Quando i limiti vengono superati, bisogna capirlo e cercare di porvi rimedio ad ogni costo. E se quel che si è spezzato non si può sempre aggiustare, bisogna essere pronti a offrire un risarcimento.
In tutta questa brutta storia di bane e di abusi, quello che segue è il post più difficile da scrivere. Non tanto o non solo perché mi costi fatica ammettere di aver sbagliato, anzi. Nella nevrosi di voler sempre fare la scelta giusta, lo confessavo a Malbert durante una lunga chiacchierata negli ultimi istanti del suo banishment, l’essere costretta a prendere atto di aver fatto qualcosa di inequivocabilmente sbagliato mi dava semmai un senso quasi di liberazione: troppe volte cerco di comportarmi in modo da – beh, non da mettermi su un piedistallo, ma da fare in modo che mi ci mettano gli altri. Dover ammettere di essermi comportata in un modo che, sicuramente, avrei stigmatizzato negli altri non era solo una nuova (e sempre preziosa) lezione di umiltà: è stato anche un momento che, nel dimostrarmi quanto fossi lontana dal comportamento impeccabile che mi piccavo di tenere sempre, mi riportava a terra, nel fango umano dei miei errori, in una vita che non può rifugiarsi in regole prefissate ma che deve accettare la possibilità di fare la scelta sbagliata.
Ho fatto del male, in passato, ad alcune persone, ma avevo sempre trovato rifugio per la mia coscienza nella coerenza del RP. Questa volta no. È vero, quello che avevo commesso nei confronti di Malbert, ma ancor più di Gloria e, in misura ancora maggiore, di AlexyaPan (che, dopotutto, non aveva scelto di entrare nella faccenda del banishment e che ero stata io a coinvolgere) era un comportamento che aveva una sua coerenza nella vita di Win: dopo tutto, erano molti mesi che lavoravo come Bane Operator e che desideravo assistere alla nascita di un Eudeamon… dopo tutto, quei due bane non erano al di sopra di ogni sospetto… dopo tutto, nei confronti di Gloria avevo anche quella antica vendetta da compiere, eccetera eccetera. Però, alla fine dei dopo tutto, la verità che dovevo affrontare era che, coerente o meno con le premesse, diciamo, narrative, di tutta questa avventura, non ero contenta di come mi ero comportata. Giustificarmi con i motivi del mio comportamento non ne avrebbe mutato in nulla il contenuto, e sarebbe stato solo un tentativo vano e vile di declassare la faccenda a una questione di scelte narrative, senza tener conto del fatto che i personaggi erano persone vere. Nel “gioco”, io avevo compiuto un esperimento e un abuso. Nella realtà avevo fatto assaggiare a qualcuno una speranza per poi divertirmi a toglierla.
Non so se e quanto queste situazioni avvengano anche al di fuori dell’ambiente BDSM di Second Life. Certo è che il Restrained Life Viewer (anzi, il Restrained Love Viewer, dato che a partire dal prossimo aggiornamento sarà questo il nuovo nome del RLV) consente, nei confronti degli avatar che lo utilizzano, un potere di manipolazione emozionale difficilmente immaginabile da chi non lo ha provato. Un potere che implica un senso di responsabilità forte che a me, in questo caso, aveva sicuramente fatto difetto. Una breve conversazione con Gloria mi ha confermato questa sensazione: avevo esagerato e dovevo rimediare ad ogni costo. Ma allo stesso tempo non dovevo in alcun modo scaricare l’interruzione del banishment, o il brusco cambio di rotta dell’avventura, sulle persone con le cui emozioni avevo giocato in modo così superficiale: il banishment può essere, per certe persone, un’esperienza straordinariamente intensa e travolgente e interromperlo con una decisione OOC avrebbe significato svuotare di significato tutte le ore che Malbert e Gloria avevano già scontato.
Mi chiamo WinthorpeFoghorn Zinnemann e da oltre un anno e mezzo sono una Bane Operator alla Kelley.
Fra gli altri, sono stata l’Operatrice di Gloria Oppewall e Malbert Greenfield, rispettivamente bane G-7328 e bane M-4876.
Confesso di aver arbitrariamente esteso la loro sentenza, più di una volta, oltre il giudizio dei loro Custodian. Non sono sicura di quante ore abbia aggiunto ma sono certa di aver allungato la durata della loro pena di almeno 48 hours. Benché avessi le mie ragioni, non cercherò di giustificarmi. Ho abusato della fiducia della Kelley Tech e ho tradito la causa della giustizia.
OOC: sebbene abbia effettuato ogni estensione secondo un RP, oggi ho capito di aver esagerato. Per questo motivo, e nel tentativo di rimediare, ho avvertito entrambi i bane che intendo liberarli oggi all’interno del laboratorio. Questo darà loro, almeno, un’esperienza che ben pochi bane della Kelley Tech hanno avuto fino ad oggi, poiché in genere il tempo scade mentre l’Operatore si trova offline.
Questa lettera è per certificare che nessuno di quei bane ha mai barato e che pertanto ad entrambi spetterà il rimborso previsto anche qualora i loro Custodian fossero rossi [Nota: se aperto, barando, prima del tempo, il Custodian si autodistrugge e diventa rosso per segnalare l’abbandono]. Questa sera aprirò personalmente i loro Custodian e darò loro una copia di questo messaggio.
Sono pronta ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, senza condizioni.
Per quello che vale, chiedo scusa del mio comportamento,
WinthorpeFoghorn Zinnemann
Qui di seguito, la risposta della dottoressa Kelley:
[9:39] Marine Kelley: Grazie di avermi informata, terrò a mente i nomi in modo che al loro rilascio sia applicata la procedura normale. Ma per quanto ti riguarda… conosci le regole. Agli Operatori colpevoli di abuso dovranno essere ricordati gli effetti delle loro azioni facendo loro condividere il fato delle vittime dell’abuso con un Banishment di 24 ore. A questa decisione non ci si può appellare e un altro Operatore si occuperà di te quanto prima. Solo in questo modo potrai espiare la colpa.
Adesso volto pagina, rientro dentro a Win, mi libero finalmente dal lattice nero che ancora riveste il mio corpo virtuale e la mia coscienza. E riprendo la storia là dove eravamo rimasti.
[AGGIORNAMENTO del 22 marzo 2010: Voglio segnalare qui un post di Malbert che risponde direttamente a questo. Grazie, M-4876!]