Winsconsin Justice

In occasione della cattura di un ospite particolarmente pericoloso, qualche notizia in più sulla Winsconsin Correctional Facility. Regole, policy e campagna acquisti.

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Qualcuno forse lo aveva già indovinato leggendo il post Unable to Process, qualcun altro lo aveva appreso su Facebook – altri ancora, come Jelena, Ewyn, Costanza e Babi Gynoid, hanno avuto il dubbio privilegio di incontrarlo di persona. Fatto sta che ormai da diversi giorni la prigione che porta il mio nome ha, fra i suoi ospiti recalcitranti, un personaggio tristemente noto non solo nel nostro paese, dove si è conquistato alle ultime elezioni politiche una maggioranza schiacciante, ma anche all’estero, dove non perde occasione per rendere ridicolo sé e l’Italia tutta. Non so contare le volte che, all’estero, mi capita di essere presa in giro da qualcuno per qualche uscita grottesca, ignorante od offensiva del nostro attuale Presidente del Consiglio. E non saprei nemmeno stimare la quantità di commenti stupefatti che ho raccolto da amici e conoscenti stranieri che non riescono a credere come una persona così spesso indagata per situazioni giudiziarie quantomeno poco chiare sia riuscito a usare un impegno diretto in politica per porsi, se non al di sopra di ogni sospetto, almeno al di sopra di ogni giudizio. Ritrovandosi a gestire un potere personale ormai davvero spaventevole.

Usemeberlu2_001.jpgUsemeberlu2_003.jpgUsemeberlu2_004.jpgUsemeberlu2_012.jpgUsemeberlu2_014.jpgNon sono un’esperta di diritto e non ho titoli per esprimermi nel dettaglio circa le colpe, presunte o meno, di quel personaggio – anche se ho letto un libro di Marco Travaglio che raccontava dettagli inquietanti sui retroscena della sua ascesa e su un bel po’ di porcherie commesse negli anni. Quello che so di per certo è che il tipo non mi piace affatto e che, colpevole o meno che sia, trovo scandaloso che rinvii, decorrenze dei termini e soprattutto leggi da lui stesso fatte passare ad hoc lo abbiano messo al riparo quantomeno dal confronto con la legge a cui tutti noialtri cittadini siamo invece soggetti. Ed è per questo che, quando mi sono resa conto che la nostra piccola prigione di Winsconsin stava cominciando a funzionare come si deve, ho colto immediatamente la prima occasione che mi è capitata di compensare, nel mio piccolo, quella che ritengo una vera e propria ingiustizia.

Alla Winsconsin Correctional Facility (W.C.F.) possiamo permetterci di ignorare non solo parole come garantismo ma anche qualsiasi tipo di cavillo legale, di pressione politica o mediatica, di condizionamento della pubblica opinione. Siamo su Second Life e siamo felici se, piegando o aggirando qualche regola, possiamo fare in modo che chi riteniamo meritevole di una punizione la sconti anche quando non ci siano prove schiaccianti a suo carico. Da quando, qualche mese fa, abbiamo cominciato la nostra attività, abbiamo avuto fra i nostri ospiti sub ribelli, calunniatrici, una prostituta di Hong Kong, ladri, un assassino vestito da cameriera francese, alcuni trasgressori della proprietà privata, spie e persino un paio di visitatori che si sono fatti incarcerare per motivi di studio.

Ci mancava un Presidente del Consiglio. Non ci manca più. Colto ad aggirarsi con aria losca all’esterno della nostra prigione, il piccolo figuro che si vede nelle immagini qui accanto è stato catturato, ammanettato, ingabbiato e messo rapidamente in condizioni di non nuocere. E ormai da una decina di giorni passa tutto il suo tempo online nella gabbia posta all’ingresso della prigione, esposto al ludibrio dei visitatori e, spesso, imbavagliato – siamo costrette a usare il bavaglio per evitare le sue battute offensive nei confronti delle visitatrici, che lui apostrofa sempre con espressioni pesantemente maschiliste, proposte oscene e, in molti casi, offerte di denaro in cambio di un aiuto ad evadere.

Sono orgogliosa di dire che le misure di sicurezza della prigione sono state finora tali da frustrare qualsiasi tentativo di fuga. Un riavvio della sim – forse l’unico cataclisma tipico di SL a cui ancora nulla è in grado di porre rimedio – ne aveva permesso una effimera fuga la scorsa settimana… ma la prontezza di spirito di Pene Seetan e la forza restrittiva delle sue gabbie ha rapidamente risolto la situazione. Il Presidente è tenuto sotto scacco dall’uso combinato del collare del W.C.F. (una versione personalizzata del collare Biunvara concessoci in esclusiva da Laida Laval) e di un ricchissimo armamentario di materiale Real Restraint. Ma la cosa migliore è il Punisher che indossa sul fondo della schiena – uno strumento meraviglioso cliccando il quale io, e chiunque altra delle guardie della prigione, accede direttamente al suo portafoglio sfilandogli somme cospicue.

Usemeberlu2_015.jpgUsemeberlu2_016.jpgQualcuno riconoscerà, dall’uso di questo oggettino, una vecchia conoscenza: e infatti chi si avvicinasse al prigioniero abbastanza da poterne leggere il tag del nome scoprirebbe che si chiama Useme Offcourse. Proprio lui, il mio affezionato Moneypig di tempi ormai lontani. Il porcello perde il denaro ma non il vizio – e, a quanto pare, Useme ne ha avuto abbastanza della Mistress Unica di cui mi aveva parlato parecchio tempo fa e a favore della quale aveva cessato di frequentare me. Al momento, e fino a quando la sua viltà di moneypig non lo dovesse portare a liberarsi barando, Useme non ha modo di tornare al suo aspetto tradizionale ed è prigioniero non solo nella nostra gabbia ma anche nell’avatar che l’ho costretto a indossare. Ogni volta che si collega, il suo borsellino si svuota ancora un po’. E al di là della soddisfazione personale nel vedere un figuro del genere finalmente dietro le sbarre, è bello pensare che la sua presenza nella nostra prigione contribuisca anche non tanto alla mia fortuna personale, quanto a quella della stessa struttura. Nei prossimi giorni, una buona parte dei guadagni che questa visita mi ha fruttato intendo reinvestirla in oggetti che rendano la W.C.F. ancora più ricca di attrezzatura adeguata ad assicurare, da parte degli ospiti, la massima obbedienza.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di accogliere, nello staff, alcune nuove guardie. Fin qui fanno parte del gruppo, oltre a me e Jelena (e anche Andromeda, che ha scontato la sua pena alla RR Prison e, come spero presto di raccontare, adesso è tornata a casa – anche se resta sotto attenta osservazione), la francese Ol Quan (mistress di Pene – lo so che il nome in italiano suona terribile, ma sta per Penelope, e anche lei, in qualità di nostro Chief Engineer, ha a volte funzioni di guardia… ed è di madre lingua tedesca), le italiane Monique Helendale, Tomiko Pobieski e Fujiko Atlas (quest’ultima particolarmente attiva e, a quanto sento dire, alquanto dura con i prigionieri), l’americana Green Geary, il britannico Hard Strom (fin qui l’unica guardia maschio, anche se a giorni dovrebbe unirsi a noi Mark Edelweiss), e un paio di altri nomi che al momento non posso rivelare per motivi di sicurezza. L’obiettivo è di fornire un servizio affidabile di carcere destinato ad avatar europei, visto che per gli americani esistono già decine di alternative. Ecco qui il testo della presentazione della nostra struttura.

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Breve presentazione della
Winsconsin Correction Facility

La Winsconsin Correction Facility è una prigione privata e no-profit. Siamo disposti a piegare qualche regola per assicurare che nessun criminale la faccia franca anche in assenza di prove schiaccianti. In realtà faremo il possibile per assicurarci che nessuno se ne vada prima di aver scontato la sua pena, punto. Entrare non sarà difficile: uscire potrebbe esserlo.

Alla Winsconsin Facility non si troveranno molte poseball di sesso o violenza. Ma ci sarà controllo, obbedienza e tutte le umiliazioni che saranno necessarie e spezzare la volontà di un prigioniero riluttante. Alle fine, alcuni ospiti potrebbero arrivare a implorare una Guardia di tenere le loro chiavi in permanenza.

Nessuno potrà essere accettato prima di aver compilato l’Application Form. Il modulo dovrà includere limiti, una breve descrizione dei crimini del prigioniero, la durata suggerita della pena e la Massima Sentenza che il prigioniero è disposto a sopportare. Nel completare l’Application Form, il prigioniero accetta il fatto che anche la Massima Sentenza *potrà* essere estesa, se necessario, da qualsiasi guardia.

Si suggerisce che i limiti siano indicati chiaramente anche nel profilo personale del prigioniero.

Nessun sub di proprietà di qualcun altro sarà ammesso alla prigione senza che il WCF abbia ricevuto il permesso del padrone o della padrona. Ogni candidato “libero” dovrà indicare nella Application Form di consegnarsi volontariamente, e che nessun altro avrà alcun titolo per protestare. Una volta che un prigioniero si trovi sotto il controllo della prigione, la WCF avrà ogni diritto di decidere del suo destino e perfino di estendere la sentenza originale (nei limiti di ragionevoli regole di RP).

chrisstotherescue_007.jpgREGOLE PER I PRIGIONIERI:

1) I prigionieri devono usare il RLV per tutta la durata della pena. Collegarsi con il client standard non è ammesso per alcun motivo. I prigionieri devono essere consapevoli che saranno loro bloccati IM e TP per tutta la durata della pena.

2) Su richiesta dello staff WCF, i prigionieri devono rimuovere qualsiasi legame, collare, relay o HUD che sia al momento indossato. I prigionieri devono anche consegnare la propria Application Form originale a qualsiasi guardia che la chieda.

3) Nella prigione non sono consentiti indumenti privati. La WCF garantirà l’accesso a indumenti adeguati (alcuni stracci sono disponibili gratis, una uniforme della prigione può essere acquistata a L$ 95: l’introito servirà a contribuire alle spese di gestione della land).

4) I prigionieri devono restare sempre nella prigione fino a quando non abbiano scontato l’intera pena. È necessario che sappiano che le guardie hanno il diritto di mettere in pausa il timer della cella quando il prigioniero ne esce – oppure come mero strumento motivazionale quando al prigioniero sia stato dato un compito da eseguire in un tempo breve.

5) I prigionieri devono comportarsi con rispetto e obbedire sempre alle guardie e allo staff della prigione. Comportarsi diversamente porterà punizioni – quali ulteriori restrizioni alla chat, mouselook forzato e/o esttensioni di sentenza – anche se dovesse superare la succitata Sentenza Massima.

6) Offrire a chiunque un TP nell’area celle è rigorosamente proibito. I visitatori sono ammessi solo nelle aree di accoglienza, di visita e di interrogazione – e solo sotto supervisione di una Guardia. Ai prigioneri sarà pertanto richiesto di negare a tutti i loro contatti, SENZA ECCEZIONI, il diritto di vederli sulla mappa.

7) Entro limiti ragionevoli, le comunicazioni OOC (Out Of Character: fuori personaggio) sono ammesse. Gli IM sono da preferire per le comunicazioni OOC, per non disturbare il RP. Se gli IM sono bloccati, l’OOC è ammessa nella public chat ma dovrà essere segnalata da ((doppie parentesi)).

REGOLE PER LE GUARDIE:

1) Le Guardie devono evitare di superare i limiti dei prigionieri ed ascoltare le comunicazioni OOC.

2) Ciascuna Guardia ha, su ciascun prigioniero, lo stesso lvello di controllo delle altre Guardie. Tuttavia, a nessuna Guardia è consentito rilasciare un prigioniero che sia sotto il controllo di un collega prima che la sentenza sia stata scontata interamente.

3) Le Guardie hanno diritto di abusare dei prigionieri in qualsiasi modo ritengano necessario per spezzarne la natura ribelle. Possono rezzare oggetti all’interno dell’area della prigione ma è loro richiesto di settarle al gruppo in modo che altre Guardie possano spostarli se necessario.

GREYLIST:

La Winsconsin Correctional Facility aderisce alla Grey List. Chiunque sia colto a barare o a comportarsi da griefer non solo sarà bannato dalla land ma anche segnalato al database condiviso fra le migliori prigioni di Second Life.

Silvio!_002.jpgSilvio!_004.jpgSilvio!_005.jpgSilvio!_007.jpgCome sempre accade in tutte le migliori prigioni, siamo sempre alla ricerca di nuove guardie – che sappiano essere ferme e rigorose con i prigionieri ma anche che abbiano il gusto per il RP – in modo da non limitarsi a impartire punizioni bensì a motivarle in senso narrativo – posto, che, ovviamente, il prigioniero ne sia degno. Posso puntualizzarlo OOC? Il rapporto della guardia nei confronti del prigioniero non va visto come un servizio di uno dei due nei confronti dell’altro – semmai di un gioco in cui entrambi i partecipanti devono, sia pur nella coerenza di un gioco di ruolo preso sul serio, divertirsi entrambi.

Chiudo con alcune immagini dell’ultima serata passata con Useme/Presidente del Consiglio nella sala principale delle celle. Anche se molte care amiche non sono riuscite a venire in visita in tempo, la presenza del noto prigioniero ha stimolato particolarmente la vena di arciera di Babi Gynoid che, al termine di una sessione in cui ho dovuto usare la frusta per spiegare a Useme come comportarsi con le opsiti, lo ha preso di mira come un Guglielmo Tell alla rovescia crivellandolo di frecce.

Avevo dato per scontato che fossero frecce narcotiche o roba del genere, anche perché il prigioniero ha continuato a lamentarsi e a imprecre durante tutto il trattamento. Poi però ha crashato e il giorno dopo ho ricevuto qualcosa di strano: un paio di IM da parte di Anja Arida, che non sentivo ormai da mesi e mesi e che costituisce la principale fornitrice a me nota di accessori per moneypig. Insieme a questo messaggio…

[5:55] Anja Arida: Hi. Congratulation. I see, you killed Silvio B. Nice! But are you sure, you will not get any trouble for this? Have seen the pic, that is running around SL?
[5:55] Anja Arida: I will give you.

…Anja mi ha mandato anche la fotografia che pubblico qui sotto e che non so davvero chi possa averle fornito. Notare, prego, la “Description”:

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Chi ha scattato quella foto che Anja mi ha fatto arrivare? L’autore dell’immagine, così come appare nelle properties, è un altro tedesco che non ho mai sentito nominare prima e che non mi risulta essere mai passato alla prigione – anche se dovrò far verificare ad Andromeda, che ha accesso ai log sulle visite. Quella sera, mentre Babi faceva il tiro al bersaglio, attorno a noi c’era tutta gente che conoscevo. Doveva esserci qualche spia, fra di noi. O qualche telecamera nascosta. Oppure i servizi segreti, perché – beh, è pur sempre il Presidente. Poiché nella RL ha il terrore delle intercettazioni, gli abbiamo proprio tolto gli IM e la possibilità di leggere o scrivere notecard (o pizzini?) – ma sicuramente uno come lui conosce i media abbastanza da trovare sempre un modo di comunicare con l’esterno. E le sue minacce sono sempre più concrete: costringermi all’esilio, obbligarmi a strisciare davanti a lui, a piegarmi alle porcherie orribili di cui, prima che lo imbavagliassi, minacciava me e le mie guardie più attraenti.

Dopo il messaggio di Anja, il sistema dei Real Restraints mi ha informato che Useme avrebbe barato (usando il client regolare) per liberarsi dai legami che lo stringevano. Staremo a vedere se si è trattato di un falso allarme o se le frecce di Babi l’hanno davvero fatto fuori (e quindi lui, ritenendosi “morto”, si sia sentito giustificato a scollegarsi)? Forse è solo un trucco per farci allentare la sorveglianza – ma è anche possibile che Useme non abbia saputo resistere all’umiliazione più pesante che gli abbia imposto dai tempi in cui lo costrinsi a chiedere l’elemosina – quella di indossare le vesti del nostro Presidente. Chissà: magari abbiamo scoperto un nuovo limite del RP!

 

Unable to Process

Un post flash, ma mi è successa una cosa che mi ha fatto troppo ridere.

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Poiché uno dei miei mestieri è la traduttrice, un fenomeno che conosco bene è quello dei cosiddetti falsi amici. Ossia quelle parole che sembrano quasi uguali in una certa lingua e in italiano, ma che in realtà hanno significati diversi. In francese, per esempio, salir les escaliers non significa salire le scale ma sporcarle.

Beh, ieri, dopo tanto tempo, ho di nuovo catturato Useme Offcourse e l’ho portato con me nella land “Nuova Sicilia 2” per un’idea che mi è venuta. Gli ho ordinato di acquistare l’avatar di un noto uomo politico italiano e lui, naturalmente, ha obbedito, pagando anche una cifra abbastanza elevata – ben 2000 L$.

berluuseme_002.jpgIn RL quel politico è abbastanza incline a non mantenere le sue promesse ma, soprattutto, ha dedicato l’intera sua carriera a evitare tutta una serie di indagini e di processi per certi comportamenti quantomeno opinabili tenuti nel corso della sua carriera imprenditoriale. Beh, sarà stato un problema di Second Life, non dico di no. Ma mi è parso molto significativo che, anche dopo aver pagato, il prodotto non sia arrivato.

Useme mi ha detto che il sistema gli ha inviato questo messaggio: “Unable to process”.

 

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P.S. Per correttezza nei confronti del creatore dell’avatar di cui sopra, MrSigmund Fride, devo precisare che gli abbiamo subito scritto un IM e che lui ha provveduto subito a inviare a Useme l’oggetto acquistato. Si trattava, come ipotizzato, proprio di uno di quei momenti in cui Second Life fa i capricci.

E, voglio aggiungere, se non faccio il nome dell’uomo politico in questione, non è per timore di ritorsioni o perché abbia paura di dire la mia opinione su di lui. Semplicemente, mi sembra che di visibilità ne abbia anche troppa e voglio evitare che il nome di un personaggio che mi piace così poco compaia anche su queste pagine. Mi rendo conto che anche questo piccolo post contribuisce alla sua dubbia fama, ma almeno Google non è in grado di riconoscerlo dalla sola immagine ed eviterò il fastidio di ritrovarmi quel nome detestabile davanti quando vado a vedere le stringhe di ricerca che hanno portato qualcuno a leggere il blog.

Tutti gli uomini di Win

A pochissimi giorni della sospensione, una cattura che non avrei mai immaginato di poter effettuare nemmeno nei sogni più selvaggi. E che mi permette di rispondere a un’obiezione di New Vita.

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Ne uccide più il rossetto della spada, qualche volta. L’altro ieri sera mi trovavo al castello di Mystique. L’avevo lasciata ben ammanettata sul letto, ma in un momento di debolezza le avevo piazzato qualche timer, in modo che potesse liberarsi senza troppe difficoltà e, mentre io dormivo, lei potesse giocare liberamente. Sapevo che solo uno dei timer era scattato ed ero pronta a liberarla quando si fosse ricollegata – e nel frattempo avevo fatto accomodare, in una gabbia accanto, quella volenterosa remissiva di Trish Roux, che avevo in mano da ore ma che in quel momento era offline. Insomma, ero lì a non fare nulla di speciale se non aspettare, quando il radar mi ha avvertito che nel castello si aggirava Jaron. Proprio così, Jaron Bailey, l’uomo che mi aveva trattenuta in cella in una notte quasi da incubo, l’uomo che mi aveva rapita per poi cercare di aggiungermi al suo harem, l’uomo che mi ha sottratta con la forza al dominio di Belias.

1218333499.jpgInsospettita, sono andata a cercarlo, trovandolo a curiosare nella stanza del trono della mia amica Baronessa. Ho la certezza che su Mystique lui non ci abbia messo affatto una pietra sopra, ma non potevo ignorare la sua presenza, non in questi giorni in cui, per la prima volta, ho potuto legarla io e tenerla tutta per me. L’ho affrontato con fredda cordialità, abbiamo scambiato due chiacchiere. E quando mi sono resa conto che si trovava lì senza una vera meta mi è venuta l’idea. Distrattamente, durante la conversazione, mi sono voltata come a ritoccarmi un poco il trucco e ho messo sulle labbra quel che mi restava di un certo rossetto speciale avuto, tanto tempo fa, da una strega gentile. Dubitavo che Jaron se ne fosse accorto, intento com’era a mettere il naso fra le cose di Mystique, così poco dopo, con l’aria di volermi congedare, mi sono avvicinata e l’ho baciato, brevemente, sfiorandogli appena le labbra.

L’effetto del veleno è stato rapidissimo: pochi secondi e Jaron è crollato a terra ai miei piedi, lasciandomi in preda a emozioni contrastanti. Eccola lì, la mia nemesi di tutto questo tempo, il mio rivale imbattibile, il ficcanaso che decideva della mia vita. Eccolo a terra, impotente, immobilizzato per una ventina di minuti, fintanto che fosse durato l’effetto del veleno. Ma ora cosa dovevo farne? Non posseggo una casa mia, non potevo certo portarlo da Moss – che già sapevo averlo fatto prigioniero in tempi recenti. Per giunta, le chiavi di tutti i legami di Jaron sono detenute da Psi Merlin e non avevo quindi modo di legarlo con quello che portava con sé.

Frugando nel mio inventario sono uscite fuori un paio di ottime manette freebie. Me le aveva regalate Belias e mi è parso che ci fosse una piacevole ironia nell’inaugurarle per questa occasione. Sono simili a quelle di Marine ma hanno solo due posizioni… e soprattutto non offrono alcuna possibilità di liberarsi da soli. Erano un po’ rugginose ma, chinandomi sulla mia preda, gliele ho fatte scattare ai polsi, in fretta, con le mani sudate per l’emozione. Ho fatto appena in tempo, e quando Jaron si è riavuto ho inventato velocemente una storia, sostenendo che fosse svenuto da solo davanti a me, di certo per chissà che avvelenamento alimentare, e dichiarando che l’avrei tenuto al sicuro per un po’, almeno fino a quando non fossi stata certa che avesse ripreso le forze e non rischiasse più di crollare a terra.

853522357.jpg1971309925.jpgHo pensato subito alle obiezioni di New Vita il quale, soprattutto dopo il post Batticuori, sostiene con un filo di rancore che io mi trovi bene a giocare solo con le donne. Non è vero (ma è un discorso che prima o poi dovremo approfondire) ma la giornata di ieri mi è parso dimostrasse proprio il contrario. Oltre a Jaron, che è rimasto mio ospite abbastanza a lungo da consentirmi di presentargli Costanza (coinvolta suo malgrado dal caos che lui aveva scatenato attorno al mio equilibrio affettivo), ho avuto anche il tempo di passare qualche minuto con Useme, riuscendo persino a presentarlo a Trish… il tutto mentre l’amico Santana Thibedeau, che di persona non incontro da tanto tempo, mi tempestava di IM. A quanto ho capito, Santana ha deciso ad ogni costo di farmi sua e tuttavia, sapendo bene che farà freddo all’inferno prima che io lo lasci avvicinare alle mie chiavi, ha elaborato un piano diabolico che, alla lunga, comincia ad avere effetti inquietanti.

In cosa consiste? A quanto dice lui, sta contattando alcune delle mie amiche più care, cercando di convincerle ad approfittare della fiducia che ho in loro per impadronirsi delle mie chiavi… per poi consegnarle a lui. Confesso che all’inizio mi era parsa una spacconata… ma poi, quando Moss mi ha inviato in mail l’immagine per il mio post sul MossTP, mi ci ha messo questo poscritto: “Santana Thibedau is out to catch you – he tried to get me to take out a contract on you, but I declined. Apparently he has asked others , so be warned! MH” Da allora, un filo sottile di paranoia ha cominciato ad infiltrarsi nelle mie giornate – e anche se mi sforzo di rispondere con disprezzo all’insistenza di Santana, beh… devo ammettere che ho cominciato a rimuovere un bel po’ di gente dalla lista di chi è in grado di trovarmi sulla mappa.

1201018097.jpgAnche perché ho un progetto che mi sta a cuore per domattina. Qualcosa che riguarda Backbuttoned, e quella sua offerta cui avevo accennato al termine di Batticuori. Allora non l’avevo scritto, Back mi ha detto di volermi aspettare, nelle tre settimane di agosto in cui sarò offline, restando per tutto il tempo legata e imbavagliata. Ci ho pensato su e, quando l’ho vista online, l’ho convocata e le ho ordinato di ascoltarmi con attenzione. Perché ero disposta ad accettare la sua offerta solo se accettava le mie condizioni, molto dure. Ma anche a offrirle, se dovesse arrivare fino in fondo, un premio che ero certa le sarebbe interessato.

[2008/08/05 7:58]  Backbuttoned Bian: adesso vuoi dirmi le tue condizioni? cosa vuoi da me?
[2008/08/05 7:59]  Win: Lo farò. Non dovrai parlare. Mi lascerai finire, o ti metterò subito il bavaglio. Quando avrò finito ti dirò: “Adesso parla” e tu potrai dire solo un sì o un no.
[2008/08/05 8:00]  Backbuttoned Bian: va bene
[2008/08/05 8:01]  Win mette un dito sulle labbra di Backbuttoned e sussurra “Adesso taci… shhhhhhh”
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: posso guardarti neglio occhi?
[2008/08/05 8:01]  Win annuisce
[2008/08/05 8:01]  Backbuttoned Bian: grazie
[2008/08/05 8:02]  Win: Allora, Back… ti sottoporrò a una vera prova di resistenza, per vedere se davvero sei in grado di obbedire anche in una situazione difficile
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sceglierò un posto. Da qualche parte, probabilmente in pubblico. E ti legherò lì… ben assicurata con tutti i guinzagli possibili.
[2008/08/05 8:03]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:03]  Win: Sarai imbavagliata e non avrai modo di interagire, nè spedire IM ad alcuno. Ti consentirò di usare gli emote, convinta che non li userai in modo truffaldino. Sarai quindi in grado di comunicare solo con quella poca mimica corporea ammessa dagli emote. E quindi solo con chi sarà vicina a te in quel momento
[2008/08/05 8:04]  Backbuttoned Bian: È tutto?

Ho scosso la testa. Questa ragazza deve ancora imparare cosa sia l’obbedienza. Ho tirato fuori il bavaglio e gliel’ho cacciato in bocca senza dire una parola, legandoglielo dietro la nuca, senza stringere troppo.

[2008/08/05 8:04]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Loose).
[2008/08/05 8:05]  Win: Ti avevo avvertita, Back. Parlerai quando te lo permetto. No, non è tutto
[2008/08/05 8:05]  Backbuttoned Bian whispers: figh
[2008/08/05 8:06]  Win: Ti dedicherò un post sul blog, Back. Sarà il mio ultimo post della stagione. E ci sarà una foto della posizione in cui ti lascio, e un link perché chi lo desidera possa venire a visitarti
[2008/08/05 8:06]  Backbuttoned Bian whispers: gulf
[2008/08/05 8:06]  Win: Ovviamente, sarai autorizzata a mettere chi ti pare sulla mappa, in modo che possa raggiungerti. NON a chiamare la gente. NON a tipparli, a meno che non te lo chiedano loro. Ma non è finita qui…
[2008/08/05 8:07]  Win: Non so se e quanto ti collegherai, in queste tre settimane. Ma ogni volta che lo farai dovrai andare sulla pagina del blog dove c’è il post che ti riguarda. E scrivere un commento.
[2008/08/05 8:08]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:08]  Win: Nel commento dovrai scrivere come hai passato il tuo tempo su SL quel giorno. Chi ti ha visitato, cosa ti ha detto. E le tue sensazioni.
[2008/08/05 8:08]  Win: Guai a te se dovessi scoprire, perché magari qualcuno me lo segnala, che hai saltato anche un solo giorno.
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian annuisce
[2008/08/05 8:09]  Win: Quando tornerò online, verrò a vedere se ci sei ancora. Verrò a vedere se sei ancora in quella posizione. E verrò a vedere se hai cercato di fuggire
[2008/08/05 8:09]  Backbuttoned Bian whispers: È tutto?

Ho avuto un moto di stizza. Certe volte proprio mi verrebbe voglia di schiaffeggiarla, questa qui. Invece allungo la mano sul cinturino del bavaglio, lo stringo di una tacca.

[2008/08/05 8:09]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (Type Medium).
[2008/08/05 8:09]  Win stringe ancora il bavaglio: “Non è ancora tutto”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: mom foffo fehfahh hi mieehahmi?
[2008/08/05 8:10]  Win: No. Non devi nemmeno provarci, a liberarti. Voglio ritrovare tutte le catene ancora “locked and very secure”
[2008/08/05 8:10]  Backbuttoned Bian whispers: fehhé?
[2008/08/05 8:12]  Win: Se quando torno ci sarai ancora…. se non avrai barato… se non ti sarai mai tolta i legami che ti avrò messo addosso, allora ti libererò. E sul tuo collare cancellerò la scritta attuale, “Protetta da Win”, scrivendoci invece: “Proprietà di Win”

Faccio una pausa che vuole essere ad effetto. Poi concludo.

[2008/08/05 8:12]  Win: E ti darò tutte le mie chiavi per 48 ore

157625471.jpg1321555631.jpgBack non esita nemmeno un secondo, invece. “fohhò mehahhi?“, chiede, e io so che mi sta facendo una di quelle sue domande inutili. Vuole sapere se potrà legarmi. Non le rispondo ma, poiché mi ha ascoltata, tengo fede alla mia promessa.

[2008/08/05 8:12]  Win: Ora puoi rispondere. Aspetta che ti tolgo il bavaglio. Ricorda. “Si'”, “no” oppure “ci devo pensare”
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: Backbuttoned Bian’s RR Ballgag 1.14 (mouth) has been unlocked by WinthorpeFoghorn Zinnemann after 1:50:50 (detached 0 times)
[2008/08/05 8:13]  RR Ballgag 1.14 (mouth) whispers: WinthorpeFoghorn Zinnemann has taken Backbuttoned’s keys from her RR Ballgag 1.14 (mouth).
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: per me è si, ma ho delle domande
[2008/08/05 8:13]  Win: Bene. Intasco il sì. Ora puoi fare le domande
[2008/08/05 8:13]  Backbuttoned Bian: perché un luogo pubblico? mi vergogno un po’
[2008/08/05 8:14]  Win: Perché voglio che tutti vedano di cosa sei capace… sempre che tu ne sia capace
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: devi per forza scrivere sul Blog dove mi trovo?
[2008/08/05 8:14]  Win: Assolutamente sì. L’occhio pubblico sarà un controllo in più.
[2008/08/05 8:14]  Backbuttoned Bian: e poi l’ultima domanda… perché solo 48 ore?
[2008/08/05 8:15]  You: Perché tu resti mia. Non sono io che ti appartengo. Ma potrai fare di me quello che vuoi, in quelle 48 ore. Qualsiasi cosa
[2008/08/05 8:15]  Backbuttoned Bian: se io faccio questo per te, vorrei poterti legare per tutto il tempo che riterrò necessario. non sei daccordo?
[2008/08/05 8:16]  Win: Io ti offro 48 ore, Back. Prendere o lasciare.
[2008/08/05 8:16]  Backbuttoned Bian: va bene. ma non hai paura che io ti tenga prigioniera di più?
[2008/08/05 8:17]  Win: Potrei averla, quella paura. Tu avrai le mie chiavi. Io mi fiderò completamente di te. Convinta che me le ridarai allo scadere del termine. Ma non avrò modo di costringerti a farlo
[2008/08/05 8:17]  Backbuttoned Bian: accetto

1940225823.jpgEcco tutto. Salvo imprevisti dell’ultima ora, quindi, domattina mi troverò con Backbuttoned (che al momento se ne sta al sicuro a Chamcook) a Villa BDSM. È il luogo che ho scelto per la sua prova: volevo un luogo italiano perché avesse meno difficoltà a esprimersi con gli emote, e volevo che fosse abbastanza trafficato da fare in modo che ci sia un passaggio quasi costante. Anche perché spero che, oltre ai commenti che Back dovrà scrivere per superare la sua prova, qualcuno di passaggio sarà disposto a darmi una mano a sorvegliarla – se possibile postando a sua volta il proprio punto di vista su come Back si sta comportando. Cielo e Gloria mi hanno assicurato che metteranno un palo o un anello di ferro alla fine della seduta dove in genere si tende a raggrupparsi, che non lo sposteranno fino al mio ritorno e che – e questo è un favore personale a me – controlleranno come sempre che nessun griefer la prenda di mira. Anche se mi aspetto che l’esperienza, da quelle parti, non sarà tutta rose e fiori.

Con Back ho già appuntamento in Villa, domattina dopo le nove, ora italiana. Se qualcuno ha voglia di passare, ne sarò contenta. Sempre che questo non convinca di nuovo New che io gioco solo con le donne. Jaron, Santana, Useme e in un certo senso anche lui stesso, mi sembra, sono la prova vivente che non è questione di uomini o di donne… ma semmai che non sono molti gli uomini di Second Life che sono in grado di sfatare un certo innegabile pregiudizio.

(Prossimamente: Backbuttoned Bian)

Struggling the Collar

Le catene sono cadute per prime da polsi e da caviglie, il collare ha resistito un po’ più a lungo, ma sono di nuovo libera. Piccolo elenco di note, incontri, microavventure vissute in Korea, fra uno struggle e l’altro.

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JOLT – Del plugin realizzato da Moondog Merlin per lo Steel Collar, ho accennato brevemente nei commenti al post I plugin dei Real Restraints ma non avevo ancora avuto l’occasione di provarlo sulla mia pelle. Ci ha pensato Belias, che ha deciso di fare di me la sua “cagnetta” e conseguentemente (ma nemmeno poi tanto!) di togliermi la possibilità di usare la prima persona. Da quando mi ha messo il collare, mi becco una terribile scarica elettrica ogni volta che pronuncio parole come “Io”, “Me”, “Sono”, “Ho”, “No” – ma anche, nel caso mi trovassi a parlare con anglofoni, “I”, “Am”… e chissà quante altre. Sono costretta a parlare come una scema, a dire cose come “Win è prigioniera” invece che “Sono prigioniera”. E meno male che non le è ancora venuto in mente di umiliarmi del tutto costringendomi a usare quell’orrido gergo da SMS che a volte le rimprovero… bocciandomi i “Perché” e i “Non” e obbligandomi a usare “Perké” e “nn”. Come se non bastasse, confermo che Jolt è in grado di punire con un doloroso fulmine anche qualsiasi tentativo fallito di struggle – e Belias mi ha bloccato i settaggi rendendoli a me inaccessibili, in modo che anche qualora fossi riuscita ad aprire il collare io non potessi in alcun modo disabilitare le punizioni. Jolt, per chi è interessato, si trova in vendita a Stonehaven (primo negozio del terzo corridoio al piano dei Vendor).

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MOONDOG MERLIN – È la prima amica che mi raggiunge in Korea. Bontà sua, Belias non mi ha bloccato le interazioni nè soprattutto gli IM, così ho scritto a Moondog per chiederle se poteva rimandarmi alcune animazioni previste da Jolt che io, nella fretta di aggiornare i miei Restraints dalla versione 1.13 alla 1.14, avevo perduto. Moon era con me quel fatidico giorno in cui Belias mi rapì la prima volta, e forse è per questo che, mentre cerco di scrollarmi di dosso il suo collare, viene direttamente a trovarmi invece di limitarsi a rimandarmi le animazioni. Senza che io l’abbia chiamata, voglio precisare: adoro essere aiutata quando sono in difficoltà, ma non mi piace chiedere aiuto se non si tratta di un’emergenza. Ci scambiamo qualche idea circa il suo Jolt: l’effetto è suggestivo, ma un avatar senza troppa attenzione per il roleplaying potrebbe anche ignorare le scariche elettriche continuando imperterrito a dire parole vietate o a cercare di liberarsi. Per rendere la punizione più realistica sarebbe interessante se ogni scarica elettrica ti paralizzasse per un tempo sufficiente, magari esponenziale, in modo da farle passar la voglia. Per ora, io mi limito a non rinnovare i tentativi, dopo ogni fulmine, per almeno una sessantina di secondi. Prima di salutarmi, Moon mi trascina un po’ più in là, in modo che io non mi trovi proprio in mezzo al passaggio degli avatar che piovono su questa sim a grappoli, ogni volta che cercano di collegarsi a qualche luogo che al momento non è disponibile. Ora sono di nuovo sola, e libera di lottare contro le mie catene – e di continuare il mio frustrante elettroshock.

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USEME – Povero Useme… Non ci vedevamo da tempo, e qualche giorno fa l’avevo incontrato di nuovo, rubandogli come sempre una discreta sommetta prima di trascinarlo a Pak intimandogli di aggiornare i suoi Restraints alla versione 1.14. Il risultato era stato ambivalente: se ora il Give Keys funzionava, la vecchia Real Key andava rifatta e lui mi aveva detto di non avere il tempo di farlo prima di scollegarsi. Avevo pertanto deciso di tenerlo ben legato fino a quando non avessi avuto tempo di costringerlo a creare e passarmi la sua chiave. Poi Belias ci aveva messo la coda e ora – anche se fuggita da Wicked Dream – indosso un guinzaglio che mi impedisce di teleportarmi. Quando Useme appare online e mi chiede, con rispetto e cautela, se ho il tempo di aiutarlo per la Real Key, mi trovo di fronte a un grave dilemma: non voglio che il mio moneypig mi veda legata e collarata, ma desidero togliermi il pensiero e magari lasciarlo libero fino a quando potrò seriamente occuparmi di lui. Fortunatamente, ricordo di avergli lasciato la benda sugli occhi. Lo teleporto vicino a me con la proibizione di sbirciare e, un pezzo per volta, gli faccio resettare tutte le password sulla Real Key nuova che gli ho ordinato di creare per me. Finita la procedura, mi ritrovo di nuovo sua signora e padrona – e l’ho alleggerito di un altro po’ di L$. Gli restituisco le chiavi, sapendo bene che potrò recuperarle quando lo vorrò, e lo congedo lasciandolo bendato, con un timer di 30 minuti, in modo che non possa vedermi in questa situazione difficile. Un moneypig deve sempre rispetto alla sua Regina, e io devo assicurarmi di non dargli alcuno spiraglio per perderlo.

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VALENTINE VENDETTA – “Ti sto troppo addosso, forse?” mi chiede ogni tanto Valentine, che viene spessissimo a trovarmi quando non mi trovo in zone protette da qualche Orb di sicurezza. La rassicuro: se volessi evitare di farmi trovare sarebbe sufficiente disabilitare la funzione che consente a lei, e a parecchi dei miei contatti, di sapere in ogni istante la mia posizione. Vale mi raggiunge mentre sono alle prese con Useme, ma resta silenziosa, ed è probabile che il moneypig nemmeno si sia reso conto che, durante la procedura di creazione della sua RK, fosse presente una spettatrice. Vale mi racconta spesso le sue avventure – spesso in comune con Costanza Franizzi, un’altra nuova conoscenza che ho incontrato qualche giorno fa a Stonehaven (Costanza l’avevo notata perché vagava silenziosa vicino a noialtre, incerta se avvicinarsi o meno, attenta a quello che ci dicevamo… come se cercasse di non farsi riconoscere come italiana. Un po’ come capita a me e ai miei amici quando sono all’estero: ogni volta che sentiamo parlare italiano, cadiamo nel mutismo più assoluto, sperando che quei turisti non attacchino bottone). Vale mi fa un ennesimo regalo affettuoso: all’improvviso si trasforma in una bambina che mi somiglia tantissimo, e mi chiama “mamma”! Credo sia la cosa più tenera che mi è capitata in mesi di Second Life e sono orgogliosa di sentirmi, anche se per un breve scherzoso istante, madre di questa promettente nuova amica. Ho solo un momento di irrigidimento, visto che indosso ancora pesanti catene – poi mi rendo conto che ci troviamo in una sim per tutti, che la situazione non è equivoca e che non c’è nulla di male a incontrare un avatar baby. Ma sono contenta che Useme non sia più qui con noi.

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SERENELLA ABRUZZO – Forse la più cauta dei bane che ho avuto il piacere di gestire (credo che in tutto il suo periodo abbia commesso al massimo una o due violazioni) Serenella è anche la creatrice di un banesuit tutto suo che, mi dice, è per certi versi ancora più perverso di quello di Marine… ma che a differenza di questo non proibisce di avvicinarsi a singole persone. Il suo banishment, raccontato nei dettagli nel suo bel blog Serenella Second Life non è durato molto più del tempo originariamente previsto dalla sentenza, eppure ha richiesto svariate settimane, perché lei aveva modo di collegarsi solo raramente. Il termine è scaduto mentre io, arrivata carponi su un ponte stile Golden Gate, mi dibattevo ancora fra le catene e non potevo raggiungerla. Ho quindi dovuto teleportarla vicino a me per poterle dare il bentornato nel mondo delle persone libere. Non vedo l’ora di avere un po’ di tempo per chiacchierarci un poco – ma non so se sarà facile. Poche ore dopo la sua liberazione, Serenella si era di nuovo sigillata in un banesuit (il suo, stavolta) per un personale supplemento di pena!

66a5d44a4bb4b3861861c1aec1bd257c.jpg MYSTIQUE AEON – Oh, santo cielo. Non vedevo Mystique da due mesi, forse, e quando mi ha mandato un IM all’improvviso ho sentito come una scarica elettrica che il Jolt, al confronto, è nulla. Anche perché ci sono parecchie novità… la mia amica storica, l’avatar più sottomesso che abbia mai incontrato, colei per la quale avrei fatto qualsiasi cosa, per la quale ho desiderato sviluppare i miei istinti dominanti a scapito di quelli naturali… quella per cui sono quasi entrata nel giro di Claven Albatros… ha lasciato Jaron. Ma non solo: si è costruita un castello, ha cominciato a farsi chiamare Baronessa Mystique, ha fatto girare la voce che accetta candidature per schiavi e servi. Mi chiede se sono occupata, rispondo di no ma che ho un guinzaglio e non posso andarla a trovare. Viene lei e dapprima cerca invano di aiutarmi. Poi… beh, poi tanto vale che riporti direttamente una parte del nostro dialogo. Rimuovo per brevità solo le scariche elettriche di Jolt, che tuttavia continua a impormi la terza persona.

Mystique Aeon: potresti metterci molto tempo, ma sei carina incatenata.
Win arrossisce leggermente
Win: Sei bella come sempre, Mystique… come va la tua nuova second life?
Mystique Aeon: bene. vorrei che potessi vedere casa mia. con me vivono un’amica e una schiava – e c’è un sacco di spazio per altri.
Win: Anche Win vorrebbe venirti a trovare… ma prima deve liberarsi dal guinzaglio del collare…
Mystique Aeon: sei capace di liberarti da un collare?
Win: Certo… ci vuole tempo, ma si può fare… Win l’ha fatto una volta, in 14 ore
Mystique Aeon: ho creato uno scettro. vuoi vederlo?
Win: C-certo – scusa le urla di Win, ma il Jolt non le dà tregua

b48ccc406fa45fd4212e21f151c0dc58.jpgf0393be3ed0d30b41ca0813c6db49364.jpg(Mystique impugna lo scettro)

Win: Wow, che bellezza! L’hai creato da zero?
Mystique Aeon: sì.
Win: Win ha saputo creare solo una brutta mela d’oro, un regalo per Belias… a Win ci è voluta un’ora e comunque non ci sarebbe mai riuscita se Marine Kelley non le avesse dato consigli preziosi e uno script.
Win: È in grado di fare cose? Lo scettro?
Mystique Aeon: lo farà quando kirsten mi avrà dato gli script da comando a distanza a cui sta lavorando. me li aveva già dati ieri, ma li ho smarriti.
Win sente un piccolo brivido scenderle lungo la spina dorsale
Mystique Aeon: fai bene ad aver paura. la cosa che kirsten sta preparando è pura malvagità.
Win: Lo sai che Win ha paura di te… e che allo stesso tempo è cotta
Mystique Aeon: bene.
Win assentisce: “Ho ripensato spesso a un sogno su di me che mi avevi raccontato tanto tempo fa… e che ha continuato a ossessionarmi”
Mystique Aeon: ricordo il sogno, tu coperta di lattice bianco, incatenata a un letto.
You: …sì…

Ci salutiamo un attimo dopo percché io devo scollegarmi. Per fortuna. Ma è tempo che riprenda a raccontare la mia storia con Mystique, interrotta da troppo tempo. Ancora qualche giorno di pazienza.

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MOSS HASTINGS – Ricollegandomi più tardi, mi ritrovo al punto di partenza perché il ponte si trova in una sim adiacente che, al momento, non è disponibile. Non ho mai viaggiato tanto come da quando ho il guinzaglio al collo, perbacco. Mentre sto chiacchierando con Bunny, Moss viene a trovarmi e riesce a inventarsi un modo per spostarmi da questa zona, per tutti, a Snark, dove almeno non rischio di essere redarguita dai Linden per comportamento troppo maturo in una sim per tutti. Non capisco io stessa come diavolo faccia, ma la frequentazione di Chriss ha fatto di Moss una specie di vice-diavolo degli script. La procedura, comunque, è lunga e coinvolge anche il prodigioso Curfew nel frattempo, passa a dare un saluto anche Erikah Jameson, che ancora non avevo incontrato in-world, e che ha spostato il suo blog da Virgilio a Blogspot (metto entrambi i link perché vedo che non ha spostato il testo del primo sul secondo).

d80f7492995edf8523219563399cdd3c.jpg CERDITA PIEK – Non ci si vedeva dal nostro reciproco rapimento, sembra tantissimo tempo fa. Ci si incontra per caso in vetta alla torre di Psi a Snark, mentre tiro gli ultimi colpi al collare. Da brava spagnola, Cerdita indossa una maglia della sua squadra di calcio, e un tag che esulta per la vittoria agli Europei di Calcio. Poi, chiacchierando, scopro che in realtà gliene frega tanto quanto a me, che non ho visto per intero nemmeno una delle partite dell’Italia. Cerdita compie mercoledì il suo primo anno di Second Life e mi invita fin d’ora a una grande festa al patio di Stonehaven. Mi sono persa tutte le sue feste precedenti, organizzate a ogni suo complimese, perché ero sempre legata da qualche parte. Stavolta mi sento di promettere che ce la farò.

c29d81428dc852e518a28116ce459f56.jpg COSTANZA FRANIZZI – L’ultimo incontro della giornata, mi si avvicina quando ormai sono libera dal collare. Mi trovo a Zhora e, addirittura, mi sento così forte da incontrarmi con Belias, per un abbraccio intenso – lei ormai sa che non è questione di collari, e può permettersi di non legarmi ogni volta che ci incontriamo. Costanza compare assieme a Valentine, e ha un dubbio sulla Real Key, che sembra funzionare male. Belias e io cerchiamo di indurla a darne una copia anche a noi, ma Costanza, per motivi che mi sfuggono esita – possibile che non siamo riuscite a conquistarci la sua fiducia? A mali estremi, estremi rimedi – con un trucchetto che già aveva funzionato bene con Tine Rhode, riesco a sopraffarla e a legarla per bene, mani, piedi e bavaglio. Ma per stavolta la mia idea è solo di farla esercitarsi un poco nella fuga: le fisso un po’ di guinzagli addosso, l’assicuro a un palo piantato nel terreno, e resto a farle compagnia mentre si dimena, insieme a Valentina, a Erikah, a visitatori occasionali. Noto che Costanza di lezioni non ha già davvero più bisogno: si batte contro le manette con la sicurezza di una Bondage Expert e usa gli emote in modo magistrale. Alla fine, mi allontano: la fuga dai legami dà troppa soddisfazione in più quando la si conclude in assenza di chi ti ha catturata.

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BELIAS RUBBLE – Ehm. Non qui. Non oggi. Mi vergogno troppo. Ci vuole un altro post. Ma… mmm, posso anticipare qualcosa dicendo che, anche questa volta, rischio di perdermi la festa di Cerdita.

(Prossimamente: Sconfitta finale)

23 ragazze, tanti amici e il ritorno di un adorabile cagnolino

Secondo giorno del concorso Latex Girl a Villa Bdsm. Ancora per oggi sarò online parecchio tempo, ma domani temo di poterci essere solo la mattina. Qualche aggiornamento sugli amici che sono venuti a trovarmi e qualche indicazione per chi volesse venirmi a votare anche in mia assenza.

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Il concorso a cui sto partecipando è una faticaccia per me, e posso solo provare a immaginare che faticaccia sia per Cielo Robbiani e Gloria Oppewall, che lo hanno organizzato per inaugurare nel modo migliore la loro nuova area BDSM italiana. Ovviamente non si può giudicare il successo di una SIM dall’affluenza a un concorso: a partecipare siamo in 23, e ognuna ha scritto, credo, a tutta la sua agenda implorando gli amici di venire a trovarla e di darle il suo voto… questo, naturalmente, oltre al tentativo di agganciare i visitatori occasionali per strappare il voto anche a loro. Quello che Carin, stamattina, definiva una sorta di speed dating che, quando si ha il tempo di un po’ di interazione, consente soprattutto di conoscere gente potenzialmente interessante.

d758f32ca2dcc7ae2875ebd70b1e539b.jpgVorrei citare tutti gli amici e le amiche che sono passati a trovarmi. È venuto Jaron, a un certo punto, e in mia assenza, la notte scorsa, è passata anche Mystique (continua a passare tanto tempo senza che riesca a vederla, e questo è ciò che di questo concorso mi pesa di più, credo). È passata, più di una volta, Rossella – sempre con al seguito splendide fanciulle imbavagliate o al guinzaglio, anch’esse pronte a votare per me… e a un certo punto è apparsa anche Astor, il famoso e gentilissimo puntino verde di quando non la conoscevo di persona e la ritenevo solo un ostacolo al mio desiderio di scrivere un IM alla sua amata. E poi c’è stata una vera sfilata di amici da Stonehaven: a cominciare dal proprietario Dirk Massiel, che in questi giorni mi sta raccontando di come abbia conosciuto nella vita reale la mitica Lorelei di Bedroom Bondage – e che mi ha passato sottobanco alcune foto inedite che le ha scattato ai tempi della loro frequentazione, quando l’ha legata (ed è stato legato da lei) nella vita reale. Dirk ha promesso di presentarmi l’avatar di Lorelei – su Second Life Lorelei Mission, tenutaria del Bondage Ranch e non sto più nella pelle… se lei mi desse il permesso, mi piacerebbe pubblicare qualcuna delle foto di Dirk qui sul blog. All’epoca lei gli aveva fatto promettere di non pubblicarle se non dopo la sua morte, ma poi è diventata una modella bondage molto nota, e ora una produttrice di ottimo materiale bondage, e magari il divieto può considerarsi caduto… Tuttavia mi asterrò dal pubblicare alcunché fino a quando non avrò la certezza di essere autorizzata a farlo.

Ha votato per me BlackBear Babii, la mia Mistress dislessica di forse dieci giorni, a cui mi ero concessa tanto tempo fa, quando piangevo per la prima volta la cattura di Mystique da parte di Jaron. Ha votato per me Useme Offcourse, cui avevo promesso che, per una volta, non l’avrei legato (e che ha commentato un po’ sardonicamente che questo concorso per me era praticamente una prigione all’aperto – un commento un po’ insolente da parte di un Moneypig… ma gliela faccio pagare appena riesco a mettergli le grinfie addosso). Bunny è passata con un giorno di ritardo (ieri era in punizione per aver “dato per scontata” la sua Mistress, Pirate Russell) e ha portato con sè quattro o cinque amichette, tutte ammanettate e tutte pronte a darmi il loro voto. Grazie, Bunny, sei una vera amica.

83cfc76d7472faeba47d8c6d1fc01013.jpgFra le visite più bizzarre che ho ricevuto, quella di Teck Paine, quel simpatico cagnolino un po’ indiscreto che appariva già in una foto risalente alla mia prima cattura da parte di Isabel e che da allora non avevo più incontrato. Teck è comparso trotterellando ed è rimasto a lungo a tenermi compagnia dopo avermi dato il suo voto – a quanto pare, su Second Life, il suffragio è veramente universale e anche un cane può  permettersi di fare scelte importanti. Teck è piaciuto molto, mi è parso, anche a Rossella, che gli ha dato qualche affettuosa grattatina sulla testa prima di salutarlo.

A trovarmi è passata anche Mudlark Burns, in questi giorni impegnata in una sorta di missione per conto della sua amata dominatrice Halle Westland – che l’ha chiusa in un attillato costume da catwoman e ha chiesto a dieci delle sue amiche più care di fotografarsi in compagnia di Mud nello stato in cui si trova in questi giorni, e spedirle il risultato insieme a una notecard. Il materiale finirà in un libro che Halle sta preparando e che, a quanto ho capito, sarà offerto in dono a chi ha partecipato al progetto. Sono orgogliosa di poter dire che anche io faccio parte della decina, e conto di pubblicare qui, in un prossimo post, le foto e il mio contributo all’opera cui Mudlark affida la sua immortalità artistica!

Più tardi si è fatta vedere (e ha votato) anche Moondog Merlin, cara amica di Mudlark e talentosa scripter che vende, da qualche tempo, un plugin battezzato Jolt. Ci torneremo sopra prossimamente anche perché finora l’ho potuto provare – e brevemente – solo su Useme… ma come anticipazione posso dire che consente a chi ha le chiavi delle tue manette di mandarti qualche scarica elettrica punitiva ogni volta che pronunci determinate parole proibite (o che non ne pronunci alcune obbligate, tipo “Mistress” o “Sir”), ogni volta che cerchi di liberarti da un legame, o anche ogni volta che gli gira di darti una scarichetta tanto per gradire.

5579edbda665b1882c17e270da0525bb.jpgHo conosciuto parecchi nuovi italiani, alcuni dei quali mi hanno concesso il loro voto – qualcuno in cambio della mia disponibilità a cambiare posizione, altri chiedendomi di sorridere o di smettere di farlo, altri ancora pretendendo di vedermi con un bavaglio in bocca (parlo troppo, eh? lo so), qualcuno esigendo di essere aggiunti come “amici”. Uno solo, finora, ha voluto di più e mi ha fatto sudare il voto fino all’ultimo. Si chiama Artic Spyker e, una volta ottenuto il controllo degli script del mio collare (che ho nascosto nel fiore che indosso sempre) mi ha costretto in pose piuttosto imbarazzanti e ha manifestato l’intenzione, a concorso finito, di rintracciarmi e darmi una sonora lezione che mi faccia passare la voglia di cedere, ogni tanto, alle mie tentazioni dominanti – quelle tentazioni che per Rossella sono destinate a crescere fino a predominare sul mio atteggiamento fino ad oggi. Staremo a vedere cosa succederà, anche perché Jaron mi ha confermato di non avere alcuna intenzione di lasciarmi andare tanto presto.

Tengo per ultima la notizia per me più eccitante, ossia la comunicazione da parte di Marine Kelley che il Banishment Program per il quale ho fatto da cavia nei primi giorni di questo blog sta per entrare nel vivo della sua esistenza commerciale… e che in seguito alla nostra esperienza, noi dieci vittime siamo le migliori candidate a parteciparvi come Operator – ossia come chi tiene le chiavi ed esercita il controllo, nel bene e nel male, di chi indossa il banesuit. Seguendolo a distanza, assicurandosi che si comporti bene, imponendo le punizioni quando necessario (l’hai letto, il romanzo Eudeamon? maledizione: provvedi subito!). Poiché il banishment sarà un servizio a pagamento, esserne l’operatore sarà addirittura un lavoro pagato – ma è chiaro che non lo farò per i soldi, come non è per i 1000 L$ di premio che sto partecipando al concorso di Villa BDSM. Il diavoletto dominante che si nasconde in me non vede l’ora di avere nelle grinfie qualche incauto esploratore dell’isolamento più completo. E fargli, o farle, provare, il delizioso inferno del mondo dei bane.

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1) Collegati a Second Life (se necessario, creando un account gratuito: suvvia, ci vuole pochissimo) e recati a Villa BDSM.

2) Dal punto in cui atterri, fai qualche passo avanti, verso l’edificio grande, e gira a sinistra seguendo le indicazioni per il concorso.

3) Chiedi a qualcuno dei presenti, di quelli che indossano la tag VILLA BDSM di aggiungerti al gruppo, in modo che tu possa votare. Quando ricevi l’invito (che è gratuito) accettalo.

4) Entra nell’area del concorso – un ampio terrazzo in erba con balaustre in pietre grigie e svolta subitissimo a sinistra. La mia Vote Box è la prima che trovi, a terra, nell’angolo sinistro. Non puoi sbagliare: c’è su il mio nome, Winthorpe Foghorn Zinnemann. Cliccaci sopra. Udirai in chat conferma che il voto è stato registrato. Missione compiuta.

Ti prego, vota per me. Aiutami a essere la prima fra le ragazze di lattice di Villa BDSM.

(Prossimamente: Mystique, il primo incontro)

Bunny e la sindrome di Stoccolma

Il primo amore non si scorda mai, anche se è stata la storia di una sera – e per giunta unilaterale. La sindrome di Stoccolma e la ricomparsa della prima persona che mi abbia rapita.

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Tu provaci, ad essere una niubba appassionata di bondage. A gironzolare alla ricerca di qualcuno con cui giocare, senza avere il coraggio di fare domande, nè di attaccare per prima. Tu provaci, ad andare in giro per ore, sperando che gli altri si accorgano spontaneamente che sei una persona unica e che meriti la loro attenzione – senza sapere cosa fare per attirare l’attenzione di qualcuno, per far sì che si accorgano di te. Per diventare parte di qualcosa, di un gruppo, di un gioco, di un qualche evento. Tante persone che si affacciano su Second Life finiscono per rinunciare al gioco perché non riescono a superare questa prima fase, e non sopportano di trovarsi in mezzo a gente che parla di cose sue, ignorando i nuovi arrivati.

Ma questo accade in qualsiasi comunità, online e non. Ciascuno è unico, ma ci sono tanti di quei “ciascuno” che non esiste un vero motivo per cui gli altri si accorgeranno che tu esisti, se non ti dai un poco da fare per farti notare. A costo di sbagliare, di fare la figura della niubba che sei. La mia esplorazione del BDSM su Second Life iniziò, come accade a molti, con le gabbie: nelle segrete di Psi Merlin ce n’erano tante, e molte avevano la eccitante abitudine a chiudersi automaticamente quando ci mettevi un piede dentro, bloccandoti per un periodo di tempo che a volte era determinato da un timer (in genere abbastanza breve, sui dieci minuti) e a volte dalla tua abilità a scoprire la combinazione del lucchetto. Proprio mentre ero intrappolata in una gabbia del genere, Psi mi diede qualche dritta sulla strategia da adottare per cavarmi d’impaccio senza dover chiedere aiuto ad altri… avviandomi sulla via pericolosa ed entusiasmante di quella che non bara mai, ma che cerca di uscire dai guai seguendo le regole di volta in volta fissate.

e9d610894a489b22c99532288a459718.jpg Quando, dopo ore e ore di camping, ho avuto i soldi per potermi comprare le prime manette Real Restraints, ci sono voluti alcuni giorni prima che avessi il coraggio di “dimenticare” le chiavi in modo che qualcuno fosse in grado di catturarmi. E la prima a farlo fu Bunny Hastings, dolce fanciulla abituata a subire ma che, come recita il suo profilo, “occasionalmente potrei dominare ragazze che mi piacciono”. Stavamo facendo due chiacchiere, quando all’improvviso mi ero ritrovata ammanettata e trascinata in qualche gabbia, col cuore che batteva all’impazzata e Bunny che rideva di me, senza forse rendersi conto – lei da tempo abituata a questo tipo di giochi – del tumulto che stava scatenando in quel momento.

Quella volta, Bunny mi aveva lasciata con un timer di una mezz’oretta e le manette mi avevano lasciata libera abbastanza presto. Quando ci siamo incontrate in seguito, con l’idea di renderle il favore, ho provato a rapirla a mia volta, con effetti di goffaggine inaudita: ho pasticciato coi timer, rischiato di lasciarla in balia di un niubbo maschio (lei che gioca solo con altre ragazze), ci ho messo un sacco di tempo per fare una cosa semplice come sbatterla in gabbia. Alla fine l’ho lasciata andare biascicando qualche scusa e con la precisa sensazione di averla fatta arrabbiare. Per ventiquattr’ore mi sono tormentata: la prima persona che mi avesse fatto divertire e io mi ero mostrata inadeguata, priva di esperienza, non all’altezza delle sue aspettative.

Così le ho scritto, scusandomi, dicendo che avevo sbagliato a rapirla in un momento in cui non mi sentivo affatto dominante, cercando di forzare la mia natura e mettendo a disagio lei e in ridicolo me stessa. Nessuna risposta, così, la prima volta che l’ho vista online sono andata timidamente a chiederle ancora scusa. Lei non ha detto una parola: mi ha rimesso le manette, ha preso la chiave, e mi ha teleportata a casa sua. Lontana dai luoghi che conoscevo, in una sim in cui c’eravamo solo noi due, mi ha legata per benino sul tappeto e mi ha sorriso. E in quel momento ho saputo che ero sua, completamente e irreversibilmente, e che se avesse voluto tenermi lì per sempre, ci sarei rimasta.

f8587496d6712a93bcbec06c60f51086.jpg Quando mi ha invitata a sedermi sul suo letto, e mi è saltata addosso, avvinghiandosi a me in un abbraccio appassionato, mi è parso davvero che, come in un romanzaccio mal scritto, il cuore volesse saltarmi fuori dal petto e vi restasse solo perché trattenuto dal peso dolce del corpo di Bunny sopra al mio. “È tutto così inatteso”, ho mormorato, e lei mi ha subito avvertita di “non leggere troppo in quello che sta succedendo. Sono un tipo molto affettuoso”. Ma era troppo tardi: in quell’abbraccio sentivo il perdono di un’amica offesa ma anche il dominio di quella che aveva le mie chiavi. E volevo gridare il suo nome, scriverlo sulla neve, restare per sempre in quella stanza, anche se avesse significato restare legata su quel letto per il resto della mia Seconda Vita. Quando parlerò di Mystique ci ritornerò sopra: lei la chiama la sindrome di Stoccolma, ed è convinta che se resta abbastanza a lungo sotto il dominio di una persona è inevitabile che finisca per innamorarsene. Di certo, io, di Bunny mi sono innamorata, quella volta.

Poi Bunny mi ha lasciata andare e le nostre strade si sono separate. Molta acqua è passata sotto i rispettivi ponti e i nostri incontri sono stati sporadici – io sapevo che lei era impegnata con questa o quella Mistress e, anche se ci siamo fatte qualche scherzetto reciproco lungo la via, ho pian piano saputo applicare il suo consiglio di “non leggere troppo” nell’accaduto. Non ci è più successo di passare insieme un po’ di tempo, fino a qualche giorno fa: quando, dopo un incontro a Deitide, io sono caduta per errore in una gabbia e Bunny ha colto l’attimo per impadronirsi delle chiavi delle mie manette, e del bavaglio.

La lotta è stata breve – io sono quasi riuscita a fuggire volando via appesa a un palloncino, ma alla fine Bunny ha avuto ragione di me e mi ha esposta su un attrezzo e lasciata lì appesa, per poi mettersi a giocare con i menu delle manette. Ho cominciato a sudare freddo: Bunny è il tipo che esplora bene i menu, e se appena appena mi diceva male rischiava di scoprire…

“Win? Ma questo è il plugin Nasty di Tat?”

Ecco, appunto.

78cbf3fa92c21c2c5e4470e3486bb4ad.jpg Un secondo dopo, le manette hanno sussurrato: “Bunny Hastings toglie tutti i tentativi dalle manette. Hai perso 50 tentativi” (il che, considerando che si parte con una trentina, basta a garantire che da sola non riuscirai liberarti prima di un centinaio di ore di gioco – vale a dire mai). E poi hanno proseguito sgranando tutta la serie delle possibilità: Win non può prendere le chiavi se non è in mouselook, Win non può prendere le chiavi se non è bloccata, Win non può prendere le chiavi e tenerle per più di 5 minuti… fino all’ultimo. Win non può prendere le chiavi, tout court.

Ho salutato Bunny e mi sono scollegata, e la mattina dopo ho avuto un’amara sorpresa… nel corso della notte, anche lei era stata catturata da qualcuno che la tratteneva, incaprettata e bendata, in qualche luogo lontano. Le era perciò impossibile venire a liberarmi, e io ovviamente non ero in grado di liberarmi da sola. Santana, che è venuto a trovarmi, dopo essersi goduto lo spettacolo di me inchiodata su quel trespolo, le ha tentate tutte per cercare di liberarmi… spingendosi al punto di andare a spiare Bunny nel suo cottage a Silent Wind, e persino preparando una trappola per lei con l’idea di costringerla a dargli le mie chiavi quando fosse tornata nei paraggi… ma Bunny, prigioniera altrove, non si è fatta vedere, e anche Santana alla fine ha desistito.

Sono passate le ore e alla fine il Curfew ha reclamato la mia presenza nel faro, riportandomi laggiù. In dieci ore di battaglie sono riuscita a togliermi le cavigliere e soprattutto il bavaglio (recuperando la capacità di scambiare IM) ma, ovviamente, non le manette. La situazione era di semi-banishment: non potevo toccare nulla e nessuno… aprire le porte era impossibile, e così fare acquisti, scrivere o leggere notecard, legare qualcun altro. Ma potevo andare a spasso, visitare gli amici, fare due chiacchiere. Ho avuto perciò modo di andare a trovare Mystique, fare una lunga chiacchierata con Jaron Bailey (a cui a un certo punto si è unita Moss), partecipare all’inizio di una conferenza sul BDSM organizzata da Alice Mastroianni (una delle colonne del forum SecondLife Italia) per poi tuttavia dover battere in ritirata quando il Curfew ha annunciato che era ora che tornassi nella mia torre. Il tutto in attesa che Bunny riuscisse a liberarsi e a trovarsi online nello stesso periodo in cui lo ero io – cosa non facile, visto che il suo fuso orario è quello statunitense della West Coast.

fb213d7ce1bc87b14a9a99919ab8b4cf.jpgc2f7bcdebbff16fc2a85e62df5d226b3.jpg Bunny era stressatissima della cosa: continuavo a ricevere suoi IM, spediti quando io ero offline, in cui dichiarava che le spiaceva molto di avermi inchiodata in questo modo, e che mi autorizzava a liberarmi anche barando, o chiamando qualche amica con la Real Key. In un caso come questo, autorizzata dalla mia keyholder, avrei potuto anche superare i miei principi e farmi liberare da un’amica – ma si trattava di Bunny, la mia prima aguzzina, e ci tenevo che solo lei potesse liberarmi, quando ne avesse avuto il tempo e la voglia. L’ho già detto un’altra volta: il bondage non è una questione di chiavi, di meccanica, di corde. Quello che conta è chi i nodi li ha stretti, e non è detto che debbano essere nodi fisici.

Finalmente, l’incontro c’è stato: ieri sera, Bunny è apparsa accanto a me nella torre e mi ha liberata dalle manette – giusto in tempo per consentirmi di sfilare a Useme, che ricompariva al mio cospetto per la prima volta dopo i tormenti subiti a Deitide, qualche altro migliaio di L$ (400 li ho girati subito a Bunny perché potesse acquistare un certo paio di stivali su cui aveva buttato l’occhio di recente). Segnalo con soddisfazione che anche Useme, nonostante l’avessi espressamente autorizzato, non se l’era sentita di barare per liberarsi dalle sue manette.

Bunny mi ha salutata con un abbraccio nel quale ormai non faccio fatica a “non leggere troppo”. Ma quando mi sono scollegata da Second Life ho scoperto che stavo ancora sorridendo.

(Prossimamente: Quattro chiacchiere con Rossella)

Moneypig

Cornuto e mazziato? Musica per le orecchie di un moneypig, il migliore amico di una ragazza spiantata che ogni tanto sa trovare in sé una vena dominante.

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La prima volta che ho incontrato Anja Arida non me la ricordo troppo bene. Ma ricordo che in pratica era venuta a offrirmi le sue chiavi chiedendo che ne approfittassi, e facendomi capire che sarebbe stata felice se l’avessi ricattata: legandola prima e poi pretendendo da lei che mi desse dei soldi in cambio della promessa di lasciarla andare – promessa che ero invitata, se appena appena mi girava, a non mantenere anche dopo che mi avesse dato quello che le chiedevo.

Da brava ragazza timida e inesperta, l’avevo legata volentieri e mi ero limitata a farmi pagare da lei l’accesso a una SIM che ammontava a 25 L$… una miseria ma per me, all’epoca, un piccolo capitale. Ci eravamo incontrate un paio di volte, e ogni volta avevo provveduto a ammanettarla o chiuderla in gabbia senza per questo chiederle del denaro che sentivo di non meritare. E’ passato un po’ di tempo e un bel giorno a Stonehaven ho visto apparire il cartello che riporto qui sotto: Anja si era messa in affari e adesso vendeva accessori destinati a chi, come lei, ama essere sfruttato economicamente da qualcun altro. Quelli che, in gergo, si chiamano moneypig – porcellini salvadanaio.

58083161b8252ace551c5d3515813294.jpg Il mio primo moneypig autodichiarato si chiamava SugarChris Albatros e comparve un bel giorno a Stonehaven mentre chiacchieravo con alcune amiche. Aveva una tag che diceva “Moneypig for girls” e alla mia domanda su cosa significasse Mudlark mi rispose: “Significa un disperato”. In effetti, la sensazione era un po’ quella: è vero che, come dicevo qualche giorno fa, ci sono di gran lunga più sub che dom – ma è anche vero che se ci si sbatte un poco qualcuno disposto a farti su come un salame lo trovi sempre. Qualcuno che arriva a pagare perché qualcuno lo metta in gabbia si direbbe, effettivamente, un poveraccio incapace di un minimo di roleplay e che non ha nemmeno la pazienza di perdere su Second Life quel minimo di tempo necessario a conoscere una persona i cui gusti siano complementari ai suoi.

Eppure la cosa mi aveva incuriosita – forse anche per il fatto che desideravo moltissimo potermi comprare il mio primo paio di cinture Real Restraints per alternarle alle manette… ma che i soldini che guadagnavo facendo camping, o lavorando come ballerina a House Nishi, non erano abbastanza per consentirmi quell’acquisto. Avvicinai SugarChris e lo catturai senza difficoltà, scoprendo ben presto che avevo realizzato la sua massima speranza: lo obbligai ad acquistare le cinture e indossarle, legandolo strettamente con esse e tenendolo per un po’ mio prigioniero su una Skybox abbandonata dove non passava nessuno… e una volta liberatolo mi feci regalare le cinture, in modo da averle senza aver speso un Linden Dollar!

316a061dc49946d369d688449e458c20.jpg4cfe4bed9ad0f27dbcdeda57109ec000.jpg All’epoca l’attrezzatura di Anja non esisteva ancora e i denari passavano direttamente di mano in mano. Poi un giorno incontrai di nuovo SugarChriss che indossava un certo pulsantino, premendo il quale potevo sfilargli ogni volta una ventina di dollari. Nei giorni seguenti mi feci un piccolo capitale alle sue spalle, ogni volta rubandogli pochi dollari alla volta, per far durare il tormento più a lungo possibile e dargli almeno un po’ di soddisfazione – finché una volta non te lo incontro in un locale pubblico mentre discute con una Mistress talmente snob che vuole farsi dare i soldi da lui senza nemmeno prendersi la briga di legarlo o di premere il famoso pulsante.

Insomma, non ricordo bene come va la faccenda – fatto sta che a un bel momento la tipa comincia a cliccarlo a ripetizione, e lo stesso faccio io… il pulsante fa non so che pasticcio e SugarChriss si trova alleggerito di un paio di migliaia di dollari in pochissimi secondi. Troppo persino per lui, che infatti da allora scompare dai radar e da allora non si è fatto più vedere in giro (anche se mi sembra che Samy80 mi abbia detto di averlo incontrato in tempi recenti)!

In ogni caso, quando ho conosciuto Useme Offcourse sapevo già cosa aspettarmi. L’ho beccato a Pak, credo, mentre gironzolava all’ansiosa ricerca di qualcuna che avesse voglia di tormentarlo… indossava sullo stomaco un anello di ferro creato da Anja, un cosiddetto Punisher cliccando il quale potevo sfilargli denaro dal borsellino in percentuali variabili. Quella volta non ho esitato: senza fargli troppe domande me lo sono acchiappato al volo e l’ho trascinato in un luogo sicuro, tormentandolo con manette e bavaglio e alternando a ogni azione un piccolo prelievo forzoso dalle sue tasche – fino a quando non gli ho lasciato più nulla.

348a5648d02ff739d1a4818388be2b9c.jpg Ora, credo sia chiaro che fare la dominatrice non è la mia passione… ma forse l’esperienza che ormai mi sono fatta dal lato sbagliato delle manette mi consente in qualche modo di capire che cosa può provare chi viene legato da qualcun altro. Non so: fatto sta che la situazione l’ha entusiasmato al punto che ben presto Useme ha cominciato a tempestarmi di IM ogni volta che gli capita di essere online… sperando che io sia, almeno temporaneamente, libera e in grado di prenderlo e rivoltarlo come un calzino. In queste proficue sedute, spesso è mia complice Samy80 – e fra tutte e due abbiamo scoperto che Useme è ampiamente in grado di soddisfare le nostre non esagerate esigenze consumistiche. Quando ci va di comprare qualcosa, basta aspettare un giorno o due, e appena Useme compare online gli saltiamo addosso e ci rimettiamo a posto il bilancio. Ho scoperto che legare Useme scatena in me istinti che non sapevo di avere e che in qualche caso un poco mi spaventano: mi è capitato di sorprendermi a piantargli un tacco della scarpa in bocca, a strangolarlo con un ginocchio piantato nel collo, a costringerlo a sedersi su un gabinetto e persino a minacciarlo di aprirlo in due con una sega a nastro. All’inizio persino Samy mi guardava sbarrando gli occhi – ma devo dire che nel caso della sega a nastro ho dovuto essere io a fermarla prima che davvero affettasse il nostro prigioniero come un prosciutto di Parma.

Magari tornerò in futuro sull’argomento. Useme è un porco dichiarato, parla male inglese, non sa fare niente di interessante, non è spiritoso e non è particolarmente simpatico. Anche a livello di gioco di ruolo, Useme è un disastro: appena gli finiamo i soldi, in genere, scompare… e in passato non ha esitato, dopo essere stato abbandonato da qualche parte con le manette ben chiuse addosso, a liberarsi barando, usando il visore standard e resettando i legami approfittando della nostra assenza. Samy e io lo frequentiamo solo perché questo ci consente di comprare quasi tutto quello che ci pare, e ci facciamo un punto d’onore di spolparlo ben bene ogni volta, ridendo di lui e pregustando tutto quello che ci compreremo alla faccia sua (il che, voglio precisare, è esattamente quello che lui desidera e che chiede esplicitamente a chiunque gli capita di incontrare). Eppure…

2967d2a3487ea432ac5525a5c689c308.jpg0e6f2edb0c5431a00eaef135d7980274.jpg …eppure, negli ultimi tempi, qualcosa sembra che stia cambiando. Sempre più spesso, Useme dimostra una certa buona volontà che non gli conoscevamo. Mi è capitato di trovarlo, con sorpresa, ancora legato come l’avevo lasciato due o tre giorni dopo il nostro ultimo incontro… e quando l’ho costretto ad acquistare e indossare il banesuit di Sable Janus lui ha saputo obbedire e accettare di passarvi dentro ben quattro giorni – giorni in cui sia io che Samy eravamo offline e non potevamo quindi tormentarlo come desiderava. L’altra sera ho sentito che era il momento di liberarlo dall’isolamento e mi sono ritrovata a esprimergli il mio compiacimento per i suoi progressi – da laido porcellino salvadanaio, Useme sembra aver fatto qualche passo verso lo status superiore di schiavo personale.

Può darsi che capiterà di nuovo di parlarne, di Useme. Una delle ultime volte che ci siamo incontrati, è scomparso all’improvviso da Second Life per confessarmi, qualche giorno dopo, che aveva dovuto spegnere il computer quando sua moglie – sua moglie nella Real Life suppongo – era piombata nella stanza del computer chiedendogli che diavolo ci facesse ancora in piedi alla sua una e mezza del mattino. Per punirlo di questo sgarro, l’altra sera, anche senza la presenza di Samy80, gli ho sfilato la consueta bella sommetta per poi imporgli la suprema umiliazione di un moneypig: l’ho chiuso, a Deitide, in una gabbia speciale che si apre solo a pagamento. Chi vi viene chiuso dentro potrà uscire solo quando abbastanza persone avranno pagato il riscatto stabilito dal display luminoso che si trova sulla porta – un riscatto il cui ammontare viene diviso in parti eque fra il prigioniero e i proprietari della gabbia stessa. L’ordine per Useme è di mandarmi, via via, tutto il denaro che la gabbia dovesse fargli guadagnare – con la proibizione assoluta di imbrogliare e mandarmi soldi che non siano stati racimolati in quel modo.

Per un moneypig che gode a farsi sfilare denaro dalle tasche, trovarsi a chiedere l’elemosina agli altri deve essere l’incubo peggiore in assoluto. O almeno lo spero per lui.

(Prossimamente: Coprifuoco)