[Lezioni di RLV] Il plugin Autolock

Prendete fiato. Dopo una luuunga pausa, riprendono le lezioni sui Real Restraints, con la traduzione del post di Marine Kelley su come funziona il plugin Autolock. A integrazione delle scarse immagini che Marine aveva messo sul suo post originale, una serie di foto appositamente scattate per voi da Nightwish Sveiss e dalla mia Lella Demonia… e qualcosina dal mio personale album di famiglia.

lellanightletto.jpg

Salve a tutti, stiamo per immergerci in un altro dei plugin più completi e versatili nella serie Real Restraint: il plugin Autolock. Fa parte, fra l’altro, della dotazione standard, per cui lo si trova in ogni restraint.

Dovreste ormai sapere già tutto sulle chiavi normali, le RealKey (spero), i timer di rilascio, i timer lunghi, i timer RL ecc ecc… eh sì, cominciano a essere un bel po’ di concetti da imparare. L’Autolock usa tutti questi concetti e altri ancora, per cui è roba complessa. Ben poche persone sanno afferrarne tutte le sottigliezze, per cui non vergognatevi se riuscite a dominarne solo il 25% delle possibilità. Abbiate pazienza, questa sarà una lezione molto lunga.

Immagine 1.jpgL’obiettivo principale del plugin Autolock è molto semplice: la vostra vittima è libera di andarsene a spasso, libera, e voi volete che all’improvviso i suoi restraint la blocchino come si deve, in modo automatico, preferibilmente nel momento peggiore, quando voi non ci siete. Il plugin Autolock è un modo per programmare il restraint in anticipo e far partire un conto alla rovescia, trasformando la vostra vittima in una specie di “bomba umana”. Quantomeno, sarà così per lei!

Il modo migliore di spiegare il funzionamento è di compararlo al timer di rilascio: con il timer di rilascio, il tempo trascorso dal momento in cui il restraint è stato chiuso a chiave ne determina l’apertura dopo la scadenza. L’Autolock, invece, conta il tempo che deve trascorre prima dello scatto della serratura, e quando arriva a zero fa succedere ogni tipo di cosa. Spesso dirò cose tipo “quando scatta l’autolock“, il che, semplicemente, significa “una volta che il conto alla rovescia è finito e il plugin Autolock esegue quello che è stato programmato per fare”.

Fatta questa premessa… beh, diamo un’occhiata al menu dell’Autolock. Clicco sulle mie manette e vado a Plugins > Autolock:

Autolock page 1.jpg

Se premo “More….” ottengo una seconda pagina:

Autolock page 2.jpg

(È meglio mostrare entrambe le pagine adesso, perché sono complementari)

Whoa. Da dove cominciare? Queste due pagine mostrano un sacco di informazioni per cui abbiate pazienza mentre ve le illustro. Cominciamo dal testo sui menu, prima di passare ai pulsanti. A proposito, entrambi i menu mostrano esattamente lo stesso testo.

Immagine 2.jpgImmagine 3.jpg Questi menu mostrano la “next pose” (in altre parole in quale posizione sarà legata la vittima se l’autolock delle manette dovesse scattare) e chi sarà ad avere la chiave al momento dello scatto. Ad esempio, “2 Hnd back by Marine Kelley” significa “queste manette si chiuderanno da sole nella posizione 2 Hnd back se l’autolock scatta, e quando questo accadrà sarà Marine Kelley ad avere la chiave”. Si potrebbe anche decidere che le chiavi restino a disposizione sulle manette stesse, nel qual caso il menu direbbe “keys avail.” (chiavi disponibili). Questa posizione dipende dalle pose incluse nelle manette – ce ne sono di diverse sulle cinture, le corde eccetera. Oh, e a proposito delle corde shibari, lì l’Autolock si chiama “Autotie” perché alcuni termini sono diversi, e le corde non hanno chiavi, ma il principio e i pulsanti sono gli stessi. Lo preciso solo per evitarvi confusioni.

Il menu mostra poi, dopo “Lock in”, il tempo da aspettare prima che l’autolock scatti. Specifica anche se questo tempo viene calcolato solo quando la futura prigioniera è online (“(SL)”), oppure anche quando è offline (“(RL)”), e se il timer è attivo o se sta in pausa. Oh, e nel caso che il plugin Long Time sia stato settato in modo da nascondere i timer, allora anche “Lock in” non li mostra.

lellanightorre.jpg

La riga seguente mostra il timer che sarà attivato sulle manette una volta che l’autolock è scattato. Ancora una volta, se il plugin Long Time è stato settato per nascondere i timer, anche questa riga sarà nascosta.

Infine, nel caso di restraint per le braccia, esistono dei settaggi “Block” e “Mouselook” (non hanno senso su altri tipi di restraint, e potete ignorarli). Questi settaggi possono essere regolati su “Yes”, “No” o “Default”. Io raccommando di lasciarli su Default: questo significa che a seconda della posizione che avete scelto, la prigioniera sarà bloccata/costretta in mouselook oppure no, e l’Autolock non andrà a pasticciare con questi settaggi. Se li settate su “Yes” o “No”, allora bypasseranno qualsiasi settaggio di block/mouselook che aveste deciso in precedenza per quel restraint e quella posizione particolare (e quel settaggio resterà fissato, esattamente come se foste state voi a cliccare su “Block”/”Mouselook”nella pagina principale del menu del restraint). Ok, lo so, è complicato. Lasciate questo settaggio su “Default” e non pensate al resto.

Ora che sapete tutto sui meccanismi interni dell’Autolock (tutti illustrati nelle parti testuali che abbiamo appena finito di esaminare), giochiamo un po’ coi pulsanti.

Sulla prima pagina del plugin, vedete i pulsanti “More…”, che vi porta direttamente a pagina 2, “Main…” che vi riporta al menu principale del restraint, e “Run”/”Pause” per avviare/stoppare il conto alla rovescia. Diciamo che fin qui non ho ancora cambiato alcun settaggio nell’Autolock, è ancora nuovo di zecca. Dovrebbe perciò mostrare la prima posizione (“1 Hnd front”), i timer su 0:0:0, l’ora di SL, le chiavi sono in mano mia (lo si vede dal testo “by Marine Kelley”) e io mi troverò bloccata o costretta in mouselook a seconda dei settaggi previsti per “1 Hnd front” (“Block : Default, Mouselook : Default”). Fin qui tutto bene. Certo, quel pulsante “Run” proprio sembra dire schiacciami schiacciami, eh… è come se… non posso farne a meno… proprio non riesco a… resistere…

…Premo “Run”.

 

Autolock running for me.jpg

“Device autolocking in 1 minute. Last warning, get ready…” (Lo strumento si chiuderà da solo in 1 minuto. Ultimo avvertimento, prepararsi…)

Eek! Che cosa è successo?! Hey, dove sono finiti tutti i pulsanti? Perché ora vedo solo “Ok”, “Copy/Paste” e un pulsante vuoto? E leggo “*** Autolock running, no access for the wearer.” (Autolock in atto, nessun accesso alla portatrice)… la portatrice sono io, vero? Autolock in atto… beh, gu, ho appena premuto “Run”! Quanto ci metterà prima di scattare, non ho nemmeno settato un conto alla rovescia, andrà avanti a tempo indefini —

“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) automatic lock triggered”
“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) has been locked by Marine Kelley (type 1 Hnd front)”

Immagine 3b (1 Hnd Front).jpg E un IM che le manette mandano a me, perché ero io ad avere le chiavi quando è scattato:
“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) automatic lock triggered (Type: 1 Hnd front, Time: 0:0:0, Keys: Kept, Block: DEFAULT, ML: DEFAULT)”

Ok… non è divertente. Lasciatemi ripercorrere quello che è successo, e intanto mi riapro le manette. Posso farlo, perché ho la chiave e non ci sono timer attivi (fiuu!). Allora, premendo “Run” ho fatto partire immediatamente il conto alla rovescia. Dato che non avevo settato un timer iniziale, il plugin ha calcolato automaticamente 70 secondi in modo da potermi mandare un avvertimento 60 secondi prima che scattasse. Mi ha anche nascosto tutte le informazioni, per finalità di self-bondage, capite. Voglio dire, avrei potuto togliermi le manette (perché non erano ancora chiuse a chiave), ma il conto alla rovescia avrebbe ripreso nell’esatto momento in cui le avessi indossate di nuovo più avanti, e io non avevo alcun modo per fermarlo. Oh, e a proposito dell’avvertimento… se i timer fossero stati nascosti mediante il plugin Long Time non ne avrei ricevuto alcuno (è un dato molto utile da sapere se volete sorprendere la vostra prigioniera). Forse avrete notato anche il pulsante “Copy/Paste”, ma per adesso non ne parleremo – è roba avanzata.

Autolock page 1.jpg Torniamo ai pulsanti (li ripropongo qui accanto per comodità di lettura). Ok, stavolta lascerò stare quello che dice “Run”. Nella seconda fila ci sono i pulsanti più importanti, dopo “Run”, per far funzionare il plugin Autolock: quelli che determinano il countdown! Si può resettarlo con “Clear”, o aggiungere minuti premendo “Delay +30mn” (ritardo +30 minuti) o “Delay +3h”. “Delay” è un sinonimo di “conto alla rovescia”, ma più breve. Basta ricordarsi che questi pulsanti determinano il tempo da aspettare prima che scatti l’Autolock. Potete usarli per decidere il conto alla rovescia che volete, poi premete “Run” e avete la garanzia che la vittima alla fine si troverà sotto chiave.

Le due righe più in alto indicano le posizioni, che variano a seconda del restraint che usate. Corrispondono sempre alle posizioni che si vedono sul menu principale del restraint. Nel nostro caso “1 Hnd front” e “2 Hnd back”.

Andiamo alla pagina 2, che offre ancora più opzioni! Se usate solo pagina 1, otterrete di avere la prigioniera ben legata, e le chiavi saranno in vostra mano. Lei resterà da qualche parte a dibattersi, nell’attesa ansiosa che voi andiate a recuperarla. Ma è a pagina 2 che sta la parte più divertente. Esaminiamo anche questi pulsanti.

Autolock page 2.jpg I tre bottoni nella fila più in basso vi permettono, nell’ordine, di tornare a pagina 1, di andare direttamente alla pagina principale delle manette, o di scegliere fra “online time only” (solo il tempo effettivamente passato online) o “calendar time” (tempo reale) per il timer del conto alla rovescia. Per esempio, se sono le 6 di sera e volete che la prigioniera sia pronta per voi prima che torniate dal lavoro, domani, attorno alle sei di sera, vi basterà settare un conto alla rovescia (delay: usando la pagina 1 del menu) di 24 ore e regolarlo su “RL” con questo pulsante. O magari solo 21 ore, così da darle il tempo di “cuocere” un pochino prima che voi torniate. Hehe.

La seconda fila partendo dal basso permette di aggiungere un ritardo random fra la mezz’ora e le due ore (col pulsante “Del +1/2h-2h”), oppure aggiungere un tempo random del medesimo intervallo al timer di rilascio (col tasto “+1/2h-2h”), oppure di scegliere se lasciare le chiavi appese alle manette, o tenerle per voi, una volta che l’Autolock sia scattato. Dopo tutto, potrebbe darsi il caso che vogliate settare un timer di rilascio molto lungo sulle manette della vostra prigioniera e lasciare le chiavi a disposizione, in modo che chiunque possa giocare con lei! Personalmente, io le chiavi me le tengo sempre. [Nota di Win: Anch’io… e aggiungo che ben di rado metto timer di rilascio a qualcuno che ho acchiappato!]

La seconda fila partendo dall’alto permette invece di aggiungere tempo al timer di rilascio. Noterete che i pulsanti sono esattamente gli stessi di quelli nella pagina principale delle manette: “No timer”, “+30 mn”, “+3 h”, e funzionano allo stesso modo, salvo che il tempo al timer di rilascio non lo aggiungono subito, ma programmano il plugin per farlo dopo che l’Autolock è scattato (ossia dopo la conclusione del conto alla rovescia).

La fila di bottoni più in alto permette di scegliere se la prigioniera sarà Blocked (bloccata, senza interazione con l’ambiente), costretta a stare in Mouselook (lasciate entrambi questi settaggi su Default, è più sicuro), oppure di, ehm… “Copy/Paste”.

Immagine 4.jpg Prima di parlare del “Copy/Paste” (copincolla), lasciatemi riassumere tutto con un esempio. Dopo tutto, questa è una lezione, non un manuale utente.

Prendo le chiavi delle mie manette (adesso è importante che sia io la keyholder, perché dopo voglio farvi vedere una cosetta). Vado a pagina 1 e fisso un ritardo di un’ora premendo due volte “Delay +30mn” (posso verificare la durata di questo conto alla rovescia nello spazio “Lock in”). Adesso come adesso potrei aspettare per ore, ma il plugin non farebbe scattare l’Autolock perché è su “(Paused)”. Devo premere “Run” per farlo partire. Ma prima fatemi scegliere la posizione (stavolta voglio le mani legate dietro la schiena, per cui premo “2 Hnd back”). Poi, vado a pagina 2 premendo “More…” e aggiungo del tempo al timer di rilascio, in modo che una volta che sia scattato io non abbia più modo di slegarmi fino a quando anche quel tempo non sarà scaduto. Pertanto, premo “+30 mn” una volta. Penso che sia tutto pronto, è stato facile. Torno a pagina 1 e premo… “Run”.

Autolock set 4.jpg

Immediatamente potete notare che il mio menu è di nuovo cambiato in quella stupida pagina “non puoi fare niente”. Almeno ha la cortesia di informarmi che farà passare un’ora prima di mettermi sotto chiave. Nyah nyah nyah. Sono fregata!

Autolock running for me again 5.jpg

Fra l’altro, sento le manette che mi dicono delle cose…
“Device autolocking in 1 hour.” (Lo strumento si chiuderà automaticamente in un’ora)

Poi più nulla. Passano 30 minuti…
“Device autolocking in 30 minutes.” (Lo strumento si chiuderà automaticamente in mezz’ora)

Immagine 5.jpg “Device autolocking in 15 minutes. Think about finishing what you’re doing before getting restrained…”
(Lo strumento si chiuderà automaticamente in quindici minuti. Pensa a finire quello che stai facendo prima di essere legata)
“Device autolocking in 5 minutes. Time to pack your things up and go to a safe place…”
(Lo strumento si chiuderà automaticamente in cinque minuti. È ora di fare i bagagli e andare in qualche luogo sicuro)
“Device autolocking in 2 minutes. Make sure you’re somewhere safe.”
(Lo strumento si chiuderà automaticamente in due minuti. Assicurati di stare in qualche luogo sicuro)

Ok, adesso sto entrando in ansia…

“Device autolocking in 1 minute. Last warning, get ready…”
(Lo strumento si chiuderà automaticamente in un minuto. Ultimo avvertimento, preparati…)

/me manda giù un po’ di saliva.

E finalmente…

Immagine 5b (2 Hnd Back).jpg“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) automatic lock triggered”
“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) has been locked by Marine Kelley (type 2 Hnd back)”

E oltre a tutto questo ricevo un IM dalle manette, perché ero io la keyholder quando si sono chiuse, un breve rapportino che mi informa che tutto è andato secondo il piano:

“Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm) automatic lock triggered (Type: 2 Hnd back, Time: 0:30:0, Keys: Kept, Block: DEFAULT, ML: DEFAULT)”

Insomma… ora ho le mani legate dietro la schiena, sono bloccata (perché la posizione “2 Hnd back” è una di quelle che blocca l’interazione, e all’Autolock è stato detto di non bypassare quel settaggio), e ho un timer di rilascio di 30 minuti. È andato davvero tutto secondo il piano!

Alias da francesca_001.jpgdaFrancesca_001.jpgdaFrancesca_002.jpgCasetta_001.jpgVorrei segnalare che se in quel momento le mie manette fossero state già chiuse a chiave, l’Autolock avrebbe funzionato comunque, aggiungendo mezz’ora a qualsiasi timer fosse stato settato in quel momento. Ricordate che l’Autolock, quando scatta, aggiunge tempo al timer di rilascio, non lo resetta. Questo particolare è utile a far credere alla prigioniera che le manette siano chiuse senza alcun timer, limitandovi a chiuderle, per poi magari settare un timer di nascosto. Si può anche simulare il plugin di sicurezza RL mettendo un Autolock che conta il tempo reale o calendar time (pulsante “RL”), lascia le chiavi a disposizione e non fa partire alcun conto alla rovescia. Ci sono un sacco di diavolerie che si possono fare con l’Autolock, e qui vi aiuterà la vostra immaginazione.

Un’ultima cosa, vorrei spiegare come funziona il pulsante “Copy/Paste”. Qui siamo su roba molto avanzata, ma può farvi risparmiare un sacco di tempo se la vostra prigioniera indossa molti restraint. Può anche rovinare clamorosamente un gioco, quindi bisogna farci molta attenzione.

In breve, questo comando esporta i suoi settaggi ad altri prodotti RR indossati dallo stesso avatar. Con alcune condizioni e limiti. Quando premete “Copy/Paste”, ogni altro restraint che sia indossato dalla prigioniera e che soddisfa le seguenti condizioni:

* La chiave è in mano dello stesso keyholder
* Non ha già un timer “Running”

…vedrà i settaggi indicati qui sotto rimpiazzati da quelli del restraint su cui è stato cliccato Copy/Paste:

* Disponibilità o meno della chiave
* Conto alla rovescia
* Il fatto che il conto alla rovescia sia in tempo online o RL
* Il timer di rilascio
* Lo stato Running/Paused (pertanto, può essere settato su Running ma non essere messo in pausa in questo modo)

bollebolle_001.jpgtomikoblackbearpene_001.jpggandalf_001.jpgVi prego di notare che questo procedimento non modifica la posizione (non avrebbe comunque senso, dato che restraint diversi non hanno le stesse posizioni) nè i settaggi di Block/Mouselook (per lo stesso motivo). È molto importante ricordarsi questo: prima prendere la chiave e scegliere le posizioni di ogni singolo restraint, poi scegliere quale dei restraint usare per fare il copy/paste. I restraint di cui non avete la chiave saranno esclusi dall’azione del copy/paste. Il che potrebbe essere una cosa buona.

Per esempio, indosso le mie Police Legirons (le manette per le caviglie) e nel loro Autolock cambio la posizione a “Hogtie”. Prendo le chiavi dei Legirons e quelle delle manette per i polsi! Questo è un punto da non dimenticare! Mi servono le chiavi di entrambi o l’azione del Copy/Paste non funzionerà. Rileggete questo paragrafo due volte.

Dopo di che vado nel plugin Autolock delle manette e fisso gli stessi settaggi di prima: un’ora di conto alla rovescia, mezz’ora prima del rilascio, chiavi non a disposizione, posizione “2 Hnd back”. Poi premo “Run”. Adesso ho quella pagina che dice che non posso fare nulla, ma mi resta ancora il “Copy/Paste”, per cui premo quel pulsante. Che succede? Poiché sono io la keyholder di entrambi i restraint, i Legiron accettano il comando di esportazione e cambiano i loro settaggi, per cui anche il loro Autolock si attiva. Ne ricevo anche una conferma:

“Police Legirons 1.16 (RA) (r lower leg) : Autolock updated [Type: Hogtie, Time: 0:30:0, Keys: Kept, Block: DEFAULT, ML: DEFAULT]”

Potrei anche verificarlo sulla pagina Autolock dei Legiron. Se ne avete voglia, controllare se sta su Running. E… sì, i settaggi di Block e Mouselook non hanno senso sui restraint per le gambe, quindi potete ignorarli.

Avete già indovinato il risultato… In esattamente un’ora mi starò dibattendo, incaprettata, sul pavimento dove mi trovo adesso. Non c’è nulla che possa fare per evitarlo. Non è una sensazione meravigliosa? *g*

Divertitevi!
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui (e, a proposito, è uscita la versione 1.22.1!)

[Lezioni di RLV] RealKey

Il poco tempo che la RL mi lascia negli ultimi tempi ritarda anche il lavoro di traduzione in italiano delle lezioni di Marine Kelley. Ma finalmente ecco qui l’attesissima lezione sulla misteriosa RealKey (o RK), forse il più prezioso e misconosciuto dei plugin dei Real Restraints. Per integrare le scarse illustrazioni utilizzate da Marine nel suo post originale, utilizzo fra l’altro le foto che Stacey Westminster mi ha mandato tempo fa e che sono arrivate troppo tardi per essere utilizzate nel post che riportava le sue impressioni sul WCF, ma che sono troppo belle per finire nel dimenticatoio. Intanto, per le illustrazioni del prossimo post di questa serie (dedicato all’Autolock) ho incaricato la mia Lella Demonia e la sua micetta, una Neko di nome Nightwish Weiss che da qualche giorno è entrata a far parte della nostra famiglia come suo animaletto personale.

Immagine 2.png

Ahaa! Adesso siamo arrivate a una lezione difficile, e tuttavia questa è una delle interfaccia più semplici fra tutti i prodotti Real Restraint! La RealKey… molta gente ne conosce il nome ma pochi sanno come funzioni davvero. È possibile che sia colpa mia per averla spiegata male, o per averne seppellito il manuale troppo profondamente nelle mie notecard. Lasciate che corregga qui questo mio errore.

WCF kneel leash background_001.pngPrima di tutto, però, devo sottolineare la differenza fra la chiave regolare (quella che ottenete quando premete “Take keys”), che è soltanto un pezzo di informazione interna contenuta nel restraint, e la RealKey che è un oggetto a forma di chiave indossato dalla top. Per evitare confusione chiameremo la prima “chiave normale” e la seconda “RealKey” . E il plugin stesso, chiamato “plugin RealKey”, è un po’ come il buco della serratura in cui la RealKey viene inserita.

Il fine di una RealKey è di fungere da “chiave maestra”, vale a dire di bypassare la chiave normale, indipendentemente da chi possiede quest’ultima. Molti la confondono con il concetto di “owner”, ma non è questo. È una chiave maestra, nè più né meno. Le chiavi possono essere date, copiate, a volte rubate, ed è responsibilità della prigioniera decidere se fidarsi della persona a cui darà una RealKey, o cambiarne la password se le cose vanno male.

WCF leashed inside bust_006.pngWow, un sacco di concetti nuovi tutti insieme. Password, owner, chiave maestra, chiave normale, responsabilità… E adesso? Siamo qui per divertirci, mica per romperci le scatole con le password!

Beh, sì e no. Una RealKey non serve a nulla senza un plugin RealKey a cui connettersi, e un plugin RealKey non serve a nulla senza una RealKey. Entrambe funzionano solo insieme, come una chiave e una serratura. O come un Mastro di chiavi e un Guardacancelli *risatina*

Perché naturalmente, come nella vita reale, una chiave non può aprire una porta se non corrisponde alla serratura. In altre parole, le impronte di entrambe devono essere uguali per poter aprire. Nel nostro caso sia il plugin che la chiave devono condividere la stessa password. Questa password è un numero alto (in genere 6 cifre) che dovrebbe restare un segreto della prigioniera e proprietaria della RealKey. Al momento in cui scrivo la RealKey rivela ancora la password a chi la indossa, ma una versione futura la renderà più sicura [Nota di Win: il problema è stato risolto, nel tempo trascorso fra la pubblicazione dell’originale di questo post e quello di questa mia traduzione con l’aggiornamento alla versione 1.17 dei Real Restraints. Spero bene che abbiate provveduto ad aggiornare, visto che ve l’ho segnalato da tempo!]. Ma ricordate che cambiare ogni tanto la password è sempre una buona idea.

compliantsullanave_001.jpgPer chiarire le cose, lasciate che vi guidi con un esempio base di come funziona e di cosa fa la Real Key.

Addosso ho un paio di nuovissime Police Handcuff. Sono uscite ora dalla scatola, la password è una di default che più o meno è unica per me, ed è la stessa per tutti i nuovi restraint RR che indosso (bavaglio, cinture, benda, cavigliere…) fino a quando non la cambio. Io però raccomando sempre di non fermarsi alla password di default, nel caso che qualcuno scopra un modo per indovinarla. Parecchio tempo fa, la cosa era facilissima e per fortuna ho riscritto il codice in fretta per renderlo molto più sicuro, ma, comunque… Quindi cambiamola. Clicco sulle manette, poi vado a Plugins > RealKey. Il menu è molto semplice quindi per stavolta non occorre metterci una fotografia. E poi non voglio che la mia password di default appaia su questa pagina. Come prima cosa la cambierò con una random, cliccando su “New pwd” :

Plugin : “My password is now 354125”

JelenabbraccioKadira_002.jpg

Ma in realtà non c’è bisogno di metterne una random, sarà meglio che la definisca manualmente così da ricordarmela. Clicco su “Set pwd” e dico “909090” sul canale che mi viene indicato:

Plugin : “Please say the new password on the channel 7840, it must be a positive integer. Ex : /7840 123456”
Io: /7840 909090
Plugin : “My password is now 909090”

triodominatrici_002.jpgOk, così ho definito la password (l’impronta) della serratura. Ora bisogna mettere la stessa password sulla RealKey che verrà usata per aprire queste manette. Un momento, a proposito, ma dove è questa RealKey?

Posso dire al plugin di crearmene una, o posso usarne una vecchia. Ne farò una nuova. Per farlo, clicco su “Give RealKey” e voilà, mi viene dato un oggetto che Accetto. Questo oggetto è la RealKey vera e propria, e per usarla devo indossarla.

Quando indosso la RealKey, ecco cosa mi dice:

RealKey : “My command channel is now 5437 and my password is 1111” RealKey : “To change my password, say the new one (must be a positive integer) on that channel while wearing me. Ex : /5437 123456”

Che?! Devo di nuovo definire una password?? Ma l’ho appena fatto! L’ho settata come “909090” non “1111” !

Beh, quella valeva per il plugin (la serratura), ora devo farlo per la chiave stessa perché funzionino insieme. Come nota a margine, c’erano dei sistemi per far sì che le password si sincronizzassero automaticamente ma nessuna era del tutto soddisfacente, e tutte erano suscettibili di errore. Meglio farlo come facevano gli antichi: a mano. Solo così siamo sicuri di sapere cosa facciamo. Per cui, ecco qui:

Io: /5437 909090
RealKey : “My password is now 909090”

Snapshot_012.jpgOra tutto è pronto, le impronte della chiave e della serratura corrispondono, dovrebbero funzionare insieme. L’unica cosa che mi resta da fare è trovare qualcuno a cui dare questa RealKey, perché io non sono in grado di usarla sui miei restraint (sarebbe troppo facile, così). Vi presento la mia Mistress Gin, che è stata così gentile da accettare di partecipare a questa lezione. Non è carina? ^_^

Prima di dare a Gin la mia RealKey, per evitare che sia in grado di passarla a mezza SL (so benissimo che non lo farà, questo è solo un esempio), ne setterò i permessi a no-trans. Poi gliela passo, sperando che ne farà buon uso, e mi chiudo le manette da sola. Questo fa sì che per Gin diventi impossibile accedervi cliccandoci sopra (le chiavi, infatti, sono ora in mio possesso).

Così lei ora indossa la sua RealKey (come ho detto, quando lo fa le viene detta la mia password attuale, ma questo dettaglio cambierà presto) [Nota di Win: già fatto, come indicato sopra, con l’aggiornamento all’1.17], e la vediamo apparire nella sua mano destra. Tutto quel che deve fare e cliccarci sopra e… non succede niente?!

Snapshot_016.jpgQuesto accade perché il mio plugin RealKey è regolato per rispondere solo se le manette sono state toccate da meno di un minuto. Questa modalità è utile perché a volte una top vuole “rubare” la chiave di un solo restraint, fra i 25 che la prigioniera indossa, solo che tutti sono regolati con la stessa password. Questa modalità può essere cambiata cliccando sul pulsante “Mode”, e cambiando i settaggi in “Inactive” (inattiva), “Active on Touch” (attiva su tocco, che è la configurazione di default) o “Always Active” (sempre attiva). Attenzione, “Inactive” significa che il plugin è totalmente disattivato. Non risponderà ad alcuna RealKey, quale che sia la password, fino a quando la modalità non sarà cambiata di nuovo in “Active on Touch” o “Always Active”.

Insomma, Gin deve prima cliccare sulle mie manette, e ottenere questo messaggio:

“Sorry Gin, you are not authorized to manipulate Marine’s Police Handcuffs 1.16 (RW) (r forearm)”

A seguire quel messaggio, le stesse manette mandano un IM direttamente a Gin:

“RealKey plugin is now active for 60 seconds.” (Il plugin RealKey è ora attivo per 60 secondi)

Menu shot.jpgQuesto messaggio io non lo vedo, perché è un IM inviato da un oggetto, ma Gin lo vede eccome. Per cui basta che clicchi un’altra volta sulla sua chiave e… tombola! Le si apre il menu e, come possiamo vedere, ora ha in mano le chiavi delle mie manette! In pratica ha usato la sua chiave maestra per bypassare i miei diritti di accesso e ottenere accesso pieno! E facendo questo lascia a me solo un accesso ridotto, perché adesso io la chiave non ce l’ho più…

In realtà, non c’è altro da sapere. Riassumendo:

– Settate la password sul vostro plugin RealKey (una volta)
– Create una RealKey
– Settate la stessa password sulla RealKey che avete ottenuto, dopo averla indossata (una volta)
– Settate i permessi sulla RealKey (rendendola non trasferibile)
– Date la RealKey a quella persona speciale
Persona speciale indossa la chiave, clicca sulle vostre manette e poi sulla propria chiave (oppure setta la modalità su “Always Active”)

Francasedute_001.jpgAspettate, c’è un’altra cosa divertente che si può fare con una RealKey! Come nella vita reale, potrebbe anche darsi il caso che io inciampi “per caso” su una chiave dimenticata da qualcuno sul pavimento, una chiave che potrei usare per aprire i miei propri restraint (ma, un’altra volta, attenzione: l’oggetto-chiave non deve appartenere a me)… Così Gin lascia cadere la chiave a terra, lontana da me. Io mi ci avvicino e…

“Marine Kelley has found a RealKey that opens their restraint, resetting timer and returning keys to the wearer” (“Marine Kelley ha trovato una RealKey che le apre il restraint, resetta il timer e le restituisce le chiavi”)

Ho riavuto la mia chiave normale! E i miei timer, se ce n’erano di attivi, sono stati fermati per cui posso liberarmi. Woohoo!

Francasedute_002.jpgQuesta opzione è molto utile per una grande varietà di giochi bondage… Immaginate un mazzo di 5 RealKey sparpagliate per la casa, di cui 4 sono vuote mentre la quinta è settata in modo da aprirvi i restraint… Oppure immaginate di aggiungere a una RealKey (dopo tutto sono mod) uno scriptino che la fa diventare physical dopo un periodo definito. Mettete la chiave in alto, fuori portata. La prigioniera sarà in grado di recuperarla solo quando l’oggetto cadrà a terra (ricordate ovviamente di bloccarla, prima, e di incatenarle le gambe, in modo che non possa saltare o costruire oggetti su cui sedersi). Attenzione, la modalità del plugin RealKey (inactive, active on touch o always active) viene presa in considerazione anche quando ci si va a sbattere contro, per cui state attente! Volendo, la vostra top potrebbe disabilitare del tutto il vostro plugin RealKey se lo desidera!

Divertitevi!
Marine

Ewyn_002.jpgPS: Diversa gente vede il plugin RealKey come un modo facile per liberarsi se qualcosa dovesse andare male. L’idea non è affatto questa. Ricordatevi che alla peggio potete sempre fare un hard reset sui vostri restraint! È per questo che la RealKey offre tutti i poteri a chi la possiede, e nessun potere alla prigioniera. Se la top comincia a fare la matta, collegatevi col client normale di SL (o disattivate il RLV) e fate un bell’hard reset sulla vostra roba. Poi cambiate la password dei plugin RealKey dei vostri restraint, per stare tranquille. L’ultima cosa che la detentrice di una RealKey desidera è che la sua prigioniera scappi via passando una RealKey a qualche amica non appena lei gira le spalle. Se le top non avessero i mezzi per affermare in modo completo il loro controllo sul modo in cui sono gestite le chiavi, questo distruggerebbe la loro fiducia nei restraint.

[Nota conclusiva di Win: Quest’ultimo poscritto è particolarmente interessante e vorrei in futuro svilupparlo in un post che potrebbe intitolarsi Controllo e Fiducia. Di fatto, è bene ricordarlo sempre, anche quando siamo legate strettamente, su SL, la liberazione è sempre a portata di cheat: e il fatto che nessuna padrona che si rispetti sia disposta ad accettare una prigioniera o un prigioniero che si libera barando non toglie il fatto che barare sia sempre una possibile via di fuga da una situazione quando questa è divenuta inaccettabile].

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

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[Lezioni di RLV] Il plugin Real Time

Un solo giorno dopo l’ultimo post, mi tolgo il pensiero di pubblicare l’altra lezione breve sui misconosciuti plugin Real Time… che ci sono cose di cui devo trovare il tempo di parlare su queste pagine, adesso che (si spera) la RL mi dovrebbe lasciare qualche minuto di libertà in più.

AndroePsi_001.jpg

(Al salvataggio di Andromeda, nei guai dopo aver molestato Psi Merlin a Snark)

Salve, questa lezione è dedicata al plugin RL Time (anche noto come timer RL di sicurezza), che in realtà è abbastanza semplice da capire, così per una volta la faccio breve.

Cliccate sulle manette, andate a Plugins > RL Time e guardate il menu.

RL Time.jpgAnche questa volta andate a sbattere in un muro di numeri, ma se avete letto la lezione sul plugin Long Time dovreste avere già familiarità col loro significato. Potete aggiungere ore, giorni o anche settimane di tempo sui restraint della vostra prigioniera, finché non viene liberata. Ma la grande differenza è che… stavolta il tempo non viene aggiunto al normale timer di rilascio (quello che fa il conto alla rovescia verso il momento della liberazione), ma a un altro timer specifico di questo plugin. Un timer che non conta il tempo passato online, ma quello del calendario! Da qui il nome “RL Timer” (timer del Tempo Reale).

Questo plugin è stato introdotto essenzialmente come timer di sicurezza per liberare la prigioniera in una data prefissata, indipendentemente di quanto tempo abbia passato online nel frattempo. Ad esempio immaginate di voler tenere la vostra prigioniera legata per 8 ore online, oppure fino al prossimo Martedì, a seconda di che momento arriva prima, perché sapete che quel giorno deve partecipare al matrimonio della sua migliore amica. È qui che il plugin RL Timer diventa utile. Una volta arrivata quella data, resetta tutti i timer e restituisce la chiave alla prigioniera, esattamente come il timer di rilascio normale.

L’avevo detto che questa sarebbe stata breve!

Divertitevi,
Marine

 

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[Lezioni di RLV] Il plugin “long time”

Una lezione breve (e la prossima sarà ancora più breve – ma è in preparazione quella, attesissima, sulle Real Key, e quella è un bel po’ corposa) per un plugin lungo, eheheh. Un metodo, cioè, per assicurarsi parecchio tempo prima che il timer di sicurezza restituisca, alla nostra prigioniera, la libertà che le abbiamo tolto.

Jelenaruota.jpg

(Jelena Kiranov in uno dei brevi momenti che di recente riusciamo a passare assieme)

Ciao, benvenuti alla lezione sul plugin Long Time. Questo plugin fa parte della “serie standard” di script contenuti nei prodotti Real Restraint: in altre parole è comune a ogni singolo prodotto che vendo. Il suo fine è triplice:

– Fissare il timer di rilascio su un tempo molto lungo

– Fissare il timer di rilascio su un tempo random (casuale)

– Nascondere o mostrare il timer di rilascio (e anche altri timer, come l’Autolock) in tutti i menu del restraint

 

Long Time.jpgQuando accedete al menu di questo plugin, andate a sbattere all’improvviso in un muro di numeri…

 

Whoa. E adesso che lingua è? Aspettate, adesso spiego. I 3 pulsanti nella riga sopra quella con la parola “Main…” servono ad aggiungere tempi random: da mezz’ora a 2 ore, da 2 a 6 ore, e da 6 a 12 ore. I 3 pulsanti nella riga ancora sopra sono tempi prefissati: più 12, 24 o 48 ore (da cui il nome di questo plugin: tempo lungo!). Insisto, questi pulsanti aggiungono tempo, per cui potete premerli ripetutamente per allungare il timer.

Quello che fanno è semplice: simulano numerosi clic sui pulsanti “+30 mn” e “+3 h” del menu principale. A caso oppure per un dato numero di volte. Magari avete notato che non c’è un pulsante “No timer” qui, e in effetti al momento in cui scrivo dovete tornare al menu principale per togliere i timer… Scusate, è una mia svista, magari la metterò a punto in uno dei prossimi aggiornamenti.

I due pulsanti nella fila più alta sono interessanti… Premendo “Hide” (nascondi) tutti i timer su tutti i menu vengono nascosti (salvo forse qualche plugin di terze parti di cui non sono al corrente). Una volta nascosti, i timer non si vedono che nella pagina del plugin Long Time, e prima che un autolock scatti non vengono dati avvertimenti. E come si fa a farli vedere di nuovo? Non c’è un pulsante “Show”! Beh… in effetti è questo il ruolo del pulsante “Default”. Nel nostro caso, “Default” significa “Show”. È un’eredità di Tesscatraz, dove le manette erano pensate per non rivelare mai il tempo, indipendentemente da quello che le guardie stavano facendo – era una sorta di “settaggio di fabbrica”. Il settaggio di fabbrica dei prodotti RR è di “mostrare il timer di default”, da cui il pulsante “Default”. Lo so, è un po’ confuso.

È divertente nascondere tutti i timer sui restraint della vostra prigioniera premendo “Hide” su questo plugin, e poi settare un timer senza dirle quanto a lungo dovrà restare legata. E anche settare un autolock per legarla di nuovo automaticamente poco dopo che avrà riacquistato la libertà! Potete stare sicure che vi maledirà!

Divertitevi!

Marine

[Lezioni di RLV] Il browser dei plugin

Una lezione breve, stavolta, ma utile a capire come si accede ai plugin. Suggerisco di dare un’occhiata anche a questo vecchio post mio sui Plugin di base, per una prima panoramica sull’argomento, e in attesa delle lezioni specifiche di Marine. Colgo l’occasione per segnalare che i prodotti RR sono di recente passati alla versione 1.17: aggiornatevi, secondo le solite modalità. Ci sono alcune novità utili sul funzionamento della Real Key, ma non solo, e vale la pena di farlo appena possibile. Come sempre, in questa serie di lezioni, il testo che segue è di Marine Kelley e io non sono che la umile traduttrice. Chi desiderasse un ambiente in cui chiedere informazioni in italiano, è invitato a iscriversi, in-world, al gruppo Restrained Italia, fondato tempo fa dall’amica Erikah Jameson e da lei passato a me quando ha dovuto o voluto allentare la sua presenza su SL.

notteandro_003.jpg

Salve, questa lezione serve a spiegare cosa sia il Plugin Browser, che è il portale a ogni singolo plugin contenuto nei prodotti Real Restraints.

Prima di tutto, cosa è esattamente un plugin? È uno script che è contenuto in un restraint, che offre un’interfaccia utente (uno o più menu) e che segue un certo schema di accesso. Si chiama “plugin” perché lo “pluggate” (inserite) dentro al restraint e in genere non dovete fare altro: è immediatamente utilizzabile perché il Plugin Browser lo registra. Ma per poter accedere al plugin che desiderate, dovete avere il livello di accesso richiesto.

notteandro_002.jpgnotteandro_005.jpgRicordate i concetti di “pieno accesso”, “accesso ridotto” e “accesso zero”? Lasciate che ve li rinfreschi. Il “Pieno accesso” è quando avete la chiave del restraint, o quando la chiave è disponibile. “Accesso ridotto” è quello che avete se siete voi a indossare il restraint è questo è locked ma voi non avete la chiave (oppure la chiave è disponibile ma c’è un timer attivo). “Accesso zero” vale per tutti gli altri. Il Plugin Browser segue lo stesso principio. Ad alcuni plugin può accedere solo chi ha pieno accesso, ad altri accede chi ha accesso pieno o ridotto, alcuni sono accessibili solo a chi indossa il restraint (con accesso pieno oppure ridotto), altri ancora da chiunque abbia pieno accesso ma mai da chi indossa il restraint.

Oops, scusate il mal di testa. Diciamo solo che generalmente avrete accesso alla maggioranza dei plugin quando avete la chiave, e non l’avrete senza chiave. Le eccezioni a questa regola non sono molte.

Per accedere al Plugin Browser, cliccate sul restraint, poi su “Plugins…”. Il menu a cui arrivate a quel punto è il Plugin Browser.

Plugins browser.jpgQuella che vedete adesso è la lista dei plugin disponibili a me (con accesso pieno) nelle mie manette Restrained Elegance. Ho scelto quelle perché hanno due plugin che non sono mai accessibili a chi le indossa (“Engrave”). Sul menu li si vede, solo che i nomi sono nascosti: c’è scritto invece “(not owner)”. A volte ci sono così tanti plugin che non stanno tutti su una sola pagina del menu, ed ecco perché a volte occorre premere i bottoni “<<Prev” e “Next>>” per navigare fra tutte le pagine disponibili fino a trovare il plugin che desiderate.

Vedrete anche un breve testo che spiega alcune cose. Questo testo è un po’ come il Message Of The Day che compare quando ci si collega a Second Life. È contenuto in uno dei miei server, a casa mia. Viene rinfrescato dal restraint una volta a settimana. Sì, a volte il testo è completamente scemo, perché non possiamo prendere sempre tutto sul serio! Provate con un RR Ringgag e vedrete *fa l’occhiolino*.

notteandro_006.jpgnotteandro_008.jpgOk, adesso clicco su uno dei pulsanti che mostra effettivamente il nome di un plugin e, voila, il menu va sulla pagina del plugin desiderato (in questo caso, “Long Time”). Se su quel menu clicco “Main…” (il 99% dei plugin hanno quel pulsante “Main…” in quella posizione) torno direttamente al menu principale del restraint. Non c’è purtroppo modo di tornare al menu del Plugin Browser senza dover prima passare dal menu principale, ancora una volta per motivi tecnici.

Nel menu principale c’è anche un pulsante “Last Plug”. Questo è pratico, vi porta direttamente all’ultimo plugin che avete visitato senza che dobbiate di nuovo cercarlo. Naturalmente se, nel frattempo, avete perduto l’accesso richiesto, tornerà alla posizione di default e vi rimanderà solo al Plugin Browser.

Vi darò una piccola dimostrazione per capire meglio il concetto di “accesso”, sacrificandomi (see, vabbe’)… Mi chiudo a chiave le manette e faccio partire un timer da 30 minuti. Questo mi lascia solo Accesso ridotto per 30 minuti poiché ho la chiave ma c’è un timer attivo. Ora clicco sulle manette, verifico che ho solo Accesso ridotto (lo vedo dal fatto che vedo i bottoni “Tug”, “Squirm” e “Struggle”) e premo “Plugins…”. Come potete vedere, ora la maggior parte dei pulsanti non sono più disponibili, si limitano a mostrare “(no key)” (La chiave ce l’ho ma non posso usarla). Oh aspettate, uno che posso ancora usare c’è, e si chiama “Color elegance”. Questo significa che, nonostante la mia situazione difficile, ho ancora il controllo sul colore delle manette. Questo non mi aiuterà nemmeno un po’ ad avvicinarmi alla libertà, ma sicuramente mi permetterà di essere più carina *sorrisetto*

Divertitevi!

Marine

 

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[Lezioni di RLV] Restraints per le braccia

Un argomento importante sempre sfiorato e mai affrontato: il modo in cui i legami RR per le braccia sono in grado di bloccare l’interazione – anche a chi non usa il RLV, poiché lo fanno tramite un HUD. Illustrato da immagini per lo più di repertorio. Come sempre in questa serie di lezioni, il testo che segue è di Marine Kelley.

gandalf e 3_001.jpg

(Gandalf Willenov e tre guardie che ne hanno avuto abbastanza delle sue mani lunghe)

Di nuovo ciao, oggi esamineremo nello specifico i restraint per le braccia. Sono i miei preferiti! Useremo le Police Handcuffs che abbiamo usato nella lezione sulle chiavi, perché sono facili da usare.

jelenaelella.jpgL’obiettivo dei restraint per le braccia è di legarvi in modo che non siate più in grado di difendervi, nè di usare alcunché attorno a voi. Dopo tutto, è difficile aprire una porta quando hai le mani legate, non parliamo di proteggervi da ciò che la vostra catturatrice intende farvi… Ma, ancora una volta, dipende dal modo in cui siete legate.

Dato che la parola “Real” nel nome “RealRestraint” sta per “Realismo”, le Police Handcuffs (e tutti gli altri restraint per le braccia fatti da me) sono pensati per fare esattamente questo, impedirvi di toccare tutto quanto vi sta attorno. Per il modo in cui SL funziona, questa è una funzione tutto-o-niente: o siete in grado di toccare o non lo siete. Esiste un plugin RLV che si chiama “Touch” che può attuare una via di mezzo, ma naturalmente funziona solo se usate il RLV, per cui non ne parleremo qui.

Samydomme_002.jpgSamydomme_003.jpgEcco perché le manette vi “obbligano” a indossare uno HUD (un oggetto che si sovrappone alla vostra schermata e che voi sole potete vedere) quando le indossate la prima volta. Questo HUD non è di per sé uno “HUD di controllo”, non vedrete apparire pulsanti hi-tech o display monocromatici come in un aereo militare supersonico: in effetti non apparirà proprio niente, lo HUD resta invisibile fin quando le manette non lo attivano.

Quando le manette sono aperte, o chiuse in un modo per cui abbia senso che siate ancora in grado di usare le mani (ad esempio, quando siete ammanettate sul davanti), lo HUD rimane inattivo. Ma non appena le vostre mani si trovano visivamente bloccate in modo da impedirvi di toccare le cose, lo HUD improvvisamente salta fuori e vi rendete conto che non potete più toccare nulla. Proprio come nella vita reale!

ozzievisit_001.jpgozzievisit_002.jpgBeh, questa almeno è la teoria. In pratica la cosa funziona in modo più flessibile, sottile e versatile.

Prima di tutto, lasciate che vi faccia vedere. Queste manette sono quelle base, mi legano i polsi solo sul davanti o dietro la schiena. Clicco su di esse e premo “Lock”, in modo che si chiudano senza incatenarmi (come spiegato nella Lezione sulle Chiavi). Se premo “1 Hnd front” mi trovo le mani ammanettate sul davanti (anche questo viene spiegato nella Lezione sulle Chiavi). Ora premo “2 Hnd back”…

“Marine is now prevented from interacting with the environment.” (a Marine è ora impedita l’interazione con l’ambiente)

Aspettate… che cosa è appena successo? Il mio schermo ha preso una tinta leggermente arrossata, e ora ovunque clicco ottengo solo il menu delle manette invece di ciò che mi aspettavo che l’oggetto cliccato facesse! Questo, salvo che per gli altri HUD che magari indosso (come il mio AO, il radar ecc), i quali funzionano ancora.

Beh, si tratta solo dello HUD RR che fa il suo lavoro perché ho le mani ammanettate sulla schiena. Non posso più aprire porte, usare teletrasporti, ammanettare altre persone… Non posso fare nulla! Questo lo chiamo essere “bloccata”, come in “aver bloccata la mia abilità di toccare”. Sono chiusa a chiave e bloccata.

ozzievisit_003.jpgCome nota a margine, quando clicco su qualsiasi cosa, l’unica cosa che ottengo è il menu delle manette. Ciò significa che indossassi altri oggetti RR, come un bavaglio, non sarei in grado di cliccarci sopra per farli funzionare. Invece, posso dire “/77 gag” (senza le virgolette) per aprire il menu del bavaglio, perché “RR Ballgag” contiene la parola “gag”.

Vi è sembrato facile? Adesso passiamo a qualcosa di… più avanzato. Come mai ogni volta che mi lego le mani dietro la schiena sono bloccata, e non appena le lego davanti sono sbloccata? Dietro, bloccata, davanti, sbloccata. Beh, perché questa è la configurazione di default, e in realtà è interamente personalizzabile. Facciamolo adesso. Faccio un clic ovunque, ottengo il menu, premo “More…” e individuo il pulsante “Block”. Lo clicco e…

Block on menu.jpg“Marine is now allowed to interact with the environment.” (A Marine è ora permesso interagire con l’ambiente)

Woohoo, posso cliccare di nuovo! Lo so perché il mio schermo torna ad avere il suo colore normale (è solo una mia impressione o adesso fa un po’ più freddo?), e di nuovo posso cliccare dove voglio. Apro le manette, mi strofino i polsi, poi me li lego di nuovo dietro la schiena e… non succede nulla. Continuo a non essere bloccata. Macheccazz?! Le ho rotte?

Beh, no. Questo avviene perché “Block” è un comando accendi/spegni, e il suo stato dipende dalla posizione che scegliete, ma anche da se volete che quella determinata posizione vi blocchi o no. Se vi trovavate bloccate quando avete lasciato quella posa, sarete bloccate di nuovo quando tornerete a trovarvici, altrimenti resterete non bloccate. Credo sia questa la cosa più importante da tenere a mente sui restraint per le braccia: siete bloccate a seconda della posizione, potete cambiare i settaggi di default a volontà – resteranno così fin quando non li cambierete di nuovo.

Avrete senza dubbio notato il “Mouselook” accanto a “Block” sul menu. Che significa? È una funzione simile a “Block”, ma invece di bloccarvi i clic vi costringe a stare in Mouselook (cioè “visione in soggettiva”). E utile quando si vuole che la prigioniera sia costretta a vedere le cose dal suo proprio punto di vista, e non possa muovere la camera in giro. Ad esempio quando si trova in una cella.

chrisstotherescue_002.jpgchrisstotherescue_003.jpgchrisstotherescue_005.jpgOra, lo so, per la maggior parte della gente il Mouselook è una sofferenza. Questo avviene perché sono abituati a vedere il loro avatar ma, francamente, il Mouselook è più immersivo. Voi siete il vostro avatar. Ci vuole solo un po’ di tempo per abituarsi. Ricordate, quando siete in in Mouselook potete sempre fare tutto quello che fate in terza persona, ma dovete usare qualche scorciatoia da tastiera: Ctrl-T per la finestra degli IM e dei gruppi, Ctrl-H per la chat history, Ctrl-I per l’inventory e, naturalmente, Alt per cliccare in giro, incluse finestre e menu.

Ma sto divagando. “Mouselook” rende il vostro schermo nero per tutto il tempo in cui non siete in Mouselook, e vi tempesta con messaggi “go to mouselook” più o meno ogni secondo. È una sofferenza, sì. Come nel caso di Block, Mouselook dipende dalla posizione (è sempre spento di default), ed è indipendente dal Block. Potete essere Bloccate, o in Mouselook, o entrambe le cose, o nessuna.

Un’ultima cosa, il pulsante “Autoref”. Questo è riservato ai restraint che attivano un’animazione (braccia, gambe, collare Elegance). Forse avete notato che alcuni mobili, e anche alcuni Animation Overrider, interrompono l’animazione delle manette quando li si usa. Quando camminate indossando le manette, vi aspettereste che le mani vi restassero legate, giusto? Questo è il compito del pulsante “Autoref”. È On di default, per cui le manette prevalgono sempre su qualsiasi animazione (potremmo vederlo come un Animation Overrider overrider), ma se qualche volta avete bisogno che cedano il controllo a un oggetto di arredamento (ad esempio uno che vi tiene le braccia sollevate sopra la testa anche se siete ammanettate sul davanti) potete farlo cliccando su Autoref per metterlo Off. Questo funziona solo se il mobile o l’animazione a cui volete che le manette cedano il controllo sono settati con priorità 4, la più alta. Anche questo comando è acceso/spento, lo cliccate una volta per spegnerlo, un seconda per riaccenderlo, ma non dipende dalla posizione, almeno alla data in cui scrivo queste righe.

Per oggi è tutto, questa lezione non era poi così facile, eh?

Divertitevi,
Marine

 

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[Lezioni di RLV] Il gioco dello Struggling

Terza lezione tratta dal blog di Marine, stavolta per affrontare l’annoso problema degli Struggle. Per i quali vi rinvio anche a una bella spiegazione di Costanza Franizzi, nei commenti al post A volte ritornano. La modella di queste foto è, ovviamente, Lorella… non ci vedevamo da troppo tempo e abbiamo colto, diciamo, l’occasione di unire l’utile al dilettevole. Come negli altri casi, il testo che segue è opera di Marine Kelley. Io mi sono limitata a tradurre e illustrare.

strugglelorella_004.jpg

Salve, questa lezione riguarda quello che ho chiamato “il gioco dello struggling“… in altre parole, come diavolo fare a liberarvi da quelle manette che senza volere vi siete fatte scattare ai polsi senza prima assicurarvi di avere le chiavi.

Insomma, siete lì, le mani legate dietro la schiena, le chiavi chissà dove, avete assolutamente bisogno di liberarvi e sicuramente non volete farlo barando (non volete o, se usate il RLV, non potete). Come fare? Beh, come accade con molti restraint nella vita reale, se siete abbastanza agili potete tentare di liberarvi andando per tentativi. Ci vuole tempo e non è detto che ci si riesca, ma almeno avete una possibilità.

strugglelorella_001.jpgstrugglelorella_003.jpgPer liberarvi, dovete fare un giochino di logica e memoria. L’obiettivo è di indovinare una sequenza di mosse, provando e sbagliando. Più errori commettete più tempo ci vorrà a slegarsi. Avrete notato che il menu cambia quando siete sotto chiave e non avete le chiavi (o quando avete le chiavi ma c’è un timer attivo). È quello che chiamiamo “accesso ridotto”. Avete accesso ai vostri restraint ma avete solo una gamma ristretta di possibilità. Di certo non potete aprirli. Questo “menu ridotto” mostra in particolare i pulsanti “Tug” (tirare leggermente), “Squirm” (dimenarsi), “Struggle” (dibattersi con forza) ed “Examine” (esaminare). Che roba sono?

Sono le “mosse”, o i “tentativi”, e sono i passi necessari che vanno fatti, nel corretto ordine, per ottenere la libertà. Proverò a spiegare come il meccanismo funzioni, dall’interno. Immaginate una sequenza random di lettere A, B e C, sapendo che:

– C’è sempre lo stesso numero di lettere su un dato restraint (più di 20, ma dipende dal restraint)
– C’è sempre la stessa quantità di A
– C’è sempre la stessa quantità di B
– C’è sempre la stessa quantità di C
– Le quantità di A, B e C sono sempre diverse fra loro (ci sono più C che B, e più B che A)

strugglelorella_006.jpgstrugglelorella_007.jpgstrugglelorella_008.jpgOra, immaginate che A significhi “Tug”, B significhi “Squirm” e C significhi “Struggle”. La domanda è, qual è la prima lettera della sequenza? Se pensate che sia A, premete “Tug”, se pensate che sia B, premete “Squirm”, e se pensate che sia C premete “Struggle”. Certo, obietterete che non potete averne idea, visto che la sequenza è casuale. Ma, beh, non è casuale del tutto: come ho detto, ci sono più C che B, e più B che A, anche se per il momento è tutto quello che sapete. Proviamo “Struggle”. Se la prima lettera della sequenza è C, allora viene tolta dalla serie, e il restraint dice Pinco Pallo feels s/he’s making progress (ossia, Pinco Pallo sente che sta facendo progressi). Altrimenti la lettera resta lì e il restraint dice Pinco Pallo struggles fiercely in his/her restraint, to no avail. (Pinco Pallo si dibatte selvaggiamente nei suoi legami, senza risultato). E ora sapete che la prossima mossa sarà una A o una B, ma non una C.

Per esempio, diciamo che la sequenza interna sia CBACBB. Voi, naturalmente, non lo sapete. Premete  “Struggle”, e la prima lettera è C, per cui la mossa va a buon fine, e la C viene tolta. La sequenza diventa BACBB (una di meno, un passo avanti verso la libertà). Diciamo che ora premete “Tug”. Poiché la prima lettera della sequenza non è A, semplicemente il tentativo va sprecato e la sequenza non cambia. Adesso sapete che la prossima lettera è B o C, perché A era sbagliata. Premete “Squirm”, scommettendo sulla B. E ci azzeccate, perché la prima lettera della sequenza è proprio B, che viene quindi tolta. La sequenza diventa ACBB, e vi siete avvicinate ancora alla libertà. Una volta che la sequenza è interamente esaurita, siete libere!

strugglelorella_010.jpgstrugglelorella_009.jpgstrugglelorella_012.jpgVia via che continuate a making progress (fare progressi, in altre parole indovinare le lettere giuste facendole sparire) vi avviate pian piano ad allentare i legami, e il restraint lo dice nel menu: locked and very secure (chiuso a chiave e molto ben assicurato), locked and secure (chiuso a chiave e assicurato), locked (chiuso a chiave), locked but getting loose (chiuso a chiave, ma si sta allentando) e locked but almost escaped (chiuso a chiave ma vicino alla fuga). Sembra facile, giusto? Vi basterà continuare a provare mosse a caso e alla fine vi sarete liberate?

Sbagliato. Avete a disposizione un numero limitato di “tentativi” prima di esaurire le energie ed essere costretti a rinunciare per un po’, esauste. In genere avete a disposizione all’incirca 10 tentativi in più rispetto al numero di mosse che dovete indovinare (circa 30 tentativi, quindi). Quando esaurite i tentativi siete bloccate, e non importa quanto vi siate avvicinate alla libertà. Ma non siete bloccate per sempre: col passare del tempo recupererete pian piano i tentativi… Ogni volta che recuperate forze sufficienti per un nuovo tentativo, il vostro restraint dice una cosa tipo Pinco Pallo gathers what’s left of his/her energy to fight his/her restraint some more… (Pinco Pallo raccoglie quel che resta delle sue energie per tornare a sfidare il suo restraint).

La frequenza con cui le forze vi tornano consentendovi di riprendere a dibattervi dipende da diversi fattori:

– Più siete vicine alla libertà, più frequentemente riguadagnate tentativi
– Più errori di seguito avete commesso prima di esaurire i tentativi, meno frequentemente li riguadagnate
– Non potete recuperare più di due tentativi di seguito prima di tentare nuove mosse, in modo da impedire che qualcuno si limiti a restare online senza fare nulla in attesa di recuperare le forze; alla vostra fuga, naturalmente, dovete partecipare voi per prime.

strugglelorella_013.jpgPrima che cominciate a dirvi che fate schifo in questo gioco, solo perché avete esaurito tutti i tentativi e non avete fatto grandi progressi, sappiate che è molto difficile che possiate liberarvi dai vostri restraint senza esaurire le forze. Qualcuno, a volte, ci riesce, ma hanno fatto molta pratica. 99 volte su 100 dovrete aspettare per recuperare le forze, e ci vogliono ore. Proprio come nella vita reale!

Ma sapete una cosa? Abbiamo appena cominciato a grattare la superficie. Sul gioco dello struggling c’è altro da scoprire! Lasciate che vi spieghi cosa fa il tasto “Examine”…

Quando premete “Examine”, il restraint vi darà una dritta su cosa potete aspettarvi. Vi rivelerà una delle prossime tre mosse (con una chance leggermente superiore di indicarvi proprio la prossima) ma potrebbe anche solo non rivelarvi niente. Se fate “Examine” una volta, non vi costa nulla, purché subito dopo tentiate una mossa (non un altro “Examine”, perché vi costerebbe un tentativo). Se toppate quella mossa, vi costerà 2 tentativi invece di uno solo! Non potete fare “Examine” a ripetizione: non farete che consumare tentativi per niente perché non vi rivelerà più nulla – dovrete prima fare una nuova mossa.

strugglelorella_001.jpgstrugglelorella_002.jpgAspettate, c’è altro! Restraint tradizionali come le police handcuffs tendono ad essere alquanto normali e prevedibili… In altre parole, una mossa ha buone possibilità di essere seguita da una mossa uguale. Una sequenza del genere assomiglierà a una cosa tipo CCCBBACCBAAACC… Restraint più robusti come le shackles (le catene, studiate per tener legata la prigioniera molto a lungo) sono molto più toste e hanno sequenze più incasinate, come CBABCCABACCBCAB.

Volete saperne di più? Sapete già che restraint diversi hanno forza diversa. Alcuni sono più restrittivi, alcuni più forti, da qualcuno è facile liberarsi, altri sono un incubo. Ad esempio, è molto più facile sfilarsi un ballgag di quanto non lo sia rimuovere un collare! La forza e la restrittività influenzano la frequenza con cui si recuperano le forze, la complessità della sequenza, il numero delle mosse da fare e l’efficienza del pulsante “Examine”.

Complicato? Lo so… In teoria ora sapete tutto quel che c’è da sapere. Ora è tempo di metterlo in pratica! Con tutto quello che avete imparato, quanto vi ci vorrà a liberarvi dalle manette? C’è un solo modo di saperlo, vero?

Divertitevi,
Marine

 

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Un’altra buona spiegazione del gioco dello struggle è quella data da Costanza Franizzi nei commenti a questo post

[Lezioni di RLV] I timer

Seconda lezione dal blog di Marine Kelley, con tutto quel che avreste voluto sapere sui timer ma non avete mai osato chiedere. Con esempi pratici, naturalmente. Le immagini che ho aggiunto si riferiscono non all’esempio scritto da Marine bensì alla sorte che in questi giorni sta subendo Gandalf Willenov, assidua frequentatrice del WCF cronicamente (e allegramente) disattenta alla sorte delle sue chiavi. Se la incontrate in queste ore e in questa posizione, date un’occhiata ai suoi polsi. Scommettiamo che le sue chiavi sono a portata delle vostre mani?

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(Gandalf e due nuove guardie, la canadese Kadira DeCuir e l’italiana Luana Umia)

 

Salve e bentornati a questa serie di lezioni sui RealRestraint. Oggi parleremo di timer. Dò per scontato che abbiate letto la lezione precedente sulle chiavi. Chi non l’ha fatto è pregato di provvedere ora: è necessario averla letta per capire i concetti che affronteremo qui sotto.

TutLocking5.jpgmenu.jpgChe succede se legate una vostra amica che ha perso una scommessa ma non siete sicure di poter essere online quando lei ha bisogno di essere liberata (e notate che non ho scritto “quando vuole essere liberata”)? In questo caso, avete bisogno dei  timer. Ricordate quei pulsanti “No timer”, “+30 mn” e “+3 h” nella seconda pagina del menu? Prima di spiegare a cosa servono, lasciatemi spiegare che cosa significhi timer.

Di default, quando un restraint viene chiuso a chiave, l’idea è che rimanga locked fino “alla fine dei tempi”, oppure “fino a quando chi ha le chiavi decide di aprirlo”. In altre parole, il restraint non ha un timer di default, o meglio ne ha uno infinito. Ma quando si comincia ad aggiungere minuti, il timer parte da zero e immediatamente viene accresciuto del tempo specificato. Col passare dei minuti, il timer decresce lentamente fino a tornare a zero. Quando si arriva a zero, la prigioniera recupera le chiavi ed è in grado di liberarsi. Fino a quel momento la chiave resterà fuori dalla sua portata.

Ora, forse avete notato che una volta attivato un timer sul menu si vedono sempre due tempi, non uno soltanto. Beh, semplice, il primo cresce e segna il tempo che, fin qui, avete passato legate. Il secondo decresce, ed è il tempo che dovrete ancora restare legate. Facile. E ce n’è un terzo (Best) che tiene conto del tempo più lungo che avete passato in catene fino a quel momento, in modo che possiate vantarvene con gli amici. Hehe.

Allora, torniamo alla vostra amica che ha perso la scommessa ed è ben legata. Non può fare niente con le sue manette, a parte combatterci (il cosiddetto struggle, di cui parleremo in un’altra lezione). Non può allungare il tempo perché non c’è un timer attivo, vale a dire che ha un timer su infinito. Se potesse aggiungere tempo, le basterebbe settare 30 minuti ed aspettarne la scadenza per ritrovarsi libera – sarebbe troppo facile. Invece no, non può fare nulla – ma rivuole le chiavi per potersi slegare da sola, qui e ora. Certo, se le lasciaste le chiavi (con leave keys), potrebbe in effetti slegarsi.

Noel_023.jpgMa voi, invece, le cliccate sulle manette e, con “More…”, aprite la seconda pagina del menu. Supponiamo che vogliate fare un po’ la bastarda con lei e farle uno scherzetto: per cui vi limitate a cliccare “+30 mn”. Che succede? Le manette “dicono” che al loro timer sono stati aggiunti 30 minuti, e che pertanto resteranno chiuse (locked) per 0:30:0 – un totale di 30 minuti. Fin qui tutto bene. La vostra amica sogghigna perché si fa l’idea che siate una tenerona. Solo mezz’ora, pfui!

Questo timer particolare conta solo il tempo passato online (non sono tutti così: ad esempio il plugin RL Timer conta il tempo indipendentemente dallo status online). Ciò significa che la vostra amica dovrà resistere mezz’ora legata. Certo, potrà sempre andare AFK (Away From Keyboard, lontana dalla tastiera) ma sarà comunque una mezz’ora in cui non potrà andare da nessuna parte. Anche se si scollegasse da Second Life, e si ricollegasse un’ora dopo, non si troverebbe magicamente libera. Le manette resteranno chiuse mezz’ora perché voi così avete deciso.

Ma la piccola peste continua a sogghignare, e magari vi sta sfidando. Potrebbe essere un buon motivo per imbavagliarla prima che si metta nei guai. Invece… premete “+30 mn” un’altra volta. Che succede ora? Le manette dicono che sono stati aggiunti altri 30 minuti, facendo crescere il tempo a un’ora. Adesso la vostra amica non sorride più, anzi, vi guarda furiosa! Poverina. Naturalmente non c’è nulla che possa fare per fermarvi.

Noel_024.jpgE la chiave? Ovviamente, vorrebbe riaverla – forse un’ora le sembra troppo lunga. Ebbene, restituiamogliela, questa chiave! Premete “Leave Keys” nella prima pagina del menu. Adesso cosa può fare? Può prendere la chiave e slegarsi? Niente affatto. La chiave se ne sta lì, in bella vista e a portata del primo che passa, ma lei è impossibilitata ad usarla. Tutto quel che può fare è cercare di slegarsi dibattendosi (struggle), oppure allungarsi il timer! Qualcosa che non poteva fare, prima, fino al momento in cui non siete state voi ad attivare il timer.

Adesso è il momento di farle capire chi comanda. Riprendete la chiave toccando le manette e premendo il pulsante “Take Keys”, recuperando il diritto esclusivo di accesso alle sue manette (e togliendolo a eventuali terzi), poi andate alla seconda pagina del menu e premete il pulsante “+3 h”. Ed ecco che il suo sguardo, da furioso diventa, invece, implorante. Certo non la lascereste mai legata per 4 ore! …vero?

Noel_025.jpgCerto che potete, e certo che lo fate. Forse non fate log off, ma ve ne andate a spasso sapendo che la vostra amica è al sicuro e ben legata nella vostra casa. Ogni tanto, se ne avete voglia, andate a vedere come sta, magari ve ne andate AFK per fare qualcosa in RL. Fino a quando il timer non sarà scaduto. In quel momento, ovunque siate, riceverete un messaggio dalle manette (“Time over, Pinco Pallo is given the keys to her blah blah back“) che vi informa che il tempo è scaduto, che l’amica ha riavuto le sue chiavi e che ora è in grado di slegarsi da sola. Ora può farlo, perché le è stato reso “pieno accesso” (ha la chiave, e non è sotto timer).

E si libera, per cui… forse ora è il momento di… uh… scappar via… di corsa!

Marine

PS: Conosco una persona che si è fatta legata 1800 ore di seguito. Una roba come 4 ore al giorno, tutti i giorni, per oltre un anno. Chi vuole provare a battere il suo record?

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui

[Lezioni di RLV] Le chiavi

Quella che segue è la prima puntata di una serie di lezioni di Marine Kelley sull’uso dei suoi prodotti, i legami Real Restraints. Come ben sa chi segue queste pagine, sebbene esistano ormai innumerevoli prodotti analoghi, io continuo a ritenere quelli di Marine i più affidabili e facili da usare. Senza contare il fatto che è stata lei a inventare, ed è lei che mantiene e aggiorna, quel Restrained Life Viewer che rende le esperienze bondage su Second Life insuperabilmente intense (e che fra l’altro è requisito essenziale per poter entrare alla nostra prigione, sia come guardia che come prigioniero). Consiglio la lettura attenta di queste lezioni anche a chi crede di sapere già tutto: io stessa, nel tradurre le righe che seguono, ho scoperto cose che non sapevo e che ho trovato illuminanti. Per qualsiasi dubbio, utilizzate per favore lo spazio dei commenti, in modo che le risposte possano essere utili a tutti. Buona lettura, lascio la parola alla nostra benefattrice, Marine Kelley. Le righe che seguono sono tradotte (e in qualche caso leggermente adattate) col suo gentile permesso.

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Benvenuti alla prima lezione sui prodotti RealRestraint. Nelle righe che seguono verrà spiegato cosa sia un restraint, come chiuderlo a chiave, cosa siano le chiavi e perché i RealRestraint non prevedano il concetto di “proprietà” (ownership).

Prima di tutto, qualche premessa importante… Gli oggetti di cui parliamo sono restraint, e servono a “tenere al sicuro” voi stessi o qualche vostro amico. Questo elemento non è necessariamente legato ad alcuna considerazione BDSM, ed è per questo che non useremo molto termini come “sub” e “domme”. Useremo rispettivamente “prigioniera” e “top”. Per semplificare il discorso, dò per scontato che entrambi i giocatori siano di sesso femminile.

Jelenaoggi_001.jpegPer me, “tenere al sicuro” qualcuno significa “averla sotto controllo in qualsiasi momento”. In altre parole, se lasciate la vostra prigioniera incaprettata su un letto per un paio d’ore, al vostro ritorno avete una buona chance di ritrovarla incaprettata sullo stesso letto (anche se magari alquanto furiosa). Nel frattempo possono essere successe molte cose ma, se avete fatto le cose per bene, dovrebbe essere incapace di chiedere aiuto, o anche di liberarsi da sola in vostra assenza.

Ma, ma… in tutto questo dove va a finire il concetto di “sicuro, sano e consensuale”? Che succede se la prigioniera non si diverte più e decide di andarsene? Dopo tutto, si tratta di un gioco, no?

Beh, se per qualsiasi motivo la prigioniera decide di andarsene, è una sua scelta di prendersi la responsabilità di ingrangere le regole e liberarsi barando (“cheat out“). Il concetto stesso di “prigionia” su SL si basa sul presupposto che la prigioniera non vorrà barare, rovinandosi la reputazione (questo sempre che la catturatrice non sia una cretina o una pessima dominatrice che non sa prendersi cura dei suoi prigionieri). Come sicuramente avrete notato, su SL la reputazione è tutto. Se vi fate la fama di qualcuno che non si fa problemi a liberarsi barando non appena comincia ad annoiarsi, finirà che vi troverete a giocare in futuro solo con giocatori occasionali.

Okay, adesso che ci siamo tolti questa luuunga premessa è tempo di cominciare a sporcarci (e legarci) le mani. Tutti i miei prodotti funzionano più o meno allo stesso modo: alcune funzioni base (lock/unlock, prendere/lasciare chiavi, settare i timer, liberarsi con gli struggle) comuni a tutti i restraint, e diversi extra (plugin, animazioni ecc) specifici per ciascun restraint.

Tutti i miei restraint si controllano solo toccandoli, e solo di rado con comandi vocali (anche se alcuni plugin di terze parti lo consentono). Questo avviene perché i miei restraint per le braccia sono in rado di impedire il tocco, il che rende possibile alcuni giochini interessanti di power exchange (controllo reciproco). L’uso di comandi vocali, semplicemente, rovina questi giochi. L’unica vera eccezione è che la persona che indossa un restraint può (quasi) sempre accedervi dicendone, sul canale /77, il nome, parte di esso o anche solo “*”. Il resto del mondo, per utilizzarli, deve essere in grado di toccarlo.

TutLocking1.jpg

Quando toccate un restraint e avete accesso (ossia, la chiave è per voi disponibile), vi compare menu con diverse opzioni. La più evidente è… “Lock”.

TutLocking2.jpgChe succede quando cliccate su “Lock”? Beh, in apparenza… non molto. Il restraint dice che è stato “locked” da voi, il pulsante “Lock” diventa “Unlock”, quello “Take keys” (Prendi chiavi) diventa “Leave keys” (Lascia chiavi) perché la chiave di quel restraint è diventata automaticamente vostra… ma a prima vista non è successo altro. Proviamo di nuovo, ma stavolta al rallentatore…

Cliccate su restraint, e compare il menu. Premete “Lock” e il restraint dice “blah blah è stato locked da Pinco Pallo”. In quel momento, però, le chiavi spariscono, il restraint prende nota del fatto che adesso “solo voi avete pieno accesso”, poiché siete voi ad avere la chiave, e la prigioniera è incapace di togliersi il restraint, sempre che usi il viewer RestrainedLife. Nei miei prodotti, il concetto di “accesso” è fondamentale. Avete “pieno accesso” quando avete la chiave, salvo il caso in cui siete voi a indossare il restraint e ci sia un timer acceso [NB: Vedi futuro tutorial sui timer]. Avete “accesso ridotto” se siete voi a indossare il restraint e non avete pieno accesso, e avete “accesso zero” in tutti gli altri casi (se cercate di cliccare sul restraint ricevete un messaggio di diniego, tipo “Sorry Pinco Pallo, you can’t manipulate Pallo Pinco’s blah blah” – ossia, “Spiacente, Pinco Pallo, non sei in grado di manipolare le manette/collare/corde/blablabla di Pallo Pinco”). Queste tre modalità di accesso cambiano i pulsanti che compaiono nel menu quando ci si clicca sopra.

TutLocking3.jpgChe succede, ora che il restraint è locked? Diciamo che si parla di manette: ci si aspetterebbe che vi bloccassero i polsi, giusto? E allora perché le braccia appaiono ancora libere? Ecco a cosa servono i pulsanti nelle prime due file del menu principale. Hanno nomi spesso bizzarri, ma sono piuttosto espliciti. Clicco su “1 Hnd Front”.

Tshkshk shriiik… shrik

Ecco fatto, ora ho le mani ben assicurate sul davanti. Qualsiasi cosa io faccia, resteranno in quella posizione fino a quando non mi verranno tolte le manette cliccando il pulsante “Unlock” – che potrebbe anche non essere alla mia portata, a seconda di chi ha la chiave… In questo caso, l’Unlock è disponibile perché ho “pieno accesso” (ho la chiave e non ci sono timer attivi). Osservate la riga del menu che dice “(by Marine Kelley)” – significa che la chiave è in mano mia. Questo perché quando chiudo a chiave le manette, le chiavi mi vengono date automaticamente, per semplificare le cose.

TutLocking4.jpg

Dall’inizio di questo post abbiamo parlato parecchio di “chiavi”… vediamo di chiarire un po’ le cose. La “chiave” non è che un pezzo di informazione contenuta all’interno del restraint, e che gli permette di sapere chi vi ha pieno accesso. La chiave può essere “disponibile” (il menu dice “keys on”) o in mano di qualcuno comunemente chiamato “keyholder” (possessore delle chiavi). Ancora una volta, questo avviene perché non credo che il top possegga le manette: possiede la persona legata da queste, ma non le manette stesse. Non voglio dire con questo di avere qualcosa in contrario all’idea di poter stabilire un owner principale, un owner secondario, eccetera: ma qui cerco di attenermi al realismo, e nella vita reale le manette hanno chiavi, non proprietari. Per questo, su SL è meno drammatico “leave the keys on” (lasciare le chiavi a disposizione) invece che “revocare i diritti di proprietà”. Non lo sottolineerò mai abbastanza: per quel che riguarda il BDSM, i restraint sono solo strumenti per assicurarsi che la priginiera sia sotto controllo. Alcune sub hanno bisogno di un controllo maggiore, altre meno, ma l’ammissione di proprietà sta nella mente, nel cuore e nell’anima della sub, non nell’acciaio che la stringe.

Ma sto divagando. Non c’è altro da sapere sulle chiavi. O le avete oppure non le avete. Se poi siete voi a indossare le manette, e queste sono chiuse e c’è un timer attivo, che abbiate voi le chiavi, o che siano disponibili a tutti, fa poca differenza: non sarete in grado di liberarvi.

Oh, e adesso, che fine ha fatto il pulsante “Lock”? Ho le mani legate sul davanti, ma come posso fare se desidero che le manette siano di nuovo “Locked” senza costringermi in una posa particolare, ma senza doverle aprire? Beh, il pulsante “Lock” si è spostato in una seconda pagina del menu, perché la prima non ha più spazio. Per vederla, cliccate su “More…”. Nella nuova pagina troverete, fra l’altro, parecchie opzioni nuove.

TutLocking5.jpgLe funzioni dei pulsanti “No timer”, “+30 mn” e “+3 h” sono spiegate nella lezione sui “Timer”, mentre quelle di “Block”, “ML” e “Autoref” saranno affrontate in quella sui “restraint per le braccia”.

Per questa volta, chiudiamo la prima lezione riacquistando la libertà. Torno alla prima pagina del menu cliccando il pulsante “Back…”, e poi “Unlock”…

Tshik tshik tshuk

Di nuovo libera! E poiché utilizzo il RLV, tutte le capacità che mi erano state tolte mentre ero ammanettata (in particolare, quella di toccare oggetti che sono molto lontani, e quella di indossare oggetti) mi sono state restituite!

Spero che tutto questo vi sia stato utile a capire i primi rudimenti dei prodotti RealRestraint

Divertitevi,
Marine

 

Il post originale di Marine (in inglese) si trova qui

Il viewer Restrained Life si scarica gratuitamente qui

Le cartelle gerarchiche del RLV

Sollecitata da molti e a lungo rinviata, una veloce guida, per chi non legge l’inglese, alle novità nella gestione che il Restrained Life Viewer consente alla cartella condivisa.

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L’avevo promessa da tempo, poi alcuni impegni di RL – ma anche, come si sarà visto, un periodo in-world che, fra Andromeda e Challenge, mi ha dato parecchio da fare – mi hanno costretta a rinviare più e più volte. Ma una promessa è una promessa ed ecco qui qualche spiegazione per cercare di aiutare gli utenti RLV che non parlano inglese a organizzare in modo decente la loro cartella condivisa. In modo da poter approfittare di qualcuna delle novità che Marine ha introdotto nel Restrained Life Viewer versione 1.13, nell’ottobre 2008. Siamo ormai a marzo 2009 e il RLV è arrivato alla versione 1.16, quindi bando alle esitazioni e andiamo a cominciare.

Subfolders_Outfit_main_shared_root.jpgNon starò a rispiegare qui cosa sia il comando Force Wear, accessibile dal plugin Outfit di alcuni dei Real Restraints. Rinvio al post che scrissi all’epoca, che è in gran parte ancora valido. L’unica cosa sostanziale che da allora è cambiata è che l’accesso alla cartella #RLV non si ferma più alla prima directory ma funziona in modo gerarchico. Che vuol dire? Che all’interno della cartella #RLV è possibile ora mettere altre cartelle in modo da poter organizzare le cose in modo più razionale – e non costringere chi vuole metterci addosso qualcosa a scorrere pagine e pagine e ore di tentativi prima di scoprire cosa abbiamo a disposizione.

Tanto per cominciare, quindi, possiamo creare nella cartella chiamata “#RLV” (e che, questo voglio ricordarlo, per essere accessibile deve stare necessariamente al primo livello del nostro Inventory) una prima serie di sottocartelle. Ognuno può organizzarsi come vuole, naturalmente, ma è il caso crearne almeno due separate: una per i vestiti e una per i legami. Nel dar loro il nome, suggerisco di seguire il metodo pensato da Marine e che traduco qui sotto. Non è un requisito necessario, ma a pensarlo è la persona che ha creato e che tiene aggiornato il Restrained Life e, vi assicuro, seguirlo rende le cose più semplici.

* Ogni cartella che non contiene oggetti indossabili (cioè contiene solo altre cartelle) ha un nome che inizia con “>”. Questo fa in modo che appaia in cima a una eventuale lista, e segnala a chi sta curiosando nella nostra cartella che, cliccando quel bottone, si accede a una directory diversa.

* Ogni cartella che contiene oggetti indossabili (anche se contenesse altre sottocartelle, il che – come vedremo – sarà necessario per gli oggetti no-mod) non ha alcun carattere speciale – quindi viene ordinata in ordine alfabetico, sotto quelle che iniziano con “>”.

* Ogni cartella che contiene oggetti indossabili, ed è contenuta in un’altra cartella con oggetti indossabili (ad esempio, un oggetto in più che puoi voler aggiungere a un completo oppure no: diciamo un accessorio in più, un cappello, un oggetto alternativo) è considerato una “opzione”, una “aggiunta”, per cui viene battezzata con un “+” prima del nome. Ad esempio, “+ Corsetto” al completo “Mini in pelle” permette di indossare il completo e, volendo, aggiungere anche il corsetto.

No_mod_Step_2.jpgNon starò a spiegare passo passo come navigare in queste cartelle perché la cosa mi sembra intuitiva. È importante invece spendere qualche riga su come comportarsi quando ci si trova a dover indossare elementi caratterizzati da una scomoda combinazione di caratteristiche: oggetti che sono prims (e non semplici wearable: li si distingue perché nell’inventario hanno accanto l’iconcina di un cubetto giallo e non quella dell’indumento corrispondente, sia esso una mutandina, una maglietta o roba simile) e che sono non modifiable. Il lettore Restrained Life, infatti, ha il potere di ricordarsi, da una volta all’altra, quale sia l’attach point di un oggetto – ma solo se questo, essendo modificabile, può essere rinominato aggiungendo al nome il punto di attacco fra parentesi.

Mi seguite? Se, ad esempio, indosso un cappello, che presumibilmente andrà su “skull” (cranio), il RLV fa in modo che questo cappello venga rinominato da “cappello” a “cappello (skull)”. Ma se il cappello non è modificabile diventa impossibile anche solo rinominarlo. La soluzione è pertanto di inserire l’oggetto non modificabile in una cartella che abbia nel nome il punto di attach. Quale che sia il nome dell’oggetto, il comando Outfit apprenderà il punto di attacco dalla cartella che lo contiene – e che sarà a sua volta contenuta nella cartella del completo di cui l’oggetto fa parte.

L’unica accortezza da seguire è che ogni oggetto no mod stia in una cartella tutta sua. Ci può volere un po’ di tempo a farla, questa cosa, ma il viewer ci rende le cose semplici perché pensa lui a rinominare le cartelle. Osservate, prego, le immagini qui sotto, che ho spudoratamente rubato dal blog di Marine:  prima si crea un numero di cartelle vuote (New Folder) pari ai pezzi che ci dobbiamo inserire, poi vi si inseriscono i pezzi (uno per ciascuna cartella), infine li si indossa uno per uno e, come per magia, le New Folder che li contengono cambieranno nome automaticamente includendo anche il punto di attacco.

 

No_mod_Step_3.jpgNo_mod_Step_4.jpgNo_mod_Step_5.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutto qui, in effetti, e sono io stessa meravigliata di essermela sbrigata in un post così breve – ma mi sembra che non ci sia davvero altro da aggiungere. Chi volesse una spiegazione passo per passo dovrebbe rivolgersi direttamente ai due post originali sul blog di Marine, http://realrestraint.blogspot.com/2008/08/objects-sharing-tutorial.html e http://realrestraint.blogspot.com/2008/10/shared-outfits-tutorial-part-2.html – anche se sono abbastanza convinta che sia più utile provare a mettere in pratica quanto scritto qui sopra direttamente in-world. Ma visto che per una volta tanto sono stata concisa approfitto di queste ultime righe per segnalare la nascita del blog di un’amica, intitolato Restrained Italia. È il terzo blog che Erikah Jameson crea da quando ci conosciamo e spero che, a differenza dei due precedenti, questo lo manderà avanti con maggior costanza – anche perché i post comparsi in questi primi giorni sono una preziosa guida ai segreti degli Open Collar, che io ancora conosco quasi niente ma che offrono, gratuitamente, molte delle funzioni offerte da tanti prodotti commerciali. Io sono e resto una fedelissima di Marine, i cui prodotti restano per me inbattibili – ma gli Open Collar possono contribuire in modo notevole alla diffusione del Restrained Life anche fra i niubbi che ancora non hanno Linden da spendere. Per chi vuole provare su Second Life i piaceri del bondage, ormai, non c’è davvero più scusa per usare il client regolare.