ma c’è chi si irrita molto quando questo succede a sorpresa, senza che ci sia stato prima un avvicinamento, una conversazione, un qualche tipo di scambio che lo renda, in qualche modo, giustificato. Aggiungere qualcuno alla lista è un gesto che può avere significati molto variabili, ma che non va preso alla leggera – di avatar ce ne sono a sciami, e la lista ti permette di selezionare e tenere traccia di quelli con cui ci troviamo meglio. Qui di seguito segnalo qualcuna delle aggiunte più recenti, con qualche notizia sul come e perché sia nato il contatto.

95e02dee0e382ddd871c98b0711645da.jpgCielo Robbiani – Nel corso dei miei vagabondaggi solitari in qualità di bane, sono capitata a Manette Matte, una zona BDSM italiana espressa dall’omonimo e pregevole sito internet ma che frequento di rado perché troppo spessa affetta da un tasso di chiacchiera troppo alto e da una eccessiva presenza di niubbi. Non so se sia una particolarità degli italiani, ma ho notato che quasi tutte le volte che bazzico aree dove si parla la mia lingua finisco per incontrare individui che mi chiedono amicizia senza scambiare due parole, oppure che due parole le pronunciano, ma alternandosi fra “Vuoi scopare?” e “Dove sei?”. Io non sono su Second Life a cercare sesso virtuale, e non sono su Second Life a cercare persone da incontrare poi nella First Life. Il fatto che io abiti a Milano o a Roma non deve fare differenza: sono su Second Life, parlo italiano e inglese e questo ti deve bastare. Cielo, tuttavia, si è rivelato subito diverso: a differenza di un babaleo il cui nome ora mi sfugge, ha saputo capire che in quanto bane non potevo essere avvicinata e mi ha inviato una notecard gentile che mi invitava a farmi viva quando avessi potuto. L’ho fatto e ho incontrato un dom gentile, che sta dandosi un gran da fare per aprire la sua land personale (Villa BDSM). Ha due difetti: tende, nella chat, a spezzettare le frasi in troppi frammenti incompleti, e mi sembra che abbia ancora le idee poco chiare rispetto agli oggetti RR e al RL viewer. Ma sta organizzando un bel concorso per chi indossa il miglior abito di lattice, con un premio che mi fa gola, e conterei di partecipare (se non ho capito male si svolgerà dal 9 all’11 del mese). Mi ha anche offerto un lavoro come Mistress a pagamento. Dubito di essere tagliata per farlo, ma nella (seconda) vita non si può mai sapere.

Gloria Oppewall – Tutte le volte che l’ho incontrata finora indossava abiti neri facendo sospettare una tendenza dominatrice che, invece, è lontanissima dalla sua natura. È la schiavetta di Cielo e ho dedicato un po’ di tempo a istruirli insieme sulle meraviglie dei Real Restraints, spingendola ad acquistare manette e benda e aiutandola a inserire in entrambe il meraviglioso plugin Friends di Chriss Rosca (che consente di garantire a un selezionato numero di persone di cui ti fidi, e solo a quelle, di rubarti le  chiavi). Cielo è un dom molto geloso, si direbbe, e teme assai che Gloria possa essere legata da qualcun altro – e anche lei sembra piuttosto spaventata all’idea di essere dominata da qualcuno che sia diverso dal suo Master. Con Friends sono a cavallo entrambi, almeno fino a quando Gloria non dovesse scoprire il brivido del rapimento ad opera di sconosciuti.

Claven Albatros – Claven meriterebbe (e anzi meriterà) un post tutto per sé perché la storia del nostro incontro si intreccia molto strettamente con quello del mio rapporto con Mystique Aeon. Diciamo che ha una fama di Mistress ESTREMAMENTE rigorosa ed ESTREMAMENTE esigente. Dal 29 febbraio di quest’anno, Mystique aveva accettato di diventare di sua proprietà, di fatto scomparendo quasi totalmente dalla scena. Salvo rarissime eccezioni (un paio di visite e una libera uscita), Mystique è rimasta per quasi un mese chiusa in una sua cella in una skybox molto isolata – incatenata strettamente, imbavagliata, impossibilitata a comunicare con chiunque, e senza nemmeno poter aprire il proprio Inventory… fino al giorno in cui è stata addirittura sigillata nel banesuit di Sable Janus, e costretta ogni due minuti a ripetere i mantra che il casco le ordinava di ritrascrivere in maniera esatta, inviando a Claven un log dettagliato su quante volte l’ordine fosse stato eseguito in modo corretto. A sorpresa, un paio di giorni fa, Mystique si è fatta cacciare da Claven per aver barato, utilizzando il client standard in luogo del Restrained Life e rimuovendo senza permesso tutti i legami che Claven le imponeva. Uno scazzo gravissimo che pare sia nato dalla sua confessione, a Claven, di aver rivelato la sua password a qualcuno, consentendogli di collegarsi a Second Life al suo posto. Ne riparleremo, perché si tratta di una scelta abbastanza clamorosa, e posso ben capire che Claven se ne sia sentita tradita. Sapendo che Mystique è una delle mie amiche più care, ed essendosi trovata per caso a passare in un luogo dove mi trovavo, ha ritenuto fosse il caso di informarmi che Mystique non faceva più parte della sua famiglia – e soprattutto avvertirmi che poteva darsi il caso che dietro all’avatar di cui sono innamorata da tanto tempo, a volte ci fosse una persona diversa da quella che ormai credevo di conoscere. Ho apprezzato l’attenzione, e riporto qui, traducendolo, il dialogo con cui ho osato chiedere a Claven di aggiungermi ai suoi contatti.

1873dbb63d2fa06fac66e12ab06d979b.jpg07a55bd2ba46510b1fe16e7b8bdbe7d1.jpg[16:14]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Potrei avere l’onore di aggiungerti tra gli amici della mia contact list, Claven?
[16:14]  Claven Albatros: Sì, ti prego
[16:14]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Grazie
[16:14]  Claven Albatros: Stavo per dire che sarei stata onorata di fare di te una parte della mia comunità. Sembra che tu sia una persona davvero deliziosa.
[16:14]  Claven Albatros: Mi dispiace che non abbia funzionato
[16:15]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Mi sarebbe piaciuto… Non posso dire che… In effetti mi spiace che non sia accaduto, in un certo senso
[16:15]  Claven Albatros: Spiace anche a me
[16:16]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Io… io credo di non potermi spingere ad andare da qualcuno chiedendo che mi rapisca… e [diventare tua prigioniera per stare vicina a Mystique] era una scappatoia che pensavo avrebbe potuto funzionare col mio modo di essere su SL…
[16:17]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ma ho veramente apprezzato che tu mi abbia detto tutte queste cose e mi auguro di poter condividere qualcosa, un giorno, con te
[16:17]  Claven Albatros: Lo spero anch’io. Forse questo potrà aprire una nuova porta. Abbi cura di te e stai bene, Win.

Astor Robbiani – Astor, per me, è da parecchie settimane quel puntino verde che compare costantemente accanto a quello che rappresenta, sulla mappa di Second Life, Rossella Pintens la quale, sebbene non ci si veda mai, è una delle quattro o cinque persone che mi hanno concesso il privilegio di conoscere in ogni istante la loro ubicazione (un privilegio che io invece concedo al 90 per cento dei miei contatti). Non ricordo se Rossella fosse con Astor quando l’ho incontrata per la prima volta a Pak, davanti al negozio di Marine – di certo, mi sembra di averle viste sempre insieme ciascuna delle rare volte che i nostri sentieri si sono nuovamente incrociati. A quanto ho capito, Rossella ha detto ad Astor che la definivo “il pallino verde”, e mi sa che la cosa non l’ha entusiasmata. Fatto sta che l’altro ieri sera stavo giocando un po’ con Forrest – che mi aveva chiamato in aiuto perché la slegassi e che ovviamente avevo provveduto a impacchettare per benino (anche perché indossava con quel famoso abitino nuovo che mi aveva mostrato di tra le sbarre della cella di Isabel, e non ho saputo resistere alla tentazione di toglierglielo)… Insomma, stavamo divertendoci un poco su un bondage bed pieno di animazioni quando a un bel momento, nella stanza, vedo entrare Astor, con Rossella al guinzaglio, legata e con una benda sugli occhi che le impediva di vedere alcunché. Dire che la cosa mi ha distratta sarebbe un eufemismo – anche perché quel poco che so di Rossella mi consente di immaginarla come quella che il guinzaglio lo tiene in mano, non certo quella che lo indossa, soprattutto in pubblico. Astor si è presentata come il puntino e si è allontanata dopo poco, immagino soddisfatta per l’effetto della sua comparsa. Con lei la lista degli avatar italiani nella mia agenda arriva alla vertiginosa cifra di sei. Devo fare più attenzione alle zone che frequento, mi sa.

(Prossimamente: Moneypig)

Pasqua da bane

Ancora qualche annotazione sulla mia esperienza di bane, prima che si concluda il weekend pasquale e io riesca a collegarmi nuovamente a Second Life, consentendo finalmente a Marine di liberarmi dal banesuit.

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Come promesso alla dottoressa Kelley, non voglio rivelare qui le punizioni e le limitazioni che vengono imposte a un Bane – l’emozione di non sapere di preciso cosa ti aspetta fa parte del brivido di questa forma di bondage e sarebbe davvero un peccato rovinarlo a chi ancora non ha avuto modo di provarlo. Basterà dire che da quindici ore di gioco non ho modo di comunicare con alcun amico nei modi tradizionali. La chat viene distorta dopo pochissime battute ed è quindi inutilizzabile, lo scambio di IM è inibito e tutto quel che mi resta sono i cosiddetti emotes, vale a dire quel minimo di linguaggio corporeo consentito dal suit.

Come funziona il linguaggio corporeo? Che nella riga destinata alla chat pubblica inizi la frase con “/me” così, invece di scrivere la frase da te pronunciata, descrivi una tua azione. Per cui invece di ottenere come risultato una frase come:

Winthorpe Foghorn Zinnemann: Ciao come stai?

ottieni una cosa di questo tipo:

Winthorpe Foghorn Zinnemann saluta con la mano.

Esiste chi utilizza gli emote in maniera impropria descrivendo cose impossibili da comunicare a gesti. Io non scriverei mai una cosa del tipo “/me si sente felice della tua presenza e vorrebbe potersi avvicinare a te per abbracciarti” perché si tratta di un concetto troppo complesso da esprimere con un gesto. Sarebbe un imbroglio, e io non imbroglio. Mai.

Quando Marine mi ha lasciata segregata nel banesuit anche dopo l’esaurimento delle mie nove ore, uno dei Bane con cui si è messa a parlare è stata Moss Hastings, una cara amica che aveva appena esaurito la sua sentenza. Moss è una delle prime persone che ho conosciuto nelle aree BDSM di Second Life, e da qualche settimana ci siamo particolarmente avvicinate. Ha un rapporto molto stretto con Chriss Rosca, geniale scripter e creatrice di alcuni strumenti di restrizione di cui ti parlerò senz’altro: in genere, Chriss è la sua padrona e se la tiene ben stretta, ma qualche volta è Moss a farla prigioniera e ad averne cura.

Devo esclusivamente a lei se ho potuto partecipare a questo test dei banesuit di Marine. In qualità di Trainer del Bondage Team, Moss mi aveva ammanettata, imbavagliata e chiusa in gabbia perché io effettuassi il mio terzo Bondage Ordeal (lo so, lo so, ho promesso di parlarne – e manterrò, ma non stavolta). Mi stava tenendo compagnia durante i miei sforzi per liberarmi, quando ha saputo, e mi ha segnalato, che Marine cercava dieci cavie. Quando ho avuto la notizia di essere stata accettata nel Banishment Program, ho subito insistito perché anche Moss si candidasse con me – la sua invidia era percepibile! – e alla fine ho vinto le sue resistenze spingendola a farsi avanti. Moss era così rientrata nel programma per il rotto della cuffia, come decima candidata.

Il giorno dopo stavo vagando per la sim di ManetteMatte, la più nota fra le aree italiane dedicate al BDSM, quando Moss si è materializzata vicino a me. Era libera dal banesuit, ma io non lo ero – e sono stata quindi costretta a tenermi a una certa distanza da lei. Abbiamo cercato di comunicare a distanza a gesti ed è stato solo con enorme fatica che sono riuscita a spiegarle, grosso modo, quello che mi era successo: che ero prigioniera della mia tuta di lattice da ben oltre le nove ore pattuite, che c’era stato un rollback che mi aveva annullato il timer, che le volevo bene e che speravo di poterla presto riabbracciare. Ecco un esempio di conversazione a gesti fra noi due, già ripulita di tutti i rimproveri del Custodian circa il fatto che ogni tanto mi capitava di udire frammenti di conversazione. Moss è inglese, cosiì ho tradotto quanto segue in italiano.

[2008/03/21 1:47]  WinthorpeFoghorn Zinnemann saluta Moss con la mano.
[2008/03/21 1:47]  Bane Helmet: : Contact Violation. May not listen to conversations. :
[2008/03/21 1:48]  Moss Hastings ricambia il saluto al Bane
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima alcune lettere con le mani
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann A
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann L
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann F
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann U
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann Z
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann i
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann A
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann E
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann T
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:49]  Moss Hastings capisce
[2008/03/21 1:49]  Moss Hastings ne ha avuto uno

Ero riuscita a sentire parte della conversazione di Moss con Marine e so che anche lei ha avuto qualche problema a causa di sbalzi imprevisti di Second Life. Con lo stesso sistema ho comunicato a Moss del Rollback:

[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso sinistro
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann T
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann I
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann E
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann R
[2008/03/21 1:50]  Moss Hastings ridacchia
[2008/03/21 1:51]  WinthorpeFoghorn Zinnemann si prende la testa fra le mani
[2008/03/21 1:51]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:52]  WinthorpeFoghorn Zinnemann incrocia strettamente i polsi
[2008/03/21 1:53]  Moss Hastings assentisce comprensiva
[2008/03/21 1:55]  WinthorpeFoghorn Zinnemann incrocia nuovamente i polsi
[2008/03/21 1:56]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:56]  WinthorpeFoghorn Zinnemann ti indica

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Qui cercavo di capire quanto tempo Moss fosse rimasta nel banesuit… ma farsi capire non è così semplice e lei aveva qualcos’altro da dirmi. Nel corso della mia ottava ora avevo notato che la sua amatissima Chriss Rosca era venuta a trovarla, e che fra lei e Moss si era tenuto una specie di mesto balletto in cui cercavano di capire quanto potessero restarsi vicine senza scatenare la reazione del Custodian di Moss. Alla fine, Moss ha abbracciato Chriss, una scena veramente commovente per chi, come me, sapeva che in quel momento il Custodian le stava distorcendo l’audio e il video per punizione, a causa della Contact Violation, isolandola di fatto ancora di più di quanto non fosse accaduto fino a quel momento. Non ho saputo resistere e ho scattato una foto di quell’abbraccio disperato, inviandolo a Moss sul suo account di Gmail – beccandomi una penalità dal mio Custodian. E Moss mi ha mostrato la foto, per ringraziarmi, ora che lei era libera e io ancora un Bane.

[2008/03/21 1:58]  Moss Hastings è grata per la foto
[2008/03/21 1:58]  WinthorpeFoghorn Zinnemann si tocca il cuore
[2008/03/21 1:58]  WinthorpeFoghorn Zinnemann manda un bacio
[2008/03/21 1:58]  Moss Hastings sorride

Ma io devo sapere quanto tempo è rimasta un Bane. Ne ho bisogno, per sentirmi meno sola. Insisto.

[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso
[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:02]  Moss Hastings guarda il suo Curfew

Il Curfew assomiglia a un orologio ma non lo è: è un diabolico strumento inventato da Moss e da Chriss che consente alla seconda di costringere la prima a rispettare rigide regole di coprifuoco. Quando il Curfew è attivato, anche se Chriss è offline Moss è obbligata a tornare nella sua cella ovunque si trovi. Ne parleremo, perché ne posseggo uno anche io e Samy80 muore dalla voglia di provarlo. Ma intanto devo far capire a Moss che indicando il polso intendo farle una domanda sul tempo.

[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il PROPRIO polso
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna un orologio
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna un punto interrogativo
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:03]  Moss Hastings scuote la testa

Sospiro. Non è facile esprimersi a gesti, maledizione. Riprendo fiato e riprendo.

[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica se stessa
[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il proprio casco
[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mostra 10 dita
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mostra 3 dita
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann punto interrogativo
[2008/03/21 2:05]  Moss Hastings mima 13 ore?

Ohhh… l’ha capita!

[2008/03/21 2:05]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica se stessa e assentisce
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima 13
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann punto interrogativo
[2008/03/21 2:07]  Moss Hastings alza 9 dita
[2008/03/21 2:08]  WinthorpeFoghorn Zinnemann assentisce
[2008/03/21 2:08]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima OK!efdc519cae0b5c4b5578658ecea97a08.jpg

Insomma, malfunzionamento o meno, Moss ha scontato solo le sue nove ore e non una di più. Mi basta, e la conversazione mi ha esaurita. Moss saluta e se ne va, probabilmente a trovare Chriss per recuperare il tempo in cui sono rimaste separate.

Io gironzolo ancora un poco. Il Custodian mi fa tornare ancora una volta alla Maintenance Station per l’ennesima, sempre umiliante, procedura. Resto un po’ nei paraggi e assisto all’apparizione di qualcuno che si diverte ad avvicinare noi bane per il gusto di obbligarci alla fuga: un’altra bane che, come me, resta in attesa vicino alla Station continua, disperatamente, ad allontanarsi mentre il tipo insiste ad avvicinarlesi e a spingerla. Mi sento ribollire il sangue. Anche nel romanzo di Evil Dolly capita, a volte, che invece di essere ignorati i bane siano oggetto di persecuzione da parte di civili razzisti e malvagi, certi di restare impuniti se molestano o addirittura aggrediscono qualcuno che non ha modo di difendersi o di denunciarli. Attraggo per un poco l’attenzione del disturbatore, per distoglierlo dalla mia collega e almeno dividere con lei le punizioni inflitte dal Custodian. Per fortuna lo stronzo si stanca abbastanza presto, e vorrei tanto essermi annotata il suo nome, per fargliela pagare se e quando uscirò da questa situazione.

4707a01c1d966a91e3f54127bf4d31a8.jpgViene a trovarmi anche Sable Janus, la creatrice del primo banesuit immesso sul mercato – un ottimo prodotto di cui tornerò a parlare, ma molto diverso da quello di Marine. Anche con lei posso scambiare solo poche chiacchiere a gesti, ma le consento almeno di osservare il mio banesuit in modo da apprezzarne le differenze esteriori.

Infine torno a ManetteMatte per osservare da lontano la gente che ci bazzica. Qualcuno tenta di avvicinarsi e non riesce a capire quando io cerco di spiegare che devo mantenermi ad almeno venti metri. Qualcun altro, in particolare un certo Cielo Robbiani, si mostra più sensibile e non insiste a venirmi addosso, offrendomi amicizia. Quando riuscirò ad uscire da questa prigione di lattice avrò tanta gente nuova con cui parlare, per ringraziare della gentilezza, della comprensione, della solidarietà. Ma devo uscirne, prima. Per ora resto un pulcino che si dibatte, disperatamente, in un uovo di Pasqua in cemento armato.

 

(prossimamente: Libera)