Shuggi Grunspan: Io parlo con te, non con la tua padrona…

Qualche tempo fa, un incidente avvenuto al WCF mi ha fatto riflettere su un modo di fare che mi ha sempre infastidita. Abbastanza curiosamente, proprio in quel periodo, sul blog di Shuggi Grunspan (una mia ex bane e oggi un’amica) è comparso un post che affrontava proprio quella questione. Ne pubblico qui la traduzione, con il permesso di Shuggi, perché mi sento di sottoscriverne ogni parola, sperando che possa servire da spunto di riflessione per tante persone che, almeno su SL, scambiano il BDSM per una sorta di teatrino con regole che non stanno né in cielo né in terra.

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Io parlo con te, non con la tua padrona, o mistress o regina o quale che sia il suo titolo.  Oh, mica crederai di sfuggire alla mia ira solo perché sei sottomessa a qualcun altro? Uh-uh, se mi offendi te la vedrai direttamente con me.

Nell’ampio catalogo delle cose che mi fanno girare le scatole c’è il fatto di leggere, nel profilo di qualcuno, una frase come questa:

Qualsiasi reclamo o complimento dovrà essere indirizzata alla mia padrona, Miss Duescarpe

Questa roba mi irrita per vari motivi. Per dirne uno, va contro alla mia filosofia relativa al BDSM. Io non ho rapporti con dominanti o sottomessi, io ho rapporti con delle persone. Se in alcuni di questi rapporti c’è un elemento di BDSM, si svilupperà nel corso di un dato periodo di tempo. Per cui, se qualcuno mi offende, non c’è alcun elemento BDSM, è solo un conflitto interpersonale che non riguarda nessun altro.

Un altro problema che quella frase mi provoca è sono la prima ad avere le mie fisse personali. Nelle persone che mi si sono sottomesse ci sono caratteristiche che per me hanno un gran valore e che potrebbero benissimo non conformarsi alle idee che qualcun altro può avere sul BDSM. Beh, tesoro, stìca. Se si sottomettono a me è per dare piacere a me (e a se stesse), non per darlo a te, e da parte mia sarebbe una completa ipocrisia contattare qualche dominante perché la loro sub non si è conformata ai miei ideali.

In qualche caso, contattare il o la dominante è necessario, in genere per trascinarli sui carboni ardenti. Mi viene in mente un’occasione particolare: una signora che rifiutava di rivolgersi a me se non chiamandomi sis o miss. I lettori abituali conosceranno la mia posizione in proposito, e se così non fosse ecco quello che ho scritto su queste sciocchezze [NOTA DI WIN: Il link che precede rinvia al post originale in inglese]. Questa signora insisteva che rivolgersi a me con qualsiasi altro termine sarebbe stato trasgredire le sue istruzioni, per cui in quel caso contattai la sua mistress e gliene dissi quattro per avermi coinvolto, senza il mio consenso, nel loro BDSM.

Se no, salvo casi del genere, io mi rivolgo direttamente alla persona e, sapete una cosa? Credo che alla lunga questa scelta paghi i dividendi. Vedo qualcuno che fa un ottimo lavoro su un set di catene pesanti (la persona a cui sto pensando sa che sto parlando di lei) e non esito un attimo ad aprire un IM e fare “ooooooh, adoro quel che hai fatto con le tue manette,” e non mi sembra di comportarmi in modo irragionevole.

Quel che trovo ancora peggio è una roba di questo genere:

Qualsiasi reclamo o complimento circa le mie ragazze deve essere rivolta a me.

Prego? Chi credi di essere per dire a me cosa fare? Se io ho un problema con una delle tue ragazze-che-vivono-sottomesse-e-non-sanno-parlare-da-sole, me la vedrò con lei, non certo con te. Se davvero ci tieni a fare il micro-manager della loro esistenza, dì a loro di riportare a te reclami o complimenti, ma lasciami fuori. Se, dopo averlo fatto, senti il bisogno di venire a parlarmi, accomodati – ma dovrai essere tu a cominciare la conversazione, non io.  Sono un tipo molto disponibile, davvero, e sono sempre aperta a una buona discussione.

Tratto dalla sezione Le fisse di Shuggi su SL e il BDSM.
Shuggi Greenspan (traduzione di WinthorpeFoghorn Zinnemann)

Il post originale (in inglese) è qui.

Shuggi Grunspan: Io parlo con te, non con la tua padrona…ultima modifica: 2010-03-08T09:52:00+01:00da winthorpe
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