I limiti del RP

Dove è che finisce il roleplay e comincia l’emozione reale? Quando è che ci si deve fermare? E, soprattutto, è sufficiente che siano d’accordo i protagonisti?

chalewyn_005.jpg

Mi sa che Moss, stavolta, ci è rimasta male. E forse è un po’ colpa mia, ma credo che sia anche molta colpa sua. Fatto sta che devo correre ai ripari, perché non posso e non voglio ferire un’amica. E stavolta comincio a temere che stia succedendo davvero.

E dire che, almeno in teoria, questa storia non la riguarda direttamente. È una storia che dovrebbe riguardare solo me e Challenge Nakamura, la Bad Cat che è cascata nella mia rete qualche settimana fa, quando è passata a trovarmi in un momento di noia e si è lasciata convincere a provare su di sè il collare di Winsconsin. Quel collare si è chiuso quel giorno e non si è più riaperto, anzi: è diventato il grimaldello con cui ho stretto attorno a Challenge una ragnatela sempre più fitta di legami e di restrizioni. Prima bendandola, poi aggiungendo un bavaglio, quindi le manette… via via fino a quando, dopo averla costretta a toglierselo di dosso a furia di struggle (un’impresa che le è costata oltre sessanta ore, a causa del Nasty) le ho ordinato di darmi le chiavi del suo collare. E l’ho vista sorridere, mentre me le dava, sapendo bene che cosa questo significasse.

challenge_001.jpgChi ha letto il capitoletto su Challenge nel post Vivere o raccontarla sa che Moss era decisamente contraria al fatto che io mi impadronissi di Challenge in modo così totale. Si sentiva in dovere di proteggerla, o quantomeno di proteggerla da me, sosteneva che avrei dovuto lasciarla libera di vedere i suoi amici invece di tenerla tutta per me. E rispondeva in modo abbastanza irritato quando le dicevo che lei, Nicki o Aimee Riptide sarebbero sempre state le benvenute a casa mia per andare a trovare Challenge. Avendo io attivato lo spy, io sapevo sempre chi e quando andava a trovare Challenge: e avevo fatto caso che per qualche motivo Moss capitava soprattutto quando io ero altrove e Challenge era sola.

Intendiamoci: non che la cosa mi turbasse. Anzi: Moss è una cara amica mia e di Challenge e per me è davvero, sempre, la benvenuta. Moss è una delle poche persone che possono sempre vedere dove mi trovo sulla caotica mappa di Second Life, e questo vorrà pure dire qualcosa. Inoltre, che qualcuno andasse a trovare Challenge quando io ero costretta a lasciarla sola non poteva che farmi piacere: almeno non mi sarei sentita in colpa a non poter passare del tempo con lei. Tempo in cui, voglio dirlo, non facevo a Challenge nulla se non farla sentire ogni volta un po’ più prigioniera, ogni volta un pochino più mia, ogni volta un pochino più sprofondata nelle sabbie mobili del mio affetto e delle mie promesse terribili: di farla sparire pian piano dalla faccia della terra virtuale di Second Life, di isolarla da tutti tranne che da me, di farne il mio giocattolo privato, di farle dimenticare per sempre Tat1ana.

Foto (8).jpgNei giorni scorsi, Challenge si è collegata poco, per impegni di RL. Io, del resto, sono stata impegnata nella gestione della prigione a causa dell’assenza di Andromeda, e ho dovuto occuparmi io di molti degli aspiranti prigionieri, nell’attesa che alcune nuove guardie (a cui, dopo Monique Helendale, si sono aggiunte sua moglie Tomiko Pobieski e, da oggi, Fujiko Atlas) prendessero confidenza con le celle e con le procedure. Fra i nuovi candidati, una che mi ha subito colpito era una certa Ewyn Raymaker: vuoi perché aveva l’aria di una domme più che di una sub, vuoi perché erano giorni che bazzicava la prigione osservando in silenzio, vuoi perché era un’italiana che parlava un inglese così buono che ci avevo messo giorni a capire che era italiana. Fatto sta che, fra le decine di application form che si sono accumulate nei giorni scorsi in assenza di guardie sufficienti per smaltirle, ho scelto quella di Ewyn e ho scoperto subito che era una tipa impegnativa: per nulla rispettosa dell’autorità, disobbediente, recalcitrante. Una sfida, insomma, che col passare dei giorni ha risvegliato in me quegli stessi istinti di rapitrice che pochissimi giorni fa hanno messo in difficoltà la mia Andromeda. Anche se non era di proprietà di qualcuno come Shaya, Ewyn ha una fidanzata a cui, a quanto ho capito, il RP interessa come due fetidi rognoni di dingo. E che, Ewyn mi aveva annunciato illudendosi di scoraggiarmi (e in realtà stuzzicandomi ancora di più) sarebbe venuta a cercarmi, con la spingarda, sotto la mia casa RL.

Non posso e non voglio raccontare come è andata a finire: dirò solo che credo di aver dato a Ewyn (che proprio oggi è tornata libera) qualche brivido che non aveva previsto, e che di certo lei qualcuno lo ha dato a me. Ma quello che stava succedendo con lei era molto simile a quello che, portandolo più all’estremo, da settimane sta succedendo con Challenge e c’è una piacevole simmetria nel fatto che le due storie abbiano trovato una convergenza.

Mi stavo occupando proprio di Ewyn quando Challenge si è riconnessa. Era un po’ che non la vedevo online, ma ero appena arrivata da Ewyn e non potevo andarmene subito piantandola di nuovo in asso, così ho deciso di attivare lo spy per sentire a distanza come stava Challenge, che avevo lasciata ben assicurata sul mio letto, su a casa. Mi sono accorta subito che Moss si era materializzata accanto a lei, così ho chiesto a Ewyn di fare silenzio e mi sono messa ad ascoltare, utilizzando un piccolo altoparlante perché anche lei potesse seguire la conversazione. Eccola, ma la traduco.

fotogruppo_002.jpg[2009/02/25 3:15] [Moss Hastings : quando sarai libera?]
[2009/02/25 3:16] [Challenge Nakamura : i hont hink i mill bh fweh again] (non penso che sarò libera mai più)
[2009/02/25 3:17] [Moss Hastings : non va bene. hai visto Tat1ana di recente?]
[2009/02/25 3:19] [Challenge Nakamura : i ffokeh mih tat1 fomh hayf ago] (ho parlato con Tat1 qualche giorno fa. Via IM
[2009/02/25 3:20] [Moss Hastings : perché Win ti tiene così a lungo?]
[2009/02/25 3:20]  Win: Uh… aspetta un po’…
[2009/02/25 3:20]  Win aziona un piccolo altoparlante
[2009/02/25 3:21] [Moss Hastings : mi sembra molto egoista da parte sua]
[2009/02/25 3:21]  Win sorride, ascoltando
[2009/02/25 3:21]  Ewyn Raymaker: eheheh
[2009/02/25 3:21]  Win parla a bassa voce: “Moss non se ne fa una ragione che io abbia preso Challenge”
[2009/02/25 3:21]  Ewyn Raymaker: ma ovviamente loro sanno dello spy
[2009/02/25 3:22] [Challenge Nakamura : hh tameh mh moff… hat`f okay… i`m fine!…] (mi ha domata, Moss… va bene… sto benissimo)
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : non è giusto]
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : il tuo posto è prima con Tat1]
[2009/02/25 3:22] [Moss Hastings : e poi con gli altri tuoi amici. non solo con Win]
[2009/02/25 3:23] [Moss Hastings : Chriss Nicki e io non ti vediamo quasi mai]
[2009/02/25 3:23] [Challenge Nakamura : i`m haffy hewh moff…] (sono felice, qui, Moss)
[2009/02/25 3:23] [Moss Hastings : Ne parlerò con Win di questa cosa]
[2009/02/25 3:23]  Win: Ora intervengo a distanza

Attivo lo speaker. Parlo in un microfono. Il collare di Challenge fa echeggiare la mia voce nella camera dove si sta svolgendo la visita, mentre io sono ancora con Ewyn, nell’ingresso della prigione.

[2009/02/25 3:23]  Win: Hello, Mossie. Ti posso già sentire
[2009/02/25 3:24] [Challenge Nakamura : of fouwfh ou giwf fan omh an vifit me!] (naturalmente tu potrai sempre venire a trovarmi)
[2009/02/25 3:24] [Moss Hastings : ciao Win]
[2009/02/25 3:24]  Win: “Vedo che di fatto Challenge *sta già*vedendo le sue amiche quando vengono a trovarla O sbaglio?”
[2009/02/25 3:25] Win: E ciao anche a te, Challenge, dolcezza!
[2009/02/25 3:25] [Challenge Nakamura : hello min!!!] (ciao win!!!)
[2009/02/25 3:25]  Win: ” Spero che la dolce Moss non ti stia molestando, Challenge!”
[2009/02/25 3:26] [Moss Hastings : no Win, ha da te tutte le molestie di cui ha bisogno]
[2009/02/25 3:26]  Win: Ahahahah
[2009/02/25 3:27]  Win: “Oh, Moss, perché dici così? La sto curando dalla sua malattia… la nostalgia per un passato perduto”
[2009/02/25 3:27] [Moss Hastings : stai pasticciando con la sua mente, Win]
[2009/02/25 3:27] [Moss Hastings : è qualcosa che io non farei mai]
[2009/02/25 3:28]  Win: “La tengo protetta dai guai, Moss!”
[2009/02/25 3:28] [Challenge Nakamura : moff if a loyal fwienh min! hh maf fuft heking if i`m okay!] (Moss è un’amica leale! Sta solo controllando che io stia bene!)
[2009/02/25 3:28] [Moss Hastings : Sono qui per ricordarle che esiste una vita al di fuori della tua cattività]
[2009/02/25 3:29] [Challenge Nakamura : moff i`m vewy haffy hewh … unhew min`f fontwol all hh hoef to mh if fow my omn gooh…] (Moss, qui sono molto felice… sotto il controllo di Win tutto quello che mi fa è per il mio bene)
[2009/02/25 3:29]  Win: “Lo so che Moss ha buone intenzioni, Challenge… Spero solo che non ti faccia soffrire “
[2009/02/25 3:30] [Moss Hastings : Io … la farei soffrire? Ma smettila, è la tua specialità, non la mia]
[2009/02/25 3:31]  Win: “Io percepisco solo la sua felicità, Mossie… nessuna sofferenza, ora… e quando l’ho catturata era così triste e sola”
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Non c’è nulla da fare]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Non tornerò]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : Addio, Challenge]
[2009/02/25 3:32] [Moss Hastings : e addio Win]
[2009/02/25 3:33] [Challenge Nakamura : /me diventa un po’ nervosa]
[2009/02/25 3:33]  Win: ” Moss, sarebbe un peccato. Ma è una tua scelta”

fotogruppo_003.jpgA questo punto, è chiaro, sono un po’ nervosa anch’io. Moss, controllo sulla mappa, se n’è andata davvero. Guardo Ewyn e, un attimo dopo, mi teletrasporto su in camera e la porto con me, Non voglio lasciarla sola, ma questa situazione va affrontata prima che vada troppo oltre. Sempre che non sia già troppo tardi. Anche se questo mio gioco con Challenge sta andando bene per entrambe, a quanto pare Moss non riesce proprio ad accettarlo. E anche se non sono disposta a farmi tirare per la giacchetta dalle sue scenate (ricordo ancora quello che, in qualche modo, ritengo sia stato un piccolo scippo da parte sua: quello raccontato nel capitoletto Il ritorno di Mistress Hyde) beh, se ci tengo alla sua amicizia bisogna che trovi una via di uscita. Anche perché non si tratta solo del rapporto fra Moss e me, a quanto pare, ma anche di quello suo con Challenge. Moss me l’ha fatto capire tante volte: la coppia delle Bad Cats è per lei quasi un modello, un mito. E forse facendo di una delle due una docile micetta io sto minando proprio quel mito.

Arrivo da Challenge, che è come l’avevo lasciata: sul letto, ben legata, imbavagliata e con una stretta benda sugli occhi – i finestroni di casa mia non sono oscurabili e mi era parsa un’attenzione carina per permetterle qualche ora di sonno, eheheh. Le tolgo la benda, poi il bavaglio. Lei ed Ewyn si sono già incontrate qualche giorno fa, si salutano. Poi affrontiamo il problema che, a questo punto, non è più rimandabile. Dopo tutto, sono questi i limiti del RP: trovare un modo di fermarti quando ti rendi conto che ferisci davvero qualcuno a cui tieni, che sia o che non sia la persona direttamente coinvolta. E Second Life, ci piaccia o no, è fatto anche di relazioni che, in certe situazioni, possono essere messe in crisi. La cacciata di Andromeda da Winsconsin fa parte di queste situazioni estreme: dubito di aver mai vissuto, nella mia seconda vita, una situazione così complessa e lacerante, salvo forse all’epoca del mio rapimento da parte di Jaron. Ma Andromeda è ufficialmente di mia proprietà, e ce la vediamo solo fra noi. Mentre Challenge, oggettivamente, è al centro di una rete di affetti che risale a prima che io la conoscessi. Un fatto che non intendo ignorare, ma che voglio affrontare senza snaturare il gioco.

chalewyn_001.jpgchalewyn_002.jpgchalewyn_004.jpg“Challenge”, inizio, “come al solito mi accorgo che la mia eccessiva mancanza di rigore ti fa soffrire”. Challenge sorride, ma tira sul col naso. È chiaro che l’incontro con Moss l’ha un po’ scossa, e lo capisco: ha scosso anche me. Continuo: “Pensavo che concederti visite delle tue amiche sarebbe stata una cosa simpatica… invece vedo che ti rendono triste… trascinandoti indietro verso il passato che hai perduto”

[2009/02/25 3:42]  Ewyn Raymaker osserva con interesse
[2009/02/25 3:42]  Challenge Nakamura: Sono triste per ciò che è appena accaduto qui!
[2009/02/25 3:43]  Win: Sì. Lo sono anche io. Moss è una cara amica… ma a volte crede di sapere lei cosa è meglio per tutti
[2009/02/25 3:43]  Challenge Nakamura annuisce tristemente: “Non voglio che le mie amiche siano tristi”
[2009/02/25 3:45]  Win: Nemmeno io, Challenge. Per cui, ecco quello che farò. Faremo in modo che tu possa fuggire.  Non oggi… sarebbe troppo immediato. Ma mi fiderò di te e ti farò aprire il collare della prigione.
[2009/02/25 3:46]  Win: Tu dovrai tenere al sicuro le chiavi del tuo collare RR, dicendo che lo fai perché Tat tornerà presto.
[2009/02/25 3:47]  Challenge Nakamura annuisce a Win… “Prometto che starò attenta!”
[2009/02/25 3:48]  Win: Ne sono sicura, Challenge… e spero che questo farà stare meglio Moss. Mi è sembrata davvero turbata da tutto questo
[2009/02/25 3:49]  Challenge Nakamura: Win… vorrei davvero che Moss capisse… ma…
[2009/02/25 3:50]  Win: Challenge… qui ci sono diversi fattori in gioco
[2009/02/25 3:50]  Win: 1) Lei crede davvero di doverti difendere dall’essere
stoccolmata da me
[2009/02/25 3:50]  Win: 2) È ovvio che le piaci, per cui è un po’ gelosa
[2009/02/25 3:51]  Win: 3) È anche possessiva. Ci vuole una persona possessiva per riconoscerne un’altra… e so che io sono possessiva
[2009/02/25 3:52]  Win: Detto questo, non lascerò che mi impedisca di fare ciò che mi piace fare. È un’amica, ma non è la mia mistress
[2009/02/25 3:52]  Challenge Nakamura sorride e annuisce

È ora di andare. Con Ewyn, riporto Challenge di sotto, alle celle dove tutto è cominciato. Le faccio indossare l’uniforme della prigione, poi l’accompagno a una cella dove l’assicuro saldamente al muro. Imbavagliata e bendata: bisogna pur salvare le apparenze.

chalewyn_006.jpgAccarezzo i capelli di Challenge e, nel farlo, le regolo dei timer nascosti in tutte le manette. Fra un’ora, massimo due, le sue catene si apriranno da sole, e a tenerla non resterà che il collare della prigione. Io ho passato voce fra le mie guardie italiane: la prima che trova Challenge online, purché si sia liberata dalle catene, dovrà liberarla. La scusa è che la prigionia di Andromeda alla RR Prison mi sta impegnando a tal punto che non sono raggiungibile e che, pertanto, non trovando l’Application Form di Challenge, abbiano decretato conclusa la sua pena.

Sospiro, poi modifico la scritta che avevo inciso sul suo collare. Non più “Win’s Tamed Kitten” (la micetta domata di Win) ma “Stray Cat” (gatta randagia). Challenge resterà mia, ma lo sapremo solo noi, nel segreto dei nostri cuori.

 

Tutti gli uomini di Win

A pochissimi giorni della sospensione, una cattura che non avrei mai immaginato di poter effettuare nemmeno nei sogni più selvaggi. E che mi permette di rispondere a un’obiezione di New Vita.

255734251.jpg

Ne uccide più il rossetto della spada, qualche volta. L’altro ieri sera mi trovavo al castello di Mystique. L’avevo lasciata ben ammanettata sul letto, ma in un momento di debolezza le avevo piazzato qualche timer, in modo che potesse liberarsi senza troppe difficoltà e, mentre io dormivo, lei potesse giocare liberamente. Sapevo che solo uno dei timer era scattato ed ero pronta a liberarla quando si fosse ricollegata – e nel frattempo avevo fatto accomodare, in una gabbia accanto, quella volenterosa remissiva di Trish Roux, che avevo in mano da ore ma che in quel momento era offline. Insomma, ero lì a non fare nulla di speciale se non aspettare, quando il radar mi ha avvertito che nel castello si aggirava Jaron. Proprio così, Jaron Bailey, l’uomo che mi aveva trattenuta in cella in una notte quasi da incubo, l’uomo che mi aveva rapita per poi cercare di aggiungermi al suo harem, l’uomo che mi ha sottratta con la forza al dominio di Belias.

1218333499.jpgInsospettita, sono andata a cercarlo, trovandolo a curiosare nella stanza del trono della mia amica Baronessa. Ho la certezza che su Mystique lui non ci abbia messo affatto una pietra sopra, ma non potevo ignorare la sua presenza, non in questi giorni in cui, per la prima volta, ho potuto legarla io e tenerla tutta per me. L’ho affrontato con fredda cordialità, abbiamo scambiato due chiacchiere. E quando mi sono resa conto che si trovava lì senza una vera meta mi è venuta l’idea. Distrattamente, durante la conversazione, mi sono voltata come a ritoccarmi un poco il trucco e ho messo sulle labbra quel che mi restava di un certo rossetto speciale avuto, tanto tempo fa, da una strega gentile. Dubitavo che Jaron se ne fosse accorto, intento com’era a mettere il naso fra le cose di Mystique, così poco dopo, con l’aria di volermi congedare, mi sono avvicinata e l’ho baciato, brevemente, sfiorandogli appena le labbra.

L’effetto del veleno è stato rapidissimo: pochi secondi e Jaron è crollato a terra ai miei piedi, lasciandomi in preda a emozioni contrastanti. Eccola lì, la mia nemesi di tutto questo tempo, il mio rivale imbattibile, il ficcanaso che decideva della mia vita. Eccolo a terra, impotente, immobilizzato per una ventina di minuti, fintanto che fosse durato l’effetto del veleno. Ma ora cosa dovevo farne? Non posseggo una casa mia, non potevo certo portarlo da Moss – che già sapevo averlo fatto prigioniero in tempi recenti. Per giunta, le chiavi di tutti i legami di Jaron sono detenute da Psi Merlin e non avevo quindi modo di legarlo con quello che portava con sé.

Frugando nel mio inventario sono uscite fuori un paio di ottime manette freebie. Me le aveva regalate Belias e mi è parso che ci fosse una piacevole ironia nell’inaugurarle per questa occasione. Sono simili a quelle di Marine ma hanno solo due posizioni… e soprattutto non offrono alcuna possibilità di liberarsi da soli. Erano un po’ rugginose ma, chinandomi sulla mia preda, gliele ho fatte scattare ai polsi, in fretta, con le mani sudate per l’emozione. Ho fatto appena in tempo, e quando Jaron si è riavuto ho inventato velocemente una storia, sostenendo che fosse svenuto da solo davanti a me, di certo per chissà che avvelenamento alimentare, e dichiarando che l’avrei tenuto al sicuro per un po’, almeno fino a quando non fossi stata certa che avesse ripreso le forze e non rischiasse più di crollare a terra.

853522357.jpg1971309925.jpgHo pensato subito alle obiezioni di New Vita il quale, soprattutto dopo il post Batticuori, sostiene con un filo di rancore che io mi trovi bene a giocare solo con le donne. Non è vero (ma è un discorso che prima o poi dovremo approfondire) ma la giornata di ieri mi è parso dimostrasse proprio il contrario. Oltre a Jaron, che è rimasto mio ospite abbastanza a lungo da consentirmi di presentargli Costanza (coinvolta suo malgrado dal caos che lui aveva scatenato attorno al mio equilibrio affettivo), ho avuto anche il tempo di passare qualche minuto con Useme, riuscendo persino a presentarlo a Trish… il tutto mentre l’amico Santana Thibedeau, che di persona non incontro da tanto tempo, mi tempestava di IM. A quanto ho capito, Santana ha deciso ad ogni costo di farmi sua e tuttavia, sapendo bene che farà freddo all’inferno prima che io lo lasci avvicinare alle mie chiavi, ha elaborato un piano diabolico che, alla lunga, comincia ad avere effetti inquietanti.

In cosa consiste? A quanto dice lui, sta contattando alcune delle mie amiche più care, cercando di convincerle ad approfittare della fiducia che ho in loro per impadronirsi delle mie chiavi… per poi consegnarle a lui. Confesso che all’inizio mi era parsa una spacconata… ma poi, quando Moss mi ha inviato in mail l’immagine per il mio post sul MossTP, mi ci ha messo questo poscritto: “Santana Thibedau is out to catch you – he tried to get me to take out a contract on you, but I declined. Apparently he has asked others , so be warned! MH” Da allora, un filo sottile di paranoia ha cominciato ad infiltrarsi nelle mie giornate – e anche se mi sforzo di rispondere con disprezzo all’insistenza di Santana, beh… devo ammettere che ho cominciato a rimuovere un bel po’ di gente dalla lista di chi è in grado di trovarmi sulla mappa.

1201018097.jpgAnche perché ho un progetto che mi sta a cuore per domattina. Qualcosa che riguarda Backbuttoned, e quella sua offerta cui avevo accennato al termine di Batticuori. Allora non l’avevo scritto, Back mi ha detto di volermi aspettare, nelle tre settimane di agosto in cui sarò offline, restando per tutto il tempo legata e imbavagliata. Ci ho pensato su e, quando l’ho vista online, l’ho convocata e le ho ordinato di ascoltarmi con attenzione. Perché ero disposta ad accettare la sua offerta solo se accettava le mie condizioni, molto dure. Ma anche a offrirle, se dovesse arrivare fino in fondo, un premio che ero certa le sarebbe interessato.

[2008/08/05 7:58]  Backbuttoned Bian: adesso vuoi dirmi le tue condizioni? cosa vuoi da me?
[2008/08/05 7:59]  Win: Lo farò. Non dovrai parlare. Mi lascerai finire, o ti metterò subito il bavaglio. Quando avrò finito ti dirò: “Adesso parla” e tu potrai dire solo un sì o un no.
[2008/08/05 8:00]  Backbuttoned Bian: va bene
[2008/08/05 8:01]  Win mette un dito sulle labbra di Backbuttoned e sussurra “Adesso taci… shhhhhhh”
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: posso guardarti neglio occhi?
[2008/08/05 8:01]  Win annuisce
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: grazie
[2008/08/05 8:02]  Win: Allora, Back… ti sottoporrò a una vera prova di resistenza, per vedere se davvero sei in grado di obbedire anche in una situazione difficile
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sceglierò un posto. Da qualche parte, probabilmente in pubblico. E ti legherò lì… ben assicurata con tutti i guinzagli possibili.
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sarai imbavagliata e non avrai modo di interagire, nè spedire IM ad alcuno. Ti consentirò di usare gli emote, convinta che non li userai in modo truffaldino. Sarai quindi in grado di comunicare solo con quella poca mimica corporea ammessa dagli emote. E quindi solo con chi sarà vicina a te in quel momento
[2008/08/05 8:04]  Backbuttoned Bian: È tutto?

Ho scosso la testa. Questa ragazza deve ancora imparare cosa sia l’obbedienza. Ho tirato fuori il bavaglio e gliel’ho cacciato in bocca senza dire una parola, legandoglielo dietro la nuca, senza stringere troppo.

[2008/08/05 8:04]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Loose).
[2008/08/05 8:05]  Win: Ti avevo avvertita, Back. Parlerai quando te lo permetto. No, non è tutto
[2008/08/05 8:05]  Backbuttoned Bian whispers: figh
[2008/08/05 8:06]  Win: Ti dedicherò un post sul blog, Back. Sarà il mio ultimo post della stagione. E ci sarà una foto della posizione in cui ti lascio, e un link perché chi lo desidera possa venire a visitarti
[2008/08/05 8:06]  Backbuttoned Bian whispers: gulf
[2008/08/05 8:06]  Win: Ovviamente, sarai autorizzata a mettere chi ti pare sulla mappa, in modo che possa raggiungerti. NON a chiamare la gente. NON a tipparli, a meno che non te lo chiedano loro. Ma non è finita qui…
[2008/08/05 8:07]  Win: Non so se e quanto ti collegherai, in queste tre settimane. Ma ogni volta che lo farai dovrai andare sulla pagina del blog dove c’è il post che ti riguarda. E scrivere un commento.
[2008/08/05 8:08]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:08]  Win: Nel commento dovrai scrivere come hai passato il tuo tempo su SL quel giorno. Chi ti ha visitato, cosa ti ha detto. E le tue sensazioni.
[2008/08/05 8:08]  Win: Guai a te se dovessi scoprire, perché magari qualcuno me lo segnala, che hai saltato anche un solo giorno.
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:09]  Win: Quando tornerò online, verrò a vedere se ci sei ancora. Verrò a vedere se sei ancora in quella posizione. E verrò a vedere se hai cercato di fuggire
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian whispers: È tutto?

Ho avuto un moto di stizza. Certe volte proprio mi verrebbe voglia di schiaffeggiarla, questa qui. Invece allungo la mano sul cinturino del bavaglio, lo stringo di una tacca.

[2008/08/05 8:09]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Medium).
[2008/08/05 8:09]  Win stringe ancora il bavaglio: “Non è ancora tutto”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: mom foffo fehfahh hi mieehahmi?
[2008/08/05 8:10]  Win: No. Non devi nemmeno provarci, a liberarti. Voglio ritrovare tutte le catene ancora “locked and very secure”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: fehhé?
[2008/08/05 8:12]  Win: Se quando torno ci sarai ancora…. se non avrai barato… se non ti sarai mai tolta i legami che ti avrò messo addosso, allora ti libererò. E sul tuo collare cancellerò la scritta attuale, “Protetta da Win”, scrivendoci invece: “Proprietà di Win”

Faccio una pausa che vuole essere ad effetto. Poi concludo.

[2008/08/05 8:12]  Win: E ti darò tutte le mie chiavi per 48 ore

157625471.jpg1321555631.jpgBack non esita nemmeno un secondo, invece. “fohhò mehahhi?“, chiede, e io so che mi sta facendo una di quelle sue domande inutili. Vuole sapere se potrà legarmi. Non le rispondo ma, poiché mi ha ascoltata, tengo fede alla mia promessa.

[2008/08/05 8:12]  Win: Ora puoi rispondere. Aspetta che ti tolgo il bavaglio. Ricorda. “Si'”, “no” oppure “ci devo pensare”
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been unlocked by WinthorpeFoghorn Zinnemann after 1:50:50 (detached 0 times)
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Backbuttoned’s keys from her RR Ballgag 1.14 (mouth).
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: per me è si, ma ho delle domande
[2008/08/05 8:13]  Win: Bene. Intasco il sì. Ora puoi fare le domande
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: perché un luogo pubblico? mi vergogno un po’
[2008/08/05 8:14]  Win: Perché voglio che tutti vedano di cosa sei capace… sempre che tu ne sia capace
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: devi per forza scrivere sul Blog dove mi trovo?
[2008/08/05 8:14]  Win: Assolutamente sì. L’occhio pubblico sarà un controllo in più.
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: e poi l’ultima domanda… perché solo 48 ore?
[2008/08/05 8:15]  You: Perché tu resti mia. Non sono io che ti appartengo. Ma potrai fare di me quello che vuoi, in quelle 48 ore. Qualsiasi cosa
[2008/08/05 8:15]  Backbuttoned Bian: se io faccio questo per te, vorrei poterti legare per tutto il tempo che riterrò necessario. non sei daccordo?
[2008/08/05 8:16]  Win: Io ti offro 48 ore, Back. Prendere o lasciare.
[2008/08/05 8:16]  Backbuttoned Bian: va bene. ma non hai paura che io ti tenga prigioniera di più?
[2008/08/05 8:17]  Win: Potrei averla, quella paura. Tu avrai le mie chiavi. Io mi fiderò completamente di te. Convinta che me le ridarai allo scadere del termine. Ma non avrò modo di costringerti a farlo
[2008/08/05 8:17]  Backbuttoned Bian: accetto

1940225823.jpgEcco tutto. Salvo imprevisti dell’ultima ora, quindi, domattina mi troverò con Backbuttoned (che al momento se ne sta al sicuro a Chamcook) a Villa BDSM. È il luogo che ho scelto per la sua prova: volevo un luogo italiano perché avesse meno difficoltà a esprimersi con gli emote, e volevo che fosse abbastanza trafficato da fare in modo che ci sia un passaggio quasi costante. Anche perché spero che, oltre ai commenti che Back dovrà scrivere per superare la sua prova, qualcuno di passaggio sarà disposto a darmi una mano a sorvegliarla – se possibile postando a sua volta il proprio punto di vista su come Back si sta comportando. Cielo e Gloria mi hanno assicurato che metteranno un palo o un anello di ferro alla fine della seduta dove in genere si tende a raggrupparsi, che non lo sposteranno fino al mio ritorno e che – e questo è un favore personale a me – controlleranno come sempre che nessun griefer la prenda di mira. Anche se mi aspetto che l’esperienza, da quelle parti, non sarà tutta rose e fiori.

Con Back ho già appuntamento in Villa, domattina dopo le nove, ora italiana. Se qualcuno ha voglia di passare, ne sarò contenta. Sempre che questo non convinca di nuovo New che io gioco solo con le donne. Jaron, Santana, Useme e in un certo senso anche lui stesso, mi sembra, sono la prova vivente che non è questione di uomini o di donne… ma semmai che non sono molti gli uomini di Second Life che sono in grado di sfatare un certo innegabile pregiudizio.

(Prossimamente: Backbuttoned Bian)

MossTP

La scuola di Chriss Rosca comincia a dare frutti particolarmente interessanti nella sua allieva più devota. Risolvendo un problema annoso per chi frequenta Stonehaven e altre SIM con limitazioni al TP.

1109903135.jpg

Tanto tempo fa, in una sim lontana lontana… Stonehaven era solo un settore di un’area condivisa con Psi’s Realm e un’affollata land di ragazze francesi. Si chiamava Littlefield, aveva un lag divenuto proverbiale, e capitava spesso di non riuscire a entrarci (come accade oggi al Bondage Ranch). Però ci si poteva teletrasportare in un attimo da un punto all’altro, senza alcun tipo di restrizione. Poi il traffico ha spinto Dirk Massiel e Psi Merlin ad allargarsi, Stonehaven e Snark sono diventate due isole collegate da un ponte, e ciascuna occupa una sim intera. Il lag si è ridotto di molto (a Snark praticamente non esiste più, il che ne fa uno dei miei luoghi favoriti) ma di certo sono aumentate di molto le spese di gestione. E forse è anche per questo che Dirk ha introdotto, a Stonehaven, pesanti restrizioni di TP che impediscono di teleportarsi in scioltezza da un punto all’altro – costringendoti a utilizzare alcuni portali strategicamente piazzati vicino ai punti chiave.

Lo stesso può capitare in numerose sim: per spostarsi da qui a lì si è costretti spesso a camminare a lungo, o magari a volare, sempre che, come accade ad esempio a Villa BDSM, il volo non sia fra le attività precluse a chi non ha sufficienti privilegi. In qualche caso può essere un problema: nei giorni del banishment mi sono beccata non so quante ore di estensione di pena solo perché ho tentato di andare a trovare Rossella. Mi sono teleportata nella sim in cui si trovava, per scoprire che riuscivo solo a materializzarmi a livello del suolo, mentre lei si trovava a 300 metri di altezza. E quando ho provato a volare, il Custodian mi ha punita severamente.

1098064844.jpgL’invenzione che Moss Hastings ha voluto condividere con me, come betatester, e che adesso si può comprare presso il chiosco di Chriss a Stonehaven, permette di aggirare queste limitazioni con un HUD facilissimo da usare. Basta indossarlo (io l’ho messo in alto a sinistra sullo schermo, facendo Attach HUD –> Top Left) e cliccarci sopra. Immediatamente compare un menu con tutti i luoghi memorizzati nella sim in cui ci si trova in quel momento. Premendo il bottone corrispondente, ti compare di fronte una specie di poltroncina evanescente, sedendosi sulla quale si viene trasportati senz’altro alla destinazione desiderata.

Il gadget viene fornito già con tutte le principali location di Stonehaven, ma è facilissimo da configurare per altre sim. Ogni volta che si desidera memorizzare una posizione in cui ci si trova, basta cliccare sull’HUD e, sul canale “/17”, prununciare ad alta voce il nome che si desidera dare a quel punto preciso. Da questo momento in poi, la location viene memorizzata con quel nome come destinazione temporanea (ad esempio: Stonehaven: Patio, seguita dalle coordinate) e resterà accessibile dal menu fino al momento in cui non si farà logoff.

Se si vuole fare in modo che la destinazione resti disponibile anche per usi futuri, la procedura è solo marginalmente più complessa, e ampiamente accessibile a chiunque sappia come si inserisce uno script in un determinato oggetto. Basta selezionare l’HUD con il tasto destro e scegliere il comando Edit per poi cliccare, nella finestrina che si apre, sulla linguetta Content. Fra gli oggetti contenuti nel MossTP, si fa un doppio clic sul documento di configurazione, e si copincolla al suo interno la riga ottenuta, tramite il canale /17, come spiegato nel paragrafo precedente. Ed ecco fatto: quella location resterà fra le destinazioni accessibili dal menu fino a quando non si deciderà di rimuoverla o modificarla.

Non ho ancora finito di esplorare le potenzialità di questo oggettino, ma nei pochi giorni in cui ho potuto usarlo ho scoperto quanto mi sia utile una maggiore flessibilità nel TP. Per ora, ecco quelli che a me sembrano i punti fondamentali:

630703598.jpg1) Teletrasporto libero nelle sim con limitazioni. Poco da aggiungere, anche perché è la funzionalità base: a Stonehaven ora si può balzare dal patio al molo, o dal pub di Beverly alla sala delle gabbie, senza doversela fare tutta a piedi (o chiedere un TP a chi già si trova sul posto).
2) Segnarsi un punto preciso anche nelle sim il cui owner ti proibisce di creare un landmark. La location viene memorizzata nel MossTP come pura indicazione testuale, bypassando quindi qualsiasi restrizione – senza contare il fatto che avere troppi landmark ingolfa l’inventory di oggetti non indispensabili.
3) Scambiarsi le liste delle destinazioni. Basta una notecard e un minimo di copincolla per condividere con chiunque abbia il MossTP la lista delle location fin qui memorizzate per una determinata area. Ottimo se, ad esempio, accompagni qualcuno a Deadend e vuoi evitargli di dover aprire diecimila porte per trovare quella data cella, quel bar, quel letto o quella stazione abbandonata della metropolitana.

Limitazioni? Solo due: prima di tutto occorre trovarsi in una sim che consenta quantomeno il rezzing (materializzazione) di oggetti, altrimenti la poltroncina magica non comparirà. E, ovviamente, bisogna essere in grado di cliccare – niente MossTP, quindi, se qualcuno vi ha tolto l’interazione con l’environment. Guai a chi lo ritiene un difetto. Vi pare che avrei mai potuto segnalare un prodotto che aiuta a barare? ;-)

(Il MossTP si trova in vendita a Stonehaven, nel secondo corridoio dei vendor a destra. Per chi avesse il MossTP, le coordinate precise sono “Stonehaven Island = Chriss+Moss <83,70,11> ;” Lo trovate anche su Marketplace a questo indirizzo)

 

Libera!

La gabbia si è aperta, finalmente, e sono di nuovo una donna libera. Ma, per il momento, con pochissima voglia di giocare ancora. Effetti collaterali della disintossicazione?

8c266992a551db4f02be1169f984dcb1.jpg

La sbrigo in poche righe, telegraficamente, questa faccenda. Dopo tutto ho scritto dei papiri insostenibili, nei giorni scorsi – anzi, ne approfitto per ringraziare chi ha avuto la pazienza di leggerseli fino in fondo. Sono sorpresa io stessa nel vedere quanto queste pagine, anche col passare del tempo, continuino ad attirare qualche lettore anche quando, come nei giorni scorsi, le parti dedicate, diciamo così, all’azione si sono ridotte lasciando spazio alle lamentose trascrizioni delle mie sofferenze interiori.

6d0a109fabab528a4ddd97cca24845c8.jpg681c07f3778b297bd024f2a972e8194e.jpgMa siccome di novità ce ne sono, e tante, bando alle ciance. Prima di tutto, beh, sì, sono sfuggita alle grinfie di Jaron. Il merito è tutto di Moss che, di sua iniziativa e senza che io nemmeno provassi a suggerirglielo, è riuscita a intrappolarlo di nuovo nel suo dungeon di Dolores, minacciando di tenerlo chiuso lì fino a quando non avesse ripensato a quello che mi stava facendo e non fosse sceso a più miti consigli. “Sei una delle mie Sweet Girls“, mi ha detto Moss mentre la ringraziavo, “e le Sweet Girls si aiutano sempre a vicenda”. Grazie, cara amica, possa il guinzaglio che ti lega ogni notte alla sponda del letto della tua cara Chriss non essere mai sfiorato da ossido o ruggine.

Per chiudere, temporaneamente, la vicenda di quest’ultima quindicina di giorni, posso aggiungere soltanto che, alcune ore dopo, ho avuto il coraggio di rivedere di nuovo Belias. Ci siamo abbracciate a lungo. Ma le mie ginocchia, stavolta, non hanno tremato. Qualcosa è successo, in questi giorni, qualcosa si è spezzato forse per sempre. O forse si è trasformato, non so. So che nel faro di Snark gran parte dei rancori accumulati nei giorni scorsi si sono, se non dissolti, quantomeno affievoliti. E se quello che è stato non si può cancellare… beh… il futuro è ancora pieno di pagine bianche tutte da scrivere. Quello che so è che, per il momento, vago per Second Life senza meta: non ho voglia di essere catturata da nessuno, ma quel che è peggio non ho nemmeno voglia di catturare qualcuno io. Non so quanto durerà, questa situazione… sono quasi tentata di buttarmi in un auto banishment per qualche tempo. Per darmi il tempo di riflettere su tutta la roba brutta che ho provato nei giorni scorsi.

6c2f3892e3c2cf57438075f49d6dabd6.jpg35eab7e8016c9bf77d0860ea11821f4b.jpga88b4659f83bd882cfd05f3a00f0b0c5.jpgPerò, intanto, c’è un sacco di gente che devo ringraziare per avermi reso meno pesante questo lungo periodo di disintossicazione. Oltre alle persone citate nei giorni scorsi (e Valentine, di cui ho già parlato ma che si fa sempre vedere quando ho bisogno di compagnia, come se avesse un radar speciale), una nuova amica come la tedesca Ferro Rau, la collega Bane Operator Spikeheel Starr (che mi ha regalato un magnifico Vox in grado di assicurarmi una via di comunicazione di emergenza anche in situazioni quasi impossibili. Ovviamente non intendo usarlo in caso di mia cattività… ma mi è stato utile già in un paio di occasioni… e segnalo a chi ne volesse una copia che è possibile acquistarla a questo indirizzo), la buona vecchia Bunny Hastings (le cui visite erano particolarmente gradite sapendo che ha avuto con Jaron qualche lite violentissima e che correre il rischio di incontrarlo le costava un grosso sacrificio). Ma anche New Vita, che ha cercato di darmi una mano per ovviare agli inconvenienti di una delle TRE sim restart che hanno reso ancora più complesso tutto questo periodo – sembrava quasi che Second Life congiurasse per tirarmi fuori da quella maledetta gabbia – e le persone che mi hanno manifestato solidarietà nei commenti o nei pochi IM che sono riuscita a ricevere. E ovviamente Samy80, che finalmente sta ricominciando ad affacciarsi online abbastanza spesso – e ha già ricevuto un paio di richieste di autografi.

Scherzo? Nemmeno poi tanto. Davvero, a quanto pare, questo blog sta diventando un piccolo punto di incontro. Oltre alle persone che vengono a salutare me, so che almeno Belias, Samy80 e New Vita sono stati contattati da qualcuno che aveva letto di loro – o che aveva letto i loro commenti – proprio navigando fra queste pagine. Ne sono sorpresa e ovviamente la cosa mi fa un piacere enorme – anche se confesso che la cosa un poco mi turba. Io qui intendo continuare a scrivere tutto quello che mi sento, continuando a considerarlo un diario online, e tremo al pensiero del giorno in cui qualcuno ci resterà male. Perché lo so che prima o poi succederà – è inevitabile. E me ne scuso a priori, anzi, ma l’alternativa sarebbe smettere di scrivere qui. E, per il momento, ho ancora alcune cose di cui ci terrei a parlare. Una di queste, beh, è una lettera che ho ricevuto e che intendo pubblicare nei prossimi giorni. Una lettera aperta, molto franca, che apre una discussione su cosa queste pagine sono e cosa potrebbero essere… e che in fondo mi costringe a riflettere su tutta la mia esperienza fino a questo giorno.

33bf743ebeaac055c4e74fff629a9a52.jpgMa ne parliamo domani, perché andremmo per le lunghe e ho promesso, stavolta, di essere breve. Vorrei, invece, chiudere questo strano post con qualche segnalazione importante. La prima è che tutto sembra mettersi al meglio per quanto riguarda l’annunciata edizione italiana di Eudeamon. Mi rivolgo soprattutto a Pedro Gibbs, che è quello che più spesso mi chiede notizie: a quanto mi dice l’editore, Erika è pronta a firmare il contratto – e io sono pronta a mettermi al lavoro per la traduzione in italiano. Sono molto emozionata: non mi era mai successo di fare da talent scout e di convincere un editore a pubblicare qualcosa sulla base di una mia segnalazione. Ma sono convinta che Eudeamon meriti questo e altro e niente mi renderebbe più felice se, in futuro, questa edizione italiana potesse aprire la strada a edizioni in qualche altra lingua. 

Visto che siamo in tema di roba da leggere, vorrei segnalare la nascita di una rivista che promette di diventare un appuntamento interessante. Ho avuto la prima copia, fresca di stampa, dall’amica Rossella Pintens – che, assieme all’ex puntino verde Astor Robbiani e a Jenny24 Scarpulla, ne è l’editrice. Il nome della rivista, [L] Magazine, non deve scoraggiare… anche se è l’organo ufficiale del Lesbian Italian Club, la lettura è interessante anche per le ragazze eterosessuali. Non so quanto possa attrarre i maschi, visto che si parla molto di moda, ma non si sa mai. Comunque, leggerla non può far loro male. Si dovrebbe poterla ottenere gratis da un vendor che trovate presso la sede del club…  ma in alternativa basterà che mi mandiate un IM e io sarò felice di inoltrarvi una copia del numero zero. Rossella non solo mi ha dato il permesso, mi ha chiesto di farla girare un po’. Se la trovate scritta troppo piccola, cliccando il “menu” in basso a sinistra si accede a un quadro comandi che permette di ingrandire la rivista – e suggerisco di settarla da 0 a 100, in odo da evitare di cavarvi gli occhi.

808e1a092b45d78e5965abba4930cd69.jpgUn’altra rivista interessante, anche se stampata decisamente troppo in piccolo (e qui non sono ancora riuscita a scoprire come ingrandirla: ogni suggerimento è bene accetto) è BDSL Magazine, che trovate in distribuzione gratuita a Zhora, vicino alla centrale della Kelley Technologies. Curatissimo dal punto di vista grafico, è già strapieno di pubblicità e lancia anche un concorso a premi. Io ho partecipato, augurandomi di non vincere la schiava offerta come primo premio, bensì il buono acquisto di 2500 L$ a Kayliwulf. Il che, fra l’altro, mi fa ricordare che il luogo dove si trova il vendor di BDSL Magazine pullula anche di landmark per le migliori prigioni di Second Life. So che c’è chi apprezza l’esperienza del carcere e non saprei pensare a un luogo migliore da cui cominciare. Poi, come ben sa chi legge queste pagine, al carcere c’è sempre l’alternativa eccitante offerta dal banishment. Anzi, non vedo l’ora di riprendere la mia attività di Operator alle dipendenze di Marine Kelley.

A proposito di Marine, segnalo anche che i responsabili del sito Virtual BDSM le hanno fatto una splendida intervista che senz’altro raccomando a chi capisce l’inglese. Ci sono considerazioni sul BDSM, virtuale e non, che sono profonde e acute. Magari ci si può tornare sopra nel prossimo post, partendo da quella famosa lettera di cui parlavo prima.

abca1bc93f75a8f24a690143c814798d.jpgMa ora basta scrivere. Mi resta un’ultima segnalazione abbastanza urgente e a cui tengo molto. Qualcuno si ricorda di Serenella Abruzzo, il mio primo bane italiano nonché creatrice di una linea di banesuit suoi? Leggendo il suo blog, come faccio ogni giorno, ho scoperto che sta testando una nuova invenzione davvero diabolica che ha battezzato FreeZee. Chi volesse andarla a trovare può tentare di raggiungerla al Bondage Ranch di Lorelei Mission – ne vale la pena, anche se la sim è spessissimo affollata al punto da richiedere numerosi tentativi prima di riuscire ad accedervi. Attenzione allo slurl: è possibile che seguendolo atterriate nel punto giusto ma a livello del suolo, mentre Serenella si trova al Ranch, sospeso a 300 metri di altezza. Consiglio chi vuole vederla in queste condizioni di afferttarsi… anche se a quanto ho capito le numerose visite stanno contribuendo ad allungare la sua prigionia ben oltre i termini fissati inizialmente, l’incantesimo potrebbe anche esaurire i suoi effetti da un momento all’altro. E, come potete vedere dalle foto che sono riuscita a scattare, si tratta di una visita che davvero merita una deviazione, come dicono sulle guide turistiche.

 (Prossimamente: La lettera)

dfb71f9bd09a87aa139d1c21264fb7b0.jpg
Un’ultima fotina – vediamo chi riconosce tutti i presenti… e chi nota una piccola novità

Sotto vetro

Jaron non si è ricollegato per oltre 24 ore e io sono rimasta ad aspettare nella sua skybox. Che si è dimostrata tutt’altro che a prova di visite.

6f868e37dbf2e790e14736dab0c6d947.jpg

Non appena arrivata nella skybox di Snark, fra me e Jaron c’è stata una lunga conversazione. L’argomento centrale era Belias – la malattia da cui lui è determinato a curarmi. E che, nel momento in cui si è svolto il dialogo che segue, mi aveva appena lasciata tornare nella gabbia da cui ero fuggita in modo illecito.

[2008/07/07 0:38]  Jaron Bailey: Ha detto qualcosa che valesse la pena di riportare? Sarei piuttosto scettico circa questo suo ‘trionfo’
[2008/07/07 0:40]  Win: Sì… Le – le ho detto che pensavo che tecnicamente tu avessi ragione e che avrei dovuto rifiutare il suo TP via dalla gabbia… e lei ha capito
[2008/07/07 0:40]  Jaron Bailey: Chiunque ti costringa a fare cose che non dovresti……
[2008/07/07 0:41]  Win: L’amore vince su tutto, immagino
[2008/07/07 0:41]  Jaron Bailey: No, non è così che va. L’amore non ha nulla a che fare con la conquista. E questione di trovare un equilibrio di dare e prendere. E la regola base è di non costringere la persona che ami a fare qualcosa in contrasto con ciò che è. E comunque si è comportata in un modo che ho trovato non alla tua altezza.
[2008/07/07 0:43]  Win: Beh… quello che dici sull’amore è vero… e tuttavia… SL è un gioco e non ci sono regole matematiche… Io – forse… io so come sono i morsi della gelosia, Jaron… D’istinto avrei potuto io stessa fare qualcosa del genere… e ho veramente apprezzato che Belias abbia corretto quel comportamento subito dopo.
[2008/07/07 0:44]  Jaron Bailey: L’ha fatto. Ma è stata molto sgradevole nei miei confronti a livello di OOC. Tu, almeno, tiri fuori l’argomento con cortesia.
[2008/07/07 0:44]  Win: Le emozioni possono confondere la gente, Jaron… e ricorda che lei è italiana e il suo inglese magari non può competere col tuo, visto che per te è la lingua madre.
[2008/07/07 0:45]  Jaron Bailey: Non rinfaccio alla gente il loro inglese.
[2008/07/07 0:46]  Win: Ti chiedo solo di considerare che essere sgradevole è più facile, con un inglese di base, di quanto non lo sia discutere sulle sottigliezze.
[2008/07/07 0:47]  Jaron Bailey: Ma il punto è che quanto mi ha detto non lasciava molto spazio ai malintesi. Non sono stato insultato direttamente, ma è stata molto sgarbata su questioni che si sarebbero potute esprimere più facilmente con un tono neutro. Non è che, solo perché una non parla la mia lingua, io non possa giudicarla una bulletta arrogante, per così dire.
[2008/07/07 0:48]  Win: Lo capisco. Ma ricordo anche come mi ribolliva il sangue quando andai a recuperare Samy80 da una Mistress che l’aveva rapita. Usai la Real Key allora, la cosa più vicina a barare che mi sentissi di utilizzare. Belias arrogante? Non ci credo.
[2008/07/07 0:48]  Jaron Bailey: Arrogante magari no, ma si comportava come una bulletta quattordicenne con problemi di gelosia. Le RK sono valide, dal mio punto di vista – anche se mi piacerebbe che ci fosse un qualche sistema unico e standardizzato.
[2008/07/07 0:49]  Win: Vedi? Punti di vista… Io avrei avuto modo di sfuggire a Belias più di una volta, perché ho un paio di persone a cui ho dato la mia Real Key… ma sentivo che non sarebbe stata una fuga valida se non mi fossi liberata coi tentativi.
[2008/07/07 0:51]  Jaron Bailey: Posso capire questa differenza. Ma un TP… mai. E poi, da parte sua… illudersi che una che se ne sta lì, semi-libera, non possa diventare un possibile obiettivo – mi pare alquanto strano. Ti ha lasciato aperta una finestra grande quanto la porta di un fienile.
[2008/07/07 0:52]  Win: Mi ha lasciata tornare, quindi non continuare a rinfacciarglielo… il teletrasporto fuori dalla gabbia è stato un atto impulsivo e irrazionale, da parte sua e da parte mia
[2008/07/07 0:52]  Jaron Bailey annuisce: “Ma è un dettaglio seccante, soprattutto visto che lei l’ha considerato una ‘vittoria’
[2008/07/07 0:53]  Win: Capisco. Beh, io ho apprezzato che lei mi abbia sconfitta in quel senso – dopo tutto barare non è poi questo gran crimine – come apprezzo che tu ti sia lamentato… e mi abbia costretta a tornare
[2008/07/07 0:54]  Jaron Bailey: Non so tanto che dire. Sono felice che tu sia data una regolata e tornata in quota. Mi preoccupa solo una ricaduta.
[2008/07/07 0:55]  Win: Non c’è da preoccuparti… Ma fuggirò appena posso. Voglio bene a Belias, dico sul serio.
[2008/07/07 0:55]  Jaron Bailey si acciglia: “Un cambiamento alquanto improvviso”.
[2008/07/07 0:55]  Win: Lo so
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Ma forse lo dici solo perché l’hai appena rivista. Anche Myst era così. La trovavi che stava per andarsene, poi non appena mi intravvedeva di nuovo era grande amore.
[2008/07/07 0:56]  Win: Forse è così… ma forse invece stavamo diventando come, diciamo, Moss e Chriss
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Strana coppia, quella.
[2008/07/07 0:56]  Win: E Mudlark e Halle. E Challenge e Tat1ana
[2008/07/07 0:57]  Jaron Bailey si stringe nelle spalle: “Ma forse anche no. Potrebbe essere come me e Myst, Claven e Myst, Bunny e Myst…. e anche chissà quante altre coppie che non includono me o Myst. Non so. Ma ho una sensazione strana su tutto questa storia, specialmente considerando quello che eri e quello che sembri essere diventata. Dovrò proibirti la chat e vorrei poterti togliere le notecard per darti un po’ di tempo per pensare.
[2008/07/07 0:59]  Win: Magari sarà così… solo il tempo lo dirà, immagino
[2008/07/07 0:59]  Jaron Bailey assentisce: “Avrai un po’ di tempo per disintossicarti. Ti devo chiedere di rifiutare le notecard fino a quando non ci sarà stato un congruo intervallo. Chiamami paranoico”.

e6c127bad352885e689d345847199d59.jpg Poi Jaron si scollega e scompare per una roba come 24 ore. Non me la ricordavo, questa sua attitudine all’abbandono dei prigionieri, ma ho tutto il tempo di rinfrescarmi la memoria… prigioniera di questo tubo di vetro, ma ancor più della vergogna per esserne uscita, barando, due giorni fa. Non accadrà più e, forse, sarà davvero l’occasione per avere il tempo di riflettere. Anche se l’isolamento che Jaron ha programmato resta una sua pia illusione – anche se inizialmente la gabbia mi nega la comunicazione via IM, gli amici che non riescono a parlarmi e che mi vedono sulla mappa si tippano direttamente nella stanza. E la mia solitudine diventa una piccola processione di visite.

Passano a trovarmi in tanti. Arriva Chloe Tomorrow, con la sua Andie Sirbu – Chloe è una Mistress della vecchia Stonehaven di qualche mese fa, quando eravamo sempre insieme, con Mudlark, Cerdita, Moss, Moon, Fawn e tanti altri… quando Yasmine Heartsdale mi rapiva quasi ogni giorno. Solo pochi mesi ma sembrano secoli, e sempre più spesso i nostri incontri sono venati di nostalgia. Chloe è stata lontana da SL per alcuni mesi, per gravi questioni di salute, e adesso è tornata ma a scartamento ridotto. E, davvero, dà l’impressione di una sopravvissuta: di qualcuno che non riconosce più il mondo, virtuale, che conosceva tanto bene. E che non sa accettare il fatto che nello stesso fiume non ci si possa tuffare due volte, soprattutto in un mondo fragile e volatile come quello di Second Life.

Passa Moss, che sfoggia l’uniforme da Bondage Trainer e che è stata legata dalla sua Chriss con un nuovo, diabolico script che resetta automaticamente i lucchetti se non riesci a liberarti in 37 mosse. Anche Moss ha ufficializzato il suo passaggio al mondo dei dominanti: da qualche tempo pare abbia una sua sub personale a cui è molto affezionata – e io lo apprendo solo leggendo il suo profilo, perché sono settimane che non la vedo. Là fuori, il mondo cambia. Gli amici cambiano. Tutto sembra sempre uguale, quando sei libera, ma prova a sparire dalla circolazione per due giorni e vedrai come, invece, tutto stia cambiando velocemente, lasciandoti indietro.

817d272cfe82ba75d3aec505c4ea4abd.jpg Passa Valentine, che qualche giorno fa mi ha mandato l’immagine che si vede qui a fianco – un mio ritratto fatto con tavoletta grafica e Photoshop. Sono commossa: dopo la famosa rosa, dopo il suo trasformarsi in una specie di micro-Win, ancora una testimonianza di un affetto che mi commuove e che soprattutto resiste, nonostante io sia ormai da tempo impossibilitata a fare alcunché. Sono sempre legata, sempre prigioniera, sempre bloccata da qualcuno. E comincio a stancarmi, comincio a essere sempre più spesso arrabbiata, di cattivo umore, con poca voglia di fare conversazione. Se va avanti così, di qui a poco non verrà a trovarmi più nessuno. Oppure continueranno a venire, per affetto, come si va a trovare una vecchia zia ormai rinchiusa in un ospizio, una volta a settimana, una mezz’ora di cortesia, ma magari la settimana prossima no perché siamo via, ci vediamo fra quindici giorni, eh, zia Win? Tanto tu sei sempre qui, riguardati e mangia la minestrina.

Passa New Vita, che è tornato dalle vacanze. Passano Mistress curiose, che palpeggiano la gabbia che mi racchiude, che mi fanno proposte invitanti e che si allontanano quando vedono che io di qui non posso uscire senza il benestare del padrone di casa. Passano coppie di sub/dom che forse stanno cercando un angolino appartato dove divertirsi un po’ e che, dopo aver sbirciato velocemente la cameriera intubata, se ne volano via senza una parola, liberi di privarsi a vicenda della loro libertà.

E poi c’è Backbuttoned che mi ossessiona, che piomba qui e insiste perché io la leghi, poi chiama Belias e insiste perché la leghi Belias, poi implora che la si liberi e vuole essere lei a legare Belias, poi cerca di tipparmi fuori dalla gabbia, poi chiede di essere legata di nuovo, per chiederci ancora la libertà. Back che continua a pasticciare con la Real Key, che te ne dà venti copie, come fosse chissà cosa, poi cambia la password, poi si scusa e promette di cambiarla di nuovo. Back che sta attaccata a Belias come una cozza e che la molla solo per attaccarsi a me, Back che fa a Belias scenate di gelosia cercando di metterla contro Pony. E intanto io sento una rabbia sorda, incontenibile, che cresce piano piano. Anche contro Belias, che ancora le dà retta.

E Belias… lei mi scrive almeno un IM ogni volta che mi vede tornare online – ma cosa possiamo dirci se non “ciao” e “mi manchi”? I nostri rapporti con le persone sono quello che facciamo con loro, non queste frasi, che perdono tanto presto qualsiasi significato. Ogni tanto, anche lei passa a trovarmi, ma io sono sempre in questo tubo come un cetriolo sottaceto. Pian piano, seguendo gli ordini del mio carceriere, mi sto liberando dalle sue catene e dal suo collare. E intanto penso che lei, comunque, è fuori e io sono dentro. Comincio a odiarlo, questo essere dentro, e non ho nessuna voglia di giocare. A tre giorni da quando Jaron mi ha rapita, Belias sembra lontana anche quando è a un metro da me – e mi rendo conto che anche lei prova una sensazione analoga.

Sono sotto vetro, e tutti quelli che mi vengono a trovare non riescono a farmi sentire meno sola.
Jaron, maledetto, cosa mi stai facendo?

(Prossimamente: Bad feelings)

Mystique e Claven (1)

Basta con i rinvii. Per le pochissime persone che non hanno perso le speranze – e soprattutto per fare un passo avanti nel colmare i buchi in questo diario – ecco il tanto rinviato capitolo della mia storia con Mystique di cui è protagonista Claven Albatros. La prima parte, almeno.

f0d427d6cbfc6e2d5c1a9086cb52a9cb.jpg

Altro che flashback. Sono passati ormai almeno quattro mesi dai fatti che sto per raccontare qui, e ne sono passati più di due da quando ho postato Mystique all’asta, a tutt’oggi l’ultimo aggiornamento corposo sulla storia del mio rapporto con uno degli avatar più conturbanti e imprevedibili che mi sia capitato di incontrare. Poi molte cose sono accadute: il mio tempo su Second Life si è sensibilmente ridotto e, al tempo stesso, alcune esperienze nuove ed intense lo hanno interamente saturato, esigendo di essere riportate. E anche se i fatti accaduti stamane avrebbero anch’essi bisogno di una veloce cronaca, mi sono imposta di non scrivere una parola di più senza almeno cercare di ricostruire una parte di quei giorni in cui l’amore sconfinato per Mystique mi portò sull’orlo del baratro.

3c9925039bfd157b6c671f9447aa5693.jpgQuesto baratro aveva un nome e un cognome: Claven Albatros, Mistress inflessibile,  padrona di Cressida (che aveva conquistato Mystique all’asta), era additata da certe persone come bad news. Certe persone? Tanto vale che dica il nome: si trattava di Moss Hastings, che quando ci si mette sa essere anche lei piuttosto dura ma che nei confronti di Mystique aveva sviluppato un certo senso di protezione. Era da Moss che Mystique avrebbe dovuto trasferirsi alla fine dei diciotto giorni al termine dei quali scadeva il suo impegno con Cressida. Ed era stata proprio Moss a rivelarmi che, quasi allo scadere del contratto, Mystique l’aveva avvisata che sarebbe invece passata sotto il dominio di quella stessa Claven che mi aveva detto di temere e detestare. Per me la notizia aveva un che di tombale: Cressida aveva tenuto Mystique quasi completamente isolata per oltre due settimane, e Claven aveva fama di saper essere molto più cattiva.

Chissà se Mystique sapeva quanto mi mancava, e quanto questa notizia mi avrebbe preoccupata? Avevamo preso l’abitudine, quando era imbavagliata, di comunicare inviandoci messaggi su notecard, ma l’evoluzione del Restrained Life aveva ormai introdotto la possibilità di togliere ai prigionieri anche questo canale e i messaggi che avevo provato a spedire erano rimasti tutti senza risposta – qualcosa di inquietante, dato che Mystique è una mezza grafomane anche lei e non si era mai fatta pregare per scrivermi lettere lunghe e belle. Qualsiasi IM le inviassi quando era online si scontrava ora contro un muro di gomma: The Resident you messaged is prevented from reading your instant messages at the moment, please try again later. Ma later non cambiava nulla: quando era online, Mystique era altrettanto irraggiungibile di quando era offline. E c’era un particolare strano, che non riuscivo a spiegarmi: Mystique aveva sempre avuto l’abitudine di restare collegata a lungo. Adesso, invece, appariva online e si scollegava dopo pochi minuti. Poi si ricollegava e spariva di nuovo poco dopo. Una cattiva connessione? Una versione del client difettosa che crashava spesso? Chissà.

366ab27ffd9e5be58f66528b14d11da3.jpgFino al giorno in cui, all’improvviso, mi rendo conto che, adesso e anche se non mi risponde, Mystique è al corrente dei miei sforzi per contattarla. Perché il testo nel suo profilo è cambiato. Adesso dice: “Non sto ignorandoti di proposito. Sono chiusa in un armadio con la chat bloccata, gli IM bloccati, inventario e note bloccate, costretta in mouselook”. Sento il sangue che accelera: adesso sa che la sto cercando. E, forse, mi sente. Forse? Trattandosi di Mystique, un forse mi basta e avanza per avviare un lungo monologo. Come qualcuno che parla a ruota libera a un malato terminale, pregando che le sue parole possano bucare il muro del coma profondo e, se non risvegliarlo miracolosamente, almeno portargli un poco di conforto nella solitudine e nel silenzio.

Dannazione”, le dico, “Mi manchi. E sono preoccupata. E odio questa situazione. Mi conforta un poco pensare che forse riesci a leggere gli IM. Ma è un forse. È possibile che io stia parlando nel vuoto di qualche Server della Lindenlab. Guardando dove sei sulla mappa, vedo anche che vicino a te c’è un puntolino verde, e quindi è chiaro che non posso venire a trovarti. Che è quello che altrimenti farei in questo momento. E urlo, urlo nella mia stanza, pensando che “note bloccate” e “inventory bloccato” non significano solo che non puoi spedirmi una notecard…  ma che ti è impedito persino scrivere nuove cose. Non lo sopporto. Non lo sopporto. Non lo SOPPORTO. So che la mia notecard l’hai ricevuta, ma non ho modo di sapere nemmeno se sei riuscita a leggerla. Prego il cielo che non mi capiti mai occasione di fare qualcosa a questa cagna di Cressida. Ma forse, un giorno, vedrò sulla mappa che sei da sola e cercherò di venire a trovarti, e parlare. Mi manchi. Ti amo. Spero che tu sia felice”.

f48a77750a59af2b88dc775253ffc245.jpgPoi, un’ora dopo, l’occasione: il puntolino verde accanto a Mystique si spegne. È sola, e posso teleportarmi vicino a lei senza rischiare di intromettermi in qualcosa di imbarazzante. Attivo il TP e mi ritrovo in una sim che non conosco, completamente sola, ma la mappa mi avverte che – alcune centinaia di metri sopra di me – qualcuno c’è. Decollo in verticale, con l’aiuto di alcuni gadget che per fortuna ho con me, e arrivo a una villetta sospesa nel cielo. Nello spazio nessuno può sentirti urlare, diceva la pubblicità di un celebre film horror, e la casa di Claven, strategicamente piazzata lontana da terra, garantisce che chi vi è rinchiuso dentro non abbia modo di farsi udire dai visitatori occasionali. Il radar mi avverte che la mia amica è proprio qui, e che è abbastanza vicina da sentirmi. Le parlo, quindi: “Mystique… Forse sono pazza ma mi trovo ora a 19 metri da te. Le porte sono tutte chiuse ma tenterò di penetrare nell’edificio sedendomi su qualche oggetto all’interno – mi rendo conto che sei bloccata, ma voglio vederti. Spero che questo non ti metta nei guai. E se ciò accadesse, spero che te li godrai ugualmente. Se ti trovi all’interno di qualche gabbia e pensi di potermi teleportare vicina a te senza far ingabbiare anche me, ti prego di farlo. Sempre che ti sia permesso”. Una pausa. Nessuna risposta. Uso lo zoom per spostare l’inquadratura all’interno dell’edificio sospeso, ma non riesco a trovare Mystique. Ci sono, però, alcuni strumenti bondage dall’aria sinistra e io so che, se mi ci sedessi sopra, potrei riuscire a penetrare all’interno e cercare, con calma, la sua cella. Riprendo al silenzio: “Ok… lo prendo come un “no”… Adesso cerco di sedermi su uno strumento in legno, munito di catene, che vedo all’interno della casa”.

carasamy1.jpgcarasamy2.jpgInvece no. Un movimento inconsulto dello zoom mi sposta l’inquadratura in una stanza diversa da quella dove stavo cercando di entrare. Una stanza con alcune celle grigie, e in cui scorgo per pochi attimi un’immagine agghiacciante. Mystique è dietro le sbarre di una celletta angusta. Sola, nuda – se si eccettuano le pesanti catene che le serrano i gomiti dietro la schiena e il bavaglio di cuoio che le sbarra completamente la parte inferiore del viso. E cammina, cammina disperatamente avanti e indietro, come un lupo impazzito allo zoo. Poi, all’improvviso, si scollega.

Adesso capisco! Altro che connessione ballerina, altro che crash del client! La mia povera amica è chiusa in una di quelle gabbie infernali in grado di monitorare lo stato del prigioniero – e di imporgli una penalità ogni volta che questo cessa di muoversi. Mystique è stata abbandonata online, da sola, costretta a camminare senza tregua da un angolo all’altro della cella, perché altrimenti il timer da cui dipende la riapertura della porta si ferma – oppure, peggio ancora, si allunga inesorabilmente, in modo automatico. Ogni volta che si trova online non ha altra scelta se non premere nevroticamente le frecce della tastiera, prima una e poi l’altra, ininterrottamente. Fino a quando, evidentemente, la mano si stanca e lei deve scollegarsi per evitare punizioni ulteriori.

Sento il sangue che mi va alla testa. Devo entrare in questa casa, a qualsiasi costo, nel caso lei riesca a ricollegarsi. Devo vederla, o almeno farle sapere che sono qui, che sono qui per lei, per confortarla, per aiutarla. Per scaldarla. Con la telecamera trovo nuovamente quello strumento bondage che avevo visto prima, mi ci siedo sopra e sono dentro. E immediatamente sento una voce minacciosa, metallica. “Security orb 3: Target Identified: WinthorpeFoghorn Zinnemann” Target? Ma che diavolo… Non faccio in tempo a girarmi che la voce riprende a parlare: “Security orb 3: Intruder: Capture Bot is Active. Tracking… WinthorpeFoghorn Zinnemann at 122.955132, 123.306770, 549.29486”. Mi alzo di scatto, proprio mentre una specie di bidone semovente si materializza attorno all’oggetto su cui mi ero seduta e lo divora in un momento. Ma non ho modo di fermarmi a riflettere, perché la cosa continua a inseguirmi. Mi sposto da uno strumento bondage a un altro, sempre un passo avanti al Capture Bot, scivolo, vengo catturata – per scoprire però che il Bot si lascia fregare dal mio continuo cambiar posto, e che se non resto ferma posso riuscire a eluderlo prima che si chiuda prendendomi in trappola. E scappo. Mi teletrasporto all’esterno, svolazzo un poco mentre la cosa mi insegue ancora, e finalmente mi fermo, a mezz’aria, ansimante, spaventata ma anche esaltata. Non mi ha presa, NON MI HA PRESA!

Tornerà a collegarsi, Mystique? Ora che so che gli IM li legge, provo a scriverle: ”Ora sei offline… Sono riuscita a intravvederti e ho il cuore che sanguina”. (Second Life: User not online – message will be stored and delivered later). “Sono riuscita a entrare dal piano di sopra sedendomi su non so che attrezzo per il bondage, poi un bot mi ha catturata, seguendomi per tutta la casa. Ho scoperto che posso uscirne se mi siedo su altri attrezzi sadomaso, ma continua a inseguirmi… Sono dovuta scappare”. (User not online – message will be stored and delivered later). “Ora sto cercando disperamente di riuscire a sedermi nella stanza in cui ti trovi. Vedo che sei obbligata a camminare. Quanto si può essere malvagi? Ma è stato bello poterti vedere e, almeno, farti sentire la mia presenza… Continuerò a cercare di entrare con ogni mezzo, legale o meno, che mi verrà in mente”.

1d56301547b1375861ab8c5f158c9b91.jpgMi arriva ancora un messaggio di User not online, ma è l’ultimo. Proprio mentre riesco a mettere lo zoom a fuoco sulla sua gabbia, Mystique si ricollega. E mi parla, come meglio può, dentro al suo bavaglio strettissimo, poi ricorre a una serie di emote truffaldini, usandoli per comunicarmi i suoi pensieri. Che importa, a mali estremi estremi rimedi.

[2008/02/29 9:43]  Mystique Aeon sussurra: memmo mem? (Hello, Win?)
[2008/02/29 9:43]  Win: Ti vedo, mia cara Mystique. Sono seduta sulla tua gabbia!
[2008/02/29 9:44]  Mystique Aeon è triste.
[2008/02/29 9:45]  Win: Sono venuta, Mystique. Cosa ti stanno facendo? Mi senti?
[2008/02/29 9:45]  Mystique Aeon punita.
[2008/02/29 9:45]  Win: Da quanto sei obbligata a camminare in questo modo?
[2008/02/29 9:45]  Mystique Aeon ore.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon troppo tempo.
[2008/02/29 9:46]  Win: Per cosa ti puniscono? Perché ti fanno una cosa simile?
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon troppo duro.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon non ce la fa.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon dimentica.
[2008/02/29 9:46]  Win: Ma è Cressida o quella terribile Claven?
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon claven.
[2008/02/29 9:47]  Win: Maledizione… Speravo che saresti venuta da Moss oggi… Stavo contando i giorni
[2008/02/29 9:47]  Mystique Aeon meglio tu vai via.
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon ti ama.
[2008/02/29 9:48]  Win: Non me ne vado lasciandoti qui
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon devi.
[2008/02/29 9:48]  Win: E se non lo faccio? Mi scollegherò da qui, e sarò qui per te, ogni volta che tornerò a collegarmi
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon claven ti prende.
[2008/02/29 9:50]  Mystique Aeon offline bye.
[2008/02/29 9:50]  Win: Ho bisogno di te… Non ho BISOGNO di averti, ma ho bisogno di sapere che stai bene
[2008/02/29 9:51]  Mystique Aeon lascia claven prenderti.
[2008/02/29 9:51]  Win: Ti amo, cara
[2008/02/29 9:51]  Win: Lo farò
[2008/02/29 9:51]  Mystique Aeon tiene qui con me.
[2008/02/29 9:52]  Win: Non mi importa del resto, lo farò
[2008/02/29 9:52]  Mystique Aeon grazie.
[2008/02/29 9:52]  Win sorride
[2008/02/29 9:52]  Mystique Aeon va offline.
[2008/02/29 9:53]  Win no
[2008/02/29 9:53]  Win: Aspetterò qui ancora un po’
[2008/02/29 9:53]  Mystique Aeon is Offline
[2008/02/29 9:53]  WinthorpeFoghorn Zinnemann saluta

Il mio saluto si perde nel vuoto. Sono di nuovo sola e so che a quest’ora Mystique non tornerà più online. Restare qui, tutto sommato, ha poco senso. Ma se per starle vicino devo lasciare che Claven mi prenda, lo farò.

 

Segue da Mystique all’asta – Continua con Mystique e Claven (2)

Lo so, la storia non è finita, ma per oggi basta. È successo qualcosa, stamattina, qualcosa di urgente da affrontare. Mystique e Claven si concluderà fra un altro paio di post. Il prossimo ha un incidente complesso da raccontare.

Struggling the Collar

Le catene sono cadute per prime da polsi e da caviglie, il collare ha resistito un po’ più a lungo, ma sono di nuovo libera. Piccolo elenco di note, incontri, microavventure vissute in Korea, fra uno struggle e l’altro.

6f3285f066259a17eae5967c827b593e.jpg

JOLT – Del plugin realizzato da Moondog Merlin per lo Steel Collar, ho accennato brevemente nei commenti al post I plugin dei Real Restraints ma non avevo ancora avuto l’occasione di provarlo sulla mia pelle. Ci ha pensato Belias, che ha deciso di fare di me la sua “cagnetta” e conseguentemente (ma nemmeno poi tanto!) di togliermi la possibilità di usare la prima persona. Da quando mi ha messo il collare, mi becco una terribile scarica elettrica ogni volta che pronuncio parole come “Io”, “Me”, “Sono”, “Ho”, “No” – ma anche, nel caso mi trovassi a parlare con anglofoni, “I”, “Am”… e chissà quante altre. Sono costretta a parlare come una scema, a dire cose come “Win è prigioniera” invece che “Sono prigioniera”. E meno male che non le è ancora venuto in mente di umiliarmi del tutto costringendomi a usare quell’orrido gergo da SMS che a volte le rimprovero… bocciandomi i “Perché” e i “Non” e obbligandomi a usare “Perké” e “nn”. Come se non bastasse, confermo che Jolt è in grado di punire con un doloroso fulmine anche qualsiasi tentativo fallito di struggle – e Belias mi ha bloccato i settaggi rendendoli a me inaccessibili, in modo che anche qualora fossi riuscita ad aprire il collare io non potessi in alcun modo disabilitare le punizioni. Jolt, per chi è interessato, si trova in vendita a Stonehaven (primo negozio del terzo corridoio al piano dei Vendor).

f037929aecab5485fa101ee462354105.jpg 64d73a692fbbe1dc7a8e403cb8e39661.jpg 0967c64e4ebb6dd74a8f358b36af1d15.jpg

MOONDOG MERLIN – È la prima amica che mi raggiunge in Korea. Bontà sua, Belias non mi ha bloccato le interazioni nè soprattutto gli IM, così ho scritto a Moondog per chiederle se poteva rimandarmi alcune animazioni previste da Jolt che io, nella fretta di aggiornare i miei Restraints dalla versione 1.13 alla 1.14, avevo perduto. Moon era con me quel fatidico giorno in cui Belias mi rapì la prima volta, e forse è per questo che, mentre cerco di scrollarmi di dosso il suo collare, viene direttamente a trovarmi invece di limitarsi a rimandarmi le animazioni. Senza che io l’abbia chiamata, voglio precisare: adoro essere aiutata quando sono in difficoltà, ma non mi piace chiedere aiuto se non si tratta di un’emergenza. Ci scambiamo qualche idea circa il suo Jolt: l’effetto è suggestivo, ma un avatar senza troppa attenzione per il roleplaying potrebbe anche ignorare le scariche elettriche continuando imperterrito a dire parole vietate o a cercare di liberarsi. Per rendere la punizione più realistica sarebbe interessante se ogni scarica elettrica ti paralizzasse per un tempo sufficiente, magari esponenziale, in modo da farle passar la voglia. Per ora, io mi limito a non rinnovare i tentativi, dopo ogni fulmine, per almeno una sessantina di secondi. Prima di salutarmi, Moon mi trascina un po’ più in là, in modo che io non mi trovi proprio in mezzo al passaggio degli avatar che piovono su questa sim a grappoli, ogni volta che cercano di collegarsi a qualche luogo che al momento non è disponibile. Ora sono di nuovo sola, e libera di lottare contro le mie catene – e di continuare il mio frustrante elettroshock.

be13bbbb9cfdde76c8a782c3b48adadf.jpg d4487e0e86b3d0e4818d31bce650ad50.jpg 94f891a2660b7c97e6e622c8f303150b.jpg

USEME – Povero Useme… Non ci vedevamo da tempo, e qualche giorno fa l’avevo incontrato di nuovo, rubandogli come sempre una discreta sommetta prima di trascinarlo a Pak intimandogli di aggiornare i suoi Restraints alla versione 1.14. Il risultato era stato ambivalente: se ora il Give Keys funzionava, la vecchia Real Key andava rifatta e lui mi aveva detto di non avere il tempo di farlo prima di scollegarsi. Avevo pertanto deciso di tenerlo ben legato fino a quando non avessi avuto tempo di costringerlo a creare e passarmi la sua chiave. Poi Belias ci aveva messo la coda e ora – anche se fuggita da Wicked Dream – indosso un guinzaglio che mi impedisce di teleportarmi. Quando Useme appare online e mi chiede, con rispetto e cautela, se ho il tempo di aiutarlo per la Real Key, mi trovo di fronte a un grave dilemma: non voglio che il mio moneypig mi veda legata e collarata, ma desidero togliermi il pensiero e magari lasciarlo libero fino a quando potrò seriamente occuparmi di lui. Fortunatamente, ricordo di avergli lasciato la benda sugli occhi. Lo teleporto vicino a me con la proibizione di sbirciare e, un pezzo per volta, gli faccio resettare tutte le password sulla Real Key nuova che gli ho ordinato di creare per me. Finita la procedura, mi ritrovo di nuovo sua signora e padrona – e l’ho alleggerito di un altro po’ di L$. Gli restituisco le chiavi, sapendo bene che potrò recuperarle quando lo vorrò, e lo congedo lasciandolo bendato, con un timer di 30 minuti, in modo che non possa vedermi in questa situazione difficile. Un moneypig deve sempre rispetto alla sua Regina, e io devo assicurarmi di non dargli alcuno spiraglio per perderlo.

ae75b4f8d1817b5d102aa39668acd645.jpg 187b1b90d2ead4c8c1e6437cd9380088.jpg f7c1371ada4f895d436ac9d4336e4f55.jpg

VALENTINE VENDETTA – “Ti sto troppo addosso, forse?” mi chiede ogni tanto Valentine, che viene spessissimo a trovarmi quando non mi trovo in zone protette da qualche Orb di sicurezza. La rassicuro: se volessi evitare di farmi trovare sarebbe sufficiente disabilitare la funzione che consente a lei, e a parecchi dei miei contatti, di sapere in ogni istante la mia posizione. Vale mi raggiunge mentre sono alle prese con Useme, ma resta silenziosa, ed è probabile che il moneypig nemmeno si sia reso conto che, durante la procedura di creazione della sua RK, fosse presente una spettatrice. Vale mi racconta spesso le sue avventure – spesso in comune con Costanza Franizzi, un’altra nuova conoscenza che ho incontrato qualche giorno fa a Stonehaven (Costanza l’avevo notata perché vagava silenziosa vicino a noialtre, incerta se avvicinarsi o meno, attenta a quello che ci dicevamo… come se cercasse di non farsi riconoscere come italiana. Un po’ come capita a me e ai miei amici quando sono all’estero: ogni volta che sentiamo parlare italiano, cadiamo nel mutismo più assoluto, sperando che quei turisti non attacchino bottone). Vale mi fa un ennesimo regalo affettuoso: all’improvviso si trasforma in una bambina che mi somiglia tantissimo, e mi chiama “mamma”! Credo sia la cosa più tenera che mi è capitata in mesi di Second Life e sono orgogliosa di sentirmi, anche se per un breve scherzoso istante, madre di questa promettente nuova amica. Ho solo un momento di irrigidimento, visto che indosso ancora pesanti catene – poi mi rendo conto che ci troviamo in una sim per tutti, che la situazione non è equivoca e che non c’è nulla di male a incontrare un avatar baby. Ma sono contenta che Useme non sia più qui con noi.

e8990f71c204eccdeedd1e0ae732dd9f.jpg b75e49882b2e815b8d3f851efce8a57f.jpg 57a11d8bb8679993f6f4a1b5ec55e424.jpg

SERENELLA ABRUZZO – Forse la più cauta dei bane che ho avuto il piacere di gestire (credo che in tutto il suo periodo abbia commesso al massimo una o due violazioni) Serenella è anche la creatrice di un banesuit tutto suo che, mi dice, è per certi versi ancora più perverso di quello di Marine… ma che a differenza di questo non proibisce di avvicinarsi a singole persone. Il suo banishment, raccontato nei dettagli nel suo bel blog Serenella Second Life non è durato molto più del tempo originariamente previsto dalla sentenza, eppure ha richiesto svariate settimane, perché lei aveva modo di collegarsi solo raramente. Il termine è scaduto mentre io, arrivata carponi su un ponte stile Golden Gate, mi dibattevo ancora fra le catene e non potevo raggiungerla. Ho quindi dovuto teleportarla vicino a me per poterle dare il bentornato nel mondo delle persone libere. Non vedo l’ora di avere un po’ di tempo per chiacchierarci un poco – ma non so se sarà facile. Poche ore dopo la sua liberazione, Serenella si era di nuovo sigillata in un banesuit (il suo, stavolta) per un personale supplemento di pena!

66a5d44a4bb4b3861861c1aec1bd257c.jpg MYSTIQUE AEON – Oh, santo cielo. Non vedevo Mystique da due mesi, forse, e quando mi ha mandato un IM all’improvviso ho sentito come una scarica elettrica che il Jolt, al confronto, è nulla. Anche perché ci sono parecchie novità… la mia amica storica, l’avatar più sottomesso che abbia mai incontrato, colei per la quale avrei fatto qualsiasi cosa, per la quale ho desiderato sviluppare i miei istinti dominanti a scapito di quelli naturali… quella per cui sono quasi entrata nel giro di Claven Albatros… ha lasciato Jaron. Ma non solo: si è costruita un castello, ha cominciato a farsi chiamare Baronessa Mystique, ha fatto girare la voce che accetta candidature per schiavi e servi. Mi chiede se sono occupata, rispondo di no ma che ho un guinzaglio e non posso andarla a trovare. Viene lei e dapprima cerca invano di aiutarmi. Poi… beh, poi tanto vale che riporti direttamente una parte del nostro dialogo. Rimuovo per brevità solo le scariche elettriche di Jolt, che tuttavia continua a impormi la terza persona.

Mystique Aeon: potresti metterci molto tempo, ma sei carina incatenata.
Win arrossisce leggermente
Win: Sei bella come sempre, Mystique… come va la tua nuova second life?
Mystique Aeon: bene. vorrei che potessi vedere casa mia. con me vivono un’amica e una schiava – e c’è un sacco di spazio per altri.
Win: Anche Win vorrebbe venirti a trovare… ma prima deve liberarsi dal guinzaglio del collare…
Mystique Aeon: sei capace di liberarti da un collare?
Win: Certo… ci vuole tempo, ma si può fare… Win l’ha fatto una volta, in 14 ore
Mystique Aeon: ho creato uno scettro. vuoi vederlo?
Win: C-certo – scusa le urla di Win, ma il Jolt non le dà tregua

b48ccc406fa45fd4212e21f151c0dc58.jpgf0393be3ed0d30b41ca0813c6db49364.jpg(Mystique impugna lo scettro)

Win: Wow, che bellezza! L’hai creato da zero?
Mystique Aeon: sì.
Win: Win ha saputo creare solo una brutta mela d’oro, un regalo per Belias… a Win ci è voluta un’ora e comunque non ci sarebbe mai riuscita se Marine Kelley non le avesse dato consigli preziosi e uno script.
Win: È in grado di fare cose? Lo scettro?
Mystique Aeon: lo farà quando kirsten mi avrà dato gli script da comando a distanza a cui sta lavorando. me li aveva già dati ieri, ma li ho smarriti.
Win sente un piccolo brivido scenderle lungo la spina dorsale
Mystique Aeon: fai bene ad aver paura. la cosa che kirsten sta preparando è pura malvagità.
Win: Lo sai che Win ha paura di te… e che allo stesso tempo è cotta
Mystique Aeon: bene.
Win assentisce: “Ho ripensato spesso a un sogno su di me che mi avevi raccontato tanto tempo fa… e che ha continuato a ossessionarmi”
Mystique Aeon: ricordo il sogno, tu coperta di lattice bianco, incatenata a un letto.
You: …sì…

Ci salutiamo un attimo dopo percché io devo scollegarmi. Per fortuna. Ma è tempo che riprenda a raccontare la mia storia con Mystique, interrotta da troppo tempo. Ancora qualche giorno di pazienza.

e4b19c31efc460f28700c9b501f2575e.jpg 74f14246cd59ecc06a5786d21f9d2417.jpg dddf64e55afa59f6dd98042b2975f21f.jpg

MOSS HASTINGS – Ricollegandomi più tardi, mi ritrovo al punto di partenza perché il ponte si trova in una sim adiacente che, al momento, non è disponibile. Non ho mai viaggiato tanto come da quando ho il guinzaglio al collo, perbacco. Mentre sto chiacchierando con Bunny, Moss viene a trovarmi e riesce a inventarsi un modo per spostarmi da questa zona, per tutti, a Snark, dove almeno non rischio di essere redarguita dai Linden per comportamento troppo maturo in una sim per tutti. Non capisco io stessa come diavolo faccia, ma la frequentazione di Chriss ha fatto di Moss una specie di vice-diavolo degli script. La procedura, comunque, è lunga e coinvolge anche il prodigioso Curfew nel frattempo, passa a dare un saluto anche Erikah Jameson, che ancora non avevo incontrato in-world, e che ha spostato il suo blog da Virgilio a Blogspot (metto entrambi i link perché vedo che non ha spostato il testo del primo sul secondo).

d80f7492995edf8523219563399cdd3c.jpg CERDITA PIEK – Non ci si vedeva dal nostro reciproco rapimento, sembra tantissimo tempo fa. Ci si incontra per caso in vetta alla torre di Psi a Snark, mentre tiro gli ultimi colpi al collare. Da brava spagnola, Cerdita indossa una maglia della sua squadra di calcio, e un tag che esulta per la vittoria agli Europei di Calcio. Poi, chiacchierando, scopro che in realtà gliene frega tanto quanto a me, che non ho visto per intero nemmeno una delle partite dell’Italia. Cerdita compie mercoledì il suo primo anno di Second Life e mi invita fin d’ora a una grande festa al patio di Stonehaven. Mi sono persa tutte le sue feste precedenti, organizzate a ogni suo complimese, perché ero sempre legata da qualche parte. Stavolta mi sento di promettere che ce la farò.

c29d81428dc852e518a28116ce459f56.jpg COSTANZA FRANIZZI – L’ultimo incontro della giornata, mi si avvicina quando ormai sono libera dal collare. Mi trovo a Zhora e, addirittura, mi sento così forte da incontrarmi con Belias, per un abbraccio intenso – lei ormai sa che non è questione di collari, e può permettersi di non legarmi ogni volta che ci incontriamo. Costanza compare assieme a Valentine, e ha un dubbio sulla Real Key, che sembra funzionare male. Belias e io cerchiamo di indurla a darne una copia anche a noi, ma Costanza, per motivi che mi sfuggono esita – possibile che non siamo riuscite a conquistarci la sua fiducia? A mali estremi, estremi rimedi – con un trucchetto che già aveva funzionato bene con Tine Rhode, riesco a sopraffarla e a legarla per bene, mani, piedi e bavaglio. Ma per stavolta la mia idea è solo di farla esercitarsi un poco nella fuga: le fisso un po’ di guinzagli addosso, l’assicuro a un palo piantato nel terreno, e resto a farle compagnia mentre si dimena, insieme a Valentina, a Erikah, a visitatori occasionali. Noto che Costanza di lezioni non ha già davvero più bisogno: si batte contro le manette con la sicurezza di una Bondage Expert e usa gli emote in modo magistrale. Alla fine, mi allontano: la fuga dai legami dà troppa soddisfazione in più quando la si conclude in assenza di chi ti ha catturata.

3cca3f2c890f55de5fd9af426a235028.jpg e347f67f9e6421481f912cf469a0e8a7.jpg 154f5bc237da5795514d71025bdae794.jpg

BELIAS RUBBLE – Ehm. Non qui. Non oggi. Mi vergogno troppo. Ci vuole un altro post. Ma… mmm, posso anticipare qualcosa dicendo che, anche questa volta, rischio di perdermi la festa di Cerdita.

(Prossimamente: Sconfitta finale)

Doctor WinKyll and Mistress Hyde

Da qualche settimana, il tempo a mia disposizione per vivere la mia Seconda Vita si è ridotto di molto. Provo a riassumere un po’ delle pochissime puntate mancanti, come accade in quei film al termine dei quali una serie di cartelli neri aggiornano il pubblico su quello che è successo dopo le vicende narrate fino a quel punto.

ea08e0921cc2fa33bd963db4c0bfd4e2.jpg

La mia attività di Bane Operator, sospesa forzosamente nelle due settimane in balia di Belias, ha ripreso a pieno regime, e ho avuto modo di nuovo di monitorare i miei bane a distanza, utilizzando il telecomando, e facendoli sentire, qualche volta, un po’ meno soli, sia pur con i messaggi gelidi e professionali che il mio ruolo di Operatrice esige. A Zhora, davanti alla sede della Kelley Technologies Inc., ho incontrato e avuto modo di chiacchierare un poco con Moss, che mi ha raccontato orgogliosa di come uno dei suoi bane abbia, a quanto pare, provato in prima persona il fenomeno della nascita del favoleggiato Eudeamon. Noi Operatori siamo istruiti a non credere a questa improbabile leggenda, eppure l’evidenza raccolta da Moss fa sospettare che possa esserci qualcosa di vero nelle voci che circolano fra chi frequenta la Kelley Tech. A chi è in grado di capire l’inglese suggerisco di visitare l’ottimo blog di C-6128, che racconta con dovizia di particolari la sua straordinaria esperienza.

c331f34758547a117331e2ea3859e00c.jpg A proposito di Eudeamon, invece, ho una mezza notiziona per chi ancora non ha provveduto a scaricarselo e leggerselo, e per chi non sa l’inglese: un piccolo editore italiano, su mia segnalazione (!!!) ha mostrato interesse per il romanzo di Erika nonostante questo sia disponibile da molto tempo (in inglese) per il libero download sul sito dell’autrice. Al momento siamo in fase di trattativa per i diritti ma se tutto andasse come si spera non è da escludere che prossimamente Eudeamon esca in libreria in una traduzione italiana. Se accadesse, il nostro sarebbe il primo paese al mondo a rendersi conto del valore di questa storia e a darle una vera chance editoriale. Se ci saranno novità, se ne parlerà prima di tutto su queste pagine.

Nel frattempo ho avuto modo di liberare, dopo taaanto tempo, Wutomoto Yoshikawa, che si è fatta qualcosa come cinque settimane di banishment e la cui sentenza (più che raddoppiata in seguito alle sue violazioni) si era finalmente conclusa. La maggior parte dei miei bane hanno concluso il banishment quando io non ero online, e non era stato dunque possibile mettere in scena il loro ritorno alla vita civile con un minimo di roleplay. Con Wuto, questo è finalmente accaduto e ho avuto il piacere di confortarla dopo tanta solitudine forzata, dandole il bentornato nel mondo con una rosa rossa. Wuto ha cominciato a parlare senza sosta, quasi incredula di riscoprire il piacere del contatto umano e del dialogo… e fra le altre cose mi ha rivelato qualcosa che può far capire a un osservatore esterno quanto possa essere dura la vita del bane. L’occasione è stata una mia domanda: volevo capire come mai, dopo aver osservato nei primi giorni un comportamento impeccabile, Wuto avesse cominciato a commettere alcune evitabilissime infrazioni alle rigide regole imposte dal Custodian, allungando di conseguenza il proprio supplizio:

[2008/06/03 4:11]  Win: All’inizio andavi benissimo… poi è successo qualcosa
[2008/06/03 4:12]  Wutomoto Yoshikawa: È che, a volte, non so, senti che stai perdendo contatto, è come se avessi bisogno di fare qualcosa di sbagliato, solo per sapere che sei ancora viva

Proprio così. Le parole di Wutomoto mi hanno ricordato sensazioni che avevo dimenticato di aver provato nei miei giorni di banishment – nei quali, tuttavia, io avevo la posizione privilegiata di non ricevere estensioni di pena per le violazioni, dato che si trattava solamente di un test. Eppure capitava anche a me, dopo ore passate a vagare nel silenzio e nella solitudine, di provare il bisogno di urlare, metaforicamente, la mia disperazione. E di voler violare consapevolmente le regole perché almeno il Custodian si facesse vivo, con quelle sue frasi automatiche e fredde, con le sue punizioni implacabili, che tuttavia davano l’illusoria sensazione che ci fosse qualcuno che mi guardava, che si curava di me, sia pure con la cattiveria involontaria di un’intelligenza artificiale.

3aaa9554c0d74d43fe08e0d20023898d.jpg Pur essendo un’appassionata lettrice del romanzo di Evil Dolly, la povera Wutomoto mi ha confessato: “Non mi sarei mai immaginata che potesse essere un’esperienza così intensa… ad esempio, quando ho provato per la prima volta a usare la cam… e mi sono beccata una violazione per aver spiato – per aver spiato, tu pensa – non ci potevo credere.  La sensazione era così reale… di essere osservata”. In effetti, la proibizione di usare la telecamera per spostare il proprio punto di vista è una delle restrizioni più terrificanti fra quelle imposte dal Custodian perché, come dice Wutomoto, “la cam la puoi usare… ma ti è proibito farlo”.

Ad abbracciare Wutomoto sono arrivate via via altre persone – alla fine, l’area aperta al pubblico della Kelley Technologies si trasforma spesso in un luogo di incontri, dove gli Operatori hanno modo di chiacchierare e scambiarsi opinioni ed eseperienze, magari aspettando un bane che ha bisogno di conforto o manutenzione. L’ho lasciata con Boy Lane e Kara Pogelmann (una delle mie prime vittime, e recidiva: completato il suo primo periodo di banishment, se n’è fatta un altro mentre io ero in mano di Belias, e sta meditando di partire con il terzo, con l’intenzione di rimanerci un bel po’, stavolta!) e sono andata a farmi un giretto.

E mi sono accorta di una cosa: che il senso di libertà che provavo dopo tanto tempo passato inchiodata su quella croce nel prato di Villa BDSM si accompagnava a uno stimolo nuovo o quasi – un desiderio che avevo provato in passato ma mai con tanto impellente senso di necessità… il desiderio di mettermi in caccia… di sorprendere qualcuno che non se lo aspettasse e impadronirmene… di dominarlo. Essere un Bane Operator implica, inevitabilmente, l’assunzione di un ruolo dominante: ma è un lavoro, un’attività per la quale la Kelley Tech prescrive rigidi parametri di comportamento – senza contare che, roleplay a parte, chi viene sottoposto al banishment lo fa, in effetti, per libera scelta. Invece io volevo l’emozione del rapimento, della sopraffazione, della cattura – ma stavolta dall’altro lato della barricata.

L’ho capito all’improvviso quando Forrest mi ha chiesto una mano per avviare una scena con una sua amica, tale Cheyenne. Senza esitazione, mi sono presentata nel luogo dove si trovavano entrambe, impegnate in una conversazione, e ho fatto amicizia con aria innocente. Poi ho narcotizzato Cheyenne con un trucco e, con l’aiuto di Forrest, l’ho imbavagliata, legata e portata in un luogo sicuro. L’intenzione era di lasciarla nelle mani della mia amica e invece, dopo un po’, ho scoperto quasi all’improvviso che le corde che Forrest indossava erano una tentazione troppo forte. Ho legato anche lei, quindi, e ho sistemato entrambe in una gabbia a Snark, organizzando le cose in modo che ognuna delle due avesse un qualche controllo sull’altra – così che la prima che fosse riuscita a liberarsi avrebbe potuto fare dell’altra quello che voleva. Poi, mi sono scollegata.

0b0642556fdbf965b98aff2a4dcfb2b9.jpg Quando sono tornata online, Forrest e Cheyenne erano sparite entrambe, e la sala sotterranea dove le avevo lasciata era chiusa con un timer che mi costringeva a indugiare lì per qualche minuto… mentre sono lì che aspetto, ad aprire la porta capita una tipa che non ho mai incontrato prima e il cui profilo, in cui si presenta come una escort professionista, non dà l’idea che sia lì per cercare compagni di gioco. Ci scambiamo due convenevoli, poi mi accorgo che le sue manette sono chiuse, così mi offro di vedere se c’è modo di liberarla… scoprendo che per qualche motivo le sue chiavi sono disponibili. E lì, beh, qualcosa succede dentro di me, qualcosa che non mi aspetto. Comincio a ridere, poi chiudo le manette sui polsi della nuova arrivata, parlandole con dolcezza: “Strano che non riuscissi a vedere le tue chiavi, Catherine: avresti potuto prenderle con un click… E ora è troppo tardi, perché adesso sei mia prigioniera”.  In un attimo, le tolgo la possibilità di interagire e lei sbianca all’improvviso: “Oh mio Dio, non posso più toccare nulla”, fa in tempo a mormorare, poi io le avvicino delicatamente un bavaglio alla bocca, stringendole la cinghia sulla nuca, e mettendoci un piccolo lucchetto.

“Adesso vediamo fino a che punto sei nei guai, cara”, le sussurro con un sorriso mentre le spedisco in IM il comando “@version” di cui parlavo nel post precedente. Leggo la risposta, sogghigno e la ripeto ad alta voce, perché Catherine capisca cosa ho appena scoperto: “[2:51] RestrainedLife viewer v1.11.2 (SL 1.19.1.4)”, faccio alla mia prigioniera: “Eh, sì, direi che ci sei dentro fino al collo”. “C-cosa hai visto”, bofonchia Catherine dietro al bavaglio, ma sa bene la risposta: la sua versione del Restrained Life Viewer è la più aggiornata… e mi offre un controllo pressoché totale su di lei, incluso il potere di farle indossare di forza una serie di cose che al momento non ha indosso. Prima che faccia in tempo a scappare via, le metto il guinzaglio, poi comincio a frugare nel suo inventario per scoprire cosa posso farle mettere addosso. “ogoh evewyhing if tightening” (oddio, tutto si sta stringendo), biascica lei. “È solo l’inizio, mia cara”, rispondo: “Hai un po’ di roba nuova che ho voglia di provare”.

80a3412ecead20e4d080bc6c6c95687f.jpg5a706d235c4da07492daa07a8f6c585a.jpg Sto per iniziare a esplorare la cartella condivisa che contiene ciò che posso costringerla a mettere, quando la tipa scrive qualcosa che mi irrita, cercando di usare i cosiddetti emote (ossia le frasi che iniziano con “/me ” per esprimere qualcosa di diverso da un’azione: [2008/06/05 2:55]  Catherine Rodgers si chiede se… Mi irrigidisco subito – detesto gli emote truffaldini e se posso ammettere che si scriva “Catherine fa questo o quello” non accetto espressioni come “Catherine pensa che…” Non sono una telepate. Non apro bocca,  ma le sistemo alcune pesanti catene sulle caviglie e le chiudo con un lucchetto, prima di guardarla severamente: “Vedo che hai la tendenza a usare gli emote per esprimere i tuoi pensieri. Questo non è accettabile. Da ora in avanti aggiungerò 30 minuti al timer del tuo bavaglio tutte le volte che ti beccherò a esprimere con un emote qualcosa che non possa venir espresso con i gesti che le manette ti consentono”.

Catherine Rodgers annuisce, in silenzio. Comincia a rendersi conto del casino in cui si è cacciata, e il bello deve ancora venire. All’improvviso, accanto a me si materializza Moss (una vera professionista quando si tratta di insegnare alla gente ad aver cura delle proprie chiavi), proprio mentre sto concludendo il discorsetto alla mia preda: ” Come bonus di benvenuto, per ora ti metto un timer di un’ora”. Lei sussulta e sbaglia di nuovo, usando un emote per aggirare le restrizioni: [2008/06/05 2:59]  Catherine Rodgers OMG! Please! “Tsk tsk tsk… hai imbrogliato di nuovo, Cate!”, le dico aggiungendo mezz’ora di timer al bavaglio, e lei risponde umilmente: “im fuft *blonhe* lahy zinnemann” (sono solo *bionda*, Lady Z.). Le sorrido dolcemente: “Quando avrò finito con te, Catherine, ti comporterai come se fossi nera come un corvo”. Moss non la incoraggia: “Catherine, mi si dice che Win sia diventata molto rigida, di recente”, e io confermo: “Moss… Belias mi ha tenuta prigioniera così a lungo che ho accumulato un po’ di aggressività”.

Ed è proprio così: la dottoressa WinKyll sembra sparita e Mistress Hyde ha ora il pieno controllo del mio animo e dei miei desideri. Moss ha la cortesia di invitarmi a usare a mio piacimento il dungeon che condivide con Chriss, e che è attrezzato con una serie di script diabolici che consentono di rendere la fuga davvero impossibile. E io non me lo faccio dire due volte: non sto a entrare nei dettagli ma la povera Catherine si ritrova ben presto completamente bloccata. Senza inventory, senza la possibilita’ di mandare IM, di teleportarsi, di muoversi… e perfino impossibilitata a tentare la fuga coi metodi tradizionali, degli struggle contro le manette. Chiusa in una stanzetta insonorizzata, non ha modo nemmeno di far sentire i suoni inarticolati che sfuggono dal suo bavaglio, strettamente chiuso sulla bocca.

Saluto Moss, saluto Catherine, perché adesso ho da fare in RL. So che la mia prigioniera vive negli Stati Uniti e che a quest’ora è molto tardi per lei. La invito ad andare a dormire, perché ho intenzione di tenerla prigioniera per un bel po’ e sicuramente sarò nei paraggi per molte ore. Lei sussulta, balbetta, mi ringrazia, trema, si divincola debolmente, rinuncia e si affloscia sulla sua branda. Sconfitta. Mia.

bef804ec62dc3f92c6af5c53b3a99f0a.jpg Io mi scollego e vivo la mia giornata in RL. Molte ore dopo torno online per un momento, convinta che lei non sia collegata. Invece c’è.

“Cosa diavolo ci fai ancora online?”, le chiedo. “Non sono ormai le sei o le sette di mattina, per te?”. Mi risponde subito, e se potessi udire la sua voce so che sarebbe ansimante: “Sì, Miss Win, lo sono… ma sono rimasta sveglia tutta la notte. Ogni volta che andavo a letto, dopo pochi minuti tornavo a collegarmi. Non mi è mai successo nulla di più eccitante. È stato il mio primo rapimento“.

Le sorrido con tenerezza prima di assicurarmi che si scolleghi, finalmente, prima di staccare anche io. Mi torna in mente quello che mi è accaduto tanto tempo fa, con Bunny: la prima a rapirmi, la prima a farmi provare la sindrome di Stoccolma, l’avatar a cui sono rimasta in qualche modo più affezionata.

Penso che anche Catherine adesso avrà una sua Bunny da ricordare per sempre.
E si chiamerà Win.

(Prossimamente: Tutti i segreti del Restrained Life Viewer)

Cose da non fare durante il roleplaying

Il vantaggio del Curfew è che il suo effetto restrittivo è limitabile a ben determinate finestre temporali. Il che, soprattutto quando a utilizzarlo è un’amica come Moss, può lasciare spazio a qualche avventura estemporanea. Anche se persino fra amiche non sempre ci si intende sulle modalità di un buon roleplaying.

d7ea072f1a25442409bc640bc904d2ae.jpg

Per qualche motivo, quando mi capita di giocare con Cerdita finisce sempre che commetto qualche sciocchezza. Prendiamo quest’ultima volta – dato che attualmente il Curfew mi costringe nel faro per periodi di non oltre mezz’ora, sono andata a perdere tempo in chiacchiere al patio di Stonehaven, dove si va a cercare guai quando non si ha in mente di preciso che cosa fare. Lì ho incontrato la simpaticissima spagnola che, dopo qualche minuto, ha cominciato a interessarsi dei miei polsi. Credevo volesse osservare il Curfew, e invece Cerdita aveva deciso che fosse arrivato il momento della vendetta per lo scherzetto del banesuit che le avevo fatto qualche giorno fa, e mi ha velocemente ammanettata, iniziando a profferire oscure minacce sul mio futuro prossimo.

Se non che, certo fidandosi troppo della mia inesperienza (o forse immaginando che il mio modo di giocare sia più simile al suo), lì per lì Cerdita non ha pensato a bloccarmi i clic – lasciandomi pertanto in grado di pasticciare un poco con le sue manette che, come quasi sempre, avevano le chiavi a disposizione di tutti. Come misura precauzionale, le ho piazzato un autolock programmato per scattare mezz’ora dopo, sia sui polsi che sulle caviglie… e poi me ne sono dimenticata, convinta che avrei fatto in tempo a rinviare la cosa più tardi.

41fed1c3e9274a8666914e3cccb43cec.jpga9b1b8b07d22e6f57be99671cb63de18.jpgInvece, fra chiacchiere e visite di altri personaggi, la mia cattura da parte di Cerdita si è estesa oltre il tempo che avevo previsto e la trappola è scattata dopo che la mia amica aveva rimediato alla sua disattenzione e mi aveva bloccato le interazioni. Risultato: a due passi dal patio di Stonehaven siamo rimaste io, legata da Cerdita che aveva in pugno le mie chiavi e non poteva rendermele in quanto bloccata… e Cerdita legata a sua volta da me, e impossibilitata a liberarsi per lo stesso motivo. Sono bastati pochi istanti perché intervenisse Moss (che possiede la mia Real Key ma non intende usarla per bazzecole del genere) e cominciasse a fare dell’ironia sul fatto che due Bondage Experts – una delle quali addirittura Champion – si trovassero legate a vicenda e non si dessero da fare per liberarsi.

Cerdita si è un poco indispettita per il tiro che le ho giocato: per lei il bondage è soprattutto una occasione di roleplaying e quello che più le piace è condurre una scena dall’inizio alla fine. Un autolock programmato dalla sua vittima, per lei, è solo marginalmente meno grave di un imbroglio perché ritiene (non del tutto a torto) che una ragazza ammanettata non dovrebbe aver più modo di reagire contro chi l’ha fatta prigioniera… Io invece confesso che qualche volta trovo che il dover recitare lo sgomento nel sentirmi catturata da qualcuno che in realtà conosco molto bene finisca per rendere il gioco di ruolo tutto sommato rassicurante – e quindi che il mio piccolo trucco sia stato utile a creare una variazione interessante a uno scenario che avevo l’impressione di poter anticipare con una certa esattezza. Anche se devo ammettere che l’ultima volta che Cerdita mi aveva catturata mi aveva sistemata piuttosto bene, molto al di là di quella che si sarebbe potuta considerare l’ennesima schermaglia fra vecchie amiche. Forse, questo mio sabotare il gioco di ruolo più tradizionale finirà per spingere la mia amica a incattivirsi un poco, producendo risultati che alla lunga possono rivelarsi interessanti.

2caf57c695cb52c695890a75fccfe381.jpgIntanto, la presenza di Moss come terza parte e giudice della contesa ha, semplicemente, reso il gioco diverso dal precedente: io avevo lasciato le chiavi di Cerdita sulle manette, e Moss è stata in grado di impadronirsene creando un piccolo trenino nel quale lei teneva al guinzaglio Cerdita che teneva al guinzaglio me… e spingendoci a una sorta di gara alla fuga in cui la prima fra noi due che fosse riuscita a liberarsi avrebbe potuto prendere il controllo sull’altra. Peccato solo che poi io abbia dovuto scollegarmi per un impegno nella vita reale: quando sono tornata online, Cerdita era ormai libera dal timer che le avevo appioppato e aveva autorizzato Moss a liberarmi con la Real Key con la promessa che il nostro duello fra membri emeriti del Bondage Team riprenderà alla prima occasione favorevole. Sarà il caso che per allora sia io a prendere l’iniziativa… perché ho l’impressione che la mia amica stavolta abbia intenzioni particolarmente bellicose. Credo sia solo questione di tempo prima che una delle due tenti di prendere il controllo sull’altra per una detenzione un po’ più seria di quanto provato finora.

(Prossimamente: Bunny e la sindrome di Stoccolma)

Coprifuoco

Come assicurarsi che qualcuno si trovi in un certo posto a una certa ora anche quando tu non sei online per obbligarlo? Con il “Curfew”, un’invenzione diabolica di Chriss Rosca e di Moss Hastings

c15dc9dbd57bea5b88090fb643893860.jpg

Il giorno dopo il mio ultimo incontro con Useme è stato particolarmente intenso, ma non sono ancora pronta per raccontarlo – ci sono una marea di premesse da fare, e tante cose da dire su due care amiche… Bunny, che è ricomparsa alla ribalta dopo tanto tempo che ci si incontrava solo fugacemente e occasionalmente, e Mystique, di cui non mi stanco quasi mai di parlare in-world ma che qui ho finora citato solo di sfuggita. Nell’attesa di riordinare le idee, qualche nota veloce su un nuovo prodotto che solo da ieri sto finalmente provando a usare, superando l’esitazione dovuta al fatto che ci tenevo a lasciare che fosse la mia Samy80 a giocarci per prima. Ieri, tuttavia, Moss mi ha offerto per l’ennesima volta di occuparsene lei e io alla fine ho ceduto – anche per gratitudine dato che, per premiare qualche mio consiglio molto marginale quando il prodotto era ancora in fase di test, me ne è stato donato un esemplare.

5cd11a0b0f9733887a4a697ada951c1e.jpg3d77d4dcfe4ed1b6bcd9292dd2b9d5c2.jpg53326776cad1055cb14784dbd99269db.jpg7452df28d007a0e8ab4e65961bbda1cb.jpg L’idea del Curfew nasce dall’esigenza di evitare che qualcuno a cui tieni se ne vada in giro a cercare guai nelle ore in cui tu ti trovi offline, rischiando magari di venire rapita dal primo che passa e trascinata in qualche luogo dove tu non sei in grado di recuperarla. Oppure anche solo per accordare alla tua prigioniera qualche ora di libera uscita dalla cella dove hai deciso di custodirla, con la certezza che, allo scadere del tempo, sarà costretta a tornare a casa… L’aspetto è quello di un comune orologio da polso che però, una volta indossato, consente a chi ne detiene le chiavi di stabilire le coordinate precise di un luogo e la finestra temporale desiderata, fissando poi una serie di punizioni molto restrittive se, al momento stabilito, la persona che lo indossa non provvede a farsi trovare nel luogo giusto.

Il luogo (“home“) può essere indicato determinando una maggiore o minore tolleranza: nella versione più generosa, chi porta il Curfew può essere costretto a restare all’interno di una SIM ma essere libera di scorrazzarvi a piacimento pur di non lasciarne i confini… ma è possibile stabilire un range di 100, 50, 10 metri dal punto stabilito… e anche decidere che l’unica posizione accettabile è esattamente quella stabilita (ad esempio, la branda di una cella, una gabbia o anche qualche luogo più imbarazzante)… Quando mancano cinque minuti all’ora dell’appuntamento, il Curfew comincia a mandare un avvertimento ogni minuto e, se non si rispetta il coprifuoco teletrasportandosi  alla home, cominciano a scattare le punizioni – che possono consistere in ogni possibile combinazione fra cecità, paralisi, mutismo, sordità… e le consuete inibizioni di funzioni fondamentali come gli IM, l’apertura dell’Inventory, l’interazione (mediante click) con l’ambiente e via discorrendo…

Tutte queste piacevolezze sono anche disponibili come restrizioni di base: il Curfew garantisce un controllo pressoché totale della persona che lo indossa e sta alla discrezione di chi ne ha le chiavi di stabilire quali siano le restrizioni di base e quali quelle utilizzate come punizione per chi non ne rispetta i comandi. Non lo dico perché Chriss e Moss sono delle amiche: sono convinta che si tratti di un prodotto eccellente e di fatto il dono da parte delle creatrici mi è arrivato, letteralmente, pochi minuti prima che andassi a comprarmene una copia io… Conto di farne comprare una copia a Useme la prima volta che gli metto le grinfie addosso, in modo da stare tranquilla che non vada a farsi derubare da qualche sfruttatrice di moneypig, e che continui a dare i suoi soldi (e il suo tempo, perché devo confessare che comincio a divertirmici sul serio) soltanto a me. Il curfew è disponibile in uno dei vendors di Stonehaven, oppure ancora meglio al negozio che Chriss ha in Pak, vicinissimo a quello di Marine.

1c97c07757fe724b1bdb5a7e8cc80a35.jpg Nel mio caso, Moss che è un’amica si è abbastanza contenuta, e mi ha fissato come “home” una bella torre di guardia sul mare che da qualche tempo sorge a Snark, la terra della misteriosissima Psi Merlin… La scelta è caduta su questo luogo soprattutto perché si trova abbastanza vicino alla gabbia dove Jaron Bailey tiene, in questi giorni, Mystique Aeon, da poco cacciata con ignominia dalla casa di Claven, come sai bene se hai letto il post Nuovi amici qualche giorno fa. Ma quella di me e Mystique è una storia lunga e complessa, e ne parlerò un’altra volta. Nel frattempo, se vuoi venirmi a trovare, considera che – seppure nelle le ore libere posso gironzolare abbastanza liberamente (con le comprensibili limitazioni di non poter toccare nulla: quindi non posso ad esempio aprire porte o usare teletrasporti fisici) – in linea di massima mi trovi nella torre, ad aspettare che il coprifuoco scada di nuovo consentendomi di andarmene. Quella che si vede nella sequenza di foto che si vede qui accanto rischia di essere la mia casa per un po’ di tempo – e mentirei se dicessi che la cosa mi dispiace.

(Prossimamente: Cose da non fare durante il roleplaying)