La fine di Winsconsin

Una notizia da dare con un po’ di malinconia. Ma soprattutto con la consapevolezza che, come dicono in Argentina, “nadie te puede quitar lo bailado”

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Ho voluto che la notizia fosse chiara fin dal titolo: Winsconsin sta per chiudere. A oltre due anni dal giorno in cui Lella l’ha acquistata dandole il mio nome, l’isola è stata messa in vendita al miglior offerente. Tutto quello che vi è stato costruito, incluso il WCF, verrà restituito ai legittimi proprietari.

La scelta è dolorosa ma inevitabile. Per Lella, che fin dal primo giorno è stata la nostra mecenate, il peso economico per il mantenimento di un’intera sim è ormai troppo oneroso – nonostante il contributo di chi ha preso in affitto alcune zone per metterci la propria casa. 295 dollari USA al mese solo di tasse (in aggiunta al costo originario di acquisto della sim, che ammontava a ben 1000 dollari) sono divenuti un peso eccessivo, anche considerando che negli ultimi mesi, per motivi che non ha senso qui stare ad enumerare, il tempo che ciascuna di noi (io per prima) ha passato a Winsconsin si è sensibilmente ridotto. Da qui la decisione, che ha il mio pieno appoggio. (Anzi: se qualcuno che ci legge sta cercando un’isola, che non esiti a farsi vivo subito!)

Andromeda SawsonLa Fontaine mi ha insegnato tanti anni fa che poche cose sono più tristi di sentire qualcuno dire “l’uva è acerba” solo perché in realtà non riesce a prenderla. Direi quindi una bugia se affermassi che la notizia mi lascia indifferente: naturalmente la chiusura di Winsconsin provoca in me, e nella maggior parte delle persone che ci ha passato del tempo piacevole, una certa malinconia. Ma per me un’altra maestra di vita è stata Pollyanna, la piccola protagonista di un romanzo pubblicato nel 1913 da Eleanor H. Porter, e forse è da lei che ho imparato come in ogni brutta notizia si debba sempre cercare l’elemento positivo

scontridauto_001.jpgWinsconsin è stato un luogo magico, un punto di aggregazione, una casa… ed è stato anche il quartier generale del Green Zone e, quindi, della nostra guerra vittoriosa contro il Red Zone. E poi è stato luogo di invenzione, di follie, di sperimentazioni. Ma è stato anche, forse inevitabilmente, fonte di preoccupazioni, di fatica e di stress. Gestire una prigione come il WCF non è mai stato una passeggiata: prima per mettere a punto i sistemi di sicurezza e le regole, poi per la scelta e la gestione dello staff, infine per la gestione quotidiana. Un lavoro che era per tutte noi soprattutto un gioco ma che era affrontato con un certo senso di responsabilità quasi da servizio pubblico. Col rischio frequente di dover scegliere fra la nostra vita privata e quella pubblica di owners, privilegiando spesso la seconda.

Andromeda SawsonNegli ultimi mesi, la fatica quotidiana della gestione e dello sviluppo del WCF è toccata in larga misura alle Warden e a un pugno ormai ristrettissimo di guardie – e anche loro, di recente, hanno dovuto progressivamente diradare l’impegno. È giunto il momento di riconoscere che l’esperienza ha fatto il suo tempo e chiudere, prima che la desertificazione rischi di cancellare i ricordi entusiasmanti che associamo a questo luogo. Il bello di Second Life è anche che il meraviglioso ecomostro che abbiamo eretto sulla nostra bella isola potrà essere smantellato senza gravi conseguenze per l’ambiente. E il WCF potrà restare, nei ricordi nostri e di chi lo ha frequentato, come un luogo del cuore preservato per sempre dal declino e dal cambiamento. Un proverbio argentino che credo di aver già citato su queste pagine recita: “nadie te puede quitar lo bailado”. Nessuno può più toglierti quello che hai ballato.

angellBallinger.jpgMi scriveva Pene Seetan proprio ieri, quando ho scritto a lei e Anastasia per dar loro la notizia, che each end is a new beginning. Sono d’accordo, naturalmente: soprattutto perché siamo noi stessi la nostra casa e ce la porteremo dietro ovunque andremo. Non è escluso che il WCF ricompaia un giorno, magari su Open Sim o da qualche altra parte, o magari in forma ridotta. Ma se non succedesse, e fino a quando non dovesse succedere, ciascuna di noi continuerà a vivere la sua seconda vita con divertimento, partecipazione e, magari, con un po’ più di abbandono e meno peso sulle ali. 


AGGIUNTA LUNEDI 19 DICEMBRE: A parziale correzione di quello che ho scritto sopra, riporto qui un messaggio ricevuto da Lella (e anticipato da una nota mandatami da Nightwish su Google+: 

Buona sera,
Volevo ringraziare la Signora per il post sul blog, e volevo aggiungere una cosa:
il W.C.F. non scompare e grazie a Night ed Ewyn verrà ricostruito su mainland.
Un abbraccio
Lella

Insomma, il WCF resta attivo, anche se ridimensionato e trasferito! Ne riparliamo presto ma, nel frattempo, ricordate che l’isola di Winsconsin è tuttora in vendita!

La fine di Winsconsinultima modifica: 2011-12-17T17:26:00+01:00da winthorpe
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13 pensieri su “La fine di Winsconsin

  1. Eccomi qui, in ritardo, ma sono qui. Io che con la mia famiglia abbiamo abitato l’isola per quasi due anni, che io personalmente ho potuto godere della fantastica capacità interpretativa della nostra Ospite, e che come un mobilio ho seguito la dolce e decisa Lella su mainland, occupando ancora una volta un pezzettino dello spirito di Lella.
    Confesso, che mai come questa volta io mi sono trovata realmente a mio agio nella comunità del winsconsin, gentili e riservati ho imparato ad apprezzare tutte e tutti. Ho fatto delle belle amicizie. Con alcune siamo anche uscite in RL (magari parzialmente come con Win). non mi resta che ringraziarvi di cuore e spero di vedervi presto.
    Anche se in ritardo, Buon 2012 a tutti……
    Francesca Allen

  2. Ciao Paola, grazie delle tue parole, dell’attenzione finora silenziosa e del tuo stesso rammarico. Non aggiorno da tempo solo perché riesco a entrare su SL in modo molto sporadico e mai abbastanza a lungo da avere qualcosa da raccontare. Il tuo rammarico è anche il mio: mi manca SL, mi mancano le persone a cui voglio bene (praticamente non passa giorno in RL senza che mi sfiori il pensiero che un giorno tornerò online e scoprirò che ognuno è andato per la sua strada – e tuttavia so che è inevitabile e cerco di prepararmi all’idea) e mi manca il piacere di scrivere nuovi post su questo blog. Come altre volte ho fatto, non posso fare promesse se non ribadire a te e a chiunque altro mi legga ancora che non ho alcuna intenzione di abbandonare Second Life e che continuerò testardamente a cercare di entrare ogni volta che la mia sempre più complicata (ma piacevole, sia ben chiaro!) Real Life me lo consentirà. Un bacione,

    Win

  3. Ciao sono Anna, altra silenziosa lettrice di questo blog oltre che essere presente in SL.
    Il rammarico c’è anche per me nel notare che, purtroppo, il blog è un pò fermo.
    Capisco benissimo però la difficoltà che la Signora Win ha nell’aggiornare con regolarità avendo provato, anche la sottoscritta, a tenerne uno di blog, finito poi miseramente per 1000 motivi.
    In ogni caso questo blog è fantastico, scritto bene e ben strutturato, ci si immerge nei racconti quasi a viverli e sarebbe bello poter incontrare la Signora Win inworld.
    Magari succederà frequentando io da alcuni mesi in SL una persona che la conosce bene e con cui ha condiviso tanto tempo a Winsconsin.
    Speriamo che il tempo sia clemente e che possa tornare a scrivere qui con più regolarità Signora Win. Ti ringrazierebbero in tanti credo.
    A presto, qui o là ;-)

  4. Anna, ti ho letta tempo fa ma la mia RL continua a tenermi lontana e a costringermi all’invidia per chi ha il tempo per vivere, oltre alla prima, la sua Second Life. Grazie tardivissime per le tue parole e per la tua attenzione. Io continuo a sperare di tornare e a pensare con nostalgia alla mia preziosa dimensione virtuale e a tutte le persone che ci conosco!

  5. Non posso che esprimere il mio rammarico per la mancanza di aggiornamenti al blog, anzi, più per la forzata separazione da SL di Win…
    Ho solo recentemente “scoperto” SL, in data assai successiva a quella dell’ultimo aggiornamento, e mi sono imbattuto solo ora questo blog, che vorrei dire di aver letto tutto d’un fiato, ma… ma non è così. Ne ho purtroppo dovuto saltare molte parti. Stranamente, nonostante carcerazione e banishment non siano affatto di mio interesse, mi sono trovato a non poter interrompere la lettura del diario della tua bane. Ma i post dei tuoi “rapimenti”, a sorpresa o annunciati, non sempre sono riuscito a leggerli fino in fondo. Come sempre accade, anche se ci si dice il contrario per auto-illudersi, le esperienze e le emozioni che si provano nella vita virtuale si mischiano con quelle della vita reale. La tua ottima dialettica, da vera esperta del RP, ha saputo suscitare forti emozioni durante la lettura. Ammetto che, pur rendendomi razionalmente conto che in realtà ti stavi divertendo moltissimo, anche io avrei partecipato alla crociata per liberarti, così come ho tirato sù un mezzo putiferio quando ho trovato una mia sub, che pure in quanto appartenente ad una diversa timezone aveva il mio permesso di “cercarsi guai” per conto propirio, totalmente immobilizzata in una cella senza più nè emote nè IM (e parecchio altro che sarebbe troppo lungo elencare) e che quindi non ero più in grado di contattare in alcun modo. In effetti, la goccia che fece traboccare il vaso fu che chi l’aveva ridotta così sapeva che aveva un padrone che avrebbe potuto reclamarla, ma era comunque andata offline senza fornirmi alcuno strumento per farlo o per comunicare con lei. Eppure, nonostante fosse la mia sub più propensa ad uscire dall’RLV al primo inconveniente e che non avendolo fatto evidentemente stava solo gongolando della propria situazione, non sono riuscito a fare a meno di adirarmi (o forse era solo invidia per non averla mai ridotta così impotente io stesso? Chissà…)
    Sta di fatto che cercherò, con calma e (forse) distacco, di recuperare il gap leggendo il tuo blog dall’inizio con metodicità. Ma spero, per quando sarò arrivato alla fine, di poter leggere un nuovo post con il tuo ritorno alla vita online…

  6. Ciao, Bondmaster, e grazie anche a te per le tue bellissime parole e considerazioni. Riconosco, nell’esperienza che tu racconti, emozioni che mi è capitato di provare sia come vittima di rapimenti sia come padrona orripilata dallo scippo di qualche prigioniera (e anche di qualche prigioniero maschio, anche se ne ho parlato più di rado nel blog: ma c’era un caro amico che ho “tenuto” per un po’ e che un poco mi è spiaciuto lasciare per restituirlo alla mistress che stava per mettergli un collare da lui a lungo atteso).

    Mentre passano i mesi e io continuo a restare lontana, non si affievolisce però la mia speranza di tornare. Per il momento, compenso la mia lontananza da questo mondo leggendo libri sul tema… non solo il mediocre ma almeno per me inevitabile “50 sfumature” ma anche un libro uscito per ora solo in inglese (ma mi dicono che sia in preparazione una edizione italiana) che mi è parso molto più interessante. Mi piacerebbe trovare una mezz’ora per un post sull’argomento, almeno, nell’attesa di avere finalmente modo di riprendere anche la mia emozionante vita virtuale su Second Life. Un messaggio come il tuo mi fa venire ancora più voglia di tornare almeno a scrivere: grazie, quindi, anche per questo.

  7. Tsk tsk… ho finito di rileggere tutto il tuo blog, dall’inizio stavolta e con calma e distacco, sperando che nel frattempo nuovi timidi post facessero capolino, ma purtroppo ancora tutto tace. Grazie comunque della tua risposta, fa piacere vedere che non tutto è perduto, e che win potrebbe un giorno riapparire. Nel frattempo l’appassionante lettura mi ha fatto rendere conto che, pur nella sua immenità, Second Life (magari solo nella sua accezione bdsm) è in fondo parecchio piccola. Non parlo del fatto che qualche giorno fa, mentre facevo con alcune sub un giro per negozi, abbia incontrato ripetutamente Ollalla, che ho scoperto (scoperto… è bastato chiederglielo) stava facendo il giro dei vendor RR nelle varie SIM per prepararli ad una nuova release (che era poi il nuovo set di bavaglio e benda in nastro adesivo, che insieme alla nuova camicia di forza di Darien è diventata l’hit del momento), ma di come certi nomi, magari visti di sfuggita, mi sono ora molto più familiari grazie alle citazioni che ne hai fatto.
    Ecco infatti che mentre sono intento ad osservare e fornire suggerimenti (leggi: tampinare) a Katie di Restrained Freedom per il suo nuovo progetto di “prigione volontaria di minima sicurezza a tema scolastico”, incontro Moss Hastings (e proprio mentre due mie sub si stanno allenando per la Bondage Ordeal! Che combinazione)… e guardandomi attorno noto che nell’altra prigione di Katie, il Paine Asylum, bazzica da qualche tempo un nuovo arrivo il cui nome originale è Sunset Quintessa… nome che ero sicuro di avere già visto qui anche se di sfuggita. E transitando per una sandbox SIM, mi appare sul radar un nome che non posso non riconoscere dopo tutte queste pagine: Pene Seetan. Oppure, riguardando il profilo di una amica che mi ha onorato delle chiavi di uno dei suoi collari, scopro che lei, Ashelia, è stata la prima sub di Shibari Hobble…
    E tutto ciò nell’arco di una settimana. Chissà nei prossimi giorni quanti altri protagonisti di queste pagine mi capiterà di riconoscere o incontrare. Magari, speriamo, anche una winthorpe…

  8. Spero anche io di incontrare qualche volta Win dato che abbiamo un’amica in comune. Speriamo davvero che la RL ti consenta un ritorno Win, il bondage in SL sta perdendo molto :-). Ah concordo con Ropemaster, SL è piccola e anche io ho incontrato più volte molti avatar menzionati in questo tuo blog.
    Un saluto cordiale
    Annalucrezia ☻

  9. So che è tantissimo che questo blog non viene più aggiornato ed è un vero peccato, l’unico blog italiano, che io sappia, di questo genere scritto talaltro benissimo e con il cuore. Sono però convinta che molti continuino a controllare, come me, ogni tanto se queste pagine per caso riprendono vita. Sono tanti io credo, quasi tutti silenziosi.
    Voglio quindi in un certo modo approfittare di questi sicuri passaggi silenziosi, in punta di piedi, di tanti e tante per dire che in SL ho aperto un gruppo per italiani inerente al RP kidnap e bondage. Non ho grosse aspirazioni, ma manca un gruppo, Restrained Italia è anch’esso praticamente morto o agonizzante, che faccia da riferimento per gli appassionati del genere. Un gruppo semplice, aperto a tutti per contarci, conoscerci e aiutarci …se poi nascono situazioni di RP meglio ma non è quello lo scopo principale.
    Non c’è una land del gruppo, costa troppo, ma ehm ho messo come riferimento Zhora, un bar a Zhora esattamente il Tyler’s Bar and Grill (Zhora 168/186/45), sto lì se non sono in giro. Qualche amico e amica sono già nel gruppo. Dimenticavo il gruppo si chiama IK – Italian Kidnap.
    Sono off topic completamente con questo post ma sono, spero, altrettanto sicura che Winthorpe quando leggerà perdonerà l’intrusione e sarà contenta, lei che, leggendo il blog me ne sono persuasa subito, ha fatto tanto in SL.

  10. Non sei off topic per niente,Nikki. Grazie a te, ad Annalucrezia e a tutti quelli che continuano ad affacciarsi su questo blog davvero negletto ma che fotografa due o tre anni della vita mia e di tante altre persone. Spero di venirvi quantomeno a salutare appena possibile, anche per i pochi minuti che riuscirò a rubare alla mia First Life!

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