Rimorsi

Quando i limiti vengono superati, bisogna capirlo e cercare di porvi rimedio ad ogni costo. E se quel che si è spezzato non si può sempre aggiustare, bisogna essere pronti a offrire un risarcimento.

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In tutta questa brutta storia di bane e di abusi, quello che segue è il post più difficile da scrivere. Non tanto o non solo perché mi costi fatica ammettere di aver sbagliato, anzi. Nella nevrosi di voler sempre fare la scelta giusta, lo confessavo a Malbert durante una lunga chiacchierata negli ultimi istanti del suo banishment, l’essere costretta a prendere atto di aver fatto qualcosa di inequivocabilmente sbagliato mi dava semmai un senso quasi di liberazione: troppe volte cerco di comportarmi in modo da – beh, non da mettermi su un piedistallo, ma da fare in modo che mi ci mettano gli altri. Dover ammettere di essermi comportata in un modo che, sicuramente, avrei stigmatizzato negli altri non era solo una nuova (e sempre preziosa) lezione di umiltà: è stato anche un momento che, nel dimostrarmi quanto fossi lontana dal comportamento impeccabile che mi piccavo di tenere sempre, mi riportava a terra, nel fango umano dei miei errori, in una vita che non può rifugiarsi in regole prefissate ma che deve accettare la possibilità di fare la scelta sbagliata.

eudeamon maglietta_001.jpgE allora perché cominciare a scrivere queste righe è stato così arduo? Perché sono passate quasi quattro settimane dai fatti che devo raccontare prima che riuscissi a farlo? Perché sono venti volte che scrivo e cancello, che inizio e interrompo, che ricomincio da capo il post senza riuscire a trovare da che parte affrontarlo? E perché, a due settimane dalla conclusione del mio banishment, ancora oggi non ho avuto il coraggio di uscire dalla pelle di lattice nero che mi è rimasta attaccata addosso come una cattiva coscienza? Forse perché, questa volta, le scelte che ho fatto o che mi sono costretta a fare in-world nascevano da un disagio molto reale, concreto e niente affatto limitato al metaverso.

Snarkritorno_001.jpgParliamo spesso di Second Life come di una grande piattaforma per un immenso gioco di ruolo, ma abbiamo visto già varie volte come questa definizione del metaverso sia largamente insufficiente. Rispetto al gioco tradizionale, l’identificazione che abbiamo con il nostro avatar in-world è molto, molto più forte: sia per via dell’elemento visivo (ci vediamo, ci percepiamo nello spazio virtuale e rispetto ai nostri interlocutori in modo cinematografico e quindi estremamente coinvolgente) sia a causa del fatto che, a differenza dei giochi di ruolo più tradizionali (dai vari Dungeons and Dragons – con tutti i titoli più o meno affini scaturiti in seguito – fino a quelli online come, immagino senza averlo mai esplorato personalmente, World of Warcraft) Second Life non ti offre alcun tipo di binario da seguire. Su Second Life non abbiamo reami da conquistare, draghi da uccidere, missioni da compiere: esiste solo quello che ci viene voglia di fare, o che ci viene proposto dalle persone che abbiamo scelto di frequentare. Proprio come avviene in quella cosiddetta vita reale i cui ricordi, soprattutto per noi tossici del metaverso, sempre più spesso sono affiancati da ricordi molto nitidi di quello che abbiamo vissuto nei labirinti della Linden Lab.

Snark_001.jpgL’abbiamo già visto in passato: il gioco di ruolo (o RP, da Role Playing game) ha dei limiti ben precisi. Ma mai prima di adesso mi ero resa conto chiaramente di dove questi limiti si possono individuare con una certa esattezza e credo di poter dire, adesso, di averlo capito. Il RP deve essere condotto con tanta maggior cautela quanto più quel che si fa nel metaverso corrisponde a quanto si potrebbe fare nella vita reale. Complicato? L’ho detto che questo è un post difficile da scrivere.

W-1007_001.jpgProvo a spiegarmi meglio. Su Second Life sono andata a caccia di zombi, ho esplorato il mondo dei puffi, ho volato in mongolfiera, su un tappeto e anche a corpo libero, mi sono teletrasportata. Sono stata rapita e ridotta in schiavitù, ho rapito e ridotto in schiavitù. Ma tutte queste cose, descritte in questo modo, non sono di per sè le esperienze che mi lasceranno i ricordi più intensi. Non pretendo di parlare per tutti i miei colleghi residenti del metaverso, ma quel che tiene me su Second Life sono le emozioni, le amicizie e le inimicizie, gli amori e gli odi – tutti quei casi in cui, nel bene o nel male, senti di aver toccato l’anima di qualcuno pur sapendo che nella Vita Reale non lo incontrerai mai.

waiting_002.jpgQuando tocchi l’anima di qualcuno, quando capisci di aver provocato una reazione emotiva, non fa differenza se questo accade nella Prima o nella Seconda Vita, nè quali siano le motivazioni di RP che ti hanno spinta a comportarti in un certo modo. Alla fine del gioco, quando spegni Second Life, resta il fatto concreto che, da qualche parte nel mondo, qualcuno ha provato qualcosa a causa di una tua azione. Ed è con questo, solo con questo, che ti devi confrontare: non con la coerenza di una data azione col personaggio che in parte sei e solo in minima parte interpreti.

Ho fatto del male, in passato, ad alcune persone, ma avevo sempre trovato rifugio per la mia coscienza nella coerenza del RP. Questa volta no. È vero, quello che avevo commesso nei confronti di Malbert, ma ancor più di Gloria e, in misura ancora maggiore, di AlexyaPan (che, dopotutto, non aveva scelto di entrare nella faccenda del banishment e che ero stata io a coinvolgere) era un comportamento che aveva una sua coerenza nella vita di Win: dopo tutto, erano molti mesi che lavoravo come Bane Operator e che desideravo assistere alla nascita di un Eudeamon… dopo tutto, quei due bane non erano al di sopra di ogni sospetto… dopo tutto, nei confronti di Gloria avevo anche quella antica vendetta da compiere, eccetera eccetera. Però, alla fine dei dopo tutto, la verità che dovevo affrontare era che, coerente o meno con le premesse, diciamo, narrative, di tutta questa avventura, non ero contenta di come mi ero comportata. Giustificarmi con i motivi del mio comportamento non ne avrebbe mutato in nulla il contenuto, e sarebbe stato solo un tentativo vano e vile di declassare la faccenda a una questione di scelte narrative, senza tener conto del fatto che i personaggi erano persone vere. Nel “gioco”, io avevo compiuto un esperimento e un abuso. Nella realtà avevo fatto assaggiare a qualcuno una speranza per poi divertirmi a toglierla.

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Non so se e quanto queste situazioni avvengano anche al di fuori dell’ambiente BDSM di Second Life. Certo è che il Restrained Life Viewer (anzi, il Restrained Love Viewer, dato che a partire dal prossimo aggiornamento sarà questo il nuovo nome del RLV) consente, nei confronti degli avatar che lo utilizzano, un potere di manipolazione emozionale difficilmente immaginabile da chi non lo ha provato. Un potere che implica un senso di responsabilità forte che a me, in questo caso, aveva sicuramente fatto difetto. Una breve conversazione con Gloria mi ha confermato questa sensazione: avevo esagerato e dovevo rimediare ad ogni costo. Ma allo stesso tempo non dovevo in alcun modo scaricare l’interruzione del banishment, o il brusco cambio di rotta dell’avventura, sulle persone con le cui emozioni avevo giocato in modo così superficiale: il banishment può essere, per certe persone, un’esperienza straordinariamente intensa e travolgente e interromperlo con una decisione OOC avrebbe significato svuotare di significato tutte le ore che Malbert e Gloria avevano già scontato.

soprawinsconsin_002.jpgsoprawinsconsin_003.jpgsoprawinsconsin_004.jpgsoprawinsconsin_005.jpgsoprawinsconsin_006.jpgC’era una sola onorevole via di uscita: confessare il crimine che avevo commesso alla Kelley Technologies, liberare i due bane e affrontare qualsiasi destino ne fosse seguito. Ho scritto una lettera, l’ho spedita alla dottoressa Kelley, all’Engineer e Operatore Green Geary e, per conoscenza, a entrambi i miei bane – ben sapendo che questi ultimi non avrebbero potuto leggerla fino al momento della loro liberazione, dato che il loro inventario era bloccato dal Custodian. La traduco qui, per i pochi che non sapessero l’inglese:

Mi chiamo WinthorpeFoghorn Zinnemann e da oltre un anno e mezzo sono una Bane Operator alla Kelley.

Fra gli altri, sono stata l’Operatrice di Gloria Oppewall e Malbert Greenfield, rispettivamente bane G-7328 e bane M-4876.

Confesso di aver arbitrariamente esteso la loro sentenza, più di una volta, oltre il giudizio dei loro Custodian. Non sono sicura di quante ore abbia aggiunto ma sono certa di aver allungato la durata della loro pena di almeno 48 hours. Benché avessi le mie ragioni, non cercherò di giustificarmi. Ho abusato della fiducia della Kelley Tech e ho tradito la causa della giustizia.

OOC: sebbene abbia effettuato ogni estensione secondo un RP, oggi ho capito di aver esagerato. Per questo motivo, e nel tentativo di rimediare, ho avvertito entrambi i bane che intendo liberarli oggi all’interno del laboratorio. Questo darà loro, almeno, un’esperienza che ben pochi bane della Kelley Tech hanno avuto fino ad oggi, poiché in genere il tempo scade mentre l’Operatore si trova offline.

Questa lettera è per certificare che nessuno di quei bane ha mai barato e che pertanto ad entrambi spetterà il rimborso previsto anche qualora i loro Custodian fossero rossi [Nota: se aperto, barando, prima del tempo, il Custodian si autodistrugge e diventa rosso per segnalare l’abbandono]. Questa sera aprirò personalmente i loro Custodian e darò loro una copia di questo messaggio.

Sono pronta ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, senza condizioni.

Per quello che vale, chiedo scusa del mio comportamento,

WinthorpeFoghorn Zinnemann


Qui di seguito, la risposta della dottoressa Kelley:

[9:39] Marine Kelley: Grazie di avermi informata, terrò a mente i nomi in modo che al loro rilascio sia applicata la procedura normale. Ma per quanto ti riguarda… conosci le regole. Agli Operatori colpevoli di abuso dovranno essere ricordati gli effetti delle loro azioni facendo loro condividere il fato delle vittime dell’abuso con un Banishment di 24 ore. A questa decisione non ci si può appellare e un altro Operatore si occuperà di te quanto prima. Solo in questo modo potrai espiare la colpa.

waiting_001.jpgQuel che è accaduto dopo, già documentato con una registrazione integrale in questo post di Malbert, cercherò di riassumerlo in un post successivo. In questo non ho voluto parlarne perché il mio arresto e la trasformazione in bane sono stati lo sviluppo in RP di un disagio che, per me, è stato tutto OOC, Out Of Character, Fuori Dal Personaggio. È quindi fuori personaggio che scrivo le righe che seguono: se qualcosa ho imparato in tutta questa storia è che le regole del RP non possono essere una via di fuga dalle proprie responsabilità, ma possono, in qualche caso, essere un modo per ammetterle e per trovare una via di uscita che non guasti il gioco a nessuno. Non sono sicura di esserci riuscita e tanto meno posso promettere che ci riuscirò quando, in futuro, commetterò altri errori. Sono sicura solo di aver cercato di fare del mio meglio.

Adesso volto pagina, rientro dentro a Win, mi libero finalmente dal lattice nero che ancora riveste il mio corpo virtuale e la mia coscienza. E riprendo la storia là dove eravamo rimasti.

 

[AGGIORNAMENTO del 22 marzo 2010: Voglio segnalare qui un post di Malbert che risponde direttamente a questo. Grazie, M-4876!]

Il compleanno di Gloria

Violare le regole è come iniziare a scivolare su una discesa sempre più ripida. Una volta che hai cominciato, ti rendi conto che non puoi più fermarti. Fino a quando arrivi all’abisso.

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La prima volta esiti a lungo, con il cuore che ti batte forte. Hai paura che qualcuno ti veda, che ti colga con le proverbiali mani nel sacco. Quando lo fai, senti quasi un capogiro, l’ebbrezza di aver commesso un atto irreversibile – un atto che fa di te qualcosa che, fino a pochi secondi prima, non eri… e non sarai mai più.

Poi il tempo passa, scopri che non ci sono stati testimoni, che non ci saranno conseguenze. E la seconda volta succede tutto più in fretta, senza pensarci troppo. E quando lo fai per la terza volta, beh, ormai ci sei dentro, e ti credi onnipotente, inarrestabile, invincibile.

gloriamanu_001.jpgChe ci vuole, ad allungare una pena a un bane che non può opporsi? È solo un clic, qualcosa che puoi fare in un secondo e che ti semplifica la vita. Tu ti ripeti che lo fai per la scienza… per osservare da vicino, finalmente, cosa succede davvero nella testa dei prigionieri quando un Eudeamon comincia a svilupparsi… e metti a tacere quelle vocine moleste, che dentro ti provano a suggerire che in realtà stai solo cercando di consolidare il tuo potere su qualcuno… e che al tempo stesso stai tentando di coprire la tua colpevolezza: sai che devi tenere quei bane ben sigillati nell’isolamento del loro banesuit, perché non possano denunciarti alle autorità per aver abusato del tuo potere.

Dopo tutto, lo fai anche per la Kelley Technologies. Se si venisse a sapere che alcuni Operatori si approfittano della loro posizione, il sistema andrebbe in crisi. Dilagherebbe la sfiducia, l’opinione pubblica smetterebbe di tollerare il Banishment Program. Sarebbe la catastrofe. No: quello che hai fatto deve restare un segreto. E quei due bane, beh, devono restare tali. Per sempre, se necessario. Dopo tutto, beh, se poi sviluppassero l’Eudeamon… se quanto raccontato nel romanzo fosse vero… per loro sarebbe tutto sommato un bene. Forse.

glorianebbia3.jpgE diventi pian piano più ambiziosa. Vuoi un controllo ancora più stringente. Vuoi che i tuoi bane, oltre ad essere stati ridotti ormai a materiale per i tuoi esperimenti, sentano sempre più forte il potere che hai su di loro. Giochi con loro, consentendo qualche volta che si scambino qualche frase a distanza, inducendoli nella tentazione di un contatto reciproco per poi avere il piacere di toglierglielo. Come una gatta con due topolini che, piacere sublime e ancora più sottile, si fidano di te, ormai, in modo quasi assoluto. Ogni scusa è buona, per allontanare ogni volta la data di scadenza della sentenza. Non sempre è necessario allungarla manualmente: qualche volta basta far sapere a questo o a quello che M-4876 e G-7328 si trovano nel tal posto, sapendo che una visita a sorpresa indurrà i bane in tentazione e, probabilmente, provocherà violazioni ed estensioni automatiche.

E poi, un giorno, durante uno dei colloqui settimanali, G-7328 si lascia sfuggire un dettaglio. Mi dice che ha ordinato Eudeamon su Internet e che è addolorata perché glielo consegneranno dopo il suo compleanno RL. Che cadrà il 4 febbraio, appena un paio di giorni dopo.

glorianebbia2.jpgLa testa mi comincia a lavorare in modo tormentoso. Perbacco, l’avevo dimenticato: a differenza di Malbert, Gloria è entrata nel banishment senza aver mai letto il romanzo di Erika Moak. Nonostante la partecipazione al Programma sia subordinata alla lettura del libro, d’accordo con Malbert, abbiamo arrangiato le cose per fare in modo che Gloria potesse partecipare ugualmente. Che razza di esperienza starà vivendo, là dentro? Senza nemmeno la speranza, pur quasi sempre vana, che da quella implacabile prigione di lattice possa nascere all’improvviso un sogno meraviglioso? E, mi chiedo, è poi giusto che G-7328 esaurisca la sua sentenza e torni ad essere Gloria senza nemmeno rendersi conto della magia che l’ha sfiorata da vicino?

Qualche giorno fa, probabilmente avrei ricacciato la sola idea senza esitare un momento. Un Bane Operator non gioca coi condannati: è un pubblico ufficiale e deve limitarsi a rispettare rigorosamente la legge e le regole del Banishment. Ma io, già da qualche giorno, ho violato questa fiducia estendendo le sentenze di entrambi in modo arbitrario, perseguendo i miei fini personali. E non sono più un Pubblico Ufficiale. Sono… beh, per questi due Bane sono tutto, sono la persona che comanda, sono Dio. E quello che io decido, posso farlo, senza chiedere a nessuno.

glorianebbia.jpgE quello che decido è questo: a Gloria, per il suo compleanno RL, regalerò la possibilità di ricevere il libro, e leggerlo, prima che il suo banishment sia finito. Le regalerò l’emozione, la paura, e anche, perché no, l’angoscia di scoprire, mentre è ancora un bane, in quale razza di gioco si sia cacciata senza rendersene conto. Di quanto questa non sia una semplice avventura, ma qualcosa di terribilmente forte e devastante. E di quanto la sua scelta di farsi sigillare nella tuta sia stata potenzialmente irreversibile. Mi riserverò il piacere di osservare da vicino quello che proverà, pagina dopo pagina, riconoscendosi nella tragedia metafisica della protagonista Katrina Nichols e capendo a poco a poco in quale guaio si trovi adesso.

Ma quello che ci succede nella testa non è mai lineare come ci si immagina, e l’idea di quel regalo di compleanno me ne fa nascere un’altra, forse ancora più perversa. Non so se sia un desiderio di compensare anticipatamente la porcheria che sto per fare, o se sia un sintomo del delirio di onnipotenza di qualcuno che ormai crede di poter giocare con le anime degli altri come fossero plastilina. Fatto sta che decido di celebrare il compleanno di Gloria anche in un altro modo, coinvolgendo un’altra persona.

lorellalexya_001.jpgNon molti giorni prima del banishment, Gloria si è sposata, su Second Life, con AlexyaPan Arrowmint, una frequentatrice abbastanza assidua di Winsconsin (qui accanto la si intravede durante una visita di qualche tempo fa, mentre io giocavo con Lorella) nonché una nostra conoscenza su Facebook. Questo matrimonio non ha avuto molte chance di consumarsi, dato che Gloria ne ha passato la maggior parte sigillata nel suo banesuit. E allora, mi dico, perché non organizzarle una piccola festa a sorpresa? Telefono ad AlexyaPan, mi assicuro la sua collaborazione, poi vado da un pasticcere particolare e mi faccio preparare una torta. Una torta speciale, grande abbastanza da contenere una persona intera. E, come se non bastasse, attrezzata con il RLV – vale a dire in grado di funzionare come una gabbia, per catturare e tenere prigioniera a mio piacimento chiunque vi passi vicino.

Torta1.jpgNon ho intenzione di rapire AlexyaPan, beninteso. Sarò anche un Operator ormai corrotto, ma la regola per cui non si rapisce mai qualcuno che appartenga a qualcun altro, quella, continuo a rispettarla. Ma confesso che l’idea di averla per un poco in suo potere mi eccita parecchio. Gloria è già assolutamente in mano mia: ma nel momento in cui anche AlexyaPan, sua moglie, sarà chiusa a chiave nella mia torta di compleanno, beh, pregusto già il momento. Sarà come avere in pugno, oltre al corpo rivestito di lattice della mia vecchia nemica, anche le chiavi del suo cuore.

E così accade. La torta arriva, la sistemo al Kelley Park. Convoco Alexya, la faccio entrare nella torta. Chiudo il coperchio. A chiave. Lo so, lo so, lo aprirò fra pochi istanti per dare a Gloria il suo regalo. Ma in questo momento AlexyaPan è mia, e quindi lo è anche Gloria, più di quanto lei stessa possa immaginare. E la chiamo, finalmente mentre AlexyaPan, dentro la torta, mormora: “A me fanno paura le sorprese, soprattutto questa!! ho l’ansia”. Se sapesse.

Torta2.jpgGloria arriva. Le innesto il Vox, permettendole di parlare sul canale 1. Le tolgo per un attimo tutte le restrizioni. Adesso può avvicinarsi impunemente ai civili, abbracciare AlexyaPan senza che il Custodian abbia da eccepire. Io sorrido, mi schiarisco la voce:  “G-7328… anzi… Gloria… BUON COMPLEANNO!”.

Il bane che un tempo è stata Gloria inclina la testa su un lato, si guarda attorno smarrito. Forse ci mette qualche secondo a capire. Poi fa un gesto che sembra di commozione. Dal microfono che filtra ogni suo contatto con l’esterno esce una voce leggermente metallica. Ma è la sua: “oddio Win”, mormora. “Avvicinati alla torta”, faccio io: “Da questa parte, G-7328… Ti ho sospeso i protocolli”. Faccio un gesto, la torta si spalanca, AlexyaPan ne esce, con un’espressione di felicità che non saprei descrivere.

Sono le 6.11 del pomeriggio. “Gloria… hai 5 minuti da adesso!”, dico ad alta voce: “Buon compleanno! Alle 6.16 ti rimetto tutte le restrizioni! Vi lascio sole”. Il bane e la ragazza della torta si abbracciano strette, mentre le voci di entrambe tradiscono una commozione travolgente. Io mi volto e mi allontano di qualche passo, avvicinandomi a Nemesis Lourbridge, che è venuta a trovarmi, facendoci due chiacchiere. Perché già so che fra pochi istanti, tutta quella felicità sparirà come neve al sole.

Torta3.jpgI cinque minuti volano, mentre le due ragazze si parlano, si toccano, si scambiano frasi che io sento a distanza grazie al microfono innestato nel Custodian. Arriva velocissimo il momento in cui devo tornare a chiudere il caso, come promesso. E a fare quell’altra cosa, che invece Gloria e Alexya non si aspettano. Torno da loro. Gloria è raggiante e rivolge a me il casco, nero, inespressivo eppure vibrante di gioia: “Hai avuto un pensiero bellissimo davvero grazie”.  Io cerco di mostrarmi professionale: “Tempo scaduto, Alexya”, mormoro. “Si si”, risponde Alexya, “ma è bastato per farmi tornare serena… e almeno ho salutato la vecchietta”. Annuisco, staccando il Vox da G-7328, rendendola di nuovo muta, riattivandole i protocolli. E, senza che nè lei nè Alexya se ne accorgano, premendo ancora quel pulsante proibito. Quello che estende la sentenza. La congedo: “Vai ora, G-7328 forse ti rivedrò dopo. Buon compleanno RL”. E Gloria si allontana, ancora tutta felice per i cinque minuti appena vissuti, senza ancora aver capito cosa ho fatto. Io resto con Alexya e Nemesis.

[2010/02/04 6:18]  AlexyaPan Arrowmint: grazie win. quanto ti devo per la torta?
[2010/02/04 6:19]  Win: Prego, Lexy… ma niente… la riutilizzerò :-)
[2010/02/04 6:19]  AlexyaPan Arrowmint: sicura…?
[2010/02/04 6:19]  Win: ma certo, scherzi
[2010/02/04 6:19]  AlexyaPan Arrowmint: grazie tantissimo ancora, io non sapevo proprio che potevo farle per farle gli auguri
[2010/02/04 6:19]  Win: Potevi farglieli comunque ma senza avvicinarti… ho dovuto sospendere per 5 minuti i protocolli
[2010/02/04 6:20]  AlexyaPan Arrowmint: :D vado a casina ora che metto le foto su Fb e inizio a scrivere un po’… sono felice e ho la testa che elabora mille pensieri a caso
[2010/02/04 6:20]  Win: Non sarebbe una cosa regolare… ma su Gloria e su Mal sto facendo un piccolo esperimento. Diciamo che ti spettava un piccolo risarcimento :-)
[2010/02/04 6:21]  AlexyaPan Arrowmint: non sapevo niente del bane e via discorrendo… Bon vado a regalare un po’ di gioia in giro… grazie ancora
[2010/02/04 6:22]  Win si schiarisce la voce: Il punto è che vorrei che leggesse il libro stando lì dentro… ma le mancava troppo poco… così le ho allungato un po’ l’orario!
[2010/02/04 6:22]  AlexyaPan Arrowmint non ha ancora capito dove voglio andare a parare e mi fa la domanda: quanto le manca? e poi non vi rompo più
[2010/02/04 6:22]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Eh… prima le mancavano solo 3 ore… ma adesso l’ho riportata a una ventina, Lexy

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(AlexyaPan Arrowmint – foto courtesy of Gloria Oppewall)

C’è un momento di gelo. AlexyaPan mi guarda, senza ancora capire. Poi mi fa una domanda, con voce inespressiva.

[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: vuol dire che prima della torta aveva solo tre ore rimanenti?
[2010/02/04 6:23]  Win: Lo dico solo a te: non gliele estenderò ulteriormente, anche se dovessi ribeccarla così vicina alla scadenza
[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: e ora 20?
[2010/02/04 6:23]  Win annuisce
[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: e perché?
[2010/02/04 6:24]  Win: Per i motivi che ti dicevo… avvicinare il momento che riceverà il libro a casa… e perché… beh, c’è un motivo che non posso dire… ma che ha a che fare con quel certo esperimento

Penso all’Eudeamon, naturalmente. A quell’Eudeamon che, così come in Malbert, forse si sta svegliando anche nel cervello di Gloria. A quell’Eudeamon che, forse, lei potrebbe conoscere con una mente assolutamente vergine, che non conosce il romanzo, che non ha idea di cosa aspettarsi. Ma intanto, l’umore di AlexyaPan è cambiato come cambia il tempo in montagna. Quando apre bocca di nuovo, mi sembra di vedere mille ghiaccioli acuminati pendere da ciascuna sua parola.

[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: meglio che vado
[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: grazie lo stesso
[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: ciao Nemesis
[2010/02/04 6:25]  Win: Ok, Lexy… buona giornata
[2010/02/04 6:25]  Nemesis Lourbridge: ciao ale
[2010/02/04 6:25]  Win sogghigna: “Eheheh… adesso era arrabbiata, mi sa”
[2010/02/04 6:25]  Nemesis Lourbridge: cattivona….
[2010/02/04 6:26]  Win: Beh… quando le ho parlato di risarcimento era a questo che pensavo
[2010/02/04 6:26]  Nemesis Lourbridge: turbata
[2010/02/04 6:26]  Nemesis Lourbridge: più che arrabbiata

Eh, non lo so. Se fossimo in un fumetto, nel punto dove fino a un attimo fa c’era AlexyaPan si vedrebbe ancora una nube di fumo nero come la pece. Turbata no, deve essere furiosa. Saluto un po’ frettolosamente Nemesis, e KendraLouise che è comparsa qualche minuto fa e mi scollego. Ma quello che provo non è affatto la scarica di potere che avevo pensato.

Mi scollego sentendomi sporca.

(Le foto di Gloria in bianco e nero le ho rubate a Malbert Greenfield. Le tre della torta sono tratte dall’album Facebook di AlexyaPan Arrowmint)

Hubrys

Gli interessi e le emozioni personali dovrebbero starsene fuori dal banishment. Ma anche un eccessivo interesse nella scienza può essere pernicioso. Per non dire di quel che si rischia quando le due cose si fondono in un precipitato devastante.

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(foto: courtesy of Malbert Greenfield)

kendralouise.jpgSe è vero che un buon Operator deve saper mantenere le distanze dai suoi Bane, è però evidente che sia suo dovere, compatibilmente con la sua presenza online, affrontare con sollecitudine le mille emergenze che essi possono dover affrontare. E Malbert e Gloria, anzi, M-4876 e G-7328, di emergenze ne hanno affrontate tante e da subito, solo in parte dovute al fatto che la grid di Second Life sta subendo in questo periodo intensi lavori in corso e che i problemi abituali sembrano, in questo periodo, moltiplicarsi. C’è stato un piccolo problema di rigetto che ci ha indotti a riportare M-4876 al laboratorio per un breve intervento, poi ci sono stati certi comportamenti discutibili da parte di entrambi i bane… penso a G-7328, che è riuscita ad accumulare violazioni gravissime raccogliendo il guinzaglio del suo schiavo Montgomery… ma anche certi incontri proibiti e pericolosi. Come quelli, reiterati, con KendraLouise Damiano, una persona desiderosa di alleviare la solitudine dei bane parlando con loro a distanza di sicurezza – ma apparentemente ignara del fatto che per un bane anche solo ascoltare qualcuno a lungo può scatenare l’ira punitiva del Custodian.

kendrabbraccio.jpgMonty.jpgInsomma, il fatto è che fra M-4876 e G-7328 è stato, soprattutto all’inizio, un continuo di chiamate di emergenza. Non posso addentrarmi qui nei dettagli, ma rinvio senz’altro al blog che Malbert ha avviato per raccontare la sua esperienza. Dirò solo che, dopo qualche giorno, i miei due bane sono stati accusati addirittura di essere loro stessi due bane bashers, e di essersi coalizzati contro un loro simile alternandosi nell’avvicinarlo, in modo da fargli accumulare il doppio delle estensioni di sentenza che sarebbero toccate a ciascuno di loro. Un’accusa gravissima a cui non ho mai veramente creduto ma che mi ha costretta a intensificare la sorveglianza in modo ferreo, cominciando da un serrato interrogatorio a M-4876.

Ma la Sindrome di Stoccolma a volte funziona nei due sensi e forse proprio questa continua attenzione mi ha, dopo qualche giorno, fatto in parte dimenticare il mio coinvolgimento personale nella faccenda. Dopo qualche iniziale resistenza, persino Gloria ha capito la necessità nella sua situazione di comportarsi più docilmente – anche perché solo l’Operatore può difendere un bane dai pericoli che il mondo là fuori gli riserva… e io mi sono trovata a tratti ad accudire questi due criminali con fin troppa generosità. Fino a quando, nei log di M-4876, non ho cominciato a notare segnali allarmanti che hanno attratto la mia attenzione.

angelspattylella_006.jpgChi vuole i dettagli vada a leggere qui. Qualcosa stava succedendo, forse, dentro a quel casco? Qualcosa che, in tutto questo tempo, avevo sempre negato fosse possibile eppure sempre aspettato? Qualcosa che era accaduto a Em Debevec, un bane di Moss, e che stava succedendo a Nixus prima che la sua sentenza scadesse? Qualcosa di cui gli operatori parlano solo a bassa voce, negandone in pubblico qualsiasi fondamento, ma in privato scambiandosi le voci, i si dice, le ipotesi, in discussioni in cui emerge, come una specie di fantasma che aleggia sempre sul nostro lavoro, la parola Eudeamon?

alWCFgloria.jpgNon volevo crederci. Troppe volte avevo nutrito false speranze rimaste poi deluse. Eppure, beh, in giro si diceva che a volte, alcuni prigionieri rimasti nel banesuit per durate superiori alle 80/100 ore, manifestassero sintomi bizzarri. M-4876 aveva da poco superato quella soglia, e ne aveva ancora per una ventina… forse forse… con un po’ di fortuna… possibile che, finalmente, succedesse anche a me, come Operatore di assistere a quella specie di epifania di cui contrattualmente ero tenuta a negare la mera esistenza? I sintomi, col passare del tempo, sembravano moltiplicarsi, tracciare una linea sempre meno equivocabile… se solo M-4876 fosse rimasto nel banesuit ancora un poco di più… se solo…

Mal2_001.jpgNon sono sicura di quando il pensiero mi abbia sfiorato la prima volta. È possibile che si sia affacciato un paio di volte alla mia coscienza… ma che io lo abbia inizialmente messo da parte, imbavagliato, nascosto… però le ore passavano, giorno dopo giorno vedevo Malbert che si avvicinava sempre di più alla fine della sentenza… e qualsiasi cosa stesse accadendo nel suo casco, sembrava che mancasse ancora un pochino… non tanto, forse solo qualche ora in più. Qualche ora che un Operator avrebbe potuto aggiungere alla sentenza di straforo, senza farsene accorgere, mescolandole magari alle estensioni automatiche imposte dal Custodian… o anche non di straforo, perché, dopotutto, un bane non parla… a chi avrebbero potuto raccontarlo?

angelspattylella_008.jpgQuando ho visto Malbert e Gloria la volta dopo ho sentito il mio cuore accelerare in modo insolito. Mi sono avvicinata a lui, quasi in trance, lo sguardo che gli passava attraverso, perso in pensieri tumultuosi…

[9:59]  Win tocca qualcosa sul casco del bane e inarca un sopracciglio
[9:59]  Win: custodian, muteness punishment level 1
[9:59]  Custodian: G-7328 : Executing order from Operator.
[9:59]  Custodian: M-4876 : Executing order from Operator.
[9:59]  Win: Buon giorno, M e G
[9:59]  M-4876: op :)))))) buonasera
[9:59]  Win si guarda attorno con aria accorta
[9:59]  G-7328 : sera win
[10:00]  G-7328 : ma posso avvicinarmi?
[10:00]  Win abbassa appena la voce: “Che succede col Custodian, M-4876?”
[10:00]  M-4876: ho una novità dal custodian…..ha smesso di aver paura
[10:00]  Win: Uhm… eccoecco
[10:00]  Win si frega le mani concentrata…
[10:00]  M-4876: credo abbia raggiunto una sorta di equilibrio con me
[10:00]  Win: Interessante, interessante, uhm…

angelspattylella_009.jpgTocco il casco, controllo il tempo che resta, il cuore perde un battito… mormoro qualche parola quasi fra me, come se non potessero sentirmi: “Uhm… 9 ore soltanto… uhm”. Malbert sembra non aver notato nulla di strano, per adesso, e continua entusiasticamente a raccontarmi… senza sapere che ogni sua parola contribuisce a rafforzare in me una determinazione pericolosa…

[10:01]  M-4876: ed io con il custodian
[10:01]  Win ti guarda con un’aria strana, come un’entomologa osserva un insetto…
[10:02]  Win: Cosa intendi per… um… per equilibrio?
[10:02]  M-4876: op…….mi sento strano anche io sinceramenke
[10:02]  M-4876: è cambiato il mio stato d’animo
[10:02]  M-4876: ed il custodian ha smesso di gridare
[10:02]  Win si guarda attorno furtivamente
[10:02]  M-4876: ancora una volta sembra un caso………ma
[10:03]  M-4876: inizi  a non credere piu al casorin questo programma
[10:03]  M-4876: e inizio a non credere piu sia un semplice programma
[10:03]  Win spalanca gli occhi, nervosa. Fa un gesto veloce, strappando il Vox dal Bane…

Lo devo fare. No. Nella mia testa l’ho già fatto. Dopo aver reso Malbert di nuovo muto, premo velocemente alcuni tasti, gli estendo la pena di dodici ore. Poi mi avvicino a Gloria, faccio lo stesso e mi allontano a passo veloce guardandomi attorno. Nessuno mi ha visto. Nessuno, tranne Malbert e Gloria, naturalmente. Ma loro sono due bane e i bane non parlano. Almeno finché restano tali.

(Prossimamente: il compleanno di Gloria)

Il giorno della vendetta

Un Bane Operator deve essere freddo, professionale, ma soprattutto imparziale. Io, stavolta, non lo sono stata. La prima parte di una ricostruzione della catena di eventi che mi hanno portata a diventare, da Operatrice, bane io stessa.

gloriamal_018.jpg

Potrebbe sembrare un lavoro di routine, ma non lo è. Sono già quasi due anni che lavoro come Bane Operator per la Kelley Technologies, e sotto le mie mani sono passati più di sessanta condannati. Ma anche se gran parte delle attività previste dalla complessa procedura di banishment sono ormai in grado di svolgerle quasi ad occhi chiusi, non c’è volta che non provi piacere nell’osservare lo sbigottimento e la disperazione dei prigionieri affidati alle mie cure.

gloriamal_001.jpgPer mesi e mesi, queste emozioni sono riuscita a tenerle bene o male sotto controllo. Sì, è vero, qualche strappo alla regola mi è capitato di farlo. Quando trasformai in Bane Andromeda, che da poco mi aveva dato le chiavi del suo collare, la mia condotta non fu sempre del tutto professionale: usai il Vox spesso, per consentirle di parlarmi, e approfittai spesso del fatto che l’Operatore è l’unico essere umano che possa avvicinare il suo bane, per il puro piacere di tenerla fra le braccia e renderle la pena più sopportabile. Ma era l’eccezione che conferma la regola: il banishment è solitudine e in qualità di Operator ho sempre ritenuto che fosse mio dovere gestire la procedura di impianto nel modo più asettico e impersonale possibile – per poi intervenire solo quando strettamente necessario, lasciando che i miei Bane scontassero la loro pena con la massima indipendenza, senza interferire nel loro destino.

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gloriamal_007.jpgAll’inizio, quando ho saputo che avrei dovuto sottoporre alla procedura Malbert Greenfield e Gloria Oppewall, non mi sono preoccupata più di tanto. Il fatto che fossero entrambi vecchie conoscenze non avrebbe dovuto turbarmi. Dopo tutto, nel corso della mia carriera di Operator mi sono occupata spesso di persone a me vicine, o vicine a persone che conoscevo bene: penso a Mudlark e Halle, al cui banishment assistetti come spettatrice, ma anche, più recentemente, a Shibari Hobble, a Nixus Braveheart (una delle mie guardie al WCF!), a Stefany McAndrews (schiava prima di Belias e poi di Francesca72), addirittura a Ewyn Raymaker (il cui banishment si è svolto velocissimamente e, caso quasi eccezionale, senza alcun coinvolgimento emotivo da parte sua). In tutti questi casi, la conoscenza personale non aveva intaccato quasi per nulla la mia freddezza. Perché stavolta avrebbe dovuto essere diverso?

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gloriamal_008.jpgEppure, e l’ho scoperto piano piano, le differenze c’erano eccome. Malbert lo conoscevo da molto prima di iniziare questo blog, quando mi guadagnavo qualche Linden Dollar facendo la pole dancer a House Nishi. Credo che al club lui fosse il solo ballerino maschio, il che già lo rendeva unico, e le molte ore passate uno a fianco all’altra a cercare di intrattenere i clienti di Mistress Nishi aveva creato fra noi una familiarità abbastanza rara, che è sopravvissuta anche a un lunghissimo periodo in cui i nostri destini hanno seguito strade diverse. Malbert lo avevo ritrovato di recente, durante una visita al WCF, scoprendo che aveva avuto il dono di essere accolto come schiavo da una mia amica di data più recente, Elysa Renfold. Ed è stata proprio lei a parlarmi per prima del desiderio di Malbert di aderire al Banishment Project per scontare in quel modo un comportamento che lui stesso definiva “troppo sovversivo”.

gloriamal_011.jpgNon è la prima volta che lo dico: più che per il bane stesso, il banishment può rivelarsi un’esperienza durissima soprattutto per chi gli vuole bene, soprattutto quando si tratta di una padrona. Un bane non può portare su di sè nulla che non siano il collare posturale con la targhetta e il casco che contiene il Custodian. Solo l’Operatore gli si può avvicinare, ed è bene che lo faccia il meno possibile se non vuole vanificare lo scopo della pena. E l’esperienza di isolamento è intensa al punto che ben di rado se ne esce senza trovarsi profondamente cambiati. Mi sono capitati bane affetti da Sindrome di Dipendenza, che una volta liberati non desideravano altro che tornare ad essere fasciati e racchiusi nella loro prigione di lattice. Molti altri, senza arrivare a trasformazioni così estreme, hanno dovuto ricominciare la loro Second Life da zero, rescindendo tutti i rapporti affettivi o sociali che avevano costruito fino a quel momento. Checché possa credere chi non l’ha provato, il banishment non è affatto un pic-nic: è un viaggio verso una destinazione sconosciuta. Il fatto che Elysa, anche se decisamente a malincuore, fosse disposta a permettere a Malbert di affrontarlo, mi è apparsa subito una prova di profonda generosità da parte sua. Perché chi ama davvero sa capire anche quando deve allargare le braccia per permettere a qualcun altro di seguire il suo destino. No, il banishment di Malbert non sarebbe stato come gli altri perché, anche se non mi riguardava direttamente, sentivo in parte il groviglio di emozioni che ci stava dietro.

gloriamal_010.jpgCon Gloria, poi, il coinvolgimento era più diretto. Anche se non ci vedevamo da molti e molti mesi, io non avevo mai dimenticato lo scherzetto che mi aveva fatto a Villa BDSM, imbavagliandomi e trascinandomi in una gabbia fabbricata da Cielo Robbiani, che all’epoca era il suo padrone. Dirò di più, mi ero tenuta da parte la trascrizione di un dialoghetto particolare. Era il 7 maggio 2008, lei aveva le mie chiavi e sembrava avere tutte le intenzioni di non mollarmi tanto facilmente:

[6:15]  Gloria Oppewall: dimmi
[6:15]  Gloria Oppewall: vedi via d’uscita da questa situazione?
[6:16]  Win fa sì con la testa
[6:16]  Gloria Oppewall: bene
[6:16]  Gloria Oppewall: sono contenta per te
[6:16]  Win whispers: quefta gabbia è un folabwoho, in wealtà
[6:16]  Gloria Oppewall: certo
[6:17]  Gloria Oppewall: ma non ammetti imbrogli tu
[6:17]  Win whispers: imbwogli? io no… h tu?
[6:18]  Gloria Oppewall: nessun imbroglio
[6:18]  Win: mai a neffun fofto?
[6:18]  Gloria Oppewall: se l’ho mai fatto con qualcuno?
[6:19]  Win: no, hel faffato non mi inteweffa fafewh
[6:19]  Gloria Oppewall: parlando di sl mai con nessuno
[6:19]  Win sorride: mi wifowhewò hi quefth fawolh

gloriamal_012.jpg“Mi ricorderò di queste parole”, le avevo bofonchiato mordendo il bavaglio, pregustando il giorno in cui avrei avuto in mano le sue chiavi e le avrei fatto pagare l’umiliazione pubblica che mi aveva imposto, strofinandole quel musetto strafottente nel suo impegno a non barare mai. La vendetta è un piatto che si mangia freddo e io sono pronta ad aspettare anche la prossima era glaciale, quando è necessario. A dire il vero non avevo mai immaginato Gloria come bane, ma l’idea di impacchettarla nel banesuit mi stuzzicava parecchio: per farle provare finalmente, a lei che allora era sempre marcata strettissima da Cielo, cosa significa davvero usare il RLV. Senza un padrone dietro che ti protegge e che ti lascia libera di rapire impunemente la prima Win che passa.

Quando Malbert e Gloria si sono presentati al WCF per essere tradotti a Zhora, ho sentito immediatamente che, stavolta, la cosa sarebbe stata personale. L’atteggiamento beffardo di Gloria poco dopo l’arresto ha fatto evaporare qualsiasi altro scrupolo. Con Malbert, avrei deciso con calma il da farsi, ma con lei mi sarei finalmente tolta qualche soddisfazione. Subito dopo aver congedato Malbert, approfittando del fatto di essere rimaste sole, mi sono avvicinata a lei e invece di spiegarle, come faccio sempre, i comportamenti da evitare per evitare estensioni di pena le ho… beh, ecco il nostro dialogo:

gloriamal_013.jpg[2010/01/14 6:41]  Win: Ora dovrei spiegarti un po’ di cose…
[2010/01/14 6:41]  Win: “… ma non lo farò…”
[2010/01/14 6:41]  G-7328: perché?
[2010/01/14 6:41]  Win: Mi piace pensare che imparerai a tue spese, G-7328… anzi… Gloria!
[2010/01/14 6:41]  G-7328: capito
[2010/01/14 6:41]  MystiTool HUD 1.3.1: [Gloria Oppewall – Ch.1]: capito
[2010/01/14 6:41]  Win si guarda attorno e abbassa la voce: “Per me, tu non sei G-7328… ricordo bene chi sei tu…”
[2010/01/14 6:42]  G-7328: non ho paura
[2010/01/14 6:42]  Win: Sono passati molti, molti mesi da quando mi hai umiliata… a Villa BDSM… ma io non ho dimenticato…
[2010/01/14 6:42]  G-7328: pensi di farmene?
[2010/01/14 6:43]  Win: Non avrò bisogno di fare nulla, Gloria… non io
[2010/01/14 6:43]  Win: …ci penserà il Custodian a punirti come meriti
[2010/01/14 6:43]  G-7328: io sono venuta da te di mia spontanea volontà
[2010/01/14 6:43]  G-7328: tienilo a mente
[2010/01/14 6:43]  Win sente le parole di Gloria e cambia espressione
[2010/01/14 6:43]  G-7328: infatti tu ancora nn ci sei riuscita direttamente
gloriamal_014.jpg[2010/01/14 6:43]  Win si morde le labbra, spasmodicamente… con voce tremante di rabbia pronuncia un comando: “custodian, default punishment level 5”
[2010/01/14 6:44]  G-7328: Executing order from Operator.
[2010/01/14 6:44]  Gloria Oppewall sente una scossa dolorosa e prolungata in tutto il corpo
[2010/01/14 6:44]  Win ride in modo sguaiato
[2010/01/14 6:44]  G-7328: mezzucci
[2010/01/14 6:44]  Win: Che tu sia venuta da me volontariamente oppure no, Gloria, non cambia il fatto che adesso sei lì dentro… e io sono qui fuori… e ho ogni potere su di te!
[2010/01/14 6:45]  G-7328: perché sono stata io a volertelo dare
[2010/01/14 6:45]  G-7328: mai protetta da nessuno
[2010/01/14 6:45]  Win: Invece sì, Gloria: dal tuo non usare i relay aperti… dal tuo non essere mai vulnerabile…
[2010/01/14 6:46]  Win: Ma adesso è finita, Gloria… o meglio… adesso comincia davvero!
[2010/01/14 6:46]  Gloria Oppewall sorride irritata
[2010/01/14 6:46]  G-7328: ti lascio assaporare questo momento win
[2010/01/14 6:47]  Win ride cattiva: “Non è un momento, Gloria…”
[2010/01/14 6:47]  Win: …è il resto della tua vita!

gloriamal_015.jpggloriamal_016.jpggloriamal_017.jpgCon queste parole, e senza alcuna esitazione, le ho strappato il Vox di dosso, rendendola completamente muta, murata nel casco in cui avevo appena imprigionato Malbert, incapace di comunicare con chiunque – me inclusa. L’ho portata nell’area di rilascio, ho attivato tutti i protocolli del Custodian, ho spalancato la saracinesca, ho spinto Gloria fuori con falsa cortesia. E mi sono goduta subito un primo risultato della mia decisione di non avvertirla di quello che il Custodian avrebbe sanzionato.

[2010/01/14 7:01]  Gloria Oppewall saluta con la ma

È un emote. Il Custodian si sveglia subito e un dolore assurdo, lancinante, percorre il corpo di Gloria. Lo vedo scuotersi per alcuni brevi ma insopportabili spasimi di agonia. Rido, gustandomi il mio trionfo. Ora posso anche dirgliela, questa cosa.

[2010/01/14 7:02]  Win: E attenta agli emote da ora in poi…
[2010/01/14 7:02]  Win: Questo era un assaggio di punizione
[2010/01/14 7:02]  Win: Non mia, del tuo amico
[2010/01/14 7:02]  Win: Del tuo Custodian
[2010/01/14 7:02]  Win allontana Gloria con un calcio nel sedere
[2010/01/14 7:03]  Win ride e sparisce


(Prossimamente: Hubrys)

 

Il gioco di Belias

Non mi collego a Second Life ormai da qualche giorno, e la mia situazione resta quindi invariata come in un libro di cui nessuno sfogli più le pagine. Ma i giorni con Belias sono stati densi abbastanza da far sì che ci sia ancora molto da raccontare…

9ad4411c0f1cdabb8f500de7a839f9ad.jpg

I giorni passano e ogni volta che mi collego mi ritrovo a Villa BDSM. A Stonehaven, dove avrei tanti vecchi amici che non vedo ormai da tempo, Belias non mi ci porta – la punizione per aver osato scrivere, nel post In balia di Belias, che il suo inglese lascia ancora a desiderare. In compenso, davanti alla mia croce sfila ogni giorno una quantità di personaggi. C’è chi vorrebbe approfittare della situazione: come Erik Easterman, un amico di Pedro che quando mi trova legata si prende sempre qualche libertà di troppo. Come Francis Garrigus, che un giorno compare davanti a me apostrofandomi con i suoi IM silenziosi, lo sguardo nascosto dietro a quelle sue lenti bicolori. Come Ronin Ansaldo, che si dichiara scrittore ma che sembra interessato soprattutto a tirarmi i capelli e incalzarmi con domande indiscrete.

ac5cec0d3fd295c5cca15adf7f93a7c7.jpg E poi tanti, tanti altri volti nuovi, che non posso elencare tutti ma che in parte entrano a fare parte dei miei contatti, forse per incontrarci di nuovo se e quando questa mia prigionia dovesse finire. Ci sono Mistress curiose e affascinanti come Moltotaku Jewell o Katia80 Flow, le mie affezionate lettrici Valentine Vendetta e Rei Schulman (sono colleghe in RL e si connettono da due computer affiancati!), la biondissima Schlong Boccaccio (che si collega da Dubai e a cui devo fornire io il RR Viewer perché lì il sito di eRestraints – da cui potrebbe scaricarlo – è considerato pornografia ed è pertanto inaccessibile), Ashlee Vollmar, vampirofila ma anche l’unica persona che vedendomi lì inchiodata da giorni abbia avuto il pensiero gentile di offrirmi qualcosa da mangiare (un gelato molto buono, fra l’altro).

cbf730973f4e29287024750aa61f2cf0.jpgcaed8ce40cda9fe49bfea10b1a20296f.jpg Tra le tante scene che si svolgono davanti ai miei occhi – l’unica parte del corpo che sia libera di muovere su questa scomoda croce – noto una certa attività da parte di Gloria e Cielo. Non so se c’entri anche la mia linguaccia, ma so di per certo di aver commentato più volte ad alta voce che, per essere una schiavett… una diversamente libera, Gloria si muove invece in Villa BDSM come una padrona di casa, e che Cielo mi pare un padrone che ha dimenticato come si usano le manette. Magari non saranno state queste parole a cambiare le cose, sta di fatto che in poche ore mi tolgo ampiamente lo sfizio di vedere Gloria legata, appesa all’infinito o costretta in ginocchio. Sotto sotto, mi piace illudermi di aver spinto i due piccioncini a voler dimostrare qualcosa a me… e continuo a pregustarmi il giorno in cui riuscirò a prendere io possesso delle chiavi di Gloria, in modo da farle pagare care le umiliazioni che mi ha fatto subire qualche settimana fa.

Intanto i giorni passano, uno dopo l’altro, scanditi dai miei disperati tentativi di fuga e le ripetute visite di Belias, metodica e implacabile nel legarmi ogni volta di nuovo. Se il 16 maggio, parlando con Cielo, l’avevo sentita dire “La sua volontà è forte… occorre molto lavoro per spezzarla”, quattro giorni dopo mi confidava in IM: “Il mio obbiettivo prncipale è quello di costringerti ad un bellissimo cheat… grazie al quale potrò sfotterti per un bel pezzo”. E poi ancora: “Se vuoi che ti liberi basta che dici la safeword: l’accetterò come la tua sconfitta”. Ma non sarà certo con Belias che io potrei violare la mia regola di non usare mai una safeword – la mia risposta (pronunciata simulando una sicurezza in me stessa che, confesso, comincia a incrinarsi) è: “Se fra un mese ancora non sono riuscita a liberarmi ne riparliamo”. La mia ex amica, e attuale spietata aguzzina, è ben decisa a piegarmi… e anche se sono ancora convinta che questo non succederà, è da qualche tempo che, con inquietudine, comincio a provare più intensamente quelle sensazioni insolite di cui ho già parlato in Come lei nessuno mai

Mi chiedo cosa proverebbe Mystique nella mia situazione: riconosco a tratti i sintomi della famigerata Sindrome di Stoccolma, eppure le variazioni di umore di Belias mi spingono continuamente in direzioni contrapposte… facendomi desiderare la fuga e la cattività nello stesso tempo. Il desiderio di conquistarmi la sua fiducia dimostrandole che ormai le appartengo anima e corpo si alterna a quello di riuscire a ingannarla, facendola restare lontana da me per un tempo sufficiente a liberarmi da manette e cavigliere… e allontanarmi, e nascondermi, sperando di recidere così anche i tentacoli invisibili che in tutto questo tempo ha continuato ad avvolgermi attorno al cuore.

cde2fa2de2baf4dc23a33ffbbde3ecd1.jpg E non solo attorno a quello, perché a un certo punto l’atteggiamento di Belias comincia a cambiare prendendo una piega che da lei non mi aspettavo… una nuova intraprendenza, un superare le frequenti carezze sulla guancia per far scivolare la mano anche altrove… esplorando zone fin qui mai sfiorate, osando avanzare su territori che i miei legami mi impediscono di difendere, costringendomi ad affrontare sensazioni che su Second Life avevo sempre cercato di evitare, più fisiche, più… inequivocabilmente… carnali. A parte la breve esperienza con Jaron, un’intensa serata con Mystique e qualche giocosa occasione con Forrest, non mi è mai capitato fin qui di vivere un’esperienza del genere – tantomeno in un luogo di pubblico passaggio come Villa BDSM… è meno male che quasi nessuno è testimone di quello che Belias mi fa mentre io sono appesa, impotente e vulnerabile, ai due legni incrociati, costretta ad assistere mentre la mia resistenza si scioglie piano piano come la proverbiale neve al sole, a scoprire con un misto di fascinazione e paura come le reazioni del mio corpo stiano sfuggendo progressivamente al mio controllo… abbandonando l’orgoglio del rifiuto, abbracciando la sensazione travolgente di un piacere che diventa impossibile lasciare inconfessato.

Ci troviamo a sorridere in due, alla fine, io con gli occhi un po’ più aperti del solito, Belias con gli occhiali appannati, entrambe con il respiro che riprende lentamente il suo ritmo abituale, i cuori che tornano a battere il tempo nel modo consueto dopo aver corso all’impazzata per lunghi e brevissimi minuti… mentre nessuno, per fortuna, era presente per assistere alla scena – nessuno tranne Erik Easterman, che tuttavia era “away” e quindi impossibilitato a intervenire o commentare a quel che gli accadeva a pochi metri di distanza. Ma la carezza sulla guancia che Belias mi fa dopo aver ripreso fiato ha una morbidezza che non avevo avvertito mai fino ad ora, e i suoi occhi nei miei occhi sembrano brillare di un bagliore caldo che stavolta non lascia spazio a quei suoi improvvisi rabbuiarsi.

E si parla, di nuovo, e scopro cose che non sapevo. Che Belias si è fatta così piccoletta perché ci teneva ad essere più bassa di Happytimes, la sua adorata Miss… che le ha parlato di me alcune volte, ottenendo il permesso di portarmi, ed eventualmente tenermi, nel suo dungeon… e perfino che, come dice lei stessa…

[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: mi spiacerà venderti
[2008/05/26 9:40] Win: Ti faro’ passare la voglia di vendermi
[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: già non è molta…
[2008/05/26 9:40] Win: :-)
[2008/05/26 9:40] Belias Rubble: avevo deciso di venderti dopo 2 giorni… prima di catturarti, intendo

b20345b2ca932383651e8d57371d94df.jpg …che fin qui le è mancato il coraggio di fare davvero quello che ha minacciato di farmi… forse per paura di rompere qualcosa che anche lei sta sentendo… o forse, più semplicemente, perché non se la sente di cedermi a qualcun altro e perdere un controllo su di me a cui anche lei comincia ad affezionarsi. I legami di Stoccolma, credo, si allungano in due sensi – non è solo chi è prigioniera a scoprirsi dipendente da chi gli ha tolto la libertà, ma è anche quest’ultima che comincia ad aver paura di perdere la sua vittima. Un’ipotesi che mi si conferma quando penso all’ansia continua di Jaron, divorato dal terrore che Mystique prima o poi faccia a lui lo scherzo che ha fatto a tante Mistress precedenti, sfuggendo al loro controllo perfino a costo di barare. Forse Belias comincia a non aver più tanta voglia di costringermi al cheat, forse proverebbe una piccola fitta se, violando la regola che mi sono imposta, le chiedessi, seriamente, OOC, ((fra doppie parentesi)), di restituirmi la libertà? 

(Prossimamente: Belias non c’è) 

In balia di Belias

L’improvviso voltafaccia di un’amica recente conferma che certe sub possono rivelarsi le più spietate fra le domme. E rischia di dare, al sottotitolo di questo blog, un significato molto più letterale.

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In Romantico avventuriero (The Gunfighter, 1950), Gregory Peck interpreta Jimmy Ringo, un pistolero che comincia a sentire il peso degli anni ma che, soprattutto, è perseguitato dalla sua propria fama: la sua abilità con le pistole è così rinomata che tutti i giovani pistoleri cercano a ogni costo un’occasione per misurarsi con lui in un duello – per cercare così di affermare il proprio talento, e farsi conoscere.

849625e8b59d87ed94f33f0838fcfaa0.jpg Questo western di oltre mezzo secolo fa mi è tornato in mente l’altro giorno, durante una chiacchierata a Villa BDSM con Cielo, Gloria e altri, fra cui Belias Rubble. Da qualche tempo, Cielo insiste nell’idea malsana vendermi come schiava, asserendo di aver ricevuto offerte dell’altro mondo da aspiranti acquirenti particolarmente spendaccioni. A quanto ho capito, le offerte sarebbero arrivate a 12.000 L$ per una settimana, ma Cielo è convinto che ci vorrebbe pochissimo per arrivare a 20.000 – solo che io non ho alcuna intenzione di mettermi in vendita, nè tantomeno di regalare le mie chiavi a Cielo perché lui o Gloria possano approfittarsene. Come è noto, Gloria ha avuto per qualche tempo il controllo delle mie manette, ma per fortuna sono riuscita a recuperarle prima che le venisse in mente di mettermi all’asta allo Slave Market.

Nella chiacchierata cui accennavo, Cielo sognava ad occhi aperti di riacchiapparmi, per mettermi in vendita, e io esprimevo stupore su come certa gente spreca il proprio denaro. E Cielo ha esclamato: “Winth, ma tu sei un mito su sl. Molti master ti vorrebbero…” Qui è intervenuta Gloria, facendomi i complimenti per il blog, e Cielo ha commentato: “È un po’ come andare a letto con una diva di Holliwood… ti senti un divo anche tu. La gente si venderebbe un braccio per una roba del genere”. È qui che, a parte il piacere per i complimenti, mi sono resa conto che il mio esperimento comincia ad avere effetti interessanti. Oltre al tentativo di registrare le mie avventure in un diario, per cercare di capire cosa mi spinga a certe esperienze, la mia idea nell’aprire il blog era anche quella di creare un po’ di interscambio fra lettori e frequentatori di Second Life – in modo da vedere cosa succede quando abbatti la soglia fra chi scrive e chi legge.

d1a6e9b8a520f1369c02ea70559a8f08.jpg1e33fddab258d5486b4776c9c04329c6.jpg Il rapporto fra chi scrive qualcosa (che sia un romanzo, un articolo o un blog) è essenzialmente a senso unico: da uno a molti, dall’autore al lettore, senza la possibilità di un’interazione vera, perché tutt’al più potrà succedere che il lettore scriva all’autore per esprimergli critiche o complimenti, o per chiedere maggiori dettagli su questo o quell’argomento. Lo stesso avviene con la televisione, in cui allo spettatore non è concesso che uno sguardo passivo, con una libertà di scelta che si limita al cambiare canale o a spegnere l’apparecchio. O al limite a quelle forme semitruffaldine di partecipazione che si hanno in molti reality show, dove il pubblico è chiamato a votare sull’eliminazione di questo o di quello inviando SMS (per giunta a prezzi piuttosto elevati) a un numero prestabilito, e aspettando i risultati del sondaggio a cui ha partecipato.

Su Second Life le cose possono cambiare, e di molto, perché chi legge un blog su quello che vi accade è solo a pochissimi clic di distanza dal poter entrare nel metaverso con un proprio avatar e, volendo, interagire direttamente con chi il blog lo scrive… con la possibilità di diventarne a sua volta uno dei protagonisti, e partecipare in modo più o meno penetrante ai contenuti dei prossimi post. È successo con il signor Garrigus (che si è spinto, qualche tempo fa, a rapire una ragazza che io avevo estemporaneamente catturato tentando di usarla per attirarmi nuovamente nel suo dungeon – cosa che non è accaduta forse solo perché in quei giorni ero bloccata da qualche altro impegno in-world), è successo con Pedro Gibbs. E, in misura leggermente diversa, è successo con Belias Rubble.

In realtà Belias l’ho conosciuta a Stonehaven prima che diventasse lettrice di questo blog. L’avevo notata per il suo bazzicare, di preferenza, le sim anglofone (nonostante la sua padronanza della lingua lasci ancora un po’ a desiderare), a causa della difficoltà di trovare interlocutori interessanti, ma ci è capitato di rado di giocare insieme, più che altro in quanto lei si è sempre dichiarata proprietà privata di Happytimes Dawes (che ben di rado le dà il permesso, credo, di lasciare le sue chiavi a disposizione di qualcun altro). Dopo aver scoperto queste pagine, più volte Belias mi ha fatto complimenti su questo o quel post, facendomi addirittura arrossire con espressioni affettuose di ammirazione che in qualche caso non si limitavano al blog, ma anche al mio modo di vivere la mia Seconda Vita.

78afe89d9416097b359e47996ba2c4f7.jpg337be1d2ed68b2ece87d2fcd06139af0.jpg2389b65c6fffceaf8f24908f6c426024.jpg Poi, l’altro giorno, mentre con Moondog Merlin esploravo una struttura vagamente fantascientifica vicino a un luogo che mi è caro perché mi ci incontravo spesso con Samy80, Belias è comparsa un po’ all’improvviso nei paraggi e, dopo pochi veloci convenevoli, ha provato a cliccare sulle mie manette. Da tempo, in quanto amica, l’avevo aggiunta alla lista selezionatissima dei Friends autorizzati a rubarmi le chiavi, sicché lei se l’è trovate in mano. In pochi secondi mi ha rubato anche quelle delle cavigliere e del bavaglio e, prima che Moondog (che si trovava in una stanza vicina) potesse raggiungerci e intervenire, mi ha ammanettata strettamente.

Mi sono resa conto subito di essere in guai molto seri. Non prima di quella mattina, Belias mi aveva mandato un IM perché aveva catturato Cerdita e si trovava alle prese con un momentaneo vuoto di ispirazione su cosa farle – un indice evidente dell’ansia da prestazione che a volte coglie una sub che sta comportandosi da Mistress, e che anche io ho provato in passato (con Bunny e con la stessa Cerdita) quando mi è successo di rapire qualcuno senza avere veramente voglia di occuparmene. Per giunta, qualche giorno prima, quando ero riuscita a sfuggire a Gloria, Belias mi aveva scritto di essere stata un po’ delusa dall’inesperienza della mia catturatrice. Abbastanza prevedibile che, a questo punto, fosse determinata a fare di meglio. E infatti Belias ha subito dichiarato a Moondog che io da quel momento sarei stata il suo giocattolo e che potevo dire addio alla mia libertà per un bel pezzo.

Quando Moondog si è dovuta scollegare, la prima mossa di Belias è stata degna di uno dei giovani pistoleri nel film con Gregory Peck, ossia chiamare a raccolta un po’ di gente perché fosse testimone del suo acchiappo. Dopo pochi istanti, nel luogo dove ci trovavamo si sono avvicendati Montgomery Forcella, Pedro, Gloria, Cielo e altri frequentatori di Villa BDSM, mentre la mia catturatrice ed ex amica faceva la ruota mostrando a tutti la sua preda. Cielo ha subito buttato lì l’idea di portarmi allo Slave Market della Villa, e Belias ha detto che per il momento non intendeva farlo ma che quando si fosse stufata di me mi avrebbe messa all’asta lì per fare qualche soldo. E poi mi ha effettivamente trasportata nel prato della land di Cielo e Gloria, ricordandosi di controllare ogni poco i miei legami, per assicurarsi che io non potessi scappare.

086c67ba49ca5d50faec2aad87b97692.jpg Quella sera ho dovuto scollegarmi, ma la mattina dopo Belias mi ha raggiunta poco dopo che mi ero ricollegata – sempre vanificando come prima mossa tutti i miei tentativi di liberarmi dai legami in sua assenza – e ha cominciato a entrare nel vivo di quelli che sembrano i suoi piani nei miei confronti, senza più dare alcun segno di mancanza di ispirazione. Nel corso della giornata è riuscita a farmi passare praticamente tutto quello che mi aveva fatto subire Cerdita, al punto da farmi sospettare che stesse usando come guida il mio post dell’altro giorno: la pulizia delle scarpe, l’umiliazione di bere acqua da una ciotola per cani, il blocco dell’interazione, l’obbligo di stare sempre in ginocchio in sua presenza e chiamarla in un certo modo… il tutto, però, con una sfumatura di sadismo leggermente più intensa: qualche sberla, l’imposizione di mangiare un hamburger dopo che lei l’ha calpestato spiaccicandolo nell’erba, la minaccia di farmi diventare succube di Backbuttoned Bian, un’altra sua prigioniera (che a quanto ho capito Belias ha sfilato senza difficoltà dalle mani forse malferme di Pedro).

Di tutte queste cose, quello che sento di più sono le nuove regole. Belias è stata molto chiara con me: devo sempre rivolgermi a lei chiamandola Miss (non so perché, visto che parliamo italiano, ma non sono nella posizione di discutere), devo restare sempre in ginocchio in sua presenza (e anche qui nulla di nuovo rispetto a quanto impostomi da Cerdita, anche se Belias a volte pretende che io l’attenda in ginocchio anche quando lei non c’è – e si serve di Gloria per farle la spia nel caso io non obbedissi). E soprattutto devo sempre salutarla non appena la vedo comparire online. Sembra una sciocchezza, sembra un dettaglio. Ma posso assicurare che non lo è: è un amo acuminato che mi infilza nel profondo dell’animo e dal quale, al momento, non saprei proprio come divincolarmi.

(Prossimamente: Un fiore rosso per Win)

La chiamavano Gloria ma il suo nome era Tempesta

Il mio secondo giorno prigioniera della dolce Gloria Oppewall conferma che un po’ di esperienza da sub può sviluppare notevoli tendenze dominatrici. Ma anche che la mancanza di esperienza non è un fattore da trascurare.

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Come annunciato due giorni fa, la mattina mi sveglio ancora incatenata per il bavaglio in una cella chiusa a chiave, nei sotterranei di Villa BDSM. Rispetto a Stonehaven, questa land offre ancora poche alternative, e alcune restrizioni decise da Cielo continuano a lasciarmi perplessa e un po’ irritata (il fatto che non si possa materializzare nulla se non si attiva il tag del gruppo è per me la seccatura più fastidiosa) ma questa gabbia sembra fatta a regola d’arte. Non ho tentato la fuga mediante TelePort perché non mi piace imbrogliare, ma a occhio si direbbe che non ci sia modo di aprire queste sbarre senza il consenso di chi ci ha messo il lucchetto.

Non che ci sia il tempo di provarci. Non appena mi materializzo nella mia prigione, Gloria si avvicina e mi chiede come sto. “Come vuoi che stia?”, provo a bonfonchiarle masticando la pallina di gomma che da ieri pomeriggio mi tappa la bocca, ma le faccio capire che, sebbene legata al muro con un guinzaglio di appena 70 cm, sono riuscita a dormire benissimo. Gloria sorride con dolcezza e dà una ritoccata al bavaglio vanificando le due o tre mosse che avevo fatto per avvicinarmi almeno un poco alla libertà. Accanto a lei c’è anche Belias, che credevo un’amica ma che si gode la mia prigionia – e ogni tanto butta lì anche qualche suggerimento su cosa si potrebbe farmi… ma Gloria ha certe sue idee molto precise e tira avanti dritta per la sua strada senza lasciarsi distrarre.

Chiama Cielo e gli chiede: “Padrone? La Machiavelli è possibile tararla su 20 persone, o 25?” Cielo la guarda perplesso: “Ma con 20 non ce la farà”. Belias è più fiduciosa: “25 per lei saranno uno scherzo”, Gloria ribatte, pronta: “Ecco. Facciamo 30 e non se ne parla più”. La Machiavelli, per chi non lo sa, è una gabbia inventata da Cielo e che ha per obiettivo principale quello di attirare persone nella land dove si trova. Il funzionamento è semplice e ingegnoso: un avatar può chiudercisi dentro da solo, ma poi non è più in grado di uscirne perché il portellone che la chiude è molto pesante. Per liberarsi, il prigioniero deve chiamare a raccolta gli amici in numero sufficiente a spingere. In genere, il portellone pesa 1000 chili e ci vogliono le spinte di dieci persone per smuoverla, ma i settaggi possono essere cambiati a seconda del volere di Cielo. Quando la porta si apre, il prigioniero riceve dalla gabbia il premio stabilito, che di solito ammonta a una decina di Linden Dollars.

Dove sta il trucco? Nel fatto che per spingere il portellone della gabbia occorre prima diventare membri del gruppo Villa BDSM. Il niubbo che spera di mettersi in tasca quei dieci miseri dollarucci dovrà convocare un bel numero di suoi amici, e farli entrare nel gruppo – arricchendo una sorta di mailing list che Cielo usa per promuovere, mediante IM collettivi, le varie iniziative della sua land (alcune delle quali, come la tratta degli schiavi, potrebbero alla lunga anche rivelarsi lucrose e permettere di pagare parte delle spese di gestione). E se gli avatar più navigati evitano di sbattersi tanto per una cifra irrisoria (10L$, per dire, è la somma che si paga per caricare in Second Life una texture del mondo reale: un pagamento simbolico che serve solo a limitare il caricamento indiscriminato di troppa spazzatura sui server del sistema), per i niubbi squattrinati la Machiavelli è un modo per fare qualche soldino sicuramente più divertente (e socializzante) delle famigerate Camping Chairs che si trovano a volte in giro.

Fortunatamente la gabbia non può essere settata per più di 20 spinte (ossia 20 persone). Quanto al premio, Gloria è molto precisa al riguardo e si rivolge a Cielo in termini quasi perentori: “Però con zero linden di premio, se è possibile”. Cielo commenta, pensando a me: “O povera”, ma la sua schiava insiste: “Zero”. La mia amica Belias commenta con filosofia, senza concedermi un’unghia di solidarietà: “Credo che il suo premio sarà la libertà”. Provo a reagire sprezzantemente ma dal bavaglio mi esce un mesto: “Non ho bifogno hei voftwi ffowhi folhi!!!” Gloria mi rimbecca subito: ” Zitta Winth, che ti è andata bene che il massimo sia 20. La prossima volta… meglio che taccia”.

a868c5cdec614c229aa0133447bee748.jpg C’è una piccola colluttazione, mentre Gloria mi trascina nella gabbia: io le mani ce le ho libere e le tiro i capelli, cercando invano di rubarle le chiavi di manette, bavaglio e benda per gli occhi. Gloria finisce a piedi per aria per un attimo ma poi mi sigilla dietro all’oblò della gabbia, richiudendo su di me il pesante portellone. E mi ride in faccia: “Davvero Winth….nulla di personale”. Io non posso che guardarla con odio. Quando toccherà a me acchiapparla la cosa sarà molto, molto personale, e sarà meglio che Gloria se la rida adesso, finché è ancora in grado di farlo.

Le ore passano e ogni volta che sono sola io mi dò da fare per allentare il bavaglio in qualche modo, ma lei è piuttosto attenta a lucchettarlo di nuovo ogni volta che torna a trovarmi. Ricevo anche una visita di Cielo, da solo e piuttosto perplesso: “Sono stupito nel vedere quanto Gloria è decisa con te Winth. Voi donne quando vi ci mettete siete tremende davvero”. Gli spiego che non è una questione di sesso: sono sempre più convinta che  una vera dominatrice non possa essere che una sub – e guarda caso è stata Gloria, e non Cielo, a fregarmi le chiavi l’altra sera. Il punto è che devi essere stata imprigionata per sapere cosa si prova dall’altra parte, e infliggere le cattiverie peggiori. Come quella di chiudermi nella Machiavelli con un bavaglio che mi blocca gli IM e di conseguenza mi impedisce, se anche lo volessi fare, di chiamare a raccolta i miei amici lontani per implorarli di spingere la porta per liberarmi. Gloria lo sa benissimo, naturalmente, ma Cielo no, perché lui un bavaglio non credo l’abbia mai portato. Riporto un po’ di dialogo:

[2008/05/07 5:09]  WinthorpeFoghorn Zinnemann whispers: 10 o 20 few mh non fa hiffewenza. fenza im non foffo hiamawh neffuno (Traduco dal linguaggio del bavaglio: 10 o 20 per me non fa differenza. Senza IM non posso chiamare nessuno)
[2008/05/07 5:10]  Cielo Robbiani: come non puoi chiamare nessuno? sai benissimo che basta che chiami ed arrivano a frotte
[2008/05/07 5:10]  Gloria Oppewall: gli IM non può mandarli :)
[2008/05/07 5:10]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/05/07 5:11]  Cielo Robbiani: si ma se non può mandare gli im come fa?
[2008/05/07 5:11]  Gloria Oppewall: deve pensarci lei, non io
[2008/05/07 5:11]  WinthorpeFoghorn Zinnemann sorride amaramente
[2008/05/07 5:11]  Cielo Robbiani: scusa ma non puoi tenerla qui per sempre
[2008/05/07 5:12]  Gloria Oppewall: quando riuscirà a farsi cliccare da 20 persone uscirà

Capito il tipetto? Cielo, il dominatore, si preoccupa per me, al punto da provvedere lui a scrivere nella chat della Villa che io ho bisogno di aiuto a uscire dalla gabbia (cosa, aggiungo, che mi irrita parecchio: non mi piace essere aiutata da chi mi ha messo in prigione, o dal suo padrone, decidetevi). Gloria, la schiavetta, se la ride e non si smuove di un millimetro, burlandosi delle minacce che le sibilo da dietro la pallina di gomma. E intanto Cielo la difende dai miei insulti: mi rimbrotta quando dico a Gloria di non ridere troppo per non mostrare le otturazioni che ha nei denti, mi rinfaccia per aver parlato di lei in questo blog usando il termine schiavetta. Siamo alla parodia del politically correct, da qui in avanti la chiamerò diversamente libera.

011430d24b3bd567f6300c2addbb4e97.jpgQuello di cui la diversamente libera non si è accorta è che da stamattina, nelle manette (che indosso ma di cui tengo ben nascoste le chiavi) ho aggiunto il suo nome alla lista dei Friends, ossia di coloro che sono in grado di scipparmi le chiavi anche se io non le ho messe a disposizione. Perché l’ho fatto? Forse perché devo riconoscere che è stata molto brava a fregarmi col bavaglio, l’altra sera. Forse perché mi sono accorta che il suo modo di dominarmi merita un rispetto che non mi sento di concedere alla maggior parte dei frequentatori di Villa BDSM. E forse, infine, perché dopo tutto lei il controllo su di me l’ha preso: e una volta che sono imbavagliata e ingabbiata non è irrealistico che la catturatrice decida di ammanettarmi. Se, dopo avermi acchiappata, Gloria mi avesse chiesto di indossare le manette (anche con una frase che affida il tutto al roleplaying, del tipo “Gloria ti afferra i polsi e te li blocca con un bel paio di manette) quasi sicuramente avrei obbedito. Con il plugin Friends, pertanto, l’ho messa in grado di prendermi le chiavi senza che lei potesse scoprirlo fino al momento in cui non avesse provato a cliccare sulle manette.

Fin qui, Gloria non ci ha pensato – invece, quando alla Villa comincia a venire un po’ di gente, è molto veloce a stringermi il bavaglio in modo che quello che dico diventi completamente inintelligibile e io (che già non posso chiamare amici a causa del blocco degli IM) non possa implorare una spintarella nemmeno dagli ospiti di passaggio. Riesco a farmi aiutare, nonostante tutto, dalla cara Novaline Randt e da due sue amiche, ma mi rendo conto che devo fare di più e comincio a fabbricare un cartello che dica qualcosa come “Per favore, attivate il gruppo e cliccate sulla porta”. Gloria si accorge subito che sto facendo qualcosa di strano, viene inquisitoria a chiedere “Che stai facendo?” e… beh, forse per sbaglio, forse per intuizione femminile, clicca sulle mie manette.

[2008/05/07 6:56]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Gloria, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)
[2008/05/07 6:56]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: But magically Gloria grabs WinthorpeFoghorn’s key from Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

A questo punto sono messa veramente male. Con le manette, Gloria può in qualsiasi momento spogliarmi, costringermi a sedermi su qualsiasi cosa (l’infinito, o il palo per la fustigazione o altro), bloccarmi l’inventario e mille altre cattiverie. Per non dire del fatto che oggi ho su anche il plugin Nasty e che, se scopre quello, sono veramente spacciata. Invece, la diversamente libera di Cielo mi fa tirare fuori dalla Machiavelli e si dedica a legarmi in bella vista davanti all’ingresso principale di Villa BDSM, in modo da offrirmi al ludibrio di tutti quelli che arrivano. Imbavagliata e con le mani e i gomiti bloccati dietro la schiena, io taccio. Ormai è evidente che tutto è perduto, e che apparterrò a questa fanciulla per molto, molto tempo.

Poi, dopo un lungo tempo passato, in silenzio, a subire le sue manovre con il guinzaglio, una sua frase mi fa balenare uno spiraglio di luce. Gloria sorride a Cielo e gli fa, testuale: “E se ti passassi le chiavi Padrone?” Drizzo le orecchie. Il mio nome troppo lungo non consente la funzione Give Keys e l’unico modo in cui Gloria potrebbe passare le chiavi a Cielo sarebbe di lasciarle sulle manette e aspettare che lui le raccolga. E forse, forse…

45699c13afc29b73346f14b76e16166c.jpg Accade tutto in pochi istanti, mentre il battito del mio cuore accelera all’improvviso. Cielo clicca le mie manette troppo presto:

[2008/05/07 8:24]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Cielo, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

Gloria molla le chiavi:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Gloria Oppewall has left WinthorpeFoghorn’s keys on her Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)…

Io le afferro velocissimamente:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken WinthorpeFoghorn’s keys from her Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows).

Cielo prova a impadronirsene ma arriva troppo tardi:

[2008/05/07 8:25]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Cielo, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)
[2008/05/07 8:25]  WinthorpeFoghorn Zinnemann whispers: ah-ha!!!!

Nel frattempo, io sto freneticamente smanettando col plugin Friends per togliere a Gloria dalla lista degli autorizzati prima che lei riesca a recuperare le chiavi. E faccio appena in tempo:

[2008/05/07 8:26]  Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows) whispers: Sorry Gloria, you can’t manipulate WinthorpeFoghorn’s Police handcuffs 1.13 (RW) (w/elbows)

Ce l’ho fatta, sono di nuovo padrona delle mie manette! Trionfante, anche se sono ancora imbavagliata, rimbecco la mia persecutrice bofonchiando: “La prima mossa sbagliata della giornata, Gloria”. Cielo subito scatta a difenderla: “Può succedere”, mentre lei mi indirizza un sorriso un po’ verde e commenta: “Mi piace il rischio”. Dentro di me penso: “Ah sì, cocca? Beh, lascia che riesca a togliermi anche ‘sto bavaglio e di rischio ne avrai quanto ne vuoi. Dovrai vivere sotto scorta. E Cielo dovrà per un po’ abituarsi a fare a meno della tua compagnia”.

(…)

d0bb5445d43acab20ffa4d8d37f4eaa9.jpg La delusione si rivela fatale, per il prosieguo dell’exploit domme di Gloria. Circa dieci minuti dopo aver recuperato le chiavi delle mie manette, la dolce diversamente libera non ha ancora pensato a legare il mio guinzaglio a qualcosa di sicuro, e quando mi scollego per andare a dormire rimango imbavagliata ma sostanzialmente libera di muovermi. Potrei teleportarmi via, ma non lo faccio per correttezza e rispetto del roleplaying. Passa una nottata e il mattino dopo, appena mi ricollego, inizio a darmi da fare per cercare di liberarmi. Ci vuole del tempo, ma l’esperienza del Bondage Ordeal e un po’ di fortuna mi vengono in aiuto. Così, quando Gloria torna finalmente online, a me manca una sola mossa per riuscire a sfilarmi quella maledetta pallina di gomma dalla bocca. Lei mi si avvicina, gioca col mio guinzaglio ma stavolta si fa distrarre da Cielo e non si ricorda di controllare il lucchetto. Così si trova a meno di un metro da me quando riesco a piazzare la mossa giusta e a sputare il bavaglio, dopo oltre otto ore effettive da quando Gloria mi aveva fregato, e recuperare le mie chiavi.

“Nooooooo”, grida la diversamente libera mentre io sorrido con cattiveria e soddisfazione. “Winth, sei terribile!”, mi dice sorridendo. Io le afferro il mento fra le mani e la guardo dritta negli occhi: “Oggi c’e’ qui Cielo a proteggerti, ma da ora in poi dovrai fare MOLTA attenzione”. Per me l’incubo è finito. Per Gloria deve ancora cominciare.

(Prossimamente: Real Restraints)

Win finisce in Gloria

Quella che doveva essere una visitina veloce a Belias Rubble, a Villa BDSM, si trasforma in una situazione potenzialmente molto pericolosa – dove rischio di fare una fine peggiore di quella che volevo riservare a Cerdita.

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Lo dico fin da adesso, è stata colpa del lag. Sì, il lag, quel maledetto fenomeno dovuto alla lentezza dei server di Second Life quando ci si trova in una sim sovraccarica di avatar (e, attenzione, per sovraccaricare una sim possono bastare due o tre decine di presenze) e che a volte rallenta la reattività di tutto fino a limiti a volte intollerabili. Con effetti disastrosi per qualcuno, come nel mio caso ieri sera.

Mi ero collegata distrattamente, mentre il mio agente reale guardava con un occhio solo “Dr. House” in televisione. Mi ero teletrasportata nella sala di controllo della Kelley Technologies, con una mezza idea di verificare come se la passassero i miei bane attualmente online. Ma dopo un po’ ricevo un IM da Cielo: “Sono qui con Belias e ci chiedevamo cosa stia combinando la Winth”, aggiungendo che al momento stanno legando una certa Melinda.

0d364d17974a64d255cd6d4f15efd12b.jpgNessuno dei miei bane è online al momento, così decido di fare un saltino a Villa BDSM. Al limite mi sento anche un po’ in colpa dopo aver detto così male dei suoi frequentatori alla fine del post La vendetta di Cerdita. E poi, comunque, Belias la vedo sempre volentieri, e Cielo e Gloria sono due persone simpatiche. Mi diverte ogni tanto insegnar loro qualcosa sui legami di Marine – sono un po’ maestrina, come Belias mi fa notare spesso… mi piace darmi un po’ di arie, anche perché vedo che tanti interlocutori lo trovano estremamente irritante, e alla lunga questo può produrre effetti interessanti.

Quando arrivo, Melinda si è scollegata e trovo solo Cielo, Gloria e Belias. Altri arrivano e se ne vanno nei minuti successivi, mentre si chiacchiera del più e del meno, senza eccessivo coinvolgimento. Cielo mi cattura con quelle sue gabbie magiche in vetro, ma c’è ben poca gloria in un acchiappo del genere (anche se, in questa maledetta land dove solo gli owners possono materializzare oggetti, scopro di non poter contrattaccare con i miei sparagabbie) e alla fine mi lascia andare. Nel frattempo, lo rimprovero per il comportamento dei suoi ospiti l’altra sera, con Cerdita: una ragazza nuda e legata su cui si sono accaniti in tre a suon di frusta, bella forza! Cielo si difende senza troppa convinzione, mentre Pedro Gibbs si mostra un pochino più contrito (anche se la sua scusa è “Ero giovane e inesperto”: andiamo, sono passati appena 4 giorni!) Noto che Gloria sta tentando di sottomettere Belias, che non è affatto in vena (si direbbe anzi di umore nero) e la impegna in qualche schermaglia. Propongo loro un bikini per una bella partita di lotta nel fango, ma a quanto pare non è serata. E alla fine Cielo mi annuncia che sta pensando di organizzare un nuovo concorso, per la migliore ragazza imbavagliata.

Io ho rotto le scatole a troppi amici troppo poco tempo fa per farmi votare al concorso in Latex e annuncio subito che non intendo partecipare, ma l’argomento mi intriga. Belias indossa a scopo dimostrativo un suo bavaglio dall’aria abbastanza cattiva, e bofonchia qualcosa attraverso esso. Gloria si mette il suo ballgag Real Restraint, che Cielo provvede subito a chiuderle addosso. E anche io metto il mio, per una breve sessione di chiacchiere fra imbavagliate. Niente di male, dopo tutto: le chiavi le tengo strettamente in pugno.

1d8dde753b3fea224c9f8f7b2f38121a.jpgMi passa anche per la mente che la situazione è potenzialmente rischiosa. Quando aprirò il lucchetto del bavaglio, solo per un istante, potrei essere vulnerabile a un furto di chiavi. Mi guardo intorno: nel raggio dei due metri entro i quali è possibile interagire coi legami di qualcuno ci sono solo Belias e Gloria. E, in ogni caso, mi basteranno davvero pochi istanti per cliccare, dopo “unlock“, su “take keys” e recuperarle prima che a chiunque possa anche solo venire l’idea di impadronirsene.

Ed è  qui che, invece, il famoso lag ci mette lo zampino. Quando, dopo qualche minuto, decido di togliermi il bavaglio, il menu dei comandi scompare subito dopo che io ho cliccato “unlock” e dopo tre o quattro secondi non è ancora ricomparso. Ovviamente, nella chat pubblica si è sentito chiaramente che io ho appena sbloccato il bavaglio, il che implica che le chiavi sono disponibili. Comincio a sudare freddo e mi affretto a digitare in chat il comando “/77 gag” che dovrebbe riattivare il menu, il quale per qualche altro lunghissimo secondo non si fa vedere. Intorno a me, Cielo sta parlando e probabilmente nemmeno si è accorto del potenziale di questa situazione (ed ecco cosa succede a chi sa fare solo il Master e, palesemente, non ha mai voluto indossare lui stesso un paio di manette). Gloria e Belias sembrano impegnate ciascuna col suo rispettivo bavaglio. Ce la posso fare?

Finalmente il menu del ballgag mi si apre, in alto a destra del mio schermo. Il puntatore del mouse corre rapidissimo al  comando “Take Keys“. Ma nella chat si sente all’improvviso quanto segue:


RR Ballgag 1.13 whispers: Gloria Oppewall has taken WinthorpeFoghorn’s keys from her RR Ballgag 1.13.

324d86b8f58a152ff9e7a110901b99e9.jpg Gloria? Maledizione alle acque chete. È stata un fulmine. Scommetto che era lì in agguato da chissà quanto tempo, con il mio bavaglio sotto il puntatore, pronta a cogliere la sua occasione. Faccio appena in tempo a esclamare: “Gloria, mannaggia, colpa del lag! Fregata!” che lei mi caccia in bocca la pallina di gomma e gira la chiave con uno scatto.

Quello che segue dopo è particolarmente imbarazzante. Cielo ci mette non so quanto a rendersi conto che la sua schiava si è impadronita delle mie chiavi del bavaglio, ma quando lo scopre manca poco che si metta a saltare su e giù per la sim. Di fatto, anzi, fa proprio qualcosa di simile, mandando un annuncio ufficiale urbi et orbi a tutti gli iscritti di Villa BDSM: 

[2008/05/06 14:10]  Cielo Robbiani: udite udite
[2008/05/06 14:10]  Cielo Robbiani: siamo riusciti ad intrappolare winthorpe

Imbavagliata, io minimizzo, ma la situazione è molto grave: con il RR Viewer non ho modo di togliermi il bavaglio, e Gloria sta già collegandolo a un guinzaglio che mi impedirà qualsiasi teletrasporto. Nel frattempo, la sim si popola di personaggi inquietanti attratti dall’annuncio: appare quel Montgomery Forcella che l’altro giorno pretendeva di frustare Cerdita prima che io avessi anche solo fatto in tempo a legarla, ricompare Pedro Gibbs, che si è un po’ scocciato per quel che ho scritto di lui nel post precedente e che ormai da giorni me l’ha giurata, un paio di ragazze e altra gente che non conosco. C’è un tale New Vita che mi fa “Interessante blog, finirò di leggerlo…” e che provo a ringraziare come posso, con la pallina di gomma strettamente incastrata fra i denti.

Cielo minaccia immediatamente di legarmi al palo e io lo rimbecco subito, pensando alla sorte di Cerdita: “E poi quanti energumeni mandate a frustarmi?”. Ma il bavaglio pasticcia tutto e quel che viene fuori è questo mesto bofonchio: “h foi quanti enewgumeni manhath a fwuftawmi?” Per fortuna, il ballgag non ha il comando “Force Sit“, e nessuno può legarmi al palo contro la mia volontà – quanto alle chiavi delle manette, mi guardo bene dal metterle a disposizione. Però, maledizione, adesso sono davvero nei guai: Pedro osserva tutto con eccessivo interesse, Belias sogghigna un poco. E Gloria, soddisfatta come un gatto che ha acchiappato un topolino, impugna il guinzaglio e mi trascina al piano di sotto, seguita immediatamente da un piccolo corteo.

8de7c1afb9c83ee262f8221ec741f1f0.jpgTutto quello che posso dire su quanto accade in seguito, è che io faccio la più strenua resistenza. Nella gabbia mi ci devono trascinare tirandomi per il collo, ma le mani le ho ben libere – e ogni volta che Cielo si avvicina, minacciandomi una drastica sculacciata con una paletta che ha estratto con una prontezza degna di miglior causa, io impugno un’arma analoga e mi metto a menare fendenti su di lui e su Gloria. La lotta dura almeno un’ora, tanto che pian piano gli ospiti si allontanano. Alla fine la questione si riduce a me, la povera Win, imbavagliata e legata a un anello, spesso anche imprigionata in quella cavolo di gabbia magica che Cielo continua a spararmi addosso, contro due persone ben determinate a sopraffarmi.

È’ l’una di notte nel mondo reale quando avverto i due proprietari di Villa BDSM che devo scollegarmi, ben sapendo che domattina mi ritroverò ancora legata, nella stessa gabbia con le sbarre che Cielo è in grado di chiudere a chiave. E dalla quale, a differenza che dal bavaglio, sospetto che potrebbe essere molto difficile fuggire. Domani è un altro giorno, diceva un famoso personaggio del cinema e della letteratura popolare, ma lo intendeva in senso ottimista. Mentre quella che io vedo avvicinarsi è una specie di tempesta.

 

(Prossimamente: Intermezzo – Due bane innamorati)

Nuovi amici

Breve aggiornamento sugli ultimi nomi aggiunti alla lista dei miei contatti – gli “amici” della cui presenza o meno su Second Life sono aggiornata in tempo reale.

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“Diventare amici”, su Second Life, ha un significato leggermente diverso da quello della vita reale. Ogni avatar ha una lista di contatti selezionati di persone che ha ammesso (o che l’hanno ammessa) nella propria cerchia in seguito a una richiesta di amicizia inviata da una delle parti e accettata dall’altra. Nella versione minimale, i miei “amici” sono informati in diretta ogni volta che mi collego a Second Life, ma con un semplice clic posso consentire loro anche di individuarmi in qualsiasi momento sulla mappa generale della grid – per potermi raggiungere ma anche solo per farsi un’idea di dove mi trovo, di cosa sto facendo in quel momento, se sono o meno in compagnia di qualcuno. Volendo (ma io lo faccio solo in casi molto specifici) si può autorizzare un amico a modificare gli oggetti di nostra proprietà – un privilegio che non è necessariamente reciproco e di cui è considerato delittuoso abusare.

Aggiungere qualcuno alla lista senza il suo consenso è impossibile. Chiedere a qualcuno amicizia è possibile a tutti, ma c’è chi si irrita molto quando questo succede a sorpresa, senza che ci sia stato prima un avvicinamento, una conversazione, un qualche tipo di scambio che lo renda, in qualche modo, giustificato. Aggiungere qualcuno alla lista è un gesto che può avere significati molto variabili, ma che non va preso alla leggera – di avatar ce ne sono a sciami, e la lista ti permette di selezionare e tenere traccia di quelli con cui ci troviamo meglio. Qui di seguito segnalo qualcuna delle aggiunte più recenti, con qualche notizia sul come e perché sia nato il contatto.

95e02dee0e382ddd871c98b0711645da.jpgCielo Robbiani – Nel corso dei miei vagabondaggi solitari in qualità di bane, sono capitata a Manette Matte, una zona BDSM italiana espressa dall’omonimo e pregevole sito internet ma che frequento di rado perché troppo spessa affetta da un tasso di chiacchiera troppo alto e da una eccessiva presenza di niubbi. Non so se sia una particolarità degli italiani, ma ho notato che quasi tutte le volte che bazzico aree dove si parla la mia lingua finisco per incontrare individui che mi chiedono amicizia senza scambiare due parole, oppure che due parole le pronunciano, ma alternandosi fra “Vuoi scopare?” e “Dove sei?”. Io non sono su Second Life a cercare sesso virtuale, e non sono su Second Life a cercare persone da incontrare poi nella First Life. Il fatto che io abiti a Milano o a Roma non deve fare differenza: sono su Second Life, parlo italiano e inglese e questo ti deve bastare. Cielo, tuttavia, si è rivelato subito diverso: a differenza di un babaleo il cui nome ora mi sfugge, ha saputo capire che in quanto bane non potevo essere avvicinata e mi ha inviato una notecard gentile che mi invitava a farmi viva quando avessi potuto. L’ho fatto e ho incontrato un dom gentile, che sta dandosi un gran da fare per aprire la sua land personale (Villa BDSM). Ha due difetti: tende, nella chat, a spezzettare le frasi in troppi frammenti incompleti, e mi sembra che abbia ancora le idee poco chiare rispetto agli oggetti RR e al RL viewer. Ma sta organizzando un bel concorso per chi indossa il miglior abito di lattice, con un premio che mi fa gola, e conterei di partecipare (se non ho capito male si svolgerà dal 9 all’11 del mese). Mi ha anche offerto un lavoro come Mistress a pagamento. Dubito di essere tagliata per farlo, ma nella (seconda) vita non si può mai sapere.

Gloria Oppewall – Tutte le volte che l’ho incontrata finora indossava abiti neri facendo sospettare una tendenza dominatrice che, invece, è lontanissima dalla sua natura. È la schiavetta di Cielo e ho dedicato un po’ di tempo a istruirli insieme sulle meraviglie dei Real Restraints, spingendola ad acquistare manette e benda e aiutandola a inserire in entrambe il meraviglioso plugin Friends di Chriss Rosca (che consente di garantire a un selezionato numero di persone di cui ti fidi, e solo a quelle, di rubarti le  chiavi). Cielo è un dom molto geloso, si direbbe, e teme assai che Gloria possa essere legata da qualcun altro – e anche lei sembra piuttosto spaventata all’idea di essere dominata da qualcuno che sia diverso dal suo Master. Con Friends sono a cavallo entrambi, almeno fino a quando Gloria non dovesse scoprire il brivido del rapimento ad opera di sconosciuti.

Claven Albatros – Claven meriterebbe (e anzi meriterà) un post tutto per sé perché la storia del nostro incontro si intreccia molto strettamente con quello del mio rapporto con Mystique Aeon. Diciamo che ha una fama di Mistress ESTREMAMENTE rigorosa ed ESTREMAMENTE esigente. Dal 29 febbraio di quest’anno, Mystique aveva accettato di diventare di sua proprietà, di fatto scomparendo quasi totalmente dalla scena. Salvo rarissime eccezioni (un paio di visite e una libera uscita), Mystique è rimasta per quasi un mese chiusa in una sua cella in una skybox molto isolata – incatenata strettamente, imbavagliata, impossibilitata a comunicare con chiunque, e senza nemmeno poter aprire il proprio Inventory… fino al giorno in cui è stata addirittura sigillata nel banesuit di Sable Janus, e costretta ogni due minuti a ripetere i mantra che il casco le ordinava di ritrascrivere in maniera esatta, inviando a Claven un log dettagliato su quante volte l’ordine fosse stato eseguito in modo corretto. A sorpresa, un paio di giorni fa, Mystique si è fatta cacciare da Claven per aver barato, utilizzando il client standard in luogo del Restrained Life e rimuovendo senza permesso tutti i legami che Claven le imponeva. Uno scazzo gravissimo che pare sia nato dalla sua confessione, a Claven, di aver rivelato la sua password a qualcuno, consentendogli di collegarsi a Second Life al suo posto. Ne riparleremo, perché si tratta di una scelta abbastanza clamorosa, e posso ben capire che Claven se ne sia sentita tradita. Sapendo che Mystique è una delle mie amiche più care, ed essendosi trovata per caso a passare in un luogo dove mi trovavo, ha ritenuto fosse il caso di informarmi che Mystique non faceva più parte della sua famiglia – e soprattutto avvertirmi che poteva darsi il caso che dietro all’avatar di cui sono innamorata da tanto tempo, a volte ci fosse una persona diversa da quella che ormai credevo di conoscere. Ho apprezzato l’attenzione, e riporto qui, traducendolo, il dialogo con cui ho osato chiedere a Claven di aggiungermi ai suoi contatti.

1873dbb63d2fa06fac66e12ab06d979b.jpg07a55bd2ba46510b1fe16e7b8bdbe7d1.jpg[16:14]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Potrei avere l’onore di aggiungerti tra gli amici della mia contact list, Claven?
[16:14]  Claven Albatros: Sì, ti prego
[16:14]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Grazie
[16:14]  Claven Albatros: Stavo per dire che sarei stata onorata di fare di te una parte della mia comunità. Sembra che tu sia una persona davvero deliziosa.
[16:14]  Claven Albatros: Mi dispiace che non abbia funzionato
[16:15]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Mi sarebbe piaciuto… Non posso dire che… In effetti mi spiace che non sia accaduto, in un certo senso
[16:15]  Claven Albatros: Spiace anche a me
[16:16]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Io… io credo di non potermi spingere ad andare da qualcuno chiedendo che mi rapisca… e [diventare tua prigioniera per stare vicina a Mystique] era una scappatoia che pensavo avrebbe potuto funzionare col mio modo di essere su SL…
[16:17]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ma ho veramente apprezzato che tu mi abbia detto tutte queste cose e mi auguro di poter condividere qualcosa, un giorno, con te
[16:17]  Claven Albatros: Lo spero anch’io. Forse questo potrà aprire una nuova porta. Abbi cura di te e stai bene, Win.

Astor Robbiani – Astor, per me, è da parecchie settimane quel puntino verde che compare costantemente accanto a quello che rappresenta, sulla mappa di Second Life, Rossella Pintens la quale, sebbene non ci si veda mai, è una delle quattro o cinque persone che mi hanno concesso il privilegio di conoscere in ogni istante la loro ubicazione (un privilegio che io invece concedo al 90 per cento dei miei contatti). Non ricordo se Rossella fosse con Astor quando l’ho incontrata per la prima volta a Pak, davanti al negozio di Marine – di certo, mi sembra di averle viste sempre insieme ciascuna delle rare volte che i nostri sentieri si sono nuovamente incrociati. A quanto ho capito, Rossella ha detto ad Astor che la definivo “il pallino verde”, e mi sa che la cosa non l’ha entusiasmata. Fatto sta che l’altro ieri sera stavo giocando un po’ con Forrest – che mi aveva chiamato in aiuto perché la slegassi e che ovviamente avevo provveduto a impacchettare per benino (anche perché indossava con quel famoso abitino nuovo che mi aveva mostrato di tra le sbarre della cella di Isabel, e non ho saputo resistere alla tentazione di toglierglielo)… Insomma, stavamo divertendoci un poco su un bondage bed pieno di animazioni quando a un bel momento, nella stanza, vedo entrare Astor, con Rossella al guinzaglio, legata e con una benda sugli occhi che le impediva di vedere alcunché. Dire che la cosa mi ha distratta sarebbe un eufemismo – anche perché quel poco che so di Rossella mi consente di immaginarla come quella che il guinzaglio lo tiene in mano, non certo quella che lo indossa, soprattutto in pubblico. Astor si è presentata come il puntino e si è allontanata dopo poco, immagino soddisfatta per l’effetto della sua comparsa. Con lei la lista degli avatar italiani nella mia agenda arriva alla vertiginosa cifra di sei. Devo fare più attenzione alle zone che frequento, mi sa.

(Prossimamente: Moneypig)