L’ultimo saluto di Costanza

Da stamattina, Costanza Paulino non esiste più. La schiava di Jelena – e mia – ha lasciato Second Life all’improvviso e per sempre. Con una lettera molto bella.

costanza_001.jpg

Io la conoscevo bene, Costanza.

L’avevo incontrata subito dopo aver conosciuto Jelena. Era la sua schiava personale, mi era persino stata affidata per qualche tempo. E poi, quando Jelena stessa è diventata mia, anche Costanza è inevitabilmente passata sotto il mio dominio. Per proprietà transitiva, potremmo dire: e infatti ci ho sempre tenuto a mantenere, come punto fermo, che dovesse continuare a chiamare Padrona anche Jelena.

Perché? Per tanti motivi che non so nemmeno io ricostruire completamente. Un po’ perché la storia di Jelena nasceva come esperimento, e non volevo che – se mai Jelena avesse provato dopo poco tempo il desiderio di tornare ad essere una dominatrice – potesse pensare che le avevo scippato la schiava. Un po’ perché ho già due schiave che adoro, Jelena e Andromeda (e poi c’è Backbuttoned… e alcune altre persone che mi sono molto care, anche se qui le nomino di rado per motivi diversi) e non me la sentivo di prendermi il peso, oltre che il piacere, di una sub tutta mia in più. Un po’, senza dubbio, perché Costanza aveva bisogno di essere trattata in modi che non hanno mai fatto parte della mia natura.

Si sa, il mio elemento sono corde e manette, controllo, ascolto, dominio. Non certo l’imposizione di umiliazioni costanti, l’espressione reiterata e continua di disprezzo fisico, l’impartizione di punizioni corporali o tormenti fisici, l’abuso sessuale. Non giudico certo chi ama subire o dare sensazioni di questo genere. Semplicemente, non sono cosa mia e non posso e non voglio forzarmi a darle a chi le apprezza – allo stesso modo in cui qualcuno che non ama il bondage non potrebbe mai darmi davvero le emozioni che esso provoca a me.

All’inizio, lo dico senza problemi, Costanza non mi aveva impressionata in modo particolare. Mi sembrava forse troppo succube, troppo tesa a esprimere costantemente a parole la sua sottomissione, a usare emote come /me sente quanto il dominio della sua padrona sia assoluto. Il fatto che a me e Jelena desse sempre del Voi inizialmente mi irritava un poco e, per dirla proprio tutta, la sua assoluta obbedienza mi rendeva anche difficile trovare in me il desiderio di imporle le punizioni a cui, palesemente, agognava.

Costanza addio 2.jpgMa i rapporti si evolvono, sempre, fuori e dentro da Second Life. Il tempo online di Jelena si è ridotto in modo notevole, per questioni di RL, e sempre più spesso mi è capitato di trovarmi in-world da sola con Costanza. Spesso, quando ero impegnata altrimenti, la ignoravo. Ma ogni volta che non avevo online Andromeda, un bane da sistemare, una situazione da affrontare, facevo in modo di andare da lei – e di farle quello che mi sentivo di fare. Per lungo tempo l’ho costretta a combattere le sue catene per poter ottenere la sua Real Key e mettermi in grado di slegarla e legarla senza dover aspettare per forza la presenza di Jelena. Le ho installato il Nasty nelle manette per privarla anche solo dell’idea di una possibilità di fuga. Ho preteso di avere il diritto di modificare i suoi oggetti, e che solo Jelena e io fossimo abilitate a vedere dove si trovasse sulla mappa di Second Life. Le ho dato l’ordine di comunicarmi via notecard qualsiasi conversazione avesse con qualsiasi persona le si accostasse. Le ho comprato un bavaglio RLV, le ho insegnato a preparare la cartella condivisa, le ho sistemato nei capelli uno script che le consentisse di inginocchiarsi all’arrivo delle sue padrone senza dover necessariamente aspettare che fossimo noi a costringerla.

Costanza ha accettato tutto con la flessibilità della sub perfetta. Si è spinta addirittura, un giorno, a offrirmi la sua password perché potessi entrare in Second Life con il suo account. La possedevo, quindi, in modo assoluto – al punto che un giorno, una sola volta, mi sono tolta lo sfizio di fingermi Costanza nell’ora in cui si collegava Jelena… e provare il brivido di essere dominata, sotto quelle mentite spoglie, dalla mia devota e adoratissima padrona di casa. Stretta nello shibari che Costanza ha indossato per mesi, ho sentito le mani di Jelena incatenarmi, la sua voce darmi ordini con voce al tempo stessa secca e affettuosa. E ho avuto anche l’emozione di sentire Jel che, credendo di parlare a Costanza, diceva quanto si trovasse bene da quando era nelle mie mani. Un’emozione sconfinata e anche, naturalmente, il senso di colpa di stare in un certo senso imbrogliandola – tanto che non appena scollegata le ho inviato una notecard rivelandole lo scherzetto che le avevo giocato… rinunciando da allora a collegarmi più come Costanza (salvo in rarissimi casi in cui la cosa si è dimostrata necessaria per risolvere questioni tecniche di HUD, e anche in quei casi mai più ho parlato con alcuno fingendomi lei).

jelenadomina_001.jpgCol tempo, Costanza è diventata parte integrante del paesaggio. A volte ignorata, a volte usata come strumento di controllo per altre persone (poiché nel suo collare mantenevo sempre attiva la funzione “Spy”, che mi riportava tutto quello che avveniva intorno a lei), a volte tormentata, legata e sottoposta ad abusi di vario genere. Se spesso la sua obbedienza rendeva a me difficile trovare l’appiglio per punirla in qualche modo, diciamo anche che il pretesto si trovava in altri modi. In tempi recenti, ad esempio, le avevo imposto di passare molte ore in una casetta per cane davanti a Winsconsin, per punirla di aver osato mandarmi non uno, ma ben due IM bloccati quando mi aveva vista collegarmi.

L’assolutezza della sua devozione era per me di stimolo ad alzare sempre la barretta, anche se a modo mio: come quando l’ho trascinata a Deitide e l’ho chiusa in una gabbia dalla quale non poteva uscire senza convincere i passanti a pagare una piccola cifra per contribuire a un riscatto che avrebbe sbloccato la serratura. Cosa che forse non sarebbe stata difficile in una land italiana, ma che per lei si rivelava una missione particolarmente pesante visto che a Deitide il traffico è per il 90% di lingua inglese. E che Costanza, nonostante il suo inglese fosse migliore di quello di tanti avatar italiani di mia conoscenza, non si sentiva all’altezza del compito.

È stato allora che ho sentito, in lei, qualcosa che cominciava a incrinarsi. Per me, quel senso di inadeguatezza nel non poter gestire il RP in inglese, faceva parte dell’umiliazione che volevo impartirle. Il fissarle una missione che sapevo avrebbe quasi certamente fallito era lo strumento che io potevo usare per ridurla sempre più a un oggetto nelle mie mani. E non come un servizio che rendevo io a lei, come una Mistress che sente il bisogno di intrattenere le sue sub: no, per il mio piacere che, quando percepivo questa sua sottomissione completa, era spesso intenso. Invece, a quanto ho visto, a Costanza questo dava solo un senso di inadeguatezza, convincendola di non essere degna di me, facendola soffrire per avermi delusa, facendola dubitare. Almeno in due occasioni mi è capitato di doverle parlare a lungo, consolandola OOC, facendole capire che era proprio del suo inevitabile fallimento che si nutriva il mio piacere nel nostro rapporto.

Poi, l’incidente. Nello scorso weekend. Quando ho ricevuto una lettera che Costanza aveva indirizzato a me per errore e che invece era destinata a qualcun altro. Non la riporterò, nè intendo rivelarne il contenuto nei dettagli, perché non è cosa che mi riguardasse. Ma, in un certo senso, mi riguardava eccome, poiché quella lettera descriveva come Costanza avesse eseguito gli ordini di un’altra padrona… qualcuno che aveva servito, su Second Life, prima di conoscere me e Jelena e con la quale il rapporto era proseguito via mail.

Costanza.jpgHo fatto qualche indagine. Ho appreso che quella persona era capitata, qualche giorno prima, a Winsconsin, e aveva incontrato Costanza nella posizione che le avevo imposto a metà della scorsa settimana, appesa a due pali nell’area delle celle di modo che qualsiasi guardia potesse sollazzarsi con lei a piacimento. Sapevo che non aveva potuto parlarle in IM, perché Costanza ce li aveva bloccati, e sapevo che non le aveva dato ordini in public chat, perché lo “Spy” me l’avrebbe rivelato. Eppure, la sua presenza a Winsconsin dimostrava che, di fatto, quello di Costanza era stato un tradimento, perché la visita non era stata una coincidenza: tramite Gmail, la padrona le aveva ordinato, una volta collegata a Second Life, di tipparla alla prigione, e Costanza aveva eseguito. Ecco il nostro dialogo, appena sono stata in grado di collegarmi e di parlarci.

[2009-03-29 15:58] Win: Salve, Costanza
[2009-03-29 15:58] costanza Paulino china il capo vergognosa
[2009-03-29 15:59] Win annuisce con aria grave
[2009-03-29 15:59] costanza Paulino attende tremante le parole della Padrona
[2009-03-29 15:59] Win: Devi imparare a fare attenzione con la mail, Costanza. Quello che hai fatto è molto grave, spero tu lo capisca
[2009-03-29 15:59] costanza Paulino, si Padrona… sono una sciocca e una stupida
[2009-03-29 16:0] Win: Quello che fai in RL non mi riguarda… fino a quando non mi costringi tu a occuparmene. come stavolta
[2009-03-29 16:0] costanza Paulino, si Padrona
[2009-03-29 16:0] costanza Paulino, mi dispiace … è stata una svista grave lo so
[2009-03-29 16:2] Win: Ne parleremo, Costanza. Non stasera… devo vedere al volo una persona… e dovremo parlare… anche con Jelena
[2009-03-29 16:2] costanza Paulino, si Padrona
[2009-03-29 16:2] costanza Paulino, ma Vi supplico credete che in SL avete la mia più totale devozione
[2009-03-29 16:3] Win: Non sarebbe un problema se non si trattasse di qualcuno che è venuto appena qualche giorno fa qui alla prigione…
[2009-03-29 16:3] costanza Paulino, Quando l’ho servita in SL avevo un altro AV che ora ho chiuso Padrona
[2009-03-29 16:3] Win: Ma che tu possa aver comunicato via Gmail con Xxxxx – quando qui dovresti avere gli IM bloccati… questo non è accettabile
[2009-03-29 16:4] costanza Paulino, Eravamo in chat e ha voluto sapere il mio nick e vedermi
[2009-03-29 16:4] Win: Appunto
[2009-03-29 16:4] costanza Paulino, Ma non interferirebbe mai nella mia SL attuale
[2009-03-29 16:5] Win: Ne riparleremo. Ci devo pensare. Usare GTalk per comunicare bypassando il blocco degli IM non mi convince
[2009-03-29 16:5] costanza Paulino, No padrona…non comunicherei mai con lei in SL
[2009-03-29 16:6] Win: Menti, Costanza, e ne ho le prove… è venuta qui e ci hai parlato, lo so
[2009-03-29 16:6] costanza Paulino, E’ quello che ho detto Padrona…è venuta qui quella sera… voleva vedere come vivevo ora
[2009-03-29 16:6] Win: Perché tu su GTalk le hai detto che eri qui, appunto… quindi ci avevi comunicato
[2009-03-29 16:6] costanza Paulino, Ma a parte quell’episodio RL e SL sono separate Padrona
[2009-03-29 16:7] Win: Mmm… ne parleremo, Costanza
[2009-03-29 16:7] costanza Paulino, Mi aveva ordinato di dirglielo
[2009-03-29 16:7] Win: QUINDI, SL e RL NON sono separate come hai appena detto, vedi?
[2009-03-29 16:7] costanza Paulino, Sono confusa padrona…scusatemi
[2009-03-29 16:7] Win: Devo andare. Per ora, buona notte, Costanza
[2009-03-29 16:8] costanza Paulino, Buonanotte Padrona

Immagine 1.pngNel giorno successivo ho avuto pochissimo tempo per occuparmi di Costanza nelle poche ore in cui era online. Stamattina, però, mentre ero alla prigione con Ewyn, l’ho vista collegarsi. L’ho salutata, le ho passato da leggere una copia del nuovo numero di L Magazine, che Rossella mi ha inviato fresco di stampa ieri sera (e su cui tornerò prestissimo), e quando mi sono scollegata le ho comunicato tutta la durezza che potevo trovare in me, ostentando di ignorarla. Per me era, come sempre, il solo modo per umiliarla senza spegnerle, come a volte ti invitava a fare, cicche di sigarette in bocca. Per lei, forse, è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso troppo pieno di sensi di colpa. Tornando, poco dopo, ho trovato un pacchetto contenente le sue poche cose e una lettera a me indirizzata. Eccola.

 

Padrona
mi permetto di scrivervi e di disturbarvi un ultima volta solo per salutarvi.
Ho deciso di abbandonare SL.
Da una settimana sono legata a questo palo e ho capito che ormai non interesso più a nessuno. Stamattina ne ho avuto l’ultima prova.
Esistono errori che non possono essere perdonati e questo lo capisco benissimo, per cui è inutile per me continuare a collegarmi per passare ore a fissare il vuoto.

Prima di andarmente vi ho trasferito i pochi spiccioli che ho da parte e alcuni oggetti che forse potrete riutilizzare. Il resto sparirà con me.
Vi ringrazio tantissimo per le bellissime sensazioni che mi avete aiutato a provare in questi mesi e Vi prego di salutare da parte mia Miss Jelena che purtroppo ho visto pochissime volte in questo periodo.
Mi resta, mi creda, uno splendido ricordo, di Voi come persona e continuerò a seguire il Vostro lavoro sul blog. Mi spiace non essere stata all’altezza delle attese e soprattutto di non essere stata capace di contraccambiare le emozioni che da Voi ho ricevuto.

Chiudo solo facendoVi ancora tanti complimenti per questo splendido luogo che avete creato e che, in questo periodo, ho visto crescere. L’ho sentito veramente come casa mia e mi dispiacerà non vederlo più.

Appena uscita chiuderò l’account e la mia esperienza in questo mondo avrà fine. Questa volta in modo definitivo dopo essere già caduta una volta nell’errore di tornare con un nuovo AV. L’ultimo periodo mi ha insegnato molto sui miei limiti, sia personali sia, in parte, legati ai miei problemi di RL. E la cosa mi ha aiutato a prendere la giusta decisione.

Chiudo prima di doverVi salutare dal vivo, che mi imbarazzarebbe molto.

Ancora sinceri auguri di una felice SL e un enorme grazie per tutto

Costanza

Lazzy e Costanza.jpgHo richiuso la lettera, restando per un poco pensierosa, a riflettere sulle mie emozioni nel leggerla. Mi sarei aspettata, nel leggere l’addio di una schiava, di provare la fitta che mi provoca sempre un abbandono. Mi sono invece scoperta a provare una certa serenità. Costanza ha fatto una scelta netta, coraggiosa, bella e pienamente degna della schiava perfetta che così ha a lungo dimostrato di essere.

Ho il solo rimpianto che se ne sia andata continuando a pensare di non interessare più nessuno e di non essere stata all’altezza delle attese. Poiché so che legge queste pagine, le uso per dirglielo un’ultima volta: Costanza, sei stata molto al di sopra di quello che, quando ti ho incontrata, mi aspettavo da te. I tuoi rari errori – anche quest’ultimo, colossale, della mail inviata a me per sbaglio, sono sempre stati per me solo ulteriori lucchetti che potevo mettere sulla tua anima. E, ma questo credo che tu lo sappia, da me sono stati sempre perdonati tutti: quell’IM di troppo, quella volta che usasti il viewer normale per superare una restrizione. E perfino la tua mail dello scorso weekend, naturalmente. Si perdona tutto a chi tutto dà e tu hai sempre saputo dare tutta te stessa.

Credo che sia tu, in realtà, quella che non si è mai saputa perdonare… sei tu quella sempre tesa alla ricerca della perfezione assoluta della propria sottomissione, a tal punto ossessionata da essa da soffrire in modo sproporzionato quando ti mettevo in condizione di dover ammettere una mancanza qualsiasi… rivelandoti al tempo stesso incapace di godere davvero le volte (ed è successo spesso) che ti facevo i complimenti per una devozione che credo di non aver mai incontrato in alcun altro avatar.

Visto che mi dedichi alcune bellissime parole, Costanza, lascia che le ricambi. Lascia che ti dica che anche tu hai dato a me emozioni forti e uniche – sia con la tua sottomissione, sia regalandomi la tua fragilità e permettendomi di consolarti quando piangevi. Sei stata una parte importante della mia Seconda Vita, ma anche nella crescita di Winsconsin. Sono certa che la tua presenza mancherà a molti dei frequentatori abituali.

Costanza addio.jpg

Non scrivo tutto questo per chiederti di restare. Rispetto e ammiro la tua scelta di darci un taglio, e so che i giochi sono fatti anche perché oggi, dopo aver ricevuto i tuoi messaggi, mi sono collegata un’ultima volta col tuo account. Ho avuto il dono di essere online nell’istante in cui veniva disabilitato. L’immagine che riporto qui sopra è l’ultima catturata dalle tue pupille virtuali prima di chiudersi per sempre.

Te la dedico, Costanza. Per ringraziarti di quello che tu hai dato a me e alle persone che ti hanno incontrata. Per augurarti, di tutto cuore, di ritrovare nella tua prima, e più importante vita, quella serenità e quella gioia che, su Second Life, non hai trovato.

 

L’ultimo saluto di Costanzaultima modifica: 2009-03-31T16:21:00+02:00da winthorpe
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6 pensieri su “L’ultimo saluto di Costanza

  1. Cara Lorella, non è finta modestia: tutto quello che scrivo scaturisce dalle persone che continuo ad avere la fortuna di incontrare. Queste pagine, davvero, sono solo un diario – in cui finisce peraltro solo una parte delle emozioni che provo… quelle che mi sento in grado di semplificare in qualche riga. Moltissime altre richiederebbero mille premesse e mille distinguo e sono costretta a tenermele chiuse nel cuore e nella memoria.

  2. Addio Costanza,
    anche se in ritardo ti scrivo qui il mio ultimo saluto.
    Mi mancherai. Non so che altro dire.
    Accetto e non me la sento di criticare la tua scelta essendo personale.

    In ogni caso, se e quando vorrai contattarmi per fare due chiacchiere al di fuori del nostro strano universo digitale sai a chi chiedere la mia mail.

    Un bacio.

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