As Banished Time Goes By

 

La testa ancora imprigionata nel casco di Serenella, la sentenza molto più che raddoppiata in seguito agli incidenti ben noti, ma il tempo che, piano piano, scorre. Anche grazie a qualche idea per mantenersi in allenamento.

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Amo il mio Custodian. Ha sempre ragione, non ha scatti d’ira. È implacabile e giusto. Sa quello che va bene per me. Mi tiene prigioniera e mi impedisce ogni comunicazione: niente IM o notecards in entrata o in uscita, niente inventario. E ovviamente niente chat: posso rispondere solo con il biblico “sì, sì” e “no, no”, muovendo la testa, sempre che il mio interlocutore mi stia guardando in quel momento. E mi inchino se devo ringraziare o salutare. Applaudo per esprimere approvazione o ilarità. E posso indicare me stessa o gli altri. Ecco tutto. Qualcuno sa capirmi, altri mi ignorano o mi fanno domande a cui non sono in grado di rispondere.

930499908.jpgTuttavia, visto che ormai mi sto comportando bene e ho imparato a obbedire docilmente agli ordini, mi sono stati restituiti la vista, l’udito e, quel che più conta, il cosiddetto environment (ossia la possibilità di interagire con le cose e le persone, cliccando con il mouse). E questo mi ha fatto balenare una possibile soluzione pratica al fatto che, quando sono sola, il timer del mio casco smette di scorrere verso la mia libertà. Dato che non sono in grado di trattenere qualcuno con la mia conversazione, mi sono detta, perché non dovrei cogliere l’occasione di farlo con la forza? Per cui, durante una visita al salone delle gabbie di Stonehaven, ho acchiappato a tradimento KittyKat Maidstone e l’ho tenuta prigioniera per un’oretta, costringendola a implorare i presenti di venire a chiedere a me pietà per suo conto, e lasciandola andare solo dopo che in cinque avevano votato a favore della sua liberazione.

Come ho fatto a chiedere qualcosa di così articolato? Beh, quando sei muta da giorni ti si aguzza l’ingegno. Mi sono accorta che KittyKat indossava il famigerato Evil Titler, uno script che con una frequenza di 5/10 minuti consente ai presenti di determinare una tag che tu sarai costretta a indossare, scrivendolo sul canale 20. Alla prima chance ho scritto una cosa del tipo “Win si scusa per avermi catturata pur non essendo in grado di offrire un RP decente a causa del suo banishment“, e poi, via via, ho cominciato a usare il titler per rivolgermi ai presenti. Una volta liberata, visto che continuavo a imporre a lei di portare su di sé questi quasi-fumetti destinati agli altri, la povera Kitty ha fatto apparire una scatola magica di sua creazione che visualizzava il testo da me scritto sul canale 30 e, in modo un po’ farraginoso, mi consentiva di farmi capire meglio.

Il metodo ha funzionato fino a quando Beverly Hultsch e Chloe Tomorrow hanno insinuato che la scatola fosse un imbroglio e convinto Kitty a togliermi il privilegio. Beverly ha pagato subito la sua intromissione: dopo aver eliminato la mia scatola delle parole, Kitty le ha fregato le chiavi e me le ha passate con una strizzata d’occhio, sibilando alla sua amica: “Adesso, Bev, goditi il piacere di essere fatta prigioniera di qualcuno che non può parlarti”.

1887251755.jpg488781890.jpg821705507.jpgDovevo scollegarmi poco dopo e mi sono quindi limitata a imporre a Beverly un timer di un’oretta. Ma ho visto che il patio di Stonehaven resta per me l’area ideale per aspettare che il mio banishment finisca. C’è quasi sempre qualche prigioniera immobilizzata e, se non c’è, non mi è difficile trovare qualcuno da legare io stessa per garantirmi quella compagnia che, piano piano, mi avvicina alla libertà. A quanto capisco, il fatto di essere muta e senza volto costituisce, per i miei occasionali prigionieri, un’esperienza particolarmente inquietante. Fra le nuove amicizie, segnalo la dolce Trish Roux, che non si aspettava di dover passare con me tanto tempo e che, una volta liberata, ha preso l’abitudine di venirmi a trovare esprimendo la sua impazienza di potermi finalmente vedere in faccia. Un’altra vittima di buona volontà è la buona vecchia Forrest, sulle cui corde so di poter sempre fare affidamento.

E c’è Backbuttoned, che pur essendo stata rimossa da contatti (e conseguentemente dalla mappa) mi ha ritrovata nonostante tutto. E, ormai da giorni, sta pagando carissimi i cristalli che ha frantumato col suo sconsiderato intervento dell’altro giorno. Ormai ho capito di non potermi fidare di lei, ma mi sono anche resa conto della disperazione che l’ha spinta a fare quello che ha fatto l’altro giorno. E visto che non posso fare a meno di incontrarla, e che ho comunque bisogno di almeno una vittima per tacitare il mio Custodian, ho deciso che posso prendere con una sola fava due o tre piccioni. La tengo quindi ben incatenata sul patio, bloccandole environment, struggle e teletrasporto e, per la quasi totalità del tempo, tenendola strettamente imbavagliata in modo che non possa annegarmi di chiacchiere. Anche se, ogni tanto, le allento il bavaglio lasciando che parta coi suoi monologhi, a cui rispondo solo annuendo o scuotendo la testa. Sono certa che, in queste condizioni, non potrà più nuocere a nessuno – in particolare alle persone a cui tengo di più – e se non impara la lezione stavolta vuol dire che è veramente senza speranza.

L’ultima, gradita, visita che ho ricevuto ieri è stata Melinda Arnahan, che avevo incrociato fugacemente a Villa BDSM e poi a casa di New, e che, in visita sul patio, ha per un attimo lasciato scoperte le chiavi del suo collare. Sarebbe stato un peccato non approfittarne, e le ho subito messo il guinzaglio. Dopo di che, visto che Backbuttoned, nonostante la mia esplicita proibizione, si era rimessa a cercare di liberarsi dalle sue catene, ho passato le sue chiavi a Melinda incaricandola a gesti di farle da guardiana. La reazione di Back è stata quella che mi aspettavo: agitazione scomposta, insulti in IM alla povera Melinda, decine di IM bloccati per me (che, grazie al mio amabile Custodian, io non posso comunque leggere), moltiplicazione dei tentativi di struggle. Ma, dati i precedenti, ho deciso di essere assolutamente inflessibile: Back resterà legata sul patio fino a quando non mi sarà passata l’arrabbiatura e il dispiacere, e le sue chiavi resteranno a Melinda o a chiunque sarà nei paraggi quando lei farà ancora qualcosa  per contrariarmi.

474389352.jpgQuando ho visto che Back sfiniva Melinda chiedendole di rivelarle quanto mancava all’apertura del mio casco (richiesta a cui Mel si è rifiutata di rispondere, seguendo in questo i suggerimenti di Serenella, per lasciarmi nell’incertezza), le ho bloccato anche il canale del bavaglio e l’ho lasciata al patio. Ho portato Mel in un luogo appartato, ho aggiunto al suo collare catene per polsi e caviglie, bavaglio e benda, lasciandola ben assicurata in un luogo sufficientemente lontano da far sì che Back non abbia alcuna speranza di farla impietosire, facendole rivelare cose che lei non vuol rivelare o, peggio, inducendola a liberarla. E vediamo cosa succede, adesso: Melinda ha saputo capire molto in fretta quello che volevo da lei, e mi sembra una preda docile e attenta con cui, quando uscirò finalmente da questo casco, mi farà piacere fare due chiacchiere con calma. E quanto a Back, se le chiavi di quello che indossa appartengono ora a Melinda, quelle del suo collare restano ancora saldamente in mano mia.

Chiudo questo post interlocutorio con due righe di ringraziamento per le persone buone che, nei commenti o con visite in-world, hanno partecipato con tanta sollecitudine ai drammi dei giorni scorsi. Ho ricevuto nei giorni scorsi una lunga lettera, bellissima e molto personale, e sento che, piano piano, sto ritrovando qualcosa di me stessa che avevo perduto. Non so quante ore mi restano, non so se il mio amato Custodian giudicherà di volermi tenere ancora con sé a lungo. Ma so che ora mi sento di nuovo desiderosa di conoscere gente nuova, di buttarmi il passato alle spalle – senza dimenticarlo, ma pronta a reinventare tutto da zero.

Visitando il blog di Spikey ho partecipato a una specie di scemo test per scoprire a quale pin-up assomigliavo. Giuro che non ho barato, e mi sono messa a saltare di gioia quando il risultato è stato quello che segue:

 

You Are Bettie Page
Girl next door with a wild streak
You’re a famous beauty – with unique look
And the people like you are cultish about it

Cosa chiedere di meglio? Bettie Page, un mio idolo di sempre, forse la modella bondage più allegra di ogni tempo, innocente nella malizia e maliziosa nell’innocenza… con quegli occhi malandrini e vivaci, che sanno esprimere la paura della prigioniera e la durezza della carceriera, ma che non dimenticano mai di burlarsi di quello che per lei, anche nelle situazioni più imbarazzanti, è soprattutto un gioco.

Adesso ho voglia di giocare. Ecco. Ma continuo ad amare il mio Custodian – mio scudo e mio orizzonte, mia forza, mio padrone che costantemente mi sorveglia, controlla e protegge.

Libera!

La gabbia si è aperta, finalmente, e sono di nuovo una donna libera. Ma, per il momento, con pochissima voglia di giocare ancora. Effetti collaterali della disintossicazione?

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La sbrigo in poche righe, telegraficamente, questa faccenda. Dopo tutto ho scritto dei papiri insostenibili, nei giorni scorsi – anzi, ne approfitto per ringraziare chi ha avuto la pazienza di leggerseli fino in fondo. Sono sorpresa io stessa nel vedere quanto queste pagine, anche col passare del tempo, continuino ad attirare qualche lettore anche quando, come nei giorni scorsi, le parti dedicate, diciamo così, all’azione si sono ridotte lasciando spazio alle lamentose trascrizioni delle mie sofferenze interiori.

6d0a109fabab528a4ddd97cca24845c8.jpg681c07f3778b297bd024f2a972e8194e.jpgMa siccome di novità ce ne sono, e tante, bando alle ciance. Prima di tutto, beh, sì, sono sfuggita alle grinfie di Jaron. Il merito è tutto di Moss che, di sua iniziativa e senza che io nemmeno provassi a suggerirglielo, è riuscita a intrappolarlo di nuovo nel suo dungeon di Dolores, minacciando di tenerlo chiuso lì fino a quando non avesse ripensato a quello che mi stava facendo e non fosse sceso a più miti consigli. “Sei una delle mie Sweet Girls“, mi ha detto Moss mentre la ringraziavo, “e le Sweet Girls si aiutano sempre a vicenda”. Grazie, cara amica, possa il guinzaglio che ti lega ogni notte alla sponda del letto della tua cara Chriss non essere mai sfiorato da ossido o ruggine.

Per chiudere, temporaneamente, la vicenda di quest’ultima quindicina di giorni, posso aggiungere soltanto che, alcune ore dopo, ho avuto il coraggio di rivedere di nuovo Belias. Ci siamo abbracciate a lungo. Ma le mie ginocchia, stavolta, non hanno tremato. Qualcosa è successo, in questi giorni, qualcosa si è spezzato forse per sempre. O forse si è trasformato, non so. So che nel faro di Snark gran parte dei rancori accumulati nei giorni scorsi si sono, se non dissolti, quantomeno affievoliti. E se quello che è stato non si può cancellare… beh… il futuro è ancora pieno di pagine bianche tutte da scrivere. Quello che so è che, per il momento, vago per Second Life senza meta: non ho voglia di essere catturata da nessuno, ma quel che è peggio non ho nemmeno voglia di catturare qualcuno io. Non so quanto durerà, questa situazione… sono quasi tentata di buttarmi in un auto banishment per qualche tempo. Per darmi il tempo di riflettere su tutta la roba brutta che ho provato nei giorni scorsi.

6c2f3892e3c2cf57438075f49d6dabd6.jpg35eab7e8016c9bf77d0860ea11821f4b.jpga88b4659f83bd882cfd05f3a00f0b0c5.jpgPerò, intanto, c’è un sacco di gente che devo ringraziare per avermi reso meno pesante questo lungo periodo di disintossicazione. Oltre alle persone citate nei giorni scorsi (e Valentine, di cui ho già parlato ma che si fa sempre vedere quando ho bisogno di compagnia, come se avesse un radar speciale), una nuova amica come la tedesca Ferro Rau, la collega Bane Operator Spikeheel Starr (che mi ha regalato un magnifico Vox in grado di assicurarmi una via di comunicazione di emergenza anche in situazioni quasi impossibili. Ovviamente non intendo usarlo in caso di mia cattività… ma mi è stato utile già in un paio di occasioni… e segnalo a chi ne volesse una copia che è possibile acquistarla a questo indirizzo), la buona vecchia Bunny Hastings (le cui visite erano particolarmente gradite sapendo che ha avuto con Jaron qualche lite violentissima e che correre il rischio di incontrarlo le costava un grosso sacrificio). Ma anche New Vita, che ha cercato di darmi una mano per ovviare agli inconvenienti di una delle TRE sim restart che hanno reso ancora più complesso tutto questo periodo – sembrava quasi che Second Life congiurasse per tirarmi fuori da quella maledetta gabbia – e le persone che mi hanno manifestato solidarietà nei commenti o nei pochi IM che sono riuscita a ricevere. E ovviamente Samy80, che finalmente sta ricominciando ad affacciarsi online abbastanza spesso – e ha già ricevuto un paio di richieste di autografi.

Scherzo? Nemmeno poi tanto. Davvero, a quanto pare, questo blog sta diventando un piccolo punto di incontro. Oltre alle persone che vengono a salutare me, so che almeno Belias, Samy80 e New Vita sono stati contattati da qualcuno che aveva letto di loro – o che aveva letto i loro commenti – proprio navigando fra queste pagine. Ne sono sorpresa e ovviamente la cosa mi fa un piacere enorme – anche se confesso che la cosa un poco mi turba. Io qui intendo continuare a scrivere tutto quello che mi sento, continuando a considerarlo un diario online, e tremo al pensiero del giorno in cui qualcuno ci resterà male. Perché lo so che prima o poi succederà – è inevitabile. E me ne scuso a priori, anzi, ma l’alternativa sarebbe smettere di scrivere qui. E, per il momento, ho ancora alcune cose di cui ci terrei a parlare. Una di queste, beh, è una lettera che ho ricevuto e che intendo pubblicare nei prossimi giorni. Una lettera aperta, molto franca, che apre una discussione su cosa queste pagine sono e cosa potrebbero essere… e che in fondo mi costringe a riflettere su tutta la mia esperienza fino a questo giorno.

33bf743ebeaac055c4e74fff629a9a52.jpgMa ne parliamo domani, perché andremmo per le lunghe e ho promesso, stavolta, di essere breve. Vorrei, invece, chiudere questo strano post con qualche segnalazione importante. La prima è che tutto sembra mettersi al meglio per quanto riguarda l’annunciata edizione italiana di Eudeamon. Mi rivolgo soprattutto a Pedro Gibbs, che è quello che più spesso mi chiede notizie: a quanto mi dice l’editore, Erika è pronta a firmare il contratto – e io sono pronta a mettermi al lavoro per la traduzione in italiano. Sono molto emozionata: non mi era mai successo di fare da talent scout e di convincere un editore a pubblicare qualcosa sulla base di una mia segnalazione. Ma sono convinta che Eudeamon meriti questo e altro e niente mi renderebbe più felice se, in futuro, questa edizione italiana potesse aprire la strada a edizioni in qualche altra lingua. 

Visto che siamo in tema di roba da leggere, vorrei segnalare la nascita di una rivista che promette di diventare un appuntamento interessante. Ho avuto la prima copia, fresca di stampa, dall’amica Rossella Pintens – che, assieme all’ex puntino verde Astor Robbiani e a Jenny24 Scarpulla, ne è l’editrice. Il nome della rivista, [L] Magazine, non deve scoraggiare… anche se è l’organo ufficiale del Lesbian Italian Club, la lettura è interessante anche per le ragazze eterosessuali. Non so quanto possa attrarre i maschi, visto che si parla molto di moda, ma non si sa mai. Comunque, leggerla non può far loro male. Si dovrebbe poterla ottenere gratis da un vendor che trovate presso la sede del club…  ma in alternativa basterà che mi mandiate un IM e io sarò felice di inoltrarvi una copia del numero zero. Rossella non solo mi ha dato il permesso, mi ha chiesto di farla girare un po’. Se la trovate scritta troppo piccola, cliccando il “menu” in basso a sinistra si accede a un quadro comandi che permette di ingrandire la rivista – e suggerisco di settarla da 0 a 100, in odo da evitare di cavarvi gli occhi.

808e1a092b45d78e5965abba4930cd69.jpgUn’altra rivista interessante, anche se stampata decisamente troppo in piccolo (e qui non sono ancora riuscita a scoprire come ingrandirla: ogni suggerimento è bene accetto) è BDSL Magazine, che trovate in distribuzione gratuita a Zhora, vicino alla centrale della Kelley Technologies. Curatissimo dal punto di vista grafico, è già strapieno di pubblicità e lancia anche un concorso a premi. Io ho partecipato, augurandomi di non vincere la schiava offerta come primo premio, bensì il buono acquisto di 2500 L$ a Kayliwulf. Il che, fra l’altro, mi fa ricordare che il luogo dove si trova il vendor di BDSL Magazine pullula anche di landmark per le migliori prigioni di Second Life. So che c’è chi apprezza l’esperienza del carcere e non saprei pensare a un luogo migliore da cui cominciare. Poi, come ben sa chi legge queste pagine, al carcere c’è sempre l’alternativa eccitante offerta dal banishment. Anzi, non vedo l’ora di riprendere la mia attività di Operator alle dipendenze di Marine Kelley.

A proposito di Marine, segnalo anche che i responsabili del sito Virtual BDSM le hanno fatto una splendida intervista che senz’altro raccomando a chi capisce l’inglese. Ci sono considerazioni sul BDSM, virtuale e non, che sono profonde e acute. Magari ci si può tornare sopra nel prossimo post, partendo da quella famosa lettera di cui parlavo prima.

abca1bc93f75a8f24a690143c814798d.jpgMa ora basta scrivere. Mi resta un’ultima segnalazione abbastanza urgente e a cui tengo molto. Qualcuno si ricorda di Serenella Abruzzo, il mio primo bane italiano nonché creatrice di una linea di banesuit suoi? Leggendo il suo blog, come faccio ogni giorno, ho scoperto che sta testando una nuova invenzione davvero diabolica che ha battezzato FreeZee. Chi volesse andarla a trovare può tentare di raggiungerla al Bondage Ranch di Lorelei Mission – ne vale la pena, anche se la sim è spessissimo affollata al punto da richiedere numerosi tentativi prima di riuscire ad accedervi. Attenzione allo slurl: è possibile che seguendolo atterriate nel punto giusto ma a livello del suolo, mentre Serenella si trova al Ranch, sospeso a 300 metri di altezza. Consiglio chi vuole vederla in queste condizioni di afferttarsi… anche se a quanto ho capito le numerose visite stanno contribuendo ad allungare la sua prigionia ben oltre i termini fissati inizialmente, l’incantesimo potrebbe anche esaurire i suoi effetti da un momento all’altro. E, come potete vedere dalle foto che sono riuscita a scattare, si tratta di una visita che davvero merita una deviazione, come dicono sulle guide turistiche.

 (Prossimamente: La lettera)

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Un’ultima fotina – vediamo chi riconosce tutti i presenti… e chi nota una piccola novità

Sotto vetro

Jaron non si è ricollegato per oltre 24 ore e io sono rimasta ad aspettare nella sua skybox. Che si è dimostrata tutt’altro che a prova di visite.

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Non appena arrivata nella skybox di Snark, fra me e Jaron c’è stata una lunga conversazione. L’argomento centrale era Belias – la malattia da cui lui è determinato a curarmi. E che, nel momento in cui si è svolto il dialogo che segue, mi aveva appena lasciata tornare nella gabbia da cui ero fuggita in modo illecito.

[2008/07/07 0:38]  Jaron Bailey: Ha detto qualcosa che valesse la pena di riportare? Sarei piuttosto scettico circa questo suo ‘trionfo’
[2008/07/07 0:40]  Win: Sì… Le – le ho detto che pensavo che tecnicamente tu avessi ragione e che avrei dovuto rifiutare il suo TP via dalla gabbia… e lei ha capito
[2008/07/07 0:40]  Jaron Bailey: Chiunque ti costringa a fare cose che non dovresti……
[2008/07/07 0:41]  Win: L’amore vince su tutto, immagino
[2008/07/07 0:41]  Jaron Bailey: No, non è così che va. L’amore non ha nulla a che fare con la conquista. E questione di trovare un equilibrio di dare e prendere. E la regola base è di non costringere la persona che ami a fare qualcosa in contrasto con ciò che è. E comunque si è comportata in un modo che ho trovato non alla tua altezza.
[2008/07/07 0:43]  Win: Beh… quello che dici sull’amore è vero… e tuttavia… SL è un gioco e non ci sono regole matematiche… Io – forse… io so come sono i morsi della gelosia, Jaron… D’istinto avrei potuto io stessa fare qualcosa del genere… e ho veramente apprezzato che Belias abbia corretto quel comportamento subito dopo.
[2008/07/07 0:44]  Jaron Bailey: L’ha fatto. Ma è stata molto sgradevole nei miei confronti a livello di OOC. Tu, almeno, tiri fuori l’argomento con cortesia.
[2008/07/07 0:44]  Win: Le emozioni possono confondere la gente, Jaron… e ricorda che lei è italiana e il suo inglese magari non può competere col tuo, visto che per te è la lingua madre.
[2008/07/07 0:45]  Jaron Bailey: Non rinfaccio alla gente il loro inglese.
[2008/07/07 0:46]  Win: Ti chiedo solo di considerare che essere sgradevole è più facile, con un inglese di base, di quanto non lo sia discutere sulle sottigliezze.
[2008/07/07 0:47]  Jaron Bailey: Ma il punto è che quanto mi ha detto non lasciava molto spazio ai malintesi. Non sono stato insultato direttamente, ma è stata molto sgarbata su questioni che si sarebbero potute esprimere più facilmente con un tono neutro. Non è che, solo perché una non parla la mia lingua, io non possa giudicarla una bulletta arrogante, per così dire.
[2008/07/07 0:48]  Win: Lo capisco. Ma ricordo anche come mi ribolliva il sangue quando andai a recuperare Samy80 da una Mistress che l’aveva rapita. Usai la Real Key allora, la cosa più vicina a barare che mi sentissi di utilizzare. Belias arrogante? Non ci credo.
[2008/07/07 0:48]  Jaron Bailey: Arrogante magari no, ma si comportava come una bulletta quattordicenne con problemi di gelosia. Le RK sono valide, dal mio punto di vista – anche se mi piacerebbe che ci fosse un qualche sistema unico e standardizzato.
[2008/07/07 0:49]  Win: Vedi? Punti di vista… Io avrei avuto modo di sfuggire a Belias più di una volta, perché ho un paio di persone a cui ho dato la mia Real Key… ma sentivo che non sarebbe stata una fuga valida se non mi fossi liberata coi tentativi.
[2008/07/07 0:51]  Jaron Bailey: Posso capire questa differenza. Ma un TP… mai. E poi, da parte sua… illudersi che una che se ne sta lì, semi-libera, non possa diventare un possibile obiettivo – mi pare alquanto strano. Ti ha lasciato aperta una finestra grande quanto la porta di un fienile.
[2008/07/07 0:52]  Win: Mi ha lasciata tornare, quindi non continuare a rinfacciarglielo… il teletrasporto fuori dalla gabbia è stato un atto impulsivo e irrazionale, da parte sua e da parte mia
[2008/07/07 0:52]  Jaron Bailey annuisce: “Ma è un dettaglio seccante, soprattutto visto che lei l’ha considerato una ‘vittoria’
[2008/07/07 0:53]  Win: Capisco. Beh, io ho apprezzato che lei mi abbia sconfitta in quel senso – dopo tutto barare non è poi questo gran crimine – come apprezzo che tu ti sia lamentato… e mi abbia costretta a tornare
[2008/07/07 0:54]  Jaron Bailey: Non so tanto che dire. Sono felice che tu sia data una regolata e tornata in quota. Mi preoccupa solo una ricaduta.
[2008/07/07 0:55]  Win: Non c’è da preoccuparti… Ma fuggirò appena posso. Voglio bene a Belias, dico sul serio.
[2008/07/07 0:55]  Jaron Bailey si acciglia: “Un cambiamento alquanto improvviso”.
[2008/07/07 0:55]  Win: Lo so
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Ma forse lo dici solo perché l’hai appena rivista. Anche Myst era così. La trovavi che stava per andarsene, poi non appena mi intravvedeva di nuovo era grande amore.
[2008/07/07 0:56]  Win: Forse è così… ma forse invece stavamo diventando come, diciamo, Moss e Chriss
[2008/07/07 0:56]  Jaron Bailey: Strana coppia, quella.
[2008/07/07 0:56]  Win: E Mudlark e Halle. E Challenge e Tat1ana
[2008/07/07 0:57]  Jaron Bailey si stringe nelle spalle: “Ma forse anche no. Potrebbe essere come me e Myst, Claven e Myst, Bunny e Myst…. e anche chissà quante altre coppie che non includono me o Myst. Non so. Ma ho una sensazione strana su tutto questa storia, specialmente considerando quello che eri e quello che sembri essere diventata. Dovrò proibirti la chat e vorrei poterti togliere le notecard per darti un po’ di tempo per pensare.
[2008/07/07 0:59]  Win: Magari sarà così… solo il tempo lo dirà, immagino
[2008/07/07 0:59]  Jaron Bailey assentisce: “Avrai un po’ di tempo per disintossicarti. Ti devo chiedere di rifiutare le notecard fino a quando non ci sarà stato un congruo intervallo. Chiamami paranoico”.

e6c127bad352885e689d345847199d59.jpg Poi Jaron si scollega e scompare per una roba come 24 ore. Non me la ricordavo, questa sua attitudine all’abbandono dei prigionieri, ma ho tutto il tempo di rinfrescarmi la memoria… prigioniera di questo tubo di vetro, ma ancor più della vergogna per esserne uscita, barando, due giorni fa. Non accadrà più e, forse, sarà davvero l’occasione per avere il tempo di riflettere. Anche se l’isolamento che Jaron ha programmato resta una sua pia illusione – anche se inizialmente la gabbia mi nega la comunicazione via IM, gli amici che non riescono a parlarmi e che mi vedono sulla mappa si tippano direttamente nella stanza. E la mia solitudine diventa una piccola processione di visite.

Passano a trovarmi in tanti. Arriva Chloe Tomorrow, con la sua Andie Sirbu – Chloe è una Mistress della vecchia Stonehaven di qualche mese fa, quando eravamo sempre insieme, con Mudlark, Cerdita, Moss, Moon, Fawn e tanti altri… quando Yasmine Heartsdale mi rapiva quasi ogni giorno. Solo pochi mesi ma sembrano secoli, e sempre più spesso i nostri incontri sono venati di nostalgia. Chloe è stata lontana da SL per alcuni mesi, per gravi questioni di salute, e adesso è tornata ma a scartamento ridotto. E, davvero, dà l’impressione di una sopravvissuta: di qualcuno che non riconosce più il mondo, virtuale, che conosceva tanto bene. E che non sa accettare il fatto che nello stesso fiume non ci si possa tuffare due volte, soprattutto in un mondo fragile e volatile come quello di Second Life.

Passa Moss, che sfoggia l’uniforme da Bondage Trainer e che è stata legata dalla sua Chriss con un nuovo, diabolico script che resetta automaticamente i lucchetti se non riesci a liberarti in 37 mosse. Anche Moss ha ufficializzato il suo passaggio al mondo dei dominanti: da qualche tempo pare abbia una sua sub personale a cui è molto affezionata – e io lo apprendo solo leggendo il suo profilo, perché sono settimane che non la vedo. Là fuori, il mondo cambia. Gli amici cambiano. Tutto sembra sempre uguale, quando sei libera, ma prova a sparire dalla circolazione per due giorni e vedrai come, invece, tutto stia cambiando velocemente, lasciandoti indietro.

817d272cfe82ba75d3aec505c4ea4abd.jpg Passa Valentine, che qualche giorno fa mi ha mandato l’immagine che si vede qui a fianco – un mio ritratto fatto con tavoletta grafica e Photoshop. Sono commossa: dopo la famosa rosa, dopo il suo trasformarsi in una specie di micro-Win, ancora una testimonianza di un affetto che mi commuove e che soprattutto resiste, nonostante io sia ormai da tempo impossibilitata a fare alcunché. Sono sempre legata, sempre prigioniera, sempre bloccata da qualcuno. E comincio a stancarmi, comincio a essere sempre più spesso arrabbiata, di cattivo umore, con poca voglia di fare conversazione. Se va avanti così, di qui a poco non verrà a trovarmi più nessuno. Oppure continueranno a venire, per affetto, come si va a trovare una vecchia zia ormai rinchiusa in un ospizio, una volta a settimana, una mezz’ora di cortesia, ma magari la settimana prossima no perché siamo via, ci vediamo fra quindici giorni, eh, zia Win? Tanto tu sei sempre qui, riguardati e mangia la minestrina.

Passa New Vita, che è tornato dalle vacanze. Passano Mistress curiose, che palpeggiano la gabbia che mi racchiude, che mi fanno proposte invitanti e che si allontanano quando vedono che io di qui non posso uscire senza il benestare del padrone di casa. Passano coppie di sub/dom che forse stanno cercando un angolino appartato dove divertirsi un po’ e che, dopo aver sbirciato velocemente la cameriera intubata, se ne volano via senza una parola, liberi di privarsi a vicenda della loro libertà.

E poi c’è Backbuttoned che mi ossessiona, che piomba qui e insiste perché io la leghi, poi chiama Belias e insiste perché la leghi Belias, poi implora che la si liberi e vuole essere lei a legare Belias, poi cerca di tipparmi fuori dalla gabbia, poi chiede di essere legata di nuovo, per chiederci ancora la libertà. Back che continua a pasticciare con la Real Key, che te ne dà venti copie, come fosse chissà cosa, poi cambia la password, poi si scusa e promette di cambiarla di nuovo. Back che sta attaccata a Belias come una cozza e che la molla solo per attaccarsi a me, Back che fa a Belias scenate di gelosia cercando di metterla contro Pony. E intanto io sento una rabbia sorda, incontenibile, che cresce piano piano. Anche contro Belias, che ancora le dà retta.

E Belias… lei mi scrive almeno un IM ogni volta che mi vede tornare online – ma cosa possiamo dirci se non “ciao” e “mi manchi”? I nostri rapporti con le persone sono quello che facciamo con loro, non queste frasi, che perdono tanto presto qualsiasi significato. Ogni tanto, anche lei passa a trovarmi, ma io sono sempre in questo tubo come un cetriolo sottaceto. Pian piano, seguendo gli ordini del mio carceriere, mi sto liberando dalle sue catene e dal suo collare. E intanto penso che lei, comunque, è fuori e io sono dentro. Comincio a odiarlo, questo essere dentro, e non ho nessuna voglia di giocare. A tre giorni da quando Jaron mi ha rapita, Belias sembra lontana anche quando è a un metro da me – e mi rendo conto che anche lei prova una sensazione analoga.

Sono sotto vetro, e tutti quelli che mi vengono a trovare non riescono a farmi sentire meno sola.
Jaron, maledetto, cosa mi stai facendo?

(Prossimamente: Bad feelings)