La lunga estate calda di Winsconsin

Dopo una grande inaugurazione, la nuova prigione è pienamente operativa e in piena campagna acquisti. Qualche annotazione sparsa su queste prime settimane di agosto e su quello che verrà.

Dall'alto_001.jpg

Per una che, come me, non sa costruire quasi niente, è una meraviglia che ogni volta si rinnova e che questa volta è più intensa del solito. È passato poco più di un mese dal sorgere della sim Winsconsin, ma le mie costruttrici di mondi si sono date da fare in modo forsennato – e quel deserto dove, all’inizio di luglio, vedevo sorgere il sole su un orizzonte irraggiungibile è diventato, oggi, una land in continua evoluzione.

viaspettiamo_001.jpgPrima di tutto, naturalmente, la nostra prigione. Jelena e Lella si sono date un da fare maledetto nei giorni delle mie vacanze estive e in quelli che precedevano il matrimonio RL di Jelena – che in questo preciso momento è in pieno viaggio di nozze: anzi, se mi leggi, tesoro… vergognati! Spegni subito il browser ed esci da quell’Internet Café, è un ordine! ;-) Una volta finito il grosso dei lavori, abbiamo aspettato qualche giorno per consentire ad Andromeda di tornare dalle sue vacanze RL e finalmente, lo scorso 29 luglio, la nuova sede del Winsconsin Correction Facility è stata inaugurata con una grande festa. L’immagine qui accanto mostra la facciata con il cartello che annunciava l’evento (e, sullo sfondo, lo schermo gigante che campeggia sulla facciata principale, su cui i cinefili esperti riconosceranno Annabella Sciorra in una bella sequenza bondage del film “Perversione mortale“).

Inaugurazione_009.jpgIo le feste in genere le detesto – in RL ma soprattutto su SL – ma l’inaugurazione del WCF è stata una serata davvero memorabile: è arrivata una tale quantità di amici che siamo riusciti a far crashare la sim, complici anche i bengala e fuochi d’artificio che Jelena aveva piazzato dappertutto e acceso tutti insieme, rischiando fra l’altro di abbattere la casa che mi ha regalato… una stupenda mongolfiera sospesa in perpendicolare proprio sopra alla prigione. Abbiamo ballato, naturalmente, alla musica del DJ Sirius, ma soprattutto ho avuto modo di rivedere persone che da troppo tempo erano diventate solo dei nomi nella mia, sicuramente troppo affollata, lista dei contatti. Alexander Chapman, ad esempio, un vecchissimo compagno di giochi della prima Stonehaven, è venuto insieme alla fidanzata/per Pan Swindlehurst – ed è stato bello riabbracciarlo e ridere di nostalgia pensando a quando, mentre esploravamo insieme i primi rudimenti dei guinzagli RR, lo trascinai in volo sopra una zona no script perdendolo lungo la strada e lasciandolo, abbandonato e legato, in una zona sconosciuta dove non riuscivo più a rintracciarlo.

simcrash_031.jpgsimcrash_029.jpg

Fra le visite più inattese e gradite, quella di Claven Albatros, giunta verso la fine della festa accompagnata da una sua schiava ridotta a poco più che un oggetto. Abbiamo, ovviamente, parlato dei tempi di Mystique. Quando poi, al WCF, ci hanno raggiunte Rossella con Costanza ben legata al guinzaglio, ho avuto l’emozione di assistere all’incontro fra le due mistress che, senza (quasi mai) toccarmi, più hanno segnato in un modo o nell’altro la mia seconda vita.

simcrash_005.jpgsimcrash_009.jpgÈ venuta a salutarmi velocemente anche Mudlark Burns, ormai da tempo definitivamente bionda e, purtroppo, orfana di Halle Westland. Dopo un lunghissimo periodo in cui praticamente non si collegava più, Halle è definitivamente scomparsa da Second Life – voglio dire svanita, cancellata, rimossa dall’esistenza come era successo, quasi un anno fa, a Serenella Abruzzo, inghiottita dal nulla senza un fiato e, almeno da me, mai dimenticata. Sono cose che succedono e che dovrebbero ricordarci come, al di là della nostra personale fragilità di esseri umani mortali, gli avatar di Second Life siano ancora più evanescenti, pronti a dissolversi da un momento all’altro come i sogni all’alba, indipendentemente da quanto ci abbiano saputo far soffrire, gioire o battere il cuore. Perché qualcuno scelga di andarsene senza salutare, non lo sapremo mai: forse manca il coraggio di affrontare il momento dell’addio, forse si fugge da una situazione che si ritiene inestricabile, forse, con crudele superficialità, semplicemente si decide di cambiare vita e ci se ne infischia delle persone che ci hanno voluto bene. Chi lo sa: per quel che mi riguarda, non c’è nulla di peggio che svanire lasciando rapporti in sospeso, lasciando gli amici nel dubbio angoscioso che ci sia successo qualcosa in RL. Penso a Challenge Nakamura, che non si collega a SL dallo scorso marzo e la cui sorte in RL preoccupa me ma ancor di più Tat1ana, l’altra storica Bad Cat, e la mia dolce amica Moss. Challenge, if you ever happen to read these lines, dammit, give us a line in mail, or post a comment down here. Let us kow you are well, please!

Frine.pngUn avatar che è scomparso di recente, ma non senza salutare, è Frine Sapphire. Non provo nemmeno a riassumere tutto quello che le è successo, perché sebbene abbia seguito tutta la storia come testimone e confidente sua, di Jelena e di Franca Poper (una nuova, preziosa, amica della nostra famiglia) non ne sono stata coinvolta al punto da poter arrogarmi il diritto di raccontarla. Sarebbe, del resto, un racconto troppo intricato per le mie modeste capacità di narratrice. Basterà dire che Frine non è più, che si è mutata da qualche settimana in Clelia Saxondale – e che sia lei che Franca vivono ora in due terreni adiacenti nella nostra sim. Tutte e due fanno parte, in qualche modo, della grande famiglia che attorno a Winsconsin sta velocemente coagulandosi, e che include anche diverse altre persone che a vario titolo sono comparse in queste pagine.

Ewyncantina_001.jpegEwyn Raymaker, ad esempio. Dalle prime, timide visite, ai due mesi passati sotto il mio controllo quasi assoluto, ai lunghi allenamenti per un Bondage Ordeal che a tutt’oggi non ha ancora affrontato, Ewyn è diventata sempre più parte del gruppo: ha avuto modo di conoscere e spolpare a dovere Useme, è divenuta la prima delle guardie del WCF che abbia avuto l’incarico nella nuova sede e infine, assieme al fidanzato, ha preso dimora anche lei a Winsconsin, spostando qui una casa che contiene una quantità di opere d’arte che anche il Louvre si sogna. Non ho ancora capito come sia riuscita a convincere  il suo ragazzo – tutt’altro che sottomesso – a seguirla in una land dove, accanto al WCF, sorge il club femdom della nostra Fujiko Atlas, il che rende la zona alquanto a rischio per gli avatar maschi. Ma Ewyn sa essere molto persuasiva, quando occorre, e averla come vicina è un piacere particolare.

FrancescaZhora_002.jpegInfine, proprio accanto alle mura della prigione sorge la casa di Mandrashee Aeon e Francesca72 Allen, la prima una lettrice e postatrice regolare di questo blog, la seconda (sua moglie) la sola Mistress italiana delle Latex Dolls, il gruppo di cui fa parte anche Caliope Mah (nella vita reale, Erika Moak, l’autrice di Eudeamon). Se Mandrashee mi capita in questo periodo di incontrarla raramente, Francesca l’ho incrociata già almeno un paio di volte – cosa che fra l’altro mi ha spinta un giorno a curiosare a Circe in un’area dove mi sono trovata ridotta a bambola muta, sorda e immobilizzata per quasi un’oretta. Un’esperienza che non avevo programmato ma che si è rivelata intensa, riposante come un mini-banishment e che su cui varrà la pena di ritornare in futuro. Forse. Devo dire che la breve disavventura si inscrive nella tentazione che ogni tanto mi riprende di tornare, anche solo occasionalmente, la Win di un tempo…

rapita_001.jpgrapita_002.jpgScacco_001.jpgQuesta tentazione forse è stata risvegliata la settimana scorsa dall’ennesima marachella combinata da Andromeda. La settimana scorsa, per darle un po’ di sollievo dopo mesi di astinenza, le avevo temporaneamente tolto la cintura di castità e lei ne ha immediatamente approfittato per godersi un paio di incontri bollenti. Solo che quando la mattina dopo, appena sveglia, ho letto i log di quanto registrato dallo SPY che tengo sempre attivo nel suo collare, ho scoperto che era stata acchiappata da tale Greennote Freenote. Il quale, dopo averla illusa che le avrebbe mostrato non so ben che diavoleria, l’aveva intrappolata in casa sua e stava procedendo a bloccarle gli IM e ogni altra forma di comunicazione con l’idea di tenerla prigioniera. Mi sono collegata come una furia, ovviamente, ho localizzato Andro, e poi la skybox del rapitore – che ho affrontato con decisione, tenendo a freno la rabbia che mi faceva rimbombare le tempie, decisa a non usare la RK a nessun costo. Solo che Greennote non aveva alcuna intenzione di mollare la preda tanto facilmente e, dopo una lunga serie di schermaglie, ha sospeso Andromeda nel vuoto, a 4000 metri di altezza, minacciando di lasciarla cadere nel vuoto. L’alternativa, mi ha detto, sarebbe stata liberarla: ma l’avrebbe fatto dopo che io avessi accettato di offrire il collo al collare che mi porgeva.

In quasi due anni di Second Life non mi ero mai trovata di fronte a un aut aut del genere. Ho esitato, traccheggiato, ho cercato di guadagnare tempo mentre affannosamente studiavo se ci fosse un modo di liberare Andromeda – la quale, piangendo, mi gridava di non sacrificare per lei la mia libertà perché non se lo sarebbe mai perdonato. Ma quando Greennote ha cominciato a contare da uno a dieci, avvisando che se non gli avessi obbedito, alla fine avrebbe fatto cadere Andro nel vuoto, alla fine ho capitolato. Ho dovuto avvicinarmi, chinare la testa e lasciare che il collare mi scattasse al collo, preparandomi al peggio.

Inaugurazione_002.jpgInaugurazione_003.jpgUn peggio che, fortunatamente, non c’è poi stato: Greennote, somma umiliazione, non usa nemmeno il RLV – ma proprio questo ha probabilmente fatto sì che sia abituato a sessioni di gioco autoconclusive. Insomma, per farla breve, quando la RL lo ha richiamato e ha dovuto scollegarsi, ha liberato sia me che Andromeda, auspicando di riacchiapparci in una futura occasione. Gli ho detto che la futura occasione, almeno finché usa il client regolare, è meglio che smetta di sognarsela. Ma con Andro siamo tornate a casa scosse ed eccitate come non ci succedeva da tanto tempo (al punto da trovarci coinvolte in un rarissimo furto reciproco di chiavi che per qualche minuto ci ha messe entrambe sotto scacco, sotto lo sguardo perplesso di Pene). Di rado capita di incontrare rapitori in grado di gestire un RP decente e non convenuto in precedenza, e Greennote aveva saputo farci paura. Un sentimento che, prese dagli impegni della prigione e di altro, ci è capitato sempre più di rado di provare. E che, lo so per esperienza personale, spesso lascia a covare sotto la cenere dell’eccitazione la brace del desiderio di una dose più forte.

Sarà più forte la tentazione o il senso di responsabilità? Staremo a vedere. Per il momento, Andro è tornata a creare, con Pene, nuove diavolerie da usare nella prigione ma anche da mettere in vendita mentre io mi sto dedicando a rinnovare i ranghi delle guardie del WCF con qualche nuovo acquisto. Ci sono parecchie code da smaltire, visto che le candidature di nuovi prigionieri sono tornate ad affluire copiose nella nostra buca delle lettere. Per fortuna, anche se Tomiko, Lorella e Jelena in questi giorni sono in vacanza, e Fujiko è un po’ presa da altri impegni, alcune nuove guardie come Ewyn e xSandrax Savira stanno dedicandosi a dar nuovo lustro alla fama pericolosa del WCF, il tutto mentre Erie Waffle ed Echo Foxclaw macinano prigionieri con l’energia che già avevano messo in mostra alla vecchia sede.

dopofesta_006.jpglellaggiorna.jpgTra un nuovo prigioniero e un altro, io dedico il mio tempo a Lella, quando la sua RL convulsa le lascia qualche minuto per restare online, o ad amici che hanno bisogno i consigli sul funzionamento del RLV – ormai non passa giorno senza che qualcuno venga a chiedermi qualche lume su come funzionano le Real Key, come si usa questa o quella funzione dei Real Restraint, a cosa serve questo o quel plugin. Quando ho tempo, dare spiegazioni mi piace molto, ma ci saranno periodi in cui non mi sarà più possibile farlo – eppure non voglio rinunciare alla mia opera di evangelizzazione all’uso del RLV. Anche per questo, ho deciso che dal prossimo post questo blog ospiterà la traduzione in italiano delle lezioni che Marine Kelley ha cominciato a pubblicare sul suo blog e che mi ha ufficialmente autorizzata ad adattare nella nostra lingua. I Real Restraints sono ancora troppo poco diffusi nel nostro paese, ed è ora di rimediare. Ne riparliamo da domani.

 

 

Fuga da Wicked Dream

A volte succede di voler scappare e di non riuscirvi (e di godersi fino in fondo la deliziosa frustrazione nel vedere sventati i propri tentativi). A volte succede di non voler scappare – ma di trovarsi sul piatto d’argento un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.

56842dee2004441dd0a05b98b6b51fac.jpg

Qualcosa è cambiato, fra Belias e me, e se n’era accorta molto bene Lorella, in un suo commento a Belias non c’è. Nei giorni trascorsi da quando il suo offrirsi a Wizard Biedermann aveva fatto evaporare il mio desiderio di inginocchiarmi al suo cospetto, non sono mancate le occasioni di vedersi più o meno fugacemente… per recuperare qualche freebie interessante offerto a Dark Den, per andare a comprare insieme il MystiTool che a lei mancava, per una lunga e laboriosa visita a Pak al fine di aggiornare i nostri Real Restraints dalla versione 1.13 alla 1.14 (un aggiornamento non sostanziale, ma che per me è particolarmente significativo dato che risolve finalmente il bug del plugin Give Keys – adesso, anche in presenza mia o di altri avatar dal nome troppo lungo, il comando funziona perfettamente… sottraendomi finalmente quella indesiderata protezione, che pure mi aveva salvato dalle grinfie di Cielo ai tempi del mio rapimento ad opera di Gloria).

Belias è sempre la prima amica che mi saluta quando mi collego, è la prima che saluto io quando la vedo online. Quando ci vediamo, mi abbraccia sempre: mi salta addosso, aggrappandosi a me come un naufrago a un relitto galleggiante. Oppure mi butta a terra col suo impeto, inchiodandomi i polsi sul pavimento con una forza che non ti aspetti vedendola così piccina. Mi morde, mi graffia, mi bacia, mi odia, mi ama. Mi fa sentire al centro del mondo. Un giorno, a Pak, subisce per me un incantesimo che la pietrifica e la muta in una fontana – e lì mi fa sentire un impulso fortissimo a starle vicina, a coccolarla… a difenderla da un dom deficiente che trova spiritoso minacciare di sfregiare a martellate la statua in cui la mia amica si è trasformata.

e850d14c7c978cab233f9a79c4457489.jpg4863e11ff9be8397880d158ee75eed19.jpge5fa60dc6be1419ac9525c670797e1d5.jpg1fab3ebc46cafcc3f2e62c469d5ec36d.jpgE i giorni passano – fra bane, visite alla nuova sede del Bondage Team, esplorazioni varie (ad esempio, Stormhold, dove Mudlark e Halle, assieme a Moondog, stanno mettend su una casa tutta per loro). Fino a quando, un giorno, Valentine Vendetta non mi dice qualcosa che mi fa pensare: “Win, è  tanto che non ti vedo indossare manette”. È vero, anche se Valentine non l’ho conosciuta che nei miei giorni di cattività. Un tempo andavo in giro per giorni interi con le chiavi a portata di tutti. Looking for Trouble, come diceva una tag frequentemente sfoggiata da Cerdita, sapendo che tutto sommato era ben difficile che di guai ne trovassi davvero – perché per una Tine o una Isabel Schulze, che mi tenevano legata per un paio di giorni, c’erano sempre molte più persone desiderose di rapirmi per un periodo breve e che mi lasciavano, dopo avermi regalato il brivido del rapimento, del tutto libera o quantomeno in condizioni di liberarmi in tempi non lunghi. Con Belias è cambiato tutto, perché due settimane sono un periodo abbastanza lungo da farmi sentire la mancanza della Win che ero prima di incontrarla, libera di andare a fare shopping, di rispondere ai TP degli amici, di occuparmi dei bane, persino di tentare di creare oggetti nonostante la mia incapacità quasi assoluta nell’utilizzare gli strumenti offerti dal client. Per cui, quando sono finalmente riuscita a fuggire da Villa BDSM, quasi inconsapevolmente mi sono trovata a difendere la mia libertà con attenzione decuplicata.

Perché da un lato so che se Belias mi acchiappa di nuovo non me la caverò tanto facilmente… eppure al tempo stesso mi rendo conto che non voglio che le mie chiavi siano disponibili al primo venuto e non lo siano per lei. D’altra parte, accade ormai di rado che riesca a passare su Second Life il tempo che ci passavo qualche settimana fa. Il risultato è che, da quando ero sfuggita al controllo di Belias, mi era capitato di essere legata solo da New Vita (un’esperienza da cui mi ha salvato solo l’intervento provvidenziale di Vale) oppure dalle colleghe del Bondage Team, un ambiente pericoloso ma fondamentalmente protettivo, dove si finisce in genere per imporsi a vicenda timer abbastanza brevi. Così mi è capitato sempre più spesso di scoprirmi a ricordare, con eccitazione crescente, quella volta che mi ero inginocchiata davanti a Belias senza avere addosso manette di sorta, consapevole che sarebbe bastata una sua parola perché le offrissi i polsi col capo chino… in un incantesimo che era durato pochi secondi intensi, e che la comparsa inopportuna di Wizard aveva dissipato.

Una sera, prima di addormentarmi, mi sono collegata. Belias era online e ci siamo scambiate una serie di IM in cui lei faceva finta di mettermi un collare e io lo accettavo, con gratitudine, chiudendo gli occhi, immaginando le sue mani sul mio collo, attendendo lo scatto degli altri legami, sprofondando nel sonno lentamente nella dolce illusione di sprofondare nel suo affettuoso controllo, incapace di reagire, di oppormi, di lottare. Era solo un gioco, ma quella sera mi si è scolpita nella mente. Scavando, scavando, spingendomi a diventare via via meno attenta, meno abbottonata… rivelandomi quanto, ormai, fossi vulnerabile alla volontà di Belias.

Poi, l’elemento decisivo. La scoperta, durante un pomeriggio di intensi rapimenti incrociati alla sede del Bondage Team (nel quale Moss Hastings stava cimentandosi nuovamente nella conquista dello status di Bondage Champion), di una nuova invenzione dalla mente diabolica di Tat1ana – uno script che consente a chi lo scopre di accedere alle cartelle condivise del #RLV, costringendoti a indossare tutto quello che ci hai messo.

dddb026a5b80a5f59729031724e3d6b7.jpg Per me, questo script significa qualcos’altro: vuol dire poter dare a Belias una nuova chance di rapirmi senza abbassarmi a offrirle le mie chiavi – un atto che va proprio contro la mia natura – e senza fidarmi di nuovo del plugin “Friends”, di cui lei aveva approfittato la volta scorsa. E i risultati sono quelli descritti nelle foto del post precedente a questo. Belias che mi mette a forza le catene alle caviglie e ai polsi, chiudendole con i suoi lucchetti. Che mi stringe al collo un collare. E che, quando scopre che l chiavi non sono a disposizione, mi dice con la calma di chi sa di aver vinto: “Chiavi, cara. Sappiamo entrambe che me le darai”. E mi porge la mano, nella quale, senza esitare come se fossi un topolino ipnotizzato da un boa constrictor, adesso lascio cadere quello che lei mi chiede. Chinando poi la testa, e aspettando immobile lo scatto irreversibile del meccanismo.

Quando mi scollego, penso che ormai è fatta. Non riuscirò ad andarmene, stavolta. Tentare di liberarsi da un collare richiede molte più ore di quelle necessarie per togliersi le manette – e stavolta mi trovo proprio nella tana del lupo. Una cosa era essere legata sulla croce di Villa BDSM, e poter approfittare del tempo che Belias passava altrove… ma qui mi trovo in Our Wicked Dream, nel dungeon che Belias condivide con Pony e in cui, ho visto, passa ormai gran parte del suo tempo. Ogni volta che tornerà online, non potrà che comparire qui accanto a me – pronta a verificare che non sia riuscita ad allentare i miei legami, e a stringerli di nuovo. E il guinzaglio che mi ha messo sul collare garantisce che mi sia impossibile teleportarmi altrove. Sono finita, ormai. Sono sua, per sempre.

E poi, quando torno a collegarmi, succede invece l’imprevisto. Una di quelle comunicazioni blu che Second Life manda ai residenti per avvertirli di questa o quella emergenza. E che in questo caso mi avverte che la SIM in cui mi trovo verrà riavviata fra cinque minuti e che è bene che me ne vada se non voglio essere logged off.

Esito. Belias è online. Devo avvertirla? Aspetto un paio di minuti, poi le scrivo.

[2008/06/26 8:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ehi… collegamento veloce… bene… dove sei?
[2008/06/26 8:06]  Belias Rubble: ehm….
[2008/06/26 8:06]  Belias Rubble: mhhh
[2008/06/26 8:06]  Belias Rubble: ehm

Suona imbarazzata, ma perché? Controllo sul suo profilo, ma so già quello che sto per scoprire. Belias si trova nel luogo dove mi aveva portata nella mia breve vacanza dalla croce, il che vuol dire che è con Happytimes Dawes, la sua Mistress. [2008/06/26 8:07]  Belias Rubble arrossisce, mi scrive lei… ma io Happytimes la rispetto e scopro con sorpresa di non provare gelosia per lei – né la delusione che mi aveva ferita quando Belias se ne era andata con Wizard. Però, anche questa volta, Belias non c’è. “Uh! Ti vedo! Eheheh”, le dico, mentre il conto alla rovescia prima del riavvio della sim prosegue. Tre minuti.

“Ma sei nel mio dungeon?”, chiede Belias. Le rispondo subito, mentre il tempo che manca al riavvio scende a due minuti: “Eh, dove, se no? Mi hai messo il guinzaglio, come potevo andarmene?” Lei mi invita a guardarmi intorno: non me n’ero accorta ma nel dungeon c’è una specie di grossa gabbia per pappagalli che contiene un tale RJ, legato e completamente nudo. Mmm, vedo che il concetto di gabbia per uccelli si presta a pesanti doppisensi. Ma il tempo stringe e devo sapere perché Belias non viene da me: “Ma sei legata?”.  “No”, risponde, e io incalzo: “Mmmbeh… puoi muoverti?”. Manca appena un minuto al riavvio della sim in cui mi trovo e se lei non viene presto…

[2008/06/26 8:09]  Belias Rubble: tra un secondo
[2008/06/26 8:09]  Belias Rubble: sto parlando con mia sorella e la mia MIss
[2008/06/26 8:09]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: No, e’ che…
[2008/06/26 8:09]  Belias Rubble: cosa?

Non posso non dirglielo, e glielo dico: la sim sta per ripartire… e ho appena suggerito a RJ di spegnersi prima che accada. “Ora stacco anche io se no mi butta fuori”, le confesso… ma non faccio a tempo. Pochi secondi, e tutto diventa grigio – e appare il famoso messaggio: You have been logged off from Second Life. Ed è qui che prendo la decisione.

Senza dare tempo alla sim di riavviarsi, mi ricollego subito. Il client ci mette un po’, ad accogliermi di nuovo in world, e quando lo fa accade esattamente quello che mi aspettavo. Ricevo un altro messaggio che mi informa: la sim a cui sto cercando di collegarmi non è disponibile, e il sistema mi sta spostando in un altro luogo. Che è quello, già noto, che Second Life ha memorizzato come mia home, e in cui mi ero ritrovata, legata, quando Tine aveva cercato di portarmi a casa di Cerdita senza sapere che l’orb di sicurezza mi avrebbe cacciata via!

Ed è fatta! Ho ancora addosso collare e catene. Ho ancora il guinzaglio, che mi impedisce di teleportarmi. Ma sono fuggita dal dungeon di Belias, e ora è solo questione di struggle, di pazienza e di tempo!

(Prossimamente: Struggling the Collar)

 

(Intermezzo) Due bane innamorati

Approfitto della mia prigionia a Villa BDSM per una noticina veloce su due care amiche che da poco hanno avviato la loro esperienza come bane. Mano nella mano, come due innamorate avviate all’inferno.

2ba01acbc2ffeff28f9276b64395808e.jpg

Nei giorni trascorsi fra La vendetta di Cerdita e Win finisce in Gloria, ho fatto in tempo a sottoporre alla procedura della Kelley Technologies ben tre nuovi bane (fra cui la mia prima italiana, la collega blogger Serenella Abruzzo, a sua volta creatrice di un banesuit che prima o poi mi piacerebbe provare). Ho la sensazione che la maggior parte degli Operatori battano la fiacca, perché c’è gente che attende in fila il suo turno da molti e molti giorni – ma c’è anche chi si sta dando da fare. Io, nel mio piccolo, ho sistemato già ben nove prigioniere. E poi c’è questa Jacolyn Mathy, che abitualmente è una domme e che come Operatrice mi sembra molto brava. Nonostante Moss si fosse candidata per prima (ma lei imbroglia: vuole fare solo le prigioniere che conosce e si era prenotata anche per farsi Challenge Nakamura!), alla fine è toccato a Jacolyn di banificare congiuntamente due mie vecchie amiche, Mudlark Burns e Halle Westland.

Avevo promesso tempo fa di parlare del libro che Halle aveva dedicato a Mudlark – un vero gesto d’amore, realizzato imprigionandola in un attillato catsuit con mascherina di gatto, e chiedendo alle sue dieci amiche più strette di farsi una fotografia con lei e di dedicarle due righe. Logorroica come sempre, io mi sono un po’ allargata, ed ecco quello che ho scritto su Mudlark, con le foto che le ho scattato:
6e9106e781b7d2b6f0e053721d0e55c0.jpg

Mudlark Burns la conosco praticamente da quando per la prima volta ho trovato la via per Stonehaven – una frase che potrei anche riformulare in “la prima volta che ho seriamente passato un po’ di tempo su Second Life”. Fra le tante sub dedicate, come Moss Hastings, Cerdita Piek e Bunny Hastings, mi parve un soggetto minaccioso che avvicinai con qualche timore, forse sperando di mettermi nei guai. Alla fine mi pare che abbia giocato un po’ con le mie manette… ma con l’interesse intermittente di un gatto che gioca con un topo già mezzo morto: un colpetto con la zampa, e poi più niente per un po’…

Ricordo un giorno di averla legata, in non so bene che torre di Psi Merlin, con le corde shibari Real Restraint che si era appena comprata – e di aver capito solo allora che le sue propensioni erano molto più vicine alle mie di quanto non avessi notato fino a quel momento. Dopo quella volta ci è capitato di giocare coi rispettivi legami, ma in genere passavamo molto più tempo chattando, sparando battute e aprendoci un poco una all’altra. So essere chiacchierona fino all’esaurimento dell’interlocutore, ma lei ha saputo non darmi mai l’impressione che l’annoiassi a morte. Mi ha tenuto compagnia per una lunga giornata quando ero stata rinchiusa da Jaron in una gabbia molto isolata, e mi ha tenuto alto il morale facendo liete capriole ogni volta che uno dei miei tentativi di liberarmi dalle manette andava a buon fine.

In tempi recenti, la Vita Reale ha assorbito una parte crescente del suo tempo e ciò significa che ho avuto meno occasioni di passare tempo con lei. Ma ho notato che non fa veramente differenza, perché ogni volta che la incontro di nuovo, anche per pochi minuti, sento la stessa persona brillante, lo spirito affine, e l’appassionata di fantascienza che saprà cogliere alcune delle mie citazioni “culturali”. È qualcosa che chiamo amicizia. Anche in un mondo strano ed effimero come Second Life.

Sono orgogliosa di essere tra le 10 persone chiamate a contribuire a questo libro. Ti voglio bene, Mud!

Win

c31fb9122ce9ca8468d3b01608f24204.jpgCommossa, Halle ha riportato nel libro tutto il testo, occupando ben tre pagine. Poi sono passate le settimane, il Banishment Program è entrato nel vivo e io ho cominciato a ricevere da lei e da Mudlark numerosi IM sulla faccenda. Halle ci teneva moltissimo a farlo, ma Mudlark non era disposta a lasciare che lei le stesse lontana così a lungo e in modo così radicale. Sorvolo sulle trattative fra di loro, sulle ore di isolamento strettissimo che ciascuna ha imposto all’altra, sui messaggi febbrili di Halle, sui commenti di Mudlark circa il libro, che lei ritiene una delle cose peggio scritte che abbia mai letto in vita sua. Poi, l’altro ieri sera, Mud mi ha scritto per avvertirmi che stava entrando nella processing room insieme ad Halle e che se volevo ero benvenuta ad assistere. Mi sono affrettata, naturalmente. Jacolyn Mathy – anzi, l’Operatore Mathy – mi ha salutata e autorizzata a interagire con le sue prigioniere per un salutino. Poi ha ripreso la sua attività, fredda, spietata, professionale in un modo che a me, avessi dovuto trattare due amiche, non sarebbe stato mai possibile.

E… beh, non ho avuto modo di scattare fotografie per l’emozione. Ci sono cose che un’immagine non può spiegare. Vedere Mud e Halle entrare nella detention room tenendosi per mano come due bambine spaventate… sentirle sussultare insieme per la paura quando una porta si chiudeva alle loro spalle, o quando udivano i lucchetti scattare… vederle prendere coscienza della irreversibilità della trappola in cui si erano cacciate… le loro mani che si protendevano una verso l’altra mentre entrambe si trovavano inermi su due tavoli operatori antistanti… le loro voci che ripetevano, ogni poco, “Ti amo, tesoro”… fino a quando il casco del Custodian non è stato calato sulle loro teste, e le ha fatte tacere…

Mi sono dovuta voltare per nascondere le lacrime e le ho salutate un’ultima volta con una sorta di singhiozzo, un attimo prima che la procedura le isolasse completamente dal mondo, sole ciascuna con il suo Custodian e col ricordo dell’altra. E la consapevolezza di doversi stare lontane fino alla fine della sentenza.

Possa Chi Di Dovere regalare a ciascuno di noi poveri avatar un amore così forte, bello, completo… e drammatico. Almeno su Second Life.

(Prossimamente: La chiamavano Gloria, ma il suo nome era Tempesta)

23 ragazze, tanti amici e il ritorno di un adorabile cagnolino

Secondo giorno del concorso Latex Girl a Villa Bdsm. Ancora per oggi sarò online parecchio tempo, ma domani temo di poterci essere solo la mattina. Qualche aggiornamento sugli amici che sono venuti a trovarmi e qualche indicazione per chi volesse venirmi a votare anche in mia assenza.

3497733e1242854fb554a6beafac7a3b.jpg
Il concorso a cui sto partecipando è una faticaccia per me, e posso solo provare a immaginare che faticaccia sia per Cielo Robbiani e Gloria Oppewall, che lo hanno organizzato per inaugurare nel modo migliore la loro nuova area BDSM italiana. Ovviamente non si può giudicare il successo di una SIM dall’affluenza a un concorso: a partecipare siamo in 23, e ognuna ha scritto, credo, a tutta la sua agenda implorando gli amici di venire a trovarla e di darle il suo voto… questo, naturalmente, oltre al tentativo di agganciare i visitatori occasionali per strappare il voto anche a loro. Quello che Carin, stamattina, definiva una sorta di speed dating che, quando si ha il tempo di un po’ di interazione, consente soprattutto di conoscere gente potenzialmente interessante.

d758f32ca2dcc7ae2875ebd70b1e539b.jpgVorrei citare tutti gli amici e le amiche che sono passati a trovarmi. È venuto Jaron, a un certo punto, e in mia assenza, la notte scorsa, è passata anche Mystique (continua a passare tanto tempo senza che riesca a vederla, e questo è ciò che di questo concorso mi pesa di più, credo). È passata, più di una volta, Rossella – sempre con al seguito splendide fanciulle imbavagliate o al guinzaglio, anch’esse pronte a votare per me… e a un certo punto è apparsa anche Astor, il famoso e gentilissimo puntino verde di quando non la conoscevo di persona e la ritenevo solo un ostacolo al mio desiderio di scrivere un IM alla sua amata. E poi c’è stata una vera sfilata di amici da Stonehaven: a cominciare dal proprietario Dirk Massiel, che in questi giorni mi sta raccontando di come abbia conosciuto nella vita reale la mitica Lorelei di Bedroom Bondage – e che mi ha passato sottobanco alcune foto inedite che le ha scattato ai tempi della loro frequentazione, quando l’ha legata (ed è stato legato da lei) nella vita reale. Dirk ha promesso di presentarmi l’avatar di Lorelei – su Second Life Lorelei Mission, tenutaria del Bondage Ranch e non sto più nella pelle… se lei mi desse il permesso, mi piacerebbe pubblicare qualcuna delle foto di Dirk qui sul blog. All’epoca lei gli aveva fatto promettere di non pubblicarle se non dopo la sua morte, ma poi è diventata una modella bondage molto nota, e ora una produttrice di ottimo materiale bondage, e magari il divieto può considerarsi caduto… Tuttavia mi asterrò dal pubblicare alcunché fino a quando non avrò la certezza di essere autorizzata a farlo.

Ha votato per me BlackBear Babii, la mia Mistress dislessica di forse dieci giorni, a cui mi ero concessa tanto tempo fa, quando piangevo per la prima volta la cattura di Mystique da parte di Jaron. Ha votato per me Useme Offcourse, cui avevo promesso che, per una volta, non l’avrei legato (e che ha commentato un po’ sardonicamente che questo concorso per me era praticamente una prigione all’aperto – un commento un po’ insolente da parte di un Moneypig… ma gliela faccio pagare appena riesco a mettergli le grinfie addosso). Bunny è passata con un giorno di ritardo (ieri era in punizione per aver “dato per scontata” la sua Mistress, Pirate Russell) e ha portato con sè quattro o cinque amichette, tutte ammanettate e tutte pronte a darmi il loro voto. Grazie, Bunny, sei una vera amica.

83cfc76d7472faeba47d8c6d1fc01013.jpgFra le visite più bizzarre che ho ricevuto, quella di Teck Paine, quel simpatico cagnolino un po’ indiscreto che appariva già in una foto risalente alla mia prima cattura da parte di Isabel e che da allora non avevo più incontrato. Teck è comparso trotterellando ed è rimasto a lungo a tenermi compagnia dopo avermi dato il suo voto – a quanto pare, su Second Life, il suffragio è veramente universale e anche un cane può  permettersi di fare scelte importanti. Teck è piaciuto molto, mi è parso, anche a Rossella, che gli ha dato qualche affettuosa grattatina sulla testa prima di salutarlo.

A trovarmi è passata anche Mudlark Burns, in questi giorni impegnata in una sorta di missione per conto della sua amata dominatrice Halle Westland – che l’ha chiusa in un attillato costume da catwoman e ha chiesto a dieci delle sue amiche più care di fotografarsi in compagnia di Mud nello stato in cui si trova in questi giorni, e spedirle il risultato insieme a una notecard. Il materiale finirà in un libro che Halle sta preparando e che, a quanto ho capito, sarà offerto in dono a chi ha partecipato al progetto. Sono orgogliosa di poter dire che anche io faccio parte della decina, e conto di pubblicare qui, in un prossimo post, le foto e il mio contributo all’opera cui Mudlark affida la sua immortalità artistica!

Più tardi si è fatta vedere (e ha votato) anche Moondog Merlin, cara amica di Mudlark e talentosa scripter che vende, da qualche tempo, un plugin battezzato Jolt. Ci torneremo sopra prossimamente anche perché finora l’ho potuto provare – e brevemente – solo su Useme… ma come anticipazione posso dire che consente a chi ha le chiavi delle tue manette di mandarti qualche scarica elettrica punitiva ogni volta che pronunci determinate parole proibite (o che non ne pronunci alcune obbligate, tipo “Mistress” o “Sir”), ogni volta che cerchi di liberarti da un legame, o anche ogni volta che gli gira di darti una scarichetta tanto per gradire.

5579edbda665b1882c17e270da0525bb.jpgHo conosciuto parecchi nuovi italiani, alcuni dei quali mi hanno concesso il loro voto – qualcuno in cambio della mia disponibilità a cambiare posizione, altri chiedendomi di sorridere o di smettere di farlo, altri ancora pretendendo di vedermi con un bavaglio in bocca (parlo troppo, eh? lo so), qualcuno esigendo di essere aggiunti come “amici”. Uno solo, finora, ha voluto di più e mi ha fatto sudare il voto fino all’ultimo. Si chiama Artic Spyker e, una volta ottenuto il controllo degli script del mio collare (che ho nascosto nel fiore che indosso sempre) mi ha costretto in pose piuttosto imbarazzanti e ha manifestato l’intenzione, a concorso finito, di rintracciarmi e darmi una sonora lezione che mi faccia passare la voglia di cedere, ogni tanto, alle mie tentazioni dominanti – quelle tentazioni che per Rossella sono destinate a crescere fino a predominare sul mio atteggiamento fino ad oggi. Staremo a vedere cosa succederà, anche perché Jaron mi ha confermato di non avere alcuna intenzione di lasciarmi andare tanto presto.

Tengo per ultima la notizia per me più eccitante, ossia la comunicazione da parte di Marine Kelley che il Banishment Program per il quale ho fatto da cavia nei primi giorni di questo blog sta per entrare nel vivo della sua esistenza commerciale… e che in seguito alla nostra esperienza, noi dieci vittime siamo le migliori candidate a parteciparvi come Operator – ossia come chi tiene le chiavi ed esercita il controllo, nel bene e nel male, di chi indossa il banesuit. Seguendolo a distanza, assicurandosi che si comporti bene, imponendo le punizioni quando necessario (l’hai letto, il romanzo Eudeamon? maledizione: provvedi subito!). Poiché il banishment sarà un servizio a pagamento, esserne l’operatore sarà addirittura un lavoro pagato – ma è chiaro che non lo farò per i soldi, come non è per i 1000 L$ di premio che sto partecipando al concorso di Villa BDSM. Il diavoletto dominante che si nasconde in me non vede l’ora di avere nelle grinfie qualche incauto esploratore dell’isolamento più completo. E fargli, o farle, provare, il delizioso inferno del mondo dei bane.

01438e7cffb38d1e3ff9e6de1dc24e3c.jpg14bfead18dedf421987973c11edac07d.jpg7659b5b6a488f36de35a15a6f83777d8.jpgÈ tempo, per me, di tornare online e guadagnarmi, se possibile, qualche altro voto. Per chi fosse così gentile da voler votare per me, ecco le istruzioni dettagliate per raggiungere la mia Vote Box e aiutarmi ad arrivare prima.

1) Collegati a Second Life (se necessario, creando un account gratuito: suvvia, ci vuole pochissimo) e recati a Villa BDSM.

2) Dal punto in cui atterri, fai qualche passo avanti, verso l’edificio grande, e gira a sinistra seguendo le indicazioni per il concorso.

3) Chiedi a qualcuno dei presenti, di quelli che indossano la tag VILLA BDSM di aggiungerti al gruppo, in modo che tu possa votare. Quando ricevi l’invito (che è gratuito) accettalo.

4) Entra nell’area del concorso – un ampio terrazzo in erba con balaustre in pietre grigie e svolta subitissimo a sinistra. La mia Vote Box è la prima che trovi, a terra, nell’angolo sinistro. Non puoi sbagliare: c’è su il mio nome, Winthorpe Foghorn Zinnemann. Cliccaci sopra. Udirai in chat conferma che il voto è stato registrato. Missione compiuta.

Ti prego, vota per me. Aiutami a essere la prima fra le ragazze di lattice di Villa BDSM.

(Prossimamente: Mystique, il primo incontro)