Sei in arresto!

La giustizia è implacabile, ma non arriva a sorpresa. Ti lascia il tempo di riflettere su quello che hai fatto e, soprattutto, di salutare e chiedere perdono.

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Anche se Edgar Allan Poe è noto soprattutto per le sue invenzioni macabre e orripilanti, un elemento che mi ha sempre affascinata nei suoi racconti è il senso di pace che ti pervade quando ti rendi conto che il tuo destino ormai è segnato: quando capisci che non c’è più niente da fare, che l’abisso sta per inghiottirti e che non ti resta altro che affrontarlo. Io non sono sulla bocca del maelstrom, non sono legata sotto un pendolo che oscilla sempre più in basso. Ma da quando ho spedito la lettera alla Kelley Technologies mi sento, finalmente, liberata. Succeda quel che deve succedere. Adesso sono pronta.

fineMal_001.jpgfineMal_002.jpgÈ con questo spirito che, a Zhora, mi incontro con M-4876. Allo scadere naturale della sua sentenza, da me abusivamente estesa più volte, non manca più che qualche minuto… e io spero ancora che, nonostante stia celebrando in Real Life il suo compleanno, anche Gloria si colleghi perché io possa aprire il suo casco, espiantarle il Custodian e restituirla a quella vita civile che sicuramente si è riguadagnata con l’esperienza. Il loro calvario sta per finire, sta per iniziare il mio, ed è giusto che sia così. Ma prima che succeda quel che deve succedere devo, a tutti i costi, poter salutare qualcuna delle persone più importanti della mia seconda vita. Se il banishment è duro soprattutto per chi resta chiuso fuori, sarebbe imperdonabile se io lo subissi, stavolta, senza per lo meno avvertire. Mentre parlo con M-4876, spedisco un po’ di IM e scambio qualche parola con Patty Dimitriaski e Licia Cisse, che sono venute a trovarmi… fino a quando vedo comparire, nella lista dei miei contatti attualmente online, il nome di Lella. La tippo subito da me, naturalmente.

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[2010/02/04 12:32]  Win: Che bello che tu sia arrivata, Lella… Manca ormai poco alla liberazione di questo bane
[2010/02/04 12:33]  Lella Demonia: non sono preoccupata per Malbert :)
[2010/02/04 12:33]  Win carezza la testa di Lella, quasi aggrappandosi: “Magari non succederà niente…”
[2010/02/04 12:34]  Lella Demonia: sarà meglio rapirLa appena libera sti due disgraziati
[2010/02/04 12:34]  Win sorride tristemente: Per stasera libererò solo Mal… che ha quasi finito…
[2010/02/04 12:35]  Lella Demonia sorride: sono felice per lui
[2010/02/04 12:41]  Win carezza Lella dolcemente, anche se con un filo di angoscia

finemal2_003.jpgfinemal2_004.jpgRestiamo un poco fra le braccia una dell’altra finché arriva il momento. Meglio andare di sopra, al laboratorio, per iniziare la procedura di espianto. Patty e Licia si allontanano, chiamate dalla RL. Lella mi segue su al laboratorio, raggiunta da Nightwish.

[2010/02/04 12:56]  Win: Un abbraccio, Lella… potrebbe non esserci il tempo, dopo
[2010/02/04 12:57]  Lella Demonia si aggrappa alla Signora
[2010/02/04 12:57]  Win: Grazie, Lella… che tu sia qui vuol dire davvero tanto
[2010/02/04 12:58]  Custodian: Time over, Malbert is given the keys to her Custodian back (detached 0 times)

finemal2_005.jpgEcco. È finita: M-4876 sta per tornare ad essere Malbert Greenfield.

[2010/02/04 12:59]  M-4876 trema
[2010/02/04 12:59]  Win: Malbert… usa la chiave… e apri il casco
[2010/02/04 12:59]  Custodian sussurra: Malbert Greenfield’s Custodian has been unlocked by Malbert Greenfield after 92:1:30 (detached 0 times)
[2010/02/04 12:59]  Lella Demonia sbircia con la coda dell’occhio
[2010/02/04 12:59]  Win trattiene il fiato
[2010/02/04 12:59]  Custodian sussurra: Will now self-destruct. Have a nice day !
[2010/02/04 13:00]  Win si avvicina all’ex Bane
[2010/02/04 13:00]  Malbert Greenfield chiude gli occhi……..

finemal2_006.jpgÈ fatta. E proprio in quella accade qualcosa che non osavo sperare. L’altra sera, al termine di un altro banishment di cui parleremo presto, avevo lasciato Frough Spad legata nella saletta di rilascio dei bane. Temevo un poco che non si collegasse in tempo per consentirmi di liberarla prima che la longa manus della giustizia mi raggiungesse… invece Frough si è appena connessa e, mentre Malbert ricomincia ad assaporare nei polmoni l’aria della sera, io ne approfitto per slegarla velocemente. “Grazie, Miss”, mormora Frough abbracciandomi, ma io mi guardo attorno sempre più nervosamente. “Frough”, sussurro, “…aspetta… devo… Sto rilasciando il signor Greenfield dopo un banishment di oltre 80 ore…” Guardo Malbert, che ormai privo del banesuit ha l’aria spaventata di chi ha perso all’improvviso una protezione a cui ormai è assuefatto. Mi sforzo di trasmettergli una sensazione di sicurezza, aggrappandomi al regolamento: “Signor Greenfield… deve restituire il custodian usato, assieme al collare e  *tossisco per l’imbarazzo* la scheda di valutazione, giù all’ingresso”. Indico il bordo della piattaforma, faccio cenno a tutti di saltare. Anche a Malbert, che sembra stranamente confortato dalla mia presenza e mormora: “Sì, Operatore”.

Saltiamo giù, nella notte, e precipitiamo per qualche secondo, atterrando proprio davanti all’area pubblica del Banishment Center. E la giustizia è lì ad aspettarmi, nelle vesti sinistre di Green Geary.

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[2010/02/04 13:07]  Win spalanca gli occhi: “Ma che…”
[2010/02/04 13:08]  Malbert Greenfield: salve, Engineer Green
[2010/02/04 13:08]  Green Geary afferra Win alle spalle bloccandole le braccia
[2010/02/04 13:08]  Lella Demonia: oh oh
[2010/02/04 13:09]  Green Geary: Operatore Zinneman, sei in arresto

finemal2_007.jpgfinemal2_010.jpgMi divincolo, ma è inutile. Sento Lella imprecare mordendosi le labbra, mentre Malbert sgrana gli occhi. Sento le manette scattarmi ai polsi, provo a gridare: “Sono un Operatore! Non puoi farlo!” Ma Green sibila: “Sono un engineer, posso e devo farlo”. Frough, che non sa proprio nulla e ancora ricorda l’angoscia dei giorni del mio rapimento, si guarda attorno stupefatta. Malbert interviene per difendermi. È il caos.

[2010/02/04 13:10]  Malbert Greenfield: La prego, non l’Operatore, Engineer Green
[2010/02/04 13:10]  Frough Spad: Che succede?
[2010/02/04 13:10]  Win geme mentre le braccia le vengono serrate dietro la schiena
[2010/02/04 13:11]  Malbert Greenfield: per favore… Ci ha sostenuti durante questa difficile avventura! Mi lasci parlare in sua difesa
[2010/02/04 13:12]  Frough Spad: È una follia. Non posso sopravvivere ancora una volta a tutto questo
[2010/02/04 13:12]  Malbert Greenfield: Ha fatto molte cose buone, occupandosi dei suoi bane
[2010/02/04 13:12]  Green Geary: È accusata di ripetuti abusi di potere… di aver aggiunto arbitrariamente ore alle sentenze… di aver spinto un bane giù da una torre…

Sbianco, letteralmente. Da una torre? Lo avevo fatto, ma tanto tempo fa, e credevo che nessuno se ne ricordasse… Mi volto verso Green e balbetto, mentre sento il sangue affluirmi al volto per la vergogna: “Oh cielo… come… come l’hai saputo, Green?!?” E in quel preciso momento, accanto a me, comincia a materializzarsi una sagoma, che pian piano prende forma. Fino a quando la riconosco, e le gambe mi cedono.

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È Shibari Hobble.

Quella Shibari, quella che avevo spinto giù dalla torre perché mi aveva disturbata mentre legavo Jelena. E che oggi è anche lei un Bane Operator, mi guarda, mentre le manette mi bloccano, e mi rivolge un sorrisetto: “Ciao, Win”.

finemal2_013.jpgApro la bocca, ma non ne esce nulla. A parlare è, invece, Green: “Salve, Shibari, appena in tempo per aiutarmi ad arrestare un operatore corrotto”. Intanto, tutto attorno, c’è il putiferio: Frough che si aggrappa invano alle mie manette, cercando disperatamente di forzarle e poi cade a terra priva di sensi… Malbert che insiste nel cercare di difendermi… KendraLouise Damiano, proprio quella Kendra che qulche giorno fa accusava Malbert e Gloria di aver attaccato altri bane, che si avvicina sghignazzando alla scena e sussurra addirittura: “Mi risulta che Win cospiri contro i bane“. La mia collega Bane Operator, Ed Kelley, strabuzza gli occhi. Shibari si avvicina a Malbert e gli carezza il viso per ammansirlo, annuendo lentamente, ma la folla si assiepa e le cose si mettono male… si stanno pian piano coagulando due gruppi e non si capisce se rischio il linciaggio oppure se è Green ad essere in pericolo. Anche se lei il dubbio non sembra averlo.

finemal2_015.jpgfinemal2_017.jpg[2010/02/04 13:23]  Green Geary incapretta Win per proteggere la folla
[2010/02/04 13:24]  Frough Spad: dolcezza, io non sono
folla
[2010/02/04 13:24]  Shibari Hobble scuote la testa lentamente: “La caduta dei grandi”.
[2010/02/04 13:24]  Malbert Greenfield: Win, farò tutto il possibile per dimostrare che sei stata un ottimo Operatore
[2010/02/04 13:24]  Win si dibatte disperatamente: “Spero che anche Gloria la penserà così”
[2010/02/04 13:25]  Malbert Greenfield: ma certo, questo è solo un sogno orribile
[2010/02/04 13:25]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Allora ti prego, svegliatemi!!!
[2010/02/04 13:25]  Green Geary: cittadino Greenfield, abbiamo tutte le prove della colpevolezza di Win
[2010/02/04 13:25]  Shibari Hobble: di quanti bane hai abusato, Win? Quanti che hanno troppa paura per testimoniare?
[2010/02/04 13:25]  Win: Non ho mai abusato di un bane!!!
finemal2_018.jpg[2010/02/04 13:26]  Shibari Hobble: Win.. cara.. sei stata tu la mia Op… Io SO quello che fai
[2010/02/04 13:26]  Win impallidisce: Io… uh… mmmm… Shi… cara Shi… mica mi serberai rancore per quella piccola… uhm… Shi!
[2010/02/04 13:27]  Shibari Hobble sorride alla donna incaprettata “…invece sì…”
[2010/02/04 13:27]  Ed Kelley e sconvolta a vedere Win: “…un operatore che abusa di un Bane… che schifo…”
[2010/02/04 13:27]  Win: Ed! Non PUOI crederci!!!!
[2010/02/04 13:27]  Frough Spad: Guarda Green, me ne frego dei
bane. Vuoi del denaro? Te la compro! La terrò sotto chiave… ma non posso vivere di nuovo senza di lei. È già accaduto e sono sopravvissuta a stento.

finemal2_019.jpgCi dovrò tornare, su Frough Spad, una captured mistress con cui ho sviluppato, dopo quella umiliante disavventura a Enslaved, un rapporto molto più stretto e costante. Il suo comportamento smarrito ai tempi del mio rapimento era stato irresistibile anche per Francesca – ma tentare di corrompere un ufficiale del banishment è davvero un rischio troppo grosso. Eppure lei non ne vuole sapere di smetterla a cercare di comprarmi: “Quanto? $1000? $2000? Tenetela chiusa ma non tenetemela lontana!” Cerco di fermarla: “Frough… no… Io… non metterti nei guai. Ti accuseranno di corruzione”, ma lei mi carezza i capelli sospirando profondamente: “Guarda, senza di te non sopravviverò comunque… cosa posso fare?”

finemal2_020.jpgE l’inevitabile accade: Green mi fruga le tasche, trova un mazzo di chiavi con su scritto “F. Spad”, lo afferra, si getta su Frough e incapretta anche lei. “Signorina Spad, le suggerisco di fare silenzio”, le dice freddamente. Frough strilla di angoscia, ma continua a pensare a me: “Lasciatela andare! Vi prego, lasciatela andare!”. La sua voce si mescola con quella di Malbert, che non ha smesso un istante di implorare le guardie: “Vi prego… state portando via tutto quello che mi resta”. Povero Malbert, colpito da evidente Sindrome di Stoccolma per un Operatore che ha tradito lui e la sua compagna di banishment: “Ti prego, Win… dimmi cosa fare di Gloria”. Già… Gloria… che da qualche parte, in RL, sta festeggiando il suo compleanno e che, quando tornerà online, si troverà ancora nel banesuit – e senza alcuno che possa occuparsene.

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[2010/02/04 13:36]  Frough Spad piange, gli occhi pieni di lacrime
[2010/02/04 13:36]  Win: Frough… ti prego, ritira la tua offerta di denaro!
[2010/02/04 13:36]  Malbert Greenfield piange
[2010/02/04 13:36]  Ed Kelley fa una smorfia alla triste scena che si svolge sotto i suoi occhi
[2010/02/04 13:37]  Frough Spad: Non portatela via… non… portatela… via
[2010/02/04 13:37]  Malbert Greenfield: win non lasciarmi senza di te, senza gloria
[2010/02/04 13:37]  Frough Spad riprende fiato, impotente.
[2010/02/04 13:37]  Green Geary: voglio considerare il suo tentativo di corruzione come frutto della concitazione
[2010/02/04 13:38]  Frough Spad: Non è corruzione. È solo che la voglio.
[2010/02/04 13:38]  Shibari Hobble guarda l’Engineer Green: “Sta diventando uno spettacolo”
[2010/02/04 13:38]  Win cerca di dare un calcio a Shibari: “Non c’è niente per cui eccitarsi!”
[2010/02/04 13:39]  Malbert Greenfield: gloria sta arrivando

finemal2_023.jpgfinemal2_024.jpgÈ un momento surreale. Sapevo che Malbert e Gloria a volte si sentivano al di fuori di Second Life – del resto, fra chat e Facebook, i metodi per comunicare non mancano… ma dato che Gloria al momento è offline è come se Malbert avesse parlato con lei attraverso un’altra strana dimensione, trapassando il confine che separa i due mondi. Ma non c’è tempo di riflettere. Passano forse due minuti di concitazione, Frough che ansima, Lella che cerca di convincerla a ritrattare, e poi Gloria si materializza. Proprio lì accanto. E io mi chiedo che cosa dirà. Speravo di liberarla con discrezione, senza troppe fanfare. Non ho davvero bisogno, adesso, di un altro bane pronto ad aggravare la mia posizione. Green slega Frough, che sviene cadendo a terra. Nightwish Sveiss volge lo sguardo verso Lella per chiederle permesso, e si affretta a tirarla più in là, cercando di rianimarla. Shibari prende Malbert sotto braccio e se lo porta via, parlandogli sottovoce. “È arrivata una delle tue vittime”, mi fa Green indicando Gloria: “Forse sarebbe ora di liberarla e interrompere almeno questa ingiustizia”.

finemal2_025.jpgRabbrividisco ancora a ripensare a quella terribile serata. Preferisco sorvolare sul penoso scambio di epiteti fra le persone che vorrebbero difendermi e KendraLouise Damiano e Nekro Noel…. In brevissimo, Kendra e Nekro continuano a rincarare la dose nei miei confronti, mentre Lella, furiosa, le apostrofa con sarcasmo pungente… e io cerco di difendermi dalle accuse nonostante la mia posizione difficile. Quello che conta è Gloria e il suo Custodian ancora chiuso. Guardo debolmente Green, deglutisco, bofonchio: “Io… Io… in effetti la Signorina Oppewall doveva essere rilasciata stasera! Green, lascia che lo faccia… e poi ce ne andiamo tutti a casa, okay?”

finemal2_026.jpgfinemal2_028.jpgGreen non risponde, ma mi libera i polsi per un attimo, per ammanettarmi di nuovo con le mani sul davanti. Mi avvicino a Gloria mentre Lella mi conforta con una carezza sui capelli. Green sibila alle mie spalle: “Facciamola finita con questa parodia della giustizia. Liberala!” E io obbedisco, faccio scattare il lucchetto. Apro il casco. E anche il banishment di G-7328 è finito.

Mi rivolgo verso Green, con uno sguardo che non posso nemmeno definire speranzoso. Provo debolmente a dirle che adesso è tutto a posto, che Gloria è libera, che vorrei andare a casa, ma so bene che non potrà essere così. “Hai appuntamento con un tavolo operatorio”, mi dice Green e anche se io strabuzzo gli occhi, protesto, imploro, insisto, dentro di me so che non c’è nulla da fare. Come non può fare nulla Lella, o Malbert, o la stessa Frough, che ormai biascica parole senza senso: “Prego, … non….. mia… pagare…”.

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[2010/02/04 13:59]  Green Geary: Secondo il contratto standard, qualsiasi operatore condannato per reati penali sarà automaticamente soggetto al banishment
[2010/02/04 14:01]  Frough Spad sviene un’ultima volta sussurrando: “Mia….”, e anche le sue parole si dissolvono nel vento.
[2010/02/04 14:01]  Nightwish Sveiss: Abbiamo bisogno di lei al WCF per un sacco di cose
[2010/02/04 14:02]  Green Geary: Abbiamo accantonamenti per aiutarvi a far fronte al problema

finemal2_030.jpgTutto è finito. Non mi resta che cercare di ottenere almeno una parvenza di perdono. Provo ad abbracciare Gloria ma lei si ritrae. Non con disgusto, forse… piuttosto sembra sbalestrata da tutto questo caos.

[2010/02/04 14:05]  Win: Per– perdonami, Gloria
[2010/02/04 14:05]  Gloria Oppewall: cosa è successo? perché sei ammanettata?
[2010/02/04 14:06]  Win scuote la testa e guarda a terra
[2010/02/04 14:06]  Gloria Oppewall: ti prego
[2010/02/04 14:06]  Win: Certe voci sono… sono girate, Gloria
[2010/02/04 14:06]  Gloria Oppewall: che voci?
[2010/02/04 14:06]  Green Geary aspetta con pazienza mentre l’operatore corrotto rimedia al casino che ha combinato
[2010/02/04 14:06]  Win inghiotte un po’ di saliva: “Su… uhm… su quello che è accaduto oggi. Capisco che tu non voglia…”

abbracciogloria.jpgInghiotto ancora. Posso capire bene che Gloria non sia disposta ad abbracciarmi. Dopo tutto sono passate solo poche ore dallo scherzo della torta. Sospiro, abbasso le braccia e faccio per voltarmi verso Green, quando la voce del mio ultimo bane mi fa tornare indietro.

[2010/02/04 14:08]  Gloria Oppewall: win ti prego… perché l’hai fatto?
[2010/02/04 14:08]  Win: Scusami, Gloria…
[2010/02/04 14:08]  Gloria Oppewall: non dico l’estensione: la lettera
[2010/02/04 14:09]  Win appoggia la testa sulla fronte calva di Gloria e sospira: “Per… troppi motivi perché possa spiegarli ora. Era… non c’era altro modo, Gloria. Ho disonorato la Kelley Tech… e le regole… le regole sono regole”

Green_002.jpgIntanto Malbert ha finito il suo colloquio con Shibari e torna ad avvicinarsi. Dopo tutto quel casino, adesso, tutto attorno c’è un grande silenzio.

[2010/02/04 14:09]  Malbert Greenfield: Eng green, posso avvicinarmi al mio Op?
[2010/02/04 14:10]  Green Geary: È ammanettata. Puoi avvicinarti senza rischio
[2010/02/04 14:09]  Lella Demonia si rivolge a Malbert: “Va tutto bene?”
[2010/02/04 14:10]  Malbert Greenfield: no lella, niente va bene
[2010/02/04 14:10]  Frough Spad sente un brivido come se stesse facendo un brutto sogno
[2010/02/04 14:10]  Gloria Oppewall: win rischi qualcosa?
[2010/02/04 14:10]  Win prova a carezzare la testa a Gloria con le manette: “Niente che non meriti, Gloria”

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E poi il nero, ricordi confusi. Braccia che mi portano via. Lampi di alcune luci al neon, il freddo di un tavolo, il ronzio di macchinari che conosco anche troppo bene.

Un cerchio si chiude. Da oggi, come già tanto tempo fa, non mi chiamo più Win.

Mi chiamo W-1007.

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Rimorsi

Quando i limiti vengono superati, bisogna capirlo e cercare di porvi rimedio ad ogni costo. E se quel che si è spezzato non si può sempre aggiustare, bisogna essere pronti a offrire un risarcimento.

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In tutta questa brutta storia di bane e di abusi, quello che segue è il post più difficile da scrivere. Non tanto o non solo perché mi costi fatica ammettere di aver sbagliato, anzi. Nella nevrosi di voler sempre fare la scelta giusta, lo confessavo a Malbert durante una lunga chiacchierata negli ultimi istanti del suo banishment, l’essere costretta a prendere atto di aver fatto qualcosa di inequivocabilmente sbagliato mi dava semmai un senso quasi di liberazione: troppe volte cerco di comportarmi in modo da – beh, non da mettermi su un piedistallo, ma da fare in modo che mi ci mettano gli altri. Dover ammettere di essermi comportata in un modo che, sicuramente, avrei stigmatizzato negli altri non era solo una nuova (e sempre preziosa) lezione di umiltà: è stato anche un momento che, nel dimostrarmi quanto fossi lontana dal comportamento impeccabile che mi piccavo di tenere sempre, mi riportava a terra, nel fango umano dei miei errori, in una vita che non può rifugiarsi in regole prefissate ma che deve accettare la possibilità di fare la scelta sbagliata.

eudeamon maglietta_001.jpgE allora perché cominciare a scrivere queste righe è stato così arduo? Perché sono passate quasi quattro settimane dai fatti che devo raccontare prima che riuscissi a farlo? Perché sono venti volte che scrivo e cancello, che inizio e interrompo, che ricomincio da capo il post senza riuscire a trovare da che parte affrontarlo? E perché, a due settimane dalla conclusione del mio banishment, ancora oggi non ho avuto il coraggio di uscire dalla pelle di lattice nero che mi è rimasta attaccata addosso come una cattiva coscienza? Forse perché, questa volta, le scelte che ho fatto o che mi sono costretta a fare in-world nascevano da un disagio molto reale, concreto e niente affatto limitato al metaverso.

Snarkritorno_001.jpgParliamo spesso di Second Life come di una grande piattaforma per un immenso gioco di ruolo, ma abbiamo visto già varie volte come questa definizione del metaverso sia largamente insufficiente. Rispetto al gioco tradizionale, l’identificazione che abbiamo con il nostro avatar in-world è molto, molto più forte: sia per via dell’elemento visivo (ci vediamo, ci percepiamo nello spazio virtuale e rispetto ai nostri interlocutori in modo cinematografico e quindi estremamente coinvolgente) sia a causa del fatto che, a differenza dei giochi di ruolo più tradizionali (dai vari Dungeons and Dragons – con tutti i titoli più o meno affini scaturiti in seguito – fino a quelli online come, immagino senza averlo mai esplorato personalmente, World of Warcraft) Second Life non ti offre alcun tipo di binario da seguire. Su Second Life non abbiamo reami da conquistare, draghi da uccidere, missioni da compiere: esiste solo quello che ci viene voglia di fare, o che ci viene proposto dalle persone che abbiamo scelto di frequentare. Proprio come avviene in quella cosiddetta vita reale i cui ricordi, soprattutto per noi tossici del metaverso, sempre più spesso sono affiancati da ricordi molto nitidi di quello che abbiamo vissuto nei labirinti della Linden Lab.

Snark_001.jpgL’abbiamo già visto in passato: il gioco di ruolo (o RP, da Role Playing game) ha dei limiti ben precisi. Ma mai prima di adesso mi ero resa conto chiaramente di dove questi limiti si possono individuare con una certa esattezza e credo di poter dire, adesso, di averlo capito. Il RP deve essere condotto con tanta maggior cautela quanto più quel che si fa nel metaverso corrisponde a quanto si potrebbe fare nella vita reale. Complicato? L’ho detto che questo è un post difficile da scrivere.

W-1007_001.jpgProvo a spiegarmi meglio. Su Second Life sono andata a caccia di zombi, ho esplorato il mondo dei puffi, ho volato in mongolfiera, su un tappeto e anche a corpo libero, mi sono teletrasportata. Sono stata rapita e ridotta in schiavitù, ho rapito e ridotto in schiavitù. Ma tutte queste cose, descritte in questo modo, non sono di per sè le esperienze che mi lasceranno i ricordi più intensi. Non pretendo di parlare per tutti i miei colleghi residenti del metaverso, ma quel che tiene me su Second Life sono le emozioni, le amicizie e le inimicizie, gli amori e gli odi – tutti quei casi in cui, nel bene o nel male, senti di aver toccato l’anima di qualcuno pur sapendo che nella Vita Reale non lo incontrerai mai.

waiting_002.jpgQuando tocchi l’anima di qualcuno, quando capisci di aver provocato una reazione emotiva, non fa differenza se questo accade nella Prima o nella Seconda Vita, nè quali siano le motivazioni di RP che ti hanno spinta a comportarti in un certo modo. Alla fine del gioco, quando spegni Second Life, resta il fatto concreto che, da qualche parte nel mondo, qualcuno ha provato qualcosa a causa di una tua azione. Ed è con questo, solo con questo, che ti devi confrontare: non con la coerenza di una data azione col personaggio che in parte sei e solo in minima parte interpreti.

Ho fatto del male, in passato, ad alcune persone, ma avevo sempre trovato rifugio per la mia coscienza nella coerenza del RP. Questa volta no. È vero, quello che avevo commesso nei confronti di Malbert, ma ancor più di Gloria e, in misura ancora maggiore, di AlexyaPan (che, dopotutto, non aveva scelto di entrare nella faccenda del banishment e che ero stata io a coinvolgere) era un comportamento che aveva una sua coerenza nella vita di Win: dopo tutto, erano molti mesi che lavoravo come Bane Operator e che desideravo assistere alla nascita di un Eudeamon… dopo tutto, quei due bane non erano al di sopra di ogni sospetto… dopo tutto, nei confronti di Gloria avevo anche quella antica vendetta da compiere, eccetera eccetera. Però, alla fine dei dopo tutto, la verità che dovevo affrontare era che, coerente o meno con le premesse, diciamo, narrative, di tutta questa avventura, non ero contenta di come mi ero comportata. Giustificarmi con i motivi del mio comportamento non ne avrebbe mutato in nulla il contenuto, e sarebbe stato solo un tentativo vano e vile di declassare la faccenda a una questione di scelte narrative, senza tener conto del fatto che i personaggi erano persone vere. Nel “gioco”, io avevo compiuto un esperimento e un abuso. Nella realtà avevo fatto assaggiare a qualcuno una speranza per poi divertirmi a toglierla.

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Non so se e quanto queste situazioni avvengano anche al di fuori dell’ambiente BDSM di Second Life. Certo è che il Restrained Life Viewer (anzi, il Restrained Love Viewer, dato che a partire dal prossimo aggiornamento sarà questo il nuovo nome del RLV) consente, nei confronti degli avatar che lo utilizzano, un potere di manipolazione emozionale difficilmente immaginabile da chi non lo ha provato. Un potere che implica un senso di responsabilità forte che a me, in questo caso, aveva sicuramente fatto difetto. Una breve conversazione con Gloria mi ha confermato questa sensazione: avevo esagerato e dovevo rimediare ad ogni costo. Ma allo stesso tempo non dovevo in alcun modo scaricare l’interruzione del banishment, o il brusco cambio di rotta dell’avventura, sulle persone con le cui emozioni avevo giocato in modo così superficiale: il banishment può essere, per certe persone, un’esperienza straordinariamente intensa e travolgente e interromperlo con una decisione OOC avrebbe significato svuotare di significato tutte le ore che Malbert e Gloria avevano già scontato.

soprawinsconsin_002.jpgsoprawinsconsin_003.jpgsoprawinsconsin_004.jpgsoprawinsconsin_005.jpgsoprawinsconsin_006.jpgC’era una sola onorevole via di uscita: confessare il crimine che avevo commesso alla Kelley Technologies, liberare i due bane e affrontare qualsiasi destino ne fosse seguito. Ho scritto una lettera, l’ho spedita alla dottoressa Kelley, all’Engineer e Operatore Green Geary e, per conoscenza, a entrambi i miei bane – ben sapendo che questi ultimi non avrebbero potuto leggerla fino al momento della loro liberazione, dato che il loro inventario era bloccato dal Custodian. La traduco qui, per i pochi che non sapessero l’inglese:

Mi chiamo WinthorpeFoghorn Zinnemann e da oltre un anno e mezzo sono una Bane Operator alla Kelley.

Fra gli altri, sono stata l’Operatrice di Gloria Oppewall e Malbert Greenfield, rispettivamente bane G-7328 e bane M-4876.

Confesso di aver arbitrariamente esteso la loro sentenza, più di una volta, oltre il giudizio dei loro Custodian. Non sono sicura di quante ore abbia aggiunto ma sono certa di aver allungato la durata della loro pena di almeno 48 hours. Benché avessi le mie ragioni, non cercherò di giustificarmi. Ho abusato della fiducia della Kelley Tech e ho tradito la causa della giustizia.

OOC: sebbene abbia effettuato ogni estensione secondo un RP, oggi ho capito di aver esagerato. Per questo motivo, e nel tentativo di rimediare, ho avvertito entrambi i bane che intendo liberarli oggi all’interno del laboratorio. Questo darà loro, almeno, un’esperienza che ben pochi bane della Kelley Tech hanno avuto fino ad oggi, poiché in genere il tempo scade mentre l’Operatore si trova offline.

Questa lettera è per certificare che nessuno di quei bane ha mai barato e che pertanto ad entrambi spetterà il rimborso previsto anche qualora i loro Custodian fossero rossi [Nota: se aperto, barando, prima del tempo, il Custodian si autodistrugge e diventa rosso per segnalare l’abbandono]. Questa sera aprirò personalmente i loro Custodian e darò loro una copia di questo messaggio.

Sono pronta ad affrontare le conseguenze delle mie azioni, senza condizioni.

Per quello che vale, chiedo scusa del mio comportamento,

WinthorpeFoghorn Zinnemann


Qui di seguito, la risposta della dottoressa Kelley:

[9:39] Marine Kelley: Grazie di avermi informata, terrò a mente i nomi in modo che al loro rilascio sia applicata la procedura normale. Ma per quanto ti riguarda… conosci le regole. Agli Operatori colpevoli di abuso dovranno essere ricordati gli effetti delle loro azioni facendo loro condividere il fato delle vittime dell’abuso con un Banishment di 24 ore. A questa decisione non ci si può appellare e un altro Operatore si occuperà di te quanto prima. Solo in questo modo potrai espiare la colpa.

waiting_001.jpgQuel che è accaduto dopo, già documentato con una registrazione integrale in questo post di Malbert, cercherò di riassumerlo in un post successivo. In questo non ho voluto parlarne perché il mio arresto e la trasformazione in bane sono stati lo sviluppo in RP di un disagio che, per me, è stato tutto OOC, Out Of Character, Fuori Dal Personaggio. È quindi fuori personaggio che scrivo le righe che seguono: se qualcosa ho imparato in tutta questa storia è che le regole del RP non possono essere una via di fuga dalle proprie responsabilità, ma possono, in qualche caso, essere un modo per ammetterle e per trovare una via di uscita che non guasti il gioco a nessuno. Non sono sicura di esserci riuscita e tanto meno posso promettere che ci riuscirò quando, in futuro, commetterò altri errori. Sono sicura solo di aver cercato di fare del mio meglio.

Adesso volto pagina, rientro dentro a Win, mi libero finalmente dal lattice nero che ancora riveste il mio corpo virtuale e la mia coscienza. E riprendo la storia là dove eravamo rimasti.

 

[AGGIORNAMENTO del 22 marzo 2010: Voglio segnalare qui un post di Malbert che risponde direttamente a questo. Grazie, M-4876!]

Shuggi Grunspan: Io parlo con te, non con la tua padrona…

Qualche tempo fa, un incidente avvenuto al WCF mi ha fatto riflettere su un modo di fare che mi ha sempre infastidita. Abbastanza curiosamente, proprio in quel periodo, sul blog di Shuggi Grunspan (una mia ex bane e oggi un’amica) è comparso un post che affrontava proprio quella questione. Ne pubblico qui la traduzione, con il permesso di Shuggi, perché mi sento di sottoscriverne ogni parola, sperando che possa servire da spunto di riflessione per tante persone che, almeno su SL, scambiano il BDSM per una sorta di teatrino con regole che non stanno né in cielo né in terra.

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Io parlo con te, non con la tua padrona, o mistress o regina o quale che sia il suo titolo.  Oh, mica crederai di sfuggire alla mia ira solo perché sei sottomessa a qualcun altro? Uh-uh, se mi offendi te la vedrai direttamente con me.

Nell’ampio catalogo delle cose che mi fanno girare le scatole c’è il fatto di leggere, nel profilo di qualcuno, una frase come questa:

Qualsiasi reclamo o complimento dovrà essere indirizzata alla mia padrona, Miss Duescarpe

Questa roba mi irrita per vari motivi. Per dirne uno, va contro alla mia filosofia relativa al BDSM. Io non ho rapporti con dominanti o sottomessi, io ho rapporti con delle persone. Se in alcuni di questi rapporti c’è un elemento di BDSM, si svilupperà nel corso di un dato periodo di tempo. Per cui, se qualcuno mi offende, non c’è alcun elemento BDSM, è solo un conflitto interpersonale che non riguarda nessun altro.

Un altro problema che quella frase mi provoca è sono la prima ad avere le mie fisse personali. Nelle persone che mi si sono sottomesse ci sono caratteristiche che per me hanno un gran valore e che potrebbero benissimo non conformarsi alle idee che qualcun altro può avere sul BDSM. Beh, tesoro, stìca. Se si sottomettono a me è per dare piacere a me (e a se stesse), non per darlo a te, e da parte mia sarebbe una completa ipocrisia contattare qualche dominante perché la loro sub non si è conformata ai miei ideali.

In qualche caso, contattare il o la dominante è necessario, in genere per trascinarli sui carboni ardenti. Mi viene in mente un’occasione particolare: una signora che rifiutava di rivolgersi a me se non chiamandomi sis o miss. I lettori abituali conosceranno la mia posizione in proposito, e se così non fosse ecco quello che ho scritto su queste sciocchezze [NOTA DI WIN: Il link che precede rinvia al post originale in inglese]. Questa signora insisteva che rivolgersi a me con qualsiasi altro termine sarebbe stato trasgredire le sue istruzioni, per cui in quel caso contattai la sua mistress e gliene dissi quattro per avermi coinvolto, senza il mio consenso, nel loro BDSM.

Se no, salvo casi del genere, io mi rivolgo direttamente alla persona e, sapete una cosa? Credo che alla lunga questa scelta paghi i dividendi. Vedo qualcuno che fa un ottimo lavoro su un set di catene pesanti (la persona a cui sto pensando sa che sto parlando di lei) e non esito un attimo ad aprire un IM e fare “ooooooh, adoro quel che hai fatto con le tue manette,” e non mi sembra di comportarmi in modo irragionevole.

Quel che trovo ancora peggio è una roba di questo genere:

Qualsiasi reclamo o complimento circa le mie ragazze deve essere rivolta a me.

Prego? Chi credi di essere per dire a me cosa fare? Se io ho un problema con una delle tue ragazze-che-vivono-sottomesse-e-non-sanno-parlare-da-sole, me la vedrò con lei, non certo con te. Se davvero ci tieni a fare il micro-manager della loro esistenza, dì a loro di riportare a te reclami o complimenti, ma lasciami fuori. Se, dopo averlo fatto, senti il bisogno di venire a parlarmi, accomodati – ma dovrai essere tu a cominciare la conversazione, non io.  Sono un tipo molto disponibile, davvero, e sono sempre aperta a una buona discussione.

Tratto dalla sezione Le fisse di Shuggi su SL e il BDSM.
Shuggi Greenspan (traduzione di WinthorpeFoghorn Zinnemann)

Il post originale (in inglese) è qui.

Il compleanno di Gloria

Violare le regole è come iniziare a scivolare su una discesa sempre più ripida. Una volta che hai cominciato, ti rendi conto che non puoi più fermarti. Fino a quando arrivi all’abisso.

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La prima volta esiti a lungo, con il cuore che ti batte forte. Hai paura che qualcuno ti veda, che ti colga con le proverbiali mani nel sacco. Quando lo fai, senti quasi un capogiro, l’ebbrezza di aver commesso un atto irreversibile – un atto che fa di te qualcosa che, fino a pochi secondi prima, non eri… e non sarai mai più.

Poi il tempo passa, scopri che non ci sono stati testimoni, che non ci saranno conseguenze. E la seconda volta succede tutto più in fretta, senza pensarci troppo. E quando lo fai per la terza volta, beh, ormai ci sei dentro, e ti credi onnipotente, inarrestabile, invincibile.

gloriamanu_001.jpgChe ci vuole, ad allungare una pena a un bane che non può opporsi? È solo un clic, qualcosa che puoi fare in un secondo e che ti semplifica la vita. Tu ti ripeti che lo fai per la scienza… per osservare da vicino, finalmente, cosa succede davvero nella testa dei prigionieri quando un Eudeamon comincia a svilupparsi… e metti a tacere quelle vocine moleste, che dentro ti provano a suggerire che in realtà stai solo cercando di consolidare il tuo potere su qualcuno… e che al tempo stesso stai tentando di coprire la tua colpevolezza: sai che devi tenere quei bane ben sigillati nell’isolamento del loro banesuit, perché non possano denunciarti alle autorità per aver abusato del tuo potere.

Dopo tutto, lo fai anche per la Kelley Technologies. Se si venisse a sapere che alcuni Operatori si approfittano della loro posizione, il sistema andrebbe in crisi. Dilagherebbe la sfiducia, l’opinione pubblica smetterebbe di tollerare il Banishment Program. Sarebbe la catastrofe. No: quello che hai fatto deve restare un segreto. E quei due bane, beh, devono restare tali. Per sempre, se necessario. Dopo tutto, beh, se poi sviluppassero l’Eudeamon… se quanto raccontato nel romanzo fosse vero… per loro sarebbe tutto sommato un bene. Forse.

glorianebbia3.jpgE diventi pian piano più ambiziosa. Vuoi un controllo ancora più stringente. Vuoi che i tuoi bane, oltre ad essere stati ridotti ormai a materiale per i tuoi esperimenti, sentano sempre più forte il potere che hai su di loro. Giochi con loro, consentendo qualche volta che si scambino qualche frase a distanza, inducendoli nella tentazione di un contatto reciproco per poi avere il piacere di toglierglielo. Come una gatta con due topolini che, piacere sublime e ancora più sottile, si fidano di te, ormai, in modo quasi assoluto. Ogni scusa è buona, per allontanare ogni volta la data di scadenza della sentenza. Non sempre è necessario allungarla manualmente: qualche volta basta far sapere a questo o a quello che M-4876 e G-7328 si trovano nel tal posto, sapendo che una visita a sorpresa indurrà i bane in tentazione e, probabilmente, provocherà violazioni ed estensioni automatiche.

E poi, un giorno, durante uno dei colloqui settimanali, G-7328 si lascia sfuggire un dettaglio. Mi dice che ha ordinato Eudeamon su Internet e che è addolorata perché glielo consegneranno dopo il suo compleanno RL. Che cadrà il 4 febbraio, appena un paio di giorni dopo.

glorianebbia2.jpgLa testa mi comincia a lavorare in modo tormentoso. Perbacco, l’avevo dimenticato: a differenza di Malbert, Gloria è entrata nel banishment senza aver mai letto il romanzo di Erika Moak. Nonostante la partecipazione al Programma sia subordinata alla lettura del libro, d’accordo con Malbert, abbiamo arrangiato le cose per fare in modo che Gloria potesse partecipare ugualmente. Che razza di esperienza starà vivendo, là dentro? Senza nemmeno la speranza, pur quasi sempre vana, che da quella implacabile prigione di lattice possa nascere all’improvviso un sogno meraviglioso? E, mi chiedo, è poi giusto che G-7328 esaurisca la sua sentenza e torni ad essere Gloria senza nemmeno rendersi conto della magia che l’ha sfiorata da vicino?

Qualche giorno fa, probabilmente avrei ricacciato la sola idea senza esitare un momento. Un Bane Operator non gioca coi condannati: è un pubblico ufficiale e deve limitarsi a rispettare rigorosamente la legge e le regole del Banishment. Ma io, già da qualche giorno, ho violato questa fiducia estendendo le sentenze di entrambi in modo arbitrario, perseguendo i miei fini personali. E non sono più un Pubblico Ufficiale. Sono… beh, per questi due Bane sono tutto, sono la persona che comanda, sono Dio. E quello che io decido, posso farlo, senza chiedere a nessuno.

glorianebbia.jpgE quello che decido è questo: a Gloria, per il suo compleanno RL, regalerò la possibilità di ricevere il libro, e leggerlo, prima che il suo banishment sia finito. Le regalerò l’emozione, la paura, e anche, perché no, l’angoscia di scoprire, mentre è ancora un bane, in quale razza di gioco si sia cacciata senza rendersene conto. Di quanto questa non sia una semplice avventura, ma qualcosa di terribilmente forte e devastante. E di quanto la sua scelta di farsi sigillare nella tuta sia stata potenzialmente irreversibile. Mi riserverò il piacere di osservare da vicino quello che proverà, pagina dopo pagina, riconoscendosi nella tragedia metafisica della protagonista Katrina Nichols e capendo a poco a poco in quale guaio si trovi adesso.

Ma quello che ci succede nella testa non è mai lineare come ci si immagina, e l’idea di quel regalo di compleanno me ne fa nascere un’altra, forse ancora più perversa. Non so se sia un desiderio di compensare anticipatamente la porcheria che sto per fare, o se sia un sintomo del delirio di onnipotenza di qualcuno che ormai crede di poter giocare con le anime degli altri come fossero plastilina. Fatto sta che decido di celebrare il compleanno di Gloria anche in un altro modo, coinvolgendo un’altra persona.

lorellalexya_001.jpgNon molti giorni prima del banishment, Gloria si è sposata, su Second Life, con AlexyaPan Arrowmint, una frequentatrice abbastanza assidua di Winsconsin (qui accanto la si intravede durante una visita di qualche tempo fa, mentre io giocavo con Lorella) nonché una nostra conoscenza su Facebook. Questo matrimonio non ha avuto molte chance di consumarsi, dato che Gloria ne ha passato la maggior parte sigillata nel suo banesuit. E allora, mi dico, perché non organizzarle una piccola festa a sorpresa? Telefono ad AlexyaPan, mi assicuro la sua collaborazione, poi vado da un pasticcere particolare e mi faccio preparare una torta. Una torta speciale, grande abbastanza da contenere una persona intera. E, come se non bastasse, attrezzata con il RLV – vale a dire in grado di funzionare come una gabbia, per catturare e tenere prigioniera a mio piacimento chiunque vi passi vicino.

Torta1.jpgNon ho intenzione di rapire AlexyaPan, beninteso. Sarò anche un Operator ormai corrotto, ma la regola per cui non si rapisce mai qualcuno che appartenga a qualcun altro, quella, continuo a rispettarla. Ma confesso che l’idea di averla per un poco in suo potere mi eccita parecchio. Gloria è già assolutamente in mano mia: ma nel momento in cui anche AlexyaPan, sua moglie, sarà chiusa a chiave nella mia torta di compleanno, beh, pregusto già il momento. Sarà come avere in pugno, oltre al corpo rivestito di lattice della mia vecchia nemica, anche le chiavi del suo cuore.

E così accade. La torta arriva, la sistemo al Kelley Park. Convoco Alexya, la faccio entrare nella torta. Chiudo il coperchio. A chiave. Lo so, lo so, lo aprirò fra pochi istanti per dare a Gloria il suo regalo. Ma in questo momento AlexyaPan è mia, e quindi lo è anche Gloria, più di quanto lei stessa possa immaginare. E la chiamo, finalmente mentre AlexyaPan, dentro la torta, mormora: “A me fanno paura le sorprese, soprattutto questa!! ho l’ansia”. Se sapesse.

Torta2.jpgGloria arriva. Le innesto il Vox, permettendole di parlare sul canale 1. Le tolgo per un attimo tutte le restrizioni. Adesso può avvicinarsi impunemente ai civili, abbracciare AlexyaPan senza che il Custodian abbia da eccepire. Io sorrido, mi schiarisco la voce:  “G-7328… anzi… Gloria… BUON COMPLEANNO!”.

Il bane che un tempo è stata Gloria inclina la testa su un lato, si guarda attorno smarrito. Forse ci mette qualche secondo a capire. Poi fa un gesto che sembra di commozione. Dal microfono che filtra ogni suo contatto con l’esterno esce una voce leggermente metallica. Ma è la sua: “oddio Win”, mormora. “Avvicinati alla torta”, faccio io: “Da questa parte, G-7328… Ti ho sospeso i protocolli”. Faccio un gesto, la torta si spalanca, AlexyaPan ne esce, con un’espressione di felicità che non saprei descrivere.

Sono le 6.11 del pomeriggio. “Gloria… hai 5 minuti da adesso!”, dico ad alta voce: “Buon compleanno! Alle 6.16 ti rimetto tutte le restrizioni! Vi lascio sole”. Il bane e la ragazza della torta si abbracciano strette, mentre le voci di entrambe tradiscono una commozione travolgente. Io mi volto e mi allontano di qualche passo, avvicinandomi a Nemesis Lourbridge, che è venuta a trovarmi, facendoci due chiacchiere. Perché già so che fra pochi istanti, tutta quella felicità sparirà come neve al sole.

Torta3.jpgI cinque minuti volano, mentre le due ragazze si parlano, si toccano, si scambiano frasi che io sento a distanza grazie al microfono innestato nel Custodian. Arriva velocissimo il momento in cui devo tornare a chiudere il caso, come promesso. E a fare quell’altra cosa, che invece Gloria e Alexya non si aspettano. Torno da loro. Gloria è raggiante e rivolge a me il casco, nero, inespressivo eppure vibrante di gioia: “Hai avuto un pensiero bellissimo davvero grazie”.  Io cerco di mostrarmi professionale: “Tempo scaduto, Alexya”, mormoro. “Si si”, risponde Alexya, “ma è bastato per farmi tornare serena… e almeno ho salutato la vecchietta”. Annuisco, staccando il Vox da G-7328, rendendola di nuovo muta, riattivandole i protocolli. E, senza che nè lei nè Alexya se ne accorgano, premendo ancora quel pulsante proibito. Quello che estende la sentenza. La congedo: “Vai ora, G-7328 forse ti rivedrò dopo. Buon compleanno RL”. E Gloria si allontana, ancora tutta felice per i cinque minuti appena vissuti, senza ancora aver capito cosa ho fatto. Io resto con Alexya e Nemesis.

[2010/02/04 6:18]  AlexyaPan Arrowmint: grazie win. quanto ti devo per la torta?
[2010/02/04 6:19]  Win: Prego, Lexy… ma niente… la riutilizzerò :-)
[2010/02/04 6:19]  AlexyaPan Arrowmint: sicura…?
[2010/02/04 6:19]  Win: ma certo, scherzi
[2010/02/04 6:19]  AlexyaPan Arrowmint: grazie tantissimo ancora, io non sapevo proprio che potevo farle per farle gli auguri
[2010/02/04 6:19]  Win: Potevi farglieli comunque ma senza avvicinarti… ho dovuto sospendere per 5 minuti i protocolli
[2010/02/04 6:20]  AlexyaPan Arrowmint: :D vado a casina ora che metto le foto su Fb e inizio a scrivere un po’… sono felice e ho la testa che elabora mille pensieri a caso
[2010/02/04 6:20]  Win: Non sarebbe una cosa regolare… ma su Gloria e su Mal sto facendo un piccolo esperimento. Diciamo che ti spettava un piccolo risarcimento :-)
[2010/02/04 6:21]  AlexyaPan Arrowmint: non sapevo niente del bane e via discorrendo… Bon vado a regalare un po’ di gioia in giro… grazie ancora
[2010/02/04 6:22]  Win si schiarisce la voce: Il punto è che vorrei che leggesse il libro stando lì dentro… ma le mancava troppo poco… così le ho allungato un po’ l’orario!
[2010/02/04 6:22]  AlexyaPan Arrowmint non ha ancora capito dove voglio andare a parare e mi fa la domanda: quanto le manca? e poi non vi rompo più
[2010/02/04 6:22]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Eh… prima le mancavano solo 3 ore… ma adesso l’ho riportata a una ventina, Lexy

Alexja.jpg

(AlexyaPan Arrowmint – foto courtesy of Gloria Oppewall)

C’è un momento di gelo. AlexyaPan mi guarda, senza ancora capire. Poi mi fa una domanda, con voce inespressiva.

[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: vuol dire che prima della torta aveva solo tre ore rimanenti?
[2010/02/04 6:23]  Win: Lo dico solo a te: non gliele estenderò ulteriormente, anche se dovessi ribeccarla così vicina alla scadenza
[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: e ora 20?
[2010/02/04 6:23]  Win annuisce
[2010/02/04 6:23]  AlexyaPan Arrowmint: e perché?
[2010/02/04 6:24]  Win: Per i motivi che ti dicevo… avvicinare il momento che riceverà il libro a casa… e perché… beh, c’è un motivo che non posso dire… ma che ha a che fare con quel certo esperimento

Penso all’Eudeamon, naturalmente. A quell’Eudeamon che, così come in Malbert, forse si sta svegliando anche nel cervello di Gloria. A quell’Eudeamon che, forse, lei potrebbe conoscere con una mente assolutamente vergine, che non conosce il romanzo, che non ha idea di cosa aspettarsi. Ma intanto, l’umore di AlexyaPan è cambiato come cambia il tempo in montagna. Quando apre bocca di nuovo, mi sembra di vedere mille ghiaccioli acuminati pendere da ciascuna sua parola.

[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: meglio che vado
[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: grazie lo stesso
[2010/02/04 6:25]  AlexyaPan Arrowmint: ciao Nemesis
[2010/02/04 6:25]  Win: Ok, Lexy… buona giornata
[2010/02/04 6:25]  Nemesis Lourbridge: ciao ale
[2010/02/04 6:25]  Win sogghigna: “Eheheh… adesso era arrabbiata, mi sa”
[2010/02/04 6:25]  Nemesis Lourbridge: cattivona….
[2010/02/04 6:26]  Win: Beh… quando le ho parlato di risarcimento era a questo che pensavo
[2010/02/04 6:26]  Nemesis Lourbridge: turbata
[2010/02/04 6:26]  Nemesis Lourbridge: più che arrabbiata

Eh, non lo so. Se fossimo in un fumetto, nel punto dove fino a un attimo fa c’era AlexyaPan si vedrebbe ancora una nube di fumo nero come la pece. Turbata no, deve essere furiosa. Saluto un po’ frettolosamente Nemesis, e KendraLouise che è comparsa qualche minuto fa e mi scollego. Ma quello che provo non è affatto la scarica di potere che avevo pensato.

Mi scollego sentendomi sporca.

(Le foto di Gloria in bianco e nero le ho rubate a Malbert Greenfield. Le tre della torta sono tratte dall’album Facebook di AlexyaPan Arrowmint)

Hubrys

Gli interessi e le emozioni personali dovrebbero starsene fuori dal banishment. Ma anche un eccessivo interesse nella scienza può essere pernicioso. Per non dire di quel che si rischia quando le due cose si fondono in un precipitato devastante.

wcfnebbia.jpg

(foto: courtesy of Malbert Greenfield)

kendralouise.jpgSe è vero che un buon Operator deve saper mantenere le distanze dai suoi Bane, è però evidente che sia suo dovere, compatibilmente con la sua presenza online, affrontare con sollecitudine le mille emergenze che essi possono dover affrontare. E Malbert e Gloria, anzi, M-4876 e G-7328, di emergenze ne hanno affrontate tante e da subito, solo in parte dovute al fatto che la grid di Second Life sta subendo in questo periodo intensi lavori in corso e che i problemi abituali sembrano, in questo periodo, moltiplicarsi. C’è stato un piccolo problema di rigetto che ci ha indotti a riportare M-4876 al laboratorio per un breve intervento, poi ci sono stati certi comportamenti discutibili da parte di entrambi i bane… penso a G-7328, che è riuscita ad accumulare violazioni gravissime raccogliendo il guinzaglio del suo schiavo Montgomery… ma anche certi incontri proibiti e pericolosi. Come quelli, reiterati, con KendraLouise Damiano, una persona desiderosa di alleviare la solitudine dei bane parlando con loro a distanza di sicurezza – ma apparentemente ignara del fatto che per un bane anche solo ascoltare qualcuno a lungo può scatenare l’ira punitiva del Custodian.

kendrabbraccio.jpgMonty.jpgInsomma, il fatto è che fra M-4876 e G-7328 è stato, soprattutto all’inizio, un continuo di chiamate di emergenza. Non posso addentrarmi qui nei dettagli, ma rinvio senz’altro al blog che Malbert ha avviato per raccontare la sua esperienza. Dirò solo che, dopo qualche giorno, i miei due bane sono stati accusati addirittura di essere loro stessi due bane bashers, e di essersi coalizzati contro un loro simile alternandosi nell’avvicinarlo, in modo da fargli accumulare il doppio delle estensioni di sentenza che sarebbero toccate a ciascuno di loro. Un’accusa gravissima a cui non ho mai veramente creduto ma che mi ha costretta a intensificare la sorveglianza in modo ferreo, cominciando da un serrato interrogatorio a M-4876.

Ma la Sindrome di Stoccolma a volte funziona nei due sensi e forse proprio questa continua attenzione mi ha, dopo qualche giorno, fatto in parte dimenticare il mio coinvolgimento personale nella faccenda. Dopo qualche iniziale resistenza, persino Gloria ha capito la necessità nella sua situazione di comportarsi più docilmente – anche perché solo l’Operatore può difendere un bane dai pericoli che il mondo là fuori gli riserva… e io mi sono trovata a tratti ad accudire questi due criminali con fin troppa generosità. Fino a quando, nei log di M-4876, non ho cominciato a notare segnali allarmanti che hanno attratto la mia attenzione.

angelspattylella_006.jpgChi vuole i dettagli vada a leggere qui. Qualcosa stava succedendo, forse, dentro a quel casco? Qualcosa che, in tutto questo tempo, avevo sempre negato fosse possibile eppure sempre aspettato? Qualcosa che era accaduto a Em Debevec, un bane di Moss, e che stava succedendo a Nixus prima che la sua sentenza scadesse? Qualcosa di cui gli operatori parlano solo a bassa voce, negandone in pubblico qualsiasi fondamento, ma in privato scambiandosi le voci, i si dice, le ipotesi, in discussioni in cui emerge, come una specie di fantasma che aleggia sempre sul nostro lavoro, la parola Eudeamon?

alWCFgloria.jpgNon volevo crederci. Troppe volte avevo nutrito false speranze rimaste poi deluse. Eppure, beh, in giro si diceva che a volte, alcuni prigionieri rimasti nel banesuit per durate superiori alle 80/100 ore, manifestassero sintomi bizzarri. M-4876 aveva da poco superato quella soglia, e ne aveva ancora per una ventina… forse forse… con un po’ di fortuna… possibile che, finalmente, succedesse anche a me, come Operatore di assistere a quella specie di epifania di cui contrattualmente ero tenuta a negare la mera esistenza? I sintomi, col passare del tempo, sembravano moltiplicarsi, tracciare una linea sempre meno equivocabile… se solo M-4876 fosse rimasto nel banesuit ancora un poco di più… se solo…

Mal2_001.jpgNon sono sicura di quando il pensiero mi abbia sfiorato la prima volta. È possibile che si sia affacciato un paio di volte alla mia coscienza… ma che io lo abbia inizialmente messo da parte, imbavagliato, nascosto… però le ore passavano, giorno dopo giorno vedevo Malbert che si avvicinava sempre di più alla fine della sentenza… e qualsiasi cosa stesse accadendo nel suo casco, sembrava che mancasse ancora un pochino… non tanto, forse solo qualche ora in più. Qualche ora che un Operator avrebbe potuto aggiungere alla sentenza di straforo, senza farsene accorgere, mescolandole magari alle estensioni automatiche imposte dal Custodian… o anche non di straforo, perché, dopotutto, un bane non parla… a chi avrebbero potuto raccontarlo?

angelspattylella_008.jpgQuando ho visto Malbert e Gloria la volta dopo ho sentito il mio cuore accelerare in modo insolito. Mi sono avvicinata a lui, quasi in trance, lo sguardo che gli passava attraverso, perso in pensieri tumultuosi…

[9:59]  Win tocca qualcosa sul casco del bane e inarca un sopracciglio
[9:59]  Win: custodian, muteness punishment level 1
[9:59]  Custodian: G-7328 : Executing order from Operator.
[9:59]  Custodian: M-4876 : Executing order from Operator.
[9:59]  Win: Buon giorno, M e G
[9:59]  M-4876: op :)))))) buonasera
[9:59]  Win si guarda attorno con aria accorta
[9:59]  G-7328 : sera win
[10:00]  G-7328 : ma posso avvicinarmi?
[10:00]  Win abbassa appena la voce: “Che succede col Custodian, M-4876?”
[10:00]  M-4876: ho una novità dal custodian…..ha smesso di aver paura
[10:00]  Win: Uhm… eccoecco
[10:00]  Win si frega le mani concentrata…
[10:00]  M-4876: credo abbia raggiunto una sorta di equilibrio con me
[10:00]  Win: Interessante, interessante, uhm…

angelspattylella_009.jpgTocco il casco, controllo il tempo che resta, il cuore perde un battito… mormoro qualche parola quasi fra me, come se non potessero sentirmi: “Uhm… 9 ore soltanto… uhm”. Malbert sembra non aver notato nulla di strano, per adesso, e continua entusiasticamente a raccontarmi… senza sapere che ogni sua parola contribuisce a rafforzare in me una determinazione pericolosa…

[10:01]  M-4876: ed io con il custodian
[10:01]  Win ti guarda con un’aria strana, come un’entomologa osserva un insetto…
[10:02]  Win: Cosa intendi per… um… per equilibrio?
[10:02]  M-4876: op…….mi sento strano anche io sinceramenke
[10:02]  M-4876: è cambiato il mio stato d’animo
[10:02]  M-4876: ed il custodian ha smesso di gridare
[10:02]  Win si guarda attorno furtivamente
[10:02]  M-4876: ancora una volta sembra un caso………ma
[10:03]  M-4876: inizi  a non credere piu al casorin questo programma
[10:03]  M-4876: e inizio a non credere piu sia un semplice programma
[10:03]  Win spalanca gli occhi, nervosa. Fa un gesto veloce, strappando il Vox dal Bane…

Lo devo fare. No. Nella mia testa l’ho già fatto. Dopo aver reso Malbert di nuovo muto, premo velocemente alcuni tasti, gli estendo la pena di dodici ore. Poi mi avvicino a Gloria, faccio lo stesso e mi allontano a passo veloce guardandomi attorno. Nessuno mi ha visto. Nessuno, tranne Malbert e Gloria, naturalmente. Ma loro sono due bane e i bane non parlano. Almeno finché restano tali.

(Prossimamente: il compleanno di Gloria)

Il giorno della vendetta

Un Bane Operator deve essere freddo, professionale, ma soprattutto imparziale. Io, stavolta, non lo sono stata. La prima parte di una ricostruzione della catena di eventi che mi hanno portata a diventare, da Operatrice, bane io stessa.

gloriamal_018.jpg

Potrebbe sembrare un lavoro di routine, ma non lo è. Sono già quasi due anni che lavoro come Bane Operator per la Kelley Technologies, e sotto le mie mani sono passati più di sessanta condannati. Ma anche se gran parte delle attività previste dalla complessa procedura di banishment sono ormai in grado di svolgerle quasi ad occhi chiusi, non c’è volta che non provi piacere nell’osservare lo sbigottimento e la disperazione dei prigionieri affidati alle mie cure.

gloriamal_001.jpgPer mesi e mesi, queste emozioni sono riuscita a tenerle bene o male sotto controllo. Sì, è vero, qualche strappo alla regola mi è capitato di farlo. Quando trasformai in Bane Andromeda, che da poco mi aveva dato le chiavi del suo collare, la mia condotta non fu sempre del tutto professionale: usai il Vox spesso, per consentirle di parlarmi, e approfittai spesso del fatto che l’Operatore è l’unico essere umano che possa avvicinare il suo bane, per il puro piacere di tenerla fra le braccia e renderle la pena più sopportabile. Ma era l’eccezione che conferma la regola: il banishment è solitudine e in qualità di Operator ho sempre ritenuto che fosse mio dovere gestire la procedura di impianto nel modo più asettico e impersonale possibile – per poi intervenire solo quando strettamente necessario, lasciando che i miei Bane scontassero la loro pena con la massima indipendenza, senza interferire nel loro destino.

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gloriamal_007.jpgAll’inizio, quando ho saputo che avrei dovuto sottoporre alla procedura Malbert Greenfield e Gloria Oppewall, non mi sono preoccupata più di tanto. Il fatto che fossero entrambi vecchie conoscenze non avrebbe dovuto turbarmi. Dopo tutto, nel corso della mia carriera di Operator mi sono occupata spesso di persone a me vicine, o vicine a persone che conoscevo bene: penso a Mudlark e Halle, al cui banishment assistetti come spettatrice, ma anche, più recentemente, a Shibari Hobble, a Nixus Braveheart (una delle mie guardie al WCF!), a Stefany McAndrews (schiava prima di Belias e poi di Francesca72), addirittura a Ewyn Raymaker (il cui banishment si è svolto velocissimamente e, caso quasi eccezionale, senza alcun coinvolgimento emotivo da parte sua). In tutti questi casi, la conoscenza personale non aveva intaccato quasi per nulla la mia freddezza. Perché stavolta avrebbe dovuto essere diverso?

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gloriamal_008.jpgEppure, e l’ho scoperto piano piano, le differenze c’erano eccome. Malbert lo conoscevo da molto prima di iniziare questo blog, quando mi guadagnavo qualche Linden Dollar facendo la pole dancer a House Nishi. Credo che al club lui fosse il solo ballerino maschio, il che già lo rendeva unico, e le molte ore passate uno a fianco all’altra a cercare di intrattenere i clienti di Mistress Nishi aveva creato fra noi una familiarità abbastanza rara, che è sopravvissuta anche a un lunghissimo periodo in cui i nostri destini hanno seguito strade diverse. Malbert lo avevo ritrovato di recente, durante una visita al WCF, scoprendo che aveva avuto il dono di essere accolto come schiavo da una mia amica di data più recente, Elysa Renfold. Ed è stata proprio lei a parlarmi per prima del desiderio di Malbert di aderire al Banishment Project per scontare in quel modo un comportamento che lui stesso definiva “troppo sovversivo”.

gloriamal_011.jpgNon è la prima volta che lo dico: più che per il bane stesso, il banishment può rivelarsi un’esperienza durissima soprattutto per chi gli vuole bene, soprattutto quando si tratta di una padrona. Un bane non può portare su di sè nulla che non siano il collare posturale con la targhetta e il casco che contiene il Custodian. Solo l’Operatore gli si può avvicinare, ed è bene che lo faccia il meno possibile se non vuole vanificare lo scopo della pena. E l’esperienza di isolamento è intensa al punto che ben di rado se ne esce senza trovarsi profondamente cambiati. Mi sono capitati bane affetti da Sindrome di Dipendenza, che una volta liberati non desideravano altro che tornare ad essere fasciati e racchiusi nella loro prigione di lattice. Molti altri, senza arrivare a trasformazioni così estreme, hanno dovuto ricominciare la loro Second Life da zero, rescindendo tutti i rapporti affettivi o sociali che avevano costruito fino a quel momento. Checché possa credere chi non l’ha provato, il banishment non è affatto un pic-nic: è un viaggio verso una destinazione sconosciuta. Il fatto che Elysa, anche se decisamente a malincuore, fosse disposta a permettere a Malbert di affrontarlo, mi è apparsa subito una prova di profonda generosità da parte sua. Perché chi ama davvero sa capire anche quando deve allargare le braccia per permettere a qualcun altro di seguire il suo destino. No, il banishment di Malbert non sarebbe stato come gli altri perché, anche se non mi riguardava direttamente, sentivo in parte il groviglio di emozioni che ci stava dietro.

gloriamal_010.jpgCon Gloria, poi, il coinvolgimento era più diretto. Anche se non ci vedevamo da molti e molti mesi, io non avevo mai dimenticato lo scherzetto che mi aveva fatto a Villa BDSM, imbavagliandomi e trascinandomi in una gabbia fabbricata da Cielo Robbiani, che all’epoca era il suo padrone. Dirò di più, mi ero tenuta da parte la trascrizione di un dialoghetto particolare. Era il 7 maggio 2008, lei aveva le mie chiavi e sembrava avere tutte le intenzioni di non mollarmi tanto facilmente:

[6:15]  Gloria Oppewall: dimmi
[6:15]  Gloria Oppewall: vedi via d’uscita da questa situazione?
[6:16]  Win fa sì con la testa
[6:16]  Gloria Oppewall: bene
[6:16]  Gloria Oppewall: sono contenta per te
[6:16]  Win whispers: quefta gabbia è un folabwoho, in wealtà
[6:16]  Gloria Oppewall: certo
[6:17]  Gloria Oppewall: ma non ammetti imbrogli tu
[6:17]  Win whispers: imbwogli? io no… h tu?
[6:18]  Gloria Oppewall: nessun imbroglio
[6:18]  Win: mai a neffun fofto?
[6:18]  Gloria Oppewall: se l’ho mai fatto con qualcuno?
[6:19]  Win: no, hel faffato non mi inteweffa fafewh
[6:19]  Gloria Oppewall: parlando di sl mai con nessuno
[6:19]  Win sorride: mi wifowhewò hi quefth fawolh

gloriamal_012.jpg“Mi ricorderò di queste parole”, le avevo bofonchiato mordendo il bavaglio, pregustando il giorno in cui avrei avuto in mano le sue chiavi e le avrei fatto pagare l’umiliazione pubblica che mi aveva imposto, strofinandole quel musetto strafottente nel suo impegno a non barare mai. La vendetta è un piatto che si mangia freddo e io sono pronta ad aspettare anche la prossima era glaciale, quando è necessario. A dire il vero non avevo mai immaginato Gloria come bane, ma l’idea di impacchettarla nel banesuit mi stuzzicava parecchio: per farle provare finalmente, a lei che allora era sempre marcata strettissima da Cielo, cosa significa davvero usare il RLV. Senza un padrone dietro che ti protegge e che ti lascia libera di rapire impunemente la prima Win che passa.

Quando Malbert e Gloria si sono presentati al WCF per essere tradotti a Zhora, ho sentito immediatamente che, stavolta, la cosa sarebbe stata personale. L’atteggiamento beffardo di Gloria poco dopo l’arresto ha fatto evaporare qualsiasi altro scrupolo. Con Malbert, avrei deciso con calma il da farsi, ma con lei mi sarei finalmente tolta qualche soddisfazione. Subito dopo aver congedato Malbert, approfittando del fatto di essere rimaste sole, mi sono avvicinata a lei e invece di spiegarle, come faccio sempre, i comportamenti da evitare per evitare estensioni di pena le ho… beh, ecco il nostro dialogo:

gloriamal_013.jpg[2010/01/14 6:41]  Win: Ora dovrei spiegarti un po’ di cose…
[2010/01/14 6:41]  Win: “… ma non lo farò…”
[2010/01/14 6:41]  G-7328: perché?
[2010/01/14 6:41]  Win: Mi piace pensare che imparerai a tue spese, G-7328… anzi… Gloria!
[2010/01/14 6:41]  G-7328: capito
[2010/01/14 6:41]  MystiTool HUD 1.3.1: [Gloria Oppewall – Ch.1]: capito
[2010/01/14 6:41]  Win si guarda attorno e abbassa la voce: “Per me, tu non sei G-7328… ricordo bene chi sei tu…”
[2010/01/14 6:42]  G-7328: non ho paura
[2010/01/14 6:42]  Win: Sono passati molti, molti mesi da quando mi hai umiliata… a Villa BDSM… ma io non ho dimenticato…
[2010/01/14 6:42]  G-7328: pensi di farmene?
[2010/01/14 6:43]  Win: Non avrò bisogno di fare nulla, Gloria… non io
[2010/01/14 6:43]  Win: …ci penserà il Custodian a punirti come meriti
[2010/01/14 6:43]  G-7328: io sono venuta da te di mia spontanea volontà
[2010/01/14 6:43]  G-7328: tienilo a mente
[2010/01/14 6:43]  Win sente le parole di Gloria e cambia espressione
[2010/01/14 6:43]  G-7328: infatti tu ancora nn ci sei riuscita direttamente
gloriamal_014.jpg[2010/01/14 6:43]  Win si morde le labbra, spasmodicamente… con voce tremante di rabbia pronuncia un comando: “custodian, default punishment level 5”
[2010/01/14 6:44]  G-7328: Executing order from Operator.
[2010/01/14 6:44]  Gloria Oppewall sente una scossa dolorosa e prolungata in tutto il corpo
[2010/01/14 6:44]  Win ride in modo sguaiato
[2010/01/14 6:44]  G-7328: mezzucci
[2010/01/14 6:44]  Win: Che tu sia venuta da me volontariamente oppure no, Gloria, non cambia il fatto che adesso sei lì dentro… e io sono qui fuori… e ho ogni potere su di te!
[2010/01/14 6:45]  G-7328: perché sono stata io a volertelo dare
[2010/01/14 6:45]  G-7328: mai protetta da nessuno
[2010/01/14 6:45]  Win: Invece sì, Gloria: dal tuo non usare i relay aperti… dal tuo non essere mai vulnerabile…
[2010/01/14 6:46]  Win: Ma adesso è finita, Gloria… o meglio… adesso comincia davvero!
[2010/01/14 6:46]  Gloria Oppewall sorride irritata
[2010/01/14 6:46]  G-7328: ti lascio assaporare questo momento win
[2010/01/14 6:47]  Win ride cattiva: “Non è un momento, Gloria…”
[2010/01/14 6:47]  Win: …è il resto della tua vita!

gloriamal_015.jpggloriamal_016.jpggloriamal_017.jpgCon queste parole, e senza alcuna esitazione, le ho strappato il Vox di dosso, rendendola completamente muta, murata nel casco in cui avevo appena imprigionato Malbert, incapace di comunicare con chiunque – me inclusa. L’ho portata nell’area di rilascio, ho attivato tutti i protocolli del Custodian, ho spalancato la saracinesca, ho spinto Gloria fuori con falsa cortesia. E mi sono goduta subito un primo risultato della mia decisione di non avvertirla di quello che il Custodian avrebbe sanzionato.

[2010/01/14 7:01]  Gloria Oppewall saluta con la ma

È un emote. Il Custodian si sveglia subito e un dolore assurdo, lancinante, percorre il corpo di Gloria. Lo vedo scuotersi per alcuni brevi ma insopportabili spasimi di agonia. Rido, gustandomi il mio trionfo. Ora posso anche dirgliela, questa cosa.

[2010/01/14 7:02]  Win: E attenta agli emote da ora in poi…
[2010/01/14 7:02]  Win: Questo era un assaggio di punizione
[2010/01/14 7:02]  Win: Non mia, del tuo amico
[2010/01/14 7:02]  Win: Del tuo Custodian
[2010/01/14 7:02]  Win allontana Gloria con un calcio nel sedere
[2010/01/14 7:03]  Win ride e sparisce


(Prossimamente: Hubrys)

 

Un sorriso dall’inferno

Dopo molti mesi dal mio primo banishment, sono di nuovo prigioniera di me stessa. Priva di voce, isolata dal mondo nella mia tuta di lattice, controllata ininterrottamente dal mio Custodian. Anche se uno di quei detestabili bug di Second Life mi ha donato, ieri, qualche libertà inaspettata. Permettendomi di scattare la foto che pubblico qui sotto.

articolo_001.jpg

Sono un bane. Di nuovo… o forse, a ben pensarci, per la prima volta. Quando, molti mesi fa, fui chiusa in un prototipo del Banesuit della Kelley Technologies, ero una volontaria entusiasta che avrebbe fatto qualsiasi cosa per contribuire al perfezionamento del più estremo, audace e complesso degli strumenti di restrizione concepito dalla mente geniale di Marine Kelley: il banesuit, ispirato al romanzo-capolavoro di Erika Moak Eudeamon. Ma quella esperienza, sebbene allungata da un incidente imprevedibile, era in realtà soltanto un test: il nostro incarico era segnalare a Marine eventuali problemi prima che il servizio di banishment diventasse pubblico. E il nostro Custodian, allora, non teneva conto delle violazioni che commettevamo ai danni dello Statuto del Banishment e, qualsiasi cosa facessimo, non ci estendeva la sentenza.

finemal2_001.jpgE gli altri due banishment? Il primo, indimenticabile, l’avevo fatto con il Banesuit di Sable Janus (oggi non più disponibile), e a tenere le mie chiavi era stata Samy80. Ne abbiamo parlato proprio qualche giorno fa, con Samy, di quella volta:

[2010/01/27 4:48]  Samy80 Owatatsumi: mentre so come ho vissuto l’essere la tua carceriera ;)
[2010/01/27 4:49]  Win: E come √® stato? :-)
[2010/01/27 4:49]  Samy80 Owatatsumi: molto emozionante… e coinvolgente…
[2010/01/27 4:50]  Samy80 Owatatsumi: volevo staccare e lasciarti sola ma non vedevo nemmeno l’ora di riconnettermi…
[2010/01/27 4:50]  Samy80 Owatatsumi: avevo paura che ti annoiassi…
[2010/01/27 4:50]  Samy80 Owatatsumi: speravo scappassi ma quando mi ricollegavo la prima cosa che facevo era controllare che non avessi fatto troppi progressi
[2010/01/27 4:53]  Win: :-)
[2010/01/27 4:53]  Win: Si sentiva che ci tenevi a tenermi… era bellissimo
[2010/01/27 4:54]  Samy80 Owatatsumi: beh… volevo che tu continuassi la tua seconda vita… ma non riuscivo a toglierti quel casco e quelle manette…

Jelenaddio_004.jpgFu bellissimo, sì. Ma non esattamente un banishment. Per ben fatto che fosse, il casco di Sable Janus era poco più di un giocattolo rispetto a quello di Marine perché chi ne aveva le chiavi manteneva il potere assoluto di liberare la vittima. Al contrario, i bane della Kelley Tech sono davvero in balia del programma, gelido e spietato, che anima il Custodian. E sono, quindi, veramente soli. Con Samy80, anche quando lei era offline, mi sentivo come se fossi stretta fra le sue braccia e vedessi costantemente davanti a me il suo sorriso, un po’ beffardo e un po’ affettuoso.

Il mio terzo banishment fu quello, accidentale ma provvidenziale in quel momento della mia vita, con il banesuit creato dalla compianta Serenella Abruzzo, e di quello scrissi ampiamente a suo tempo. Fu forse l’esperienza che più mi aiutò a scoprire in me certe tendenze dominatrici, perché quel particolare Custodian esigeva che mi trovassi sempre in compagnia di almeno una persona – e questo mi spingeva a catturare chi mi passava vicino per costringerlo a restare con me il più a lungo possibile. Ma, di nuovo, chi ha letto il libro sa che non è questo il ruolo di un Custodian: che dovrebbe, al contrario, assicurarsi che il condannato sconti la sua pena in completa e inviolata solitudine.

struggling_002.jpgStavolta si fa sul serio. Venerdì sera sono stata arrestata dall’Operatore Green Geary e poi, dall’Operatore Nixus Braveheart (che era stata un mio bane!), sono stata sigillata nella mia tuta e nel mio casco, collaudato e perfezionato anche grazie alle mie esperienze di tanto tempo fa. Il mio ex bane Malbert Greenfield ha già riportato la scena del mio arresto nel suo blog. Ho molto da dire, sui retroscena che mi hanno portato qui, e non ne ho il tempo. Lo farò appena possibile, perché questo banishment, purtroppo, me lo sono davvero meritato.

Ma SL, come sempre, è imprevedibile e un bug imprevisto mi ha restituito, per la giornata di ieri, alcune delle funzioni che a un bane dovrebbero essere inibite. Ne ho approfittato per scattare la foto in apertura di questo post, per segnalare a chi non lo sapeva ancora che Loredana Lipperini, su la Repubblica di sabato 6 febbraio scorso, ha pubblicato un bellissimo articolo su Eudeamon nel quale ha citato anche la sottoscritta e questo blog.

lovefrough_002.jpgChi mi segue da tempo sa quanto tenga a quel romanzo e quanto sia stato importante per me riuscire a convincere un editore della Real Life a pubblicarlo nel nostro paese. E quell’articolo è stato un regalo inaspettato, emozionante, quasi incredibile. Qualcosa che, assieme alle persone che in un modo o nell’altro mi esprimono il loro affetto mentre sconto la mia sentenza, mi scalda il cuore e mi dà la forza per andare avanti e, anche se nessuno può vederlo dietro al casco inespressivo che mi annulla le fattezze, mi regala un sorriso.

Io confesso

Una lettera ricevuta ieri pomeriggio alla centrale operativa della Kelley Technologies, prima degli eventi accaduti ieri sera e di cui queste pagine cercheranno presto di dare conto.

angelspattylella_005.jpg

My name is WinthorpeFoghorn Zinnemann and I have been a Bane Operator at Kelley Tech for more than 1 and 1/2 years.

Among the others, I have been the Operator for Gloria Oppewall and Malbert Greenfield, respectively bane G-7328 and bane M-4876.

I confess to having arbitrarily extended their sentence, more than once, beyond the judgement of their Custodian. I am not sure how many hours I added but I definitely extended their time by at least 48 hours. Although I had my reasons, I will not try and talk my way out of my responsabilities. I did abuse the trust of Kelley Tech and I did betray the cause of justice.

OOC: although I did RP all extensions, I realized today I have exaggerated. For this reason, and in the effort to make up for this, I told the banes I will release them RPing it in the lab. This will, at least, give them an experience very few Kelley Tech banes have had so far, since most of the time the timer runs out while the Op is offline.

This letter is to certify neither of those banes have cheated out, and should thus be eligible for the regular refund even if their Custodians will appear to be red. Tonight I will unlock their Custodians personally and give them a copy of this message to you.

I am ready to face the consequences of my actions, no matter what they are.

For all it’s worth, I apologize for my behaviour,

WinthorpeFoghorn Zinnemann

Qui di seguito, la risposta della dottoressa Kelley:

[9:39] Marine Kelley: Thank you for telling me about this, I will keep the names in mind so the normal procedure applies when they are released. But as for you… you know the rules. Abusing Operators should be reminded the extent of their actions, by sharing the fates of the victim of the abuse, by taking a 24 hours Banishment sentence. There is no appeal for that, and another Operator will take care of this soon enough. Only that way will you be redeemed.

 

La vita, la morte, gli avatar

Pochissime, veloci, considerazioni, sul film che tutti stanno andando a vedere e su un altro film che è nelle sale in questi giorni.

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Potevo non andare anche io a vedere Avatar? In genere, la fantascienza che piace a me è quella un po’ più concettuale, che usa il fantastico per parlare di quello che siamo nella realtà. Tendo a diffidare, invece, del fantasy di pura evasione, dei mondi fatati, dei troppi colori, e sapevo che il nuovo film di James Cameron proponeva soprattutto questo. Eppure, beh, Cameron è lo stesso che, nel primo Terminator, è riuscito a rivedere in modo originale il complesso di Edipo… e che in The Abyss ha creato una scena per me bellissima in cui un personaggio, per poter sopravvivere, deve accettare di morire, sia pur temporaneamente, per annegamento. Insomma, non certo un Ingmar Bergman, ma nemmeno un cialtrone che bada solo agli effetti speciali.

valentinavatar_001.jpgIn questo caso, avevo abbassato comunque le mie aspettative: quando si ha in mano un film costato quasi 300 milioni di dollari, è molto improbabile che si tenti qualcosa di tematicamente innovativo. Sono entrata in sala pronta ad accontentarmi di un’esperienza sensoriale e visiva, a godermi lo spettacolo del 3D e a lasciarmi andare a una storia che, me lo dicevano tutti, non andava molto oltre un incrocio fra “Pocahontas” e “Balla coi lupi”. Però però…

…beh, il film, dopotutto, si chiamava “Avatar” e mi era impossibile andare a vederlo senza pensare al fatto che, come tutte le persone che frequento su Second Life, io sono esattamente quello: un avatar, una rappresentazione, un simbolo, un personaggio che è al tempo stesso me stessa e qualcosa di diverso. Qualcosa (o qualcuno) che io vedo in terza persona (salvo quando qualcuno mi costringe alla visione soggettiva del mouselook, eheheh) pur vivendoci in prima persona. Qualcosa di strano e inquietante, che è diventato a suo modo realtà solo da quando internet ha reso possibile la costruzione di metaversi affini a quello teorizzato dal buon Neal Stephenson. Il 15 gennaio, il giorno in cui “Avatar” usciva nel nostro paese, era esattamente due giorni prima del mio terzo “rez day” (a proposito: grazie di cuore a tutte le persone che, in-world o su Facebook, mi hanno fatto gli auguri. Io stessa non mi sarei nemmeno accorta della data se tramite lo SPY non avessi sentito Lella che ne parlava con Nightwish!) e quindi potrei dire di essermelo offerto anche come una sorta di regalo di compleanno.

Immagine 1.png

Dico subito che mi sono divertita, ma non sono qui per fare una recensione: mi interessa invece annotare quello che mi sembra possa riguardare la nostra vita di abitanti di Second Life. Che il tema del film non fosse quello degli avatar come li intendiamo noi lo sapevo fin dal principio – ne avevo avuto conferma anche da un’intervista a Cameron che Frough Spad aveva postato su Facebook lo scorso 18 dicembre. Eppure “Avatar” ha almeno un paio di momenti interessanti anche dal nostro punto di vista – momenti in cui si può intuire la complessità di un tema che Cameron si limita appena a sfiorare.

Immagine 1.pngMolto molto in breve, il film racconta di un marine che viene inviato in missione sul remoto pianeta di Pandora. Per consentirgli di mescolarsi ai Navi’i – un popolo di altissimi umanoidi blu – gli viene fornito un corpo identico a quello degli indigeni, un corpo che si può controllare a distanza tramite una sorta di loculo munito di sensori. Siamo, come si vede, in una situazione che corrisponde in pieno alla definizione di umanità accresciuta di cui abbiamo più volte parlato: tanto più che il protagonista è paraplegico e che, di conseguenza, la sua second life in un fiammante nuovo corpo blu gli offre anche l’occasione di non dipendere più da una sedia a rotelle. Ed ecco subito un primo riferimento molto forte a ciò che Second Life significa per tante persone: un luogo dove recuperare qualcosa che si è perduto (che sia la giovinezza o il controllo sul proprio corpo) o che non si è mai potuto avere nella vita reale (volare, oppure vivere fantasie potenzialmente rischiose… come le nostre).

Immagine 2.pngSolo che questa conquista di nuovi poteri è condizionata dal vincolo fra, diciamo, agente reale e avatar. Poiché su Second Life siamo solo pixel, quando questo nesso viene a cadere il nostro avatar si dissolve nel nulla passando immediatamente alla non esistenza. Nel film, invece, l’avatar è un corpo fisico e pertanto continua a esistere anche quando l’agente reale ne abbandona il controllo: e infatti. di regola, questo distacco avviene normalmente solo dopo che l’avatar si è coricato per dormire. Quando, in un paio di scene, il protagonista viene costretto a uscire dal suo loculo di controllo nel pieno di un’azione, il suo avatar si affloscia esanime a terra – e lì rimane come un corpo morto, almeno fino a quando la connessione non viene ristabilita.

Insomma, il rapporto fra gli avatar di “Avatar” e i loro agenti assomiglia molto a quello che intercorre fra il nostro pensiero (la nostra anima, o come vogliamo chiamarla) e il nostro corpo fisico. Quando ci addormentiamo, il corpo resta lì ad aspettare il ritorno dello stato di veglia… e al momento della nostra morte, almeno per un po’ di tempo, la nostra spoglia mortale resterà sulla Terra come testimonianza del nostro passaggio. Su Second Life, al contrario, scompariamo nel nulla nell’istante stesso in cui, facendo logoff, togliamo all’avatar la coscienza di esistere . Chissà che non sia proprio questa la chiave che spiega il perché, a volte, ci scopriamo a restare online per ore e ore anche quando, magari, non ci sta succedendo nulla di particolarmente appassionante? Restare connessi, nonostante la noia, per il semplice piacere di continuare ad esistere anche nel metaverso. Perché fin tanto che esisti tutto è ancora possibile.

Immagine 4.pngQuesta considerazione si ricollega all’altro film che ho visto in questo fine settimana: si intitola “A single man” ed è interpretato da Colin Firth, un attore che trovo bellissimo e che è anche straordinariamente bravo. Attenzione, se non lo avete ancora visto, perché di questo film rivelerò il finale nelle prossime righe. È la storia di un uomo che, dopo la morte della persona che amava più di ogni altra cosa al mondo, ha deciso di suicidarsi: solo che la vita, le persone che gli stanno attorno, il caso, hanno ancora qualcosa da offrirgli… momenti di calore che irrompono a sprazzi nel gelo che ormai lo circonda. Il regista Tom Ford esprime questi momenti in modo visivo: ci sono sorrisi, frasi, situazioni in cui l’immagine diventa, letteralmente, più calda nei momenti in cui il cuore del protagonista viene toccato da qualche emozione. Alla fine del film, il desiderio di vivere di Colin Firth vince sul suo proposito suicida; solo che, proprio in quel momento, un infarto improvviso se lo porta via. Eppure non si tratta di un finale triste, perché il protagonista, se mi permettete il bisticcio, muore vivendo – e non rinunciando alla vita. Visto che, prima o poi, tutti dobbiamo andarcene, quello che conta è, come sempre, il percorso, e c’è una certa differenza fra scegliere di anticipare la fine del viaggio e arrivarci mentre si sta tentando di goderselo.

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Immagine 3.pngMa voglio tornare ad “Avatar” per un’ultima considerazione che rubo di peso dal profilo Facebook di uno dei miei contatti (e che mi sono già rivenduta in un commento a un altro articolo sul film apparso su SLLN.it): “(…) Per gli amanti di Sl, la chiara conferma che non si può vivere a scavalco di due mondi, occorre scegliere, altrimenti si sta male e si diventa inevitabilmente traditori. Il protagonista, accortosi di essere diventato traditore ha scelto. Era inevitabile….“. Ecco, mi pare un’analisi molto lucida di quello che prova chi vive la sua Second Life con trasporto: una vaga sensazione di disagio, quasi che, mentre si sta nel metaverso, si tradisse tutta la propria vita reale – ma anche la sensazione opposta, di quando si abbandona online qualche avatar che pensiamo abbia bisogno di noi.

Davvero non è possibile vivere con l’anima in due mondi? O è solo un difficile esercizio di equilibrio col quale, via via che il concetto di metaverso si diffonde, faremmo bene a familiarizzarci?

[AGGIUNTA 24 ORE DOPO: Ci tengo a segnalare, in coda a queste riflessioni, una vera e propria risposta dedicatami da Alessia Greggan in un suo blog interessantissimo che sto, pian piano, leggendomi tutto con attenzione. Il suo post si intitola Dedicato a Win: prigioniera come me di Second Life, ma veramente consiglio di affrontare il suo blog partendo dai post più vecchi e risalendo fino a quelli più recenti. Ne vale la pena, davvero, perché contiene una marea di considerazioni molto sentite su ciò che significa vivere nel metaverso – e anche per scoprire lungo la strada come mai sia stato, in tempi recenti, quasi abbandonato…]

Backbuttoned is back!

Ci sono persone che lasciano Second Life per sempre, ma c’è anche chi ricompare dopo tanto, tanto tempo. E che, grazie al fatto che quando siamo scollegate non esistiamo, riprende da dove era rimasta quasi che nulla fosse accaduto nel frattempo.

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L’ultima volta che ci eravamo viste era stato il 7 maggio del 2009. Era stato un incontro veloce, che seguiva un suo lungo, lungo silenzio. Problemi di RL, fra cui un incidente d’auto – anche se lo avevo saputo da Belias, non da lei. Ma nel frattempo per me erano cambiate tante cose, e Back, credo, era un po’ gelosa di Lella e forse anche di Lorella.

Poi, più niente per altri mesi. Fino al 16 luglio, quando provò a mandarmi un IM. Bloccato, però, perché le sue chiavi se le era riprese Belias.

Come sa bene chi ha seguito tutta la nostra storia, Backbuttoned è stata spesso al centro delle tempeste che, con Belias, ho vissuto in un periodo particolarmente difficile. Inutile ricostruire tutta la storia, quindi: basterà dire che di certo non avevo nessuna voglia di andare da Bel a chiederle indietro quelle chiavi, nonostante Back avesse a suo tempo dichiarato di volermi appartenere senza più alcuna possibilità di fuga, e avesse anche dimostrato la sua buona volontà affrontando una prova durissima. Le scrissi una lettera:

Cara Back,

ieri, appena tornata dalle vacanze, ti ho scritto un IM – erano settimane che non avevo più tue notizie e anche se sapevo che la tua RL ti aveva costretta a diradare molto la presenza su SL mi sono resa conto che da “poco” la tua presenza era scesa a “niente”. Anche se il fatto che a giugno ho avuto molto meno tempo (per via di un lavoro) mi faceva pensare che magari, semplicemente, non ci eravamo beccate. Sarà che è quasi un anno che ti ho fatto fare quella cosa a Villa BDSM e anche per questo mi sei tornata in mente spesso.

Poi, dopo quell’IM che ti ho spedito, nel pomeriggio ho parlato a lungo con Belias di una questione nostra… mi ha detto che hai avuto un incidente in RL e che è per questo che sei sparita a lungo.

Fammi avere tue notizie, Backolina… fammi sapere che stai bene, raccontami che succede di te. So che Belias ti ha rapita e, stavolta, la cosa non mi fa arrabbiare per niente… sono un po’ cambiata o sto cercando di cambiare, non so… ma la notizia che tu ci sei ancora, e che ti vedi con Bel (che in questo periodo è rimasta molto male per una serie di cose di cui non sento la colpa… ma la responsabilità sì) mi fa davvero piacere.

Anche se in-world non puoi venire, scrivimi due righe (e comunque siamo impegnatissime a metter su la nuova prigione quindi sarebbe difficile trovare un po’ di tempo per stare insieme solo noi) dimmi come stai.

Un grande bacio,

Win

Immagine 1.pngBack mi rispose subito. Ecco la sua lettera:

Cara Winth,

mi fa davvero piacere sentirti di nuovo.
Purtroppo ho avuto un’incidente d’auto e mi sono rotta 2 costole, è stato molto duro e doloroso guarire ma adesso le cose stanno andando molto meglio.
A causa dei miei problemi di salute prima e delle vacanze poi (…) SL è passata in secondo piano per un pò. Quando mi sono ricollegata tu non c’eri (vacanze?) e così mi sono incontrata con Belias che subito mi ha catturata e bloccata completamente, non posso nemmeno inviare IMs.
Spero che Belias mi liberi presto così potremo scambiare due chiacchiere come ai vecchi tempi.
Ti mando un abbraccio sincero e spero che la tua RL sia bella e felice.
A presto,

backbuttoned

Questo è quello che le scrissi subito dopo:

Cara Back,

davvero sono felice di sentirti. Non è un problema che tu sia con bel adesso, ma non dirle che ci siamo sentite. È molto arrabbiata perché Lorella adesso è diventata mia e lei sostiene che invece fosse sua e insomma è arrabbiata sia con Lorella che con me – la conosci, Belias. In questo periodo meno le parli di me, credo, meglio è per tutte e due voi.

Io sono molto felice. Non sono più su Second Life spesso come una volta – ho ricominciato ad avere un pochino di lavoro in più e poi ci sono le vacanze – ma il tempo che ci passo è molto bello… Lella Demonia ha comprato un’intera SIM che ha chiamato “Winsconsin” in mio onore e ci stiamo facendo una prigione che sostituirà quella che conosci bene. Diciamo che in questo periodo siamo molto impegnate dai lavori.

Stasera, nel caso Bel ti liberasse, alle 22.30 c’è una festa di addio al nubilato per Jelena, la mia sub che sicuramente ricordi (quella che mi aveva costruito la casa) e che si sposa in RL fra due settimane. Se sei online e nel caso improbabile che tu sia libera, io ci sarò e ovviamente sei invitata anche tu. Bel, per i motivi che ti ho scritto sopra, ha deciso di non venire quindi, di nuovo, forse è più saggio che tu non gliene parli. Altrimenti, cara Backolina, so che prima o poi ci rivedremo, ti auguro di divertirti nel tuo tempo online ma soprattutto di stare bene nel tuo tempo offline. Davvero sono contenta di avere avuto tue notizie dopo tutto quel tempo di silenzio.

Un bacione,

Win

Da allora, silenzio assoluto – nemmeno un cenno di risposta al mio IM di auguri natalizi. Fino a ieri, quando Back è riapparsa online. Legata e imbavagliata come è rimasta dall’ultima volta che si era collegata, sei mesi fa. Lo scambio che segue è pertanto avvenuto tutto in IM.

[2010/01/13 10:10]  Backbuttoned Bian: ciao
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: mi sei mancata tanto Winth
[2010/01/13 10:11]  Win: Ma sei imbavagliata?
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: si
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: da mesi
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: da quando manco da second life…
[2010/01/13 10:11]  Win: Uh… ma come – da chi?
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: da belias
[2010/01/13 10:11]  Backbuttoned Bian: scusa :(
[2010/01/13 10:11]  Win: Back, tranquilla! :-)
[2010/01/13 10:12]  Win: Non sono più la Win di una volta – anche se belias mi fa sempre accelerare il sangue
[2010/01/13 10:12]  Backbuttoned Bian: /kiss winth

Immagine 2.pngMi viene da sorridere: sempre la solita cara Back, che si illude di poter dare un comando via chat all’Animation Overrider che le permette di abbracciare… mediante gli IM.

[2010/01/13 10:12]  Backbuttoned Bian: vorrei abbracciarti ma non ci riesco…
[2010/01/13 10:12]  Win: Non puoi in IM, devi farlo via chat :-)

La abbraccio io. E lei scompare, per ricomparire poco dopo.

[2010/01/13 10:15]  Backbuttoned Bian: eccomi, crashata, scusa… il mio client deve essere vecchio
[2010/01/13 10:16]  Win: @version
[2010/01/13 10:16]  Backbuttoned Bian (busy response): RestrainedLife viewer v1.16.2 (SL 1.22.11)
[2010/01/13 10:17]  Win: Oh sì, vecchissimo, devi aggiornare :-)
[2010/01/13 10:17]  Backbuttoned Bian: non voglio farlo adesso, vorrei restare un po’ con te.
[2010/01/13 10:17]  Backbuttoned Bian: come va la tua vita? in SL e RL
[2010/01/13 10:17]  Win: resto finché posso… sono ancora in ufficio ma resto per te
[2010/01/13 10:17]  Backbuttoned Bian: vai pure, non voglio trattenerti, non sarebbe giusto: rl viene prima di sl
[2010/01/13 10:18]  Win: No. Voglio stare un po’ con te, oggi
[2010/01/13 10:18]  Backbuttoned Bian: ti prego solo di legarmi prima di andare

Lo faccio, ovviamente. Recupero le chiavi di quasi tutto, grazie alla Real Key, e riprendo su di lei un controllo totale. Anzi, quasi totale: perché a quanto pare la password del bavaglio è stata cambiata e mi è quindi impossibile recuperarne le chiavi, che restano in mano di Belias, che a sua volta in questi giorni è strettamente legata da Fujiko e certo non può venire a liberarla.

Meglio così: Back resterà imbavagliata fino a quando non sarà riuscita a liberarsi da sola con gli struggle… e ci vorrà molto, molto tempo, perché a quanto pare è quasi del tutto priva di forze. Fino ad allora, la terrò al sicuro in una gabbia in cima alla torre più alta del WCF.

Backbuttoned Bian.jpg
(foto: courtesy of Ewyn Raymaker)

Tornerà online presto? Passeranno altri sei mesi prima di avere sue notizie? Non posso saperlo e non so cosa sperare. Back continua a essere un’adorabile terremoto, che – come ha visto Ewyn, che è stata testimone divertita del suo ritorno – ti chiede di legarla e poi ti chiede di slegarla, vuole essere tua prigioniera ma poi cerca di scappare, e poi torna, e poi scappa di nuovo. Molto difficile averci un RP coerente e prolungato, ma lei è fatta così, diversa da chiunque altra – come siamo tutte, dopo tutto: siamo pezzi unici, per fortuna, anche quando cerchiamo di adeguarci a qualche ruolo codificato. È per questo che ciascuna di noi è, a modo suo, un tesoro prezioso.

[2010/01/13 11:07]  Win: Bene, cara… sono veramente contenta che tu sia di nuovo in mano mia. Per quando ci rivedremo, vorrei rivedere il tuo profilo come era le ultime volte prima che tu sparissi
[2010/01/13 11:07]  Backbuttoned Bian: lo cambieremo insieme
[2010/01/13 11:07]  Win: No. Voglio che tu scriva di tuo pugno qualcosa
[2010/01/13 11:07]  Backbuttoned Bian: va bene, cercherò
[2010/01/13 11:07]  Win: Poi semmai te lo farò cambiare, ma voglio che sia una cosa tua
[2010/01/13 11:07]  Backbuttoned Bian: va bene, come vuoi
[2010/01/13 11:07]  Backbuttoned Bian: a presto Winth… sono felicissima di essere di nuovo tua…
[2010/01/13 11:07]  Win: Ciao, piccola mia… bentornata a casa
[2010/01/13 11:08]  Backbuttoned Bian: ciao, odiosa :)
[2010/01/13 11:08]  Win: Non è così che ti piaccio?
[2010/01/13 11:08]  Backbuttoned Bian: non così cattiva…
[2010/01/13 11:08]  Win: E se mi dici “no”, non importa… ormai non hai scelta
[2010/01/13 11:08]  Backbuttoned Bian: no
[2010/01/13 11:09]  Win: Ciao, dolce e pazza amica… sono contenta di averti di nuovo qui
[2010/01/13 11:09]  Backbuttoned Bian: :)