Per dare una vaga idea di come a volte le situazioni su SL possano aggrovigliarsi, breve e schematico resoconto di una strana giornata di questa settimana.
Chi lo legge, l’ha capito da tempo: anche se cerco di non omettere alcuno degli eventi più importanti, il diario che tengo su queste pagine non può e non vuole essere la trascrizione completa di tutto quello che mi accade su Second Life. Sono costretta a selezionare, sia perché il tempo passato a scrivere è tempo tolto al piacere di stare online (come accennavo in Vivere o raccontarla?) sia perché, ancora più importante, la RL deve sempre avere la precedenza. Per cui tante piccole avventure, molti rapporti, molte situazioni emozionanti, divertenti o che per qualche motivo potrebbero essere degne di nota restano consegnate solo alla memoria mia e di chi le ha vissute con me.
1) Qualche giorno fa, Fujiko Atlas cattura a sorpresa la mia vicina di casa Francesca72 Allen, moglie di Mandrashee Aeon, unica mistress italiana delle Latex Dolls e che tuttavia solo da qualche giorno (per mio interessamento personale) ha scoperto i poteri malefici di un relay su Auto-ON. Fujiko la rapisce e poi si scollega, lasciando Francesca, presso La Fortezza, ben legata su una scomoda spalliera. Qualche ora dopo, Francesca72 fa relog e si ritrova in piedi, per un problema abbastanza comune degli script di Force Sit. Gandalf, che è nei paraggi e curiosamente slegata, cerca di approfittarsi della situazione. Francesca mi chiede di darle una mano per tenerla al sicuro in attesa che Fujiko possa tornare online e io non me lo faccio dire due volte. Piombo alla Fortezza, trovo Francesca indifesa e, mediante qualche giocattolino segreto, le sbatto addosso le pesanti catene RR Serious Shackles e la immobilizzo, portandomela su a casa.
3) Arrivata a Pak, senza esitare, indosso le Shackles ricevute da Francesca per procedere all’aggiornamento e mi ritrovo coi polsi legati dietro la schiena. Maledizione: Francesca le ha evidentemente rimosse senza perdere tempo ad aprirle – dopotutto era con Fujiko, la sua keyholder, ed evidentemente lei l’ha autorizzata. Fatto sta che adesso io mi trovo legata, e su di me aleggia la scritta che mi indica come un’imbrogliona, una “Naughty Sub” che ha rimosso illegalmente manette chiuse a chiave. Io, proprio io che il client regolare di SL l’ho da mesi rimosso dal mio hard disk e che mi do tante arie di non barare mai! Qualcuno mi passa accanto e mi guarda col disprezzo che si riserva ai bari. Io cerco di non pensarci e provo a liberarmi da sola: niente da fare, le manette sono così arrugginite che non posso nemmeno provare a liberami col gioco degli struggle. E la chiave è in mano a Fujiko, che è offline.
4) Ci penso sopra un attimo. Di riloggare col client normale non se ne parla. Aggiornare le manette, finché sono chiuse, non è possibile. Tornare a casa mi è inibito perché alle manette è appeso un guinzaglio che mi impedisce di teleportarmi. A regola, dovrei aspettare Fujiko, ma ho saputo che per lei sono giorni difficili e temo che non si colleghi per chissà quanto. Poiché si tratta evidentemente di un incidente, decido che posso sentirmi autorizzata a farmi liberare con la Real Key senza che la cosa si configuri come una violazione di qualche RP. La cosa è complessa, perché la vetustà delle manette fa sì che si debba utilizzare un modello di RK ormai desueto, ma di cui, per fortuna, ho ancora una copia rimasta ad arrugginire in inventario. Convoco Andromeda, che fa quel che può, ma dato che si collega dall’ufficio (remotando da lì il suo computer di casa) non riesce a risolvere la situazione. Sono nei guai. Ma a quel punto, in rapida successione, si collegano sia Fujiko che Lella.
5) Lella mi raggiunge per prima. Sogghigna per la situazione, e fa anche un veloce tentativo per capire se può liberarmi. Non può, ovviamente. Poi ci raggiunge Fujiko, con Francesca ancora ben legata e al guinzaglio. Sorvolo sullo scambio di epiteti: io vengo accusata di essere una pasticciona perché ho indossato le manette senza prima resettarle, io ritorco la critica su Francesca ribattendo che mai avrei creduto di ricevere in regalo manette così arrugginite da bloccarmisi addosso – e rincaro la dose facendole notare che la scritta rossa della Naughty Sub, che da un po’ di tempo mi fa additare dai passanti come una niubba cialtroncella, è in realtà lei a meritarsela perché è stata lei a togliersi le manette illegalmente. Fujiko mi fa pesare un po’ la sua situazione di vantaggio, facendomi dondolare le chiavi davanti al naso per un po’, ma alla fine ha la bontà di slegarmi. Saluta e se ne va, strattonando Francesca e trascinandosela dietro.
7) Devo agire in fretta. Mi divincolo e faccio scattare la serratura delle manette di Lella legandole le mani. Le blocco immediatamente l’interazione con l’ambiente (il cosiddetto “touch”) perché non possa fare altri danni, ma soprattutto per avere una leva che mi metta in grado di trattare la restituzione delle chiavi. Mi accingo a ordinarle di slegarmi, ma Lella cede al raptus: in un attimo, mi ritrovo ammanettata, anche io con l’interazione bloccata. E per giunta costretta in mouselook, vale a dire la modalità per cui posso vedere il mondo solo “in soggettiva” e non in terza persona. Come è possibile? In teoria, senza “touch”, Lella non avrebbe potuto più toccarmi le manette. Ma i menu dei Restraint restano aperti per svariati secondi e a quanto pare Lella ce lo aveva ancora aperto. Quando i nostri due menu si chiudono, non c’è più nulla che possiamo fare per riaprirli, ed ecco il bel risultato. Lella legata da me, senza touch. Io legata da lei, senza touch. Se giocassimo a scacchi, dovremmo dirla patta, ma poiché siamo entrambe legate la situazione assomiglia di più a uno scacco matto incrociato.
8) Per liberarmi, ci vorranno delle ore e non voglio farlo qui. Ma come posso tornare a casa? Se mi teleportassi a Winsconsin mi ritroverei, legata, nello spiazzo davanti alla prigione, che è il landing point della sim. Salire a casa, sulla mia nave volante, mi sarebbe impossibile, perché così legata non posso volare… e le manette che indosso sono talmente vecchie che mi impediscono anche di usare il MossTP per arrivare a destinazione. Non mi pare il caso, non col traffico che, in questo lungo ed entusiasmante agosto, c’è nella nostra land: già mi immagino le risate dei prigionieri e dei visitatori nel vedere la terribile Win legata come una carcerata qualsiasi. Poi, però mi viene un’idea. Per una felice combinazione, il giorno prima ho rapito Franca Poper e l’ho legata ben bene, assicurandola a una colonnina sulla tolda della mia nave. Ci vorrebbe tutto un altro post per spiegarne i motivi, ma il fatto è che ora Franca è online. Grazie al cielo, pur avendole bloccato praticamente tutto, le ho lasciato aperto un canale di comunicazione IM con me, così posso chiederle un TP.
Ecco tutto. Sembra complicato? Beh, niente in confronto con certe situazioni ancora più aggrovigliate: e anche questo breve e schematico racconto sfiora senza approfondirle una serie di storie parallele molto complesse. Il motivo per cui Franca si trovava e si trova tuttora legata sulla tolda della mia nave, ad esempio. Quello per cui, mentre mi trovavo a Pak con Fujiko che mi teneva per il guinzaglio, ho ricevuto da Belias un IM ironico in cui mi faceva uno sberleffo. E Kadira? Due giorni dopo i fatti che ho appena finito di raccontare, ho scoperto che una delle nuove guardie del WCF, Nixus Braveheart, è padrona del suo Mars Ring e ha sofferto molto quando io l’ho collarata: un’altra situazione complessa, risolta poi a colpi di IM, di incontri e di scambi di notecard (dico solo che Kadira ora è tenuta a portare il mio collare solo quando è al WCF ma che Nixus ha diritto di convocarla a sé in qualunque momento, col mio benestare).