Una spiegazione breve ma importante

Risposta articolata a una domanda, ricevuta in privato, sulla mia insolita reticenza a fare i nomi nel corso del post precedente. Con un aggiornamento sulla mia rimozione dai contatti di qualcuno.

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Tenere un diario pubblico ha un rischio che non puoi aggirare: che quanto scrivi può produrre un effetto immediato su quanto vivi. Nel momento in cui scrivo la mia opinione su qualcuno, immediatamente ne metto a conoscenza quella persona (oltre a chiunque altro provi qualche interesse a leggere i miei piccoli deliri) il che non può non avere influenza sul mio rapporto con lei.

Per una come me, che tende per sua natura a rifuggire il confronto diretto preferendo l’allusione, questa situazione potere rischia di trasformarsi nella tentazione di usare il mio minuscolo potere mediatico in modo prepotente e forse anche un po’ vile, comunicando urbi et orbi anche cose che dovrei forse dire a una sola persona. Credo di aver commesso questo errore, almeno in parte, nei momenti più cupi del mio rapporto con Belias (me ne sono scusata con lei più di una volta e mi sento di farlo ancora anche se per motivi che comprendo benissimo preferisce non leggere più queste pagine) e, anche se rifiuto di autocensurarmi quando ho qualcosa che mi preme dire, in genere cerco di evitare di usare il blog come strumento di pressione, intimidazione o manipolazione.

È solo per questo che non ho fatto, nel post che precede questo, il nome della persona che mi aveva rimossa dai suoi contatti. Poiché in genere non mi so, come si dice a Roma, tenere un cece in bocca, qualcuno si è incuriosito per quella mia insolita reticenza e mi ha scritto per sapere se potevo svelare il mistero. In realtà, quel nome era tutt’altro che segreto, nella cerchia stretta della nostra famiglia, ma non potevo farlo in quel momento senza prendere il tono di certi talk show gossippari del peggior pomeriggio televisivo. Nel post volevo esprimere solo quello che la rimozione dai contatti di qualcuno mi aveva fatto provare: così ho fatto, e tanto meno intendo puntare il dito ora che l’incidente è rientrato felicemente con una riconciliazione reciproca. Anche per questo, questi primi paragrafi del post li pubblico senza fotografie e così intendo lasciarli salvo che la persona interessata non mi comunichi espressamente il permesso di metterle in un secondo tempo.

Dirò solo che la mia cancellazione era stata la conseguenza di una proposta, molto radicale, che io avevo fatto a quella certa persona in seguito alla sua richiesta di intervenire in una situazione che ne riguardava anche una terza. Sebbene io tenda in genere a non intromettermi negli affari degli altri, chi mi chiede di farlo mi invita letteralmente a nozze, perché mi legittima a tutti gli effetti a scatenarmi. Non ho voluto rispondere alle accuse che ho ricevuto di essere in preda a delirio di onnipotenza o di ambire a un controllo sugli altri che nemmeno la Stasi, perché il mio intervento era stato espressamente richiesto, non offerto volontariamente. E non ho voluto rispondere all’accusa di voler essere una burattinaia delle vite altrui perché, semplicemente, la ritenevo infondata. Rispondere ad accuse del genere avrebbe significato per me legittimarle e dare l’impressione di volermi giustificare per non affrontare fino in fondo le conseguenze delle mie decisioni – che invece, in quella situazione, ripeterei tali e quali. Ci tenevo invece a che la crisi si sciogliesse da sola e visto che così, per fortuna, è stato, queste righe mi consentono di spiegare il mio comportamento a tempesta placata.

AndromedaDanim_001.jpgAvrei molte altre cose da raccontare, ma siamo nel weekend e il tempo mi manca. Ne riparliamo a partire da lunedì. Per oggi mi limito ad annotare che l’influenza che mi ha colpita la settimana scorsa mi ha concesso un po’ di tempo per avviare la riorganizzazione del WCF (la lista dei candidati è stata ampiamente sfoltita e abbiamo ricominciato con gli arresti), per godermi un po’ di tempo con Andromeda, Lorella e Jelena (e anche Lella, anche se nelle ultime settimane era quella che avevo avuto la gioia di incontrare più spesso) e anche per ricevere qualche visita gradita come quella di Mandala Ryba, una nostra vicina di casa che in RL fa la scrittrice. Durante una piacevole serata nel piazzale del WCF, e partendo da un romanzo che Mandala mi ha consigliato e che mi preparo a leggere, abbiamo fatto una bella chiacchierata su cui vorrei tornare appena possibile.

Una spiegazione breve ma importanteultima modifica: 2009-11-14T17:41:00+01:00da winthorpe
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2 pensieri su “Una spiegazione breve ma importante

  1. parole sante, senza scendere nel merito che mi è alieno, condivido quanto hai scritto.
    le parole, specie se scritte, sono spesso fonte di “guai”. pur avendo come te un blog assolutamente non famoso ed essendo io una logorroica amante del parlare, mi limito ogni tanto al narrare dei miei “cazzeggi” ma mai narro direttamente episodi o chiacchere private per non nuocere alle persone che mi sono amiche o a perfette sconosciute. ti fa onore riconoscere i tuoi sbagli e cercare, laddove sia possibile ricucire gli strappi.
    ciao

    Francesca

  2. Cara Francesca, anche questo post in apparenza così asettico e privo di riferimenti diretti (ma forse proprio per questo) ha avuto le sue ripercussioni provocando un ulteriore e per fortuna rapidamente risolto strascico nel mio rapporto con quella persona.

    Sono argomento davvero delicati. Non mi sono pentita delle mie decisioni nè di aver evitato di fare nomi. Forse mi sono pentita di aver scritto il post qui sopra ma, come sempre:

    Voce dal sen fuggita
    poi richiamar non vale;
    non si trattien lo strale
    quando dall’arco uscì.

    (è Metastasio, nel caso qualcuno se lo chiedesse… non fingerò di essermelo ricordato da sola – ricordavo il brano ma non l’autore: non è meraviglioso avere Internet sempre a portata di mano?)

    Ho scritto quello che sentivo di dover scrivere per me stessa e per chi mi aveva fatto delle domande. Mi sono scusata, stavolta, con la persona che se ne è sentita ferita e ho raccolto con gratitudine il suo perdono. Ora dovrei essere pronta a passare oltre. :-)

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