Le cartelle condivise del RLV

Mmm, Belias mi ha riacchiappata e immobilizzata nella SIM che condivide con la sua amica Pony Mondschein. Non so se e quando riuscirò ad uscirne e tanto vale che mi metta al lavoro sul post di spiegazione sulla nuova meraviglia del Restrained Life Viewer. Che, ovviamente, è in parte responsabile proprio della mia situazione attuale.

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Come tutti i post con il tag “Didascalie”, anche questo va considerato di servizio – niente di personale, ma quella che spero possa essere una utile guida alle cartelle condivise del RLV per gli avatar italiani che non sanno l’inglese, o che sono troppo pigri per leggerlo. Però due righe di introduzione devo scriverle, visto che scrivo mentre mi trovo nuovamente prigioniera di Belias, in un suo dungeon quasi privato. E che porto al collo un collare d’acciaio che porta il suo nome.

Tutto questo non sarebbe infatti accaduto se la nuovissima edizione del RLV, quella rilasciata nemmeno due settimane fa, non avesse introdotto una funzione molto innovativa, che consente di superare uno dei limiti più grossi dei Real Restraints. Come tutti sanno o dovrebbero sapere, un avatar che volesse avere la possibilità di essere ammanettato da qualcuno doveva per forza indossare le manette e tenerle indosso lasciando le chiavi a disposizione. L’aspirante catturatore doveva poi cliccare su di esse e rubare le chiavi (proprio come ha fatto l’altro ieri sera New Vita) e poi semmai mettere in scena un po’ di gioco, dicendo “Pincopallo ti afferra i polsi e li serra nelle manette” o roba del genere.

75917025b22bd0d3db1edd0e535cc79f.jpgd01521841eb144a957e4e64930535064.jpg Non è più così, o almeno non necessariamente. Il nuovo, diabolico, Viewer di Marine (che si può come sempre scaricare gratis dal sito di eRestraint) ti consente di rendere disponibile a qualcuno una determinata cartella nel tuo inventario, permettendo a questo qualcuno di farti indossare tutto quello che ci hai messo dentro. In questo caso, naturalmente, io in quella cartella avevo messo tutti, ma proprio tutti, i legami che posseggo. Inutile dire che quando Belias – che ero andata a trovare per un abbraccio veloce – l’ha scoperto, mi ha per prima cosa stretto al collo il famigerato Steel Collar in vendita con i catenacci pesanti detti Serious Shackles. Poi ha cominciato a darsi da fare per sistemarmi come si deve polsi e caviglie… e per ora si è fermata lì, anche se ho il sospetto che non le basterà. Come abbia fatto… beh, magari lo spiego in un commento in calce a questo messaggio, che stavolta ho già anche troppa carne al fuoco. Chiudo dunque la parentesi personale e provvedo a spiegare qualcosa di più sulle funzioni del Restrained Life – e soprattutto su quest’ultima.

Prima di tutto, l’installazione. Chi usa un Mac non deve fare nulla di difficile: scarica l’applicazione, la mette dove gli pare e la fa partire. Chi usa un PC deve decomprimere il file zippato, aver cura di copiarne il contenuto nella cartella che contiene il client regolare di Second Life e solo allora avviare l’eseguibile (“RestrainedLife.exe“). La buona notizia è che non ci sono file specifici di configurazione, e che le preferences restano quindi inalterate. La cattiva è che il RLV deve essere installato su una versione del client regolare che non sia troppo differente da quella del nuovo RestrainedLife viewer – altrimenti si rischia che l’eseguibile sia incompatibile con gli altri file contenuti nella cartella. Un esempio? Utilizzando funzioni come Search o About Land, chi aveva installato il Restrained Life v1.18.1.2 sopra il client Second Life v1.18.4.3 provocava un crash, perché i file nella cartella delle Skin erano troppo avanzati.

(Come si fa a installare Second Life su Windows? Beh, qui mi si chiede troppo – nel caso, rinvio alla wiki in italiano sull’argomento, rintracciabile a questo indirizzo: http://www.secondlifeitalia.com/wiki/Traduzione)

Dopo di che… beh, dopo di che, la Second Life BDSM di chi ha fatto l’aggiornamento è pronta per cambiare in modo radicale. Facciamo un primo breve excursus sulle funzioni? Ecco qui, tradotto liberamente dal ReadMe che viene distribuito con il RLV, quello che diventa possibile.

– Rendere un oggetto lockable non distaccabile (una volta chiuso il lucchetto, il sub non ha più alcun mezzo per toglierlo – a meno che non si ricolleghi con il client regolare – fino a quando l’oggetto non viene riaperto… o, più precisamente, unlocked)
– Impedire di spedire IM o di riceverne, o di scrivere o leggere la chat pubblica (con, volendo, alcune eccezioni di emergenza)
– Impedire il teletrasporto (sia tramite mappa che tramite landmark, sia tramite richiesta diretta da parte di qualcuno nella propria lista dei contatti – anche in questo caso è possibile prevedere eccezioni)
– Impedire il rezzing (la materializzazione di oggetti), l’editing di alcunché, l’accesso all’Inventario, la lettura di notecards, l’utilizzo di canali di chat non pubblici (ancora una volta, con possibilità di eccezioni)
– Costringere a sedere e impedire di rialzarsi (sparisce il tasto Stand Up)
– Costringere a indossare abiti, ma anche impedire di indossarne di nuovi o di rimuovere quelli che si indossano. E rimuovere qualsiasi oggetto si indossi (salvo che sia stato reso non distaccabile perché locked)

Tutto questo, se usato con sapienza, può dare al sub una sensazione di impotenza molto realistica e intensa. Che è quella che a tantissimi – a cominciare dalla sottoscritta – impedisce anche solo l’idea di tornare al client normale.

8cca6d7ae447277ccc039458a9d4e74e.jpg29f0b47a082fa940e9d73dc51b230abb.jpg Ma è giunto il momento di spiegare, a chi fosse interessato, come funzioni la novità emozionante delle cartelle condivise. A partire dalla versione v1.11, il viewer può infatti “condividere” alcuni dei tuoi oggetti con gli altri, consentendo loro di farti mettere, o di toglierti di dosso, quello che hai messo in condivisione (oppure anche solo di curiosare nella lista). Nota bene: condividere qualcosa non vuol dire che qualcuno possa rubartelo. Vuol dire solo che può costringerti a usarlo – ossia ciò che ha fatto Belias con me. Ecco come fare in modo che ciò sia possibile.

1) Crea una cartella chiamata “#RLV” (senza virgolette) direttamente in “My Inventory” (click con tasto destro su “My Inventory“, seleziona “New Folder“).
2) Sposta una cartella che contiene legami (o altre cose da indossare) direttamente nella #RLV, ed ecco fatto. Attenzione: la #RLV può contenere altre cartelle, mentre queste devono contenere solo oggetti… eventuali ulteriori cartelle non saranno accessibili, perché il viewer accede solo alla seconda directory della #RLV.

Ecco lo schemino disegnato da Marine per spiegare il meccanismo:

My Inventory
|- #RLV
|  |- manette (cuffs)
|  |  |- left cuff (l forearm)
|  |  – right cuff (r forearm)
|  – bavagli (gag)
|     – gag (mouth)
|- Animazioni
|- Parti del corpo (Body Parts)

…eccetera. Ad esempio: chi possiede le cinture RR (Straps) e vuole che qualcuno possa fargliele indossare, sposterà la cartella Straps BOXED nella #RLV.

È possibile indossare tutti i legami contenuti nelle cartelle appena spostate (una cartella a botta!) o anche ribattezzare singolarmente ogni oggetto, facendo in modo che ciascuno contenga il punto su cui andrà indossato. Ad esempio: “manetta sinistra-left cuff (l forearm)“, “cavigliera destra-right ankle cuff (r lower leg)“. Il punto di attachment è lo stesso che compare nel menu “Attach To” dell’Inventario. Se viene indossato senza ribattezzarlo, verrà rinominato automaticamente – ma solo se si trova in una delle cartelle condivise e se non è stato già indicato un determinato attachment point. Se si desidera usare un nuovo attachment point, occorre ribattezzarlo a mano.

Gli abiti sono trattati allo stesso modo (anzi, volendo si può metterli nelle stesse cartelle dei legami, in modo che possano essere fatti indossare con lo stesso comando). L’unica vera differenza è che i vestiti non sono ribattezzati automaticamente quando indossati.

NOTA BENE:
– Non mettere nella #RLV più livelli di cartelle, perché non funzionerebbero. Ad esempio, evitare una catena di cartelle di questo genere: #RLV —> Restraints —> Straps BOXED. Le cinture resterebbero irraggiungibili. [Integrazione del 7 giugno 2009: Mi è stato fatto notare qualche giorno fa che le due righe precedenti sono state superate dall’evoluzione del RLV. Raccomando a chiunque stia leggendo questo vecchio post di rifarsi al più recente e aggiornato Le cartelle gerarchiche del RLV].
– Non mettere una virgola (‘,’) nel nome delle cartelle contenute nella #RLV, perché manda tutta la lista a catafascio.
– Non dimenticare di ribattezzare i legami nelle cartelle condivise (oppure ricordarsi di indossarli almeno una volta dopo averli inseriti nella #RLV, in modo che siano ribattezzati automaticamente) o i comandi di indossa forzato non avranno effetto.
– Evitare di intasare la #RLV con troppe cartelle – alcuni script utilizzano una lista ottenuta col comando @getinv, e i messaggi di chat si limitano 1023 caratteri. Scegliere con saggezza, e usare nomi brevi.

Finito? Finito, per oggi… mi restano ancora una marea di cose da dire, ma ci tenevo intanto a descrivere questa novità per dare un’idea di quello che può fare – o farsi fare – chi scaricherà quest’ultima versione. Su tutto il resto, sulle funzioni che il RLV offre ormai da tempo, torneremo più avanti… anche se spero che qualcuno non attenderà così a lungo, e avrà il coraggio di scoprirlo da sè.

Io, adesso, vorrei passare qualche minuto con Belias. Sempre se la trovo online, naturalmente.