Zona rossa, zona verde

Segnalazione importante: su Second Life si è diffuso un prodotto di grande successo che, tuttavia, ha più controindicazioni che lati positivi. E di cui ho scoperto l’esistenza in seguito alla morte di Andromeda Sawson.

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Solo chi cade può risorgere, diceva il titolo di un vecchio film con Humphrey Bogart, e in nessun luogo questo è vero come su Second Life. Se c’è chi se n’è andato senza più tornare (o almeno senza farsi riconoscere) come Costanza o Serenella, la mia Andromeda è risorta quasi subito dopo essere stata terminata dai Linden e, naturalmente, è venuta subito da me a farsi rimettere il collare. In questi giorni ci siamo viste poco, perché ha tutta la sua rete di negozi da rimettere in piedi con il nuovo account. Ma il tempo per riabbracciarsi c’è stato, nella piccola sala cinematografica di Winsconsin, ed è stato in quell’occasione che mi ha buttato lì una frase stupefacente. “So chi è stato”.

Snapshot_003.jpgSnapshot_004.jpgSnapshot_005.jpgHo capito all’istante a cosa si riferisse: sapeva chi era stato a farle la spia alla Linden Labs. E lo sapeva, molto semplicemente, perché questa persona glielo aveva detto direttamente, scrivendo un IM al suo nuovo avatar. Un messaggio che, nella sostanza, diceva: “Ciao Andromeda, non farti più vedere al mio negozio con i tuoi alt o ti faccio chiudere anche quegli account“.

Non riporto il nome di questa persona, perché è la proprietaria di uno dei negozi da cui Andromeda aveva illegalmente copiato diversi oggetti. Voglio ribadirlo ancora una volta: non approvo il furto di proprietà intellettuale e non mi sento di contestare la decisione di infliggere alla mia sub la pena capitale. Se riportassi qui il nome della persona che l’ha denunciata, o segnalassi il suo negozio, sarebbe come se invitassi la gente a boicottarla per solidarietà con me e con Andro, e questo non deve succcedere. Non sono il Presidente del Consiglio, anzi, chi mi legge da tempo sa quanto poco mi piaccia il suo atteggiamento di rifiuto del giudizio. Sia io che Andro accettiamo il verdetto severo della Linden Lab senza per questo delegittimare chi l’ha emesso.

Qual è, allora, il punto di questo post? È un punto delicato, perché ha a che fare con l’attendibilità dello strumento con cui Andromeda è stata smascherata. Uno strumento che in questo caso, sicuramente, ha sortito effetti positivi (per la giustizia) ma che, in realtà, sta da tempo provocando problemi a centinaia di avatar innocenti.

Si chiama Red Zone ed è uno scanner di IP. In certe condizioni permette a chi lo controlla di scansionare gli avatar che gli vengono a tiro e individuare l’IP da cui ciascuno si collega. Viene venduto come uno strumento per individuare gli alt (gli avatar alternativi con cui certe persone hanno l’abitudine di tormentare i loro nemici, o compiere atti illegali, come copybottare) e quindi bannarli e, come prodotto, ha un successo notevole. Traduco qui alcune righe di un post molto documentato sull’argomento, pubblicato lo scorso 3 settembre dal blog di Forceme Silverspar:

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Al momento, in-world ci sono 3005 di questi scanner attivi. Uno è il mio. Il prezzo è di L$3999 a scanner. Mi sembra che L$12.016.995 [Nota di Win: circa 48.000 €!] siano un bel po’ di soldi per chi l’ha creato. Ogni scanner controlla al massimo l’area di un’intera sim, mentre in altezza arriva alla quota di 4096 metri (più 96m, per ragioni che a me sfuggono). 63 sim hanno scelto di rendere pubblico sul sito della REDZONE il fatto che utilizzano questo scanner. 1476732 sono stati scansionati. Piu aumenta il numero degli scanner in-world, più cresce il numero dei collegamenti, i dati raccolti, le connessioni fra avatar e, di conseguenza, la quantità di alt identificati. Sono stati individuati 687941 IP collegati. 828 sono stati scoperti. Quando compri uno scanner (o ne diventi amministratore) ottieni l’accesso a un sito in cui vengono rivelati gli alt della gente che passa dalle tue parti.

Tutto molto bello, no? Solo che non funziona – o non funziona in modo attendibile. A quanto spiega molto bene Forceme, che ne ha comprato uno per poter dare informazioni attendibili, il Red Zone è alquanto zoppicante di per sè, ma soprattutto parte da un presupposto infondato: vale a dire che gli IP siano unici per ciascun utente che si collega alla rete. Sulla base di questa premessa sbagliata, cento, duecento, trecento persone che si collegano dallo stesso IP sono la stessa persona.

Ewynskybox2.jpgEwynskybox.jpgNon è così. Per restare solo all’italia, tutte le persone che si collegano con Fastweb risultano collegate a un IP unico per tutti. Basterebbe quindi che un solo utente Fastweb si facesse bannare come copybotter per fare sì che tutti gli altri utenti Fastweb siano esposti a subire la stessa sorte, solo perché l’ineffabile Red Zone ha stabilito che sono tutti alt di quell’unico imbroglione. Questo avviene in molte altre nazioni: leggete questo post (in inglese) per vedere cosa succede a chi si collega a internet dagli Emirati Arabi). E ci sono altre controindicazioni, come quelle che spiegavo stamattina a Ewyn che, diciamo, mi faceva compagnia mentre scrivevo queste righe:

[2011/01/21 02:09]  Win: Il RedZone è uno scanner di IP che in teoria servirebbe a tanare gli alt… È lo strumento, fra l’altro, con cui hanno beccato Andromeda! Ma anche se sulla carta è un’ottima idea, di fatto è molto poco affidabile
[2011/01/21 02:10]  Ewyn Raymaker: e io che me ne faccio? :O mica ho alts?
[2011/01/21 02:10]  Win: No, no, aspetta… il punto è esattamente questo… anche se non hai alt, rischi di essere bollata come alt se viene registrato qualcuno che usa il tuo stesso IP. Per dire… se tu usi Fastweb, TUTTI quelli che usano Fastweb hanno il tuo stesso IP
[2011/01/21 02:10]  Ewyn Raymaker: oddio… in passato il mio ragazzo si è collegato alcune volte da casa mia. una volta mi collegai da casa sua
[2011/01/21 02:11]  Win: Ma che provider avete?
[2011/01/21 02:11]  Ewyn Raymaker: no, ho alice
[2011/01/21 02:11]  Win: Alice credo che cambi IP ogni volta che riavvii il router…
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: È ip dinamico
[2011/01/21 02:12]  Win: Quindi se avessi un alt ti basterebbe riavviare il router per farla franca
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: ma per farla franca di cosa?
[2011/01/21 02:12]  Win: Immagina di avere un alt con cui fai copybot… come faceva Andro
[2011/01/21 02:12]  Ewyn Raymaker: ho capito
[2011/01/21 02:12]  Win: Sei colpevole, meriteresti di non poter rientrare nemmeno con gli alt puliti… ma riavvii il router e sei a posto
[2011/01/21 02:13]  Ewyn Raymaker: quindi sto sicura ;-)
[2011/01/21 02:13]  Win: Al contrario, immagina di essere Ewyn e di usare un IP che poi verrà usato da qualcun altro (o che lo è stato da qualcuno prima di te) e che si è fatto beccare con le mani nella marmellata…
[2011/01/21 02:13]  Ewyn Raymaker: si si capito
[2011/01/21 02:13]  Win: Ecco che ti trovi, innocente, a essere bannata da questo o da quello
[2011/01/21 02:14]  Ewyn Raymaker: si…
[2011/01/21 02:14]  Win: Sto mettendo a punto il post… il tema è difficile, perché è chiaro che Andro ha creato ‘sto oggetto per vendetta che l’hanno tanata… Ma da quel che leggo in giro è vero che ‘sto RedZone è pericoloso
[2011/01/21 02:15]  Ewyn Raymaker: perché frega pure gli innocenti?
[2011/01/21 02:15]  Win: Sì. Per esempio, ho letto che tutti gli utenti degli Emirati Arabi hanno anche loro un provider a IP unico, come Fastweb
[2011/01/21 02:15]  Ewyn Raymaker: tutti bannati? :O
[2011/01/21 02:16]  Win annuisce
[2011/01/21 02:16]  Ewyn Raymaker: vabbe’, e quanti saranno… :O li conterei sulle dita della mano, se potessi…
[2011/01/21 02:16]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Vabbe’, è il principio che conta… e poi, quanti saranno gli utenti di Fastweb?

Snapshot_001.jpgSnapshot_002.jpgDicevo che scrivere questo post è particolarmente delicato perché, senza dubbio, nel caso di Andro il sistema ha funzionato egregiamente nel farla individuare e diffidare dal farsi rivedere con un alt. È probabilmente solo l’irritazione per essere stata beccata che l’ha spinta a indagare sul Red Zone, e sarebbe legittimo sospettare in lei un desiderio di vendetta.

Eppure, quale che sia stato il motivo per cui l’indagine è stata avviata, la verità è che il Red Zone rischia di essere uno strumento più distruttivo che altro. Tanto per cominciare, pur individuando (e permettendo l’eliminazione di) Andromeda Sawson, non ha beccato l’alt che Andro usava da sempre come copybotter principale, con tanti saluti alle pretese di affidabilità. È come se un sistema infallibile di lotta al crimine avesse individuato un piccolo contrabbandiere di sigarette e non si fosse accorto dell’esistenza di Totò Riina. (Per la cronaca: ci ho pensato io a pretendere da Andro che il suo Riina venisse abbandonato)

Ma la cosa più grave, come spiegavo prima a Ewyn, è che un ban a tutti i presunti alt individuati tramite Red Zone si estende automaticamente a tutti coloro che hanno la sventura di condividere l’IP con qualcuno che si comporta male: tutti gli utenti di un provider “mono-IP” come Fastweb, oppure tutti coloro che si collegano da un medesimo Internet Cafè o, ancora, da una connessione wi-fi condivisa fra più utenti. In prospettiva, insomma, il rischio è di trovarsi una Second Life puntellata di aree proibite, senza motivo, a centinaia di visitatori che non sapranno mai il perché. Una situazione che trovo inaccettabile in un mondo che mi ha conquistata per come ti permette di sognare. Combattere la pirateria e i griefers va bene: ma non quando il risultato coinvolge chi non c’entra affatto.

Un modo molto semplice per difendersi dalla scansione c’è già. Il Red Zone riesce (quando ci riesce) a tracciare l’IP attraverso la funzione di Media Streaming. Se non vi è necessario ascoltare musica o vedere video quando siete in world, per evitare di essere tracciati vi basterà andare nelle Preferenze e disabilitare Play Streaming Media When Available.

fart1.jpgSe proprio dovete ri-abilitare la funzione, controllate prima che la land non sia sotto controllo di un terminale Red Zone. Uno strumento utile è quello che proprio Andromeda e il suo collaboratore Fart Admiral (un nome che, per chi sa l’inglese, è tutto un programma… ma anche il suo aspetto, come potete vedere, è fascinoso!) hanno messo a punto nei giorni scorsi: un piccolo HUD che, indossato, permette di verificare automaticamente se il luogo in cui ci si trova è o meno sotto controllo del Red Zone. Si chiama Green Zone e lo si può acquistare sul Marketplace a questo indirizzo:

https://marketplace.secondlife.com/p/GreenZone-Detect-zF-RedZone-Keep-your-privacy/1907392

GreenZone prod.pngIl prezzo, come vedrete, è molto basso (soprattutto se si pensa che serve a rendere innocuo un mastodonte da 4000 L$) ma, per evitare che si possa accusare Andromeda di sfruttare la sua disavventura a fini di lucro, ho chiesto e ottenuto di rendere il Green Zone disponibile in modo gratuito per un tempo limitato… anche perché il creatore di Red Zone, contattato da Andromeda, ha avuto un atteggiamento alquanto indisponente. Pertanto, una copia no transfer verrà inviata gratuitamente a chiunque me ne farà richiesta entro questo weekend. Basterà scrivere un commento qui sotto, entro e non oltre domenica 23 gennaio 2010 (farà fede la data del commento) e indicare il vostro nome in-world. Penserò io a inviarvi la vostra copia personale gratuita del Green Zone.

E un’ultima nota: anche se non giudico negativamente chi sceglie di utilizzare questo strumento, finché ci sono io il Red Zone non entrerà mai a Winsconsin. Preferiamo di gran lunga rischiare di avere qualche alt di troppo fra le scatole (e magari qualche copybotter pronto a rubacchiare) che tener fuori dalla nostra land chi non ha fatto nulla di male.

Regalo di compleanno

Non me ne sarei ricordata se non fosse stato per Facebook, ma oggi è il mio quarto rez day. Festeggiato, a sorpresa, con una visita inaspettata.

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Come sa chi ricorda il vecchio post “Mille giorni“, la mia Second Life iniziò con una falsa partenza: alla creazione del mio avatar seguirono infatti molti mesi di letargo prima che scattasse quel  qualcosa che mi fece finalmente capire che cosa potevo fare nel metaverso. Ecco perché il mio rez day l’ho sempre festeggiato di rado – al punto che da sola non mi accorgerei nemmeno della ricorrenza se non fosse per gli amici che mi fanno gli auguri.

Snapshot_005.jpgDa quando sono su Facebook, gli auguri si moltiplicano, ovviamente, visto che il social network provvede a segnalare queste date a tutti i tuoi contatti. Eppure ci deve essere qualcosa di più… una qualche speciale convergenza di stelle … perché stamane, nel collegarmi, ho visto che online c’era qualcuno che non vedevo da… oddio: dallo scorso ottobre!

Come aveva promesso, Jelena non se n’è andata per sempre. Diciamo che ha sentito il bisogno di rimettere i piedi un po’ per terra e concentrarsi un poco di più sulla sua Real Life. Un’esigenza che a volte ho sentito anche io e che credo sia comune a quasi tutte le persone che su Second Life riescono a farsi trasportare dalla fantasia in modo totalizzante. Saperlo fare è, senza dubbio, un dono – ma che a volte rischia anche di diventare una trappola e, soprattutto in certi periodi della nostra vita, è in grado di stimolare un distacco dalla realtà che può essere molto pericoloso.

Snapshot_007.jpgJelena, in questo periodo, sta riprendendo contatto con la sua RL – ma evidentemente, e per nostra fortuna, noi di SL le manchiamo abbastanza da farle venire voglia di tornare a salutarci anche durante questo periodo di letargo. E stamattina ho avuto la gioia di poter festeggiare il mio quarto compleanno proprio con lei. Un’oretta di abbracci, di chiacchiere con alcune delle persone più importanti della sua vita virtuale: Calypso, che fu Frine, e la sua Franca… Michela, sua assistente e sub (e non solo!)… e la sottoscritta.

settembre.jpgInutile perdere tempo nei dettagli delle nostre chiacchiere di stamattina: lascio parlare le fotografie. E me ne torno in-world, che ci sono parecchie novità che, per così dire, bollono in pentola. Lavoro e RL permettendo, vorrei che questo 2011 restituisse a me e alle persone a me vicine il tempo di sognare nel metaverso. Coi piedi per terra, ma con la testa saldamente ancorata nelle nuvole.

(qui accanto: una pagina del calendario 2011 della Fortezza. Grazie ancora, Fujiko, per avermi chiesto di posare ed aver utilizzato questa mia foto con Jelena)

Andromeda Sawson: Account Terminated

Pensiamo sempre di avere ancora del tempo davanti a noi. E poi, un giorno, scopri all’improvviso che è finito. Così, da un giorno all’altro, col cambiare di una data.

 http://win.myblog.it/media/00/01/2110590173.mp3
(prima di leggere quanto segue, per favore, cliccate qui sopra per far partire la colonna sonora appropriata)

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Lo scopro così, all’improvviso, da un messaggio dell’amica Ewyn Raymaker. Ewyn, che risponde al piccolo scambio avviato dagli auguri che Jelena ha voluto fare, a tutte noi, dal suo esilio nel mondo reale. E che, col suo tono inconfondibile, solo apparentemente distaccato e asciutto, sgancia una bomba:

Tomba_Andro-1.jpgRicambiando -sebbene con ritardo- gli auguri per un felice 2011 a voi tutte, sparo il primo botto dell’anno nuovo: camminando per la spiaggia mi sono imbattuta nella presunta lapide tombale di Andromeda con incisa la scritta “Killed by LL” (vedi foto allegata). Analizzando i dati sembra che il cippo sia stato messo da Pene in data 2 gennaio alle 21:10 circa; inoltre il profilo di Andromeda non compare più nel search. Se due indizi fanno una prova, stimo che Andromeda sia stata epurata dai Lindens a causa delle sue “attività illecite” di cui noi tutte conosciamo la natura. Tuttavia per averne certezza spero di incrociare Pene quanto prima, visto che pare sia l’unica al corrente dei fatti.

Mi sento come se il pavimento mi sprofondasse sotto. Potrebbe sembrare una balla, ma purtroppo è fin troppo plausibile. La mia Andromeda, creatrice di apprezzate linee di abbigliamento e, insieme a Pene Seetan, di ingegnose trappole e strumenti RLV, da un po’ di tempo aveva scoperto il piacere di certi client illegali che permettono di copiare abusivamente gli oggetti altrui. E si era scatenata.

mggrieving.jpgVoglio precisare che nessuno dei furti di Andromeda è mai avvenuto a fine di lucro. Gli oggetti da lei duplicati andavano a finire nella sua collezione personale. Nei casi sporadici in cui decideva di farne dono a qualcuno, si assicurava di renderli  non ulteriormente copiabili, per evitare di danneggiare l’autore. Questo lo so di per certo, perché io sono stata destinataria di un paio di regali del genere: un bellissimo anello realizzato con una squisita attenzione ai dettagli, e una sciarpa che avevo visto indossata proprio da Ewyn. Andro diceva di non sentirsi colpevole perché le cose che si procurava in quel modo non le avrebbe comunque mai comprate, e quindi l’autore non avrebbe mai ricevuto il denaro di cui lei lo defraudava. Io credo di averle risposto che la sola forza di un creatore di qualcosa è produrre negli altri il desiderio di acquistarlo: e che se lei questo desiderio lo soddisfava in modo illegale, il furto era avvenuto comunque. Ma devo dire che la discussione fu breve: passavo con Andro troppo poco tempo per aver voglia di mettermi a dibattere questioni di principio. Anche quando avevo beccato Jelena in attività affini non ero riuscita a trovare il momento giusto di affrontare il problema, e poi Jel se n’è andata prima che fosse possibile farlo.

Tomba_001.jpgSo che non avrei dovuto io per prima accettare da Andro quei due doni “sporchi”: a mia tenue discolpa posso solo dire che quando mi diede l’anello non avevo capito che fosse stato da lei rubato (anche se forse, a pensarci bene, l’avrei accettato lo stesso: come fa una ragazza a rifiutare un anello che qualcuno ha rubato pensando a te?). E quanto alla sciarpa di Ewyn, mi era parso di capire che era stata offerta per un tempo limitato, come gadget speciale, e che non era mai stata, nè sarebbe stata mai, in commercio – per cui, contraddicendo me stessa e gli ammonimenti che impartivo ad Andromeda – ero stata felice che lei potesse rubarmene una copia.

Ma la giustizia della Linden Lab è, se non velocissima, efficiente e implacabile. Ed ecco il messaggio che Andromeda ha ricevuto nelle prime ore del 2011. Da un indirizzo, fra l’altro, che per il modo stesso in cui è strutturato, non ammette repliche:

From: no-reply@secondlife.com
Sent: Saturday, January 01, 2011 5:24 PM

This email is notification that Linden Lab has terminated
your access to the Second Life virtual world due to severe
or repeated violations of the Second Life Terms of Service
or Community Standards. Your (account name ‘Andromeda
Sawson’) and alternate Second Life accounts have been
made permanently inaccessible.

Appeal Process: The decision to terminate your Second Life
access was reached after investigation of your use of the
Second Life software and service. If you would like to
appeal your termination, you may contact Second Life
Support, by opening a new support ticket with a subject of
“abuse appeal,” or in writing, at the address below:

…eccetera eccetera.

Qualcuno penserà che scrivo tutto questo per polemizzare. Non è così. La Linden Lab ha preso, temo, l’unico tipo di misura che possa arginare almeno in parte la piaga della pirateria che affligge ormai da anni qualsiasi bene digitale. Certo, la pena di morte decretata così, a sorpresa, dopo un’indagine avvenuta segretamente, sembra una misura draconiana. Ma va anche detto che in queste faccende la velocità è essenziale – e anche la chiusura dell’account rischia sempre di avvenire dopo che i proverbiali buoi sono scappati dalla stalla.

Tomba_003.jpgCome che sia, anche se si trattava di una sorta di taccheggio collezionistico, Andromeda era sicuramente colpevole del reato di cui è stata accusata. Contro questa decisione dei Linden non ci sarà appello da parte sua. E non c’è bisogno che sia io a vietarlo: lo sa benissimo anche lei. Andromeda Sawson è stata condannata e a noi che le abbiamo voluto bene non resta che ricordarla – magari portandole qualche fiore virtuale sulla tomba che, davanti all’ingresso della prigione, le ha preparato Pene Seetan.

Dove hanno fallito i rigori di Pandora e quelli della RR Prison, insomma, è riuscito il tribunale supremo di Second Life. Mentre nel cielo sopra Winsconsin, si alzano le note dell’Ave Verum di Mozart, Andromeda sta già preparando il suo rientro con un avatar nuovo, pulito ma, stavolta, votato a un comportamento irreprensibile. Per quanto mi riguarda, ho già messo da parte i L$ per ricomprarle al negozio di Marine Kelley, collare, manette e tutti gli accessori Real Restraints. E magari anche qualcosina d’altro. Le promesse di rigare dritto sono una bella cosa, ma sono stata una padrona troppo assente, negli ultimi mesi, e ho paura che sia tornato il tempo di imporre un po’ di disciplina.

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Qualcuno che saluta

Gli auguri di Natale non possono nascondere la verità, anche quando ha un sapore non del tutto dolce. E per questo, nel farli, voglio riportare il saluto di una delle persone che mi è stata più vicina negli ultimi anni.

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Mamma mia, mamma mia: era dallo scorso 13 ottobre che non aggiornavo questo blog. Un periodo lunghissimo, durante il quale anche la quantità dei miei collegamenti a SL ha toccato i minimi storici. Il che, visto quanto avevo scritto in uno degli ultimi post pubblicati, dovrebbe dirla lunga su quanto alcuni impegni professionali in RL mi abbiano di recente assorbita. Voglio ripeterlo una volta di più per chi mi vuole bene e sente la mia mancanza: se mi vedete poco in-world non significa che abbia problemi gravi ma solo che il lavoro (e alcune circostanze ad esso connesse) mi risucchia più di quanto non sia accaduto in tutti questi anni di Second Life.

Froughaddio_002.jpgkadiraddioscatenata.jpgNonostante questa ulteriore rarefazione della mia presenza, in questi mesi di cose ne sono successe. Ho cominciato più volte, e non sono mai riuscita a finire, un post che si doveva intitolare “Lucchetti” e in cui davo conto di una serie di novità importanti per quanto riguarda la mia famiglia più stretta. Su sua richiesta ho aperto, dopo molti mesi, la cintura di castità di Andromeda Sawson, che tuttavia continua a indossare ben saldo il mio collare. Ho offerto a Frough Spad la mia disponibilità a riaprirle il collare, concludendo quello che avrebbe dovuto essere un dominio estemporaneo e che è divenuto invece un rapporto complesso e prolungato attraverso rapimenti e banishment vari. Ho restituito a Kadira DeCuir le chiavi delle catene che, per fedeltà alla sua padrona, aveva tolto barando – ma che (brava!) non aveva resettato. Soprattutto, ho avuto un lungo incontro con Jelena Kiranov al baretto di Ewyn sulla spiaggia accanto alla prigione: un incontro al termine del quale, pur senza rimetterle il collare che avevo dovuto toglierle per il suo banishment, ho ricevuto da lei il controllo su uno strumento ancora più potente di controllo, il Mo’s Implant of Total Submission. Dopo diversi mesi di libertà, Jel tornava quindi a essere mia in modo definitivo.

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E tuttavia, per forti che siano i sogni che Second Life ci regala, la RL è sempre più forte. E così, alla fine di novembre, ho ricevuto la lettera che riporto qui sotto, e che era destinata anche a Lella e ad alcuni altri membri della nostra famiglia. Il titolo della mail, da brivido, era “L’epilogo di Jelena”.

Ciao a tutte ragazze,
ho scritto e riscritto questa mail credo ormai una decina di volte, cancellando e riscrivendo e indecisa sino ad ora se inviarla o no.
Avrete notato che negli ultimi tempi sono stata decisamente assente e purtroppo recenti vicissitudini, niente di brutto o grave non vi preoccupate, mi terranno lontana da voi più a lungo del previsto.
Questa situazione mi fa sentire male, su SL ho vissuto esperienze ed emozioni anche forti e mi riprometto di tornare ma sinceramente non me la sento di dare false illusioni su date precise.
Credetemi se vi dico che quella che ho preso dopo lunghe riflessioni è una decisione sofferta.
Su Second Life ho riso, ho pianto e a volte mi sono persino arrabbiata più di quanto mi fosse mai successo nella vita reale, ho allacciato rapporti di amicizia che non hanno nulla da invidiare a quelli RL, quindi, ripeto, la mia scelta non è stata presa con leggerezza.

Questo non è un addio ma un arrivederci a quando potrò di nuovo venire in world con la leggerezza e lo stato d’animo corretto.

Jelena, la mia cara estensione nel metaverso, uscirà da tutti i gruppi e rinuncerà a ogni carica che possiede poi si recherà alla torre del WCF e si addormenterà. Non cancellerò le friendships dato che non so quando si risveglierà da questo sonno senza sogni ma quando lo farà verrà a cercarvi e osserverà i cambiamenti avvenuti.

Ovviamente terrò la mail aperta dato che non voglio perdere completamente i contatti con tutte voi.

Rivolgo le mie scuse a Lella se la carico dell’onere della mia parte di terra a Danim.

Arrivederci e un bacio a tutte mie care.

Jelena

Jelena2_004.jpegJelena_018.jpegInutile far finta che questa lettera non mi abbia toccata nel profondo. Come sa chi legge questo diario, Jelena è stata per me un’amica vera fin dall’inizio. Non solo ci siamo confortate a vicenda più volte sulle nostre vicissitudini professionali (che, destino ironico, ben di rado si sono sincronizzate: per cui finiva che quando ero disoccupata io, lei lavorava moltissimo, e viceversa!), ma siamo state vicine anche per questioni più personali. Quando Jel (o meglio la persona, a me ignota, che la anima nel metaverso) si è sposata in RL, abbiamo fatto tardi su SL per una grande festa di addio al nubilato per partecipare alla quale io mi alzai e me ne andai prima della seconda portata da una cena al ristorante con mio marito e alcuni cari amici – e senza inventare scuse, ma proprio dicendo loro “scusate, devo andare perché ho una festa su Second Life a cui non posso mancare”. Ecco.

A Jelena ho scritto subito dopo, ma non ho ricevuto ulteriori risposte – Jelena2_010.jpeg e non ne sono nè offesa nè delusa. So bene, sulla mia pelle, quanto sia forte l’attrazione di Second Life e quanto difficile sia prendersi una pausa, e conoscendo Jel molto bene approvo la sua decisione di dare un taglio netto. Soprattutto se la RL, come si arguisce dalla sua lettera, le impedisce di esserci col cuore oltre che con la testa. Quello che conta per me, molto più della sottile differenza fra un addio e un arrivederci, è che a spingerla ad allontanarsi non è “niente di brutto o grave”.

Jelena_015.jpegPerò non riesco a spingere il mio rispetto per questa sua decisione al punto di non darne conto su queste pagine. Lo faccio per me stessa, beninteso: ma sento di doverlo a quello che Jelena e io siamo state e, credo, saremo sempre. E anche un pochino a chi, nonostante il diradarsi dei post, continua a seguire un blog che, incredibilmente, anche a oltre due mesi dall’ultimo aggiornamento, riceve tuttora fra i cento e i centocinquanta visitatori unici ogni giorno.

Jelena_016.jpegJelena: so che ci ritroveremo, da qualche parte, in qualche modo. Ma anche se non accadesse, se la tua RL dovesse trattenerti da quel lato dello schermo su cui abbiamo condiviso tante avventure, ti auguro ancora una volta ogni bene. C’è un proverbio, credo, sudamericano, che dice più o meno “nessuno può toglierti quello che hai ballato”. Ecco, anche se quello che abbiamo “ballato” su Second Life dovesse restare solo un fatto del passato, nessuno potrà cancellarlo dalla memoria e dalla realtà, un tesoro di emozioni che mi apparterrà per sempre.

A te, a Lella, a Lorella, ad Andromeda, ad Ewyn, a Michela, a Nightwish… ma anche al mio bane Stefany, che forse sta finendo la sua pena e forse sta prendendo certe decisioni… a Frough… a Calypso e Franca… a Katia80 e Samy80 e a troppe persone perché possa anche solo cominciare a elencarle senza che l’elenco ammazzi completamente il senso, i miei migliori auguri di Buon Natale. Non importa che sia in RL o su SL, purché sia bello, sereno, rilassante e caldo come un abbraccio.

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Una vera Mistress

Un dialogo, per una volta, a cui io non partecipo se non come oggetto della discussione. E un bell’esempio da seguire per ogni sedicente Mistress. Qualcuno che sa come fare per tenere con sè una sub.

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(photo: courtesy of Julianna Ella)

pagina.jpgQualcuno si ricorda di Kadira DeCuir? Le dedicai un post nell’agosto del 2009, per documentare un lungo interrogatorio a cui l’avevo dovuta sottoporre per estrarle con le pinze una confessione che lei non voleva assolutamente rilasciare. Da allora, Kadira si è rifatta viva sporadicamente, di solito per un saluto veloce, dato che ben di rado avevo tempo da dedicarle… e qualche volta perché rinnovassi il lucchetto che le chiudeva il collare – un lucchetto che lei, peraltro, era autorizzata a rimuovere in mia assenza dato che non potevo e non volevo possederla in esclusiva (anche in seguito al piccolo incidente in cui mi aveva coinvolta non rivelandomi che all’epoca era collarata da Nixus Braveheart).

Quando, qualche giorno fa, Kadira si è rifatta viva in IM, per combinazione mi trovavo libera da impegni e stufa di fare repulisti nel mio inventario. Così, invece di liquidarla con un saluto come sempre, l’ho invitata al WCF per un abbraccio, e si sa come vanno queste cose: le ho visto addosso il collare e la mano mi è corsa al lucchetto… un paio di manette e due cavigliere… una serie di rapidi scatti metallici… due ginocchia che toccano terra… Kadira che abbassa lo sguardo. Un guinzaglio.

Solo che Kadira a volte è un po’ petulante: quando la leghi comincia a parlare, a farti domande, a esprimere il piacere che prova nella sottomissione. Non mi sono fermata: prima le ho bloccato gli IM mediante uno script che tenevo da parte. Poi ho sfoderato una maschera isolante, gliel’ho calata sulla testa, serrandole una serie di cinturini attorno alla nuca, lucchettandoli chiusi. E l’ho sbattuta in una gabbia, decisa a tenerla lì almeno fino al giorno dopo. Senza sapere che, da qualche altra parte, in una land goreana, qualcuno stava cercando invano di comunicare con lei e di teleportarla a sè.

JelenabbraccioKadira_002.jpg

(una vecchia foto di Kadira in casa mia, durante una chiacchierata con Jelena e Franca)

Di tutto il dialogo che segue non avrei saputo nulla se il WCF non fosse attrezzato con un ottimo sistema di sicurezza (opera di Pene Seetan e Nightwish Sveiss, che ringrazio) e alcuni microfoni strategicamente piazzati per riportarmi buona parte delle conversazioni che vi hanno luogo. Mi limiterò a tradurre il dialogo in italiano (entrambe le interlocutrici sono anglofone) e a intervenire solo dove necessario per chiarire alcuni punti. La scena è, inizialmente, in cima alla torre centrale del WCF, dove Kadira aspettava il suo destino, ben legata dentro a una gabbia. L’unica concessione che le avevo fatto, prima di staccare per la notte, era stata di liberare la bocca di Kadira dal bavaglio, in modo che potesse parlare almeno con eventuali visitatori.

[11:03:15] Kadira DeCuir: Saluti, mia Mistress
[11:03:49] Kadira DeCuir: Sono incatenata in questa gabbia almeno fino a domani, mia Mistress
[11:04:13] Kadira DeCuir: Sono una guardia del W.C.F. da oltre 2 anni, mia Mistress
[11:04:28] Julianna Ella: Non si direbbe che io sia la tua mistress, sembra tu appartenga a qualcun altro. Puoi restare qui quanto ti pare
[11:04:29] Kadira DeCuir: al momento, sono divenuta schiava della Signora [Nota di Win: “Signora” è, ovviamente, in italiano nel testo]
[11:04:54] Kadira DeCuir: Se lei chiede alla Signora di lasciarmi andare, mi lascerà andare, mia Mistress
[11:05:23] Kadira DeCuir: Altrimenti, se lei le chiede di tenere questa ragazza, potrebbe volerla tenere in queste condizioni per molto tempo, mia Mistress
[11:05:28] Julianna Ella: come puoi essere schiava di due Mistress che nemmeno si conoscono fra loro?
[11:05:49] Kadira DeCuir: Signora vive in Italia e i suoi orari non corrispondono a quelli della sua ragazza, mia Mistress
[11:06:05] Kadira DeCuir: Vedo Signora circa 1 volta al mese
[11:06:11] Kadira DeCuir: l’ultima era due mesi fa

JelenabbraccioKadira_001.jpgQui Kadira riprende fiato e rilegge a Julianna gli ultimi IM che ci siamo scambiate, che dimostrano come, fino a ieri, non ci sentissimo dal 18 agosto scorso.

[11:06:56] Julianna Ella: quindi sei una sua schiava?
[11:07:09] Kadira DeCuir: Sì, sua schiava e prigioniera e ora mi tiene così, mia Mistress
[11:08:15] Kadira DeCuir: Sono la sua schiava solo qui a Winsconsin, mia Mistress
[11:09:05] Julianna Ella: Sei con lei da due anni?
[11:09:34] Kadira DeCuir: Più di 2 anni, mia Mistress
[11:09:48] Julianna Ella: allora sono io l’intrusa
[11:10:06] Julianna Ella: appartieni più a lei che a me
[11:10:14] Julianna Ella: mi dispiace
[11:10:29] Julianna Ella: cominciava a piacermi averti attorno
[11:10:41] Kadira DeCuir: Io qui ero una guardia, non una prigioniera
[11:11:24] Kadira DeCuir: Oggi sono venuta qui per salutarla visto che non la vedevo da due mesi e lei mi ha sistemata così
[11:11:57] Kadira DeCuir: Sono con lei ogni giorno, mia Mistress
[11:11:58] Julianna Ella: cosa vuoi che faccia con la tua gabbia?
[11:12:22] Kadira DeCuir: Al momento non può fare niente; sono bloccata in questa gabbia
[11:12:26] Julianna Ella: Intendevo la tua gabbia a casa mia. appartenevi a lei per prima, non ho diritti su di te
[11:12:53] Kadira DeCuir: Lei potrebbe scrivere un IM alla signora e dirLe che vuole riavermi con sè, mia Mistress
[11:13:08] Kadira DeCuir: Questa ragazza tornerà a casa se lei lo desidera, mia Mistress
[11:13:35] Kadira DeCuir: Se non chiede a Signora di restituirmi, dovrò restare così per settimane o mesi, mia Mistress
[11:14:01] Kadira DeCuir: questi restraint sono RLV e io devo restare in RLV, mia Mistress
[11:14:18] Julianna Ella: torno più tardi
[11:14:52] Kadira DeCuir: Grazie, mia Mistress
[11:15:02] Julianna Ella: ma qui non è importante quello che voglio io, decidi quello che vuoi mentre io porto fuori il cane
[11:15:29] Kadira DeCuir: Voglio essere la sua ragazza a Tharna così come ero, mia Mistress

profilojulianna.jpgC’è una pausa nella registrazione. Credo che Julianna abbia staccato per impegni RL. Ma nel leggere le sue reazioni sento un rispetto assoluto verso la sua posizione. È palesemente addolorata del tradimento di Kadira, eppure reagisce in modo assolutamente non possessivo: per irritata che possa essere verso qualcuno (la sottoscritta) che le ha rapito la schiava, sceglie di rispettare non tanto una priorità di cattura quanto i desideri di Kadira stessa. Già questo, per me, dimostra che si tratta di una persona sensibile e che conosce bene il rapporto che si crea fra chi ha le chiavi di un collare e chi lo indossa. E voglio far notare che nel profilo di Kadira non si fa riferimento al fatto che appartenga a Julianna – mentre in quello di Julianna, Kadira è indicata chiaramente.

Ma ascoltiamo… Julianna è tornata online e la conversazione riprende.

[11:21:29] Julianna Ella: puoi tenere Winthorpe come amica così come hai i tuoi amici ad Haifax
[11:21:50] Kadira DeCuir: Grazie moltissimo, mia Mistress
[11:22:00] Kadira DeCuir: Sono ancora la sua seconda ragazza, mia Mistress?
[11:22:02] Julianna Ella: ma non avrai alcun’altra padrona che me
[11:22:15] Kadira DeCuir: Capito, mia Mistress
[11:22:31] Kadira DeCuir: Cosa accadrà se dovessi tornare a Winsconsin, mia Mistress? Signora ama tenermi così quando sono qui, mia Mistress.
[11:22:44] Julianna Ella: Se succede ancora, ti rilascerò sul posto
[11:23:04] Kadira DeCuir: Inteso, mia Mistress
[11:23:37] Julianna Ella: Se è quello che vuoi, puoi averlo e ti renderò la libertà di essere come desideri, ma non puoi servire due padrone
[11:24:13] Kadira DeCuir desidera restare come sua ragazza, mia Mistress
[11:24:26] Kadira DeCuir: ovviamente dovrà lasciare Winsconsin, mia Mistress
[11:24:56] Julianna Ella: no
[11:25:14] Julianna Ella: ma non puoi restare legata qui
[11:25:23] Kadira DeCuir: Come è poissibile altrimenti, mia Mistress?
[11:25:45] Kadira DeCuir: Qui, sono tenuta a restare totalmente legata, incatenata e incappucciata, mia Mistress
[11:25:56] Kadira DeCuir: quindi, è impossibile per me restare qui, mia Mistress
[11:26:40] Julianna Ella: perché deve essere tutto bianco o nero. Non esiste il grigio?
[11:27:11] Kadira DeCuir: Signora preferisce tenere questa ragazza come schiava e prigioniera, mia Mistress
[11:28:01] Julianna Ella: non puoi indossare i legami quando sei qui e venire da me, libera, quando chiamo?
[11:28:26] Kadira DeCuir: certo, ma solo uscendo dal RLV, mia Mistress
[11:28:58] Kadira DeCuir: al momento, non ho alcun modo di togliermi manette, cappuccio e collare, mia Mistress
[11:29:08] Kadira DeCuir: Devo rientrare senza RLV, mia Mistress
[11:30:04] Julianna Ella: È questo il tipo di restrizione che desideri?
[11:31:15] Kadira DeCuir: Se Mistress è spesso online, la sua kadi è felice; ma se Mistress non è online spesso, come Signora, è noioso restare così per molte settimane o mesi, mia Mistress
[11:33:01] Julianna Ella: vuoi rimanere mia schiava?
[11:33:20] Kadira DeCuir: Sì, mia Mistress
[11:33:32] Julianna Ella: perché?
[11:34:27] Kadira DeCuir: perché questa ragazza è felice di servirla, mia Mistress
[11:34:31] Julianna Ella: Non uso RLV e nemmeno lo conosco
[11:35:12] Julianna Ella: Mi hai fatto capire chiaramente che a te piace
[11:35:45] Kadira DeCuir: Il RLV è un modo per tenere una schiava sotto pieno controllo come ora, mia Mistress
[11:36:01] Kadira DeCuir: La gabbia di questa ragazza a Terra Wood è una gabbia RLV, mia Mistress
[11:37:05] Julianna Ella: Sì, e io non ne ho il controllo – nè capisco il motivo del suo utilizzo
[11:39:12] Kadira DeCuir: ad esempio, non posso collegarmi in un luogo diverso e al mio ritorno online mi ritroverò sempre in ginocchio, incatenata, nuda ein questa gabbia, mia Mistress
[11:39:20] Kadira DeCuir: RLV mi impedisce di fare qualsiasi altra cosa
[11:39:25] Julianna Ella: L’ho comprata perché a te piace quella roba, ma non la capisco
[11:39:30] Kadira DeCuir: solo Mistress può decidere del mio fato

E qui Kadira dà una dimostrazione pratica di RLV. Dopo aver chiesto il permesso, si scollega e ricompare alcuni secondi dopo. Sempre nella gabbia e ben legata, come ha appena detto.

[11:41:05] Julianna Ella: Capisco come funzioni il RLV, ma non ne capisco il motivo.
[11:41:10] Kadira DeCuir: Non ho altra scelta
[11:41:24] Kadira DeCuir: È il modo finale per controllare la sua schiava
[11:41:40] Kadira DeCuir: Mi può negare l’accesso al mio inventario
[11:41:54] Kadira DeCuir: proibirmi di usare la mappa, la mini-map, i TP, gli IM e così via
[11:42:15] Kadira DeCuir: può costringermi a indossare certi abiti, negarmi di rimuoverne altri, vestirmi o svestirmi a suo piacimento, mia Mistress
[11:42:45] Kadira DeCuir: Lo vede cosa mi ha fatto la Signora
[11:43:02] Kadira DeCuir: una vera schiava accetta di vivere in RLV e di essere controllata in questo modo dalla sua Mistress
[11:44:13] Julianna Ella: se devo usare restraint di questa natura per controllarti, allora non ho su di te alcun controllo.
[11:44:30] Kadira DeCuir: Lei sa di non averne bisogno, mia Mistress
[11:44:46] Kadira DeCuir: questa ragazza accorre sempre, disponibile, al suo richiamo, mia Mistress
[11:45:05] Julianna Ella: Se la mia parola/comando non basta non ti sei sottomessa a me ma solo alla mia frusta
[11:46:42] Kadira DeCuir: Le sue parole bastano sempre come lei sa, mia Mistress
[11:46:42] Kadira DeCuir: Lei sa che sono una vera sottomessa, mia Mistress
[11:46:42] Julianna Ella: Sì, allora perché il rlv
[11:46:54] Kadira DeCuir: Perché, qui, Signora mi ha chiesto di essere in RLV perché nessun altro possa controllare questa ragazza quando è tenuta in cella o in una gabbia, mia Mistress

kadirachampagne.jpgAncora un paio di minuti di silenzio. Come sa chi legge questo blog, per me il RLV è un accessorio irrinunciabile – so bene che la sottomissione non dipende da script e marchingegni, ma il RLV ha il potere impagabile di intensificare l’illusione che quanto viviamo su Second Life stia accadendo realmente. Eppure capisco bene anche la posizione di Julianna e quella di chi, non conoscendo il RLV, crede che possa essere solo un mezzuccio per chi non è in grado di dominare qualcun altro con le parole. Siamo due mondi separati solo dalla conoscenza e dall’uso di questa tecnologia, eppure questa Julianna io la sento vicinissima. Intanto, archiviato il discorso sul RLV, il rapporto fra Kadira e la sua Mistress goreana sta avviandosi alla sua definizione.

[11:48:01] Julianna Ella: quanto ti piace la signora?
[11:48:13] Kadira DeCuir: è gentile, intelligente, molto impegnata ma severa
[11:48:17] Julianna Ella: Se ti proibissi di vederla, ti ferirebbe?
[11:48:26] Kadira DeCuir: Si prende cura delle sue schiave come lei, mia Mistress
[11:48:51] Kadira DeCuir apprezza la Signora, ma obbedirà ai suoi ordini, mia Mistress
[11:49:13] Kadira DeCuir: Sarò solo un po’ triste perché mi piace fare RP con lei, ma non è online spesso, mia Mistress
[11:49:30] Kadira DeCuir: La sua felicità è più importante per questa ragazza, mia Mistress
[11:49:59] Julianna Ella: Questo è il mio ordine
[11:50:39] Kadira DeCuir: Non vedere più la Signora?
[11:50:54] Julianna Ella: Puoi vederla e fare RP con lei, ma devi essere liberata dal RLV quando lei se ne va, o venire da me
[11:51:06] Kadira DeCuir: Giusto, mia Mistress
[11:51:42] Julianna Ella: Se ti voglio, non potrai restare bloccata in una gabbia e legata
[11:51:50] Kadira DeCuir: A causa di questi restraint, Signora dovrà restituire le chiavi a questa ragazza, altrimenti bisognerà buttare nella spazzatura questo set da 2000 linden di collare e manette, mia Mistress

(e qui mi viene da sorridere: la povera Kadira non riesce a non far notare che sta rinunciando anche a un discreto investimento finanziario, per farsi perdonare)

[11:53:13] Julianna Ella: non apparterrai a un’altra
[11:53:22] Kadira DeCuir: Giusto, mia Mistress
[11:53:25] Julianna Ella: o apparterrai solo a loro
[11:53:33] Kadira DeCuir: Giusto, mia Mistress
[11:54:48] Julianna Ella: fatti liberare e torna da me
[11:54:59] Kadira DeCuir: Sì, mia Mistress
[11:55:09] Kadira DeCuir: Questa ragazza deve fare relog, mia Mistress
[11:55:23] Julianna Ella: Ma io ho una chiave dei tuoi restraint?
[11:55:37] Kadira DeCuir: Ce le ha solo la Signora, mia Mistress

Passa qualche altro minuto. Kadira si scollega e torna, poco dopo, col client normale. E si toglie le catene.

[11:58:01] : You’ve removed your Steel Collar 1.14 (spine) without permission. WinthorpeFoghorn Zinnemann has been notified.
[11:58:01] : You’ve removed your Steel Shackle 1.14 (r forearm) without permission. WinthorpeFoghorn Zinnemann has been notified.
[11:58:01] : You’ve removed your Steel Shackle 1.14 (r lower leg) without permission. WinthorpeFoghorn Zinnemann has been notified.

JuliannaElla.jpg(photo: courtesy of Julianna Ella) Kadira sta barando? Senza dubbio, perché anche se Julianna mi ha scritto un IM per chiedermi di liberarla non appena possibile, e anche se io le ho risposto che sarò lieta di farlo non appena riuscirò a farlo, tuttavia le chiavi sono ancora in mano mia… eppure non mi viene da irritarmi come si irritò Jaron quella volta che fui io a barare per tornare fra le braccia di Belias. Forse perché Kadira, in un certo senso, io l’ho autorizzata ufficialmente a rispondere alle chiamate di Mistress che possano aver cura di lei con maggiore assiduità? Forse perché il dialogo qui sopra mi fa sapere che non si tratta di un RP occasionale ma di qualcosa di serio? Continuo ad ascoltare…

[11:58:59] Simple Metal Cage: Julianna Ella unlocks the door.
[11:59:07] Simple Metal Cage: Julianna Ella opens the door.
[11:59:29] Kadira DeCuir: Sono di nuovo la sua ragazza, mia Mistress
[11:59:58] Julianna Ella: Sferra a Kadi un manrovescio, forte
[12:00:21] Simple Metal Cage: Julianna Ella closes the door.
[12:00:41] Julianna Ella: kaditower
[12:01:35] Julianna Ella estrae due pugnali e li accosta ai due lati del collo di Kadi
[12:02:14] Julianna Ella: Fammi questo solo un’altra volta e non dovrai più preoccuparti di niente
[12:02:22] Kadira DeCuir annuisce obbediente, felice di essere di nuovo la schiava della sua Mistress
[12:02:31] Kadira DeCuir: Capito, mia Mistress
[12:03:22] Julianna Ella fa due piccoli tagli sui lato del collo di Kadira, come promemoria
[12:03:47] Julianna Ella rinfodera le lame
[12:03:48] Kadira DeCuir: Sì, mi Mistress; la sua ragazza appartiene solo a lei, mia Mistress
[12:05:04] Julianna Ella: Dico io se vivi o muori, se sei legata o no
[12:05:26] Kadira DeCuir: Sì, mia Mistress
[12:05:36] Julianna Ella: andiamo a Tharna
[12:05:49] Kadira DeCuir: Sì, mia Mistress

Ecco. Volevo commentare ma a questo punto preferisco non aggiungere niente. Solo un inchino, profondo. A Kadira e, soprattutto, a Julianna Ella.

gabbiavuota_001.jpg

Ma no che non me ne vado!

Solo pochissime righe, per rompere il silenzio ma soprattutto per mettere a tacere voci non esatte, nate solo da un’interpretazione imprecisa di qualche mio sfogo recente.

lellalibera.jpg

Dopo due post in un solo giorno, all’inizio della scorsa settimana, di nuovo gli impegni della RL si sono impadroniti di me riducendo al minimo le occasioni in cui riuscivo a entrare su Second Life. Non per questo sono stata assente – proprio a cavallo dell’ultimo weekend, una nuova crisi ha richiesto un bel po’ della mia attenzione e spero prossimamente di riassumerla per chi fosse interessato a leggerla. Qui basterà dire che, in occasione di un incidente davvero di poco conto, le tensioni con la Fortezza che credevo fossimo riuscite a debellare si sono acuite di nuovo, convincendo il Femdom a lasciare Winsconsin per una nuova land. Ne riparleremo con calma: quel che per me più conta è che i rapporti fra le owner siano rimasti civili e cordiali. A nome di tutto il WCF, faccio tantissimi auguri a persone che ormai da molti e molti mesi hanno condiviso con noi non solo tensioni e discussioni ma anche emozioni, piaceri e divertimento.

Ma, come ho detto, ne riparleremo con calma. Oggi ci tenevo solo a rispondere pubblicamente a una voce che ha cominciato a circolare – e che ha prodotto la mail che segue, inviatami da Jelena ieri:

Ciao tesora,
scusami ma mi riferiscono le warden che Calypso/Nemesis dice che ha saputo che lasci SL!!!!!

Io ovviamente ho risposto che credo che sarei stata una delle prime a saperlo, hai idea su che basi potrebbero affermare una cosa del genere?

Scusami ma mi allarmano lo stesso ste voci. :(

Jelena.

relaxconJel_002.jpgNaturalmente, Jelena ha ragione, anzi, di più. Se mai dovessi mai voler lasciare Second Life non solo lo farei sapere per prima a Jelena, Lella, Andromeda, Lorella… e a Frough e Katia80… e Nightwish ed Ewyn, Belias, TomikoFrancesca (anzi, entrambe le Francesche), Compliant, Mascherich Gackt… oddio, un numero enorme di persone che mi sono  state o mi sono vicine e che, mi stoppo subito, è meglio che non cominci nemmeno a provare a elencare… non solo lo direi a tutte queste persone, una per una… ma sicuramente ne parlerei qui, e comunque lascerei sempre aperto un canale… per tornare o per restare in contatto con un sacco di gente che, sebbene per mia scelta non conoscerò mai in RL, hanno avuto, hanno e (mi conosco!) continueranno ad avere per me una grande importanza. Via mail, via Facebook, via altro: ma non sparirei mai e poi mai senza dirlo a tutte le persone che anche lontanamente potrebbero restare lì a interrogarsi sulla mia sorte. Mi è successo più volte di vedere gente che spariva e so che cosa prova chi resta.

Ho voluto citare la lettera di Jelena integralmente non certo per additare Calypso/Nemesis e darle colpa del malinteso, ma per dimostrare quanto poco ci voglia, su SL, a far scattare un qui pro quo anche quando si è fra persone che si vogliono bene come ci vogliamo bene, per dire, Calypso (già Nemesis, già Clelia, già Frine), Jelena, io e le nostre Warden. Basta un niente… una sfumatura sbagliata con cui magari io ho raccontato a Calypso la fatica che mi è costato, di recente, il mio lavoro RL, oppure il tentativo di conciliare ad ogni costo le tensioni fra WCF e Femdom… e magari una sfumatura sbagliata nel modo in cui Calypso può averne parlato con le Warden… Un nulla, più un nulla, più un nulla che fanno un qualcosa, che comincia a rotolare e che magari crea preoccupazioni.

screen_last.jpgNo. Non me ne vado: resto e, anzi, spero di riuscire nei prossimi giorni a ritagliarmi qualche visita in-world un po’ più significativa di quelle che ho potuto avere di recente. Resto per godermi un WCF che mi sembra ricominciare a popolarsi di amici nuovi (il posto della Fortezza dovrebbe essere preso dal gruppo di Manette Matte) e di vecchi che ricompaiono. Resto per respirare l’aria familiare e accogliente di rapporti ormai consolidati – penso fra l’altro a Lella che solo stamattina sono riuscita a slegare dalla posizione non comodissima in cui l’avevo relegata ormai diverse settimane fa – e per assaporare il cambiamento di quelli che si evolvono… e qui mi riferisco a Frough, i cui rapporti con me ho la sensazione stiano per andare incontro a una nuova svolta, dopo una serie di eventi di cui pure forse un giorno troverò il tempo di dar conto.

A Jelena ho scritto quanto segue. Lo copincollo così com’è e lo giro a tutti, amici e amiche, possano aver avuto qualche preoccupazione in proposito. La mia risposta alla domanda: “Te ne stai per andare?” è questa:

Assolutamente falso!

Magari ha capito male qualcosa che ho detto? Dovrei rileggere ma se c’è una cosa sicura è che io NON lascio SL… mi manca il tempo che ci passavo e anche se la vita reale in questo periodo mi sta tenendo lontana, appena riesco a farlo rientro sempre – anche solo per una mezz’oretta di relax come quella dell’altra volta!

Tranquilla, non me ne vado… :-)

Anzi, spero oggi di riuscire ad affacciarmi, che stiamo intravvedendo la fine del tunnel degli arretrati di lavoro…

Un abbraccione stretto stretto,

Win

Detto questo, per chi leggerà questo post non appena pubblicato, segnalo che alle 18.30 ora italiana di oggi venerdì si terrà, al Tribunale del WCF, il processo a una prigioniera che era evasa dal carcere ma che, dopo aver saputo di essere stata denunciata alla Grey List, è tornata ben decisa a redimersi. Chi fosse interessato è il benvenuto a partecipare. A Winsconsin c’è sempre posto per tutti. :-)

Come nascono le guerre

Un breve resoconto di come, anche su Second Life, decisioni non ben ponderate possano porre le basi per conflitti potenzialmente devastanti in cui, tragicamente, il torto non è di nessuna delle parti contrapposte ma solo di chi ha creato la situazione. (La sottoscritta)

sivesiofinale_001.jpg

Qualche tempo fa, scrivendo il post sul colpo di spugna destinato a rifondare su basi solide i rapporti del WCF con le vicine di casa della Fortezza, esordivo sognando ad occhi aperti di poter sciogliere con la diplomazia la questione palestinese. Non immaginavo che, nemmeno quattro giorni, avrei fatto una mossa di segno completamente opposto: qualcosa che, ironia della sorte, ha rischiato di creare al WCF una sorta di incrocio fra il corridoio polacco, la striscia di Gaza e l’Ulster, distruggendo in poche ore tutto quel delicato equilibrio a cui da mesi si stava lavorando.

L’occasione è stata una conversazione con travestroia Azalee, da molti mesi guardia del WCF, che da qualche tempo gironzolava con una tag che stuzzicava la mia curiosità: Si.Ve.S.I.O. Una roba che, su mia richiesta, mi spiegò significare Sindacato Vere Schiave Indomite e Ortodosse. Non sono particolarmente vicina ai sindacati in genere, quantomeno non ai sindacati come si sono evoluti (o involuti) nel nostro paese negli ultimi decenni, ma questa iniziativa, che mirava fra l’altro a fornire assistenza ai nuovi arrivati per la messa a punto della cartella #RLV, mi pareva lodevole. Buttai lì che quando fosse divenuta una realtà consolidata si sarebbe potuto pensare a una sede ufficiale all’interno della Land.

sivesio1.jpgParecchio tempo dopo, e in un giorno in cui mi collegavo frettolosamente dal lavoro, Traves ricompare al WCF e mi ricorda la promessa. Io, forse galvanizzata dal fatto che la crisi diplomatica estiva sembra rientrata, forse desiderosa di agire dopo molti mesi di sostanziale assenza dalla prigione (mesi in cui praticamente ogni iniziativa veniva avviata dalle Warden, da Jelena e da altri membri dello staff, da Elenaslv fino, appunto, a Traves), decido al volo di dedicare al Si.Ve.S.I.O. una delle quattro torri del WCF, fino a quel momento praticamente mai utiizzata. Autorizzo il Sindacato a piazzare un cartellone ben visibile, invio una notice allo staff per informarli della decisione, e poi mi scollego per occuparmi del mio lavoro RL che richiede la mia attenzione.

Passa qualche ora e ricevo, da parte di alcuni dei membri più attivi dello staff, una serie di comunicazioni. Alcune di queste sono molto diplomatiche, altre decisamente accese, ma il succo è questo: per lodevole che sia, l’iniziativa di Traves non è coerente col tipo di RP che il WCF è nato per stimolare e sostenere e rischia di contribuire a quella confusione che, in passato, è stato fra i motivi principali degli attriti con La Fortezza.

Sembrano sottigliezze, ma non lo sono. Perché è vero che nel giocare alla prigione entra in buona misura più un elemento di BDSM – ma è anche vero che ci sono differenze sostanziali. Uno schiavo o una schiava sono qualcosa di molto diverso da un prigioniero o da una prigioniera, e ospitare fra le mura del carcere un sindacato schiave significherebbe invece comunicare una sorta di sovrapposizione fra le due tipologie di ruolo. Vanificando, fra l’altro, l’impegno dedicato dalle Warden negli ultimi mesi per cercare di scremare le liste dei prigionieri in modo da tenere solo chi davvero è interessato a vivere un’esperienza dietro le sbarre.

TTsull'auto_001.jpg

Purtroppo, queste comunicazioni, di cui vedo immediatamente la fondatezza, mi arrivano in un momento di impegno pesante RL che non mi consente di intervenire subito. Potrei collegarmi fugacemente per correggere la mia decisione: ma lo farei frettolosamente come frettolosamente l’ho presa e messa in atto. E se facessi un nuovo errore, senza valutare bene prima le alternative? Non ci sto: se ho sbagliato per la fretta non rischierò di sbagliare di nuovo per metterci una pezza al volo. tanto più che il tono di alcune di queste comunicazioni mi piacciono poco, perché mi mettono pressione, minacciando scioperi e dimissioni.

Passa qualche giorno di tensione, una tensione che resta quasi tutta dietro le quinte e che, nella mia impossibilità di entrare in world, produce una fitta corrispondenza in mail. Rimangiarsi l’invito fatto a Traves non sarebbe corretto, ma è anche vero che imporre una convivenza diretta del Sindacato e del WCF è stato un errore. Eppure non sono disposta ad affrontare il problema fino a quando non ho tempo di farlo come si deve: sono pur sempre io la titolare della land e non mi piace essere tirata per la giacchetta. Se mi si mette davanti a un aut aut senza darmi il tempo di riflettere, scelgo quello che conferma quello che ho fatto, a costo di perseverare nell’errore. A costo di lasciare che una persona di cui ho stima si dimetta dal ruolo che ha conquistato con mesi di lavoro. Ecco un estratto da due delle mail da me mandate in quei giorni:

Ho preso atto del problema e ne ho già parlato, come meno peggio potevo, con Traves. Ma non posso e non voglio sentirmi incalzata. Se vuoi stare alla tua prima mail, bene, se vuoi stare alla seconda e affrettare le cose posso solo dirti di fare come meglio credi. Di certo, se devi porre un aut aut con un timer che ticchetta, dubito che si potrà andare molto lontano – e come puoi immaginare me ne dispiacerebbe moltissimo.

e poi, dopo che le dimissioni sono effettivamente avvenute:

non avendo assolutamente modo di entrare e affrontare la questione con la calma necessaria, il modo in cui me la poni non mi lascia alternative. Se l’alternativa è entrare, ratificare una decisione che ne modifica un’altra mia, e uscire – oppure perdere [un membro dello staff] che stimo(e a cui sono legata anche da ben altri trascorsi personali), sono costretta a non intervenire per impedire la seconda opzione.

slherald.jpg

Già ora che mi dici che ti sei autosospesa per impedirti di agire d’impulso la cosa mi appare molto più accettabile di come appariva nelle prime due mail. Un [membro dello staff] deve saper essere distaccato ed è giusto che faccia il passo indietro nel momento in cui sente di non poterlo essere.

Anche se chi ha seguito la faccenda in world sa bene chi siano le persone coinvolte, ho editato i due brani qui sopra per evitare di fare riferimenti diretti: perché quello che mi interessa qui non è il caso specifico, bensì la situazione generale. Come si legge in questo bellissimo libro su Second Life che ho finito di leggere questa estate e che consiglio a tutti (il titolo è The Second Life Herald e qui potete trovarne qualche copia a prezzi stracciati) bisogna saper riconoscere quando qualcosa che hai creato (o che controlli o di cui sei responsabile) acquisisce una vita propria, una sua coerenza e un suo stile… e bisogna saper accettare anche che inizi in un certo senso ad autodeterminarsi. Il WCF, nato quasi come un gioco di Andromeda per avere un luogo dove potessi tenerla prigioniera, è diventato nel tempo una prigione virtuale ma a suo modo vera e le obiezioni dello staff erano fondate, anche se i modi di esprimerlo non erano stati sempre ottimali.

sivesio2.jpgAdesso, il Sindacato ha la sua sede vicino al landing point della nostra land – a distanza di sicurezza dalla prigione, dalla Fortezza e dai negozi -e la crisi è rientrata, insieme al membro dimissionario dello staff. Ma trovare la formula giusta per risolvere il nodo che avevo creato ha richiesto, una volta di più, tempo, impegno, diplomazia e buon senso. Non solo o non tanto da parte mia, ma anche e soprattutto da parte delle persone che avevo coinvolto, emotivamente, in quel piccolo pasticcio.

Tempo, impegno, diplomazia e buon senso: un set di elementi che, su Second Life, hanno la stessa importanza che nella Vita Reale. Un altro esempio di quanto, a distinguere i due mondi in cui viviamo, a volte ci sia davvero solo un sottile diaframma.

(nota personale per Traves: adesso, però, cara, vedi di correggere il cartello sulla porta. Hai scritto “terriRoriale”, accidenti!)

Poco più di un’ora

In genere, in questo diario scrivo cose sì personali ma che penso possano essere di un qualche interesse generale perché fanno parte di qualche avventura. Stavolta no: stavolta è solo il piacere di ritrovare qualcuno che non vedevo da troppo tempo.

Lella!_003.jpg

La faccio breve. È la fine di agosto, sto chiacchierando al WCF con Daid5, Francesca72 e Yasirah, tutte persone che non vedevo da un pezzo. E proprio in quella, per la prima volta da non so nemmeno quanto, vedo collegarsi qualcuno con cui gli orari – fra vacanze mie e lavoro RL suo – non si erano più sincronizzati. Qualcuno che non vedevo da tanto tempo che le sue texture ho dovuto ricaricarle da zero – come si vede in queste fotografie.

[2010/08/30 15:28]  Win: ECCO LELLA!!!
[2010/08/30 15:29]  MystiTool HUD 1.3.1 (bottom right): Entering chat range: Lella Demonia (2m)
[2010/08/30 15:29]  Lella Demonia: eccomiiiiiii… buona sera
[2010/08/30 15:30]  Francesca72 Allen: lella… ciao ma quanto tempo
[2010/08/30 15:30]  Win: Salta su, Lellina!
[2010/08/30 15:30]  Lella Demonia: oooooppppp
[2010/08/30 15:30]  Win prende Lella fra le braccia e se la sbaciucchia
[2010/08/30 15:31]  Francesca72 Allen: ecco queste sono le cose belle da vedere
[2010/08/30 15:31]  Lella Demonia stringe forte la Signora e le sbaciuccia il collo
Lella!_001.jpgLella!_002.jpg[2010/08/30 15:31]  Win: Sei tutta grigiolina, Lella… tanto tempo che non ti rezzavo!
[2010/08/30 15:31]  Lella Demonia: eh si, ho anche il viewer vecchio
[2010/08/30 15:33]  Win: Finalmente ti vedo davvero, Lella… e non attraverso il testuale!
[2010/08/30 15:35]  Francesca72 Allen: siete belle da vedere
[2010/08/30 15:35]  Win: A preesto!
[2010/08/30 15:35]  Francesca72 Allen sorride alle amiche
[2010/08/30 15:35]  Lella Demonia: grazie Francesca
[2010/08/30 15:35]  Win: Grazie! Mi piacciamo tanto, sai?

Daid5, Yasirah, Francesca, una dopo l’altra, salutano e si allontanano. Io con Lella in braccio, dopo… mesi?

[2010/08/30 15:36]  Win: Uh, mamma mia, quanto tempo, mia… nemmeno mi sembra più vero… Vediamo se questo guinzaglio funziona ancora
[2010/08/30 15:36]  Lella Demonia: eh si, ne è passato di tempo… entravo solo la notte fonda per salutare Night
[2010/08/30 15:37]  Win attacca delicatamente la catenella al collare, come se fosse la prima volta
[2010/08/30 15:37]  Elegance Collar 1.14.2 (spine) sussurra: Lella Demonia leashed by WinthorpeFoghorn Zinnemann, length is 0.700000 m
[2010/08/30 15:37]  Lella Demonia sende un brivido correrle lungo la schiena…. quanto tempo
[2010/08/30 15:38]  Win sfiora con le dita il metallo del collare: “Anche qui mi sembra di sentire una leggera elettricità, Lella”
[2010/08/30 15:39]  Lella Demonia sorride alla Signora *sono tutta un fremito

Si sente un urlo lontano. Una voce che sorride.

[2010/08/30 15:38]  Francesca72 Allen grida: win e lella sono splendide
[2010/08/30 15:39]  Win: Che cara, Francesca
[2010/08/30 15:39]  Lella Demonia: eheheheh si
[2010/08/30 15:40]  Win: Ti metto giù, voglio abbracciarti

Lella!_005.jpgParliamo un po’ di sciocchezze: del tempo meteorologico di quei giorni, del tempo reale che passa. Degli IM che ci affogano ogni volta che ci colleghiamo dopo una lunga assenza e dell’anello che uso a volte per bloccare gli IM che mi arrivano – per evitare di esserne travolta.

[2010/08/30 15:52]  Win: Ormai quasi sempre, dopo la terza finestra IM che mi si apriva, anello e via… alla fine uno capisce anche se è duro
[2010/08/30 15:52]  Lella Demonia: ho solo lo script, devo trovare un oggetto dove poterlo inserire
[2010/08/30 15:53]  Win infila il dito nella manetta dorata che ti penzola dall’orecchio: “Io una ideina ce l’avrei… avrebbe anche senso come oggetto”

Mentre ci teniamo abbracciate, tolgo a Lella i vestiti che indossa. Non ci vediamo da troppo: voglio che sia di nuovo mia nel modo più totale – che indossi solo i segni del mio possesso. Estraggo un paio di manette non usate da tanto tempo. Da tanto di quel tempo che le chiavi ci mettono un po’ a entrare.

Lella!_004.jpg[2010/08/30 15:59]  Win: Un po’ di ruggine… non entrano…
[2010/08/30 16:00]  Lella Demonia: non ricordavo neanche più di averle lol
[2010/08/30 16:00]  Win fa scattare le manette, poi avvicina una chiavina alle labbra
[2010/08/30 16:00]  Lella Demonia: ehi, non vorrà mica inghiottirla?
[2010/08/30 16:00]  Win socchiude le labbra e inserisce la chiavina, tenendola con la punta delle dita, leccandola un pochino
[2010/08/30 16:01]  Lella Demonia avvicina le labbra e tenta di prendere la chiavetta
[2010/08/30 16:01]  Win chiude le labbra attorno alla chiavina, succhiandola un poco, tirandola leggermente avanti e indietro
[2010/08/30 16:02]  Lella Demonia mordicchia la chiavetta e le labbra della Signora
[2010/08/30 16:03]  Win tiene la chiavetta fra i denti e ne spinge l’impugnatura fra le tue labbra, baciandole leggermente
[2010/08/30 16:04]  Lella Demonia appoggia le labbra a quelle della Signora e L’abbraccia forte
[2010/08/30 16:05]  Win fa scendere le mani lungo le tue braccia… afferra i polsi e li porta piano piano dietro la schiena
[2010/08/30 16:05]  Lella Demonia inarca la schiena e tende le braccia all’indietro
[2010/08/30 16:06]  Win sorride, esercitando una leggera forza e tirandoti le braccia di nuovo in avanti, in modo che si uniscano dietro la sua schiena
[2010/08/30 16:06]  Police handcuffs (r forearm) sussurra: Lella Demonia has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (“1 Hnd front”).
[2010/08/30 16:06]  Win fa scattare le manette, unendo i tuoi polsi dietro di sè, legandoti a lei strettamente
[2010/08/30 16:06]  Lella Demonia ne aprofitta e stringe ancora un po la Signora
[2010/08/30 16:07]  Lella Demonia: ..PoPi!!!
[2010/08/30 16:07]  Win ride
[2010/08/30 16:07]  Lella Demonia: mi è mancata un sacco

Parliamo un poco della RL che ci tiene lontane. Il tempo vola, nel piazzale del WCF. Poi ci accorgiamo che è tardi, davvero tardi.

[2010/08/30 16:22]  Win: In realtà farei bene ad andare a letto… anche se sono meno stanca che nei giorni scorsi
[2010/08/30 16:23]  Lella Demonia: ma ora La spedisco a nanna, è tardi anche per me
[2010/08/30 16:23]  Win sorride: “ma non qui, mia… voglio lasciarti su un bel letto”

Lella!_006.jpgAndiamo a Danim, dove abbiamo casa. Senza fretta, controllo e rimetto a posto le catene di Lella, sistemandola sul lettone grande.

[2010/08/30 16:27]  Police handcuffs (r forearm) sussurra: Lella Demonia has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (“2 Hnd back”).
[2010/08/30 16:28]  Win ride: Oh… ecco fatto
[2010/08/30 16:30]  Lella Demonia: È tutto arruginito :)
[2010/08/30 16:30]  Win: Una sola cosa non è arrugginita, mia…
[2010/08/30 16:31]  Win ti stringe forte e sussurra: “…quello che ci lega insieme…”
[2010/08/30 16:31]  Lella Demonia accarezza le mani della Signora *quella è inossidabile*
[2010/08/30 16:31]  Win sorride e ti bacia sul collo
[2010/08/30 16:32]  Police legirons (r lower leg) sussurra: Lella Demonia has been locked by WinthorpeFoghorn Zinnemann (“Hogtie”).
[2010/08/30 16:33]  Win assicura una catenella alle tue caviglie e la fissa ai polsi, preparando un temporizzatore
[2010/08/30 16:33]  Win: Ti troverò ben impacchettata per il nostro prossimo incontro, Mia
[2010/08/30 16:34]  Lella Demonia sorride felice
Lella!_007.jpg[2010/08/30 16:34]  Win ti stringe a sè, baciandoti sul collo: Buona notte, tesoro
[2010/08/30 16:34]  Lella Demonia: dolce notte Signora
[2010/08/30 16:35]  Win: Stacca… io spegnerò subito dopo…
[2010/08/30 16:35]  Lella Demonia la sbaciucchia e si addormenta
[2010/08/30 16:35]  Win: …ma non sciupo nemmeno un istante con te, oggi
[2010/08/30 16:35]  Win ti stringe e aspetta di sentirti svanire
[2010/08/30 16:35]  Lella Demonia chiude gli occhi e si addormenta felice
[2010/08/30 16:35]  Lella Demonia è Offline

È passata poco più di un’ora dal nostro incontro. Ma sono ore come queste che rendono SL qualcosa di straordinario. Qualcosa che solo chi la vive, forse, è in grado di capire.

Voltiamo pagina?

Si volta pagina? Dopo una mattinata passata in una lunga discussione con alcune vicine di casa, la speranza c’è. Qualche riga per chiedere a tutti la massima collaborazione per far sì che la nostra Second Life continui ad essere qualcosa di piacevole.

 

malbertdifende2.jpg

Spesso mi piacerebbe avere poteri sovrannaturali. Non parlo di tirar fuori conigli da cappelli vuoti, di trasformare il piombo in oro o comunicare tramite telepatia, ma di roba davvero difficile. Mi piacerebbe tanto, per esempio, potermi chiudere in una stanza con israeliani e palestinesi e convincerli a smetterla di litigare. Dire loro che, da oggi, si deve voltare pagina: che tutto quel che è successo fino a questo momento bisogna impegnarsi a dimenticarlo, e che tutti i problemi che ci saranno da oggi in poi si dovrà affrontarli con calma, seduti in quella stessa stanza, caso per caso, evitando che diventino ciascuno il focolaio di problemi nuovi e sempre più insormontabili.

Vabbe’. Poi, naturalmente, mi sveglio, mi scuoto, e affronto la mia giornata reale. Oppure, quando trovo il tempo, la mia Second Life, in cui tutto (o quasi) diventa possibile. Tirare fuori conigli da cappelli vuoti, su Second Life, si può fare senza problemi. Trasformare il piombo in oro è solo una questione di cambiare texture (e del resto, anche se con un aiutino di qualcuno più esperto, in passato ho saputo trasformare in oro una rudimentale mela di legno che avevo fabbricato per Belias!). Quanto alla telepatia… beh, gli IM ce li abbiamo tutti.

fujischiavo.jpgE quanto al resto? Non è un mistero, per chi frequenta Winsconsin, che nel corso degli ultimi mesi i rapporti di buon vicinato fra il Winsconsin Correctional Facility e il club FemDom La Fortezza si sono quantomeno incrinati. Una serie di piccole e grandi provocazioni fra membri dei due gruppi si sono sovrapposte e alimentate a vicenda, ingigantendosi al punto da provocare una sorta di guerra fredda fra due land che erano partite con le migliori intenzioni di collaborazione reciproca. Si era arrivati vicine a un punto di rottura, come raccontato in Ritorno amaro, e sebbene la riunione indetta da Jelena avesse riavviato vivacemente un dialogo costruttivo, nonché alcune importanti novità al WCF, i problemi erano ancora ben lungi dall’essere risolti.

Inutile qui mettersi a riassumere i cento piccoli motivi di discussione che si sono verificati in passato. Inutile anche fare nomi e cognomi. Ognuno di noi piccoli avatar porta su Second Life la sua personalità, ciascuna coi suoi punti di forza e le sue debolezze. C’è chi ha un temperamento provocatore e chi crede nella diplomazia, c’è chi subisce in silenzio quel che ritiene una prevaricazione, macerandosi nel rancore, e c’è chi invece reagisce immediatamente alle offese, anche quando magari non dovevano essere tali. A tutto questo va aggiunto il fatto che in entrambe le nostre land le relazioni interpersonali sono spesso filtrate da codici che presuppongono un continuo gioco di forza fra personaggi dominanti, sottomessi e ambivalenti: un cocktail potenzialmente esplosivo, anche perché l’apparente coerenza di interessi nasconde invece differenze di impostazione molto profonde.

Starmaidens.jpgmaidenslibro.jpgChi non si interessa di questi argomenti farà fatica a capire, ma proviamo a spiegare. La Fortezza è un club BDSM dedicato in modo particolare al FemDom. Ciò significa che, in esso, gli avatar di sesso maschile sono per definizione assoggettati alle donne – un po’ come accadeva in Star Maidens, un curioso telefilm anglo-tedesco intitolato da noi Medusa e che vidi, qualche tempo fa, su segnalazione di Ewyn Raymaker. Alla Fortezza, qualsiasi maschio è sempre e comunque uno schiavo tenuto a obbedire alla sua Mistress personale o, in mancanza, alle donne che lo incontrano. Il che non impedisce che il luogo pulluli anche di schiave femmine.

valentinavatar_003.jpgIl nostro Winsconsin Correctional Facility, invece, è una prigione. C’è un piazzale aperto a qualsiasi visitatore e un’area celle che è invece riservata alle Guardie (e ai Wardens) e alle persone che sono state arrestate, quale che sia il loro sesso. Fino al momento dell’arresto, nessun membro dello staff ha alcun diritto sui visitatori. Ma dall’istante stesso in cui un arresto viene effettuato, il prigioniero (maschio o femmina che sia) ricade interamente sotto l’autorità (e, in qualche caso, l’arbitrio) delle guardie del WCF (maschi o femmine che siano).

Tutto chiaro, fin qui? Schiavi e schiavi della Fortezza rispondono all’autorità delle Mistress, mentre i prigionieri del WCF rispondono a quella delle guardie. Dove starebbe il problema? Il fatto è che, essendo le land adiacenti, è inevitabile che ci sia una certo scambio fra una e l’altra, e questo fa sì che a volte vengano a crearsi situazioni complesse: schiavi che scambiano le Guardie del WCF con le Mistress della Fortezza, Mistress della Fortezza che vengono arrestate e di conseguenza rischiano di dover subire l’autorità delle nostre rare (ma proprio per questo preziose) Guardie maschio, visitatori che si vedono rispettati al WCF e che al FemDom sono, per definizione, trattati come pezze da piedi, Guardie WCF che sono occasionalmente schiave di qualche Mistress e che, di conseguenza, vedono la loro autorità sui prigionieri seriamente condizionata. La capacità umana di creare conflitto è illimitata e lungi da me l’idea di tentare un catalogo completo, ma volevo dare un’idea generale dello scenario.

malbertdifende3.jpgIn questo clima, forse è inevitabile che gli incidenti diplomatici avvengano. E il modo in cui Second Life funziona favorisce, purtroppo, la litigiosità. Ci si parla molto spesso in IM (la telepatia!), da una persona a un’altra… anche perché quando si tenta di trovarsi in tanti, come è accaduto alla riunione indetta da Jelena, è facile che ci si trovi a parlare in dieci tutti insieme, così che seguire un filo sensato diventa quasi sempre più difficile che nei peggiori salotti televisivi. Qualsiasi scontro, quindi, rimane in genere una questione personale fra le persone direttamente coinvolte… ciascuna delle quali poi lo racconta a modo suo ai suoi amici, che a loro volta lo riportano a modo loro ad altri. Fino al punto che, molto più di quanto avvenga nella realtà, si creano fronti contrapposti divisi da una sorta di guerra fredda, pronti a scattare al minimo pretesto che possa essere considerato una provocazione.

È possibile evitare questo fenomeno? Lo ignoro, ma di certo ho tutte le intenzioni di provarci. Lo devo a tutte le persone che hanno dedicato e ogni giorno dedicano a Winsconsin impegno, denaro, creatività ed emozioni. Lo devo a Jelena, che questa estate ha preso il toro per le corna e ha fatto il diavolo a quattro per far venire al pettine alcuni nodi. Lo devo a Lella, senza di cui la sim non sarebbe mai esistita. Lo devo a Fujiko, che della Fortezza è la fondatrice e l’anima più profonda, e a tutto il suo staff. Ma lo devo anche a chi ha affittato casa sulla nostra land, alle persone che ci hanno messo dei negozi e perfino ai visitatori occasionali.

 

malbertcecchino.jpg

Per farla breve, dopo lunghi scambi di mail in privato, stamattina sono andata alla Fortezza a trovare Fujiko – e Mumi Brune, che è diventata qualche tempo fa la sua padrona (e, in ogni caso, è ora anche lei fra le owners del FemDom). Abbiamo parlato a lungo, apertamente, e siamo arrivate, mi sembra, a un accordo.

 

femdompuliziemedia.jpgE l’accordo è questo: da oggi, si volta pagina. Quel che è successo è successo. Qualsiasi provocazione o presunta tale, avvenuta prima di oggi, viene dimenticata. Per decreto? Diciamo per decisione condivisa. Tabula rasa. Da oggi, nessuno avrà più il diritto di recriminare su casi del passato: di agganciarsi a presunte o reali offese ricevute ieri per giustificare una nuova offesa oggi. Basta. Punto. Reset.

E, da oggi, qualsiasi problema dovesse presentarsi (e ce ne saranno: nessuno si illude che così non sarà) dovrà essere affrontato subito, senza lasciare che incancrenisca. Chiunque appartenga allo staff del WCF è tenuto, da oggi più che mai, a comportarsi in modo da non macchiare l’istituzione di cui fa parte: rispettando i visitatori che mostrano rispetto e, quando possibile, educando coloro che non ne mostrano; trattando i prigionieri col rigore e la disciplina che meritano; affrontando con coerenza e dignità le conseguenze dei propri comportamenti. Non sono disposta ad accettare giustificazioni del tipo: “Ma quella persona, la settimana, il mese, l’anno scorso ha fatto… ha detto…”. Abbiamo detto che si volta pagina, e si volta pagina.

teatrino_005.jpgSuona tutto troppo serio? Forse sì, ma dopo tutto siamo qui per divertirci e sfuggire, per qualche ora, alla nostra RL… e il divertimento, ne sono convinta, è una cosa molto seria che richiede, da parte di tutti, un minimo di impegno. Credo che basti, appunto, questo minimo per rendere di nuovo possibile non tanto una convivenza formale e puramente geografica, ma anche quello che i politici chiamerebbero uno scambio proficuo. Io spero di vedere di nuovo personaggi della Fortezza che usano il nostro tribunale, nel rispetto delle attività della prigione… e spero di vedere guardie che effettuano arresti alla Fortezza, nel rispetto delle regole del luogo.

E se… anzi… e quando succederà qualcosa che crea problemi fra le nostre due land, parliamone. Parlatemene. Subito, prima che diventi un fatto su cui recriminare. Non è possibile essere sempre d’accordo, ma quando ci si parla si possono limitare i danni. E da qualsiasi situazione, parlando chiaramente, si dovrebbe poter uscire senza farsi la guerra. Almeno qui su Second Life.

 

Togliendo il tappo

Cosa succede quando si toglie il tappo? Succedono grandi novità – tali da far pensare che, in qualche caso, il non esistere per un po’ sia cosa buona e giusta. Per tutti.

Foto 5 1.jpg

Nel suo studio sulla forma che il masochismo assume nell’uomo moderno, Theodor Reik avanza un’ipotesi interessante. Il masochismo è più diffuso di quanto non ci rendiamo conto perché assume una forma attenuata. La dinamica fondamentale è la seguente: un essere umano vede qualcosa di brutto che sta giungendo inevitabilmente. Non ha alcun potere di impedirlo; è impotente. Questo senso di impotenza genera la necessità di assumere un certo controllo sul dolore incombente… qualsiasi genere di controllo va bene. Questo ha un senso; la sensazione soggettiva di impotenza è più dolorosa dell’incombente infelicità. Così la persona afferra il controllo della situazione nell’unico modo che le resta: collabora nel tirarsi addosso l’infelicità incombente; l’affretta. Questa attività fornisce la falsa impressione che goda del dolore. Non è così. È solo che non può più sopportare il senso di impotenza, o di supposta impotenza. Ma nel processo di assumere il controllo dell’inevitabile infelicità, diventa automaticamente anedonico (ossia incapace o restio a godere del piacere). L’anedonia si insinua di nascosto. Con gli anni, assume il controllo dell’individuo. Questi, per esempio, impara a differire la gratificazione; è il primo passo lungo il triste processo dell’anedonia. Nell’imparare a differire la gratificazione, sperimenta una sensazione di autocontrollo; è diventato stoico, disciplinato; non cede agli impulsi. Ha il controllo. Controllo sui suoi impulsi e controllo sulla situazione esterna. È una persona controllata e che controlla. Ben presto, allarga la sua sfera, e controlla altre persone, come parte della situazione. Diventa un manipolatore. Naturalmente non è consapevole di questo; tutto quello che vuole fare è attenuare il suo senso di impotenza. Ma nel corso di questa operazione, insidiosamente sopraffà la libertà altrui. Tuttavia non ricava alcun piacere da questo, nessun guadagno psicologico; tutto quello che ottiene è essenzialmente negativo.

tratto da “Valis” di Philip K. Dick (traduzione italiana di Delio Zinoni) pagg. 104-105 dell’edizione Piccola Biblioteca Oscar, Mondadori, settembre 2000

VALIS(1stEd).jpgIl passaggio qui sopra, tratto da un libro che ho letto durante le mie vacanze di quest’estate, mi ha colpita moltissimo. L’ho detto fin dal principio: per me, Second Life è anche un modo di conoscere meglio me stessa, perché tutto vi avviene in modo più schematico, veloce e, sotto certi punti di vista, intenso – ma le persone che animano ciascuno di noi avatar sono persone reali e restano se stesse, quale che sia il ruolo che si sono scelte (o che ha scelto loro) all’interno del metaverso.

È su Second Life che ho imparato a dare un nome e una radice alle mie fantasie e alle mie fisse, a guardarle in faccia e, senza rifiutarle, a fare qualche sforzo per correggere quello che posso migliorare, accettando quello che non riesco o non voglio cambiare. Su queste pagine ho accennato a come il banishment possa esprimere, fra le altre cose, la paura della morte e il tentativo di esorcizzarla o illudersi di controllarla anticipandone alcuni elementi. Dick è, naturalmente, un grande scrittore di fantascienza a cui il libro di Erika Moak sicuramente deve molto, e una parte delle considerazioni che ricicla da Theodor Reik mi toccano direttamente.

Inutile che mi metta a dire “questa parte sono io, questa parte no” (altri si riconosceranno in modo diverso, qualcuno troverà la situazione descritta agli antipodi del suo carattere).Ewyn 25 (Trio).jpg Quel che per me conta è che, in generale, riconosco in me la tendenza a tirare il freno – e, spesso, a tirarlo anche alle persone che mi hanno dato e mi rinnovano la loro fiducia. Questo può avere un senso, cum grano salis, in un rapporto nel quale io prendo le chiavi del collare di qualcuno, ma può diventare pernicioso quando ti trovi ad essere a capo di qualcosa di complesso e articolato quale, nel mio caso specifico, una prigione come il Winsconsin Correctional Facility. All’inizio, a inventarsi sempre nuove follie era solo Andromeda, e accettare o (quasi mai) respingere le sue invenzioni era un impegno che ero in grado di gestire. Però, da qualche tempo, ci sono alcune persone dello staff il cui impegno si è fatto sempre più costante e propositivo. Ed è venuto il momento di riconoscerlo – e annunciare alcune decisioni importanti.

tribunale.jpgI nomi chiave di questa trasformazione sono Jelena Kiranov, Ewyn Raymaker e Nightwish Sveiss. Jelena ha preso, qualche tempo fa, l’iniziativa di costruire tutta un’area di negozi che occupa adesso il centro di Winsconsin – l’area più lontana dal mare, che restava per lo più sfitta. Poi, con l’aiuto di Travestroia Azalee, ha eretto in pochi giorni un tribunale adiacente all’area delle celle. Nell’ultimo mese però (forse anche grazie alla mia lunga assenza causa lavoro e vacanza) si è davvero scatenata, prendendo di petto alcuni problemi che si erano andati accumulando nel tempo. Qualcuno lo si è risolto, su qualcuno si sta lavorando dietro le quinte proprio in questi giorni, e non è detto che si riesca a superarlo: ma si deve alla forza di volontà di Jelena se, alla fine, sono stata costretta ad affrontarli, e dentro di me so di dover rendere soprattutto a lei il merito di qualsiasi soluzione. Non sto ad andare nei dettagli – fra di noi, com’è noto, ci sono questioni personali ancora tutte da risolvere. Ma nessuno più di Jelena, nei giorni scorsi, si è battuta per il bene generale di tutta la sim che porta il mio nome e nessuno più di me può sentirsene più felice e piena di gratitudine.

macelleria_001.jpgQuanto a Night ed Ewyn, entrambe sono comparse a più riprese su queste pagine, anche se spesso in ruoli apparentemente di fianco. Ewyn, da quando ci conosciamo (a proposito: non è oggi che la tua casa a Winsconsin compie un anno? Tantissimi auguri, visto che mi sono clamorosamente scordata il tuo compleanno, qualche giorno fa!) mi tiene aggiornata sulla sua vita, mi invia fotografie, suggerimenti, considerazioni che più volte sono stata tentata di utilizzare qui sul blog e che molte volte ho fatto mie in-world. È una roleplayer accanita, a volte feroce, spesso incline a estrema violenza. Anche se ormai alquanto lontano nel tempo, il periodo in cui è stata, diciamo, ospite forzata in casa mia resta a tutt’oggi una delle esperienze più complesse, gratificanti e stimolanti della mia Second Life. Nel suo profilo, qualche tempo fa, ha messo anche un mio ritratto commentando “il meglio deve ancora venire” e sono convinta che così sarà. Quanto a Nightwish, è comparsa in un periodo in cui la mia presenza su Second Life si stava già diradando e fin dall’inizio provavo quel lieve rimpianto preventivo che hai quando ti rendi conto che stai incrociando la strada di qualcuno che vorresti avere il tempo di conoscere meglio. Sono stata contenta quando è riuscita a convincere Lella a prenderle le chiavi del collare e voglio sottolineare che mai e poi mai ho avuto anche la minima sensazione che il loro rapporto potesse interferire col dominio che ho sulla mia Demonia preferita: come sub, Nightwish è discreta e paziente, e ha una vena dom molto forte che, in assenza di Lella, si scatena in mille modi.

Snapshot_001.jpgSoprattutto, di recente, alla nostra prigione: negli ultimi mesi, Nightwish ed Ewyn sono diventate una coppia di guardie inseparabile e perfettamente assortita. Il loro è un gioco perversamente divertente di “bad cop – bad cop”: molti prigionieri sono stati segnati profondamente e in modo indelebile dalla loro recente permanenza al WCF. In qualche caso, come Sophii Calamity, arrivando a perdere completamente la ragione, in una disintegrazione della personalità registrata, giorno per giorno e spietatamente, nel suo blog, che per chi legge l’inglese è una lettura affascinante. Un prodotto collaterale di tutto questo lavoro è anche anche la costruzione delle nuove aree di gioco che si vedono in alcune delle foto con cui illustro questa pagina – costruite, finanziate e attrezzate soprattutto da Ewyn, Night, Jelena e Andromeda.

Snapshot_339.jpgDa due giorni, come riconoscimento della loro attività instancabile, Ewyn e Night sono state ufficialmente promosse da Guardie a Warden: hanno quindi ora, oltre ai poteri tradizionali della Guardie WCF, anche quello di nominare nuove guardie o licenziarne di vecchie – che finora era riservato a me soltanto. Ma è solo l’inizio, perché le iniziative fervono. Pene Seetan e Andromeda stanno implementando alcune novità a livello di script e di attrezzatura, Elenaslv lavora a certi nuovi badge al momento ancora top secret e si è candidata come infermiera del WCF. In più, mi risulta che Malbert Greenfield, Francesca Miles, Nemesis Lourbridge e parecchie altre persone pullulino di proposte. Credo, grazie a Jelena, Ewyn e Night, di essere riuscita in qualche modo a, se mi consentite la metafora, togliere il tappo che io stessa imponevo, senza accorgermene, al WCF. E non vedo l’ora di vedere dove tutto questo ci porterà.

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Come? Ah, dite la riunione annunciata nel post precedente? Giusto, non va dimenticata. C’è stata, eccome, e la foto qui sopra documenta quanto sia stata affollata. Segnalo qui soltanto che è stata lunghissima e accesa, veemente, con più di una polemica, come forse è giusto che sia una riunione in cui per la prima volta si cerca di affrontare un problema. Ma è stata, soprattutto, costruttiva e utile a iniziare una discussione e una trattativa in mail di cui non ha senso rendere conto qui, anche perché al momento ancora lungi dall’essersi conclusa. La vita di una sim è fatta anche di diplomazia, di confronti, di proposte, e il lavoro delle owner non può non essere anche il tentativo costante di conciliare i rapporti personali con le esigenze delle comunità. Ecco, questo mi sembra che stia avvenendo da entrambe le parti. I risultati finali li giudicherà la Storia, con la S maiuscola, di questa nostra minuscola vita virtuale.