Solo due righe per interrompere il silenzio, aggiornare qualcuno sulle novità e ripromettermi per l’ennesima volta di trovare più tempo per le cose che amo. Come questa.
Non scrivevo un post dal 12 aprile scorso – oltre due mesi passati da quando sono stata bannata da Facebook. Ero convinta che avrei avuto più tempo per scrivere e invece niente – come al solito, a causa di impegni pressanti di RL (incluse un paio di brevi ma piacevoli vacanze, fra ponti e weekend allungati).
Anche per questo non ho chiuso alcune questioni rimaste aperte. Quando un evento si allontana, anche se il ricordo resta impresso nella memoria, diventa difficile tornarci per scriverne. Accade con la realtà, figuriamoci con Second Life, e a pensarci bene è proprio per questo che ho iniziato questo blog: per cercare di catturare almeno in parte l’intensità di tante delle esperienze che vivo nel mondo virtuale… e che entrano a pieno titolo a far parte del mio passato di persona reale.
Così, non racconterò nei dettagli le emozioni della conclusione del mio rapimento ad opera di Calypso. Non potrei ricatturarle con la forza che hanno avuto e otterrei lo scopo opposto di quello che mi sono prefissa: finirei per sostituire al ricordo diretto, pur destinato con gli anni ad opacizzarsi, con una ricostruzione artificiosa, magari inalterabile ma priva, almeno per me, di valore. Basterà qui dire che le ultime ore in balia della coppia Calypso/Franca le ho passate, per quanto strettamente legata, ad ascoltare, interagendo come me lo consentiva il bavaglio. Quel tipo di chiacchiere intime, preziosissime, che a una certa età la RL spesso non ti offre più solo perché ti senti cresciuta e credi di non poterti permettere di “perdere tempo”.
E voglio accennare anche ai sentimenti contrastanti provati quando Calypso, alla fine, mi ha liberata. Gratitudine, per lo sforzo che, come mi ha confessato lei stessa, le era costato tenermi sotto chiave così a lungo. Dispiacere perché una cosa così bella si stava per concludere senza che si realizzasse una certa minaccia che mi era stata fatta, via IM, da un’amica comune. Sollievo, perché quella cosa così bella si concludeva prima che in me l’irrequietezza e il desiderio di scappare rischiasse, come era avvenuto in passato, di rovinare tutto. Un bel casino di contraddizioni, no? Ma questo siamo, dopo tutto: un bel casino.
E questo blog, pur non aggiornato, continua a ricevere ogni giorno fra le 150 e le 200 visite, cosa che non cessa di stupirmi ma mi spinge anche a continuare. Non prometto nulla, ovviamente, per quel che riguarda il mio diario personale. Ma mi impegno a riprendere presto le traduzioni delle lezioni di RLV, che nel complesso ritengo costituiscano una delle attrattive principali per i visitatori occasionali (nel mese di giugno, l’11 per cento del traffico lo ha fatto la pagina in cui spiego cosa sia il Restrained Love, ed è una percentuale stabile da molti mesi). Buona estate a tutti, ci vediamo, RL permettendo, in-world!