Bondage Ordeal

La capacità di liberarsi nel minor tempo possibile dalle manette è diventato una disciplina sportiva. Ma l’obiettivo si fonde con il desiderio di certificare in qualche modo i record di detenzione.

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La foto qui sopra risale a qualche giorno fa. Al centro, nella tuta arancione con la scritta sulla schiena (Keep this girl restrained, ossia “Mantenete questa ragazza ben legata”), la sottoscritta. La biondina con un’armatura in cuoio è, naturalmente, la mia cara Samy80 (che in questi giorni è in vacanza lontana da SL e che mi manca parecchio). Quella vestita di nero è colei che mi ha appena ammanettata e si chiama Aimee Riptide.

Aimee è una stilista. Il suo business principale su Second Life è la creazione di vestiti, quasi tutti di taglio piuttosto sexy, con una linea appena avviata – e già molto apprezzata – di costumi da supereroina (sono già in commercio Wonder Woman e una Vampirella che mi tenta parecchio). Nel suo tempo libero, invece, Aimee condivide con noialtre prigioniere di Second Life la passione per i legami e le manette, per la perdita di controllo, per la sensazione esaltante di trovarsi alla mercé di qualcun altro che tiene in pugno il nostro destino. Oppure, come si vede qui sopra, per la sensazione opposta (e per molti altrettanto esaltante) di chi le chiavi altrui le ruba senza farsi troppi scrupoli.

Dalla combinazione di quel business e di quella passione è nato, qualche mese fa, il gruppo del Bondage Team, di cui riporto e traduco qui il manifesto ufficiale:

Gruppo riservato alle donne e destinato a mostrare la vostra dedizione al bondage su SL, e il vostro grado di esperienza! Le iscritte sono tenute a utilizzare e capire gli strumenti Real Restraint di Marine Kelley e utilizzare il visore Restrained Life.

Le iscritte al gruppo possono acquistare e indossarne l’uniforme, che viene aggiornata via via che esse salgono di grado all’interno del gruppo stesso.

Di cosa sia il visore Restrained Life parlerò più diffusamente in un post futuro. Per ora basterà dire che si tratta di una versione alternativa del client Second Life che è stato studiato appositamente per rendere più realistica l’esperienza del bondage, rimuovendo una serie di paletti con i quali Linden Lab (la società proprietaria di SL) si assicura che l’utente normale non possa in alcun modo subire costrizioni da qualcun altro. Chi usa gli strumenti di restrizione RR insieme al viewer taroccato non può barare nemmeno se decide di farlo: una volta che i legami sono stati serrati, diventa impossibile toglierseli da soli.

bc5e28a40fad6d14b01eb03b937e7e22.jpg Ma torniamo al Bondage Team, che nel momento in cui scrivo conta già ben 62 iscritte. Come si legge nella descrizione, l’acquisto dell’uniforme non è obbligata – anche perché il costo non è indifferente: ben 400 L$ che, tanto per intenderci, è più o meno il costo di un buon paio di stivali di pelle, o di un set di corde RR, o persino di un attrezzo prezioso come il MystiTool (e riparleremo anche di questo inestimabile vademecum, zeppo di funzioni utili in qualsiasi avventura). Ma indossarlo è una delle condizioni necessarie per la partecipazione al Bondage Ordeal, ossia il rito iniziatico che consente di avviarsi alla carriera nel Team.

All’atto dell’iscrizione, la qualifica (che appare, volendo, nel tag che accompagna il tuo nome e che resta sempre sospeso sopra la testa del tuo avatar) è solo Bondage Team, mentre l’acquisto dell’uniforme consente di fregiarsi, intanto, del titolo di Trainee (vale a dire, in pratica, apprendista, o aspirante) e, volendo, fare domanda per partecipare all’Ordeal. Che per qualcuna può rivelarsi un’esperienza molto più dura del previsto.

Il tutto si svolge nella Bondage Arena, una skybox sospesa a centinaia di metri dal suolo per assicurarsi che nessun estraneo possa avvicinarsi e interferire con la procedura. La candidata deve indossare le pesanti Shackles RR di Marine Kelley, il collare e il bavaglio con pallina di gomma (oltre, naturalmente, all’uniforme da Trainee) e deve utilizzare il visore Restrained Life. Una delle Trainer del gruppo (Aimee Riptide, la celebre Mistress Idoru Ryba, la mia amica Moss Hastings e la Nasty scripter Tat1ana Pera) provvede a verificare lo stato dei legami, annotando il numero di fughe che la candidata avesse effettuato in precedenza (e di cui le manette tengono memoria) e i record di velocità fino ad allora totalizzati.

Adempiuto a queste incombenze, la Trainer ammanetta saldamente e imbavaglia la candidata, la lega con tre guinzagli all’interno della gabbia per l’Ordeal, e fissa su ciascun legame un timer di sei ore, passate le quali essi si apriranno automaticamente. Attenzione, parliamo di sei ore di gioco, non di sei ore della vita reale: se si pensa che la maggior parte degli appassionati di Bondage su SL non sono disposti, in genere, a lasciarsi legare per periodi più lunghi di un’ora, si può avere un’idea del perché si parli di Ordeal. Per qualcuna, l’esperienza si rivela troppo intensa, e viene interrotta per disperazione implorando la Trainer di concedere una liberazione prematura (che, nel caso, viene accordata senza discussione).

Scattato il timer, la candidata può cominciare a tentare di liberarsi. Tutti i legami di Marine consentono la fuga, ma solo attraverso una laboriosa procedura di tentativi che possono tenerti impegnata molto a lungo, e non è affatto detto che sei ore siano sufficienti. Ma il senso primario dell’Ordeal è nella durata della detenzione: scadute le sei ore di prigionia, la prova si considera comunque superata, e la candidata che ha resistito fino in fondo può finalmente sfoggiare la qualifica di Bondage Team Member a tutti gli effetti.

e0e633e008b21d424263d7779dd9d5ae.jpgc21a1f2eb1f4b69d9c3beeccbbd42832.jpge0e39be77d7c8c9ac0754536bb1d8cc1.jpgC’è chi di questo si accontenta, ma a molte non basta. Gente come Cerdita, Moss, Tat1ana e tante altre sono abituate a detenzioni ben più lunghe, e spesso sono riuscite a liberarsi dalle manette in tempi decisamente inferiori alle sei ore. Per gente così, il vero obiettivo dell’Ordeal è pertanto riuscire a liberarsi prima che il timer scatti, cercando di metterci meno tempo possibile e magari raggiungere un nuovo record di velocità. È l’espressione più agonistica di quella che Rossella chiama, con un po’ di disprezzo, “escapologia”, e nel Bondage Team viene premiata con un titolo apposito: chi riesce a liberarsi in meno di sei ore potrà fare la sborona davanti agli amici con un tag apposito: quello di Bondage Expert.

A chi è fuggita già tante volte, l’impresa può sembrare più facile di quanto non sia in realtà. Io, ad esempio, ho affrontato il mio primo Ordeal con una certa baldanza sentendomi forte delle fughe che avevo effettuato nei giorni in cui ero divenuta la schiava di Blackbear Babii. Il 25 febbraio di quest’anno sono riuscita a liberarmi dalle Shackles per i polsi nel tempo record di 1 ora e 24 minuti, mentre il bavaglio è caduto dopo 2 ore, 1 minuto e 50 secondi – ma al momento della verità sono rimasta fregata dalle cavigliere, che hanno resistito a qualsiasi sforzo e che mi hanno tenuto in gabbia fino allo scadere del termine.

Il regolamento dell’Ordeal consente di effettuare ulteriori tentativi, ma non prima che sia passata almeno una settimana da quello precedente, e aumentando i tempi dei timer a sette ore e poi addirittura a otto. Il mio secondo tentativo si è concluso anche quello con un buco nell’acqua. Quella volta, a non cedere prima delle sette ore di detenzione, è stato proprio il bavaglio, il che fra l’altro vuol dire che per tutto il periodo della mia lotta coi legami sono rimasta completamente isolata dagli amici, perché impossibilitata a scrivere IM.

Il rango di Expert me lo sono conquistata solo al terzo tentativo, con i timer settati a otto ore. Ma quel giorno mi sentivo un piccolo demonio. Uno dopo l’altro, i legami hanno cominciato ad allentarsi – per primo il bavaglio, caduto dopo 2 ore e 16, poi le cavigliere (3 ore, 9 minuti e 20 secondi). Mi mancavano solo le manette e Moss, che è sempre stata la mia Trainer, mi aveva detto che il record di fuga era detenuto da Challenge Nakamura con 3 ore e 50 minuti. Arrivata all’ultima mossa, mancavano ancora una decina di minuti al record di Challenge, e per un poco ho sperato davvero di farcela… ma evidentemente avevo consumato troppe energie, e la forza per l’ultimo tentativo mi è arrivato con un minuto di ritardo: le manette di sono aperte a 3 ore, 51 minuti e 10 secondi. È il secondo miglior tempo assoluto nella storia del Bondage Team, anche se io sono anche la prima Expert che non è riuscita a conquistare il titolo al suo primo Ordeal. Ma sono consolata dal fatto di avercela fatta comunque – e anche dalla consapevolezza che è stato proprio nel corso di questa prova ho ricevuto da Marine Kelley la notizia di essere stata ammessa al test del suo banesuit… avviando l’esperienza straordinaria con la quale ho inaugurato questo piccolo diario online.

Ad oggi, le Bondage Expert sono sei soltanto: Chriss, Moss, Cerdita, Tat1ana, Challenge e la sottoscritta. Va però specificato che Moss e Cerdita hanno già fatto un ulteriore salto di grado, conquistandosi l’ambito status e l’uniforme rossa delle Bondage Champion. Le ultime tre foto di questa pagina me le ha spedite proprio Moss e se le prime due raccontano il suo passaggio a Expert (con Idoru come Trainer), l’ultima la mostra dopo la sua trionfale fuga da manette rinforzate con il famigerato plugin “4,4,0”, che in pratica quadruplica i tempi necessari per riuscire a liberarsi. Le guardo con una certa invidia e già lo so: se non mi succede qualcosa di peggio molto presto, è solo questione di giorni perché io mi ritrovi legata e imbavagliata nell’Arena. A combattere per guadagnarmi il titolo di campionessa.

(Prossimamente: Nuovi amici)

Visite in cella

Su Second Life, l’espressione “Per sempre” di rado va presa alla lettera. E qualche volta il discorso vale anche per l’espressione “Isolamento”, anche quando ci sono sistemi di sicurezza attivati.

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Il sole sorge ogni sei ore, su Second Life, ma in una cella come quella dove Isabel mi ha chiusa è difficile rendersene conto. Da quando la mia aguzzina si è scollegata non ho fatto altro che cercare di liberarmi dalle manette – ma con risultati non entusiasmanti. Ho esaurito le forze molto più presto del solito e alla fine del primo round di lotta con i miei legami non ero nemmeno a metà strada. Mi sono resa conto che con ogni probabilità non avrei fatto in tempo a liberarmi prima che Isabel si ricollegasse… e tuttavia, nella speranza di riacquistare le energie per qualche nuovo, disperato, tentativo, sono rimasta online a lungo, a guardare le sbarre della cella. Sperando che passasse qualcuno, in questa SIM enorme e ancora in parte da costruire.

Prima di lasciarmi, Isabel aveva attivato un Orb di sicurezza in cui erano registrati solo il suo e il mio nome. Chiunque altro si fosse avvicinato nel raggio di 30 metri sarebbe stato immediatamente individuato e avrebbe ricevuto l’ordine di teleportarsi lontano entro 6 secondi, pena l’immediato eiettamento dalla SIM. Questo, mi ha spiegato Isabel, perché non mi venga la tentazione di chiamare qualche amichetta che ha la mia Real Key (la chiave passepartout che permette a chi la detiene di aprirti le manette anche se chi ti ha legata si è portata via le chiavi regolari). Io non l’avrei fatto mai: lo ritengo un mezzo da usare solo in casi di vita o di morte, ma Isabel mi ha rimbeccato che ora, comunque, non avrei potuto farlo nemmeno se avessi cambiato idea. Ero chiusa lì da ore quando ho sentito i passi lontani di Michele, una amica di Isabel… dopo di che l’Orb si è attivato e l’ha costretta ad allontanarsi.

Quando si resta online a lungo finisce quasi sempre che gli amici ti vengono a cercare. Dopo un po’ di tempo ho cominciato a ricevere una serie di IM da questo e da quello. Avendo il bavaglio, mi era impossibile rispondere in modo intelligibile. Gli unici IM che posso spedire quando sono imbavagliata sono questi:

WinthorpeFoghorn Zinnemann: *** IM blocked by sender’s viewer

Ma l’animo umano è nato per comunicare, e ci sono modi per farsi capire ugualmente. Basta un interlocutore abbastanza intelligente da bypassare le limitazioni e fare le domande giuste Io uso un IM bloccato per dire sì, due IM bloccati per dire no… tre quando non posso rispondere in modo binario… oppure per chiedere attenzione e aiuto.

c683153306b5b5418e4dd464aeaa650e.jpg4a5c721e0702ea2ca2e742fec91c358a.jpg Per giunta, quasi tutti i miei amici (almeno quelli che sanno che zone malfamate di Second Life frequento abitualmente) sono in grado di scoprire dove mi trovo sulla mappa globale, e possono quindi raggiungermi autonomamente. Ed ecco perché, pur essendo in una cella ben nascosta, a un certo punto davanti a me si è materializzata Samy80. L’Orb di sicurezza è scattato all’istante minacciando di eiettarla entro 6 secondi… ma Samy è un tipo testardo e non si è allontanata, scoprendo così che l’allarme era solo chiacchiere e distintivo – e che, a parte rompere le scatole coi suoi ammonimenti, non era in grado di allontanarla. Abbiamo potuto quindi quantomeno salutarci… poi, più che l’allarme poté il fracasso: esasperata dall’insistenza dei messaggi di avviso, la mia amica ha abbozzato e se n’è andata, lasciandomi di nuovo nel buio.

Per poco, per fortuna, perché l’isolamento è stato violato poco dopo da qualcun altro. Forrest Shostakovich l’ho conosciuta ai tempi in cui facevo la ballerina a House Nishi, campando di mance. Sempre elegantissima, sembrava apprezzare il mio numero di pole dancing soprattutto dopo aver notato che io, dal palco, occhieggiavo le sue manette. Credo di essere stata io, all’epoca, a descriverle le cinture Real Restraint come strumento di costrizione particolarmente sexy – e ricordo che era andata subito a comprarsele. Approfittando della scarsa affluenza di clienti nel club, l’avevo subito incaprettata accanto alle poltrone, assicurandomi almeno una spettatrice attenta – e il trattamento era stato da lei apprezzato abbastanza da indurla a tornare varie volte, e anche a lasciarmi una piccola mancia. In seguito, incontrandoci in zone dove io non fossi professionalmente tenuta a un rispetto almeno verbale nei suoi confronti, siamo diventate buone compagne di giochi – e Forrest ha rivelato di ritenere il bondage soprattutto un buon sussidio ad attività, diciamo, più intense e diversamente piacevoli. Mi è capitato di trovarmela accanto all’improvviso, con una mano maliziosa sulle manette e l’altra non diciamo dove… e il gioco è spesso reciprocato.

Non ci si vedeva da tempo, perché è stata via un paio di settimane e io, come ben sai, sono stata poco in circolazione di recente, così è venuta a vedere come stavo offrendosi di salvarmi con la mia Real Key, di cui lei ha una copia. Ho declinato perché non si tratta di un’emergenza, e lei ha storto il naso lamentandosi: “Ma è tanto tempo che non posso giocare con Win”. Quando ho ammirato il suo vestito mi ha subito detto: “L’ho comprato ieri! È un vestito nuovo e nessuno mi ci ha ancora legata – e non mi ci potrai legare finché non esci!” Come non sciogliersi davanti a tanto candore? Eppure l’uso della Real Key per me resta un tabù quando il rapimento è stato compiuto con stile. A malincuore, ma ho dovuto scuotere la testa, promettendo che le salterò addosso, ovunque sia, la prima volta che sarò libera e la vedrò online.

dc261a0193050fc4efff19e3e179a6ba.jpg Durante la notte, Isabel deve essersi resa conto che l’Orb si era scassato e deve averlo rimosso, così la mattina dopo ho ricevuto un paio altre visite, stavolta non funestate dagli allarmi. Il primo è stato Santana Thibedeau, che non ha mai un dollaro in tasca ma è sempre elegantemente vestito in giacca e cravatta (e a volte, come oggi, è munito di sigaro). Anche a Santana piace essere catturato ma non è di quei sub lagnosi che praticamente ti si buttano addosso quasi implorandoti di legarli: è, invece, discreto e gentile, a volte vulnerabile e a volte improvvisamente birichino e aggressivo. Possiede solo un paio di manette, donategli da un’amica e da me accessoriate (con un minimo investimento di 50 L$) del plugin Lock Key creato dalla mia attuale carceriera, e di cui ho detto nel post di ieri. Da quando gli ho comprato questo piccolo script, capita spesso che Santana non sia in grado di venirmi a trovare – soprattutto visto che Mudlark e Mini (due amiche di cui parlerò senza dubbio in futuro) amano prenderlo di mira.

Più o meno insieme a Santana è capitata anche la dolce Moss, compagna dei giorni di banishment, Trainer del Bondage Team, compagna della script-genius Chriss Rosca che sta finendo di preparare per lei un pozzo profondo, completamente a prova di fuga. Lei non vede l’ora di provarlo, ovviamente.

Quando i miei amici mi salutano, dopo aver scattato qualche foto ricordo, mi rendo conto che la mia lotta contro i legami non sta andando bene, per niente. Altro che pozzo inviolabile, mi sa tanto che quando Isabel torna online mi trova ancora qui legata ad aspettarla. Si ricorderà del collare o diceva tanto per dire?

(prossimamente: Le schiave di Isabel Schulze)

Pasqua da bane

Ancora qualche annotazione sulla mia esperienza di bane, prima che si concluda il weekend pasquale e io riesca a collegarmi nuovamente a Second Life, consentendo finalmente a Marine di liberarmi dal banesuit.

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Come promesso alla dottoressa Kelley, non voglio rivelare qui le punizioni e le limitazioni che vengono imposte a un Bane – l’emozione di non sapere di preciso cosa ti aspetta fa parte del brivido di questa forma di bondage e sarebbe davvero un peccato rovinarlo a chi ancora non ha avuto modo di provarlo. Basterà dire che da quindici ore di gioco non ho modo di comunicare con alcun amico nei modi tradizionali. La chat viene distorta dopo pochissime battute ed è quindi inutilizzabile, lo scambio di IM è inibito e tutto quel che mi resta sono i cosiddetti emotes, vale a dire quel minimo di linguaggio corporeo consentito dal suit.

Come funziona il linguaggio corporeo? Che nella riga destinata alla chat pubblica inizi la frase con “/me” così, invece di scrivere la frase da te pronunciata, descrivi una tua azione. Per cui invece di ottenere come risultato una frase come:

Winthorpe Foghorn Zinnemann: Ciao come stai?

ottieni una cosa di questo tipo:

Winthorpe Foghorn Zinnemann saluta con la mano.

Esiste chi utilizza gli emote in maniera impropria descrivendo cose impossibili da comunicare a gesti. Io non scriverei mai una cosa del tipo “/me si sente felice della tua presenza e vorrebbe potersi avvicinare a te per abbracciarti” perché si tratta di un concetto troppo complesso da esprimere con un gesto. Sarebbe un imbroglio, e io non imbroglio. Mai.

Quando Marine mi ha lasciata segregata nel banesuit anche dopo l’esaurimento delle mie nove ore, uno dei Bane con cui si è messa a parlare è stata Moss Hastings, una cara amica che aveva appena esaurito la sua sentenza. Moss è una delle prime persone che ho conosciuto nelle aree BDSM di Second Life, e da qualche settimana ci siamo particolarmente avvicinate. Ha un rapporto molto stretto con Chriss Rosca, geniale scripter e creatrice di alcuni strumenti di restrizione di cui ti parlerò senz’altro: in genere, Chriss è la sua padrona e se la tiene ben stretta, ma qualche volta è Moss a farla prigioniera e ad averne cura.

Devo esclusivamente a lei se ho potuto partecipare a questo test dei banesuit di Marine. In qualità di Trainer del Bondage Team, Moss mi aveva ammanettata, imbavagliata e chiusa in gabbia perché io effettuassi il mio terzo Bondage Ordeal (lo so, lo so, ho promesso di parlarne – e manterrò, ma non stavolta). Mi stava tenendo compagnia durante i miei sforzi per liberarmi, quando ha saputo, e mi ha segnalato, che Marine cercava dieci cavie. Quando ho avuto la notizia di essere stata accettata nel Banishment Program, ho subito insistito perché anche Moss si candidasse con me – la sua invidia era percepibile! – e alla fine ho vinto le sue resistenze spingendola a farsi avanti. Moss era così rientrata nel programma per il rotto della cuffia, come decima candidata.

Il giorno dopo stavo vagando per la sim di ManetteMatte, la più nota fra le aree italiane dedicate al BDSM, quando Moss si è materializzata vicino a me. Era libera dal banesuit, ma io non lo ero – e sono stata quindi costretta a tenermi a una certa distanza da lei. Abbiamo cercato di comunicare a distanza a gesti ed è stato solo con enorme fatica che sono riuscita a spiegarle, grosso modo, quello che mi era successo: che ero prigioniera della mia tuta di lattice da ben oltre le nove ore pattuite, che c’era stato un rollback che mi aveva annullato il timer, che le volevo bene e che speravo di poterla presto riabbracciare. Ecco un esempio di conversazione a gesti fra noi due, già ripulita di tutti i rimproveri del Custodian circa il fatto che ogni tanto mi capitava di udire frammenti di conversazione. Moss è inglese, cosiì ho tradotto quanto segue in italiano.

[2008/03/21 1:47]  WinthorpeFoghorn Zinnemann saluta Moss con la mano.
[2008/03/21 1:47]  Bane Helmet: : Contact Violation. May not listen to conversations. :
[2008/03/21 1:48]  Moss Hastings ricambia il saluto al Bane
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima alcune lettere con le mani
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann A
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann L
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann F
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann U
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann Z
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann i
[2008/03/21 1:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann A
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann E
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann T
[2008/03/21 1:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:49]  Moss Hastings capisce
[2008/03/21 1:49]  Moss Hastings ne ha avuto uno

Ero riuscita a sentire parte della conversazione di Moss con Marine e so che anche lei ha avuto qualche problema a causa di sbalzi imprevisti di Second Life. Con lo stesso sistema ho comunicato a Moss del Rollback:

[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso sinistro
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann N
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann O
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann T
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann I
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann M
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann E
[2008/03/21 1:50]  WinthorpeFoghorn Zinnemann R
[2008/03/21 1:50]  Moss Hastings ridacchia
[2008/03/21 1:51]  WinthorpeFoghorn Zinnemann si prende la testa fra le mani
[2008/03/21 1:51]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:52]  WinthorpeFoghorn Zinnemann incrocia strettamente i polsi
[2008/03/21 1:53]  Moss Hastings assentisce comprensiva
[2008/03/21 1:55]  WinthorpeFoghorn Zinnemann incrocia nuovamente i polsi
[2008/03/21 1:56]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:56]  WinthorpeFoghorn Zinnemann ti indica

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Qui cercavo di capire quanto tempo Moss fosse rimasta nel banesuit… ma farsi capire non è così semplice e lei aveva qualcos’altro da dirmi. Nel corso della mia ottava ora avevo notato che la sua amatissima Chriss Rosca era venuta a trovarla, e che fra lei e Moss si era tenuto una specie di mesto balletto in cui cercavano di capire quanto potessero restarsi vicine senza scatenare la reazione del Custodian di Moss. Alla fine, Moss ha abbracciato Chriss, una scena veramente commovente per chi, come me, sapeva che in quel momento il Custodian le stava distorcendo l’audio e il video per punizione, a causa della Contact Violation, isolandola di fatto ancora di più di quanto non fosse accaduto fino a quel momento. Non ho saputo resistere e ho scattato una foto di quell’abbraccio disperato, inviandolo a Moss sul suo account di Gmail – beccandomi una penalità dal mio Custodian. E Moss mi ha mostrato la foto, per ringraziarmi, ora che lei era libera e io ancora un Bane.

[2008/03/21 1:58]  Moss Hastings è grata per la foto
[2008/03/21 1:58]  WinthorpeFoghorn Zinnemann si tocca il cuore
[2008/03/21 1:58]  WinthorpeFoghorn Zinnemann manda un bacio
[2008/03/21 1:58]  Moss Hastings sorride

Ma io devo sapere quanto tempo è rimasta un Bane. Ne ho bisogno, per sentirmi meno sola. Insisto.

[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna punto interrogativo
[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso
[2008/03/21 1:59]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:02]  Moss Hastings guarda il suo Curfew

Il Curfew assomiglia a un orologio ma non lo è: è un diabolico strumento inventato da Moss e da Chriss che consente alla seconda di costringere la prima a rispettare rigide regole di coprifuoco. Quando il Curfew è attivato, anche se Chriss è offline Moss è obbligata a tornare nella sua cella ovunque si trovi. Ne parleremo, perché ne posseggo uno anche io e Samy80 muore dalla voglia di provarlo. Ma intanto devo far capire a Moss che indicando il polso intendo farle una domanda sul tempo.

[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann scuote la testa
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il PROPRIO polso
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna un orologio
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann disegna un punto interrogativo
[2008/03/21 2:02]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:03]  Moss Hastings scuote la testa

Sospiro. Non è facile esprimersi a gesti, maledizione. Riprendo fiato e riprendo.

[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica se stessa
[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il proprio casco
[2008/03/21 2:03]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mostra 10 dita
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mostra 3 dita
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica il suo polso
[2008/03/21 2:04]  WinthorpeFoghorn Zinnemann punto interrogativo
[2008/03/21 2:05]  Moss Hastings mima 13 ore?

Ohhh… l’ha capita!

[2008/03/21 2:05]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica se stessa e assentisce
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann indica te
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima 13
[2008/03/21 2:06]  WinthorpeFoghorn Zinnemann punto interrogativo
[2008/03/21 2:07]  Moss Hastings alza 9 dita
[2008/03/21 2:08]  WinthorpeFoghorn Zinnemann assentisce
[2008/03/21 2:08]  WinthorpeFoghorn Zinnemann mima OK!efdc519cae0b5c4b5578658ecea97a08.jpg

Insomma, malfunzionamento o meno, Moss ha scontato solo le sue nove ore e non una di più. Mi basta, e la conversazione mi ha esaurita. Moss saluta e se ne va, probabilmente a trovare Chriss per recuperare il tempo in cui sono rimaste separate.

Io gironzolo ancora un poco. Il Custodian mi fa tornare ancora una volta alla Maintenance Station per l’ennesima, sempre umiliante, procedura. Resto un po’ nei paraggi e assisto all’apparizione di qualcuno che si diverte ad avvicinare noi bane per il gusto di obbligarci alla fuga: un’altra bane che, come me, resta in attesa vicino alla Station continua, disperatamente, ad allontanarsi mentre il tipo insiste ad avvicinarlesi e a spingerla. Mi sento ribollire il sangue. Anche nel romanzo di Evil Dolly capita, a volte, che invece di essere ignorati i bane siano oggetto di persecuzione da parte di civili razzisti e malvagi, certi di restare impuniti se molestano o addirittura aggrediscono qualcuno che non ha modo di difendersi o di denunciarli. Attraggo per un poco l’attenzione del disturbatore, per distoglierlo dalla mia collega e almeno dividere con lei le punizioni inflitte dal Custodian. Per fortuna lo stronzo si stanca abbastanza presto, e vorrei tanto essermi annotata il suo nome, per fargliela pagare se e quando uscirò da questa situazione.

4707a01c1d966a91e3f54127bf4d31a8.jpgViene a trovarmi anche Sable Janus, la creatrice del primo banesuit immesso sul mercato – un ottimo prodotto di cui tornerò a parlare, ma molto diverso da quello di Marine. Anche con lei posso scambiare solo poche chiacchiere a gesti, ma le consento almeno di osservare il mio banesuit in modo da apprezzarne le differenze esteriori.

Infine torno a ManetteMatte per osservare da lontano la gente che ci bazzica. Qualcuno tenta di avvicinarsi e non riesce a capire quando io cerco di spiegare che devo mantenermi ad almeno venti metri. Qualcun altro, in particolare un certo Cielo Robbiani, si mostra più sensibile e non insiste a venirmi addosso, offrendomi amicizia. Quando riuscirò ad uscire da questa prigione di lattice avrò tanta gente nuova con cui parlare, per ringraziare della gentilezza, della comprensione, della solidarietà. Ma devo uscirne, prima. Per ora resto un pulcino che si dibatte, disperatamente, in un uovo di Pasqua in cemento armato.

 

(prossimamente: Libera)