Un’ultima cosa sul GreenZone

Le novità circa la lotta per difendere i residenti di Second Life dai ladri di privacy si susseguono a un ritmo che questo blog non è in grado di seguire. Qualche ultima indicazione utile, e i link necessari per chi volesse tenersi informato.

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Dal giorno in cui Fart Admiral e Anastasia Howlett lo hanno messo a disposizione gratuitamente, il GreenZone ha cominciato a diffondersi come un incendio nella prateria, scatenando ogni sorta di reazione. Ci vorrebbe un blog apposito per dar conto solo di una battaglia che infuria più che mai mentre scrivo queste righe. A titolo esemplificativo, basterà dire che in questi ultimi dieci giorni i creatori del GreenZone sono stati bersagliati dalle attenzioni negative dei creatori del Red Zone, che sul marketplace si è scatenata una piccola guerra delle recensioni, che Anastasia – in quanto associata alla defunta Andromeda e quindi esposta alle accuse di voler solo vendicarsi – ha dovuto rinunciare a vendere (a 0 L$, ricordiamolo) il GreenZone, e l’ha ceduto a un altro venditore. Infine, Fart ha creato un programmino per Windows che può servire anch’esso a difendersi e che ovviamente è offerto gratuitamente.

fartbustop.jpgDel GreenZone, insomma, si parla ormai un po’ ovunque. L’amica Annamaria Button ha fatto seguire, ai suoi commenti gentilmente postati in questo blog, un articolo approfondito e legalmente documentato sull’argomento. Il blog (in inglese) di Forceme Silverspar ha raccolto per giorni e giorni liste di sim infettate rivelate dal GreenZone (oltre 2000 land diverse!) e poi ha smesso perché si è resa conto che molti proprietari di RedZone stavano rimuovendo lo strumento malefico, che alcuni lo stavano sostituendo con altri prodotti affini, e infine perché tutto sommato il GreenZone consente a chi lo indossa una sicurezza aggiornata minuto per minuto, mentre un blog richiede sempre di essere aggiornato e rischia di restare indietro. Qualcuno ha fatto partire una JIRA per chiedere a Linden Lab di bandire il RedZone (io ho già votato e suggerisco a chi mi legge di fare altrettanto, andando qui: dovrete fare login col vostro account di SL e poi, sul lato destro della finestra, cliccare la manina col pollice alzato) [NOTA aggiunta l’11 febbraio: ATTENZIONE, oltre a votare, è bene cliccare anche il pulsante Watch, poiché di qui a poco i Linden hanno intenzione di seguire più il numero delle persone interessate a un determinato argomento piuttosto che i votanti – ehi, non chiedete a me il perché, a loro sembrerà logico così!]. Un blog specificamente dedicato a bloccare il RedZone ha pubblicato alcune istruzioni per proteggere il proprio computer con pochi semplici passi [AGGIUNTA l’11 febbraio: (e la nostra Nightwish Sveiss ha provveduto a integrare le istruzioni per gli utenti Linux]. Infine, non si contano le discussioni sull’argomento su forum vari.

CineconEw.jpgNel frattempo, la mia RL è tornata ad impegnarmi parecchio, riducendo di nuovo il tempo in cui posso dedicarmi a Second Life. Questo blog ha fatto la sua parte per diffondere fra i residenti di lingua italiana la consapevolezza del problema, ma non voglio snaturarlo. Questo è il mio diario e ci tengo che rimanga tale. Nei limiti delle mie possibilità terrò aggiornato questo post con eventuali nuovi link che riterrò interessanti per chi vuole tenersi informato sulla faccenda. Per il resto, credo sia tempo di voltare pagina e, tempo permettendo, tornare a scrivere di tutte le emozioni che, fra un impegno RL e un altro, Second Life continua a regalarmi come un film sempre nuovo.

GreenZone: La privacy non ha prezzo

Una decisione importante per il futuro del GreenZone: da oggi, lo strumento per difendersi dal Red Zone è a disposizione di tutti gratuitamente. Per molti motivi, che cerco di riassumere.

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Unya_005.jpgLa battaglia contro il Red Zone, questo malefico strumento scansiona-IP, ha occupato la maggior parte della scorsa settimana. Esperimenti portati avanti con Anna e con Fart, prima di tutto (in un’area Winsconsin lontana da qualsiasi visitatore occasionale), ma anche incontri e lunghe discussioni con altre persone preoccupate per gli effetti nefasti che il diffondersi del Red Zone stanno avendo sul mondo di Second Life. Fra queste, due nuovissime conoscenze già citate in queste pagine: Forceme Silverspar (autrice del blog che ha pubblicato l’indagine più approfondita e completa sulla faccenda) e Unya Tigerfish, di cui ho tradotto qualche giorno fa un’analisi dettagliata.

Sia Forceme che Unya sono persone d’azione: nemmeno cinque minuti dopo che, con Forceme, avevamo buttato lì l’idea di un blog apposito che serva da bacheca per segnalare le sim controllate da un Red Zone, il blog era già pronto online e io avevo ricevuto l’invito a contribuirvi come coautrice. Anche se lo avevo linkato già nel post precedente, lo segnalo di nuovo qui per dargli evidenza:

http://greenzonemouthpiece.blogspot.com/?zx=db190e571e6b75cb

Unya_006.jpgUnya_007.jpgL’obiettivo di GreenZone MouthPiece non è, naturalmente, di criminalizzare le sim che utilizzano il Red Zone. Ognuno ha diritto di ricorrere agli strumenti che gli pare, anche quando sono imprecisi come questo. Tuttavia, siamo convinte che l’uso di un sistema così subdolo, e la creazione di liste segrete, in stile Inquisizione spagnola, sia da segnalare a chi non ne è al corrente. Questo blog servirà quindi da lista, indicativa e non esaustiva, delle land compromesse. Chi, utilizzando il GreenZone, ne individuasse altre, è caldamente invitato a segnalarle.

Nel frattempo, il creatore del Red Zone, evidentemente sentendo tremare le fondamenta del suo impero, è passato al contrattacco. Se visitate la pagina del GreenZone su Marketplace e andate a leggere le recensioni, ne troverete una scritta molto negativa scritta da zFire Xue. Oddio, chiamarla recensione è già un azzardo: si tratta per lo più di un attacco diretto ad Anna (il nuovo avatar di Andromeda), arricchito da sproloqui circa il fatto che il GreenZone sarebbe uno strumento per aiutare i copybotters.

Unya_010.jpgUnya_009.jpgOvviamente non è così: come credo di aver spiegato molto chiaramente negli ultimi post (incluso quello in cui racconto la condanna a morte di Andromeda) non sono affatto a favore del copybotting, nè tanto meno dell’utilizzo di alt per dare fastidio a qualcun altro. I motivi per cui il Red Zone è uno strumento da combattere sono altri, vale a dire: che è inefficace (basta disattivare il Media Streaming per non farsi beccare), che produce più danni che vantaggi (identifica gli avatar come alt su basi risibili, come dimostra il post di Unya) e di fatto può servire più come mezzo di griefing che altro. È uno strumento che viola la privacy (e probabilmente anche il ToS di Second Life) e la privacy è un diritto che va rispettato – soprattutto in un luogo, come Second Life, dove andiamo per sognare quello che nella vita reale non possiamo avere.

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È anche per questo che, soprattutto su istanza di Unya e di Forceme, abbiamo parlato a lungo di quale fosse la scelta migliore per far sì che il Red Zone venga neutralizzato. Ne ho discusso con Anna, che lo vende, e con Fart Admiral, che l’ha fabbricato. E siamo arrivati alla conclusione che il GreenZone deve essere uno strumento alla portata di tutti, non solo a quella di chi se lo può permettere.

freebie!_001.jpg250 L$ sono pochi spiccioli, è vero. Ma tutti siamo stati niubbi senza un soldo in tasca, pronti a passare ore seduti in qualche land deserta per tirare su qualche Linden col camping. Pertanto, da oggi in poi, abbiamo deciso che il GreenZone sarà in vendita dappertutto alla cifra di 0L$. Gratis. Freebie.

Voglio sottolineare che, da parte di Anna e di Fart, questa decisione è stata presa in totale libertà. Anche se Anna porta il mio collare, non ho voluto esercitare su questa faccenda la mia autorità perché ci tenevo che fosse una scelta libera della sua coscienza. Anche perché il GreenZone si stava rivelando un prodotto alquanto proficuo: in meno di una settimana, ne erano state vendute già 174 copie, senza contare le copie omaggio che avevamo spedito alle persone che ne avevano fatto richiesta su questo blog. In prospettiva, rinunciare alla vendita di questo strumento significa, per Anna e Fart, dire addio a un potenziale discreto gruzzoletto. Ma, come diceva la stessa Anna durante la discussione:

AnnaAlarm.jpg[2011/01/27 09:07]  Anna (anastasia.howlett): Will make me have done something for humanity

Ho sorriso, passandole la mano nei capelli e giocando col guinzaglio che tengo attaccato al suo collare. Ecco la mia Andromeda: qualcuno che sa di aver sbagliato, che ha pagato il suo conto con la società (e in modo salatissimo) e ha capito molto bene quanto sia importante dissociare la nostra crociata contro il Red Zone da qualsiasi sospetto di avidità. Anna continuerà a guadagnare, su SL, tramite i suoi prodotti e il GreenZone diventerà invece un bene di uso comune. Di dominio pubblico, come dovrebbe essere tutto ciò che tutela i diritti fondamentali.

Ci sono altre novità che bollono in pentola ma parlarne è prematuro… basterà dire che si parla già di implementare il sistema creato da Fart in una delle nuove edizioni di un client di uso molto comune. Ma sono ancora solo ipotesi e bisogna vedere se e quando accadrà. Da oggi, comunque, voglio ripeterlo ancora una volta: il GreenZone è in vendita gratis su Marketplace e anche su ogni vendor disponibile in world (ne trovate uno proprio a Winsconsin, vicino alla rezzing area). E per giunta è, da ora, copy e trans: vale a dire che potete darne voi stessi una copia a chi vi pare, contribuendo a diffonderlo più rapidamente.

freebie!_003.jpgChi vorrà sostenere la ricerca necessaria a mantenere il GreenZone potrà sempre donare qualcosa alla causa tramite i vendor in-world, ma si tratterà di un contributo puramente volontario e opzionale: il GreenZone continuerà comunque ad avere tutte le sue funzionalità anche se acquistato a 0L$. Le quasi 180 persone che ne hanno acquistata una copia prima che prendessimo la decisione di distribuirlo gratuitamente sappiano che il loro supporto è stato fondamentale per la ricerca e che è anche grazie al loro contributo che ora possiamo permetterci di offrire il GreenZone a tutti gli altri residenti di Second Life. Qualcosa, io credo, di cui andare orgogliosi.

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(Qui sotto: la comunicazione inviata a tutti coloro che avevano già acquistato il GreenZone prima del passaggio a Freebie)

After long discussion, we have decided GreenZone is too important for the sake of privacy for it to be only available to paying customers. From now on, the tool will thus available for 0L$ both on marketplace and on affiliate resellers. This would not have been possible without the support of early customers, whose patronage covered all our research and development costs in less than a week. GreenZone wishes to thank all these generous people for supporting its fight against privacy scammers.

Dopo lunga discussione, abbiamo deciso che il GreenZone è troppo importante come strumento di difesa della privacy perché possa essere disponibile solo a chi può pagarlo. Da ora in poi sarà pertanto disponibile a 0L$ sia su marketplace che sui rivenditori affiliati. Ciò non sarebbe stato possibile senza il sostegno dei primi clienti, il cui denaro ha coperto tutti i nostri costi di ricerca e sviluppo in meno di una settimana. GreenZone vuole ringraziare tutte queste persone generose per il sostegno alla lotta contro i ladri di privacy.