L’improvviso voltafaccia di un’amica recente conferma che certe sub possono rivelarsi le più spietate fra le domme. E rischia di dare, al sottotitolo di questo blog, un significato molto più letterale.
In Romantico avventuriero (The Gunfighter, 1950), Gregory Peck interpreta Jimmy Ringo, un pistolero che comincia a sentire il peso degli anni ma che, soprattutto, è perseguitato dalla sua propria fama: la sua abilità con le pistole è così rinomata che tutti i giovani pistoleri cercano a ogni costo un’occasione per misurarsi con lui in un duello – per cercare così di affermare il proprio talento, e farsi conoscere.
Nella chiacchierata cui accennavo, Cielo sognava ad occhi aperti di riacchiapparmi, per mettermi in vendita, e io esprimevo stupore su come certa gente spreca il proprio denaro. E Cielo ha esclamato: “Winth, ma tu sei un mito su sl. Molti master ti vorrebbero…” Qui è intervenuta Gloria, facendomi i complimenti per il blog, e Cielo ha commentato: “È un po’ come andare a letto con una diva di Holliwood… ti senti un divo anche tu. La gente si venderebbe un braccio per una roba del genere”. È qui che, a parte il piacere per i complimenti, mi sono resa conto che il mio esperimento comincia ad avere effetti interessanti. Oltre al tentativo di registrare le mie avventure in un diario, per cercare di capire cosa mi spinga a certe esperienze, la mia idea nell’aprire il blog era anche quella di creare un po’ di interscambio fra lettori e frequentatori di Second Life – in modo da vedere cosa succede quando abbatti la soglia fra chi scrive e chi legge.
Su Second Life le cose possono cambiare, e di molto, perché chi legge un blog su quello che vi accade è solo a pochissimi clic di distanza dal poter entrare nel metaverso con un proprio avatar e, volendo, interagire direttamente con chi il blog lo scrive… con la possibilità di diventarne a sua volta uno dei protagonisti, e partecipare in modo più o meno penetrante ai contenuti dei prossimi post. È successo con il signor Garrigus (che si è spinto, qualche tempo fa, a rapire una ragazza che io avevo estemporaneamente catturato tentando di usarla per attirarmi nuovamente nel suo dungeon – cosa che non è accaduta forse solo perché in quei giorni ero bloccata da qualche altro impegno in-world), è successo con Pedro Gibbs. E, in misura leggermente diversa, è successo con Belias Rubble.
In realtà Belias l’ho conosciuta a Stonehaven prima che diventasse lettrice di questo blog. L’avevo notata per il suo bazzicare, di preferenza, le sim anglofone (nonostante la sua padronanza della lingua lasci ancora un po’ a desiderare), a causa della difficoltà di trovare interlocutori interessanti, ma ci è capitato di rado di giocare insieme, più che altro in quanto lei si è sempre dichiarata proprietà privata di Happytimes Dawes (che ben di rado le dà il permesso, credo, di lasciare le sue chiavi a disposizione di qualcun altro). Dopo aver scoperto queste pagine, più volte Belias mi ha fatto complimenti su questo o quel post, facendomi addirittura arrossire con espressioni affettuose di ammirazione che in qualche caso non si limitavano al blog, ma anche al mio modo di vivere la mia Seconda Vita.
Mi sono resa conto subito di essere in guai molto seri. Non prima di quella mattina, Belias mi aveva mandato un IM perché aveva catturato Cerdita e si trovava alle prese con un momentaneo vuoto di ispirazione su cosa farle – un indice evidente dell’ansia da prestazione che a volte coglie una sub che sta comportandosi da Mistress, e che anche io ho provato in passato (con Bunny e con la stessa Cerdita) quando mi è successo di rapire qualcuno senza avere veramente voglia di occuparmene. Per giunta, qualche giorno prima, quando ero riuscita a sfuggire a Gloria, Belias mi aveva scritto di essere stata un po’ delusa dall’inesperienza della mia catturatrice. Abbastanza prevedibile che, a questo punto, fosse determinata a fare di meglio. E infatti Belias ha subito dichiarato a Moondog che io da quel momento sarei stata il suo giocattolo e che potevo dire addio alla mia libertà per un bel pezzo.
Quando Moondog si è dovuta scollegare, la prima mossa di Belias è stata degna di uno dei giovani pistoleri nel film con Gregory Peck, ossia chiamare a raccolta un po’ di gente perché fosse testimone del suo acchiappo. Dopo pochi istanti, nel luogo dove ci trovavamo si sono avvicendati Montgomery Forcella, Pedro, Gloria, Cielo e altri frequentatori di Villa BDSM, mentre la mia catturatrice ed ex amica faceva la ruota mostrando a tutti la sua preda. Cielo ha subito buttato lì l’idea di portarmi allo Slave Market della Villa, e Belias ha detto che per il momento non intendeva farlo ma che quando si fosse stufata di me mi avrebbe messa all’asta lì per fare qualche soldo. E poi mi ha effettivamente trasportata nel prato della land di Cielo e Gloria, ricordandosi di controllare ogni poco i miei legami, per assicurarsi che io non potessi scappare.
Di tutte queste cose, quello che sento di più sono le nuove regole. Belias è stata molto chiara con me: devo sempre rivolgermi a lei chiamandola Miss (non so perché, visto che parliamo italiano, ma non sono nella posizione di discutere), devo restare sempre in ginocchio in sua presenza (e anche qui nulla di nuovo rispetto a quanto impostomi da Cerdita, anche se Belias a volte pretende che io l’attenda in ginocchio anche quando lei non c’è – e si serve di Gloria per farle la spia nel caso io non obbedissi). E soprattutto devo sempre salutarla non appena la vedo comparire online. Sembra una sciocchezza, sembra un dettaglio. Ma posso assicurare che non lo è: è un amo acuminato che mi infilza nel profondo dell’animo e dal quale, al momento, non saprei proprio come divincolarmi.
(Prossimamente: Un fiore rosso per Win)