Fra 24 ore sarò di nuovo su un aereo, stavolta per andare a passare due settimane di vacanza. E allora perché mi sento tutte queste farfalle nello stomaco?
È una giornata lenta, oggi, in ufficio. A Roma, il 29 giugno è vacanza e molti colleghi sono via per il ponte. E io stessa sono sul piede di partenza. Domani mi aspetta un aereo che mi porterà, finalmente, in vacanza. Non tornerò online fino al 14 luglio e mi resta ancora oggi per finire le ultime faccende, chiudere una valigia leggerissima e salutare tutti.
La cosa curiosa è che sto cercando di salutare con più cura le persone che conosco su Second Life di quelle reali. Di partire mi capita ormai abbastanza spesso, e ancora più spesso mi succede di non sentire per giorni, settimane e anche mesi persone a cui sono vicina nella vita reale: eppure non mi viene da fare tutte queste telefonate in giro, nemmeno stessi partendo emigrante per un altro continente. Invece, stamattina, sto facendo tutto quel che posso per non lasciare cose in sospeso: vedere per un momento Andromeda, Jelena, Lorella, Lella (non Frough, ma solo perché si sta prendendo una vacanza da Second Life per motivi che un giorno forse potremo raccontare), aggiornare il mio profilo segnalando che non ci sarò per qualche tempo, capire se ci sono questioni in sospeso da affrontare prima di andare offline per quindici giorni.
Per me, in questo periodo, partire è più difficile perché gli impegni di lavoro mi hanno tenuta a lungo lontana da Second Life e dalle persone a cui tengo – persone a cui, in qualche caso, sono più attaccata che a molte mie conoscenze nella vita reale. Persone che mi piace pensare abbiano bisogno di me quanto io ne ho di loro e che, anche se sanno bene che tutto questo è solo un gioco, sentiranno la mia mancanza.
E quindi, questo post è per salutare e per avvertire chi è interessato a saperlo: parto domani. Anche senza esistere, so che vi penserò, quando prenderò il sole su un’isoletta spartana (uhm… in realtà tecnicamente sarebbe più ateniese… ma, vabbe’, intendevo un’altra cosa) dove so che Internet non arriva manco a piangere in greco. Ma il 14 luglio ritorno e spero, finalmente, di poter recuperare un po’ di tempo virtuale perduto.
Partire è un po’ morireultima modifica: 2010-06-28T12:06:00+02:00da
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