[Marine Kelley] Il RLV è aperto a tutti

Ho appreso stamattina, mediante Twitter, che Marine Kelley ha deciso di collaborare con Firestorm, il più diffuso fra i client SL di terze parti (e, per combinazione, quello che uso in questo periodo). Non ne so valutare tutte le implicazioni ma poiché queste pagine sono ormai uno dei riferimenti principali per gli utilizzatori italiani del RLV, spero di fare cosa gradita traducendo al volo il suo post. Come sa chi mi segue, ho per Marine un’ammirazione senza limiti e una enorme gratitudine per quello che fatto rendendo molto più intensa l’esperienza del bondage nei mondi virtuali. Tradurre il suo post per il nostro paese è per me un modo di rendere omaggio al suo lavoro e di augurarle buon lavoro in questa nuova avventura. Come illustrazioni per questo post, utilizzo qualche foto scattata appena due giorni fa, durante una breve avventura in cui mi sono presa cura per qualche ora di una cara amica un po’ allo sbando – con la collaborazione proprio di Marine e di sua moglie Ollalla Sugarbeet. Grazie a entrambe anche per il vostro sostegno in quell’occasione.

Selene Poper

Salve,

sul lato RLV della vita stanno per cambiare cose molto grosse. Fin dal principio ho voluto mantenere un controllo stretto su di esso (quante volte ho sentito dire “troppo stretto”!). Per qualcuno è stato doloroso e frustrante ma era necessario perché il progetto avesse successo.

Questo, prima di tutto, perché quando tutto è cominciato, alla fine del 2007, i viewer di terze parti erano ancora quacosa di nuovo su SL e gli utenti avevano bisogno di essere rassicurati circa l’affidabilità di chi realizzava e si occupava di tenere aggiornati questi viewer. Non potevamo permettere che, nascosta sotto qualche funzione simpatica, ce ne fosse una per rubare le password. Volevo rendere più intensa l’esperienza per la comunità fetish e quindi avevo bisogno di creare il mio viewer personale, ma avevo bisogno anche che fosse accettato dalla suddetta comunità. Ci ho messo quindi il mio nome, perché all’epoca ero già famosa. È stata una mossa di successo: rapidamente, il Restrained Love Viewer, o “RLV”, è nato ed è stato adottato. Notate che, all’epoca, si chiamava ancora Restrained Life Viewer. Il nome è cambiato solo molto tempo dopo.

Ollalla Sugarbeet, Marine Kelley, Selene WideshiningNel corso degli anni, molti suggerimenti sono arrivati e sono stati discussi (per lo più in privato), sono state aggiunte molte funzioni, ma sempre con la sottoscritta che manteneva il controllo sul progetto. Sia perché ero io che lo sviluppavo, sia perché avevo bisogno di essere sicura che restasse coerente, sicuro e compatibile con le versioni precedenti.

Ecco perché il RLV è una sorta di UFO nel mondo dei viewer di terze parti. Là dove altri viewer puntano a offrire all’utente maggiori poteri, il RLV mira a dare più potere agli script. In genere, a script commerciali. In altre parole, il RLV è una piattaforma, un middleware fra l’utente e gli script inclusi negli oggetti che questi utilizzano quotidianamente. Costruire una piattaforma del genere assicurandosi la fiducia sia da parte degli utenti che dei creatori di contenuti è stata una sfida. Nessuno è disposto a rischiare con leggerezza il proprio business puntando su una nuova tecnologia senza sapere se è destinata a restare. Ma è stata una sfida che ho affrontato e vinto. Il RLV è un successo.

Ormai, il RLV è maturo. È stato adottato in massa da utenti e creatori di contenuti, anche al di fuori della comunità fetish. La sua ampia diffusione produce una quantità di feedback, suggerimenti e segnalazioni di bug, che devo gestire io stessa nel mio tempo libero. E più aumentano i feedback, più aumentano le funzioni, e più aumentano le funzioni più devo lavorare.

Inoltre, ho pensato in passato l’idea di portare alla Linden Lab l’idea di integrare una versione ridotta del RLV nel loro viewer originale. Ad esempio, i settaggi Windlight condivisi, le cartelle condivise e via dicendo. Cose che non hanno a che fare con le nostre monellerie ma che possono essere molto utili a un ampio spettro di utenti. Esistono ad esempio bot che usano il RLV per consentire ai clienti di vedere una dimostrazione di completi che stanno pensando di comprare. Alcune  sim specializzate in giochi di combattimento usano alcuni comandi RLV per garantire che gli scontri si svolgano secondo le regole. Alcuni portatori di handicap possono farsi aiutare da altri quando si tratta di muoversi, teleportarsi, indossare Huddiecompleti eccetera, il tutto grazie al loro RLV. Ci sono dozzine di esempi come questo. [Nota di Win: ne aggiungo uno anche io. Lo Huddie, una invenzione della mia Anna Howlett e di Pene Seetan, un prezioso oggettino che consente di gestire, tramite un solo interfaccia, i tantissimi HUD che ormai tante di noi utilizzano costantemente. Lo trovate in vendita su Marketplace oppure anche in-world]. Ma l’integrazione del RLV nel viewer SL non è mai stata presa in considerazione dalla LL (hanno già fin troppa carne al fuoco), per cui la mia implementazione del RLV è rimasta un po’ una cosa da outsider. Le specifiche del sistema, comunque, sono state adottate in modo esponenziale grazie a un altro viewer che conquistava sempre più utenti: Firestorm. Siamo arrivati ormai al punto che metà di SL lo utilizza (e il numero aumenta costantemente). E allora, invece di occuparmi di mantenere il RLV per la LL, perché non farlo per Firestorm?

Ora che le specifiche del RLV sono mature (nel senso di “stabili e usabili”, non “complete”), c’è meno pressione verso l’aggiunta di nuove funzioni. Rispetto al 2007, quando aggiungo qualcosa di nuovo c’è più codice da scrivere, più test da fare e in generale più lavoro. E ci sono richieste sempre più pressanti da parte di altri perché le specifiche vengano aperte: in altre parole, perché venga dato più potere alla discussione invece di lasciare che io sia un “collo di bottiglia” nel procedimento. Io voglio essere parte della soluzione, non parte del problema.

Qualcuno di voi potrebbe essere a conoscenza del fatto che mesi fa è stato fatto uno sforzo per creare un gruppo apposito, un think tank per discutere le direzioni verso cui il RLV deve indirizzarsi. Il RLV appartiene alla comunità e non a me. Dopo tutto è il mio dono alla comunità, io ne sono la custode, ma non la padrona. Il mio ruolo è di assicurare che qualsiasi nuova funzione non guasti quelle vecchie, nè possa danneggiare contenuti che esistono su SL. Il RLV è una piattaforma che favorisce gli affari ed è fondamentale che i creatori di contenuti sappiano che la piattaforma che hanno scelto non tornerà in futuro a mordergli il didietro mettendo a rischio il loro business.

Ollalla Sugarbeet, Marine Kelley, Selene WideshiningAd ogni modo, il gruppo di cui parlo è decisamente centrato su Firestorm. I conti sono presto fatti: la base utenti di Firestorm è molte volte superiore a quella di qualsiasi altro viewer di terze parti, per cui qualsiasi funzione da loro introdotta diventa de facto uno standard non appena rilasciata. E quel gruppo sta facendo pressioni forti per aggiungere nuove funzioni alla parte RLV di Firestorm.

Quindi, dopo averci riflettuto a lungo, ho deciso che sarebbe stato un bene per tutti, soprattutto i creatori di contenuti, portare le specifiche a un nuovo livello di pubblico e di reattività.

Ecco perché mi sono unita al team di Firestorm, come una dei due sviluppatori RLV. L’altra è Kitty Barnett (la cui propria implementazione si chiama RLVa, ossia “alternativa”, e fin qui è servita come area di prova per le nuove funzioni, prima di discutere con me come integrarle). Naturalmente sarò parte anche del gruppo che dicevo prima, perché sono la persona più qualificata per determinare se questo o quel cambiamento può portare benefici al sistema, sono quella che conosce meglio le trappole da evitare, nonché l’autrice originale del sistema e della prima implementazione.

E allora, in pratica, che cosa succede?

Continuerò a sviluppare e mantenere il mio RLV personale a parte, come ho sempre fatto. Ha molte funzioni che sono solo sue e non voglio perderle. Inoltre, altri viewer di terze parti usano il mio codice direttamente e non voglio abbandonarli. Voglio anche poter continuare a sperimentare nuove funzioni (cosa che ho sempre fatto col mio RLV), quindi in questo senso non cambierà nulla. Tuttavia le implementazioni mia e di Kitty delle specifiche RLV dovranno essere fuse in una sola, e questo non sarà facile. C’è una possibilità che io abbandoni completamente il mio codice e usi solo il suo, visto che è già dentro Firestorm… vedremo. Il mio codice è più vecchio ed è cresciuto assieme alle specifiche, mentre il suo è più recente ed è stato fatto quando le specifiche erano già mature. E sono codici molto diversi, il mio è abbastanza semplice e “al punto”, mentre il suo è completamente object-oriented e quindi modulare. Ma è anche molto più complesso.

Ollalla Sugarbeet, Marine Kelley, Selene WideshiningCome nota a margine, fin qui Kitty non ha avuto il più piacevole dei ruoli. Una diversa implementazione implica bug diversi, con utenti che le strepitavano contro perché “funziona nel mio viewer e non funziona nel suo”. E lei era sempre costretta ad aspettare che fossi io ad aggiungere nuove funzioni alle specifiche. Per lei non era una situazione sana. Adesso lavoreremo insieme invece di fare la stessa cosa in modi diversi, ognuna per la sua strada.

Ancora: nell’entrare nel gruppo io porto con me le mie regole. Le specifiche del RLV hanno tre regole d’oro che fin qui ho sempre seguito alla lettera:

1. Separazione: Un RLV non deve fare quello che può fare uno script. Altrimenti cesserebbe di essere una piattaforma e diventerebbe un concorrente proprio a quei progetti che deve sostenere.

2. Compatibilità: Un RLV non deve guastare i contenuti. Ciò significa che dobbiamo presupporre che qualsiasi comando esistente sia già di uso comune su SL, e che cambiarlo farà arrabbiare un sacco di gente. Analogamente, un nuovo comando non dovrà mai contraddirne uno esistente.

3. Sicurezza: Un RLV non dovrà mai mettere a rischio i beni dell’utente (si tratti di elementi dell’inventario, oggetti in-world, denaro o informazioni personali).

Queste regole sono il motivo del suo successo. Continuerò a seguirle nella valutazione di nuove funzioni, e voterò sistematicamente contro cambiamenti che dovessero violare una di queste regole. Sono il motivo per cui finora ho fatto tutto da sola. Ho fiducia nei membri del gruppo e ritengo che siano sufficientemente adulti e responsabili per capirne il valore e sottoscriverle. Se così non fosse, non avrei più nulla a che fare con quel gruppo.

Selene WideshiningPer come la vedo io, il gruppo è come un cuscinetto fra i suggerimenti della comunità e l’inclusione di alcuni di essi nelle future versioni delle specifiche. Noi (me inclusa) discuteremo insieme nuove funzioni interessanti da aggiungere alle specifiche e decideremo mediante voto se includerle davvero o meno. Ma nè io nè Kitty diventeremo le loro schiave scrittrici di codice. Non c’è una gerarchia. Siamo tutti allo stesso livello, non c’è un leader (anche se è vero che il peso di scrivere il codice ricadrà sulle nostre spalle). Peraltro non tutti i membri del gruppo sono coinvolti in Firestorm – è un gruppo di creatori di contenuti – e naturalmente non tutta Firestorm farà parte di questo gruppo. Per concludere, il gruppo è aperto a adesioni: non dovrà mai essere visto come una specie di “gruppo elite RLV”, cosa che sarebbe decisamente anti-community. L’ultima cosa che voglio è di vedere il RLV utilizzato come arma da pochi selezionati creatori di contenuti contro tutti gli altri, e sono qui per assicurare che non accada.

Ma voglio mettere in chiaro che non sono disposta a tollerare scontri di ego. Vengo qui per fare le cose. Le piccolezze della politica sono per gente meschina. L’ultimo (e il solo) incontro che ho avuto con questo gruppo alcuni mesi fa non è stato esattamente piacevole. Sono stata travolta e subissata di pretese da tutti i lati. Se succede ancora, non resterò.

Analogamente, non sto venendo “assimilata” (bleah). Non sto sposando Firestorm, nè intendo mollare tutto quel che stavo facendo. Il modo in cui aderisco non sarà forse l’ideale per me (chi conosce la storia dietro le quinte capisce perché), ma è la più logica. È fondamentale che il RLV resti sotto il controllo di persone responsabili, fra cui l’autrice originale (io), ma una sola persona non può reggere il carico di tutti i suggerimenti che arrivano dagli utenti Firestorm. È troppo.

Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.

Marine

 

L’articolo originale di Marine si trova qui

Social Network

Un post di servizio per dire due cose. Una su Facebook, e una sul neonato anti-Facebook. Su cui spero presto di ritrovarvi.

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A qualcuno, queste righe sembreranno una contraddizione diretta di alcune cose che ho detto quando Facebook mi ha sbattuta fuori. Basta coi Social Network, non è Facebook che non mi vuole, sono io che non voglio più stare in un Social Network che si comporta in modo così autoritario, dittatoriale e scarsamente aperto al contraddittorio, e via dicendo. Sì, sì, tutto bello, direte, poi appena c’è mezza possibilità di iscriversi in qualcosa di ancora più grosso, pervasivo e invadente, eccoti lì in prima linea.

Ebbene, forse sì. Forse l’ho fatto perché un mio contatto era in grado di invitarmici prima che diventasse, come sembra imminente, il nuovo Social Network di riferimento e non ho saputo rinunciare all’occasione. Forse l’ho fatto perché a me, Google, sta simpatico, perché lo uso ogni giorno per fare ricerche, per caricarci e guardarci video (su YouTube), per leggerci blog di amici (fra cui Marine Kelley), perché la sua chat funziona bene mentre quella di Facebook no. Forse, anzi, probabilmente, l’ho fatto soprattutto per dispetto verso gli sgherri di Mark Zuckerberg.

E poi c’è il fatto che mi mancano i miei contatti di Facebook. Mi manca davvero il fatto di non potermi affacciare, anche solo per due minuti, vedere qualche nuova foto di Calypso e Franca, qualche link di Nightwish, lo status di qualche amica che magari mi fa sorridere, o arrabbiare o venir voglia di consolarla… Mi manca quella parte di Second Life che potevo vivere quando non avevo tempo di entrare su Second Life – e visto che in questo periodo continuo ad avere pochissimo tempo per entrare in world mi sembrava di perdere contatto con… uhm… con la irrealtà tanto reale del nostro amato metaverso.

Fatto sta che da qualche giorno ho anche io un account su Google +, o meglio G+, visto che molti dei miei amici che sono riusciti a entrarvi in questa prima fase di betatesting, così lo chiamano. Non l’ho praticamente usato per niente, finora. Ho scritto solo quel piccolissimo post che riporto nell’immagine qui sopra e basta. E proprio qualche minuto fa ho provveduto ad aggiornare il template del mio blog in modo che i visitatori possano cliccare, se gradiscono un post, il pulsante “+1” che appare sotto al titolo. 

A chi passa a trovarmi qui chiedo di farlo ogni volta che ritenete che un mio post lo meriti. I “+1” non servono solo ad accarezzare la mia vanità di autrice di queste pagine ma, cosa ben più importante, a favorire il piazzamento della pagina nelle ricerche di Google e, quindi, a renderle sempre più facili da trovare. 

Per quanto riguarda G+, beh, se vi interessa farne parte credo di aver capito come fare a invitare le persone. So che le iscrizioni funzionano a intermittenza perché Google ogni tanto ci mette uno stop – è pur sempre ancora un betatesting – però conosco molte persone che ci sono entrate e che, con un po’ di pazienza, ci entrano, ogni giorno più numerose. Credo che ci voglia un account su Gmail (se non lo avete vi verrà chiesto di crearne uno) ma credo che ne valga la pena, anche perché G+ ha una policy molto più trasparente di FB per quel che riguarda i dati che ci immettete. Chi volesse provarci, mi scriva nei commenti qui sotto il suo indirizzo mail e cercherò di tirarlo dentro entro 24 ore.

E se, alla fine della fiera, sarò riuscita a traghettare dall’altra parte almeno un po’ degli avatar che, disprezzati e spesso cancellati senza spiegazioni, continuano ancora oggi a regalare a Facebook immagini, contenuti e traffico, avrò anche il piacere sottile di una piccola vendetta.