Mystique e Claven: capitolo finale

L’ultimo capitolo della lunga saga di Mystique Aeon e di Claven Albatros. In cui si conferma che la fama sinistra di Claven ne nasconde una sensibilità fuori del comune. E che la mia amica Mystique può essere un fantasma ancora più inafferrabile di quanto non avessi realizzato fino ad allora.

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Mystique dietro le sbarre, io davanti. Chiusa fuori. Siamo sole, nell’area celle della casa di Claven, durante uno degli incontri che la padrona della mia amica ci concede. Dall’ultima volta è passata circa una settimana e abbiamo tante cose da raccontarci, oltre al consueto confrontare le nostre fantasie. Ed è così che arriviamo al dialogo che segue.

LMClaven.jpg[2008/03/13 17:02]  Mystique Aeon: se avessi un posto mio e fossi libera, ti acchiapperei e imprigionerei, e avrei spesso cura di te.
[2008/03/13 17:02]  Win: Mi piacerebbe così tanto, sai
[2008/03/13 17:02]  Mystique Aeon: saresti come un fiore nel mio giardino.
[2008/03/13 17:02]  Win: Dovrei far finta di aver voglia di scappare, e non sono sicura che sarei convincente
[2008/03/13 17:03]  Mystique Aeon: non saresti in grado di scappare. ti legherei di nuovo ogni sei ore.
[2008/03/13 17:03]  Win: Oh… lascia che stanotte sia questo il mio sogno
[2008/03/13 17:03]  Mystique Aeon: saresti in trappola.
[2008/03/13 17:03]  Win: Le butterei via, le mie chiavi
[2008/03/13 17:04]  Mystique Aeon: imparerei i tuoi orari per essere pronta quando tu ti colleghi.
[2008/03/13 17:04]  Win: Fonderei le mie chiavi e ne farei una stupida collanina a cuore che potresti indossare
[2008/03/13 17:04]  Mystique Aeon: ti userei come oggetto sessuale
[2008/03/13 17:05]  Win: Ricordo ancora quella sola volta che siamo state insieme, sul letto di qualcuno, nemmeno mi ricordo dove fosse
[NOTA: me lo ricordo adesso: era in una segreta nella casa di Challenge e Tat1ana]
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti stuzzicherei per ore, portandoti quasi al culmine e poi negandotelo.
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti terrei casta.
[2008/03/13 17:06]  Win: sarebbe come avere il mio Eudeamon…
[2008/03/13 17:06]  Win: non mi servirebbe nient’altro
[2008/03/13 17:06]  Mystique Aeon: ti soffocherei di controllo e di amore.
[2008/03/13 17:07]  Win: Sarei così felice di affondarci profondamente, Mystique
[2008/03/13 17:07]  Win: Perdermi completamente
[2008/03/13 17:07]  Mystique Aeon: anch’io… forse un giorno sarò io il master.
[2008/03/13 17:08]  Win: Ho sempre pensato che in te ci fosse una vena di dominatrice, e non piccola

lezioni di scripting_002.jpgSono parole che mi scombussolano tutta. Mi ero abituata a sognare di diventare una Mistress, perché Mystique fosse mia… mi sto preparando, sia pure coi dubbi emersi dopo i miei recenti colloqui con Claven, a diventare sua schiava nella speranza di poter essere ad ogni costo vicina a questa amica che mi ha catturata in un modo che mai avrei creduto concepibile qui su SL… e adesso le sue parole disegnano ancora un terzo scenario: io, Win, schiava di Mystique, per sempre legata, isolata in una sua casa dove nessuno più può sentirmi. Schiava, quasi oggettificata, senza più un amico che possa parlare con me, paga di appartenerle. Non sarà forse questo, quello che sono venuta a cercare qui su Second Life?

Passano altri giorni e il 19 marzo Mystique mi manda una lettera, via mail – il mezzo che ha scelto per comunicare con me quando Claven la isola completamente. (È barare? Forse lo è… forse io non lo farei. Ma Mystique lo fa e io non ho scrupoli a rispondere – e che diavolo, è amore, il nostro, e l’amore non si ferma davanti agli scrupoli). Risponde alla mail in cui io, felice, le annuncio di essere stata accettata da Marine Kelley come uno dei dieci Beta-Bane che avranno l’onore di testare per primi il suo Banesuit (sì: proprio quell’esperienza che ha dato origine a questo stesso blog col post Prigioniera di me stessa) e mi fa le sue congratulazioni confessando una leggera invidia. E poi mi dice di aver sognato di Second Life, le ultime due notti, e tutte e due le volte io ero coinvolta nel sogno:

Il primo sogno era solo su di te incatenata in un modo particolarmente sexy. Giacevi a pancia sotto su un letto. Indossavi una tuta integrale in lattice bianco che ti copriva tutta, inclusa la testa. Eri in una posizione tipo hogtie ma non così stretta. Avevi i piedi sollevati e tirati verso la schiena ma le ginocchia separate. Le tue mani erano dietro la schiena ma i gomiti non erano stretti assieme. Nel complesso la tua era una posizione che non era fisicamente dolorosa o estrema ma nella quale avresti potuto essere tenuta a lungo. Tutto era tenuto assieme da catene sottili ma forti, e c’erano anche catene che da te andavano ai lati del letto così che tu non potessi affatto muoverti attorno. Le catene erano arrangiate in modo che anche se ti fossi dibattuta non saresti riuscita a smuovere nulla dalla sua posizione, nemmeno un poco. E ti vedevo ogni tanto provare a dibatterti per poi arrenderti, sentivo le tue grida soffocate, appena udibili. Naturalmente tu non sapevi che io ero lì. Non eri in grado di vedere attraverso il cappuccio di lattice della testa. Mi sono avvicinata e ti ho messo le mani sul corpo e quando tu mi hai sentita hai cominciato a dibatterti istericamente, senza risultati. Ho continuato a muovere le mani sul tuo corpo, sentendoti attraverso il lattice. Non potevi fermarmi. Potevo vedere che eri terrorizzata. Non avevi idea di cosa ti stesse accadendo o perché. Non sapevi cosa sarebbe successo un attimo dopo o se mai saresti stata di nuovo libera. E questa è stata la fine del sogno. Mi spiace se suona crudele. Chissà cosa succede nell’inconscio della mia mente. La tua paura e la tua impotenza mi stava eccitando così tanto. Forse sono una brutta persona. Ne dubito. Non ho mai desiderato fare del male a qualcuno in RL, e non lo desidero ora. Non penso che la scena mi piacerebbe in RL. Simpatizzerei troppo con la vittima. Anche se non ho credenze religiose, credo in ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e rapire qualcuno è senza dubbio sbagliato e non lo farei mai in RL.

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Il mio secondo sogno non è stato altrettanto oscuro e spaventoso. Anche il mio secondo sogno era su di te. Ho sognato che ti avevo dato accesso al mio account di SL e che Claven ti aveva scoperta mentre mi impersonavi! Tu non sapevi qualcosa di cui lei e io avevamo parlato a lungo la sera prima. Ti aveva fatto promettere di non dirmi che ti aveva beccata, e tu non me l’avevi detto. Così la volta successiva che mi sono collegata, non sapendo nulla del fatto che ti eri fatta beccare, lei è stata molto astuta. Prima mi ha intrappolata lasciandomi inventare balle, perché credevo che non sapesse di te e che io potessi quindi mentirle impunemente, poi me le ha smontate una per una e io ho confessato. Mi sono sentita sporca e colpevole per averle mentito. Poi mi ha chiesto di dirle la verità e io non sapevo cosa dirle perché tu e io non ci eravamo messe d’accordo su cosa le avremmo detto così non sapevo come fare ad essere coerente con quello che le avevi detto tu in modo che sostenessimo la stessa versione. Per un momento ho considerato l’idea di dirle che tu eri una compagna di classe alla mia scuola e che occasionalmente usavi il mio computer, ma non potevo correre il rischio di farmi cogliere a mentire di nuovo e non sapevo cosa tu le avessi già detto. Non avevo altra scelta se non dirle tutta la verità. Così l’ho fatto e lei si è arrabbiata moltissimo ma non mi ha cacciata, invece ha detto che mi avrebbe punita, e sarebbe stata una punizione orribile, e che prima che fosse finita io le avrei chiesto pietà urlando. Questa è stata la fine di quel sogno.

mystique as a ghost.jpgSe leggere del primo sogno di Mystique è per me particolarmente eccitante, il secondo provoca in me tutto un altro tipo di sensazioni. Le regole di Second Life scoraggiano con enfasi l’idea di cedere a qualcun altro la password del proprio account e io sono d’accordo. Non è tanto una questione di sicurezza – malissimo che vada, anche se qualcuno ti svuotasse il portafoglio, il danno economico è in genere relativo (a meno che tu non sia un proprietario terriero)… no, si tratta di un problema di identità: la sola idea che qualcun altro possa diventare l’agente di un avatar che credo di conoscere mina alla base quella sospensione di incredulità che mi permette di vivere la mia Seconda Vita come se davvero fossi Win e come se davvero le persone che incontro fossero quello che appaiono essere. La mera idea che Mystique possa dare l’accesso al suo account a qualcun altro, pur se soltanto in un sogno, turba nel profondo le regole del gioco. E non mi stupisce affatto se, anche nello scenario onirico che il suo inconscio ha disegnato, la mia amica si sente divorata dai sensi di colpa per aver tradito Claven in un modo che, all’interno di Second Life, è addirittura incommensurabile, metafisico, sovradimensionale.

È solo un sogno? Sì e no, perché passare del tempo su Second Life come facciamo noi è, già di per sè, un’esperienza onirica e in ogni momento c’è solo un piccolo passo fra il pensare una cosa e realizzarla. E infatti, qualche giorno dopo, scoppia la bomba. Non era un sogno, era successo davvero. E, quel che forse è peggio, Mystique lo rivela. A me, a Jaron, a Moss. A Cressida. A Claven! Lo apprendo da una sua mail, a cui rispondo immediatamente.

Come ti ho detto, mi ha sorpresa molto che tu potessi pensare di dare a qualcuno la tua password consentendogli di essere te – ma mi sorprende ancora di più che tu abbia rivelato questo fatto ad altre persone. Non credi che renderà molto difficile, a coloro che lo sanno, il dominarti nel modo che tanto ti piace? Se io fossi Claven mi sentirei ferita – e mi stupisce molto che tu abbia fatto una cosa simile dopo avermi detto quanto eri felice con lei. Non sto cercando di farti sentire in colpa, ma sono davvero curiosa di come tu possa aver preso questa decisione. (…) Io non avrei mai confessato una cosa del genere – credo che sia il solo tabù che mai violerò su SL, perché sono convinta che distruggerebbe l’illusione del gioco e la sospensione dell’incredulità implicata dall’essere su SL.

mystiquevuoto2_001.jpgIn effetti, e purtroppo, è proprio questo quello che succede. Come era prevedibile, non appena Claven apprende la notizia butta Mystique fuori di casa sua, dandole tre giorni di tempo per riflettere. E la cosa peggiore è che la mia amica sembra non rendersi conto della gravità di quello che ha fatto, se alla mia mail precedente risponde quanto segue:

Forse ho sbagliato. Probabilmente ho sbagliato. Voglio dire, a confessare di aver permesso a qualcun altro di collegarsi a nome mio. Tu pensi che sia un grave tradimento. Claven pensa che sia un grave tradimento. Cressida pensa che sia un grave tradimento. Non mi sembrava nulla di così grave, ecco perché l’ho fatto. Ma se lo pensano tutti, allora probabilmente lo è e probabilmente ho sbagliato. Mi spiace. Mi sento davvero in colpa per quello che ho fatto a Claven barando e lasciandola. Con lei ero davvero felice e mi piacerebbe tornare da lei, ma ha detto che non posso farlo più. Vorrei che ci ripensasse ma non credo lo farà. Forse potresti parlarle tu. Dille che ho cambiato idea e che vorrei tornare. Dille che farò tutto quello che vuole.

Poi, a un certo punto, Claven mi manda un IM… Claven che scrive a me… e ne scaturisce una approfondita conversazione su quello che è successo.

clavenprofilo.jpgcressida.jpg[15:20]  Claven Albatros: Saluti Win. È probabile che tu sappia ormai che M non fa più parte di casa mia. Ora potrai vederla spesso quanto lei vorrà. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere saperlo.
[15:22]  Win: Salve, Miss Claven. L’ho appreso in un breve incontro con lei due sere fa. La notizia è stata per me un piccolo shock perché avevo finalmente quasi preso la decisione di chiedere a lei di prendere anche me per consentirmi di starle vicina.
[15:23]  Win: Ma apprezzo davvero molto che lei abbia voluto informarmi. Mystique mi ha detto di essere stata allontanata per 3 giorni, però. Le sue parole significano che la cacciata da casa sua è diventata permanente?
[15:24]  Claven Albatros: Questa è la storia, se hai voglia di sentirla.
[15:24]  Win: Mi piacerebbe molto, se lei ha tempo di raccontarmela
[15:25]  Claven Albatros: Tre giorni fa, di punto in bianco, ha ammesso a Cressida una varietà di trasgressioni. M e Cress hanno parlato a lungo e M ha creduto che tutto fosse finito. Ha preso la decisione di barare e andarsene.
[15:25]  Claven Albatros: Più tardi, è tornata, chiedendo scusa ma a quanto pare incapace di capire che aveva fatto qualcosa di sbagliato.
[15:26]  Claven Albatros: Le ho detto che nessuna di noi doveva prendere decisioni affrettate e ho fissato un  periodo di 3 giorni per calmare le acque, durante i quali non ci saremmo dovute sentire.
[15:26]  Win: Capisco. Mi ha, in effetti, raccontato di essersi slegata  barando, entrando col client regolare invece del RLV… e di aver discusso con Cressida.
[15:27]  Claven Albatros: Oggi ho parlato con lei perché i tre giorni erano scaduti. Mi ha detto che non desidera tornare.
[15:27]  Claven Albatros: Sapevo che sarebbe andata così. Aveva fatto esattamente la stessa cosa la prima volta che ci eravamo incontrate: aveva barato ed era fuggita.
[15:29]  Win: Oh… le prime volte che la incontravo facemmo grandi discussioni sull’argomento… barava spesso e io trovavo che rovinasse il senso di queste esperienze… ma credevo che fosse cresciuta e avesse imparato a evitarlo…
[15:29]  Win: In effetti, mi aveva turbata profondamente quando era rimasta così a lungo in isolamento, a casa sua. Confesso, Miss Claven, di averla odiata per questo, fino a quando Mystique non mi disse quanto fosse felice da lei.
[15:29]  Claven Albatros: Sembrava davvero che le piacesse. Ma avrebbe potuto barare allora, se l’avesse voluto.
[15:30]  Win: Quella volta che venni senza essere invitata.. Ricordo che sembrava disperata… Era in quella gabbia che la costringeva a camminare… e allora credevo che la odiasse… mi spezzò il cuore…
[15:31]  Win: Poi qualcosa cambiò e molte volte Mystique mi disse quanto fosse bello appartenerle… Da allora sono stata più serena… anche perché lei mi aveva dato il permesso di vederla
[15:31]  Claven Albatros: Parte di questa alternanza “Ti amo”, “Ti odio” potrebbe essere dovuta al fatto che ci sono stati agenti diversi a controllare il suo avatar. È stata una delle cose che ha ammesso.
[15:31]  Win: Agenti diversi?
[15:32]  Claven Albatros: Più di una persona muove Mystique
[15:32]  Win: Oh
[15:32]  Win: L’ha detto lei?
[15:32]  Claven Albatros: Sì
[15:32]  Claven Albatros: E in passato ha attribuito a “amnesia” il non ricordarsi certe cose
[15:33]  Win: Oh cielo
mystiquevuoto_003.jpg[15:33]  Claven Albatros: Una delle cose che ho più sottolineato con lei è l’onestà e lei dimostra di non averne nemmeno il concetto.
[15:33]  Win: Non mi è mai parso che non si ricordasse di me, ma è vero che a volte il suo era soggetto a variazioni improvvise
[15:33]  Claven Albatros: Forse solo una M è tua amica e l’altra ti lascia stare
[15:34]  Win: È una notizia scioccante, seriamente
[15:34]  Claven Albatros: Lo so
[15:34]  Win: Perché mai una farebbe una cosa simile?
[15:34]  Claven Albatros: Ha cercato di razionalizzare tutta la faccenda, così le ho detto di aspettare tre giorni
[15:34]  Win: Posso capire chi decide di avere un avatar alternativo… ma perché dovrei darne uno a qualcun altro?
[15:34]  Win: Chiedo scusa, sono scioccata
[15:35]  Claven Albatros: Non avrei problemi nel caso di un alt ma non approvo due o più persone che gestiscono un solo avatar
[15:35]  Win: Non ha alcun senso, sono d’accordo con te. Qui tutti i rapporti sono una questione di personalità. Non potrei stare con una persona che ne ha due. Devo poter credere che un avatar rappresenti una vera personalità, il che in effetti è la verità
[15:36]  Claven Albatros: Le ho cercato di dare tutte le occasioni possibili. Ma sembra decisa ad autosabotarsi.
[15:36]  Win: Autosabotaggio… avevo creduto che la sua fosse una sorta di autodistruzione quando ha cominciato ad essere così legata così a lungo, e isolata da tutti…
[15:37]  Win: Io… che sarebbe successo se fossi divenuta una tua prigioniera… con quale Mystique mi sarei trovata se fossi stata chiusa in una tua cella…?
[15:38]  Claven Albatros: Ero aperta all’idea. Glielo avevo anche detto. Ma la facevo aspettare. Non ha pazienza.
[15:38]  Win: Ero aperta anche io, avevo paura ma ero pronta a farlo… per lei… ma per, beh, “una” lei che mi piace molto
[15:38]  Claven Albatros: Quando fosse venuto il tempo, lo avrei ammesso. Ma lei è impetuosa e ha agito d’impulso prima che il tempo fosse venuto.
[15:39]  Win: È una delle cose che mi piacciono di lei… questa sua inquieta ricerca di qualcosa… credevo che a casa tua l’avesse trovata, Claven
[15:39]  Claven Albatros: Lo credevo anch’io ma, come ho detto, l’aveva già fatto prima. Al nostro primo incontro.

mystiquevuoto_002.jpgInterrompo qui, anche se ci sarebbe ancora molto dialogo da trascrivere e tradurre. Con Claven parliamo ancora a lungo: di come, anche se tutti, su Second Life, indossiamo in una certa misura una maschera, la coerenza di questa sia assolutamente fondamentale. Anche se quello che Mystique ha fatto mi sembra una follia, provo a farle da avvocato difensore: “In un certo senso”, azzardo, “SL è o può essere un gioco… e non me la sento di giudicare qualcuno che gioca in modo diverso”. Faccio una pausa, poi sono costretta a proseguire: “Ma certo non sono in grado di investire in quella persona la stessa intensità di emozione di prima che scoprissi una cosa simile”. Claven capisce cosa intendo: “Beh, non sto cercando di distruggere la vostra amicizia perché so quanto siete vicine. Ma ho pensato che avresti voluto sapere la storia, o almeno la mia campana, e avvertirti di stare attenta”. Sospiro prima di cercare le parole per rispondere: “No… beh, sì, grazie…” Esito ancora qualche istante, per poi riprendere con voce che cerca di essere ferma: “Non stai distruggendo un’amicizia ma… non so dire con sicurezza che cosa tutto questo… a che punto ci troviamo lei ed io dopo tutto questo”.

Il tono di Claven è gentile quando mi precisa che ovviamente sono libera di non crederle… e che non le sarebbe comunque venuto in mente di contattarmi se non fosse che poco fa ci siamo trovate fortuitamente vicine, a Stonehaven, e che lei mi ha notato sul suo radar e, leggendo il mio nome, si è ricordata di me. “Spero che ti sia di aiuto e non ti faccia male, anche se probabilmente farà entrambe le cose”. Annuisco e confermo: “Tutte e due, sì”, e proseguo parlando quasi con me stessa: “Mi piace giocare… So che qui siamo tutti avatar, per cui è tutto un grande ballo in maschera… ma poi mi piace incontrare personalità che sono vere o credibili”. Ora tocca a Claven far sì con la testa e confessare che, nonostante quel che si può pensare, è addolorata per Mystique: per come sembra incapace di mantenere alcun rapporto dom/sub di lunga durata, per la sua apparente incapacità di capire i suoi stessi desideri… e anche per quella tendenza, che io ho individuato fin dall’inizio, a voler dettare le regole… a voler topping from the bottom, voler essere una sub che decide quello che le succede, e tirarsi indietro quando qualcuno, come stava facendo Claven, cerca di insegnarle la pazienza.

mystiquevuoto2_003.jpgCi salutiamo con cordialità: Claven accennando a un leggero rimpianto per non avermi fatta sua quando io ero pronta ad essere colta, io a un rimpianto esattamente speculare per aver esitato troppo a lungo e, in qualche modo, aver dato a Mystique il tempo di rompere un incanto che mi stava seducendo. Chiedo a Claven l’onore di aggiungerla ai miei contatti (quella parte del dialogo l’ho pubblicato tanto tempo fa, nel post Nuovi amici) e lei fa qualcosa di più che concedermelo… mi risponde “Sì, per favore”. Forse le nostre strade si incroceranno ancora, forse no: però adesso so che Claven Albatros non è affatto il mostro che temevo, ma una persona capace di grande sensibilità e attenta almeno quanto me a voler fare chiarezza nei rapporti fra le persone. Se anche restassimo l’una per l’altra due occasioni perdute, sono felice di aver avuto quest’occasione di conoscerla meglio e di sfatare i pregiudizi.

Quanto a Mystique, nemmeno questa volta sono riuscita a chiudere la ricostruzione della nostra lunghissima storia. Ne riparleremo in un prossimo post, quando troverò il tempo, e stavolta cercherò davvero di arrivare a fondo degli eventi che hanno, alla fine, sgretolato il travolgente Primo Amore della mia Seconda Vita.

Segue da Mystique e Claven (2)

Mystique e Claven (2)

Anche se probabilmente nessun altro ricorda più questa faccenda, riprendo un filo rimasto sospeso da mesi, cercando di avvicinarmi alla concusione di una storia interrotta da troppo, troppo tempo.

banesuit in Claven's arcade.jpg

Una breve premessa: il post che segue sarà lungo, lunghissimo. Ma sono mesi che cercavo un momento libero per raccontare come è andata a finire la mia lunga e complessa storia con Mystique. E sebbene mi renda conto che, a questo punto, sono io la sola a cui interessi davvero – beh, dopotutto questo è e resta soprattutto il mio diario. Tutto quello che è successo ha avuto, credo, molta importanza nel fare di me quello che sono oggi, ma tale e tanto è il materiale che è dalla scorsa Pasqua che lavoro per cercare di rimettere ordine fra i miei appunti di allora. Le emozioni vissute in quel periodo hanno ormai la patina di ricordi lontani, ma molte tornano in vita nel mio rileggere i dialoghi di quel periodo, le lettere che scrivevo all’epoca in cui ancora questo blog non esisteva – e in cui, quindi, non avevo ancora lo sfogo di queste pagine. Eppure, inevitabilmente, non sono più in grado di ricostruire nei dettagli tutti i piccoli e grandi sobbalzi del mio cuore. Mi affiderò quindi, in maniera maggiore rispetto alle mie abitudini, ai documenti: ai log delle discussioni, pubbliche e private, al carteggio fra me e Mystique, alle lettere scambiate con Samy80. Mi scuso in anticipo con chi mi legge: come a volte accade, questo sarà un post molto personale e, probabilmente, di ben scarso interesse per chi non ne è stato protagonista. Intendo dargli una struttura più schematica, cronologica. Per ricostruire gli ultimi atti della storia che, se ci penso, ha segnato la fine della mia prima fase di vita su Second Life, aprendo la via all’indimenticabile periodo passato in mano di Belias.

Gli antefatti, naturalmente, sono quelli dei post precedenti sulla storia di Mystique, che cominciava qui ed era arrivata a Mystique e Claven (1), nel momento in cui avevo deciso che, pur di stare vicina alla mia amica, sarei stata disposta a sottomettermi a Mistress Albatros spontaneamente… anche a costo di rinunciare al mio desiderio di essere catturata solo contro la mia volontà. Mi ero scollegata da SL dal posto stesso. Sapevo che, ricollegandomi, sarei ricomparsa nello stesso punto. E avevo ricevuto un IM speditomi da Mystique mentre ero offline: “claven dice che puoi mandarle un IM se desideri ancora essere catturata e tenuta insieme a me”.

mystique and claven.jpgQuando mi ricollego, Mystique non c’è. Ma c’è Claven, con una sua ospite, Renee Rosca. Nascondo l’imbarazzo: “Salve”, dico. “Salve”, rispondono, un po’ freddamente, sia Claven che Renee. Poi Claven mi chiede di concederle “un momento”, un invito gentile a levarmi di torno. Mi manderà un IM quando avrà finito. Ringrazio. Me ne vado. Mentre aspetto, scrivo a Mystique quello che è successo. Infine mi arriva il TP di Claven. Lo accetto e mi ritrovo sola con lei.

[2008/02/29 15:57]  Win: Di nuovo salve, Claven. Mi scuso per essere comparsa a casa tua mentre eri occupata
[2008/02/29 15:58]  Claven Albatros: Va bene così. È utile chiamare prima. Volevi parlare con me?
[2008/02/29 15:58]  Win: La ragione per cui ero venuta qui è che non sopportavo di non avere da tanto tempo notizie di Mystique… e oggi ho fatto tutto quello che potevo per scoprire perché non rispondesse più ai miei IM o alle notecard… Le ho detto che non me ne sarei andata senza di lei, ma naturalmente lei è tua prigioniera e non può andarsene

Claven resta cordiale ma impassibile. Cerco di capire che piani ha per la mia amica e lei, pur facendomi notare che non sente alcun obbigo di mettermene a parte mi dice, molto semplicemente: “È mia per un’altra settimana, dopo di che potrà continuare a restare, o andarsene. In questo periodo la sto valutando”. Mi chiede se desidero poter venire a trovarla, mi dice che, purché io chieda il permesso prima, la cosa si può organizzare. Io la ringrazio. Ma so che sa il motivo vero per cui sono venuta e mi sforzo di non tirarmi indietro.

[2008/02/29 16:05] Win: Ero anche venuta a chiedere se avrei potuto… hmm… diventare una prigioniera in modo da poterle stare vicina… m-ma se sei disposta a consentirmi qualche visita forse è la cosa più facile per tutti
[2008/02/29 16:05]  Claven Albatros: Mi ha intrigata quando Mystique me lo ha detto
[2008/02/29 16:05]  Win: Grazie di tutte le tue risposte, Claven… Le apprezzo davvero… Ci tengo sul serio a Mystique e farei qualsiasi cosa per starle vicina…
[2008/02/29 16:06]  Claven Albatros: Vedo che sei sinceramente interessata a lei
[2008/02/29 16:06]  Win: Ma lei ha bisogno di una Mistress e io non lo sono… o almeno non so trovare in me quello spirito, al momento
[2008/02/29 16:06]  Claven Albatros: Sappi che nessuno viene da me come prigioniera senza diventare realmente una prigioniera

La conversazione prosegue, ma non nel modo che mi aspettavo. Claven mi rivela che Mystique aveva promesso di restare di sua proprietà fino ad oggi, 29 febbraio 2008, ma che quando le è stata offerta l’opzione di andarsene ha scelto di restare. Io resto senza parole: credevo che Mystique fosse prigioniera e invece, mi dice Claven, “esagera per un miglior effetto drammatico”. Mi sembra una persona molto più ragionevole di quello che mi era parso di capire – e di quello che mi aveva detto Moss… e comincio a chiedermi quanto del dramma di Mystique fosse reale, pur nella virtualità di Second Life, e quanto fosse frutto della sua fantasia e della mia autosuggestione. Quando Claven mi congeda, sento la mia determinazione a consegnarmi a lei un po’ affievolita, come se cominciassi a rendermi conto che per stare vicina a Mystique possono esserci altri modi.

Il giorno dopo, ricevo una serie di IM. Mystique me li ha mandati mentre ero offline.

[2008/03/01 2:35]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 07:04:32 2008) Win, mistress claven ha accettato di permetterti di venirmi a trovare una volta. Ma devi essere più educata nei suoi confronti o cambierà idea. Ti prego, comportati al tuo meglio. Rivolgiti a lei come Mistress Albatros a meno che ti dica altrimenti. Scusati di essere stata maleducata in precedenza. Prendila come una sfida per essere più sottomessa possibile. Spero di vederti presto. Sarà divertente. Ma non accadrà se non facciamo contenta Mistress Albatros.
[2008/03/01 2:35]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 07:05:32 2008) Penso che ti piacerebbe molto se tu potessi conoscerla. È proprio il tuo tipo di Mistress, molto dura.

ratmaw park.jpgLe rispondo a distanza. Un’altra serie di IM in cui condivido con lei il mio incontro con Claven.  Forse mi sento un po’ in colpa per non essermi più donata a Claven. A Mystique scrivo: “Poiché mi ha offerto una soluzione, dopo tutto non mi sono data a lei. Offrirmi da sola come prigioniera non è qualcosa che voglio fare, SE ho un’alternativa… e lei me l’ha offerta prima. Ritengo che una domme non dovrebbe ricevere l’offerta della mia sottomissione – essere una Mistress deve essere un grave peso e credo che chiedere a qualcuno di prendermi sarebbe inappropriata. Parlo per me… non dico che debba essere una regola generale”. Mi rendo conto, adesso che ripercorro tutta questa storia, che questo atteggiamento è lo stesso che ho in tutto: non mi piace chiedere, mi piace dare. Allo stesso modo in cui non chiedevo a Claven di catturarmi, pur desiderandolo fortemente… allo stesso modo in cui non ho mai offerto le mie chiavi a qualcuno, sempre sperando che qualcuno me le volesse rubare, non credo di aver nemmeno mai chiesto a qualcuno di diventare di mia proprietà (almeno fino a Lorella, naturalmente). Andromeda mi si è offerta spontaneamente, Jelena e Lella pure – e anche Ewyn, che dall’inizio di marzo e fino alla fine di aprile è stata sotto il mio assoluto controllo, è stata lei a offrirmi le sue chiavi. Ho paura del rifiuto, lo so. Ma quello che non chiedo non può essermi negato.

Invece, se ci penso bene, Mystique si comporta all’opposto: fu lei, quando la trovai legata al muro di Stonehaven, tanti e tanti mesi fa, a invitarmi a giocare con alcuni strumenti che le erano stati fissati sul corpo… fu lei a donarsi a Jaron, a organizzare l’asta da Mikk che la portò in mano di Cressida, a offrirsi a Moss e poi a cambiare idea per scegliere Claven. Mystique chiede quello che vuole. Il nostro carteggio continua e, pian piano, mette a fuoco la differenza fra di noi.

[2008/03/01 2:51]  Win: Credo di aver mostrato la massima educazione nei confronti di Claven… Penso di chiamarla come desidera, ma non Mistress a meno che me lo dica lei… però potrei andarla a trovare con le mie chiavi disponibili, in segno di rispetto, in modo da offrirle un margine per avanzare pretese se lo desiderasse
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:31:39 2008) Ha accennato specificamente di non aver apprezzato che tu ti rivolgessi a lei come se foste già amiche. Ti vede come una sub, non una sua pari, e si aspetta deferenza. Come minimo dovresti rivolgerti a lei come Miss Albatros se non vuoi usare Mistress. Per lei Mistress è più un titolo pubblico come
Barone o Lord mentre tu lo intendi più come una dichiarazione del vostro rapporto specifico. Questa distanza può essere foriera di incomprensioni non necessarie. Si può discutere su quanto possa valere un titolo autoattribuito ma in questo caso in cui le stai chiedendo un favore potrebbe essere saggio cedere alle sue preferenze.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:37:05 2008) Potrebbe anche essere divertente se presa dal corretto punto di vista. Non credo tu debba preoccuparti di imporle alcun tipo di obbligazione indesiderata nell’offrirti. Se non vuole la responsibilità si limiterà a rifiutarti. E credo che al momento stia comunque cercando qualche altra sub che viva a casa sua.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:46:07 2008) Non cattura le sub in mezzo alla strada, ma preferisce che siano loro ad andare da lei a offrirsi, per cui è probabile che non vi foste mai incontrate. Sfortunatamente si è fatta, fra alcuni frequentatori di Stonehaven, la reputazione di una che abusa dei sub. Molte amiche mi hanno avvertita di questo rischio. Credo si tratti di una incomprensione del suo modo di vedere il rapporto Mistress/sub.  Di certo è molto ferma nel suo controllo delle sue sub, ma non ho trovato alcuna prova di abuso nel modo in cui le tratta o o nel trattenere qualcuno contro la sua volontà.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:49:16 2008) Non sarei più qui se non pensassi che sia una Mistress giusta e attenta. Ho avuto diverse occasioni di andarmene senza barare e ho deciso di restare, se non per sempre almeno per il momento. Da lei sto imparando tutto un altro stile di sottomissione e non voglio andarmene fino a quando non avrò imparato tutto quello che posso.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:51:44 2008) Vi conosco entrambe più di quanto vi conosciate reciprocamente e credo che voi due sareste adatte l’una all’altra. Lei offre periodi di prova di una settimana. Potresti andartene dopo una settimana se scoprisse che non ti diverti.
[2008/03/02 4:14]  Mystique Aeon: (Saved Sat Mar  1 16:52:28 2008) Non vedo l’ora di sentire da te il resto della tua storia con Jaron e tutto il resto che è accaduto nella tua second life.

banesuit in claven's cell.jpgVa notato che tutti questi IM vengono spediti ogni volta in assenza l’una dell’altra. Sono i risultati delle maledette timezone, forse l’elemento che più di ogni altro riduce la possibilità che Second Life consenta davvero un rapporto virtuale a distanza. Mystique vive negli Stati Uniti, io in Italia e il fuso orario rende incompatibile una buona parte del nostro tempo online. Oltre al fatto che la RL è sempre in agguato e ci costringe spesso a scollegarci – facendo sparire il nostro avatar dal palcoscenico dove viviamo le nostre seconde vite. Ma questa storia ci sta travolgendo entrambe in un modo che almeno per me non ha precedenti e i nostri IM in differita sono proprio per questo più articolati e complessi del solito.

[2008/03/02 5:30]  Mystique Aeon is offline.
[2008/03/02 5:33]  Win: Grazie per tutto quello che mi hai scritto. Spero che il mio comportamento nei confronti di Claven non l’abbia resa più dura nei tuoi confronti… Avevo cercato di essere il più possibile rispettosa con lei, dato che le stavo chiedendo un favore, ma dato che non avevo alcun rapporto con lei…
[2008/03/02 5:37]  Win: Non credo di aver avanzato alcuna pretesa, e ho sempre riconosciuto che quello che le chiedevo era un atto gratuito, in un certo senso, che lei non era in alcun modo tenuta a concedermi. Se avesse detto di no, avrei chinato il capo e l’avrei accettato. In realtà, mi ha offerto di venirti a trovare ancora prima che potessi offrirle di prendermi come prigioniera, e ho interpretato questo gesto in due sensi: da un lato che avesse la generosità di concedermi di vederti, ma al tempo stesso che non fosse troppo dell’idea di prendermi come sub. Altrimenti, poiché tu le avevi detto che io ERO disposta a sottomettermi a lei per poterti stare vicina… beh, le sarebbe bastato aspettare che io mi inginocchiassi di fronte a lei e le offrissi tutte le mie chiavi sperando che volesse raccoglierle.
[2008/03/02 5:39]  Win: Se dici che si è lamentata della mia condotta, le scriverò per scusarmi, anche se non credo che dovrei farlo davvero. Sarei stata felice di obbedire a qualsiasi sua richiesta quando ci siamo incontrate, perché sono pronta a tutto per stare con lei solo un po’ di tempo in più

In questo momento, Mystique si collega per un breve attimo… ma ai miei IM risponde solo con un laconico: “Non permesso parlare”. Poi si scollega di nuovo. Io riprendo il mio soliloquio.

[2008/03/02 5:53]  Win: Andrò a parlarci e se scoprirò che il solo modo per stare un po’ con te è diventare una sub di Claven, la implorerò di accettarmi come sua sub. Sperando che accetti. Tutto quello che so è che a te non rinuncio… Non sono una Mistress, vorrei esserlo così forse potrei averti tutta per me… ma so che posso essere una sub molto determinata e sono pronta a sopportare qualsiasi cosa per guadagnarmi il diritto di stare un po’ con te
[2008/03/02 5:54]  Win: Non ho idea se ti è stato consentito scrivere ancora le tue notecard… ma se l’hai fatto, ti prego, ricorda sempre di mandarmene una copia. Bramo ogni dettaglio della tua second life. Lo sai, vero?
[2008/03/02 5:55]  Win: Ti voglio bene, cara. Spero presto di essere con te
[2008/03/02 5:57]  Win: Non temere. Non mi aspetto che tu risponda se non ti è permesso :-*
[2008/03/02 16:05]  Mystique Aeon is offline.

banesuit, chastity belt, shackles.jpgIl giorno dopo, quando mi collego, trovo altri messaggi di Mystique. Messaggi che mi lasciano secca.  “Ciao Win”, comincia la mia amica: “stasera ho il permesso di mandare IM a due persone. So che non sei online ma volevo che sapessi che sto bene, sono molto felice con Mistress Claven, sto decidendo di restare con lei in permanenza”. Sento il cuore che accelera i battiti. Accelera, però, non sprofonda. La situazione non è più quella di poche ore prima. Continuo a leggere. “Scopro che mi piace davvero il suo stile di rapporto Mistress/sub. Per me è andato benissimo e mi piace molto”, scrive Mystique. Comincio a sospettare di aver vissuto un tumulto senza motivo, e le parole che seguono me lo confermano. Aprendo però un’altra questione: “Non voglio mai più uscire dal suo controllo ma mi piacerebbe avere compagnia e non so pensare ad altri che a te per condividere questa esperienza. Mi rendo conto che possa non essere la tua cup of tea, ma dopo tutto passi tutto il tuo tempo legata da qualcuno da qualche parte – e allora perché non da Mistress Claven, per un po’? Mi piacerebbe tanto parlare con te in persona, qui nel suo dungeon“.

Mystique ha ragione, dopo tutto. Perché no? Dopo tutto, Claven tiene le persone una settimana, in prova. Una settimana, alle brutte, passa presto. Ci penso su a lungo, per ore. Poi vedo che Mys è online e mi collego, anche se so di avere poco tempo. Le chiedo un TP. Mi materializzo davanti alla sua cella. Sento il sistema di sicurezza che mi identifica, il bot che si materializza, che mi si chiude attorno in pochi secondi, ma non mi muovo, docile, decisa, pronta.

[2008/03/04 14:03]  Win: Di nuovo ciao, cara
[2008/03/04 14:03]  Mystique Aeon: ciao win.
[2008/03/04 14:03]  Mystique Aeon: hey! possiamo parlare.
[2008/03/04 14:03]  Win: Sono qui per restare, stavolta… cioè, se Miss Claven mi permette di restare
[2008/03/04 14:04]  Mystique Aeon: oh, resti ad aspettarla, eh?
[2008/03/04 14:04]  Win: Anche se non so quanto posso restare online stasera… ma ora sono catturata e stavolta non voglio scappare
[2008/03/04 14:04]  Mystique Aeon: Sono così felice di vederti.
[2008/03/04 14:05]  Mystique Aeon: Mi chiedo cosa succede al capture bot se fai log out e poi ti ricolleghi?

Quello che succede dopo, stranamente, non lo ricordo. Molto probabilmente, un crash e un rollback, altrimenti ci sarebbero tracce nei log – dove, invece, mi mancano dei pezzi. Fatto sta che un paio d’ore dopo, quando riesco a ricollegarmi, sono a Deitide con Samy. Mystique è offline, Claven è offline e io sono di nuovo libera e lontana da quella casa, fuori dalle grinfie del capture bot. Con Samy giochiamo un po’ a esplorare il mio Nasty, parliamo a lungo, ci raccontiamo quello che significa per noi il bondage, la tentazione di provarlo nel mondo reale, il modo in cui Second Life ci permette di viverlo nella fantasia senza fare male a nessuno e senza correre veri rischi. Senza accorgercene, facciamo le ore piccole fino a quando si verifica uno di quegli allineamenti di timezone: Samy dichiara che deve andare a nanna, mentre Claven – a cui avevo mandato un IM poco prima – torna a collegarsi. Saluto la mia amica, mi metto in ansiosa attesa di una risposta da parte di quella che, fra poco, potrebbe diventare la mia padrona.

Aspetto. Aspetto. Aspetto e Claven non si fa viva mentre io mi rosolo nell’attesa. E accade quello che, il giorno dopo, racconto a Samy in questi termini:

[2008/03/05 5:56]  Win: Una roba inquietante… le avevo mandato un IM e non mi aveva risposto anche se avevo visto che era online… allora prima di dormire ho deciso di provare a spiarla e vedere se dopo un po’ che stavo li’ mi beccava…
[2008/03/05 5:57]  Win: Mi sono messa a volteggiare a una trentina di metri dalla sua Skybox e sono anche riuscita a mettere la camera dentro, e vedere lei che trafficava con un cubo (credo costruisse qualcosa), con Cressida che stava legata li’ accanto
[2008/03/05 6:11]  Win: Dunque, sono rimasta un po’ li’ appesa, finche’ a un certo punto Claven mi IMma.

Torno al resoconto diretto di quella notte. Quando una voce risuona nelle mie orecchie. Secca. Fredda. Terribilmente ferma.

winclavenriciclo.jpg

“Ti vedo, Win”.

Sono scoperta, ma è quello che desideravo – non intrufolarmi non invitata ma costringerla in qualche modo a rispondere a quel mio messaggio che aveva deciso di ignorare. Parliamo un poco. Le chiedo se ha un po’ di tempo per me. Mi risponde che ha il tempo ma non la voglia, e che con la mia visita precedente a Mystique ho rovinato tutto. Ammutolisco mentre ascolto le sue parole che rimbombano nella mia mente come pietre tombali. Mystique, mi spiega, aveva avuto la proibizione di ricevere visitatori “ma in un giorno ne ha invece avuti due, inclusa te. Fossi stata tu soltanto avrei potuto essere più comprensiva, ma comincio a pensare che mi ritenga debole e che insieme stiate cercando di mettermi alla prova. Sono stata così generosa da permetterle di scriverti in IM ed è così che vengo ripagata?” Annaspo, cerco di spiegare, ma sono come paralizzata. Claven mi dice che Mystique le aveva detto della mia disponibilità a farmi imprigionare, ma che ha notato come io non ne abbia mai parlato esplicitamente. E ora è troppo tardi perché, mi ripete, non è stata solo la mia visita a creare problemi. “Ora te ne andrai”, mi sibila, “e io parlerò con Mystique di questa situazione. Sarai contattata”. Balbetto una scusa, saluto con rispetto, me ne vado.

Con Mystique al Casablanca.jpgIl giorno dopo, è di nuovo Mystique a contattarmi. Solo che stavolta è libera (“per due ore”, precisa) e mi chiede di teleportarla dove mi trovo io. Finisco di settare un timer sulla gabbia di chissà chi, la invito al Café Casablanca, e ci sediamo su uno di quei divanetti dove tante volte ho partecipato ai quiz di cinema organizzati da Daedalus Lemuria. Dopo un po’ di convenevoli, Mystique mi conferma che sta cercando di decidere se vuole diventare in permanenza la schiava di Claven.

[2008/03/06 16:54]  Win: Te lo chiedo in modo diretto. Lo desideri?
[2008/03/06 16:55]  Mystique Aeon: sì. sono molto felice di essere sotto il suo controllo. sa davvero quello che fa.
[2008/03/06 16:56]  Win: Mia cara, per me è molto doloroso ma se davvero sei felice non avrò il coraggio di fermarti
[2008/03/06 16:56]  Mystique Aeon: ho tentato di essere libera e di passare da un padrone a un altro
[2008/03/06 16:57]  Mystique Aeon: ci sono 100 sub per ogni padrone su sl. sono fortunata di avere lei.
[2008/03/06 16:57]  Win: È vero che ce ne sono tanti… ma lei stessa ne possiede diverse, no? E la prima volta che sono passata a trovarti… sembravi così triste…

(eccola, la Win che allude senza dire direttamente quello che pensa… che cerca di suggerire a Mystique che, in effetti, Claven ha già almeno un paio di sub e che non potrebbe dedicarle un’attenzione esclusiva. Ma Mys capisce benissimo dove voglio andare a parare e ha già deciso di ignorare il problema)

[2008/03/06 16:58]  Mystique Aeon: ha cressida, e renee è ancora in prova. ma non è un problema. sa gestire bene il suo tempo online.
[2008/03/06 17:00]  Win: Cosa è successo da quella prima volta che mi parlasti di lei… quando appartenevi a Cressida? Avevi detto di non esserti innamorata di lei… poi ti trovai in quella gabbia che ti costringeva a camminare per ore… avevi gli occhi pieni di paura, e di stanchezza…
[2008/03/06 17:01]  Mystique Aeon: il camminare era duro, ma gliel’ho detto e ha capito. non è cattiva o malvagia, solo che ti mette alla prova. Mi sono innamorata di lei, ma questo non cambia il fatto che è una mistress piena di esperienza, attenta e ferma.
[2008/03/06 17:02]  Win: E come è finita per la visita mia e di qualcun altro due giorni fa?
[2008/03/06 17:03]  Mystique Aeon: Avevo dimenticato che avesse detto ‘niente visitatori’, è stata scontenta che le avessi disobbedito. Fa tutto parte del gioco. Niente di grave, mi ha perdonata.

letteraclaven.jpgAncora una volta, la reputazione di Claven si dimostra uno spettro molto più spaventevole della realtà. Mystique e io torniamo a confrontarci su ciò che più ci rende diverse. Io le ribadisco che non è nella mia natura desiderare di donarmi a qualcuno, e che lo farei per lei se fosse il solo modo di starle vicina, ma che mi conosco e so che presto cercherei di scappare: “Mi sa che mi piace essere presa, non donarmi”. Mystique capisce esattamente cosa intendo e butta lì una frase che mi stuzzica: “magari Mistress una volta o l’altra mi affiderà una piccola battuta di caccia”. Sorrido, l’idea di Mystique che viene a catturarmi su ordine di Claven renderebbe possibile una situazione da sogno, io prigioniera della mia amata, lei prigioniera della sua. Ma lei sta ancora cercando di convincermi: “la cattività di lungo termine, di settimane, è molto diversa che essere catturata e scappare il giorno dopo”.

Le cito il mio periodo con Blackbear: di come avessi detestato la settimana circa passata nella sua cella.. e di quanto mi dia fastidio il suo costante cercarmi per risbattermi dentro: “All’epoca avrei preferito che fosse più attenta ad impedirmi di scappare… che richiudesse le mie catene, appena una o due mosse prima che mi liberassi… invece non era mai lì a fermarmi”. Mystique sa cosa dire per farmi battere il cuore: “se vieni da claven, forse questo potrebbe diventare uno dei miei compiti”. Ma io la mia decisione l’ho presa: a Claven ho scritto la lettera, lunga e rispettosa, che riporto qui a sinistra, e a questo punto la palla spetta a lei. Se non mi chiama, dopo la figuraccia di ieri, io non tornerò a propormi come prigioniera.

Con Mystique al Casablanca 2.jpgMystique capisce, accetta, pur offrendosi di fare da intermediaria. Ribadisce quanto tenga a me, sottolineando il fatto che è con me che passa queste due ore di vacanza che sono tutto quel che resta della sua libertà. Passiamo il resto della serata ballando abbracciate, parlando di come il bondage sia per noi lontanissimo dai lati più estremi del BDSM e come nessuna delle due ami anche solo l’idea di torture, frustate e cose del genere. “Essere legata”, mi dice Mystique, “mi fa sentire amata e protetta”. Io stessa non saprei dirlo meglio. Restiamo a chiacchierare del più e del meno finché il tempo che le è concesso non si conclude. La saluto abbracciandola. So che di lei, per un po’, non saprò più nulla, ma dopo gli ultimi eventi sono disposta ad accettarlo serenamente. Invece, come sempre con Mystique, la storia sta ancora una volta per cambiare direzione nel modo più drastico.

Segue da Mystique e Claven (1) – Continua in Mystique e Claven – Capitolo finale

Grandi novità in famiglia: la Bravin

Mesi, mesi e mesi di attesa. Altre regole rispettate con una testardaggine degna di miglior causa. Ma alla fine, almeno su SL, l’attrazione vince su tutto, come un fiume che alla fine sfonda gli argini.

Finalmente Win_001.jpeg

Una delle cose che più mi attiravano, quando ho iniziato questo blog, era l’idea di creare un ponte verso chiunque lo avesse scoperto. Mi seduceva la possibilità che qualcuno, leggendo, ne fosse incuriosito al punto da intuire quanto Second Life sia ben altro rispetto a quello che crede chi non la conosce. E magari si creasse un avatar e venisse in-world, a visitare qualcuno dei luoghi che descrivevo, a conoscere me o le persone di cui parlo e, chissà, a partecipare all’azione diventando, da lettore, personaggio.

Lorella_003.jpgLorella_001.jpgLorellaclub_003.jpegL’unico caso in cui, mediante queste pagine, ho dato ai lettori un appuntamento esplicito in-world (perché venissero a votarmi al concorso della defunta Villa BDSM) non ha sortito praticamente alcun effetto. Ma l’interazione fra il mio blog e il metaverso c’è stata eccome: basterebbe ricordare come ho conosciuto Jelena, naturalmente, ma potrei fare decine di esempi di incontri anche fugaci con gli avatar di persone che mi avevano dedicato un po’ della loro attenzione: alla rinfusa, cito solo Albinia Koba (che prende il nome da una simpatica cittadina vicina all’Argentario), KatieScarlett Helendale (figlia in RL di una vecchia conoscenza) e, somma emozione, Miles Lectar – qualcuno di cui ero stata io un’ammiratrice quando, svariati anni fa, pubblicava su web disegni e racconti bondage sotto il nome di Miles Hendon.

Solo che avere un blog in cui racconti gran parte della tua vita può avere anche altri effetti che all’inizio non avevo previsto perché, se è vero che un lettore può diventare personaggio, è quasi inevitabile che i personaggi diventino lettori. Parlare di emozioni non risolte, in qualche caso contraddittorie, non è facile quando sai che quello che scrivi viene letto anche dalle persone che di queste emozioni sono partecipi o addirittura corresponsabili, e a volte ti viene la paura che parlare di certe cose diventi un modo di fare pressione sugli altri. Sempre più spesso, quindi, mi sono imposta di aspettare, prima di scrivere di qualche situazione particolarmente complessa, che questa avesse trovato una sua soluzione in-world… o per mio intervento diretto o per suo naturale sviluppo. So bene che questo è Win – La prigioniera di Second Life, non certo il sito di Repubblica: ma quando ti metti a scrivere di situazioni ancora aperte basta un niente per influenzarne l’esito, commettendo una sorta di minuscolo abuso di potere. Ed è per questo – solo per questo, davvero – che fino ad oggi ho parlato pochissimo di una persona speciale benché, ormai da tempo, avessimo cominciato a scriverci e frequentarci con intensità crescente.

Loriwhite.jpgLorella Bravin mi era stata simpatica dalla prima volta in cui aveva postato un commento su queste pagine firmandosi “la Bravin”, come se si fosse a scuola. Non so se sia stato questo, oppure quel cognome dalla musicalità veneta… o l’ironica civetteria con cui fin dall’inizio dribblava le attenzioni del buon Pedro Gibbs… so però che ricordo molto bene la prima volta che la vidi in-world, mentre passeggiava fra i negozi della oggi scomparsa Villa BDSM. I tempi di una Win molto diversa da quella attuale: alla ricerca di se stessa, sempre a caccia di guai, sospesa fra i batticuori senza speranza per Mystique e l’intenso dominio da parte di Belias. Una Win che aveva tanti amici ma nessuna radice, nessun rapporto consolidato – e che, anzi, di questo quasi si vantava, a volte esprimendo con una certa antipatica sicumera la sua disapprovazione per certe “famiglie”… in cui una persona appartiene a un’altra, che a sua volta appartiene a un’altra, via via creando catene di potere che, spesso, scatenavano drammi, gelosie, rancori.

Mi sembra di ricordare che, al nostro primo incontro, fui io a rivolgere la parola a Lorella. Credo fosse la prima volta che incontravo in-world qualcuno che conoscevo solo perché aveva postato sul blog, e la cosa mi emozionava molto. Forse cercai per qualche secondo di resistere alla tentazione, da pseudoscrittrice che sotto sotto (ma nemmeno poi tanto) muore dalla voglia di essere riconosciuta da un suo lettore senza dover fare lei il primo passo… forse speravo che fosse lei a parlarmi per prima, e poi, quando vidi che questo non succedeva, abbassai la metaforica cresta e le feci io un saluto veloce, ringraziandola per il commento come fanno i blogger novellini. Non ricordo molto altro che un veloce scambio di convenevoli – può darsi che alle belle calcagna di Lorella ci fosse già qualcuno (Pedro, magari?) e che non io volessi disturbare, oppure che lei avesse di meglio da fare o fosse troppo timida per portare avanti la conversazione. Fatto sta che la cosa si esaurì lì. Alla fin fine, sia SL che la RL ci offrono in genere più persone da conoscere che tempo per farlo davvero, e bisogna imparare ad accettare il fatto che non può nascere un rapporto con tutti quelli che incontriamo, di qua o di là dallo schermo.

collaratagwen.jpgEppure. Eppure, anche se col passare dei mesi la nostra frequentazione restava molto occasionale, la Bravin continuava ad essere per me qualcosa di più di un semplice nome in una lista di contatti. Non mi spiegherei altrimenti perché mi restassero tanto in mente certe notizie apprese per vie traverse: tipo che era divenuta la schiava di una certa Gwendalina Tedeschi (che avevo anche lei incontrato en passant a Villa BDSM), che assieme a lei condivideva una villetta con Erikah Jameson e con la sua compagna di allora, Asuka… e perfino che Lorella e Gwendalina si erano sposate, diventando, beh, moglie e moglie. Durante il mio terzo e a tutt’oggi ultimo banishment, mi capitò di incrociarla in Villa BDSM e di decodificare, nonostante la distorsione del mio Custodian, qualche sua frase affettuosa che mi colpì abbastanza da volerla riportare qui sul blog. Niente che non fosse accaduto tante volte con altre persone, lo so. Eppure.

Per mesi, quando Lorella mi vede online, mi saluta con un “Ciao” in IM. Io odio gli IM, e odio i “Ciao” a secco, eppure quelli di Lorella non mi infastidiscono mai. Anzi: ne nascono in genere conversazioni a distanza sempre più lunghe nelle quali cominciamo a scambiarci confidenze sulle nostre esperienze personali. Io le racconto di Belias, all’inizio, ma con Lorella comincio a parlare soprattutto dopo, quando Bel e io ci allontaniamo. E il dialogo si intensifica quando, per via di un TP intenzionalmente malizioso di Mystique, finisco per un poco nelle mani di Maironi Slade. Si tratta di un’avventura relativamente breve durante la quale sperimento la nostra compatibilità come sub (io) e Mistress (Maironi), prima che l’incontro con Andromeda mi faccia capire che la Win che sto diventando non vuole e non può avere più una padrona. Ma intanto è Lorella a sorbirsi, quasi in diretta, i racconti di tutto quello che succede fra me e Maironi – racconti che ricambia fornendomi aggiornamenti quasi quotidiani su lei e Gwendalina. Aggiornamenti che, fra l’altro, cominciano a farmi pensare che sia un peccato che siano sposate: perché io non alzerei mai lo sguardo su qualcuno che appartenga a qualcun altro, eppure non riesco a scacciare la convinzione, sempre più forte, che Gwen, Lorella, non se la meriti.

Samy_002.jpgSamysnark.jpgSono pensieri che tengo per me e che non esprimo neanche con la più piccola allusione, ma non riesco a scacciarli. Mi racconta situazioni che, se fossero accadute a me, mi avrebbero mandata su tutte le furie, e lo fa con una pacatezza che non posso non ammirare. Tradita in modo smaccato nella fiducia, ne resta sempre degna. E il suo non è distacco, perché sotto il tono pacato e spesso autoironico con cui mi racconta le sue disavventure si sente vibrare a volte un po’ di rabbia, a volte il dispiacere, il senso di abbandono. Non posso fare a meno, mentre la ascolto, di chiedermi come faccia, qualcuno che ha le chiavi del suo collare, a sciuparla in questo modo. Di chiedermi se si rende conto di quanto Lorella sappia sempre esserci, per le persone a cui tiene, e di quanto sia difficile trovare qualcuno armato di simili riserve di dolce pazienza. Io so che è Lori la prima che mi viene a trovare nel dungeon di Maironi, è lei la prima che viene ad aiutarmi un giorno in cui, a Snark, rimango felice vittima di uno scherzetto della rediviva Samy80.

E poi, anche se in genere per me l’aspetto di un avatar ha una rilevanza molto relativa, beh, va detto che quello di Lorella è quasi sempre stupefacente. Quando la incontro sono colpita dalla sua eleganza: da quei suoi soffici golf di cachemire, dall’ampio soprabito bianco, dalle camicie perfette. Anche se in genere trovo un po’ buffo fare o ricevere complimenti sull’aspetto di qualcuno, nel caso di Lorella faccio volentieri eccezione, anche per farmi dare qualche buon indirizzo dove andare a fare shopping il giorno che dovessi avere un po’ di tempo online libero da impegni e RP… Così a Natale, fra l’altro proprio nei giorni in cui parto per le vacanze, sotto l’albero mi trovo un generoso buono da spendere in uno dei suoi negozi di fiducia. Dove mi reco, ovviamente, solo una volta tornata, e in sua compagnia per farmi consigliare… col risultato che alla fine spendo allegramente una cifra pari a forse tre volte il regalo.

Lorella_001.jpegFaccio fatica a rimettere ordine nelle ultime settimane dello scorso anno… ricordo Lorella che comincia un lungo lavoro per liberarsi dal collare di Gwendalina… in realtà, palesemente, per risvegliare la sua attenzione, tanto che, dopo averlo aperto, torna da lei e le cade di nuovo in ginocchio davanti, facendole riprendere le chiavi. Ricordo, di quel periodo, lunghe discussioni sulle strane e strategiche scomparse di Gwendalina dalla lista dei contatti online di Lorella, scomparse che non sempre tornavano con il suo status online (uno status che, a un certo punto, ho cominciato a verificare io mediante un radar speciale) quasi che Gwen a volte si volesse rendere invisibile a Lorella. Ricordo gli IM confusi che Lori mi mandava in quel periodo, l’indecisione fra il rapporto difficile con la sua padrona e moglie, da un lato, e dall’altro la tentazione di Belias, che le proponeva i suoi suggestivi RP via IM. E poi una richiesta di consigli senza averne l’aria, un nuovo attacco a quel collare sempre più pesante… il mio desiderio inespresso di essere presente agli ultimi struggle, non tanto per rubargliele, quelle chiavi, una volta che le avesse recuperate… ma magari per metterle al sicuro, sempre che Lorella lo desideri, lasciandole collare e manette aperte ma in modo che nessun altro possa riprenderle tanto facilmente. Soprattutto quella Gwen…

batgirlgs_001.jpgNon l’avevo incontrata quasi mai, Gwendalina, io. E anche le poche volte che era successo, non dovevo averle lasciato una grande impressione, dato che non sembra riconoscermi la volta che mi becca in compagnia di sua moglie. Accade un giorno che Lorella mi invita non so bene dove per prendermi le misure. Le misure? Eh, sì, perché io vivevo da sempre in una shape che avevo pasticciato in modo irreparabile agli inizi della mia avventura nel metaverso, e che ero riuscita a rendere immodificabile. Qualsiasi tentativo di ritrovare l’esatta combinazione dei mille parametri che determinano la fisionomia di un avatar si scontrava contro la mia incapacità di mantenere esattamente le fattezze del mio viso… e Lorella, dedicandomi una bella fetta del troppo tempo libero che le veniva lasciato dal suo matrimonio, aveva offerto di cimentarsi lei nello sforzo. Insomma, quella volta Gwen si materializza a sorpresa mentre Lorella mi scatta alcune fotografie che le serviranno come guida per cercare di riprodurre una shape che mi assomigli. La comparsa improvvisa mi fa gelare come se ci avesse colte in un atto particolarmente intimo – anche se forse, a pensarci bene, lo è davvero. E Gwen non esita a rivolgersi a entrambe con autorità e prima che me ne renda conto mi ritrovo in ginocchio davanti a lei, incapace di reagire mentre le sue mani mi esplorano con una rapacità che sembra foriera di sviluppi imbarazzanti. Proprio non riesco a muovermi, e meno male che l’incontro dura poco perché Gwen, come spesso le accade, a un certo punto si scollega in modo repentino.

DueWin.jpgNuovashape.jpgPer completare la mia nuova shape, Lorella ci mette non so quante settimane di lavoro. Varie volte ci incontriamo per qualche nuova misura, per metterci una davanti all’altra e fare qualche confronto, per scattare altre foto, ma a questo lavoro lei dedica gran parte delle sue ore di connessione. Io, grata e anche un po’ imbarazzata, che vorrei trovare le parole per dirle di non sentirsi obbligata, che se decide di desistere non ci resto male… e lei che mi fa arrossire, dicendo che studiare la mia faccia e lavorarci le dà un senso di tranquillità, nientemeno. E quando decide che è pronta, che è venuto il momento in cui deve smettere perché ormai continua a ritoccare sempre gli stessi dettagli… quando questo accade, indosso la nuova me stessa e sento il calore di un corpo cesellato in ore di cura affettuosa, proprio per me, solo per me. Ci entro dentro, e so che sono a casa, e che quella casa è stata Lorella a crearla, così come l’edificio dietro di noi è nato tutto dal talento e dal cuore di Jelena.

È proprio in quella casa, a Penning, che Lorella viene a trovarmi qualche tempo dopo per stare al sicuro mentre combatte ancora una volta quel suo collare maledetto… perché Gwen ha continuato a ignorarla, a dimenticarla, a lasciarla indietro. L’aria davanti al caminetto, quando la porta si chiude dietro di noi, è carica di potenziale… non sappiamo bene quanto possiamo sederci vicine… e io, stupida, continuo a restare zitta… ormai divorata da un desiderio che non riesco a nascondere nemmeno a me, ma ancora schiava della mia regola di non insidiare mai, per nessun motivo, una coppia preesistente. Nemmeno quando, come è evidente in questo caso, la cosa si sta sgretolando da sola. Nemmeno quando dovrei aver cominciato a sospettare che non è certo un caso se Lorella è ospite da me. Nemmeno adesso. Invece la mia mente continua a fantasticare scenari inutilmente macchinosi: di griglie alternative a Second Life, quelle per i test, che ho scoperto grazie a Psi Merlin, una specie di Third Life dove Gwendalina non esiste e dove, forse, Lorella e io saremmo finalmente sole, senza regole autoimposte, come due adolescenti in una stanza da letto la cui porta, per un soffio di vento malandrino, si sia chiusa con uno scatto chiudendo fuori il resto del mondo. Siamo lì, insieme, in quel momento, e io sogno chissà che altra realtà. Scema. Scema.

LorellaOwned.pngInfine c’è Facebook, e soprattutto un infernale giochino che si chiama Owned e che permette di comprare e di vendere le immagini dei propri contatti. In Owned, una volta accumulato un discreto gruzzoletto, acquisto l’immagine di Lorella e ne consolido il valore, giorno dopo giorno, clic dopo clic, cercando di sospingerla su prezzi ai quali nessun altro potrà ricomprarsela da me. E ogni volta che la ricompro da me stessa e ne raddoppio il prezzo sento qualcosa che mi si smuove dentro con forza sempre maggiore? Qualcosa che vibra, che mi fa sentire sempre più vicina a una meta che, ormai, vedo chiaramente. Ma a cui sto cercando di arrivare senza confessarlo esplicitamente, nè a me stessa nè a lei. Fino al giorno in cui mi sento ragionevolmente sicura e le cambio il nickname. Scrivendo “So long, Gwen, now she’s mine”. Addio, Gwen, adesso è mia.

E lei se ne accorge, oh sì che se ne accorge. Mi fa una battuta sul fatto che ormai il mio dominio su di lei su Facebook è ben saldo. Sono io che me lo immagino o c’è una sfumatura di piacere, là dentro? Il cuore sa la verità, ma il cervello continua ad analizzarla e scomporla e ricoprirla di se e di ma. A perdere tempo, a rinviare, quasi che tutto questo fosse un sogno che si può dissolvere non solo se ne parlo sul blog, ma anche se ne parlo in privato con la diretta interessata. Quasi che parlarne rischiasse di mettere in discussione quella che ormai è diventata una bella amicizia. Anche perché quando il collare, finalmente cade, anche quando, dopo tanto tempo, scompare dal profilo di Lorella la menzione del suo matrimonio, lei mormora di aver intenzione di tenerlo libero, quel suo bel collo, per un po’ di tempo. E io, scema, scema e comprensiva, mi attacco a questa frase, reprimo ancora la tentazione, decido di aspettare, di darle tempo. Anche perché nel frattempo si è aperta una nuova crisi con Belias, che a Lorella è affezionata in modo particolare, che quasi mi diffida (oh, in modo amichevole: ma molto, molto chiaro) di metterle le mani addosso… e io le rispondo che ormai le allusioni sono chiare, che qualcosa che non so ben definire sta accadendo, che non mi sento di frenarmi in questo, che se non succede nulla eviterò di farmi avanti ma che, se mi capita mezza occasione, non mi tirerò certo indietro solo per amor suo… eppure poi mi tiro indietro davvero, esito, rinvio, un paio di volte che Lorella è online mi astengo proprio dal connettermi per non essere indotta in tentazione. E sento quella sensazione familiare e sgradevole, quella di quando riconosco come la mia timidezza ben nascosta sia in realtà una forma di vigliaccheria… di quando capisco che il mio cervello mi sta impedendo di seguire una strada che il cuore ha ben chiara davanti a sè.

BeliasLorellaWin.jpg

Ma la vita accade, alla fine, quasi sempre. Puoi farti tutte le paranoie che vuoi, ma se stai precipitando da un edificio non ci sono pensieri che tengano: Alla fine, in qualche modo, in fondo ci arrivi. E alla fine di questa lunga, deliziosa caduta, in qualche modo, a mettere le dita sulle manette di Lorella, ci arrivo. In più riprese, la prima volta a gennaio, con la complicità della cara Nicki Georgette, durante una visita a Dolores. Scopro la vertigine di avere Lorella in mio potere, scopro l’emozione di questo nuovo modo di declinare la nostra amicizia. Non ho più paura di non essere all’altezza della padrona precedente, non ho più paura di perdere un’amica e trovare una sub, non ho più paura di dare a Lorella una nuova pseudopadrona che ha troppe chiavi in mano. No, basta con le paranoie: io sono io, sto facendo quello che entrambe desideriamo da tanto tempo. Sto facendo qualcosa di bello e, se proprio voglio rimproverarmi per qualcosa, devo farlo per averci messo così tanto a decidermi. E infine accade. Il giorno prima del suo rez day.

Lorella!_002.jpgLorella!_003.jpgLorella!_004.jpgLorella!_001.jpgLorella!_005.jpgDalla visita a Dolores sono passate molte settimane. È maggio, sono in visita a casa sua e qualcosa ci travolge. Corde che vengono srotolate e poi strette. Piccoli, spietati, lucchetti che scattano. Sguardi che si incrociano. Sorrisi.

E poco dopo siamo da me, invece. Con Lorella immobilizzata. Imbavagliata. Io, sempre così logorroica, che stavolta mi costringo a parlare, cercando di non girare intorno alle cose. “Ho sprecato tanti mesi ad aspettare”, comincio, “…a trovare mille motivi per non concedermi quello che volevo. È una cosa che, mi sono resa conto, faccio anche nella RL”. Resto in silenzio per un attimo, raccogliendo le idee. Riprendo: “Mi sono accorta, guardandomi dentro… Gwen era una scusa…”

Lorella Bravin sorride, in silenzio. Non che possa dire molto, conciata com’è. Ma tanto io ormai sono partita: “…ed era una scusa anche Belias… e anche il fatto che… voglio dire, Andromeda, Jelena… Lella. Ora basta… devo vivere quello che sento… senza prenderlo troppo sul serio, perché è un gioco e abbiamo una RL tutte quante… e anche su SL a volte le cose si accavallano…” Lorella annuisce. Bofonchia qualcosa che capisco a stento… qualcosa sul fatto che SL è un gioco che a volte ci prende la mano… e non solo quella, aggiunge maliziosamente strappandomi un sorriso.

[2009/05/21 3:09] Win: Perciò, Lorella… io ho intenzione di tenerti, ormai
[2009/05/21 3:10] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: tenermi?
[2009/05/21 3:10] WinthorpeFoghorn Zinnemann si schiarisce la gola: “In un certo senso, s쨔
[2009/05/21 3:10] Lorella Bravin annuisce lentamente
[2009/05/21 3:11] Win: Non penso di tenerti legata tutto il tempo… non voglio, non posso farlo… non sarebbe bello per me e non sarebbe bello per te
[2009/05/21 3:11] MystiTool HUD 1.3.1: [Lorella Bravin – Ch.1]: capisco o meglio cerco di capire
[2009/05/21 3:12] Win: Anche io sto cercando di capire, Lorella… sto cercando di parlare senza avere un piano… senza sapere dove voglio andare a parare
[2009/05/21 3:12] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:13] Win: Voglio che tu possa continuare a vivere in modo normale, credo… ma voglio anche che tu mi appartenga in qualche modo
[2009/05/21 3:14] Win: Vorrei che tu mettessi una cosa… vediamo come ti sta
[2009/05/21 3:15] Win tira fuori un oggetto luccicante che lampeggia per un attimo sulla sua mano
[2009/05/21 3:16] Win: Attach to chest, Lorella… fatti guardare
[2009/05/21 3:18] Win: Non è lockable, Lorella…
[2009/05/21 3:18] Lorella Bravin annuisce
[2009/05/21 3:19] Win: …ma vorrei che fosse in una cartella “Win” nella tua RLV folder
[2009/05/21 3:19] WinthorpeFoghorn Zinnemann ti guarda fissa negli occhi
[2009/05/21 3:19] Lorella Bravin: si certo
[2009/05/21 3:20] Lorella Bravin: fatto win
[2009/05/21 3:20] Win: Non è lockable, ma io lo considero come se fosse locked, in un certo senso
[2009/05/21 3:21] Lorella Bravin sorride “sai che ci sono legami piu forti di quelli di marine”
[2009/05/21 3:21] Win: Esattamente quello che pensavo, Lorella
[2009/05/21 3:22] Win: Mi costa un po’ di sforzo, fare questo… la mia natura è di girare attorno alle cose… di farmi offrire, non di chiedere direttamente…
[2009/05/21 3:22] Win: Ma voglio che tu sia mia, ecco, adesso l’ho detto esplicitamente

Lorellaclub_001.jpegArrivata fin qui, mi sono fermata e ho riletto il post. È confuso, divagatorio… non riesce a riassumere tutto quello che vorrebbe, le sfumature, i silenzi, le speranze. Troppe le piccole cose senza importanza per chi le dovesse leggere, eppure fondamentali per chi le ha vissute. Ma quello che conta, mi accorgo, è soprattutto quell’ultima frase del dialogo, detta mentre Lorella indossava il collare non lockable che avevo comprato, tanto tempo fa, da Brite Johin. “Voglio che tu sia mia”. Davvero, a posteriori non ci voleva così tanto a capirlo, dirlo, farlo.

The time has come, the post is over, though I’ve something more to say. Più in là di tanto, le parole non possono andare, nel fermare la vita. Che è bella e irresistibile, prima o seconda che sia, anche perché non si lascia mai semplificare in poche righe. Lorella porta il mio collare, adesso, ma io, già da alcuni mesi, vivo ogni istante della mia seconda vita nella shape che mi ha fabbricato lei. Che senso ha, a questo punto, parlare di chiavi?

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Batticuori

Qualche dialogo, qualche rapimento, qualche appunto su cose che, nei giorni scorsi, ho fatto per la prima volta. In attesa di capire se sono i contraccolpi temporanei del mio lungo banishment, oppure un sostanziale cambio di atteggiamento.

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A me il film Frantic di Roman Polanski non ha fatto una grande impressione, lo confesso. Ma c’è una scena che, quando l’ho visto, si è scavata un angolino nella mia memoria emotiva e ci è rimasta attaccata tutti questi anni. Non l’ho mai rivista e non ricordo assolutamente il dialogo esatto, ma ricordo bene la situazione. Harrison Ford, la cui moglie è scomparsa misteriosamente durante una permanenza a Parigi, cerca di descriverla ai poliziotti con la massima precisione possibile. Si capisce bene che, mentre parla, la sta pensando intensamente, che la “vede” con la memoria e con il cuore. Solo che gli sbirri che stanno raccogliendo le sue parole non conoscono la donna e si capisce benissimo che, nella trascrizione del verbale, si sta perdendo tutta la verità. Quella descritta nella denuncia di scomparsa, chiaramente, non sarà la donna in carne e ossa e sangue a cui Ford sta pensando, ma solo un freddo identikit, generico e fungibile, uguale a milioni di altri.

Certo che io, qui, non ho il filtro di qualche agente polizia: il mio verbale me lo scrivo da sola e i limiti di quello che riesco ad esprimere sono solo miei e non posso imputarli a nessun altro. Eppure mi rendo conto che ci sono cose che non posso e non voglio raccontare nei dettagli, perché so che non sarei in grado di resituirne le sfumature senza scrivere pagine e pagine noiosissime per chi dovesse leggere… e per farlo dovrei passare più tempo a scrivere che a vivere. Invito quindi l’eventuale lettore a passare senz’altro al prossimo post, saltando a piè pari questo… nel quale cercherò solo di annotare, per mia memoria, i momenti più intensi di incontri vissuti nel corso della scorsa settimana… in un lento e bellissimo riscoprire alcune persone per me centrali che non vedevo da troppo tempo, cercando di capire se e quanto sono cambiata nelle ultime settimane, cosa sia accaduto di irreversibile, cosa si può invece ritrovare. Cosa va reinventato da zero. In capitoletti.

1551373416.jpgBentornata, Belias

La persona che mi ha fatto soffrire di più è anche quella che ho fatto soffrire di più io. Lo temevo e ne ho avuto una conferma diretta durante la prima di alcune lunghe chiacchierate. Il giorno in cui ti ho rimossa dai miei contatti è stato uno dei peggiori anche per me, lo sai. E sai anche quali fossero le mie intenzioni: proteggere me stessa in un momento nero, ma anche cercare di evitare che quel nero stingesse troppo anche su di te e su chi ti stava vicina. Non so ancora se ho fallito o se sono riuscita a minimizzare i danni. So che nei giorni seguenti ho continuato a digitare il tuo nome sul search, a sentire una fitta di dolore unita a un senso di sollievo ogni volta che vedevo che, non avendoti più fra i contatti, non avevo modo nemmeno di sapere se fossi online o meno. So che ho apprezzato che tu non mi scrivessi più nemmeno una riga, dopo quella mia decisione così improvvisa. So che quando, nelle ultime ore del mio banishment, mi hai inviato una tua fotografia, il cuore mi ha fatto una piccola capriola. Hai fatto tu il primo passo chiedendomi di nuovo di aggiungerti e te ne sono grata. Posso immaginare come sia difficile chiedere friendship a una stronza che ti ha cancellata e, se ho esitato un attimo ad accettare, è solo perché mi sono, per un attimo, chiesta come avrei potuto fare
a ribaltare la sensazione. Avrei voluto cancellare la tua richiesta senza che fosse un rifiuto, per poi essere io a chiederti amicizia – ed espormi a un tuo rifiuto che avrei compreso benissimo. Invece non ho potuto che accettare chinando la testa, con gratitudine, felice dell’umiliazione di dover riconoscere che ti stavi dimostrando più generosa di me. Non so cosa sarà di noi due, Belias, ma sono davvero felice di vederti di nuovo nella lista dei miei contatti. Come ho detto a qualcuno che conosciamo entrambe, sentivo come profondamente sbagliato avere una lista di amici così lunga e sapere che per colpa mia ne mancavano due persone così importanti.

1743313736.jpgFinalmente, Rossella

Mesi e mesi che ti ronzavo attorno, Rossella, da quella volta che con Samy mi trovavo a Pak e che rimasi affascinata dall’attitudine che esprimevi nel tuo profilo. Sono un’avida lettrice di profili, io. Non mi capacito di chi li ignora. Ma da allora, se si eccettua una brevissima visita a una tua gabbia, e un veloce ma intenso scontro di volontà, eri rimasta per me una specie di voce della coscienza con cui confrontarmi a distanza in momenti di dubbio, un reagente con cui mettere a confronto le mie esperienze, spesso molto distanti dalle tue, per capire cosa davvero volessi in quel momento, cosa davvero stessi cercando. Come sai, sono ancora in cerca. Ma sai anche che, senza aver perso la Win ribelle di un tempo, determinata a fuggire a qualsiasi costo da qualsiasi manetta, esiste ora anche una Win più docile. Domata in parte da Belias, non potrei mai negarlo. Ma domata anche dalla goccia cinese di lunghissime discussioni in privato e in pubblico, fra l’escapologia e il bondage del cuore, fra le emozioni nei roleplay alla Cerdita, che partono come simulazione e poi diventano vere, e quelle vere dell’abbraccio delle corde, che poi si traducono in roleplay attraverso gli emote. Mi hai insegnato, o mi stai insegnando (o forse soltanto mi aiuti a ricordare) che le regole qui non esistono ma che esiste solo quello che ci si sente di fare. E che non esiste modo più sicuro di legare a te una persona che lasciarla andare, spingerla fra le braccia di qualcun altro quando senti che ne ha bisogno. Pronta però, quando finalmente arriva il momento, ad afferrarle i polsi, piegarli delicatamente dietro la schiena e ammanettarli strettamente. Dopo aver quasi perso l’occasione a causa di una breve sperimentazione del FreeZee di Serenella, quella sera del trenta luglio non ho pensato per un attimo a cercare di slegarmi, ben prima che la tua voce ferma mi dicesse: Quando sei con me non esiste struggle, tug o squirm. Ti posso liberare dopo un minuto, dopo un’ora, o un giorno. Ma lo decido io. Ho annuito, in silenzio, come avevo fatto solo con un’altra persona. Controlla le chiavi, mi hai detto, dopo avermele restituite, quando veramente abbiamo capito che era ora di staccare e andare a dormire, controlla tutto.  Potevo risponderti solo come ho fatto: No, non controllo niente, non ne ho bisogno.

776932737.jpgMi manchi sempre, Samy

Non pensavo che ti avrei rivista prima di settembre, per i motivi che tu sai e che io posso solo intuire in parte, fingendo di credere che vada tutto bene come coraggiosamente mi dici, sperando dentro di me che tutto vada bene sul serio. Invece sei ricomparsa a sorpresa e qualsiasi cosa stessi facendo in quel momento non potevo non venire, di corsa, nel nostro posto delle sedie. Per raccontarti tutto quello che mi era successo nelle ultime settimane, aggiornarti sugli ultimi gadget acquistati, rimpiangere che non avessi accesso a un computer abbastanza decente da consentirti di fare clic su di me, esaltarmi nel vedere che per la prima volta, dopo tanti mesi, indossavi di nuovo manette e legirons. So che non saresti scappata, mentre ti annegavo con le mie chiacchiere. Ma so anche che avere avuto l’occasione di impedirtelo con la forza dei Real Restraints ha reso per me la serata particolarmente indimenticabile. Win, non ti eclissare, mi hai detto mentre quel tizio ti stava addosso e ti tempestava di IM ignorando il fatto che stavamo insieme. Non c’è pericolo, Samina: lo sai che per te ci sono sempre, che il tuo salvataggio dalla Nestler resta uno dei momenti più emozionanti della mia Seconda Vita, che parlare con te anche per poco mi illumina nei momenti più cupi, mi rende un po’ di equilibrio, mi rende tutto più facile aiutandomi a non perdere di vista il fatto che siamo qui, soprattutto, per divertirci.

686183019.jpgYou’re mine, Mystique

I’m no good at being a domme, you said to me at point blank on that night of July 31st. And I could not help but being surprised. You have endured the tightest restrictions, you’ve been kept in the deepest dungeons, in the darkest isolation, leashed to every post that ever existed, banished, gagged, hogtied, sold, used and abused in every possible way. And I have wanted you since I first met you – no, let me rephrase that, I have wanted you since you started giving me your Stockholm novel to read… but I could never find the domme in me to hold you as tight as you would need. When you wanted free from Jaron last time and became a Baroness shopping for slaves and servants, I was shocked and excited. Ownership can be mutual and if I could not own you, I thought, I might as well be owned. However, as usual, life proved to be what happens to us when we are planning something else: when you were trying to fill your vacant cells in Chamcook, I was being held by someone who loved me too much to sell me to you. Then all hell broke loose around me, and too many things happened that I had no control over whatsoever – by the time I was free to visit again, things and moods had changed for you again. When we met on the patio and saw you with your cuff keys hanging out, sadly, because nobody had seized them, I realized not many people would dare kidnapping the Baroness you have become. And I knew I could do it, instead… I had to, out of respect of the Win who almost surrendered her freedom for you once… and I also knew that I really really wanted to. Restraining you is so simple and yet so hard. I am aware of your weakness against the temptation to cheat out, I know our radical timezone differences make it very difficult for this to work out. And I know we have a relationship that’s probably too complex to be handled in the usual domme/sub schemes – provided such schemes even exist. But you should know I will be in Chamcook much more often now, and that all my love for you won’t make me any keener on ignoring your lack of discipline, Mystique. And I don’t expect you to ever complain again because you have been unrestrained for too long a time. You are much more likely to complain about the opposite. Besides, it is time for you to start writing again.

1981193985.jpg889753659.jpgQuesto è solo l’inizio, Backbuttoned

Backbuttoned, mi hai ossessionata per settimane, mentre ero in mano a Belias, chiedendomi di legarti quando non riuscivo nemmeno a slegare me stessa. Mi hai fatto venir voglia di tirare capocciate nel muro ogni volta che cedevo e che, poco dopo, ti rivedevo liberata da qualche Real Key malandrina eppure ancora ansiosa di porgermi i polsi in quello che mi sembrava un teatrino insensato. Hai contribuito al caos nei giorni più brutti della mia Second Life, e per finire me ne hai fatta una talmente grossa che ho cercato di rimuoverti per sempre. Ho scritto di te cose terribili, su queste pagine, e non ne rinnego nemmeno una. E da quel giorno so di essere stata, con te durissima – come non lo sono mai stata con alcuno. Tu sei rimasta, nonostante tutto, accettando fino a questo momento qualsiasi castigo o restrizione: restando ore in ginocchio ad aspettare che il mio banishment finisse, chinando la testa quando cedevo le tue chiavi a qualcun altro, restando online muta e obbediente quando ti inibivo non solo gli IM ma anche il canale del bavaglio. Hai subito da parte mia e da parte di tante persone che mi vogliono bene l’ironia, la condanna, il rifiuto, il silenzio, l’isolamento, l’esclusione – e non sei scappata nonostante tutto. Hai continuato a commettere qualche errore: a fare struggle al mio cospetto anche quando non te lo permettevo, a comparirmi all’improvviso accanto in un momento che discrezione avrebbe voluto rimanesse privato, a cercare di contattarmi prima che ti autorizzassi. Ma devo ammettere che il collare che ti ho stretto sul collo è rimasto, da allora, intatto. E ho la sensazione che, lentamente, qualcosa in te stia cambiando. Mi sbaglio? Ne riparleremo questa settimana. Perché ho pensato alla proposta che mi hai fatto e sto considerando seriamente di accettarla. Ma a una serie di condizioni su cui sto riflettendo in questi giorni – regole molto dure che deciderò io, che non sono negoziabili e che costituiranno per te una prova molto difficile. Saprai superarla, Backbuttoned? Qualche tempo fa avrei sperato di vederti fallire, ora scopro che sto cominciando ad augurarmi il contrario.

(Prossimamente: MossTP)

Spiragli

La prigionia si prolunga, i sentimenti cattivi si affievoliscono un poco, senza sparire. Frammenti di dialogo, visite, spiragli di luce nel cuore di tenebra che mi sta divorando.

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Jaron Bailey: Allora, come ti senti?
Win: Distante…
Jaron Bailey: Distante da lei? Da me? Da tutto?
Win: Da tutto, direi
Jaron Bailey fa sì con la testa.
Win: Penso che l’avessimo previsto… fore ci conosciamo troppo perché questo potesse essere uno di quei rapimenti che ti scuotono profondamente… mi sento… È un po’ come se fossei stata portata in una clinica dove un dottore, freddamente, cerca di togliermi una dipendenza… una cosa quasi clinica…
Win: Penso sia stato per questo che mi sono stupita quando mi hai detto di inginocchiarmi
Jaron Bailey ridacchia.
Jaron Bailey: Sì, quello era il piano originale. Comunque ora sto considerando che altro fare di te, invece.
Win: …oh? Ma non ti eri… non eri in pensione come dominatore?
Jaron Bailey: Sì… ma posso tenermene una come hobby, ne sono certo.
Win: Oh no

dfac17d391e1e8d7276a36fd8e2334d7.jpgVuole tenermi più a lungo? Non gli basta più farmi tornare la Win di un tempo? Me l’ha anche detto, “I am still bummed I had to let you go last time“, mi rode ancora di averti dovuta lasciar andare la volta scorsa (una storia che non ho ancora raccontato, ma ci arriverò, promesso). Io di qui devo andarmene, ad ogni costo.

– – –

Belias l’ha poi liberata, Costanza. Colpa in parte mia – del fatto che staccavo ogni volta che Belias si divertiva a citarmela. E colpa anche di Backbuttoned, che quando ha saputo del nuovo giocattolo umano di Belias si è scatenata a modo suo, dandomi una bella soddisfazione: le sta bene, a Belias. Ricordo che ancora ai tempi di Villa BDSM avevo discusso con lei del mio sospetto a pripri per quei grovigli di potere e affetti che sono le catene infinite di sub che sono sub di sub e domme di altri sub. Lei, schiava di Happytimes che era a sua volta schiava di qualcun altro, e all’epoca mia catturatrice, mi aveva detto che la cosa la divertiva… ma io ricordo bene quante volte capitava di trovare Belias di pessimo umore perché c’era stato qualche terribile conflitto di gelosie che nasceva da chissà che minima oscillazione in qualche punto della catena. Un covo di vipere, destabilizzante, per tutti. Lo credo che Belias, che Back sono così… così mutevoli. Io, alla fine, stremata dalla sua inaffidabilità, Backbuttoned l’ho rimossa dai contatti. Chi se la tiene se la merita e se la sciroppa. Sono cattiva? Sì, mi sento ancora cattiva, anche se più avvilita che arrabbiata. La vita, anche la seconda, è fatta di priorità, soprattutto nelle persone che si sceglie di frequentare.

E credo che Belias ce l’abbia ancora con me. Questo mi scrive: “Potrai non crederci… ma il fatto che ti sia fatta rapire dopo 5 minuti mi ha lasciato di “merda”. Tutto ciò che vuoi, era rp, io ho sbagliato – ma ci son rimasta davvero male”.

[2008/07/09 2:47]  Win: Posso immaginarlo molto bene. L’ho capito anche dalla tua reazione che Jaron, senza andare nei dettagli, mi ha riportato.
[2008/07/09 2:48]  Win: Come gia’ sai, qundo mi avevano rapito Samy non ci avevo visto più… anche se ero rimasta tre giorni poi a rovellarmi prima di decidere di intervenire per salvarla
[2008/07/09 2:49]  Win: Ma ti assicuro… Jaron mi annoia abbastanza ed è stato davvero solo RP… e avevo cercato un paio di volte di suggerirti di riportarmi a OWD prima che facessi logoff
[2008/07/09 2:49]  Belias Rubble: stavo portandotici quando sei scomparsa. avevo detto a Mystique: “scusa un attimo toeno a casa a legarla” e tu, poof. so che è colpa mia, ma non credevo che al primo spiraglio… ti facessi rapire
[2008/07/09 2:50]  Win: Non accetto il primo spiraglio. Non ci sto. Non avevo un guinzaglio ma giuro che non lo sapevo. O sarei tornata a Our Wicked Dream da sola per aspettarti
[2008/07/09 2:51]  Belias Rubble: lo so, ma mi sono sentita così. a livello intellettivo ti credo, ma mi sento come se tu avessi fatto quello per scappare un po’ da me…
[2008/07/09 2:52]  Belias Rubble: al che jaron ha deciso di tentare di curarti, poi back mi ha rapita… e pony si è auto bannata col bane nuovo… mi sono sentita al 7imo cielo
[2008/07/09 2:53]  Win: Il rapimento di Back mi sarei aspettata ti divertisse, data la situazione

eca6f1cdf9f2451cdeb08e4e26e16139.jpg0713e1c701a408433903a45bc7bd03be.jpg531ace0ddd73f7aca922a266c6f5998f.jpg Mi sforzo di temperare le mie reazioni. Di dirle che si senta  libera di giocare con altri. Anche se lo so benissimo: passerò il tempo a guardare dove si trova sulla mappa, e cercare di capire chi si trova con lei. E immaginare cosa stanno facendo. E impazzire. Ma glielo dico lo stesso, di cercare di giocare tranquillamente.

[2008/07/09 3:05]  Belias Rubble: non mi va
[2008/07/09 3:06]  Win: Sai che anche io ho pochissima voglia di giocare? Troppo forti queste emozioni, mi sa… forse mi sono raffreddata un poco
[2008/07/09 3:07]  Belias Rubble: raffreddata? tu?
[2008/07/09 3:08]  Win: In un certo senso… sento emozioni diverse, diciamo così… raffreddata dal gioco solito… affascinata dal rancore, dalla gelosia, dal distacco forzato…
[2008/07/09 3:09]  Belias Rubble: non ti ho mai sentito calda come adesso

– – –

Jaron mi ha spostata dal tubo della skybox a una gabbia che già conoscevo, a Snark – proprio davanti al faro dove Moss aveva fissato, su mia richiesta, la home del mio Curfew. È un posto che mi piace, con vista sul mare. Passa tanta gente, a salutare. Più che in quello schifo di posto con le pareti di legno. Tra gli altri, passa anche Virgo Babii, che conosco dalla vecchia Stonehaven anche se non ci siamo mai frequentate tanto. È lei che viene fuori con l’idea: basterebbe che qualcuno catturasse Jaron, e lo forzasse a liberarmi. Ma nessuno sembra averci pensato. Nemmeno io – qualche giorno fa, Jaron mi ha confessato in IM di essere stato fatto prigioniero di Moss e io, cretina, avrei DOVUTO scriverle immediatamente per chiederle di non mollarlo. Ma, già, mi ha bloccato gli IM verso gli altri, mica scemo. E Moss non è più tornata a trovarmi dopo la visita dell’altro giorno. Si vede che Chriss se la tiene ben stretta.

Ho rivisto Mystique. Quando sono riuscita a togliermi il collare di dosso, Jaron ne ha preso il controllo, cambiando la scritta da Belias’ Own a Jaron’s Catch, e la prima meta dove mi ha portata, al guinzaglio, è stata proprio Chamcook, dove è cominciata questa mia orribile settimana. Mystique si è dovuta scollegare per un poco, e alla fine ce ne siamo andati. Ma Valentine è passata a trovarmi e ha conosciuto Jaron. Gli ha anche controllato i polsi per vedere se sulle manette che, curiosamente, indossava, fossero state dimenticate delle chiavi. Non c’erano. Mi è venuto il dubbio che Jar sperasse di essere catturato da Mystique. Potrebbe avere senso – magari Mys era stata aggiunta fra i Friends? In quel caso, le chiavi sarebbero state accessibili a lei soltanto. Forse lui pianificava di essere obbligato da lei a cederle le mie chiavi? Lo ignoro, ma so che Valentine quantomeno lo affonta con una battuta impertinente sulla sua calvizie: “Jaron, hai dimenticato di indossare i capelli!” Lui risponde, devo ammettere, con stile: “I miei capelli, purtroppo, non cresceranno. Sono difettosi e la mia testa non può indossare nulla“. Più tardi, noto che Jaron le manette non ce le ha più indosso. Qualsiasi cosa pensasse di farci, adesso ha cambiato idea.

7de107a7f4fa9f89fda96854eb06f102.jpgaadf2d8c954f08c8555faea739dc878a.jpg E io sto cambiando, con una velocità che mi stupisce, ma anche in modo diverso da quello che Jaron spera. “Come va con Stoccolma, Win?“, mi chiede tutt’a un tratto, aggiungendo che “Mystique era curiosa di saperlo“. Lo raffreddo subito: se spera che questo rapimento e questa cattività possa servire a farmi innamorare di lui si sbaglia di grosso. Semmai, l’effetto potrebbe essere farmi fare un passo – dieci passi – indietro quanto a coinvolgimento emotivo. Potrebbe farmi passare la voglia di giocare. Jaron mi chiede cosa provo per quella che chiamavo Signora ancora pochi giorni fa:

Win: Non lo so. Non la stessa cosa, sono stata troppo male in questi giorni. Un po’ mi spaventa la velocità con cui sembra che questa avventura abbia raffreddato il nostro legame. Mi sembra un po’ troppo veloce… e tuttavia, quando mi scrive che le manco tanto… io… (abbasso la voce) Io… di rado rispondo “anch’io”
Jaron Bailey: Ti avevo avvertita che sembravi un po’ come Myst, no?
Win: Vero, Jaron. Credo di averlo messo addirittura in un post… una traduzione di un nostro dialogo qualche giorno fa
Jaron Bailey: Oh?
Win: Mi domando se mi sottometterei di nuovo a lei o se mi rifiuterò di piegarmi, la prossima volta
Win: Di certo sento che adesso voglio essere io a legarla.
Jaron Bailey: Hehe. Bene.
Win: Beh, l’impulso l’ho avuto molte volte… ma siccome non aveva mai addosso roba lockable finiva sempre che cadevo in ginocchio io. E le cedevo le mie chiavi a un semplice cenno.
Jaron Bailey: Va notato che appena un attimo fa ti sei inginocchiata davanti a me, nel bene o nel male
Win: Sì. Ma tu hai le chiavi del mio collare e me l’avevi ordinato. Mi avresti punita se non l’avessi fatto.
Jaron Bailey: Vero. Il punto è solo che non è così difficile…

22ea325eda69d67665a2624a3760d653.jpg Più tardi, ancora, una sorpresa. Samy80. Cara. Compare fuori dalla mia gabbia, come un raggio di sole nelle tenebre. Mi abbraccia attraverso le sbarre. Resta lì con me a chiacchierare, a farmi compagnia, a confortarmi. Abbiamo tante, tante settimane di cose da raccontarci. Ed essere chiusa qui dentro, avendo qualcuno con cui parlare guardandolo in faccia, sembra improvvisamente meno duro.

Mi torna la fiducia. Jaron non mi terrà a lungo: sento che il suo desiderio di tenermi prigioniera si affievolisce. Moss, prima o poi, tornerà a trovarmi e lei, se vuole, se appena ci si mette, ha sicuramente modo di convincerlo con le buone o con le cattive. Adesso so che posso farcela. Me ne vado da qui. Non so ancora con precisione quando e come ma me ne vado da qui.

(Prossimamente: Libera!)

Mystique e Claven (1)

Basta con i rinvii. Per le pochissime persone che non hanno perso le speranze – e soprattutto per fare un passo avanti nel colmare i buchi in questo diario – ecco il tanto rinviato capitolo della mia storia con Mystique di cui è protagonista Claven Albatros. La prima parte, almeno.

f0d427d6cbfc6e2d5c1a9086cb52a9cb.jpg

Altro che flashback. Sono passati ormai almeno quattro mesi dai fatti che sto per raccontare qui, e ne sono passati più di due da quando ho postato Mystique all’asta, a tutt’oggi l’ultimo aggiornamento corposo sulla storia del mio rapporto con uno degli avatar più conturbanti e imprevedibili che mi sia capitato di incontrare. Poi molte cose sono accadute: il mio tempo su Second Life si è sensibilmente ridotto e, al tempo stesso, alcune esperienze nuove ed intense lo hanno interamente saturato, esigendo di essere riportate. E anche se i fatti accaduti stamane avrebbero anch’essi bisogno di una veloce cronaca, mi sono imposta di non scrivere una parola di più senza almeno cercare di ricostruire una parte di quei giorni in cui l’amore sconfinato per Mystique mi portò sull’orlo del baratro.

3c9925039bfd157b6c671f9447aa5693.jpgQuesto baratro aveva un nome e un cognome: Claven Albatros, Mistress inflessibile,  padrona di Cressida (che aveva conquistato Mystique all’asta), era additata da certe persone come bad news. Certe persone? Tanto vale che dica il nome: si trattava di Moss Hastings, che quando ci si mette sa essere anche lei piuttosto dura ma che nei confronti di Mystique aveva sviluppato un certo senso di protezione. Era da Moss che Mystique avrebbe dovuto trasferirsi alla fine dei diciotto giorni al termine dei quali scadeva il suo impegno con Cressida. Ed era stata proprio Moss a rivelarmi che, quasi allo scadere del contratto, Mystique l’aveva avvisata che sarebbe invece passata sotto il dominio di quella stessa Claven che mi aveva detto di temere e detestare. Per me la notizia aveva un che di tombale: Cressida aveva tenuto Mystique quasi completamente isolata per oltre due settimane, e Claven aveva fama di saper essere molto più cattiva.

Chissà se Mystique sapeva quanto mi mancava, e quanto questa notizia mi avrebbe preoccupata? Avevamo preso l’abitudine, quando era imbavagliata, di comunicare inviandoci messaggi su notecard, ma l’evoluzione del Restrained Life aveva ormai introdotto la possibilità di togliere ai prigionieri anche questo canale e i messaggi che avevo provato a spedire erano rimasti tutti senza risposta – qualcosa di inquietante, dato che Mystique è una mezza grafomane anche lei e non si era mai fatta pregare per scrivermi lettere lunghe e belle. Qualsiasi IM le inviassi quando era online si scontrava ora contro un muro di gomma: The Resident you messaged is prevented from reading your instant messages at the moment, please try again later. Ma later non cambiava nulla: quando era online, Mystique era altrettanto irraggiungibile di quando era offline. E c’era un particolare strano, che non riuscivo a spiegarmi: Mystique aveva sempre avuto l’abitudine di restare collegata a lungo. Adesso, invece, appariva online e si scollegava dopo pochi minuti. Poi si ricollegava e spariva di nuovo poco dopo. Una cattiva connessione? Una versione del client difettosa che crashava spesso? Chissà.

366ab27ffd9e5be58f66528b14d11da3.jpgFino al giorno in cui, all’improvviso, mi rendo conto che, adesso e anche se non mi risponde, Mystique è al corrente dei miei sforzi per contattarla. Perché il testo nel suo profilo è cambiato. Adesso dice: “Non sto ignorandoti di proposito. Sono chiusa in un armadio con la chat bloccata, gli IM bloccati, inventario e note bloccate, costretta in mouselook”. Sento il sangue che accelera: adesso sa che la sto cercando. E, forse, mi sente. Forse? Trattandosi di Mystique, un forse mi basta e avanza per avviare un lungo monologo. Come qualcuno che parla a ruota libera a un malato terminale, pregando che le sue parole possano bucare il muro del coma profondo e, se non risvegliarlo miracolosamente, almeno portargli un poco di conforto nella solitudine e nel silenzio.

Dannazione”, le dico, “Mi manchi. E sono preoccupata. E odio questa situazione. Mi conforta un poco pensare che forse riesci a leggere gli IM. Ma è un forse. È possibile che io stia parlando nel vuoto di qualche Server della Lindenlab. Guardando dove sei sulla mappa, vedo anche che vicino a te c’è un puntolino verde, e quindi è chiaro che non posso venire a trovarti. Che è quello che altrimenti farei in questo momento. E urlo, urlo nella mia stanza, pensando che “note bloccate” e “inventory bloccato” non significano solo che non puoi spedirmi una notecard…  ma che ti è impedito persino scrivere nuove cose. Non lo sopporto. Non lo sopporto. Non lo SOPPORTO. So che la mia notecard l’hai ricevuta, ma non ho modo di sapere nemmeno se sei riuscita a leggerla. Prego il cielo che non mi capiti mai occasione di fare qualcosa a questa cagna di Cressida. Ma forse, un giorno, vedrò sulla mappa che sei da sola e cercherò di venire a trovarti, e parlare. Mi manchi. Ti amo. Spero che tu sia felice”.

f48a77750a59af2b88dc775253ffc245.jpgPoi, un’ora dopo, l’occasione: il puntolino verde accanto a Mystique si spegne. È sola, e posso teleportarmi vicino a lei senza rischiare di intromettermi in qualcosa di imbarazzante. Attivo il TP e mi ritrovo in una sim che non conosco, completamente sola, ma la mappa mi avverte che – alcune centinaia di metri sopra di me – qualcuno c’è. Decollo in verticale, con l’aiuto di alcuni gadget che per fortuna ho con me, e arrivo a una villetta sospesa nel cielo. Nello spazio nessuno può sentirti urlare, diceva la pubblicità di un celebre film horror, e la casa di Claven, strategicamente piazzata lontana da terra, garantisce che chi vi è rinchiuso dentro non abbia modo di farsi udire dai visitatori occasionali. Il radar mi avverte che la mia amica è proprio qui, e che è abbastanza vicina da sentirmi. Le parlo, quindi: “Mystique… Forse sono pazza ma mi trovo ora a 19 metri da te. Le porte sono tutte chiuse ma tenterò di penetrare nell’edificio sedendomi su qualche oggetto all’interno – mi rendo conto che sei bloccata, ma voglio vederti. Spero che questo non ti metta nei guai. E se ciò accadesse, spero che te li godrai ugualmente. Se ti trovi all’interno di qualche gabbia e pensi di potermi teleportare vicina a te senza far ingabbiare anche me, ti prego di farlo. Sempre che ti sia permesso”. Una pausa. Nessuna risposta. Uso lo zoom per spostare l’inquadratura all’interno dell’edificio sospeso, ma non riesco a trovare Mystique. Ci sono, però, alcuni strumenti bondage dall’aria sinistra e io so che, se mi ci sedessi sopra, potrei riuscire a penetrare all’interno e cercare, con calma, la sua cella. Riprendo al silenzio: “Ok… lo prendo come un “no”… Adesso cerco di sedermi su uno strumento in legno, munito di catene, che vedo all’interno della casa”.

carasamy1.jpgcarasamy2.jpgInvece no. Un movimento inconsulto dello zoom mi sposta l’inquadratura in una stanza diversa da quella dove stavo cercando di entrare. Una stanza con alcune celle grigie, e in cui scorgo per pochi attimi un’immagine agghiacciante. Mystique è dietro le sbarre di una celletta angusta. Sola, nuda – se si eccettuano le pesanti catene che le serrano i gomiti dietro la schiena e il bavaglio di cuoio che le sbarra completamente la parte inferiore del viso. E cammina, cammina disperatamente avanti e indietro, come un lupo impazzito allo zoo. Poi, all’improvviso, si scollega.

Adesso capisco! Altro che connessione ballerina, altro che crash del client! La mia povera amica è chiusa in una di quelle gabbie infernali in grado di monitorare lo stato del prigioniero – e di imporgli una penalità ogni volta che questo cessa di muoversi. Mystique è stata abbandonata online, da sola, costretta a camminare senza tregua da un angolo all’altro della cella, perché altrimenti il timer da cui dipende la riapertura della porta si ferma – oppure, peggio ancora, si allunga inesorabilmente, in modo automatico. Ogni volta che si trova online non ha altra scelta se non premere nevroticamente le frecce della tastiera, prima una e poi l’altra, ininterrottamente. Fino a quando, evidentemente, la mano si stanca e lei deve scollegarsi per evitare punizioni ulteriori.

Sento il sangue che mi va alla testa. Devo entrare in questa casa, a qualsiasi costo, nel caso lei riesca a ricollegarsi. Devo vederla, o almeno farle sapere che sono qui, che sono qui per lei, per confortarla, per aiutarla. Per scaldarla. Con la telecamera trovo nuovamente quello strumento bondage che avevo visto prima, mi ci siedo sopra e sono dentro. E immediatamente sento una voce minacciosa, metallica. “Security orb 3: Target Identified: WinthorpeFoghorn Zinnemann” Target? Ma che diavolo… Non faccio in tempo a girarmi che la voce riprende a parlare: “Security orb 3: Intruder: Capture Bot is Active. Tracking… WinthorpeFoghorn Zinnemann at 122.955132, 123.306770, 549.29486”. Mi alzo di scatto, proprio mentre una specie di bidone semovente si materializza attorno all’oggetto su cui mi ero seduta e lo divora in un momento. Ma non ho modo di fermarmi a riflettere, perché la cosa continua a inseguirmi. Mi sposto da uno strumento bondage a un altro, sempre un passo avanti al Capture Bot, scivolo, vengo catturata – per scoprire però che il Bot si lascia fregare dal mio continuo cambiar posto, e che se non resto ferma posso riuscire a eluderlo prima che si chiuda prendendomi in trappola. E scappo. Mi teletrasporto all’esterno, svolazzo un poco mentre la cosa mi insegue ancora, e finalmente mi fermo, a mezz’aria, ansimante, spaventata ma anche esaltata. Non mi ha presa, NON MI HA PRESA!

Tornerà a collegarsi, Mystique? Ora che so che gli IM li legge, provo a scriverle: ”Ora sei offline… Sono riuscita a intravvederti e ho il cuore che sanguina”. (Second Life: User not online – message will be stored and delivered later). “Sono riuscita a entrare dal piano di sopra sedendomi su non so che attrezzo per il bondage, poi un bot mi ha catturata, seguendomi per tutta la casa. Ho scoperto che posso uscirne se mi siedo su altri attrezzi sadomaso, ma continua a inseguirmi… Sono dovuta scappare”. (User not online – message will be stored and delivered later). “Ora sto cercando disperamente di riuscire a sedermi nella stanza in cui ti trovi. Vedo che sei obbligata a camminare. Quanto si può essere malvagi? Ma è stato bello poterti vedere e, almeno, farti sentire la mia presenza… Continuerò a cercare di entrare con ogni mezzo, legale o meno, che mi verrà in mente”.

1d56301547b1375861ab8c5f158c9b91.jpgMi arriva ancora un messaggio di User not online, ma è l’ultimo. Proprio mentre riesco a mettere lo zoom a fuoco sulla sua gabbia, Mystique si ricollega. E mi parla, come meglio può, dentro al suo bavaglio strettissimo, poi ricorre a una serie di emote truffaldini, usandoli per comunicarmi i suoi pensieri. Che importa, a mali estremi estremi rimedi.

[2008/02/29 9:43]  Mystique Aeon sussurra: memmo mem? (Hello, Win?)
[2008/02/29 9:43]  Win: Ti vedo, mia cara Mystique. Sono seduta sulla tua gabbia!
[2008/02/29 9:44]  Mystique Aeon è triste.
[2008/02/29 9:45]  Win: Sono venuta, Mystique. Cosa ti stanno facendo? Mi senti?
[2008/02/29 9:45]  Mystique Aeon punita.
[2008/02/29 9:45]  Win: Da quanto sei obbligata a camminare in questo modo?
[2008/02/29 9:45]  Mystique Aeon ore.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon troppo tempo.
[2008/02/29 9:46]  Win: Per cosa ti puniscono? Perché ti fanno una cosa simile?
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon troppo duro.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon non ce la fa.
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon dimentica.
[2008/02/29 9:46]  Win: Ma è Cressida o quella terribile Claven?
[2008/02/29 9:46]  Mystique Aeon claven.
[2008/02/29 9:47]  Win: Maledizione… Speravo che saresti venuta da Moss oggi… Stavo contando i giorni
[2008/02/29 9:47]  Mystique Aeon meglio tu vai via.
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon ti ama.
[2008/02/29 9:48]  Win: Non me ne vado lasciandoti qui
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon devi.
[2008/02/29 9:48]  Win: E se non lo faccio? Mi scollegherò da qui, e sarò qui per te, ogni volta che tornerò a collegarmi
[2008/02/29 9:48]  Mystique Aeon claven ti prende.
[2008/02/29 9:50]  Mystique Aeon offline bye.
[2008/02/29 9:50]  Win: Ho bisogno di te… Non ho BISOGNO di averti, ma ho bisogno di sapere che stai bene
[2008/02/29 9:51]  Mystique Aeon lascia claven prenderti.
[2008/02/29 9:51]  Win: Ti amo, cara
[2008/02/29 9:51]  Win: Lo farò
[2008/02/29 9:51]  Mystique Aeon tiene qui con me.
[2008/02/29 9:52]  Win: Non mi importa del resto, lo farò
[2008/02/29 9:52]  Mystique Aeon grazie.
[2008/02/29 9:52]  Win sorride
[2008/02/29 9:52]  Mystique Aeon va offline.
[2008/02/29 9:53]  Win no
[2008/02/29 9:53]  Win: Aspetterò qui ancora un po’
[2008/02/29 9:53]  Mystique Aeon is Offline
[2008/02/29 9:53]  WinthorpeFoghorn Zinnemann saluta

Il mio saluto si perde nel vuoto. Sono di nuovo sola e so che a quest’ora Mystique non tornerà più online. Restare qui, tutto sommato, ha poco senso. Ma se per starle vicino devo lasciare che Claven mi prenda, lo farò.

 

Segue da Mystique all’asta – Continua con Mystique e Claven (2)

Lo so, la storia non è finita, ma per oggi basta. È successo qualcosa, stamattina, qualcosa di urgente da affrontare. Mystique e Claven si concluderà fra un altro paio di post. Il prossimo ha un incidente complesso da raccontare.

(Intermezzo) A volte ritornano

Per la seconda volta, proprio quando stavo per dedicarle un post sperando di avere sue notizie, un’amica da tempo lontana si fa rivedere a sorpresa. È solo l’inizio di 24 ore in cui si sfiorano per la prima volta le tre persone più importanti della mia seconda vita. E, per l’ennesima volta, il promesso post su Mystique e Claven deve siittare in avanti.

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Deve esserci una qualche forma di telepatia. Un mese fa o giù di lì c’è mancato un pelo che mettessi su un post intitolato “Samy, dove sei?”, per avere notizie di Samy80 Owatatsumi che, travolta da quel brutto vizio che sia chiama RL, Vita Reale, da tanto tanto tempo non mi dava più sue notizie… e proprio in quel periodo Samy era comparsa online, cogliendomi in un breve periodo di libertà e regalandomi una lunga sera di chiacchiere e la mezza promessa di farsi viva entro un paio di settimane (e l’occasione di scattare la foto che appare qui sopra). Poi, un nuovo lungo silenzio, gli intensi sviluppi del mio rapporto con Belias, la mia sconfitta finale. Fino a quando, due sere fa, incapace di dormire, ho scritto a Rossella una lettera in cui le racconto le emozioni che Belias mi sta facendo vivere in questo periodo (emozioni che solo in minima parte mi sento di raccontare su queste pagine) e porto avanti il nostro eterno scambio di idee (e una conversazione appena accennata a Stonehaven alla festa di Cerdita, mercoledì scorso, e a cui Rossella si è presentata portandosi Erikah al guinzaglio). In quella lettera, che è molto personale, c’è un brano che ci tengo a citare:

Cosa sarebbe successo se Samy80 non fosse sparita da Second Life? Non lo so. So che mi manca tanto la sua freschezza e il suo affetto, e so che potrei fare follie se ricomparisse. Ma so anche che oggi, quando Belias mi ha detto di resettare lo script del fiore che porto fra i capelli per poterla aggiungere come owner, il nome di Samy è stato cancellato – e poiché nel rinnovo dei RR avevo stupidamente eliminato tutti i nomi della lista dei “Friends” nei miei legami, ora sento come se avessi reciso anche l’ultimo filo di speranza di rivederla mai più.

È vero: poiché i miei tentativi di aggiungere Belias come owner del fiore continuavano a essere infruttuosi, venerdì scorso Belias mi ha suggerito di resettarlo. Io l’ho fatto con la morte nel cuore, cancellando Samy (e scoprendo poi che il comando “winaddm belias rubble” non funzionava lo stesso. Ma non perché, come aveva detto Belias, lei fosse antipatica ai fiori – solo perché i comandi sono case sensitive, e avrei dovuto scrivere “winaddm Belias Rubble“). Ma dalla lettera a Rossella non erano passate nemmeno ventiquattr’ore quando, collegandomi pochi minuti per dare la buona notte a Belias (e per vedere se Rossella mi avesse risposto), Samy80 è comparsa online all’improvviso, come il sole che si affaccia dietro alle nubi dopo un mese intero di tempesta. Abbiamo iniziato immediatamente a scriverci in IM, dato che Belias, per mia fortuna, mi aveva temporanemente restituito la facoltà di inviarli. Ma la mia Signora era online, presente, lì di fronte a me, e non ho potuto fare a meno di informarla immediatamente che stavo chattando, e soprattutto con chi.

Ora, Belias ha le mie chiavi. Tutte. Le bastava un clic a troncare la comunicazione fra me e una persona che, Belias lo sa molto bene (e non solo per aver letto tutto questo blog) per me è importantissima. Ma la mia Signora non lo ha fatto: mi ha detto di stare tranquilla e mi ha lasciato tutto il tempo per poter parlare, sia pure a distanza, con la mia Samy. Ho saputo che qualcuno, leggendo queste pagine, si è fatto di Belias un’immagine terrificante. Spero, raccontando questo piccolo, enorme, gesto di generosità, di rettificare quella impressione: Belias, grazie, grazie ancora. E, Samy, grazie di essere tornata, anche se fosse stato solo per una chiacchierata veloce come quella di ieri sera. Se il mio fiore bianco ti ha dimenticata, tu sai che io non potrò mai farlo.

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Costanza, Cerdita e Win: foto ricordo al compleanno di Cerdita, nel mio ultimo giorno di libertà
 

Ma la ricomparsa (effimera? preludio di un ritorno? solo il tempo potrà dirlo) di Samy non era che l’inizio: la giornata di oggi portava con sé anche un nuovo incontro con Mystique Aeon. La mia amica, un tempo sub perfetta, ma ora divenuta una Baronessa in cerca di schiavi, già qualche giorno fa era passata a salutarmi nel dungeon dove Belias mi custodisce, approfittando di un momento in cui lei era offline. Per la verità, approfittando non è il termine esatto: il collare che porto al collo ritrasmette a Belias tutto quello che dico e tutto quello che sento in qualunque istante, oltre a comunicarle dove mi trovo e chi mi avvicina. L’unica privacy che mi resta sarebbero gli IM, ma Belias può togliermi il diritto di spedirne o riceverne in qualsiasi momento – e soprattutto sa bene di poter pretendere da me che io le faccia avere, tramite notecard, i log di qualsiasi mia conversazione in IM con chiunque. In ogni caso, dopo avermi fatto sapere che sarebbe stata felice di mostrarmi il suo castello non appena fossi stata libera di muovermi, Mystique si era congedata da me, facendo dono a Belias di una sua graziosa invenzione – una sorta di gigantesco fiasco che intrappola in un comodo salottino in esso contenuto chiunque lo tocchi.

6ca9cdd21d33c0cfcfc5156e9fdf9ca5.jpg3cc0b8f5f0cef475a288508d94a54294.jpg9b0b1f0fa4d9e1b5159f7766aefd643b.jpgOggi, Mystique si è fatta viva mentre Belias era online e ha chiesto di venire in visita. Belias ha concesso graziosamente l’autorizzazione, e io ho assistito all’incontro storico fra due persone che hanno saputo conquistare la mia volontà e la mia anima. Mystique è comparsa a Our Wicked Dream accompagnata da una tigre del Bengala enorme, bellissima, che abitualmente gironzola nel parco attorno al suo castello. E ha invitato tutti i presenti – Belias e le sue tre prigioniere (ossia la sottoscritta, Pony Mondschein e Backbuttoned Bian) a visitare la sua proprietà. Una visita affascinante, costellata dai nostri ooh e aah di ammirazione, per le stanze – piene di quadri famosi – e soprattutto per il dungeon e le numerose celle destinate ai futuri schiavi. Al termine della visita, cui si è unito a sorpresa (seguendomi sulla mappa) anche Monty, c’è stato questo scambio di battute che riporto integralmente:

Mystique Aeon: mi piace la compagnia, ma di solito qui ci sono solo io – e mi sento sola
Belias Rubble guarda Mystique con sorpresa
Montgomery Forcella: quanti schiavi ha, Miss?
Mystique Aeon: solo una e non la vedo da giorni.
Mystique Aeon: vorrei averne di più, ma non sono troppo brava ad acchiapparne.
Belias Rubble ridacchia: “Non vorresti Mont come schiavo?”
Mystique Aeon: sarebbe un ottimo schiavo. Potrei divertirmici molto.
Belias Rubble ridacchia
Mystique Aeon: non ho mai avuto uno schiavo maschio prima.
Belias Rubble: c’è sempre una prima volta
Mystique Aeon: belias, prenderesti in considerazione l’idea di vendere win?
Belias Rubble: no
Mystique Aeon: pagherei molto.
Belias Rubble: puoi rubarmela, ma non la venderò mai.
Mystique Aeon: non ruberò mai.
Win sposta lo sguardo fra le due ragazze più importanti della sua Seconda Vita
Win: Win è così piena di gratitudine… sia che Mystique sia pronta a comprarla sia che Belias non lo sia a venderla
Mystique Aeon: beh, allora torniamo di sotto, volete?
Win: Win forse è la ragazza più fortunata di SL
Mystique Aeon: e io la più sfortunata.

 

(Prossimamente: Mystique e Claven. Giuro!) 

Mystique all’asta

La fine della storia di Mystique con Jaron si rivela nient’altro che un ulteriore peggioramento, perché la mia amica continua a cambiare padrone. Finendo in pugno a una delle persone più pericolose che si possano incontrare su Second Life.

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Dopo quello che Jaron mi ha fatto, quella sera a Ratmaw, come posso ancora incontrare Mystique? Il segreto mi brucia dentro, ma ho deciso di tenerlo per me in modo da rispettare la felicità che lei sembra aver trovato. Dopotutto, la confessione di una colpa libera da un peso chi l’ha commessa ma trasferisce il problema di gestire la faccenda a chi ne è stato vittima. Non voglio costringere Mystique a  decidere se Jaron merita la sua fiducia, ma non posso incontrarla e guardarla negli occhi sapendo di aver tradito la sua. E per un po’ di tempo, semplicemente, non ci vediamo. Un tempo che spendo con Samy80, cui mi sento sempre più legata. Il gioco di parole non è casuale, ovviamente.

ffd5bd6a730002ff9a685c74f52d4f1e.jpg Sono proprio in compagnia di Samy quando, un giorno, mi trovo per puro caso vicino a Mystique e Jaron. C’è fra noi un muro di mattoni, ma su Second Life questo non impedisce di ascoltare chi si trova nella cosiddetta chat range, di 20 metri. E mentre chiacchiero con Samy sento che i due piccioncini stanno discutendo. Lui le dice che è sempre più difficile tenerla sotto controllo, lei lo rimbecca: “Non è un mio problema”. Musica per le mie orecchie – e se il rapporto stesse deteriorandosi? Possibile che il loro per sempre sia già così vicino al mai più, oppure sono io che mi illudo? Così, nei giorni seguenti, mi scopro più volte a cercare di saperne di più: un’amica con una sorta di microfono direzionale si incarica di capitare per caso nei pressi del luogo dove Jaron custodisce Mystique, e comunicarmi i loro dialoghi. Io, dal canto mio, controllo continuamente se Jaron sia online o meno… e lo odio a distanza, con forza, sperando che Mystique si decida a lasciarlo. Anche perché non sono la sola a preoccuparsi: anche Moss commenta fra i denti che lui la tiene troppo segregata, e che qualcuno dovrebbe andare a salvarla.

E poi, all’improvviso, qualcuno mi gira una notecard che ha appena ricevuto proprio da Mystique. Una notecard scioccante, che traduco qui sotto:

L’Asta di Mystique Auction inizia alle 2 PM PST (SL time) Lunedì Feb 11th.

Il luogo è il cortile per gli Esercizi della prigione di Ratmaw.  Vi spedirò un LM.

Le offerte sono solo role play, non ci sarà passaggio di linden dollars, giocare non vi costerà nulla.
Ogni offerente avrà pari chance. Mikk lancerà un dado o o una moneta o altro dietro le quinte e invierà un IM a chi sarà stato eliminato nel corso dei rilanci. L’ultimo offerente rimasto sarà il vincitore.

Il premio è Mystique Aeon, per un contratto a termine la cui durata sarà determinata da Mikk Morane. Io non sarò informata della durata fino all’inizio dell’asta, ma si tratterà di almeno una settimana.

Venite a fare la vostra offerta, o venite solo a guardare, e in ogni caso divertitevi.

8f42671ce3a462d3d91eae8326a116f6.jpg3774d7514b40dafdb7520a14f2b93e15.jpg Le implicazioni della cosa mi lasciano sconvolta. Una cosa è donarsi a qualcuno, come Mystique ha fatto con Jaron, un’altra è essere acquistata da qualcuno: c’è un contratto scritto, c’è un passaggio di proprietà. Non c’è più modo di discutere, di interrompere il rapporto. Si diventa un oggetto, di cui il proprietario può disporre come più gli aggrada. Una settimana non è un tempo infinito, ma è più che sufficiente a scatenare in Mystique la sindrome di Stoccolma. E a quel punto sarebbe perduta di nuovo, innamorata del suo nuovo padrone, chiunque esso sia.

Con una serie di maneggi riesco a scroprire la sua ubicazione e ad andare a trovarla. Si trova a Salonika, prigioniera di un mercante di schiavi di nome Mikk Morane. Chiusa in uno sgabbiotto in cima a una nave arrugginita, incaprettata, bendata, imbavagliata e completamente impossibilitata a comunicare. Fortunatamente, io sono diventata piuttosto brava a capire le frasi distorte dal bavaglio e, approfittando dell’assenza di Mikk, mi faccio sentire di là dalla parete. Mystique sobbalza, mi chiede: “Win? Sei tu? Come hai fatto a trovarmi?” e sembra felice che io le sia così vicina, anche se non ho alcun modo di liberarla dai legami che la stringono. Parliamo un poco, con difficoltà. A quanto pare, Mystique ha poi lasciato Jaron ma è stata subito catturata da questo mercante che, dopo aver abusato di lei con alcune macchine da tortura, adesso è pronto a gestire un’asta per cederla a qualcun altro. Mentre parliamo, Mikk compare lì vicino e non mi resta che fuggire. Con la testa che lavora febbrilmente. E l’idea mi arriva come un lampo: e se partecipassi anch’io a quell’asta? Se riuscissi ad aggiudicarmi Mystique, lei diverrebbe di mia proprietà e forse… forse potrei riuscire a praticare io stessa, su di lei, la procedura Stoccolma. Oltre alla sua amicizia potrei assicurarmi il suo amore, con la forza che lei tanto desidera si eserciti su di lei.

Lo so che non è nel mio carattere… ma per Mystique sono disposta a tentare qualsiasi cosa – anche a comportarmi da Mistress. Il problema è che nelle ore in cui si terrà l’asta un impegno nella vita reale mi impedirà di partecipare. Non sono ancora così malata di Second Life da rinunciare a una cena con gli amici veri per cercare di acquistare Mystique… ma Samy80, che è un tesoro, accetta di partecipare in mia vece, e promette di fare il possibile per assicurarsi la ragazza dei miei sogni. E, nel caso, portarmela impacchettata su un metaforico piatto d’argento.

5e1bcd66eb94891f4aa073511a20771a.jpg Samy fa del suo meglio (nella foto qui accanto, che rappresenta la scena dell’asta, è la ragazza in minigonna jeans e maglietta rossa) ma, come si arguiva dalla notecard, l’esito dell’asta è affidata al caso, e alla fine Mystique viene aggiudicata a Cressida Caproni – che ho incontrato una volta, in una gabbia di Stonehaven e che, a quanto ne so io, è una delle schiave della temibile Claven Albatros. Da questo momento, Mystique è sua per, vengo a sapere, 18 giorni. Se non ci fosse Samy accanto a me, il mio cuore andrebbe nuovamente in pezzi: ma per fortuna la mia amica italiana è sempre lì a tenermi compagnia, e il pensiero di Mystique lontana da Jaron è comunque abbastanza confortante.

Per giunta, qualche giorno più tardi, Mys mi manda un IM e mi invita ad andare a trovarla: non può uscire dalla cella dove Cressida la tiene segregata, dice, ma puo’ ricevere visite purché gli ospiti non cerchino di toccarla. Ci incontriamo e parliamo, a lungo, e devo riportare qui almeno una parte del nostro dialogo:

[2008/02/16 9:36]  Win: Non avevo mai notato che avessi un cuore tatuato
[2008/02/16 9:36]  Mystique Aeon: cosa? ho un tatuaggio?
[2008/02/16 9:37]  Win: Mi sembra di sì… uno piccolino, nell’angolo in basso a destra del tuo occhio destro
[2008/02/16 9:37]  Mystique Aeon: oh, sul mio viso, sì, lo sapevo.
[2008/02/16 9:37]  Win: Beh, lo spero bene! :-)
[2008/02/16 9:38]  Mystique Aeon: pensavo intendessi sul mio cuore.
[2008/02/16 9:38]  Win: Non posseggo le chiavi del tuo cuore, purtroppo, e non ho modo di vederlo
[2008/02/16 9:38]  Mystique Aeon: è solo che non sapevi di averle, quelle chiavi.
[2008/02/16 9:39]  WinthorpeFoghorn Zinnemann sorride un poco e arrossisce
[2008/02/16 9:39]  Mystique Aeon: un giorno, win, tu sarai una domme, e io sarò la tua sub.
[2008/02/16 9:39]  Win: Il tuo periodo con Jaron è stato un tale inferno per me, Mystique
[2008/02/16 9:40]  Mystique Aeon: mi dispiace.
[2008/02/16 9:40]  Win: Rompevo le scatole a tutti gli amici sperando di avere notizie di voi due. Ho persino spedito qualcuno con una specie di radar spia sperando che potesse ascoltare le vostre conversazioni
[2008/02/16 9:41]  Win: E naturalmente non ha trovato niente. O forse non si è impegnata abbastanza!
[2008/02/16 9:41]  Mystique Aeon: alla fine discutevamo un sacco.
[2008/02/16 9:42]  Win: Mi sarebbe tanto piaciuto sentirvi, allora… o forse no. Blackbear è stata un inferno, ma mi aveva distratta da tutto quanto
[2008/02/16 9:42]  Mystique Aeon: perché ti disturbava tanto? ti preoccupi a tal punto di me o sei gelosa?
[2008/02/16 9:43]  Win: Odiavo che tu gli appartenessi… Immagino che fossi solo gelosa… Ricordo che mi avevi scritto che eri molto felice di essere sua
[2008/02/16 9:43]  Mystique Aeon: all’epoca ero felice, ma non andava bene per me
[2008/02/16 9:44]  Win: Desideravo tanto essere una domme, e per la prima volta ho desiderato possedere un terreno mio – per nascondertici. Perché dici che non andava bene per te?
[2008/02/16 9:45]  Mystique Aeon: non so come spiegarlo, volevo che mi controllasse ma lui se ne approfittava e mi impediva di avere altri amici e mi faceva sentire in colpa.
[2008/02/16 9:46]  Win: Forse è per questo che lo odiavo tanto… eri completamente scomparsa…
[2008/02/16 9:46]  Mystique Aeon: ma, adesso è tutto passato.
[2008/02/16 9:46]  Win: Beh… se davvvero è così… ho qualcosa che devo dirti.
[2008/02/16 9:47]  Mystique Aeon: ti prego di farlo. non tornerò mai da lui.

8095c156d0766dcdb557bc9248077202.jpg La conversazione viene interrotta dall’arrivo di Claven Albatros, che mi saluta ma per fortuna si allontana dopo aver fatto qualche battuta sardonica. A quanto so, Claven ha abusato della fiducia di Mystique nei suoi primi giorni a Stonehaven – e da allora Mystique ne è terrorizzata. Pare che sia malvagia, durissima e molto molto abile a imprigionare le sue sub in un viluppo inestricabile di sensi di colpa: ed è con sollievo che la seguo con lo sguardo mentre si allontana. E poi, finalmente, tranquillizzata dalla consapevolezza che fra Mystique e Jaron non c’è più nulla, posso confessare tutto quello che c’è stato, quella sera, fra me e lui. Le descrivo i miei sentimenti quando mi sono resa conto che mi trovavo nella loro cella: “Ero disperata… Non volevo intrufolarmi nei vostri giochi… Non volevo che pensassi che ti stavo spiando…”. Mystique mi sorride dolcemente: “Tu puoi spiarmi quando vuoi, Win”. Io continuo balbettando: “Beh, VOLEVO spiarti, ma quella volta non stavo cercando di farlo… così mi sono sentita in colpa senza motivo… e non volevo guastare il tuo divertimento e la tua felicità”.

Mystique ascolta con indulgenza tutto il mio racconto di quella terribile serata a Ratmaw, poi sorride di nuovo: dice che non importa, e che in ogni caso ero legata e non potevo difendermi, e che la colpa è tutta di Jaron. Ma più del suo perdono, ciò che mi pulsa nella testa è quella frase di poco prima circa le chiavi del suo cuore: È solo che non sapevi di averle, quelle chiavi, mi ha detto. Adesso so che la mia ossessione per lei forse non è tutta nella mia mente, allora, eppure non posso impedire che lei adesso appartenga a Cressida Caproni. Al punto di parlarne in questi termini: “Cressida è stata per me una vera sorpresa. non la conoscevo prima. Pensavo fosse solo una sub di Claven. Ma è molto di più. Claven è così malvagia. Miss Cressida è perfetta, molto dura ma in senso buono. Ha precisi standard di comportamento che si aspetta che io segua, e la punizione è veloce e severa ma non crudele. Ci tengo molto a seguire le sue regole. Temo il suo castigo. Ma bramo il controllo che ha su di me”.

Sospiro. 18 giorni sono lunghi, ma con Samy accanto posso riuscire a farli passare. E per allora, chissà, potrei aver imparato qualcosa su come far sì che Mystique diventi soltanto mia. Così il tempo passa, le storie si accavallano, Samy e io passiamo insieme sempre più tempo (e un giorno dovrò raccontare il suo salvataggio da una Mistress malvagia, effettuato goffamente ma con efficacia da me e da Cerdita). Mystique finisce che non riesco più a sentirla, perché passa quasi tutto il suo tempo imbavagliata. Finché un giorno mi fa sapere in qualche modo che, allo scadere del contratto che la lega a Cressida, ha deciso di diventare proprietà di Moss Hastings.

2cbc414d6c268c7e657163346e05eb8a.jpg Anche questa notizia mi provoca una piccola fitta, ma ormai mi sto abituando all’ottovolante emotivo a cui Mystique sottopone chi le vuole bene. E poi Moss è un’amica – sa essere una domme molto dura ma certo non mi impedirebbe di andare a trovare la mia amica ogni volta che io ne avessi voglia. Mi ha detto spesso di voler proteggere Mystique da se stessa e dalla sua irrequieta ricerca di un padrone, e come me sembra avere in mente soltanto il suo bene. Alla fine, potrebbe addirittura essere Moss a fare il lavoro sporco della dominatrice, mantenendo Mystique sotto ferreo controllo, e lasciare che sia io a goderne: dopo tutto, lei ha già Chriss Rosca, che lei adora e da cui è a sua volta adorata. E ci vorrebbe poco a chiederle di darmi un qualche grado di controllo su Mystique, per tentare, finalmente, di sottoporla a mio vantaggio alla procedura Stoccolma. E magari rendere irreversibili i sentimenti che già ha detto di provare per me.

È con questi pensieri che aspetto con crescente ansia l’arrivo della data fatidica, senza poter contattare Mystique – che è tenuta dalla sua padrona in isolamento assoluto. Un tentativo di chiedere a Cressida stessa notizie della mia amica si scontra con un secco rifiuto: niente da fare. Ingoio il rospo, tanto ormai manca poco. E finalmente il giorno arriva.

Il giorno arriva, sì. Ma non accade niente. Non ricevo notizie, Mystique non mi scrive. Provo a mandarle un IM, ma è prigioniera da qualche parte e non può riceverne nè inviarne.

Moss è online e le scrivo, le mani che corrono sulla tastiera, preoccupata. Che diavolo succede? Lei non tarda a rispondermi – è una vera amica, dopo tutto. Ma ha pessime notizie: “Mystique non viene più”, mi dice, “ha deciso di restare”. Sento tutti i miei progetti sprofondare, e faccio un’altra domanda, con l’animo in subbuglio: “Restare? Con Cressida?”

“No”, risponde Moss, laconica. “Con Claven”.

 

Segue da Cuore infranto – Continua in Mystique e Claven (1)

(Prossimamente: La vendetta di Cerdita)

Cuore infranto

Cosa c’è di peggio del rendersi conto di non poter dare, alla persona che ami, quello di cui ha bisogno? Scoprire che c’è chi può farlo, naturalmente. E dover assistere, impotente mentre si impadroniscono di lei per sempre.

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Nei giorni successivi alla lettura del penultimo capitolo di “La Procedura Stoccolma” sono completamente destabilizzata. Mi sembra di aver ricevuto le istruzioni per impadronirmi del cuore di Mystique per sempre, e anche se so bene di non avere il polso per catturarla e costringerla ad amarmi continuo a rimuginare gli scenari possibili. Potrei forzare la mia natura e diventare una dominante anche con qualcuno a cui voglio bene? Devo acquistare un terreno tutto mio, per poterla mettere al sicuro dalle tentazioni e obbligarla a passare la sua Seconda Vita solo in mia presenza? Non rischio che lei si accorga subito della mia indole, decidendo di fuggire e lasciandomi con il cuore in pezzi e la consapevolezza di non essere stata all’altezza?

È con questi pensieri nel cuore che Mystique e io continuiamo a frequentarci: accorro ogni volta che lei mi invita a visitare questa prigione o quella cella – facendola aspettare, qualche volta, solo perché non pensi di potermi tirare come un cagnolino a destra e sinistra. E parliamo molto, di ciò che significa il bondage per noi ma soprattutto di quali siano le occasioni in cui può considerarsi lecito barare. Lei tende a uscire dalle gabbie non appena comincia ad annoiarsi, usando il famigerato metodo del sitting out. Io storco il naso e mi limito a seguirla solo quando nella gabbia ci sono entrata con un teletrasporto, ma sono convinta che usare sistemi del genere svuoti di senso tutta l’esperienza. Lei mi guarda spalancando gli occhioni: “I tuoi standard sono i più alti che io conosca, Win. Tu sei il mio modello e spero un giorno di essere come te”. Mi mordo la lingua: invece di lusingarmi, queste parole mi fanno scendere un brivido giù per la schiena, perché so bene che quando Mystique saprà rinunciare alla fuga non sarò certo io a beneficiarne. A meno che non mi riesca di sviluppare il mio lato domme, che fin qui si manifesta solo sporadicamente e per brevi periodi.

Una notte succede che Mystique e io ci troviamo in una stanza, da qualche parte. C’è un letto, lei ci si fa legare. Ci salgo su anch’io, mi avvicino a lei. E qui succede qualcosa che non mi sarei mai aspettata. La prima volta per me, sicuramente non la prima per lei. Non entro nei dettagli: ma finisce che rimango online fino alle quattro del mattino, senza accorgermene. Nel momento più bello faccio in modo di trovarmi anche io stretta dalle corde. E restiamo lì a lungo, legate insieme, su un letto morbido, tutto il mondo fuori, il tempo che non esiste più. Lei usa, a un certo punto, uno di quei suoi emote impossibili, che descrivono pensieri invece che azioni: “Mystique crede di amarti, ma ha paura a dirlo”.

Crede di amarmi? Nei giorni seguenti non penso ad altro. Allora l’amore può nascere anche al di fuori della Procedura Stoccolma? Sono riuscita a ottenere qualcosa senza dover cambiare la mia natura? Ormai è fatta, mi dico, e i miei pensieri affrontano già i possibili problemi: sarò un’amante gelosa? Potrò tollerare che Mystique sia fatta prigioniera da qualcun altro? Avrò la forza di lasciarla andare? Come potrò essere sicura che poi torni? Che importa: mi ama, e io amo lei e quello che è successo in quella stanza, su quel letto, è solo l’inizio di tanto, tanto tempo da passare insieme. Senza che si debba necessariamente ripetere l’esperienza: il sesso virtuale diventa subito meccanico e confesso di considerare con un certo disprezzo chi passa il tempo su Second Life cercando solo quello – una coazione squallida a reiterare le stesse frasi, a scrivere insieme scene più o meno pornografiche cercando sempre di andare oltre per dimostrare all’interlocutore che si ha il coraggio di osare. Non noi: la legherò, mi legherà, andremo insieme alle feste e a fare shopping, saremo rapite insieme da qualche malvagio Master e tenteremo insieme la fuga. Mystique e io, per sempre.

6e77c082a2a9299d48c03dabcba6197b.jpg491d2d66d9387e417790646b7caf37c2.jpg Poi arriva l’ultimo capitolo della “Procedura Stoccolma” e il mio cuore perde un colpo. Si intitola “Your Turn”, ossia “Tocca a te”: si riferisce a me? Apro la notecard con le palpitazioni e dopo averla scorsa rapidamente mi sento sprofondare. Il mio nome non vi compare nemmeno una volta – poco male, se non fosse che Mystique elenca un certo numero di persone che ha preso in considerazione come Mistress o Master perfetti, e che questa lista include anche simpatici succubi come Arther Meads, che mai e poi mai farebbe male a una mosca. Io non esisto proprio, mentre trovo un nome che non non conosco e che non mi piace affatto: un certo Jaron, che “sta bene in nero”, che è gentile e rispettoso dei limiti, e che da mesi, a quanto pare, le sta dietro. Proseguo la lettura, e si va di male in peggio: Mystique descrive tutte le trattative con lui e conclude, alla fine, con questa frase: “E questa è la fine della storia, perché quello che succede dopo non è affare di nessuno. Fine”. Sbam! È una porta sbattuta in faccia al lettore – o meglio alla lettrice che capitolo dopo capitolo si illudeva di avere un accesso privilegiato ai suoi pensieri. Una porta sbattuta in faccia a me.

Sono sconvolta, ma mi aggrappo a una tenue speranza: per concedere a Jaron le sue chiavi, Mystique scrive di aver preteso che lui si lasciasse legare per dimostrarle di essere degno di fiducia. Ma Jaron, che è un dominatore, potrebbe non aver accettato l’aut aut. Oppure il capitolo finale potrebbe essere una balla – una provocazione per vedere cosa succede agli amici quando lo leggono. Solo che io non sono il tipo da mettersi in competizione, soprattutto quando pochi giorni prima ero convinta di aver vinto. Per qualche giorno, Mystique sparisce e non ne so più niente. Poi un giorno la vedo online. E le scrivo un IM.

[2008/01/24 5:46]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ehi Mystique… tutto okay?
[2008/01/24 5:47]  Mystique Aeon: sì, appartengo a jaron, e ne sono felice.
[2008/01/24 5:47]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Oh!
[2008/01/24 5:48]  Mystique Aeon: tu come stai?
[2008/01/24 5:48]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Ok, credo
[2008/01/24 5:49]  Mystique Aeon: non ne sembri troppo sicura.
[2008/01/24 5:49]  WinthorpeFoghorn Zinnemann: Non sto facendo nulla di speciale, diciamo

Mi scollego subito dopo, cercando di trattenere le lacrime. Come al solito, tutto quello in cui speravo dimostra di non aver mai avuto il minimo fondamento nella realtà: tutta la nostra storia era stata un parto delle mie fantasie, e quella sera sul letto – beh, quella sera sul letto era stata per lei solo un’avventuretta passeggera, niente che potesse lasciare traccia nella sua memoria di ragazza molto più attiva di me, molto più irrequieta e molto meno romantica. A me, Mystique ha preferito Jaron – forse perché lui è un maschio, forse solo perché ha il polso più fermo. Forse perché ha saputo chiedere, mentre io mi sono illusa di ottenere tutto senza chiedere nulla. E sono rimasta a mani vuote, con un paio di manette e un cuore in frantumi.

Svuotata di qualsiasi desiderio di giocare, nei giorni successivi mi lascio catturare da chi capita, per finire in mano a Blackbear Babii – una Mistress estremamente gentile ma che mi tiene segregata per una decina di giorni in una tuta a strisce, facendo disperare alcuni dei miei amici più cari. Se non posso avere Mystique, non so cosa farmene di me stessa e sono pronta a rinunciare alla mia libertà per sempre. A costo di perdermi tutti i contatti – inclusa una biondina italiana che da poco ho incontrato a Stonehaven mentre imparava da Zahnbuerste Strom i primissimi rudimenti del bondage. Una certa Samy80 Owatatsumi, che mi sembra da approfondire, ma con cui in questo momento difficile non mi sento di fare amicizia.

65673070ec9f69f67171e58472351134.jpgf6d349d6c4bcadf11ac48138281c05a1.jpg3b05cfab73f79eeb0dc8a692bc604b6c.jpg060ace81fa9563871730e83b4a26f771.jpg Poi, come al solito, le cose vanno diversamente dai piani. Blackbear è una di quelle Mistress che hanno a loro volta una Mistress, e mi lascia andare perché tocca a lei sottomettersi alla sua moglie/schiava, FionaChiara Voom. Tornata a Stonehaven, comincio a passare molto tempo con Samy80 insegnandole tutto quello che so sui Real Restraints e scoprendo quanto la nuova arrivata sia vivace, brillante, spiritosa e pronta a tutto pur di divertirsi. Da Mystique, nessuna notizia: spesso è online ma non la si vede più in giro. Deve essere imbavagliata da qualche parte, perché non riceve nè può scrivere IMs intelligibili – e in ogni caso che senso avrebbe, da parte mia, cercarla? Se con Jaron è felice, ebbene, non sarò certo io a mettermi di traverso per cercare di riconquistarla. So quando è il caso di farmi da parte. E poi, il tempo passato con Samy80 si rivela, sempre più spesso, qualcosa di più di un riempitivo: a volte resto collegata in attesa che lei appaia online e cominci a subissarmi di domande su questo paio di manette, su quella gabbia, sul tal personaggio, e su mille altre cose. Comincio a portarla in giro, a mostrarle posti nuovi che penso possano divertirla. Fino al giorno in cui decido di accompagnarla a Ratmaw, la prigione dove, una volta, Mystique mi aveva mostrato la sua cella favorita.

Ho ancora con me il LandMark di quella visita, laconicamente intitolato “In cell”, e uso quello per teletrasportarmici, passando con Samy qualche minuto di divertimento… fino a quando, all’improvviso, mi rendo conto che in quella stessa cella stanno comparendo proprio Jaron e Mystique. Urlo a Samy di fuggire, che le spiegherò tutto, e lei si teletrasporta altrove all’istante – io invece, bloccata dal Restrained Life Viewer, sono in trappola. Mystique sparisce subito (un crash?) e Jaron – che non mi conosce ancora – ci mette pochissimo ad ammanettarmi e legarmi su una branda – proprio accanto a quella dove, nei pochi istanti prima del crash, è comparsa brevemente la mia ossessione.

Anche qui, chiedo scusa se evito di andare nei dettagli. Quello che Jaron mi fa, su quella branda, forse non sarebbe un incubo di per sè. Quello che Mys aveva detto era vero: Jaron sa dominare con una certa eleganza e anche nell’abusare di te sa trovare una sua gentilezza che, nella situazione adatta, potrebbe anche sedurre. Ma questa situazione è tutta sbagliata: forse Mystique mi ha vista lì, forse ha pensato che fossi venuta a spiarla, forse si è scollegata per l’imbarazzo, forse è arrabbiata con me. E tuttavia potrebbe ricomparire da un momento all’altro, e sarebbe anche peggio: mi coglierebbe nelle mani dell’uomo che ama, mentre costui mi fa cose che probabilmente fa a lei quando si trovano soli. Ma cosa posso fare? Le manette mi impediscono di fuggire, mi impediscono di reagire. E per quanto mi sforzi di contrastare le mie sensazioni, le mani di Jaron sanno fin troppo bene come muoversi. Faccio il possibile per resistere, imploro, minaccio. Alla fine, cedo e, benché divorata dai sensi di colpa, mi abbandono al piacere.

Mystique non ricompare online per tutta la serata, un’ora o forse più che sembra non finire mai. A questo punto, la sua assenza è per me un sollievo – ma anche forse una pietra tombale sul nostro rapporto. Perché, una volta fatti i suoi comodi (ma anche i miei, devo ammetterlo, maledizione) Jaron mi chiede di non raccontarle mai cosa è successo fra noi: “Mysti mi piace molto”, commenta: “non vorrei che questo potesse sconvolgerla. Questa è una di quelle cose che non è successa se nessuno ha visto“. Rimango per un attimo senza parole a questa ipocrisia. Ma non sono anche io l’ipocrita numero uno? Va bene che sono legata, ma ho appena finito di provare piacere per mano del ragazzo della mia migliore amica. “Capisco”, rispondo infine, “anche se devo farti notare che avresti dovuto pensarci PRIMA”. Jaron ha la risposta pronta: “Mystique ha rinunciato completamente alla sua libertà. Mi ci devo ancora abituare. Non voglio limitarla completamente, ma non le ho mai promesso alcuna esclusiva… però mi spiacerebbe se la cosa la facesse soffrire”.

Ecco, magnifico. Adesso che ho un segreto con l’uomo della donna che speravo di conquistare, con che faccia posso scriverle o parlarle ancora? Mentre Jaron, estratte le chiavi della prigione, mi congeda, mi rendo conto di aver perso Mystique per sempre. E non so che la storia, invece, è destinata a complicarsi ancora.

 

(Prossimamente: Bane Operator)

I diari di Mystique

Seconda tappa del tentativo di ricostruire in pochi post i molti mesi del mio rapporto con Mystique – scoprendo le molte cose che ci accomunano ma ancora senza sapere quello che finirà per dividerci.

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Come tutte le persone che amano scrivere, adoro la lettura e, fra i mille generi possibili, una cosa che mi appassiona è la diaristica: poter seguire gli appunti quotidiani di una persona interessante mi affascina, spesso, più di un romanzo o di una biografia. Leggere i diari di qualcuno che conosco personalmente, però, è per me un’esperienza addirittura ipnotica. Mi sembra di avere accesso alla sua anima, di scoprire fra le righe quello che abbiamo in comune e quello che ci divide. E di avere un dialogo molto più intimo di quello che si può avere in occasioni di incontro spesso veloci.

Col passare dei giorni, Mystique mi ha continuato a passare via via i nuovi capitoli della storia della sua (seconda) vita, e io li ho divorati tutti, uno dopo l’altro, scoprendo quanto profondamente ciò che le accadeva su Second Life potesse influenzarla nella vita reale. Riporto e traduco un passaggio del secondo capitolo, Panic Attack!, in cui descrive le sue sensazioni dopo essere rimasta per ben due giorni prigioniera di Claven Albatros, che aveva rilevato le sue chiavi da Kaori Nozomi:

Questa cella non aveva molti visitatori per cui mi trovavo per lo più da sola. Indossavo anche le manette per i gomiti (…). Mi trattenevano le braccia sulla schiena e sembravano costringermi in una posizione molto scomoda sul lungo periodo. Erano giorni che mi osservavo con le braccia strette sulla schiena e la cosa cominciava a rendermi nervosa. Credo di essere una persona molto suggestionabile e cominciai a sentire un indolenzimento alle giunture delle spalle e subito sopra i gomiti, dove le manette mi stringevano. So che tutto questo non è reale, ma avevo passato così tante ore a identificarmi col mio corpo sullo schermo che il mio cervello aveva iniziato a mappare ciò che mi accadeva su SL alle reti neurali corrispondenti nei miei gangli fondamentali. Non si trattava di un evento senza precedenti. Una scimmia con un impianto neurale ci aveva messo due giorni a mappare le azioni di un braccio robot sui suoi gangli, ed era in grado ci controllare il braccio del robot con la stessa facilità con cui controllava il proprio. Ma qui non si  trattava di un esperimento di neuroscienza. Era un incidente. La mia estrema suggestionabilità, combinata con le molte ore passate in questo ambiente nuovo, aveva provocato un fenomeno inatteso. Mi scollegai, pensando che avrebbe risolto il problema. Ma non ne ebbi alcun sollievo. Era come se fossi due persone, quella nella Vita Reale e quella su SL, e sapevo che quella su Second Life era ancora legata e sofferente, e mi sentivo così anche io. Il mio terrore crebbe e non potei fare altro che tornare online per cercare di liberarmi.

256440afb298d53106b50ed370e8bfdb.jpg In quel caso, Mystique era poi riuscita a farsi liberare da Moss tramite la Real Key – una sorta di chiave di sicurezza presente nei Real Restraints, ma che per molti costituisce un modo appena legalizzato per barare. Ma tutto quello che aveva provato, l’angoscia del sapersi legata su Second Life anche quando nella vita reale tutto va bene, era qualcosa in cui potevo identificarmi perfettamente. Così come mi identificavo in quello che appariva, via via, nei capitoli successivi. La scoperta di come il bavaglio impedisca di parlare, e di quali semplici frasi si riescano comunque a pronunciare in modo comprensibile… Il fastidio per chi, solo per il fatto di averti catturata, ritiene di poterti chiamare slut (troia, sgualdrina)… L’amore per Bunny che l’aveva catturata, qualcosa che io avevo provato solo per qualche attimo, prima che lei mi lasciasse andare, avvertendomi che il suo cuore era di qualcun’altra. Ma era amore? Ecco come Mystique descrive una sua chiacchierata con Bunny:

Le confessai quanto l’amavo. Ne fu lusingata ma disse che non era amore. Quel pensiero mi mise a terra. Non era amore. Non me n’ero resa conto, ma aveva ragione. Come poteva essere amore? Non è necessario conoscere qualcuno molto bene e a lungo per potersene innamorare? Non si trattava che di un effetto del bondage. Non era amore; era la Sindrome di Stoccolma. Ma ti fa sentire come innamorata. Ti fa sentire piena di amore, più forte di qualsiasi amore io abbia provato (non che in proposito abbia avuto molte esperienze, nella Vita Reale). Un amore paralizzante, ossessivo, capace di consumarti. Cosa è l’amore se non una sensazione? Se la sensazione è amore, come può non essere amore? La sola differenza è come ci si arriva, ma la destinazione è la stessa.

Ed è qui che iniziano i guai, perché questa cosa che stiamo chiamando alternativamente amore o Sindrome di Stoccolma è qualcosa di forte e distruttivo – qualcosa che in Mystique scatena una gelosia furiosa quando Bunny passa del tempo con la sua amata Niamh, o con qualche altro avatar. Anche una prigioniera soffre di bisogno di attenzione e Mystique prova – quando Bunny lega o è legata da qualcun altro – una rabbia impotente che cresce di minuto in minuto. Mystique fugge una volta accettando, dopo lunga solitudine, un TP da Faye, e ritrovandosi in una gabbia, prigioniera della temibile Mistress Idoru Ryba… poi però fugge, barando, e torna da Bunny a capo chino, riuscendo a farsi perdonare di essersi allontanata senza permesso. Ma la situazione non è cambiata e il tormento della gelosia riprende fino al giorno in cui, libera da manette ma non dalla promessa di restare lì ad aspettarla, Mystique non decide di andarsene per sempre, lasciandole un biglietto in cui la implora di perdonarla ma di non farcela a restare con lei nella consapevolezza che il suo amore – o Sindrome – non è corrisposto con la stessa intensità.

937542681a36f48d2a76aa757191fe2c.jpgBunny ci resta malissimo – a tutt’oggi mi ripete, ogni volta che ne parliamo, che Mystique è una pazza, che nel suo diario ha modificato molti fatti per farli sembrare più spettacolari o drammatici, e che dopo due fughe consecutive è diventato evidente che non ci si può fare alcun affidamento. Non stento a credere che possa essere vero, eppure so che le emozioni descritte sono reali: che Mystique è davvero lacerata fra il bisogno di allontanarsi da Bunny per cancellare la gelosia e la tentazione di tornare da lei ancora e ancora, sempre sperando di diventare la sua schiava per sempre. Sono sensazioni che sembrano, pantografate, le mie: io non cerco (non ancora?) una situazione stabile di sottomissione. Rossella sostiene che cerco la persona giusta, ma anche che in realtà, sotto sotto, ho una tendenza dominante che è destinata a venir fuori, prima o poi. Eppure so bene quali sono state le mie sensazioni su Second Life e sono consapevole che, prima o poi, dovrò farci i conti. Proprio in questi giorni, Samy80 è tornata dalle vacanze e non ho ancora avuto modo di passarci un po’ di tempo insieme. Forse non mi è nemmeno ben chiaro perché faccia questa associazione, visto che quello che abbiamo condiviso fin qui mi sembra sia soprattutto un approccio molto giocoso. Eppure l’associazione mi è venuta in mente e non posso cancellarla. Così come non posso cancellare il pensiero di persone conosciute in tempi recenti: Francis Garrigus, che è venuto a votarmi al concorso dopo aver scoperto per caso questo blog… Arctic, che mi aveva promesso/minacciato una lezione… la stessa Rossella.

Scuoto la testa e scrollo via questi pensieri oziosi, e torno al diario di Mystique: lacerata dall’impossibilità di tornare ancora una volta da Bunny, la mia amica si mette scientificamente alla ricerca della Mistress perfetta, e nel capitolo sei del suo diario butta giù in otto punti quella che battezza “La Procedura Stoccolma”. Lascio ancora una volta la parola a lei:

Qualcuno è più sensibile ad essa di altri ma se vi piace essere controllati da qualcun altro è probabile che funzioni anche su di voi. Il tempo necessario non è lo stesso per tutti, ma ritengo che da 2 a 10 giorni sia un periodo ragionevole, che però dipende anche da condizioni come il tempo passato online e l’abilità della Mistress. Il primo paio di volte che è accaduto a me non avevo idea di cosa succedesse, per cui è stata una grande sorpresa, ma ora conosco bene la sensazione e mi rendo conto, gradualmente, mentre accade, come se affondassi nelle sabbie mobili. Gli effetti saranno irresistibili sensazioni di amore per la Mistress e l’incapacità di disobbedirle in sua presenza. La vittima della procedura non deve essere necessariamente consenziente. È possibile eseguirla su qualcuno contro la sua volontà.

La procedura:

1. La Mistress deve avere controllo esclusivo sulla sub per un esteso periodo di tempo. Si raccomanda il RealRestraint viewer.

2. Il controllo deve essere personale, non una gabbia automatica. Richiede un certo investimento temporale da parte della Mistress.

3. La Mistress deve esercitare il controllo in autonomia secondo il suo capriccio. La sub non deve sapere ciò che la Mistress farà, o essere in grado di controllare le azioni della Mistress, quindi non sono necessarie penalità predefinite per infrazioni specifiche.

4. Il controllo deve variare a capriccio della Mistress. Le condizioni di isolamento non possono essere immutabili. Dovrebbero esserci periodi di isolamento minore alternati a periodi di isolamento maggiore. La successione di questi cambiamenti deve essere ignota alla sub.

5. Il benessere della sub deve dipendere completamente dalla Mistress. Il timore di ciò che la Mistress potrebbe fare ispirerà il desiderio di compiacerla. La Mistress dovrà punire occasionalmente la sub, sebbene una punizione continua sia controproducente.

6. La sub deve essere costretta a restare coinvolta nel procedimento, non restarsene a guardare la TV. Esistono infiniti mezzi per assicurare questa condizione, e uno possibile è esigere che la sub consegni periodicamente rapporti scritti che descrivono le sue sensazioni. I rapporti serviranno anche ad aiutare la Mistress a seguire i progressi della procedura.

7. La Mistress dovrebbe visitare la sub spesso, ma non costituire una presenza continua. 

8. Il periodo complessivo di isolamento deve restare ignoto alla sub ed essere legato al capriccio della Mistress. La Mistress dovrebbe indicare alla sub una gamma di durate possibili, ad esempio da una settimana a parecchie settimane. La sub deve credere di non essere in grado di sopportare la lunghezza complessiva. La sub deve temere che sarà troppo lungo, più di quanto possa sopportarlo.

e3a778a462af712704446fb5831060d8.jpg Mi fermo qui, per oggi. Si parlava di Topping from the Bottom? Ecco un esempio di quello che Mystique è capace di fare, e di pretendere da chi volesse diventare la sua padrona. Ed ecco qualcosa che, per me, scatena una inquietudine profonda. Anche se non sono affatto convinta che la Procedura possa avere su di me un effetto così profondo (almeno questa è la mia esperienza fino ad oggi) questa ragazza è troppo, troppo simile a me perché io possa lasciarla andare: deve essere mia. Eppure, mi rendo conto con amarezza, sono troppo simile a lei per poterle dare qualcosa che, in misura minore e non così estrema, forse anche io sto cercando. Come posso sperare di diventare la Mistress di Mystique quando in realtà sono anche io alla ricerca di qualcuno che si impadronisca delle mie chiavi? Come posso sperare di eseguire su di lei la Procedura Stoccolma quando, dopo aver tenuto qualcuno prigioniero per dieci minuti, comincio a pensare come fare a lasciarlo andare senza farlo restare male? E poi, come devo interpretare questa pagina del diario? Mystique ormai sa bene che lo leggo avidamente, e potrebbe aver scritto queste indicazioni sperando che sia io a metterle in pratica. Si tratta di un messaggio per me? Oppure sono solo la lettrice autorizzata di una storia di cui in realtà non faccio parte?

Altro che Sindrome di Stoccolma. Questa ragazza mi ha preso il cuore e l’ha messo sotto chiave. E ancora nemmeno so se se ne sia accorta.

 

Continua in Cuore infranto

(Prossimamente: Intermezzo – Francis Garrigus)