Struggling the Collar

Le catene sono cadute per prime da polsi e da caviglie, il collare ha resistito un po’ più a lungo, ma sono di nuovo libera. Piccolo elenco di note, incontri, microavventure vissute in Korea, fra uno struggle e l’altro.

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JOLT – Del plugin realizzato da Moondog Merlin per lo Steel Collar, ho accennato brevemente nei commenti al post I plugin dei Real Restraints ma non avevo ancora avuto l’occasione di provarlo sulla mia pelle. Ci ha pensato Belias, che ha deciso di fare di me la sua “cagnetta” e conseguentemente (ma nemmeno poi tanto!) di togliermi la possibilità di usare la prima persona. Da quando mi ha messo il collare, mi becco una terribile scarica elettrica ogni volta che pronuncio parole come “Io”, “Me”, “Sono”, “Ho”, “No” – ma anche, nel caso mi trovassi a parlare con anglofoni, “I”, “Am”… e chissà quante altre. Sono costretta a parlare come una scema, a dire cose come “Win è prigioniera” invece che “Sono prigioniera”. E meno male che non le è ancora venuto in mente di umiliarmi del tutto costringendomi a usare quell’orrido gergo da SMS che a volte le rimprovero… bocciandomi i “Perché” e i “Non” e obbligandomi a usare “Perké” e “nn”. Come se non bastasse, confermo che Jolt è in grado di punire con un doloroso fulmine anche qualsiasi tentativo fallito di struggle – e Belias mi ha bloccato i settaggi rendendoli a me inaccessibili, in modo che anche qualora fossi riuscita ad aprire il collare io non potessi in alcun modo disabilitare le punizioni. Jolt, per chi è interessato, si trova in vendita a Stonehaven (primo negozio del terzo corridoio al piano dei Vendor).

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MOONDOG MERLIN – È la prima amica che mi raggiunge in Korea. Bontà sua, Belias non mi ha bloccato le interazioni nè soprattutto gli IM, così ho scritto a Moondog per chiederle se poteva rimandarmi alcune animazioni previste da Jolt che io, nella fretta di aggiornare i miei Restraints dalla versione 1.13 alla 1.14, avevo perduto. Moon era con me quel fatidico giorno in cui Belias mi rapì la prima volta, e forse è per questo che, mentre cerco di scrollarmi di dosso il suo collare, viene direttamente a trovarmi invece di limitarsi a rimandarmi le animazioni. Senza che io l’abbia chiamata, voglio precisare: adoro essere aiutata quando sono in difficoltà, ma non mi piace chiedere aiuto se non si tratta di un’emergenza. Ci scambiamo qualche idea circa il suo Jolt: l’effetto è suggestivo, ma un avatar senza troppa attenzione per il roleplaying potrebbe anche ignorare le scariche elettriche continuando imperterrito a dire parole vietate o a cercare di liberarsi. Per rendere la punizione più realistica sarebbe interessante se ogni scarica elettrica ti paralizzasse per un tempo sufficiente, magari esponenziale, in modo da farle passar la voglia. Per ora, io mi limito a non rinnovare i tentativi, dopo ogni fulmine, per almeno una sessantina di secondi. Prima di salutarmi, Moon mi trascina un po’ più in là, in modo che io non mi trovi proprio in mezzo al passaggio degli avatar che piovono su questa sim a grappoli, ogni volta che cercano di collegarsi a qualche luogo che al momento non è disponibile. Ora sono di nuovo sola, e libera di lottare contro le mie catene – e di continuare il mio frustrante elettroshock.

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USEME – Povero Useme… Non ci vedevamo da tempo, e qualche giorno fa l’avevo incontrato di nuovo, rubandogli come sempre una discreta sommetta prima di trascinarlo a Pak intimandogli di aggiornare i suoi Restraints alla versione 1.14. Il risultato era stato ambivalente: se ora il Give Keys funzionava, la vecchia Real Key andava rifatta e lui mi aveva detto di non avere il tempo di farlo prima di scollegarsi. Avevo pertanto deciso di tenerlo ben legato fino a quando non avessi avuto tempo di costringerlo a creare e passarmi la sua chiave. Poi Belias ci aveva messo la coda e ora – anche se fuggita da Wicked Dream – indosso un guinzaglio che mi impedisce di teleportarmi. Quando Useme appare online e mi chiede, con rispetto e cautela, se ho il tempo di aiutarlo per la Real Key, mi trovo di fronte a un grave dilemma: non voglio che il mio moneypig mi veda legata e collarata, ma desidero togliermi il pensiero e magari lasciarlo libero fino a quando potrò seriamente occuparmi di lui. Fortunatamente, ricordo di avergli lasciato la benda sugli occhi. Lo teleporto vicino a me con la proibizione di sbirciare e, un pezzo per volta, gli faccio resettare tutte le password sulla Real Key nuova che gli ho ordinato di creare per me. Finita la procedura, mi ritrovo di nuovo sua signora e padrona – e l’ho alleggerito di un altro po’ di L$. Gli restituisco le chiavi, sapendo bene che potrò recuperarle quando lo vorrò, e lo congedo lasciandolo bendato, con un timer di 30 minuti, in modo che non possa vedermi in questa situazione difficile. Un moneypig deve sempre rispetto alla sua Regina, e io devo assicurarmi di non dargli alcuno spiraglio per perderlo.

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VALENTINE VENDETTA – “Ti sto troppo addosso, forse?” mi chiede ogni tanto Valentine, che viene spessissimo a trovarmi quando non mi trovo in zone protette da qualche Orb di sicurezza. La rassicuro: se volessi evitare di farmi trovare sarebbe sufficiente disabilitare la funzione che consente a lei, e a parecchi dei miei contatti, di sapere in ogni istante la mia posizione. Vale mi raggiunge mentre sono alle prese con Useme, ma resta silenziosa, ed è probabile che il moneypig nemmeno si sia reso conto che, durante la procedura di creazione della sua RK, fosse presente una spettatrice. Vale mi racconta spesso le sue avventure – spesso in comune con Costanza Franizzi, un’altra nuova conoscenza che ho incontrato qualche giorno fa a Stonehaven (Costanza l’avevo notata perché vagava silenziosa vicino a noialtre, incerta se avvicinarsi o meno, attenta a quello che ci dicevamo… come se cercasse di non farsi riconoscere come italiana. Un po’ come capita a me e ai miei amici quando sono all’estero: ogni volta che sentiamo parlare italiano, cadiamo nel mutismo più assoluto, sperando che quei turisti non attacchino bottone). Vale mi fa un ennesimo regalo affettuoso: all’improvviso si trasforma in una bambina che mi somiglia tantissimo, e mi chiama “mamma”! Credo sia la cosa più tenera che mi è capitata in mesi di Second Life e sono orgogliosa di sentirmi, anche se per un breve scherzoso istante, madre di questa promettente nuova amica. Ho solo un momento di irrigidimento, visto che indosso ancora pesanti catene – poi mi rendo conto che ci troviamo in una sim per tutti, che la situazione non è equivoca e che non c’è nulla di male a incontrare un avatar baby. Ma sono contenta che Useme non sia più qui con noi.

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SERENELLA ABRUZZO – Forse la più cauta dei bane che ho avuto il piacere di gestire (credo che in tutto il suo periodo abbia commesso al massimo una o due violazioni) Serenella è anche la creatrice di un banesuit tutto suo che, mi dice, è per certi versi ancora più perverso di quello di Marine… ma che a differenza di questo non proibisce di avvicinarsi a singole persone. Il suo banishment, raccontato nei dettagli nel suo bel blog Serenella Second Life non è durato molto più del tempo originariamente previsto dalla sentenza, eppure ha richiesto svariate settimane, perché lei aveva modo di collegarsi solo raramente. Il termine è scaduto mentre io, arrivata carponi su un ponte stile Golden Gate, mi dibattevo ancora fra le catene e non potevo raggiungerla. Ho quindi dovuto teleportarla vicino a me per poterle dare il bentornato nel mondo delle persone libere. Non vedo l’ora di avere un po’ di tempo per chiacchierarci un poco – ma non so se sarà facile. Poche ore dopo la sua liberazione, Serenella si era di nuovo sigillata in un banesuit (il suo, stavolta) per un personale supplemento di pena!

66a5d44a4bb4b3861861c1aec1bd257c.jpg MYSTIQUE AEON – Oh, santo cielo. Non vedevo Mystique da due mesi, forse, e quando mi ha mandato un IM all’improvviso ho sentito come una scarica elettrica che il Jolt, al confronto, è nulla. Anche perché ci sono parecchie novità… la mia amica storica, l’avatar più sottomesso che abbia mai incontrato, colei per la quale avrei fatto qualsiasi cosa, per la quale ho desiderato sviluppare i miei istinti dominanti a scapito di quelli naturali… quella per cui sono quasi entrata nel giro di Claven Albatros… ha lasciato Jaron. Ma non solo: si è costruita un castello, ha cominciato a farsi chiamare Baronessa Mystique, ha fatto girare la voce che accetta candidature per schiavi e servi. Mi chiede se sono occupata, rispondo di no ma che ho un guinzaglio e non posso andarla a trovare. Viene lei e dapprima cerca invano di aiutarmi. Poi… beh, poi tanto vale che riporti direttamente una parte del nostro dialogo. Rimuovo per brevità solo le scariche elettriche di Jolt, che tuttavia continua a impormi la terza persona.

Mystique Aeon: potresti metterci molto tempo, ma sei carina incatenata.
Win arrossisce leggermente
Win: Sei bella come sempre, Mystique… come va la tua nuova second life?
Mystique Aeon: bene. vorrei che potessi vedere casa mia. con me vivono un’amica e una schiava – e c’è un sacco di spazio per altri.
Win: Anche Win vorrebbe venirti a trovare… ma prima deve liberarsi dal guinzaglio del collare…
Mystique Aeon: sei capace di liberarti da un collare?
Win: Certo… ci vuole tempo, ma si può fare… Win l’ha fatto una volta, in 14 ore
Mystique Aeon: ho creato uno scettro. vuoi vederlo?
Win: C-certo – scusa le urla di Win, ma il Jolt non le dà tregua

b48ccc406fa45fd4212e21f151c0dc58.jpgf0393be3ed0d30b41ca0813c6db49364.jpg(Mystique impugna lo scettro)

Win: Wow, che bellezza! L’hai creato da zero?
Mystique Aeon: sì.
Win: Win ha saputo creare solo una brutta mela d’oro, un regalo per Belias… a Win ci è voluta un’ora e comunque non ci sarebbe mai riuscita se Marine Kelley non le avesse dato consigli preziosi e uno script.
Win: È in grado di fare cose? Lo scettro?
Mystique Aeon: lo farà quando kirsten mi avrà dato gli script da comando a distanza a cui sta lavorando. me li aveva già dati ieri, ma li ho smarriti.
Win sente un piccolo brivido scenderle lungo la spina dorsale
Mystique Aeon: fai bene ad aver paura. la cosa che kirsten sta preparando è pura malvagità.
Win: Lo sai che Win ha paura di te… e che allo stesso tempo è cotta
Mystique Aeon: bene.
Win assentisce: “Ho ripensato spesso a un sogno su di me che mi avevi raccontato tanto tempo fa… e che ha continuato a ossessionarmi”
Mystique Aeon: ricordo il sogno, tu coperta di lattice bianco, incatenata a un letto.
You: …sì…

Ci salutiamo un attimo dopo percché io devo scollegarmi. Per fortuna. Ma è tempo che riprenda a raccontare la mia storia con Mystique, interrotta da troppo tempo. Ancora qualche giorno di pazienza.

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MOSS HASTINGS – Ricollegandomi più tardi, mi ritrovo al punto di partenza perché il ponte si trova in una sim adiacente che, al momento, non è disponibile. Non ho mai viaggiato tanto come da quando ho il guinzaglio al collo, perbacco. Mentre sto chiacchierando con Bunny, Moss viene a trovarmi e riesce a inventarsi un modo per spostarmi da questa zona, per tutti, a Snark, dove almeno non rischio di essere redarguita dai Linden per comportamento troppo maturo in una sim per tutti. Non capisco io stessa come diavolo faccia, ma la frequentazione di Chriss ha fatto di Moss una specie di vice-diavolo degli script. La procedura, comunque, è lunga e coinvolge anche il prodigioso Curfew nel frattempo, passa a dare un saluto anche Erikah Jameson, che ancora non avevo incontrato in-world, e che ha spostato il suo blog da Virgilio a Blogspot (metto entrambi i link perché vedo che non ha spostato il testo del primo sul secondo).

d80f7492995edf8523219563399cdd3c.jpg CERDITA PIEK – Non ci si vedeva dal nostro reciproco rapimento, sembra tantissimo tempo fa. Ci si incontra per caso in vetta alla torre di Psi a Snark, mentre tiro gli ultimi colpi al collare. Da brava spagnola, Cerdita indossa una maglia della sua squadra di calcio, e un tag che esulta per la vittoria agli Europei di Calcio. Poi, chiacchierando, scopro che in realtà gliene frega tanto quanto a me, che non ho visto per intero nemmeno una delle partite dell’Italia. Cerdita compie mercoledì il suo primo anno di Second Life e mi invita fin d’ora a una grande festa al patio di Stonehaven. Mi sono persa tutte le sue feste precedenti, organizzate a ogni suo complimese, perché ero sempre legata da qualche parte. Stavolta mi sento di promettere che ce la farò.

c29d81428dc852e518a28116ce459f56.jpg COSTANZA FRANIZZI – L’ultimo incontro della giornata, mi si avvicina quando ormai sono libera dal collare. Mi trovo a Zhora e, addirittura, mi sento così forte da incontrarmi con Belias, per un abbraccio intenso – lei ormai sa che non è questione di collari, e può permettersi di non legarmi ogni volta che ci incontriamo. Costanza compare assieme a Valentine, e ha un dubbio sulla Real Key, che sembra funzionare male. Belias e io cerchiamo di indurla a darne una copia anche a noi, ma Costanza, per motivi che mi sfuggono esita – possibile che non siamo riuscite a conquistarci la sua fiducia? A mali estremi, estremi rimedi – con un trucchetto che già aveva funzionato bene con Tine Rhode, riesco a sopraffarla e a legarla per bene, mani, piedi e bavaglio. Ma per stavolta la mia idea è solo di farla esercitarsi un poco nella fuga: le fisso un po’ di guinzagli addosso, l’assicuro a un palo piantato nel terreno, e resto a farle compagnia mentre si dimena, insieme a Valentina, a Erikah, a visitatori occasionali. Noto che Costanza di lezioni non ha già davvero più bisogno: si batte contro le manette con la sicurezza di una Bondage Expert e usa gli emote in modo magistrale. Alla fine, mi allontano: la fuga dai legami dà troppa soddisfazione in più quando la si conclude in assenza di chi ti ha catturata.

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BELIAS RUBBLE – Ehm. Non qui. Non oggi. Mi vergogno troppo. Ci vuole un altro post. Ma… mmm, posso anticipare qualcosa dicendo che, anche questa volta, rischio di perdermi la festa di Cerdita.

(Prossimamente: Sconfitta finale)

Struggling the Collarultima modifica: 2008-07-02T11:15:00+02:00da winthorpe
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10 pensieri su “Struggling the Collar

  1. Eheh, dovrei trovarti un moneypig. Ho scoperto l’altra sera che Useme ne ha uno a sua volta, quindi ogni volta che lo sfrutto, di fatto, è una sorta di partita di giro – quello che tolgo a lui, lui lo ha tolto, con un’avidità molto superiore, a qualcun altro che tiene prigioniero. La sola idea che qualcuno possa essere prigioniero di quell’essere immondo e perverso mi spaventa enormemente – tu sai bene che sono spesso più vulnerabile di quando non avrebbe senso che fossi… ma quando devo vedere Useme faccio sempre doppi e tripli controlli per evitare di farmi prendere di sorpresa. Ho la netta sensazione che dovesse mai acchiapparmi non mi piacerebbe affatto.

  2. Beh detto da te Win, che ci tieni ad emotes più realistici possibile, mi lusinga molto, quasi quasi arrossisco.

    Rispetto alla mia abilità in escapologia avrei dei dubbi, ho impiegato molto a divincolarmi dalle manette ai polsi e ci è voluta un’eternità per far saltare quelle alle caviglie, se solo avessi voluto in 8 ore, malgrado i tuoi impegni, avresti potuto assicurarmle chissà quante volte, ma per fortuna era solo una lezioncina, e poi ora… quasi quasi mi fido più di Belias… brrr :))
    Scherzo sono stata immensamente felice della tua disponibilità, grazie ancora. E chissà che non mi venga in mente più avanti di provare l’esperienza dell’Ordeal, e di far parte del Bondage Team.

    PS. Vale sei un mito! troppo simpatica.

  3. Addirittura ti fidi più di Belias? Mmmm… va bene, forse non hai tutti i torti. Però, però beh, non ho fatto nulla di più di quello che avevo detto che avrei fatto, no? ;-)

    Ma scherzi a parte, considera che il Bondage Team è un modo divertente per impratichirsi con i legami – ma c’è chi trova che abbia ben poco senso (Rossella, per dirne una a cui sono legata) e non mi sento nemmeno di dar loro torto. Alle 23.55 di stasera, se Virgilio non fa casini, dovrebbe apparire online la parte di questo post che mi sono vergognata di mettere in questa pagina, e in cui si parla di una forma di bondage molto più forte, che sto scoprendo in questo periodo proprio grazie a Belias. Qualcuno ti dirà che il Bondage Team è una fesseria, qualcun altro che può essere un tranquillizzante rito di passaggio. Altri che è una scemenza. E hanno ragione tutti.

    Detto questo, ormai ho deciso. È tempo che io tenti l’Ordeal per diventare Bondage Champion: lo status di Expert non mi basta più e molto presto intendo lanciare la sfida, sperando di raggiungere Moss lassù nell’Empireo.

  4. Uhm… onestamente?… be intanto credo di poter parlare solo per impressioni, infondo vi ho appena conosciute entrambe da pochissimo, e con entrambe sono finita impacchettata poco dopo i convenevoli :)). E’ vero quello che dici, non hai fatto niente di più di quello che avevi detto, anzi mi sembrava di aver capito che eri disponibile pure a fare meno, chidendomi se non volessi essere liberata in anticipo visto il tempo che stavo impiegando, e l’impressoine che mi ha fatto questo è che tu sia meno imprevedibile o forse disposta a far procedere per gradi chi è alle prime armi come me, non saprei dirlo ancora. Belias invece… dire che è imprevedibile è forse poco, è bastato poco perchè la sua forte personalità mi travolgesse. Nel giro di poco è passata da autoritaria a severa, da implacabile a spietata e poi… lo diresti mai?… tenera. Ma sono sicura che tu che la conosci mille volte di più, te lo puoi ben figurare. Anche se ho il leggero sospetto che dire in giro che sia tenera probabilmente potrebbe infastidirla, e ora mi auguro sinceramente per me di no, visto che l’ho appena fatto.

    PS.
    Per quanto riguarda l’Ordeal sono d’accordo a considerarlo un gioco di abilità escapologica, e la mia curiosità a riguardo è solamente volta a quello scopo.
    Per il resto spero di essere meno assillante in futuro con le mie domandine “tecniche”.

  5. Costanza: verissimo, Belias è tutto quello che dici, e anche di più. Qualcuno (ma non farò nomi) mi scriveva in privato, quando vedeva come cercassi di sfuggirle, che in qualche modo forse la ritenevo “un film già visto” e che stavo cercando cose nuove. Tutto il contrario: Belias è come il mare, sempre diversa, senza (senza più?) lo stress di doverlo essere. Fa quello che si sente nel momento in cui lo sente, come un jazzista che improvvisa su un tema dato e lo cambia completamente. Può farmi quello che vuole, quando vuole, e ormai lo sa. E questo fa sì che essere presa da lei mi faccia sentire la stessa emozione di quando vengo presa da qualcuno che non conosco e che non so cosa farà di me. Con l’aggiunta, fin troppo ovvia, che ormai so riconoscere la sua tenerezza dietro al sadismo – da qualche parte credo di aver parlato di mano di velluto in un pugno di ferro. E, beh, non so se le dia fastidio che si parli di questo suo lato – anche perché sospetto che non sia sempre accessibile a tutti ma solo a chi sa e vuole ascoltare la sua musica.

    Quanto al Bondage Team, eccoti il link per andare direttamente al negozietto di Aimee: http://slurl.com/secondlife/Lunula/158/144/34 (credo ci sia un vendor anche a Stonehaven ma non ho modo di farti uno slurl diretto visto che la sim costringe ad atterrare nell’area di accoglienza). Di fatto, entrare nel gruppo è gratuito però per fare l’Ordeal occorre aver acquistato la tuta, che non è regalata (soprattutto considerando che ad alcuni non piace troppo). Poi, però, gli aggiornamenti via via che si procede con la carriera sono gratuiti. Il bello è passare ogni tanto un po’ di tempo alla sede del Team, che da una settimanella o giù di lì ha introdotto alcune regole che scatenano sempre una bella guerra in cui la più veloce lega le altre (Rossellina, spero tu non mi stessi leggendo, qui). Nella sede, l’uniforme è di rigore – ma si può anche venire in borghese, se si è disposte ad accettare la punizione.

    Serenella, grazie per quello che sai. Spero presto di avere un momento di chiacchiera con te per farti un po’ di domande prima di. :-)

  6. Eheheh, Erikah, era una piccola frecciatina e volevo vedere se te ne accorgevi – un modo per mantenere la mia aria un po’ da maestrina spocchiosa anche ora che sono prigioniera di Belias, alludendo al fatto che su quell’inglese c’è un pochino da lavorare!

    In realtà c’è forse anche un poco di invidia – mi piacerebbe molto scrivere questo blog in inglese, per vedere se otterrebbe numeri più alti di quelli attuali, ma non mi sento all’altezza e vorrei tanto avere il coraggio di farlo lo stesso, anche per affetto verso gli anglofoni che frequento… ehm, che frequentavo prima degli ultimi avvenimenti.

    Ti chiedo scusa per la stoccata, adesso rimedio. Perdonami, sono un po’ così, io…

    Win

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