Aggiornatevi!

Un post di servizio, ma quando ci vuole ci vuole. Troppa gente, soprattutto in Italia, non provvede ad aggiornare i Real Restraints. Ecco una guida veloce a come fare.

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Sarà che molti degli acquirenti dei prodotti di Marine non sanno davvero l’inglese, sarà la pigrizia, fatto sta che mi succede ormai abbastanza spesso di trovare qualcuno che ancora utilizza i Real Restraints in versioni vecchiotte. Da qualche giorno è disponibile l’aggiornamento alla versione 1.15, eppure mi capita ancora di legare persone che usano non dico la 1.14 ma addirittura la 1.13. Fino a un po’ di tempo fa l’aggiornamento era una faccenda abbastanza complessa da scoraggiare di affrontarla salvo che non ce ne fosse un ottimo motivo. Ma adesso Marine ha semplificato di molto le cose e allora questo è un appello, una raccomandazione e un consiglio. Aggiornatevi. E già che ci siete date un’occhiata anche a che versione del Restrained Life Viewer state usando: da un po’ di tempo è disponibile la 1.16. Fate una visitina al solito sito e vedete se quella che usate è l’ultima: ci sono tante novità succulente che sarebbe un peccato non esplorare.

Ne parleremo un’altra volta, magari. Adesso sono ancora piacevolmente sotto shock dopo aver notato che la comparsa del post di tre giorni fa (il primo in oltre un mese, che vergogna) ha fatto schizzare i numeri della frequentazione di queste pagine in modo inusitato. 163 visitatori unici l’8 febbraio, addirittura 662 (con oltre 15000 pagine viste) il giorno dopo, 511 ieri. Se si pensa che il record assoluto di presenze questo blog l’aveva toccato lo scorso Natale, con 201 visitatori, si può capire il mio stupore per questa impennata improvvisa. Ma è anche per questo che credo sia il caso far girare la voce. Aggiornatevi. Davvero, è facilissimo.

nitenite_001.jpgLa prima tappa è, naturalmente, Pak, dove Marine ha il suo negozio principale. Dovunque abbiate acquistato i suoi prodotti, l’aggiornamento va fatto in uno dei luoghi dove si trovano i server e quello di Pak è normalmente il più sicuro. Una possibile alternativa è The Little Shop of Kink.

Gli oggetti di Marine che potreste avere e che dovete quindi aggiornare sono questi. Accanto, fra parentesi, la parte del corpo su cui vanno indossati. Attenzione, per chi non lo sa: gli script sono contenuti solo in questi oggetti e non negli altri che fanno parte del set. Ad esempio, le manette sono composte da due pezzi, manetta destra e manetta sinistra, giusto? Però gli script sono solo in quella destra, quindi l’importante è indossare almeno quella (se indossate tutto, comunque, fate prima ed evitate errori).

– Police Handcuff (r forearm) – manette
– Police Legirons (r lower leg) – cavigliere
– Wrists Straps (r forearm) – cinture per le braccia
– Ankle Straps (r lower leg) – cinture per le gambe
– Slave Crate (pelvis) – cassa per schiavi
– RR Ballgag (mouth) – bavaglio a pallina
– RR Ringgag (mouth) – bavaglio ad anello
– Scarf Blindfold (nose) – benda per gli occhi
– Serious Shackles (r forearm) – catene pesanti per le braccia
– Serious Shackles (r lower leg) – catene pesanti per le gambe
– Steel Collar (spine) – collare d’acciaio
– Shibari Right Wrist rope (r forearm) – corde shibari per il busto
– Shibari Right Legs rope (r lower leg) – corde shibari per le gambe
– Elegance Collar (spine) – collare Elegance
– Elegance (r lower leg) – manette Elegance
– Elegance (r forearm) – cavigliere Elegance

Io, ehm, io li ho tutti, ma tutti. Non vi sto nemmeno a dire quanto tempo ci ho messo ieri mattina ad aggiornare tutto! Vabbe’, andiamo alle istruzioni, che traduco e adatto dalle istruzioni in inglese di Marine – che comunque vi verranno date solo recandovi a uno degli indirizzi sopra citati. Una premessa, però: assicuratevi di avere le chiavi degli oggetti che volete aggiornare, altrimenti fate un viaggio a vuoto. Se vi mancano, fatevele restituire. Oppure chiudete il legame e liberatevi con una diligente seduta di struggle, eheheh.

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COME AGGIORNARE
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1. Indossate l’oggetto e, se è chiuso a chiave, apritelo (unlock, o untie)

2. Controllate la versione dell’oggetto cliccandoci sopra. Vi si aprirà il menu blu che dovrebbe esservi familiare. Dovrebbe dire qualcosa tipo “V1.01”, “V1.02”, “V1.14″… Se non appare alcuna versione, accidenti, bene alzati: ma da quanto è che non aggiornate? A questo punto meglio che mandiate un IM a Marine Kelley in modo che possa rimpiazzarvi l’oggetto manualmente. Però, oh, vergognatevi: dove siete stati in quest’ultimo anno?

3. Recatevi a uno di questi indirizzi
Marine’s Little Shop
The Little Shop of Kink

update_002.jpg4. Troverete lì l’upgrade server. È quella grossa palla nera, sul piedistallo, a sinistra del negozietto (e anche nella foto qui accanto). Cliccateci sopra mentre già avete addosso l’oggetto NON locked. Occhio alle vostre chiavi, in questa fase. A volte ci sono i birichini che stanno in zona in agguato proprio per cercare di rubarvele. Meglio tenervele strette (SEMPRE take key dopo aver fatto unlock).

5. Il server vi passerà subito una cartella. Apritela nell’inventario e ci troverete le istruzioni in inglese e un orb. Trascinatelo a terra accanto a voi (rezzàtelo, si dice così, ormai lo sanno tutti, no?) sempre restando vicini al server. Potrete vedere che l’orb ha un aspetto simile al server: anche questo è una palla nera (o rossa, nel mio caso, visto che quando ho scattato le foto tenevo attivata la visione in “trasparenza”).

6. Cliccate sull’oggetto che volete aggiornare e, sul menu blu, in basso a destra, cliccate Update.

7. A questo punto dovrebbe apparire un menu in apparenza complesso ma in realtà semplicissimo. Il menu vi chiede cosa volete aggiornare. Senza stara a spiegare mille cose, in linea di massima è bene che scegliate “Full”. Però ci saranno quelle che, come me, ci tengono ai record registrati nei legami (il tempo più lungo passato legate, il numero delle fughe riuscite, la fuga più veloce eccetera). Per evitare di perdere questi dati, allora scegliere, invece di “Full”, il bottone “Type 1”.

8. A questo punto, basta aspettare. Un raggio rosso che parte dalla palla che avete rezzato a terra vi avvertirà del progresso dell’aggiornamento, partendo da 0% fino al 100%. Una volta finito, vi verrà proposto di resettare. Non fatelo, però, a meno che non abbiate scelto l’aggiornamento “Full”.

con bel_003.jpgEcco tutto, facile, no? Ma… era proprio necessario? No, forse no… ma forse, ripensandoci, sì. Non sto a farvi una lista dettagliata dei miglioramenti, ma dovrebbe bastarvi sapere che la nuova versione rende tutto più efficace ed efficente a livello di HUD (ce n’è uno solo sia per manette che per benda, ad esempio: e si attacca senza più chiedere il permesso!) e che migliora un bel po’ il funzionamento dei bavagli in modo da vanificare l’uso dei “listeners” (tipo il Mystitool, ebbene sì!) che consentiva ai furbacchioni (fra cui mi iscrivo senza esitare) di capire ugualmente le parole bofonchiate delle persone con la bocca tappata… ma al tempo stesso offre maggiore tolleranza sugli emote. Non si potrà più parlare ma mentre prima ci si doveva limitare a emote di tre parole (tipo “/me scuote la testa” o “/me si divincola disperata”) adesso si può esprimere roba più articolata (tipo “/me china la testa in segno di sottomissione e si abbassa per pulire coi capelli le scarpe della padrona”).

Un’altra bella novità è che gli HUD derivanti dal blocco dell’interazione non impediscono più l’accesso ad altri HUD (come gli Animation Overrider o anche lo stesso Mystitool). E poi che quando si ha la benda non si vedono più i nomi delle persone che si hanno attorno (nè quello del luogo). E poi… oh, beh, qualcosa vorrete pure avere il piacere di scoprirla da soli, no?

Restrained Life – il viewer di chi fa sul serio

Nelle sim italiane sono ancora in pochi a conoscere e usare il Viewer Restrained Life (anche noto come Real Restraint Viewer) e quasi nessuno sa come scoprire chi invece lo utilizza. Una piccola guida per chi vuole saperne di più.

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Per chi sta leggendo queste righe nello stesso momento in cui è collegato a Second Life: facciamo insieme un piccolo esperimento? Scegli un avatar di qualcuno che conosci e, in qualche modo, ti interessa, e mandagli via IM l’espressione “@version” (senza le virgolette), e aspetta qualche istante per vedere cosa succede. Se lì per lì non accade niente, probabilmente l’avatar ti risponderà incuriosito, chiedendoti che diavolo significa il messaggio sibillino che ha visto apparire nella sua chatbox. In quel caso, puoi scegliere se far finta di niente, minimizzare oppure ancora offrirgli il link diretto a questa pagina, in modo che possa capire cosa stavi cercando di sapere.

Ma se il destinatario è una persona seria, del tuo messaggio non si accorgerà nemmeno – mentre a te arriverà un IM automatico che dovrebbe dire qualcosa di questo tipo: RestrainedLife viewer v1.10.5.2 (SL 1.19.1.4). Traduzione: quella persona non sta usando il client standard, quello che si scarica dal sito di Second Life, ma una versione particolare modificata da Marine Kelley (con l’aiuto di Mo Noel per la versione Mac, quella che uso io, e di Loom Kish per quella Linux) che funziona in modo molto, ma molto, diverso. È il più volte citato visore Restrained Life, per brevità chiamato RLV (o RL Viewer), oppure anche RR Viewer per associazione con i Real Restraints. Ed è pensato per rendere più realistica, su Second Life, l’esperienza di ritrovarsi sotto il controllo di qualcun altro.

76fd2c2f3eacb1cd38d92d9eb41f52d0.jpg Di fatto, il programma “Second Life” altro non e’ che una sorta di browser che invece di visualizzare pagine HTML come Firefox o Safari ti visualizza i paesaggi, gli avatar e gli oggetti. Però, come si diceva in Real Restraints, tutto il sistema ideato da Linden Lab è studiato per minimizzare la possibilità che qualcuno possa forzare qualcun altro a fare alcunché – tanto che gli oggetti lockable sono studiati proprio per far sì che chi sceglie di indossarli si trovi alla mercè di chi ne ottiene le chiavi. Solo che i legami di Marine non sono esattamente a prova di fuga: tutto quel che un prigioniero cialtrone deve fare è toglierseli di dosso, e l’unica conseguenza che dovrà subire sarà, quando li rimetterà di nuovo indosso, il ludibrio di una scritta rossa che lo accusa di aver barato… e che comunque scomparirà dopo poche decine di minuti.

Col Restrained Life viewer, questa illecita via di fuga diventa, semplicemente, impossibile: la vittima è impossibilitata a togliersi di dosso gli oggetti che sono stati locked ed è costretta, se proprio vuole slegarsi, a implorare chi l’ha catturata, oppure a darsi da fare cercando di divincolarsi (sperando che il keyholder non arrivi in tempo a stringere di nuovo i legami prima che questi cedano).

È necessario, naturalmente, che gli strumenti costrittivi di cui si parla siano compatibili, vale a dire che siano stati realizzati seguendo alcuni parametri tecnici su cui non mi dilungo – sia perché non ne capisco quasi nulla io stessa, sia perché potrebbero interessare solo chi è già discretamente abile con gli script (costoro farebbero bene a dare un’occhiata ai post sull’argomento nel blog di Marine, e consultare la wiki da lei pubblicata sull’argomento), ed è chiaro che chi proprio vuole barare può sempre chiudere il client e ricollegarsi usando quello standard. Ma l’effetto emotivo è straordinario: manette, corde, collari – ma anche molte gabbie e altri generi di trappola – possono davvero restituire molte di quelle deliziose sensazioni di impotenza e di frustrazione che, sospetto, sono ben note a chi ha preso l’abitudine di leggere queste pagine.

4643783eab316d08a06e49fedde16eac.jpg Ma è solo l’inizio, perché il nuovo viewer ha una quantità di modi diversi per rendere un avatar molto più vulnerabile di quanto progettato nei Linden Lab. Proprio per avere una prima idea, il RL viewer consente a chi lega qualcun altro impedire, con appositi tasti, IM in entrata o in uscita, teleport, emotes (tipo “/me sorride”), udito (della chat senti solo “…”), apertura dell’Inventory, capacità di rezzare cose, notecards e altro che ora mi sfugge ma che approfondirò in un prossimo post.

Per ora, ecco qua tutte le indicazioni per ottenerla, questa meraviglia. E ottenerla gratis, a proposito:

WINDOWS: http://www.erestraint.com/realrestraint
MACOS X: http://www.erestraint.com/realrestraint
LINUX: http://www.loomiverse.net/RestrainedLife

Per chi ha Mac, basta scaricare il file e avviarlo. Per gli utenti Windows ci vuole un momento di più, ma è comunque un’impresa facile: decomprimere il file, leggere le istruzioni nel Readme e installare l’eseguibile secondo le specifiche. E poi, naturalmente, buttare via il client tradizionale, per non avere più tentazioni. Io uso Restrained Life da mesi, ormai, e non mi sono mai guardata indietro.

(Prossimamente: Dr. Winkyll & Mistress Hyde)

I Plugin dei Real Restraints

A oltre dieci giorni di cattività ad opera di Belias, un nuovo post di servizio con informazioni su alcune funzioni poco note dei prodotti Real Restraints – per chi non sa l’inglese o è troppo pigro per leggere le istruzioni.

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Ci sarebbe molto da raccontare su quello che è successo dopo l’ultimo post. Ma sono ancora bloccata a Villa BDSM, Belias Rubble ha ancora le mie chiavi e ogni tanto torna a ritoccarle e a mettere un po’ di sale sulle ferite che mi ha provocato con la sua frusta. Direi che c’è tutto il tempo di ritornarci, mentre è l’ora della promessa seconda parte del post sui Real Restraints, ad uso e consumo di chi ancora non li conosce (gli altri, fra cui la stessa Belias, possono tranquillamente risparmiarsi la lettura che segue).

Per plugin si intende uno script addizionale che estende il potere degli oggetti che lo contengono. Molti sono efficaci solo quando chi indossa le manette utilizza anche il Restrained Life (o RL, ma se ne parla spesso anche come del RR) Viewer, al quale però dedicherò un post specifico in futuro. Gli oggetti di Marine contengono tutti una bella scelta di opzioni piuttosto bastarde – ma poi, come ben sa chi legge con attenzione queste pagine, c’è chi produce in proprio plugin alternativi in grado di aggiungere possibilità di controllo ancora più intense. Poiché è impossibile tener conto di tutti i prodotti che ormai arrivano sul mercato uno dopo l’altro, qui mi limiterò a descrivere meglio la dotazione base di tutti i prodotti RR, sperando di fare cosa utile ai residenti italiani più inesperti. Per i quali segnalo qui en passant che per Restraint (ossia restrizione) si intende, nelle righe che seguono, l’oggetto fisico da indossare – ossia le manette, le cavigliere, le corde, le cinture… eccetera.

2e7560ad9c086e64511276ed4cf1162b.jpg Per accedere ai plugin è necessario cliccare l’omonimo pulsante al centro del menu blu che compare in alto a destra sullo schermo, e di cui abbiamo già parlato. Non c’è un limite al numero dei plugin disponibili – se non si trova nella prima schermata quello che si sta cercando si può andare a vedere nelle altre pagine del menu cliccando  i pulsanti “<< Prev” e “Next >>”. Non tutti i plugin sono accessibili a chiunque, tuttavia: la loro disponibilità è spesso riservata a determinate persone, vale a dire:

– Chiunque (fintanto che le chiavi siano disponibili)
– Solo chi ha le chiavi (o keyholder. Ma attenzione: il keyholder potrebbe essere anche la stessa persona che indossa l’oggetto – supponiamo che si sia legata da sola! Però se il legame è stato chiuso con un timer le chiavi non sono più raggiungibili fino a quando il tempo non sia scaduto)
– Solo chi indossa il restraint (accessibili anche quando questo è chiuso)
– Solo chi NON indossa il restraint (fintanto che le chiavi siano disponibili)

Le scelte riservate a chi indossa il restraint non sono moltissime, ma ce n’è una abbastanza importante che sfugge troppo spesso agli utenti maschi. Il plugin “Gender” serve a far sì che le comunicazioni emesse in chat dai legami siano coerenti col genere di chi le indossa. Poiché i restraint sono, di base, impostati al femminile, non si contano gli uomini che si rendono ridicoli perché non si accorgono che le frasi (ad esempio “Pincopallo squirms in her restraints“, ossia “si contorce nei suoi legami“, dove “suoi” significa in inglese “suoi di lei”) li descrivono in modo per lo meno equivoco. Quanto al “Wriggle“, meglio evitare di usarlo: dovrebbe servire a cercare di cambiare posizione, ad esempio per spostare le mani davanti quando le hai dietro, ma è pensato in modo da funzionare solo occasionalmente – però ogni volta consuma, comunque, uno dei già scarsi tentativi concessi per cercare di liberarsi. Io credo di non averlo mai nemmeno provato a sfiorare, questo pulsante, e altrettanto consiglierei a chi dovesse leggere queste righe.

9147caadf4087a7da1b370f9b67419c7.jpg Chi detiene le chiavi (che, ripeto, può essere e può non essere chi indossa l’oggetto) ha a disposizione altre delizie: “Alarm” garantisce che se qualcuno, barando, si toglie il restraint senza che questo sia stato sbloccato, per un’ora niente potrà togliergli l’onta di una scritta rossa che avvisa tutti di quanto sia imbroglione e poco affidabile. Una cosa molto ma molto umiliante, anche se chi usa il Restrained Life viewer non rischia nulla – perché se il restraint è chiuso è, semplicemente, impossibile toglierselo. Ci torneremo su: ora invece devo citare il comando “Give keys“, che permette a chi ha le chiavi di scegliere, fra gli avatar vicini, qualcuno a cui donare le chiavi. Quando lo si clicca, sul menu appare una serie di bottoni coi nomi di chi si trova nel raggio di pochi metri, e cliccando il nome di qualcuno, costui riceve irreversibilmente le chiavi. Molto utile se ci si trova in mezzo a una folla e si vuole dare le proprie chiavi a qualcuno evitando che altri se ne approfittino… ma anche quando hai acchiappato qualcuno e vuoi passare la preda a un amico. Purtroppo, al momento, questo plugin va in crisi con i nomi più lunghi di 24 caratteri. Pertanto, non solo io non ho mai potuto usarlo, ma nessuno può usarlo se ci sono io nei paraggi. Marine mi ha promesso che risolverà questo problema alla prossima revisione dei suoi prodotti e io aspetto con ansia… anche se è questo piccolo baco ad avermi salvata quella volta che Gloria aveva deciso di passare le mie chiavi a Cielo!

e57785c4119a51faf31dc6365cd0707f.jpgMa siamo solo all’inizio. Cliccando “Leash” si mette al prigioniero un guinzaglio, la cui lunghezza può andare da 70cm a 15 metri. Con “Give handle” si ottiene un manico a cui si può attaccare il guinzaglio, ma è possibile anche legarlo a un anello di metallo nel muro di qualche segreta o a numerosi appigli che in genere si trovano in gran copia nelle sim BDSM. Si possono fare molte cosette carine: ad esempio legare il guinzaglio al manico e poi spostare il manico con edit, trascinando il prigioniero dentro a una gabbia anche se lui non collabora. Il plugin “Long time serve a tre cose utilissime: ad attivare un timer di molte ore, imprigionando qualcuno per periodi estesi… far partire un timer casuale all’interno di un range fissato (i tre bottoni in basso) e, volendo, anche nascondere il timer in modo che il prigioniero non possa sapere quanto tempo gli manca prima di recuperare la libertà. Tutti questi timer, ovviamente, ticchettano solo quando il prigioniero è online, di modo che tre ore significano tre ore di gioco – sarebbe troppo facile, altrimenti, scollegarsi e tornare a giocare tre ore dopo. RL time, invece, serve proprio ad assicurarsi che il prigioniero torni libero a una data ora nel tempo reale. Perché? Beh, mettiamo che si voglia legare qualcuno ma consentirgli di andare, poniamo, a quella certa asta di schiavi che si terrà fra otto ore… con questo plugin, indipendentemente dal fatto che il prigioniero stia o meno online, possiamo garantirgli di essere libero in tempo per non mancare l’appuntamento.

Il plugin “RealKey” è particolarmente importante e voglio dedicargli un paragrafo apposito, perché serve a consentire a qualcuno di divenire, in buona sostanza, padrone del restraint. Pigiando “Give RealKey” si ottiene una chiave fisica – sì, insomma, un oggetto, che appare nell’Inventario e che si può indossare. Quando la indossi, la chiave compare nella mano destra del tuo avatar, con un messaggio da leggere con attenzione: occorre ripetere in chat pubblica la frase di questo messaggio, includendo in esso la password (una serie di numeri) del restraint in questione. Da questo momento, la chiave è sincronizzata con il restraint e d’ora in poi, chiunque, restando vicino al prigioniero, la indossi e ci clicchi sopra vedrà aprirsi il solito menu blu e potrà scegliere se legare o slegare la persona che gli sta davanti… o anche solo se intascarne la chiave per usi futuri. Questo accade indipendentemente da chi aveva le chiavi in quel momento: è una sorta di passepartout. Occorre quindi fare molta attenzione a scegliere chi può tenere le nostre chiavi, perché di fatto gli si dà un potere immenso su di noi. In genere lo si usa solo in casi di vera emergenza, quindi è bene darla solo a persone fidate che possano venire ad aiutarci all’occorrenza – e che non si farebbero venire in mente l’insana idea di cedere la nostra Real Key a qualcun altro! Un consiglio pratico, per chi possiede più di un legame, è di cambiare la password di default e scegliersene una personale che sia la stessa per tutto… in modo che chi verrà a salvarci con la Real Key possa accedere in un istante a tutto, manette, cavigliere, collare, bavaglio, benda e quant’altro. Ah, e ovviamente nessuno può usare la Real Key per sbloccare i propri legami: sarebbe troppo, troppo facile.

2fcc89a1d3f0154f7e3ab45d15dfc3a8.jpg Quello che invece è molto facile è fare in modo che i restraints di qualcuno si chiudano da soli a un tempo stabilito. Basta il pluginAutolock“, con il quale si può decidere fra quanto le manette scatteranno, per quanto tempo resteranno chiuse, la posizione in cui la vittima si troverà all’improvviso, e se sarà o meno Blocked (vale a dire impossibilitata a fare clic – e quindi a interagire con l’ambiente) o in Mouselook (ossia costretta a una visione “in soggettiva”). Chi ha la chiave può fare in modo che il timer vada avanti solo quando la vittima è online, oppure anche quando non è collegata (pulsante RL/Online). Di default, l’autolock è in pausa quindi è necessario, una volta settati tutti i parametri, cliccare “Run” – e il bello è che una volta avviato, il timer diventa inaccessibile alla vittima. L’unico modo che questa ha di interromperlo è chiedere a qualcun altro di andare a cliccare per lei il tasto “Clear“… col rischio concreto che questa persona se ne approfitti!

Dovrebbe essercene più che a sufficienza per spiegare il motivo della mia preferenza per i Real Restraints. E invece no, perché non ho nemmeno cominciato a parlare di quello che si può fare a qualcuno che, oltre a questi oggetti, utilizza il Restrained Life Viewer. Ma ne parlerò in un prossimo post, perché ormai non posso più rinviare quello sui miei ultimi intensi giorni, vissuti sotto lo stretto controllo di Belias Rubble.

(Prossimamente: Come lei nessuno mai)

[AGGIUNTA del 28 AGOSTO 2009] Sull’utilizzo dei RR, vedere anche le lezioni di Marine, pubblicate in italiano su questo stesso blog.

Real Restraints

Nelle sim italiane sono ancora in pochi a conoscere e usare i prodotti della Real Restraints di Marine Kelley. Prima parte di una piccola guida di servizio per chi vuole saperne di più, con un accenno preliminare al Restrained Life Viewer.

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Qualche anno fa circolava, nelle mailbox, l’annuncio più o meno umoristico di un terribile virus albanese per PC. Un virus che consisteva solo nel testo che segue:

In questa momenta voi avere ricevuto “virus albanese”.
Siccome noi nela Albania no ha esperienza di softuer e programmaziona, questo virus albanese funziona su principio di fiducia e cooperazione.
Allora, noi prega voi adesso cancela tutti i file di vostro ar disc e spedisce questo virus a tutti amici di vostra rubrica.
Grazia per fiducia e cooperazione.

2259f366a632685d4b5cb955dc48ef5c.jpgee109b17c0c903bae736d48f8fd36717.jpg Paura? Immagino di no. Eppure, nel mondo BDSM di SL, capita spesso di trovare dominatori che si propongono come il virus albanese: accostando qualcuno e cominciando a dare una serie di comandi (Spogliati! In ginocchio! Tieni le mani dietro la schiena!) e aspettandosi che li eseguano immediatamente e senza discutere. Per qualcuno, situazioni come queste sono comunque molto eccitanti, ma parecchie aspiranti vittime sono scoraggiate dall’obbligo di fare da sè ciò che vorrebbero subire. Perché è vero che il roleplaying è sempre un elemento fondamentale, ma anche che sottomettersi a qualcuno perché lo si desidera e finché lo si desidera è molto meno emozionante che essere costretta a farlo, magari con metodi più convincenti. Il bello di trovarsi in un ruolo di sottomissione è proprio di non poter prendere l’iniziativa: ma di dover subire le decisioni di qualcun altro che ti controlla, che ti possiede come si possiede un oggetto. E che può aver cura di te ma anche scegliere di tormentarti, in qualsiasi momento, senza che tu abbia alcuna possibilità di reagire o di opporti. Qualcuno che ha in mano il tuo destino in modo assoluto, fino a quando gli gira così e nella misura in cui gli gira così.

Vivere un’esperienza del genere su Second Life non era facile, perché il sistema è studiato in modo da minimizzare il rischio che qualcuno possa imporre alcunché a qualcun altro. Era quindi necessario concordare passo per passo ogni comportamento. Così il dominante parlava e parlava e toccava al succube eseguire, eseguire, eseguire… indossando questo o quello, togliendosi questo o quello, mettendosi e poi restando ferma nella posizione richiesta. Ci voleva, insomma, molta buona volontà da parte della vittima – e a volte ce ne voleva davvero troppa per assaporare davvero il piacere della sottomissione. Poi Marine Kelley ha inventato le manette Real Restraints e tutto è cambiato, e di molto. Perché da quel momento è diventato possibile per chiunque prendere il controllo di qualcun altro, purché la potenziale vittima indossi un oggetto che sia stato reso Lockable.

Il Lockable System è uno script che permette di “bloccare” un oggetto sull’avatar di qualcun altro. Questo script è contenuto in tutti i prodotti della Real Restraints: manette, catene pesanti, cinture, corde shibari, bavaglio a pallina, benda per gli occhi – e ovviamente il casco del banesuit. In circolazione ne esistono ormai molte imitazioni, alcune ottime e altre decisamente non all’altezza. Io, per quel che mi riguarda, ho acquistato fin qui solo la roba di Marine, con una eccezione solo per il banesuit di Sable Janus (che è ottimo ma che, ovviamente, è un giocattolo rispetto alla esperienza offerta dal Banishment Program). Nelle righe che seguono mi limiterò a parlare di quello che conosco bene, riassumendo in breve quello che i Real Restraints sono in grado di fare – e soprattutto di far subire.

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– Chi ha la chiave in quel momento
– Quante volte l’oggetto è stato staccato senza permesso
– Da quanto tempo l’oggetto è chiuso (solo se è chiuso)
– Il tempo che manca sul timer (solo quando è stato messo un timer)
– Il record di durata fino a quel momento
– Numero delle fughe: il totale delle volte che la persona ha saputo liberarsi dai legami
– Il record di velocità: il tempo più breve totalizzato per liberarsi

Va notato che se l’avatar che indossa l’oggetto può sempre cliccare per attivare il menu, gli altri devono trovarsi ad almeno 3 metri di distanza – questo per rendere la cosa più realistica ed evitare tele-furti di chiavi. Perché, ricordiamocelo, indossare questo tipo di legami è, di fatto, un invito al roleplay: quando qualcuno ti ruba le chiavi si considera, in effetti, che sia lui a metterti indosso quelle manette, corde o quant’altro. E infatti la maggior parte di questi oggetti sono progettati in modo da essere invisibili fino a quando qualcuno ci fa clic sopra. (Invisibili? chiederà qualcuno, e allora io come faccio a vederli? Risposta: cliccate ctrl+alt+T e abilitate gli oggetti trasparenti, che vi appariranno in rosso).

Il menu di base degli oggetti Lockable offre queste possibilità:

Lock: chiude l’oggetto a chiave e inizia a contare il tempo. In genere a questo pulsante se ne affiancano altri che impongono all’avatar una determinata animazione, che consente a chi chiude il legame di costringere la vittima in determinate posizioni (mani davanti, mani dietro, gomiti liberi, gomiti serrati…)
Unlock: apre l’oggetto liberando la vittima. E rimette a posto le chiavi, rendendole disponibili ai malintenzionati, come si è visto ad esempio in Win finisce in Gloria
Take Keys: preleva le chiavi, impedendo a chiunque altro di manipolare l’oggetto. Se a prelevarle è chi indossa l’oggetto, beh, nessun altro può manipolarlo. Se le chiavi vengono rubate da qualcun altro, nessuno è in grado di prelevarle fino a quando non vengono restituite (a meno di effettuare un reset, che però azzera i tempi registrati e i record). Esiste però un modo con cui chi indossa le manette può recuperarle: chiuderle (mediante il pulsante Lock) e poi cercare di liberarsi dimenandosi e contorcendosi. Come sa chi ha letto il mio post sul Bondage Ordeal, tuttavia, può volerci parecchio tempo. Se le chiavi sono state prelevate da qualcun altro in precedenza, chi clicca sulle manette (o altro) si sentirà rispondere “Sorry, pincopallo, you can’t manipulate pallopinco’s handcuffs (o altro)
Leave Keys (accessibile solo a chi è attualmente in possesso delle chiavi): rimette le chiavi a posto consetendo a chiunque, nel raggio di 3 metri, di impadronirsene
Reset: poco da spiegare, resetta l’oggetto e azzera tutto. Può farlo solo chi lo indossa, e in genere lo si considera un imbroglio! Per giunta, il reset annulla tutti gli eventuali record precedenti e quindi è un peccato eseguirlo, salvo che si tratti di un caso di emergenza
No timer: azzera l’eventuale timer
+30 mn: aggiunge 30 minuti (di prigionia online) al timer
+3 h: aggiunge 3 ore al timer
Tug, Squirm, Struggle, Examine (solo per chi indossa l’oggetto, quando questo è chiuso): consente, con molto impegno e parecchio tempo, al prigioniero di liberarsi. Nei miei mesi passati su Second Life sono diventata bravina a spiegare come si gioca, e in genere sono a disposizione per dare a chi lo desidera qualche lezione. Ma attenzione, perché la lezione prevede che lo studente mi conceda l’uso delle sue chiavi, e qualche volta potrebbe venirmi voglia di approfittarne.

ee00daddae23926f31e61491f663af71.jpg Molto in linea di massima, la possibilità di fuga dipende da un sistema complesso di tentativi di indovinare una combinazione di mosse – che cambia ogni volta che il meccanismo di chiusura viene fatto scattare [AGGIUNTA del 10 Luglio 2009: Un’ottima spiegazione, scritta da Costanza Franizzi e altri commentatori, la si trova nei commenti al post A volte ritornano]. A seconda del legame, la forza costrittiva varia… da Bondage Expert, io ci ho messo dalle tre ore alle dieci ore per liberarmi dalle shackles e, ogni volta, il tutto dipende molto dalla fortuna. Per giunta se, mentre ti dibatti, chi ha le tue chiavi arriva lì e ti dà un ritocco alla serratura, tu sei da capo a quindici e riparti da zero. Diciamo quindi che una (o un) dominante che ogni tre o quattro ore viene a controllare come stai andando coi tentativi di fuga ha buone possibilità di tenerti in schiavitù per sempre.

E per schiavitù, se il (o la) dominante si mette a smanettare coi plugin, si intende una serie di restrizioni piuttosto serie. Ne parliamo in un prossimo post, d’accordo?

 

(Prossimamente: In balia di Belias)