Mystique e Claven (2)

Anche se probabilmente nessun altro ricorda più questa faccenda, riprendo un filo rimasto sospeso da mesi, cercando di avvicinarmi alla concusione di una storia interrotta da troppo, troppo tempo.

banesuit in Claven's arcade.jpg

Una breve premessa: il post che segue sarà lungo, lunghissimo. Ma sono mesi che cercavo un momento libero per raccontare come è andata a finire la mia lunga e complessa storia con Mystique. E sebbene mi renda conto che, a questo punto, sono io la sola a cui interessi davvero – beh, dopotutto questo è e resta soprattutto il mio diario. Tutto quello che è successo ha avuto, credo, molta importanza nel fare di me quello che sono oggi, ma tale e tanto è il materiale che è dalla scorsa Pasqua che lavoro per cercare di rimettere ordine fra i miei appunti di allora. Le emozioni vissute in quel periodo hanno ormai la patina di ricordi lontani, ma molte tornano in vita nel mio rileggere i dialoghi di quel periodo, le lettere che scrivevo all’epoca in cui ancora questo blog non esisteva – e in cui, quindi, non avevo ancora lo sfogo di queste pagine. Eppure, inevitabilmente, non sono più in grado di ricostruire nei dettagli tutti i piccoli e grandi sobbalzi del mio cuore. Mi affiderò quindi, in maniera maggiore rispetto alle mie abitudini, ai documenti: ai log delle discussioni, pubbliche e private, al carteggio fra me e Mystique, alle lettere scambiate con Samy80. Mi scuso in anticipo con chi mi legge: come a volte accade, questo sarà un post molto personale e, probabilmente, di ben scarso interesse per chi non ne è stato protagonista. Intendo dargli una struttura più schematica, cronologica. Per ricostruire gli ultimi atti della storia che, se ci penso, ha segnato la fine della mia prima fase di vita su Second Life, aprendo la via all’indimenticabile periodo passato in mano di Belias.

Gli antefatti, naturalmente, sono quelli dei post precedenti sulla storia di Mystique, che cominciava qui ed era arrivata a Mystique e Claven (1), nel momento in cui avevo deciso che, pur di stare vicina alla mia amica, sarei stata disposta a sottomettermi a Mistress Albatros spontaneamente… anche a costo di rinunciare al mio desiderio di essere catturata solo contro la mia volontà. Mi ero scollegata da SL dal posto stesso. Sapevo che, ricollegandomi, sarei ricomparsa nello stesso punto. E avevo ricevuto un IM speditomi da Mystique mentre ero offline: “claven dice che puoi mandarle un IM se desideri ancora essere catturata e tenuta insieme a me”.

mystique and claven.jpgQuando mi ricollego, Mystique non c’è. Ma c’è Claven, con una sua ospite, Renee Rosca. Nascondo l’imbarazzo: “Salve”, dico. “Salve”, rispondono, un po’ freddamente, sia Claven che Renee. Poi Claven mi chiede di concederle “un momento”, un invito gentile a levarmi di torno. Mi manderà un IM quando avrà finito. Ringrazio. Me ne vado. Mentre aspetto, scrivo a Mystique quello che è successo. Infine mi arriva il TP di Claven. Lo accetto e mi ritrovo sola con lei.

[2008/02/29 15:57]  Win: Di nuovo salve, Claven. Mi scuso per essere comparsa a casa tua mentre eri occupata
[2008/02/29 15:58]  Claven Albatros: Va bene così. È utile chiamare prima. Volevi parlare con me?
[2008/02/29 15:58]  Win: La ragione per cui ero venuta qui è che non sopportavo di non avere da tanto tempo notizie di Mystique… e oggi ho fatto tutto quello che potevo per scoprire perché non rispondesse più ai miei IM o alle notecard… Le ho detto che non me ne sarei andata senza di lei, ma naturalmente lei è tua prigioniera e non può andarsene

Claven resta cordiale ma impassibile. Cerco di capire che piani ha per la mia amica e lei, pur facendomi notare che non sente alcun obbigo di mettermene a parte mi dice, molto semplicemente: “È mia per un’altra settimana, dopo di che potrà continuare a restare, o andarsene. In questo periodo la sto valutando”. Mi chiede se desidero poter venire a trovarla, mi dice che, purché io chieda il permesso prima, la cosa si può organizzare. Io la ringrazio. Ma so che sa il motivo vero per cui sono venuta e mi sforzo di non tirarmi indietro.

[2008/02/29 16:05] Win: Ero anche venuta a chiedere se avrei potuto… hmm… diventare una prigioniera in modo da poterle stare vicina… m-ma se sei disposta a consentirmi qualche visita forse è la cosa più facile per tutti
[2008/02/29 16:05]  Claven Albatros: Mi ha intrigata quando Mystique me lo ha detto
[2008/02/29 16:05]  Win: Grazie di tutte le tue risposte, Claven… Le apprezzo davvero… Ci tengo sul serio a Mystique e farei qualsiasi cosa per starle vicina…
[2008/02/29 16:06]  Claven Albatros: Vedo che sei sinceramente interessata a lei
[2008/02/29 16:06]  Win: Ma lei ha bisogno di una Mistress e io non lo sono… o almeno non so trovare in me quello spirito, al momento
[2008/02/29 16:06]  Claven Albatros: Sappi che nessuno viene da me come prigioniera senza diventare realmente una prigioniera

La conversazione prosegue, ma non nel modo che mi aspettavo. Claven mi rivela che Mystique aveva promesso di restare di sua proprietà fino ad oggi, 29 febbraio 2008, ma che quando le è stata offerta l’opzione di andarsene ha scelto di restare. Io resto senza parole: credevo che Mystique fosse prigioniera e invece, mi dice Claven, “esagera per un miglior effetto drammatico”. Mi sembra una persona molto più ragionevole di quello che mi era parso di capire – e di quello che mi aveva detto Moss… e comincio a chiedermi quanto del dramma di Mystique fosse reale, pur nella virtualità di Second Life, e quanto fosse frutto della sua fantasia e della mia autosuggestione. Quando Claven mi congeda, sento la mia determinazione a consegnarmi a lei un po’ affievolita, come se cominciassi a rendermi conto che per stare vicina a Mystique possono esserci altri modi.

Il giorno dopo, ricevo una serie di IM. Mystique me li ha mandati mentre ero offline.

[2008/03/01 2:35]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 07:04:32 2008) Win, mistress claven ha accettato di permetterti di venirmi a trovare una volta. Ma devi essere più educata nei suoi confronti o cambierà idea. Ti prego, comportati al tuo meglio. Rivolgiti a lei come Mistress Albatros a meno che ti dica altrimenti. Scusati di essere stata maleducata in precedenza. Prendila come una sfida per essere più sottomessa possibile. Spero di vederti presto. Sarà divertente. Ma non accadrà se non facciamo contenta Mistress Albatros.
[2008/03/01 2:35]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 07:05:32 2008) Penso che ti piacerebbe molto se tu potessi conoscerla. È proprio il tuo tipo di Mistress, molto dura.

ratmaw park.jpgLe rispondo a distanza. Un’altra serie di IM in cui condivido con lei il mio incontro con Claven.  Forse mi sento un po’ in colpa per non essermi più donata a Claven. A Mystique scrivo: “Poiché mi ha offerto una soluzione, dopo tutto non mi sono data a lei. Offrirmi da sola come prigioniera non è qualcosa che voglio fare, SE ho un’alternativa… e lei me l’ha offerta prima. Ritengo che una domme non dovrebbe ricevere l’offerta della mia sottomissione – essere una Mistress deve essere un grave peso e credo che chiedere a qualcuno di prendermi sarebbe inappropriata. Parlo per me… non dico che debba essere una regola generale”. Mi rendo conto, adesso che ripercorro tutta questa storia, che questo atteggiamento è lo stesso che ho in tutto: non mi piace chiedere, mi piace dare. Allo stesso modo in cui non chiedevo a Claven di catturarmi, pur desiderandolo fortemente… allo stesso modo in cui non ho mai offerto le mie chiavi a qualcuno, sempre sperando che qualcuno me le volesse rubare, non credo di aver nemmeno mai chiesto a qualcuno di diventare di mia proprietà (almeno fino a Lorella, naturalmente). Andromeda mi si è offerta spontaneamente, Jelena e Lella pure – e anche Ewyn, che dall’inizio di marzo e fino alla fine di aprile è stata sotto il mio assoluto controllo, è stata lei a offrirmi le sue chiavi. Ho paura del rifiuto, lo so. Ma quello che non chiedo non può essermi negato.

Invece, se ci penso bene, Mystique si comporta all’opposto: fu lei, quando la trovai legata al muro di Stonehaven, tanti e tanti mesi fa, a invitarmi a giocare con alcuni strumenti che le erano stati fissati sul corpo… fu lei a donarsi a Jaron, a organizzare l’asta da Mikk che la portò in mano di Cressida, a offrirsi a Moss e poi a cambiare idea per scegliere Claven. Mystique chiede quello che vuole. Il nostro carteggio continua e, pian piano, mette a fuoco la differenza fra di noi.

[2008/03/01 2:51]  Win: Credo di aver mostrato la massima educazione nei confronti di Claven… Penso di chiamarla come desidera, ma non Mistress a meno che me lo dica lei… però potrei andarla a trovare con le mie chiavi disponibili, in segno di rispetto, in modo da offrirle un margine per avanzare pretese se lo desiderasse
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:31:39 2008) Ha accennato specificamente di non aver apprezzato che tu ti rivolgessi a lei come se foste già amiche. Ti vede come una sub, non una sua pari, e si aspetta deferenza. Come minimo dovresti rivolgerti a lei come Miss Albatros se non vuoi usare Mistress. Per lei Mistress è più un titolo pubblico come
Barone o Lord mentre tu lo intendi più come una dichiarazione del vostro rapporto specifico. Questa distanza può essere foriera di incomprensioni non necessarie. Si può discutere su quanto possa valere un titolo autoattribuito ma in questo caso in cui le stai chiedendo un favore potrebbe essere saggio cedere alle sue preferenze.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:37:05 2008) Potrebbe anche essere divertente se presa dal corretto punto di vista. Non credo tu debba preoccuparti di imporle alcun tipo di obbligazione indesiderata nell’offrirti. Se non vuole la responsibilità si limiterà a rifiutarti. E credo che al momento stia comunque cercando qualche altra sub che viva a casa sua.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:46:07 2008) Non cattura le sub in mezzo alla strada, ma preferisce che siano loro ad andare da lei a offrirsi, per cui è probabile che non vi foste mai incontrate. Sfortunatamente si è fatta, fra alcuni frequentatori di Stonehaven, la reputazione di una che abusa dei sub. Molte amiche mi hanno avvertita di questo rischio. Credo si tratti di una incomprensione del suo modo di vedere il rapporto Mistress/sub.  Di certo è molto ferma nel suo controllo delle sue sub, ma non ho trovato alcuna prova di abuso nel modo in cui le tratta o o nel trattenere qualcuno contro la sua volontà.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:49:16 2008) Non sarei più qui se non pensassi che sia una Mistress giusta e attenta. Ho avuto diverse occasioni di andarmene senza barare e ho deciso di restare, se non per sempre almeno per il momento. Da lei sto imparando tutto un altro stile di sottomissione e non voglio andarmene fino a quando non avrò imparato tutto quello che posso.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:51:44 2008) Vi conosco entrambe più di quanto vi conosciate reciprocamente e credo che voi due sareste adatte l’una all’altra. Lei offre periodi di prova di una settimana. Potresti andartene dopo una settimana se scoprisse che non ti diverti.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:52:28 2008) Non vedo l’ora di sentire da te il resto della tua storia con Jaron e tutto il resto che è accaduto nella tua second life.

banesuit in claven's cell.jpgVa notato che tutti questi IM vengono spediti ogni volta in assenza l’una dell’altra. Sono i risultati delle maledette timezone, forse l’elemento che più di ogni altro riduce la possibilità che Second Life consenta davvero un rapporto virtuale a distanza. Mystique vive negli Stati Uniti, io in Italia e il fuso orario rende incompatibile una buona parte del nostro tempo online. Oltre al fatto che la RL è sempre in agguato e ci costringe spesso a scollegarci – facendo sparire il nostro avatar dal palcoscenico dove viviamo le nostre seconde vite. Ma questa storia ci sta travolgendo entrambe in un modo che almeno per me non ha precedenti e i nostri IM in differita sono proprio per questo più articolati e complessi del solito.

[2008/03/02 5:30]  Mystique Aeon is offline.
[2008/03/02 5:33]  Win: Grazie per tutto quello che mi hai scritto. Spero che il mio comportamento nei confronti di Claven non l’abbia resa più dura nei tuoi confronti… Avevo cercato di essere il più possibile rispettosa con lei, dato che le stavo chiedendo un favore, ma dato che non avevo alcun rapporto con lei…
[2008/03/02 5:37]  Win: Non credo di aver avanzato alcuna pretesa, e ho sempre riconosciuto che quello che le chiedevo era un atto gratuito, in un certo senso, che lei non era in alcun modo tenuta a concedermi. Se avesse detto di no, avrei chinato il capo e l’avrei accettato. In realtà, mi ha offerto di venirti a trovare ancora prima che potessi offrirle di prendermi come prigioniera, e ho interpretato questo gesto in due sensi: da un lato che avesse la generosità di concedermi di vederti, ma al tempo stesso che non fosse troppo dell’idea di prendermi come sub. Altrimenti, poiché tu le avevi detto che io ERO disposta a sottomettermi a lei per poterti stare vicina… beh, le sarebbe bastato aspettare che io mi inginocchiassi di fronte a lei e le offrissi tutte le mie chiavi sperando che volesse raccoglierle.
[2008/03/02 5:39]  Win: Se dici che si è lamentata della mia condotta, le scriverò per scusarmi, anche se non credo che dovrei farlo davvero. Sarei stata felice di obbedire a qualsiasi sua richiesta quando ci siamo incontrate, perché sono pronta a tutto per stare con lei solo un po’ di tempo in più

In questo momento, Mystique si collega per un breve attimo… ma ai miei IM risponde solo con un laconico: “Non permesso parlare”. Poi si scollega di nuovo. Io riprendo il mio soliloquio.

[2008/03/02 5:53]  Win: Andrò a parlarci e se scoprirò che il solo modo per stare un po’ con te è diventare una sub di Claven, la implorerò di accettarmi come sua sub. Sperando che accetti. Tutto quello che so è che a te non rinuncio… Non sono una Mistress, vorrei esserlo così forse potrei averti tutta per me… ma so che posso essere una sub molto determinata e sono pronta a sopportare qualsiasi cosa per guadagnarmi il diritto di stare un po’ con te
[2008/03/02 5:54]  Win: Non ho idea se ti è stato consentito scrivere ancora le tue notecard… ma se l’hai fatto, ti prego, ricorda sempre di mandarmene una copia. Bramo ogni dettaglio della tua second life. Lo sai, vero?
[2008/03/02 5:55]  Win: Ti voglio bene, cara. Spero presto di essere con te
[2008/03/02 5:57]  Win: Non temere. Non mi aspetto che tu risponda se non ti è permesso :-*
[2008/03/02 16:05]  Mystique Aeon is offline.

banesuit, chastity belt, shackles.jpgIl giorno dopo, quando mi collego, trovo altri messaggi di Mystique. Messaggi che mi lasciano secca.  “Ciao Win”, comincia la mia amica: “stasera ho il permesso di mandare IM a due persone. So che non sei online ma volevo che sapessi che sto bene, sono molto felice con Mistress Claven, sto decidendo di restare con lei in permanenza”. Sento il cuore che accelera i battiti. Accelera, però, non sprofonda. La situazione non è più quella di poche ore prima. Continuo a leggere. “Scopro che mi piace davvero il suo stile di rapporto Mistress/sub. Per me è andato benissimo e mi piace molto”, scrive Mystique. Comincio a sospettare di aver vissuto un tumulto senza motivo, e le parole che seguono me lo confermano. Aprendo però un’altra questione: “Non voglio mai più uscire dal suo controllo ma mi piacerebbe avere compagnia e non so pensare ad altri che a te per condividere questa esperienza. Mi rendo conto che possa non essere la tua cup of tea, ma dopo tutto passi tutto il tuo tempo legata da qualcuno da qualche parte – e allora perché non da Mistress Claven, per un po’? Mi piacerebbe tanto parlare con te in persona, qui nel suo dungeon“.

Mystique ha ragione, dopo tutto. Perché no? Dopo tutto, Claven tiene le persone una settimana, in prova. Una settimana, alle brutte, passa presto. Ci penso su a lungo, per ore. Poi vedo che Mys è online e mi collego, anche se so di avere poco tempo. Le chiedo un TP. Mi materializzo davanti alla sua cella. Sento il sistema di sicurezza che mi identifica, il bot che si materializza, che mi si chiude attorno in pochi secondi, ma non mi muovo, docile, decisa, pronta.

[2008/03/04 14:03]  Win: Di nuovo ciao, cara
[2008/03/04 14:03]  Mystique Aeon: ciao win.
[2008/03/04 14:03]  Mystique Aeon: hey! possiamo parlare.
[2008/03/04 14:03]  Win: Sono qui per restare, stavolta… cioè, se Miss Claven mi permette di restare
[2008/03/04 14:04]  Mystique Aeon: oh, resti ad aspettarla, eh?
[2008/03/04 14:04]  Win: Anche se non so quanto posso restare online stasera… ma ora sono catturata e stavolta non voglio scappare
[2008/03/04 14:04]  Mystique Aeon: Sono così felice di vederti.
[2008/03/04 14:05]  Mystique Aeon: Mi chiedo cosa succede al capture bot se fai log out e poi ti ricolleghi?

Quello che succede dopo, stranamente, non lo ricordo. Molto probabilmente, un crash e un rollback, altrimenti ci sarebbero tracce nei log – dove, invece, mi mancano dei pezzi. Fatto sta che un paio d’ore dopo, quando riesco a ricollegarmi, sono a Deitide con Samy. Mystique è offline, Claven è offline e io sono di nuovo libera e lontana da quella casa, fuori dalle grinfie del capture bot. Con Samy giochiamo un po’ a esplorare il mio Nasty, parliamo a lungo, ci raccontiamo quello che significa per noi il bondage, la tentazione di provarlo nel mondo reale, il modo in cui Second Life ci permette di viverlo nella fantasia senza fare male a nessuno e senza correre veri rischi. Senza accorgercene, facciamo le ore piccole fino a quando si verifica uno di quegli allineamenti di timezone: Samy dichiara che deve andare a nanna, mentre Claven – a cui avevo mandato un IM poco prima – torna a collegarsi. Saluto la mia amica, mi metto in ansiosa attesa di una risposta da parte di quella che, fra poco, potrebbe diventare la mia padrona.

Aspetto. Aspetto. Aspetto e Claven non si fa viva mentre io mi rosolo nell’attesa. E accade quello che, il giorno dopo, racconto a Samy in questi termini:

[2008/03/05 5:56]  Win: Una roba inquietante… le avevo mandato un IM e non mi aveva risposto anche se avevo visto che era online… allora prima di dormire ho deciso di provare a spiarla e vedere se dopo un po’ che stavo li’ mi beccava…
[2008/03/05 5:57]  Win: Mi sono messa a volteggiare a una trentina di metri dalla sua Skybox e sono anche riuscita a mettere la camera dentro, e vedere lei che trafficava con un cubo (credo costruisse qualcosa), con Cressida che stava legata li’ accanto
[2008/03/05 6:11]  Win: Dunque, sono rimasta un po’ li’ appesa, finche’ a un certo punto Claven mi IMma.

Torno al resoconto diretto di quella notte. Quando una voce risuona nelle mie orecchie. Secca. Fredda. Terribilmente ferma.

winclavenriciclo.jpg

“Ti vedo, Win”.

Sono scoperta, ma è quello che desideravo – non intrufolarmi non invitata ma costringerla in qualche modo a rispondere a quel mio messaggio che aveva deciso di ignorare. Parliamo un poco. Le chiedo se ha un po’ di tempo per me. Mi risponde che ha il tempo ma non la voglia, e che con la mia visita precedente a Mystique ho rovinato tutto. Ammutolisco mentre ascolto le sue parole che rimbombano nella mia mente come pietre tombali. Mystique, mi spiega, aveva avuto la proibizione di ricevere visitatori “ma in un giorno ne ha invece avuti due, inclusa te. Fossi stata tu soltanto avrei potuto essere più comprensiva, ma comincio a pensare che mi ritenga debole e che insieme stiate cercando di mettermi alla prova. Sono stata così generosa da permetterle di scriverti in IM ed è così che vengo ripagata?” Annaspo, cerco di spiegare, ma sono come paralizzata. Claven mi dice che Mystique le aveva detto della mia disponibilità a farmi imprigionare, ma che ha notato come io non ne abbia mai parlato esplicitamente. E ora è troppo tardi perché, mi ripete, non è stata solo la mia visita a creare problemi. “Ora te ne andrai”, mi sibila, “e io parlerò con Mystique di questa situazione. Sarai contattata”. Balbetto una scusa, saluto con rispetto, me ne vado.

Con Mystique al Casablanca.jpgIl giorno dopo, è di nuovo Mystique a contattarmi. Solo che stavolta è libera (“per due ore”, precisa) e mi chiede di teleportarla dove mi trovo io. Finisco di settare un timer sulla gabbia di chissà chi, la invito al Café Casablanca, e ci sediamo su uno di quei divanetti dove tante volte ho partecipato ai quiz di cinema organizzati da Daedalus Lemuria. Dopo un po’ di convenevoli, Mystique mi conferma che sta cercando di decidere se vuole diventare in permanenza la schiava di Claven.

[2008/03/06 16:54]  Win: Te lo chiedo in modo diretto. Lo desideri?
[2008/03/06 16:55]  Mystique Aeon: sì. sono molto felice di essere sotto il suo controllo. sa davvero quello che fa.
[2008/03/06 16:56]  Win: Mia cara, per me è molto doloroso ma se davvero sei felice non avrò il coraggio di fermarti
[2008/03/06 16:56]  Mystique Aeon: ho tentato di essere libera e di passare da un padrone a un altro
[2008/03/06 16:57]  Mystique Aeon: ci sono 100 sub per ogni padrone su sl. sono fortunata di avere lei.
[2008/03/06 16:57]  Win: È vero che ce ne sono tanti… ma lei stessa ne possiede diverse, no? E la prima volta che sono passata a trovarti… sembravi così triste…

(eccola, la Win che allude senza dire direttamente quello che pensa… che cerca di suggerire a Mystique che, in effetti, Claven ha già almeno un paio di sub e che non potrebbe dedicarle un’attenzione esclusiva. Ma Mys capisce benissimo dove voglio andare a parare e ha già deciso di ignorare il problema)

[2008/03/06 16:58]  Mystique Aeon: ha cressida, e renee è ancora in prova. ma non è un problema. sa gestire bene il suo tempo online.
[2008/03/06 17:00]  Win: Cosa è successo da quella prima volta che mi parlasti di lei… quando appartenevi a Cressida? Avevi detto di non esserti innamorata di lei… poi ti trovai in quella gabbia che ti costringeva a camminare per ore… avevi gli occhi pieni di paura, e di stanchezza…
[2008/03/06 17:01]  Mystique Aeon: il camminare era duro, ma gliel’ho detto e ha capito. non è cattiva o malvagia, solo che ti mette alla prova. Mi sono innamorata di lei, ma questo non cambia il fatto che è una mistress piena di esperienza, attenta e ferma.
[2008/03/06 17:02]  Win: E come è finita per la visita mia e di qualcun altro due giorni fa?
[2008/03/06 17:03]  Mystique Aeon: Avevo dimenticato che avesse detto ‘niente visitatori’, è stata scontenta che le avessi disobbedito. Fa tutto parte del gioco. Niente di grave, mi ha perdonata.

letteraclaven.jpgAncora una volta, la reputazione di Claven si dimostra uno spettro molto più spaventevole della realtà. Mystique e io torniamo a confrontarci su ciò che più ci rende diverse. Io le ribadisco che non è nella mia natura desiderare di donarmi a qualcuno, e che lo farei per lei se fosse il solo modo di starle vicina, ma che mi conosco e so che presto cercherei di scappare: “Mi sa che mi piace essere presa, non donarmi”. Mystique capisce esattamente cosa intendo e butta lì una frase che mi stuzzica: “magari Mistress una volta o l’altra mi affiderà una piccola battuta di caccia”. Sorrido, l’idea di Mystique che viene a catturarmi su ordine di Claven renderebbe possibile una situazione da sogno, io prigioniera della mia amata, lei prigioniera della sua. Ma lei sta ancora cercando di convincermi: “la cattività di lungo termine, di settimane, è molto diversa che essere catturata e scappare il giorno dopo”.

Le cito il mio periodo con Blackbear: di come avessi detestato la settimana circa passata nella sua cella.. e di quanto mi dia fastidio il suo costante cercarmi per risbattermi dentro: “All’epoca avrei preferito che fosse più attenta ad impedirmi di scappare… che richiudesse le mie catene, appena una o due mosse prima che mi liberassi… invece non era mai lì a fermarmi”. Mystique sa cosa dire per farmi battere il cuore: “se vieni da claven, forse questo potrebbe diventare uno dei miei compiti”. Ma io la mia decisione l’ho presa: a Claven ho scritto la lettera, lunga e rispettosa, che riporto qui a sinistra, e a questo punto la palla spetta a lei. Se non mi chiama, dopo la figuraccia di ieri, io non tornerò a propormi come prigioniera.

Con Mystique al Casablanca 2.jpgMystique capisce, accetta, pur offrendosi di fare da intermediaria. Ribadisce quanto tenga a me, sottolineando il fatto che è con me che passa queste due ore di vacanza che sono tutto quel che resta della sua libertà. Passiamo il resto della serata ballando abbracciate, parlando di come il bondage sia per noi lontanissimo dai lati più estremi del BDSM e come nessuna delle due ami anche solo l’idea di torture, frustate e cose del genere. “Essere legata”, mi dice Mystique, “mi fa sentire amata e protetta”. Io stessa non saprei dirlo meglio. Restiamo a chiacchierare del più e del meno finché il tempo che le è concesso non si conclude. La saluto abbracciandola. So che di lei, per un po’, non saprò più nulla, ma dopo gli ultimi eventi sono disposta ad accettarlo serenamente. Invece, come sempre con Mystique, la storia sta ancora una volta per cambiare direzione nel modo più drastico.

Segue da Mystique e Claven (1) – Continua in Mystique e Claven – Capitolo finale

Grandi novità in famiglia: la Bravin

Mesi, mesi e mesi di attesa. Altre regole rispettate con una testardaggine degna di miglior causa. Ma alla fine, almeno su SL, l’attrazione vince su tutto, come un fiume che alla fine sfonda gli argini.

Finalmente Win_001.jpeg

Una delle cose che più mi attiravano, quando ho iniziato questo blog, era l’idea di creare un ponte verso chiunque lo avesse scoperto. Mi seduceva la possibilità che qualcuno, leggendo, ne fosse incuriosito al punto da intuire quanto Second Life sia ben altro rispetto a quello che crede chi non la conosce. E magari si creasse un avatar e venisse in-world, a visitare qualcuno dei luoghi che descrivevo, a conoscere me o le persone di cui parlo e, chissà, a partecipare all’azione diventando, da lettore, personaggio.

Lorella_003.jpgLorella_001.jpgLorellaclub_003.jpegL’unico caso in cui, mediante queste pagine, ho dato ai lettori un appuntamento esplicito in-world (perché venissero a votarmi al concorso della defunta Villa BDSM) non ha sortito praticamente alcun effetto. Ma l’interazione fra il mio blog e il metaverso c’è stata eccome: basterebbe ricordare come ho conosciuto Jelena, naturalmente, ma potrei fare decine di esempi di incontri anche fugaci con gli avatar di persone che mi avevano dedicato un po’ della loro attenzione: alla rinfusa, cito solo Albinia Koba (che prende il nome da una simpatica cittadina vicina all’Argentario), KatieScarlett Helendale (figlia in RL di una vecchia conoscenza) e, somma emozione, Miles Lectar – qualcuno di cui ero stata io un’ammiratrice quando, svariati anni fa, pubblicava su web disegni e racconti bondage sotto il nome di Miles Hendon.

Solo che avere un blog in cui racconti gran parte della tua vita può avere anche altri effetti che all’inizio non avevo previsto perché, se è vero che un lettore può diventare personaggio, è quasi inevitabile che i personaggi diventino lettori. Parlare di emozioni non risolte, in qualche caso contraddittorie, non è facile quando sai che quello che scrivi viene letto anche dalle persone che di queste emozioni sono partecipi o addirittura corresponsabili, e a volte ti viene la paura che parlare di certe cose diventi un modo di fare pressione sugli altri. Sempre più spesso, quindi, mi sono imposta di aspettare, prima di scrivere di qualche situazione particolarmente complessa, che questa avesse trovato una sua soluzione in-world… o per mio intervento diretto o per suo naturale sviluppo. So bene che questo è Win – La prigioniera di Second Life, non certo il sito di Repubblica: ma quando ti metti a scrivere di situazioni ancora aperte basta un niente per influenzarne l’esito, commettendo una sorta di minuscolo abuso di potere. Ed è per questo – solo per questo, davvero – che fino ad oggi ho parlato pochissimo di una persona speciale benché, ormai da tempo, avessimo cominciato a scriverci e frequentarci con intensità crescente.

Loriwhite.jpgLorella Bravin mi era stata simpatica dalla prima volta in cui aveva postato un commento su queste pagine firmandosi “la Bravin”, come se si fosse a scuola. Non so se sia stato questo, oppure quel cognome dalla musicalità veneta… o l’ironica civetteria con cui fin dall’inizio dribblava le attenzioni del buon Pedro Gibbs… so però che ricordo molto bene la prima volta che la vidi in-world, mentre passeggiava fra i negozi della oggi scomparsa Villa BDSM. I tempi di una Win molto diversa da quella attuale: alla ricerca di se stessa, sempre a caccia di guai, sospesa fra i batticuori senza speranza per Mystique e l’intenso dominio da parte di Belias. Una Win che aveva tanti amici ma nessuna radice, nessun rapporto consolidato – e che, anzi, di questo quasi si vantava, a volte esprimendo con una certa antipatica sicumera la sua disapprovazione per certe “famiglie”… in cui una persona appartiene a un’altra, che a sua volta appartiene a un’altra, via via creando catene di potere che, spesso, scatenavano drammi, gelosie, rancori.

Mi sembra di ricordare che, al nostro primo incontro, fui io a rivolgere la parola a Lorella. Credo fosse la prima volta che incontravo in-world qualcuno che conoscevo solo perché aveva postato sul blog, e la cosa mi emozionava molto. Forse cercai per qualche secondo di resistere alla tentazione, da pseudoscrittrice che sotto sotto (ma nemmeno poi tanto) muore dalla voglia di essere riconosciuta da un suo lettore senza dover fare lei il primo passo… forse speravo che fosse lei a parlarmi per prima, e poi, quando vidi che questo non succedeva, abbassai la metaforica cresta e le feci io un saluto veloce, ringraziandola per il commento come fanno i blogger novellini. Non ricordo molto altro che un veloce scambio di convenevoli – può darsi che alle belle calcagna di Lorella ci fosse già qualcuno (Pedro, magari?) e che non io volessi disturbare, oppure che lei avesse di meglio da fare o fosse troppo timida per portare avanti la conversazione. Fatto sta che la cosa si esaurì lì. Alla fin fine, sia SL che la RL ci offrono in genere più persone da conoscere che tempo per farlo davvero, e bisogna imparare ad accettare il fatto che non può nascere un rapporto con tutti quelli che incontriamo, di qua o di là dallo schermo.

collaratagwen.jpgEppure. Eppure, anche se col passare dei mesi la nostra frequentazione restava molto occasionale, la Bravin continuava ad essere per me qualcosa di più di un semplice nome in una lista di contatti. Non mi spiegherei altrimenti perché mi restassero tanto in mente certe notizie apprese per vie traverse: tipo che era divenuta la schiava di una certa Gwendalina Tedeschi (che avevo anche lei incontrato en passant a Villa BDSM), che assieme a lei condivideva una villetta con Erikah Jameson e con la sua compagna di allora, Asuka… e perfino che Lorella e Gwendalina si erano sposate, diventando, beh, moglie e moglie. Durante il mio terzo e a tutt’oggi ultimo banishment, mi capitò di incrociarla in Villa BDSM e di decodificare, nonostante la distorsione del mio Custodian, qualche sua frase affettuosa che mi colpì abbastanza da volerla riportare qui sul blog. Niente che non fosse accaduto tante volte con altre persone, lo so. Eppure.

Per mesi, quando Lorella mi vede online, mi saluta con un “Ciao” in IM. Io odio gli IM, e odio i “Ciao” a secco, eppure quelli di Lorella non mi infastidiscono mai. Anzi: ne nascono in genere conversazioni a distanza sempre più lunghe nelle quali cominciamo a scambiarci confidenze sulle nostre esperienze personali. Io le racconto di Belias, all’inizio, ma con Lorella comincio a parlare soprattutto dopo, quando Bel e io ci allontaniamo. E il dialogo si intensifica quando, per via di un TP intenzionalmente malizioso di Mystique, finisco per un poco nelle mani di Maironi Slade. Si tratta di un’avventura relativamente breve durante la quale sperimento la nostra compatibilità come sub (io) e Mistress (Maironi), prima che l’incontro con Andromeda mi faccia capire che la Win che sto diventando non vuole e non può avere più una padrona. Ma intanto è Lorella a sorbirsi, quasi in diretta, i racconti di tutto quello che succede fra me e Maironi – racconti che ricambia fornendomi aggiornamenti quasi quotidiani su lei e Gwendalina. Aggiornamenti che, fra l’altro, cominciano a farmi pensare che sia un peccato che siano sposate: perché io non alzerei mai lo sguardo su qualcuno che appartenga a qualcun altro, eppure non riesco a scacciare la convinzione, sempre più forte, che Gwen, Lorella, non se la meriti.

Samy_002.jpgSamysnark.jpgSono pensieri che tengo per me e che non esprimo neanche con la più piccola allusione, ma non riesco a scacciarli. Mi racconta situazioni che, se fossero accadute a me, mi avrebbero mandata su tutte le furie, e lo fa con una pacatezza che non posso non ammirare. Tradita in modo smaccato nella fiducia, ne resta sempre degna. E il suo non è distacco, perché sotto il tono pacato e spesso autoironico con cui mi racconta le sue disavventure si sente vibrare a volte un po’ di rabbia, a volte il dispiacere, il senso di abbandono. Non posso fare a meno, mentre la ascolto, di chiedermi come faccia, qualcuno che ha le chiavi del suo collare, a sciuparla in questo modo. Di chiedermi se si rende conto di quanto Lorella sappia sempre esserci, per le persone a cui tiene, e di quanto sia difficile trovare qualcuno armato di simili riserve di dolce pazienza. Io so che è Lori la prima che mi viene a trovare nel dungeon di Maironi, è lei la prima che viene ad aiutarmi un giorno in cui, a Snark, rimango felice vittima di uno scherzetto della rediviva Samy80.

E poi, anche se in genere per me l’aspetto di un avatar ha una rilevanza molto relativa, beh, va detto che quello di Lorella è quasi sempre stupefacente. Quando la incontro sono colpita dalla sua eleganza: da quei suoi soffici golf di cachemire, dall’ampio soprabito bianco, dalle camicie perfette. Anche se in genere trovo un po’ buffo fare o ricevere complimenti sull’aspetto di qualcuno, nel caso di Lorella faccio volentieri eccezione, anche per farmi dare qualche buon indirizzo dove andare a fare shopping il giorno che dovessi avere un po’ di tempo online libero da impegni e RP… Così a Natale, fra l’altro proprio nei giorni in cui parto per le vacanze, sotto l’albero mi trovo un generoso buono da spendere in uno dei suoi negozi di fiducia. Dove mi reco, ovviamente, solo una volta tornata, e in sua compagnia per farmi consigliare… col risultato che alla fine spendo allegramente una cifra pari a forse tre volte il regalo.

Lorella_001.jpegFaccio fatica a rimettere ordine nelle ultime settimane dello scorso anno… ricordo Lorella che comincia un lungo lavoro per liberarsi dal collare di Gwendalina… in realtà, palesemente, per risvegliare la sua attenzione, tanto che, dopo averlo aperto, torna da lei e le cade di nuovo in ginocchio davanti, facendole riprendere le chiavi. Ricordo, di quel periodo, lunghe discussioni sulle strane e strategiche scomparse di Gwendalina dalla lista dei contatti online di Lorella, scomparse che non sempre tornavano con il suo status online (uno status che, a un certo punto, ho cominciato a verificare io mediante un radar speciale) quasi che Gwen a volte si volesse rendere invisibile a Lorella. Ricordo gli IM confusi che Lori mi mandava in quel periodo, l’indecisione fra il rapporto difficile con la sua padrona e moglie, da un lato, e dall’altro la tentazione di Belias, che le proponeva i suoi suggestivi RP via IM. E poi una richiesta di consigli senza averne l’aria, un nuovo attacco a quel collare sempre più pesante… il mio desiderio inespresso di essere presente agli ultimi struggle, non tanto per rubargliele, quelle chiavi, una volta che le avesse recuperate… ma magari per metterle al sicuro, sempre che Lorella lo desideri, lasciandole collare e manette aperte ma in modo che nessun altro possa riprenderle tanto facilmente. Soprattutto quella Gwen…

batgirlgs_001.jpgNon l’avevo incontrata quasi mai, Gwendalina, io. E anche le poche volte che era successo, non dovevo averle lasciato una grande impressione, dato che non sembra riconoscermi la volta che mi becca in compagnia di sua moglie. Accade un giorno che Lorella mi invita non so bene dove per prendermi le misure. Le misure? Eh, sì, perché io vivevo da sempre in una shape che avevo pasticciato in modo irreparabile agli inizi della mia avventura nel metaverso, e che ero riuscita a rendere immodificabile. Qualsiasi tentativo di ritrovare l’esatta combinazione dei mille parametri che determinano la fisionomia di un avatar si scontrava contro la mia incapacità di mantenere esattamente le fattezze del mio viso… e Lorella, dedicandomi una bella fetta del troppo tempo libero che le veniva lasciato dal suo matrimonio, aveva offerto di cimentarsi lei nello sforzo. Insomma, quella volta Gwen si materializza a sorpresa mentre Lorella mi scatta alcune fotografie che le serviranno come guida per cercare di riprodurre una shape che mi assomigli. La comparsa improvvisa mi fa gelare come se ci avesse colte in un atto particolarmente intimo – anche se forse, a pensarci bene, lo è davvero. E Gwen non esita a rivolgersi a entrambe con autorità e prima che me ne renda conto mi ritrovo in ginocchio davanti a lei, incapace di reagire mentre le sue mani mi esplorano con una rapacità che sembra foriera di sviluppi imbarazzanti. Proprio non riesco a muovermi, e meno male che l’incontro dura poco perché Gwen, come spesso le accade, a un certo punto si scollega in modo repentino.

DueWin.jpgNuovashape.jpgPer completare la mia nuova shape, Lorella ci mette non so quante settimane di lavoro. Varie volte ci incontriamo per qualche nuova misura, per metterci una davanti all’altra e fare qualche confronto, per scattare altre foto, ma a questo lavoro lei dedica gran parte delle sue ore di connessione. Io, grata e anche un po’ imbarazzata, che vorrei trovare le parole per dirle di non sentirsi obbligata, che se decide di desistere non ci resto male… e lei che mi fa arrossire, dicendo che studiare la mia faccia e lavorarci le dà un senso di tranquillità, nientemeno. E quando decide che è pronta, che è venuto il momento in cui deve smettere perché ormai continua a ritoccare sempre gli stessi dettagli… quando questo accade, indosso la nuova me stessa e sento il calore di un corpo cesellato in ore di cura affettuosa, proprio per me, solo per me. Ci entro dentro, e so che sono a casa, e che quella casa è stata Lorella a crearla, così come l’edificio dietro di noi è nato tutto dal talento e dal cuore di Jelena.

È proprio in quella casa, a Penning, che Lorella viene a trovarmi qualche tempo dopo per stare al sicuro mentre combatte ancora una volta quel suo collare maledetto… perché Gwen ha continuato a ignorarla, a dimenticarla, a lasciarla indietro. L’aria davanti al caminetto, quando la porta si chiude dietro di noi, è carica di potenziale… non sappiamo bene quanto possiamo sederci vicine… e io, stupida, continuo a restare zitta… ormai divorata da un desiderio che non riesco a nascondere nemmeno a me, ma ancora schiava della mia regola di non insidiare mai, per nessun motivo, una coppia preesistente. Nemmeno quando, come è evidente in questo caso, la cosa si sta sgretolando da sola. Nemmeno quando dovrei aver cominciato a sospettare che non è certo un caso se Lorella è ospite da me. Nemmeno adesso. Invece la mia mente continua a fantasticare scenari inutilmente macchinosi: di griglie alternative a Second Life, quelle per i test, che ho scoperto grazie a Psi Merlin, una specie di Third Life dove Gwendalina non esiste e dove, forse, Lorella e io saremmo finalmente sole, senza regole autoimposte, come due adolescenti in una stanza da letto la cui porta, per un soffio di vento malandrino, si sia chiusa con uno scatto chiudendo fuori il resto del mondo. Siamo lì, insieme, in quel momento, e io sogno chissà che altra realtà. Scema. Scema.

LorellaOwned.pngInfine c’è Facebook, e soprattutto un infernale giochino che si chiama Owned e che permette di comprare e di vendere le immagini dei propri contatti. In Owned, una volta accumulato un discreto gruzzoletto, acquisto l’immagine di Lorella e ne consolido il valore, giorno dopo giorno, clic dopo clic, cercando di sospingerla su prezzi ai quali nessun altro potrà ricomprarsela da me. E ogni volta che la ricompro da me stessa e ne raddoppio il prezzo sento qualcosa che mi si smuove dentro con forza sempre maggiore? Qualcosa che vibra, che mi fa sentire sempre più vicina a una meta che, ormai, vedo chiaramente. Ma a cui sto cercando di arrivare senza confessarlo esplicitamente, nè a me stessa nè a lei. Fino al giorno in cui mi sento ragionevolmente sicura e le cambio il nickname. Scrivendo “So long, Gwen, now she’s mine”. Addio, Gwen, adesso è mia.

E lei se ne accorge, oh sì che se ne accorge. Mi fa una battuta sul fatto che ormai il mio dominio su di lei su Facebook è ben saldo. Sono io che me lo immagino o c’è una sfumatura di piacere, là dentro? Il cuore sa la verità, ma il cervello continua ad analizzarla e scomporla e ricoprirla di se e di ma. A perdere tempo, a rinviare, quasi che tutto questo fosse un sogno che si può dissolvere non solo se ne parlo sul blog, ma anche se ne parlo in privato con la diretta interessata. Quasi che parlarne rischiasse di mettere in discussione quella che ormai è diventata una bella amicizia. Anche perché quando il collare, finalmente cade, anche quando, dopo tanto tempo, scompare dal profilo di Lorella la menzione del suo matrimonio, lei mormora di aver intenzione di tenerlo libero, quel suo bel collo, per un po’ di tempo. E io, scema, scema e comprensiva, mi attacco a questa frase, reprimo ancora la tentazione, decido di aspettare, di darle tempo. Anche perché nel frattempo si è aperta una nuova crisi con Belias, che a Lorella è affezionata in modo particolare, che quasi mi diffida (oh, in modo amichevole: ma molto, molto chiaro) di metterle le mani addosso… e io le rispondo che ormai le allusioni sono chiare, che qualcosa che non so ben definire sta accadendo, che non mi sento di frenarmi in questo, che se non succede nulla eviterò di farmi avanti ma che, se mi capita mezza occasione, non mi tirerò certo indietro solo per amor suo… eppure poi mi tiro indietro davvero, esito, rinvio, un paio di volte che Lorella è online mi astengo proprio dal connettermi per non essere indotta in tentazione. E sento quella sensazione familiare e sgradevole, quella di quando riconosco come la mia timidezza ben nascosta sia in realtà una forma di vigliaccheria… di quando capisco che il mio cervello mi sta impedendo di seguire una strada che il cuore ha ben chiara davanti a sè.

BeliasLorellaWin.jpg

Ma la vita accade, alla fine, quasi sempre. Puoi farti tutte le paranoie che vuoi, ma se stai precipitando da un edificio non ci sono pensieri che tengano: Alla fine, in qualche modo, in fondo ci arrivi. E alla fine di questa lunga, deliziosa caduta, in qualche modo, a mettere le dita sulle manette di Lorella, ci arrivo. In più riprese, la prima volta a gennaio, con la complicità della cara Nicki Georgette, durante una visita a Dolores. Scopro la vertigine di avere Lorella in mio potere, scopro l’emozione di questo nuovo modo di declinare la nostra amicizia. Non ho più paura di non essere all’altezza della padrona precedente, non ho più paura di perdere un’amica e trovare una sub, non ho più paura di dare a Lorella una nuova pseudopadrona che ha troppe chiavi in mano. No, basta con le paranoie: io sono io, sto facendo quello che entrambe desideriamo da tanto tempo. Sto facendo qualcosa di bello e, se proprio voglio rimproverarmi per qualcosa, devo farlo per averci messo così tanto a decidermi. E infine accade. Il giorno prima del suo rez day.

Lorella!_002.jpgLorella!_003.jpgLorella!_004.jpgLorella!_001.jpgLorella!_005.jpgDalla visita a Dolores sono passate molte settimane. È maggio, sono in visita a casa sua e qualcosa ci travolge. Corde che vengono srotolate e poi strette. Piccoli, spietati, lucchetti che scattano. Sguardi che si incrociano. Sorrisi.

E poco dopo siamo da me, invece. Con Lorella immobilizzata. Imbavagliata. Io, sempre così logorroica, che stavolta mi costringo a parlare, cercando di non girare intorno alle cose. “Ho sprecato tanti mesi ad aspettare”, comincio, “…a trovare mille motivi per non concedermi quello che volevo. È una cosa che, mi sono resa conto, faccio anche nella RL”. Resto in silenzio per un attimo, raccogliendo le idee. Riprendo: “Mi sono accorta, guardandomi dentro… Gwen era una scusa…”

Lorella Bravin sorride, in silenzio. Non che possa dire molto, conciata com’è. Ma tanto io ormai sono partita: “…ed era una scusa anche Belias… e anche il fatto che… voglio dire, Andromeda, Jelena… Lella. Ora basta… devo vivere quello che sento… senza prenderlo troppo sul serio, perché è un gioco e abbiamo una RL tutte quante… e anche su SL a volte le cose si accavallano…” Lorella annuisce. Bofonchia qualcosa che capisco a stento… qualcosa sul fatto che SL è un gioco che a volte ci prende la mano… e non solo quella, aggiunge maliziosamente strappandomi un sorriso.

[2009/05/21 3:09] Win: Perciò, Lorella… io ho intenzione di tenerti, ormai
[2009/05/21 3:10] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: tenermi?
[2009/05/21 3:10] WinthorpeFoghorn Zinnemann si schiarisce la gola: “In un certo senso, s쨔
[2009/05/21 3:10] Lorella Bravin annuisce lentamente
[2009/05/21 3:11] Win: Non penso di tenerti legata tutto il tempo… non voglio, non posso farlo… non sarebbe bello per me e non sarebbe bello per te
[2009/05/21 3:11] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: capisco o meglio cerco di capire
[2009/05/21 3:12] Win: Anche io sto cercando di capire, Lorella… sto cercando di parlare senza avere un piano… senza sapere dove voglio andare a parare
[2009/05/21 3:12] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:13] Win: Voglio che tu possa continuare a vivere in modo normale, credo… ma voglio anche che tu mi appartenga in qualche modo
[2009/05/21 3:14] Win: Vorrei che tu mettessi una cosa… vediamo come ti sta
[2009/05/21 3:15] Win tira fuori un oggetto luccicante che lampeggia per un attimo sulla sua mano
[2009/05/21 3:16] Win: Attach to chest, Lorella… fatti guardare
[2009/05/21 3:18] Win: Non è lockable, Lorella…
[2009/05/21 3:18] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:19] Win: …ma vorrei che fosse in una cartella “Win” nella tua RLV folder
[2009/05/21 3:19] WinthorpeFoghorn Zinnemann ti guarda fissa negli occhi
[2009/05/21 3:19] Lorella Bravin: si certo
[2009/05/21 3:20] Lorella Bravin: fatto win
[2009/05/21 3:20] Win: Non è lockable, ma io lo considero come se fosse locked, in un certo senso
[2009/05/21 3:21] Lorella Bravin sorride “sai che ci sono legami piu forti di quelli di marine”
[2009/05/21 3:21] Win: Esattamente quello che pensavo, Lorella
[2009/05/21 3:22] Win: Mi costa un po’ di sforzo, fare questo… la mia natura è di girare attorno alle cose… di farmi offrire, non di chiedere direttamente…
[2009/05/21 3:22] Win: Ma voglio che tu sia mia, ecco, adesso l’ho detto esplicitamente

Lorellaclub_001.jpegArrivata fin qui, mi sono fermata e ho riletto il post. È confuso, divagatorio… non riesce a riassumere tutto quello che vorrebbe, le sfumature, i silenzi, le speranze. Troppe le piccole cose senza importanza per chi le dovesse leggere, eppure fondamentali per chi le ha vissute. Ma quello che conta, mi accorgo, è soprattutto quell’ultima frase del dialogo, detta mentre Lorella indossava il collare non lockable che avevo comprato, tanto tempo fa, da Brite Johin. “Voglio che tu sia mia”. Davvero, a posteriori non ci voleva così tanto a capirlo, dirlo, farlo.

The time has come, the post is over, though I’ve something more to say. Più in là di tanto, le parole non possono andare, nel fermare la vita. Che è bella e irresistibile, prima o seconda che sia, anche perché non si lascia mai semplificare in poche righe. Lorella porta il mio collare, adesso, ma io, già da alcuni mesi, vivo ogni istante della mia seconda vita nella shape che mi ha fabbricato lei. Che senso ha, a questo punto, parlare di chiavi?

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Batticuori

Qualche dialogo, qualche rapimento, qualche appunto su cose che, nei giorni scorsi, ho fatto per la prima volta. In attesa di capire se sono i contraccolpi temporanei del mio lungo banishment, oppure un sostanziale cambio di atteggiamento.

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A me il film Frantic di Roman Polanski non ha fatto una grande impressione, lo confesso. Ma c’è una scena che, quando l’ho visto, si è scavata un angolino nella mia memoria emotiva e ci è rimasta attaccata tutti questi anni. Non l’ho mai rivista e non ricordo assolutamente il dialogo esatto, ma ricordo bene la situazione. Harrison Ford, la cui moglie è scomparsa misteriosamente durante una permanenza a Parigi, cerca di descriverla ai poliziotti con la massima precisione possibile. Si capisce bene che, mentre parla, la sta pensando intensamente, che la “vede” con la memoria e con il cuore. Solo che gli sbirri che stanno raccogliendo le sue parole non conoscono la donna e si capisce benissimo che, nella trascrizione del verbale, si sta perdendo tutta la verità. Quella descritta nella denuncia di scomparsa, chiaramente, non sarà la donna in carne e ossa e sangue a cui Ford sta pensando, ma solo un freddo identikit, generico e fungibile, uguale a milioni di altri.

Certo che io, qui, non ho il filtro di qualche agente polizia: il mio verbale me lo scrivo da sola e i limiti di quello che riesco ad esprimere sono solo miei e non posso imputarli a nessun altro. Eppure mi rendo conto che ci sono cose che non posso e non voglio raccontare nei dettagli, perché so che non sarei in grado di resituirne le sfumature senza scrivere pagine e pagine noiosissime per chi dovesse leggere… e per farlo dovrei passare più tempo a scrivere che a vivere. Invito quindi l’eventuale lettore a passare senz’altro al prossimo post, saltando a piè pari questo… nel quale cercherò solo di annotare, per mia memoria, i momenti più intensi di incontri vissuti nel corso della scorsa settimana… in un lento e bellissimo riscoprire alcune persone per me centrali che non vedevo da troppo tempo, cercando di capire se e quanto sono cambiata nelle ultime settimane, cosa sia accaduto di irreversibile, cosa si può invece ritrovare. Cosa va reinventato da zero. In capitoletti.

1551373416.jpgBentornata, Belias

La persona che mi ha fatto soffrire di più è anche quella che ho fatto soffrire di più io. Lo temevo e ne ho avuto una conferma diretta durante la prima di alcune lunghe chiacchierate. Il giorno in cui ti ho rimossa dai miei contatti è stato uno dei peggiori anche per me, lo sai. E sai anche quali fossero le mie intenzioni: proteggere me stessa in un momento nero, ma anche cercare di evitare che quel nero stingesse troppo anche su di te e su chi ti stava vicina. Non so ancora se ho fallito o se sono riuscita a minimizzare i danni. So che nei giorni seguenti ho continuato a digitare il tuo nome sul search, a sentire una fitta di dolore unita a un senso di sollievo ogni volta che vedevo che, non avendoti più fra i contatti, non avevo modo nemmeno di sapere se fossi online o meno. So che ho apprezzato che tu non mi scrivessi più nemmeno una riga, dopo quella mia decisione così improvvisa. So che quando, nelle ultime ore del mio banishment, mi hai inviato una tua fotografia, il cuore mi ha fatto una piccola capriola. Hai fatto tu il primo passo chiedendomi di nuovo di aggiungerti e te ne sono grata. Posso immaginare come sia difficile chiedere friendship a una stronza che ti ha cancellata e, se ho esitato un attimo ad accettare, è solo perché mi sono, per un attimo, chiesta come avrei potuto fare
a ribaltare la sensazione. Avrei voluto cancellare la tua richiesta senza che fosse un rifiuto, per poi essere io a chiederti amicizia – ed espormi a un tuo rifiuto che avrei compreso benissimo. Invece non ho potuto che accettare chinando la testa, con gratitudine, felice dell’umiliazione di dover riconoscere che ti stavi dimostrando più generosa di me. Non so cosa sarà di noi due, Belias, ma sono davvero felice di vederti di nuovo nella lista dei miei contatti. Come ho detto a qualcuno che conosciamo entrambe, sentivo come profondamente sbagliato avere una lista di amici così lunga e sapere che per colpa mia ne mancavano due persone così importanti.

1743313736.jpgFinalmente, Rossella

Mesi e mesi che ti ronzavo attorno, Rossella, da quella volta che con Samy mi trovavo a Pak e che rimasi affascinata dall’attitudine che esprimevi nel tuo profilo. Sono un’avida lettrice di profili, io. Non mi capacito di chi li ignora. Ma da allora, se si eccettua una brevissima visita a una tua gabbia, e un veloce ma intenso scontro di volontà, eri rimasta per me una specie di voce della coscienza con cui confrontarmi a distanza in momenti di dubbio, un reagente con cui mettere a confronto le mie esperienze, spesso molto distanti dalle tue, per capire cosa davvero volessi in quel momento, cosa davvero stessi cercando. Come sai, sono ancora in cerca. Ma sai anche che, senza aver perso la Win ribelle di un tempo, determinata a fuggire a qualsiasi costo da qualsiasi manetta, esiste ora anche una Win più docile. Domata in parte da Belias, non potrei mai negarlo. Ma domata anche dalla goccia cinese di lunghissime discussioni in privato e in pubblico, fra l’escapologia e il bondage del cuore, fra le emozioni nei roleplay alla Cerdita, che partono come simulazione e poi diventano vere, e quelle vere dell’abbraccio delle corde, che poi si traducono in roleplay attraverso gli emote. Mi hai insegnato, o mi stai insegnando (o forse soltanto mi aiuti a ricordare) che le regole qui non esistono ma che esiste solo quello che ci si sente di fare. E che non esiste modo più sicuro di legare a te una persona che lasciarla andare, spingerla fra le braccia di qualcun altro quando senti che ne ha bisogno. Pronta però, quando finalmente arriva il momento, ad afferrarle i polsi, piegarli delicatamente dietro la schiena e ammanettarli strettamente. Dopo aver quasi perso l’occasione a causa di una breve sperimentazione del FreeZee di Serenella, quella sera del trenta luglio non ho pensato per un attimo a cercare di slegarmi, ben prima che la tua voce ferma mi dicesse: Quando sei con me non esiste struggle, tug o squirm. Ti posso liberare dopo un minuto, dopo un’ora, o un giorno. Ma lo decido io. Ho annuito, in silenzio, come avevo fatto solo con un’altra persona. Controlla le chiavi, mi hai detto, dopo avermele restituite, quando veramente abbiamo capito che era ora di staccare e andare a dormire, controlla tutto.  Potevo risponderti solo come ho fatto: No, non controllo niente, non ne ho bisogno.

776932737.jpgMi manchi sempre, Samy

Non pensavo che ti avrei rivista prima di settembre, per i motivi che tu sai e che io posso solo intuire in parte, fingendo di credere che vada tutto bene come coraggiosamente mi dici, sperando dentro di me che tutto vada bene sul serio. Invece sei ricomparsa a sorpresa e qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento non potevo non venire, di corsa, nel nostro posto delle sedie. Per raccontarti tutto quello che mi era successo nelle ultime settimane, aggiornarti sugli ultimi gadget acquistati, rimpiangere che non avessi accesso a un computer abbastanza decente da consentirti di fare clic su di me, esaltarmi nel vedere che per la prima volta, dopo tanti mesi, indossavi di nuovo manette e legirons. So che non saresti scappata, mentre ti annegavo con le mie chiacchiere. Ma so anche che avere avuto l’occasione di impedirtelo con la forza dei Real Restraints ha reso per me la serata particolarmente indimenticabile. Win, non ti eclissare, mi hai detto mentre quel tizio ti stava addosso e ti tempestava di IM ignorando il fatto che stavamo insieme. Non c’è pericolo, Samina: lo sai che per te ci sono sempre, che il tuo salvataggio dalla Nestler resta uno dei momenti più emozionanti della mia Seconda Vita, che parlare con te anche per poco mi illumina nei momenti più cupi, mi rende un po’ di equilibrio, mi rende tutto più facile aiutandomi a non perdere di vista il fatto che siamo qui, soprattutto, per divertirci.

686183019.jpgYou’re mine, Mystique

I’m no good at being a domme, you said to me at point blank on that night of July 31st. And I could not help but being surprised. You have endured the tightest restrictions, you’ve been kept in the deepest dungeons, in the darkest isolation, leashed to every post that ever existed, banished, gagged, hogtied, sold, used and abused in every possible way. And I have wanted you since I first met you – no, let me rephrase that, I have wanted you since you started giving me your Stockholm novel to read… but I could never find the domme in me to hold you as tight as you would need. When you wanted free from Jaron last time and became a Baroness shopping for slaves and servants, I was shocked and excited. Ownership can be mutual and if I could not own you, I thought, I might as well be owned. However, as usual, life proved to be what happens to us when we are planning something else: when you were trying to fill your vacant cells in Chamcook, I was being held by someone who loved me too much to sell me to you. Then all hell broke loose around me, and too many things happened that I had no control over whatsoever – by the time I was free to visit again, things and moods had changed for you again. When we met on the patio and saw you with your cuff keys hanging out, sadly, because nobody had seized them, I realized not many people would dare kidnapping the Baroness you have become. And I knew I could do it, instead… I had to, out of respect of the Win who almost surrendered her freedom for you once… and I also knew that I really really wanted to. Restraining you is so simple and yet so hard. I am aware of your weakness against the temptation to cheat out, I know our radical timezone differences make it very difficult for this to work out. And I know we have a relationship that’s probably too complex to be handled in the usual domme/sub schemes – provided such schemes even exist. But you should know I will be in Chamcook much more often now, and that all my love for you won’t make me any keener on ignoring your lack of discipline, Mystique. And I don’t expect you to ever complain again because you have been unrestrained for too long a time. You are much more likely to complain about the opposite. Besides, it is time for you to start writing again.

1981193985.jpg889753659.jpgQuesto è solo l’inizio, Backbuttoned

Backbuttoned, mi hai ossessionata per settimane, mentre ero in mano a Belias, chiedendomi di legarti quando non riuscivo nemmeno a slegare me stessa. Mi hai fatto venir voglia di tirare capocciate nel muro ogni volta che cedevo e che, poco dopo, ti rivedevo liberata da qualche Real Key malandrina eppure ancora ansiosa di porgermi i polsi in quello che mi sembrava un teatrino insensato. Hai contribuito al caos nei giorni più brutti della mia Second Life, e per finire me ne hai fatta una talmente grossa che ho cercato di rimuoverti per sempre. Ho scritto di te cose terribili, su queste pagine, e non ne rinnego nemmeno una. E da quel giorno so di essere stata, con te durissima – come non lo sono mai stata con alcuno. Tu sei rimasta, nonostante tutto, accettando fino a questo momento qualsiasi castigo o restrizione: restando ore in ginocchio ad aspettare che il mio banishment finisse, chinando la testa quando cedevo le tue chiavi a qualcun altro, restando online muta e obbediente quando ti inibivo non solo gli IM ma anche il canale del bavaglio. Hai subito da parte mia e da parte di tante persone che mi vogliono bene l’ironia, la condanna, il rifiuto, il silenzio, l’isolamento, l’esclusione – e non sei scappata nonostante tutto. Hai continuato a commettere qualche errore: a fare struggle al mio cospetto anche quando non te lo permettevo, a comparirmi all’improvviso accanto in un momento che discrezione avrebbe voluto rimanesse privato, a cercare di contattarmi prima che ti autorizzassi. Ma devo ammettere che il collare che ti ho stretto sul collo è rimasto, da allora, intatto. E ho la sensazione che, lentamente, qualcosa in te stia cambiando. Mi sbaglio? Ne riparleremo questa settimana. Perché ho pensato alla proposta che mi hai fatto e sto considerando seriamente di accettarla. Ma a una serie di condizioni su cui sto riflettendo in questi giorni – regole molto dure che deciderò io, che non sono negoziabili e che costituiranno per te una prova molto difficile. Saprai superarla, Backbuttoned? Qualche tempo fa avrei sperato di vederti fallire, ora scopro che sto cominciando ad augurarmi il contrario.

(Prossimamente: MossTP)

La lettera

L’avevo annunciata, eccola. La lettera ricevuta ormai qualche giorno fa, quando ero ancora nelle mani di Jaron. Una lettera sincera e appassionata, che mi spinge a riflessioni difficili. E che arriva in un momento di profonda incertezza.

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Win, faccio presto, o per lo meno spero.
Verrò ancora a Stone. Frequenterò ancora Stone. E leggerò ancora il tuo blog.
Ma sono un po’ stufa.
Lo sai che sono sincera, lo sono sempre stata, non ti ho mai nascosto le mie emozioni, il mio bdsm più tradizionale, le mie passioni.
Detta brutalmente mi accorgo che ho ragione un’altra volta. Dopo averti letta, sì. Piano piano ti stai rendendo conto che ci sono risvolti diversi e che il rapporto D/S non è solo giocare ad acchiapparella e a rubarsi le chiavi.
Mi dispiace purtroppo di un’altra cosa. Il tuo meraviglioso blog sta creando dei mostri. Gente senza cuore che se ne crea uno di plastica e assurge a protagonismi assurdi. Miti pixeliani che nascono e vengono coltivati dalle ragazzine indifese e perpetuati. Gente che con tutto il rispetto, non dovrebbe nemmeno spazzare i cortili di una scuola di adolescenti e che invece sembra diventata protagonista assoluta del bondage italiano. Mancano solo gli scatti dei fotografi e i sorrisi per i flash. Dite cheese…..anzi in italia parliamo italiano per favore….dite cessi…….
Scusa sto diventando pesante.
Ma vedere i tentennamenti e i piagnistei ingenui di una bimba (…) soffocati dall’insano protagonismo di certe persone e  assistere ogni giorno che passa a puntate di una soap opera inesistente dove tutti acchiappano tutti, mi ha un pò stancata. Anche perchè non se ne vede il fine.Ok ti acchiappo, ti lego…..e POI? E poi che succede, Win? Io nel mio BDSM lo so che succede…ma voi cosa fate? Vi tenete legate….d’accordo. E poi? Poi vi lasciate…….e allora, a che serve?
Win non ci nascondiamo dietro un dito. E’ l’ennesima prova che un bdsm cosi’ è monco. Inconcludente. Inespresso. Incompiuto come un’opera classica rimasta nei cassetti per la morte dell’autore….
Io sono stata legata in RL. E ho legato. La cosa mi ECCITA, Win. Ma mi eccita sessualmente e lo fa anche con tutte voi. Però nessuno lo dice. Il sesso in BDSM non è necessario, ma il piacere sì. E se sei legata shibari con i nodi in posizioni particolari, lo provi. E se hai un rapporto di cattura come lo intendo io, pure. Voi lo soffocate, riconducendo il tutto a un gioco. E infatti poi spuntano le contraddizioni perchè sfocia nello piscodramma collettivo. Tu piaci a me, io piaccio a un’altra che pero’ preferisce una terza. Le cose iniziano a farsi pressanti. Facciamoci male.
Prima o poi la gente certe domande se le fa. E la principale è: a cosa serve tutto questo soprattutto se ha una struttura importante piena di corde, bavagli e collari e poi si riduce ad acchiapparella……che fine ha?
E allora vedi le menti più pronte e mature (…) che cercano qualcosa di diverso, finalmente. E quelle più fragili (…) che vagano impaurite.

0d7087274b1009f23bf4c9b30cd9a67b.jpgHo riproposto la lettera quasi integralmente, così come l’ho ricevuta. Gi unici interventi che ho fatto – segnalati da “(…)” – sono stati di rimuovere qualche riferimento troppo personale a singole persone, perché la questione non si riduca a una specie di atto di accusa a questo o a quella. Non è questo che desidero, e non è questo, credo, che voleva dirmi chi questa lettera me l’ha spedita. Qualcuno di cui, allo stesso modo, non intendo rivelare l’identità, ma che mi ha dimostrato e mi dimostra ancora un affetto e un’amicizia fuori dal comune.

Anche per questo, ci tengo a cercare di rispondere a qualcuno dei punti sollevati. Mi è difficile, francamente, credere che questo mio piccolo diario online possa davvero provocare tanti danni. Nessuno che vi venga nominato può davvero diventare una star, se non tutt’al più all’interno della ristrettissima cerchia di chi ha la bontà di continuare a leggermi – e che dubito fortemente sia rappresentativo del cosiddetto BDSM italiano. Anche perché quel mondo io non lo conosco: io, in RL non ho legato nessuno e non sono stata legata da nessuno. E sono sicura, o quasi, che non succederà mai.

5ebd692bfefcfb1ab27531336c18d653.jpgNaturalmente non posso negare che qualche effetto di interazione ci sia – era quello che speravo quando ho cominciato a scrivere della mia Seconda Vita, ed è quello che ho avuto. Grazie a queste pagine ho conosciuto e continuo a conoscere persone interessanti. L’ultima in ordine di numero è Mandrashee, che proprio un paio di giorni fa ho avuto il piacere di incontrare mentre, a Zhora, facevo due chiacchiere con Samy80. Ma nelle foto con cui illustro questo post si vede anche una bambolina con le mie fattezze che Valentine, arrossendo un poco, mi ha mostrato l’altro ieri. Sono gesti che mi fanno sciogliere, letteralmente, di felicità – che mi fanno dimenticare quasi completamente, almeno per un poco, le tensioni dei giorni passati. E che mi convincono a non rinunciare a collegarmi, a non abbandonare del tutto Second Life e queste pagine… per non privarmi della frequentazione di persone così affettuose, presenti, fantasiose. Anche perché Vale, ormai, comincio un poco a conoscerla. Finalmente comincio a sapere qualcosa di quello che sente dentro, di quello che la spinge a restare nei paraggi e di quello che le impedisce di passare da osservatrice a partecipante. E so che, almeno per una certa cosa che desidera, posso aiutarla.

4b7ce63273361604a63505402dea0e70.jpgNon mi sento però di negare completamente i rischi segnalati dalla lettera. È inevitabile, quando quello che provi e quello che ti succede è a disposizione di chiunque voglia leggerlo, che di te si sappia fin troppo e ho l’impressione che quanto mi è avvenuto nei giorni scorsi sia in parte il frutto avvelenato di queste pagine. Forse, se Jaron mi avesse fatto sparire completamente dalla circolazione, se nessuno fosse più stato in grado di sapere che fine avevo fatto, se fossi stata veramente isolata da tutte le persone che conoscevo… forse non sarebbe stato tutto così difficile. Nessuno avrebbe potuto ferirmi, perché non sarei più stata altro che un oggetto chiuso da qualche parte, senza pensieri, senza desideri di attenzione, senza tensione verso qualcosa o qualcuno che non poteva avere, senza sentimenti di abbandono, di gelosia, di tradimento. Sarei stata come la bambolina che Vale mi ha mostrato e che resta nascosta nel suo Inventario, protetta, al sicuro.

Con questo blog invece, anche se Jaron mi avesse legata in una gabbia ancora più piccola di quel tubo maledetto…. se mi avesse negato gli IM e le notecard, ordinato di togliere a tutti i miei contatti la possibilità di trovarmi sulla mappa… se mi avesse costretta a mettere i tappi nelle orecchie, in modo che nemmeno un visitatore occasionale potesse più dirmi una parola… se avesse piazzato un Orb di sicurezza che consentisse solo a lui di avvicinarmi… anche in quel caso, questo mio bisogno di scrivere, di analizzarmi in pubblico, avrebbe fornito un canale di sfogo ai miei sentimenti, e un canale di dialogo con le persone che ormai da mesi leggono queste righe. Persone che, dallo scorso marzo, hanno continuato ad aumentare – oh, moooolto lentamente, ma in maniera costante – passando dalla decina di visite quotidiane dei primi giorni a un record di oltre settanta appena tre o quattro giorni fa.

32a9cfd7e93bd8d2d44b8b36ceda2da6.jpg98608be4e407482121729576b2123caa.jpgA tutto questo, però, non vedo una soluzione. Ho bisogno di scrivere, fa parte della mia vita raccontarla a chi vuole ascoltare. Ma mi sorprendo sempre più spesso a ripensare all’epoca del mio banishment con una specie di nostalgia. Due giorni fa ho perfino indossato il mio Custodian e me lo sono chiuso addosso da sola per qualche ora, sperando di isolarmi dal mondo. Sempre più spesso guardo con un lieve senso di vertigine alle invenzioni di Serenella e confesso che sto seriamente considerando il suo FreeZee come via di fuga, almeno temporanea, a tutto quello che, di questi tempi, mi tormenta. Qualcuno potrà dire che basterebbe per qualche giorno non lanciare Second Life (anzi, Restrained Life, ovviamente), e in effetti è proprio quello che spesso vorrei fare. Perché i giorni passano e io non riesco ancora a ritrovarmi. Ma non ci riesco.

Sbaglio, lo so. Non dovrei mai collegarmi “solo per qualche minuto”, mentre magari c’è qualcosa in RL che mi sta impegnando. Poi invece la tentazione è troppo forte, e faccio partire il visore. Aspetto che il download dei dati sia completo, corro a controllare i miei contatti per vedere chi è online, poi vado vedere chi, fra coloro che mi concedono di conoscere la loro ubicazione sulla mappa, si trova dove. E ogni volta provo una piccola, inspiegabile fitta al cuore, desiderando scrivere un IM a qualcuno, e in genere non facendolo… desiderando ricevere un saluto ma, allo stesso tempo, sperando che non succeda. Spesso mi scollego in fretta, prima che chiunque possa accorgersi che sono online e scrivermi, o venirmi a trovare. E se qualcuno mi scrive provo al tempo stesso un sussulto, come di chi si è fatto beccare prima di riuscire a ritrarsi, e un sentimento di gratitudine per chi mi ha dedicato un secondo del suo tempo.

Quello che credo di aver imparato in questa recente avventura è che non sono fatta per entrare in certi grovigli di potere e affetti: meccanismi infernali di sub che sono sub di sub e domme di altri sub, catene di legami, incasinate, con incroci di gelosia. Eppure è proprio a questo che mi ha portato il desiderio di entrare in qualcosa di più stabile di quello che la lettera definisce giocare ad acchiapparella. Credevo di essere pronta per una cosa più seria… di aver scoperto una nuova dimensione. Ne sono uscita bruciacchiata nell’anima e nel cuore. Senza più molta voglia di giocare, terrorizzata all’idea di infilarmi di nuovo in un tunnel affettivo… di lasciarmi andare, di aprirmi. Di ritrovarmi, metaforicamente, nuda e indifesa, con le mani legate dietro la schiena, la bocca tappata. Costretta a guardare senza intervenire, sempre che guardare mi fosse concesso.

7db77289193f8bde3ccf43f842c03302.jpgOggi mi guardo allo specchio e mi chiedo cosa è rimasto della Win di qualche settimana fa. E non so capire se, semplicemente, ho scoperto di non essere in grado di sopportare una sottomissione vera, affettiva… oppure se è stata solo una brutta esperienza da cui non dovrei trarre conclusioni generali. Non lo so, e nel dubbio sono diversi giorni che mi sto prendendo una vacanza. Che mi collego a Second Life solo sporadicamente, e quasi solo per mettere a posto l’inventario, fare due chiacchiere, ricevere le comunicazioni dei gruppi cui appartengo. In attesa di vedere se riesco a ritrovare, almeno, la voglia di ricominciare da capo. Come ai vecchi tempi di Stonehaven, quelli rimpianti da Chloe, quelli di quell’acchiapparella spensierata che l’autrice della lettera ritiene così vuota, ripetitiva, incompiuta.

Eppure, sento che nelle sue critiche così appassionate e affettuose c’è molto di vero, a cominciare dal desiderio di esprimere in modo esplicito l’elemento sessuale che il bondage porta con sè. “La cosa mi ECCITA, Win. Ma mi eccita sessualmente e lo fa anche con tutte voi. Però nessuno lo dice“. Che posso rispondere? Che è vero: che legare ed essere legata provoca in me un’eccitazione, che è quello che mi fa battere il cuore, che è quello che cerco quando abbasso per un attimo la guardia, sperando che qualcuno che mi interessa, o anche qualcuno che non conosco, colga l’occasione… oppure quando mi arrischio io a scrutare i polsi di qualcuno, speando che si sia dimenticato le chiavi o, magari, mi abbia aggiunta alla lista dei suoi Friends. Se in queste pagine ho sempre dato il piacere per sottinteso, non intendevo certo sminuirlo: non potrei guardarmi allo specchio e negare che ci sia e che sia il fondamento di tutti i nostri giochi.

La parte più importante della lettera, per me, è questa: “Il sesso in BDSM non è necessario, ma il piacere sì. E se sei legata shibari con i nodi in posizioni particolari, lo provi. E se hai un rapporto di cattura come lo intendo io, pure. Voi lo soffocate, riconducendo il tutto a un gioco“.

È davvero così? Per ora, quando ho provato a giocare sul serio, mi sono subito fatta molto male. Devo ancora capire se significa che questo sport non fa per me, oppure se devo fare come quando si cade imparando ad andare in bicicletta: rimontare in sella immediatamente, e ricominciare a pedalare.

(Prossimamente: Read My Profile)

Libera!

La gabbia si è aperta, finalmente, e sono di nuovo una donna libera. Ma, per il momento, con pochissima voglia di giocare ancora. Effetti collaterali della disintossicazione?

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La sbrigo in poche righe, telegraficamente, questa faccenda. Dopo tutto ho scritto dei papiri insostenibili, nei giorni scorsi – anzi, ne approfitto per ringraziare chi ha avuto la pazienza di leggerseli fino in fondo. Sono sorpresa io stessa nel vedere quanto queste pagine, anche col passare del tempo, continuino ad attirare qualche lettore anche quando, come nei giorni scorsi, le parti dedicate, diciamo così, all’azione si sono ridotte lasciando spazio alle lamentose trascrizioni delle mie sofferenze interiori.

6d0a109fabab528a4ddd97cca24845c8.jpg681c07f3778b297bd024f2a972e8194e.jpgMa siccome di novità ce ne sono, e tante, bando alle ciance. Prima di tutto, beh, sì, sono sfuggita alle grinfie di Jaron. Il merito è tutto di Moss che, di sua iniziativa e senza che io nemmeno provassi a suggerirglielo, è riuscita a intrappolarlo di nuovo nel suo dungeon di Dolores, minacciando di tenerlo chiuso lì fino a quando non avesse ripensato a quello che mi stava facendo e non fosse sceso a più miti consigli. “Sei una delle mie Sweet Girls“, mi ha detto Moss mentre la ringraziavo, “e le Sweet Girls si aiutano sempre a vicenda”. Grazie, cara amica, possa il guinzaglio che ti lega ogni notte alla sponda del letto della tua cara Chriss non essere mai sfiorato da ossido o ruggine.

Per chiudere, temporaneamente, la vicenda di quest’ultima quindicina di giorni, posso aggiungere soltanto che, alcune ore dopo, ho avuto il coraggio di rivedere di nuovo Belias. Ci siamo abbracciate a lungo. Ma le mie ginocchia, stavolta, non hanno tremato. Qualcosa è successo, in questi giorni, qualcosa si è spezzato forse per sempre. O forse si è trasformato, non so. So che nel faro di Snark gran parte dei rancori accumulati nei giorni scorsi si sono, se non dissolti, quantomeno affievoliti. E se quello che è stato non si può cancellare… beh… il futuro è ancora pieno di pagine bianche tutte da scrivere. Quello che so è che, per il momento, vago per Second Life senza meta: non ho voglia di essere catturata da nessuno, ma quel che è peggio non ho nemmeno voglia di catturare qualcuno io. Non so quanto durerà, questa situazione… sono quasi tentata di buttarmi in un auto banishment per qualche tempo. Per darmi il tempo di riflettere su tutta la roba brutta che ho provato nei giorni scorsi.

6c2f3892e3c2cf57438075f49d6dabd6.jpg35eab7e8016c9bf77d0860ea11821f4b.jpga88b4659f83bd882cfd05f3a00f0b0c5.jpgPerò, intanto, c’è un sacco di gente che devo ringraziare per avermi reso meno pesante questo lungo periodo di disintossicazione. Oltre alle persone citate nei giorni scorsi (e Valentine, di cui ho già parlato ma che si fa sempre vedere quando ho bisogno di compagnia, come se avesse un radar speciale), una nuova amica come la tedesca Ferro Rau, la collega Bane Operator Spikeheel Starr (che mi ha regalato un magnifico Vox in grado di assicurarmi una via di comunicazione di emergenza anche in situazioni quasi impossibili. Ovviamente non intendo usarlo in caso di mia cattività… ma mi è stato utile già in un paio di occasioni… e segnalo a chi ne volesse una copia che è possibile acquistarla a questo indirizzo), la buona vecchia Bunny Hastings (le cui visite erano particolarmente gradite sapendo che ha avuto con Jaron qualche lite violentissima e che correre il rischio di incontrarlo le costava un grosso sacrificio). Ma anche New Vita, che ha cercato di darmi una mano per ovviare agli inconvenienti di una delle TRE sim restart che hanno reso ancora più complesso tutto questo periodo – sembrava quasi che Second Life congiurasse per tirarmi fuori da quella maledetta gabbia – e le persone che mi hanno manifestato solidarietà nei commenti o nei pochi IM che sono riuscita a ricevere. E ovviamente Samy80, che finalmente sta ricominciando ad affacciarsi online abbastanza spesso – e ha già ricevuto un paio di richieste di autografi.

Scherzo? Nemmeno poi tanto. Davvero, a quanto pare, questo blog sta diventando un piccolo punto di incontro. Oltre alle persone che vengono a salutare me, so che almeno Belias, Samy80 e New Vita sono stati contattati da qualcuno che aveva letto di loro – o che aveva letto i loro commenti – proprio navigando fra queste pagine. Ne sono sorpresa e ovviamente la cosa mi fa un piacere enorme – anche se confesso che la cosa un poco mi turba. Io qui intendo continuare a scrivere tutto quello che mi sento, continuando a considerarlo un diario online, e tremo al pensiero del giorno in cui qualcuno ci resterà male. Perché lo so che prima o poi succederà – è inevitabile. E me ne scuso a priori, anzi, ma l’alternativa sarebbe smettere di scrivere qui. E, per il momento, ho ancora alcune cose di cui ci terrei a parlare. Una di queste, beh, è una lettera che ho ricevuto e che intendo pubblicare nei prossimi giorni. Una lettera aperta, molto franca, che apre una discussione su cosa queste pagine sono e cosa potrebbero essere… e che in fondo mi costringe a riflettere su tutta la mia esperienza fino a questo giorno.

33bf743ebeaac055c4e74fff629a9a52.jpgMa ne parliamo domani, perché andremmo per le lunghe e ho promesso, stavolta, di essere breve. Vorrei, invece, chiudere questo strano post con qualche segnalazione importante. La prima è che tutto sembra mettersi al meglio per quanto riguarda l’annunciata edizione italiana di Eudeamon. Mi rivolgo soprattutto a Pedro Gibbs, che è quello che più spesso mi chiede notizie: a quanto mi dice l’editore, Erika è pronta a firmare il contratto – e io sono pronta a mettermi al lavoro per la traduzione in italiano. Sono molto emozionata: non mi era mai successo di fare da talent scout e di convincere un editore a pubblicare qualcosa sulla base di una mia segnalazione. Ma sono convinta che Eudeamon meriti questo e altro e niente mi renderebbe più felice se, in futuro, questa edizione italiana potesse aprire la strada a edizioni in qualche altra lingua. 

Visto che siamo in tema di roba da leggere, vorrei segnalare la nascita di una rivista che promette di diventare un appuntamento interessante. Ho avuto la prima copia, fresca di stampa, dall’amica Rossella Pintens – che, assieme all’ex puntino verde Astor Robbiani e a Jenny24 Scarpulla, ne è l’editrice. Il nome della rivista, [L] Magazine, non deve scoraggiare… anche se è l’organo ufficiale del Lesbian Italian Club, la lettura è interessante anche per le ragazze eterosessuali. Non so quanto possa attrarre i maschi, visto che si parla molto di moda, ma non si sa mai. Comunque, leggerla non può far loro male. Si dovrebbe poterla ottenere gratis da un vendor che trovate presso la sede del club…  ma in alternativa basterà che mi mandiate un IM e io sarò felice di inoltrarvi una copia del numero zero. Rossella non solo mi ha dato il permesso, mi ha chiesto di farla girare un po’. Se la trovate scritta troppo piccola, cliccando il “menu” in basso a sinistra si accede a un quadro comandi che permette di ingrandire la rivista – e suggerisco di settarla da 0 a 100, in odo da evitare di cavarvi gli occhi.

808e1a092b45d78e5965abba4930cd69.jpgUn’altra rivista interessante, anche se stampata decisamente troppo in piccolo (e qui non sono ancora riuscita a scoprire come ingrandirla: ogni suggerimento è bene accetto) è BDSL Magazine, che trovate in distribuzione gratuita a Zhora, vicino alla centrale della Kelley Technologies. Curatissimo dal punto di vista grafico, è già strapieno di pubblicità e lancia anche un concorso a premi. Io ho partecipato, augurandomi di non vincere la schiava offerta come primo premio, bensì il buono acquisto di 2500 L$ a Kayliwulf. Il che, fra l’altro, mi fa ricordare che il luogo dove si trova il vendor di BDSL Magazine pullula anche di landmark per le migliori prigioni di Second Life. So che c’è chi apprezza l’esperienza del carcere e non saprei pensare a un luogo migliore da cui cominciare. Poi, come ben sa chi legge queste pagine, al carcere c’è sempre l’alternativa eccitante offerta dal banishment. Anzi, non vedo l’ora di riprendere la mia attività di Operator alle dipendenze di Marine Kelley.

A proposito di Marine, segnalo anche che i responsabili del sito Virtual BDSM le hanno fatto una splendida intervista che senz’altro raccomando a chi capisce l’inglese. Ci sono considerazioni sul BDSM, virtuale e non, che sono profonde e acute. Magari ci si può tornare sopra nel prossimo post, partendo da quella famosa lettera di cui parlavo prima.

abca1bc93f75a8f24a690143c814798d.jpgMa ora basta scrivere. Mi resta un’ultima segnalazione abbastanza urgente e a cui tengo molto. Qualcuno si ricorda di Serenella Abruzzo, il mio primo bane italiano nonché creatrice di una linea di banesuit suoi? Leggendo il suo blog, come faccio ogni giorno, ho scoperto che sta testando una nuova invenzione davvero diabolica che ha battezzato FreeZee. Chi volesse andarla a trovare può tentare di raggiungerla al Bondage Ranch di Lorelei Mission – ne vale la pena, anche se la sim è spessissimo affollata al punto da richiedere numerosi tentativi prima di riuscire ad accedervi. Attenzione allo slurl: è possibile che seguendolo atterriate nel punto giusto ma a livello del suolo, mentre Serenella si trova al Ranch, sospeso a 300 metri di altezza. Consiglio chi vuole vederla in queste condizioni di afferttarsi… anche se a quanto ho capito le numerose visite stanno contribuendo ad allungare la sua prigionia ben oltre i termini fissati inizialmente, l’incantesimo potrebbe anche esaurire i suoi effetti da un momento all’altro. E, come potete vedere dalle foto che sono riuscita a scattare, si tratta di una visita che davvero merita una deviazione, come dicono sulle guide turistiche.

 (Prossimamente: La lettera)

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Un’ultima fotina – vediamo chi riconosce tutti i presenti… e chi nota una piccola novità

Spiragli

La prigionia si prolunga, i sentimenti cattivi si affievoliscono un poco, senza sparire. Frammenti di dialogo, visite, spiragli di luce nel cuore di tenebra che mi sta divorando.

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Jaron Bailey: Allora, come ti senti?
Win: Distante…
Jaron Bailey: Distante da lei? Da me? Da tutto?
Win: Da tutto, direi
Jaron Bailey fa sì con la testa.
Win: Penso che l’avessimo previsto… fore ci conosciamo troppo perché questo potesse essere uno di quei rapimenti che ti scuotono profondamente… mi sento… È un po’ come se fossei stata portata in una clinica dove un dottore, freddamente, cerca di togliermi una dipendenza… una cosa quasi clinica…
Win: Penso sia stato per questo che mi sono stupita quando mi hai detto di inginocchiarmi
Jaron Bailey ridacchia.
Jaron Bailey: Sì, quello era il piano originale. Comunque ora sto considerando che altro fare di te, invece.
Win: …oh? Ma non ti eri… non eri in pensione come dominatore?
Jaron Bailey: Sì… ma posso tenermene una come hobby, ne sono certo.
Win: Oh no

dfac17d391e1e8d7276a36fd8e2334d7.jpgVuole tenermi più a lungo? Non gli basta più farmi tornare la Win di un tempo? Me l’ha anche detto, “I am still bummed I had to let you go last time“, mi rode ancora di averti dovuta lasciar andare la volta scorsa (una storia che non ho ancora raccontato, ma ci arriverò, promesso). Io di qui devo andarmene, ad ogni costo.

– – –

Belias l’ha poi liberata, Costanza. Colpa in parte mia – del fatto che staccavo ogni volta che Belias si divertiva a citarmela. E colpa anche di Backbuttoned, che quando ha saputo del nuovo giocattolo umano di Belias si è scatenata a modo suo, dandomi una bella soddisfazione: le sta bene, a Belias. Ricordo che ancora ai tempi di Villa BDSM avevo discusso con lei del mio sospetto a pripri per quei grovigli di potere e affetti che sono le catene infinite di sub che sono sub di sub e domme di altri sub. Lei, schiava di Happytimes che era a sua volta schiava di qualcun altro, e all’epoca mia catturatrice, mi aveva detto che la cosa la divertiva… ma io ricordo bene quante volte capitava di trovare Belias di pessimo umore perché c’era stato qualche terribile conflitto di gelosie che nasceva da chissà che minima oscillazione in qualche punto della catena. Un covo di vipere, destabilizzante, per tutti. Lo credo che Belias, che Back sono così… così mutevoli. Io, alla fine, stremata dalla sua inaffidabilità, Backbuttoned l’ho rimossa dai contatti. Chi se la tiene se la merita e se la sciroppa. Sono cattiva? Sì, mi sento ancora cattiva, anche se più avvilita che arrabbiata. La vita, anche la seconda, è fatta di priorità, soprattutto nelle persone che si sceglie di frequentare.

E credo che Belias ce l’abbia ancora con me. Questo mi scrive: “Potrai non crederci… ma il fatto che ti sia fatta rapire dopo 5 minuti mi ha lasciato di “merda”. Tutto ciò che vuoi, era rp, io ho sbagliato – ma ci son rimasta davvero male”.

[2008/07/09 2:47]  Win: Posso immaginarlo molto bene. L’ho capito anche dalla tua reazione che Jaron, senza andare nei dettagli, mi ha riportato.
[2008/07/09 2:48]  Win: Come gia’ sai, qundo mi avevano rapito Samy non ci avevo visto più… anche se ero rimasta tre giorni poi a rovellarmi prima di decidere di intervenire per salvarla
[2008/07/09 2:49]  Win: Ma ti assicuro… Jaron mi annoia abbastanza ed è stato davvero solo RP… e avevo cercato un paio di volte di suggerirti di riportarmi a OWD prima che facessi logoff
[2008/07/09 2:49]  Belias Rubble: stavo portandotici quando sei scomparsa. avevo detto a Mystique: “scusa un attimo toeno a casa a legarla” e tu, poof. so che è colpa mia, ma non credevo che al primo spiraglio… ti facessi rapire
[2008/07/09 2:50]  Win: Non accetto il primo spiraglio. Non ci sto. Non avevo un guinzaglio ma giuro che non lo sapevo. O sarei tornata a Our Wicked Dream da sola per aspettarti
[2008/07/09 2:51]  Belias Rubble: lo so, ma mi sono sentita così. a livello intellettivo ti credo, ma mi sento come se tu avessi fatto quello per scappare un po’ da me…
[2008/07/09 2:52]  Belias Rubble: al che jaron ha deciso di tentare di curarti, poi back mi ha rapita… e pony si è auto bannata col bane nuovo… mi sono sentita al 7imo cielo
[2008/07/09 2:53]  Win: Il rapimento di Back mi sarei aspettata ti divertisse, data la situazione

eca6f1cdf9f2451cdeb08e4e26e16139.jpg0713e1c701a408433903a45bc7bd03be.jpg531ace0ddd73f7aca922a266c6f5998f.jpg Mi sforzo di temperare le mie reazioni. Di dirle che si senta  libera di giocare con altri. Anche se lo so benissimo: passerò il tempo a guardare dove si trova sulla mappa, e cercare di capire chi si trova con lei. E immaginare cosa stanno facendo. E impazzire. Ma glielo dico lo stesso, di cercare di giocare tranquillamente.

[2008/07/09 3:05]  Belias Rubble: non mi va
[2008/07/09 3:06]  Win: Sai che anche io ho pochissima voglia di giocare? Troppo forti queste emozioni, mi sa… forse mi sono raffreddata un poco
[2008/07/09 3:07]  Belias Rubble: raffreddata? tu?
[2008/07/09 3:08]  Win: In un certo senso… sento emozioni diverse, diciamo così… raffreddata dal gioco solito… affascinata dal rancore, dalla gelosia, dal distacco forzato…
[2008/07/09 3:09]  Belias Rubble: non ti ho mai sentito calda come adesso

– – –

Jaron mi ha spostata dal tubo della skybox a una gabbia che già conoscevo, a Snark – proprio davanti al faro dove Moss aveva fissato, su mia richiesta, la home del mio Curfew. È un posto che mi piace, con vista sul mare. Passa tanta gente, a salutare. Più che in quello schifo di posto con le pareti di legno. Tra gli altri, passa anche Virgo Babii, che conosco dalla vecchia Stonehaven anche se non ci siamo mai frequentate tanto. È lei che viene fuori con l’idea: basterebbe che qualcuno catturasse Jaron, e lo forzasse a liberarmi. Ma nessuno sembra averci pensato. Nemmeno io – qualche giorno fa, Jaron mi ha confessato in IM di essere stato fatto prigioniero di Moss e io, cretina, avrei DOVUTO scriverle immediatamente per chiederle di non mollarlo. Ma, già, mi ha bloccato gli IM verso gli altri, mica scemo. E Moss non è più tornata a trovarmi dopo la visita dell’altro giorno. Si vede che Chriss se la tiene ben stretta.

Ho rivisto Mystique. Quando sono riuscita a togliermi il collare di dosso, Jaron ne ha preso il controllo, cambiando la scritta da Belias’ Own a Jaron’s Catch, e la prima meta dove mi ha portata, al guinzaglio, è stata proprio Chamcook, dove è cominciata questa mia orribile settimana. Mystique si è dovuta scollegare per un poco, e alla fine ce ne siamo andati. Ma Valentine è passata a trovarmi e ha conosciuto Jaron. Gli ha anche controllato i polsi per vedere se sulle manette che, curiosamente, indossava, fossero state dimenticate delle chiavi. Non c’erano. Mi è venuto il dubbio che Jar sperasse di essere catturato da Mystique. Potrebbe avere senso – magari Mys era stata aggiunta fra i Friends? In quel caso, le chiavi sarebbero state accessibili a lei soltanto. Forse lui pianificava di essere obbligato da lei a cederle le mie chiavi? Lo ignoro, ma so che Valentine quantomeno lo affonta con una battuta impertinente sulla sua calvizie: “Jaron, hai dimenticato di indossare i capelli!” Lui risponde, devo ammettere, con stile: “I miei capelli, purtroppo, non cresceranno. Sono difettosi e la mia testa non può indossare nulla“. Più tardi, noto che Jaron le manette non ce le ha più indosso. Qualsiasi cosa pensasse di farci, adesso ha cambiato idea.

7de107a7f4fa9f89fda96854eb06f102.jpgaadf2d8c954f08c8555faea739dc878a.jpg E io sto cambiando, con una velocità che mi stupisce, ma anche in modo diverso da quello che Jaron spera. “Come va con Stoccolma, Win?“, mi chiede tutt’a un tratto, aggiungendo che “Mystique era curiosa di saperlo“. Lo raffreddo subito: se spera che questo rapimento e questa cattività possa servire a farmi innamorare di lui si sbaglia di grosso. Semmai, l’effetto potrebbe essere farmi fare un passo – dieci passi – indietro quanto a coinvolgimento emotivo. Potrebbe farmi passare la voglia di giocare. Jaron mi chiede cosa provo per quella che chiamavo Signora ancora pochi giorni fa:

Win: Non lo so. Non la stessa cosa, sono stata troppo male in questi giorni. Un po’ mi spaventa la velocità con cui sembra che questa avventura abbia raffreddato il nostro legame. Mi sembra un po’ troppo veloce… e tuttavia, quando mi scrive che le manco tanto… io… (abbasso la voce) Io… di rado rispondo “anch’io”
Jaron Bailey: Ti avevo avvertita che sembravi un po’ come Myst, no?
Win: Vero, Jaron. Credo di averlo messo addirittura in un post… una traduzione di un nostro dialogo qualche giorno fa
Jaron Bailey: Oh?
Win: Mi domando se mi sottometterei di nuovo a lei o se mi rifiuterò di piegarmi, la prossima volta
Win: Di certo sento che adesso voglio essere io a legarla.
Jaron Bailey: Hehe. Bene.
Win: Beh, l’impulso l’ho avuto molte volte… ma siccome non aveva mai addosso roba lockable finiva sempre che cadevo in ginocchio io. E le cedevo le mie chiavi a un semplice cenno.
Jaron Bailey: Va notato che appena un attimo fa ti sei inginocchiata davanti a me, nel bene o nel male
Win: Sì. Ma tu hai le chiavi del mio collare e me l’avevi ordinato. Mi avresti punita se non l’avessi fatto.
Jaron Bailey: Vero. Il punto è solo che non è così difficile…

22ea325eda69d67665a2624a3760d653.jpg Più tardi, ancora, una sorpresa. Samy80. Cara. Compare fuori dalla mia gabbia, come un raggio di sole nelle tenebre. Mi abbraccia attraverso le sbarre. Resta lì con me a chiacchierare, a farmi compagnia, a confortarmi. Abbiamo tante, tante settimane di cose da raccontarci. Ed essere chiusa qui dentro, avendo qualcuno con cui parlare guardandolo in faccia, sembra improvvisamente meno duro.

Mi torna la fiducia. Jaron non mi terrà a lungo: sento che il suo desiderio di tenermi prigioniera si affievolisce. Moss, prima o poi, tornerà a trovarmi e lei, se vuole, se appena ci si mette, ha sicuramente modo di convincerlo con le buone o con le cattive. Adesso so che posso farcela. Me ne vado da qui. Non so ancora con precisione quando e come ma me ne vado da qui.

(Prossimamente: Libera!)

(Intermezzo) A volte ritornano

Per la seconda volta, proprio quando stavo per dedicarle un post sperando di avere sue notizie, un’amica da tempo lontana si fa rivedere a sorpresa. È solo l’inizio di 24 ore in cui si sfiorano per la prima volta le tre persone più importanti della mia seconda vita. E, per l’ennesima volta, il promesso post su Mystique e Claven deve siittare in avanti.

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Deve esserci una qualche forma di telepatia. Un mese fa o giù di lì c’è mancato un pelo che mettessi su un post intitolato “Samy, dove sei?”, per avere notizie di Samy80 Owatatsumi che, travolta da quel brutto vizio che sia chiama RL, Vita Reale, da tanto tanto tempo non mi dava più sue notizie… e proprio in quel periodo Samy era comparsa online, cogliendomi in un breve periodo di libertà e regalandomi una lunga sera di chiacchiere e la mezza promessa di farsi viva entro un paio di settimane (e l’occasione di scattare la foto che appare qui sopra). Poi, un nuovo lungo silenzio, gli intensi sviluppi del mio rapporto con Belias, la mia sconfitta finale. Fino a quando, due sere fa, incapace di dormire, ho scritto a Rossella una lettera in cui le racconto le emozioni che Belias mi sta facendo vivere in questo periodo (emozioni che solo in minima parte mi sento di raccontare su queste pagine) e porto avanti il nostro eterno scambio di idee (e una conversazione appena accennata a Stonehaven alla festa di Cerdita, mercoledì scorso, e a cui Rossella si è presentata portandosi Erikah al guinzaglio). In quella lettera, che è molto personale, c’è un brano che ci tengo a citare:

Cosa sarebbe successo se Samy80 non fosse sparita da Second Life? Non lo so. So che mi manca tanto la sua freschezza e il suo affetto, e so che potrei fare follie se ricomparisse. Ma so anche che oggi, quando Belias mi ha detto di resettare lo script del fiore che porto fra i capelli per poterla aggiungere come owner, il nome di Samy è stato cancellato – e poiché nel rinnovo dei RR avevo stupidamente eliminato tutti i nomi della lista dei “Friends” nei miei legami, ora sento come se avessi reciso anche l’ultimo filo di speranza di rivederla mai più.

È vero: poiché i miei tentativi di aggiungere Belias come owner del fiore continuavano a essere infruttuosi, venerdì scorso Belias mi ha suggerito di resettarlo. Io l’ho fatto con la morte nel cuore, cancellando Samy (e scoprendo poi che il comando “winaddm belias rubble” non funzionava lo stesso. Ma non perché, come aveva detto Belias, lei fosse antipatica ai fiori – solo perché i comandi sono case sensitive, e avrei dovuto scrivere “winaddm Belias Rubble“). Ma dalla lettera a Rossella non erano passate nemmeno ventiquattr’ore quando, collegandomi pochi minuti per dare la buona notte a Belias (e per vedere se Rossella mi avesse risposto), Samy80 è comparsa online all’improvviso, come il sole che si affaccia dietro alle nubi dopo un mese intero di tempesta. Abbiamo iniziato immediatamente a scriverci in IM, dato che Belias, per mia fortuna, mi aveva temporanemente restituito la facoltà di inviarli. Ma la mia Signora era online, presente, lì di fronte a me, e non ho potuto fare a meno di informarla immediatamente che stavo chattando, e soprattutto con chi.

Ora, Belias ha le mie chiavi. Tutte. Le bastava un clic a troncare la comunicazione fra me e una persona che, Belias lo sa molto bene (e non solo per aver letto tutto questo blog) per me è importantissima. Ma la mia Signora non lo ha fatto: mi ha detto di stare tranquilla e mi ha lasciato tutto il tempo per poter parlare, sia pure a distanza, con la mia Samy. Ho saputo che qualcuno, leggendo queste pagine, si è fatto di Belias un’immagine terrificante. Spero, raccontando questo piccolo, enorme, gesto di generosità, di rettificare quella impressione: Belias, grazie, grazie ancora. E, Samy, grazie di essere tornata, anche se fosse stato solo per una chiacchierata veloce come quella di ieri sera. Se il mio fiore bianco ti ha dimenticata, tu sai che io non potrò mai farlo.

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Costanza, Cerdita e Win: foto ricordo al compleanno di Cerdita, nel mio ultimo giorno di libertà
 

Ma la ricomparsa (effimera? preludio di un ritorno? solo il tempo potrà dirlo) di Samy non era che l’inizio: la giornata di oggi portava con sé anche un nuovo incontro con Mystique Aeon. La mia amica, un tempo sub perfetta, ma ora divenuta una Baronessa in cerca di schiavi, già qualche giorno fa era passata a salutarmi nel dungeon dove Belias mi custodisce, approfittando di un momento in cui lei era offline. Per la verità, approfittando non è il termine esatto: il collare che porto al collo ritrasmette a Belias tutto quello che dico e tutto quello che sento in qualunque istante, oltre a comunicarle dove mi trovo e chi mi avvicina. L’unica privacy che mi resta sarebbero gli IM, ma Belias può togliermi il diritto di spedirne o riceverne in qualsiasi momento – e soprattutto sa bene di poter pretendere da me che io le faccia avere, tramite notecard, i log di qualsiasi mia conversazione in IM con chiunque. In ogni caso, dopo avermi fatto sapere che sarebbe stata felice di mostrarmi il suo castello non appena fossi stata libera di muovermi, Mystique si era congedata da me, facendo dono a Belias di una sua graziosa invenzione – una sorta di gigantesco fiasco che intrappola in un comodo salottino in esso contenuto chiunque lo tocchi.

6ca9cdd21d33c0cfcfc5156e9fdf9ca5.jpg3cc0b8f5f0cef475a288508d94a54294.jpg9b0b1f0fa4d9e1b5159f7766aefd643b.jpgOggi, Mystique si è fatta viva mentre Belias era online e ha chiesto di venire in visita. Belias ha concesso graziosamente l’autorizzazione, e io ho assistito all’incontro storico fra due persone che hanno saputo conquistare la mia volontà e la mia anima. Mystique è comparsa a Our Wicked Dream accompagnata da una tigre del Bengala enorme, bellissima, che abitualmente gironzola nel parco attorno al suo castello. E ha invitato tutti i presenti – Belias e le sue tre prigioniere (ossia la sottoscritta, Pony Mondschein e Backbuttoned Bian) a visitare la sua proprietà. Una visita affascinante, costellata dai nostri ooh e aah di ammirazione, per le stanze – piene di quadri famosi – e soprattutto per il dungeon e le numerose celle destinate ai futuri schiavi. Al termine della visita, cui si è unito a sorpresa (seguendomi sulla mappa) anche Monty, c’è stato questo scambio di battute che riporto integralmente:

Mystique Aeon: mi piace la compagnia, ma di solito qui ci sono solo io – e mi sento sola
Belias Rubble guarda Mystique con sorpresa
Montgomery Forcella: quanti schiavi ha, Miss?
Mystique Aeon: solo una e non la vedo da giorni.
Mystique Aeon: vorrei averne di più, ma non sono troppo brava ad acchiapparne.
Belias Rubble ridacchia: “Non vorresti Mont come schiavo?”
Mystique Aeon: sarebbe un ottimo schiavo. Potrei divertirmici molto.
Belias Rubble ridacchia
Mystique Aeon: non ho mai avuto uno schiavo maschio prima.
Belias Rubble: c’è sempre una prima volta
Mystique Aeon: belias, prenderesti in considerazione l’idea di vendere win?
Belias Rubble: no
Mystique Aeon: pagherei molto.
Belias Rubble: puoi rubarmela, ma non la venderò mai.
Mystique Aeon: non ruberò mai.
Win sposta lo sguardo fra le due ragazze più importanti della sua Seconda Vita
Win: Win è così piena di gratitudine… sia che Mystique sia pronta a comprarla sia che Belias non lo sia a venderla
Mystique Aeon: beh, allora torniamo di sotto, volete?
Win: Win forse è la ragazza più fortunata di SL
Mystique Aeon: e io la più sfortunata.

 

(Prossimamente: Mystique e Claven. Giuro!) 

Mystique all’asta

La fine della storia di Mystique con Jaron si rivela nient’altro che un ulteriore peggioramento, perché la mia amica continua a cambiare padrone. Finendo in pugno a una delle persone più pericolose che si possano incontrare su Second Life.

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Dopo quello che Jaron mi ha fatto, quella sera a Ratmaw, come posso ancora incontrare Mystique? Il segreto mi brucia dentro, ma ho deciso di tenerlo per me in modo da rispettare la felicità che lei sembra aver trovato. Dopotutto, la confessione di una colpa libera da un peso chi l’ha commessa ma trasferisce il problema di gestire la faccenda a chi ne è stato vittima. Non voglio costringere Mystique a  decidere se Jaron merita la sua fiducia, ma non posso incontrarla e guardarla negli occhi sapendo di aver tradito la sua. E per un po’ di tempo, semplicemente, non ci vediamo. Un tempo che spendo con Samy80, cui mi sento sempre più legata. Il gioco di parole non è casuale, ovviamente.

ffd5bd6a730002ff9a685c74f52d4f1e.jpg Sono proprio in compagnia di Samy quando, un giorno, mi trovo per puro caso vicino a Mystique e Jaron. C’è fra noi un muro di mattoni, ma su Second Life questo non impedisce di ascoltare chi si trova nella cosiddetta chat range, di 20 metri. E mentre chiacchiero con Samy sento che i due piccioncini stanno discutendo. Lui le dice che è sempre più difficile tenerla sotto controllo, lei lo rimbecca: “Non è un mio problema”. Musica per le mie orecchie – e se il rapporto stesse deteriorandosi? Possibile che il loro per sempre sia già così vicino al mai più, oppure sono io che mi illudo? Così, nei giorni seguenti, mi scopro più volte a cercare di saperne di più: un’amica con una sorta di microfono direzionale si incarica di capitare per caso nei pressi del luogo dove Jaron custodisce Mystique, e comunicarmi i loro dialoghi. Io, dal canto mio, controllo continuamente se Jaron sia online o meno… e lo odio a distanza, con forza, sperando che Mystique si decida a lasciarlo. Anche perché non sono la sola a preoccuparsi: anche Moss commenta fra i denti che lui la tiene troppo segregata, e che qualcuno dovrebbe andare a salvarla.

E poi, all’improvviso, qualcuno mi gira una notecard che ha appena ricevuto proprio da Mystique. Una notecard scioccante, che traduco qui sotto:

L’Asta di Mystique Auction inizia alle 2 PM PST (SL time) Lunedì Feb 11th.

Il luogo è il cortile per gli Esercizi della prigione di Ratmaw.  Vi spedirò un LM.

Le offerte sono solo role play, non ci sarà passaggio di linden dollars, giocare non vi costerà nulla.
Ogni offerente avrà pari chance. Mikk lancerà un dado o o una moneta o altro dietro le quinte e invierà un IM a chi sarà stato eliminato nel corso dei rilanci. L’ultimo offerente rimasto sarà il vincitore.

Il premio è Mystique Aeon, per un contratto a termine la cui durata sarà determinata da Mikk Morane. Io non sarò informata della durata fino all’inizio dell’asta, ma si tratterà di almeno una settimana.

Venite a fare la vostra offerta, o venite solo a guardare, e in ogni caso divertitevi.

8f42671ce3a462d3d91eae8326a116f6.jpg3774d7514b40dafdb7520a14f2b93e15.jpg Le implicazioni della cosa mi lasciano sconvolta. Una cosa è donarsi a qualcuno, come Mystique ha fatto con Jaron, un’altra è essere acquistata da qualcuno: c’è un contratto scritto, c’è un passaggio di proprietà. Non c’è più modo di discutere, di interrompere il rapporto. Si diventa un oggetto, di cui il proprietario può disporre come più gli aggrada. Una settimana non è un tempo infinito, ma è più che sufficiente a scatenare in Mystique la sindrome di Stoccolma. E a quel punto sarebbe perduta di nuovo, innamorata del suo nuovo padrone, chiunque esso sia.

Con una serie di maneggi riesco a scroprire la sua ubicazione e ad andare a trovarla. Si trova a Salonika, prigioniera di un mercante di schiavi di nome Mikk Morane. Chiusa in uno sgabbiotto in cima a una nave arrugginita, incaprettata, bendata, imbavagliata e completamente impossibilitata a comunicare. Fortunatamente, io sono diventata piuttosto brava a capire le frasi distorte dal bavaglio e, approfittando dell’assenza di Mikk, mi faccio sentire di là dalla parete. Mystique sobbalza, mi chiede: “Win? Sei tu? Come hai fatto a trovarmi?” e sembra felice che io le sia così vicina, anche se non ho alcun modo di liberarla dai legami che la stringono. Parliamo un poco, con difficoltà. A quanto pare, Mystique ha poi lasciato Jaron ma è stata subito catturata da questo mercante che, dopo aver abusato di lei con alcune macchine da tortura, adesso è pronto a gestire un’asta per cederla a qualcun altro. Mentre parliamo, Mikk compare lì vicino e non mi resta che fuggire. Con la testa che lavora febbrilmente. E l’idea mi arriva come un lampo: e se partecipassi anch’io a quell’asta? Se riuscissi ad aggiudicarmi Mystique, lei diverrebbe di mia proprietà e forse… forse potrei riuscire a praticare io stessa, su di lei, la procedura Stoccolma. Oltre alla sua amicizia potrei assicurarmi il suo amore, con la forza che lei tanto desidera si eserciti su di lei.

Lo so che non è nel mio carattere… ma per Mystique sono disposta a tentare qualsiasi cosa – anche a comportarmi da Mistress. Il problema è che nelle ore in cui si terrà l’asta un impegno nella vita reale mi impedirà di partecipare. Non sono ancora così malata di Second Life da rinunciare a una cena con gli amici veri per cercare di acquistare Mystique… ma Samy80, che è un tesoro, accetta di partecipare in mia vece, e promette di fare il possibile per assicurarsi la ragazza dei miei sogni. E, nel caso, portarmela impacchettata su un metaforico piatto d’argento.

5e1bcd66eb94891f4aa073511a20771a.jpg Samy fa del suo meglio (nella foto qui accanto, che rappresenta la scena dell’asta, è la ragazza in minigonna jeans e maglietta rossa) ma, come si arguiva dalla notecard, l’esito dell’asta è affidata al caso, e alla fine Mystique viene aggiudicata a Cressida Caproni – che ho incontrato una volta, in una gabbia di Stonehaven e che, a quanto ne so io, è una delle schiave della temibile Claven Albatros. Da questo momento, Mystique è sua per, vengo a sapere, 18 giorni. Se non ci fosse Samy accanto a me, il mio cuore andrebbe nuovamente in pezzi: ma per fortuna la mia amica italiana è sempre lì a tenermi compagnia, e il pensiero di Mystique lontana da Jaron è comunque abbastanza confortante.

Per giunta, qualche giorno più tardi, Mys mi manda un IM e mi invita ad andare a trovarla: non può uscire dalla cella dove Cressida la tiene segregata, dice, ma puo’ ricevere visite purché gli ospiti non cerchino di toccarla. Ci incontriamo e parliamo, a lungo, e devo riportare qui almeno una parte del nostro dialogo:

[2008/02/16 9:36]  Win: Non avevo mai notato che avessi un cuore tatuato
[2008/02/16 9:36]  Mystique Aeon: cosa? ho un tatuaggio?
[2008/02/16 9:37]  Win: Mi sembra di sì… uno piccolino, nell’angolo in basso a destra del tuo occhio destro
[2008/02/16 9:37]  Mystique Aeon: oh, sul mio viso, sì, lo sapevo.
[2008/02/16 9:37]  Win: Beh, lo spero bene! :-)
[2008/02/16 9:38]  Mystique Aeon: pensavo intendessi sul mio cuore.
[2008/02/16 9:38]  Win: Non posseggo le chiavi del tuo cuore, purtroppo, e non ho modo di vederlo
[2008/02/16 9:38]  Mystique Aeon: è solo che non sapevi di averle, quelle chiavi.
[2008/02/16 9:39]  WinthorpeFoghorn Zinnemann sorride un poco e arrossisce
[2008/02/16 9:39]  Mystique Aeon: un giorno, win, tu sarai una domme, e io sarò la tua sub.
[2008/02/16 9:39]  Win: Il tuo periodo con Jaron è stato un tale inferno per me, Mystique
[2008/02/16 9:40]  Mystique Aeon: mi dispiace.
[2008/02/16 9:40]  Win: Rompevo le scatole a tutti gli amici sperando di avere notizie di voi due. Ho persino spedito qualcuno con una specie di radar spia sperando che potesse ascoltare le vostre conversazioni
[2008/02/16 9:41]  Win: E naturalmente non ha trovato niente. O forse non si è impegnata abbastanza!
[2008/02/16 9:41]  Mystique Aeon: alla fine discutevamo un sacco.
[2008/02/16 9:42]  Win: Mi sarebbe tanto piaciuto sentirvi, allora… o forse no. Blackbear è stata un inferno, ma mi aveva distratta da tutto quanto
[2008/02/16 9:42]  Mystique Aeon: perché ti disturbava tanto? ti preoccupi a tal punto di me o sei gelosa?
[2008/02/16 9:43]  Win: Odiavo che tu gli appartenessi… Immagino che fossi solo gelosa… Ricordo che mi avevi scritto che eri molto felice di essere sua
[2008/02/16 9:43]  Mystique Aeon: all’epoca ero felice, ma non andava bene per me
[2008/02/16 9:44]  Win: Desideravo tanto essere una domme, e per la prima volta ho desiderato possedere un terreno mio – per nascondertici. Perché dici che non andava bene per te?
[2008/02/16 9:45]  Mystique Aeon: non so come spiegarlo, volevo che mi controllasse ma lui se ne approfittava e mi impediva di avere altri amici e mi faceva sentire in colpa.
[2008/02/16 9:46]  Win: Forse è per questo che lo odiavo tanto… eri completamente scomparsa…
[2008/02/16 9:46]  Mystique Aeon: ma, adesso è tutto passato.
[2008/02/16 9:46]  Win: Beh… se davvvero è così… ho qualcosa che devo dirti.
[2008/02/16 9:47]  Mystique Aeon: ti prego di farlo. non tornerò mai da lui.

8095c156d0766dcdb557bc9248077202.jpg La conversazione viene interrotta dall’arrivo di Claven Albatros, che mi saluta ma per fortuna si allontana dopo aver fatto qualche battuta sardonica. A quanto so, Claven ha abusato della fiducia di Mystique nei suoi primi giorni a Stonehaven – e da allora Mystique ne è terrorizzata. Pare che sia malvagia, durissima e molto molto abile a imprigionare le sue sub in un viluppo inestricabile di sensi di colpa: ed è con sollievo che la seguo con lo sguardo mentre si allontana. E poi, finalmente, tranquillizzata dalla consapevolezza che fra Mystique e Jaron non c’è più nulla, posso confessare tutto quello che c’è stato, quella sera, fra me e lui. Le descrivo i miei sentimenti quando mi sono resa conto che mi trovavo nella loro cella: “Ero disperata… Non volevo intrufolarmi nei vostri giochi… Non volevo che pensassi che ti stavo spiando…”. Mystique mi sorride dolcemente: “Tu puoi spiarmi quando vuoi, Win”. Io continuo balbettando: “Beh, VOLEVO spiarti, ma quella volta non stavo cercando di farlo… così mi sono sentita in colpa senza motivo… e non volevo guastare il tuo divertimento e la tua felicità”.

Mystique ascolta con indulgenza tutto il mio racconto di quella terribile serata a Ratmaw, poi sorride di nuovo: dice che non importa, e che in ogni caso ero legata e non potevo difendermi, e che la colpa è tutta di Jaron. Ma più del suo perdono, ciò che mi pulsa nella testa è quella frase di poco prima circa le chiavi del suo cuore: È solo che non sapevi di averle, quelle chiavi, mi ha detto. Adesso so che la mia ossessione per lei forse non è tutta nella mia mente, allora, eppure non posso impedire che lei adesso appartenga a Cressida Caproni. Al punto di parlarne in questi termini: “Cressida è stata per me una vera sorpresa. non la conoscevo prima. Pensavo fosse solo una sub di Claven. Ma è molto di più. Claven è così malvagia. Miss Cressida è perfetta, molto dura ma in senso buono. Ha precisi standard di comportamento che si aspetta che io segua, e la punizione è veloce e severa ma non crudele. Ci tengo molto a seguire le sue regole. Temo il suo castigo. Ma bramo il controllo che ha su di me”.

Sospiro. 18 giorni sono lunghi, ma con Samy accanto posso riuscire a farli passare. E per allora, chissà, potrei aver imparato qualcosa su come far sì che Mystique diventi soltanto mia. Così il tempo passa, le storie si accavallano, Samy e io passiamo insieme sempre più tempo (e un giorno dovrò raccontare il suo salvataggio da una Mistress malvagia, effettuato goffamente ma con efficacia da me e da Cerdita). Mystique finisce che non riesco più a sentirla, perché passa quasi tutto il suo tempo imbavagliata. Finché un giorno mi fa sapere in qualche modo che, allo scadere del contratto che la lega a Cressida, ha deciso di diventare proprietà di Moss Hastings.

2cbc414d6c268c7e657163346e05eb8a.jpg Anche questa notizia mi provoca una piccola fitta, ma ormai mi sto abituando all’ottovolante emotivo a cui Mystique sottopone chi le vuole bene. E poi Moss è un’amica – sa essere una domme molto dura ma certo non mi impedirebbe di andare a trovare la mia amica ogni volta che io ne avessi voglia. Mi ha detto spesso di voler proteggere Mystique da se stessa e dalla sua irrequieta ricerca di un padrone, e come me sembra avere in mente soltanto il suo bene. Alla fine, potrebbe addirittura essere Moss a fare il lavoro sporco della dominatrice, mantenendo Mystique sotto ferreo controllo, e lasciare che sia io a goderne: dopo tutto, lei ha già Chriss Rosca, che lei adora e da cui è a sua volta adorata. E ci vorrebbe poco a chiederle di darmi un qualche grado di controllo su Mystique, per tentare, finalmente, di sottoporla a mio vantaggio alla procedura Stoccolma. E magari rendere irreversibili i sentimenti che già ha detto di provare per me.

È con questi pensieri che aspetto con crescente ansia l’arrivo della data fatidica, senza poter contattare Mystique – che è tenuta dalla sua padrona in isolamento assoluto. Un tentativo di chiedere a Cressida stessa notizie della mia amica si scontra con un secco rifiuto: niente da fare. Ingoio il rospo, tanto ormai manca poco. E finalmente il giorno arriva.

Il giorno arriva, sì. Ma non accade niente. Non ricevo notizie, Mystique non mi scrive. Provo a mandarle un IM, ma è prigioniera da qualche parte e non può riceverne nè inviarne.

Moss è online e le scrivo, le mani che corrono sulla tastiera, preoccupata. Che diavolo succede? Lei non tarda a rispondermi – è una vera amica, dopo tutto. Ma ha pessime notizie: “Mystique non viene più”, mi dice, “ha deciso di restare”. Sento tutti i miei progetti sprofondare, e faccio un’altra domanda, con l’animo in subbuglio: “Restare? Con Cressida?”

“No”, risponde Moss, laconica. “Con Claven”.

 

Segue da Cuore infranto – Continua in Mystique e Claven (1)

(Prossimamente: La vendetta di Cerdita)

Cuore infranto

Cosa c’è di peggio del rendersi conto di non poter dare, alla persona che ami, quello di cui ha bisogno? Scoprire che c’è chi può farlo, naturalmente. E dover assistere, impotente mentre si impadroniscono di lei per sempre.

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Nei giorni successivi alla lettura del penultimo capitolo di “La Procedura Stoccolma” sono completamente destabilizzata. Mi sembra di aver ricevuto le istruzioni per impadronirmi del cuore di Mystique per sempre, e anche se so bene di non avere il polso per catturarla e costringerla ad amarmi continuo a rimuginare gli scenari possibili. Potrei forzare la mia natura e diventare una dominante anche con qualcuno a cui voglio bene? Devo acquistare un terreno tutto mio, per poterla mettere al sicuro dalle tentazioni e obbligarla a passare la sua Seconda Vita solo in mia presenza? Non rischio che lei si accorga subito della mia indole, decidendo di fuggire e lasciandomi con il cuore in pezzi e la consapevolezza di non essere stata all’altezza?

È con questi pensieri nel cuore che Mystique e io continuiamo a frequentarci: accorro ogni volta che lei mi invita a visitare questa prigione o quella cella – facendola aspettare, qualche volta, solo perché non pensi di potermi tirare come un cagnolino a destra e sinistra. E parliamo molto, di ciò che significa il bondage per noi ma soprattutto di quali siano le occasioni in cui può considerarsi lecito barare. Lei tende a uscire dalle gabbie non appena comincia ad annoiarsi, usando il famigerato metodo del sitting out. Io storco il naso e mi limito a seguirla solo quando nella gabbia ci sono entrata con un teletrasporto, ma sono convinta che usare sistemi del genere svuoti di senso tutta l’esperienza. Lei mi guarda spalancando gli occhioni: “I tuoi standard sono i più alti che io conosca, Win. Tu sei il mio modello e spero un giorno di essere come te”. Mi mordo la lingua: invece di lusingarmi, queste parole mi fanno scendere un brivido giù per la schiena, perché so bene che quando Mystique saprà rinunciare alla fuga non sarò certo io a beneficiarne. A meno che non mi riesca di sviluppare il mio lato domme, che fin qui si manifesta solo sporadicamente e per brevi periodi.

Una notte succede che Mystique e io ci troviamo in una stanza, da qualche parte. C’è un letto, lei ci si fa legare. Ci salgo su anch’io, mi avvicino a lei. E qui succede qualcosa che non mi sarei mai aspettata. La prima volta per me, sicuramente non la prima per lei. Non entro nei dettagli: ma finisce che rimango online fino alle quattro del mattino, senza accorgermene. Nel momento più bello faccio in modo di trovarmi anche io stretta dalle corde. E restiamo lì a lungo, legate insieme, su un letto morbido, tutto il mondo fuori, il tempo che non esiste più. Lei usa, a un certo punto, uno di quei suoi emote impossibili, che descrivono pensieri invece che azioni: “Mystique crede di amarti, ma ha paura a dirlo”.

Crede di amarmi? Nei giorni seguenti non penso ad altro. Allora l’amore può nascere anche al di fuori della Procedura Stoccolma? Sono riuscita a ottenere qualcosa senza dover cambiare la mia natura? Ormai è fatta, mi dico, e i miei pensieri affrontano già i possibili problemi: sarò un’amante gelosa? Potrò tollerare che Mystique sia fatta prigioniera da qualcun altro? Avrò la forza di lasciarla andare? Come potrò essere sicura che poi torni? Che importa: mi ama, e io amo lei e quello che è successo in quella stanza, su quel letto, è solo l’inizio di tanto, tanto tempo da passare insieme. Senza che si debba necessariamente ripetere l’esperienza: il sesso virtuale diventa subito meccanico e confesso di considerare con un certo disprezzo chi passa il tempo su Second Life cercando solo quello – una coazione squallida a reiterare le stesse frasi, a scrivere insieme scene più o meno pornografiche cercando sempre di andare oltre per dimostrare all’interlocutore che si ha il coraggio di osare. Non noi: la legherò, mi legherà, andremo insieme alle feste e a fare shopping, saremo rapite insieme da qualche malvagio Master e tenteremo insieme la fuga. Mystique e io, per sempre.

6e77c082a2a9299d48c03dabcba6197b.jpg491d2d66d9387e417790646b7caf37c2.jpg Poi arriva l’ultimo capitolo della “Procedura Stoccolma” e il mio cuore perde un colpo. Si intitola “Your Turn”, ossia “Tocca a te”: si riferisce a me? Apro la notecard con le palpitazioni e dopo averla scorsa rapidamente mi sento sprofondare. Il mio nome non vi compare nemmeno una volta – poco male, se non fosse che Mystique elenca un certo numero di persone che ha preso in considerazione come Mistress o Master perfetti, e che questa lista include anche simpatici succubi come Arther Meads, che mai e poi mai farebbe male a una mosca. Io non esisto proprio, mentre trovo un nome che non non conosco e che non mi piace affatto: un certo Jaron, che “sta bene in nero”, che è gentile e rispettoso dei limiti, e che da mesi, a quanto pare, le sta dietro. Proseguo la lettura, e si va di male in peggio: Mystique descrive tutte le trattative con lui e conclude, alla fine, con questa frase: “E questa è la fine della storia, perché quello che succede dopo non è affare di nessuno. Fine”. Sbam! È una porta sbattuta in faccia al lettore – o meglio alla lettrice che capitolo dopo capitolo si illudeva di avere un accesso privilegiato ai suoi pensieri. Una porta sbattuta in faccia a me.

Sono sconvolta, ma mi aggrappo a una tenue speranza: per concedere a Jaron le sue chiavi, Mystique scrive di aver preteso che lui si lasciasse legare per dimostrarle di essere degno di fiducia. Ma Jaron, che è un dominatore, potrebbe non aver accettato l’aut aut. Oppure il capitolo finale potrebbe essere una balla – una provocazione per vedere cosa succede agli amici quando lo leggono. Solo che io non sono il tipo da mettersi in competizione, soprattutto quando pochi giorni prima ero convinta di aver vinto. Per qualche giorno, Mystique sparisce e non ne so più niente. Poi un giorno la vedo online. E le scrivo un IM.

[2008/01/24 5:46]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ehi Mystique… tutto okay?
[2008/01/24 5:47]  Mystique Aeon: sì, appartengo a jaron, e ne sono felice.
[2008/01/24 5:47]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Oh!
[2008/01/24 5:48]  Mystique Aeon: tu come stai?
[2008/01/24 5:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ok, credo
[2008/01/24 5:49]  Mystique Aeon: non ne sembri troppo sicura.
[2008/01/24 5:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Non sto facendo nulla di speciale, diciamo

Mi scollego subito dopo, cercando di trattenere le lacrime. Come al solito, tutto quello in cui speravo dimostra di non aver mai avuto il minimo fondamento nella realtà: tutta la nostra storia era stata un parto delle mie fantasie, e quella sera sul letto – beh, quella sera sul letto era stata per lei solo un’avventuretta passeggera, niente che potesse lasciare traccia nella sua memoria di ragazza molto più attiva di me, molto più irrequieta e molto meno romantica. A me, Mystique ha preferito Jaron – forse perché lui è un maschio, forse solo perché ha il polso più fermo. Forse perché ha saputo chiedere, mentre io mi sono illusa di ottenere tutto senza chiedere nulla. E sono rimasta a mani vuote, con un paio di manette e un cuore in frantumi.

Svuotata di qualsiasi desiderio di giocare, nei giorni successivi mi lascio catturare da chi capita, per finire in mano a Blackbear Babii – una Mistress estremamente gentile ma che mi tiene segregata per una decina di giorni in una tuta a strisce, facendo disperare alcuni dei miei amici più cari. Se non posso avere Mystique, non so cosa farmene di me stessa e sono pronta a rinunciare alla mia libertà per sempre. A costo di perdermi tutti i contatti – inclusa una biondina italiana che da poco ho incontrato a Stonehaven mentre imparava da Zahnbuerste Strom i primissimi rudimenti del bondage. Una certa Samy80 Owatatsumi, che mi sembra da approfondire, ma con cui in questo momento difficile non mi sento di fare amicizia.

65673070ec9f69f67171e58472351134.jpgf6d349d6c4bcadf11ac48138281c05a1.jpg3b05cfab73f79eeb0dc8a692bc604b6c.jpg060ace81fa9563871730e83b4a26f771.jpg Poi, come al solito, le cose vanno diversamente dai piani. Blackbear è una di quelle Mistress che hanno a loro volta una Mistress, e mi lascia andare perché tocca a lei sottomettersi alla sua moglie/schiava, FionaChiara Voom. Tornata a Stonehaven, comincio a passare molto tempo con Samy80 insegnandole tutto quello che so sui Real Restraints e scoprendo quanto la nuova arrivata sia vivace, brillante, spiritosa e pronta a tutto pur di divertirsi. Da Mystique, nessuna notizia: spesso è online ma non la si vede più in giro. Deve essere imbavagliata da qualche parte, perché non riceve nè può scrivere IMs intelligibili – e in ogni caso che senso avrebbe, da parte mia, cercarla? Se con Jaron è felice, ebbene, non sarò certo io a mettermi di traverso per cercare di riconquistarla. So quando è il caso di farmi da parte. E poi, il tempo passato con Samy80 si rivela, sempre più spesso, qualcosa di più di un riempitivo: a volte resto collegata in attesa che lei appaia online e cominci a subissarmi di domande su questo paio di manette, su quella gabbia, sul tal personaggio, e su mille altre cose. Comincio a portarla in giro, a mostrarle posti nuovi che penso possano divertirla. Fino al giorno in cui decido di accompagnarla a Ratmaw, la prigione dove, una volta, Mystique mi aveva mostrato la sua cella favorita.

Ho ancora con me il LandMark di quella visita, laconicamente intitolato “In cell”, e uso quello per teletrasportarmici, passando con Samy qualche minuto di divertimento… fino a quando, all’improvviso, mi rendo conto che in quella stessa cella stanno comparendo proprio Jaron e Mystique. Urlo a Samy di fuggire, che le spiegherò tutto, e lei si teletrasporta altrove all’istante – io invece, bloccata dal Restrained Life Viewer, sono in trappola. Mystique sparisce subito (un crash?) e Jaron – che non mi conosce ancora – ci mette pochissimo ad ammanettarmi e legarmi su una branda – proprio accanto a quella dove, nei pochi istanti prima del crash, è comparsa brevemente la mia ossessione.

Anche qui, chiedo scusa se evito di andare nei dettagli. Quello che Jaron mi fa, su quella branda, forse non sarebbe un incubo di per sè. Quello che Mys aveva detto era vero: Jaron sa dominare con una certa eleganza e anche nell’abusare di te sa trovare una sua gentilezza che, nella situazione adatta, potrebbe anche sedurre. Ma questa situazione è tutta sbagliata: forse Mystique mi ha vista lì, forse ha pensato che fossi venuta a spiarla, forse si è scollegata per l’imbarazzo, forse è arrabbiata con me. E tuttavia potrebbe ricomparire da un momento all’altro, e sarebbe anche peggio: mi coglierebbe nelle mani dell’uomo che ama, mentre costui mi fa cose che probabilmente fa a lei quando si trovano soli. Ma cosa posso fare? Le manette mi impediscono di fuggire, mi impediscono di reagire. E per quanto mi sforzi di contrastare le mie sensazioni, le mani di Jaron sanno fin troppo bene come muoversi. Faccio il possibile per resistere, imploro, minaccio. Alla fine, cedo e, benché divorata dai sensi di colpa, mi abbandono al piacere.

Mystique non ricompare online per tutta la serata, un’ora o forse più che sembra non finire mai. A questo punto, la sua assenza è per me un sollievo – ma anche forse una pietra tombale sul nostro rapporto. Perché, una volta fatti i suoi comodi (ma anche i miei, devo ammetterlo, maledizione) Jaron mi chiede di non raccontarle mai cosa è successo fra noi: “Mysti mi piace molto”, commenta: “non vorrei che questo potesse sconvolgerla. Questa è una di quelle cose che non è successa se nessuno ha visto“. Rimango per un attimo senza parole a questa ipocrisia. Ma non sono anche io l’ipocrita numero uno? Va bene che sono legata, ma ho appena finito di provare piacere per mano del ragazzo della mia migliore amica. “Capisco”, rispondo infine, “anche se devo farti notare che avresti dovuto pensarci PRIMA”. Jaron ha la risposta pronta: “Mystique ha rinunciato completamente alla sua libertà. Mi ci devo ancora abituare. Non voglio limitarla completamente, ma non le ho mai promesso alcuna esclusiva… però mi spiacerebbe se la cosa la facesse soffrire”.

Ecco, magnifico. Adesso che ho un segreto con l’uomo della donna che speravo di conquistare, con che faccia posso scriverle o parlarle ancora? Mentre Jaron, estratte le chiavi della prigione, mi congeda, mi rendo conto di aver perso Mystique per sempre. E non so che la storia, invece, è destinata a complicarsi ancora.

 

(Prossimamente: Bane Operator)

Visite in cella

Su Second Life, l’espressione “Per sempre” di rado va presa alla lettera. E qualche volta il discorso vale anche per l’espressione “Isolamento”, anche quando ci sono sistemi di sicurezza attivati.

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Il sole sorge ogni sei ore, su Second Life, ma in una cella come quella dove Isabel mi ha chiusa è difficile rendersene conto. Da quando la mia aguzzina si è scollegata non ho fatto altro che cercare di liberarmi dalle manette – ma con risultati non entusiasmanti. Ho esaurito le forze molto più presto del solito e alla fine del primo round di lotta con i miei legami non ero nemmeno a metà strada. Mi sono resa conto che con ogni probabilità non avrei fatto in tempo a liberarmi prima che Isabel si ricollegasse… e tuttavia, nella speranza di riacquistare le energie per qualche nuovo, disperato, tentativo, sono rimasta online a lungo, a guardare le sbarre della cella. Sperando che passasse qualcuno, in questa SIM enorme e ancora in parte da costruire.

Prima di lasciarmi, Isabel aveva attivato un Orb di sicurezza in cui erano registrati solo il suo e il mio nome. Chiunque altro si fosse avvicinato nel raggio di 30 metri sarebbe stato immediatamente individuato e avrebbe ricevuto l’ordine di teleportarsi lontano entro 6 secondi, pena l’immediato eiettamento dalla SIM. Questo, mi ha spiegato Isabel, perché non mi venga la tentazione di chiamare qualche amichetta che ha la mia Real Key (la chiave passepartout che permette a chi la detiene di aprirti le manette anche se chi ti ha legata si è portata via le chiavi regolari). Io non l’avrei fatto mai: lo ritengo un mezzo da usare solo in casi di vita o di morte, ma Isabel mi ha rimbeccato che ora, comunque, non avrei potuto farlo nemmeno se avessi cambiato idea. Ero chiusa lì da ore quando ho sentito i passi lontani di Michele, una amica di Isabel… dopo di che l’Orb si è attivato e l’ha costretta ad allontanarsi.

Quando si resta online a lungo finisce quasi sempre che gli amici ti vengono a cercare. Dopo un po’ di tempo ho cominciato a ricevere una serie di IM da questo e da quello. Avendo il bavaglio, mi era impossibile rispondere in modo intelligibile. Gli unici IM che posso spedire quando sono imbavagliata sono questi:

WinthorpeFoghorn Zinnemann: *** IM blocked by sender’s viewer

Ma l’animo umano è nato per comunicare, e ci sono modi per farsi capire ugualmente. Basta un interlocutore abbastanza intelligente da bypassare le limitazioni e fare le domande giuste Io uso un IM bloccato per dire sì, due IM bloccati per dire no… tre quando non posso rispondere in modo binario… oppure per chiedere attenzione e aiuto.

c683153306b5b5418e4dd464aeaa650e.jpg4a5c721e0702ea2ca2e742fec91c358a.jpg Per giunta, quasi tutti i miei amici (almeno quelli che sanno che zone malfamate di Second Life frequento abitualmente) sono in grado di scoprire dove mi trovo sulla mappa globale, e possono quindi raggiungermi autonomamente. Ed ecco perché, pur essendo in una cella ben nascosta, a un certo punto davanti a me si è materializzata Samy80. L’Orb di sicurezza è scattato all’istante minacciando di eiettarla entro 6 secondi… ma Samy è un tipo testardo e non si è allontanata, scoprendo così che l’allarme era solo chiacchiere e distintivo – e che, a parte rompere le scatole coi suoi ammonimenti, non era in grado di allontanarla. Abbiamo potuto quindi quantomeno salutarci… poi, più che l’allarme poté il fracasso: esasperata dall’insistenza dei messaggi di avviso, la mia amica ha abbozzato e se n’è andata, lasciandomi di nuovo nel buio.

Per poco, per fortuna, perché l’isolamento è stato violato poco dopo da qualcun altro. Forrest Shostakovich l’ho conosciuta ai tempi in cui facevo la ballerina a House Nishi, campando di mance. Sempre elegantissima, sembrava apprezzare il mio numero di pole dancing soprattutto dopo aver notato che io, dal palco, occhieggiavo le sue manette. Credo di essere stata io, all’epoca, a descriverle le cinture Real Restraint come strumento di costrizione particolarmente sexy – e ricordo che era andata subito a comprarsele. Approfittando della scarsa affluenza di clienti nel club, l’avevo subito incaprettata accanto alle poltrone, assicurandomi almeno una spettatrice attenta – e il trattamento era stato da lei apprezzato abbastanza da indurla a tornare varie volte, e anche a lasciarmi una piccola mancia. In seguito, incontrandoci in zone dove io non fossi professionalmente tenuta a un rispetto almeno verbale nei suoi confronti, siamo diventate buone compagne di giochi – e Forrest ha rivelato di ritenere il bondage soprattutto un buon sussidio ad attività, diciamo, più intense e diversamente piacevoli. Mi è capitato di trovarmela accanto all’improvviso, con una mano maliziosa sulle manette e l’altra non diciamo dove… e il gioco è spesso reciprocato.

Non ci si vedeva da tempo, perché è stata via un paio di settimane e io, come ben sai, sono stata poco in circolazione di recente, così è venuta a vedere come stavo offrendosi di salvarmi con la mia Real Key, di cui lei ha una copia. Ho declinato perché non si tratta di un’emergenza, e lei ha storto il naso lamentandosi: “Ma è tanto tempo che non posso giocare con Win”. Quando ho ammirato il suo vestito mi ha subito detto: “L’ho comprato ieri! È un vestito nuovo e nessuno mi ci ha ancora legata – e non mi ci potrai legare finché non esci!” Come non sciogliersi davanti a tanto candore? Eppure l’uso della Real Key per me resta un tabù quando il rapimento è stato compiuto con stile. A malincuore, ma ho dovuto scuotere la testa, promettendo che le salterò addosso, ovunque sia, la prima volta che sarò libera e la vedrò online.

dc261a0193050fc4efff19e3e179a6ba.jpg Durante la notte, Isabel deve essersi resa conto che l’Orb si era scassato e deve averlo rimosso, così la mattina dopo ho ricevuto un paio altre visite, stavolta non funestate dagli allarmi. Il primo è stato Santana Thibedeau, che non ha mai un dollaro in tasca ma è sempre elegantemente vestito in giacca e cravatta (e a volte, come oggi, è munito di sigaro). Anche a Santana piace essere catturato ma non è di quei sub lagnosi che praticamente ti si buttano addosso quasi implorandoti di legarli: è, invece, discreto e gentile, a volte vulnerabile e a volte improvvisamente birichino e aggressivo. Possiede solo un paio di manette, donategli da un’amica e da me accessoriate (con un minimo investimento di 50 L$) del plugin Lock Key creato dalla mia attuale carceriera, e di cui ho detto nel post di ieri. Da quando gli ho comprato questo piccolo script, capita spesso che Santana non sia in grado di venirmi a trovare – soprattutto visto che Mudlark e Mini (due amiche di cui parlerò senza dubbio in futuro) amano prenderlo di mira.

Più o meno insieme a Santana è capitata anche la dolce Moss, compagna dei giorni di banishment, Trainer del Bondage Team, compagna della script-genius Chriss Rosca che sta finendo di preparare per lei un pozzo profondo, completamente a prova di fuga. Lei non vede l’ora di provarlo, ovviamente.

Quando i miei amici mi salutano, dopo aver scattato qualche foto ricordo, mi rendo conto che la mia lotta contro i legami non sta andando bene, per niente. Altro che pozzo inviolabile, mi sa tanto che quando Isabel torna online mi trova ancora qui legata ad aspettarla. Si ricorderà del collare o diceva tanto per dire?

(prossimamente: Le schiave di Isabel Schulze)