Mentre perdura l’assenza di Win da Internet e da Second Life (dovrebbe tornare, come promesso, attorno al 14 luglio) la redazione ha scovato alcuni appunti verosimilmente scritti dall’Operatrice della Kelley Tech prima della sua partenza. Li proponiamo così come ci sono pervenuti, con immagini raccolte da varie fonti e, in qualche caso, di provenienza incerta. Si ignora come si sia sviluppata questa brutta faccenda, ma qui appaiono elementi che fanno sospettare che non si tratti di un nuovo caso di abuso personale di Operatore sui bane ad esso affidati… ma di qualcosa di più grosso.
Ho parlato con Jelena… cioè, col bane J-7297, maledizione, non mi ci abituo, a chiamarla così… non riesco a farla parlare. Chi e perché l’abbia condannata al banishment davvero non lo so immaginare.
So che mi do la colpa di essere stata assente. Sono stata una padrona senza grinta. Lo so, siamo amiche prima che dom e sub. Ma lei porta il mio collare, accidenti. O meglio, lo portava, visto che per il banishment gliel’ho dovuto togliere.
E ora che ci penso… se il banishment finisce prima che io torni, sarà libera – priva di controllo, senza nemmeno lo spy per poterle stare dietro. L’angoscia per la partenza imminente mi sa che viene anche da questo.
Basteranno, 96 ore? Posso sperare che le infrazioni la tengano ben sigillata fino al mio ritorno?
Perché Jelena lo sa: quando lei sta legando Michela, così come quando stava legando Frine Sapphire, io mi sento bloccata. Non vado certo a prendermela, interrompendo una scena, per il mio piacere. Potrei farlo, non so se dovrei farlo ma di certo sarebbe mio diritto. Eppure non accade – come ben di rado accade che mi intrometta fra Lella e Nightwish… (e questo anche se Lella mai e poi mai ha omesso di salutarmi e cercarmi nell’istante che io mi collegavo, pronta a lasciare tutto per venire a inginocchiarsi davanti a me)… e come non accadeva che interrompessi i giochi di Lorella con Marita. Jelena lega Michela e, sotto sotto, sta dicendo: “Win, adesso ho da fare”. O no?
No. Ecco, una cosa devo ripeterla. I miei problemi sono immaginari. Sono dentro di me, sono paranoie, pippe mentali. Ora basta scrivere appunti, Win. Chiudi e vai a finire la valigia.
(riportiamo qui di seguito alcune parole scarabocchiate in modo poco comprensibile su un pezzo di carta…
non sono opera di Win anche se erano conservate fra le sue carte…
sospettiamo che il bane J-7297 sia riuscito a vergarle prima che il Custodian provvedesse a inibirle la capacità di scrivere,
perché la calligrafia è tremolante e alla fine diventa poco più di un ghirigoro senza senso)
Non è passato molto tempo dalla mia “reclusione” in me stessa, le continue punizioni del custodian mi costringono a passare lungo tempo in solitudine.
La mia operatrice mi ha detto che indagherà sulle accuse mosse a mio discapito, sono preoccupata, non ho la coscienza pulita e riconosco di essere andata oltre, troppo oltre.
La mia sete di sapere mi ha messa nei guai questa volta, spero solo che non riesca a trovare prove ma è una falsa speranza, lei può accedere a tutto ciò che è mio, zone private, i miei server, tutti i miei sistemi.
Se avessi solo immaginato quello che mi sarebbe accaduto avrei distrutto tutti i miei appunti ma ormai è tardi.
Mi sto rassegnando alla mia condizione, è questo il punto, ogni mio tentativo di forzare i protocolli del Custodian è miseramente fallito con il solo risultato di aumentare le mia pena.
Sono affranta, il senso di colpa mi riempie il cuore, quando mi ha trasformata ho sentito nella sua voce un profondo dolore, l’ho delusa, l’ho tradita.
Comincio solo ora a realizzare cosa sono diventata in questo lungo periodo che ci ha separate e capirlo mi fa male dentro, ripenso a quando le ho donato me stessa più di un anno fa, allora non le avrei nascosto nulla.
Mi butto a terra singhiozzando… il senso di colpa è opprimente… non sopporto l’idea di averle spezzato il cuore… di averla delusa…
(All’ultimo istante prima di pubblicare aggiungiamo a questo post un ultimo appunto
che getta una luce inquietante su tutto questo banishment.
Le foto qui sotto sono state scattate da Win nel laboratorio di Jelena)
Qui… qui nella casa dove ti lasciavo la tua privacy perché potessi stare sola con Michela durante le mie lunghe assenze. Qui dove non venivo per discrezione, anche quando avrei potuto.
Questa non è una casa. È un laboratorio. E nemmeno un laboratorio qualsiasi. Ci sono collari, alcuni oggetti il cui uso non mi è chiaro. E due oggetti che invece riconosco fin troppo bene. Doprattutto adesso che ne indossi uno.
Sfioro con la mano l’oggetto nero, traslucido, che è sospeso sul tavolo. Sul tuo tavolo da lavoro, Jelena. È un casco.
No. Riformulo la frase. È il casco. Il casco dei bane della Kelley Tech. Un oggetto che si autodistrugge quando viene rimosso. Un oggetto che solo un bane può avere, fino al giorno in cui non scade la sua sentenza. Un bane e un bane operator.
Che cosa stai combinando, Jelena?
E io che sto partendo…