Dopo molti mesi dal mio primo banishment, sono di nuovo prigioniera di me stessa. Priva di voce, isolata dal mondo nella mia tuta di lattice, controllata ininterrottamente dal mio Custodian. Anche se uno di quei detestabili bug di Second Life mi ha donato, ieri, qualche libertà inaspettata. Permettendomi di scattare la foto che pubblico qui sotto.
Sono un bane. Di nuovo… o forse, a ben pensarci, per la prima volta. Quando, molti mesi fa, fui chiusa in un prototipo del Banesuit della Kelley Technologies, ero una volontaria entusiasta che avrebbe fatto qualsiasi cosa per contribuire al perfezionamento del più estremo, audace e complesso degli strumenti di restrizione concepito dalla mente geniale di Marine Kelley: il banesuit, ispirato al romanzo-capolavoro di Erika Moak Eudeamon. Ma quella esperienza, sebbene allungata da un incidente imprevedibile, era in realtà soltanto un test: il nostro incarico era segnalare a Marine eventuali problemi prima che il servizio di banishment diventasse pubblico. E il nostro Custodian, allora, non teneva conto delle violazioni che commettevamo ai danni dello Statuto del Banishment e, qualsiasi cosa facessimo, non ci estendeva la sentenza.
[2010/01/27 4:48] Samy80 Owatatsumi: mentre so come ho vissuto l’essere la tua carceriera ;)
[2010/01/27 4:49] Win: E come è stato? :-)
[2010/01/27 4:49] Samy80 Owatatsumi: molto emozionante… e coinvolgente…
[2010/01/27 4:50] Samy80 Owatatsumi: volevo staccare e lasciarti sola ma non vedevo nemmeno l’ora di riconnettermi…
[2010/01/27 4:50] Samy80 Owatatsumi: avevo paura che ti annoiassi…
[2010/01/27 4:50] Samy80 Owatatsumi: speravo scappassi ma quando mi ricollegavo la prima cosa che facevo era controllare che non avessi fatto troppi progressi
[2010/01/27 4:53] Win: :-)
[2010/01/27 4:53] Win: Si sentiva che ci tenevi a tenermi… era bellissimo
[2010/01/27 4:54] Samy80 Owatatsumi: beh… volevo che tu continuassi la tua seconda vita… ma non riuscivo a toglierti quel casco e quelle manette…
Il mio terzo banishment fu quello, accidentale ma provvidenziale in quel momento della mia vita, con il banesuit creato dalla compianta Serenella Abruzzo, e di quello scrissi ampiamente a suo tempo. Fu forse l’esperienza che più mi aiutò a scoprire in me certe tendenze dominatrici, perché quel particolare Custodian esigeva che mi trovassi sempre in compagnia di almeno una persona – e questo mi spingeva a catturare chi mi passava vicino per costringerlo a restare con me il più a lungo possibile. Ma, di nuovo, chi ha letto il libro sa che non è questo il ruolo di un Custodian: che dovrebbe, al contrario, assicurarsi che il condannato sconti la sua pena in completa e inviolata solitudine.
Ma SL, come sempre, è imprevedibile e un bug imprevisto mi ha restituito, per la giornata di ieri, alcune delle funzioni che a un bane dovrebbero essere inibite. Ne ho approfittato per scattare la foto in apertura di questo post, per segnalare a chi non lo sapeva ancora che Loredana Lipperini, su la Repubblica di sabato 6 febbraio scorso, ha pubblicato un bellissimo articolo su Eudeamon nel quale ha citato anche la sottoscritta e questo blog.