Come è accaduto altre volte, anche oggi questo blog ospita un post scritto da qualcun altro. E, come altre volte, si tratta di una occasione speciale: un testo in cui Francesca Miles rivela – a me per prima – alcuni retroscena degli eventi scatenati dal rapimento raccontato nei post più recenti. La complessità di quello che accade in certe storie resta quasi sempre inaccessibile, nella sua completezza, anche a chi ne è protagonista e questo memoriale di Francesca mi permette di arricchire il racconto dei giorni scorsi con un punto di vista nuovo che contribuisca a una specie di Rashomon virtuale e, chissà, stimoli magari qualcun altro ad integrarlo ulterioriormente con qualche altro retroscena rimasto a me ignoto. Anche per questo, pubblico quanto scritto da Francesca senza alcun tipo di intervento editoriale, salvo qualche corsivo aggiunto qua e là, l’inserimento dei link che mi sembrano opportuni e pochissimi altri ritocchi di impaginazione. Poiché non dispongo di fotografie che non abbia già utilizzato nei miei post precedenti, come l’anno scorso ho deciso di illustrare il post con i numerosi Christmas Card ricevuti in-world in questo periodo di feste (durante le quali sono, per intuibili impegni di famiglia RL, ancora più assente da Second Life di quanto non lo sia stata negli ultimi tempi) con l’aggiunta di qualche foto scattata durante una mia brevissima apparizione online nel corso della quale, tuttavia, Tomiko è riuscita a portarmi in un certo negozio per farmi un regalo particolarmente delizioso per una melomane come me. A tutti quelli che, occasionalmente o assiduamente che sia, leggono queste pagine auguro che il 2010 sia bellissimo e perversamente piacevole, di qua o di là dallo schermo del computer. E lascio la parola alla mia rapitrice!
Avevo promesso di chiarire alcuni degli eventi connessi al rapimento di Win, eventi a lei ignoti. in questo post mi riprometto di farlo seguendo una lettura basata sul ruolo di alcuni personaggi apparentemente secondari.
DrPsy Tripsa: Un patto di sangue
Il primo episodio da integrare è quello raccontato da win nel post Stranger in the night. Il post racconta dell’arrivo di uno straniero, DrPsy Tripsa, nei pressi di casa mia, luogo di prigionia di Win. Premetto che casa mia oggi come allora, non è protetta da nessun sistema di sicurezza, per cui è aperta ai viaggiatori solitari di sl.
Quella notte, impegnata conm’ero nell’esplorazione dei plugin del collare Marine di Win, mi accorsi dell’arrivo di DrPsy nel momento in cui vidi attivarsi il menu della bolla-trappola che sta sotto casa mia.
Fui presa dal panico. Non ebbi neanche il tempo di affacciarmi alla finestra che ero già rinchiusa nella bolla. Sentivo Win chiedere aiuto e capii che avrei dovuto agire molto velocemente.
Per fortuna la bolla è mia, pertanto anche se catturata ne conservo l’accesso al menu, per cui fui fuori in pochi secondi.
Approcciai subito l’ospite inopportuno, lessi il suo profilo, era un rumeno, residente in Italia da 16 anni e in grado di comunicare in inglese, la lingua in cui win stava chiedendo aiuto.
[2009/12/12 16:10] Win: DrPsy? Who are you?
[2009/12/12 16:10] Win: DrPsy… please, help me!!!!
[2009/12/12 16:11] Win: DrPsy, whoever you are! Help me… Francesca kidnapped me!
[2009/12/12 16:11] Win: Tell my subs where I am!
[2009/12/12 16:11] Win: Call Lella Demonia, Jelena Kiranov…
[2009/12/12 16:11] Win: I cannot IM
Salutai velocemente l’ospite e corsi a impedire a win di parlare ancora, le feci credere di averlo liquidato facilmente e che i suoi messaggi di aiuto non avrebbero di certo avuto seguito. In cuor mio ci speravo, ma sapevo che i messaggi era stati compresi e forse già inoltrati.
Mi mostrai serena anche se non lo ero, avevo DrPsy Tripsa in IM e attraverso un lento susseguirsi di convenevoli (sapevo attraverso il radar di emerald che era ancora nei paraggi) immaginai che la situazione lo avesse incuriosito.
Mi trovavo di fronte a una scelta: lasciare sola Win e tentare un approccio diretto sarebbe stato rischioso, avrei potuto subire un attacco da un momento all’altro, Jelena e Lella erano off-line, e temevo che l’ospite fosse l’alter ego di qualcuno degli investigatori che sapevo già sulle tracce di Win.
Decisi di aspettare il log-off imminente di Win per parlarci, non potevo infatti rischiare di allontanarmi durante quello che avrebbe potuto essere un tentativo di liberazione.
Uscita Win mi teletrasportai direttamente di fronte a DrPsy, che si era fermato in maniera sospetta nel bazar di Zeina Auer, giusto dietro casa mia.
Non parlai immediatamente dell’episodio appena accaduto, ma cercai di sfoderare tutto il mio fascino…eheh…per accattivarmi la sua simpatia.
Mi disse subito di essere un vampiro in cerca di cibo per non essere eliminato da Bloodlines.
La cosa non mi turbo più di tanto, da tempo anch’io sono iscritta a bloodlines, ma non sono mai diventata un vampiro, mi è sempre piaciuto di più il ruolo di Blood-doll che ti consente di mantenere la tua umanità e ti da un vantaggio: hai qualcosa da offrire a un vampiro ramingo in cerca di sangue fresco come quello che avevo di fronte.
Parlai con lui amabilmente per una buona mezz’ora, ci scambiammo l’amicizia e si rivelò un tipo simpatico e sveglio. Gli dissi come faccio di solito con i vampiri del mio clan che gli avrei permesso di mordermi se mi avesse pagato il prezzo delle mele che mi sarebbero servite per reintegrare il mio sangue. Ma lui glissò. Uhm….pensai che la partita non era ancora cominciata, ma finsi di iniziare il rito dei convenevoli di saluto…quando a bruciapelo, gli chiesi se avesse sentito la richiesta d’aiuto di Win.
Lui annuì e quando io gli spiegai il role play che stavamo conducendo e gli chiesi di non dare seguito a quella richiesta, mi disse che era troppo tardi, che aveva già immato Lella e Jelena, ma che queste non erano in linea.
Chiesi allora se aveva dato informazioni sulla posizione di Win e sulla mia presenza, lui disse di no.
La cosa mi sollevò molto, ma certo non potevo esserne sicura che quando Lella e Jelena lo avrebbero contattato lui avrebbe mantenuto il segreto.
Decisi di proporgli un accordo: il mio sangue per il suo silenzio.
Accettò.
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Pene Seetan: Diavolo di una scripter
Nei primi giorni del rapimento, continuai a frequentare il WCF come al solito, con l’intento di accreditarmi io stessa come “cercatrice di Win” e ascoltare dale altre le varie ipotesi investigative. Temevo molto Tomiko, che sapevo non si sarebbe data per vinta, ma non conoscevo le intenzioni delle altre. Lella e Jelena si vedevano poco, una mattina mi imbattei in Pene Seetan. Di Pene ho grande rispetto, l’ho conosciuta insieme ad Andromeda mentre si scriptavano i sotterranei della prigione. Naturalmente quella mattina parlammo di Win…
Mi chiese se sapevo qualcosa, io dissi di no naturalmente, ma notai che Pene rimase perplessa, mi disse: “Strano, pensavo che la foto sul blog ti dicesse qualcosa…”
Io dissi ancora di no, ma quella frase mi mise in testa molti dubbi.
La foto mi riguardava eccome! Era l’interno della mia torre che si vedeva, ma Pene non c’era mai stata! Come faceva a collegare la foto a me?
Quando Traves mi avvertì della visita di Pene a Win, capii che le cose stavano precipitando, l’effetto segretezza era svanito.
Ma come aveva fatto quella diavolessa a scoprire il nascondiglio?
Sospettai di Win, lo ammetto, poteva essere stata lei presa dallo sconforto a rinunciare ai suoi principi e aver usato una finestra off word per avvertirla;
Sospettai di traves, che aveva espresso dubbi sul rapimento, e magari sotto pressione per le domande di Pene poteva aver ceduto;
Sospettai di me stessa, nel senso che forse avevo destato io stessa dei sospetti a Pene, che così aveva deciso di fare un tentativo.
Mi complimentai con Pene in IM, lei ricambiò con un sorriso, ma tutt’ora non sono a conoscenza del come abbia fatto, ritengo infatti che le ipotesi da me formulate sono tutte errate e che Pene abbia usato un metodo “non convenzionale”, metodo che lei stessa a quanto ne so si è rifiutata di rivelare.
Spero lo faccia prima o poi.
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L’idea di far scrivere una poesia a Win è di Chiara, la mia pupilla, come mi piace chiamarla. La cosa non è certamente casuale, nel rapporto tra me e Chiara la poesia ha sempre avuto un ruolo importante, fin da quando la presi con me.
Dopo averla presa come slave infatti la rinchiusi in una gabbia e partii per gli Stati Uniti, da dove non mi sarei potuta collegare.
Le ordinai di scrivere per me ogni giorno un pensiero, dopo tre giorni riuscii ad aprire la mail.
Ci trovai queste parole:
Sto preparando la valigia per te……
Sicuro a quest’ora sarai ancora a casa,
Gli ultimi preparativi prima della partenza….
Un po d’acqua raccolta di nascosto ieri dalla piscina che sta sotto la mia dolce gabbia,un pezzo di sapone….
Lo sciolgo nell’acqua…..
Ne esce una bolla, una bolla di sapone grande e rotonda
Bellissima,iridescente.
Galleggia nell’aria,leggera delicata e fragile.
Fragile come siamo noi qui in questo mondo fatto di pixel.La riempio: una rosa-uno stupendo foulard di seta,
Una goccia del mio profumo,da mescolare col tuo
Un sorriso,una carezza lieve,
Un’abbraccio forte, un bacio intenso
Attraverserà l’oceano.
La troverai al tuo arrivo
Essa contiene il mio primo pensiero per te.
Portala con te.Ora tutto è racchiuso nella bolla…
Piano piano,la faccio passare tra le sbarre
La soffio via,lontano…….
La vedo adagiarsi sull’acqua del mare,
Rotolare velocemente,sino a scomparire
Mi manchi
Ti penso sempreChissà dove sei…
Chissà se la mia valigia l’hai trovata
Chissà se la mia rosa profuma ancora
Chissà se il mio lucente foulard di seta avvolge il tuo sensuale collo
Chissà se il mio profumo s’è mescolato al tuo
Chissà se il mio sorriso ti accompagna
Chissà se senti le mie braccia su di te
Chissà se il mio bacio s’è posato sulle tue labbra
Chissà………
Da allora non abbiamo più smesso.
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Nightwish Sveiss: il cavallo di Troia
Io e Nightwish ci siamo conosciute prima che lei si affidasse a Lella.
Nel cortile della prigione lei passava il tempo provocando le guardie, ma nessuna la imprigionava, si limitavano a scherzarci su e lei si lamentava beffarda.
Un giorno decisi di darle una lezione, e iniziammo un divertente Role Play, ma giusto un momento prima di metterla dentro, un’altra guardia intervenne e finì per rompere la magia. La cosa diede ad entrambe molto fastidio, ma diede inizio a un divertente rapporto di confidenza tra noi due.
Non le rivelai dell’intenzione di rapire Win, e anche dopo averlo fatto non le dissi niente e restai in contatto con lei normalmente, come nei giorni precedenti.
Ma quando Pene scoprì che dietro il rapimento c’ero io fu l’unica del WCF a mantenere con me i contatti.
A lei comunicai la mia intenzione di trattare solo con Lella.
Speravo potesse fare da tramite, visto che Lella, furiosa, non mi dava retta in fondo.
Da lei cercavo di carpire altre informazioni utili.
Ma nel frattempo avevo scoperto che mi aveva piazzato uno spy-script a casa!
In fondo era fedele alla sua padrona, manteneva i contatti con me per comunicare informazioni a Lella, i nostri dialoghi sembravano ormai tratti da una vera e propria spy-story.
Nel frattempo lei studiava un metodo per catturare Chiara e me con uno stratagemma.
Non potendo usare il relay doveva trovare un modo per farci indossare un oggetto senza destare sospetti. Approfittando del fatto che in tempi non sospetti aveva promesso di scriptare un head harness per chiara, aveva modificato il progetto in modo che chi indossasse il restrein fosse automaticamente teletrasportato a Winsconsin e posto sotto il suo controllo.
Io mi fidavo abbastanza di lei, tanto che, trovandomi sotto assedio da parte di Lella e Jelena (che erano temporaneamente bannate dalla land e impossibilitate a entrare in casa mia), la teletrasportai nel mio salotto per consegnarle l’ultima note trovata addosso a Win.
Ma quando in quella bufera propose a Chiara di indossare il nuovo head harness la cosa puzzò di bruciato, Chiara rifiutò l’oggetto inviatole e il suo piano non riuscì.
In effetti nei giorni successivi alla liberazione di Win, Night ha dimostrato a Chiara che il suo script funziona davvero e Chiara si è in effetti trovata sotto il suo controllo, ma a quel punto imprigionare Chiara era inutile e così la liberò.
Non paga, prima che Chiara mi raccontasse la sua disavventura, operando un’ulteriore modifica all’oggetto, provò a catturare me. Sapeva che io non avrei mai indossato un head harness, così me lo passò con la scusa di farmelo visionare e mi pregò di rezzarlo per terra per vederne la texture.
L’inganno era ben costruito, infatti non appena lo rezzai per terra, l’harness mi si piazzò in volto…ma per mia fortuna non funzionò, probabilmente sl ci mise un paio di secondi ad attivare lo script…ebbi così il tempo di toglierlo e scongiurare la cattura.