La scappatella di Backbuttoned

Qualcuno ogni tanto mi chiede ancora della promessa che avevo fatto a Backbuttoned la scorsa estate. È tempo di dare una risposta, perché da allora molte cose sono cambiate.

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Ogni tanto mi succede di incontrare qualcuno che mi chiede: “Ma con Backbuttoned poi come è finita?” E capisco immediatamente cosa intendono. Non è tanto per capire dove sia finita lei, cosa stia facendo io, o per fare quattro chiacchiere, no: vogliono sapere della famosa promessa che le avevo fatto, prima dell’estate, se fosse riuscita a superare la prova che si era offerta di affrontare per me. E che, lo ricordo per chi non avesse letto il post dedicato alla faccenda (e soprattutto i suoi e gli altrui commenti) lei aveva superato brillantemente, restando legata, nel prato di Villa BDSM, per ben tre settimane, ossia tutto il periodo in cui io, causa vacanze, mi trovavo lontana da Second Life.

All’epoca, Back si era sottomessa a me in modo totale: io avevo tutte le sue chiavi, avevo ritoccato i suoi legami per renderli più inestricabili ancora, e le avevo bloccato ogni comunicazione eccettuati gli emote. Ma in cambio le avevo fatto una promessa che doveva servire a soddisfare, una volta per tutte, un desiderio che mi aveva ogni tanto confessato di avere e che mi ero sempre rifiutata di esaudirle. Back, mi ripeteva sempre quando era in mia mano, voleva tanto legarmi, avermi in suo potere, poter fare di me quello che desiderava. E io avevo deciso che, se fosse davvero riuscita a resistere quelle tre settimane senza imbrogliare, glielo avrei concesso – pronta a correre tutti i rischi che la cosa comportava. Perché io le garantivo assoluta obbedienza per 48 ore… ma in 48 ore di cose ne possono succedere molte: certi legami possono essere saldati, certe situazioni possono cambiare in modo imprevedibile. Per quel che ne sapevo, Back avrebbe potuto impormi qualche legame che da sola non ero capace di aprire… o peggio ancora avrebbe potuto vendermi a qualcuno… o mettermi in qualche situazione senza uscita. O anche, semplicemente, rifiutarsi di slegarmi al termine del periodo – e continuare a oltranza a richiudere le manette vanificando ogni mio tentativo di fuga. Fino al giorno in cui, chi sa, avrei chinato io la testa, la volontà spezzata, accettando il suo collare e diventando magari il suo animale domestico, o la sua prigioniera per sempre.

Poi, il giorno in cui sono tornata e mi sono presentata a Villa BDSM per slegarla, Back aveva fretta. Io mi sono inginocchiata davanti a lei, pronta a offrire i miei polsi alle sue manette. Ma lei doveva andare – e anche io sarei stata offline qualche altro giorno. Mi ha fatto rialzare, mi ha detto che avrebbe aspettato, che mi avrebbe chiesto di onorare la promessa un’altra volta.

Untitled.jpgCi siamo riviste diverse volte, da allora, e ogni volta Back mi diceva “un’altra volta”. Sempre “un’altra volta”, e ogni volta, obbedendo a un ordine che le avevo dato prima dell’estate, quando, dopo aver perdonato una sua uscita infelice, le avevo dato un’ultima chance di dimostrarsi davvero desiderosa di trovare qualcuno che la dominasse, mi porgeva i polsi, aspettando di vedere se quel giorno avevo voglia di legarla oppure se preferivo farmi i cavoli miei, lasciando che se ne andasse in giro. Confesso che, quasi sempre, ho scelto di chiuderle le manette, portarla via, isolarla, metterla sotto nel modo più inflessibile che conosco: chiudendola in gabbie sperdute nel nulla, sbattendola a Pandora per una settimana, bloccandole tutto quello che le potevo bloccare, isolandola dalle sue amiche. E passando, spesso, ore a parlare e farla parlare, ascoltando le sue confidenze, rivelandole le mie, e godendo di una sensazione di possesso che sentivo crescere, giorno dopo giorno dopo giorno.

E così un giorno le ho detto che doveva decidersi, e che doveva farlo in quel momento. Che ero disposta a onorare la mia promessa, ma che le mie chiavi doveva chiedermele lì e ora. L’avrei slegata all’istante e le avrei ceduto tutto, se mi avesse appena detto di farlo. Ma se non l’avesse fatto lì ed ora, beh, mi sarei considerata sciolta dall’impegno. Perché anche una spada di Damocle non può dondolare per sempre, condizionando un’intera esistenza.

Back non ha esitato. Ha detto che preferiva restare sotto il mio controllo. Almeno, mi ha detto arrossendo e scaldandomi il cuore con la sua dolce insicurezza, finché non mi fossi stufata di lei e avessi deciso di mandarla via. Le ho sorriso. Ho cambiato il testo del suo collare da “Protetta da Win” a “Proprietà di Win” e ho rimesso le sue chiavi nella scatolina di quelle che non mi serve avere sempre a portata di mano. Ormai era mia, per sempre, irreversibilmente, che le piacesse o no, che cambiasse idea o meno.

black hole_002.jpgLa sua e la mia RL ci hanno tenute entrambe più lontane da SL di quanto non accadesse un tempo: ma ho sempre cercato di affacciarmi ogni volta che mi arrivava la notizia che si trovava online. Ogni volta che si collegava, interrompevo quello che stavo facendo – fosse anche un Bane da sistemare – per andare a vedere come stava, allentarle un attimo il bavaglio, permetterle di sgranchirsi le braccia e magari fare due chiacchiere. E sono passate alcune settimane. Finché, una volta che mi aspettava una decina di giorni di lavoro intenso e di totale astinenza da Second Life, ho deciso finalmente di consentirle qualcosa che mi chiedeva da tempo: ossia di essere libera per qualche giorno, libera di andare in giro senza essere legata… e magari di fare shopping, di vedere qualche amica, di esplorare nuove land. In attesa di tornare, quando io ne avrei avuto il tempo, a piegare le ginocchia davanti a me. Le ho aperto manette e cavigliere, lasciandole legato al collo il solo collare, l’ho abbracciata e l’ho lasciata andare. Convinta che una padrona debba anche saper concedere qualche privilegio – soprattutto a qualcuno che in passato ha saputo dimostrare costanza e fedeltà a un impegno come quello delle tre settimane estive.

Ma Backbuttoned ormai credo di conoscerla abbastanza bene e… beh, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Così, e non a sua insaputa, avevo preso due precauzioni: le avevo bloccato gli IM mediante il plugin creato da Tat1ana, e avevo acceso lo SPY – la funzione che, nel collare di Marine, consente di ascoltare tutto quello che viene detto nel raggio di venti metri dalla persona che lo indossa. In questo modo, a meno che non comunicasse tramite lo scambio di notecard, avevo la certezza di poter essere sempre informata di qualsiasi cosa Back dicesse o sentisse. E, nel caso, sarei stata in grado di richiamarla all’ordine. Ogni giorno, ricevevo via mail decine di rapportini che mi informavano dei suoi movimenti e dei suoi incontri. Ed è così che ho capito molto presto che quella vacanza dalle catene, in realtà, era destinata a prendere una piega un po’ diversa.

black hole_003.jpgFra le prime visite di Back c’è stata la prigione di Pandora, dove era rimasta una settimana, subendo angherie di ogni tipo e implorandomi ogni giorno che la tirassi fuori come avevo tirato fuori Andromeda – con la differenza che Andromeda era stata chiusa là dentro senza processo, mentre Backbuttoned aveva accettato in modo esplicito una sentenza di una settimana. Non sarei mai andata a scocciare ancora Bojo Auer e Mechelle Oceanlane – perché in questo caso sarei stata dalla parte del torto: una cosa che sto cercando di insegnare a Backbuttoned è di accettare le conseguenze delle sue azioni, e certo non l’avrei mai fatta uscire in anticipo. Eppure adesso era di nuovo lì, a insistere con le secondine, e con la stessa Bojo, perché la facessero entrare e le dessero l’uniforme della prigione, ma le dessero una pena minima, di poche ore, in espressa deroga alle regole, chiarissime, della prigione. Ho sentito la voce di Bojo che le rispondeva con sufficienza, per giunta esprimendo nei confronti della sottoscritta un certo rancore non sopito per il nostro scontro di qualche settimana prima. Ho sentito Back insistere fin quasi alla morte, fino a capire finalmente che era meglio allontanarsi.

L’altro posto familiare dove Back si è recata durante la vacanza è stato Our Wicked Dream, e qui sì che ho inarcato non uno solo, ma entrambe le sopracciglia. Our Wicked Dream è la land dove Back era andata a legare Costanza Franizzi ma, soprattutto, il luogo dove sorge la casa di Belias e di Pony Mondschein. E Belias era la singola persona da cui, a suo tempo, avevo cercato di tenere Back lontana. Quando ho conosciuto Backbuttoned per la prima volta, lei era in mano proprio a Belias, e la sua presenza aveva in seguito contribuito non poco a creare fra me e Bel la tensione che poi aveva fatto esplodere un brutto periodo. Come sa chi legge queste pagine, sotto il tallone di Belias ho passato momenti per me indimenticabili ma anche drammi che non ricordo volentieri, gelosie, rancori, angosce e tormenti che invece mi sarei volentieri risparmiata. E alcuni contraccolpi della cosa avevano ferito profondamente Backbuttoned (e anche Belias, che è una persona sensibile, anche se si atteggia a dura), al punto che Bel stessa aveva insistito con me perché mi occupassi io di Backie in quel momento difficile.

black hole_004.jpgGià nei giorni in cui la tenevo prigioniera a Stanlee, mi era successo un giorno di capitare lì vicino per caso e scoprirla in compagnia di un avatar alternativo di Belias, che stava cercando di slegarla – e avevo più o meno fatto finta di niente, anche se la mia presenza aveva indotto Bel ad allontanarsi facendo firulì firulà. Dopo aver gironzolato per Our Wicked Dream senza incontrare nessuno, Back se ne era andata a spasso, ma io sapevo che era solo questione di tempo… e infatti, qualche ora dopo, ho visto che era di nuovo lì, e che stavolta c’era anche Belias. Non ci voleva molto a immaginare cosa sarebbe successo, ma ho deciso di non intervenire, sperando che il problema si sciogliesse da solo. Ma con Back le cose non si sciolgono mai da sole, magari con la complicità di SL e dei problemi che a volte ci sono sulla grid.

Mentre lavoravo in RL, a un certo punto, ho ricevuto in mail la notizia che Backbuttoned si era tolta il collare – qualcosa che semplicemente non può (o non dovrebbe) succedere se si usa il Restrained Life e il collare è chiuso a chiave. Ora, io il collare di certo non lo avevo aperto. Per giunta, se Back ora era senza, non potevo più sentire quello che si diceva a Belias… e, in ogni caso, senza quel plugin del collare avrebbe potuto scriversi con lei in IM senza che io fossi in grado di controllarla. Ho sentito il sangue affluirmi alla testa. Furiosa, ho sospeso il mio lavoro, ho lanciato il client e sono piombata in-world scrivendo a Back un IM secco: “Hai 2 minuti per spiegarmi cosa è successo”.  Back ha fatto la gnorri: “ciao”, mi ha scritto, “sei online?”black hole_005.jpg

[2008/11/14 8:00]  Win: Rispondi alla mia domanda, resta un minuto e mezzo
[2008/11/14 8:00]  Win: Hai tolto e rimesso il collare.
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: non ho barato
[2008/11/14 8:01]  Win: Non chiedo cosa non hai fatto ma cosa hai fatto
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: ho indossato un bodybag su spine ed il collare è andato via
[2008/11/14 8:01]  Win: Impossibie a meno che tu non stessi usando il viewer normale
[2008/11/14 8:01]  Backbuttoned Bian: sto usando il restrained viewer
[2008/11/14 8:02]  Win: Non quando hai indossato il body bag
[2008/11/14 8:02]  Win: Se hai un oggetto locked questo non si toglie se usi il RL Viewer
[2008/11/14 8:02]  Win: Allora, restano 30 secondi. Perché hai usato il viewer normale?
[2008/11/14 8:03]  Backbuttoned Bian: non lo ho usato
[2008/11/14 8:03]  Backbuttoned Bian: ho restrained life viewer
[2008/11/14 8:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: @version
[2008/11/14 8:04]  Backbuttoned Bian (busy response): RestrainedLife viewer v1.10.5.2 (SL 1.19.1.4)
[2008/11/14 8:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Hai una versione vecchia. Devi aggiornare.
[2008/11/14 8:05]  Backbuttoned Bian: come faccio?

Nel frattempo, guarda guarda, mi stava scrivendo anche Belias. Occhio agli orari:

[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: ciao winth
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: ho rubato qcosa di tuo
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: almeno per un po’
[2008/11/14 7:59]  Win: Cosa?
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: un oggetto di scarso valore
[2008/11/14 7:59]  Belias Rubble: back
[2008/11/14 8:00]  Win: Ha tolto il collare. Le ho dato due minuti per spiegare. Poi stacco
[2008/11/14 8:03]  Win: Ha usato il viewer normale, o il collare non si sarebbe tolto
[2008/11/14 8:03]  Belias Rubble: no, capita
[2008/11/14 8:03]  Belias Rubble: era con me quando è successo
[2008/11/14 8:04]  Belias Rubble: e da allora non ha sloggato
[2008/11/14 8:04]  Win: Boh.
[2008/11/14 8:05]  Win: Comunque, benissimo, tienila pure… io devo finire il mio articolo
[2008/11/14 8:05]  Belias Rubble: non miinteressa più
[2008/11/14 8:05]  Belias Rubble: la libero
[2008/11/14 8:05]  Win: Neanche a me

Ero furiosa. FURIOSA. Ho staccato e mi sono rimessa a lavorare in RL. Sono tornata dopo una mezz’ora.

[2008/11/14 8:29]  Backbuttoned Bian: winth, sei caduta?
[2008/11/14 8:29]  Win: No. Ho staccato perché avevo da fare e tu non rispondevi alle mie domande. Ti saluto, per adesso
[2008/11/14 8:29]  Backbuttoned Bian: non essere arrabbiata con me
[2008/11/14 8:30]  Backbuttoned Bian: sei tu che mi hai lasciata libera
[2008/11/14 8:30]  Win: Non lo sarei se non me ne dessi motivo, Back. Ti ho detto chiaramente che il collare non si doveva staccare in nessun caso. Non credo ci sia molto altro da dire
[2008/11/14 8:30]  Backbuttoned Bian: non abbandonarmi, per piacere
[2008/11/14 8:31]  Backbuttoned Bian: giuro che si è tolto da solo

Era vero? Forse sì e forse no. Ma io ormai avevo il cuore che batteva a mille per la rabbia. E poi, Belias, quella che mi aveva detto che non le interessava più, che la liberava, mi ha scritto di nuovo.

[2008/11/14 8:30]  Belias Rubble: ride

Ma non avevo proprio voglia di ridere, io. E non è che me ne sia venuta di più quando Back si è rifatta viva – per modo di dire: perché quel che mi ha scritto significava palesemente solo una cosa. Che adesso non era solo legata, ma anche imbavagliata:

[2008/11/14 8:34]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:34]  WinthorpeFoghorn Zinnemann alza le spalle
[2008/11/14 8:35]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:35]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa e rimuove di nuovo la possibilità che tu veda quando sei online
[2008/11/14 8:36]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:36]  Backbuttoned Bian: *** IM blocked by sender’s viewer
[2008/11/14 8:38]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Sono letteralmente stupefatta. Basta così, divertiti

Ho smesso di risponderle e credo di essermi anche scollegata, visto che Back continuava a mandarmi IM bloccati e inviti a tipparmi che non avevo nessuna intenzione di accettare. Se di quella libertà che mi aveva tanto chiesto di renderle per un poco aveva saputo fare solo quello – di tornare a farsi legare dalla sola persona da cui doveva tenersi lontana – che accettasse le conseguenze delle sue azioni anche in questo. Io avevo altro da fare che far finta che mi importasse, a quel punto, di andare a salvarla e farmi condizionare da qualcosa del genere. Sono tornata in RL e quando mi sono ricollegata, molte ore dopo, avendo finito il mio articolo, ho scritto a Backbuttoned un messaggio di ghiaccio: “Ti prego di rimandarmi il bavaglio che ti ho dato quando hai tempo. Grazie”.

Sono passate diverse ore, forse un giorno. In quelle ore ho tolto anche a Belias la possibilità di vedere se ero online, ho svenduto le sue foto che avevo comprato sull’infernale “Owned”, ho deciso di ignorarla. Se, ogni volta che Belias ha a che fare con qualcuno che conosco devo starci così male, beh, forse meno notizie ho di lei meglio è. Se, ogni volta che ha mezza occasione di legare qualcuno a cui tengo, Belias non sa resistere, forse meno amicizie in comune ho con lei meglio è. Se, ogni volta che la saluto, mi deve fare una battuta per farmi sentire in colpa, o cercare di provocarmi, forse è meglio che non la saluti proprio più. Sono meccanismi che, ormai, da tempo si ripetono con frequenza preoccupante ma che credevo di essere riuscita a evitare visto che, ormai da tempo, i miei rapporti con Bel sono diventati occasionali e, per forza di cose, praticamente platonici. E se Back, ogni volta che la lascio andare, mi deve mettere in situazioni che mi torturano… tutto sommato meglio che restasse dove si era voluta cacciare per forza, smettendola di chiedere il mio aiuto. Avrei dovuto andare a “salvarla”? Mettendomi contro una persona con cui già ho un rapporto abbastanza complicato? No, che se la cavasse da sola, che restasse con la sua Belias che, palesemente, ancora rimpiangeva di averla abbandonata per chiedere, proprio a me, di consolargliela.

BackSnapshot_001.jpgQuesta era la mia determinazione. Ma stavolta non ho avuto il coraggio di toglierle di nuovo entrambe dai miei contatti. L’ho fatto già una volta, non è servito se non a farci stare male tutte e tre per parecchio tempo. E, puntualmente, non molte ore più tardi, ho ceduto. Belias mi ha scritto scusandosi, dispiaciuta che io ci fossi rimasta così male – ma mi ha voluto far leggere il dialogo che aveva avuto con Back, quel dialogo che – a causa di chissà che malfunzionamento di Second Life che aveva staccato il collare – io non avevo potuto origliare direttamente. Un dialogo in cui, praticamente, Back implorava Belias di prendere le sue chiavi – in termini e con una insistenza tale da farmi credere che forse io stessa, se fossi stata al posto di Bel, avrei ceduto alla tentazione. Non posso dire di essere riuscita a cancellare il rancore che avevo nei suoi confronti: ma ho trovato almeno la forza per scusarmi con Bel per la mia reazione eccessiva nei suoi confronti.

Belias era legata a casa di Happytimes, in quel momento, e mi ha fatto sapere che ci sarebbe rimasta per un po’ e che Back si trovava a Our Wicked Dream, legata solo con le catene ma, di nuovo, col mio collare, che aveva indossato di nuovo appena si era accorta dello sfortunato incidente. Back nel frattempo mi implorava di perdonarla, di andare a slegarla usando la Real Key, di andare per lo meno a trovarla. Io, dura, niente. Per un po’. Poi, come era successo l’altra volta, mi sono sciolta. Back è Back, lo sappiamo tutti. Tippami, le ho scritto. E sono andata.

Evito di riportare nei dettagli la nostra conversazione, che questo post è davvero di nuovo troppo lungo e troppo, troppo personale e doloroso. Ma ho rifiutato con decisione di usare la RK per aprire le catene strette da Belias. Sarebbe stato un imbroglio, sarebbe stato un rubare a Belias qualcosa che aveva preso legittimamente… qualcosa, qualcuno che aveva insistito per darsi a lei. Sono possessiva, lo so, ma non sono competitiva in questo modo: non ruberei mai la sub di qualcun altro, non quando non sono stati usati mezzi illeciti per imprigionarla, non quando la vittima si è appena, spontaneamente, buttata nelle braccia della catturatrice. No. Eppure, Back portava ancora il mio collare, quello che dice “Proprietà di Win” e una cosa del genere, qualcosa, deve pur significare.

BackSnapshot_002.jpgBack mi ha promesso di tutto: si è detta disposta a lasciarsi legare, isolare, bloccare completamente, seppellire nel dungeon più profondo e solitario, sopportare il mio silenzio per sempre, anche di sottoporsi al controllo assoluto del banishment più stretto, purché io la riprendessi. Mi ha commossa, ma non potevo, non volevo cedere a quel punto, e alla fine ho capito quale fosse l’unica soluzione possibile. Le ho detto che per la sua scappatella si poteva ritenere perdonata, e che l’avrei potuta accogliere nuovamente, ma solo quando fosse stata di nuovo libera dalle catene che non le avevo imposto io. Che si liberasse da sola dalle manette di Belias, e solo dopo si rifacesse viva con me. L’avrei attesa a braccia aperte.

Da allora sono passate alcune settimane in cui non è riuscita quasi mai a collegarsi e non ci siamo mai trovate online allo stesso momento. Ogni tanto ci sentiamo a distanza, quando lei mi manda un IM che io ricevo in differita… e a cui rispondo sapendo che lo leggerà anche lei la prossima volta. Chissà se sta cercando di liberarsi. Chissà se porta ancora il mio collare. Chissà se riuscirà a riconquistare la sua libertà e se, quando questo dovesse accadere, tornerà ad offrirmela.

E chissà se, nel caso, io sarò ancora la stessa da cui lei ha detto di voler tornare. Tante cose stanno cambiando velocemente. Andromeda, tanto per cominciare. E poi Jelena, di cui è giunta l’ora di parlare seriamente. E forse, forse, anche qualcun altro. Ma questa è un’altra storia. Anzi, un’altra ancora.

La scappatella di Backbuttonedultima modifica: 2008-12-17T00:43:00+01:00da winthorpe
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6 pensieri su “La scappatella di Backbuttoned

  1. “Toccami Ciccio, che mamma non vede… Mammaaa, Ciccio mi toccaaa”

    Questo era il verso canzonatorio che usava mia madre quando da piccoli facevamo quel che in altro modo fate voi in SL: giocate a farvi “male”, a farvi dispetti per saggiare i limiti..
    Fin dove mi posso spingere?

    Back ha il complesso di essere redenta, vuole che qualcuno corra a salvarla e per questo si infila in situazioni da schiaffi continuamente.

    Belias è quella che saggia i limiti tuoi..

    Ed a giudicare dal fatto che riesce a distrarti dal lavoro reale, direi che spesso li passa, di poco, magari, ma li passa :-)

    Ah, stasera ti ho pensata.. hai visto la nuova reclame del profumo Madame? Nooo? ;-)

  2. Forse il gioco di Back è quello di voler essere salvata, giocare a fare la vittima per trovare poi sollievo nel momento del suo salvataggio. Ecco allora perchè andare a infastidire le guardie di Pandora, forse si aspettava che reagissi come nel caso di Andromeda che ti sbattessi per andare a liberarla e magari consolarla.
    Trovo più che giusto che si assuma la responsabilità delle sue azioni ma forse (e sottolineo forse) hai sbagliato anche tu nel cedere ed andare a trovarla, in questo modo è come se avesse vinto Back, almeno in parte.

    Devo comunque constatare che questo genere di comportamenti e relazioni non sono cosi infrequenti nel BDSM, i concetti di possesso e sottomissione possono cambiare molto spesso senza preavviso ma sempre per volontà di qualcuno che agisce per primo cambiando le carte in tavola, come nel caso di Back.

    Non mi dilungo in altri commenti dato che conosco appena i protagonisti della vicenda, però sembra davvero che tra voi giochiate a farvi dispetti a vedere quanto X può subire e quanto Y tollerare mentre Z se la ride e appena potete (volete ?) vi scambiate i ruoli e ricominciate.

  3. È possibilissimo che io abbia sbagliato, Mandrashee. Allo stesso modo in cui, ai vecchi tempi, trovavo che sbagliasse Belias e glielo rinfacciavo costantemente, con una cattiveria di cui mi sono resa conto solo dopo che Backbuttoned è finita in mano mia. Ogni persona è diversa e possiamo solo prenderla o lasciarla, immagino – e Back ha un modo di comportarsi che, alla fine, ti spinge a perdonarla. Anche se, come stavolta, con condizioni precise.

    Perché, sì, hai un po’ ragione anche parlando dei dispetti. È un po’ quello di cui mi accusava l’autrice della famosa lettera che avevo pubblicato mesi fa (qui: http://win.myblog.it/archive/2008/07/21/la-lettera.html )… un rischio reale e concreto – o un modo di giocare diverso dal suo ma che, in qualche caso, è in grado di produrre emozioni nè più nè meno che il modo che lei e altri preferiscono.

    Io so che da qualche tempo mi capita meno di vivere quel tipo di avventure, quantomeno come vittima. Non so ancora se sia solo il fatto di avere Andromeda, Back stessa, Jelena… oppure se quel tipo di gioco, alla fine, aveva per me esaurito parte del suo fascino… so che negli ultimi mesi mi hanno rapito per breve tempo Aimee, Maironi, un altro paio di persone incontrate a Stonehaven… e che però io scoprivo subto di desiderare solo liberarmi per andare a fare altro. Credo che il lungo rapporto quasi esclusivo con Belias abbia cancellato in me il gusto dei rapimenti estemporanei… e che la cosa sia vera anche quando a rapire sono io stessa perché, nei rari casi in cui ho messo un timer sulle manette di qualcuno che avevo acchiappato, mi è sempre parso un poco di tirarmi indietro e di negare alla persona qualcosa di più intenso.

    Back si è ricollegata a sorpresa ieri (ho appena aggiornato il post aggiungendo due foto scattate durante il nostro breve incontro) e sono riuscita a portarla in un luogo che credo abbastanza sicuro, dove possa pian piano slegarsi da quelle manette. Ho ribadito che non la riprenderò fino a quando non si sarà liberata – e in modo legale, senza cheat e senza reset – e le ho promesso anche un piccolo premio alla fine. Perché credo che le ci vorrà tanto, tanto tempo: sospetto che Belias abbia trovato il plugin che io avevo inserito per toglierle dalle manette quasi tutti i tentativi, rendendo il gioco degli struggle lento come la deriva dei continenti. Ma so anche che Back, quando ci si mette, sa essere testarda, e resterò a vedere cosa succede. Forse, sotto sotto, anche facendo un pochino di tifo per lei.

  4. Accidenti come mi odio per non riuscire a stare dietro al tuo blog, win. Ma la RL non mi lascia molto tempo da dedicare a SL e alla rete in generale.
    Avrei voglia di dare delle grandi testate nel muro perchè comincio a sentirmi un altro mattone del muro che state costruendo.

    La desolata Bravin

  5. Bravin, non ti desolare – sto imparando che su anche (e forse soprattutto) su SL si soffre, spesso, se si vuole soffrire. La colpa, quindi, è in gran parte mia. Non sentirti un mattone: se muro ha da essere, parliamo di cemento armato. Anche se, veramente, anticipando i propositi per l’anno nuovo vorrei promettere a me stessa – e a chi ha la pazienza di essere fra i miei contatti – di evitare i drammi quanto più possibile.

    Win rilegge la frase sopra. Ci pensa un attimo. Poi aggiunge ancora un paio di righe.

    Il gallo – canta – a mezzanotte. Ripeto: il gallo – canta – a mezzanotte.

    Il fruttarolo – si gratta – la testa. La luna – non è – tramontata.

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