Non me ne sarei ricordata se non fosse stato per Facebook, ma oggi è il mio quarto rez day. Festeggiato, a sorpresa, con una visita inaspettata.
Come sa chi ricorda il vecchio post “Mille giorni“, la mia Second Life iniziò con una falsa partenza: alla creazione del mio avatar seguirono infatti molti mesi di letargo prima che scattasse quel qualcosa che mi fece finalmente capire che cosa potevo fare nel metaverso. Ecco perché il mio rez day l’ho sempre festeggiato di rado – al punto che da sola non mi accorgerei nemmeno della ricorrenza se non fosse per gli amici che mi fanno gli auguri.
Come aveva promesso, Jelena non se n’è andata per sempre. Diciamo che ha sentito il bisogno di rimettere i piedi un po’ per terra e concentrarsi un poco di più sulla sua Real Life. Un’esigenza che a volte ho sentito anche io e che credo sia comune a quasi tutte le persone che su Second Life riescono a farsi trasportare dalla fantasia in modo totalizzante. Saperlo fare è, senza dubbio, un dono – ma che a volte rischia anche di diventare una trappola e, soprattutto in certi periodi della nostra vita, è in grado di stimolare un distacco dalla realtà che può essere molto pericoloso.
(qui accanto: una pagina del calendario 2011 della Fortezza. Grazie ancora, Fujiko, per avermi chiesto di posare ed aver utilizzato questa mia foto con Jelena)