Grandi novità in famiglia: Lella

A volte ci creiamo delle regole. Dei limiti. Delle strategie, perfino. Ma poi c’è quello che senti che è giusto fare e che, alla fine, fai. Contro ogni buonsenso o ragionamento. Scontato, forse, per molti. Ma non per me.

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Ci sono occhi che si poggiano su di te come una farfalla. Ti sfiorano senza chiederlo, più impalpabili di un sussurro in una notte d’estate, ma quando si spostano altrove è come se si portassero dietro una scia di polverina magica che è quasi impercettibile ma si porta con sé un pochino della tua attenzione.

Poi sbatti gli occhi e non si vede più niente di strano. Però, qualche minuto, qualche ora o anche qualche giorno più tardi ti capita di sentirli di nuovo su di te, quegli occhi. E di nuovo, dopo un attimo, volano via velocemente, ma stavolta quella polverina ti sembra di vederla balenare per un attimo più a lungo. Hai visto davvero qualcosa che scintillava? Forse no, però, mah, sembrava proprio…

Lellautoritratto.jpgQuando il soffio di quello sguardo torna ancora una volta a farti vibrare la leggera peluria che, sulla tua nuca, separa il collo dall’attaccatura dei capelli, cominci a sentire che non è un’impressione o un film che ti stai facendo. Ed è lì che scateni – che scateno, dai, sto parlando di me stessa, dopo tutto, e lasciamo perdere la retorica. È lì che scateno il ragionamento, che chiedo aiuto alle regole, che mi metto a tracciare a terra linee rosse che non voglio superare.

Nel suo post di qualche giorno fa, Rossella riporta un brano di una nostra conversazione in IM di qualche tempo fa in cui mi invita a legare una conoscenza comune che, secondo lei, ne ha bisogno. Io le rispondo che ho già Andromeda e Jelena e che davvero non sto cercando nuove sub e giuro non lo dico per tirarmela, ma perché è vero: mi trovo spesso in mano più chiavi di  quante non abbia tempo di gestire – senza contare che il mio lavoro alla Kelley Tech (la procedura di Banishment non dura mai meno di un’oretta e mezza) e la stessa prigione di cui sono la direttrice richiedono a volte energie non indifferenti.

jelandro.jpgQuando comincio ad accorgermi di come quegli occhi mi stanno guardando, quando noto la maggiore frequenza con cui compaiono a Penning, sul piazzale davanti alla prigione, cerco di scuotermeli di dosso. Penso ad Andromeda e a Jelena e all’attenzione eccessiva che ho sempre dedicato a evitare che provassero, l’una per l’altra, quel sentimento di gelosia che appartiene molto più a me che a loro (e per far fare loro la pace quando avevano litigato). Penso a certe sedicenti Mistress che ho incontrato, che vanno in giro con codazzi di persone al guinzaglio come fanno le carampane con troppi cagnolini che sembrano tutti uguali. Penso al desiderio di possesso che mi divora e mi fa bramare di sapere tutto sulle persone che mi stanno a cuore – al punto che farei qualsiasi cosa per poter leggere e raccogliere da qualche tutti i loro pensieri… e al tempo che passo, ogni volta che resto offline per un giorno o due, a leggere i rapporti degli Spy, i microfoni indiscreti che tengo sempre accesi nei collari di Andromeda e Jelena.

E poi comincio a pensare anche alla persona che quegli sguardi me li sta regalando. Penso che anche se passassi sopra a tutti i ma precedenti (ed eccolo, quel periodo ipotetico che comincia a incunearsi nella mia determinazione: anche se…) non sarei mai capace di dare a quella persona quello che si aspetta, quello che spera, quello che si illude io possa darle. Perché io sono una sola, e già la mia anima è un po’ divisa fra la mia vita reale e quella, di fantasia, che vivo nel metaverso, e non ho altre ore da dare, non ho altre emozioni da regalare. No, non sarebbe giusto. Sarebbe una delusione, per lei.

LellaCreek.jpgMa è un ragionamento che già alle fondamenta mostra qualche crepa. Perché dovrebbe importarmi qualcosa di non deludere una persona a cui non devo nulla? Mi capita ormai così spesso di conoscere persone bellissime con le quali solo la tirannia del tempo e della RL mi impedisce di approfondire le relazioni che ho imparato a ignorare il sottile rimpianto delle occasioni che perdiamo ogni giorno. E allora come mai per questa mi sto facendo tanti problemi invece di farle capire con gentilezza che non è cosa?

Passano i giorni, e Lella continua a venire a trovarmi. Ogni tanto, non tutti i giorni. Il suo sguardo è sempre carezzevole ma discreto, e il desiderio che esprime è tranquillo. Mi saluta senza imporsi ma senza chiedere scusa, non resta mai un minuto di troppo nè uno di meno: capace di apprezzare con serenità il poco tempo che passa in mia compagnia, con una rassegnazione che non sembra esprimere rimpianto di un qualcosa di più che nessuno le promette, ma che invece coglie quello che può avere senza chiedere di più, allo stesso modo in cui non chiedi nulla di più all’erba che ti fa solletico sotto ai piedi, alla pioggia leggera che ti bagna il viso o al sole che sulla spiaggia ti nutre la schiena.

E io, lo capisco, questa discrezione mi sta seducendo, piano piano. Mi fa sentire come una stellina piccola piccola che si accorge della fioca luce che riesce a trasmettere a un pianetino che le orbita attorno. E che comincia a pensare che, tutto sommato, non c’è nulla di male se quel pianetino riesce a cogliere, nei coni d’ombra roteanti dei pianeti più vicini, qualche tua alba e qualche tuo tramonto. Magari regalandoti ogni tanto l’illusione di essere tu stessa un piccolo sole.

Angels.jpegFaccio resistenza per un poco attaccandomi alle mie regole. Mai e poi mai allungare le dita su persone che già appartengono a qualcuno, e Lella ha rapporti da chiarire con persone che conosco e a cui voglio bene. Alcune delle sue chiavi sono in mano a Rossella, e io mai e poi mai le prenderei se avessi anche un solo dubbio che Ross sta davvero considerando l’idea di tenerle. Il Mars Ring è sotto il controllo di Fujiko, e anche in questo caso non sarei capace di mettere anche solo un dito sulla bilancia che sta decidendo dei loro rapporti. Glielo dico, la rimando a casa, la invito a chiarirsi le idee con loro, non le prometto niente. Ricevo le sue confidenze su quello che succede con quelle persone, non le offro consigli, mi tengo indietro. Ma comincio a sperare.

Quando questi ostacoli, piano piano, svaniscono, comincio a non sapere più a cosa attaccarmi. Forse al fatto che Lella ha una persona di cui deve avere cura – Angels Svenska, la dolce schiava di Vales DeCuir che, attualmente lontana da SL, l’ha affidata alle cure di Lella perché la tenga ben legata, protetta, fuori dai guai. Eppure la dolcezza con cui Lella tiene sempre serrati i polsi di Angels, anche quella mi conquista lentamente. Quella dolcezza potrei volerla per me, credo. Angels viene accompagnata in una delle celle al piano di sopra del WCF, ringrazia quando sente lo scatto della porta della cella, ci sorride con gratitudine. Ci saluta.

Prendo il collare di Lella, come avevo fatto per Jelena, davanti a un vendor di Marine: lei lo compra, lo indossa, lascia le chiavi lì per me, socchiude gli occhi quando le raccolgo.

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Tutto il resto non conta. Non conta il momento dello scatto, non il fatto che la rimprovero, con molta dolcezza, quando scopro che, di sua iniziativa, su quel collare ha scritto il mio nome prima che fossi io a ordinarglielo. Non conta il tempo che ci metto a raccogliere tutte le chiavi di una tale collezione di legami che mi ci vorrebbe una terza e una quarta vita ad esplorarli tutti. Conta, invece, la frase che Lella scrive in un weekend in cui io sono lontana da SL e che, da allora, campeggia nel suo profilo.

La sottomissione non è qualcosa che si può chiedere o costringere, ma una cosa volontaria. Una sub si sottomette per scelta propria, non perchè altre persone la forzano. Sottomissione non è schiavitù, una sub non ha rinunciato al proprio potere decisionale, ma ha ceduto il diritto di decidere per se ad un’altra Persona.
Io ho ceduto questi dirittti, la mia anima ed il mio corpo alla Signora WinthorpeFoghorn Zinnemann il giorno 7 maggio 2009

Adesso, ho un terzo Spy da ascoltare. Il tempo per farlo, beh, in qualche modo lo troverò.

Grandi novità in famiglia: Lellaultima modifica: 2009-06-16T00:15:00+02:00da winthorpe
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