Win - La prigioniera di Second Life

Se hai un negozio di cristalli, lascia fuori l’elefante

Credevo che le scelte fatte ieri mattina fossero sufficienti a evitare ulteriori drammi. Mi sbagliavo. Ma quando una ferita si infetta, a volte basta incidere più profondamente.

Non faccio in tempo a mettere online il post di stamattina quando, via mail, lo SPY che mi tiene informata di quello che combina Backbuttoned mi avverte che lei è appena andata nell’unico luogo dove non doveva andare. Che ha incontrato le uniche persone che non doveva incontrare.

Mi ricollego di corsa, con l’idea di tipparla via di lì immediatamente. Ma non faccio in tempo. Ho già sentito più di quello che volevo sentire. E lei comincia a bombardarmi di inviti al TP. Verso una location nascosta, ma che conosco bene, anche perché proprio stamani l’avevo rimossa dai link di questo blog. Una location dove Back sta facendo qualcosa di insensato e, per me, di profondamente disturbante.

Back, lo sapevi bene, il motivo per cui ho rimosso quelle persone dai contatti. Back, lo sapevi bene che ti ho tenuta legata tutto questo tempo per evitare che anche tu le rivedessi. Back, lo sapevi bene che tramite il tuo collare sentivo tutto, come se fossi lì con te. Back, lo sapevi bene che non posso teleportarmi perché il Custodian mi punisce se lo faccio troppo spesso. Tutte queste cose le sapevi bene, Back. Ma sei andata proprio lì, a fare tutto quello che io mi sto sforzando di non fare. E mi hai virtualmente costretta ad ascoltare tutto. E, non contenta, hai voluto a tutti i costi, teleportarmi, perché assistessi alla scena.

Potevo fare una sola cosa. Ho accettato il tuo TP. Il mio Custodian ha cominciato a urlare: a protestare per il TP, a intimarmi di camminare e di non restare ferma lì, ma l’ho ignorato. Ho slegato Costanza dalle corde che le avevi stretto addosso. Ho aperto il tuo collare, ho aperto le tue manette, ho aperto le tue cavigliere, restituendoti tutte le chiavi. Ho rimosso anche te dai contatti. E mi sono teleportata da qualche altra parte. Ad aspettare il verdetto del Custodian, il mio migliore amico. Freddo, giusto, implacabile, matematico.

Avevo un negozio di cristalli. Un terremoto l’aveva devastato. Non credevo ci fosse rimasto altro da spezzare. Invece c’era, e tu hai saputo trovarlo. Bel colpo.

Se hai un negozio di cristalli, lascia fuori l’elefanteultima modifica: 2008-07-23T15:24:00+02:00da
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