Serenella is missing

Tornata dalle vacanze, ancora in sospeso, poco o niente di nuovo da raccontare. Salvo un evento che non mi riguarda direttamente ma che mi ha turbata. E il rinnovo di un appello che avevo lanciato invano nei commenti al post precedente.

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Saranno in pochissimi ad accorgersene, ma la foto qui sopra è già apparsa su questo blog qualche tempo fa. Mi sono però accorta che è la foto migliore che mi rimanga di Serenella Abruzzo, l’autrice del banesuit in cui sono rimasta intrappolata qualche tempo fa ma anche e soprattutto del bellissimo FreeZee – uno strumento che ti permette di trasformarti in statua e che è in grado di tenerti prigioniera come tale molto a lungo, a seconda dei settaggi e della fortuna.

Avevo conosciuto Serenella a Zhora. È stata il mio primo bane italiano, ed era riuscita a scontare la sua sentenza con un livello davvero minimo di violazioni – e nonostante questo ci aveva messo settimane e settimane a liberarsi, perché si collegava solo di rado. Aveva anche un bel blog, inizialmente scritto in inglese, poi da un certo momento in poi passato all’italiano.

119965071.jpgPerché ne parlo all’imperfetto? Perché dopo aver annunciato, all’inizio di agosto, che sarebbe stata in vacanza per un po’, Serenella non è più tornata. Non solo: ha cancellato il blog, facendo sparire nel nulla tutti i post e tutte le fotografie. E poi ha eliminato il suo account su Second Life: me ne sono accorta quando ho visto che non appariva più fra i miei contatti: ho provato a ricercarla pensando che, per motivi suoi, si fosse limitata a rimuovermi dalla lista dei suoi amici. E ho scoperto invece che Serenella Abruzzo non esiste proprio più fra gli avatar che popolano Second Life. Di lei mi resta solo il profilo conservato, nel mio inventario, fra le Calling Cards di tutte le persone che mi hanno, una volta o l’altra, accettata fra i loro contatti. Eccolo qui accanto.

Ma devo riformulare l’ultima frase. Di Serenella mi restano anche il ricordo di qualche chiacchierata e almeno due regali preziosi: il banesuit di cui dicevo sopra e una copia del FreeZee, che già ho utilizzato due o tre volte. Serenella stava lavorando a una versione che avrebbe consentito di utilizzare la statua non solo come strumento di self bondage, ma anche con una modalità owned capace di dare a una terza persona il controllo sullo strumento – e, potenzialmente, far sì che chi è divenuta statua sia costretta a rimanere tale fino a quando piaccia a chi ne ha il controllo. Mi ero offerta come disponibile ai test, sia come statua che, se necessario, come owner e non vedevo l’ora di cominciare.

La scomparsa di Serenella mi addolora come cliente delle sue invenzioni (uso l’espressione in modo affettuosamente ironico: era estremamente generosa e i suoi oggetti non erano in vendita ma venivano dati da lei in regalo a chi li desiderava), come aspirante betatester di oggetti straordinari e – soprattutto – come qualcuno che, pur non conoscendola ancora granché, pensava di avere il tempo di fare amicizia… e magari cominciare a imparare da lei qualcosina sui misteri dello scripting.

Serenella, so che questo blog lo leggevi e il solo modo che mi resta per comunicare con te è sperare che tu lo legga ancora questa volta. Sono sicura che tu abbia avuto i tuoi buoni motivi per sparire così all’improvviso e in maniera totale e non pretendo di ficcare il naso negli affari tuoi, tanto più che ci conoscevamo poco e da poco. Ma sappi che la tua sparizione è stata un piccolo shock e che non passa giorno senza che mi chieda che cosa ti è successo. E che sarei davvero felice di sapere, almeno, che non è accaduto nulla di grave. Se puoi, se vuoi, fammi sapere qualcosa. In mail, se per qualche motivo non vuoi che altri leggano. O, se non vuoi che nemmeno io possa scriverti direttamente, con un commento in calce a questo post – credo proprio che sia possibile scriverne anche anonimamente.

1178187586.jpgChiudo questo appello un po’ patetico con una foto dell’ultima volta che ho usato la statua… durante una serata a Villa BDSM nel corso della quale Gloria ha cercato in ogni modo di spingermi in una gabbia approfittando del fatto che fossi bloccata. Peccato davvero per il FreeZee: ogni volta che lo indosso in molti mi chiedono come averne una copia… e conosco diversi amici che sarebbero felici di giocarci. Ma la mia versione è no copy e, da quando sei sparita, non mi fido a passarla a qualcuno, col rischio di perderla per sempre.

Serenella, se ci sei batti un colpo. Anche uno solo.

(Prossimamente: Riassunto delle puntate precedenti)

Read My Profile

Sorprendente quanta gente non legge il tuo profilo prima di contattarti, anche quando hai una scritta sospesa che chiede di farlo. Ma ora sono in condizioni tali che chi non lo fa rischia di scontrarsi su un muro di silenzio. E anche chi lo fa, ad essere sinceri.

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Detesto i tira e molla. Credo che alcune decisioni importanti vadano prese di getto, sull’impulso del momento, senza guardarsi indietro. Ed è quello che ho fatto ieri mattina, rimuovendo dai contatti alcune persone a me molto care ma che, in parte senza rendersene conto, rendevano la mia Seconda Vita una sofferenza. E ad almeno una delle quali anche io, a quanto mi ha detto l’altra, stavo indirettamente provocando, senza volerlo, molto dolore. Ho capito l’antifona, ho preso la decisione, ho abbracciato la mia interlocutrice, mi sono teleportata altrove. E ho rimosso i nomi in fretta, prima di poterci ripensare, come quando ci si tuffa da un trampolino troppo alto cercando prima di non guardare quanto lontana è l’acqua.

1758736473.jpg796150409.jpgE l’acqua era fredda, ma piena di persone calde, di gente da vedere, di vecchi amici e vecchie amiche con cui fare due chiacchiere e riprendere il gusto di vivere senza fardelli autoimposti. E c’era anche qualcuno che chiedeva aiuto. Rediviva dopo una vacanza, Backbuttoned era in un momento di profonda tristezza per essere stata ferita a morte da qualcuno – e ho creduto che fosse bene isolarla per un poco dalle persone che le avevano fatto male. Ho raccolto le chiavi di tutto quello che indossava e l’ho impacchettata per bene tenendola due giorni in una cella imbottita e insonorizzata a casa di amici. Le avevo tolto IM e notecard perché non potesse parlare con nessuno a parte la sottoscritta, le avevo messo tre guinzagli per impedirle di fuggire con un TP (che sarebbe stato comunque impossibile da quella cella speciale) e le ho ordinato di rimuovere a tutti i suoi contatti il privilegio di vederla sulla mappa.

Lunedì mattina, come le avevo promesso, l’ho fatta uscire dalla cella, le ho restituito i canali di comunicazione e le ho concesso di tornarsene a spasso. Senza tuttavia liberarla – anzi, mi sono assicurata che tutte le sue catene siano ben sicure e le impediscano di cacciarsi nei guai. Devo riconoscere che, dopo qualche incertezza, ora si sta comportando bene – sembra già un’altra persona rispetto a un paio di settimane fa, quando non c’era verso di farla stare ferma cinque minuti, o di farle capire che cercare di slegarsi in presenza di chi ti ha legata è solo una perdita di tempo, per giunta irritante per i presenti. Ma devo ancora capire se è pronta per poter tornare a prendere decisioni in autonomia e per il momento le sto dietro con la funzione SPY del suo collare, in modo da assicurarmi che non faccia sciocchezze.

A parte Back, il giorno si è srotolato in modo tranquillo, col mio cuore che, se non pacificato, almeno sembra essere stato imbavagliato dalla mia decisione della mattina. Ho avuto modo di fare due chiacchiere in IM con Rossella, che non sentivo da qualche giorno, di passare parecchio tempo con Samy80, e perfino di accettare finalmente l’invito di New Vita, che ha mostrato a me e Backbuttoned, e alla sua ospite Melinda Arnahan, il megaschermo con cui nella sua skybox può vedere i filmati di YouTube. Non ho scattato foto, laggiù, ma visto che ne parlo aggiungo a questa pagina due dei filmati che ho proposto io alla visione collettiva: prima di tutto un brano del bellissimo The Collector, che William Wyler trasse nel 1965 da uno stupendo romanzo di John Fowles – una storia straziante di ossessione e di bondage che, non certo per caso, non affiora mai nella programmazione televisiva.
 
E poi una scenetta da un pregevole episodio di una vecchia serie TV di Dario Argento, l’avvincente Il vicino di casa di Luigi Cozzi, con una Laura Belli impegnata in attività abbastanza simili a quelle praticate dai frequentatori di Stonehaven. New, che pure a suo tempo si era approfittato di un mio momento di distrazione (dalle cui conseguenze mi aveva salvata solo l’intervento di Valentine) devo ringraziarlo oggi due volte: non solo per l’ospitalità ma anche per l’orecchio attento e comprensivo con cui ha ascoltato i miei sfoghi. E per il libro di Gibran che mi ha fatto avere suggerendo che provassi a rivolgermi alle sue pagine per trovare conforto.

L’altra persona con cui ho avuto modo di sfogarmi parlando è stata, stamattina, Spikeheel Starr. Tra cuori spezzati ci si riconosce all’odore, a quanto pare, perché solo dopo aver passato parecchio tempo a chiacchierare abbiamo scoperto di avere entrambe storie abbastanza simili alle spalle. Se non che è stata proprio Spikey a spingermi, inavvertitamente, a cacciarmi in un guaio molto più grosso di quello che avrei mai immaginato. Perché ci siamo messe a parlare di bane.

740842890.jpgNiente di strano: eravamo a Zhora, e se io avevo Backbuttoned al guinzaglio, Spikey aveva con sé un bane su cui sta facendo non so bene che esperimento. Normale che l’argomento fosse quello, se non che Spikey ha accennato al fatto che vorrebbe presto tentare un nuovo banishment e che era attratta dal banesuit di Serenella, di cui ha udito parlare. Le ho detto che non è in vendita ma che ne avevo una copia avuta da Sere, che ancora non avevo provato, e l’ho indossato perché potesse vederlo. E lì… beh, lì mi sono sentita di nuovo sulla punta di un altro trampolino molto alto, con le farfalle nello stomaco.

Le istruzioni di Serenella erano molto scarne: dicevano solo che una volta chiuso, il casco non si apre fino a quando la sentenza non è stata scontata. Ho chiesto a Spikey di provare a cliccarlo lei per vedere se avrebbe avuto una chiave o qualcosa di simile, ma niente. Solo io potevo prendere la decisione, e tutto quello che potevo fare era scegliere, in un menu blu, fra due pulsanti: “Engage” e “Ignore“. Ho preso fiato e ho cliccato “Engage“. E mi sono trovata di nuovo a precipitare nel vuoto, verso acque stavolte gelide. Uno scatto, poi una voce fredda. Interrotta, ogni tanto, da quella di una Spike presa dal panico – ameno fino a quando il Custodian non ha deciso di punirmi, distorcendola al di là di ogni intelligibilità.

[2008/07/22 0:37]  Custodian: Custodian Attivo
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Fai attenzione, B-1000. Ti verrà detto una volta soltanto
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Poiché sei messa al bando…
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non ti è permesso entrare in alcuna struttura pubblica o privata.
[2008/07/22 0:37]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:37]  Comm: [Spikeheel Starr] ci sei, win?
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Ti è permesso entrare solo nelle Maintenance stations.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi sconfinare su proprietà privata.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi rubare o vandalizzare proprietà pubblica o privata.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi usare utensili di alcun genere.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Non puoi indossare abiti o gioielleria.
[2008/07/22 0:37]  Custodian: Spikeheel Starr ha toccato il tu casco, B-1000
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi tentare di comunicare coi Cittadini.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi avvicinarti troppo agli altri bane.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi avvicinarti troppo a gruppi di Cittadini.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi teleportarti troppo spesso.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi restare senza cittadini intorno a te.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi restare troppo a lungo nello stesso luogo.
[2008/07/22 0:38]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:38]  Comm: [Spikeheel Starr] porca vacca
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi correre.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Non puoi volare.
[2008/07/22 0:38]  Spikeheel Starr: …
[2008/07/22 0:38]  Comm: [Spikeheel Starr] 12 ore di sentenza, Win
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Le Violazioni Saranno Punite.
[2008/07/22 0:38]  You: …
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Protocolli di default avviati.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Attenzione. Un altro bane entro 10 m.
[2008/07/22 0:38]  Custodian: Violazione di Protocollo. Troppo vicino a un altro bane.

523673865.jpg263563437.pngA questo punto mi trovo proiettata senza tanti complimenti dieci metri più in là. E paralizzata, con le gambe che non rispondono più, per un poco. Saluto come posso, mi teletrasporto altrove. Ma non c’è nessuno e il Custodian protesta: “Non puoi essere sola”. Maledizione, torno a teleportarmi e a questo punto le cose cominciano ad andare seriamente male. All’inizio l’immagine si sporca, come se la vedessi da un televisore mal sintonizzato. Ma anche questo luogo è vuoto e mi tocca tentare Villa BDSM. A questo ulteriore teletrasporto, il Custodian si arrabbia seriamente e mi acceca del tutto. Per molti minuti vedrò tutto nero, e meno male che in Villa qualcuno c’è, altrimenti non so come avrei fatto.

Per un po’ di tempo sono completamente cieca, non posso muovere le gambe e non sento assolutamente nulla. Cielo mi si avvicina, penso che cerchi di salutarmi, ma non lo sento nè posso rispondere. Qualsiasi emote viene sanzionato immediatamente dal Custodian implacabile di Serenella. E tutto quel che posso fare è ricorrere ai più inoffensivi dei gesti che ho disposizione: indicare le persone, inchinarmi, fare sì o no con la testa. Ma già se provo a salutare (col comando /wave) il Custodian si altera, perché al gesto il sistema abbina in automatico la frase “Goodbye“, e mi accusa (non proprio ingiustamente) di un tentativo di comunicazione. Poi, se riesco a evitare di commettere violazioni abbastanza a lungo, piano piano recupero parte delle mie facoltà. Dal buio, ottengo di nuovo immagini distorte, poi scure ma nitide e, infine e se riesco a comportarmi bene, addirittura normali. E lo stesso accade per la chat che diventa progressivamente più comprensibile. Ecco ad esempio quello che mi ha detto la Bravin, intorno alla quale ho continato a ronzare silenziosa durante la mia lunga visita a Villa BDSM:

[7:02]  Comm: [Lorella Bravin] Win zpari hwa lo non voglia cera il bana a lubro
[7:02]  Comm: [Lorella Bravin] perche ci xancwerai
[7:04]  Comm: [Lorella Bravin] bob è ballo vaderli cosi sau?

877549376.jpgPosso solo ipotizzare cosa significhi, ma mi sembra che sia qualcosa di affettuoso, tipo che spera che io non voglia fare il bane a lungo perché le mancherei, e che vedermi in queste condizioni non è bello. Quando lo capisco, mi allontano e cerco di stare più nascosta fra gli alberi. Ha ragione, deve essere destabilizzante vedere un bane che ti passeggia vicino, che non reagisce a quello che gli dici, che non ti parla e che tuttavia è, evidentemente, vivo e all’erta. Eppure non posso allontanarmi dalle persone: il Custodian mi sorveglia di continuo ed esige che io mi trovi vicino ad almeno un altro avatar. In questo, Serenella si rivela ancora più perversa di Marine: durante il banishment della Kelley Technologies, purché si riesca a individuare un luogo appartato dove nessuno ti viene a cercare, puoi anche pensare di lasciare acceso il computer e allontanarti per qualche minuto senza rischiare di beccarti un’estensione di pena. Ma Sere l’ha scritto chiaramente: Voglio che sia impossibile star lì e aspettare che il tempo passi. Con questo, invece, bastano pochi secondi di solitudine, o anche solo di immobilità, e cominci a ricevere messaggi inquietanti. A cui, peraltro, segue abbastanza rapidamente la sanzione. In meno di un’ora di banishment avevo già subito oltre tre ore di estensioni e alla fine di una giornata passata in gran parte online la pena da scontare ammontava ancora alle 12 ore iniziali… più qualche spicciolo.

1118438408.jpgChi volesse saperne di più sul banesuit di Serenella farà bene a leggere i post sull’argomento sul suo blog. Quando a me, chiedo scusa a Lorella e a chiunque altro si sentisse turbato dalla mia presenza, e ringrazio chiunque sia passato a salutarmi – e chi è rimasto nonostante io non fossi in grado di comunicare se non con pochi cenni del capo. Tutto quello che posso fare è aggiornare, in tempo reale, il mio profilo, in modo che rispecchi quello che, in ogni dato istante, posso e non posso fare. In questo preciso momento, ad esempio sono in grado di sentire la chat pubblica, di vedere e anche di toccare, ma sono facoltà che il Custodian mi può togliere in qualsiasi momento. Se qualcuno capitasse nei miei paraggi, quindi, per favore, faccia come dice la tag che il Custodian sospende sopra alla mia testa: legga il mio profilo. E, sempre che ne abbia voglia, mi faccia sapere, dicendolo ad alta voce, quanto mi manca ancora da scontare. Io non ho accesso al timer, ma chiunque sfiori il mio casco è in grado di sapere a che punto sono e quanto mi resta.

Come ben spiega Serenella, è una intelligenza artificiale, fredda e invincibile. È spietato ma, a suo modo, giusto. E non è in grado di ferirmi, perché non vuole farlo: è solo un programma, che fa il suo lavoro e che non è in grado di manipolare le mie emozioni. Forse è di questo che ho bisogno, in questo momento? Non lo so di per certo, ma so che questa cosa non l’avevo pianificata, e che adesso, comunque, non ho scelta.