La lettera

L’avevo annunciata, eccola. La lettera ricevuta ormai qualche giorno fa, quando ero ancora nelle mani di Jaron. Una lettera sincera e appassionata, che mi spinge a riflessioni difficili. E che arriva in un momento di profonda incertezza.

8f6ca4a832743c55dad6a41b95a6f1d7.jpg


Win, faccio presto, o per lo meno spero.
Verrò ancora a Stone. Frequenterò ancora Stone. E leggerò ancora il tuo blog.
Ma sono un po’ stufa.
Lo sai che sono sincera, lo sono sempre stata, non ti ho mai nascosto le mie emozioni, il mio bdsm più tradizionale, le mie passioni.
Detta brutalmente mi accorgo che ho ragione un’altra volta. Dopo averti letta, sì. Piano piano ti stai rendendo conto che ci sono risvolti diversi e che il rapporto D/S non è solo giocare ad acchiapparella e a rubarsi le chiavi.
Mi dispiace purtroppo di un’altra cosa. Il tuo meraviglioso blog sta creando dei mostri. Gente senza cuore che se ne crea uno di plastica e assurge a protagonismi assurdi. Miti pixeliani che nascono e vengono coltivati dalle ragazzine indifese e perpetuati. Gente che con tutto il rispetto, non dovrebbe nemmeno spazzare i cortili di una scuola di adolescenti e che invece sembra diventata protagonista assoluta del bondage italiano. Mancano solo gli scatti dei fotografi e i sorrisi per i flash. Dite cheese…..anzi in italia parliamo italiano per favore….dite cessi…….
Scusa sto diventando pesante.
Ma vedere i tentennamenti e i piagnistei ingenui di una bimba (…) soffocati dall’insano protagonismo di certe persone e  assistere ogni giorno che passa a puntate di una soap opera inesistente dove tutti acchiappano tutti, mi ha un pò stancata. Anche perchè non se ne vede il fine.Ok ti acchiappo, ti lego…..e POI? E poi che succede, Win? Io nel mio BDSM lo so che succede…ma voi cosa fate? Vi tenete legate….d’accordo. E poi? Poi vi lasciate…….e allora, a che serve?
Win non ci nascondiamo dietro un dito. E’ l’ennesima prova che un bdsm cosi’ è monco. Inconcludente. Inespresso. Incompiuto come un’opera classica rimasta nei cassetti per la morte dell’autore….
Io sono stata legata in RL. E ho legato. La cosa mi ECCITA, Win. Ma mi eccita sessualmente e lo fa anche con tutte voi. Però nessuno lo dice. Il sesso in BDSM non è necessario, ma il piacere sì. E se sei legata shibari con i nodi in posizioni particolari, lo provi. E se hai un rapporto di cattura come lo intendo io, pure. Voi lo soffocate, riconducendo il tutto a un gioco. E infatti poi spuntano le contraddizioni perchè sfocia nello piscodramma collettivo. Tu piaci a me, io piaccio a un’altra che pero’ preferisce una terza. Le cose iniziano a farsi pressanti. Facciamoci male.
Prima o poi la gente certe domande se le fa. E la principale è: a cosa serve tutto questo soprattutto se ha una struttura importante piena di corde, bavagli e collari e poi si riduce ad acchiapparella……che fine ha?
E allora vedi le menti più pronte e mature (…) che cercano qualcosa di diverso, finalmente. E quelle più fragili (…) che vagano impaurite.

0d7087274b1009f23bf4c9b30cd9a67b.jpgHo riproposto la lettera quasi integralmente, così come l’ho ricevuta. Gi unici interventi che ho fatto – segnalati da “(…)” – sono stati di rimuovere qualche riferimento troppo personale a singole persone, perché la questione non si riduca a una specie di atto di accusa a questo o a quella. Non è questo che desidero, e non è questo, credo, che voleva dirmi chi questa lettera me l’ha spedita. Qualcuno di cui, allo stesso modo, non intendo rivelare l’identità, ma che mi ha dimostrato e mi dimostra ancora un affetto e un’amicizia fuori dal comune.

Anche per questo, ci tengo a cercare di rispondere a qualcuno dei punti sollevati. Mi è difficile, francamente, credere che questo mio piccolo diario online possa davvero provocare tanti danni. Nessuno che vi venga nominato può davvero diventare una star, se non tutt’al più all’interno della ristrettissima cerchia di chi ha la bontà di continuare a leggermi – e che dubito fortemente sia rappresentativo del cosiddetto BDSM italiano. Anche perché quel mondo io non lo conosco: io, in RL non ho legato nessuno e non sono stata legata da nessuno. E sono sicura, o quasi, che non succederà mai.

5ebd692bfefcfb1ab27531336c18d653.jpgNaturalmente non posso negare che qualche effetto di interazione ci sia – era quello che speravo quando ho cominciato a scrivere della mia Seconda Vita, ed è quello che ho avuto. Grazie a queste pagine ho conosciuto e continuo a conoscere persone interessanti. L’ultima in ordine di numero è Mandrashee, che proprio un paio di giorni fa ho avuto il piacere di incontrare mentre, a Zhora, facevo due chiacchiere con Samy80. Ma nelle foto con cui illustro questo post si vede anche una bambolina con le mie fattezze che Valentine, arrossendo un poco, mi ha mostrato l’altro ieri. Sono gesti che mi fanno sciogliere, letteralmente, di felicità – che mi fanno dimenticare quasi completamente, almeno per un poco, le tensioni dei giorni passati. E che mi convincono a non rinunciare a collegarmi, a non abbandonare del tutto Second Life e queste pagine… per non privarmi della frequentazione di persone così affettuose, presenti, fantasiose. Anche perché Vale, ormai, comincio un poco a conoscerla. Finalmente comincio a sapere qualcosa di quello che sente dentro, di quello che la spinge a restare nei paraggi e di quello che le impedisce di passare da osservatrice a partecipante. E so che, almeno per una certa cosa che desidera, posso aiutarla.

4b7ce63273361604a63505402dea0e70.jpgNon mi sento però di negare completamente i rischi segnalati dalla lettera. È inevitabile, quando quello che provi e quello che ti succede è a disposizione di chiunque voglia leggerlo, che di te si sappia fin troppo e ho l’impressione che quanto mi è avvenuto nei giorni scorsi sia in parte il frutto avvelenato di queste pagine. Forse, se Jaron mi avesse fatto sparire completamente dalla circolazione, se nessuno fosse più stato in grado di sapere che fine avevo fatto, se fossi stata veramente isolata da tutte le persone che conoscevo… forse non sarebbe stato tutto così difficile. Nessuno avrebbe potuto ferirmi, perché non sarei più stata altro che un oggetto chiuso da qualche parte, senza pensieri, senza desideri di attenzione, senza tensione verso qualcosa o qualcuno che non poteva avere, senza sentimenti di abbandono, di gelosia, di tradimento. Sarei stata come la bambolina che Vale mi ha mostrato e che resta nascosta nel suo Inventario, protetta, al sicuro.

Con questo blog invece, anche se Jaron mi avesse legata in una gabbia ancora più piccola di quel tubo maledetto…. se mi avesse negato gli IM e le notecard, ordinato di togliere a tutti i miei contatti la possibilità di trovarmi sulla mappa… se mi avesse costretta a mettere i tappi nelle orecchie, in modo che nemmeno un visitatore occasionale potesse più dirmi una parola… se avesse piazzato un Orb di sicurezza che consentisse solo a lui di avvicinarmi… anche in quel caso, questo mio bisogno di scrivere, di analizzarmi in pubblico, avrebbe fornito un canale di sfogo ai miei sentimenti, e un canale di dialogo con le persone che ormai da mesi leggono queste righe. Persone che, dallo scorso marzo, hanno continuato ad aumentare – oh, moooolto lentamente, ma in maniera costante – passando dalla decina di visite quotidiane dei primi giorni a un record di oltre settanta appena tre o quattro giorni fa.

32a9cfd7e93bd8d2d44b8b36ceda2da6.jpg98608be4e407482121729576b2123caa.jpgA tutto questo, però, non vedo una soluzione. Ho bisogno di scrivere, fa parte della mia vita raccontarla a chi vuole ascoltare. Ma mi sorprendo sempre più spesso a ripensare all’epoca del mio banishment con una specie di nostalgia. Due giorni fa ho perfino indossato il mio Custodian e me lo sono chiuso addosso da sola per qualche ora, sperando di isolarmi dal mondo. Sempre più spesso guardo con un lieve senso di vertigine alle invenzioni di Serenella e confesso che sto seriamente considerando il suo FreeZee come via di fuga, almeno temporanea, a tutto quello che, di questi tempi, mi tormenta. Qualcuno potrà dire che basterebbe per qualche giorno non lanciare Second Life (anzi, Restrained Life, ovviamente), e in effetti è proprio quello che spesso vorrei fare. Perché i giorni passano e io non riesco ancora a ritrovarmi. Ma non ci riesco.

Sbaglio, lo so. Non dovrei mai collegarmi “solo per qualche minuto”, mentre magari c’è qualcosa in RL che mi sta impegnando. Poi invece la tentazione è troppo forte, e faccio partire il visore. Aspetto che il download dei dati sia completo, corro a controllare i miei contatti per vedere chi è online, poi vado vedere chi, fra coloro che mi concedono di conoscere la loro ubicazione sulla mappa, si trova dove. E ogni volta provo una piccola, inspiegabile fitta al cuore, desiderando scrivere un IM a qualcuno, e in genere non facendolo… desiderando ricevere un saluto ma, allo stesso tempo, sperando che non succeda. Spesso mi scollego in fretta, prima che chiunque possa accorgersi che sono online e scrivermi, o venirmi a trovare. E se qualcuno mi scrive provo al tempo stesso un sussulto, come di chi si è fatto beccare prima di riuscire a ritrarsi, e un sentimento di gratitudine per chi mi ha dedicato un secondo del suo tempo.

Quello che credo di aver imparato in questa recente avventura è che non sono fatta per entrare in certi grovigli di potere e affetti: meccanismi infernali di sub che sono sub di sub e domme di altri sub, catene di legami, incasinate, con incroci di gelosia. Eppure è proprio a questo che mi ha portato il desiderio di entrare in qualcosa di più stabile di quello che la lettera definisce giocare ad acchiapparella. Credevo di essere pronta per una cosa più seria… di aver scoperto una nuova dimensione. Ne sono uscita bruciacchiata nell’anima e nel cuore. Senza più molta voglia di giocare, terrorizzata all’idea di infilarmi di nuovo in un tunnel affettivo… di lasciarmi andare, di aprirmi. Di ritrovarmi, metaforicamente, nuda e indifesa, con le mani legate dietro la schiena, la bocca tappata. Costretta a guardare senza intervenire, sempre che guardare mi fosse concesso.

7db77289193f8bde3ccf43f842c03302.jpgOggi mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa è rimasto della Win di qualche settimana fa. E non so capire se, semplicemente, ho scoperto di non essere in grado di sopportare una sottomissione vera, affettiva… oppure se è stata solo una brutta esperienza da cui non dovrei trarre conclusioni generali. Non lo so, e nel dubbio sono diversi giorni che mi sto prendendo una vacanza. Che mi collego a Second Life solo sporadicamente, e quasi solo per mettere a posto l’inventario, fare due chiacchiere, ricevere le comunicazioni dei gruppi cui appartengo. In attesa di vedere se riesco a ritrovare, almeno, la voglia di ricominciare da capo. Come ai vecchi tempi di Stonehaven, quelli rimpianti da Chloe, quelli di quell’acchiapparella spensierata che l’autrice della lettera ritiene così vuota, ripetitiva, incompiuta.

Eppure, sento che nelle sue critiche così appassionate e affettuose c’è molto di vero, a cominciare dal desiderio di esprimere in modo esplicito l’elemento sessuale che il bondage porta con sè. “La cosa mi ECCITA, Win. Ma mi eccita sessualmente e lo fa anche con tutte voi. Però nessuno lo dice“. Che posso rispondere? Che è vero: che legare ed essere legata provoca in me un’eccitazione, che è quello che mi fa battere il cuore, che è quello che cerco quando abbasso per un attimo la guardia, sperando che qualcuno che mi interessa, o anche qualcuno che non conosco, colga l’occasione… oppure quando mi arrischio io a scrutare i polsi di qualcuno, speando che si sia dimenticato le chiavi o, magari, mi abbia aggiunta alla lista dei suoi Friends. Se in queste pagine ho sempre dato il piacere per sottinteso, non intendevo certo sminuirlo: non potrei guardarmi allo specchio e negare che ci sia e che sia il fondamento di tutti i nostri giochi.

La parte più importante della lettera, per me, è questa: “Il sesso in BDSM non è necessario, ma il piacere sì. E se sei legata shibari con i nodi in posizioni particolari, lo provi. E se hai un rapporto di cattura come lo intendo io, pure. Voi lo soffocate, riconducendo il tutto a un gioco“.

È davvero così? Per ora, quando ho provato a giocare sul serio, mi sono subito fatta molto male. Devo ancora capire se significa che questo sport non fa per me, oppure se devo fare come quando si cade imparando ad andare in bicicletta: rimontare in sella immediatamente, e ricominciare a pedalare.

(Prossimamente: Read My Profile)

La letteraultima modifica: 2008-07-21T00:35:00+02:00da winthorpe
Reposta per primo quest’articolo

5 pensieri su “La lettera

  1. Quanto scrivi e quel che hai ricevuto, non si può commentare con poche righe in calce al tuo post, ma richiede un contraddittorio.

    Bisognerebbe riparlare di SSC, ricordi?

    Nell’immediato io direi che sia il caso di salpare, a vela, nel silenzio dei mari del metamondo.

  2. La notte porta consiglio, e non è un banale modo di dire.

    Mi accade di frequente che io vada a letto con un problema e mi svegli con una o più possibili soluzioni, e questa volta non ha fatto eccezione.

    Premesso che anche io, come sai, ho i miei dubbi, e che del dubbio tesso l’elogio in compagnia (ottima) di un premio Nobel, mi sono detto stamane..

    “Maurizio, ma SL è un mondo virtuale, pallido simulacro della realtà..
    Forse che il sesso virtuale è anche solo pallidamente comparabile ad una bella PAPPARA PAAA (nei pensieri non mi sono censurato ed ho pensato al famoso strumento a fiato)??

    Vado in barca, ma sarà anche minimamente paragonabile al piacere della vela, al vento nei capelli (beh quelli che son rimasti)??

    Tutto in SL è emulazione e simulazione, quindi non è possibile paragonare ciò che vi accade con la realtà.. ”

    Quindi, capisco le perplessità della tua penpal, sono le mie e avrei estremo piacere a chiacchierare con questa persona, che invito a chiamarmi e raccontarmi “quel” mondo reale di cui ho conoscenze vaghe e di seconda mano, ma per dirla con Tonino, che c’azzecca?

    Diciamo invece che ciò che accade in SL fa venire le giuste curiosità (altra virtù che non smetterò mai di apprezzare..), ed in coppia con il già citato dubbio, mettere in costante discussione il proprio status.
    Io trovo che queste pagine contribuiscano a tale indagine in primo luogo introspettiva, prendendo come spunto di discussione i tuoi racconti.

    Siate più inclini, tutti, al dubbio.
    I signori con le certezze nel 20° secolo hanno portato morte e rovina al mondo intero..

    Apprezzo, Win, il tuo filo di dubbio: “E sono sicura, o quasi, che non succederà mai”
    Quel quasi mi è piaciuto, lo condivido.

    Ricordo quando scoprii che la collega di animazione in C6 stava rivoluzionando la propria vita per questa passione..
    Lessi i suoi resoconti da Padenghe, online, con un altalena di emozioni contrastanti, assistendo alla metamorfosi da Marinella a micialegata.
    Il tarlo è iniziato lì..

    Anche io dissi a me stesso, chiudendo il browser, “Sono sicuro, questo a me non succederà mai. Credo”

    Probabilmente molto dipende da insiemi di eventi, stelle che si pongono in opportuna congiunzione, magari da un incontro casuale che trasforma quei dubbi in ricerche..

    Talvolta SL può essere l’humus nel quale questi incontri sono favoriti.

    Quindi, concludendo, alla tua amica di penna ed a te dico, non buttiamo via nulla, prendiamo sempre ciò che di buono questo strumento ci offre, esploriamo i nostri modi di sentire (vorrei dire sentimenti, ma in una diversa accezione del termine), arricchiamo noi stessi… anche “giocare ad acchiapparella” può servire…

    Io che sono più distaccato di altri rispetto a questo gioco, devo ammettere che il pensiero di avere in mio potere Win, quando mi sono ritrovato per caso le sue chiavi fra le mani, è stato molto gratificante. E credo lo sia stato proprio per la sua spontanea casualità, l’acchiapparella.

    Se lei mi avesse dato spontaneamente le sue chiavi, sarebbe stato lo stesso?

    Con quest’ultimo elogio del dubbio, vi saluto.

  3. Che dire? Servirebbe un’altra pagina per esprimere le mie riflessioni a riguardo, ma alla fine tutti hanno ragione, la tua amica, che cerca una trasposizione della sua RL BDSM quì in SL, e quelli come te, che invece vivono l’esperienza virtuale staccata, (ma non troppo) dalla vita reale. E’ chiaro che in questo momento abbiamo il tuo blog come riferimento, sarebbe interessante avere altri punti di vista, ma serve il tuo coraggio, per esprimere le proprie sensazioni ed emozioni in modo così aperto e sincero.

    SL non è RL. Si è vero, ma le emozioni ed i sentimenti, quelli sono e rimangono gli stessi in entrambi i mondi, (ed includo anche il piacere), non credo sia possibile vivere in modo assolutamente distaccato l’esperienza “virtuale”.

    Le persone più “aperte” mentalmente (openmind rende meglio il concetto), quelle che non partono da preconcetti o verità assolute, sono quelle che più riescono ad immergersi in questa SecondaVita, ed ovviamente ad apprezzare le tue pagine.

    Il tuo Blog è un ottimo punto di partenza per una ricerca interiore, per tutti noi, gente sempre pronta a mettersi in discussione, con tutti e con tutto.

    Continua così Win, e come dice Maurizio, le certezza assolute lasciamole ad altri, noi siamo quelli dei dubbi, dei perchè, e delle domande a volte senza risposte.

    Un bacio

  4. New… non so se mi ricordo cosa sia SSC… e qui fra SL, RR, RLV, BDSM finisce che a volte non ci si capisce più molto… si tratta di quell’idea di comandi a distanza quando hai le chiavi di qualcuno? Quanto al tuo secondo intervento… beh, grazie del contributo sulla storia della tua amica. Posso dire, senza fare il nome, che una persona che frequento qui su SL mi ha detto che proverà, domani, la sua prima esperienza bondage in Real Life, presso un Master che dice di aver conosciuto. Le ho raccomandato le mille precauzioni, so che spegnerà il cellulare solo sotto casa del tipo, per lasciare almeno una traccia elettronica, aspetto per domani sera una sua mail per essere sicura che stia bene. E la invidio un poco, ovviamente. Anche se per me quel “quasi” che tanto ti piace nella frase “sono quasi sicura che a me non capiterà mai” rimane, almeno per il momento, minuscolo, quasi impercettibile. Hai ragione a dire che Second Life è finzione e quindi che non si può pretendere che il BDSM qui dentro sia esattamente come nella vita reale. Ma è anche vero quello che dice Gianka subito dopo. Che le emozioni non si possono scindere fra virtuali e reali, perché sono vere sempre. E che anche un gioco non è solo un gioco. Ma del resto è, in parole diverse, anche quello che dice la mia corrispondente. A cui risponde indirettamente, fra l’altro, una cara amica che qui ho citato già più volte e che stanotte ha fatto tardi per scrivermi quello che segue. Sono stata in forse se pubblicarla o meno, ma mi sembra che esprima solo in apparenza una posizione antagonista. Anche lei mi scrive col cuore in mano e anche lei la sento vicina, amica. Ecco la sua lettera.

    So che non avrei molto diritto di parlare perchè, in questo periodo, sono forse stata la persona che ti è stata meno vicina.
    Tuttavia, alcune cose te le voglio dire, correndo il rischio di sbagliare tutto e combinare qualche pasticcio (come al mio solito :) )

    Ho letto la lettera fingendo di non conoscerne il mittente e mi son venute in mente ben due persone che potrebbero averla scritta.
    Tu sai di chi parlo e sai anche cosa penso in merito (una delle due suppongo sia il reale mittente. E’ vero che sono stata lontana ma non ho perso totalmente, o almeno spero, le mie capacità cognitive).

    Quella lettera mi è sembrato solo lo sfogo di una bambina che ha perso il suo giocattolo. La protesta di un bimbo viziato che dice: “il pallone è mio e quindi giochiamo a modo mio”.

    Non voglio dilungarmi troppo o rischierei anche io di diventare pesante come la bambina della lettera, però una cosa ci tengo a ricordartela: second life è un _gioco_, win… ti fa provare emozioni, ti fa conoscere e magari affezionare a persone nuove, ti fa tirare tardi la notte e magari ti fa anche annulare qualche impegno della tua vita reale.
    Tutto ciò non altera la sua natura.
    Lo scopo comune di tutti i giochi è divertirsi; e questo non fa eccezione.

    Ti diverti “giocando ad acchiapparello” piuttosto che andando per balere a ballare il tango?
    è un problema tuo, win; tuo e non loro; tuo e non suo.
    Second life è stracolma di persone che non aspettano altro che di giocare i ruoli più disparati (giocare… giocare…).
    Io capisco che ti sia affezionata Win… lo capisco davvero. Anche io mi sono molto affezionata a te.
    Non dar retta, però, alle sue parole: è la SUA “opera” ad essere incompiuta.
    E la SUA opera non è la TUA.
    Non farti il sangue amaro, win; sentiti dispiaciuta, se vuoi, per la sua frustrazione dovuta al fatto di non riuscire a trovare persone che condividano lo stesso pensiero… ma non rovinarti il gioco per lei: non ne vale la pena.
    Allo stesso modo non vale la pena rovinarselo per me (come ti dissi quando eri in aria di cleaven o di ordeal) o per chiunque altro.

    Non sentirti sotto esame solo perchè il tuo blog ha avuto successo.
    Il bondage che vuoi praticare tu non segue le il regolamento della “federazione sportiva bondage classico”?
    Sticazzi, win… se è quello che ti piace… se è quello che ti eccita.

    Da quando hai conosciuto determinate persone hai iniziato a giocare più per loro che per te. Pensi che il tuo stile di gioco debba essere più “elevato” per non tradire le aspettative di quelle pesone.
    Questo è palese, win. Me ne sono accorta io che sono stata assente per due mesi, non ho mai letto il tuo blog e mi sono connessa 3 volte da quando sono “tornata”.
    Oltre ad essere palese è tremendamente sbagliato.
    Quelle poche volte che sono riuscita a vederti in SL eri quasi sempre circondata da questo nugulo di lettori-fan-spettatori che ti orbitavano attorno come un gruppo di giapponesini con le loro macchinette-cannone attaccate al collo pronti a qualsiasi evenienza.
    In queste condizioni sfido io che non riesci più a divertirti… ci credo che ti senti sotto esame…

    Non faccio nomi, non entro nei paticolari e non commento ulteriormente quella lettera solo per pietà.
    Ti cito solo due frasi di un libro che sto leggendo, una delle quali mi è capitata proprio qualche istante prima di leggere il tuo blog:

    “L’uomo è per natura gregario.
    Ricerca più o meno consapevolmente la vicinanza non già del suo prossimo generico, ma solo di chi condivide le sue convinzioni profonde ( o la sua mancanza di tali convinzioni).”

    “Siamo abituati al fatto che gli uomini disprezzino ciò che non comprendono”

    Non volevo esagerare… non volevo essere pesante… eppure mi è scappata la mano.
    Perdonami, win… ma sentivo di volertelo dire.

    Sempre tua,

    Samy.

    A Samy80 posso rispondere solo precisando che non è esatto che io mi senta sotto esame. Sarei una sciocca, se così fosse, dopo essermi messa a raccontare in pubblico i fatti miei… le visite dei “giapponesini”, beh, quelle ho sempre saputo di poterle evitare ogni volta che sentivo il bisogno di stare un po’ da sola limitandomi a revocare temporaneamente a qualcuno il permesso di trovarmi sulla mappa. E infine, non gioco per gli altri, Samy, di questo sono abbastanza sicura: gioco così perché è il solo che per me abbia un senso. Mi conosci da tanto tempo e sai che ho sempre cercato di vivere ogni situazione che mi capitasse (o che mi fossi fatta capitare, se mi puoi perdonare la frase intorcinata) fino in fondo, senza mai uscirne barando. Perché, perdinci, questa è Second Life e qualsiasi cosa mi accada non potrà mai avere conseguenze fisiche irreversibili. Quanto alle conseguenze mentali, a quelle sul cuore, beh, quello è ovviamente un altro discorso – e avrei dovuto aspettarmi che non sarebbe stato tutto rose e fiori.

    Per ora non saprei cos’altro aggiungere: sono grata all’autrice della prima lettera e sono grata a Samy che ha scritto la seconda e mi ha permesso di pubblicarla qui. E solo qui, in fondo al più lungo dei commenti, confesso sottovoce di aver preso oggi, dopo una visita a Our Wicked Dream, una decisione estremamente dolorosa per me (e forse non solo per me) ma che, spero, mi aiuterà a superare questo momento. E soprattutto impedirà, mi auguro, che almeno un paio di persone continuino a sentirsi ferite a causa mia, della mia debolezza, del mio dolore, della mia esistenza.

  5. Condivido quanto detto da Samy, SL è un gioco ma in quanto tale necessita anche di uno scopo che generi interesse e renda l’esperienza stimolante.
    Senza un obiettivo non hai interesse a continuare e il tutto diventa futile e privo di senso, fine a se stesso.
    E’ chiaro che in questo momento ti serva una qualche tranquillità per schiarirti le idee, sembra che all’improvviso quello che è successo negli ultimi tempi abbia spazzato via quello scopo che forse involontariamente avevi trovato.

    La lettera.. non so chi l’ha scritta, fortunatamente non ti conosco cosi bene da poter capire chi l’ha scritta, ma l’ho trovata velata da una certa cattiveria di fondo. Sembra quasi una ripicca al fatto che tu non giochi come vorrebbe la sua autrice.
    Non so.. credo che alla fine dovresti semplicemente ritornare a fare quello che facevi prima di tutto quello che è successo lasciando perdere i giudizi.

    Da osservatrice esterna sono però preoccupata quando dici di aver preso una decisione estremamente dolorosa, spero davvero che ne valga la pena.

    Personalmente mi sento in questo momento proprio come una dei “giapponesini” citati da Samy, questa mattina ti ho salutato brevemente ed ho avuto l’impressione che volessi stare da sola, mi piacerebbe conoscerti meglio, ma non credo ora sia il momento.
    Ci vuole tempo per elaborare i pensieri ed avere tanta gente intorno non aiuta, quindi per il momento mi dileguerò dalla tua SL limitandomi a seguire quello che accade su questo blog.
    Ritornerò a farmi viva “in game” quando sarai più serena e tranquilla, sperando che ciò accada presto.

    Ciao

    P.S. Non volevo fare un post chilometrico (giuro) :-)

Lascia un commento