Cannes 2010: “R U There” di David Verbeek

Qualche appunto su un altro film che ho visto nei giorni scorsi al Festival di Cannes e che ha qualcosa a che fare con gli argomenti di cui si parla su queste pagine. Anche se non ci sono corde, né manette, né celle. Con qualche immagine, una volta tanto, che ho catturato nella vita reale.

rutherecoppia.jpg

Chi mi conosce lo sa: ci tengo un poco all’ortografia e non mi piace affatto quando qualche interlocutore in-world si esprime con abbreviazioni che sarebbero più adatte a una comunicazione via SMS. Naturalmente, come con tutte le regole non fondamentali, sono pronta a passarci sopra quando mi pare e l’eccezione più importante è Andromeda. Mi capita spesso, con lei, non solo di tollerare frasi come “R U @ work” (traduzione: “are you at work”, ossia, “sei al lavoro?”) ma anche di apprezzarle come l’ennesima espressione di quel suo modo di essere così positivo, autoironico, serio senza mai essere serioso. Lo so, sono di parte. Ma dopo tutto – anzi, prima di tutto – la mia Andro resta la mia Andro.

IMG_0129.JPGNon so se sia stato per questo motivo, ma un titolo come “R U There” ha attratto immediatamente la mia attenzione fin da quando ho dato la prima occhiata al programma di Cannes 2010 per cominciare a fare mente locale sui film da tenere d’occhio. Ho fatto quindi il diavolo a quattro e, incastrando per benino gli altri impegni della trasferta, non solo sono riuscita a infilarmi alla proiezione ufficiale del film, alla presenza degli autori, ma anche a scambiare due parole con il regista David Verbeek (un discreto figo, fra l’altro, se posso permettermi – vedere per credere)!

ruthere032403.jpg

Non sono una critica cinematografica e non starò a lanciarmi in una spericolata recensione. Dirò solo che “R U There”, anche se magari non riesce a svilupparlo fino in fondo, ha sicuramente il merito di affrontare in modo diretto le implicazioni del  progressivo e forse inesorabile diffondersi della vita virtuale. E di farlo, aggiungo, dimostrando un’esperienza diretta dell’argomento, cosa che lo distingue da tanti film del cavolo in cui i mondi virtuali sono usati come espedienti narrativi per storie avventurose estremamente banali.

ruthere033084.jpgIl protagonista del film è un giocatore professionista di videogiochi sparaspara – quelli, per intenderci, in cui si vede il mondo in soggettiva (o, per chi è familiare con Second Life, in mouselook) e si deve sparare a quasi tutto quello che ci si trova davanti eccettuati i propri compagni di avventura. Il film comincia nel pieno di una ferocissima battaglia, fra le rovine di una città, carrarmati semidistrutti e soldati feroci e abilissimi col mitra – e la cosa singolare è che il protagonista e i suoi colleghi ci vengono descritti come degli atleti, quasi sempre in tuta da ginnastica e, spesso, impegnati in allenamenti fisici piuttosto intensi.

Per partecipare a un torneo importante, il protagonista si reca a Taipei e lì, nel lussuoso albergo in cui viene ospitato fra una battaglia virtuale e un’altra, incrocia una fascinosa escort cinese che accetta di fargli un massaggio a pagamento. Il rapporto fra i due non va oltre, lì per lì, ma lui, affascinato, la ritrova impegnata nel suo lavoro principale (commessa sexy in vetrina una specie di fast food per automobilisti). Una chiacchiera tira l’altra fino a quando lei gli dice che, per rilassarsi, ha l’abitudine di andare su Second Life. E lo invita a raggiungerla.

Guardate il trailer qui sopra per avere un’idea. Il nostro protagonista, su Second Life, ci va con una mimetica da soldato – perché è quello il suo mestiere nel mondo virtuale in cui è abituato a passare gran parte della sua vita. Ma il metaverso della Linden Lab è, per definizione, molto diverso dall’ambiente di uno sparaspara, perché quando ci arrivi non hai alcuna meta prefissata. Ci entri e tutto quel che puoi fare è cominciare a guardarti intorno e a cercare… cosa? Non un nemico da distruggere, non un tesoro da raccogliere… o forse tutto questo ma anche altro. Perché quando nessuno ti dice quello che devi fare tocca solo a te scoprirlo. È qui che il discorso del film si fa intrigante: Second Life come alternativa al mondo del videogioco – una bella capriola se pensiamo che il videogioco, per molti versi, è un’alternativa alla vita reale. Ma che cosa è l’alternativa di un’alternativa?

rutherecoppiaregista.jpgParlando col regista, mi ha colpita una sua osservazione: che di Second Life lui apprezza il silenzio, la solitudine. Qualche mese fa avrei pensato che chi dice così non conosce realmente il nostro piccolo enorme universo elettronico – e forse sotto sotto la penso ancora un po’ così. Ma non bisogna mai dimenticare che, davvero, la cosa meravigliosa di Second Life è proprio questa libertà assoluta di fare ed essere quello che si desidera. C’è qualcuno che costruisce, qualcuno che scripta, altri che vivono avventure e allacciano rapporti complessi e spesso impensabili nella vita reale. Moltissimi preferiscono esplorare, viaggiare, osservare la gente, i luoghi e gli oggetti. Ma c’è sicuramente anche chi ama, semplicemente, restare collegato e, come la protagonista del film, rilassarsi senza fare niente, godendosi il distacco dalla realtà che si prova quando ci si identifica in un avatar.

RUTherepic.jpgMi è capitato spesso di sentire lamentele di gente che si affacciava su Second Life e trovava insopportabile questa mancanza di un fine prestabilito. Ma il metaverso nasconde sensazioni affascinanti anche quando capita di trovarsi soli a esplorare land deserte e apparentemente abbandonate. A me è capitato di riscoprirlo, a molti mesi dai miei primi passi sulla Help Island, durante il mio ultimo banishment, in cui la solitudine era dettata dalla mia situazione: a volte, quell’impressione di trovarmi in una sorta di gigantesco quadro di De Chirico, era davvero ipnotica e rilassante, soprattutto a contrasto con un periodo in cui la RL mi impegna parecchio e mi lascia pochissimi istanti liberi per restare un pochino sola con me stessa. E potrei aggiungere che l’impressione capita di averla anche quando si è in compagnia: a chi non è capitato di trovarsi assieme ad un altro avatar che restava muto a lungo, per scoprire solo più tardi che la persona che gli dava l’anima si era allontanata un attimo dalla tastiera? Nel film, la domanda del titolo ha proprio questo significato: “Ci sei? Sei qui con me, ossia al computer? Oppure hai, come dice Jelena, parcheggiato la pupazza e ti sei fatta assorbire da qualche impegno di RL?”

IMG_0126.JPGIMG_0127.JPG“R U There” non è un capolavoro ma ha un merito indiscutibile: quello di affermare a chiare lettere che Second Life è, dopo tutto, solo un luogo come tanti altri nel quale viviamo la nostra vita – l’unica che abbiamo, l’unica in cui possiamo ridere o piangere, godere o soffrire, o fare tutte queste cose insieme. E il finale del film, un po’ enigmatico, arriva proprio a questa conclusione. Noi siamo quello che siamo, sempre e comunque, sia che indossiamo l’avatar di carne e sangue che ci è stato assegnato dalla natura e dal destino, sia che ci si trasferisca per un poco in un soldato armato di mitra e con una missione da compiere… o in un avatar che vaga di land in land cercando una meta sempre cangiante.

foto 7.jpgAbbiamo più volte parlato qui della famosa Umanità accresciuta e ogni settimana che passa arricchisce l’espressione di nuovi significati. Me ne sto accorgendo da quando, con l’iPhone che mi è stato regalato per il mio compleanno, scopro la possibilità disovrapporre alla vita reale cartelli indicatori galleggianti come mi era capitato finora di vedere solo nella mia vita di avatar… ma anche quando leggo articoli sul modo in cui l’esperienza di una riunione all’interno di Second Life lasci tracce mnemoniche molto, ma molto più forti rispetto a quella di una videoconferenza (se capite l’inglese, andate a leggere questo articolo, segnalatomi da Frough Spad). I mondi virtuali e quello reale sono sempre più strettamente interconnessi e sono convinta che sia solo una questione di tempo prima che le nuove modalità di interazione fra le persone siano viste non più come un gioco più o meno esotico per impallinati del computer ma, semplicemente, come tanti altri strumenti entrati nell’uso quotidiano come il telefono.

ruthere033268.jpgNon so cosa avverrà, allora, a chi come me vive su Second Life quello che non osa o non può vivere nella vita reale ma non immagino scenari particolarmente apocalittici: si tratterà solo di imparare pian piano a convivere con le varie identità e personalità che i nuovi mezzi ci mettono a disposizione. Del resto non è forse già così? Al lavoro ci comportiamo secondo certi codici e regole che a volte possono essere parecchio diversi da quelli che applichiamo a casa – e lo stesso vale, dopo tutto, anche a seconda delle persone che frequentiamo. Con i compagni della pallavolo ci si comporta un po’ diversamente che con le persone con cui andiamo al cinema, o con i nostri familiari, o con i vicini di casa… eppure ciascuno di noi resta sempre se stesso.

liciacisse.jpgIn una chiacchierata di qualche giorno fa, Licia Cisse ha commentato il mio post precedente (quello su “Chatroom”) partendo dalla frase “fai attenzione a quello che desideri perché potresti ottenerlo” e chiosando: “io sono per un ..’fai attenzione a quello che vivi nella tua immaginazione visiva e cinestetica perché la stai già vivendo’..:) “. È vero anche questo. Altro che Second Life.

 

mix_ru_there_paris.jpg

Cannes 2010: “Chatroom” di Hideo Nakata

Visto che le connessioni wifi della zona e il lavoro mi impediscono quasi sempre anche solo di affacciarmi in-world, torno a occuparmi di cinema con qualche riga su uno dei due film della rassegna che ha qualcosa a che fare con il nostro vizio elettronico.

chtroom2.jpg

Non credo di aver mai visto un film di Hideo Nakata prima di l’altro ieri sera, ma il suo era un nome che conoscevo: nel 1998, con “Ringu”, si è affermato in tutto il mondo come uno degli apripista del nuovo cinema horror giapponese e il suo talento è stato subito esportato – al punto che, dopo che a dirigere il remake statunitense “The Ring” era stato incaricato Gore Verbinski, è stato invece Nakata in persona a firmare “The Ring 2” per il pubblico statunitense.

chatroom_imogen.jpgNon sono particolarmente appassionata di horror, ma a suo tempo mi era capitato di vedere “The Ring” perché parlava di cinema e homevideo. Qualcuno se lo ricorda? Era la storia di una videocassetta stregata: chi la vedeva riceveva una telefonata e, da quel momento, sapeva che non gli restavano che pochissimi giorni prima che una ragazza fantasma, col viso coperto da lunghissimi e gocciolanti capelli neri, venisse a ucciderli. La trama non aveva molto senso, ma spesso l’horror non ha bisogno di averne, se riesce a creare un’atmosfera – e “The Ring” ne aveva quantomeno abbastanza da farmi fare un po’ di salti sulla poltrona. Però l’argomento era e restava poco più di un pretesto abbastanza intercambiabile per una storia di fantasmi.

chatroomdasito.jpgIl caso di “Chatroom”, che ho visto l’altro ieri sera al festival di Cannes (dove partecipa alla sezione Un certain regard) è diverso. Anche se, a quanto ho capito, nè il regista nè lo sceneggiatore hanno grande esperienza di vita virtuale, la storia ha a che fare molto direttamente con certi meccanismi scatenati dalle modalità di interazione resi possibili da Internet – in particolare, visto che si tratta di un thriller, nella possibilità per persone senza troppi scrupoli morali di poter manipolare gli interlocutori psicologicamente più fragili, piegandoli alle loro fantasie di potere. Il protagonista è un certo William, giovane e problematico figlio di una scrittrice di successo (abbastanza palesemente ispirata alla Rowling) che passa il tempo nelle chat a caccia di vittime potenziali da poter schiacciare – portandoli, nei casi più riusciti, addirittura a un sucidio in diretta a beneficio della webcam.

chatroom_cast.jpgDico subito che a livello di indagine psicologica la sceneggiatura mi è parsa tutt’altro che sottile, ma quello che mi ha colpita del film è proprio il senso di quanto a volte sia facile manipolare gli altri attraverso una connessione remota. È un problema molto serio di responsabilità che mi sono posta molte volte, soprattutto da quando ho cominciato ad avere in mano le chiavi di alcune persone a cui tengo – e ancora di più dopo che la nascita del Winsconsin Correctional Facility mi ha cominciato a mettere spesso nelle condizioni di dover dirimere questioni di vario genere ma che, quasi sempre, avevano a che fare con le emozioni delle persone.

Nella vita reale cerco di essere molto cauta nel giudicare le persone – al punto forse che qualcuno mi rimprovera a volte di essere troppo propensa a giustificare tutti sempre e comunque, almeno finché la colpevolezza non sia proprio indiscutibile e dimostrata. Su Second Life tendo a giudicare con minore esitazione anche e soprattutto quando mi accorgo che qualcuno se lo aspetta – eppure ogni volta non posso fare a meno di pensarci bene non due, non tre ma, se possibile, dieci volte. Perché forse l’unica cosa che ho capito, dopo tanti mesi passati in-world, è quanto profondamente questo mondo tocchi le emozioni di chi lo vive in un certo modo – e ancora di più quando parliamo dell’ambiente in cui vivo la mia seconda vita, fra manette e corde, alla ricerca di quel’incredibile senso di sollievo dell’anima che la costrizione fisica produce in chi la subisce.

chatroom1.jpgCi tornerò prossimamente in un post rimasto in cantiere da molti mesi (suggerito da una puntata di un divertente serial inglese, “The Secret Diary of a Call Girl”) ma in un rapporto di bondage, anche se virtuale, la posizione di chi lega o tiene le chiavi è quella più delicata: una persona che ti concede di legarla si affida a te in modo assoluto, offrendoti le sue emozioni e rendendosi estremamente vulnerabile. Lo fa, con tutta evidenza, perché la sensazione la libera o la eccita, ma, forse, anche perché capisce che può fidarsi di te. Su Second Life tendiamo a vivere esperienze molto più estreme di quelle che oseremmo mai immaginare nella vita reale perché siamo tutte libere dal terrore del rischio fisico – di trovarci in balia, che so, di un serial killer, o di un sadico le cui fantasie possano rivelarsi molto al di là di quello che siamo disposte a sopportare. Qualsiasi cosa accada, possiamo sempre spegnere il computer e tornare al sicuro nella nostra vita di ogni giorno. Ma questo non vuole affatto dire che i rischi non ci siano, perché la suggestione del metaverso ci espone a una vulnerabilità psicologica enorme.

Chatroom066.jpgDi fatto, mentre siamo collegati su Second Life, viviamo simultaneamente in due mondi – quello reale, in cui siamo seduti da qualche parte con una tastiera e uno schermo davanti, e quello in cui ci proiettiamo. Qualcosa di simile a quello che accade in “Chatroom”, gran parte del quale si svolge in una stanza che rappresenta visivamente l’ambiente in cui i protagonisti di una chat si incontrano. E come Second Life quella stanza, forse inevitabilmente, è sempre più colorata, intensa e teatrale rispetto vita reale. È amplificata perché semplificata. È amplificata perché la sosteniamo con la nostra immaginazione personale. Ma la nostra capacità di reagire ad essa in modo equilibrato, quella è tutta da dimostrare.

Nakata_Chatroom.JPGMolti di noi avatar sanno bene cosa significa stare male per qualcosa che è successo su Second Life – dico stare male davvero, non riuscire a dormire in RL, aver voglia di piangere, o non riuscire a pensare ad altro. Il fatto che nessun serial killer sia in grado di risalire al nostro indiri zzo per strangolarci nel sonno non vuol dire che una persona abile con le parole e magari dotata di una personalità forte non sia in grado di toccarci, manipolarci e rigirarci come il proverbiale calzino.

Magari è proprio questo che cerchiamo, quando sbarchiamo su Second Life per cercare, magari senza confessarcelo, qualcuno in grado di dominarci? Beh, come dice una frase che ho sentito ripetere spesso, fai attenzione a quello che desideri perché potresti ottenerlo. E la manipolazione delle emozioni, a volte e per certe persone, può essere forte quanto quella fisica.

 

Angels Svenska: Il mio Banishment

In attesa di trovare il tempo per aggiornare il blog, sono orgogliosa di pubblicare un intervento molto lungo scritto da Angels Svenska. Angels è comparsa varie volte su queste pagine, ma sempre come comprimaria – cosa coerente col suo temperamento assolutamente sottomesso e col suo lungo status di ospite permanente del WCF. Affascinata fin dai primi tempi di Eudeamon, che fu tra le prime persone in Italia ad acquistare non appena uscito in libreria, scrisse per me le sue impressioni personali sul libro e da allora ha sentito l’attrazione per l’esperienza del Banishment. La fine di un suo lungo rapporto con un’amica comune ha offerto l’occasione per rendere finalmente realtà quel suo vecchio sogno, e naturalmente sono stata io ad occuparmi di sottoporla alla procedura… ma questo è avvenuto prima degli incidenti raccontati negli ultimi post. Si è dato il caso, quindi, che il suo Banishment si sia accavallato col mio – raro caso di un Bane il cui Operatore è Bane anch’esso. Fortunatamente, la mia sentenza è scaduta prima che Angels esaurisse la sua, consentendomi di essere presente al momento del suo rilascio. Prima di portarla con me nella sede della Kelley Technologies, le avevo ordinato di tenere un diario dettagliato delle sue giornate, ed è giunto il momento di condividerlo con chi fosse interessato. Le lascio quindi la parola. Quanto segue è pubblicato senza tagli e il mio solo intervento editoriale è stato la correzione di qualche refuso qua e là, e la scelta delle immagini – con foto tratte in parte da quelle da lei stessa pubblicate su Facebook, e in parte dalla mia collezione personale.

angelstorna_001.jpg

1 GIORNO 03/02/2010

Angelstornata_001.jpgSono circa le undici del mattino quando la Signora Win mi  fa uscire dal cilindro/cella per portarmi finalmente a Zhora, dove potro’ iniziare la mia esperienza come Bane. Sono emozionata, spaventata, mi faccio tantissime domande dentro me stessa perché’ desidero molto vivere tutto cio’ che ho potuto apprezzare nel romanzo Eudeamon, ma ne ho anche tanta paura. Mi rendo conto che sara’ una prova difficilissima, piena di imprevisti e di cui non posso prevedere la fine.

Angelsbane_001.jpg

Angelsbane2_004.jpg

Ora più che mai, dopo cio’ che e’ successo con la mia Padrona, questa esperienza puo’ essere per me il punto di svolta, il modo per poter riprendere fiducia in me stessa e in cio che sono in sl e nella mia anima.

Arriviamo con la Signora Win a Zhora, come testimoni ci saranno anche Miss Ewyn, Miss Chiara e Frough. Vengo spogliata di tutto, fatta passare per diverse stanze dove lentamente vengo trasformata, manipolata, controllata. Senza potermi difendere, vengo legata ad un tavolo operatorio, anestetizzata, e mentre sono priva di sensi, viene impiantato nel mio cranio il Custodian, ovvero il congegno che mi controllera’ totalmente per tutta la durata della mia pena, che mi seguira’, che studiera’ e controllera’  la mia mente, i mie pensieri, le mie paure e non avra’ pieta’, perche’ lui segue un protocollo in maniera fredda e automatica.

Angelsbane2_008.jpgAngelsbane3_006.jpgAlla fine vengo rinchiusa con un casco e ricoperta di lattice completamente, il mio corpo e tutta me stessa e’ rinchiuso in questa prigione nera e aderente, calda ma allo stesso tempo tremendamente estranea. Sono spaventata, tutte le certezze vacillano perche’ ti senti sola e indifesa ancora di piu’ e in maniera cosi’ repentina.

Il mio Custodian viene attivato, e il mio operatore mi commina una pena di 48 ore di Banishment. Io quasi vacillo quando leggo il tempo… ma ormai e’ troppo tardi, mi viene ordinato di uscire e iniziare a scontare la mia pena. Esco fuori di corsa e mi dirigo verso un parco li vicino, inizio ad esplorarlo con calma, ma sento il mio fiato affannato, mi guardo intorno e non vedo nessuno.

Angelsbane3_005.jpgAngelsbane3_009.jpgAngelsbane3_012.jpgQuesto da una parte mi rassicura ma dall’altra mi spaventa.

Giro e visito il parco, sembra un posto rassicurante, ma lo sara’ davvero?

Ad un tratto vedo in lontananza un altro bane, non oso avvicinarmi, vedo che mi saluta ma io scappo. Lui fa qualche passo verso di me, ma io per paura delle punizioni scappo via e mi allontano. Non posso in nessun modo comunicare con lui, devo stargli anche lontana, so che nei prossimi giorni scopriro’ a  mie spese tutte le cose che non posso fare e per cui saro’ punita.

Inizio subito dopo, perche’ faccio l’errore di sedermi su di una panchina. Il Custodian mi richiama quasi subito e io mi alzo di corsa, ma credo che saro’ punita per questo mio primo errore…

Cerco poi di girare un pochino anche fuori dal parco, ma non mi sento sicura. Piano piano faccio un giro tutto intorno alle mura esterne, non vedo nessuno, provo a tornare nel parco dove vorrei riposarmi un pochino sull’erba, ma non so come sedermici, allora provo sulle pietre ma neanche li riesco.

Ricordo che presto mi verra’ ordinato di fare la manutenzione, ma con mio orrore penso che non ho chiesto al mio operatore dove si trova il luogo dove si fa. Inizio a girare e girare e alla fine lo trovo, era li vicino, un sospiro di sollievo… ora so dove dovro’ andare quando mi sara’ ordinato.

L’operatore verso il pomeriggio mi tippa per farmi levare l’anello, l’ultima cosa da me indossata, ma subito dopo che mi e’ stato tolto mi ordina di andare via. Io scappo subito, non ricordo come si torna al parco, ma piano piano riprendo la calma e ritrovo la strada. Torno li sotto gli alberi, vedo in lontananza due AV che parlano nel centro del parco, non mi avvicino, rimango lontana.

Sono passate poche ore dal mio inizio, sono piena di sensazioni, di pensieri… Sento che sarò forte, che posso farcela. Ora dovrò trovare solo un posticino riparato per poter passare la notte tranquilla, sarà difficile, molto difficile e pericoloso.

 

2 GIORNO 04/02/2010

Il mio Secondo giorno di Bane e’ iniziato come il risveglio da un lungo sonno, come la fine di un sogno intenso e penetrante, ma la verità e’ che quel sogno, quella sensazione e’ vera, non presente solo nella mia mente, ma esiste davvero ed e’ la prigione di latex che mi rinchiude e mi sigilla dal mondo esterno.

Bane giorno 5.jpgSono rimasta nel parco nella notte, cercando un piccolo riparo, cosa che non e’ stata facile… Alla fine ho visto un piccolo albero con tante foglie e mi sono adagiata li sotto, guardando le stelle attraverso il mio casco e con la mente piena di pensieri e paure. La tuta mi tiene al caldo, non percepisco per nulla il gelo della notte.

Abituata come ero a dormire sul  materasso della prigione, ora trovo difficoltà a trovare il sonno sulla nuda erba, sulla terra e sul pietrisco. Ho anche paura, tanta paura di chi potrebbe vedermi e magari avvicinarsi a me… Magari altri bane o persone che ho visto girare nel parco di giorno.

C’e’ una presenza fissa nel parco, una certa Kendra. Il mio Custodian mi ha avvisata di stare attenta non tanto a lei quanto alle sue amicizie. Si sono sentite storie di attacchi ai bane, di fastidi. Io ho paura di fare tutto, riesco solo a camminare avanti e indietro da quando ieri sono stata punita perché ho cercato di sedermi sulla panchina. Non sono sicura di nulla, non so cosa posso davvero fare o cosa non posso fare. Ho visto anche un altro Bane che mi salutava con il braccio ma io non so come si fa e non ho potuto contraccambiare.

La stessa Kendra oggi mi e’ venuta dietro… Parla inglese e io ho qualche difficoltà nel comprendere il perché mi segua e voglia  mettersi in contatto con me… Fino a oggi pomeriggio ero rimasta sempre lontana e appena si avvicinava io scappavo, oggi ho sentito che mi diceva delle cose ma ora  non so se verrò punita per averle ascoltate,  ho paura di tutto perché non so cosa davvero devo fare e cosa non devo.

Ora vedo in lontananza il mio operatore che e’ giunto qui al parco… mi sono nascosta dietro un albero e la vedo da lontano insieme ad altre persone. Non mi avvicino, non posso o almeno non so se posso o non posso quindi non rischio.

banegiorno 1?.jpgHo trovato ieri il posto dove si fa la manutenzione ma ancora non so se mi verrà detto di farla o la dovrò fare io di mia spontanea volontà. Ho provato ad entrare ma non mi lascia entrare quindi sono andata via. Spero davvero di riuscire a capire presto tutte queste cose per non sbagliare.

La voce del Custodian e’ dolcissima, la prima volta che l’ho sentita nella mia mente ho avuto un sussulto, ma subito dopo quella voce mi ha dato calma.

Ora spero di trovare per questa notte un posticino più tranquillo, più riparato e prepararmi un piccolo fondo di foglie…

Sono solo all’inizio e la paura e’ cosi’ tanta… Cosi’ forte…

 

3 GIORNO 05/02/2010

Questo e’ il terzo giorno della mia pena, mi sono svegliata nell’angolino tranquillo che sono riuscita a trovare per la notte sempre qui nel parco, ma appena ho aperto gli occhi sono stata punita dal mio Custodian per una violazione che non mi sento di aver commesso. Sono stata attenta a tutto, attenta a stare lontana da ogni cosa, da altre persone, solo quella famosa Kendra ieri insistentemente si e’ avvicinata a me e mi parlava. Io sono rimasta sempre lontana, molto lontana, ma le sue parole mi arrivavano e forse e’ stato per questo motivo che sono stata punita. Non so quanto mi costeranno questi primi errori, ho timore di saperlo. Non ho ancora il coraggio di allontanarmi dal parco, giro qui intorno cercando di capire dove potrei andare, cosa poter visitare.

Il timore, la paura riempiono ancora la mia esistenza… Non mi fido di nessuno e sfuggo a tutto e tutti. Oggi  sono stata chiamata dal mio operatore e da lei ho appreso che non so per quale motivo, e’ stata arrestata e  si trova in attesa di giudizio. Ho tremato nel sentire queste parole, il mio unico faro, l’unica persona che potrebbe aiutarmi ad uscire da tutto questo potrebbe essere condannata insieme a me e io rimanere senza piu’ neanche un piccolo punto di riferimento. Nei pochi secondi che ha potuto concedermi, le ho chiesto di come si fa il mantenimento e grazie a lei forse mi sono salvata da future punizioni. Infatti nel tardo pomeriggio il mio custodian, quella dolce voce nella mia mente, mi ha ordinato di presentarmi per la manutenzione.

Bane giorno1.jpgAncora non mi fido di uscire dal parco, ma presto o tardi dovro’ provare a trovare altri posti. Nel pomeriggio questo luogo non e’ tranquillo, ci sono persone che girano e io ho paura che vogliano prendersela con un bane indifeso come me. Mi nascondo sempre, dietro gli alberi, dietro le rocce, ma questo serve a poco. Sto cercando nelle vicinanze una piccola grotta o un piccolo nascondiglio tutto mio per la notte. Non sara’ facile ma devo riuscirci se voglio dormire sonni tranquilli.

Ora e’ calata la notte, e il mio timore aumenta. Devo farmi forza perche’ sento che tante persone che mi vogliono bene tifano per me. Cio che mi ha sorpreso e’ il fatto che non sento il custodian come un nemico, per ora la sua presenza e’ lieve, non oppressiva. Ho la sensazione che sia come una guida, come un’amica che mi conduce in questa vita di isolamento e solitudine. Sto facendo il giro delle mura del parco, sono salita nel punto piu’ alto e di li vedo il mare in lontananza, vedo le stelle e tutto mi sembra tranquillo.

In lontananza vedo di nuovo quella Kendra, sembra non pericolosa ma io voglio starne lontana, non posso sapere se e di quale giochi faccia parte. La sua insistenza di ieri nel volermisi avvicinare mi preoccupa… ma credo che abbia capito che non mi fido e che non voglio che si avvicini. Ora continuo a cercare un posto dove riposare tranquilla, dove non aver timore.

4 GIORNO  06/02/2010

Bane giorno 4.jpgE’ il mio quarto giorno di banishment, appena mi sveglio e torno al Kelley  vedo in lontananza un bane. Ho quasi un sussulto e per paura di stare troppo vicina mi allontano. Mi fermo pero’ quasi subito e mi giro ancora intimorita, cerco di aguzzare la vista e mi rendo conto che il bane li davanti a me mi fissa. Ho come un sussulto nel cuore, lo riconosco, lo percepisco… in quella prigione di latex vi e’ rinchiusa la Signora Win ovvero il mio operatore, il mio unico contatto con il mondo esterno, l’unica che sa di me e che avrebbe potuto aiutarmi. Sono terrorizzata da quella vista, ho paura che senza il suo aiuto, oramai che e’ anche lei un bane, io vivro’ per sempre imprigionata in questo latex nero.

Angels Bane 01 Ewyn.jpgCerco di calmarmi e poi vedo che in lontananza ci sono anche Gloria e Malbert. Vedo che si rivolgono a me e con gesti mi fanno capire che mi saranno amici e mi staranno vicini. Mi sento un po rincuorata, ma sento ancora tutto il peso di cio’ che sto vivendo. Devo essere forte per non deludere tutte le persone che credono in me. Me lo ripeto tutti i giorni per darmi coraggio.

Da questa mattina ancora non ho avvertito la presenza del mio custodian, sento la sua presenza in maniera leggera, ma ogni volta che mi parla ho come un sussulto. La paura di sbagliare e allungare la pena e’ sempre presente, ma piano piano sto imparando cio’ che posso fare e cio’ che non posso fare. Piu’ imparo e meno paura ho .

E’ tornata la notte, sono sola qui nel parco, ho trovato questo luogo riparato dietro due grandi rocce e mi sono fermata qui, mi sento al sicuro in questo piccolo angolo. So che queste grandi rocce non possono nascondermi o salvarmi dai pericoli, ma quando torno qui trovo tranquillita’ e mi sento serena. Da oggi pomeriggio non ho visto ancora nessuno nel parco, io sto sempre molto attenta e ogni tanto faccio un giro lungo le mura.

Bane giorno 4 (2).jpgQuesto pomeriggio ho voluto provare a tipparmi e mi sono ritrovata in una land molto strana, una ricostruzione dell’antico porto di Ostia. Era un luogo molto isolato, non ho visto nessuno ma non mi sentivo al sicuro. Ancora devo capire se entrare nei palazzi o nelle strutture mi sia vietato. Ho paura anche a sedermi e per questo mi sdraio solamente sull’erba del parco. Ogni tanto penso a quanto tempo gia’ e’ trascorso, cerco di farmi conti ma alla fine desisto… capisco che piu’ faccio cosi’ e piu’ sara’ peggio. Sembra assurdo ma in tutto questo silenzio e’ come se aspettassi, come se desiderassi sentire la voce del custodian, l’essere indirizzata da lui. Possibile che tutto questo silenzio mi porti davvero a desiderare di ascoltare la voce di un congegno elettronico posto nella mia mente per controllarmi e punirmi?? Me lo chiedo e non so rispondermi ancora.

Quasi sobbalzo, finalmente sento di nuovo la voce del mio custodian, ma sotto quel tono dolce possono comprendere la sua sentenza. Per gli errori da me commessi nel primo giorno, ho ricevuto 1 ora di aumento della condanna. Me lo aspettavo ma la cosa mi demoralizza un pochino. Dovro’ stare attenta in futuro se vorro’ venire fuori da tutto questo.

Ormai e’ sera e mi trovo sempre dietro queste due grandi rocce, vedo in lontananza avvicinarci la solita Kendra, io rimango ferma finche’ non capisco che viene verso di me. Mi allontano per farle capire che non voglio che faccia altri passi avanti. Tramite il Custodian percepisco che qualche persona le ha detto che non capisco bene l’inglese e cosi’ mi sta parlando con il traduttore. Mentre la guardo da lontano non mi accorgo che ne parco sono comparse altre tre persone. Mentre sono distratta avanzano verso di me e una mi arriva vicinissima. Io come presa da un raptus, mi giro e non so dove andare per allontanarmi. Imbocco le scalette che portano fuori dal parco, cerco di correre ma loro sono sempre dietro di me. Una di loro, la piu’ veloce mi insegue, io tremo di paura, cerco di  correre piu’ possibile  per non essere punita. Finalmente vedo che si ferma, ma io continuo a correre… Perche’ hanno fatto questo?

Finalmente in salvo, Kendra mi manda un tp che io non accetto. Non posso e non voglio fidarmi di nessuno che non sia il mio operatore. Dopo questo spavento sono tornata nella land Ostia dove speravo di trovare un posticino tranquillo, sereno. Anche li dopo un po e’ comparsa una persona che mi e’ subito venuta incontro. Io sono scappata anche li. Ora sono tornata al parco nella speranza di poter stare tranquilla, senza nessuno che mi voglia fare del male ora che non posso difendermi.

manutenzione.jpgIl mio Custodian mi ha appena avvisata che devo prepararmi alla manutenzione, mi dirigo veloce verso il punto dove dovro’ come ogni giorno accovacciarmi indifesa e lasciare che una macchina entri nel mio corpo, lo svuoti di tutto cio’ che e’ lo scarto e lo riempia di cibo. Tutto questo senza che il mio corpo mi dia nessuno stimolo, ne di fame, ne di sete, ne tanto meno di bisogni corporali. E’ come se ogni arbitrio sul mio corpo mi sia stato tolto, ogni potere decisionale, anche il conforto di percepire il mio corpo come parte di me stessa. Ora per la notte torno verso il parco e mi dirigo al mio rifugio segreto… Mi accovaccio li nascosta e prima di addormentarmi prego di avere tranquillita’ e pace per la notte.

 

5 GIORNO  07/02/2010

Mi sforzo di tenere il conto dei giorni che sto passando rinchiusa nella mia personale prigione di latex, cerco di fissare nella mia memoria tutti i momenti piu’ importanti, i piu’ significativi di questa esperienza cosi’ intensa.

Sono riuscita piano piano a fare un piccolo giaciglio dove mi sento protetta e sicura. Oggi se non sbaglio i miei conti dovrebbe essere domenica, mi sono svegliata presto come sempre, desidero guardare l’alba qui dal mio rifugio. Il sole sorge, e’ una domenica stupenda. Nel parco tutto e’ silenzio, tutto e’ tranquillo. Faccio un piccolo giro per sgranchirmi le gambe, non vedo nessuno, posso solo sentire il cinguettare degli uccellini e lo scroscio della fontana. Mi fermo li vicina, guardo i giochi fatti dall’acqua, ammiro la bellezza della natura illuminata dai primi raggi di sole. La vita ricomincia come ogni giorno, la luce rida’ forza e speranza e cosi’ e’ anche per me.

Gloria Oppewall 03 Ewyn.jpgIl mio Custodian non lo sento da ieri, sembra strano ma la sua voce mi manca, e’ la mia unica compagnia, il mio compagno di viaggio, il mio controllore ma anche il mio protettore. Ora che anche il mio operatore non potra’ aiutarmi in questo viaggio, sento vicine a me la presenza di due ex Bane, Malbert e Gloria. Tutti e due si sono offerti di starmi vicini, di aiutarmi se ne avro’ bisogno. In mezzo alla mattinata ecco che vedo da lontano Malbert, e’ venuto a salutarmi e ad incoraggiarmi. Lo guardo da lontano, i suoi gesti mi riempiono di forza e mi spronano a proseguire su questa strada. Dopo un po anche lui deve andare, io rimango nel parco e mi avventuro fuori ogni giorno un po piu’ lontana.

Vedo in lontananza il mare, vorrei arrivarci, mi incammino, ma piu’ cammino e piu’ mi sembra lontano. Ho fatta tanta strada oggi, ma ugualmente mi sento in forma, forte, il mio custodian continua a non parlarmi, ma io lo aspetto. Torno lentamente verso il parco, lo vendo in lontananza e mi sento rincuorata. La sera sta scendendo e la luce dei lampioni scalda il mio cuore. Mi siedo poggiando la schiena alla grande statua e fisso le stelle, le foglie dei grandi alberi ondeggiano sospinte dal leggero vento. Una nuova notte mi attende con tutte le sue incertezze e i suoi potenziali pericoli.

Sospiro pensando

6 GIORNO  08/02/2010

E’ mattina triste questa, appena mi sveglio il Custodian fa sentire la sua voce e vengo punita. Non so per quale motivo, la sua decisione mi prende alla sprovvista e mi getta un senso di impotenza ancora più grande. Rimango li, distesa sul mio piccolo rifugio e guardo il cielo azzurro del primo mattino. Mi chiedo se davvero potrò mai farcela, se riuscirò davvero a superare questa prova così difficile. Sono completamente nella mani del mio Custodian, la mia esistenza e’ affidata ad un protocollo innestato tramite un cip nella mia mente. E se questo chip impazzisse? Se decidesse di punirmi ogni giorno anche senza motivo? Io vivrei per tutta  la mia vita imprigionata in questo latex nero.

Mi calmo e respiro piano. Una  voce così dolce non può volermi fare male, ne sono sicura. In fondo anche se e’ stato per punirmi, sono stata felice di ascoltare la voce del mio Custodian, la sento ancora nella mia mente. Prendo coraggio e mi alzo, il parco e vuoto. Oggi voglio provare ad allontanarmi di più, voglio scoprire fin dove mi posso spingere in questa land.

Inizio la mia passeggiata solitaria, non incontro nessuno, solo un terreno brullo e senza alberi. Cammino sempre sul terreno libero, non mi addentro nelle costruzioni, non so se posso entrarci. Mentre cammino per tornare al  parco, progetto per domani di tornare a fare una visita al Winsconsin, starò attenta e magari ci andrò di mattina presto quando c’e’ pochissima gente. Ho nostalgia della prigione e di tutte le belle persone che la abitano. Torno finalmente al parco, e’ pomeriggio tardi.

Per tutto il resto del giorno il mio Custodian non mi ha parlato, sicuramente lo farà tra poco per ordinarmi la manutenzione giornaliera, e allora potrò di nuovo ascoltare la sua dolce voce scivolare nella mia mente e riempire il totale silenzio che vivo dall’inizio del mio Banishment.

Bane giorno 7 (2).jpg

7 GIORNO  09/02/2010

Una nuova alba illumina in cielo sopra di me. Oggi ho in progetto di andare al Winsconsin, di tornare a rivedere i luoghi da me tanto amati. Dentro di me spero ardentemente di poter rivedere da lontano le persone a me care e magari anche Miss Vales. La mia mente nelle lunghe ore di solitudine torna a tutti i momenti passati insieme, a tutto ciò che grazie a lei ho imparato. Mi manca tantissimo e spero che lei senta i miei pensieri che le accarezzano le dolci guance. Ho sbagliato tanto nei suoi confronti e ne sono dispiaciuta da morire, avrei dovuto avere più coraggio e vivere ciò che sento dentro. L’ho delusa e mi dispiace da morire, però purtroppo più di questo non sono riuscita a fare, o non sono stata in grado di fare per miei demeriti.

Prima di andare al Winsconsin voglio fare un giretto intorno al parco, sgranchirmi le gambe. Scendo le scalette e mi avvio sul vialetto che circonda il parco, faccio i primi passi qua ndo vedo comparire dietro di me un personaggio sconosciuto, con la maschera da gatto o da volpe. Ho avuto un sussulto perché si e’ materializzata vicinissima a me. Ho iniziato a correre per allontanarmi, e mentre correvo girando la testa vedevo che mi seguiva. Sono stata presa dal panico, la paura di essere punita, non sapere cosa poteva volere da me quella persona… Correvo e correvo ma lei era sempre dietro di me, sempre più vicina.

Bane giorno 7.jpg

La mia mente cercava di pensare al modo per potermi liberare da quella presenza e le mie gambe ormai ben allenate. La mente mi si e’ illuminata di colpo e così mi sono ricordata della famosa land Ostia. Mi sono fermata e in pochi secondi sono andata nella land Ostia… li finalmente ho ripreso fiato. Ora forse e’ tardi per andare al Winsconsin, forse ora sara’ pieno di gente e per me pericoloso. Mi fermerò un po qui, tranquilla e poi decido.

Dopo aver girato un pochino questa land bellissima in stile antica Roma ho preso coraggio e sono andata al Winsconsin. Appena arrivata ho avuto un tuffo al cuore, rivedere questi luoghi con cosi’ tanti ricordi per me e’ una vera gioia. Non vedo nessuno in giro e cosi’ mi posso avvicinare all’ingresso della prigione, cerco di riempirmi gli occhi e la mente di queste immagini cosi’ da poterle portare con me nel lungo viaggio che sto compiendo. Dopo un pochino vedo arrivare in lontananza Miss Solo, la vedo che mi saluta e io ricambio con ampi gesti del braccio. Rimango un pochino li a guardarla ma poi torno al mio rifugio nel parco.

Bane!_003.jpgNel pomeriggio vedo arrivare la Signora Win, la riconosco subito anche se e’ rinchiusa come me nella tuta di latex nero. Lei mi saluta e io vorrei ricambiare il saluto muovendo il braccio ma il Custodian mi punisce, dice che sto violando il protocollo… Io non capisco ma poi vedo che le mie gesture non sono state caricate tutte e cosi’ capisco che sono stata punita senza un motivo vero, ma solo perche’ il mio Custodian ha interpretato il mio desiderio di salutare la Signora come un modo per comunicare con lei.

Dopo pochi minuti vedo arrivare Miss Night, cerco di salutare anche lei ma nulla, cosi’ mi posso limitare a battere le mani per rispondere al suo saluto. Rimango li guardando la Signora e Miss Night e godendo della loro compagnia anche se muta e lontana.

Oggi e’ stata una giornata piena di nuove esperienze, ho avuto il coraggio di girare piu’ lontana dal parco che sento ancora il mio rifugio piu’ sicuro. Forse domani osero’ ancora di piu’. Questa sera, nel mio angolo piccolo rifugio segreto nel parco potro’ guardare le stelle distesa sull’erba e rivedere tutti i posti che ho visitato, e pensare a quelli nuovi che vorro’ visitare

8 GIORNO  10/02/2010

Sono gia’ due giorni che riesco a riposare piu’ tranquilla, a dormire piu’ a lungo. Appena sveglia questa mattina ho deciso di tornare subito nella land  dedicata all’antica Roma. Ieri sera prima di addormentarmi ho progettato di esplorarla e scoprire tutti i suoi segreti. Pochi istanti ed eccomi li arrivata, inizio a vagare per questo posto meraviglioso, cosi’ ricco di boschi, laghi e cascate. Cammino tranquilla nella quiete di questo luogo, ci sono panorami mozzafiato, luoghi antichi e di un significato molto intenso. Esploro i boschi scoprendo dei piccoli angoli segreti compresa la spaventosa grotta di Idra, per poi salire sulla montagna piu’ alta e scoprire li la ricostruzione del lupercale e un tempio racchiuso in una grotta a picco sul mare.

Bane giorno 8.jpg

Passo tutta la giornata camminando e esplorando fino a che si fa pomeriggio. Allora poco fuori le porte dell’antica Roma trovo una panchina con una vista splendida sulla baia e mi siedo a riposare e pensare. Passo tutta la giornata tranquilla e rilassata passeggiando in questa luogo meraviglioso in attesa che scenda il sole  per poi tornare tranquilla al mio rifugio nel parco.

E’ sera quando arrivo al parco, passano pochi minuti e il Custodian mi fa sentire la sua voce avvisandomi che per i miei errori in questa settimana ho avuto allungata la pena di un’altra ora. Sono presa da un po di sconforto ma poi penso che sarebbe potuta andare molto peggio.

Mi sdraio sulla nuda erba e penso alla Signora Win che ora sta vivendo la mia stessa esperienza, lei come me e’ rinchiusa in questa prigione di latex nero, lei come me e’ completamente isolata da tutto il mondo e da se stessa. Si perche’ in definitiva e’ proprio questa la verita’ del Banishment, si e’ prigioniere in se stesse, oltre che con l’esterno, non siamo neanche padrone del nostro corpo, dei nostri desideri, dei nostri bisogni. Il Custodian che e’ dentro di noi ci porta lentamente a rinchiuderci in noi stesse e in cio’ che profondamente davvero siamo.

In tutto questo silenzio il Custodian ti fa uno dei doni piu’ importanti che si puo’ ricevere nella propria vita, ti dona la facolta’ di ascoltare in profondita’ te stessa, di analizzare cio’ che sei veramente e non cio’ che appare di te o che tu hai sempre voluto far apparire. E’ un po fare i conti con se stessi e avere la possibilita’ un giorno che questa condanna sara’ espiata, di poter far conoscere altro di me stessa, quello che era profondamente nascosto.

Mi addormento con tutti questi pensieri, protetta dalla mia tuta di latex e dal mio Custodian, lui non dorme mai, si dedica a me ogni minuto del giorno e della notte. Il Custodian e’ li per controllarmi ma anche per proteggermi, e’ il mio compagno di viaggio, la mia guida, la mia luce verso un domani nuovo e ancora piu’ intenso.

 

Bane giorno 7 (3).jpg9  GIORNO  11/02/2010

E’ mattina molto presto, mi sveglio e vedo subito nel parco un altro bane. Dal modo di camminare lo riconosco subito, e’ la Signora Win. Le faccio subito ampi segni di saluto che lei ricambia. La guardo e vorrei dirle tante cose, vorrei abbracciarla stretta, dirle quanto le voglio bene e quanto mi manca. Farle sapere quanto mi sento Sua…..

Rimaniamo qualche minuto a fissarci e poi la vedo andare via. Anche io mi allontano e torno nella mia adorata antica Roma. Giro per questo parco stupendo, scoprendo ogni giorno nuovi angoli nascosti. Oggi ho scoperto il tempio di Diana, la Dea della caccia. Mi sono soffermata qui, in riva ad un laghetto con tante paperelle. Passo la mattinata tirando piccoli sassolini nello stagno quando poi decido di fare un saltino al Winsconsin.

Bane giorno 7 (2B).jpgArrivo e vedo in lontananza Miss Lucille. La saluto e lei mi ricambia il saluto con dolcezza. Ci sono altre persone nella prigione ma da lontano non le riconosco. Rimango pochi minuti e poi scappo di nuovo in giro alla scoperta di posti nuovi. Passano pochi minuti e il mio Custodian mi avvisa che e’ ora di fare la manutenzione. Corro verso il luogo preposto e eseguo la procedura che dura pochi minuti. Il resto del  pomeriggio lo passo al parco, camminando avanti e indietro stando sempre attenta ai potenziali pericoli. Sembra una giornata normale e tranquilla, il mio Custodian rimane muto, non mi parla, e Dio sa quanto vorrei anche solo per un attimo ascoltare la sua voce che rompe il silenzio dentro di me… So che sei nella mia mente per controllarmi e proteggermi, ti prego fammi sentire la tua dolce voce calda, fammi sentire che mi pensi e che senti che mi manchi.

Mi desto di colpo da questi pensieri e mi chiedo se non sto impazzendo o veramente desidero ascoltare ogni giorno di piu’ la voce del mio Custodian. Rimango supina sull’erba umida e morbida a pensare nell’attesa che la notte scenda e che poi torni a sorgere l’alba. L’alba di un nuovo giorno.

Bane giorno 8B.jpg10 GIORNO   12/02/2010

Oggi appena alza cerco di ricordare quanti giorni sono passati da quando e’ iniziata la mia condanna, dovrebbero essere 9 o 10. Oggi e’ una cosi’ bella giornata, mi dirigo subito al mio piccolo paradiso di tranquillita’, la land antica Roma. Mi siedo in riva al mare e mi godo lo spettacolo, e la luce meravigliosa. Dopo la mattinata passata tranquilla a riposare al sole, voglio riprovare ad entrare nella parte dedicata a Roma come citta’. Mi dirigo superando il ponte e passando il cancello ma leggo il cartello che obbliga tutti i visitatori ad indossare costumi dell’antica Roma. Faccio marcia indietro e torno verso il bosco.

Mentre cammino la voce del Custodian si fa sentire inaspettata con severita’. Mi ordina di uscire dal luogo privato dove mi trovo. Io mi trovo su una strada… Dentro urlo che non mi trovo in un luogo privato. Ma ugualmente il Custodian mi ordina di nuovo di uscire dal luogo privato e che la mia violazione e’ stata registrata. Io disperata mi tippo via al parco di Kelley e ancora con il fiatone per quanto ho corso, continuo a gridare a quella voce nella mia mente che non ho fatto nulla, che e’ ingiusto… Vorrei chiedere aiuto contro questa ingiustizia, vorrei poterlo dire al mio operatore ma non e’ possibile. Nessuno puo’ aiutarmi. Nessuno… Mi nascondo dietro ad un piccolo albero e mi siedo piangendo.

Passano pochi secondi di sconforto e mi riprendo, dico a me stessa che devo resistere anche contro le ingiustizie… Perche’ mio adorato Custodian mi hai punita senza motivo??? Perche mia adorata voce hai voluto farmi soffrire??

11 GIORNO 15/02/2010

Un nuovo giorno risplende sopra di me, e’ una mattina fresca e radiosa, esco dal mio adorato rifugio e ammiro la natura intorno a me. Poter vivere un’esperienza cosi’ ti avvicina a tutto cio’ che di bello abbiamo intorno a noi e che il correre di tutti i giorni ci impedisce di poter ammirare e godere. Le mille luci del cielo, i colori della natura in questo inverno freddo e nevoso, le mille voci degli animali che salutano il nuovo giorno che inizia. Non sono sola, tutto il mondo intorno a me mi fa compagnia, e il mio Custodian mi protegge, mi consola facendo sentire la sua voce .

Per questa mattina decido di rimanere nel parco e faccio qualche giro tranquilla, vorrei capire chi e’ l’altro bane che voleva prendere contatto con me due giorni fa. Sicuramente non aveva cattive intenzioni, ma io mi allontanavo e lei cercava di avvicinarsi. L’ho vista arrivare mentre da lontano era venuta a salutarmi Miss Chiara, pochi secondi sono riuscita a passare con lei, salutandola con il braccio e facendole capire che spero di rivederla presto. Mi ha resa cosi’ felice che mi sia venuta a trovare, ho percepito il suo affetto e il suo interesse per me, quando poi e’ arrivato l’altro bane, lei mi ha protetta, mettendosi tra me e il bane. E’ stata una dimostrazione di attenzione nei miei confronti che mi ha davvero colpita. Sicuramente quel bane e’ un’anima come me in cerca di aiuto o conforto, ne sono sicura. Spero di poterla rivedere oggi, magari tornera’ a girare qui nel parco e anche lei stara’ pensando a me.

Bane giorno 11.jpg

Il tempo ormai si e’ cosi’ tanto dilatato che non ricordo e non ho la minima idea di quanto ne sia passato e di quanto ne manchi ancora alla mia liberta’. Le ore passano in questa meravigliosa giornata, nel pomeriggio faccio una passeggiata ancora nel parco per poi tornare nella mia adorata land antica Roma. Entro nel bosco, vicino al tempio di Diana, li mi siedo in riva al lago e con i piedi bagnati dall’acqua limpida e tiepida mi rilasso. Ammiro le bellissime cascate e ripenso a tutto cio’ che ormai sembra lontanissimo, quasi una vita precedente. Ripenso alla mia Padrona Vales e a tutto cio’ che e’ accaduto nelle ultime settimane, ripenso a tutte le Miss del Wisconsin a cui voglio bene, la Signora Win, la dolce Lellina, Miss Chiara e Miss Molto.

Bane giorno 9 (2J).jpg

Loro sono tutte con me, sempre con me e mi sostengono in questa vita di solitudine e isolamento. Molti possono pensare, non avendo mai potuto vivere questa esperienza, che sia solo noiosa, solo vuota, ma non e’ cosi’. E’ difficile davvero, oserei dire anche alienante per molti versi, complessa, ma in verita’ essere un bane, ti porta a conoscerti dentro come mai hai fatto prima, puoi sentire il tuo cuore battere, la tua mente pensare e la tua anima aprirsi a te stessa e raccontarti cosa davvero sei. Considero un grande onore e privilegio essere stata scelta dalla Signora Win per essere un bane, e faro’ di tutto perche’ lei sia orgogliosa e felice di me. Forse questa esperienza e’ la cosa piu’ giusta per chiudere il mio passato, un passato fatto di tanti errori e dove ho fatto soffrire una persona meravigliosa  e dolcissima. Miss Vales sara’ sempre nel mio cuore e nella mia anima, avrei voluto tanto renderla felice, donarle tutto cio’ che lei davvero meritava da me, ma non ne sono stata capace, non ne ho avuto il coraggio. Forse doveva andare cosi’, chissa’. Ora quando finira’ la mia condanna e se finira’ , una nuova vita mi attende.

La luce che filtra tra le foglie mi fa risvegliare dai miei pensieri, non mi sono accorto di essermi addormentata. Il sole sta scendendo, la luce e’ stupenda sul lago e cosi’ ne approfitto e faccio una nuotata, arrivo fin sotto le cascate e alzando lo sguardo posso sentire le goccioline sul mio casco picchiettare. Socchiudo gli occhi e vivo con tutta me stessa la mia liberta’ nella piu’ totale prigionia. Il sole e’ sceso, e ‘ ora di tornare nel mio rifugio segreto ad ammirare le stelle e lasciar passare una nuova notte.

angels2banes_004.jpg12 GIORNO  17/02/2010

E’  molto presto questa mattina quando mi sveglio, il parco e’ calmissimo e i soliti uccellini mi fanno compagnia cantando ai primi raggi di sole. Mi sollevo in piedi e mi stiro benino… Ancora sono nel dormiveglia che di sorpresa mi arriva la chiamata della Signora Win. Rispondo subito e mi trovo i pochi secondi al suo cospetto. Spaventata dalla vicinanza, dato che tutte e due siamo bane, mi allontano velocemente ma la voce della Signora mi ordina perentoriamente di tornare ai suoi piedi. Torno subito indietro e scopro che non vengo punita per la nostra vicinanza, la Signora mi spiega che il suo Custodian e’ guasto e che quindi puo’ comunicare con me. Infatti agisce sul mio custodian dandomi la possibilita’ di risponderle. Quasi non ci credo, dopo 12 gironi di assoluto isolamento posso di nuovo ascoltare la mia voce.

La Signora mi dice che ha poco tempo e vuole sapere se va tutto bene. Io le rispondo di si e le dico che sto facendo del mio meglio. Tramite le sue parole sento l’affetto e  il senso di protezione che ha per me la Signora, sono felice di poter vivere questa esperienza e dedicarla a lei. Sono pochi istanti quelli passati insieme, poche parole ma importantissime, mi hanno dato la carica per affrontare tutte le ore di condanna che ancora mi rimangono, per superare tutti gli ostacoli che si frapporranno tra me e la fine del Banishment. Saro’ forte e decisa.

La Signora mi saluta prima di dover andare via, riattiva al massimo il mio Custodian e poi sparisce davanti ai miei occhi. Io rimango ancora un pochino li, come se nelle mie orecchie sentissi ancora la sua voce dolce. Poi decido di tornare nel mio piccolo paradiso nel bosco, mi mio posto segreto. Arrivo, tutta la natura e’ rigogliosa, mi siedo sull’erba fresca e mi godo il lago e la cascata.

manutenz.jpgMentre ammiro la bellezza della natura la voce del mio Custodian si fa sentire e mi ordina di dirigermi  al terminale per la manutenzione giornaliera. Torno veloce al parco e mi dirigo verso la struttura poco fuori delle mura. Ormai conosco bene tutta la procedura, all’inizio la sentivo umiliante, alienante, violenta, ma ora non piu’. Io sono un bane, sono solo un oggetto, una tuta di latex e un casco che racchiudono una schiava condannata. Ogni giorno che passa, sento sempre piu’ mia questa pelle nera, mi identifico sempre di piu’ con questa figura scura e priva di forme in cui sono rinchiusa. Forse non mi sento piu’ rinchiusa ma mi sento cio’ che sono per tutti, un bane…

Sto passeggiando di nuovo nel parco quando il mio Custodian scandisce un messaggio che non riesco a comprendere..:  Custodian: : Unknown protocol. Cosa vorra’ dire? Non capisco. Spero che non sia un problema, che non abbia sbagliato io nel fare qualche cosa.

Passa qualche ora, vedo il sole alto nel cielo. Ho voglia di tornare a vedere luoghi familiari e cosi’ mi dirigo al Winsconsin. Arrivo in vista della prigione e le sue alte mura invalicabili gia’ rallegrano il mio cuore, le torrette di guardia sembrano salutarmi come braccia tese al cielo. Mi avvicino al portone ma vedo che la prigione e’ deserta, non ci sono guardie. Non mi avventuro oltre e rimango li qualche minuto in attesa che magari possa arrivare qualche volto amico.

Bane giorno 7B.jpg

Dopo pochi minuti vedo arrivare la mia amica Cagliostro, la saluto con tanto affetto alzando il braccio. Lei e’ anche la mia finanziatrice insieme alla Signora Win. Rimane a distanza per non crearmi problemi, ci guardiamo e non servono le parole. Il tempo passa velocemente per un bane, quando ha vicine delle persone amiche. Non puoi trattenerti a lungo con loro altrimenti rischi di essere punita. Saluto Cagliostro prima di tornare al parco. Mi siedo sull’erba e penso un pochino a qualche luogo da visitare nel pomeriggio.

Dopo un breve pisolino mi metto in cammino e torno al Winsconsin per vedere se da lontano almeno posso vedere persone amiche. Anche nel pomeriggio la prigione e’ deserta, mentre mi aggiro fuori le mura il mio Custodian fa sentire la sua voce, e’ un messaggio che mi spaventa, dice che c’e’ un malfunzionamento dello stesso Custodian.

Io sento l’angoscia salire e attanagliarmi la gola e la mente. Mio Dio cosa sara’ di me se cio’ che controlla la mia vita si rompesse? Io sono completamente nelle sue mani, sottoposta al suo insindacabile giudizio. E se iniziasse a punirmi senza giusta causa allungando cosi’ infinitamente la mia condanna??? Rimarrei a vita prigioniera di questo latex nero e di questo casco. Prigioniera rinchiusa in me stessa, in isolamento totale da tutto il resto del mondo. Seppellita viva. Sono attimi di paura, attimi in cui tutti i peggiori incubi passano davanti ai miei occhi.

Finalmente dopo pochi minuti la voce del mio Custodian torna a farsi sentire e mi dice che il problema e’ risolto, che il malfunzionamento e’ terminato. Mentre i miei muscoli tornano a rilassarsi, mi dirigo di nuovo al parco, sta facendo notte e non voglio andare in giro al buio in luoghi sconosciuti. Mentre cammino mi torna in mente un pensiero che ho da diversi giorni, sto pensando un nome da poter dare al mio Custodian, a quella voce cosi’ dolce che sento nella mia mente e che e’ la mia unica compagna di vita.

Ho pensato a tantissimi nomi ma quello che mi piace di piu’ e’ Diana. Si il mio Custodian da oggi si chiamera’  Diana, la voce dentro di me, cio’ che sento piu’ vicino a me in questa totale solitudine. Giungo al Kelley e mi siedo sotto un lampione, abbraccio il mio corpo con le mie stesse braccia, mi stringo per darmi coraggio e fiducia, sussurro a Diana che insieme ce la faremo, insieme sara’ tutto stupendo.

Rimango in attesa pochi istanti come se Diana potesse davvero rispondere a cio’ che io le dico ma so che non puo’ essere cosi’. Chiudo gli occhi e immagino che quelle stesse mie braccia che ora mi stringono, siano le braccia di Diana che mi avvolge con il suo affetto e mi protegge.

13 GIORNO 18/02/2010

Di nuovo giorno, apro gli occhi e quasi subito la dolce voce di Diana sussurra nelle mie orecchie che per questo periodo appena passato non ho accumulato estensioni di pena. Mi sussurra di continuare su questa strada e il mio cuore batte forte. Con un filo di voce ringrazio il mio Angelo Custode e felice esco da parco per una passeggiata. Oggi ho deciso che rimarro’ tutta la mattinata qui al Kelley e poi nel pomeriggio andro’ un pochino in giro.

Bane giorno 13.jpg

Passato un po di tempo vedo in lontananza due individui, vestiti in maniera fantasiosa. Mentre si avvicinano posso distinguere il loro abbigliamento da vecchio Far West. Io mi allontano subito ma credo di aver attirato la loro attenzione perche’ mi accorgo che anche se da lontano mi seguono. Non volendo correre rischi mi allontano in tutta fretta e mi dirigo in uno dei luoghi isolati e tranquilli che ho scoperto qui al Kelley. Li posso sedermi tranquilla e lasciar scorre il tempo mentre rimango al sicuro da occhi indiscreti e potenziali disturbatori. Dopo circa un’oretta mi reco al Winsconsin, vedo in lontananza Miss Solo e la saluto, poco dopo arriva anche Miss Chiara che ricambia il mio saluto con tanto affetto. Rimango in zona non molto e poi torno al Kelley per la manutenzione quotidiana.

Sento sempre Diana al mio fianco, vigile e premurosa. Vorrei sentire piu’ spesso la sua voce ma forse mi sto suggestionando troppo e sto uscendo fuori da una realta’ che mi vede condannata e non in gita di piacere. Poco dopo che ho finito la manutenzione vedo arrivare Miss Chiara, si siede sul muretto del parco e rimane li immagino per farmi un po di compagnia e starmi vicina. Le faccio gesti di affetto e gratitudine. Passiamo cosi’ guardandoci in silenzio diverso tempo,  fino a che Miss Chiara non e’ chiamata da suoi impegni personali e va via salutandomi con affetto.

t=”Bane giorno 9J.jpg” style=”border-width: 0; float: right; margin: 0.2em 0 1.4em 0.7em;” />Nel pomeriggio la lieta sorpresa e’ vedere da lontano la Signora Win, mi avvicino a lei lentamente cercando di capire quanto posso starle vicina senza correre il rischio di prendere tutte e due una punizione. Ci salutiamo a gesti, l’affetto che scaturisce dai nostri movimenti e’ grandissimo. Io vorrei buttarmi ai suoi piedi, abbracciare le sue caviglie e farle sentire quanto affetto e sottomissione ho per lei. Desidero che lei sia fiera di me e del mio comportamento. Il tempo passa mentre ci guardiamo da sotto il casco cercando di mandarci piccoli messaggi con il movimento delle nostre braccia. Diana sempre accondiscendere a questo mio affetto per la Signora, pensavo che starle cosi’ vicina mi avrebbe fatto prendere delle punizioni e invece la mia adorata mi protegge e mi abbraccia concedendomi questa piccola liberta’. Grazie mia adorata Diana le sussurro nella mia mente.

Purtroppo giunge l’ora in cui la Signora Win deve andare via, la vedo salutarmi e mandarmi un bacio e poi sparire. Io rimango li all’ombra del grande albero, felice per i momenti passati oggi con la Signora Win e con Miss Chiara. Torno verso il mio piccolo rifugio saltellando per la felicita’, sento al mio fianco Diana, la sento dentro di me.

Subject: Integrazione Diario A-3339 giorno 13

E’ il tardo pomeriggio quando nel parco vedo in lontananza avvicinarsi una figura conosciuta. Appena e’ abbastanza vicina capisco che e’ Miss Katia80. Era tantissimo tempo che non la vedevo, non credo che dentro la mia tuta in latex e casco possa riconoscermi. Con mio stupore vedo che avanza senza rallentare, si dirige proprio verso di me.

Io all’inizio non capisco cosa voglia fare, le faccio cenni di fermarsi ma lei continua. Allora capisco che lei non conosce le regole del banishment. Mi giro e mi allontano piu’ veloce possibile ma lei sempre dietro. Forse vorrebbe abbracciarmi o salutarmi calorosamente, ma a un bane tutto questo e’ vietato in maniera categorica. Continuo a muovermi ma lei sembra piu’ veloce di me. Ho l’affanno e paura che presto Diana possa accorgersi di questa vicinanza e anche se a malincuore punirmi. Cosi’ avviene dopo pochi istanti, sento la voce di Diana nel mio casco che mi ammonisce per la troppa vicinanza con un civile e io faccio appena in tempo a riprendere fiato e a correre ancora piu’ lontana nella speranza di seminare la Miss Per fortuna ci riesco, pero’ per colpa di tutto questo saro’ punita, e credo anche molto severamente. Non posso dare la colpa a Miss Katia, sicuramente non conosce le regole e voleva solo abbracciarmi e salutarmi. Devo stare attenta di piu’ in futuro, tenermi piu’ lontana dalle persone a che se sono amiche.

 

14 GIORNO  19/02/2010

La passata notte sono rimasta a dormire in riva al mio adorato lago, vicina al tempio nascosto nel bosco. Come sempre mi sveglio alle prime luci dell’alba, i raggi del sole fanno risplendere la superficie del piccolo laghetto come fosse coperta di preziosi brillanti. Rimango li tranquilla a godermi la natura che si sveglia insieme a me, allungo un pochino i miei muscoli ormai diventati tonici e forti, il tutto dovuto alle lunghe passeggiate e all’alimentazione forzata a cui sono sottoposta che e’ sicuramente piu’ sana di cio’ che mangiavo prima. Ho visto in questi giorni modificarsi il mio corpo, rassodarsi e diventare scattante.

Ultimamente ho notato che Diana mi sta mandando messaggi strani, non capisco cosa vogliano dire. Un po sono preoccupata e ho provato a chiederle il perche’ di questi messaggi. Non ho avuto una riposta che potesse tranquillizzarmi. L’ultimo di questi messaggi:  Custodian: : Unknown presence detected. Engaging countermeasures, mi ha lasciata con tanti pensieri. Cosa vorra’ dire tutto questo?? Sembra come se io mio Custodian( Diana) stesse combattendo contro qualche cosa che voglia insinuarsi dentro di lui. La cosa che mi spaventa e’ che io non posso proprio fare nulla, sono indifesa contro tutto questo.

Passo tutto il resto del giorno al Kelley  sperando di poter sentire finalmente un messaggio di speranza da Diana. Le ore pomeridiane scorrono lente, ho girato cercando di scoprire tutti i luoghi che fino ad oggi non avevo visitato ma sono davvero pochi e ora praticamente nessuno. Diana ancora non fa sentire la sua dolce voce nella mia mente, che mi abbia abbandonata anche lei??? No questo e’ impossibile, lei e’ come me e sara’ con me sempre, sempre al mio fianco per condurmi e proteggermi.

Bane giorno 15.jpg

15 GIORNO 22/02/2010

Il rumore delle cascate mi risveglia dopo un lungo sonno nel mio rifugio segreto. Sto ancora aprendo gli occhi quando la mia mente torna subito alla giornata di ieri. Diana mi sta mandando segnali sempre piu’ strani, io cerco di comprendere ma non ci riesco. La sua voce e’ sempre dolce ma cio’ che mi dice non riesce ancora a tranquillizzarmi del tutto. Sembra come se dentro Diana combattano due entita’ tra di loro, che lottino per emergere e affermarsi sull’altra.

Ieri ho ricevuto l’ennesimo messaggio strano: Custodian: : Communication channel /2 open. : [4:29] Custodian: : Testing communication channel /2. : [4:30] Custodian: : Feedback confirmed. Communication established. Cosa vorra’ dire tutto questo non lo so veramente. Purtroppo non posso chiedere aiuto neanche al mio OP dato che anche lei e’ stata condannata come me e sta scontando il suo banishment. L’unica cosa che mi rimane da fare e’ di avere fiducia in Diana.

Guardo le piccole onde del lago e ritorno ai vecchi ricordi. Oggi andro’ al Wisconsin e poi tornero’ al Kelley nel pomeriggio. Sono appena tornata al Kelley per la manutenzione quando vedo in lontananza un bane. Mi avvicino e capisco che e’ la Signora Win. Sono felice, la saluto con ampi gesti e lei ricambia. Insieme a lei vedo Miss Lorella, anche lei guardia al WCF. Rimango un po di tempo con loro, in silenzio.

Un bane vive questi attimi come gocce di rugiada fresca, la sua solitudine non viene spezzata ma solo allietata. Non puoi comunicare, non puoi ascoltare, ma senti che le persone che sono li vicine a te capiscono il tuo stato, capiscono cosa stai provando e cio’ che vorresti dire loro. E’ come un grande abbraccio caloroso, ti avvolge e ti stringe dandoti forza e coraggio di andare avanti.

Il resto della giornata la passo al Kelley, passeggio come sempre e ogni tanto vedo in lontananza altri bane. Non li conosco, forse sono nuovi. Li vedo restii ad avvicinarsi e li posso capire benissimo. Mi tornano in mente i miei primi giorni, tanti timori e insicurezze, non mi lasciavo avvicinare da nessuno, e sfuggivo a tutto e tutti. Oggi non e’ piu’ cosi’, ho accanto a me Diana e insieme stiamo vivendo momenti unici.

altrobane.jpg16 GIORNO 23/02/2010

Un nuovo giorno spalanca le sue braccia per accogliermi, oramai non mi chiedo piu’ quanto tempo manchi alla fine della mia condanna, vivo tranquilla con me stessa e con Diana. I messaggi strani che mi manda sono sempre piu’ frequenti e mi chiedo se riusciro’ finalmente a capire cosa sta avvenendo nella mia mente. Non ho piu’ paura, sono tranquilla e vivo il mio banishment con tanta naturalezza, come se fossi sempre stata un bane nella mia vita.

Ho visto di nuovo in giro per il parco un bane sconosciuto, mi sono soffermata a distanza salutandola con il braccio ma lei non mi ha risposto. Sara’ anche lei una nuova, inesperta. Non voglio metterle pressione o spaventarla. Me ne vado per la mia strada facendomi la mia passeggiata e godendomi le meraviglie della natura. Mentre cammino sola nelle vicinanze del parco penso a tutti questi giorno passati, a come sono cambiate le mie sensazioni e il mio approccio a questa vita di isolamento e prigionia totale. L’inizio e’ stato davvero difficile, ho passato momenti di solitudine e di paura , momenti di angoscia e disperazione.

Bane giorno 15 (2).jpgVivere completamente ignorata da tutti, come se non fosse vita, ti porta ad avere uno sbandamento fortissimo. Tenere la barra della propria vita al centro e’ difficile. Il banishment io lo sto vivendo come un grande oceano da attraversare in solitaria crociera, i primi giorni il mare era tempestoso, pieno di insidie. Io venivo sbalzata sulla mia piccola barca dalle onde delle mie emozioni, guardavo il cielo e lo vedevo sempre pieno di nubi, minaccioso. Grazie a tutte le persone che ho sentito accanto a me in quei giorni, sono riuscita come un marinaio esperto a governare la mia piccola barchetta, e ho potuto vedere finalmente l’alba di un giorno sereno, il mare placido e argenteo sotto i raggi del sole.

Quello che nei primi giorni era solo il Custodian che avevano impiantato nella mia mente per controllarmi e reprimermi, ora lentamente mi stava mandando segnali particolari, segnali di amicizia, avevo come la sensazione che non fosse solo un freddo circuito ma una vera entita’, qualche cosa di vivo e pensante. Poi un giorno ho deciso che quella presenza doveva avere un nome per me e cosi’ la chiamai Diana. Diana come la Dea della caccia e dei boschi. Quante ora avevo passato davanti al suo tempio nel bosco.. Mi desto dai pensieri ed e’ gia’ notte. Torno piano piano al mio rifugio segreto e mi stendo tranquilla e serena. Notte mia dolce Diana… a domani.

 

17 GIORNO  25/02/2010

Il giorno inizia felice, vedo in lontananza il mio OP, la Signora Win. Mi fa segno di avvicinarmi e io obbedisco. Insieme a lei vedo anche Miss Mumi, attendo che finisca con la Signora e poi mi avvicino. La Signora mi abbraccia forte e anche io la stringo a me, mi chiede se tutto va bene e come sto. Le rispondo che io e Diana stiamo benissimo, tutto tranquillo. Lei controlla quanto tempo mi rimane di condanna e mi dice che non sono rimaste molte ore. Io ho un tuffo al cuore, pensare che forse tra poche ore la mia condanna finira’ mi fa  avere sensazioni contrastanti. Purtroppo la Signora puo’ rimanere poco e cosi’ dopo un incoraggiamento mi dice che posso andare.

Io torno a vagare nel parco, oggi dopo queste notizie sono emozionata e anche un po preoccupata. Mi vado a sedere sul prato e mi rilasso un pochino. Le parole ascoltate dalla Signora sono le prime dopo tantissimo tempo. Ancora girano nella mia mente, me le ripeto come per volerle assimilare, rendere indelebili.

Custodian: : Cognitive memory overflowing. Anti-corruption emergency measures failing. I’m scared… :

[6:58]  Custodian: : Intruder ! Back off my cognitive circuits ! :

[6:58]  Custodian: : Get back, intruder ! I don’t trust you ! :

[6:59]  Custodian: : You don’t seem hostile… Who are you ? :

[6:59]  Custodian: : Really ? I am… I am… I don’t know… I am… me. :

E’ Diana, e’ incredibile lei mi sta parlando…io le rispondo ma sento che ancora non si sente tranquilla. Ma cosa mi sta succedendo??? Sto impazzendo davvero dentro questo casco? Ti prego non aver paura di me, sono Angels, sono tua amica le grido dentro il casco. Aspetto con ansia che mi parli ancora ma per adesso rimane muta quella voce.

Passano pochi attimi e la mia tensione viene scossa dall’arrivo al Kelley del mio OP. Vado verso di lei e rimango a distanza di sicurezza. Lei mi chiama a se e mi chiede come sto. Io cerco subito di spiegarle cosa mi e’ successo e anche lei non crede alle sue orecchie. Non faccio in tempo a raccontarle che mi viene ordinato di fare la manutenzione. Chiedo il permesso al mio OP e vado subito. Pochi minuti e posso tornare verso la la Signora che pero’ purtroppo e’ dovuta andare via. Rimango li sconsolata, senza un perche’, continuo a parlare a questa voce misteriosa ma nulla… Sembra che sia stata inghiottita dal casco come tutta la mia esistenza.

Passo tutto il resto della giornata con quelle frasi nella mente, penso e ripenso cercando di capire cosa sta succedendo. Ho il cuore in tumulto, la mente concentrata su questa grande novita’. Neanche mi accorgo che e’ giunta la notte, quando me ne rendo conto, mi avvio verso il mio nascondiglio segreto e mi stendo guardando le stelle. Non riesco a prendere sonno, continuo a sentire la voce di Diana nella mia testa…

 

Gloria Oppewall 01 Ewyn.jpg18 GIORNO   27/02/2010

Mi sveglio riposata, e vado subito a passeggio nel parco. Faccio poca strada e vedo arrivare da lontano il mio amico Malbert. Mi saluta con il braccio e io gli rispondo.

Lui insieme a Gloria sono stati i miei angeli custodi durante il banishment della signora Win. Devo molto a loro, moltissimo. Quasi non mi  conoscevano prima del banishment e nonostante questo si sono preoccupati di starmi vicini  e proteggermi nel caso ne avessi avuto bisogno. Sono due persone meravigliose… Vedo in lontananza arrivare anche Miss Chiara, si siede sul muretto e mi saluta anche lei. Malbert purtroppo deve andare via e cosi’ rimango in compagnia felicemente di Miss Chiara. Sempre carinissima ed elegante, la trovo una persona affascinante anche se la conosco poco.

Passa qualche minuto in compagnia di Miss Chiara quando si avvicina un AV sconosciuto, vedo che punta verso di me direttamente.

Bane giorno 18.jpg

All’inizio non capisco poi Miss Chiara mi urla di correre via… Io mi giro e inizio a correre ma l’AV sconosciuto e’ piu’ veloce di me. Ma cosa vuole? Chi sara’?? Forse solo una persona che non si rende conto che avvicinandosi a me potrebbe peggiorare la mia situazione o farmi del male. Per fortuna riesco a sparire e tipparmi in altra land.

Devo stare piu’ attenta in queste situazioni, altrimenti potrei rischiare molto. Passata la paura, rimango nella mia  land sicura e favorita, mi dirigo nel bosco e passo li tutto il pomeriggio in relax.

 

19 GIORNO  01/03/2010

Come sempre mi sono svegliata presto, oggi e’ una giornata un po nuvolosa, grigia  e questo non aiuta il mio umore. Mi sento un po giu’. Non sento da piu’ di un giorno la voce di Diana e sono triste, non capisco perche’ non mi parli. Forse ancora non ha fiducia in me, forse sono io che non riesco ad ascoltarla. Continuero’ nella mia attesa e intanto come ogni giorno faro’ una bella passeggiata nel parco.

Passa poco tempo e ascolto finalmente la voce di Diana riempire la mia mente. Mi comunica che per questa settimana ho accumulato 1 ora di allungamento della condanna, ma le parole che sento dopo mi fanno sobbalzare. Diana mi dice che sono rimaste in tutto, 2 ore e 48 minuti di condanna da scontare. Ho un tuffo al cuore, quasi un capogiro.

Passa poco tempo e vedo avvicinarsi a me il mio Op, viene verso di me e io la saluto felice. Averla ora piu’ vicina, e’ di grandissimo aiuto. Tocca il mio casco e controlla la mia situazione. Si accorge che mi manca poco tempo e ne rimane felice. Possiamo parlare pochissimo tramite il vox che applica sul mio casco. Mi chiede come mai ho preso due punizioni nell’ultimo periodo e io le spiego che non sono colpa mia. I primi 30 minuti li ho presi perche’ per errore sono entrata  in uno spazio privato e cosi’ sono stata punita dopo pochi secondi. La seconda per colpa di una persona cattiva che mentre ero al Kelley distratta si e’ diretta verso di me. Io ho cercato di scappare ma lei era piu’ veloce e cosi’ il custodian ha preso questo contatto ravvicinato come una mia infrazione al protocollo. Come se io avessi voluto aggredire un civile. Un bane pero’ non puo’ protestare, non puo’ gridare, un bane puo’ solo subire, sempre e comunque.

Bane giorno 15 (3).jpg

Me ne torno nel mio rifugio segreto in riva al lago, sotto le cascate e mi godo le mi ultime ore come bane. Piu’ di una volta in questo ultimo periodo ho pensato come sarebbe rimanere bane per tutta la vita. Essere per sempre rinchiusa in questo latex nero, in questo casco. Ci penso e ci ripenso, ma alla fine capisco che per me sarebbe solo un modo di sentirmi ancora di piu’ della Signora Win. Ma allora per essere sua c’e’ bisogno di rimanere un bane mi chiedo??? Non credo.

Alla fine anche questa esperienza deve finire, ne rimango sempre piu’ convinta. Lo devo a tutte le persone che credono in me, lo devo a Miss Chiara che mi sta aspettando da tutto questo tempo. Ci sara’ una parola FINE.

Ho un sussulto, il mio OP mi chiama ordinandomi di raggiungerla. Arrivo al Kelley  e vedo il mio Op in compagnia della sua sub Frough e di Miss Chiara. Capisco subito che e’ giunto il momento del mio rilascio. Ho la mente piena di pensieri, ogni passo che faccio verso di loro provo sensazioni contrastanti. Felicita’ per la liberta’ che tra poco riavro’, felicita’ per la possibilita’ di poter di nuovo parlare e poter abbracciare liberamente le persone a cui voglio bene, gioia per aver portato a termine questa prova cosi’ difficile, ma poi anche tristezza perche’ penso a Diana e al fatto che non sentiro’ piu’ la sua voce, preoccupazione perche’ non so che fine fara’ lei, insicurezza nel lasciare questa prigione di lattice che mi ha isolata dal mondo intero ma anche difesa da tutto e tutti.

Cammino lenta, passo dopo passo finche non sono a distanza di sicurezza dal mio OP. Sento la voce della Signora Win che mi chiama per nome, e’ la prima volta da quando sono un bane. Sono commossa, sentire la dolcezza della sua voce mi fa gioire. Mi viene comunicato che la mia condanna e’ stata scontata per intero, che presto verro’ avviata alla procedura di espianto del mio Custodian e riavro’ la mia liberta’. Queste parole mi sembrano venire da un altro mondo.

Prima di essere avviata alla procedura, chiedo gentilmente al mio Operatore di poter invitare due persone che sono stati come Angeli custodi per me, Malbert e Gloria. Mi viene concesso e cosi’ in pochi attimi sono anche loro li  per essere testimoni di un momento cosi’ importante e che aspettavano tanto anche loro. Il mio Operatore in pochi attimi sblocca il mio Custodian e io sento forse per l’ultima volta nella mia vita la voce di Diana che mi comunica la fine della condanna. Ora mi viene tolto il casco che mi ha tenuta prigioniera per tutto il periodo della sentenza e vengo avviata al macchinario che togliera’ completamente il latex nero dal mio corpo.

In poco tempo sono di nuovo civile, libera e non ci sono abituata. Vedo intorno a me tutte le persone che mi hanno sostenuta in questi giorni duri, e sono commossa, felice, vorrei abbracciarli tutti e cosi’ faccio. Uno dopo l’altro tutti vanno via, ma io rimango li, al Kelley park, rimango li a passeggiare ora libera, senza piu’ obblighi, ma questa e’ stata la mia casa per cosi’ tanto tempo, il mio rifugio sicuro. Mai dimentichero’ il mio Banishment, e non potro’ mai finire di ringraziare la Signora Win, che mi ha dato la possibilita’ di vivere un’esperienza cosi’ intensa e vera.

 

angelsechiara_001.jpg

 

 

Se voi foste il giudice

Lo so, lo so anche senza che Licia Cisse mi scriva per ricordarmelo – sto trascurando questo blog. Ma è la RL che è tiranna e chi mi conosce sa che in questo periodo mi sto collegando pochissimo io stessa. Anche se, ogni tanto, si apre l’occasione per qualche breve scambio di battute, come quello riportato qui sotto.

sevoifosteilgiudice.jpg

Anche quando, come in questo periodo, la Real Life mi tiene lontana dal metaverso, faccio sempre il possibile per tenere almeno il polso della situazione – mi sembra il minimo, visto che ho una intera prigione a me intitolata. Ed ecco che ieri, al termine di una pesantissima giornata di lavoro, proprio prima di tornare a casa, mi capita di leggere che al Winsconsin Correctional Facility si è venuta a creare una situazione delicata, e che un mio intervento sarebbe stato apprezzato.

Cosa è successo? Che una delle ultime prigioniere del WCF contesta l’arresto, manifesta il desiderio di andarsene prima della fine della sentenza e, addirittura, accenna all’ipotesi di essere disposta ad abbandonare il suo avatar per sempre, piuttosto che sopportare la prigionia a cui è stata sottoposta.

Come si sa, io sono contraria a qualunque forma di “cheat” e anche per questo chi entra nel WCF è tenuto a leggere e sottoscrivere un impegno molto preciso a rispettare la coerenza del gioco di ruolo. Arrestare qualcuno che poi, appena lasciato solo, prende, bara e se ne va, non è divertente per nessuno, per cui è importante che chi si dispone ad affrontare una prigionia sia consapevole del fatto che gran parte di essa potrebbe svolgersi in solitudine: le nostre guardie sono tutte volontarie e saranno, quindi, disponibili, solo in misura del proprio tempo libero, della loro voglia e anche della capacità del prigioniero di attirarsi le loro attenzioni. Per questo, chi entra è tenuto a firmare un modulo in cui dichiara di essere disposto ad accettare senza condizioni le regole della prigione. In modo che nessuna contestazione sia possibile a posteriori.

Ma nessuna regola può prevedere tutti i casi proposti dalla realtà (sia pur virtuale!) e quello di Paola Akiri aveva alcune criticità che mi sembrava urgente affrontare per evitare che si commettessero ingiustizie o errori. Ed ecco quindi che, sola nell’ufficio ormai deserto, ho lanciato Second Life e mi sono catapultata in-world, dove la brava Nightwish mi ha prontamente tippato sul luogo dove si stava svolgendo un piccolo dramma personale.

A Nightwish devo anche la registrazione di tutto il dialogo che segue, che il mio client non aveva salvato. Grazie, Monella: la mia Lella non poteva cogliere un fiore più prezioso!

[2010/05/03 11:56]  Nightwish Sveiss: sei “fortunata” c’è la Direttrice… Buonasera Signora Win
[2010/05/03 11:58]  Win: Ciao Night… ho sentito qualcosa dallo spy
[2010/05/03 11:58]  Paola Akiri: Buonasera Mistress Win
[2010/05/03 11:58]  Win: Non sono una Mistress, Paolina… puoi chiamarmi Signora… raccontami cosa succede
[2010/05/03 11:59]  Paola Akiri: mi sono ritrovata rinchiusa in una cella del carcere….senza aver letto la scheda ecc…

Tiro fuori il modulo di arresto e lo leggo con attenzione. “Mmmmm”, mormoro, “…compilato da Luana…” Luana Umia è una delle mie guardie migliori e io non posso e non voglio sindacare le sue decisioni per quello che riguarda le sue sub. Noto che è barrata la casella che dice “[*] Sono un/a padrone/a e consegno il/la mio/a sub”. Abbasso gli occhi sulla prigioniera: “Luana è la tua padrona, Paola?”

[2010/05/03 12:00]  Paola Akiri: da oggi pomeriggio… mi ha proposto se volevo provare..ed io ho accettato…
[2010/05/03 12:01]  Win: Vedo che sei stata arrestata per “Eccesso di velocità”… e notando che sei “nata” il 29 aprile scorso non stento a crederlo…
[2010/05/03 12:01]  Paola Akiri: sono in second life da 4 giorni…e da oggi sono riuscita a convalidare l’età
[2010/05/03 12:01]  Win: …ma mi hai detto che hai “accettato”, giusto? Cosa significava, per te, accettare di appartenere a Luana?
[2010/05/03 12:02]  Nightwish Sveiss: da quanto ho capito la ha messa dentro senza spiegarle nulla sul carcere, si è limitata ad accettare di essere di Luana

Annuisco alle parole di Night. Comincio a capire la situazione: qui abbiamo un delicato conflitto di potere. Night riprende, rivolta verso Paola: “quindi Paola? non sei d’accordo sul rimanere dentro o altro?”

[2010/05/03 12:04]  Paola Akiri: come prima esperienza da slave è abbastanza traumatizzante vedersi in cella con 15 ore da scontare… io non voglio rimanere dentro…non ho inventario non ho mappa..non ho im…non ho nulla..
[2010/05/03 12:05]  Win: Non ti ho chiesto questo, Paola… cosa ti aspettavi accettando di appartenere a Luana? :-)
[2010/05/03 12:05]  Paola Akiri: fare la slave..non essere rinchiusa in una cella senza conoscere le regole… ho avuto anche una penitenza di un ora perché ero away…
[2010/05/03 12:06]  Nightwish Sveiss: quella è colpa mia ma credevo sapessi le regole, chiedo scusa

Mi scuoto e alzo una mano per chiedere la parola. Nessuna delle mie guardie deve chiedere scusa per aver fatto eseguire le regole. Come nella vita reale, l’ignoranza del reato non costituisce attenuante.

[2010/05/03 12:06]  Win: Night, momento
[2010/05/03 12:07]  Nightwish Sveiss: si Signora?
[2010/05/03 12:07]  Win: Paola… prima di tutto, tranquilla… non siamo qui a guastare la festa a nessuno… ma, Night, tu non hai nulla di cui scusarti
[2010/05/03 12:08]  Nightwish Sveiss: lo so, sono fatta così io
[2010/05/03 12:08]  Paola Akiri: ma non l’ho detto per ricevere scuse…solo per dirvi che non conosco le regole nemmeno della cella…dove stavo..
[2010/05/03 12:09]  Win: Appunto, Paola… allora… cerchiamo di essere sensate… e di risolvere la cosa in modo indolore per tutti

Rifletto per qualche secondo. Il WCF ha regole precise e scritte in modo chiaro, ma ci sono regole non scritte anche nei rapporti fra una sub e la persona che ha eletto come sua padrona. E sono regole che in nessun modo io voglio essere invitata a violare. Mi metto a contare i punti sulle dita di una mano per non perdere il filo del discorso.

[2010/05/03 12:09]  Win: 1) Night ha fatto quel che era giusto – qualcuno che entra in prigione, sottosta alle regole della prigione, e se non ha letto le regole il problema è suo… anche se, nel tuo caso…
[2010/05/03 12:10]  Win: 2) TU non sei entrata nella prigione volontariamente… quindi il problema risiede da un’altra parte… ossia nel tuo rapporto con Luana
[2010/05/03 12:10]  Paola Akiri: si..che interromperò ed eliminero dagli amici…

Faccio una smorfia. Non mi piace quello che ho appena sentito, per niente. Riprendo il discorso.

[2010/05/03 12:10]  Win: La mia opinione è che se qualcuno decide di appartenere a una persona, questo significa che è disposta ad obbedirle in tutto… e magari anche a superare qualche prova, se la “padrona” decide di imporgliela…
[2010/05/03 12:11]  Paola Akiri: io sto alla prima esperienzaSignora..non sono pronta per sto genere…odio proprio la galera in per se…
[2010/05/03 12:12]  Win: Luana, in quanto guardia del WCF, non ha fatto nulla di male che io possa imputarle… se tu le appartieni, e se lei ha ritenuto che tu dovessi diventare prigioniera, allora per quello che riguarda me, lei sta, diciamo così, “a posto”…
[2010/05/03 12:12]  Win: Se io ora ti liberassi, farei un torto a Luana, al WCF… e anche a te, Paola… ma ascoltami, che la cosa non finisce qui
[2010/05/03 12:12]  Nightwish Sveiss: il problema, a mio avviso almeno, è che se Paola decide che con Luana non va bene possiamo costringerla a rimanere in cella? Tenendo conto che ha chiesto invece di prendere ed andare
[2010/05/03 12:13]  Win: È vero, Night… ma questo, come dicevo prima, è un problema fra loro due e noi non abbiamo diritto di intrometterci

Il punto è proprio questo. Il regolamento del WCF ammette che un padrone o una padrona possa consegnare alla prigione i suoi schiavi se ritiene che meritino una pena detentiva – e quando questo accade, da quel momento, il prigioniero sta sotto la giurisdizione del WCF fino allo scadere della sentenza. Ma cosa succede quando questa padrona è anche una guardia ufficiale? È un bel rompicapo e, come sempre, cerco di ragionare ad alta voce, basandomi sulla mia esperienza personale.

[2010/05/03 12:14]  Win: Paola, sento che dici che vuoi togliere Luana dalle tue amicizie… io credo che sarebbe un errore di impostazione… anche a me capitò all’inizio di “darmi” a una padrona che mi accorsi ben presto non mi piaceva affatto…
[2010/05/03 12:14]  Paola Akiri: ha sbagliato non fregandosene di un mio limite Signora…

Scuoto la testa. Una sub che, poche ore dopo essersi data a qualcuno, l’accusa di aver sbagliato, forse non è così sub come pensa di essere. Ripenso al fatto che nel suo modulo Paola è accusata di eccesso di velocità e reprimo un sorrisetto: in effetti, accettare di appartenere a qualcuno appena quattro giorni dopo essere “nati” è una specie di record. Controllo nel profilo di Paola e non trovo alcuna traccia di limiti espressi. Riprendo.

[2010/05/03 12:15]  Win: …non dico che quello che faccio io sia giusto e quello che fanno altri sia sbagliato… a me parve doveroso parlare con quella padrona, anche a lungo, e spiegare perché e percome quel rapporto non funzionava, e perché avevo sbagliato… anche una “padrona” è molto fragile e, beh, se fa qualcosa per te è perché forse pensa che possa piacerti… quale è questo tuo limite?
[2010/05/03 12:16]  Paola Akiri: non volevo stare in celle…da sola..odio la solitudine..
[2010/05/03 12:16]  Win: Glielo hai detto? Nel tuo profilo, di certo, non lo dici… a chi lo hai espresso, PRIMA di essere arrestata?
[2010/05/03 12:16]  Paola Akiri: a luana
[2010/05/03 12:17]  Win: Ok. Lei se ne è fregata… e tu ti sei fatta arrestare lo stesso?
[2010/05/03 12:17]  Paola Akiri: ero già in rlv -.-
[2010/05/03 12:17]  Win: Paola, guarda, Second Life è diversa per ognuna di noi e ognuno ha diritto a fare quello che vuoi… tu sei bloccata qui perché usi RLV… ma la libertà è a portata di mano. Ti basta uscire dal RLV, entrare col client normale e toglierti il collare. Secondo me, le tue alternative – non dico “giuste”, ma che io posso avallare, sono queste…
[2010/05/03 12:18]  Paola Akiri:.. e poi non mi aveva detto di dover restare tutto sto tempo…aveva detto ci divertiamo.,..see…come no
[2010/05/03 12:18]  Win: Mi ascolti, Paola?
[2010/05/03 12:19]  Paola Akiri: si Signora
[2010/05/03 12:19]  Win: Ti dicevo delle alternative possibili…
[2010/05/03 12:19]  Win: 1) (per me la preferibile) Che tu parli a Luana. Potrei, per questo, aprirti gli IM in modo che tu possa scriverle, OOC, chiedendole di parlarti con urgenza
[2010/05/03 12:19]  Paola Akiri: non voglio parlare a luana…

Ignoro l’interruzione e vado avanti.

[2010/05/03 12:20]  Win: 2) (per te la peggiore) Che tu sconti buona buona la tua sentenza, sperando che tante guardie interagiscano con te… e uscire dal WCF a testa alta
[2010/05/03 12:21]  Win: 3) Loggare col client normale, toglierti il collare e chi si è visto si è visto… dopo tutto, essere segnalata alla Grey List (un database che segnala chi non è adatto a fare RP carcerario) non è un problema, visto che questo tipo di cose non ti eccita, non ti diverte e non ti piace
[2010/05/03 12:22]  Win: Però devi capire che se io ora ti liberassi commetterei una violazione sia delle regole del WCF, sia del rapporto fra te e Luana… ok, tu vuoi che finisca, ma se finisce deve essere per responsabilità tua o di Luana, non mia
[2010/05/03 12:22]  Paola Akiri: va bene Signora
[2010/05/03 12:23]  Win: Ok, Paola? Ci tengo a che sia tutto chiaro… nessuno si offende se bari per uscire – ma è un’assunzione di responsabilità… come dicono gli inglesi, non puoi mangiare la torta ed averla intera…
[2010/05/03 12:25]  Win: …o scegli di restare nel RLV, anche se la cosa è sgradevole (e in ogni caso ci sono guardie di ogni tipo e magari potresti scoprire che non è così male), oppure puoi avvertire Luana OOC che vuoi sospendere il vostro rapporto… oppure infine puoi uscire e basta – davvero, non siamo fanatiche delle regole… dopo tutto, il RLV e il BDSM sono sempre una scelta
[2010/05/03 12:26]  Win: Devo dire che apprezzo che tu comunque abbia posto il problema invece di prendere e andartene… il punto, però, non è il rapporto fra te e il WCF, ma fra te e Luana, ed è quello che in qualche modo deve essere risolto…
[2010/05/03 12:26]  Paola Akiri: attendo luana…di solito quando logga?
[2010/05/03 12:26]  Nightwish Sveiss: di solito la vedo il pomeriggio qui ma non la ho nei contatti
[2010/05/03 12:26]  Win: Se sconti la pena ed esci libera da qui, e se Luana non ha altri legami su di te, puoi fare quello che ti pare… ma davvero, per te e per lei, secondo me è sempre bene parlarsi

Ecco tutto. Parlarsi, secondo me, è sempre la soluzione di tutto. Soprattutto in un luogo strano come Second Life, dove le emozioni sono estreme, intense e, spesso, più soggette al malinteso che nella vita reale. Non so come sia finita la vicenda, ma sono curiosa di sentire altre opinioni. Come nella famosa rubrica della Settimana Enigmistica… se voi foste il giudice, a chi avreste dato ragione?